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Resoconto della seduta n. 37 del 20/12/2019

XXXVII SEDUTA

(POMERIDIANA)

Venerdì 20 dicembre 2019

Presidenza del Presidente Michele Pais

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio Satta

indi

del Presidente Michele Pais

La seduta è aperta alle ore 16 e 23 .

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Deriu, Antonello Peru e Gianluigi Piano hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 20 dicembre 2019.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

Comunico che, in data 19 dicembre 2019, è stata presentata, primo firmatario Ignazio Manca, la richiesta di istituzione di una Commissione speciale "inerente al grave fenomeno di spopolamento di cui sono interessati i centri dell'interno dell'Isola" ai sensi dell'articolo 53 del Regolamento interno del Consiglio regionale.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 248, 250, 252, 255, 257.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 132, 133.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 123.

Ha domandato di palare il consigliere Alfonso Marras. Ne ha facoltà.

MARRAS ALFONSO (Riformatori Sardi). Ieri si è svolta la riunione congiunta fra la seconda e la quarta Commissione con all'ordine del giorno l'audizione anche dei Sindaci dei Comuni di Bono, Bottidda, Alà dei Sardi e Monti, relativamente al problema degli operai trimestrali, tematica che avevamo già affrontato. Mi rendo conto che sia un tema molto delicato e anche che necessita di risposte concrete; ieri abbiamo preso un impegno entrambe le Commissioni di, in pochi giorni, o comunque in pochissimo tempo, ovviamente compatibilmente anche con i lavori del Consiglio, di dare una risposta magari attraverso una risoluzione. Quindi, Presidente, il mio intervento è finalizzato a chiedere la possibilità in questi giorni di Aula di poter avere una deroga affinché venga riconvocata la riunione congiunta fra la seconda e la quarta Commissione perché, ripeto, il tema è assolutamente importante e i tempi sono davvero molto limitati. Grazie.

PRESIDENTE. Mi sembra che la richiesta sia congiunta, anche da parte del Presidente Talanas. Ovviamente lo svolgimento della Commissione non dovrà interferire e intralciare i lavori d'Aula, perciò la Commissione può anche convocarsi, come mi ha chiesto, domani dopo l'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Io chiedo, se è possibile, che la Commissione seconda e quarta congiunta si tenga nella giornata di oggi a fine lavori, perché noi eravamo disponibili anche durante l'interruzione perché comunque domani non sappiamo come andranno a finire i lavori e si rischia, se non si riescono ad esaurire i punti all'ordine del giorno, che la Commissione possa non riunirsi. Io credo, se i colleghi sono disponibili, che a fine lavori della seduta odierna le Commissioni possano assolutamente riunirsi, noi faremo una bruttissima figura se non riuscissimo ad approvare questa risoluzione perché comunque, all'unanimità, abbiamo assunto l'impegno di dare questa risposta entro la settimana. La mia richiesta quindi è questa, se è possibile, se niente osta, anche da parte dei colleghi, chiaramente, tutti di poter fare la Commissione a fine lavori della seduta odierna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Sì, Presidente, per quanto riguarda la quarta Commissione non ci sarebbero problemi, bisogna capire l'ordine dei lavori, a che ora noi finiremo con il Consiglio, perché si tratta di esaminare un documento, quindi se l'Aula finisce in un orario accettabile siamo disponibili a fare la Commissione oggi.

PRESIDENTE. Guardate, so che è necessario attribuire il tempo proprio per redigere la risoluzione, mi parlano di un qualcosa anche di complesso, per una maggiore tranquillità delle Commissioni magari sarebbe meglio domani, al termine del Consiglio regionale.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Lei ha fatto una proposta sensata e il Presidente della Commissione quarta e della seconda… abbiamo detto che se oggi in tempi accettabili si dovesse finire di farla oggi, io non vorrei che domani non si facesse questa risoluzione, perché poi sarebbe una responsabilità grossissima in capo a chi oggi non vuole… lei non la conosce neanche la risoluzione, la risoluzione è pronta, noi l'abbiamo già vista, c'è stata data ieri, quindi noi andremo, poi sarebbero i componenti della Commissione nel caso a dire "ce la facciamo o non ce la facciamo", non mi sembra giusto che sia lei a decidere che oggi non si faccia o chi della Commissione non fa neanche parte.

PRESIDENTE. Va bene, allora vediamo un po' come concludiamo i lavori stasera.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Sì, Presidente, io se è possibile, anche per discutere di questo, chiederei cinque minuti di sospensione per convocare l'Ufficio di Presidenza della quarta Commissione. PRESIDENTE. Va bene, sospendo il Consiglio.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 34, viene ripresa alle ore 17 e 04.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto, stiamo riprendendo i lavori.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Solo per dire che l'Ufficio di Presidenza della Seconda e della Quarta Commissione e i Commissari tutti hanno deciso di convocare la Commissione riunita per domani alle 9 e mezza, prima del Consiglio, quindi per informarla di questo.

PRESIDENTE. Va bene, se è una decisione, immagino, congiuntamente alla seconda alla Seconda Commissione, l'importante è che i lavori non si protraggano oltre l'inizio dei lavori d'Aula che sono previsti alle 10 e 30. Quindi va bene la deroga, presidente Marras e presidente Talanas, però al massimo i lavori devono concludersi entro l'inizio dei lavori di Consiglio regionale previsti alle 10 e 30.

OPPI GIORGIO (UDC-Cambiamo!). Altrimenti si incomincia indipendentemente da loro.

PRESIDENTE. Assolutamente.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Grazie. Allora la Commissione comunque ieri abbiamo deciso che si sarebbe dovuta fare oggi alle tre, quindi non tutti i Commissari sono d'accordo. Già non riusciamo a garantire il numero legale in settimana o quando ci siamo quasi tutti, io penso che domani alla fine non ci sarà neanche il numero legale, presumo, quindi visto l'importanza della discussione e del tema, che sembrerebbe che a nessuno importi più di tanto, perché la Seconda Commissione, secondo il mio punto di vista, è una delle Commissioni più importanti, che forse qualcheduno ancora non sa cosa vuol dire cultura, lavoro e quindi questo sinceramente sta arrivando a una situazione veramente paradossale. Noi abbiamo audito ieri dalle persone che sono in una fase di disperazione. Abbiamo preso degli impegni. Io mi auguro che domani riusciamo a fare una quadra, ho forti dubbi sicuramente, però voglio dire anche questo: o ci impegniamo tutti a rispettare le persone e anche i Commissari, non è che uno si svegli adesso e dica "ci vediamo domani alle 9", perché sicuramente io cercherò di esserci, e spero anche gli altri, però sicuramente molte altre persone hanno preso degli impegni. Quindi io mi auguro che questo non succeda più perché è anche brutto dirlo, Presidente, però qua secondo il mio punto di vista i Presidenti di Commissione dovrebbero fare veramente delle riunioni più spesso e capire qual è l'importanza delle Commissioni perché forse nessuno di noi ancora ha appreso bene che importanza possono avere le Commissioni, non questo teatrino che molte volte facciamo in Aula. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Sì, solo per dire che la decisione di convocare la Commissione domani mattina alle nove e mezza non è stata presa dai Presidenti, ma è stata presa dagli Uffici di Presidenza delle rispettive Commissioni, tutti all'unanimità e concordemente, e sono stati, anche se il Regolamento non lo prevede, coinvolti nella discussione più commissari che lo stesso hanno dato il consenso. Poi mi auguro, e sta all'impegno di ognuno di noi, di presenziare domani puntualmente alla Commissione. Tra un po' verrà distribuito il documento che si deve approvare e quindi si può già venire pronti in Commissione per votarlo. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Tanalas, siete stati chiarissimi entrambi, quindi comunque le due Commissioni congiuntamente sono convocate per domani alle ore 9 e 30.

Discussione e approvazione della mozione Giagoni - Mula - Sechi - Cocciu - Salaris - Mura - Caredda sulla promozione, congiuntamente agli altri Consigli regionali promotori dell'iniziativa referendaria avente ad oggetto "Abrogazione delle disposizioni sull'attribuzione dei seggi con metodo proporzionale in collegi plurinominali nelle elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica", di conflitto di attribuzione ai sensi della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla Costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale) nei confronti del Parlamento della Repubblica (123).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 123.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

GIAGONI DARIO (LEGA). Signor Presidente, colleghe e colleghi onorevoli, signore e signori della Giunta, con la presente mozione si chiede al Consiglio regionale, tramite il suo Presidente, di sollevare conflitto di attribuzione nei confronti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica ai sensi dell'articolo 134 della Costituzione per non aver disciplinato la sospensione degli effetti del referendum abrogativo quando questo incida su leggi necessarie per il funzionamento di organi costituzionali o di rilevanza costituzionale. Nel nostro ordinamento risulta impossibile dare seguito a un referendum abrogativo su tale tipologia di leggi in quanto se l'abrogazione referendaria lascia in vigore una normativa lacunosa e non auto applicativa non sarebbe più garantita l'operatività degli organi disciplinati dalle leggi abrogate. Quando si presenta questo rischio, infatti, la Corte costituzionale dichiara inammissibile la richiesta referendaria. Questa è la situazione che si potrebbe verificare anche nel caso specifico della richiesta referendaria presentata dal nostro e da altri sette Consigli regionali, relativa all'abolizione del metodo proporzionale nell'attribuzione dei seggi in collegi plurinominali nel sistema elettorale della Camera e del Senato, che il 20 novembre scorso l'Ufficio centrale per il referendum dalla Corte Suprema di Cassazione ha giudicato conforme alla legge sui referendum abrogativi. La previsione di una sospensione degli effetti del referendum abrogativo che si realizzerebbe con l'esito favorevole del conflitto di attribuzioni di cui alla presente mozione consentirebbe, dunque, l'approvazione di una normativa conforme all'esito referendario che possa garantire la piena operatività di organi indispensabili per il funzionamento della Repubblica. In questo modo verrebbe, dunque, salvaguardata la volontà popolare espressa con il referendum e l'operatività degli organi. Per questo, al fine di dare seguito alla richiesta referendaria approvata a larga maggioranza da quest'Aula, si auspica che l'approvazione della odierna mozione avvenga con il maggior consenso possibile. Grazie signor Presidente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

(Problemi tecnici al microfono del consigliere Agus)

Scusi onorevole, Agus il problema è che c'è un rumore di sottofondo che non consente neanche all'oratore di sentirsi, mentre parla probabilmente però prego. Onorevole, provi a cambiare microfono, si sposti anche affianco, alla sua destra.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Come dicevo poc'anzi per la terza volta riparliamo dello stesso tema. Ci siamo già tornati a un'altra volta perché, come volevasi dimostrare, quella richiesta di referendum, scritta nel retropalco di una manifestazione, era talmente lacunosa, talmente sbagliata anche nella forma e nella sua stesura da necessitare poi di due interventi successivi, uno per qualche correzione di tipo tecnico, ed è la mozione che è stata approvata qualche settimana fa dal Consiglio, un'altra addirittura per sollevare il conflitto di attribuzione riguardo un tema ampiamente previsto. Lo ricordo per i colleghi, anche per i colleghi che hanno votato quella mozione senza conoscerne il significato, e in alcuni casi appunto senza averla nemmeno letta, quella richiesta di referendum puntava a fare un copia e incolla, anzi un "taglia", perché è un referendum abrogativo che taglia alcune parole dell'attuale legge elettorale, facendo in modo che poi alla fine della fiera il significato e il contenuto della legge corrispondesse a un altro sistema elettorale diverso da quello che oggi è ancora vigente in Italia. Ovviamente una legge elettorale fatta a colpi di forbici, senza nessun tipo di possibilità di avere una correlazione anche tra soggetti, verbi e complementi non può che essere una porcheria. Ed è quello che si sta proponendo, o che i promotori del referendum vorrebbero sottoporre addirittura al giudizio degli elettori. Ovviamente esistono dei limiti, i limiti sono stati ampiamente annunciati durante le relazioni di minoranza quella volta in Aula, ne aggiungo uno io, che chi ha composto il testo in alcuni casi si è dimenticato di tagliare alcune parti riguardanti il sistema proporzionale, per cui esiste una parte che rimarrebbe in vigore anche dopo l'eventuale approvazione del referendum che lascerebbe per esempio l'esistenza di collegi, di candidati diversi per collegi in cui addirittura andrebbe assicurata la presenza di entrambi i generi in maniera alternata. Perché c'è questo? Perché chi ha preparato il testo si è dimenticato di tagliare anche quella parte. E quindi in questo caso più del conflitto di attribuzione, questo Consiglio dovrebbe interrogarsi del suo ruolo, che non può essere quello di passacarte sbagliate e di approva carte sbagliate. Sarebbe stato sufficiente un'analisi a suo tempo, che questo Consiglio era perfettamente in grado di fare, l'abbiamo fatta noi nottetempo arrivando con un testo collazionato e in grado di evidenziare gli errori, se l'aveste fatto anche voi probabilmente sareste stati in grado a quel tempo di suggerire al vostro partito politico il modo per non incappare nell'ennesimo errore. E' evidente, lo ribadisco, che a nessuno interessi davvero andare domani a tenere questo referendum, questo referendum è semplicemente un'arma di distrazione, di dibattito politico tra i diversi schieramenti a livello nazionale, io non posso che da legislatore regionale provare un grande dispiacere per un'assemblea che in teoria dovrebbe essere orientata nel segno dell'autonomia, dovrebbe essere accomunata dal valore costituzionale e statutario dell'autonomia, ma che in pratica appunto svilisce il suo ruolo sino a diventare un carro armato di Risiko che il leader della Lega, di volta in volta, decide di schierare a favore di una richiesta di referendum, o su un palco di una manifestazione convocata magari in vista della conquista di qualche altro carro armato da utilizzare per la prossima battaglia. Con questo non posso che annunciare un voto contrario a questa mozione, l'auspicio è che sia l'ultima figuraccia che questa maggioranza fa passare a questo Consiglio regionale. Il prestigio delle istituzioni non è un dato di fatto, il prestigio delle istituzioni lo costituiscono, lo creano anche i comportamenti di chi pro-tempore le occupa e ne occupa i ruoli apicali. Continuando di questo passo, continuando a proporre leggi illegittime, continuando a proporre interpretazioni autentiche illegittime, continuando a proporre norme che non stanno in piedi perché in contrasto con tutte le norme di questo mondo, questo Consiglio non godrà di una migliore fama, e soprattutto continuerà a non rispondere ai bisogni dei sardi.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Agus, solo una precisazione, purtroppo il conflitto d'attribuzione è una conseguenza anche naturale di un vulnus di legge. Lei sa meglio di me, non le sfuggirà, che l'articolo 36 della legge 352 del 1970 proprio inibisce in qualche maniera i referendum che non sono immediatamente auto applicativi, quindi questo è già successo per quanto riguarda il referendum per le trivelle, cioè si tratta di colmare quei vuoti di legge che in qualche maniera insomma esistono.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Desirè Alma Manca . Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' ALMA (M5S). Presidente, userò una frase che ha usato prima il mio collega Francesco Agus, siamo qua per la terza volta, per occupare spazio, tempo, soldi di tutti i sardi, non per alleviare le sofferenze appunto di tutti i sardi, no, dobbiamo dedicarlo ad alleviare il prurito del leader della Lega. Questa volta se non ho capito male la Lega chiede di vedere dichiarata la non spettanza al Parlamento di omettere l'adozione di una legislazione che imponga la sospensione degli effetti del referendum approvato, per la natura non auto applicativa dalla normativa di risulta, qualora risulti necessario adottare una disciplina attuativa dello stesso.

In altre parole il Parlamento della Repubblica, Camera dei deputati e Senato, dovrebbero rinunciare ad esercitare una delle funzioni più importanti che gli sono state attribuite, per affidarle suppongo alla Corte Costituzionale, che naturalmente ha altre funzioni, con buona pace però della separazione dei poteri dello Stato.

Credo che non serva un indovino per sapere che cosa voteremo a questo!

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, bilancio, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA, Assessore del lavoro, bilancio, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Ci rimettiamo all'Aula.

PRESIDENTE. Se non c'è la replica da parte del relatore dichiaro quindi chiusa la discussione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 123.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione della proposta di legge: Saiu - Loi - Tunis - Solinas Alessandro - Cocciu - Corrias - Deriu - Manca Ignazio - Oppi - Satta Giovanni - Zedda Massimo - Satta Gian Franco - Giagoni - Cera. Norme per l'attivazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni di qualsiasi natura nel settore agricolo (89/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno prosegue con la proposta di legge numero 89/A, "Norme per l'attuazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni di qualsiasi natura nel settore agricolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Signor Presidente, in riferimento alla legge numero 89 e in base all'articolo 86 che direi del regolamento di condominio, ma è il Regolamento del Consiglio, chiedo che venga discussa domani.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, la proposta arriva oggi dopo un accordo, io non so se il significato della parola "accordo" sia chiaro: l'abbiamo approvata all'unanimità in Commissione, è stato fatto in Commissione un lavoro serissimo da parte dei componenti e dell'Ufficio di Presidenza della Commissione, non è pensabile che dopo due giorni tra l'altro dall'ultima riunione di Consiglio si arrivi in Aula e si scopra che la maggioranza non in grado di consentire l'approvazione di questo testo. Se c'è qualche problema di tipo tecnico, cosa che tra l'altro non era stata palesata durante l'ultima riunione di Commissione, si lavori a questo, si chieda una sospensione, si cerchi di capire ed individuare qual è il problema. Noi avevamo un'altra proposta presentata, la PL 80, abbiamo accettato di arrivare a una sintesi e nella sintesi non tutto rispecchia il nostro volere, non avremmo inserito per esempio un'unità di progetto, però siccome il bicchiere va visto per quello che è, noi continuiamo a vederlo mezzo pieno. Dopodiché non è pensabile che venerdì 21 dicembre ci si accorga in Aula di aver bisogno di altre 10 ore, per cui io sono per iniziare la discussione oggi, procedere alla discussione generale dei testi, approvare il passaggio agli articoli e chiudere il prima possibile questa vicenda, che tra l'altro è molto attesa fuori perché tutti noi ne abbiamo discusso, i giornali ne hanno riempito le pagine, ci sono migliaia di persone che attendono. Eviterei di chiudere con un con un buco nell'acqua, soprattutto quando la soluzione è a portata di mano ed è ampiamente condivisa, e in quest'Aula non ho ancora sentito nessuno spiegare il perché quella soluzione approvata all'unanimità non vada più bene.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Allora, ieri pomeriggio, ore 16 e 46 minuti, onorevole Dario Giagoni Capogruppo della Lega, stavamo votando in Commissione l'esercizio provvisorio, noi non abbiamo chiesto i dieci giorni perché abbiamo condizionato il voto al fatto che si rispettasse l'ordine del giorno. Era presente in Commissione l'onorevole Dario Giagoni, al quale io ho chiesto ufficialmente se l'ordine del giorno sarebbe stato rispettato per come era stato discusso e approvato in Conferenza dei Capigruppo all'unanimità, credo che sia a verbale, l'onorevole Giagoni ha detto: "assolutamente l'ordine del giorno verrà rispettato". Correttezza vorrebbe che, se voi avete cambiato idea, prima di iniziare i lavori di questo pomeriggio, caro onorevole Giagoni, lei si doveva alzare, perché credo che sia molto più importante approvare la norma di ARGEA piuttosto che approvare cose che alla Sardegna non la sfiorano neanche. Quindi, guardate, voi con questo, se dovesse succedere che oggi viene rinviato questo punto all'ordine del giorno, state creando un precedente pericolosissimo, che pregiudicherà in maniera pesante i lavori dell'Aula da oggi a domani.

E mi chiedo anche un'altra cosa: l'Assessore all'agricoltura, con tutto quello che c'è da fare, è da cinque giorni qui in aula, adesso che si parla di agricoltura non c'è! Me le spiegate queste cose? Vorremmo capire, io non voglio essere più preso per i fondelli da nessuno, Presidente! Cerchiamo di mantenere gli accordi e di essere rispettosi di tutto, perché noi sino ad oggi lo siamo stati, noi vi abbiamo permesso l'approvazione della proroga del piano casa pur non avendo il numero legale, ve l'abbiamo garantito noi in Aula, perché siamo responsabili, però non si può più continuare così, mi dispiace!

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, solo per correttezza penso che l'assessore Murgia sia in bagno, quindi si è spostata per un bisogno….

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Per dire che il Gruppo del PSd'Az accetta la sospensiva proposta dalla Lega e chiede che si discuta domani mattina, così come avevo preannunciato le mie perplessità ieri in sede di Conferenza dei Capigruppo.

Seconda cosa. Vorrei ricordare all'onorevole Cocco, che oggi si sta riscaldando tanto, che quelle pratiche giacciono qui da anni, sembra che vi state accorgendo oggi che c'è l'urgenza per quelle pratiche, ci sono da anni, e la colpa non è certo la nostra. Inoltre avremmo il piacere di discutere domani mattina alla presenza del Presidente della Regione, noi ci teniamo, tanto è domani mattina e noi siamo qui, caro onorevole Cocco, fino alla fine, come si dice.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Io sono esterrefatto da questo atteggiamento. Noi abbiamo definito in Conferenza dei Capigruppo un ordine del giorno che prevedeva che oggi si sarebbero discusse determinate pratiche; addirittura in seconda Commissione, come giustamente ricordava l'onorevole Cocco, c'è stata, prima di dare l'ok all'esercizio provvisorio, la richiesta esplicita che fosse discussa stasera come primo punto all'ordine del giorno la questione della legge su ARGEA, e proprio l'onorevole Giagoni ha dato garanzie che questa sarebbe stata discussa. Quindi noi siamo esterrefatti per questo atteggiamento di modifica continua degli accordi, delle iniziative e degli ordini del giorno assunti in Conferenza dei Capigruppo. Credo che su questa cosa non passeremo sopra, guardi, lo dico col cuore aperto, ma adesso basta! Basta perché, quando si decidono le cose, poi non vengono fuori motivazioni serie, cioè perché ci dovrebbe essere il Presidente della Regione domani a discutere di ARGEA quando su tutti gli altri argomenti non c'è stato e non c'è mai? Scusate ma non può essere questo l'argomento, io credo che i tempi e i modi della discussione vadano rispettati, altrimenti non servono neanche le Conferenze dei Capigruppo: decidete voi come dobbiamo lavorare, ce lo comunicate quando siamo qui e andiamo avanti così, ma questa non è democrazia, lo dico molto chiaramente. Stiamo superando i limiti della decenza, guardate, perché va bene aspettare un'ora, un'ora e mezza per avere il numero legale per votarvi le pratiche che vi interessano, ma poi non si può venire in Aula chiedendo sospensioni, contro sospensioni e poi addirittura inversioni o modifiche dell'ordine del giorno: su questo non ci stiamo, lo dico chiaramente!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo!). Sono da ieri che chiedo qual è l'ordine del giorno reale, perché ho letto 79 e non ho visto invece un termine diverso di quello che è stato l'accordo fra la maggioranza e l'opposizione, però obiettivamente che ci sia un po' di disordine è un dato certo e di conseguenza ogni affermazione in termini negativi che si è verificata anche stasera ha un senso logico. Allora credo, perché tutti quanti devono essere informati, tutti devono attenersi a un certo programma e nessuno deve invece modificarlo, credo che sia opportuno, così raggiungiamo un accordo fra persone, fra galantuomini, che ci sia una Conferenza dei Capigruppo adesso in modo da dipanare questa matassa perché è corretto che praticamente tutti siano messi nelle condizioni di sapere quale sarà l'ordine del giorno da questo momento in poi.

PRESIDENTE. Faccio intervenire l'onorevole Desirée e poi il Consiglio è sospeso per una Conferenza dei Capigruppo…

LAI EUGENIO (LEU). Anche io ho chiesto di intervenire.

PRESIDENTE. No allora il punto è questo: che possono intervenire solo uno per Gruppo

LAI EUGENIO (LEU). Chi l'ha deciso?

PRESIDENTE. L'ha deciso il Regolamento, l'ha deciso il Regolamento! Purtroppo questo non è sull'ordine dei lavori ma è sulla proposta di Giagoni.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, se c'è la Conferenza dei Capigruppo rinuncio, parleremo in Capigruppo.

PRESIDENTE. Bene il Consiglio è sospeso dieci minuti per una Conferenza dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 35, viene ripresa alle ore 18 e 00.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori prego i colleghi consiglieri di prendere posto.

L'ordine del giorno reca, scusate riprendiamo posto, l'ordine del giorno reca la proposta di legge numero 89/A inerente le norme per l'attivazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a primi, contributi, erogazioni di qualsiasi natura nel settore agricolo.

Quindi dichiaro aperta quindi la discussione, prego… prego onorevole… sull'ordine dei lavori, prego onorevole Mula?

Ha domandato di parlare il consigliere Franco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCO (Psd'Az). Presidente, semplicemente per poter chiedere pubblicamente scusa perché le persone, quando si sbaglia, bisogna avere anche l'umiltà di chiedere scusa. E questo clima un po' avvelenato ha portato ad avere uno scontro fra me e il collega Cocco, che devo dire sinceramente, forse perché lo conosco da vecchia data, è andato oltre e meno male era diciamo in parte, diciamo, un po' riservata. Però abbiamo avuto modo di chiarire, capisce benissimo il collega Cocco che quando ci diciamo le cose, le abbiamo detto anche fuori dalle righe però non c'era assoluta intenzione né di offendere la persona e soprattutto il suo operato. Quindi credo che le scuse siano accettate e mi dispiace se poi interrompiamo qualcosa che si stava già creando del dire, dire e dire, dire perché bisogna sempre dire, io ho fatto il mio dovere e penso di aver dimostrato anche l'umiltà in quest'Aula di dire "chiedo scusa", perché, ripeto, siamo andati anche oltre e spero che le scuse siano gradite anche dal mio collega nonché amico, perché ripeto ci conosciamo da un bel po', grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (Lega). Allora se mi fate parlare, se mi guardate tutti così mi emozionate. Innanzitutto le parole dell'onorevole Cocco, io non le rimangio perché ieri ho dichiarato che sarebbe stato il penultimo punto che avremmo discusso nella prossima seduta, quindi oggi. Io spero che venga discusso anche il tema dei trasporti, le dico questo, signor Presidente, perché? Perché il tema di ARGEA ora lo stiamo discutendo, soprattutto perché sono delle pratiche che sono state dimenticate da chi ci ha preceduto, da chi ha governato questa Regione Sardegna. E quindi chiedo a quest'Aula che lo stesso interesse che c'è stato, che c'è, come c'è da parte della Lega, come c'è da parte dei colleghi di maggioranza e di minoranza ci sia anche per quanto riguarda il discorso dei trasporti.

Chiedo scusa anch'io all'onorevole Cocco, perché quando dico qualcosa cerco sempre di portare quella parola fino in fondo. Ritengo che sono una persona responsabile, ritengo che sono un Capogruppo non il Capogruppo, un Capogruppo pur essendo il Capogruppo di quella maggioranza relativa, ma io rispetto e ciò che esce anche dalla mia bocca è anche una questione concordata con tutti gli altri. Quindi se qualcosa si fa in quest'Aula, come il tema di ARGEA, come i successivi temi che andremo a discutere, sono temi che l'intera maggioranza sta portando avanti. Quindi quando qualcosa viene approvata è una vittoria di tutti quanti, questo volevo sottolineare. Mi dispiace che ci sia stato quel ping pong tra le varie Commissioni, una difficoltà che non so da chi deriva, può essere che derivi dalla politica, oppure deriva dagli stessi uffici, non voglio trovare colpevoli, però voglio sottolineare, come ho detto prima, che tutto ciò, nel bene e nel male, che uscirà da quest'Aula è tutto frutto non solo della LEGA, ma dell'intera maggioranza, ringraziando sempre il presidente Solinas. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Solo un minuto. Io invece devo chiedere scusa all'assessora Murgia perché l'ho chiamata in causa prima perché non era presente al momento in cui credevo dovessimo discutere la legge su ARGEA, ed era un'assenza momentaneamente motivata, niente di personale.

PRESIDENTE. Bene, io adesso chiedo scusa a voi e iniziamo con la discussione dell'ordine del giorno.

Ha facoltà di parlare il consigliere Perluigi Saiu, relatore di maggioranza.

SAIU PIERLUIGI (LEGA), relatore di maggioranza. Non ruberò molto tempo a quest'Aula, il mio sarà un intervento molto breve perché il testo in discussione oggi dal Consiglio regionale è un testo condiviso da tutte le forze politiche presenti nell'Assemblea legislativa sarda, e quindi lo conosciamo. È un testo al quale abbiamo lavorato proficuamente, con dedizione e impegno, credo raggiungendo una sintesi e arrivando ad una soluzione non solo condivisa, ma efficace. Quindi, le poche parole che spenderò sono per ringraziare le forze politiche che, con responsabilità, hanno partecipato alla stesura di questo testo nuovo, ringraziare il buon senso, che anche in questa circostanza abbiamo fatto prevalere tutti mettendo davanti agli interessi personali gli interessi della Sardegna, e questo risultato che abbiamo l'onore di condividere insieme a tutte le forze politiche del Consiglio regionale credo che sia uno di quegli elementi che qualificano la nostra attività di legislatori. Ci siamo impegnati tutti e insieme per dare una soluzione, ripeto, efficace a un problema importante, ci sono migliaia di allevatori, di agricoltori, di pescatori, che attendono che l'arretrato delle domande in materia di agricoltura venga finalmente superato, ci sono risorse importanti che non possiamo correre il rischio di perdere. Io voglio dire che con questo provvedimento e con il lavoro che è stato fatto per raggiungere l'intesa su questo provvedimento, il Consiglio regionale tutto, inteso come le forze che vi fanno parte, ha dato dimostrazione, forse per la prima volta in questa legislatura, che quando si abbandonano le appartenenze ideologiche, le contrapposizioni e gli egoismi personali siamo capaci di fare un buon lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Gian Franco Satta, relatore di minoranza.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti), relatore di minoranza. Quando si raggiunge un risultato di sintesi che coinvolge tutti i Gruppi del Parlamento sardo su un tema vero e fondamentale, sentito, quello dei ritardi sui pagamenti del settore primario in agricoltura, bisognerebbe avere anche l'onestà intellettuale, che ognuno di noi dovrebbe possedere, di riconoscere il merito a chi ne ha promosso questo risultato, a chi come la prima Commissione, con il suo presidente Saiu e con tutti i suoi componenti, ne ha condotto il lavoro di stesura finale e ha prodotto questo testo in aula nella giornata odierna. La proposta numero 89/A che oggi stiamo discutendo, formalmente figlia del buon senso, così come ha detto il presidente Saiu, infatti è integralmente il contenuto in parte di una nostra proposta di legge, che è la numero 80, da me presentata come primo firmatario, e che reca la firma di tutti i componenti del Gruppo dei Progressisti, del PD, di LEU, due proposte talmente coincidenti da sembrare quasi la stessa, se non fosse naturalmente per la firma dei promotori perché è il frutto di un lavoro di sintesi che è stato fatto in Commissione e ha migliorato quella proposta. Un testo, quello che stiamo votando, frutto dell'impegno certosino del Presidente della prima Commissione, a cui devo riconoscere un lavoro svolto con il contributo fattivo di tutti i componenti che ha avuto l'obiettivo comune di provare a smaltire l'arretrato in carico ad ARGEA delle domande e dei benefici a vario titolo in agricoltura. Ricordo a quest'Aula che il compito assegnato alla prima Commissione è stato estremamente difficile, perché ha lavorato prima ancora alla proposta di legge numero 79, dove si parlava di una task force da istituire in capo alla Presidenza della Regione con un reclutamento del personale, che non si capiva nemmeno bene con quale modalità, forse amici o senso di appartenenza, e inoltre sulla stessa norma si pensava di salvare le nomine dei dirigenti della Regione. Questo era il contenuto della proposta di legge numero 79. Salvataggio considerato evidentemente una priorità rispetto alle aspettative dei nostri agricoltori e allevatori di vedersi riconosciuto il diritto di percepire i propri contributi, siano essi Piano di sviluppo rurale, o PAC, o dal bilancio regionale. Durante i lavori della Commissione, per l'appunto, il Presidente annunciava senza giri di parole, e me lo sono appuntato, la priorità sono le pratiche in arretrato in carico ad ARGEA, non altro, e il risultato che questa legge oggi è in aula è il frutto appunto di quella decisione. Pochi giorni dopo, di fatto, si è iniziato a lavorare ad un testo che riprendeva invece i contenuti della nostra proposta di legge, la proposta di legge numero 80, usando parte di quelle frasi e quasi le medesime virgole. Il progetto di legge numero 80, quello che vede il sottoscritto come primo firmatario, è stato ripudiato senza discussione invece dalla Commissione a cui io appartengo, alla quinta, e questo me ne dispiace. Il Programma di sviluppo rurale della Sardegna 2014-2020 all'interno dello scenario strategico regionale rappresenta uno dei pilastri di un possibile sviluppo del nostro settore primario, della crescita quindi della Sardegna. Dovete sapere che nel rapporto del Comitato di sorveglianza, al 31.3, noi abbiamo speso l'equivalente del 38 per cento delle risorse sul PSR, cioè vale a dire, su un miliardo e 200 milioni, 500 milioni, quindi meno della metà, questo a febbraio, oggi probabilmente saremmo intorno al 45 per cento, lo confermerà nel caso l'Assessore. Il dato di per sé è preoccupante e va incontro ad ulteriori inquietudini quando si realizza che al suo interno sono contemplati in larga misura, e stiamo parlando di circa il 37 per cento, importi che ci portiamo a trascinamento dalla vecchia programmazione 2007-2013, che rientrano finanziariamente in quel dato a cui facevo riferimento. Secondo quanto riportato durante l'ottavo Comitato di sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale, quando all'epoca il livello di spesa complessivo era pari al 18 per cento, quegli importi facevano riferimento al 60 per cento della spesa della vecchia programmazione. Oggi dobbiamo lavorare per essere pronti a gennaio 2021, si sta discutendo di PAC, Assessora, e si sta discutendo nella Commissione Stato-Regione, io vorrei capire quali sono le proposte avanzate dalla Giunta e dalla maggioranza di Governo di questa Regione. La Commissione europea nel nuovo quadro regolamentare 2021-2027 qualifica la spesa sulla base di quello che noi spendiamo nei primi due anni, quindi se nei primi due anni noi avremo una spesa così come oggi, noi rischiamo un taglio del 20-30 per cento per i prossimi tre anni della programmazione, e quindi stiamo parlando del 2025-2027. Si profila nel nostro caso, e questo è un aspetto a cui chiamerei e chiederei l'attenzione del Consiglio, sulla PAC si profila probabilmente un taglio dal 5 al 7 per cento, allora questo vuol dire, dal momento che la PAC rappresenta circa il 30 per cento del reddito dei nostri agricoltori, che avranno un ridimensionamento significativo del loro reddito, quindi su questo veramente nella discussione Stato-Regioni metterei attenzione a questo dato. Aggiungo inoltre un altro elemento, quando si affrontano le questioni legate allo sviluppo del settore agricolo, e più in generale del mondo rurale e dell'Isola, si è soliti occuparsi di questi temi per cercare di risolvere problematiche con il carattere dell'emergenza o dell'urgenza, può capitare poi, come è capitato durante il periodo della crisi del latte, del prezzo del latte, che queste vicende vengano strumentalizzate sulla pelle degli agricoltori. E, a proposito, che fine hanno fatto i 18 milioni messi a disposizione dalla Regione Sardegna? Io non mi stancherò, e in ogni mio intervento che riguarderà questo tema farò la stessa domanda all'Assessore dell'Agricoltura, alla Giunta, al suo Presidente e a questa maggioranza: i 18 milioni messi a disposizione durante il periodo della crisi del latte da parte della Regione dove sono allocati? E se sono allocati, in quali capitoli di spesa della Regione Sardegna saranno opportunamente destinati al settore? Badate bene, questo è un approccio che non funziona più e che dobbiamo riuscire a cambiare una volta per tutte; non è più accettabile gestire il mondo agricolo in questo modo, non si può più intervenire solo per gestire l'emergenza o assistere a ritardi come quelli che si registrano quest'oggi. Su questo secondo aspetto non è più tollerabile un livello di lentezza burocratica che generi questo immobilismo. Il prezzo dei ritardi oggigiorno è immenso, quasi incalcolabile, per le aziende il mercato è sempre più competitivo, dinamico e globale, intraprendere l'iter di una domanda di aiuto, di sostegno, di contributo, e vedere liquidata la propria richiesta dopo tanto tempo equivale quasi a negare quella quell'aiuto. Oggi si stanno gettando le basi per la programmazione 2021-2027, la Regione Sardegna deve riuscire ad incidere in questa fase e farsi portatrice dei fabbisogni e delle peculiarità della nostra Isola, e questa è la fase di ristudiare quel modello politico di sviluppo che evidentemente non funziona al meglio, magari anche ripensando al ruolo dei territori che debbono avere nella definizione delle proprie strategie, nella governance delle risorse. Concludo con l'auspicio di poter contribuire, assieme a tutta l'Aula, in vista della nuova programmazione, ad un nuovo corso della burocrazia agricola, poiché è su questi aspetti e su questi temi che si giocherà gran parte della partita di sviluppo del nostro settore primario nel prossimo futuro. Grazie.

PRESIDENTE. ricordo che in Conferenza di Capigruppo si è concordato per un solo intervento a Gruppo, e chi volesse intervenire dovrà prenotarsi durante l'intervento dell'onorevole Zedda.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Rinuncio all'intervento.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Grazie, Presidente, colleghe e colleghi, componenti dell'Esecutivo, sarò breve, intervengo Per evidenziare che il problema relativo al ritardo nei pagamenti dei premi previsti dalle misure del Piano di sviluppo rurale sono stati fin dall'inizio di questa legislatura oggetto di attenzione, approfondimento e dibattito all'interno della quinta Commissione, più volte anche alla presenza dell'Assessore all'agricoltura, non fosse altro perché dal mondo delle campagne arrivava e arriva, ahimè tutt'oggi, con sempre maggiore insistenza la difficoltà che gli operatori di quel comparto giornalmente vivono. Abbiamo dedicato all'argomento più sedute, ci siamo documentati, abbiamo chiesto e ottenuto dati e informazioni specifiche, ci siamo confrontati in audizione con i rappresentanti di categoria, con i commissari di ARGEA e LAORE, e abbiamo chiesto e ottenuto da subito, in modo puntuale, i dati del pregresso e la situazione delle piante organiche delle due Agenzie in sofferenza, anche e soprattutto in relazione alle numerose ultime uscite legate prevalentemente alla quota 100. Abbiamo preso atto dei dati e degli elementi che ci sono stati forniti, gli stessi hanno rafforzato la consapevolezza, in noi già abbastanza presente, che stavamo trattando una vera e propria emergenza, che rischiava e rischia di provocare ulteriori danni economici alle aziende sarde, sempre più indebitate e in difficoltà finanziarie, problemi e difficoltà che potrebbero scaturire in nuove e ulteriori forme di protesta e tensioni sociali, da aggiungersi a quelle già perennemente in atto relative all'annoso problema del prezzo del latte ovino. Da subito in Commissione abbiamo convenuto sulla necessità che una situazione di emergenza così preoccupante andasse affrontata con atti di carattere straordinario. Si ipotizzò da subito la necessità di esternalizzare i procedimenti, coinvolgendo le organizzazioni professionali e agricole, e soprattutto gli ordini professionali, proprio perché rappresentavamo l'esigenza di dare risposte e di definire tutto il lavoro che giace, cosa che, come sappiamo, non è stato possibile fare, ma che ha rappresentato tutta la buona volontà nell'addivenire ad una soluzione. Successivamente abbiamo portato una serie di proposte che, grazie al lavoro di tanti, trovano sintesi nella proposta di legge numero 89 oggi in Aula, condiviso da tutte le forze politiche perché, lo ha detto qualcuno, il problema non è né della maggioranza né dell'opposizione, è un problema del settore primario dell'intera Isola. Questo provvedimento mette in campo l'attivazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a tutti i premi, ai contributi, e all'erogazione di qualsiasi natura nel settore agricolo, attraverso l'utilizzo, come sappiamo, prevalentemente del personale delle Agenzie. La proposta di legge prevede l'attivazione di un piano con la definizione dei procedimenti pendenti in un arco temporale massimo di 12 mesi; dovremo assolutamente vigilare in modo puntuale e continuativo, affinché si possa arrivare possibilmente alla conclusione prima dei 12 mesi previsti dalla norma oggi in approvazione e soprattutto occorre anche intervenire alla risoluzione del problema relativo alla piattaforma informatica che ha integrato ulteriori ritardi nei procedimenti. Portata avanti questa azione, e qui mi rivolgo agli Assessori all'agricoltura e agli affari generali e personale, programmiamo assieme con convinzione e determinazione, oltre che con la necessaria puntualità, la prospettiva per creare quelle necessarie condizioni che diano certezza al mondo agricolo e non ci facciano ritrovare nella situazione in cui oggi ci ritroviamo.

Ringrazio quanti hanno lavorato per la definizione della pratica, l'Assessore, in primis i commissari di ARGEA e LAORE, i presidenti delle Commissioni interessate e i componenti delle stesse. Preannuncio il voto convinto favorevole del Gruppo di Forza Italia. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. In tema di ringraziamenti vorrei ringraziare una persona che probabilmente in tutto questo dibattito, anche scontri, eccetera, forse non è apparsa l'importanza, soprattutto e spiego anche il perché, che ha avuto in tutta questa vicenda, che è il mio collega di partito, nonché Presidente della quinta Commissione, il collega Piero Maieli, perché essendo Presidente della quinta Commissione agricoltura, e proprio per dimostrare che comunque per il bene e per il risultato che si deve ottenere si fanno anche i passi indietro, si chiede scusa e si fanno anche i passi indietro, perché la competenza era dell'agricoltura, quando è stato spacchettato il provvedimento, il provvedimento è transitato nuovamente in agricoltura per chiedere il parere e il nostro Presidente di Commissione, per il bene e per il raggiungimento dell'obiettivo, ha detto: "Sto zitto e andiamo avanti", quindi lo volevo ringraziare pubblicamente, come volevo ringraziare tutti i membri della Commissione e volevo fare anche un altro passaggio che io avevo anche proposto. Il collega Oppi, che non so se interverrà, comunque lo voglio fare anche pubblicamente, perché la sua opera, così come spesso succede, è servita anche da collante in alcuni momenti devo dire anche abbastanza particolari, quindi un ringraziamento a tutti. Non c'erano dubbi che il Gruppo del PdS'Az. avrebbe votato a favore, se qualcuno stava pensando che c'erano mal di pancia o malumori sul contenuto del provvedimento assolutamente no, è un bel provvedimento, ci auguriamo che dia risposta a tutte quelle pratiche. Vorrei anche ricordare che se tutte queste pratiche, e me lo auguro, andranno in porto perché ce ne sono alcune che sono anni ferme, possiamo dire che potrebbero arrivare dagli 800-900 milioni di euro per i sardi. Io credo che quando ci siano risultati di questo tipo ben venga che si facciano non uno, ma anche due passi indietro. Quindi grazie a tutti e preannuncio il voto convinto di tutto il Gruppo del PSd'Az.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Fausto Piga. Ne ha facoltà.

PIGA FAUSTO (FdI). Presidente, la proposta in discussione, che ha come obiettivo appunto quello di accelerare il disbrigo delle pratiche arretrate agricole, va nella direzione auspicata già da tempo dal Gruppo di Fratelli d'Italia che a luglio presentò una mozione proprio con l'obiettivo di portare in Aula il prima possibile questo tema e poter, quindi, avviare anche un confronto trasversale che potesse portare il risultato speriamo di questa sera. È una mozione che veniva presentata proprio nei giorni in cui la Coldiretti scendeva in piazza per dire no alla burocrazia che ormai da anni sta bloccando questo settore, una mozione che voleva dare anche pieno sostegno e forza al nostro Assessore all'agricoltura nell'affrontare questa emergenza che sicuramente non è un'emergenza che la nostra Assessora all'agricoltura ha creato, ma che bensì si è trovata a dover governare e gestire. Non è una emergenza la cui responsabilità è dell'Assessore, né del Presidente della Giunta Solinas, né del centrodestra, ma lungi da me, ovviamente, dire è colpa di chi c'era prima e quindi noi dobbiamo stare lì a strumentalizzare. Assolutamente, oggi ci siamo noi e dobbiamo trovare le soluzioni.

L'iter legislativo di questo provvedimento sicuramente è stato abbastanza travagliato, ci abbiamo provato con l'assestamento di bilancio, ci abbiamo provato anche con altre proposte. Il buon senso ha portato a far sì che stasera, con il lavoro che anche i miei colleghi che mi hanno preceduto e hanno descritto un lavoro condiviso in Commissione, come ha illustrato l'onorevole Saiu, quindi una proposta condivisa, trasversale che ci auguriamo che abbia il voto quindi favorevole perché ovviamente, al di là poi della paternità politica, quello che conta saranno le ricadute che avranno nel settore agricolo che da tempo aspetta risposte e chiaramente dietro a tutta questa burocrazia ci son tante risorse economiche che potrebbero rimettere in moto un settore pesantemente colpito, sia per chi vuol fare impresa, sia per chi deve rimodernare la propria azienda e sia anche per chi sta cercando di rimanere a galla in una situazione che, come sappiamo tutti, è devastante. Detto questo però io vorrei fare anche una riflessione. Oggi noi proviamo a trovare la ricetta per eliminare questa emergenza, ma credo che il lavoro che insieme all'Assessore soprattutto dobbiamo fare è analizzare i motivi per cui si è creata questa emergenza perché 90.000 pratiche circa arretrate sono tantissime, quindi qualcosa non è funzionata sicuramente, non so se sia stata la pianificazione dei bandi, non so se sia data una responsabilità eccessiva a degli uffici che magari erano già dall'inizio carenti di personale, e quindi al di là dell'emergenza che noi stiamo analizzando oggi, del piano straordinario che stiamo cercando di mettere in campo, probabilmente ci poteva essere già dall'inizio un handicap di risorse umane. Ecco, io credo che sia importante analizzare contestualmente a questo piano straordinario anche le cause che ci hanno portato a questa situazione in modo tale che situazioni del genere non si verifichino più, sia che si parli di cultura, sia che si parli di industria, che si parli di lavori pubblici dobbiamo avere la bravura di mettere in campo interventi che i nostri uffici possono ovviamente portare avanti e tutta quella burocrazia che si può snellire deve essere snellita. Approfitto, visto che noi in Commissione come esponenti di Fratelli d'Italia non ci siamo, anche per chiedere che sia inserita la nostra firma in questo provvedimento e per quanto possa sembrare una formalità, visto che la mozione non era mai stata discussa formalmente, dico anche che ritirerò la mozione in quanto mi auguro appunto che questo provvedimento licenziato possa portare gli stessi frutti a cui già auspicavamo. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Il Consiglio nel portare avanti questo provvedimento sta portando avanti il suo ruolo nella maniera più nobile. La prima Commissione, a cui coralmente vanno i miei complimenti, si è trovata davanti un testo inapplicabile, in contrasto con le normative statali e in contrasto anche con le normative della Regione. Il testo proposto dalla Giunta non era applicabile e la prima Commissione, con un lavoro durato settimane, è riuscita, invece, a trasformare quel testo partendo da nuove basi e a risolvere un problema partendo dal fatto che quel problema avesse necessità di una soluzione corale. Chi ha lavorato al testo ha preferito risolvere un problema e non appuntarsi una medaglia, perché è meglio una soluzione trovata in maniera corale, piuttosto che un problema aperto, e le parti che in questo Consiglio regionale dibattono sterilmente senza appunto trovare una soluzione, che oggi è il principale motivo invece che ci deve vedere in questo Consiglio e deve trovarci appunto uniti nel dibattere e nel cimentarci a trovare soluzioni a problemi aperti da troppo tempo. Il tema però del testo presentato dalla Giunta io credo che sarà anche oggetto di parte della discussione che vedrà il Consiglio impegnato domani, non è possibile Presidente e Assessori che dalla Giunta regionale che dispone di gabinetti, dei direttori generali, di consulenti, arrivino testi che poi non sono in grado di produrre effetti, perché sono destinati a essere impugnati e perché gli stessi uffici regionali, che dovrebbero fornirvi anche consulenza nella stesura dei testi, non sono in alcun modo disponibili a portarli avanti. Nel confronto con i commissari di ARGEA e di LAORE in I Commissione questo è apparso chiaro, per cui chiederei ai componenti della Giunta prima di approvare alcunché, e ancora di più prima di approvare disegni di legge destinati alla discussione delle Commissioni di risparmiarci questo lavoro, perché son convinto, e siamo tutti convinti, che parte di quel lavoro fatto in maniera seria dalla I Commissione non fosse di competenza stretta del Consiglio regionale. Cioè abbiamo diritto di discutere testi che almeno sono in grado di reggere, sono compatibili con le norme, e sono in grado di produrre effetti, specialmente quando sono prodotti dalla Giunta regionale. Per il resto, da domani, visto che oggi immagino che il testo venga approvato ad amplissima maggioranza, se non all'unanimità, il problema sarà un altro, e sarà far sì che il testo venga applicato. Il lavoro del consigliere regionale non si ferma a la semplice approvazione dei disegni di legge, anzi nella gran parte dei casi inizia mezz'ora dopo l'approvazione del disegno di legge. Ci sono alcuni problemi che ci sono stati segnalati, uno riguarda per esempio i supporti informatici a cui sono legati parte dei problemi che ci sono stati esposti, e meritano un'attenzione particolare. Un altro tema riguarda l'organizzazione del lavoro tra ARGEA e LAORE, che abbiamo avuto piena disponibilità da parte di LAORE di poter lavorare sulle pratiche relative ai finanziamenti regionali. Sarebbe assurdo se questa divergenza attorno al dove e chi può lavorare a quelle pratiche bloccasse un qualcosa su cui c'è un'ampia volontà politica invece di risoluzione. Alcuni problemi che riguardano appunto il settore dell'agricoltura non nascono oggi, non nascono ieri e non nascono nemmeno avantieri, perché ci sono problemi che risalgono a dieci anni fa e che ancora non hanno trovato soluzione. In questo caso, avendo tutta la legislatura per poter applicare questa legge e poter anche magari integrare con successivi interventi normativi nei prossimi anni, abbiamo la possibilità se non altro di impedire la formazione di nuovo arretrato, di risolvere il tema delle pratiche in arretrato che è una grande ingiustizia, perché chi ha tutte le caratteristiche per accedere a un finanziamento regionale europeo deve poter avere quelle risorse nei tempi consentiti. Perché per un'impresa ogni giorno, ogni mese, ogni anno di ritardo significa stare o non stare nel mercato, tenere o non tenere aperta la propria piccola azienda, ed è inaccettabile che in presenza di finanziamenti, solo per problemi legati alla burocrazia regionale, queste piccole imprese debbano chiudere, o debbano trovarsi di fronte a problemi che non si meritano. Riguardo poi il testo che è stato approvato, se ne può discutere anche dopo, però in discussione generale credo sia importante dirlo, dallo studio fatto sul testo, c'è un tema che riguarda l'unità di progetto, che dovrebbe monitorare i risultati dell'applicazione del piano. Quindi un'unità di progetto, in applicazione dell'articolo 26 della legge 31. L'articolo 26 è stato modificato dalla legge 24 del 2014, bene su questo io credo che la volontà della Commissione che ha inserito questo articolo fosse legata alla necessità di avere un monitoraggio esterno all'agenzia, credo però che su questo tema sia altamente probabile che il Ministero, diciamo il Governo, possa avanzare qualche problema, perché l'unità di progetto in questo caso potrebbe comportare una duplicazione di spesa rispetto a quello che è invece il compito di ARGEA. Niente che non si possa a cui l'assessorato e gli assessorati non possano sollevare delle controdeduzioni, però vorrei informare la Giunta, e vorrei sottolineare questo aspetto affinché poi, in sede futura, non si rischi per questo impercettibile, per questo piccolo problema possibile, di rendere impraticabile un testo che invece è idoneo a essere applicato, merita di essere applicato, e non può trasformarsi per questo in un buco nell'acqua.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC CAMBIAMO!). Io esordisco ringraziando soprattutto la minoranza, perché nel momento stesso in cui noi abbiamo avuto la possibilità di trovare la convergenza hanno dato la propria disponibilità, cioè ha rassomigliano molto allo stesso clima che si è creato quando si è corretta, anche nelle virgole e nelle sillabe, la 51. Non c'è stato niente di diverso, c'è stata la disponibilità totale, e questo ci ha consentito di poter, valutando sia il 79, sia l'80, innanzitutto abbiamo provveduto a ridurre gli oneri, poi addirittura gli uffici hanno ritenuto che anche mettere 50.000 euro per il 2019 fosse superfluo, pertanto accogliendo la richiesta funzionali dei funzionari della III Commissione abbiamo tolto anche questo. Abbiamo ridotto la prima entità di risorse, riducendola ulteriormente. Ma attraverso un testo che come poc'anzi è stato detto è un testo valido, che di fatto abbiamo sempre una valvola di salvaguardia, abbiamo il monitoraggio che è bimestrale, nel momento stesso in cui ci fosse difficoltà si possono anche modificare la linea, tenendo presente anche la prima stesura, che evidentemente se non è stata applicata è soltanto per il fatto che ci sono state valutazioni dal punto di vista di diritto che dicevano che non erano applicabili. E' chiaro che qualche cosa voglio dirla, perché ho notato che i dati non sono stati sempre puntuali e precisi. Infatti noi sappiamo i numeri esatti, al di là di questi proclami, al di là di una gara nel rivendicare la primogenitura, in effetti non sono mai apparsi coerenti con quelli che noi da poveri mortali, magari io laureato in pietre, facciamo i conti. Noi abbiamo letto soltanto che c'erano 31 mila pratiche che sono state istruite dall'ARGEA al mese di ottobre, e siccome facendo una semplice divisione si capiva che orientativamente se ne facevano 3300 al mese, si doveva presupporre che fossero 37-38.000 quelle praticamente che sono state analizzate. Però si analizzano una sola volta, una volta che sono state predisposte poi si va al pagamento, sul in pagamento ci sono difficoltà, contatti con l'ARGEA eccetera, magari chiedendo un'autonomia propria in modo tale che ci possa essere maggiore celerità nell'esitare le pratiche, ma il nostro obiettivo è stato soltanto quello di, queste pratiche, farle e farle nel minor tempo possibile. Abbiamo cercato di amalgamare i due testi, quindi i due testi si sono saputi integrare alla perfezione, quindi alla fine abbiamo ottenuto un risultato che è certamente molto positivo; se ci saranno difficoltà, il monitoraggio ci consentirà di poter intervenire nella fase successiva e quindi poter dare delle risposte. Di più non si poteva fare, ci sono meriti da parte di tutti, tutti hanno collaborato attivamente, credo che tutti i partiti nelle dichiarazioni che faranno saranno disponibili e daranno tutti quanti… credo che sia opportuno, come ha detto poc'anzi il collega Piga, che tutti i Gruppi, tutti i consiglieri appongano la propria firma su questa legge, in modo che non sia una legge di nessuno: è la legge del Consiglio regionale, è una legge a tutela di questi operatori di un settore che sono stati particolarmente penalizzati, non per un anno ma da tanto tempo, e che aspettano risposte positive. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, c'è stata qualche incomprensione oggi e quindi io credo che sia valido e atteggiamento un po' di un po' di tutti… e soprattutto per esempio ci siamo permessi, questo lo dico a Satta, il fatto che Satta non ci fosse non è che ci ha consentito di dire "una delle prime firme deve essere quella di Satta", perché Satta ha presentato una legge che poi noi alla fine l'abbiamo inserita a tutti gli effetti, e quindi ha un merito che gli deve essere dato. In questo clima forse riusciamo anche a stemperare, stasera si è ecceduto in qualche offesa, che poi ovviamente si è risolta nella seconda fase, speriamo che il clima migliori costantemente attraverso procedure diverse, ma anche informandoci fra di noi. La precedente legislatura è stata caratterizzata dal fatto che si facevano decine, decine e decine di riunioni dei Capigruppo, in questa legislatura un po' meno, però credo che sia opportuno che quando si finisce la riunione dei Capigruppo la responsabilità è del Capogruppo che deve informare i propri consiglieri, perché se questo non avviene è chiaro che poi si verificano le situazioni che si stanno verificando ogni tanto in questo Consiglio regionale. Io spero che questo sia superato in tempi brevi e mi auguro che tutti quanti contribuiscano a un clima diverso, nel rispetto reciproco che è fondamentale nella vita di questa struttura, che l'ha avuta in passato: noi vogliamo che la dignità che aveva il Consiglio in passato, permanga e ci sia anche oggi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Io credo che il collega che mi ha preceduto ha detto bene: questa che stiamo discutendo in questo momento è una legge dell'intero Consiglio regionale, e per questo naturalmente chiedo da subito che vengano apposte anche le firme del Gruppo consiliare per il quale in questo momento sto intervenendo. Credo che tutti i giorni, chiunque è seduto all'interno di quest'Aula, riceva dei messaggi, delle telefonate che esprimono la preoccupazione del mondo agropastorale per i ritardi cronici che ci sono nei pagamenti su diverse misure del PSR e sul bando siccità, e credo che bene ha fatto questo Consiglio e la Prima Commissione, insieme alla Commissione agricoltura, ad esaminare un provvedimento che potesse snellire in questa fase le pratiche, gli arretrati della burocrazia, credo però che questo sia un provvedimento emergenziale, come ha detto qualcuno, non può essere un provvedimento che diventa strutturale. Credo che siamo passati dall'approvazione di una mozione qualche tempo fa all'interno di quest'Aula, dove si annunciava una grande riforma, un piano di riordino delle agenzie e un piano generale sull'agricoltura, all'affrontare solo ed esclusivamente una parte di questo problema. Naturalmente, chiarisco subito, voteremo a favore, siamo a favore del provvedimento, giudichiamo il provvedimento estremamente positivo, l'importante è che poi questo provvedimento positivo, così come altre leggi, non venga messo all'interno di un cassetto ma sia immediatamente applicato e siano date gambe a questo provvedimento, per dare le risposte che il mondo agropastorale sardo si attende. Questo però non mi esime dal fare alcune considerazioni, e le considerazioni che voglio fare oggi sono quelle che ho fatto durante l'intervento di qualche mese fa quando si parlava di agricoltura e di pastorizia: noi abbiamo e avevamo nella precedente legislatura una grande sfida, che era stata condivisa sia dalla maggioranza che dall'opposizione di allora, che era quella dell'ente pagatore regionale sardo, che probabilmente avrebbe già potuto affrontare una serie di questioni che sono state poste anche in precedenza dall'onorevole Satta e dall'onorevole Agus, penso alle questioni del pagamento delle pratiche con fondi regionali, che si sarebbero potute esaminare. Un ente pagatore regionale sardo che sarebbe dovuto entrare nel suo pieno regime a ottobre, che ha concluso anche l'iter di autorizzazione ministeriale e che ancora, non si sa bene il perché, brancola nel buio, non è per niente argomento dell'ordine del giorno nelle diverse discussioni, non si discute più di ente pagatore regionale sardo e naturalmente questo è un elemento di preoccupazione che poniamo nel dibattito. Mi auguro che successivamente l'Assessora ci dirà anche la data di attivazione dell'ente pagatore regionale, che magari consentirà di superare provvedimenti emergenziali e di porre invece in campo quegli interventi strutturali che all'unanimità si erano posti in essere nella precedente legislatura. Così come credo che sia indifferibile provare a ragionare del nuovo PSR, della nuova PAC; non si sta discutendo in questo momento né all'interno delle Commissioni né all'interno di questo Consiglio regionale della prossima programmazione, io credo che quello è l'elemento centrale della programmazione degli interventi nel mondo agricolo, addirittura, vado oltre, potrebbe essere anche l'elemento che ci consente di trovare quelle leve economiche che consentano di stabilizzare il prezzo del latte, non intervenendo direttamente sul mercato ma intervenendo attraverso le leve che il PSR mette a disposizione. Quindi io faccio un invito sia all'Assessore sia al Presidente della Commissione di calendarizzare un incontro sul nuovo PSR, per provare a discutere, per provare a trovare un'unità di intenti che questo Consiglio regionale con responsabilità deve provare ad individuare, perché, vede onorevole Piga, lei in precedenza dava quasi le responsabilità delle pratiche arretrate alla precedente gestione: se vuole andiamo a verificare le pratiche arretrate che ha ereditato la precedente Amministrazione regionale e se vuole andiamo a verificare il corso degli anni, io credo che non gioverebbe a nessuno, credo che però gioverebbe, così come stiamo provando a fare oggi (e di questo va dato atto all'opposizione che ha avuto anche quest'oggi un grandissimo senso di responsabilità, sia all'interno della Commissione in fase propositiva sia quest'oggi in Aula accettando anche una riduzione della discussione che meriterebbe ben più ampio respiro), va dato atto all'opposizione che questo senso di responsabilità sta provando a metterlo in campo per dare quelle risposte per le quali siamo eletti. Io credo che provare a dire "è colpa vostra" oppure "noi non abbiamo nessuna responsabilità"… lo dicevo prima a qualche consigliere regionale: ricordatevi, perché altrimenti ci costringete a ricordarvelo, che siete già in carica da nove mesi, quindi almeno qualche legge, qualche provvedimento di ampio respiro e di risposte alle esigenze del sardi le avreste già dovute dare. Ma non voglio per niente entrare nel campo della polemica, naturalmente, ma continuo a ribadire il fatto che abbiamo la sfida della prossima programmazione europea; credo che, al di là degli schieramenti politici, si possa fare un grande lavoro all'interno della Commissione e che si possa dare un ampio respiro ad una comparto agro pastorale che è in estrema crisi e che a tutt'oggi continua a sopperire alle mancanze di una burocrazia e ai ritardi dell'amministrazione regionale, di qualunque colore essa sia, con grossi sacrifici. E credo che provare a fare un passo avanti anche nella discussione possa consentire di dare quelle risposte per le quali siamo stati eletti. Lo diceva bene l'onorevole Oppi prima, però, concludo, con ciò che ribadiva l'onorevole Agus ossia stiamo dando uno strumento nelle mani della Giunta e in particolar modo dell'Assessora all'agricoltura, faccia in modo che questo strumento non rimanga nei cassetti così come è successo con l'ente pagatore sardo fino ad oggi. E chiudo dando un grosso merito all'opposizione, perché senza il comportamento responsabile e probabilmente a posizioni opposte molti di quelli che siedono nei banchi della maggioranza non avrebbero né consentito l'entrata in discussione oggi di questo provvedimento né tanto meno dopo la bagarre che si è creata poi permesso di proseguire i lavori. Io credo che invece la responsabilità che deve stare all'interno di quest'Aula, il senso del dovere per il quale siamo stati eletti consenta oggi andare ad approvare mi auguro all'unanimità questo provvedimento nell'interesse dei sardi, del mondo, delle campagne e dell'intero comparto.

Chiudo invitando naturalmente l'Assessore, perché abbiamo presentato l'interrogazione, a convocare immediatamente il tavolo sul prezzo del latte. Si era detto che entro novembre bisognava convocare il tavolo per definire le griglie del prezzo del latte non è stato fatto, siamo in netto ritardo anche da questo punto di vista e non credo che qui ci siano responsabilità da additare magari a Caria, all'ex assessore Caria. Però l'invito è un invito, Assessora, lei quando lavora nell'interesse dei sardi ci vedrà al suo fianco, quando invece che temporeggerà e non darà quelle risposte troverà in noi dei consiglieri che naturalmente proveranno a mettere in campo tutte le azioni democratiche per permettere ai sardi di avere queste risposte, grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

MURGIA MARIA GABRIELLA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Grazie Presidente e grazie onorevoli, anche io ovviamente come tutto il Consiglio devo ringraziare tutti coloro i quali si sono esposti a dei sacrifici di queste ultime settimane per poter arrivare oggi in Aula ad approvare questa norma. Intanto ringrazio in primis l'onorevole Maieli che per primo ha portato in Commissione agricoltura il problema e ovviamente sollecitata più volte siamo riusciti insomma a portare tutta la questione in Commissione, non solo a fine Commissione come sapete con i commissari di Argea e Laore ci siamo recati anche dal Presidente il quale ha sentito tutte le associazioni e insieme a loro abbiamo deciso appunto di proporre questa legge. Questa legge che non avete condiviso, evidentemente, avete giustamente voluto fare delle variazioni. Ma non ci sono delle variazioni di fondo nella sostanza e non c'erano assolutamente, come diceva l'onorevole Agus, delle norme contra legem perché si parlava di incentivi ma noi pensavamo al fondo di rendimento per cui non c'era nessun tipo di problema dal punto di vista giuridico. Ma a parte questo io condivido ovviamente il nuovo testo soprattutto per risolvere il problema dei nostri agricoltori che da subito si sono lamentati, e ricordo proprio che qualche giorno dopo il mio insediamento, forse il giorno successivo, chiamai il dottor Ibba, che era allora il direttore generale di Argea, il quale immediatamente mi descrisse quali erano le problematiche e le problematiche erano sempre le stesse: il personale. Lui disse in quel periodo 100 persone, adesso la dottoressa Mattioni parla di 128 perché nel frattempo ci sono stati, come sapete, per quota 100 i licenziamenti. Per cui insomma più o meno lo sapevamo da subito, io ricordo di aver fatto anche dei comunicati stampa proprio per informare i cittadini che c'era un problema di ritardi, ma il problema dei ritardi non era dovuto al fatto che i dipendenti fossero dei fannulloni ma perché effettivamente c'era il problema del personale. Quindi adesso diciamo che una parte dei problemi la risolviamo, però ci dobbiamo ricordare che Argea entro maggio 2020, se vogliamo partire con l'ente pagatore, dovrà avere in pianta stabile 100 dipendenti almeno, o meglio i 128 più precisamente indicati dalla commissaria di Argea. Volevo ovviamente ringraziare moltissimo anche il dottor Casu perché si è reso disponibile immediatamente con il suo personale a istruire tutte quelle pratiche arretrate, perché questo si può fare, nel senso che tutte le pratiche a regia regionale possono essere trasferite a Laore mentre quelle del PSR, perché si occupano di fondi comunitari, non possono assolutamente essere trasferite ma devono essere fatte in loco. Per cui questi due problemi che alla fine abbiamo risolto con questa norma.

L'ente pagatore quello che mi preoccupa in questo momento oltre ovviamente al pagamento dell'arretrato è l'ente pagatore, nel senso che a) dobbiamo risolvere il problema del personale, e non sto parlando di nuove assunzioni, perché il personale lo possiamo recuperare dagli enti e Agenzie agricole, quindi è necessario assolutamente in maniera strutturale inserire entro quella data il personale. Non è partito a ottobre l'ente pagatore, vi spiego perché. Perché se fosse partito, intanto avevamo quasi chiuso tutto, semplicemente c'era il problema della banca, dovevamo fare i test con la banca per capire se riuscivamo a pagare in tempo reale, intanto la banca ci ha chiesto 75 giorni per attivare tutti i test e poi mancava l'accordo con le associazioni di categoria con i "ca" in quel senso. Saremmo potuti partire però non abbiamo rischiato perché a novembre c'era l'anticipo PAC per cui se ci fosse stato qualche rallentamento soprattutto per i test della banca capite bene che non ci potevamo permettere di rischiare un ulteriore ritardo, per cui abbiamo preferito, in accordo col Ministero ovviamente, allungare i tempi di qualche mese ma essere certi che col nuovo ente pagatore risolviamo i problemi e non ne creiamo di nuovi. Quindi diciamo che l'ente pagatore, se tutto va bene se non si creano problemi, partirà certamente ed è quella la missione che dovrà avere assolutamente e solamente la commissaria di Argea in questo momento. Per le pratiche arretrate l'aiuteremo noi con Laore e speriamo che non siano necessarie ulteriori interventi. Perché mi preoccupa molto la questione del PSR, perché ci sono delle pratiche molto particolari che vanno istruite solo da tecnici specializzati e hanno anche dei tempi lunghi una pratica praticamente ha al di sotto altre quattro sub pratiche che vanno istruite, per cui sono molto lunghe e difficili anche dal punto di vista tecnico istruirle. Quindi speriamo che non sia necessario un ulteriore intervento, in ogni caso vi ringrazio per il monitoraggio obbligatorio così ci incita anche a verificare molto più celermente le pratiche in modo che comunque siamo al corrente delle scadenze. Le pratiche quelle 69.400 mi pare che fossero, cioè le 70.000 di cui parlava il Presidente, sono le pratiche appunto che scadono a giugno 2020. Scadono a giugno 2020 i pagamenti per cui l'istruttoria di quelle pratiche deve essere fatta qualche mese prima, quindi c'è difficoltà e sono preoccupata e sinceramente spero che non ci sia necessità di ulteriori interventi, nel caso insomma sicuramente il Consiglio sarà disponibile a eventualmente varare un'altra piccola norma a riguardo, grazie a tutti.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

È aperta la discussione sull'articolo.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Presidente, grazie per la parola. Io intervengo a nome del Gruppo della LEGA, che non è intervenuto in discussione generale, giusto per fare qualche considerazione su questo tema importante e molto sentito, quindi intervengo al posto del Capogruppo. Penso che si stia facendo un passo molto importante e finalmente si è trovata anche una sintesi, e voglio intervenire per lodare anche io la collaborazione che c'è stata tra maggioranza e minoranza a cui abbiamo assistito in seno alla Commissione autonomia-enti locali al fine di garantire, e questo va dato atto, in tempi rapidi l'approvazione di una legge estremamente necessaria per tutto il mondo agricolo. Noi siamo abituati sempre a metterci dal punto di vista degli utenti e questo è quello che ha guidato credo anche l'azione di mediazione, di lavoro che c'è stata all'interno di quella Commissione guidata dal Presidente di Commissione, il nostro collega, onorevole Saiu, che credo sia stato dimenticato nei ringraziamenti, e quindi lo faccio io, perché è stato importante questo, nonostante lui sia stato anche abbondantemente pungolato nell'altro senso, parlo anche del sottoscritto, perché io sono sempre un po' scettico quando si cerca la totale convergenza negli argomenti, non fosse per altro che alcune delle persone che oggi hanno prolificamente collaborato erano comunque parte, senza polemica ovviamente, come ha detto l'onorevole Lai, però della maggioranza precedente. Io, forse è un mio limite, non riesco a capire come si fa ad accumulare un numero di pratiche di questo tipo, siccome vengo anche da una realtà privata, di lavoro privato, quando dovevo un documento al mio responsabile, dormiva praticamente sul pianerottolo fuori dalla porta se non glielo davo. Quindi, un numero tipo 50 mila, 60 mila, 90 mila pratiche è una cosa incomprensibile. Però, siamo arrivati ad una sintesi, e come giustamente ha detto qualcuno ovviamente bisogna dare piede poi a questa legge. Noi oggi ci stiamo assumendo, prendendo sulle spalle una responsabilità che è anche frutto di una non considerazione, probabilmente non una considerazione corretta del passato, e quindi abbiamo anche questa responsabilità, ma questa sua responsabilità la dobbiamo prendere con ottimismo perché secondo me stiamo gettando le basi con una legge importante e potrà essere prolifica. Anche l'istituzione di un'unità di progetto in capo alla Presidenza sicuramente potrà essere utile, perché consentirà anche al Consiglio regionale di monitorare l'azione di questa task force. Concludo, quindi, dicendo che secondo me stiamo dando una risposta importante frutto del lavoro di tutti, e quindi ripetendo il voto favorevole del nostro Gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Caredda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAREDDA ROBERTO (Misto). Intervengo per dichiarare il nostro voto per il Gruppo Misto a favore, ma anche per fare i complimenti ai colleghi che hanno lavorato su questa proposta così importante, che dia risposte a tanti cittadini che stanno aspettando da tanto tempo, ma senza tornare indietro al passato, l'importante è che si sia trovato il buon senso, e che la maggioranza e l'opposizione, tutti compatti, siano subito pronti a votare questa proposta che, ripeto, è così importante. Per quanto riguarda il nostro voto è a favore, e chiedo che sia posta la nostra firma, di tutti i colleghi del Gruppo Misto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Anche noi voteremo questo provvedimento sia per i contenuti, ma anche per il clima natalizio in cui tutti dobbiamo essere più buoni, generosi e avere grande fiducia per quanto riguarda il futuro, però senza in qualche modo dare a un provvedimento come questo risoluzioni che in qualche modo possano intervenire alle soluzioni dei problemi che probabilmente non dipendono né dalla Giunta passata, non dipenderanno da questo Assessore, e non dipenderanno neanche dagli ultimi dieci anni. Anche perché chi in qualche modo lavora nel settore agricolo sa benissimo che queste sono pratiche particolari, come ricorda l'Assessore, in cui l'accumulo molte volte delle pratiche non dipende dalla buona o cattiva volontà di un funzionario dipendente, ma dipende da regolamenti europei nazionali e regionali che impongono controlli specifici che depositano a sfavore dell'utente. Credo che quindi non sia una questione, come qualcuno vuole addebitare, di responsabilità politica, ma ponga l'esigenza di una riforma strutturale della pubblica amministrazione regionale per far sì che oggi parliamo di pratiche agricole, ma domani possiamo parlare di pratiche relativamente all'Assessorato del lavoro, all'Assessorato dei lavori pubblici o all'Assessorato della pubblica istruzione. Vi è l'esigenza di una semplificazione amministrativa, altrimenti dovremmo dare sempre risposte straordinarie a problemi che in qualche modo vengono dettati da regolamenti troppo stringenti.

In ultimo, lo dico soprattutto ai colleghi in termini amichevoli, quello che riguarda invece il dato politico, io auguro all'Assessore in primis, a questa maggioranza di raggiungere gli stessi obiettivi che la scorsa legislatura ha ottenuto, e che non vengono certificati in numero di pratiche, ma vengono certificati dal Comitato di sorveglianza sul PSR, che ha posto negli ultimi cinque anni la Regione quarta in Italia dopo il Veneto, la Provincia di Trento e Bolzano in termini di spesa, e questo va dato a vantaggio e a merito di quei funzionari, di quei dirigenti che all'interno delle strutture, e sono la maggioranza, lavorano con oculatezza, lavorano con senso di responsabilità, e hanno permesso di avere all'ultimo Comitato di sorveglianza, dove ha partecipato l'Assessore, un riconoscimento pubblico per la Regione Sardegna, che abbiamo costruito anche noi, e speriamo di costruirlo insieme, di un pagamento del 113 per cento, ponendo la Sardegna ai primi posti in Italia e in Europa come capacità di pagamento per quanto riguarda le pratiche nel settore agricolo. E questo è un risultato su cui tutti dobbiamo andare orgogliosi e speriamo di continuare in questa direzione, non con polemiche o evitando di intervenire su problemi che sono più strutturali. Per questo, comunque, chiediamo anche l'apporto di tutte le firme dei colleghi del Gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Aldo Salaris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALARIS ALDO (Riformatori Sardi). Innanzitutto per evidenziare il nostro accordo, insomma, il nostro giudizio positivo su questo provvedimento, che è di un'importanza strategica per un settore di grande sofferenza. Certo è che colgo a pieno le parole dell'onorevole Agus, che bene ha evidenziato una preoccupazione che dopo l'approvazione di questo testo si ribalta immediatamente su un lavoro della Giunta piuttosto certosino e piuttosto veloce, un lavoro della Giunta che da parte dell'Assessore all'agricoltura fino ad oggi non è mai mancato, e altrettanto una collaborazione veloce, fattiva ed esaustiva e spero, e siamo ottimisti, da questo arrivi anche da parte dell'Assessorato agli affari generali. Chiediamo anche come Gruppo di apporre la nostra firma su questo provvedimento, che licenziamo in maniera più che positiva. Grazie.

PRESIDENTE. Possiamo passare adesso alla votazione dell'articolo 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2. Vedo i colleghi Consiglieri che si prenotano, l'accordo era quello di uno per Gruppo, ho fatto intervenire in fase di dichiarazione di voto i rappresentanti dei Gruppi che non erano intervenuti, ma gli accordi, come abbiamo detto in fase di apertura, vanno rispettati, quindi andiamo avanti così.

Metto in votazione l'articolo 2.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Sara Canu. Ne ha facoltà.

CANU SARA (LEGA) Chiedono di apporre la firma del Gruppo della Lega sulla legge.

PRESIDENTE. Benissimo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione finale della legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 89.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Discussione congiunta delle mozioni: Satta Giovanni - Giagoni - Mula - Cocciu - Maieli - Usai -Schirru - Tunis - Cocco - Talanas - Saiu - - Salaris - Peru - Cossa - Mura - Caredda - Ennas sulla necessità di scongiurare gli aumenti decisi dalle compagnie di navigazione di circa il 30 per cento delle attuali tariffe per tutte le linee di collegamento da e per la Sardegna, con prevista entrata in vigore il 1° gennaio 2019, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (127), Satta Giovanni - Ganau - Mula - Cocco - Comandini - Sechi - Meloni - Mura - Deriu - Oppi - Moriconi - Marras - Lai - De Giorgi - Corrias - Maieli - Peru - Gallus - Fancello - Talanas - Cocciu - Caredda - Usai - Schirru - Cera - Piga - Cuccu - Piano - Salaris sulla necessità di garantire la continuità territoriale marittima di persone e merci con la Sardegna e perseguire il passaggio delle funzioni e delle risorse sulla continuità territoriale marittima dallo Stato alla Regione, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (118), Comandini - Ganau - Corrias - Deriu - Meloni - Moriconi - Piano - Piscedda sulla necessità di garantire la continuità territoriale marittima, convenzione in scadenza al 19 luglio 2020 (107), Peru - Oppi - Sechi - Moro - Gallus sulla continuità territoriale marittima di persone e merci da e verso la Sardegna stante la prossima scadenza della convenzione in essere (105), Mula - Maieli - Schirru - Lancioni - Satta Giovanni - Usai sul regime della continuità territoriale marittima di persone e merci con la Sardegna (101), abbinate alle interpellanze Meloni - Ganau - Comandini - Corrias - Deriu - Moriconi - Piano - Piscedda sulla imminente entrata in vigore della direttiva europea IMO-2016/802 e sui maggiori costi che interesseranno il sistema trasportistico della Sardegna (77/A) e Comandini - Ganau - Corrias - Deriu - Meloni - Moriconi - Piano - Piscedda sulla necessità di garantire la continuità territoriale marittima, convenzione in scadenza al 19 luglio 2020 (66/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione delle mozioni e delle interpellanze inerenti i collegamenti da e per la Sardegna. Le mozioni congiunte sono le numero 127, 118, 107, 105 e 101 e le interpellanze le numero 77 e 66. Se siete d'accordo io procederei con lo schema che abbiamo applicato per la proposta di legge numero 89, cioè l'intervento di un Consigliere per Gruppo. Allora, gli interventi sono contingentati a sei minuti.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione numero 127 ha facoltà di illustrarla.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Grazie, Presidente, intanto spero che, sulla scia di quanto appena successo, che all'unanimità questo Consiglio regionale ha approvato un provvedimento di importanza generale, credo che sia opportuno affrontare con altrettanto impegno e altrettanta collegialità il problema dei trasporti marittimi, anche perché la politica tutta ha delle grandi responsabilità per quello che sta succedendo in questi giorni. Noi abbiamo una direttiva UE del 2016, la 802, quindi di tre anni e mezzo fa, che invitava le compagnie navali ha, entro il primo gennaio 2020, usare un carburante diverso che avesse delle emissioni di zolfo inquinante dello 0,5 per cento a differenza di quello che oggi veniva usato fino ad oggi dello 0,3 per cento. Questo obbligo è rimasto, nonostante fosse di tre anni e mezzo fa, nessuno ne ha parlato, fino a quando il 5 dicembre scorso, e quindi questa è una colpa che tutti noi abbiamo, sia chi ha governato la Regione fino a ieri e sia chi ha governato lo Stato italiano fino a ieri, sia che lo governa oggi e anche chi fa parte della minoranza, perché nessuno fino al 5 dicembre scorso, quando le compagnie navali hanno mandato una lettera a tutte le società che fanno trasporti da e per il continente, dicendo che, a partire dal primo gennaio, verrà applicato un aumento niente po' po' di meno che del 30 per cento, perché le lettere che sono firmate sia da il Gruppo Onorato Tirrenia che dal gruppo Grimaldi riportano chiaramente che ci verrà praticato un aumento dai 5 agli 8 euro al metro lineare, quindi questo, facendo i debiti conteggi, porta a un aumento del 30 per cento del costo delle merci. Ovviamente poi i trasportatori sono costretti a riversare questo aumento di spesa sui cittadini sardi, perché ovviamente questo aumento lo subiranno i cittadini sardi così come lo subiranno i corsi e, eventualmente, anche coloro le merci che da Palermo viaggiano per Genova o per Livorno, perché questo aumento ovviamente sui trasporti, e quindi sulle merci, non riguarda coloro che non hanno il mare di mezzo, quindi uno che viaggiava una merce esportata dalla Puglia, dalla Campania o dalla Calabria verso il nord Italia o viceversa, continuerà a viaggiare agli stessi costi. Questo non si può sopportare, non è una cosa sulla quale possiamo tacere, dobbiamo muoverci e muoverci in fretta, perché il primo gennaio come sapete è domani mattina. Ho avuto in questi giorni tante interlocuzione con l'Assessore Giorgio Todde che, oltre a dimostrare la sua sensibilità al problema, come è giusto che sia, mi ha dimostrato e mi ha fatto anche toccare con mano quello che è il suo impegno costante, il rapportarsi quotidianamente con il Ministero per cercare delle soluzioni e probabilmente ha anche una proposta che ci farà avere e che secondo me oggi non dobbiamo fermarci ai fatti, ma se non oggi domani mattina firmare un ordine del giorno che però abbia un seguito, non un ordine del giorno tanto per dire, come è classico fare in questo consesso e dire che un ordine del giorno non si nega a nessuno. Quello deve essere seguito da fatti, anche dal fatti eclatanti, perché noi abbiamo il dovere di difendere il popolo sardo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue SATTA GIOVANNI.) Nella direttiva UE ci sono delle vie d'uscita perché la stessa direttiva UE parla della possibilità di concedere agli Stati membri, laddove lo ritengano necessario proprio per calmierare quello che sarà l'aumento dei costi, di finanziare, ovviamente non travalicando quello che è il limite considerato aiuto di Stato, però finanziare, anche con delle misure importanti, il limite per alimentare il costo di questi trasporti. Poi dobbiamo fare anche altre cose. Dobbiamo chiedere al Governo italiano, perché i porti italiani e i porti sardi sono gestiti dal Governo italiano, dall'Autorità portuale che fa capo al Governo, dobbiamo chiedere che si dotino immediatamente anche di impianti per fornire l'energia elettrica alle navi perché sembrerebbe che tutto questo provvedimento, questa direttiva UE, che ha lo scopo di limitare le emissioni dello zolfo nell'area sia soprattutto… l'obiettivo principale è quello per cui nel momento in cui si limitano queste emissioni anche l'uso di questi carburanti viene un pochino scongiurato, cioè si chiede… da una parte la Comunità europea dice: se voi durante il periodo in cui siete fermi in porto avete la possibilità di spegnere i motori, cosa che non può succedere in Sardegna perché i nostri porti non sono forniti di impianti che possono fornire l'energia elettrica, quindi questo potrebbe causare appunto una riduzione di emissioni per cui si potrebbe già praticare anche una riduzione di consumi di questi carburanti e automaticamente il costo delle merci andrebbe a diminuire. Altra cosa importante è che c'è un'altra via d'uscita che consente agli Stati di dare dei contributi proprio alle compagnie navali affinché si dotino di impianti che possano utilizzare un carburante diversa, per esempio il GNL. Tutte queste cose ovviamente non possiamo farle in quindici giorni, quindi dobbiamo trovare, immediatamente però, una via che sia importante e che sia sentita e che sia condiviso, oltre che da questo Consiglio regionale, anche dal Governo italiano, perché non dimentichiamoci che noi possiamo fare tutte le battaglie che vogliamo sui trasporti, che è un tema che dovremo sicuramente non liquidare oggi con questa seduta, anzi ai margini di questa seduta, ma dovremmo dedicargli tutte altre sedute sicuramente anche nei mesi successivi. Noi dobbiamo chiedere, appunto, che lo Stato italiano e il Governo, che è colui che è il responsabile principale perché la UE, la Comunità europea, la direttiva UE è frutto di una convenzione stipulata dallo Stato italiano per conto nostro, perché come sapete non abbiamo nessuna autonomia. Per cui è lo Stato italiano che ci avrebbe dovuto tutelare, è lo Stato italiano che avrebbe dovuto dire che noi non siamo, come hanno fatto la Spagna, il Portogallo e la Francia per alcune zone insulari di loro appartenenza, hanno fatto in modo che ci fosse un trattamento diverso. Parlo delle Isole Canarie, per esempio, perché sono extra insulari, ma l'extra insularità ovviamente non può essere dettata soltanto dalla lontananza, bensì da altri tipi di fattori come la situazione economica, e noi anche in questi giorni sappiamo che dal 2021 torneremo in Obiettivo 1 proprio perché siamo re-impoveriti, per cui questo poteva essere un motivo per il quale lo Stato italiano ci poteva tutelare. Quindi chiedo con questa mozione che si trovi un accordo unitario per dare un mandato pieno al presidente Solinas, e soprattutto all'assessore Todde, affinché possano avviare una trattativa con le compagnie per verificare se possono in qualche maniera spostare in avanti l'aumento che loro intendono praticare ed eventualmente col Governo italiano per praticare una soluzione definitiva. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Satta. Allora sono cinque le mozioni, la prossima è la 118 che reca diversi firmatari.

Uno dei presentatori della Mozione numero 118 ha facoltà di illustrarla.

Chi è che vuole intervenire sulla mozione 118? Ci sono Ganau, Mula, Cocco Comandini… no, è una mozione, la 118. C'è la 127 di Satta, poi c'è la 118 di Satta…

(Interruzioni)

Poi abbiamo la 107 è uguale…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Se siete d'accordo oggi, siccome siamo con i minuti contati si può dire, quindi un argomento del genere richiede sicuramente maggiori approfondimenti e più tempo proprio per discutere e per trovare anche soluzioni perché sono problemi di cinquant'anni che ci trasciniamo, però oggi il problema impellente è quella dell'aumento dei trasporti sulle merci che sarà praticato, se non facciamo qualcosa, dal primo gennaio, quindi domani mattina. Poi il resto del problema dei trasporti lo si può procrastinare a un'altra seduta che si può fare tranquillamente a gennaio questa è la mia proposta, se siete d'accordo, perché non possiamo oggi liquidare un argomento così importante, faremmo anche confusione, anche perché poi nell'altra mozione si parla anche della scadenza della convenzione Tirrenia, le soluzioni che si devono adottare, eccetera. Quindi la mia proposta è questa se siete tutti d'accordo.

PRESIDENTE. Quindi se ho capito bene, onorevole Satta, esaminiamo solo la 127, così?

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Io ritengo di poter condividere la proposta fatta adesso dal collega Giovanni Satta, anche se la tentazione di parlare di trasporti per ore, continuare cogliendo l'occasione di poterlo fare è alta, diciamocelo francamente. quindi vorrei però anche che l'Assessore prenda un impegno a tornare prestissimo in quest'Aula a parlare di tutto quello che riguarda la continuità marittima che scade a giugno, quindi domani, a luglio domani, per me giugno e luglio vuol dire domani, e poi della continuità aerea. Quindi io sono d'accordo, credo che lo siano anche i colleghi, poi interverranno nel caso, che oggi si tratti solamente questo tema, rispetto al quale credo che ci sia un'interpellanza anche nostra, perché c'è l'urgenza del primo gennaio insomma, ecco c'è la scadenza del primo gennaio, quindi poi vedremo se faremo un ordine del giorno, a quanto pare potremmo fare un ordine del giorno, ma con l'impegno da parte l'Assessore veramente di tornare a parlare di trasporti come non abbiamo fatto in questi mesi, purtroppo, in Aula di trasporti ancora marittimi e poi di continuità marittima e di continuità, perché è urgente poterlo fare e io credo che sia anche necessaria la presenza del Presidente della Regione con tutto il rispetto per l'Assessore, ma entrambi dovete essere presenti. Grazie.

PRESIDENTE. Chiedo all'Aula di esprimersi su questo, se siete tutti d'accordo anche per alzata di mano.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Vista l'importanza del tema, che comunque è anche vero che non si può liquidare in una discussione di mezz'ora, quindi dovremmo secondo me aggiornare. Possiamo parlarne anche in questo momento, perché in effetti il problema si avrà a gennaio per l'aumento delle tariffe, però a questo punto io se siete d'accordo vorrei sentire l'Assessore visto che il collega Satta ha detto che ci sono delle soluzioni, se ci può portare a conoscenza prima di poter iniziare il dibattito. Grazie.

PRESIDENTE. Si può credo illustrare anche l'interpellanza numero 77.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Credo sia importante dirlo, dallo studio fatto sul testo, c'è un tema che riguarda l'unità di progetto, che dovrebbe monitorare i risultati dell'applicazione del piano. Quindi un'unità di progetto, in applicazione dell'articolo 26 della legge 31. L'articolo 26 è stato modificato dalla legge 24 del 2014, bene su questo io credo che la volontà della Commissione che ha inserito questo articolo fosse legata alla necessità di avere un monitoraggio esterno all'agenzia, credo però che su questo tema sia altamente probabile che il Ministero, diciamo il Governo, possa avanzare qualche problema, perché l'unità di progetto in questo caso potrebbe comportare una duplicazione di spesa rispetto a quello che è invece il compito di ARGEA. Niente che non si possa a cui l'assessorato e gli assessorati non possano sollevare delle controdeduzioni, però vorrei informare la Giunta, e vorrei sottolineare questo aspetto affinché poi, in sede futura, non si rischi per questo impercettibile, per questo piccolo problema possibile, di rendere impraticabile un testo che invece è idoneo a essere applicato, merita di essere applicato, e non può trasformarsi per questo in un buco nell'acqua.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC CAMBIAMO!). Io esordisco ringraziando soprattutto la minoranza, perché nel momento stesso in cui noi abbiamo avuto la possibilità di trovare la convergenza hanno dato la propria disponibilità, cioè ha rassomigliano molto allo stesso clima che si è creato quando si è corretta, anche nelle virgole e nelle sillabe, la 51. Non c'è stato niente di diverso, c'è stata la disponibilità totale, e questo ci ha consentito di poter, valutando sia il 79, sia l'80, innanzitutto abbiamo provveduto a ridurre gli oneri, poi addirittura gli uffici hanno ritenuto che anche mettere 50.000 euro per il 2019 fosse superfluo, pertanto accogliendo la richiesta funzionali dei funzionari della III Commissione abbiamo tolto anche questo. Abbiamo ridotto la prima entità di risorse, riducendola ulteriormente. Ma attraverso un testo che come poc'anzi è stato detto è un testo valido, che di fatto abbiamo sempre una valvola di salvaguardia, abbiamo il monitoraggio che è bimestrale, nel momento stesso in cui ci fosse difficoltà si possono anche modificare la linea, tenendo presente anche la prima stesura, che evidentemente se non è stata applicata è soltanto per il fatto che ci sono state valutazioni dal punto di vista di diritto che dicevano che non erano applicabili. E' chiaro che qualche cosa voglio dirla, perché ho notato che i dati non sono stati sempre puntuali e precisi. Infatti noi sappiamo i numeri esatti, al di là di questi proclami, al di là di una gara nel rivendicare la primogenitura, in effetti non sono mai apparsi coerenti con quelli che noi da poveri mortali, magari io laureato in pietre, facciamo i conti. Noi abbiamo letto soltanto che c'erano 31 mila pratiche che sono state istruite dall'ARGEA al mese di ottobre, e siccome facendo una semplice divisione si capiva che orientativamente se ne facevano 3300 al mese, si doveva presupporre che fossero 37-38.000 quelle praticamente che sono state analizzate. Però si analizzano una sola volta, una volta che sono state predisposte poi si va al pagamento, sul in pagamento ci sono difficoltà, contatti con l'ARGEA eccetera, magari chiedendo un'autonomia propria in modo tale che ci possa essere maggiore celerità nell'esitare le pratiche, ma il nostro obiettivo è stato soltanto quello di, queste pratiche, farle e farle nel minor tempo possibile. Abbiamo cercato di amalgamare i due testi, quindi i due testi si sono saputi integrare alla perfezione, quindi alla fine abbiamo ottenuto un risultato che è certamente molto positivo in Commissione, quando sono stati auditi anche personaggi importanti che hanno segnato la storia di questa Regione, si è messo in discussione il fatto se fosse ancora reale il tema dell'insularità in un'epoca digitale, in un'epoca dove la comunicazione fra le persone avviene in modo velocissimo, rapido, eccetera, e si è fatto in quel caso un cenno, anzi forse più di un cenno, ai casi concreti come quello per esempio del trasporto delle merci dove emerge con tutta la sua evidenza la difficoltà nell'essere isola, nel Mediterraneo nel caso specifico nostro. Ecco, occorre trovare un sistema rispetto al quale anche in occasione della prossima revisione della convenzione sulla continuità territoriale marittima, anche per le merci, perché anche sulle merci va fatta, per introdurre sistemi rispetto ai quali l'Unione Europea non metta paletti, per permettere che possano essere fatti quegli interventi a cui faceva cenno il collega Satta. Faccio un esempio su tutti. Per una tonnellata di tonno per arrivare a Olbia costa, 200 euro dalle Seychelles al Livorno, 50 euro da Livorno a Olbia, fatte le dovute proporzioni in miglia e capite quanto costa di più in quel tratto di Mediterraneo.

Con questi aumenti, cosa deciderà di fare un'azienda rispetto alla quale già il costo dell'energia, il costo del lavoro in Italia e in Sardegna è fra i più alti d'Europa? Io mi preoccupo, come immagino tutta l'Aula si preoccupi, parecchio rispetto a una cosa di questo tipo. Tra l'altro nelle giornate del 6 e 7 gennaio, proprio il porto di Olbia sarà uno di quelli interessati dal blocco totale, da uno sciopero che è stato indetto credo da delle sigle sindacali proprio nella giornata di oggi, e che interesserà diversi porti della Sardegna, proprio con riferimento al rincaro delle tariffe.

Ecco questo Consiglio regionale non può voltarsi sicuramente dall'altra parte e dovrà dare delle indicazioni alla Giunta, al Presidente e all'assessore, affinché intervengano presso il Governo e l'Unione europea per superare questa situazione che rischia di diventare davvero disastrosa per il già fragilissimo sistema trasportistico sardo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (Fratelli d'Italia). Grazie, dicevo un ringraziamento al collega Satta che ha preso per i capelli un argomento che stava per superare il termine ultimo della discussione, perché dal primo gennaio siamo ormai lì. Il tema è questa direttiva dell'Unione europea, una direttiva del 2016, che è un invito e un obbligo alle compagnie navali di utilizzare un carburante che sia meno inquinante. Pertanto è una direttiva che va incontro a quello che è il tema del momento, il tema ambientale, un tema che anche nelle ultime ore in quest'Aula è stato protagonista, abbiamo visto che l'Aula si è trasformata in un'aula di scuola superiore alla fine del quadrimestre; sono venute fuori un sacco di interrogazioni, rispetto anche al servizio giornalistico dell'onorevole Pili rispetto ai rifiuti di Magomadas, pertanto nessuno di noi ovviamente si vuole opporre a questo tema e nessuno di noi si vuole sottrarre al dovere che tutti abbiamo nei confronti di un tema importante come quello dell'ambiente, però la domanda dovrebbe essere perché questo tema debba pagarlo la Sardegna, o meglio la Sardegna nel suo stato di insularità rispetto a questa direttiva è la regione italiana più penalizzata senza ombra di dubbio, ma molto probabilmente sarà la regione europea più penalizzata rispetto all'adozione di questa direttiva, ed è per questo motivo che il governo regionale con il suo Consiglio debbono adoperarsi quanto prima al fine di trovare una soluzione, fosse anche quella soluzione che poco ci piace che è quella dei contributi statali al fine di calmierare l'aumento dei costi. Ovviamente questa può essere solo ed esclusivamente una gestione dell'emergenza, dopo si dovrà lavorare a qualcosa di più strutturale e strutturato, però se ci scappa di mano questa emergenza dopo sarà vano qualsiasi altro tentativo di rafforzare il nostro sistema economico e il nostro sistema delle produzioni, a partire da quello agricolo fino a tutto il sistema commerciale sardo. Pertanto è doveroso da parte di quest'Aula, da parte della Giunta della Regione Sardegna un intervento, come giustamente hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, quanto più forte e celere possibile al fine di scongiurare questo disastro che sta per accadere, anzi che accadrà fra pochi giorni.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Intanto, così come per l'argomento trattato poc'anzi, cioè agricoltura, le parole dell'Assessore stonavano alquanto rispetto al contesto del dibattito. Abbiamo incontrato tutti, abbiamo condiviso il testo il testo alla fine è uguale e tutto sommato lo condivido; in questo caso, come nell'altro caso, ci ritroviamo di fronte, soprattutto nel caso precedente, a norme illegittime - con analisi tecnico-normativa che le hanno demolite, non si capisce chi le abbia proposte e via dicendo -, e se sì se si accetta un patto anche dalla Giunta deve essere rispettato il patto, soprattutto perché non ha aggiunto nulla, semmai ha impedito su questo e su altri temi di poter discutere per tempo e poter affrontare le questioni. E su questo aspetto, non me ne voglia l'Assessore ai trasporti perché non lo ritengo responsabile ma ritengo responsabile del Presidente della Regione, la discussione sul tema dei trasporti non è frutto di un'esigenza portata alla nostra attenzione dal Presidente della Regione Sardegna, che dice "ho bisogno del supporto, dell'aiuto, del voto unanime del Consiglio regionale, perché c'è una vicenda che rischia di mettere in pericolo il futuro, lo sviluppo, l'economia e le risorse di un pezzo di intrapresa economica, di trasporto, dei lavoratori, dell'indotto di un settore", no, si è dovuta interrompere in modo animato la seduta della Quarta Commissione, con la minaccia da parte dell'onorevole Satta di abbandonare i lavori della Commissione, per costringere il Consiglio, la maggioranza, la Giunta e il Presidente a discutere del tema dei trasporti. Andiamo a ritroso, è mesi, non giorni, che chiediamo… di che mese sono le interrogazioni, onorevole Meloni? Le interpellanze, onorevole Comandini, onorevole Ganau? Di che mese sono? E' da 3, 4, 5 mesi che questi documenti erano all'attenzione del Consiglio, e l'argomento veniva accantonato, perché si deve parlare di interpretazione autentica delle nomine dei direttori generali. Queste sono le priorità, e mica le dettiamo noi, sono le priorità inserite nell'ambito dell'assestamento di bilancio di fine novembre: dare qualche beneficio economico a qualcuno chiamandolo direttamente in capo alla Presidenza, cosa in violazione delle norme di legge. L'Assessore all'agricoltura non l'ha manco vista la norma, non la conosce neanche, è figlia della Presidenza della Regione che aveva già anche raccontato ad alcuni che sarebbero venuti a lavorare in Presidenza, tant'è vero che in tutti i territori della Sardegna c'è gente che ti ferma per strada e ti racconta " fra un po' arriverò a Cagliari". In macchina, in treno (lento) sicuramente? "No, arriverò in Regione perché andrò a comporre l'ufficio della task force presso la Presidenza": manco approvata la legge, c'erano già coloro che dovevano andare perché la chiamata era diretta, senza espressione della volontà e della disponibilità dell'ente di appartenenza, in violazione delle norme di legge, e manco della persona che doveva essere chiamata, in violazione anch'essa di norme di legge. Non era una norma similare, era una castroneria, una corbelleria, un concentrato di illegittimità incredibili.

Sul tema dei trasporti, noi l'avremmo dovuto affrontare qualche mese fa. Abbiamo chiesto al ministro Boccia quale fosse stato il livello del ragionamento del Presidente della Regione col Ministro e quali fossero state le questioni poste all'attenzione del Ministro: cose nuove, mai viste prima, nessun presidente nel corso della storia del Paese e nel corso degli ultimi anni ha mai posto al Governo cose come quelle che ha preteso, con forza immagino, il Presidente della Regione. Soldi e investimenti: cosa mai accaduta prima la richiesta di soldi e investimenti nei confronti dello Stato. Queste cose non si risolvono incontrando a Villa Devoto loschi figuri e brindando con loro lasciando fuori però i problemi della Sardegna, queste cose si risolvono incontrando il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministeri competenti perché immediatamente approvino e concordino con noi e con terzi, cioè l'Europa, quegli elementi che potrebbero arginare l'effetto del 30 per cento di aumento dei costi. Noi stiamo passando da una Commissione all'altra, una dove si vuol mettere la tassa di sbarco, poi passiamo nell'altra Commissione dove vogliamo aumentare le tratte e ridurre con la nuova continuità il costo dei trasporti, ci trasferiamo nell'altra Commissione e decidiamo come aiutare il mondo dell'agricoltura e delle campagne e poi ci spostiamo nell'altra Commissione e scopriamo che ci sarà un aumento del 30 per cento del costo dei trasporti: siete "a carte perse", non lei che non dà le carte, Assessore, il Presidente che dovrebbe fornire carte in termini documentali per affrontare la questione, non si capisce in quale faccende sia affaccendato per il benessere della Sardegna, se non negli incontri a brindare con alcuni che non risolveranno i problemi della Sardegna, semmai li aggraveranno, e hanno anche insultato i sardi. Suggerirei di non accoglierli in quel modo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi) Io devo intanto doverosamente ringraziare l'onorevole Giovanni Satta per aver preso l'iniziativa di sollevare questo problema, di cui evidentemente in pochi si erano accorti, lo ringrazio perché se l'impatto sull'economia della Sardegna sarà quello che si pensa, stiamo parlando di un vero e proprio tsunami. Poi questa vicenda si presta a diverse riflessioni, perché come è stato sottolineato la direttiva è del 2016, non è una direttiva che è entrata in vigore ieri. Noi pensiamo sempre ad altro, io non è che me la prendo con Tizio o con Caio perché purtroppo è un modo di fare che è consolidato in questa Regione: abbiamo sempre altro a cui pensare, le priorità sono strane, anche in quest'Aula ci sono priorità strane che io non riesco a capire, l'ho anche detto, qualcuno si è offeso ma sinceramente a me interessano molto di più gli interessi della Sardegna rispetto alla sensibilità che non comprendo di qualche collega, perché se siamo qui siamo pagati per fare questo non per fare altro, per lo meno io lo interpreto così il mio ruolo. Quindi per tre anni nessuno si è occupato di questo problema non è che non se ne è occupato l'assessore Todde, per tre anni nessuno si è occupato di questo problema, improvvisamente ci rendiamo conto che il prezzo delle merci rischia di lievitare del 30 per cento, beh questo è il tema. Vogliamo continuare così o vogliamo metterci poco poco la mano sulla coscienza e avere un approccio diverso ai problemi, perché il mondo non gira come pensiamo noi, il mondo non è fatto di rinvii, di accondiscendenza, di comprensione è fatto anche di scadenze questa è una di quelle scadenze e le scadenze ci cadono sempre tra capo e collo e noi siamo sempre impreparati. Io credo che noi su questo dobbiamo ragionare al di là del fatto specifico, sul fatto specifico ha fatto bene il collega Giuseppe Meloni a ricordare come sembra che ci sia gente che pensa che il fatto dell'insularità abbia soltanto aspetti positivi, come pensa qualche cittadino del continente che è convinto che quando scende dall'aereo arrivano le signorine in costume sardo che ti mettono la corona di fiori sul collo tutte queste cose qua. Questo è uno dei tanti aspetti dell'insularità, ovviamente quello dei trasporti è quello più evidente, per cui è chiaro che ci sono delle cose che applicate in maniera uniforme in tutto il territorio dell'Unione europea hanno effetti diversi a seconda di dove la applichi. E un'isola che vede la quasi totalità, mi corregga l'onorevole Giovanni Satta se sbaglio, la quasi totalità del trasporto delle merci su navi, credo che quelli che viaggiano in aereo siano una percentuale modesta, sconta un prezzo più alto in termini di impatto economico e sociale da una disciplina come questa. E nel momento in cui è stata approvata questa direttiva, questo è l'altro pezzo di problema che noi ci dobbiamo porre l'Italia, il Governo italiano dove era? Chi rappresenta l'Italia nelle sedi, si chiama, onorevoli colleghi, fase ascendente, una cosa bellissima la fase ascendente, perché è una fase in cui sono tutti i soggetti che sono coinvolti in una decisione partecipano, d'accordo? Nell'Unione europea funziona così ci sono scadenze in cui tu devi parlare dopo le quali non puoi parlare più, giustamente, però una volta che la decisione è matura la decisione è quella. Nella fase ascendente il Governo italiano pensava alla Sardegna o pensava ad altro? Mi verrebbe da dire che forse anche un pezzettino di responsabilità della Giunta regionale di allora, perché noi mandiamo il funzionario a Bruxelles, non è che ci vanno gli assessori no, scusami Todde non ce l'ho con te, naturalmente, perché stiamo parlando di un'altra fase anche perché tu a Bruxelles ormai ci stai bivaccando, ma noi ci mandiamo i funzionari. Il Governo nazionale quando si parla di questioni che riguardano la Sardegna è distratto, capite cosa voglio dire? Allora noi stiamo affrontando un problema che impatta pesantemente sulla Sardegna, non siamo preparati ad affrontarlo però è assolutamente indispensabile, assessore Todde, che su questa partita il Governo ci dia il massimo supporto, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture deve darci il massimo supporto su questo perché non è pensabile che ancora una volta la Sardegna sia sola contro tutti ad affrontare un problema che apparentemente riguarda soltanto noi, chiaro che non è così! Però quello che cambia è l'impatto che come ce l'abbiamo noi non ce la nessun altro in Italia, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare la consigliera Maria Laura Orrù ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, un tema chiaramente complesso e mi dispiace che si arriva in ritardo, si arriva in ritardo anche oggi, perché alle 20, dopo aver trattato dei temi che secondo me sono secondari, alcuni temi secondari rispetto a questo, ci troviamo a fare un dibattito alle otto di sera chiaramente con la lucidità che non è esattamente quella che potevamo avere, diciamo, di mattina. Condivido quello che è stato detto prima di me, ma se si legge la direttiva dell'Unione europea la 802 del 2016 si osserva che il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno effettuato una consultazione del Comitato delle regioni, io penso che quando un Assessore, un Presidente chiaramente ricopre una carica all'inizio ci debba essere quel momento di continuità e si debba sapere esattamente cosa si è fatto prima. Io personalmente non conosco i risultati di queste consultazioni del Comitato delle regioni dove tra l'altro in alcuni tavoli, parlo della Commissione Enve per esempio, il Presidente l'allora presidente Pigliaru era Presidente ed è esattamente la Commissione Ambiente cambiamenti climatici ed energia dove si trattava la questione di questa direttiva, perché a mio avviso quello che noi, cioè l'assenza della politica su questioni e su temi come questo è un errore strategico, l'ha detto bene chi mi ha preceduto l'onorevole Zedda, l'onorevole Satta, l'onorevole Cossa questi sono temi strategici che non possono essere affrontati in emergenza, perché rincorrere sempre le emergenze è quello che poi alla fine ci fa arrivare in ritardo, come giustamente sottolineava l'onorevole Cossa, la mancanza di una visione strategica, di una idea di sviluppo che guarda verso il futuro, quello di cui stavamo parlando anche ieri, è questo e che ci si ritrova in queste condizioni perché non si è pensato a quelle che sono poi alla fine le scadenze obbligatorie che in Europa ed altre parti portano avanti. E mi dispiace dover sottolineare che noi purtroppo siamo stati ostaggi della falsa contrapposizione fra diritto al lavoro e diritto di respirare un'aria che non ci uccida e non possiamo continuare a perseguire questa strada perché se noi pensiamo di dover risolvere le questioni chiedendo deroghe, contro deroghe sempre, perché siamo in ritardo, perché non abbiamo la lungimiranza di capire che alcuni processi vanno portati avanti con del tempo, quel tempo necessario per poterli attuare, ci troveremo sempre in queste situazioni, per quello che avete un'occasione che io, ripeto, l'ho detto anche ieri, un'occasione straordinaria che è quella di pensare a una Sardegna diversa e adoperarsi per chiaramente provare a risolvere quelle che sono le emergenze odierne ma certamente con una lungimiranza verso il futuro, proviamo a fare questo sforzo collettivo, chiaramente adesso arginare questo problema il 30 per cento chiaramente dei costi in più sui trasporti marittimi è un problema, però proviamo ad arginare questo problema guardando veramente a quelle che possono essere le nostre, diciamo, risorse per il futuro e che siano davvero delle risorse che mettono al centro della politica quello che è il tema che ormai è il tema di tutti a livello europeo e a livello internazionale che è quello dell'ambiente, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Grazie signor Presidente, colleghe e colleghi onorevoli signori della Giunta, vorrei iniziare questo mio intervento domandando a tutti quanti coesione e collaborazione davanti a questo tema. Non mi soffermo ulteriormente a ringraziare l'onorevole Satta che quel giorno in quarta Commissione ha messo l'attenzione un tema importantissimo per tutta l'Isola. Garantire ai sardi il diritto non solo alla mobilità ma anche un congruo e pari trattamento con il resto dei territori europei non può e non deve avere colori politici. Chiunque abbia a cuore il benessere, il futuro della Sardegna non deve esimersi dall'impegnarsi per impedire con ogni mezzo lecito questa ennesima stangata perpetrata ai danni della nostra economia, un obiettivo talmente nobile che magari distoglierà per un po' tutti, anche la minoranza in quest'aula, dalla strenua battaglia alla critica nei confronti della Giunta, ma a favore di una battaglia ben più nobile e utile, come ho sottolineato prima. Le compagnie di navigazione hanno già comunicato, come è stato detto già dai colleghi, un aumento tariffario dai 5 agli 8 euro per ogni metro lineare dei mezzi di trasporto in vigore dal primo gennaio, che comporterà dunque un incremento del 30 per cento delle attuali tariffe. Tradotto in altri termini, una vera catastrofe economica per gli imprenditori sardi soprattutto, un disastro per l'import-export costretto ad adeguare i tariffari per fare fronte alle spese, un disastro per gli autotrasportatori, spettatori silenti, ma sempre più penalizzati da questo per nulla divertente gioco al rialzo, un disastro per una Regione a fortissima vocazione turistica, perché il danno, questo disastro, non iniziamo a sentirlo ora, ma lo inizieremo a sentire con gran peso durante la stagione turistica. Una stagione turistica che ha visto quest'anno apparire un preoccupante segno meno in presenza ed introiti dopo tante stagionalità positive anche a causa degli esorbitanti prezzi dei trasporti, un disastro per gli allevatori che intraprendono scambi di capi di bestiame, vivo con il resto della penisola e non solo, un disastro per il nostro sacrosanto diritto alla mobilità. Io mi voglio soffermare ringraziando tutti, ma ringraziando anche l'assessore Giorgio Todde, che in questi giorni si è prodigato, si è impegnato ad andare a Bruxelles e cercare, e trovare una soluzione in merito alla questione. Come è giusto, come prassi, lascio spazio poi alle parole della Giunta, quindi in questo momento è ben rappresentata dal nostro assessore Giorgio Todde. Ringrazio tutti e ringrazio di nuovo il collega Satta per avere sollevato il tema e la questione. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Io vorrei partire da quello che è successo in quarta Commissione l'ultima volta che ci siamo riuniti, l'onorevole Satta ha affermato che in questo palazzo, in quasi un anno, non si è mai parlato di trasporti. Dobbiamo dire che alla fine questo grosso problema, questa notizia nefasta che è arrivata dalla direttiva europea, che però si conosceva già dal 2016, è stata l'occasione per parlare di trasporti, quindi abbiamo dovuto aspettare questo problema, cioè la necessità di risolverlo affinché si parlasse di uno dei settori strategici della nostra Regione. Io ricordo che l'assessore Todde a fine luglio aveva parlato di problemi di Air Italy, avrei sperato che da fine luglio a oggi avesse reso consapevole il Consiglio di tutta la sua attività che, a quanto dice l'onorevole Giovanni Satta, è frenetica per la risoluzione di questi problemi. Però questo lo sappiamo qualche volta dalle notizie dei giornali, ma qua ufficialmente non c'è stata mai una comunicazione in merito, e ritengo che i consiglieri regionali ne avessero diritto, non soltanto adesso che è venuto fuori questo grosso problema. Dobbiamo dire in ogni caso che la direttiva europea, che riguarda l'intero specchio acqueo continentale, ha come obiettivo la tutela dell'ambiente, e quindi dobbiamo sottolineare che la tutela l'ambiente e la tutela degli interessi commerciali dei nostri imprenditori sono due interessi che vanno assieme, e quindi adesso abbiamo una grossa opportunità. Io volevo fare questo appello, perché innanzitutto sappiamo benissimo che una proroga non sarà concessa, perché non è possibile concederla, quindi è assolutamente inutile chiederla, però, tra le righe del provvedimento che è stato analizzato con grande attenzione dall'onorevole Giovanni Satta, c'è la possibilità di tamponare questo primo periodo con un eventuale intervento dello Stato a sostegno delle attività imprenditoriali dei trasportatori in genere. Questo, però, ci dà l'opportunità di utilizzare il tempo a disposizione fino al 20 luglio, sappiamo che è una data fondamentale perché scadrà il vecchio bando di continuità territoriale, ci dà l'opportunità di sfruttare questo tempo nella maniera migliore, perché noi abbiamo l'opportunità di addivenire a sottoscrivere un bando di continuità territoriale che coniughi sia le esigenze di un ribasso dei costi, sia le esigenze di tutela dell'ambiente che sono fondamentali, perché la nostra economia si basa in maniera non dico essenziale, ma in maniera molto importante sul turismo e soprattutto su quello balneare. Io ritengo che sia d'obbligo lavorare tutti assieme per l'ottenimento di una legge sulla continuità territoriale marittima che compensi questi inaccettabili balzelli, facendo si che le esigenze commerciali delle nostre aziende siano pienamente tutelate al pari delle esigenze di salvaguardia dell'ambiente, che sono fondamentali, perché non possiamo guardare sempre a un mese o a un anno, dobbiamo guardare da qui a trent'anni affinché la nostra isola sia ancora preziosa e sia ancora un traguardo fattibile per chi vuole venire a visitarci nei mesi estivi o in quelli di spalla, se finalmente riusciremo a incrementare questi periodi vacanzieri nella nostra stessa isola. Perché si tratta di interessi non in conflitto, ma strettamente connessi, entrambi essenziali per uno sviluppo armonico ed economicamente sostenibile della nostra amata isola. Quindi io faccio questo appello affinché tutti assieme, Assessore, finalmente si lavori per arrivare a questo traguardo, perché tutti qua, tutti i sessanta che sono stati eletti, siamo stati eletti per fare il bene della nostra isola, e quindi considerate determinati concetti come priorità rispetto ad altre che priorità non sono e che fino a questo momento sono state considerate erroneamente priorità. Cerchiamo di mettere una pietra sul passato, cerchiamo di addivenire a discorsi, pensieri di largo respiro, perché soltanto così potremo dare un futuro degno ai nostri figli e ai nostri nipoti, e io penso che questo ce lo chiedano i sardi. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Intanto faccio mie le parole dell'onorevole Maria Laura Orrù quando nel suo intervento dice: "Manca una visione strategica", e credo che la discussione di oggi in qualche modo dimostri che è mancata una visione strategica della politica non negli ultimi due o tre anni, come qualcuno ha detto erroneamente stasera in aula, ma nei confronti di quello che in qualche modo è stato discusso e si è discusso lungamente in Europa dal 2012 quando tutti gli Stati membri europei, e non solo europei, perché una delle (…) rispetto della IMO non riguarda solo l'Europa, ma riguarda tutti gli Stati del mondo, che in qualche modo hanno a che fare con i trasporti marittimi, quindi nei confronti di una discussione… Presidente, diventa difficile intervenire. Di fronte a una discussione come quella dei carburanti per marittimi…

PRESIDENTE. Mi scusi un attimo, per cortesia, fate svolgere correttamente l'intervento, ha ragione, si sente un brusio pazzesco, si sente tantissimo.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Stavo dicendo, Presidente, che la discussione è una discussione che inizia nel 2012 e che ha riguardato non soltanto la Comunità europea, ma ha riguardato anche altre istituzioni mondiali, ha posto al centro la questione ambientale per quanto riguarda i carburanti marittimi, e allora c'è stata una parte dei Governi europei, e altri Governi del nostro mondo, che hanno affrontato seriamente già dal 2012 il tema dei carburanti, e già successivamente al 2012-2013-2014 sono intervenuti in maniera sostanziale, investendo sui propri mezzi di trasporto navale, e obbligando le compagnie che facevano grandi profitti a investire sulle proprie navi, per addivenire oggi a poter, in qualche modo, circolare liberamente non soltanto nel mar Mediterraneo, ma in tutti i mari, e altri Stati europei, e purtroppo anche l'Italia, che sperava che questa direttiva non entrasse mai in vigore, per cui io credo che una delle responsabilità, prima di tutto, sia della politica, della politica in generale, dal 2012 a oggi, che non ha mai considerato la visione strategica come l'obiettivo principale di quando uno fa politica, fa il legislatore, e non può pensare che i problemi in qualche modo li debbano pagare i figli e i nipoti, perché la colpa di quella mancanza di visione strategica la stanno pagando, la pagheranno i figli e i nipoti, e anche oggi qualsiasi soluzione noi metteremo in campo, con l'Assessore, con i rapporti che l'Assessore sta in qualche modo avendo a livello europeo, saranno interventi che in qualche modo non risolveranno in maniera strutturale un problema come questo, che a oggi impedisce alle nostre navi di andare in Finlandia, in tutto il male del nord, le nostre navi non possono arrivare, non è che non ci possono arrivare, in tantissime parti del mondo le nostre navi non possono arrivare perché gli altri Stati si sono già adeguati dal 2012 in poi a rispettare la presenza di zolfo nei carburanti inferiore all'1 per cento. Quindi il tema è un tema antico che dimostra la piccola visione politica che c'è probabilmente non solo in Sardegna ma anche in Italia, di un momento storico in cui si vuole rispondere all'oggi e non pensare al domani, e per cui ci pone sempre ad avere soluzioni tampone che, in qualche modo, non ci permettono di essere protagonisti in quelle che sono le problematiche su cui in qualche modo noi ci impegniamo quando parliamo di ambiente in Europa, e poi torniamo nei nostri paesi e ce ne freghiamo. Per cui ha fatto benissimo il collega Meloni quando ha firmato l'interpellanza e ha depositato l'interpellanza, il collega Satta a porre con attenzione e a vedere come possiamo risolverlo, però guardate, cari colleghi, questo tema è un tema che noi avremo in continuità, perché adesso le direttive europee in tema ambientale arriveranno una dopo l'altra, questa è la prima direttiva, e allora non è che poi riprendiamo questo dibattito fra qualche mese e ci dimentichiamo, arriva la direttiva e dobbiamo applicarla al primo gennaio il 30 giugno, perché adesso una dopo l'altra arriveranno tutte le direttive esecutive a livello europeo che ci impongono, per quanto riguarda l'ambiente e l'uso del carburante, ci impongono in qualche modo il rispetto di quelle direttive, allora, o noi le affrontiamo prima, e questo dibattito serve anche per questo, perché è arrivato il momento di risolverlo e non mettere la polvere sotto il tappeto, altrimenti ci troveremo sempre all'inseguimento, e se forse oggi troviamo una soluzione, per altre questioni non ci saranno soluzioni, e oggi anche per la questione di mercato non è che qualcuno ci viene ad aiutare, non ci viene nessuno ad aiutare per quanto riguarda la politica dei trasporti, lo vedremo adesso per quanto riguarda il trasporto merci, lo vedremo adesso per le crociere, lo vedremo sul Porto canale, perché anche sul Porto canale questa situazione ci creerà grandi difficoltà per quanto riguarda il bando internazionale per trovare un nuovo terminalista, lo vedremo anche sulla questione della metanizzazione, perché se noi avessimo risolto prima il problema della metanizzazione in Sardegna, oggi avremo dato una soluzione con un tipo di carburante che è autorizzato a livello europeo, come il metano per quanto riguarda l'alimentazione delle navi. Questo è possibile, se avessimo avuto il metano e avessimo risolto quel problema, probabilmente oggi avremo dato una soluzione a quei vettori marittimi che in qualche modo si trovano costretti a investire o ad applicare una tariffa superiore. Quindi credo che l'interpellanza presentata dal collega Meloni, per quanto riguarda il Partito Democratico, e dall'onorevole Giovanni Satta in qualche modo possono trovare una sintesi in un unico ordine del giorno, un documento che l'Aula voglia votare in maniera unitaria per un indirizzo favore della Giunta e dell'Assessore per avere più forza nei tavoli nazionali ed europei, però a monte c'è sempre una questione di natura politica. Noi dobbiamo, per essere quelli per cui il popolo sardo ci ha eletto, legislatori ma soprattutto dovremmo essere coloro che guardano al futuro, a una programmazione, a una visione strategica, e non pensare all'oggi e in qualche modo vincolandola al semplice consenso.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Comandini. È chiusa la discussione, do la parola all'Assessore ai Trasporti Giorgio Todde per esprimere il parere della Giunta.

Ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

TODDE GIORGIO, Assessore dei trasporti. Grazie, Presidente, onorevoli consiglieri e colleghi Assessori, intanto non posso che accogliere con favore questa mozione e questa presa di posizione da parte di tutto il Consiglio regionale, perché è un problema che non è di Giorgio Todde, della Giunta o della Lega come partito, ma è un problema di tutti i sardi, un problema che è vero che è nato un mese fa, forse dopo che tutti si sono accorti che questa normativa sarebbe entrata in vigore il primo gennaio, ma è un problema, come giustamente avete detto tutti, che da anni si sapeva, tra l'altro la nostra visita a Bruxelles ci conferma che l'Italia era a favore, cioè l'Italia, la Francia, la Spagna, e assieme a noi hanno partecipato le Baleari e la Corsica, e Malta non sono potuti venire, e anche Malta ha lo stesso problema che abbiamo noi. L'unico problema è che anche se questa cosa l'avessimo presa in mano a novembre non sarebbe cambiato assolutamente nulla, anche perché per quanto riguarda la deroga non ne abbiamo nemmeno chiesto, come diceva l'onorevole Li Gioi, perlomeno l'abbiamo messa in mezzo a quello che potevano essere le soluzioni quando abbiamo chiesto anche noi misure compensative per le aziende o per gli autotrasportatori, abbiamo chiesto dei finanziamenti per l'installazione di sistemi di depurazione a bordo delle navi, solo che l'Unione europea ha sempre paura di questi aiuti di Stato quindi ogni cosa ci dicono: "Dobbiamo valutare, la riprendiamo in mano". Sulle deroghe loro non transigo, non sono elastici, lo sappiamo benissimo, loro ci dicono: "Valutiamo se possiamo aiutarvi in misure diverse". E c'è preoccupazione anche per quanto riguarda il bando che scade a luglio 2019. Io, prima di partire a Bruxelles, sono stato sia dal Ministro col Presidente Solinas a parlare anche di continuità aerea e prendo l'impegno anche, come ha chiesto l'onorevole Meloni, di tornare al più presto in Aula, se non ai primi di gennaio, quando riprendono i lavori, a parlare a 360 gradi di trasporti, a me fa solo che piacere, credetemi che ci sto mettendo tutto l'impegno possibile, sto andando a Roma dal Ministro, ci incontriamo con la Direzione generale e stiamo in stretto contatto, la mia preoccupazione per quanto riguarda questa situazione di gennaio è che adesso sono in contatto anche con le compagnie, chiederò alle compagnie che fino alla data di convocazione perlomeno non applichino queste tariffe, ci sediamo attorno a un tavolo. Io prima di arrivare in Aula ho incontrato Confindustria con tutti i trasportatori, Confindustria è dalla nostra parte, hanno scritto una lettera al Ministro tramite questa Associazione che si chiama Anita, che è l'Associazione nazionale Imprese Trasporti Automobilisti, hanno chiesto anche al Ministro di poter bloccare questa normativa che entrerà in vigore dal primo gennaio, e io ho chiesto anche di intervenire al nostro Ministro, al Ministro della Francia e al Ministro della Spagna tramite l'incontro, perché erano presenti anche il CRPM, che è il Comitato regionale per le Isole del Mediterraneo, noi abbiamo spiegato quelle che sono le nostre difficoltà, erano presenti con noi… tra l'altro c'era un italiano, un siciliano che sta in Francia da vent'anni, e anche nella direzione generale dell'ambiente c'è un'italiana, però credetemi che attenzioni per l'Italia non ne aveva piuttosto che per un altro Stato; è stata molto chiara, ha detto che ci avrebbe riconvocato nel più breve tempo possibile, a stretto giro, però lo sappiamo benissimo che… io non lo dico per slogan ma ci sarei andato davvero anche il giorno di Natale ma loro non ci sono, quindi sarà un viaggio inutile. Quindi aspettiamo i primi di gennaio che ci convochino, ci torniamo, io convocherò le altre compagnie, sono in contatto quasi quotidianamente con Grimaldi e con Tirrenia, con le compagnie che operano in Sardegna, per cercare di tamponare questa situazione dai primi di gennaio e poi affrontarla assieme, e sono contento di affrontarla con voi. La mia preoccupazione del bando che scade a luglio 2019 è che il Ministero, anche se il Sottosegretario che ha risposto all'interrogazione parlamentare ha detto che era già tutto pronto, non è proprio così. L'indagine di mercato che è prevista per legge, sia per un'eventuale proroga e sia per un nuovo bando, non è stata ancora fatta. Io ero a Roma anche due mercoledì fa; dalla Direzione generale mi hanno detto che stavano dando mandato a Invitalia affinché facesse l'indagine di mercato, perché se non viene fatta l'indagine di mercato non può essere fatta neanche un'eventuale proroga, perché noi abbiamo un bando in scadenza in piena stagione e non possiamo permetterci assolutamente che il bando muoia così, che si lasci tutto al libero mercato. Perché le compagnie l'hanno già dichiarato: a libero mercato viaggiano solo da Olbia, Cagliari a livello di passeggeri non è appetibile, Arbatax non è appetibile, forse Porto Torres. Onorato ha già dichiarato che a libero mercato viaggerà da Olbia verso Livorno, Genova e Civitavecchia. Quindi da parte mia c'è tutto l'impegno, io vi terrò aggiornati anche poi sulla questione Air Italy, la prendiamo anche insieme e li riconvochiamo, io li sento spesso. Anche durante il Comitato di monitoraggio hanno detto e dicono sempre che non hanno assolutamente nessuna intenzione di lasciare l'isola, quindi io ufficialmente non posso attaccarli dicendogli: "Voi state andando via dall'isola, volete lasciare 500 persone…", anche perché probabilmente prenderebbero la palla al balzo per dire: "La Regione ci attacca, non ci vogliono". Sappiamo che le situazioni finanziarie sia di Alitalia che di Air Italy non sono le più rosee. E la mia preoccupazione è anche un'altra, che qualora l'Unione Europea ci dovesse dare l'ok a pubblicare il bando sulla continuità territoriale aerea non è scontato che Air Italy e Alitalia partecipino. Io non lo do per scontato, perché Alitalia è in perdita di 900.000 euro al giorno, ha un buco di circa 350 milioni annui, Air Italy ne ha uno da 180 milioni, quindi non siamo neanche sicuri che questi partecipino. Sono situazioni imbarazzanti, perché stiamo navigando a vista, non sappiamo cosa ci riserverà il futuro. Io mi auguro che a breve ci convochino anche per la continuità territoriale aerea, ci dicano sì o no o quali correttivi attuare al nostro progetto e mandare avanti tutte le istanze che sono fondamentali e strategiche per la Sardegna, perché anche di recente ho incontrato il gruppo Concordia, che fa circa 50.000 semirimorchi all'anno di sabbia per le ceramiche dell'Emilia, e sono pronti ad andare via qualora non ci sia una sicurezza o del nuovo bando o delle tariffe, lasciando 500 persone a casa. Loro incidono il 25 per cento dell'import-export della Sardegna. Sono situazioni veramente gravi e sono davvero preoccupato, ma contento e felice che tutto il Consiglio le voglia affrontare assieme a me, alla Giunta e al Presidente. Quindi a breve sono disponibile a tornare qua a parlare e chiederò anche la presenza del Presidente, com'è stato chiesto da voi, in maniera tale da affrontare gli argomenti nello specifico, uno per uno, e cercare di ottenere i risultati migliori per i sardi e per la Sardegna. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Giovanni Satta per la mozione numero 127. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Grazie. Grazie anche all'Assessore, anche se mi ha fatto venire un pochino i brividi perché ha descritto giustamente, lucidamente, quella che è la situazione relativa ai trasporti e alla continuità territoriale. Forse quando la si guarda in faccia la si affronta meglio. Mi auguro che l'impegno che lei ha preso oggi sia mantenuto, quindi credo che sia doveroso che i Capigruppo che sono presenti in Aula, molti non li vedo più, però alcuni ci sono, quindi prendete l'impegno affinché ai primi di gennaio questo, che è uno dei problemi principali per il quale chi sta fuori da quest'Aula si aspetta delle risposte immediate, assieme a quello dell'ambiente anche, si faccia. Per quanto riguarda il problema impellente, quello di oggi, quello relativo agli aumenti, al di là del discorso dei ritardi, le colpe della politica che tutti abbiamo sottolineato e siamo tutti della stessa idea, chiedo, appunto, che venga formulato un ordine del giorno congiunto, magari da me e dal collega Giuseppe Meloni che è firmatario dell'interpellanza, in modo tale che riusciamo a trovare un accordo. Io penso che sia, a grandi linee, questo da chiedere. Considerato che dopo le parole dell'Assessore non ci potrà sicuramente essere una deroga alla scadenza, credo che la cosa da fare sia chiedere un impegno alle compagnie, almeno per 15 giorni, o anche tutto il mese di gennaio, di riuscire a fare un sacrificio e non applicare le tariffe conseguenti all'uso di quel carburante, anche perché anche loro sono responsabili, perché c'è una compagnia che gestisce il servizio pubblico, finanziata con danari pubblici, si chiama gruppo Tirrenia, che avrebbe dovuto preoccuparsi lei di munirsi di sistemi antinquinamento previsti dalla stessa direttiva e non l'ha fatto, e non può pensare, ancora una volta, di far ricadere tutto sulle spalle dei sardi. Non è ammissibile, non è tollerabile. Quindi chiediamo che questo lo facciano e lo facciano con grande senso di responsabilità perché altrimenti la Sardegna dovrà girargli le spalle, e anche quei giornalisti che non parlano mai della Tirrenia dovranno iniziare a farlo, perché purtroppo abbiamo sempre taciuto su questo problema. Prima di tutto questo.

Secondariamente chiediamo immediatamente un incontro. Io, se siete d'accordo, chiederei una delegazione che accompagni l'Assessore e il Presidente a Roma, possibilmente domani mattina, nel senso il più presto possibile, che sia composta da tutti, maggioranza e minoranza, e che vada a trattare e a chiedere che per quanto riguarda questa direttiva CE, dato che è prevista dalla stessa direttiva comunitaria, che lo Stato italiano, come Stato membro di quella Unione europea, si addossi una parte di quelli che sono i costi derivanti da questo. Ovviamente dobbiamo avere uno specchio di tempo, che è quello che parte da oggi e finisce il 18 di luglio, perché dobbiamo chiedere che venga fatta, entro il 18 luglio, una gara, che in quella gara sia previsto che chi partecipa sia dotato di quei sistemi antinquinamento che la Comunità Europea richiede che siano adottati in tutti i mari, non solo nel Mediterraneo ma in tutto le specchio del mare europeo. Quindi questa è la soluzione che io prospetto e che chiedo al collega Giuseppe Meloni, durante la notte, ovviamente non possiamo tenere tutto il Consiglio inchiodato qua perché siamo a venerdì prima di Natale, anche se se ci fosse bisogno lo faremmo, sono sicuro, con grande senso di responsabilità, preparare questo ordine del giorno e domani mattina votarlo all'unanimità condividendolo tutti. Questa è la mia proposta. Grazie.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarare se è soddisfatto.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente. Assessore, io non le dico né che sono soddisfatto, né che sono insoddisfatto, nel senso che lo sarò quando lei manterrà gli impegni che oggi ha assunto rispetto a un ritorno in quest'Aula per parlare, se fosse necessario anche in più sedute, del tema dei trasporti. Perché io sono stato tenero prima e vorrei continuare ad esserlo, però apprendere tutto ciò che accade nel sistema nelle vostre idee, o meglio che vorreste accada nelle vostre idee su quello che deve essere il sistema trasportistico, aereo e marittimo, di quest'isola, dai giornali, dalle vostre conferenze non istituzionali, ecco, è veramente mortificante, soprattutto in un momento nel quale il sistema ha grossissime difficoltà e con le due continuità, aerea e marittima, che sono in scadenza e rispetto alle quali non ci sono notizie di interventi decisi da parte vostra in merito. Noi vorremmo poter parlare anche per dare il nostro apporto. Noi prendiamo atto che la campagna elettorale, l'avete in parte vinta anche su questo tema, è stato facile poter in qualche maniera strumentalizzare e speculare su questo tema, ora però alla prova dei fatti vi rendete conto, probabilmente lo sapevate anche ancor prima, lo sapete ancora di più oggi, di quanto sia difficile, di quanto siano annosi i problemi, che non possono essere riferiti agli ultimi tre anni, come giustamente ha detto qualche collega che mi ha preceduto, di quanto siano difficili da affrontare poi nella pratica, senza selfie, come ha fatto il Presidente della Regione prima che lo diventasse rispetto alla continuità territoriale aerea, senza spot, senza slogan, senza le cose fatte nei primi cento giorni che poi non si capisce bene quali siano state. Allora io accolgo questo impegno e mi riservo di essere soddisfatto, come spero, più avanti, nel mese di gennaio già. Eventualmente, collega Satta, io ho già lavorato nel frattempo a un ordine del giorno. Se dovesse andar bene io direi di poterlo licenziare anche adesso, anche oggi, nel senso che sarebbe pronto, forse potrebbe fare anche qualche modifica ovviamente il collega, è un po' un mix di quello che sono l'interpellanza e la mozione, per la verità c'è molto della mozione anche perché debbo dire che era assolutamente condivisibile nell'80 per cento e quindi direi di valutare se nell'arco insomma di dieci minuti si possa chiudere questa cosa, magari eventualmente sospendendo per qualche minuto, se poi non si riesce a chiudere rimandiamo a domani mattina.

Allora mi suggeriscono che forse siamo tutti stanchi, allora la votazione può essere rimandata a domani mattina. Grazie.

PRESIDENTE. Benissimo, quindi mi sembra che l'accordo sia quello di fare un ordine del giorno congiunto e di votarlo domani.

La seduta è tolta ed è riconvocata per domani alle ore 10 e 30.

La seduta è tolta alle ore 20 e 36.