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Resoconto della seduta n. 16 del 30/07/2019

XVI Seduta

Martedì 30 luglio 2019

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 53.

CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 23 luglio 2019 (15), che è approvato.

Congedi

I consiglieri regionali Aldo Salaris e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta del 30 luglio 2019.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 75

(Risposta scritta pervenuta il 23 Luglio 2019)

Numero 36 e 64

(Risposta scritta pervenute il 24 Luglio 2019)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono pervenute le interrogazioni numero 99, 100, 101, 102, 103, 104

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interpellanze numero 36, 37, 38, 39, 40

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 37, 38, 39, 40, 41

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Adesso al punto numero 8 ci sarebbe la convalida dell'elezione dei consiglieri regionali, tuttavia la Giunta delle elezioni ha ancora necessità di completare l'istruttoria, quindi questo punto è rinviato ad altra data.

Cordoglio per la scomparsa del Sindaco di Maracalagonis e condanna degli attentati di Dorgali e Cardedu

PRESIDENTE. Io ne approfitto per esprimere, a nome dell'Assemblea regionale, cordoglio alla famiglia del Sindaco di Maracalagonis, Mario Fadda, scomparso improvvisamente nella notte. Quindi tutte le condoglianze e il cordoglio di quest'Aula alla famiglia. Così come immagino di interpretare le volontà del Consiglio nell'esprimere la solidarietà dello stesso per i gravissimi fatti di cronaca messi a segno la scorsa notte; atti come quelli che ha subito il Sindaco di Cardedu e che si sono verificati a Dorgali non sono degni di una democrazia, quindi la condanna delle istituzioni e la nostra vicinanza deve essere deve essere totale. Ci tenevo a sottolinearlo.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Signor Presidente, la ringraziamo molto per le parole che ha appena pronunciato e a questo proposito con la collega Fancello, primo firmatario l'onorevole Corrias, abbiamo depositato una mozione che vorremmo che tutto il Consiglio volesse sottoscrivere per impegnare la nostra Giunta regionale a sollecitare il Governo affinché si tengano sotto stretta attenzione questi fatti, perché notizie dell'ultimo momento ci dicono che a Dorgali gli inquirenti ritengono sia stato un attentato, e siccome un attentato alla sede di un partito politico è un atto di grandissimo e gravissimo momento, pensiamo che il Consiglio regionale debba essere promotore di un'azione determinata della Giunta regionale affinché luce si faccia su questi eventi, la popolazione sia rassicurata i diritti civili e politici dei cittadini siano tutelati nel territorio della Regione, per cui invito tutti i Gruppi a sottoscrivere questo atto, e lei, Presidente, magari a sollecitare una decisione della Conferenza dei Capigruppo in merito a ciò che si deve fare.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Deriu, sì ne parleremo a margine del Consiglio regionale in occasione della Conferenza di Capigruppo.

Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Nel farmi firmatario della mozione che vi impegna nella misura in cui l'onorevole Deriu anticipava ci ho messo tutto il sentimento, anche il pathos direi, perché apprendere nel cuore della notte che per l'ennesima volta è stata incendiata l'auto di un Sindaco, apprendere lo sconforto della sua reazione, che è anche il nostro, significa prendere atto per l'ennesima volta che c'è una sconfitta della democrazia. La solitudine del sindaco è tale per cui, senza scendere nei peggiori luoghi comuni, ci si sente davvero abbandonati a se stessi. Nel momento in cui si viene eletti Sindaco ci si consegna alle comunità, ci si fa esito, frutto di una consultazione democratica e poi, inesorabilmente, succede quello che succede. E' una notte brutta e drammatica per la Sardegna per quello che è successo a Cardedu, nel territorio dal quale provengo, per quello che è successo a Dorgali, tanto più se si conferma quanto è stato poco fa richiamato.

Oltre la natura della mozione io vorrei e chiedo a tutti i colleghi consiglieri che si facciano onorevoli, nella misura in cui ciascuno nei propri territori e nella propria comunità possa davvero farsi portatore di un messaggio che non è mai superfluo rinnovare, che è un messaggio politico, etico, civico, direi anche pedagogico ed educativo, perché non può essere che ogni volta si soccomba davanti ad azioni criminali che davvero non possono più essere sopportate. Credo che anche questo Parlamento, il Parlamento di sardi debba farsi carico di un messaggio che è un messaggio che deve partire da qua e arrivare alle nostre comunità.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Per tre motivi, il primo esprimere la solidarietà al Partito Democratico, alle colleghe, ai colleghi e ai tanti militanti in relazione a questo bruttissimo episodio, che Radio 2 ha definito come attentato terroristico, che non fa bene a nessuno, alla democrazia, alla nostra isola, alla serenità delle nostre comunità, è così come l'ennesimo attentato - è il secondo motivo dell'intervento - a un collega, Matteo Piras, un bravissimo ragazzo, giovane sindaco di una bella realtà come quella di Cardedu, bisogna su questo tema tenere alta l'attenzione, perché il numero di attentati nei confronti degli amministratori locali, e anche in alcune realtà il numero di omicidi e in molti casi omicidi efferati, ha una equivalenza in termini numerici rispetto alle realtà dove sono presenti organizzazioni criminali nel nostro Paese tra le più potenti e le più temute anche da altre organizzazioni nel mondo. Noi non abbiamo questa presenza criminale in Sardegna di organizzazioni complesse, articolate, di carattere mafioso, con vertici e articolazioni piramidali, eppure abbiamo un numero di attentati nei confronti degli amministratori locali che ci colloca in sintonia rispetto a realtà dove operano e hanno un controllo del territorio importante realtà e organizzazioni mafiose.

Il tema è un tema che merita un'attenzione e un intervento da parte di tutta la politica e le istituzioni insieme, in relazione al fatto che sistematicamente sono i sindaci che cercano di tutelare il loro territorio che sono oggetto di attentati, che cercano di strappare un pezzo di territorio usato in modo abusivo da qualcuno e via dicendo. Cioè sono i sindaci più esposti che vengono colpiti da questi gesti e questi fatti. A lui, alla comunità di Cardedu, al sindaco la nostra solidarietà e anche alla sua famiglia, perché poi ovviamente ci sono anche risvolti più intimi, anche di timore, per i propri familiari.

Il terzo motivo è il ricordo di Mario Fadda, ho avuto modo di conoscere Mario nel corso dell'esperienza di Sindaco, prima di Consigliere comunale, ho avuto modo di collaborare con Mario nel corso degli anni anche in città metropolitana. Una persona intelligente, garbata, cortese chi lo conosce sa sempre col sorriso, la battuta pronta e mai una caduta di stile. Grande lavoratore anche nel rapporto con gli avversari, se l'obiettivo era quello di portare a casa un risultato per la propria comunità o per le nostre cittadine e i nostri cittadini. Ricordo i tanti interventi in ambito del Consiglio metropolitano, il fatto che sia stato rieletto più volte sindaco di Maracalagonis conferma l'amore, la stima delle sue concittadine e dei suoi concittadini e alla comunità di Maracalagonis e alla famiglia di Mario la nostra la nostra solidarietà per questa scomparsa improvvisa, a sessantatre anni mi pare, di un bravo capace Sindaco che aveva passione disinteressata per la politica e per la propria comunità e il proprio paese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Grazie Presidente, sì vorrei unirmi al suo cordoglio e condividendo le bellissime parole dell'onorevole Zedda per ricordare la figura dell'amico Mario Fadda e per portare il cordoglio mio personale e di tutto il Gruppo di Fratelli d'Italia alla sua famiglia per la sua prematura scomparsa.

E poi vorrei portare la stessa solidarietà del partito e mia al Partito Democratico per il vile attentato che ha subito stanotte nella sede di Dorgali, per unirmi alle parole dell'onorevole Deriu e Corrias e per portare un saluto affettuoso e un abbraccio caloroso all'amico e collega Matteo Piras di Cardedu che stanotte ha subito l'ennesimo attentato. Perché fare il sindaco oggi è diventato trasformarsi in un bersaglio per la mano criminale di pochi che non vogliono condividere il vivere civile. Pertanto la solidarietà per tutte queste cose del Partito e mia personale e di tutto il Gruppo di Fratelli d'Italia, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Elena Fancello. Ne ha facoltà.

FANCELLO ELENA (M5S). Grazie Presidente, nelle ultime ore la Sardegna è stata scossa da tragici avvenimenti; il Gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle condanna fermamente i vili atti intimidatori che nelle ultime ore hanno colpito il sindaco di Cardedu Piras e la sede del Partito Democratico di Dorgali. Esprime inoltre vicinanza alle popolazioni di Siniscola e Tortolì colpite duramente dagli incendi che in questo mese di luglio hanno irreparabilmente devastato la nostra Isola.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, in qualità di Capogruppo confermiamo la nostra volontà a firmare la mozione presentata dal collega Corrias, ci sono degli argomenti che non hanno e che non devono avere appartenenze politiche, uno di questi è il rispetto verso il ruolo che si ricopre, verso il lavoro che si sceglie di fare, ma soprattutto verso la propria persona, verso la vita delle persone. Condanno e condanniamo, come ha detto la mia collega, fortemente questi gesti di grandissima inciviltà criminale. Quindi credo che a prescindere dalle appartenenze politiche questo Consiglio debba essere e stare unito e chiedere fortemente al Ministro della difesa di dare un sostegno tangibile e concreto ai sindaci anche della Sardegna che si trovano, purtroppo, sempre più soli, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, intanto non poteva mancare la solidarietà da parte del Gruppo del Psd'Az per questi attentati e per l'amico per il sindaco di Cardedu che naturalmente da ex Sindaco sappiamo come funzionano un po' le cose. Un conto è fare il consigliere regionale e un conto è fare il sindaco, son due cose completamente diverse o fare l'amministratore locale. Ognuno di noi sa nelle proprie esperienze che cosa abbiamo vissuto, non siamo stati lì, poi questo Stato che è presente solo in determinati momenti e poi abbandona continuamente quelli che sono i Sindaci che sono il baluardo il primo baluardo che è quello che si confronta quotidianamente con la comunità. E quindi uno Stato che sta chiudendo tutto, sta chiudendo uffici postali, sta chiudendo prefetture, chiude le motorizzazioni, chiude presìdi di polizia e dei carabinieri. Allora noi chiediamo non una militarizzazione, ma noi chiediamo una presenza molto più assidua nei territori, soprattutto in quei territori che risultano essere abbandonati. Ed esprimo solidarietà, io l'ho saputo soltanto stamattina, per quanto riguarda gli amici del Partito Democratico per questo vile attentato che si è consumato nella notte nella comunità di Dorgali non ne ero a conoscenza. Io mi auguro che sia il gesto di uno squilibrato che non sia nulla di politico, però comunque l'atto è veramente grave.

E soprattutto la solidarietà per quelle popolazioni tipo quelle di Siniscola, quelle di Tortolì che in questi giorni hanno vissuto ore di terrore, vedere quei filmati l'altra notte quando è scoppiato quell'incendio, le macchine che correvano contromano sulla 131 è veramente drammatico. Siccome noi non siamo deputati a fare leggi, io spero che chi ci ascolta ci siano certezze di pena in questa terra, cioè qui succedono le cose poi alla fine tutto si risolve con nulla di fatto. Cioè queste persone vanno trovate e punite, ma punite con severità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (Lega). Grazie signor Presidente, noi della Lega vorremmo unirci al cordoglio di tutti i colleghi qua per la scomparsa del sindaco Fadda e siamo vicini alla famiglia. Però siamo anche vicini con la massima solidarietà ai colleghi del PD; l'attentato che c'è stato alla sezione di Dorgali da noi viene condannato. Questo vale anche per il sindaco di Cardedu. Ripudiamo con vigore ogni forma di violenza senza se e senza, la violenza è un atto non tollerabile, grazie signor Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, io credo che in questi giorni la Sardegna sia sotto attacco, sia sotto attacco da parte di quei piromani, delinquenti che qualche notte fa hanno incendiato in quel di Siniscola, qualche giorno prima gli atti incendiari che hanno causato quella devastazione nel comune di Tortolì credo che non possa passare inosservato. Anch'io a nome del mio Gruppo porto il massimo cordoglio con un abbraccio fraterno e familiari del collega Sindaco che prematuramente ci ha lasciato. Grande solidarietà per quello che può servire dico ai agli amici del PD di Dorgali a tutto il Pd regionale e al sindaco di Cardedu. Però la solidarietà, ragazzi, non serve a niente. Ha detto bene l'amico Capogruppo del Psd'Az, qui si continuano a togliere i servizi, chiudono le caserme faccio degli esempi: Nule, Burgos, Scuola di Polizia di foresta Burgos, oggi lo Stato ci chiama per dire che loro sono disponibili a riaprire quelle caserme, se i comuni mettono a disposizione a loro spese le strutture per poterle riaprire. Credo che questa sia una presa in giro inaccettabile, i sindaci sono sempre più soli perché - alcune cose si sanno, come l'atto di Cardedu, molte altre purtroppo non si sanno neanche - si ha paura pure di denunciare certi atti. Quindi, la solidarietà, se dobbiamo darla, dobbiamo darla con atti concreti, e un atto concreto può essere quella mozione, che io firmo e che credo dovranno firmare tutti i consiglieri di quest'aula, per chiedere con forza al Ministro dell'interno, e non della difesa, che faccia in modo che questo Stato che prima era presente ci sia ancora, perché, ha detto bene Mula, non vogliamo la militarizzazione, però noi vogliamo lo Stato, perché siamo Stato e vorremmo continuare ad essere Stato, e i sindaci, è vero, sono sempre più soli. E quelle popolazioni che hanno visto bruciare, andare in fumo anni e anni di sacrificio non possono essere lasciate sole, non possono avere la nostra solidarietà. Io per questo chiedo anche al Presidente del Consiglio regionale, alla Giunta che è presente, che immediatamente si adottino atti urgenti per dare risposte urgenti a quegli atti straordinariamente gravi che si sono succeduti in questi giorni. Lì ci sono aziende che hanno chiuso, con tutti gli animali che sono morti e con tutte le strutture che sono andate in fumo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io faccio mie le parole di Massimo Zedda per quanto riguarda l'amico Mario Fadda, che tutti conoscevamo, molti di noi conoscevano il suo impegno quotidiano a fianco della comunità per la sua presenza costante sui problemi, per la sua grande disponibilità umana. Un pensiero commosso a lui, alla sua famiglia e a tutta la comunità di Maracalagonis. Anche noi esprimiamo solidarietà al sindaco di Dorgali per il grave episodio che si è verificato, tutte le volte che capitano queste cose poi diventa una necessaria ripetizione di frasi fatte. Io credo che sia necessario che il Ministero dell'interno dimostri davvero attenzione sulla sicurezza dei sindaci in Sardegna, tante volte i vari Ministri dell'Interno sono stati sollecitati, non c'è una grande differenza di colore politico, impegni presi, un po' di annacquamento della situazione, e poi di fatto si torna da capo a dodici. Io penso che il problema degli attentati agli amministratori locali rimanga in Sardegna un problema grave, è vero che non abbiamo criminalità organizzata, ma è altrettanto vero che i sindaci e gli amministratori locali diventano il terminale di tensioni di cui non sono responsabili, o non sempre, quasi mai anzi, sono responsabili. C'è necessità di un intervento dello Stato, io credo che ci sia necessità anche che la Regione valuti il funzionamento della legge che introduce una forma di risarcimento agli amministratori che vengono colpiti da atti che subiscono dei danni materiali conseguenti ad attentati. Io credo di avere capito che ci sono delle criticità, sul ritardo del funzionamento di questa normativa io credo che la prima Commissione dovrebbe prendere in esame questo tema, capire assieme all'ANCI magari qual è la situazione effettiva ed eventualmente valutare su come intervenire per rendere più fluida questa normativa che sicuramente non risolve il problema, che ha ben altra caratura, ma perlomeno contribuisce a lenire, ripeto, i danni materiali, e in certe circostanze non è poco. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Intanto io mi associo al cordoglio per la scomparsa di Mario Fadda, un sindaco benvoluto da tutti, mi associo alle parole espresse dall'onorevole Zedda quando l'ha ricordato. Porto la mia solidarietà al Sindaco di Cardedu, e ringrazio in qualità di Capogruppo del Partito Democratico tutti coloro che hanno espresso solidarietà nei confronti dell'attentato che si è verificato questa notte nei confronti della sede del Partito Democratico a Dorgali. Noi abbiamo tenuto un profilo basso fino alla conferma dell'attentato, speravamo in tutta onestà che non si trattasse di questo, che si trattasse di un incidente, purtroppo abbiamo avuto la conferma dai carabinieri, dopo i vigili del fuoco, che si è trattato di un attentato, un attentato che ha tutte le caratteristiche di essere un attentato terroristico, e come tale va trattato. Si tratta di un evento gravissimo, gravissimo, che ancora una volta colpisce un partito che è un partito che svolge in questa Regione una funzione di opposizione, di opposizione costruttiva, di opposizione seria nell'interesse della Sardegna. Io credo che rispetto a questi fatti, ai numerosissimi attentati, mi riferisco in particolare ai numerosissimi attentati nei confronti dei sindaci e degli amministratori, sia necessario un intervento più marcato, più incisivo da parte dello Stato, siano potenziati i sistemi di intelligence da parte delle Forze dell'Ordine, e questo è uno degli argomenti, degli elementi che è stato messo in campo più volte in questi anni. Io ho fatto il sindaco per nove anni, il consigliere regionale e il Presidente del Consiglio per cinque anni, e in questi quindici anni ho visto sfilare Ministri degli interni che facevano promesse che sono state regolarmente disattese. Noi abbiamo bisogno di risposte, di risposte sul territorio che siano in grado di identificare innanzitutto i delinquenti e di consegnarli alla giustizia, oltre che di prevenire questo tipo di attentati e di gravi atti delinquenziali. Quindi invito davvero tutti e tutto il Consiglio a sottoscrivere la mozione, perché sia il primo passo per un'azione decisa che vada nel senso che stiamo indicando un pochino tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Moro. Ne ha facoltà.

MORO PIETRO (UDC). Io mi associo a ciò che hanno detto i colleghi per esprimere anche un cordoglio verso la famiglia del caro sindaco e amico Mario Fadda scomparso prematuramente, e poi esprimo solidarietà anche al sindaco Matteo Piras di Cardedu, e soprattutto anche all'atto vile che è stato fatto nella sede del Partito Democratico di Dorgali. Caro Presidente, noi sindaci purtroppo siamo lasciati soli, in balia di qualunque personaggio, basta un no per una banalità che poi si scatena chissà che cosa, ma un no detto a termine di legge, non perché si vogliano fare figli e figliastri, e questo diventa un grave problema. Se andiamo ad analizzare, ci rendiamo conto che nei paesi, sempre più frequentemente, si ha una sola lista, e questo la dice lunga. Questo significa che nessuno ormai vuole esporsi a questo che sta succedendo in Sardegna, e che purtroppo continuerà a succedere. Quindi, credo che le promesse fatte a suo tempo, quando sono successi degli atti gravissimi, da parte dei Ministri debbano essere mantenute. Purtroppo, di tutto ciò che ci è stato detto non abbiamo visto mai la nascita di quelle promesse. È necessario veramente, insieme anche all'ANCI, come diceva il collega Gianfranco, fare un documento e rinforzare quella che è la situazione nei paesi piccoli, dove anche le caserme vengono dismesse per fare delle compagnie lontane da quel territorio, e quindi sguarnite da qualunque controllo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Intervengo in particolar modo anche a nome del presidente Solinas, davvero questo intervento non avrei mai voluto farlo, giunga alla famiglia di Mario Fadda, di cui ricordo l'attaccamento, la passione e soprattutto l'amore suo verso il comune ma, in particolar modo, verso i suoi concittadini, visto che l'hanno rieletto tante volte sindaco del Comune di Maracalagonis. Lo ricordo anche impegnato, perché spesso e volentieri ha partecipato ai lavori del Consiglio regionale in qualità di dipendente, e non ha mai fatto mancare il suo contributo. Ci dispiace veramente tanto perché perdiamo una grande persona, un grande Sindaco, un amministratore locale che ha saputo interpretare sempre e comunque anche l'ultimo evento dell'incendio, non ultimo di questo fine settimana, l'ha visto sempre vicino alla sua gente. Quindi alla famiglia le più sentite condoglianze e un abbraccio affettuoso. Lo stesso sentimento di solidarietà e di grande vicinanza sia per il sindaco di Cardedu, ma in particolar modo anche per tutti gli amministratori che, come avete ben detto, ogni giorno sono in trincea, e soprattutto sono soli con pochissimi mezzi. Io sono sicura che noi, come Regione, non abbiamo mai fatto mancare la nostra vicinanza, e la Regione è vicina agli enti locali della Sardegna più forse che in altre regioni d'Italia. Però questo non basta, non basta perché scontiamo un'assenza di qualsiasi Stato fino ad oggi; tante competenze, ancora pochi mezzi, poche risorse finanziarie, ma soprattutto pochi strumenti proprio di lotta e di contrasto a ciò che invece si vive proprio ogni giorno nelle nostre comunità, e si è vittime purtroppo di questi atti, che sono certamente da condannare. Sull'attentato alla sede del Pd di Dorgali devo dire che mi sento veramente in grande difficoltà, perché credo che stia venendo meno, e l'invito infatti è a voler ritrovare in ognuno di noi la nostra partecipazione anche nel rispetto soprattutto nei confronti dei partiti politici, perché oggi, purtroppo, nel nostro Paese si vive un attacco sfrenato ai politici e agli stessi partiti che invece, devo ricordare, perché questo è il mio bagaglio culturale, sono sempre stati espressione di vicinanza alle nostre genti, ai nostri Comuni, ai nostri territori, al nostro Paese, e hanno sempre fatto un'azione importante di democrazia a livello nazionale, a livello regionale e a livello locale. Ecco perché sono un patrimonio che noi, che li rappresentiamo e che ne siamo espressione, prima di tutto dobbiamo conservare, dobbiamo contribuire a riscoprire e a far sì che davvero anche attraverso i nostri partiti politici si possa riscoprire quel ruolo alto che deve essere la passione politica, il nostro impegno, il nostro servizio per le nostre comunità e per i nostri concittadini. Veramente, Presidente, ribadisco che non servono questi interventi, perché non avrei motivo di farli, purtroppo gli eventi ci spingono a dover intervenire anche su questo, e in futuro io davvero mi auguro e vi auguro, nell'interesse del nostro Paese soprattutto, che simili episodi non vengano più ad essere argomento di quest'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, assessore Zedda. La condanna a questi atti non poteva che essere assolutamente unanime e decisa. Io distribuirei, appena verrà fatta copia, la mozione che è stata presentata sul punto, e immediatamente dopo la conclusione del primo punto, nel caso in cui vi fosse la volontà, ritengo sia opportuno anche votarla. Io procederei quindi con la prosecuzione dell'ordine del giorno che reca la discussione del disegno di legge numero 24 riguardante la prima variazione al bilancio per l'avvio dell'attività del Mater Olbia.

Discussione del disegno di legge: "Prima variazione di bilancio per l'avvio delle attività del Mater Olbia" (24/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 24/A.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Domenico Gallus, relatore di maggioranza.

GALLUS DOMENICO (UDC), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente, assessori, colleghe e colleghi, certo viene difficile riappropriarci del nostro ruolo in una giornata come questa che potremmo definire nefasta, è difficile perché c'è stata la scomparsa del sindaco di Maracalagonis, una persona stimata da tutto credo l'arco costituzionale per il suo impegno, per la sua passione e per la sua dedizione totale nei confronti della sua comunità e non solo, perché è vero che è stato tante volte Sindaco, ma è altrettanto vero che è stato consigliere provinciale, e proviene da quella vecchia scuola che era la Democrazia Cristiana che poi si è tradotta in un impegno nel gruppo politico che anche io oggi rappresento, cioè quello dell'UDC. Quindi veramente diventa difficile, diventa difficile se poi a corollario e a contorno di questa notizia si aggiungono anche le altre di cui bene hanno disquisito i colleghi e anche l'onorevole Zedda per conto della Giunta. I sindaci, e parlo da Sindaco, sono stati sempre l'ultimo anello della catena e sono sempre stati quelli in trincea per tutti i giorni del loro mandato, ed è un compito che da un lato può anche esaltare e può anche tornare utile per quanto riguarda la conduzione di una comunità, di un Paese o di una città, ma dall'altro espone le persone e le loro famiglie a tante e tante problematiche che si materializzano anche in questi vili attentati; quindi solidarietà anche al sindaco di Cardedu. Non vorrei fare un'affermazione molto tranchant nel dire che ritengo che anche l'attentato che ha subito il Partito Democratico nella sua sede di Dorgali, se è possibile, se esistesse una scala di negatività, potrebbe essere interpretato ancora come un segnale nuovo, che mancava e che manca, o comunque sporadico, non certo con la frequenza degli attentati agli amministratori, però lo ritengono un attentato altrettanto grave, se non addirittura più grave, perché stiamo tornando indietro di parecchi anni, quando si combatteva la libertà e la democrazia italiana anche con attentati di questo tipo. Quindi sicuramente vicinanza totale, come dicono soprattutto le persone di sinistra, senza se e senza ma nei confronti del Partito Democratico che ha subito appunto questo vile attentato. Dicevo, riappropriandoci di quello che è il nostro dovere, il nostro compito, parlo appunto della relazione, che è figlia appunto dei vari incontri e delle varie sedute che si sono tenute nella Commissione, per dire che la sesta e la terza Commissione Permanente, nella seduta congiunta del 9 luglio 2019, hanno approvato a maggioranza, con l'astensione dei rappresentanti del Gruppo Movimento Cinque Stelle - gli onorevoli Fancello, Solinas e Cuccu - e degli onorevoli Ganau e Moriconi del Partito Democratico, e con il voto contrario dei rappresentanti dei Gruppi liberi e uguali - l'onorevole Cocco e Lai -, e dei Progressisti - onorevole Zedda Massimo e Agus - il presente provvedimento concernente la prima variazione di bilancio per l'avvio delle attività del Mater Olbia. La vicenda del nuovo ospedale Mater Olbia, che questo disegno di legge porta finalmente a compimento dopo anni, è articolata e complessa, e non può essere compresa se non se ne ripercorrono le tappe principali e più significative. Del nuovo ospedale di Olbia parlava già il Piano sanitario regionale del 2008 il quale, tenuto conto della particolare situazione della provincia di Olbia-Tempio, caratterizzata da crescita demografica ed economica e da consistenti flussi turistici, ipotizzava la presenza di una struttura privata, la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, delle dimensioni di 150-180 posti letto, strettamente integrata con l'offerta ospedaliera pubblica. Già allora la Fondazione San Raffaele presentò un progetto che, per varie vicende, non andò a buon fine.

Per un primo atto formale di impegno occorre attendere il 2013 quando la Regione (allora a guida centrodestra con l'onorevole Cappellacci Presidente) la Qatar Foundation e l'Ospedale pediatrico Bambin Gesù sottoscrissero un memorandum con il quale esprimevano interesse all'attivazione di un presidio ospedaliero di alta qualificazione sanitaria nell'area di Olbia.

Il progetto, nonostante le elezioni e il subentro di una Giunta di diverso colore politico, non si fermò e il 22 maggio 2014 la Regione (con a capo della Giunta l'onorevole Pigliaru) la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Qatar Foundation stipularono un protocollo nel quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri si impegnava ad offrire pieno sostegno e a favorire tutte le azioni e le misure necessarie a sostenere l'avvio del nuovo ospedale della Gallura.

In attuazione del predetto protocollo e con il "pieno sostegno del Governo nazionale" fu approvato un progetto di attivazione del nuovo presidio, che la Qatar Foundation avrebbe dovuto acquisire e gestire insieme al partner scientifico Ospedale Bambin Gesù di Roma. L'offerta clinica indicata nel predetto progetto di attivazione, con la precisa quantificazione dei posti letto e delle specialità assegnate, è stata integralmente e pedissequamente recepita dal documento di "Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna" approvato dal Consiglio regionale il 25 ottobre 2017, nonostante nel frattempo l'investitore privato ne avesse informalmente chiesto una modifica in considerazione del subentro di un nuovo partner scientifico, la Fondazione Policlinico Gemelli, che ha sostituito l'Ospedale pediatrico Bambin Gesù.

Con una procedura semplice semplificata (prevista dallo stesso documento dell'organizzazione della rete ospedaliera) la Giunta regionale ha rimodulato l'offerta ospedaliera (il mix pubblico/privato, le discipline e i posti letto assegnati) stabilendo con la deliberazione numero 59, approvata in via definitiva il 4 dicembre 2018, un nuovo assetto dell'offerta assistenziale del Mater Olbia, che supera e sostituisce quello originario.

La modifica degli accordi con la Qatar Foundation è, invece, avvenuta con la deliberazione 8/81 del 19.2.2019; quest'ultima, oltre a recepire il nuovo assetto dell'offerta e a individuare il nuovo partner scientifico, definisce il tetto di spesa annuale massimo per l'acquisto di prestazioni dal Mater. Richiamandosi alla normativa nazionale, il tetto massimo di spesa è stata fissato dalla Giunta regionale in 60,6 milioni annui ed include la remunerazione delle funzioni assistenziali di cui all'articolo 8 sexies del decreto legge numero 502 del 1992, per un valore di 8 milioni e mezzo, nonché la remunerazione delle funzioni di radioterapia. Per quanto concerne, invece, la contrattualizzazione e il finanziamento (ulteriore rispetto ad un primo finanziamento di euro 834.000, già assegnato con la deliberazione numero 7/52 del 12.2.2019) la Giunta ha rinviato a una successiva norma da approvarsi solo dopo l'accreditamento del nuovo ospedale.

Giacché il 17 giugno ultimo scorso il Mater è stato accreditato in via provvisoria per dodici mesi, la Giunta ha provveduto a presentare il presente disegno di legge che, come è evidente, conferma e porta a compimento le determinazioni già assunte a febbraio scorso.

Il presente disegno di legge ha una duplice funzione. La prima è che autorizza la spesa di 60 milioni e 600 mila euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 relativa all'acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera, di prestazioni di alta specialità e di specialistica ambulatoriale, necessaria per l'avvio del nuovo ospedale Mater di Olbia, che, a seguito dell'accreditamento, deve essere contrattualizzato. La seconda è che provvede ad introdurre le necessarie variazioni nel bilancio di previsione 2019-2021 stanziando, oltre ai predetti 60,6 milioni, anche il 25 milioni (l'importo è pari a cinque dodicesimi di 60,6 milioni) per il 2019, necessari a coprire i costi della convenzione con il Mater per i restanti mesi del 2019.

Proprio tale duplice funzione ha indotto il Presidente del Consiglio ad assegnare il disegno di legge alla terza e la sesta Commissione affinché procedessero all'esame congiunto.

Vedo che sta per finire il tempo, io cerco di abbreviare un po'…

PRESIDENTE. Prego onorevole Gallus, può terminare. Stia tranquillo non le tolgo la parola.

GALLUS DOMENICO (UDC), relatore di maggioranza. Grazie, troppo buono. L'esame del provvedimento in seduta congiunta è iniziato il 2 luglio.

In quella sede sono stati sentiti l'Assessore della programmazione Fasolino e l'Assessore dell'igiene e sanità Nieddu, i quali hanno illustrato, ciascuno per la parte di rispettiva competenza, il provvedimento fornendo chiarimenti sia in ordine agli aspetti sanitari che a quelli finanziari. Nel corso della discussione generale da più parti, in maniera abbastanza trasversale, è stato espresso l'auspicio che il nuovo ospedale rappresenti un motivo di arricchimento per il sistema sanitario sardo e non arrechi alcun pregiudizio né alle strutture pubbliche, né agli operatori privati già operanti nel settore.

L'esame del provvedimento, che di fatto, per le esigenze di celerità rappresentate dalla Giunta e da alcuni consiglieri, si sarebbe dovuto concludere nella seduta del 3 luglio, è stato rinviato di una settimana su richiesta del Presidente del Gruppo Lega, l'onorevole Giagoni, il quale ha rappresentato l'esigenza di acquisire, prima della votazione, ulteriori elementi conoscitivi. Ed infatti nella seduta pomeridiana del 9 luglio le Commissioni, terminata la discussione generale, hanno esaminato l'articolato. Alla seduta hanno partecipato anche l'Assessore della sanità, che ha fornito ulteriori chiarimenti, e l'Assessore della programmazione, che ha riferito, fornendo anche ai Commissari una relazione tecnica sul punto, sulla sostenibilità finanziaria della variazione in diminuzione riportata nel disegno di legge numero 24 e sul rispetto degli equilibri di bilancio.

Giacché l'unico emendamento presentato a firma dei Presidenti del Gruppo Partito Democratico, Liberi e Uguali e Progressisti non è stato condiviso dalle Commissioni, il testo è stato approvato nella versione proposta dalla Giunta regionale, senza dunque apportarvi alcuna modifica.

Nell'entrare nella più specifica illustrazione del testo approvato, si evidenzia che lo stesso si compone dei seguenti articoli: l'articolo 1 che autorizza la spesa di 60,6 milioni per il nuovo ospedale, l'articolo 2 che apporta le necessarie variazioni di bilancio e l'articolo 3 che disciplina l'entrata in vigore della legge.

Mi riservo poi in discussione generale di fare il mio intervento politico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Cesare Moriconi, relatore di minoranza.

MORICONI CESARE (PD), relatore di minoranza. Presidente e colleghi, i fatti di cui l'Aula ha discusso sino a prima dell'inizio della discussione su questo punto all'ordine del giorno sono fatti ad impatto emotivo importante tanto da, credo, richiamarci il significato o il valore fondamentale della vita, che spesso ci sfugge, e il valore dell'impegno politico all'interno delle istituzioni. Perché la scomparsa di Mario è un fatto importante e ad impatto emotivo forte, per il rapporto di chi lo ha avuto, per chi lo ha conosciuto, per i rapporti di amicizia, ma anche politici, che ci hanno legato all'ex sindaco di Maracalagonis, e perché i fatti di Cardedu e di Dorgali sono fatti che ci richiamano il significato, il valore e l'importanza dell'impegno all'interno delle istituzioni e il rischio che si corre, certe volte, quando si trasbordano i limiti oltre i quali credo non si debba mai andare nell'esercizio delle nostre funzioni e anche nella rappresentazione della passione che certe volte non aiuta il rapporto con la società e soprattutto nei confronti di coloro i quali, spesso contro le istituzioni, agiscono in questo modo, e quindi rende diverso l'impatto della discussione di un ordine del giorno così importante, come dice giustamente il consigliere Gallus, perché ci richiama ad assumere una dimensione diversa anche nell'approccio alla discussione politica, lo dovremmo fare sempre, lo dovremmo fare con lo stesso uguale buonsenso o senso di responsabilità e di equilibrio.

L'ordine del giorno di cui parliamo oggi è una variazione di bilancio. Io mi attengo agli aspetti strettamente finanziari e ai dubbi che sono emersi nella discussione in sede di Commissione congiunta terza e sesta, rispetto ai quali, rivolgendomi alla Giunta, attendiamo anche di avere elementi più forti circa l'esigenza di rassicurazione sul dubbio che la norma sia legittimamente sostenibile. È un progetto che viene da lontano, come giustamente ha detto il Presidente della Commissione sanità, parte dal lontano 2013, quando ci fu la manifestazione d'interesse tra le parti, tra la Regione e la Qatar Foundation, passa attraverso un accordo stipulato dalla Regione con la stessa Qatar Foundation, trova lungo il percorso il sostegno, le garanzie da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri che garantisce il suo supporto, l'aiuto, non soltanto da parte del Consiglio dei Ministri, ma anche evidentemente del Parlamento, rassicurazioni che poi sono state conseguenti perché l'azione legislativa del Parlamento ha accompagnato l'intero processo. Lo dico al di là delle differenze che ci sono state nella discussione politica all'interno del Consiglio regionale, ma anche tra le parti sociali, nella quale discussione lunga anni si sono differenziate e divise le forze politiche, spesso anche all'interno delle stesse forze politiche, ma credo che dopo tanti anni poi alla fine, anche in funzione della ricerca e dell'affidabilità delle istituzioni che quando compiono le scelte poi devono proseguire, rispetto al mondo socioeconomico, agli stessi cittadini, più inaffidabili di altri, allora la discussione per la parte che mi riguarda nel merito del progetto del Mater Olbia si è già conclusa. La discussione è tutta dentro i termini finanziari che sono nell'ordine del giorno di oggi e riguardano la sostenibilità dell'intervento. L'operazione costa 25 più 60 e 6 più 60 e 6 e chissà dopo come si reggerà. L'operazione avviene perché, come dicevo, il legislatore statale dice che la Sardegna può andare in deroga, può estendere la sua possibilità di intervento rispetto al tetto massimo stabilito per gli interventi relativamente all'acquisto delle prestazioni sanitarie private e lo può portare sino al 20 per cento. È calcolato su quella cifra storica che è di 160 milioni la spesa sulla sanità privata acquistata in Sardegna, il 20 per cento fa 32 milioni o poco più. Noi stiamo facendo un intervento da 60 milioni quando andremo a regime dal 2020-2021 e 32 milioni non sono esattamente 60 milioni. Certo, si va in deroga, come si dice, qui il dubbio che rappresento rispetto a cui poi rimando per il dettaglio anche la lettura della relazione, però vuol dire molto semplice, il dubbio riguarda la possibilità che si ha di utilizzare quelle risorse, che sono i 22 milioni più 8 milioni e mezzo che si rifanno rispettivamente alla deroga concessa dal DL 208 del 2015 e poi all'8 sexies della norma successivamente sugli 8 milioni e mezzo. Ecco, quei 22 milioni sono risorse che sono affidate in deroga per la spendita a favore di cittadini residenti in regioni diverse da quelle di appartenenza per la compensazione della mobilità interregionale. Io non so se quella cifra è stata calcolata sulla erogazione di quel servizio per intero oppure se considera e contempla esclusivamente le risorse che su quelle prestazioni sanitarie di alta specialità sono andati a favore dei cittadini residenti in regioni diverse da quelle di appartenenza, perché se fossero calcolate sull'intero importo il dubbio è che una parte di questi 22 milioni di euro siano al di fuori della deroga consentita dal DL 208 del 2015. Così come gli 8 milioni e mezzo ancora più difficilmente riusciamo ad includerli all'interno di una cifra autorizzata al di sotto della soglia stabilita dal decreto legge 133 del 2014 che ci autorizza, così come modificato dalla legge di stabilità per il 2019, ad andare sino al 20 per cento. Rispetto a questi dubbi, Assessore, noi abbiamo la necessità di capire, abbiamo la necessità di capire se stiamo sotto la cifra autorizzata e anche nell'interlocuzione e nel confronto che abbiamo avuto in Commissione le rassicurazioni sono rassicurazioni di carattere generale che evidentemente non hanno fugato i dubbi, così come non sono stati fugati i dubbi circa il comma 3 dell'articolo 1 del disegno di legge in cui si prevede che le eventuali economie realizzate sulle risorse di cui al comma 2 possono essere destinate ad altri operatori privati accreditati. Questo perché sono delle risorse, nel caso in cui fosse legittimo utilizzarle, vincolate alle autorizzazioni che ci sono state consentite per il Mater Olbia e l'utilizzo fuori da quel perimetro potrebbero rappresentare un utilizzo improprio, quindi al di fuori del tetto autorizzato dal legislatore statale. Perché lo dico questo? Perché nell'ipotesi in cui noi fossimo fuori da quel perimetro che il legislatore statale, sbagliando anche probabilmente nella scrittura di una norma che evidentemente si presta a diverse interpretazioni, espone in questo caso l'attività della Regione, del Consiglio e della Giunta regionale ad assumere un provvedimento borderline rispetto a quella norma, ma se il Governo dovesse impugnare la legge allora il problema riguarda gli effetti conseguenti: il rischio che l'accordo con la Qatar Foundation salti per aria, così come il dubbio su che cosa succederà nell'ipotesi in cui dal 2021 in poi, quando non ci fosse più quel tetto, se non fosse prorogato, che cosa succederà per quanto riguarda il resto della sanità privata in Sardegna.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, chiedo dieci minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 55, viene ripresa alle ore 12 e 41.)

Continuazione della discussione del disegno di legge: "Prima variazione di bilancio per l'avvio delle attività del Mater Olbia" (24/A)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di riprendere posto.

Sono esauriti gli interventi relativi ai relatori di maggioranza e di opposizione, ora è aperta la discussione generale.

E' iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Dare oggi il mio contributo di voto al via libera definitivo alla delibera che decreta l'ingresso del Mater Olbia nel sistema sanitario ha un sapore speciale, poter partecipare fattivamente a quella che per la Gallura e ritengo per la Sardegna intera è la realizzazione di un sogno coltivato in decenni di peripezie, attese e promesse, è per me fonte di orgoglio e responsabilità. Un'offerta di sanità convenzionata di così alto livello costituisce un'opportunità immensa per i cittadini di tutta l'isola. Il mio è un sì convinto per il bene di tutti i sardi.

PRESIDENTE. L'onorevole Cocco ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, è stato celerissimo l'onorevole Gianfranco Satta e io l'ho visto…

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Io vorrei chiedere sommessamente, conoscendo la sua grandissima disponibilità e sensibilità, di darci la possibilità di iscriverci perché non ci aspettavamo che l'onorevole Li Gioi terminasse così celermente il suo intervento, quindi nessuno di noi ha fatto in tempo a iscriversi e vorremmo iscriverci per dire la nostra.

PRESIDENTE. Allora, do eccezionalmente la possibilità ai consiglieri di prenotarsi entro la conclusione dell'intervento dell'onorevole Satta. Quelli che si sono prenotati rimangono, però chiedo ai consiglieri che volessero intervenire di farlo in questo momento e comunque entro e non oltre la conclusione dell'intervento dell'onorevole Satta.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Da anni si discute in Italia sull'opportunità o meno delle operazioni di finanziamento pubblico alle strutture ospedaliere di tipo privato. Recente giurisprudenza ha confermato la netta differenza inerente lo status tra gli ospedali privati così classificati e quelli pubblici. Se l'affidamento diretto alle associazioni non aventi scopo di lucro è sconsigliato dal Consiglio di Stato, in ambito di servizi economici non si comprende perché dovrebbe essere ammesso il trasferimento di risorse pubbliche in assenza di gara di evidenza pubblica a soggetti che hanno e che fanno profitto in un ambito quale quello sanitario, non solo oggetto di servizi economici ma anche portatore di interessi molto rilevanti.

Vi ricordo colleghi che non rientrano nell'ambito di applicazione del diritto dell'Unione in materia di appalti pubblici a condizione che tali contrattisiano stipulati esclusivamente tra entità pubbliche senza la partecipazione di una parte privata, che nessun operatore privato sia posto in una situazione privilegiata rispetto ai suoi concorrenti e che la cooperazione istituita da detti contratti sia retta unicamente da considerazioni ed esigenze connesse al perseguimento di obiettivi di interesse pubblico.

La gestione dell'offerta pubblica affidata negli ultimi anni a dei burocrati con la sola finalità di far quadrare i conti non interessandosi del malato, del mercato, delle risorse umane, della ricerca, della didattica, ha progressivamente indebolito il sistema ospedaliero pubblico con alcuni principi cardine; i servizi pubblici devono avere una qualità elevata, essere alla portata di tutti e garantiti da finanziamenti pubblici. Purtroppo come risaputo non sempre il sistema pubblico riesce a garantire certi livelli qualitativi o alcune specializzazioni a tutte le latitudini. Quello che ne consegue, specie per noi sardi, sono due cose, o intervengono i servizi offerti dai privati oppure occorre rimboccarsi e recarsi nella penisola per ottenere le dovute cure dal sistema nazionale o da quello privatistico. In questo quadro i finanziamenti pubblici a soggetti privati risultano coerenti con le finalità di utilità collettiva e quindi di giustificato sostegno pubblico.

Nel momento in cui questo ospedale vada ad offrire ai sardi l'opportunità di curarsi senza la necessità di uscire dall'isola o di farlo restando in Sardegna in modo migliore rispetto alle attuali offerte di altri operatori privati all'interno dei costi già sostenuti dalla Regione Sardegna, non certo risorse aggiuntive come in questo caso, in altre parole va bene il sostegno al privato ma solamente nel momento in cui questo non vada a toccare i servizi sanitari pubblici esistenti.

Pertanto va bene finanziare nuovi reparti o specializzazioni mancanti, ma non servizi già offerti da altri ospedali pubblici, perché questo è il vero nodo della questione e sul quale non vi è l'accordo politico per quanto mi riguarda.

Se il tentativo è smantellare il sistema pubblico sanitario, tutta la collettività ne trae un danno, la cura delle patologie complesse è costosa, la formazione e la ricerca sono specificatamente un'attività del pubblico giacché il privato è scarsamente incline alle attività poco o nulla remunerative.

E' positivo sostenere un sistema che eroghi i servizi sanitari complementari, ma non è assolutamente tollerabile finanziare i servizi in concorrenza con il servizio pubblico a cui si impone misure di contenimento della spesa spesso incuranti delle conseguenze sulla qualità delle prestazioni e la mancanza di investimenti in strutture e attrezzature che sono spesso obsolete. Non accetto analogie o riferimenti con atti e fatti del governo regionale della passata legislatura perché poi qualcuno interverrà su questo. Un procedimento che ha avuto inizio nel 2008 oggi non può essere discusso e licenziato in assenza di valutazione di altre norme che nel frattempo sono intervenute. Queste in discussione oggi sono risorse aggiuntive che peseranno per 60 milioni l'anno sul bilancio della Regione, sul bilancio dei sardi, a vantaggio dei "qatariotti", in assenza di gara, dove i sardi vengono sempre dopo. A causa della vostra ignavia, colleghi, se approverete questa questo disegno di legge, se passerà, il sistema sanitario pubblico ne uscirà a brandelli, con il personale che, demotivato dal sistema pubblico, accetterà con miglior favore le proposte, che già arrivano, più interessanti e più motivanti dei privati. Io non voglio che questo accada. Complementarietà, e non concorrenza, tra strutture pubbliche e private. Variazione di bilancio con l'indicazione del destinatario. E'per queste ragioni che voterò contro ad ogni provvedimento che possa arrecare danno al sistema pubblico e ledere in alcun modo il diritto alla salute di ciascun singolo cittadino sardo. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, colleghi, Assessori, Vicepresidente della Giunta, su questo disegno di legge contrariamente a quanto si potrebbe pensare farò un intervento breve, almeno nella fase della discussione generale, poi vedremo nel passaggio agli articoli e nella discussione finale. Breve per tre motivi, tutto innanzitutto, ma è il bello della democrazia, sono praticamente in totale disaccordo con l'intervento del collega che è intervenuto prima di me sul tema, se non altro perché l'ignavia di cui mi accuserà per votare questo provvedimento è frutto di un lavoro lungo, in particolare svolto nella scorsa legislatura, e credo che utilizzare questi termini per chi ha lavorato così tanto, e secondo me anche bene, per portare a termine un risultato così importante per la Sardegna sia un errore. E anche perché credo, per ribattere solo facendo qualche esempio, che per esempio fino a quando è stato in vita, e auguro poi tanti decenni di ulteriore vita buona al Policlinico sassarese, non penso che la sanità pubblica di Sassari stesse o funzionasse male perché lavorava bene il Policlinico sassarese.

Ma detto questo il mio intervento sarà breve perché per tre principali motivi.

Primo perché se si è già detto tanto, tutto, forse anche troppo su questo tema, è anche normale perché è un tema di valenza regionale, nazionale, qualcuno dice anche internazionale per via degli investitori, è chiaro che abbiamo visto scorrere fiumi d'inchiostro in questi anni in particolare, e tante parole a volte anche dette o scritte a sproposito, a volte invece che ponevano dei dubbi significativi, dubbi che molti colleghi oggi, forse anche io stesso, perché no, abbiamo in quest'Aula, e siamo qui per discuterne e per provare a trovare una soluzione, arrivare a un traguardo che ci consenta tutti di poter votare sciogliendo ogni dubbio, quindi consapevoli di fare qualcosa di buono ed importante per la Sardegna.

Il secondo motivo è perché si tratta di una variazione di bilancio. Io penso che ci saranno altri momenti, ci dovranno essere altri momenti nei quali discuteremo a più ampio raggio e quindi anche di Mater Olbia, della offerta sanitaria di questa Regione, quando dovremo ridiscutere in qualche maniera per aggiustare, non so, ci dirà meglio l'Assessore, la rete ospedaliera. Noi abbiamo approvato una contestatissima rete ospedaliera, che lo ricordo non ha chiuso un solo ospedale, quel procedimento di approvazione, e anche il procedimento che ha portato all'apertura materie del Mater Olbia, hanno coinciso con una crisi profonda del sistema sanitario ospedaliero della Sardegna, che solo se ci vogliamo prendere in giro o vogliamo essere disonesti intellettualmente attribuiamo a quei 2 o 3 anni nei quali appunto c'è stata questa coincidenza, senza riconoscere che magari invece sono problemi che riguardano la nostra isola nel comparto della sanità, e che derivano da troppi decenni, e io sono disponibile da subito a dare una mano affinché possano essere risolti.

Per esempio, se mi chiedete qual è stato un errore che possa aver fatto da legislatore nella scorsa legislatura è quello di non avere lavorato abbastanza, forse perché concentrati su tanto altro per la verità, credo di non essere stato da solo né in maggioranza né in minoranza probabilmente, sul discorso del personale medico e paramedico, dei quali l'assenza ha portato e sta portando alla chiusura di tanti presidi ospedalieri in Sardegna. Io spero che non accada, soprattutto per quanto riguarda quelli più a rischio, e per scongiurare questo dobbiamo metterci al lavoro subito, tutti insieme, affinché si possa organizzare una forma di reclutamento, e contrastare questo problema che è presente in tutta Italia, mi risulta, e non solo nella nostra isola.

Il terzo motivo per il quale interverrò e lo farò in modo breve su questa questione, è che non penso di avere necessità di dover intervenire un minuto in più, o un po' di più di altri colleghi di territori quali non siano quello dove sorgerà, anzi dove è sorto e dove opererà al meglio l'ospedale Mater Olbia.

Io credo, sono fermamente convinto, da Consigliere regionale della Sardegna, che sia un grande investimento nel campo dell'offerta sanitaria per la nostra isola per tutta la Sardegna, non solo per la Gallura che aveva necessità di un riequilibrio, ha detto bene il relatore Gallus quando appunto ha un po' raccontato la storia della situazione della sanità in Gallura, dei motivi per i quali si è parlato per trent'anni di San Raffaele e poi di Mater Olbia, e dei motivi per i quali una disomogeneità fra posti letto e numero di abitanti era talmente grave in quel territorio della Sardegna che questa attesa di questo ospedale era davvero un'attesa ormai snervante, e forse qualcuno fino a qualche anno fa non ci credeva davvero più.

Ecco, io credo che, così come quando mi è capitato e mi ricapiterà di votare i provvedimenti importanti per territori che magari purtroppo ahimè quasi non conosco, perché non ci vivo quotidianamente, ma credendo nell'operazione generale, ho contribuito a stanziare, col mio voto anche, col mio contributo di idee, a stanziare milioni di euro a volte anche su certi territori, affidandomi a ciò che mi veniva rappresentato da chi meglio di me conosceva determinate realtà, io credo che dovremmo ragionare sempre così, sia che si tratti di Mater Olbia, sia che si tratti di tanti altri provvedimenti, e in particolare come in questo caso quando si tratta di provvedimenti per tutta la Sardegna, dove dovremmo essere un po' meno localistici e un po' più regionali, e pensare alla nostra Regione nel suo insieme. Non fermarci alle apparenti convenienze, o mancate convenienze nei nostri territori di provenienza, perché credo sia un errore grave, e ci fa essere piccoli legislatori e non grandi legislatori. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Presidente, Assessori, colleghe e colleghi, compiuta la disamina sui lavori che hanno riguardato la III e VI Commissione, vorrei adesso trarre alcune riflessioni di carattere più prettamente politico, innanzitutto credo che dalla ricostruzione del percorso che sinora ha compiuto si evinca che la vicenda del Mater Olbia abbia sostanzialmente viaggiato, sino ad oggi, attraverso la spinta trasversalmente condivisa di un ampio spettro delle forze politiche le quali, evidentemente e con convinzione, ne hanno sostenuto il progetto e le finalità, non a caso infatti l'iter è iniziato con la Giunta dell'allora centrodestra, dell'Onorevole Cappellacci, ed è proseguita con la Giunta Pili nelle precedenti quattordicesima e quindicesima legislatura, questo credo che stia a significare che un progetto di così tale portata ed interesse abbia travalicato gli stretti, per quanto liquidi, confini degli opposti schieramenti per proporsi in una veste di interesse generale le cui ricadute sul sistema sanitario sono state considerate positive, tanto è vero che, come già palesemente accennato, la quantificazione dei posti letto e delle specialità assegnate fa parte integrale del documento di ridefinizione della rete ospedaliera. Voglio con ciò significare che il Mater Olbia non andrà ad incidere sull'assegnazione dei posti letto della rete ospedaliera dell'Isola, in quanto le assegnazioni per esso sono già definite e recepite nella stessa. Elemento non da poco che ci consente di affermare che il progetto del Mater Olbia si affianca e va a coadiuvare la qualità dell'offerta sanitaria con una sua propria specifica peculiarità che andrà ad accrescere il livello nell'offerta attuale e dei servizi, credo in ragione di ciò noi in questo momento dobbiamo guardare con spirito laico al progetto e alle sue finalità e, pur senza spirito polemico, mentre registro una confortante continuità in tutti coloro che hanno, ancora oggi, come il centrodestra, voluto ribadire la positività verso il provvedimento in esame, non posso non evidenziare invece la diversificazione che col voto in Commissione si è verificata nell'attuale minoranza, rispetto alla passata legislatura dove i ruoli erano invertiti. Dico questo perché mi auguro che chi in questa occasione si è astenuto possa ritrovare, nel confronto e col dibattito, le ragioni di un consenso al progetto che oggi sembra essersi per così dire raffreddato, lo dico perché mi auguro che questa astensione, attraverso il contributo di chi oggi veste i panni della maggioranza, con la dovuta attenzione rispetto a quelle proposte avanzate dalla minoranza, possa trasformarsi nuovamente in consenso, così come mi auguro che l'astensione del Gruppo del Movimento 5 Stelle possa nel confronto trovare ragioni per superare le criticità e nel nome di un interesse generale, vista la valenza del progetto, approdare ad un sostegno allo stesso. Da parte mia, e vorrei dire nostra come maggioranza tutta, assicuro la massima attenzione verso le problematiche sollevate nel corso del dibattito in Commissione, per costruire un consenso condiviso, che guardi più all'interesse generale che al piccolo cabotaggio di parte. È chiaro che la stessa attenzione porremmo verso i suggerimenti, concreti e critici, che vorranno pervenire da chi, nella minoranza, ha assunto una posizione fortemente contraria, perché convinti come siano della bontà del progetto, certo non ci tappiamo le orecchie e chiudiamo gli occhi, nei confronti di ogni qualsiasi contributo, da qualunque parte esso provenga, che possa aiutarci a migliorarne le finalità e le ricadute sulla popolazione, sul sistema sanitario regionale e, consentitemi, sul sistema economico. Quello che faccio è un richiamo verso l'analisi dei vantaggi, e laddove esistono, perché nessun progetto è perfetto, gli eventuali svantaggi, che tutti noi, ripeto, con spirito laico, andremo a fare al fine di approdare ad una decisione che sia, favorevole o contraria, che sia la sintesi di un impegno proteso e speso, tutto nell'interesse di migliorare l'offerta sanitaria in Sardegna verso l'eccellenza, quindi verso l'alto, e non dovuto al, caduco e riduttivo, solito gioco delle parti. Noi abbiamo detto più volte, l'abbiamo ripetuto anche in Commissione, che non abbiamo necessità di avere doppioni o "triploni" di reparti ospedalieri che, per quanto riguarda non dico la ordinaria amministrazione perché le nostre strutture sono molto avanzate anche con interventi di eccellenza, ma che assolutamente il Mater Olbia non deve essere e non sarà, per quanto riguarda quel giusto periodo di osservazione che noi daranno, che sarà appunto quello di non dover assolutamente permettere che ciò possa avvenire. Cosa non deve avvenire? Non deve avvenire che con l'apertura di questo nuovo presidio ospedaliero possano risentirne, in parte o totalmente, gli ospedali pubblici che orbitano comunque non solo nella zona interessata, che comunque è la Gallura, ma in tutta la Sardegna, per questo credo di poter fare delle proposte e, sicuramente, queste proposte poi, se saranno condivise, ritengo che le possiamo assolutamente portare avanti, la prima riguarda l'esempio che per quanto riguarda la cosiddetta Stroke Unit a livello dell'ictus, emorragie cerebrali, si possa far sì che anche al Mater Olbia possiamo avere gli interventi per quanto riguarda l'emergenza, quindi ripeto, ictus ed emorragie cerebrali, non solo destinati agli interventi programmati, quindi per questo cercheremo anche, in questo modo, di togliere quelle che sono le incombenze anche dei reparti ospedalieri che molte volte sono oberati da questi casi che purtroppo sono casi di emergenza, ma che molte volte appunto devono essere trasferiti da tutte le parti della Sardegna, quindi avere là un centro che possa dare risposta, anche per la Sardegna nordorientale credo sia un'ottima cosa. Secondo luogo, in Commissione si è dibattuto in questi giorni con delle audizioni su un tema che ai più potrà sembrare, potremmo dire quasi non emergenziale e non importante, invece abbiamo ascoltato in audizione i rappresentanti delle associazioni che curano i disturbi dell'alimentazione, quindi sto parlando di obesità e anoressia, dove ci sono state anche delle proposte, da parte del Vicepresidente Cocco, della Commissione sanità, affinché si potesse invitare il Mater ad aprire un reparto multidisciplinare e multi specialistico appunto per chi soffre di questa purtroppo terribile malattia. Quindi potremmo dire che così a spanne come vedete le idee ce le abbiamo tutti e provengono da tutti, tutti assieme le dobbiamo assolutamente portare avanti. Ciò che stride, in questo momento devo dire tragico, dove forse mai negli ultimi trenta o quarant'anni si è avuta la situazione dei nostri ospedali pubblici, l'ha già detto adesso il collega Meloni, che purtroppo siamo in una situazione drammatica, tanti ospedali rischiano di chiudere reparti e, addirittura, come nel caso ad esempio dell'ospedale di Ghilarza, rischia di chiudere completamente tutto l'ospedale perché l'unico reparto che funziona è la medicina e la medicina oggi si ritrova con tre medici in organico, qui concordo con l'onorevole Meloni quando parla, non l'ha voluto dire, ma comunque lo dico io, di una cattiva programmazione di quelle che sono le pensioni, cioè il personale che va in pensione, di quello che sono le carenze anche strutturali che certi nostri presidi ospedalieri soffrono. Devo dire, lo dico senza nessuna adulazione, che l'assessore Nieddu si è immediatamente immedesimato in un territorio e in un presidio ospedaliero come il Delogu di Ghilarza, cui è strettamente collegata anche la situazione del San Martino e di Bosa per quanto riguarda il reparto di medicina. Sinceramente mi auguro che riesca a trovare una soluzione, se è vero come è vero che comunque ancora abbiamo un'azienda unica, è giusto che l'azienda unica possa fornire anche dal personale medico e paramedico dagli altri reparti, in questo caso di Medicina, per sopperire al momento attuale di forte penuria. È sui giornali di oggi che anche la chirurgia di Oristano del San Martino non riuscirà sicuramente a garantire il programmato, quindi resterà soltanto un'équipe per l'emergenza - urgenza. E questo a significare appunto che, a mio parere, io mi occupo di sanità ormai da un ventennio e devo dire che mai si era toccato un punto così basso per quanto riguarda appunto la situazione attuale, non sarò, onorevole Satta Gianfranco, io non sono un ignavo però se faccio l'ignavo non voglio fare neanche il vigliacco quando dico e affermo che questo provvedimento va votato, anche per una questione dal punto di vista economico finanziario, se noi rinunciamo a questo progetto, comunque sia, se questo la può aiutare a cambiare idea, sappia che, parlando prima con l'assessore Fasolino, stiamo parlando di circa 800 - 1 milione di euro di penale, quindi anche questo dovrà farci assumere questa responsabilità, quindi mi auguro che tutti rispondano a questo mio appello di unità forte, e ringrazio anche il Presidente per questi trenta secondi che mi ha dato in più.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Maria Mundula. Ne ha facoltà.

MUNDULA ANTONIO MARIA (FdI). Presidente, colleghi, Assessori, ci troviamo oggi di nuovo a parlare della vicenda del Mater con questa variazione di bilancio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SATTA GIOVANNI ANTONIO

(Segue ANTONIO MARIA MUNDULA.) La vicenda del Mater è una storia lunga, controversa, è nata con la Giunta Cappellacci, proseguita poi con la Giunta Pigliaru e praticamente portata a termine, adesso spetta a questa Giunta, arrivati a questo punto a questa maggioranza, la responsabilità di dare un ok finale, oppure, in teoria, la possibilità di bloccare una realtà consolidata, il che avrebbe sicuramente gravi ripercussioni economiche e un enorme danno d'immagine.

E' innegabile che da un punto di vista della tecnologia, delle apparecchiature, dei presidi medico chirurgici ci si trovi davanti ad una struttura all'avanguardia - se la dovessimo paragonare ad una macchina, potremmo dire che è una Ferrari -, ho comunque gli stessi dubbi e le stesse perplessità di sempre su quello che sarà sia il futuro sanitario di questa struttura all'avanguardia, sia le ripercussioni e i risvolti che sicuramente ci saranno quasi obbligatoriamente sulle strutture pubbliche.

Il primo dubbio è quello legato a che tipo di patologie verranno trattate; il Mater era nato con certi presupposti e le funzioni dovrebbero essere contenute in quelle che erano le decisioni iniziali, quindi con l'abbattimento della mobilità passiva e il trattamento principale di patologie complicate che attualmente non è eseguibile in Sardegna, però, visto lo scarso numero degli abitanti della nostra Isola e anche il numero delle patologie complicate, sarà difficile in rapporto ai posti letto che sono stati assegnati che si possano fare grandi numeri con patologie che vadano fuori dalla norma, quindi alla fine secondo me verranno anche trattate delle patologie, anche oncologiche, di media complessità, che però sono già agevolmente trattate in quasi tutti i presidi chirurgici della struttura pubblica.

Ho detto prima che il Mater, paragonandolo ad una un'autovettura, sarebbe una Ferrari; la macchina è eccezionale, la domanda però è un'altra: chi sarà il pilota? Perché se è vero che la tecnologia dà un grosso aiuto all'uomo in qualsiasi branca chirurgica e a tutte le altre branche, è anche sicuramente vero che la chirurgia è operatore-dipendente.

Ci stiamo accontentando di promesse, ma io sinceramente avrei preferito avere delle certezze. In tutto questo percorso e alla luce di queste considerazioni, e anche arrivati a questo punto dove è impossibile e anche impensabile tornare indietro, confido molto però su quella parola che ho sentito pronunciare anche all'Assessore, che è "monitoraggio". Abbiamo annunciato che ci sarà un monitoraggio serio, che permetterà di stabilire nel tempo la reale utilità del Mater in base a quelle che erano le prerogative e i presupposti, sia in termini di risparmio sia in termini di prestazioni di ultra qualità che il sistema sanitario pubblico attualmente non riesce ad erogare, altro questo non dovrebbe essere da parte del Mater che il mantenimento degli impegni presi, visto che la Regione i suoi impegni lì sta mantenendo.

Quindi adesso parrebbe che il mio voto dovrebbe essere un voto negativo: no, il mio non è un voto negativo, lo annuncio qui sarà un voto positivo, perché, facendo un atto di coraggio, perché di atto di coraggio si tratta, e accettando una scommessa (la stessa che credo che accetteranno tutti quelli che voteranno a favore del Mater), una scommessa di speranza, che è la speranza di dare alla Sardegna una sanità all'avanguardia, cioè la sanità che ci manca, non doppioni e triploni come qualcuno prima di me ha detto, e dimostrare che la sanità sarda riesce a fare quel salto di qualità, e che queste risorse che impegneremo nel Mater, che sono soldi di tutti i sardi, diano le risposte attese. Però, con questo stesso coraggio, se il monitoraggio non dovesse dare le risposteattese, se il Mater non dovesse dare le risposte attese, io che voto sì come tanti altri accettando questa scommessa con lo stesso coraggio dovremmo avere a quel punto la forza e la volontà di riconsiderare il tutto, perché lo dobbiamo ai sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Anche oggi, come nella anomala seduta delle Commissioni sanità e bilancio convocate congiuntamente, anomala perché si discuteva come oggi di un provvedimento di bilancio e non di un provvedimento sulla sanità, si prova a spostare l'attenzione solo ed esclusivamente sulla questione Mater, senza discutere ed entrare nel merito invece della questione della variazione del bilancio, elemento che stiamo andando a votare in queste ore. Allora provo a fare alcuni ragionamenti, senza esimermi naturalmente dall'esprimere anche la mia posizione personale e di partito sulla questione Mater Olbia, e le prime considerazioni che mi vengono da fare sono quelle fatte non solo da una parte della minoranza - l'onorevole Gallus ha già detto che ho espresso voto contrario all'interno della Commissione sanità - ma anche da una importante parte della maggioranza, che ha considerato questo provvedimento odierno come uno svuota sanità pubblica e una svolta casse pubbliche, due elementi che naturalmente mi trovano pienamente d'accordo, ed dentro nel dettaglio. Io capisco e comprendo la partigianeria di alcuni colleghi galluresi che a spada tratta difendono il Mater Olbia, considerando anche il fatto che nel corso degli anni la Gallura ha subito grosse ingiustizie da un punto di vista di ripartizione dei posti letto, lo capisco, lo comprendo come rappresentante di un territorio che è in forte sofferenza, ma non posso condividerlo in toto, perché da rappresentante di un territorio avrei preferito che questi 146 milioni di euro e rotti fossero andati nella direzione della sanità pubblica, di una sanità tanto in difficoltà come si è sottolineato (e non si vuole dare responsabilità a nessuno perché tutti quanti noi abbiamo forti responsabilità sulla situazione della sanità pubblica), ma che ha bisogno di correttivi immediati, che ha bisogno di soluzioni, che ha bisogno di prospettive; prospettive che a sei mesi dall'insediamento (ormai un decimo, l'ho detto prima, della legislatura) non sono ancora arrivate. In campagna elettorale si diceva "il primo provvedimento che si porterà all'attenzione dell'Aula sarà quello della smantellamento dell'ATS o sarà quello dello smantellamento della riforma sanitaria", bene, il primo provvedimento che troviamo oggi all'attenzione dell'Aula in materia di sanità è quello di uno stanziamento di 147 milioni di euro per il prossimo triennio per un ospedale, convenzionato in deroga a tutte le norme così come ha già detto l'onorevole Gianfranco Satta, e che vede lo stanziamento di 147 milioni di euro.

Il secondo punto dove mi vorrei focalizzare è quello tecnico degli articoli della norma che stiamo andando a discutere, perché l'onorevole Moriconi, relatore di minoranza, ha già sollevato dei forti dubbi di costituzionalità relativamente all'articolo 2 della legge in discussione oggi, ossia quello che deroga alla deroga degli stanziamenti nei confronti della sanità privata, quello che, secondo la deroga nazionale, avrebbe dovuto stanziare 30 milioni di euro per il Mater Olbia e invece ne avete stanziati 60 per ogni anno. L'altro dubbio molto importante è quello di dove si stanno andando a recuperare le somme, perché è vero che l'assessore Fasolino ha dato delle rassicurazioni in Commissione però è altrettanto vero che queste somme si stanno andando a recuperare nel capitolo "perenzioni e accantonamenti". Chi fa l'amministratore locale o ha fatto l'amministratore locale, sa che cosa sono le perenzioni, sono delle somme che sono destinate agli enti locali e che gli enti locali non sono riusciti a spendere nell'annualità definita. Quindi si sta andando ad incidere sulle somme relative alle perenzioni, si sta andando ad incidere sulle somme degli accantonamenti e qui vorrei fare un'altra parentesi che è quella che nel bilancio 2019, tanto criticato, la sanità pubblica si è portata in pareggio perché si sono iscritte all'interno di quel bilancio della sanità pubblica le somme che la Corte costituzionale ci deve relativamente alle diverse vertenze entrate per cui la Giunta Pigliaru aveva sollevato i problemi di costituzionalità. Ora queste somme accantonate non avendo in cassa le somme che lo Stato ci deve potrebbero essere, saranno sicuramente utili per provare a livellare il bilancio della sanità pubblica in caso di difficoltà. E qui invece le usiamo non per la sanità pubblica ma per la sanità privata, andando anche a incidere negativamente su quello che era lo spirito base del Mater Olbia ossia eliminare la mobilità passiva. Ma abbiamo sentito per anni la questione che il Mater Olbia si sarebbe finanziato solo ed esclusivamente attraverso l'eliminazione della mobilità passiva dei sardi che andavano a curarsi nel resto d'Italia. Oggi invece andiamo a scoprire che il Mater Olbia verrà finanziato con i soldi dei sardi senza andare ad intaccare minimamente, in questa fase, la mobilità passiva. E poco mi rassicurano sinceramente le considerazioni fatte dall'Assessore alla sanità quando mi dice: sul progetto del Mater Olbia ho ricevuto garanzie a voce. Bene stiamo andando a stanziare 150 milioni di euro nonostante tutti i monitoraggi che si vogliono di questo mondo e ci accontentiamo di garanzie a voce; bene io su questo tema non sono per niente d'accordo.

Così come non sono per niente d'accordo su un altro dubbio che mi viene che è quello che la deroga per il Mater Olbia è fino al 2021, oltre il 2021 non si ha nessun tipo di certezza quest'Aula, la politica e tutta la Sardegna non ha nessun tipo di certezza che queste deroghe vengano rinnovate, e allora cosa si fa nel 2021? Perché la politica non guarda solo all'oggi al consenso odierno, probabilmente, possibilmente dovrebbe guardare al domani, nel 2022 cosa succede? I posti letto che noi stiamo garantendo al Mater Olbia su chi andranno ad incidere? Andranno ad incidere sul resto della sanità privata e quindi vedremo chiudere una marea di piccoli presidi di sanità nel territorio o continueranno ad andare ad incidere sulla sanità pubblica in maniera estremamente negativa sulla sanità pubblica? Questo è un dubbio è un dubbio che nessuno ha voluto affrontare e su cui nessuno probabilmente sa dare risposte. Perché ad oggi non ci sono risposte su cosa succederà nel 2022 di queste fantomatiche deroghe odierne. E allora è un provvedimento che deroga alla deroga, deroga alle norme e non dà nessun tipo nessun tipo di certezza. Sulle questioni su cui prima sono intervenuti alcuni consiglieri perché "svuota sanità pubblica" perché il progetto del Mater Olbia era nato con uno spirito totalmente diverso, è stato modificato, è stato rimodificato e il Consiglio regionale, purtroppo, perché discutiamo di Mater Olbia, perché il Consiglio regionale non è stato coinvolto sulle situazioni e sulle decisioni del Mater Olbia, e oggi ci troviamo a discutere di un provvedimento di bilancio con la fame di discussione invece sulla sanità e sul Mater Olbia ed è per questo che probabilmente bisognerà tornare in quest'Aula per discutere, nelle Commissioni competenti per discutere sul Mater Olbia, sullo specifico del Mater Olbia. Che a quanto ci risulta va ad incidere negativamente sull'oncologico di Cagliari perché si attiva un reparto di oncologia, va ad incidere negativamente sulla neurochirurgia di Nuoro, perché entra in competizione, va ad incidere su tante attività laboratoriali che sono già presenti in Sardegna, non va ad incidere su situazioni, su sanità su cui in questo momento la Regione Sardegna, il pubblico non sa dare risposte, va a incidere su situazioni, anche di eccellenza come la neurochirurgia e l'oncologia che sono riconosciuti in tutto il mondo. È per questo che i dubbi su questo provvedimento sono tanti e soprattutto sono i dubbi di impugnativa che ci sono su questo provvedimento, che rendono il provvedimento ancora più labile, ancora più attaccabile e ancora più dubbioso di illegittimità. Ed è per questo che naturalmente la mia posizione è stata chiara nella Commissione consiliare competente ed è chiara oggi in Aula e il mio voto sarà sicuramente contrario, perché avrei preferito che queste somme, che queste risorse, che l'attenzione che stiamo dando oggi in quest'Aula fossero andate nella direzione della sanità pubblica, della tanto vituperata, della tanto in questo momento situazione sofferta della sanità pubblica.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (Psd'Az). Grazie Presidente, io volevo fare una piccola riflessione sembra quasi che questo Mater Olbia sia sorto nell'eccellenza della sanità pubblica in Sardegna, come se tutto quello che è pubblico funzionasse bene e come se, un altro piccolo, particolare chi andrà a curarsi, sembra quasi che si voglia far capire, chi andrà a curarsi al Mater Olbia non lo farà come nelle strutture pubbliche. Il Mater Olbia nasce in una area geografica che era al di sotto della media, aveva 1,8 posti letto per ogni mille abitanti, contro la media regionale che era ed è di 3,2 posti letto ogni mille abitanti, quindi una media molto più bassa per cui questo gap viene colmato dalla realizzazione di questa struttura. Ovviamente noi stiamo parlando di una struttura che come disse qualche anno fa durante un incontro privato l'allora ministro Del Rio è un privato che è arrivato ad investire dei danari, tanti danari in Sardegna per creare una struttura di avanguardia, che da una parte in quell'area geografica riesce a colmare questo gap di presenza proprio delle strutture sanitarie pubbliche e dall'altro si pone un altro obiettivo che ovviamente non possiamo certificare oggi, lo potremmo certificare soltanto dopo, cioè quando la struttura partirà noi potremmo verificare se effettivamente questo risultato è stato raggiunto. Qual è il risultato quello di evitare il più possibile la mobilità passiva; mobilità passiva, come sappiamo tutti, in Sardegna ci costa circa dai 60 agli 80 milioni di euro l'anno, quindi non penso che tutta la mobilità passiva, magari, sarà eliminata con la presenza del Mater ma questo obiettivo chi ha realizzato il Mater, concordandola anche con la politica, prima col centrodestra, poi col centrosinistra, oggi di nuovo col centrodestra se lo sta prefiggendo. Ovviamente il monitoraggio, noi abbiamo il dovere di votare a favore di questa variazione del bilancio che consentirà l'effettiva partenza di questa struttura, di questa eccellenza che molti penso che ci invidieranno, almeno queste sono le premesse che ci sono, abbiamo il dovere quindi di fare di votare favorevolmente questa iniziativa, abbiamo però anche un altro dovere, quello che è stato citato dal collega di Fratelli d'Italia Nico Mundula, e che ha riportato anche nel suo intervento il relatore Domenico Gallus, che è quello di monitorare noi avremo la possibilità non solo di monitorare ma anche di concertare assieme a chi opererà in quella struttura privata affinché quello che non va bene venga corretto. Per esempio qualche mese fa si criticava la mancata realizzazione di una struttura che potesse far venir meno uno dei motivi principali per la mobilità passiva anche dal punto di vista morale più grave che è quello della chirurgia pediatrica, molte famiglie, i genitori sono costretti a recarsi oltre Tirreno, Genova in particolare, piuttosto che ai Gemelli di Roma, per fare gli interventi chirurgici abbastanza seri per i propri figli, soprattutto appunto ragazzi e bambini, interventi che non possono essere realizzati in Sardegna, ecco dopo quell'intervento che ci fu l'ultima volta che facemmo Commissione con la scorsa legislatura e dicemmo a chi stava realizzando questa struttura che questa è una manchevolezza. La risposta c'è stata perché il Mater Olbia realizza ha fatto una convenzione con il Gaslini attraverso la quale tutto quello che sarà la parte preoperatoria e post operatoria verrà fatta ad Olbia. Quindi questo eviterà, è già un successo per quanto mi riguarda, ai genitori di aumentare il tormento che già si subisce quando si ha un figlio così piccolo che sta soffrendo, quindi che ha bisogno di cure, e di andare fuori dalla Sardegna se non per fare l'intervento, poi tutto quello che è ante o postoperatorio verrà fatto dagli stessi medici del Gaslini al Mater Olbia. Quindi, questo penso che sia un risultato importante. Ovviamente noi, oltre a dare questi soldi, che sono necessari per la partenza, dobbiamo anche dare un certo credito a chi ha realizzato quella struttura, dobbiamo pensare che i nostri interlocutori siano persone serie, serissime, io penso di non avere dubbi, ho conosciuto personalmente il dottor Raimondi, l'amministratore delegato, una persona di grande equilibrio, una persona di buon senso che ha tutto l'interesse affinché questa struttura, quando partirà, cerchi di raggiungere quegli obiettivi, quindi, da una parte avere una medicina di avanguardia, perché purtroppo in Sardegna la mobilità passiva non si ha soltanto perché i pazienti sono costretti perché quel tipo di cura, oppure quella profilassi non viene fatta in Sardegna, questo è un caso, ma l'altro caso è perché molte volte non ci si fida di quelli che sono i servizi che la sanità pubblica ci offre. Quindi noi speriamo che questo obiettivo venga raggiunto, abbiamo il dovere morale di credere, come ci hanno creduto loro che hanno investito centinaia di milioni di euro, che questo possa succedere e, ripeto, non stiamo parlando di andare a cozzare con una sanità pubblica che è il fiore all'occhiello della Sardegna, non dobbiamo avere paura perché i servizi che verranno erogati verranno erogati a costo zero, cioè con gli stessi costi che ha la sanità pubblica per il cittadino, anche se poi la gestione sarà di un privato, che ovviamente cercherà anche di avere degli utili, ma saranno sicuramente limitati. Il primo obiettivo che si pongono è sicuramente quello di realizzare una strutture di avanguardia che possa rassicurare i sardi e fornire quelle cure necessarie in Sardegna affinché si possa evitare, appunto, quel tormento della mobilità passiva. Quindi, il mio voto, come credo quello di tutto il resto del mio Gruppo, sarà sicuramente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Nell'ambito della discussione, così come puntualmente riportata dal Presidente della sesta Commissione, l'onorevole Gallus, che ha ripercorso le ultime tappe del lavoro nelle Commissioni congiunte, la terza e la sesta, c'è stata una un'ampia discussione che ha visto anche su alcuni aspetti la non condivisione, ha citato l'onorevole Gallus la presenza in Commissione dei due Assessori, l'Assessore del bilancio e l'Assessore della sanità, e abbiamo tutti osservato anche perplessità e opinioni differenti tra i due Assessori circa il testo che è stato presentato. E la lettura del testo, anche delle prime righe, aiuta molto il nostro lavoro nel riportare i lavori di oggi sull'argomento in discussione. Non è in discussione il fatto che sia utile o meno per il territorio di Olbia un presidio quale il Mater Olbia, questo è scritto, è stato frutto di un lavoro durato anni, si è arrivati alle battute anche finali con convenzioni e accordi firmati tra le parti, Regione e privati, quindi non c'è nel dibattito odierno e neanche nel testo presentato l'argomento se sia utile per il territorio di Olbia e per l'intera Sardegna un presidio che svolga funzioni di eccellenza nel territorio regionale, così come previsto dalla deroga data dal Governo nazionale, per prestazioni legate alla realizzazione di un centro di ricerca di eccellenza accreditato, e - congiunzione, nel testo - per l'abbattimento dei costi ingenti e anche ingenti sacrifici per tanti sardi che devono per forza di cose, in assenza di presidi di altissima specializzazione che possano attenuare le sofferenze di tanti nostri concittadini e corregionali, poter abbattere i viaggi, cosiddetti, della speranza, cioè la speranza di poter trovare una cura adatta e poter guarire. Quindi, non è questo. Tant'è vero che il disegno di legge viene presentato non dall'Assessorato della sanità sull'idea di individuare nel territorio di Olbia un luogo nel quale realizzare un presidio ospedaliero, eccetera, eccetera, no, il testo è presentato dall'Assessore del bilancio, perché come giustamente ha detto anche il relatore di minoranza, onorevole Moriconi, il testo tratta né più né meno del dove attingiamo le risorse, per che cosa le destiniamo e a favore di chi. Infatti, si tratta della prima variazione di bilancio per l'avvio dell'attività del Mater Olbia, e nelle prime righe il presente disegno di legge è volto a dare certezza e attuare gli impegni in relazione agli investimenti stranieri concernenti l'ospedale centro di ricerca medica applicata Mater Olbia. Proprio su questo emergono preoccupazioni, cioè siccome ci sono accordi sottoscritti, che, è vero, pesano anche per quanto riguarda problematiche successive nel caso di mancato rispetto degli accordi presi, peserebbero e potrebbero pesare anche ingenti costi ulteriori per il sistema Regione per quanto riguarda le penali. Infatti, il vero dubbio è che il testo vada né più né meno nella direzione di far partire e dare avvio alle attività del Mater Olbia, e che possa dare certezza e attuazione, perché il testo, in modo, come dire, mascherato, parla, sì, del Mater Olbia, ma inserisce nel comma 3 la possibilità che i risparmi per il Mater Olbia sulle eventuali risorse non spese possano essere dirottate a favore di altri privati. Noi sappiamo che la deroga dello Stato, del Governo, parlava di Mater Olbia in relazione a quei due soli aspetti: abbattimento dei costi e disagi per coloro che devono cercare cure nella Penisola, in particolar modo nel Nord Italia, e la realizzazione, la creazione e l'aiuto per mettere le basi per un centro di ricerca. Non parla di una deroga erga omnes valida per tutti i privati che operano in Sardegna, perché sarebbe, col testo così come è stato presentato, un andare, non in deroga, in violazione delle norme di legge che già pongono un tetto sui 100 milioni per quanto riguarda la sanità privata, che era proprio la forte perplessità sia della struttura, sia dell'Assessorato del bilancio, tant'è vero che trasferiscono la palla alla sanità e le dicono: "Io ti do le risorse e poi fai tu, controlla tu, vedrai tu come spenderli, ma alla fine il problema ce l'hai tu, Assessorato della sanità". Questo aspetto è l'elemento che proprio pone dubbi e perplessità più forti, dubbi e perplessità più forti che potrebbero addirittura ledere l'avvio della struttura Mater Olbia. In questo senso io personalmente non ho mai avuto un atteggiamento di contrarietà nei confronti dei privati e completamente spostato a favore del pubblico o, viceversa, totalmente tutto a favore del privato perché il pubblico non funziona, ci sono eccellenze nell'ambito pubblico, ci sono oggettive, ovvie esigenze di complementarità, di utilità del privato anche nell'abbattere in alcuni casi i costi della sanità pubblica. Ma di tutto questo non si parla, stiamo parlando invece delle deroghe, di come dare l'avvio delle procedure per quanto riguarda lo stanziamento di risorse a valere sulle risorse regionali perché possano partire questi sistemi. Noi, è vero, sosteniamo spese ingenti per il trasferimento di tanti sardi nella Penisola, e su questo bisognerà ovviamente monitorare, come si fa tra persone che stipulano contratti sia nell'ambito privatistico sia tra pubblico e privato, noi tutti dovremo, e in particolar modo l'Assessorato, monitorare l'andamento delle prestazioni reali che possano aggredire quella spesa e ridurre quei viaggi, perché alla fin fine se un cagliaritano, un oristanese, una persona residente nel Sulcis-Iglesiente, nel Nuorese, nell'Ogliastra, nel Sassarese, dovesse trovare prestazioni sanitarie d'eccellenza a Olbia invece che recarsi nel Nord Italia, probabilmente avremmo dato qualche beneficio ai sardi, non avremmo dato ulteriori problemi ai sardi. Però il tema vero è quello delle risorse. Le risorse provengono dal Fondo perenzioni, è stato detto, e anche questo non va bene, il rischio vero di tutto questo disegno di legge e dei passaggi successivi è che possa essere, proprio perché va in deroga rispetto alla deroga, se non in violazione della deroga, così come è scritto il comma 3 in particolare, il rischio è che venga impugnato il provvedimento dal Governo e che ci possa essere anche un intervento della Corte dei conti; questa è la preoccupazione reale che deve riguardare tutti noi. Il testo così com'è, a mio modestissimo parere, è un testo che ha qualche problema di illegittimità dal punto di vista della spesa, che crea un problema per tutti noi, alla fin fine anche per i privati, e quindi di fatto anche per la sanità in generale. L'altro aspetto è che bisogna immediatamente attivarsi per la proroga della deroga, perché il 2021 è dopodomani, l'altro elemento è che, siccome dobbiamo attivare una trattativa con lo Stato centrale, io un'altra deroga l'attiverei anche per la sanità pubblica, perché non può essere che la valutazione del Ministero della sanità e del Governo sia considerare tutte le regioni d'Italia come identiche tra loro; vale per tanti argomenti, ma non voglio farla lunga, stiamo e atteniamoci al tema della sanità. Vi sono patologie in Sardegna, tanto da aver determinato purtroppo, perché c'è questa presenza di patologie, centri di ricerca e di eccellenza di livello internazionale, ad esempio su tutte le malattie autoimmuni, e non vanno in deroga, cioè il fatto di avere migliaia e migliaia di sardi che hanno in una percentuale altissima molte più sofferenze su alcune tipologie di malattie rispetto a tanti altri abitanti nel resto… o comunque in una proporzione con altri che risiedono, e parlo di anemia mediterranea, diabete, favismo sclerosi multipla, tutte le malattie autoimmuni, tra queste anche il lupus, la celiachia eccetera, su queste problematiche noi si che dovremmo chiedere una deroga per la sanità pubblica, perché noi non abbiamo la percentuale identica ad altre realtà d'Italia di malati, abbiamo una percentuale altissima rispetto a queste patologie, e quindi non è una deroga per spesa tout-court, è una deroga che andrebbe caratterizzata per alleggerire il costo della sanità pubblica in deroga a favore di una serie di interventi che noi facciamo spendendo ingenti risorse perché qua vi sono probabilmente malattie che altrove…

PRESIDENTE. Chiuda, onorevole.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ho terminato, Presidente… per fortuna gli altri territori sono in una dimensione infinitesimale rispetto alla nostra, quindi dovendoci attivare in un rapporto col Governo, probabilmente suggerirei all'Assessorato, in particolar modo a quello della sanità, anche di curare questo aspetto della doppia deroga per il Mater, e per la sanità pubblica in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Io mi meraviglio, perché tutte le cose che in passato venivano evidenziate da noi, oggi sono evidenziate da un'altra parte; cominciamo a dire la cosa com'è. Chi è che ha firmato il Protocollo d'intesa nel 2014? È stata la Giunta Pigliaru, è stato Pigliaru col Qatar Foundation, e soprattutto va detta una cosa, e cioè che in quella circostanza si inventarono delle specializzazioni che facevano ridere la Sardegna: due posti di cardiochirurgia, due posti di oculistica, dieci posti di cardiologia, tant'è che nella razionalizzazione della rete ospedaliera avete scritto che una parte della cardiologia che era presso l'ospedale di Olbia rimaneva fino a quando non partiva il Mater Olbia, dopodiché, "apriti cielo!" Ci sono cento pagine qui, sempre una critica, e gli attacchi di Scanu col sottoscritto e voi che avete fatto tutto e che dicevate bugie. Tant'è che basterebbe… per esempio, su Olbia.it, le risposte, le battaglie fra me e Scanu eccetera, si diceva, lo stesso Renzi, lo stesso Direttore generale, che poi è Rispo, ha detto sempre, ha dichiarato (…) opinione: guardate, purtroppo noi c'entriamo poco, la responsabilità della burocrazia… faceva il mio nome, è mia, diceva "Oppi chi?" Però di fatto è avvenuto questo però, che in quella circostanza diceva: purtroppo noi dobbiamo dire che apriamo tutte le volte che ci sono consultazioni elettorali. E quindi veniva Delrio, due volte, veniva Renzi eccetera, promettevano, facevano, e hanno voluto la realtà, l'hanno voluta loro! Nonostante le insistenze in Commissione, forse l'ha dimenticato il Presidente, e che dicevamo: "ma avete messo soldi?", No! Invece c'era 1 milione e mezzo. A giugno del 2018 firmata la delibera del Mater che sblocca l'apertura, la Regione assicura il tetto di spesa per le prestazioni ad alta specializzazione, e al suo blog persino Beppe Grillo, in modo corretto, benediva in modo indiretto l'investimento del Qatar; è legge eh! "La Giunta Pigliaru l'impegno preso qualche giorno fa dall'Assessore alla sanità, Arru, in Commissione, ha approvato la delibera che permette l'avvio dell'attività del Mater Olbia"; Una baggianata! Io ho fatto scommesse in Commissione, più volte, con Arru, che di fatto non sarebbe mai partito nel 2018, e infatti preso per il fondello, e a dicembre del 2018 partirono i laboratori, solventi, dove la gente va a pagare! Gli facevano una visitina e li mandavano all'ospedale di Olbia. Questa è la verità.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue OPPI GIORGIO.) Caro Satta, tu hai detto tutte le cose, non solo, ma con un imbroglio collegato hanno fatto l'operazione per quanto attiene nello specifico, e hanno fatto l'altra… dicevo: quando fate il protocollo d'Intesa? L'hanno fatto nei primi mesi del 2019 eh, tutti i dati che ci sono, sono riferiti tutti quanti alla Giunta precedente, e voi la fate sempre a favore, quasi nessuno era contro. La verità è questa, e oggi avete cambiato completamente linea! Questo non è assolutamente accettabile, perché se vi leggessi tutte le cose… tanti posti (…), diceva Scanu talvolta, come barzelletta, diceva: voglio solo ricordare che il 2018 si avvicina rapidamente, e i 250 posti, allora erano 250, non di più, in deroga, posti in deroga, che il Governo Renzi ha accordato alla Regione Sardegna, proprio per accreditare l'ospedale privato di Olbia, e questo è nella stampa, questo è legge, questo sono le cose. Quindi, il fatto che abbiate fatto… volevate portare un cardiochirurgo di 85 anni, che era egiziano, e gli dissi: ma perché volete portare due posti che non esistono? Ebbene, si è verificato, in Sardegna abbiamo due strutture, una a Sassari ed una all'oncologico. Il bacino di utenza per la cardiochirurgia, l'altro è al Brotzu, sono 5 milioni di persone, la copertura è per 10 milioni di persone, (…) due posti. Poi sono spariti tutti perché è scomparso il cardinal Bertone, protettore praticamente del Bambin Gesù, è arrivato praticamente un cardinale nostro, quindi hanno modificato… è un accordo che è costante con il Gemelli… tu puoi anche sorridere, infatti tu sei uno dei pochi che ti sei convertito, Meloni, lo sai bene, perché tu inizialmente non eri a favore, poi sei stato uno dei più corretti, e lo sei anche oggi, ma eri contro anche tu! e se non eri tu direttamente lo eri indirettamente, e sai a cosa mi riferisco. La verità vera, è questa la verità, la verità vera è soltanto una, che il secondo Protocollo d'intesa è stato firmato di nascosto nel mese di febbraio, ed è stato firmato da chi? Dalla Giunta Pigliaru! Quindi non potete dire niente. Anche le due annualità; inizialmente erano 54 milioni, ecco la differenza, poi sono diventate (…), ma non da oggi, da oltre un anno e mezzo! Perché un anno fa è venuto qui l'Amministratore delegato del Gemelli, in Commissione, e lui dice che ha parlato uno mezzo scemo e uno che ne capiva troppo: io ero il secondo, e infatti ha voluto parlare con me. Ha detto: Ma come fate voi a inserirvi… tu quando chiedevi i posti letto io ti precedevo e dicevo che avevo ragione io; sbaglio? Ma non abbiamo trovato, caro Cocco, neanche un'attrezzatura, ma devevano partire, e tutti quanti eravate d'accordo. Io invece sono su una posizione diversa, io oggi, (…) e sono perché, state attenti, che se c'è una struttura in Sardegna che ci fa onore, perché costa poco rispetto alle altre, sono le cliniche private, sono state penalizzate, soprattutto per l'extra budget Assessore, e lei lo sa bene, ebbene, queste cliniche private costano 100 milioni soltanto, le cliniche private, e io, anche in una dichiarazione che ho fatto recentemente, un comunicato stampa, ho dichiarato che nel momento stesso in cui venissero garantiti i 100 milioni, l'ho detto anche in Commissione prima di astenermi, che i 100 milioni dovevano essere garantiti perché sono precisi, hanno medici altamente qualificati, quanto gli altri, forse anche più degli altri, perché quando vanno in pensione i luminari vanno nelle cliniche private sarde. Quindi io credo che noi dobbiamo garantire… certo, i 25 milioni non li ho capiti, sono sbagliati e vi spiego perché. Perché ci avevano dichiarato che partivano nel mese di luglio e 25… 60 diviso 12 fa 5, e luglio è passato, e se anche aprisse e attivassero qualche letto nei primi giorni di agosto, agosto è partito, quattro mesi. Ma i posti che sono stati provvisoriamente accreditati sono 63 dei 142, meno della metà, quindi quanto potranno percepire? Massimo due milioni e mezzo, che per quattro fa 10 milioni. Abbiamo un incremento, abbiamo altri 15 milioni che, secondo il mio modesto parere, devono essere dati per garantire le liste d'attesa, perché le liste d'attesa se no vanno in continente, ed è meglio che vadano nelle cliniche dove ci sono luminari che sono andati via dalle strutture pubbliche e sono andati lì, e gli altri vanno, certamente la maggior parte, al pubblico, e infatti l'emendamento che oggi viene presentato ha questo significato, di tener conto del privato valido e allo stesso tempo delle strutture soprattutto quelle più disagiate, le strutture sarde che sono disagiate. Ma la responsabilità massima è di chi ha fatto la razionalizzazione della rete ospedaliera. Una razionalizzazione della spesa ospedaliera sbagliata, una fotografia al 2014 che sbagliava persino le strutture esistenti, e potrei citare alcune strutture del Binaghi che ho fatto correggere. In quella circostanza hanno falsificato, perché non hanno approvato, hanno falsificato i dati. L'approvazione del Consiglio regionale sulla storia della rete ospedaliera prevedeva, per esempio, 26 posti di otorino in provincia di Cagliari, cioè nel Cagliaritano, li hanno portati a 32 e non più al Santissima Trinità i dieci posti, ma bensì 18 all'Università e 14 dirottati, invece, al Brotzu che non ne aveva. Io gli ho dimostrato che era un falso, attraverso i dati, li ha corretti e i 32 sono diventati 12 all'Università, 10 e 10. Dopodiché il buon il primario dell'Università ha fatto ricorso dicendo: "Guardate che io non posso fare la scuola di specializzazione" e il TAR gli ha dato ragione, ha vinto il ricorso. Questa è la verità! Allora io credo che sia corretto, a questo punto giunti, perché vi siete impegnati oltre ogni limite, avete garantito addirittura in una certa circostanza mille ricercatori da assumere perché la cosa è, io dicevo, a dir poco risibile, mille diceva (…), così come avevano assunto 20 in telemedicina. Falso anche questo! Quindi ci sono delle cose… c'è un nuovo soggetto, l'avete voluto voi, verifichiamo se per queste due strutture che sono la Neurochirurgia e il Progetto Donna, che in Sardegna è carente anche se crea un danno all'Università di Sassari e all'Oncologico di Cagliari, dove c'è certamente gente di grosso prestigio. Questa è la verità, però per il resto bisogna avere competenza, capacità e condizionare le scelte. Dire oggi che sono due annualità… lo erano da subito due annualità! L'ha fatto Renzi questo, con l'ausilio di Delrio quando veniva. La deroga l'hanno fatta loro! Era prima così ed è ancora così. Chi dice il contrario dice il falso.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Presidente, questa è una di quelle giornate dove credo che l'ideologia di ciascuno di noi vada lasciata fuori da questa da quest'Aula. Perché dico questo? Tutti gli interventi che si sono succeduti hanno detto il vero, hanno rappresentato la realtà, hanno rappresentato bene il passato, hanno rappresentato bene la storia e la cronistoria di tutti i fatti che sul Mater Olbia si sono succeduti.

Sanità pubblica e sanità privata. Io oggi ho ricevuto, un attimo fa, un messaggio da un mio amico che ha prenotato una visita dermatologica ed è stato prenotato a settembre del 2020. Perché dico questo? Perché voglio partire da questo. Quando si parla di liste d'attesa non è che si parla di liste d'attesa da un anno, da due anni, si parla di liste d'attesa da dieci anni, almeno da dieci anni ne parliamo, e ad oggi il problema è stato affrontato? Non lo so. So che non è stato risolto, anzi che si aggrava di giorno in giorno. Perché parliamo di liste d'attesa e parliamo di Mater Olbia? Perché in origine il Mater Olbia nasceva con una premessa normativa, approvata all'unanimità, che diceva che nessun posto letto pubblico dovesse essere soppresso per andare a vantaggio della struttura privata, in quel caso della struttura Mater Olbia, perché di quello stavamo parlando. Io credo che da questo dobbiamo ripartire. Tutti i ragionamenti che oggi facciamo in quest'Aula devono poi avere un punto di caduta e una sintesi che sancisca questo principio, che sancisca il fatto che nessuno è contro la sanità privata, ma siamo tutti per la sanità pubblica che funzioni e per la sanità privata che funzioni. Perché oggi, purtroppo, al cittadino/paziente non importa se noi mettiamo 60 milioni di euro per due anni e 25 milioni di euro per il 2019 dicendo loro "questi sono soldi vostri", siamo ripetitivi, i soldi dei sardi poi i sardi, ognuno degli abitanti sardi ha i suoi soldi, io ho i miei, voi avete i vostri, i soldi dei sardi quelli sempre rimangono, quelli che abbiamo nelle nostre tasche. Dico questo per dire che il cittadino/paziente sardo se oggi prenota quella visita otorino al Mater Olbia e gliela fanno domani non gliene importa nulla se quella è una struttura pubblica o privata perché comunque lui potrà andare a fare l'esame in tempi brevi, in tempi certi, e questo ci auguriamo. Noi siamo molto contenti, io sono molto contento che ci sia, e spero che ci sia, un monitoraggio quadrimestrale serio che davvero faccia una ricognizione sui carichi di lavoro effettivo e sulle risposte effettive, sulla mobilità passiva e non solo sulla mobilità passiva. Però io oggi parto da un presupposto: lì un lotto del Mater Olbia è partito. Noi ci siamo stati e ci siamo stati, diceva bene l'onorevole Oppi, due anni fa e ci siamo stati qualche mese fa. Dobbiamo riconoscere e dire la verità che oggi noi lì abbiamo trovato l'eccellenza a livello di apparecchiature diagnostiche, a livello di sale operatorie, a livello di risonanze, di TAC, di telecomandati, di endoscopia, a livello di tutto, abbiamo trovato le ultime generazioni che oggi ci sono sul mercato. Due anni fa ci dissero che la risonanza avrebbe fatto il primo esame dopo tre giorni. Noi che un po' conoscevamo… io sono tecnico di risonanza magnetica, ma l'onorevole Oppi anche di risonanza ne sa più di me, quindi insieme ci siamo spostati un attimino e abbiamo visto che non c'era neanche la stanza con la cosiddetta gabbia di Faraday che deve contenere il magnete della risonanza e il dottor Rispo, quando noi in Commissione ufficialmente chiedemmo: "Lei ci sta dicendo che inizieranno gli esami fra qualche giorno, ma noi non abbiamo visto non il magnete, non la risonanza, non la diagnostica, ma neanche la stanza con la gabbia", lui poi, si ricorda l'onorevole Oppi, ci chiamò in disparte e ci disse: "Io questo dovevo dire". E infatti la risonanza ha cominciato a funzionare qualche mese fa. Quindi non voglio perdere il filo, per dire, noi oggi lì abbiamo il massimo che si può avere e dovremmo essere orgogliosi, da sardi, di avere il massimo. Dicevo prima, l'ideologia io in questo momento la lascio fuori perché sicuramente noi siamo, come Partito, per la sanità pubblica e sicuramente chi mi ascolta in questo momento non sarà molto contento per quello che sto dicendo, ma io voglio essere coerente con i miei comportamenti di cinque anni fa, di sei anni fa, di due anni fa e di qualche mese fa. Ci sono mille perplessità e le abbiamo ben rappresentate, le ha ben rappresentate l'onorevole Moriconi, relatore di minoranza, le ha ben rappresentate Massimo Zedda, le ha ben rappresentate Eugenio Lai, le abbiamo ben rappresentate e sono perplessità che sono serie. L'assessore Fasolino, che io considero, oltre che persona da stimare, persona serissima, oltre che amico, sa bene che quello che stiamo dicendo non lo stiamo dicendo per fare ostruzionismo perché non vogliamo che decolli il Mater Olbia, ma perché davvero siamo preoccupati, perché non vorremmo che oggi noi andiamo ad approvare un atto che è importantissimo, perché nessuno, credo nessuno anche di quelli che hanno parlato da questa parte, sia contro il progetto Mater Olbia per come era stato inteso in origine, però ci sono delle perplessità e se quelle perplessità, quei dubbi che abbiamo non vengono fugati io credo che poi si potrebbe davvero incorrere in un'impugnativa che potrebbe far saltare in aria tutto e allora davvero ci saranno i problemi, proprio perché noi invece crediamo che il Mater Olbia debba avere un decorso e un percorso virtuoso stiamo ponendo questi problemi. Quando noi all'Assessore, che adesso non vedo in aula, in Commissione abbiamo chiesto che era molto, profondamente sbagliato dire che le risorse che non potessero venire impegnate immediatamente per le strutture e per tutto quello che attiene al Mater dovessero essere poi ripartite fra le altre strutture private, stavamo dicendo una cosa di grande buonsenso perché è una cosa di grande buonsenso. Io faccio un po' di polemica su questo, sappiamo tutti i problemi che ci sono fuori anche da quest'Aula in questi giorni riferiti all'AIAS, sappiamo bene che gli extra budget più importanti sono in capo ad AIAS, che questo non sia un passaggio poi per sanare qualcuna di quelle situazioni, perché davvero crediamo che il progetto di cui stiamo parlando oggi sia di fondamentale importanza, io ne sono convintissimo. Ho visto le persone che ci sono, noi abbiamo chiesto delle cose, le abbiamo chieste a loro e le chiediamo adesso, chiediamo che tutto il personale, soprattutto il personale parasanitario, i tecnici, gli infermieri professionali, gli OSS, i portieri, i vigilanti, la mensa, tutti quelli che possono lavorare debbano essere sardi perché questo era l'impegno assunto in origine. Noi dovremmo vigilare perché questo possa avvenire. Un'altra premessa che avevamo fatto e che avevamo condiviso tutti era quella di quello che avete parlato prima voi, dei doppioni e dei triploni. In effetti c'è stato un atto che io mai sono riuscito a capire, il progetto originario che era un progetto condiviso e condivisibile, improvvisamente è mutato e questa mutazione ha portato ad una situazione che ci convince poco. Io non sto dando responsabilità a nessuno perché è stato mutato probabilmente prima dell'inizio di questa legislatura e quel progetto era un progetto preconfezionato però chiuso a riccio che nessuno di noi e nessuno di voi ha potuto vedere, non è più tornato in Commissione, non è più tornato in Aula, quindi la maggioranza di noi ignora quello che potrà essere il nuovo progetto del Mater Olbia. È chiaro che se poi le eccellenze che abbiamo nella sanità pubblica dovessero essere depauperate perché si vuol fare altro lì, a quel punto non ci staremo, a quel punto quel monitoraggio dovrà far cambiare, diceva bene l'onorevole Oppi, oggi dobbiamo dare indirizzi a garanzia di quello che dovrà rappresentare il Mater Olbia. Faccio un esempio, prima parlava l'onorevole Oppi del Progetto Donna, io parlo dei Breast unit. Dal famigerato D.M. 70 si è arrivati a una riforma sanitaria e le Breast unit sono state sancite in legge a Sassari, a Cagliari e a Nuoro. Oggi si parla di Cagliari e di Sassari e di Nuoro non si parla più, noi su questo andremo sino in fondo perché è una legge che ha sancito che Nuoro, perché ha già la multidisciplinarietà delle patologie del seno credo che immediatamente chi ha in capo, e in questo momento mi riferirei all'Assessore che purtroppo non c'è, debba dare risposte anche su quello, perché anche sulle Breast unit sembra che il Mater in questo momento voglia farsi carico e in origine non c'entrava nulla tutto questo. Erano altre le specialità che affidavamo a loro per dare le risposte per le liste d'attesa e per le mobilità passive che coinvolgono purtroppo…

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, oggi affrontiamo una delibera di variazione di bilancio che mette a disposizione le risorse finanziarie per l'avvio dell'attività del Mater Olbia. Intervento, questo del Mater Olbia, possibile grazie alla deroga contenuta nella legge di bilancio statale 2019, che proprio in funzione dell'attivazione del Mater Olbia consente lo sforamento del tetto di spesa per la sanità privata con un incremento del 20 per cento rispetto al livello massimo imposto dal D.L. 95/2002. Autorizzazione sperimentale che ha il limite di essere limitata al 2021 e su cui ovviamente c'è la necessità di avviare una nuova contrattazione con il Governo per avere garanzie per il futuro. Operazione, questa del Mater Olbia, che ha ottenuto il parere favorevole espresso dal Consiglio precedente perché il Mater Olbia rappresenta un'opportunità di crescita di tutto il sistema sanitario pubblico, purché non vada a discapito della qualità del servizio sanitario regionale. Una opportunità di crescita che ha come obiettivo quello di portare nell'Isola servizi di eccellenza in grado di integrare e non di competere col sistema sanitario pubblico ed in grado di limitare la mobilità passiva e di attrarre quote di mobilità attiva verso l'Isola. Come è noto dal 2014 ad oggi si è modificato il partner scientifico, dall'ospedale Bambin Gesù si è passati al Policlinico Gemelli. Questa variazione ha comportato una rimodulazione della tipologia dei posti letto che ad oggi suscita qualche perplessità, qualcuno l'ha già fatto rilevare, per la tipologia delle specialità indicate. In particolare la delibera di Giunta 59/1 del 4 dicembre 2018: "Modifiche al documento di riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione", approvato dal Consiglio regionale in data 25 ottobre 2017, e in tema di complementarietà con il sistema sanitario regionale non può non rilevarsi l'incongruenza dell'attivazione di alcuni posti letto di specialità, per esempio i quattordici posti letto di neurochirurgia che vanno a sovrapporsi ai tre reparti specialistici operanti in Sardegna che già rappresentano un'eccellenza e che addirittura paiono sovradimensionati rispetto agli standard definiti per bacino di utenza per la popolazione. Così come suscitano perplessità l'attivazione dei reparti di chirurgia e di ortopedia e in relazione al fatto che ad oggi non appare efficace la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale approvata dal precedente Consiglio e preso atto della volontà più volte espressa da parte della nuova maggioranza di modificare la proposta, proposta che io ricordo non ha chiuso nessun posto letto e che non viene approvata dal Governo non perché c'è una riduzione dell'offerta, ma proprio perché è gravata da un eccesso dell'offerta secondo gli standard ministeriali, quindi attenzione anche a quello che facciamo perché rispetto a questo noi abbiamo esercitato la nostra autonomia che è prevista anche nel D.M. 70 per quanto riguarda la conformazione della organizzazione della rete ospedaliera. Per questo chiedo che l'Assessore regionale si impegni a verificare ogni possibilità di rimodulazione dell'offerta dei posti letto del Mater Olbia che risponda alle esigenze di complementarietà, integrazione ed eccellenza che stavano alla base della proposta e della sua attivazione. A tal proposito presentiamo un ordine del giorno che pongo all'attenzione del Consiglio. Così come è necessario avere la più rapida garanzia che consenta la stabilità, come ho già detto, la regola finanziaria, sinora garantita in deroga soltanto sino al 2021. Una cosa va stigmatizzata e su questo l'Assessorato credo che debba intervenire con forza, che riguarda la sottrazione dei migliori specialisti impegnati nella sanità pubblica chiamati al Mater Olbia come recentemente è successo nel campo della chirurgia. Credo che le eccellenze debbano arrivare dall'esterno, da fuori e non possano essere sottratte a quelle che già esercitano e che sono presenti nella sanità pubblica, quindi su questo chiedo un intervento da parte dell'Assessorato. È evidente che su queste incongruenze, sulla effettiva complementarietà e non competizione con la sanità pubblica, sull'eccellenza delle prestazioni offerte, chiediamo la più attenta vigilanza e monitoraggio da parte dell'Assessorato regionale. In merito al provvedimento in discussione, oltre ai dubbi ben rappresentati dall'onorevole Moriconi, su cui attendiamo rassicurazioni da parte dell'Assessore, abbiamo presentato un emendamento che chiede che le risorse non utilizzate dal Mater Olbia siano destinate esclusivamente ad interventi per il miglioramento dell'offerta sanitaria pubblica. Tale atto rappresenta un segnale di attenzione nei confronti del sistema sanitario pubblico,

oltre che servead escludere una eccezione di illegittimità da parte del Governo per uno stravolgimento della regola al tetto di spesa predefinito per la sanità privata, essendo la regola stessa che consente al Mater Olbia di essere finanziato extra budget, la stessa motivata esclusivamente all'attività del Mater Olbia. Ed è con queste raccomandazioni ed osservazioni che ci accingiamo alla proposta di variazione al bilancio senza ovviamente avere alcuna preclusione in merito.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Io ho ascoltato gli interventi dei colleghi, peccato che non c'è il pubblico perché vi dico, è vero che sono stati costruttivi, però credo che se ci fosse stato qualcuno dal pubblico e ora fosse andato via, sarebbe uscito con un grande punto di domanda in un grandissimo stato confusionale.

Perché vi dico questo? Vi dico questo perché vedo da parte del centrosinistra, quello che ha governato negli ultimi cinque anni, qualcuno di loro votare contro, votare contro su una cosa, su una convenzione che è stata firmata da Pigliaru con il Qatar.

C'è lo stato confusionale anche da parte vostra, poi vorrei anche somministrare, non si offenda il collega gallurese Meloni e la tanta veemenza nella Commissione quando abbiamo chiesto una settimana di proroga per discutere e comprendere meglio dove alcuni soldi che il Qatar avrebbe destinato per il Mater, la Lega ha chiesto possibilmente che vengano utilizzati in Sardegna, destinati alle Università che abbiamo a Cagliari, che abbiamo a Sassari. Questo è un avvio chiesto spesso con forza dalla politica locale gallurese, ma anche e soprattutto dai cittadini abitanti della zona costiera limitrofa e dagli stessi rappresentanti sindacali che non hanno mai mancato di esimere il loro favore. E' innegabile che un territorio come quello di Olbia che oltre a vedere crescere la sua estensione urbana e il numero degli abitanti ivi residenti, osserva un flusso turistico fortunatamente sempre molto attivo, necessiti di una sanità che possa garantire reale supporto in loco esattamente come previsto dalla legge e non costringa abitanti e vacanzieri a ricercare le cure necessarie in altri territori.

Riconosciamo di fronte a questa Assemblea l'immenso potenziale sanitario che il Mater ha, riconosciamo la sua eccellenza strumentale fatta di apparecchiature di ultima generazione e all'avanguardia, è in grado di garantire un livello qualitativo indispensabile al fine di assicurare diagnosi accurate e interventi che possono fare la differenza nella salvaguardia del bene più prezioso di cui siamo in possesso, la nostra salute. Riconosciamo inoltre anche il suo potenziale in termini di assunzioni di risorse umane, un piano che potrebbe garantire sbocco lavorativo a tanti professionisti sardi che attendono da tempo la loro opportunità, queste ragioni unitamente alla certezza che il desiderio di poter garantire una sanità migliore sia motivo sufficiente per creare coesione e compattezza tra i vari schieramenti politici. La Lega quest'oggi voterà a favore della proposta e il nostro sarà un voto convinto e necessario, un voto che però, sia ben chiaro, non intende creare ulteriore divario con la sanità prettamente pubblica, in linea con questo il nostro Partito ha fortemente voluto anche l'inserimento di un emendamento che prevede che le economie realizzate sulle risorse possano essere anche utilizzate per le strutture pubbliche,strutture pubbliche in zone disagiate tra cui La Maddalena, Bosa, Isili e tante altre. Concludendo, onorevoli consiglieri, ci teniamo a ribadire che la Lega dice sì al Mater Olbia ma non rinuncia certo a urlare il suo sì alla resa più funzionale dei presidi ospedalieri preesistenti, poiché per noi la sanità pubblica e la sanità privata devono essere dicotomici, complementari, viaggiando su binari paralleli, non essere di contrasto l'una con l'altra.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Lo hanno detto diversi colleghi, ci sono due temi, il primo è quello legato strettamente al disegno di legge che oggi ci troviamo a discutere, una variazione di bilancio di tre articoli di cui uno è l'entrata in vigore, uno è la norma finanziaria e in cui il primo articolo è fatto di tre commi ed inizia così: "In attesa della stabile definizione dell'idoneo quadro finanziario per l'acquisto di prestazioni di operatori privati accreditati con il sistema sanitario nazionale". L'incipit è necessario, e lo sappiamo, perché la deroga su cui non discutiamo oggi perché è già stata discussa a livello nazionale e approvata dal Parlamento, non dal Consiglio regionale, anni fa, è solo sino al 2021 e oggi a parte qualche impegno a voce, un po' come quello di cui ci ha reso oggi partecipi l'onorevole Giagoni in merito al fatto che i fondi per la ricerca previsti, appunto gli 8 milioni previsti, sono destinati alle università sarde, in una discussione che però ci è stata comunicata oggi in Consiglio regionale, ma che non ha delle carte a monte o meglio sarebbe necessario capire se esistono carte a monte, se esistono delle rassicurazioni in merito a questo. Oggi abbiamo in discussione una variazione di bilancio, 52 milioni per il 2020-2021, 8,5 milioni per la ricerca prevista nelle stesse annualità, 25 milioni invece per quanto riguarda la spesa nel 2019. I conti in merito a questi 25 milioni li ha fatti l'onorevole Oppi e credo che li abbia fatti bene perché di solito quando interviene su questi temi difficilmente lascia al caso alcuni fatti. Le sue parole non mi hanno rassicurato però, mi hanno preoccupato, perché il motivo principale che ha spinto me e chi insieme a me ha dato lo stesso voto in quell'occasione in Commissione a votare contro il DL oggi in discussione, è il fatto che all'interno di questo DL al comma 3 dell'articolo 1 è stato inserito un dente al cianuro, una pillola avvelenata capace di rendere velenoso l'intero disegno di legge. Perché in questo disegno di legge c'è una parte che non è scritta ma che si intende tra le righe, il fatto che la parte che avanza di quei 25 milioni, quindi quella cifra tra i 10 e i 15 milioni che verosimilmente il Mater Olbia non spenderà nel 2019, sarà da destinare a strutture private non previste da una deroga decisa a livello statale. I rischi sono quelli dell'impugnazione della legge, e quello è un rischio che si mette sempre in conto quando si approva una legge regionale, poi anche su questo io ho visto leggi illegittime passare senza problemi al vaglio del Governo e ho visto anche leggi scritte bene da questo Consiglio regionale ma malviste magari perché scomode, essere impugnate magari semplicemente sui tecnicismi poi magari smentiti dallo stesso Governo nazionale. Un rischio è quello dell'impugnazione, l'altro rischio è quello delle ripercussioni durante la fase dell'erogazione delle risorse. Gli uffici della Regione che erogheranno quelle risorse si troveranno domani a dover decidere se applicare la legge statale, che prevede un regime di deroghe finalizzato ad alcune questioni, o una legge regionale che invece consente di destinare la rimanente parte del non speso destinato al Mater Olbia alle strutture private, che appunto potrebbero godere quindi di un extra soglia non prevista da alcuna normativa. E' anche per questo che abbiamo sottoscritto con i Capigruppo del centrosinistra un emendamento volto a sanare, prima appunto che sia troppo tardi, questa parte del testo che sicuramente creerà problemi, o subito per l'impugnazione, o domani all'atto dell'erogazione, o all'atto appunto delle risposte doverose che andranno date a la Corte dei Conti quando sarà il momento.

Poi c'è l'altro tema, quello a monte. Io non ho condiviso l'iter che ha portato a questo testo in Aula, lo considero irrituale e lo considero anche sbagliato, perché un disegno di legge di variazione di bilancio deve essere discusso necessariamente dalla Commissione competente, è la III Commissione, ha questa competenza che tra l'altro viene anche esplicitata nel nostro Regolamento in maniera approfondita. E invece la VI Commissione avrebbe dovuto in questo caso non contribuire al voto di un disegno di legge destinato a un'altra Commissione, avrebbe dovuto fare delle valutazioni, fare uno studio, un'analisi attenta anche agli effetti di lungo periodo, dati anche dalle recenti variazioni riguardo al programma di attività che dovrà fare il Mater Olbia, e avrebbe dovuto dare a corredo, a supporto del voto della III Commissione un parere di merito che in questo caso invece non c'è stato. Di fatto, la VI Commissione è stata esautorata dall'entrare nel merito della componente sanitaria presente in questo DL. Non è la componente principale, perché è una variazione di bilancio, e interviene su un tema di cui questo Consiglio in altre legislature ha già discusso, ma non è senz'altro un tema secondario. Sicuramente i colleghi, e io, avremmo avuto diritto di discutere di questo tema in maniera più approfondita nella Commissione di merito, e anche di avere alcune informazioni che avrebbero reso anche più facile il voto poi in Aula della variazione di bilancio, approvata poi dalla III Commissione. Ci sono per esempio delle tematiche relative anche all'impatto che la struttura o che anche il semplice avvio della struttura sta avendo sul sistema pubblico. Lo ha detto bene il Presidente Ganau poco fa, esiste una preoccupazione diffusa tra i professionisti e tra gli operatori dell'isola di un effetto spiazzamento che il servizio privato potrebbe avere ai danni di quello pubblico. E' un problema che possiamo derubricare a paturnia di chi interessato solo alla distruzione di tutto si inventa ogni modo per ostacolare il progresso dei territori? Non è così. E' una cosa ben diversa, fa bene chi invoca una discussione che vada al di là delle appartenenze politiche e che tenda ad andare alla sostanza delle cose e non si limiti alla forma, però per capire meglio la sostanza necessitiamo di dati e di un monitoraggio che ancora non abbiamo visto. Le stesse parole, per rassicurare anche chi pensa che ci sia stata chissà quale variazione nel pensiero che ciascuno di noi ha avuto in questi anni, le stesse parole le ho usate anche quando si trattò di approvare la rete ospedaliera mai applicata nella sua versione definitiva approvata da questo Consiglio. Usai quelle parole anche perché in quell'occasione non approvai la rete ospedaliera, anche e soprattutto perché quei punti opachi, senza una spiegazione dettagliata e senza un ragionamento di lungo periodo, da soli almeno a mio giudizio in quell'occasione, erano in grado di svilire un buon lavoro svolto. Anche sul tema della riduzione delle liste d'attesa e della mobilità in uscita. Io vorrei che nei prossimi mesi, perché credo che non sia questo purtroppo il momento, in questi giorni il Consiglio regionale approverà la variazione di bilancio e rimanderà al futuro la discussione approfondita sul Mater Olbia. Credo però sia necessario un supplemento di studio anche per evitare che alla fine ci si ritrovi con una nuova struttura, e quindi con nuovi denari regionali spesi a sostegno della sanità di un presidio privato, e parallelamente a dover sostenere anche un aumento della mobilità in uscita e un aumento delle liste d'attesa. Lo dico perché quello che stanno patendo gli ospedali pubblici, che in questi mesi hanno subito un drenaggio di professionisti verso la struttura privata, è tale da mettere a rischio l'esistenza stessa delle strutture. Se domani dovesse…

PRESIDENTE. Onorevole, concluda!

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Rimando quindi anche alla lettura e magari alla discussione in Aula di un'interpellanza, che in particolare affronta i problemi in cui versano le unità operative di chirurgia d'urgenza della nostra Regione, che fotografa bene la realtà. E vi do un altro dato che in quella interpellanza non c'è, è il fatto che i professionisti a disposizione domani dell'ingresso nel sistema pubblico, e quindi attraverso i concorsi, professionisti che potrebbero sostituire quelli che legittimamente hanno scelto di operare presso le strutture private, si contano in poche unità. Il rischio domani, e lo sa bene l'Assessore, è che anche in presenza di concorsi non ci sia poi il numero di professionisti idoneo a subentrare a quelli che se ne sono andati.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, allora, non mi curerò esclusivamente dell'aspetto sociosanitario e delle implicazioni sanitarie del Mater Olbia che sono pure importanti, però intanto richiamandomi al dibattito in Aula e alla presentazione impeccabile dell'onorevole Gallus, come relatore di maggioranza, mi sembra superfluo ricordare, però forse non è non è mai privo di significato, che il percorso che è stato delineato rispetto al Mater Olbia parte da lontano, e oggi siamo arrivati a un punto tale per cui credo sia ormai chiaro a tutti che è molto difficile potere pensare solamente di tornare indietro. Un appunto all'opposizione che da quello che ricordo e che ho sentito anche in Aula era divisa ieri forse, ed è compatta oggi nel recriminare contro una struttura come il Mater Olbia, che invece vede la parte politica che loro oggi rappresentano artefice principale di questa operazione. Per quello che attiene alla specifica tecnica dell'organizzazione delle risorse destinate all'acquisto delle prestazioni del Mater Olbia vorrei ricordare a me, all'Aula, e in particolare al relatore di minoranza, l'onorevole Moriconi, che forse la configurazione dei rimborsi che prevede tre diverse fattispecie è così composta. La prima è, come recita l'accordo, "Le risorse destinate all'acquisto di prestazioni sanitarie specialistiche, ambulatoriali e ospedaliere da soggetti privati in misura non superiore al 20 per cento del tetto di spesa per l'acquisto di prestazioni specialistiche ospedaliere relativo al 2014". Questo attiene effettivamente ed espressamente alla deroga, quindi questi sono fondi in deroga, il 20 per cento del tetto complessivo di 163 e rotti milioni della medicina accreditata convenzionata ospedaliera e ambulatoriale. Il resto sono risorse che vengono erogate per prestazioni di alta specialità per cui è previsto a livello nazionale una deroga alla spending review che ne consenta l'acquisto da privati previa riduzione di altre tipologie di spesa, quindi non c'è un tetto del 20 per cento, anche in questo caso, come prefigurato dall'onorevole Moriconi, ma diciamo che dovrebbero essere risorse legate al risparmio che si può effettuare rispetto a tutte le tipologie di prestazioni sanitarie erogabili, cioè che siano di pronto soccorso, che siano di day hospital, che stanno di lungodegenza o di riabilitazione di tutto quello che vogliamo tutto quello che attiene alla alle risorse spendibili erogabili per le prestazioni sanitarie. La terza fattispecie, e qui ci stanno i 20 milioni, gli altri otto milioni residui invece attengono alla remunerazione per le funzioni assistenziali, e così si è arrivati ai 60 milioni complessivi, questo mi premeva ricordarlo per fare un po' di chiarezza, per il resto diciamo che l'altro punto della discussione che mi preme toccare è quello relativo ai risparmi per i quali verrà presentato un emendamento, penso da tutta la maggioranza, è chiaro che c'era una motivazione che ci aveva spinto a inserire il comma 3 della variazione di bilancio ed era quello non di favorire il privato in quanto noi siamo a favore del privato e chi ci conosce sa benissimo che questo non è, anzi forse è vero il contrario, però, come ho specificato in Commissione, ci sembrava giusto dare al privato accreditato, al quale, come ricordava anche l'onorevole Oppi, noi neghiamo un rimborso come quello dell'extrabudget da oltre cinque anni, peraltro dovuto anche da accordi già assunti e mai rispettati, quindi ci sembrava giusto cercare di erogare queste risorse al privato accreditato, senza incidere peraltro sul già scarno bilancio della sanità regionale, visto che si presentava l'occasione di avere un risparmio, sicuramente, almeno per quello che riguarda il 2019 visto che, come giustamente sempre segnalava l'onorevole Oppi, difficilmente riusciranno a totalizzare 25 milioni di prestazioni, per cui si poteva benissimo prefigurare il fatto di riuscire ad incamerare questi risparmi e così sanare una situazione che riguarda la sanità privata accreditata in Sardegna alla quale, fra l'altro, noi stiamo chiedendo anche di darci una mano per quello che riguarda per esempio i post acuti, i ricoveri impropri e l'abbattimento di liste d'attesa, per cui in questo senso ci sembrava una cosa opportuna, però, giustamente, prevedere un risparmio che potrebbe essere anche notevole, da quello che sono le prime informazioni che abbiamo assunto, si potrebbe fare in modo che si possano distribuire queste risorse eccedenti sia al pubblico che al privato, perché è chiaro che tutto quello che voleva Il pubblico noi siamo del parere che sia giusto darlo. Ultimo punto che mi sembra doveroso affrontare è quello del monitoraggio, noi abbiamo i fari bene accesi e ben puntati sul Mater Olbia abbiamo perché abbiamo dei preconcetti o delle preclusioni nei confronti di una struttura come questa, però ci sembrava giusto che, visto che abbiamo un addendum che ci dice che loro devono garantirci certe prestazioni di alta specializzazione e devono fondamentalmente abbattere la mobilità passiva, è chiaro che noi staremo attenti e monitoreremo perché questo avvenga, anche perché, nel caso non avvenisse, è verosimile e anche fattibile che noi possiamo pure decidere di diminuire il budget che gli è stato assegnato. Un'ultima cosa, se posso, rispetto a quello che era il finanziamento per la ricerca, non sono 8 milioni ma sono 10 milioni, è tutto certificato ed iscritto nell'addendum, nell'accordo con la Qatar Foundation, però una cosa io segnalo e porto all'attenzione sommessamente di questo Consiglio e anche della Giunta, che sarebbe forse opportuno, visto come è scritto nell'addendum la modalità di erogazione dei fondi della ricerca, io sarei propenso a chiedere una modifica dell'addendum, in modo che questi fondi per la ricerca passino nella diretta competenza e gestione dell'Assessorato alla sanità.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

Poiché l'assessore Nieddu ha eroso il tempo a sua disposizione, lei ha solo due minuti e mezzo.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie, dopo che il collega ha dato le spiegazioni relative alle motivazioni della deroga, io darò qualche spiegazione relativa a quella che è la variazione di bilancio, non potendo non ricordare perché siamo qui, perché come ha detto l'onorevole Oppi, se no ce lo dimentichiamo, è come giustamente ha detto anche l'onorevole Ganau, noi siamo qui perché? Noi oggi siamo qui perché c'è stato un accordo siglato tra un Presidente della Regione, una Giunta regionale e la Qatar Foundation, questo accordo è stato ripetuto negli anni e poi cosa è successo? Da parte del Governo nazionale precedente è stata fatta una deroga ad hoc per questo accordo, una deroga con nome e cognome, questa deroga però non è stata fatta solo dal precedente Governo, perché questa deroga è stata ripresentata dall'attuale Governo nazionale, quindi noi abbiamo una deroga statale che ci dice che noi possiamo utilizzare una deroga per acquistare dei servizi, pubblico o privato.

Mi è piaciuto l'intervento dell'amico onorevole Cocco, che anch'io stimo, che dice: "ma secondo voi interessa molto a quell'utente paziente sardo se la prestazione gli arriva dal pubblico o dal privato? Gli interesserà molto se, invece di attendere sei mesi, nove mesi, un anno, potrà andare a fare una prestazione sanitaria in pochissimi giorni? Poco interessa!". Andiamo a guardare dove funziona la sanità in Italia, dove si recano maggiormente i sardi quando hanno bisogno di una prestazione sanitaria di qualità? In Lombardia e in Veneto! Sapete quant'è la sanità privata in Lombardia in Veneto? È il 50 per cento ed eroga però il 70 per cento delle prestazioni, vuol dire che anche per il pubblico è un grande risparmio. Sappiamo quant'è la sanità privata in Sardegna? Il 3 per cento, ed eroga il 10-12 per cento dei servizi, vuol dire che se, come ha detto giustamente l'onorevole Zedda, se la sanità privata e dove la sanità privata funziona che si utilizzi la sanità privata, dove la sanità pubblica funziona, si utilizzi la sanità pubblica! Siamo in un momento storico dove al cittadino poco gli interessa da dove arrivi la prestazione, ma gli interessa avere la prestazione, perché per troppo tempo quella prestazione non è stata erogata al cittadino sano, allora, abbiamo questa opportunità e, secondo me, è giusto, anche in continuità amministrativa, portare avanti quello che di positivo è stato fatto.

PRESIDENTE. Ha altri due minuti.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie Presidente, io penso che questo sia un argomento importante e son stati chiesti, da parte dei consiglieri regionali, giustamente, di sciogliere alcuni dubbi, io penso che sia fondamentale sciogliere questi dubbi perché magari si possa arrivare ad una decisione più condivisa possibile su un argomento che interessa tutti e che non può avere colore, da dove arrivano i soldi? Qua voglio rispondere in particolare all'Onorevole Lai, i soldi sono stati presi, come ha ricordato anche lei, da un fondo di accantonamento per la salvaguardia degli equilibri di bilancio destinato all'accantonamento del Fondo perenzioni, perché sono stati presi da questo fondo? Perché nasce questo fondo? Prima di tutto questo fondo nasce in parte per le perenzioni e in parte per cercare di creare quell'equilibrio di bilancio, cioè vengono accantonate queste somme nel caso in cui non si possa arrivare agli equilibri di bilancio. Con la finanziaria del 2019 è stata tolta la possibilità di accantonare queste risorse, o quanto meno l'equilibrio lo raggiungi con il risultato positivo di gestione, quindi non è più necessario avere queste somme accantonate; e poi per le perenzioni, ma perché venivano inserite in questo capitolo? Venivano inserite in questo capitolo perché doveva garantire il raggiungimento di almeno il 70 per cento del totale delle perenzioni che tu avevi; noi abbiamo raggiunto il 76 per cento delle perenzioni, la spesa storica delle perenzioni, se faccio riferimento a quella dell'anno precedente (perenzioni non coperte da mutuo logicamente, perché la maggior parte sono coperte da mutuo), perenzioni non coperte da mutuo per le quali si possono utilizzare queste cifre, nel 2018 sono state 40 milioni, quest'anno, oltre ai 39 milioni già accantonati, abbiamo in questo capitolo, una volta utilizzati quelli per coprire l'annualità del Mater, abbiamo 40 milioni. Vuol dire che con il DL, variazioni che noi abbiamo portato in Giunta nei giorni scorsi, più le somme che già ci sono nel capitolo perenzioni, noi andiamo ad avere, per le perenzioni, circa 79 milioni di euro contro i 40 milioni richiesti ogni anno, e attualmente abbiamo richieste di perenzioni per 4 milioni. Quindi con il DL variazioni avremo le somme per coprire tutte le perenzioni che arriveranno e che verranno richieste soprattutto dai Comuni. Non ci sarà quel problema, questo perché so che lei aveva a cura questa problematica. Ma ancora di più, negli anni successivi, tolti già i 60 milioni per il Mater, abbiamo per le perenzioni 35 milioni una annualità e 84 milioni, quasi 85 milioni, il 2021. Quindi il problema delle perenzioni non c'è, il problema che non si possano dare risposte ai Comuni che chiedono il pagamento delle perenzioni è chiaro che non lo abbiamo.

Il discorso del 2021, che quindi è un progetto sperimentale, questa è una garanzia. Per tutto quello che è venuto fuori all'interno di quest'Aula il fatto che possa essere sperimentale, che la deroga arrivi fino al 2021 è una garanzia che, se verranno rispettati quelli che sono gli impegni oggetto dell'accordo, la deroga verrà richiesta ulteriormente, ma altrimenti se gli impegni non verranno rispettati il Consiglio deciderà se questo progetto è un progetto che ha dato risposte a quelle che sono le esigenze dei sardi oppure non ne vale la pena continuare e chiedere ulteriori deroghe. Quindi io sono convinto che il Consiglio, che è l'organo designato per decidere e legiferare, prenderà la decisione più giusta. Anch'io per come è inserito il comma 3 devo dire la verità ho qualche dubbio, e sono contento che siano arrivate possibili modifiche da parte dei consiglieri regionali.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, con tutta la buona volontà nel lavorare per portare a compimento, sicuramente non da parte mia perché voterò contrario, il provvedimento, però sono le 15. Alle 16 è convocata la Terza Commissione, alle 15 è convocata la Quarta, si decida cosa si vuole fare: o si sconvocano tutte le Commissioni, e comunque si dà il tempo a tutti i consiglieri presenti almeno di mangiare un panino (non si chiede tanto), oppure si interrompe la seduta e si riprende giovedì, così come da accordi con i Capigruppo. Però si decida cosa si vuole fare.

PRESIDENTE. Grazie Onorevole Lai, io andrei avanti, non c'è rischio per noi di morire di fame, quindi io passerei all'esame dell'articolo 1, al quale sono stati presentati quattro emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Domenico Gallus, relatore di maggioranza.

GALLUS DOMENICO (UDC), relatore di maggioranza. Il primo emendamento io propongo che venga ritirato, e viene ritirato, sul secondo il parere è negativo, sul terzo il parere è positivo e di conseguenza sul quarto il parere è negativo.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene, sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene, sanità e dell'assistenza sociale. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo 1 e sui relativi emendamenti.

E' iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Io credo che la Commissione e tutta l'Aula debba valutare bene l'emendamento numero 4, perché è un emendamento di buonsenso, prevede appunto l'esclusione di aiuti, in buona sostanza, agli organismi privati per poter dedicare tutte le risorse che eventualmente dovessero risultare in economia dal Mater Olbia alle strutture pubbliche disagiate. Parliamo spesso, l'ha fatto poc'anzi anche l'onorevole Giagoni, di strutture pubbliche, di ospedali pubblici rispetto ai quali ci vuole maggiore attenzione e poi andiamo a prevedere una sostanziale divisione dei pani e dei pesci che non si sa bene dove andrà a parare.

Colgo l'occasione per ricordare all'onorevole Giagoni di non aprire ferite che forse si stanno cicatrizzando, vostre ferite onorevole Giagoni, perché lei ha detto solo un pezzo di quello che è accaduto in Commissione a microfoni accesi. In Commissione a microfoni accesi lei, onorevole Giagoni, ha parlato di ben altro oltre che della ricerca, ha parlato di altre questioni ben conosciute da tempo rispetto alle quali io credo che il Capogruppo del partito di maggioranza relativa debba fare gli opportuni approfondimenti nelle sedi opportune e col suo stesso Assessore non aspettare la Commissione per fare un blitz e chiedere un rinvio che avremmo tranquillamente potuto accordare se le motivazioni fossero state quelle vere, se le motivazioni fossero state quelle che lei oggi ha voluto tentare di insomma annunciare all'Aula. Le motivazioni sono state altre, se vuole le ricordo ma forse non è il caso, per quanto riguarda invece il mio cambio di rotta onorevole, mio presunto cambio di rotta, onorevole Oppi, è sufficiente guardare anche la rassegna stampa di questi anni rispetto al Mater Olbia, anche io ne ho tanta, non ho mai cambiato idea e penso che cambiare idea non sia una non sia necessariamente qualcosa di negativo, ma sul tema non avrei potuto cambiare idea c'è da dire che c'è stato un momento, una settimana, due settimane, tre settimane in cui sono stato critico l'ho detto, ho fatto un comunicato stampa perché ero preoccupato quando si parlava di aziende che avrebbero dovuto realizzare, peraltro per lavori che non iniziavano, il Mater Olbia che sarebbero arrivate da fuori e quindi giustamente ero preoccupato e ho chiesto alla Giunta nei limiti di quanto consentito dalle norme di vigilare affinché appunto il Mater potessero essere costruito preferibilmente da imprese sarde, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, non mi dilungo sul testo dell'articolo, perché di fatto l'intera discussione generale ha avuto come unico tema l'articolo 1, che è l'unico articolo di fatto di cui si compone il DL. Riguardo gli emendamenti presentati però, anche rispetto a quanto ci ha detto l'Assessore poc'anzi, io credo che gli unici due emendamenti capaci di risolvere alla radice il problema, appunto, legato alla legittimità del testo siano il secondo e il quarto approvato contestualmente al terzo. Lo dico perché quella rassicurazione che rassicurazione non è, mi consenta Assessore, appunto non solo non ha diminuito il mio dubbio riguarda la legittimità di quanto oggi sta approvando all'Aula ma anzi appunto il mio dubbio è cresciuto. Dire che le economie realizzate sulle risorse di cui ai commi 1 e 2 possono essere utilizzate dalla Giunta presso le strutture pubbliche di zone disagiate, e sin qui non ci sarebbe nessun problema, e per l'acquisto di prestazioni da altri erogatori privati di prestazioni ospedaliere, è comunque un utilizzo della deroga improprio, non coerente con quanto approvato a livello nazionale e su cui le uniche rassicurazioni da parte del Governo e del Parlamento in carica sono solo quelle che sono state comunicate oralmente da voi in quest'Aula e in Commissione. C'è poca sostanza e molte promesse. Il rischio è che appunto quel dente al cianuro alla fine avveleni l'intero testo e crei problemi non soltanto al sistema pubblico ma anche ai privati che dall'oggi al domani potrebbero trovarsi senza la possibilità di avere quelle risorse che magari hanno già inserito in bilancio e su cui contano. Quindi l'invito all'Aula è quello, anche prendendosi il tempo necessario, anche cercando nell'Assessore e negli Uffici dell'Assessorato della sanità qualche supporto anche di tipo tecnico, l'auspicio è che l'Aula approvi uno dei due emendamenti. La differenza tra il secondo e il quarto che emenda il terzo riguarda il fatto che con la seconda possibilità, quindi approvazione del terzo subemendato dal quarto, si salverebbe il concetto riguardante le strutture pubbliche di zone disagiate. Perché ho capito che in Aula esiste una sensibilità forte apprezzabile e anche sottoscrivibile, per alcuni aspetti riguardo, il potenziamento di quelle strutture oggi in grave difficoltà, per cui non c'è nessuna difficoltà nei ragionamenti volti a non far approvare da quest'Aula un testo illegittimo, ma la possibilità di approvare o l'uno o l'altro.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sì grazie, intanto prendo atto con dispiacere del parere del Presidente della Commissione e dell'Assessore, perché ritengo che gli emendamenti che sono stati presentati abbiano il senso di salvaguardare questo provvedimento. Perché io lo ritengo a fortissimo rischio di impugnazione se passerà l'emendamento così come è stato fatto. Perché vede, Assessore, parlare di pagamento di extrabudget o l'extrabudget è stato autorizzato e allora è autorizzato in extra ed è pagabile soltanto se ci sono dei risparmi rispetto al tetto di spesa e allora non ha bisogno di utilizzare queste risorse o altrimenti si sta evidentemente eludendo il tetto di spesa utilizzando una deroga che è esclusivamente per il Mater Olbia per pagare altre prestazioni private, questo è il tema, e questo è quello che espone la legge ad una impugnativa da parte del Governo. Io credo che vi assumiate tutte le responsabilità se questo accadrà dopo la bocciatura dei due emendamenti correttivi che noi abbiamo proposto. Erano esclusivamente nell'interesse del Consiglio e di questa maggioranza, di tutti noi avere un provvedimento che non fosse intaccato da una procedura di illegittimità, come è evidente, anche nella dichiarazione dell'Assessore, dire che servono per pagare un extra budget significa che il tetto di spesa è stato già utilizzato completamente e che si utilizza una deroga specifica per il Mater Olbia per comprare prestazioni aggiuntive nella sanità privata, il che evidentemente è una evidente elusione al superamento del tetto di spesa. Su questo io chiedo una riflessione, magari un attimino di sospensione del Consiglio per arrivare a una riflessione che aiuti tutti quanti a fare un provvedimento che non sia poi successivamente impugnabile, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Grazie Presidente, bisogna davvero comprendere, noi vogliamo sinceramente comprendere anche da lei, Assessore, se la Giunta intende andare avanti nel progetto, questa è una proposta che dà carburante al treno del Mater Olbia, però secondo noi è un carburante che produrrà l'arresto del motore. Voi siete sicuri che non esiste la possibilità che il Governo eccepisca qualcosa su questa procedura, così come verrà integrata dall'emendamento al quale voi avete dato un parere favorevole? Se voi siete sicuri noi possiamo anche fidarci di voi e continuare a mantenere la nostra posizione rispetto all'obiettivo di arrivare fino in fondo. Però a noi sembra, è per questo che il nostro Capogruppo ha presentato questo emendamento, a noi sembra che qualche prudenza in più perché i ragionamenti non sono astrusi, e non sono neanche tanto difficili da capire, cioè se la deroga è data per il Mater Olbia è perché lo Stato in quel momento ha deciso che si dovesse sforare la spesa per sostenere questo esperimento. Se invece poi noi vogliamo fare i furbi e utilizzare i soldi che abbiamo in più datici da una deroga che serve esclusivamente per il Mater Olbia per far quadrare altri conti è ovvio che qualcuno ci può dire: state facendo i furbi. Però se voi siete convinti di aver ragione, noi, come dire, non facciamo le battaglie di religione, abbiamo presentato un emendamento che secondo noi è utile, se voi avete altri sistemi usateli, non stiamo mettendo i bastoni fra le ruote ma stiamo avvertendo pubblicamente che c'è una polpetta avvelenata dentro il provvedimento, o state facendo un provvedimento perché poi tutto si sfasci, perché magari adesso non avete voglia di votare contro in modo esplicito, se questo non è prendete delle contromisure, siate prudenti, da questi banchi non c'è altra sollecitazione, come vedete non stiamo dando fastidio per dar fastidio, però un minimo di attenzione a questi argomenti così seri portati dal presidente Ganau io me lo aspetto dalla maggioranza, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Io credo che i Consigli dell'onorevole Deriu debbano attentamente essere presi in considerazione dalla Giunta, dall'Assessore della sanità in particolare. Io ricordo a tutti i colleghi che in Commissione congiunta il Presidente della Commissione bilancio, attuale Sindaco di Sassari, quando si votò contro questo emendamento, ci chiese scusa, e disse: "Vi chiedo scusa perché non avevo capito qual era, rimedieremo in aula". E ricordo a tutti che l'impegno che avevamo assunto in quella Commissione anche per decidere poi su come dovevamo votare era quello di tornare su questo emendamento, che era assolutamente, ed è un emendamento di buonsenso, è talmente chiaro che la deroga è solo per il Mater Olbia. È chiaro che, se quei soldi lei li dà alla clinica privata di Daniele Cocco, non possono essere dati, è chiarissimo, non può essere diversamente, e cioè e vi stiamo dimostrando che noi abbiamo tutto l'interesse a portare in cantiere il DL che avete presentato, ma la polpetta avvelenata c'è davvero dentro, e lo stiamo dicendo. Poi ha detto bene l'onorevole Deriu, il provvedimento passerà comunque, però Dio non voglia, se Dio esiste, che poi venga davvero impugnato, perché altrimenti vuol dire che il treno non avrà più carburante perché potrà marciare con carburante che non può essere più erogato. Io direi davvero, prendetevi due minuti di tempo, ma valutate bene questo emendamento, che non è un emendamento per farvi perdere tempo o per non far votare il provvedimento, il provvedimento di fatto è già votato, ha già la maggioranza, avete già capito che nella minoranza non tutti voteranno contro, quindi io credo che davvero ci sia una buona dose di buon senso da parte di chi vi sta proponendo di valutare bene questo emendamento, che tra l'altro ricordo in Commissione di fatto era stato concordato fra maggioranza e opposizione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Per riprendere alcuni degli argomenti che sono stati trattati in precedenza, in particolare sul parere che è stato dato poc'anzi agli emendamenti. Io ricordo che, in Commissione bilancio e sanità congiunta, l'emendamento a cui oggi è stato dato l'invito al ritiro è stato bocciato solo perché il voto del Presidente di quella Commissione valeva doppio. I dubbi che sono stati portati oggi all'ordine del giorno con questo emendamento erano presenti anche in quella Commissione, ed è passato anche solo ed esclusivamente per l'astensione di un consigliere del Movimento 5 Stelle che era presente in quella Commissione, e andrebbe ad eliminare anche alcune perplessità che sono state illustrate dall'assessore Fasolino, che non si è nascosto, e ha detto apertamente: "Alcuni dubbi sull'articolo 3 li ho anche io, e alcuni dubbi sull'articolo 3 quest'Aula dovrebbe porseli". L'emendamento che è stato presentato dai Capigruppo dell'opposizione non è un emendamento per creare ostruzionismo, è un emendamento per provare a migliorare la norma in una direzione ben precisa che va verso quella della sanità pubblica, perché è vero, onorevole Giagoni, che nell'altro emendamento c'è scritto "possono", ma con i se e con i ma si sono costruite tantissime situazioni che poi non si sono avverate. Perché oggi solo lei ha parlato di piccoli ospedali di zona disagiata, tutti gli altri hanno parlato di pagare extra budget, nessuno si è messo il problema che magari una determinata chirurgia sta chiudendo perché è senza personale e ha bisogno di investimenti, solo lei ha citato questo "possono", tutti gli altri hanno parlato solo ed esclusivamente di extra budget per le strutture convenzionate con la sanità. L'altro tema che volevo citare è quello che ha detto lei, onorevole Giagoni, perché quando si dice che le somme sulla ricerca ad oggi si investiranno solo ed esclusivamente in Sardegna, dove è scritto? Non è stato detto neanche dall'Assessore. In questa norma sicuramente no, non so se fa parte di quel pacchetto di garanzie a voce che ha ricevuto l'Assessore della sanità e che ci ha illustrato in Commissione, ma ad oggi che queste somme andranno spese in Sardegna non è scritto da nessuna parte, sono solo cose che sta dicendo lei. E l'altro tema che è stato detto quando si parla delle posizioni della maggioranza, dell'attuale minoranza che prima era maggioranza, bene farebbero i consiglieri, prima di generalizzare, ad andare a vedersi gli atti delle Commissioni e dei Consigli precedenti, perché il Gruppo a cui appartenevo nella precedente legislatura, a fronte di tutti i verdi che si erano visti, c'erano quattro rossi, solo quattro pulsanti rossi, che era quello del sottoscritto, di Daniele Cocco, di Luca Pizzuto e di Paolo Zedda, quattro consiglieri che avevano votato contro. Quindi la mia, oggi, è una posizione estremamente coerente rispetto a quello che ho fatto nel passato, e confermata ancora di più da tutti i dubbi che i due Assessori, dal mio punto di vista, non sono riusciti a sciogliere, perché è vero che si può dire e si può tentare di giustificare dicendo che la scadenza nel 2021 è un'ulteriore garanzia, però è altrettanto vero che dopo il 2021 non si ha nessun tipo di garanzia che, anche se andasse bene questo progetto al Mater Olbia, possa proseguire, perché dipenderà dal Governo di turno, dipenderà dalle politiche che attuerà. Considerato il fatto che neanche questo Governo si è discostato troppo, nonostante sia del cambiamento, dalle situazioni dei Governi precedenti che hanno tagliato in sanità e che hanno tagliato in pubblica istruzione, permettetemi di avere qualche dubbio in più sul fatto che dal 2021 questo provvedimento abbia ancora gambe per camminare. E comunque non può essere una garanzia dire: "Facciamo i controlli ogni quattro mesi", e ancora lo è meno il fatto che l'assessore Fasolino poc'anzi, nonostante apprezzi la sua competenza, abbia detto: "Il Fondo accantonamenti è un fondo che viene usato per l'equilibrio di bilancio", però non tratta il fatto che all'interno di quell'equilibrio di bilancio di cui si parla sono inserite anche le somme del contenzioso Stato-Regione, che ad oggi non ci sono, e se quelle somme non dovessero arrivare da qui alla fine dell'anno… non sto sbagliando, a meno che il Governo non le abbia pagate, non ci sono, sono inserite in bilancio, sono inserite in bilancio nei fondi della Sanità, però non ci sono in bilancio, e questi fondi potrebbero servire, poi bisognerà vedere da dove questa maggioranza intenderà andare a tagliare, perché da qualche parte bisognerà tagliare. Quindi, questi sono i dubbi che continuano a permanere nonostante le forti rassicurazioni, e ancora sono un dubbio fortissimo le prese di posizione dei sindacati e dei medici, che non sono tutti…

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, solo per chiedere due minuti, due contati, ma proprio due in aula proprio per avere un confronto con gli Assessori.

PRESIDENTE. Sessanta secondi. È sospesa la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 15 e 10, viene ripresa alle ore 15 e 18.)

Continuazione della discussione del disegno di legge: "Prima variazione di bilancio" (24/A)

PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto, riprendiamo i lavori.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, naturalmente se tutti siamo d'accordo, vorrei proporre un emendamento orale che abbiamo provato a concordare, perché effettivamente le perplessità da parte dell'Assessore, e comunque le sollecitazioni da parte anche dell'opposizione, facendo una riflessione ci siamo resi conto che magari qualche piccola modifica doveva essere apportata. L'emendamento orale sarebbe semplicemente questo, riprendiamo l'emendamento numero 3 e diciamo: "nel caso non siano entrate pienamente a regime le attività della struttura di cui trattasi, le economie realizzate sulle risorse di cui ai commi 1 e 2 rientrano nel bilancio regionale".

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere da parte della Giunta è conforme, in più aggiungerei, non da inserire nell'emendamento, ma un impegno politico da parte della Giunta e del Consiglio di dare un'occhiata alle zone disagiate e agli ospedali disagiati. Grazie.

PRESIDENTE. Non mi pare ci sia nessuno che si oppone, quindi è ammesso.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Presidente, il Gruppo della Lega chiede dieci minuti di sospensione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Noi abbiamo Commissione alle tre, ce n'è una alle quattro e un quarto, e alle sei poi c'è… siccome io sono un diabetico, non posso stare qui fino alle quattro perché non si capisce… cioè,che cosa si vuole? Se no metta pure ai voti, perché è ora di finirla con questi tentativi maldestri di avere questo, quello e quell'altro ancora, e va fatto questo emendamento orale senza la tua precisazione, la puoi dire a voce anche agli interessati la precisazione, perché potremmo anche non essere d'accordo. Non ci sono precisazioni, c'è uno scritto, se quello scritto va bene, bene! Diversamente si voti.

PRESIDENTE. Io Peraltro vorrei richiamare i colleghi Consiglieri ad un contegno conforme in Aula, mi riferiscono ad atteggiamenti che non voglio, insomma, diciamo poco simpatici. Per quanto riguarda l'utilizzo di telefonini per riprendere in Aula, ribadisco e voglio ricordare che queste cose non si fanno, è un comportamento poco nobile, non indico nessuno e non voglio richiamare nessuno, però voglio richiamare tutti, me per primo, ad avere contegni che siano conformi alla nostra funzione.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Lei ha perfettamente ragione nel richiamare i colleghi tutti al contegno e a comportamenti consoni rispetto all'Aula. E allora, molto sommessamente, siccome lei ha parlato di questi aspetti, inviterei anche la Giunta e tutti i consiglieri che quando si dialoga in aula di materie dove ci sono soldi, spese, e qualcuno dice: "Mi sono speso in una certa direzione", e poi ci sono emendamenti orali, e poi dopo altri interventi, poi dopo i dubbi e i sospetti possono diventare anche altro, i dubbi e i sospetti si trasformano in altro! L'ha detto in modo molto chiaro l'onorevole Oppi: che cosa stiamo votando, il testo o accordi su altro che è nel sottotesto non scritto? Mi pare di aver capito, vero, onorevole Oppi? È giusto? Perché ci capiamo senza bisogno neanche di parlarci tra persone che masticano un po' di politica. Il secondo aspetto è questo; l'invito giustamente ad assumere atteggiamenti e comportamenti consoni, anche all'esterno, proprio nel maneggiare i telefonini, e lei stesso, Presidente, è stato per due volte colto in fallo, per aver postato due volte, in qualità di Presidente del Consiglio…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda!

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sì, mi dica…

PRESIDENTE. Intervenga sull'ordine dei lavori. Prego.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Io non sarei intervenuto se lei non avesse introdotto questo tema del comportamento in Aula e, aggiungo, fuori dall'Aula, per tutti noi, che non cambiamo giacca nel momento in cui usciamo da questo Palazzo, ma la giacca del pubblico ufficiale, dell'amministratore, del Consigliere regionale la manteniamo sempre, anche quando andiamo nei servizi igienici, per intenderci, anche quando nessuno ci osserva, va mantenuto lo stile che deve essere quello del rappresentante delle Istituzioni, con disciplina e con onore. Quindi l'appello che lei rivolge ad alcuni consiglieri mi permetto sommessamente di rivolgerlo anche a lei, perché quando lei scrive determinate cose su Facebook…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda!

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sì, mi dica…

PRESIDENTE. Il richiamo che ho fatto, l'ho fatto prima di tutto a me stesso…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Perfetto! Mi basta questo.

PRESIDENTE. Se lei fosse stato più attento rispetto al mio intervento avrebbe sentito che…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Io seguo sempre i suoi interventi…con meno piacere ciò che scrive su facebook.

PRESIDENTE. …ho detto: "Ricordo a me stesso e a tutta l'Aula di avere un comportamento consono e coerente con la nostra funzione". Se ha finito sull'ordine dei lavori, la ringrazio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Intervento per capire se la sospensione chiesta dal Gruppo della Lega è stata accordata o meno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie, signor Presidente. In considerazione del fatto che a seguito della sospensione che è stata precedentemente accolta è emersa la necessità, o l'opportunità, di modificare il testo dell'emendamento, così come richiesto dal collega di Gruppo Ennas, riteniamo sia necessario avere il tempo utile a valutare le modifiche, anche proposte oralmente, a un testo di legge, visto e considerato che stiamo parlando di un provvedimento importante, che le somme, che la variazione di bilancio che il Consiglio regionale è chiamato ad approvare o meno è consistente, credo che sia legittimo, da parte non solo del Gruppo della Lega ma auspicabile da parte di tutta l'Aula, avere il tempo necessario per valutare le richieste di modifica, scritte o orali che siano, a un testo di legge così importante. Grazie.

PRESIDENTE. E' accolta la richiesta di sospensione dell'onorevole Ennas per due minuti. il Consiglio è sospeso.

(La seduta, sospesa alle ore 15 e 28, viene ripresa alle ore 15 e 39.)

Continuazione della discussione e approvazione del disegno di legge: "Prima variazione di bilancio per l'avvio delle attività del Mater Olbia" (24/A) e approvazione di ordine del giorno

PRESIDENTE. Prego i consiglieri di riprendere posto in aula. Riprendiamo i lavori. È stato proposto un breve emendamento orale, non si è opposto nessuno, mi pare, all'emendamento orale proposto dall'onorevole Mula, quindi è ammesso. Metto in votazione l'emendamento numero 4. Non c'è nessuno iscritto, quindi metto in votazione…

(Interruzioni)

Allora è in votazione l'emendamento numero 4 perché è un emendamento all'emendamento. Onorevole Agus…

(Interruzioni)

Ce l'abbiamo, è stato trasmesso…

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Quindi stiamo parlando… allora mettiamo in votazione l'emendamento all'emendamento numero 3 o l'emendamento numero 3 che si intende già modificato dall'emendamento? Cioè non ho capito cosa sta andando in votazione ora.

PRESIDENTE. Allora è il numero 4, titolato "emendamento all'emendamento numero 3". Scusate, ce l'avete tutti. Per Regolamento…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). L'emendamento orale è stato ritirato. L'emendamento numero 4 è quello nostro. Presidente, l'emendamento numero 5 forse.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Agus, prego.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sì, ho già parlato, era per chiedere quale emendamento dovessimo votare, se il 4…

PRESIDENTE. Il 4.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Scusi, il 4 è il nostro. Il 4 è quello Ganau, Agus, Cocco, quindi l'emendamento orale è stato ritirato?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, dobbiamo mettere in votazione l'emendamento numero 3 che è stato corretto da un emendamento orale e chiediamo ai colleghi di ritirare l'emendamento numero 4 e l'emendamento numero 2.

PRESIDENTE. Allora se li ritirano è un altro discorso, però prima si vota l'emendamento all'emendamento, dopodiché votiamo l'emendamento orale, però - lo ripeto per la quarta volta - stiamo votando l'emendamento all'emendamento numero 3 e questo è il numero 4. È così difficile?

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). L'emendamento numero 4 è ritirato.

PRESIDENTE. Perfetto. Allora metto in votazione l'emendamento numero 3 con l'emendamento orale. Non c'è nessuno iscritto per dichiarazioni di voto.

Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Le chiedo la cortesia, per favore, di rileggerlo con l'emendamento orale, così tutti i colleghi sentono. Grazie.

PRESIDENTE. Allora l'emendamento così come modificato recita: "Nel caso non siano entrate pienamente a regime le attività della struttura di che trattasi, le economie realizzate sulle risorse di cui ai commi 1 e 2 rientrano nel bilancio regionale. Tutto il periodo successivo è cassato". Quindi metto in votazione l'emendamento numero 3. Qualcuno ha chiesto la votazione elettronica? Votazione elettronica

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'Allegato A.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'Allegato A.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'Allegato B.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'Allegato B.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

È stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

Ha facoltà di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per illustrare l'ordine del giorno numero 1.

GANAU GIANFRANCO (PD). Si tratta di un ordine del giorno che in merito alla rimodulazione dei posti letto, approvata con delibera di Giunta nel dicembre dello scorso anno, mette in discussione proprio l'accordo che è stato trovato in quell'occasione e chiede di delegare l'Assessore regionale per valutare ogni possibilità di evitare i doppioni che invece sono presenti in questo momento nell'accordo vigente. Quindi valutare se ci sono possibilità di modifica e di miglioramento per riportare il tema del Mater Olbia a non essere conflittuale e competitivo ma integrativo rispetto a quello che è il resto del sistema sanitario regionale.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è favorevole.

PRESIDENTE. All'ordine del giorno è aggiunta la firma dell'onorevole Cocco, Comandini e Lai.

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Siccome noi sappiamo che c'è un protocollo d'intesa, non sono soltanto queste, io non avrei messo nello specifico che ci sono per esempio situazioni che sono di questi giorni, quando ho fatto questa mia dichiarazione ho detto anche per esempio di prendere il personale sardo, ma soprattutto in questi giorni probabilmente chiuderà il pronto soccorso di Ozieri perché non ci sono medici di medicina e qualcuno è stato assorbito dal Mater Olbia. È un problema di carattere generale. Quando hanno presentato questo elenco e hanno chiesto il tutto, lo sapevamo tutti quanti, c'era chi era a favore e chi era contrario. Allora, c'è un protocollo d'intesa, è facile, la domanda è: si può modificare il protocollo d'intesa, perché salta quasi tutto, si può modificare? Benissimo, se si può modificare ne prendiamo atto, ve ne assumete la responsabilità.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il documento finale così come emendato.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Ci avviamo alla conclusione di questo iter un po' tormentato e io devo fare la mia dichiarazione di voto.

Avrete letto tutti il comunicato ufficiale del partito a cui appartengo, io mi trovo in difficoltà personale perché da una parte devo seguire le direttive del mio partito, dall'altra parte devo seguire le direttive che mi dà il mio cervello, il mio cuore, la mia coscienza. Devo dire che sono molto contento che si sia arrivati alla rimodulazione di quell'emendamento con la proposta orale dell'onorevole Mula che va nella direzione che tutti abbiamo auspicato, a me rimangono delle perplessità sull'ultimo ordine del giorno che è stato presentato, nel senso che davvero vorremmo tutti, come ha detto l'onorevole Oppi adesso, che quel protocollo d'intesa possa venire modificato perché effettivamente ci sono delle ridondanze, ci sono dei doppioni che vanno in discrasia rispetto a quello che era l'atto originario del Mater Olbia. Quindi la mia dichiarazione di voto è un voto di astensione, però sono ben contento che oggi questo provvedimento possa andare a sintesi e possa avere un punto di caduta importante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Abbiamo iniziato questa discussione, prima devo dire la verità nelle Commissioni, con questo dogma, con un postulato che non poteva essere messo in discussione.

La proposta va accettata così com'è, è perfetta, non ha alcun tipo di problematiche, c'è la certezza dell'uso congruo delle risorse in relazione alle disposizioni di legge e niente può essere modificato perché altrimenti quasi un miliardo di penali dovremmo pagare. Più di un milione che è stato citato prima, non è un milione di penali, un milione di penali avremmo messo in discussione tutto e il contrario di tutto, è un miliardo che è un po' di più. Per poi scoprire in corso di seduta, non di Commissione ma d'Aula, che la proposta deve essere modificata in relazione ai suggerimenti che sommessamente tutti noi hanno portato alla vostra attenzione per un uso corretto delle risorse pubbliche, per poi scoprire che addirittura all'unanimità quasi, al netto del voto contrario del Movimento 5 Stelle, possiamo addirittura rimettere in discussione tutto il protocollo e gli accordi siglati. Se c'erano dubbi e perplessità su questa proposta all'inizio dei lavori, adesso è una complessità di tematiche e di preoccupazioni ulteriori rispetto all'inizio perché se con tale dovizia di argomenti, forza di ragionamento, cioè si sostiene una tesi e poi quattro minuti dopo si accolgono le tesi contrarie, tutti quegli impegni, promesse, quelle questioni che riguardano questa vicenda destano ulteriori preoccupazioni come attingere dal Fondo perenzioni che sappiamo tutti essere delle risorse che riguardano i Comuni della nostra Sardegna e che possono essere rimodulate sempre a favore dei Comuni. Invito, Presidente, lei e tutti noi a sollecitare la Giunta che è presente, è presente anche il Vicepresidente quindi ascolterà, a indicare il Collegio dei Revisori della Regione Sardegna perché questo aspetto di tutte queste dinamiche se lasciate in mano a un ufficio, all'altro, all'altro ancora senza avere la serenità di un parere terzo di professionisti che svolgono un servizio di controllo e anche supporto, consiglio e suggerimento in relazione alle professionalità come accade… l'interlocuzione col Collegio dei Revisori è utile alla politica, alla struttura pubblica e alla fin fine anche a coloro che poi si spendono per una parte di vita professionale nell'ambito dell'esercizio anche di controllo di una grande e complessa macchina pubblica e di risorse come la Regione Sardegna. Perché forse avremmo arginato tutta questa discussione fin dall'origine cioè del documento oggetto di discussione già nel momento della Commissione congiunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Brevemente, solo per dire che ci sono sicuramente due lati positivi innegabili, intanto il fatto che la modifica dell'articolo 1 approvata a larga maggioranza consente di riportare il testo nel solco della legittimità.

Il Consiglio regionale avrebbe rischiato di approvare un atto sbagliato che avrebbe messo a rischio la finanza pubblica e la continuità del servizio socio-assistenziale nella nostra regione. A volte ascoltare la minoranza, ascoltare le idee che provengono da questi banchi, può essere utile per migliorare un testo e per consentire ai consiglieri, pur rimanendo ciascuno nella propria posizione, di concludere i lavori approvando un testo migliore, nato anche dal confronto tra chi ha idee diverse.

Credo che sia un buon precedente per quest'Aula così come lo è l'ordine del giorno approvato che di fatto a larghissima maggioranza certifica nero su bianco i dubbi che molti di noi hanno e che nel più breve tempo possibile devono essere risolti.

Credo però che quanto detto nella relazione introduttiva non sia mutato rispetto all'impianto complessivo, non tanto del DL che approviamo oggi quanto di tutto quello che c'è a monte, un progetto quello del Mater Olbia su cui quest'aula senza preconcetti, ma solo con la voglia di approfondire un argomento serio, dovrà nei prossimi mesi entrare nel merito e sviscerare in ogni sua parte. Per quello che accadrà a Olbia, che tutti noi auspichiamo essere il meglio possibile non soltanto per quel territorio ma per il complesso della sanità sarda, ma anche per quello che accadrà e che purtroppo sta già accadendo nei presidi indispensabili del nostro sistema pubblico che oggi più che mai sono a rischio, sono sotto attacco e si sentono debolissimi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). E' quasi per ringraziare perché è un momento importante per il mio territorio e il territorio anche di tutti gli altri galluresi. Però il ringraziamento va a tutti quelli che hanno lavorato per questo importante progetto, a tutte le Amministrazioni che si sono precedute rispetto alla nostra, a tutti voi amici consiglieri della minoranza che darete l'opportunità a questo territorio che sta diventando veramente importante, di curarsi in maniera più serena. Grazie a tutti i presidi ospedalieri, a tutti i grandi centri che fino ad oggi hanno dato un grande sostegno al territorio gallurese, Cagliari, Sassari, Ozieri, Nuoro, oggi si fa un passo in avanti molto importante, però penso che la sanità debba essere sempre intesa in un unico concetto. Il Mater Olbia sicuramente non risolverà tutte le problematiche di sanità in Sardegna, però darà un contributo molto importante. E ringrazio tutti voi per aver sostenuto questo progetto e per votare, spero come è stato fatto fino adesso, a favore del provvedimento finale. Grazie a tutti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Antonio Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI ANTONIO (Riformatori Sardi). Presidente, onorevoli colleghi, onorevoli Assessori, anch'io vengo da quel territorio quindi non è una dichiarazione di voto, ma anche io voglio ringraziare quanti hanno collaborato e ho seguito i lavori delle Commissioni, soprattutto della Commissione sanità, quindi ringrazio l'onorevole Gallus, il presidente, e quanti hanno contribuito affinché oggi si sia arrivati a un traguardo importante, non solo per il mio territorio, ma credo per tutta la Sardegna. Quindi esprimo con forza questo ringraziamento ed esprimo anche a nome degli altri componenti del Gruppo consiliare il voto favorevole per il disegno di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, intanto il voto favorevole da parte del Gruppo del PSd'Az, ma semplicemente per fare due considerazioni alla luce delle cose che si sono sentite in aula. Intanto io credo che quando un testo non convince perfettamente, e soprattutto sono arrivate diverse osservazioni, poi il faro è stato per quanto ci riguarda le perplessità da parte della Giunta, in queste occasioni serve sempre fermarsi due minuti per fare così come abbiamo fatto un testo che era diciamo quasi condiviso all'unanimità. Allora dico, noi abbiamo fatto la nostra parte, adesso ci auguriamo veramente che il Mater Olbia, io vengo da Nuorese quindi sono meno interessato anche degli altri, però se veramente diventa una eccellenza così com'era l'auspicio credo che ne vada a vantaggio di tutta la Sardegna. Spero che questi siano soldi ben spesi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Presidente, io sono cresciuto con una formazione economica liberale, pertanto me ne guardo bene dal cadere nel tranello della guerra all'iniziativa privata, fosse anche questa di carattere sanitario. Io e il Gruppo di Fratelli d'Italia non siamo contro la sanità privata, ma le cose private si fanno con i soldi privati, e qui stiamo usando una buona parte di soldi pubblici. Ma non ne facciamo una tragedia neanche di questo se si otterrà con questo un servizio di qualità per l'intera Sardegna. In virtù di questo mi rifaccio all'ottimo intervento del collega Mundula, che poneva l'accento sulla necessità di un attento e costante monitoraggio da parte di questa Istituzione. Questo deve essere il punto fermo, il controllo, condizione indispensabile che ci porta a votare a favore con un atto di coraggio, e non per il bene della sola Gallura, ma per il bene di tutta la Sardegna. E sarà compito di questa maggioranza, caro assessore Nieddu, portare tanti altri Mater in quest'Aula da discutere, il Mater Ghilarza, il Mater azzi Ozieri, Isili, Sorgono, Alghero, e tutti quelli che sono i presidi ospedalieri che sono in grossa difficoltà, che stanno per chiudere. E questi giorni sono giorni di altissima tensione per presidi ospedalieri come quello di Ozieri, come giustamente ha ricordato l'onorevole Oppi, come quello bilanci odi Ghilarza che sta per chiudere il reparto medicina da quello che dicono gli operatori. E sono situazioni ovviamente delle quali non abbiamo grandi colpe, ma sono frutto di un'eredità molto pesante che ha visto la Sardegna perdere e dimenticare tutti questi presidi, e che sarà nostro compito risolvere una volta per tutte perché non ci dovremo trovare qui fra qualche mese nuovamente a discutere delle difficoltà che hanno i presidi ospedalieri e magari ad avere un'eccellenza, una sola, ad Olbia. Pertanto voteremo a favore, ma con questo impegno da parte di questa maggioranza. Grazie.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 24.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Ricordo che sono convocate le Commissioni II, III, IV e VI, quindi invito i commissari a recarsi in Commissione, e inoltre è convocata una Conferenza di Capigruppo nella saletta a fianco. Il Consiglio naturalmente è convocato per giovedì.

La seduta è tolta alle ore 16 e 16.