CCCXII SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Mercoledì 21 marzo 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 03.
COCCO DANIELE SECONDO, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 28 febbraio 2012 (304), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Francesco Cuccureddu, Rosanna Floris, Gabriella Greco, Marco Meloni e Claudia Zuncheddu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 21 marzo 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, questi congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di disegno di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente disegno di legge:
"Modifiche all'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale)". (367)
(Pervenuto il 15 marzo 2012 e assegnato all'ottava Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
Porcu - Cuccu - Espa: "Norme per la tutela dei cittadini nella pratica di attività motorie e sportive". (370)
(Pervenuta il 20 marzo 2012 e assegnata all'ottava Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposte di legge statutaria
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge statutaria:
Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Soru - Ben Amara: "Legge elettorale regionale". (11/STAT)
(Pervenuta il 17 marzo 2012 e assegnata alla prima Commissione.)
Cuccureddu: "Legge statutaria". (12/STAT)
(Pervenuta il 29 marzo 2012 e assegnata alla prima Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
COCCO DANIELE SECONDO, Segretario:
"Interrogazione Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sul programma regionale "Lunga Estate"". (830)
"Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sul trasporto marittimo e le conseguenze per l'imminente stagione turistica". (831)
"Interrogazione Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sull'anomalo ricorso, presso l'Azienda ospedaliera Brotzu, al metodo di assunzioni di personale attraverso agenzie interinali e non attraverso le graduatorie in vigore di concorsi espletati". (832)
"Interrogazione Moriconi, con richiesta di risposta scritta, sulla stazione dei carabinieri di Pula". (833)
"Interrogazione Manca - Bruno - Lotto - Meloni Valerio - Barracciu - Espa, con richiesta di risposta scritta, sulla grave crisi della sanità nel Sassarese". (834)
"Interrogazione Lotto - Diana Giampaolo - Bruno - Manca - Meloni Valerio - Barracciu - Corda - Espa, con richiesta di risposta scritta, sulla possibile chiusura del Centro trapianti del Santissima Annunziata di Sassari". (835)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
COCCO DANIELE SECONDO, Segretario:
"Interpellanza Planetta sulla costituzione di parte civile nel procedimento giudiziario n. 2946/05-21 presso il Tribunale di Sassari relativo al disastro ambientale dell'area del Petrolchimico di Porto Torres già dalla prossima udienza del 27 aprile 2012". (320/C-5.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
COCCO DANIELE SECONDO, Segretario:
"Mozione Barracciu - Espa - Corda - Diana Giampaolo - Uras - Salis - Capelli - Agus - Bruno - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Mariani - Sechi - Zuncheddu sull'assenza di politica sanitaria, sul conseguente e grave incremento del disavanzo, sulla preoccupante situazione del Servizio sanitario della Sardegna e sull'urgente necessità di approvare i documenti di programmazione sanitaria, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (171)
PRESIDENTE. Constatata l'assenza della Giunta, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 05, viene ripresa alle ore 10 e 30.)
PRESIDENTE. Convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo e sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 31, viene ripresa alle ore 10 e 53.)
PRESIDENTE. La Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha deciso di rinviare a questo pomeriggio, come primo punto all'ordine del giorno, la prosecuzione della discussione sulle risultanze dell'Assemblea degli Stati generali, convocata in attuazione dell'ordine del giorno del 14 febbraio, e di procedere questa mattina esclusivamente ai successivi punti all'ordine del giorno.
Elezione dei componenti del CORECOM
PRESIDENTE. Il Consiglio deve procedere, secondo quanto disposto dalla legge regionale 28 luglio 2008, numero 11, all'elezione di cinque componenti nell'ambito del CORECOM, Comitato regionale per le comunicazioni della Regione autonoma della Sardegna.
I componenti devono essere scelti tra i candidati individuati dalla Presidenza dopo una verifica del possesso dei requisiti di ammissibilità richiesti per la nomina. Ricordo che la documentazione completa dei candidati ammessi è stata inviata per tempo ai Presidenti di Gruppo.
Ricordo, inoltre, che i componenti, secondo quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale citata, devono essere scelti tra persone che possiedano documentata competenza ed esperienza nel settore delle comunicazioni, nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici e diano garanzia di assoluta indipendenza, sia dal sistema politico istituzionale sia dal sistema degli interessi di settore delle comunicazioni.
Secondo quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 8 della legge regionale numero 11 del 2008, i componenti sono soggetti alle seguenti incompatibilità: "a) politiche: componente del Parlamento europeo o nazionale, del Governo, di un consiglio o di una giunta regionale o provinciale, componente di un consiglio o di una giunta di un comune con popolazione superiore ai 5000 abitanti, Presidente della Regione, sindaco, presidente della provincia; titolare di incarichi elettivi o di rappresentanza in partiti e movimenti politici, a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale; presidente, componente di organismi direttivi o direttore di un ente pubblico anche non economico o di società a prevalente capitale pubblico, nominati da organi governativi, regionali, provinciali e comunali; b) economico-professionali: proprietario, amministratore, dirigente, dipendente o socio di imprese pubbliche o private operanti nel settore radiotelevisivo o delle telecomunicazioni, della pubblicità, dell'editoria anche multimediale, della rilevazione dell'ascolto o del monitoraggio della programmazione, a livello sia nazionale che locale, dipendente regionale, titolare di rapporti di collaborazione e consulenza attivi con i soggetti sopra citati; i soci risparmiatori delle società commerciali e delle società cooperative non versano in situazioni di incompatibilità".
Le cause di incompatibilità sopra riportate non hanno effetto se l'interessato provvede, entro venti giorni dall'avvenuta comunicazione dell'elezione, a dichiarare l'accettazione dell'incarico e a dare atto dell'avvenuta rimozione di ogni causa di incompatibilità.
Il comma 5 dell'articolo 6 della stessa legge regionale citata prevede il voto limitato a tre nomi; pertanto ogni consigliere dovrà scrivere nella propria scheda non più di tre nominativi. Ricordo che, nel rispetto del principio delle pari opportunità tra donne e uomini, i componenti del CORECOM devono rappresentare entrambi i generi in misura non inferiore a un terzo.
Al termine della votazione risulteranno eletti i cinque nominativi che avranno ottenuto il maggior numero di voti.
Votazione a scrutinio segreto per l'elezione di cinque componenti del CORECOM
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di cinque componenti del CORECOM.
(Seguono la chiama e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
schede bianche 3
Hanno ottenuto voti: Usai Roberta, 25; Spano Guido, 24; Atzori Giorgio, 24; Versari Stefania, 23; Carboni Mario, 22; Meloni Sonia, 6; Frigo Vincenzo, 8; Opisso Giorgio, 6; Cadeddu, 1; Bonesu Rodolfo, 1.
Vengono proclamati eletti: Roberta Usai, Guido Spano, Giorgio Atzori, Stefania Versari, Mario Carboni.
Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
dell'ERSU di Sassari
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora l'elezione suppletiva di cinque componenti della Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne, in sostituzione delle signore Casula, Conti, Costa, Nardi e Raspitzu, decadute dalla carica.
Ricordo che la legge regionale numero 39 del 13 giugno 1989, all'articolo 3, prevede che le elette abbiano maturato riconosciute esperienze di carattere scientifico, culturale, professionale, economico e politico sulla condizione femminile e i suoi vari aspetti.
Il Consiglio deve inoltre procedere, ai sensi dell'articolo 21, comma 5, della legge regionale 23 agosto 1995, numero 20, all'elezione suppletiva di un componente del Collegio dei Revisori dei conti dell'ERSU di Sassari, in sostituzione di Giovanni Francesco Angius decaduto ex lege dall'incarico ai sensi del comma 11 dell'articolo 4 della sopra citata legge.
Procederemo con un'unica chiama nella quale saranno consegnate due schede: una per l'elezione dei componenti della Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne e una per l'elezione di un componente del Collegio dei Revisori dei conti dell'ERSU di Sassari.
Nella scheda per la Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne, ogni consigliere dovrà esprimere una preferenza. Risulteranno elette le cinque donne che avranno ottenuto il maggior numero di voti. A parità di voti risulterà eletta la più anziana di età. Per questa votazione sarà consegnata una scheda verde.
Invece, per l'elezione di un componente del Collegio dei Revisori dei conti dell'ERSU di Sassari verrà consegnata una scheda rosa. Ogni consigliere dovrà scrivere un nome scelto tra gli iscritti nel registro dei Revisori contabili di cui al decreto legislativo 27 gennaio 1992, numero 88. Risulterà eletto chi avrà ottenuto il maggior numero di voti.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di cinque componenti della Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne in sostituzione delle signore Conti, Costa, Casula, Nardi e Raspitzu, decadute, e per l'elezione di un componente del Collegio dei Revisori dei conti dell'ERSU di Sassari.
(Seguono la chiama e lo spoglio delle schede.)
Risultato della votazione per l'elezione di cinque componenti della Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
schede bianche 5
schede nulle 3
Hanno ottenuto voti: Cadeddu Emanuela, 18; Idili Alessandra, 17; Tanda Erminia, 8; Chiavacci Antonella, 6; Maninchedda Chiara, 5; Spirito, 2.
Vengono proclamate elette: Cadeddu, Idili, Tanda, Chiavacci, Maninchedda.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
schede bianche 4
schede nulle 3
Hanno ottenuto voti: Spirito Giovanni Carlo, 43; Alivesi Manuel, 13; Pisano Luigi, 1.
Viene proclamato eletto: Giovanni Carlo Spirito.
Hanno preso parte alle votazioni i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
Elezione del Presidente del CORECOM
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora l'elezione del Presidente del CORECOM.
La legge numero 11 del 2008, al comma 6 dell'articolo 6, prevede l'elezione del Presidente del CORECOM mediante votazione a scrutinio segreto con la maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio, cioè 41, su proposta avanzata, per il tramite del Presidente del Consiglio, dai Gruppi consiliari di minoranza. Il nominativo del candidato Presidente avanzato dai Gruppi di minoranza è Giorgio Atzori che, per poter risultare eletto, dovrà ottenere almeno 41 voti.
Verrà consegnata a ogni consigliere una scheda nella quale dovrà essere scritto un solo nome, verrà eletto Presidente chi avrà ottenuto il prescritto numero di voti.
Votazione a scrutinio segreto per l'elezione del Presidente del CORECOM
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione del Presidente del CORECOM.
(Seguono la chiama e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 60
astenuti 1
schede bianche 12
schede nulle 1
Ha ottenuto voti: Atzori Giorgio, 47.
Viene proclamato eletto: Giorgio Atzori.
Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice -Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Soru - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
Il Consiglio è riconvocato alle ore 16 di questo pomeriggio.
La seduta è tolta alle ore 12 e 13.
Allegati seduta
Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta.
Interrogazione Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sul programma regionale "Lunga Estate".
Il sottoscritto,
premesso che:
- il 30 maggio 2010 è stato pubblicato il primo bando "Lunga estate", promosso dall'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e finanziato con le risorse del POR FSE 2007/2013 Asse II - Occupabilità, Linea e.5.1, per la concessione di contributi alle imprese turistiche che impiegano lavoratori stagionali nei mesi spalla, cioè quelli immediatamente precedenti e immediatamente successivi a quelli del periodo estivo;
- il 9 giugno 2011 è stato pubblicato il secondo bando;
rilevato che:
- non sono stati liquidati tutti i contributi spettanti alle imprese beneficiarie per la stagione 2010;
- con la stagione turistica 2012 ormai alle porte, non è stata ancora predisposta la graduatoria delle imprese che hanno presentato domanda per l'anno 2011 e che beneficeranno delle agevolazioni;
appreso, inoltre, che l'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, prima di erogare il contributo, procede al controllo preventivo con Equitalia della situazione debitoria del beneficiario e, in caso di pendenze con il fisco, l'agenzia di riscossione comunica alla pubblica amministrazione l'ammontare del debito inadempiuto e l'intenzione di pignorare il credito, applicando quanto previsto dall'articolo 48 bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 6021, in base al quale "le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica, prima di effettuare pagamenti superiori a 10.000 euro, verificano se il beneficiario del pagamento risulta inadempiente all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle esattoriali, e, in caso affermativo, segnalano la circostanza all'agente di riscossione competente per territorio che procederà alla riscossione dei crediti iscritti a ruolo";
preso atto che l'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, nella fattispecie, applica alla lettera le disposizioni dell'articolo 48 bis, ma non quelle delle circolari 22/RGS del 29 luglio 2008 e 27/RGS del 23 settembre 2011, emanate dal Dipartimento della ragioneria generale dello Stato per fugare le perplessità in merito all'attuazione del citato articolo, anche quelle riguardanti gli incentivi a favore delle imprese;
richiamato il contenuto della circolare 22/RGS secondo cui "è possibile individuare tra le ipotesi di trasferimento di somme non soggette all'applicazione dell'articolo 48 bis i trasferimenti effettuati in base a esecuzione di progetti cofinanziati dall'Unione europea, o ancora, a clausole di accordi internazionali" o "in presenza di un chiaro interesse pubblico";
richiamata, inoltre, la circolare 27/RGS che chiarisce quanto stabilito dalla precedente comunicazione ministeriale, disponendo che nella circostanza in cui i requisiti dei soggetti ammessi a beneficiare dell'incentivazione sono fissati dal legislatore, non avendo alcun rilievo la volontà del soggetto attuatore che svolge il mero controllo sul possesso dei requisiti fissati dalla legge, e nel caso in cui l'incentivazione risulti finalizzata al raggiungimento degli obiettivi ritenuti prioritari per il soddisfacimento del benessere della collettività, l'interesse pubblico sotteso all'erogazione delle provvidenze economiche è prioritario rispetto alla procedura di verifica di regolarità fiscale prevista dal citato articolo 48 bis, motivo per cui non ricorre l'obbligo di espletarlo;
considerato che:
- con il programma "Lunga Estate" la Regione ha inteso da un lato sostenere la ripresa del turismo, attraverso l'erogazione di incentivi finalizzati al prolungamento della stagione turistica, dall'altro favorire il mantenimento dei posti di lavoro, riducendo i costi di gestione delle strutture ricettive;
- inoltre, in questo momento di crisi, il programma "Lunga Estate" è uno strumento importante per le imprese del settore che possono offrire i loro servizi anche oltre il periodo estivo, con tutti i benefici che ne conseguono per l'economia,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere:
1) le motivazioni per cui, a distanza di tempo, non siano ancora stati liquidati i contributi relativi al bando 2010;
2) i tempi di pubblicazione della graduatoria delle imprese turistiche beneficiarie degli interventi per l'anno 2011;
3) il perché la Regione non proceda direttamente ai pagamenti senza effettuare il controllo preventivo di regolarità fiscale, così come disposto dalla circolare 22/RGS e 27/RGS in merito alle erogazioni effettuate dalle pubbliche amministrazioni alle imprese. (830)
Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sul trasporto marittimo e le conseguenze per l'imminente stagione turistica.
Il sottoscritto,
considerato che:
- con la Settimana santa prende tradizionalmente avvio la stagione turistica in Sardegna;
- il dato negativo, sia in termini di presenze che di viaggiatori trasportati, nella scorsa stagione, almeno in parte, è stato determinato dalla caotica situazione dei prezzi sui collegamenti marittimi;
- per la prossima stagione turistica, stante anche il perdurare della grave situazione economica, non vi sono previsioni ottimistiche circa l'inversione del trend negativo di calo di visitatori in Sardegna;
constatato che l'antitrust europeo ha manifestato dubbi sulla correttezza della procedura di vendita della Tirrenia, dallo Stato alla Compagnia italiana di navigazione;
ritenuto che l'iniziativa europea potrebbe spingere l'utenza a non riporre fiducia circa l'affidabilità del principale vettore marittimo di collegamento fra la Sardegna e la Penisola;
verificato che:
- i mezzi della Saremar, peraltro al momento impegnati nel solo collegamento Olbia-Civitavecchia, benché utilissimi per calmierare i prezzi, non sono comunque in grado di soddisfare la totalità delle esigenze di trasporto merci e passeggeri (sardi e turisti);
- le corse in tratte importanti, soprattutto per il trasporto merci, come le linee Porto Torres-Genova o Olbia-Genova, o, anche, Cagliari-Civitavecchia o Cagliari-Palermo, gestite da Tirrenia, si sono ridotte se non sono addirittura scomparse,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per conoscere se non ritenga opportuno, nelle more della definizione della vicenda Tirrenia, promuovere con urgenza l'apertura di un tavolo, eventualmente con la mediazione del Governo, fra tutti gli operatori marittimi pubblici (Saremar) e privati (Tirrenia, Moby, GNV, Sardinia ferries) al fine di dare certezze, prima dell'avvio della stagione estiva, sia sul fatto che, da almeno uno degli operatori marittimi, vengano coperte tutte le tratte strategiche, per merci e passeggeri, sia sui prezzi praticati da ciascuna compagnia (anche comunicandoli comparati ai tour operator), al fine di evitare ulteriori ricadute negative sull'economia turistica, e non solo, della Sardegna. (831)
Interrogazione Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sull'anomalo ricorso, presso l'Azienda ospedaliera Brotzu, al metodo di assunzioni di personale attraverso agenzie interinali e non attraverso le graduatorie in vigore di concorsi espletati.
Il sottoscritto,
premesso che, con interrogazione n. 736/A del 17 novembre 2011 e con interpellanza n. 290/A del 25 novembre 2011, il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale sono stati sollecitati ad intervenire presso l'Azienda ospedaliera (AO) Brotzu di Cagliari per sospendere il continuo reclutamento oneroso di personale interinale, vista la presenza di professionalità idonee nelle graduatorie ancora in vigore di concorsi espletati, e ad adoperarsi per far effettuare un aggiornamento della pianta organica strutturale di tutto il personale dell'azienda che opera nei vari reparti al fine di predisporre delle selezioni concorsuali perché possano essere assimilate le categorie specializzate per settore di cui attualmente si segnala la carenza;
considerato che dalle recenti notizie riportate dai quotidiani regionali apprendiamo che il manager dell'AO Brotzu insiste sull'assunzione di personale precario attraverso agenzie di lavoro interinale, ritenendolo l'unico rimedio alle carenze d'organico dell'ospedale, ignorando la procedura volta invece ad attingere dalle graduatorie dei concorsi espletati attraverso stipula di contratti anche a tempo determinato;
evidenziato che la carenza di personale in organico nell'AO Brotzu ha raggiunto limiti insostenibili per il personale in servizio, tanto che tutte le sigle sindacali dell'intero comparto hanno più volte, anche di recente, protestato contro le decisioni unilaterali della direzione generale;
preso atto che:
- sempre dalle recenti notizie riportate dai quotidiani regionali, il manager dell'AO Brotzu riferisce ufficiosamente dei numeri in merito alla composizione della pianta organica dell'azienda, ma sino ad ora non ha fornito ufficialmente i dati relativi al fabbisogno di personale, richiamato più volte negli atti di sindacato ispettivo;
- né l'interrogazione n. 736/A del 17 novembre 2011, né l'interpellanza n. 290/A del 25 novembre 2011 ad oggi hanno ricevuto risposta, considerando che il procedimento di cui sopra, citato riguardo le assunzioni, è una politica amministrativa, di utilizzo di fondi pubblici, che pone seri dubbi sull'effettivo rispetto del principio della trasparenza e imparzialità nelle assunzioni stesse, senza contare che la mancata rivisitazione della pianta organica induce a pensare che si sia voluto operare senza vincoli,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:
4) le motivazioni per le quali la Giunta regionale non risponda alle interrogazioni e interpellanze su menzionate nelle quali è messa in luce la costante violazione delle norme da parte del manager dell'AO Brotzu che agisce, evidentemente, con la condivisione e autorizzazione della Giunta regionale stessa, in modo tracotante e arrogante offendendo in più occasioni la dignità del Consiglio regionale;
5) quali provvedimenti urgenti e opportuni si intendano adottare per impedire o ridurre, nei limiti di legge, l'anomalo ricorso al metodo di assunzioni attraverso agenzie interinali, e per far si, invece, che si faccia ricorso alle graduatorie in vigore di concorsi espletati che, senza dubbi, ricondurrebbe l'amministrazione dell'AO Brotzu nella obbligatoria corretta fruizione delle risorse pubbliche e nel rigoroso rispetto delle leggi. (832)
Interrogazione Moriconi, con richiesta di risposta scritta, sulla stazione dei carabinieri di Pula.
Il sottoscritto,
premesso che:
- in una logica di vicinanza e attenzione ai bisogni dei cittadini, nonché nella considerazione che la sicurezza degli stessi è una necessità primaria, l'amministrazione comunale di Pula, centro industriale e turistico di rilevante importanza del cagliaritano, ha impegnato ingenti risorse per la costruzione della nuova caserma dei carabinieri in quanto lo stabile finora usato dall'Arma era totalmente inidoneo, poco accogliente, logisticamente poco raggiungibile dall'utenza, inadeguato per ospitare un organico che aumenta soprattutto nel periodo estivo;
- oltre a tali considerazioni, che giustificano l'impegno dell'amministrazione comunale, è da mettere in evidenza l'importanza svolta nel territorio dalla caserma dei carabinieri di Pula dal momento che il Comune di Villa San Pietro è privo di stazione dell'Arma e che nell'ambito di un'organizzazione della stessa Arma sono state soppresse alcune stazioni come quella di Santa Margherita, centri turistici rilevanti che nel periodo estivo subiscono un aumento abnorme della popolazione con tutte le conseguenze, anche di ordine pubblico, che ne derivano;
- tra le pubbliche amministrazioni interessate alla costruzione della nuova caserma sono state attivate sempre procedure condivise dalle quali dovevano derivare reciproci impegni, che per quanto concerne l'amministrazione comunale di Pula si sono tradotti nella messa in disponibilità di un'area pregiata del valore di 394.250 euro, di una accensione di un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti di 1.100.000 euro, di un impegno ulteriore a carico totale del bilancio comunale di euro 189.000 per modifiche dirette a migliorare la logistica e gli alloggi;
considerato che:
- con nota prot. n. 2593/ASGAC del 19 settembre 2005 la Prefettura di Cagliari ha trasmesso lo schema di comodato gratuito per un periodo di cinque anni, approvato dalla Giunta comunale di Pula nel novembre del 2005;
- con circolare del Ministero dell'interno n. 600/C/CC SEGR 234 del 18 novembre 2005 sono state impartite nuove disposizioni in ordine alla durata del comodato per sei anni ed all'impegno finanziario sulla futura locazione degli stabili da adibire a sedi per la Polizia di Stato e l'Arma dei carabinieri;
- con nota prot. n. 89228/ASGAC del 11 dicembre 2008 la Prefettura di Cagliari ha trasmesso lo schema di contratto di comodato gratuito per un periodo di sei anni a decorrere dalla data di occupazione dei locali;
- l'atto di comodato prevedeva l'impegno alla sottoscrizione, alla scadenza del sessennio di comodato gratuito, di un contratto di locazione in base al canone annuo di euro 97.000 reso congruo dall'Agenzia del demanio di Cagliari con nota n. 10877/08 del 21 luglio 2008;
- con delibera della giunta comunale n. 7 del 22 gennaio 2009 veniva approvato e venivano accettate le clausole e lo schema del contratto di comodato gratuito dello stabile da adibire a nuova sede della stazione dei carabinieri di Pula;
- fiduciosi degli impegni presi e in attesa di stipulare la convenzione di comodato d'uso, con delibera della giunta municipale n. 45 del 18 aprile 2011 integrata con delibera n. 50 del 3 maggio 2011, l'amministrazione comunale autorizzava la consegna anticipata dell'immobile;
- con nota della Prefettura prot. n. 60269 del 27 settembre 2011 vengono avanzate proposte inaccettabili dall'amministrazione comunale di Pula in quanto prevedono unicamente la sottoscrizione di un comodato gratuito senza alcuna previsione di una successiva stipula di un contratto di locazione passiva; tale nota disattende le aspettative del Comune di Pula dal momento che lo stabile è stato già occupato dall'Arma nelle more del perfezionamento del contratto di comodato;
- in data 7 ottobre 2011 l'amministrazione comunale di Pula ha ribadito la sua totale insoddisfazione evidenziando un trattamento sperequativo unico a livello nazionale;
considerato, inoltre, che l'amministrazione comunale, a seguito della totale indisponibilità del Ministero dell'interno ad assumere un impegno formale per la stipula di un contratto di locazione, pervenuta con nota del Prefetto di Cagliari in data 6 febbraio 2012, esprime la sua forte contrarietà e giudica l'atteggiamento unilaterale del Ministero un fatto che vanifica anni di corrette collaborazioni interistituzionali e di conseguenza incide in maniera negativa sul rapporto cittadini-istituzioni;
ritenuto che, di fronte a tale decisone, il Comune di Pula si trova in grandissima impasse per una serie di motivazioni che vanno dal fatto che è difficilmente spiegabile la ragione per la quale debba essere a carico dell'amministrazione di Pula anche la sicurezza dei cittadini di Villa San Pietro, alla impossibilità, giunti a questo punto, di mantenere basso il profilo giuridico-amministrativo e mediatico finora tenuto perché vi era la ferma convinzione che un conflitto interistituzionale si dovesse evitare soprattutto in un momento di grande difficoltà per i cittadini di Pula e per i settori produttivi della loro comunità già fortemente gravati da una crisi economica e dal peso di tributi aggiuntivi;
preso atto che il Comune di Pula, attento alle necessità e alle esigenze della popolazione, si è fatto carico di un importante sacrificio economico che comunque sarebbe rientrato con il canone di affitto e che la determinazione indicata dall'ultima nota della Prefettura mette in seria difficoltà il Comune di Pula, soprattutto in questo momento particolarmente difficile per le amministrazioni locali;
ribadito che, nel caso specifico, l'onere deve essere completamente a carico dello Stato,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere se non ritenga urgente e necessario un suo deciso intervento presso il Governo nazionale affinché la questione sia ricondotta al rispetto dei patti iniziali da parte del Ministero dell'interno e siano scongiurate le procedure nelle sedi appropriate per una tutela degli interessi dei cittadini e per il ristoro delle ingenti risorse investite per la costruzione dello stabile. (833)
Interrogazione Manca - Bruno - Lotto - Meloni Valerio - Barracciu - Espa, con richiesta di risposta scritta, sulla grave crisi della sanità nel Sassarese.
I sottoscritti,
considerato che:
- le recenti dimissioni dei direttori sanitari della ASL n. 1 di Sassari e dell'Azienda ospedaliera universitaria sono il segno evidente della grave crisi in cui versa la sanità sassarese e della conclamata impossibilità ad avviare qualsiasi processo di cambiamento e di miglioramento delle drammatiche condizioni in cui si trovano sia i presidi ospedalieri che la medicina del territorio;
- l'Azienda ospedaliera universitaria, a un anno dall'insediamento dei vertici aziendali, registra nei reparti e negli ambulatori criticità preoccupanti ascrivibili principalmente alla carenza di personale e di dotazioni logistico strumentali che, in modo particolare nel Palazzo materno-infantile, rendono la situazione vergognosa e non più tollerabile;
- tale condizione di disagio e deterioramento si registra in eguale misura anche nelle strutture ospedaliere della ASL, dove lo stato di crisi, oltre che riguardare l'Ospedale civile di Sassari, colpisce indistintamente i Presidi ospedalieri di Alghero, Ittiri, Thiesi e Ozieri nonché tutta la medicina territoriale;
- le cause di questa drammatica e anacronistica situazione sono da ricercarsi e da addebitarsi in anni di abbandono del territorio di Sassari da parte della politica sanitaria regionale succube di un centralismo cagliaritano e delle ingerenze sia della politica che di pochi consiglieri regionali privando il sistema sanitario sassarese di una qualsiasi programmazione regionale e locale nonostante i recenti buoni propositi dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
- ad oggi purtroppo non ha avuto seguito il lungo lavoro preparatorio svolto con il concorso del consiglio provinciale, dei sindaci, delle organizzazioni sindacali, dell'università, delle organizzazioni dei malati e concluso con la presentazione di un progetto di sanità condiviso dall'intero territorio e propedeutico per la formulazione, da parte dell'Assessorato regionale, di un progetto per la riorganizzazione dell'intera sanità sassarese,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere quali provvedimenti urgenti si intendano adottare per porre rimedio a questa situazione ed impedire che il disagio assuma toni di criticità preoccupanti ed inoltre per sapere quali siano gli intendimenti della Giunta regionale in ordine alle iniziative che devono essere necessariamente prese perché si giunga, quanto prima, al riordino del sistema sanitario regionale ed in particolare di quello sassarese. (834)
Interrogazione Lotto - Diana Giampaolo - Bruno - Manca - Meloni Valerio - Barracciu - Corda - Espa, con richiesta di risposta scritta, sulla possibile chiusura del Centro trapianti del Santissima Annunziata di Sassari.
I sottoscritti,
premesso che:
- il sistema trapianti del nostro Paese rappresenta una delle eccellenze sanitarie nazionali; i dati del report 2011 del Ministro della salute sull'attività di donazione e trapianto in Italia, forniti dal Centro nazionale trapianti, indicano una situazione positiva ed in crescita nel nostro Paese;
- sono 2.940 il totale dei pazienti trapiantati, 64 in più rispetto al 2010, e nel 2011 è aumentato anche il numero degli organi trapiantati pari a 3.135 contro 3.068 dell'anno precedente;
- come si evince dai dati forniti, in Italia è aumentato il numero dei trapianti di rene (1.539 vs 1.512), di fegato (1.017 vs 1.002), di cuore (276 vs 273), di polmone (119 vs 107), di pancreas (58 vs 47); anche il numero dei trapianti di rene da vivente è aumentato del 13 per cento; i trapianti di intestino e multiviscerali diminuiscono da 6 a 4;
considerato che:
- la gestione dei centri trapianti rappresenta un elemento strategico non solo per i sistemi sanitari regionali, ma per tutto il Paese, ed è per questo che il centro trapianti del Santissima Annunziata di Sassari è stato riconosciuto nel 2004 come centro d'eccellenza;
- le regioni con numero sufficiente di donazioni di organi da cadavere sono capaci di gestire in autonomia regionale i centri chirurgici di trapianto per rispondere alle esigenze della propria popolazione;
- l'attività di trapianto di organi rappresenta, infatti, un volano di crescita anche per altre attività sanitarie, assistenziali e scientifiche ad essa correlate;
verificato che:
- il centro di Sassari ha iniziato l'attività nel 1995 ed ha effettuato un numero crescente di trapianti e solo negli ultimi tre, anche a causa di carenze di personale e problemi di sale chirurgiche, il dato è sceso drasticamente;
- a seguito delle rigide disposizioni dell'Istituto superiore della sanità è stata chiusa negli ultimi otto mesi la sala operatoria n. 6 per essere sottoposta a norma;
preso atto che:
- esistono dati inequivocabili di produzione assistenziale e attività annesse che evidenziano come il centro di Sassari necessita di un'implementazione di personale e di un rilancio senza sostenere eccessivi costi finanziari;
- è indispensabile strutturare anche l'attività di trapianto nell'ambito del futuro assetto globale della sanità in Sardegna tenuto conto del fatto che il centro ha rappresentato e potrà rappresentare un'eccellenza assoluta;
vista la deliberazione della Giunta regionale n. 9/53 del 23 febbraio 2012 con oggetto: "Procedure per la richiesta di nuova autorizzazione o di rinnovo dell'autorizzazione per le attività di trapianto di organi" che prevede per il centro trapianti del Santissima Annunziata di Sassari il rinnovo dell'autorizzazione a procedere nell'attività;
constatato che:
- le procedure di autorizzazione del centro trapianti previste dalla suddetta deliberazione di Giunta regionale non risultano ancora avviate;
- dagli ultimi dati sta aumentando la richiesta di trapianti e con la chiusura del centro di Sassari tutte le richieste stanno convergendo verso quello dell'AO Brotzu di Cagliari;
- la possibile cessazione dell'attività causerebbe un danno enorme alla qualità sanitaria e all'offerta assistenziale dell'intero nord Sardegna, provocando un aumento della mobilità dei pazienti verso l'unica realtà in funzione quale quella dell'AO Brotzu di Cagliari;
- il malessere della sanità nel sassarese ha portato recentemente alle dimissioni dall'incarico i due direttori sanitari della ASL n. 1 e della AOU di Sassari, per l'impossibilità ad operare in condizioni accettabili al fine di garantire un'offerta assistenziale adeguata al territorio del nord Sardegna e visto che tutte le loro richieste sull'adeguamento del personale e sugli investimenti tecnologici sono rimaste vane,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali atti intenda adottare al fine di scongiurare la chiusura del centro trapianti del Santissima Annunziata di Sassari prevedendo un suo operativo rilancio che le consenta di mantenere l'attestato di centro d'eccellenza;
2) quali siano i motivi del notevole ritardo che inducono a non procedere all'adozione dei dovuti provvedimenti previsti dalla deliberazione di Giunta regionale n. 9/53 del 23 febbraio 2012;
3) come intenda operare al fine di riequilibrare l'offerta sanitaria nel nord Sardegna ripristinando e valorizzando le strutture esistenti per garantire quell'obbiettivo della diminuzione della mobilità esterna;
4) come intenda attivarsi presso il Ministero della salute affinché venga riconosciuta la qualità dello standard di sicurezza raggiunto negli anni passati dal centro trapianti del Santissima Annunziata di Sassari al fine di riprendere la normale attività senza ulteriori ritardi. (835)
Interpellanza Planetta sulla costituzione di parte civile nel procedimento giudiziario n. 2946/05-21 presso il Tribunale di Sassari relativo al disastro ambientale dell'area del Petrolchimico di Porto Torres già dalla prossima udienza del 27 aprile 2012.
Il sottoscritto,
premesso che:
- il presidente della Corte d'Assise, Pietro Fanile, ha rinviato al 27 aprile 2012, per un difetto di notifica nei confronti di Vinyls Italia Spa, l'udienza relativa al processo per l'ipotesi di reato di disastro ambientale e concorso continuato in avvelenamento di sostanze destinate all'alimentazione che vede come imputati rinviati a giudizio il legale rappresentante della Syndial, il manager della Sasol Italia, il legale rappresentante e il direttore di stabilimento della Ineos Vinyls Italia;
- gli accertamenti della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari avevano confermato la presenza di altissime concentrazioni di sostanze cancerogene e venefiche nelle falde idriche, nei pozzi, nel mare, nei pesci e nella flora, riconducibili, secondo il pubblico ministero dr. Michele Incani, all'attività delittuosa di tali aziende che, dolosamente, hanno riversato per anni nel mare antistante il porto industriale di Porto Torres, un fiume carsico di composti chimici e metalli pericolosi (cadmio, mercurio, cromo, cianuri, benzene) e una lunga serie di sostanze cancerogene (solventi, diossine e pesticidi clorurati), senza osservare le prescrizioni dei decreti legge n. 152 del 1999 e n. 152 del 2006 che dettano le norme contro l'inquinamento delle acque;
considerato che:
- le suddette ipotesi di reato costituirebbero la premessa e la cagione della perdurante situazione di disastro ambientale e spreco di enormi risorse finanziarie che ha determinato inevitabili ricadute negative sui cittadini e sull'intero territorio e tali da alterare in modo permanente la flora e la fauna marina, senza alcuna possibilità di risanamento;
- durante l'ultima udienza del processo è stato anticipato che verrà formalizzata la costituzione di parte civile, attraverso l'Avvocatura dello Stato, anche da parte del Ministero dell'ambiente ed inoltre da parte dell'Ente parco dell'Asinara, dell'Associazione dei medici per l'ambiente, del Comune di Stintino, oltre a un nutrito gruppo di pescatori e di cooperative e imprese di Porto Torres che lavorano nella darsena;
rilevato che:
- già durante le prime due udienze preliminari del processo avevano ritenuto opportuno costituirsi parte civile sia l'Amministrazione provinciale di Sassari che il Comune di Porto Torres al fine di tutelare più compiutamente gli interessi dei cittadini, ed anche un folto gruppo di imprese e associazioni fra cui l'Associazione Anpana, i maestri d'ascia Polese;
- tale prassi è usualmente adottata nella pubblica amministrazione, come peraltro riscontrabile nel caso di numerosi enti ed istituzioni (regioni, Consiglio dei ministri e comuni) in analoghi procedimenti giudiziari e, quindi, sarebbe stata opportuna la costituzione di parte civile nel processo anche della Regione autonoma della Sardegna che ancora oggi partecipa al dibattimento in qualità di semplice spettatore e non di attore,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere quali siano le motivazioni della perdurante mancata costituzione di parte civile della Regione autonoma della Sardegna nel procedimento penale di cui innanzi ovvero se la Giunta regionale intenda adottare tutti i provvedimenti necessari per la costituzione di parte civile della Regione già dalla prossima udienza del 27 aprile 2012 al fine di tutelare più compiutamente gli interessi del territorio e delle popolazioni così gravemente danneggiate. (320/C-5)
Mozione Barracciu - Espa - Corda - Diana Giampaolo - Uras - Salis - Capelli - Agus - Bruno - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Mariani - Sechi - Zuncheddu sull'assenza di politica sanitaria, sul conseguente e grave incremento del disavanzo, sulla preoccupante situazione del Servizio sanitario della Sardegna e sull'urgente necessità di approvare i documenti di programmazione sanitaria, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, all'articolo 12 ha dettato "Disposizioni in materia di sistema sanitario regionale" e la Giunta regionale ha approvato, nel settembre 2009, la delibera n. 42/17 sul commissariamento delle ASL e nel dicembre 2009 la delibera n. 57/11 sull'istituzione della macroarea "Sardegna";
- la riforma del sistema sanitario, ipotizzata dalla legge n. 3 del 2009 predisposta dalla Giunta regionale e attualmente in attesa di essere messa all'ordine del giorno del Consiglio, discussa dalla competente Commissione consiliare è stata, da questa, radicalmente modificata e approvata col voto contrario non solo del centro sinistra ma anche, emblematicamente, col voto contrario di una parte della maggioranza stessa;
- non è mai stata svolta alcuna attività di programmazione da parte dell'attuale Giunta regionale e l'azione amministrativa dei commissari straordinari prima e dei direttori generali ASL in seguito si è limitata alla gestione ordinaria senza alcuna visione strategica;
- come certificato dalla Corte dei conti, il disavanzo della sanità regionale è aumentato dai 75,5 milioni di euro del 2008, agli oltre 360 milioni nel 2012 rispetto al fabbisogno virtuale determinato nella Conferenza permanente delle regioni, e il bilancio 2012-2014 conferma la tendenza a una ulteriore crescita negli anni 2013 e 2014;
- la mancata riduzione del disavanzo sanitario, malgrado la Sardegna fosse sottoposta al piano di rientro, ha impedito alla Regione di accedere alla parte residua dei finanziamenti governativi (14 milioni di euro) e all'erogazione di circa 55 milioni di risorse in base agli impegni sottoscritti dal Governo nazionale con la Giunta regionale nel gennaio 2009;
- la Regione ha fatto registrare nel 2011 i valori di spesa farmaceutica più alti in campo nazionale, con uno scostamento, secondo la Corte dei conti (rapporto 2011 delle sezioni riunite), di circa 160 milioni di euro rispetto agli obiettivi, di cui 121 milioni di incremento per la sola spesa ospedaliera;
- il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 7 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012), descritto come provvedimento dalla portata eccezionale e foriero di effetti positivi rivoluzionari rispetto all'efficacia/efficienza dell'operato dei direttori generali, rappresenta l'ennesimo inutile atto propagandistico in quanto, lungi dall'intervenire sulle cause della crescita esponenziale ed incontrollata della spesa sanitaria e delle inefficienze gestionali, cause certamente ascrivibili (al netto della dubbia competenza della maggior parte dei direttori generali, sanitari e amministrativi) all'assenza degli atti di programmazione di competenza della politica della Giunta regionale, si propone, viceversa, di intervenire semplicemente sugli effetti con disposizioni inutili, come la revoca dei direttori generali per grave disavanzo, in quanto già previste dalla norma nazionale (articolo 3 bis, comma 7, del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modifiche ed integrazioni)
- la decisione della Giunta e della maggioranza, assunta in sede di approvazione del bilancio 2012 e definita addirittura dall'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio "operazione verità", di incamerare preventivamente nell'assegnazione di parte corrente il disavanzo della sanità, maturato rispetto al fabbisogno teorico determinato in sede nazionale, rappresenta chiaramente un malcelato artificio contabile finalizzato a mascherare il grave deficit e l'incapacità politica a sanarlo;
RICORDATO che:
- dopo circa venti anni, in data 19 gennaio 2007 il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato il Piano sanitario regionale 2006/2008;
- dopo tre anni di governo, la Giunta regionale non ha ancora presentato al Consiglio il nuovo Piano sanitario regionale, il quale deve contenere le indicazioni strategiche e gli obiettivi condivisi per il riordino del sistema sanitario regionale sardo;
- il 15 maggio 2008 è stato sottoscritto il secondo accordo di programma tra la Regione e lo Stato per la realizzazione di sette interventi strutturali, individuati in coerenza con gli obiettivi del Piano regionale dei servizi sanitari 2006-2008 e finalizzati alla riqualificazione delle aree dell'assistenza distrettuale e di quella ospedaliera;
CONSTATATO che:
- nonostante il Piano sanitario regionale 2006-2008 presti particolare attenzione ai bisogni dei sofferenti mentali e delle loro famiglie, dando avvio ad un processo di riqualificazione dei servizi e delle risposte pubbliche in modo da pervenire ad un sistema organico e coerente, i centri di salute mentale sulle 24 ore sono stati chiusi e si è interrotto il sistema di interlocuzione e di coinvolgimento delle persone con disturbo mentale e delle loro famiglie che mirava alla salvaguardia e conservazione dei propri diritti all'interno dello spazio sociale;
- il fondo per la non autosufficienza, istituito con l'articolo 34 della legge finanziaria 2007, è un punto di svolta delle politiche sanitarie e sociali a favore delle persone in condizione di non autosufficienza da cui non è ammissibile retrocedere né in termini di dotazione finanziaria né per il sistema dell'erogazione degli interventi secondo criteri pubblici;
- il blocco del turn-over non permette di valutare in maniera oggettiva i fabbisogni di personale e determina un utilizzo eccessivo del ricorso alle forme di esternalizzazione del lavoro con effetti sulla qualità dell'assistenza, sulla garanzia del mantenimento di livelli adeguati di sicurezza nel lavoro e più in generale del rispetto dei diritti dei lavoratori;
- per scongiurare l'introduzione dei ticket è necessario ridefinire tempestivamente una nuova politica regionale del farmaco attraverso l'adozione di interventi di programmazione e controllo in grado di contenere la spesa farmaceutica e garantendo elevati livelli di efficacia terapeutica nella cura della popolazione assistita;
RILEVATO che:
- le variazioni sociali e sanitarie degli ultimi decenni, e in particolare la bassa natalità, l'allungamento della vita, la prevalenza delle malattie cronico-degenerative, nonché le modificazioni della struttura e del funzionamento familiare comportano un maggiore carico assistenziale per la società ed al contempo una insufficiente capacità della famiglia di sopportare tale carico;
- il sistema complessivo di intervento integrato attraverso la legge n. 23 del 2005, con lo strumento operativo del PLUS e la legge n. 10 del 2006, con il Distretto sanitario e con Punto unico di accesso (PUA) e l'Unità di valutazione territoriale (UVT) si è di fatto, negli ultimi anni, interrotto;
- appare necessario rivalutare l'articolazione dell'integrazione socio-sanitaria fra ASL e enti locali, sotto il profilo istituzionale, organizzativo e operativo e promuovere una larga consultazione della comunità regionale e, in particolare, dei rappresentanti delle comunità locali, delle parti sociali, dell'associazionismo, delle università e dei rappresentanti degli ordini e collegi delle professioni sanitarie;
- le strutture residenziali richiedono una profonda riorganizzazione nel senso dell'integrazione dei sistemi sanitario e sociale, per accogliere le esigenze di coloro che necessitano di prestazioni prevalentemente di carattere sociale e, con minor frequenza e intensità, di prestazioni sanitarie;
CONSIDERATO che:
- per garantire ai cittadini di tutti i territori della Sardegna le risposte assistenziali necessarie, la razionalizzazione della rete ospedaliera deve procedere verso un modello cooperativo di rete integrata ospedale-territorio e di coordinamento funzionale tra ospedali di maggiore specializzazione, ospedali di base e piccoli ospedali, creando poli organizzativi socio-sanitari territoriali;
- la risposta ai bisogni di salute della popolazione sarda passa attraverso la realizzazione di Case della salute che consentano l'erogazione e la piena integrazione delle attività specialistiche, della medicina di primo livello territoriale, delle attività consultoriali, di quelle preventive, riabilitative e di quelle correlate alla promozione della salute e in cui si realizza la presa in carico a forte integrazione multidisciplinare per tutte le esigenze sanitarie e socio-sanitarie;
- la medicina di famiglia deve ritornare ad essere il polo di riferimento del cittadino per tutte le attività sanitarie di primo livello e nei percorsi socio-sanitari e deve garantire il ruolo di tutela in particolare rispetto alla cronicità e alla disabilità, alla assistenza domiciliare, al rapporto con gli altri spezzoni del Servizio sanitario nazionale (SSN);
- la specialistica ambulatoriale deve essere fortemente diffusa sul territorio e in grado di dare risposte locali al bisogno di livello non ospedaliero divenendo più tecnologica, più forte qualitativamente, integrata con la medicina di famiglia da un lato e con il livello ospedaliero dall'altro, aperta alle innovazioni normative ed organizzative, orientata alla meritocrazia, alla appropriatezza, al raggiungimento di standard ed obiettivi di salute, supportata nelle esigenze strutturali e tecnologiche, chiamata alla partecipazione attiva ai momenti di programmazione sanitaria delle aziende;
- le principali linee direttrici per lo sviluppo dei servizi di tutela e cura della malattia mentale devono prevedere:
a) la progettazione e la realizzazione di servizi di comunità accessibili 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, con équipe multidisciplinari, che possano prendere in carico prioritariamente persone con problemi gravi;
b) una nuova organizzazione delle procedure relative alle emergenze nella salute mentale, attualmente frammentate e disperse in diversi servizi (psichiatria, neuropsichiatria infantile, tossicodipendenze, 118), alla definizione della quale devono essere chiamati a partecipare i comuni e gli operatori della sicurezza;
APPURATO che:
- l'interruzione del processo di riorganizzazione del rapporto fra università e Servizio sanitario regionale (SSR), avviato nella passata legislatura con l'approvazione del Piano sanitario regionale 2006-2008 e della legge n. 10 del 2006, che portò alla definizione dei protocolli d'intesa fra Regione e università e alla costituzione delle due aziende ospedaliere universitarie e che ha consentito, seppur con margini di perfezionamento da colmare, di migliorare l'uso delle risorse umane e materiali e di individuare un terreno di coordinamento nella programmazione e nella gestione delle attività salvaguardando le esigenze della formazione universitaria e, insieme, quella dell'assistenza, unitamente al mancato rinnovo dei protocolli d'intesa Regione/università scaduti da tempo, stanno pregiudicando seriamente il presente e il futuro della formazione di tutte le professioni sanitarie in Sardegna, così come emerso con forza anche in un recente convegno organizzato dalla Università degli Studi di Cagliari - Facoltà di medicina tenutosi presso la Cittadella universitaria di Monserrato;
- da tre anni a questa parte, attraverso la chiusura, l'accorpamento e il depauperamento (professionale e tecnologico) di reparti e servizi, è in atto un lento e subdolo processo di depotenziamento dei piccoli ospedali che testimonia la evidente ma non dichiarata volontà, se non di chiuderli, di riconvertirli al ribasso senza la necessaria valutazione dei contesti geomorfologici, sociali ed economici nei quali essi sono ubicati e senza considerare che tale processo pregiudica, con effetti drastici sul fenomeno dello spopolamento, il diritto alla salute dei cittadini dei territori più svantaggiati dell'Isola e, in particolare, di quelli delle zone montane;
VALUTATO che:
- la pianificazione degli investimenti non può essere disgiunta dalle linee strategiche di indirizzo che presidiano la programmazione sanitaria regionale e che trovano attuazione nel Piano sanitario regionale;
- dal bilancio regionale 2012-2014 emerge una preoccupante scomparsa della spesa per investimenti in edilizia e tecnologie, considerato che quest'ultima rappresenta appena l'1 per cento del totale;
- in difetto del nuovo Piano sanitario regionale, è necessario e improrogabile che la Giunta predisponga un nuovo piano regionale degli investimenti e dia priorità al completamento delle opere già iniziate e finanziate dai fondi strutturali e da risorse vincolate, finalizzando gli interventi all'attuazione dei piani di adeguamento presentati dalle aziende sanitarie per il conseguimento dell'accreditamento delle strutture ospedaliere e territoriali;
- la spesa sanitaria deve essere qualificata attraverso l'identificazione e il rilancio di azioni programmatiche che migliorino la governance del sistema socio-sanitario mettendo a punto interventi complessi,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale
a presentare al più presto al Consiglio regionale una proposta di nuovo Piano sanitario regionale 2012-2014 che definisca in maniera stringente:
- il miglioramento del sistema di monitoraggio dei fattori di spesa completando il sistema informativo sanitario regionale;
- la ricontrattazione dei tetti di spesa per i privati accreditati anche sulla base di precisi obiettivi di qualità dell'assistenza erogata;
- la ridefinizione della rete ospedaliera in una logica di collaborazione ed integrazione che preveda l'introduzione di accordi cooperativi tra aziende e tra ospedali e soddisfi le esigenze di equità nella distribuzione territoriale avendo particolare riguardo per le zone montane e le isole minori;
- la definizione e il governo di una politica regionale del farmaco fondata su basi rigorosamente scientifiche e capace di scongiurare l'introduzione dei ticket;
- il potenziamento delle attività di prevenzione (a cominciare dagli screening oncologici);
- il rafforzamento del ruolo del distretto come naturale interlocutore degli enti locali e luogo di programmazione e attuazione dell'integrazione socio-sanitaria;
- lo sviluppo dell'assistenza territoriale a supporto delle persone non-autosufficienti;
- un programma straordinario di investimenti per l'adeguamento strutturale e tecnologico del SSR, che conduca alla sottoscrizione di un nuovo accordo di programma con il Ministero della salute;
- il potenziamento del rapporto tra Sistema sanitario regionale e università che parta dall'indispensabile riconoscimento dell'importanza strategica della formazione delle professioni sanitarie tutte e dalla necessità inderogabile di salvaguardarne la qualità e la quantità;
- gli indirizzi alle aziende sanitarie e i provvedimenti operativi relativi alle questioni sollevate nella presente mozione;
a garantire l'esclusivo reclutamento del personale attraverso procedure concorsuali e di mobilità, limitando e contenendo a casi eccezionali il ricorso all'esternalizzazione dei servizi di assistenza diretta o il ricorso alla somministrazione di lavoro temporaneo. (171)