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Resoconto della seduta n. 348 del 24/07/2008

CCCXLVIII Seduta

(ANTIMERIDIANA)

Martedì 24 luglio 2007

Presidenza del Presidente SPISSU

INDICE

La seduta è aperta alle ore 11 e 02.

MANCA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 19 giugno 2007 (341), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Marco Meloni, Francesco Sanna e Salvatore Serra hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 24 luglio 2007.

Poiché non vi sono opposizioni i congedi si intendono accordati.

Annunzio di petizione

PRESIDENTE. Comunico che, in data 17 luglio 2007, è pervenuta alla Presidenza la seguente petizione:

"Dal Signor Francesco Mattana sulla mancata nomina del Difensore civico". (8/XIII).

Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo a detta petizione è a disposizione dei consiglieri presso la seconda Commissione.

Risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Cuccu Giuseppe - Cucca - Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sulla riorganizzazione dei servizi interni all'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale senza il necessario confronto sindacale. (650)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione Marracini, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione delle Ferrovie della Sardegna." (699)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione Cassano, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di crisi della società CONVESA srl di Chilivani (Ozieri)." (724)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione La Spisa, con richiesta di risposta scritta, sul bando "POR 2000/2006 ‑ Asse II, Misura 2.4, bando pubblico per l'affidamento degli interventi formativi per le attività culturali sviluppate nell'Asse II - Programma Parnaso"." (769)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione Maninchedda, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di reintegrare nel posto di lavoro i 34 dipendenti licenziati dalla Cooperativa della Sardegna." (784)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sulla dismissione, da parte della Maersk shipping company, del traffico commerciale che collega il Porto Canale di Cagliari con i paesi dell'estrema Asia." (824)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento della proprietà di beni Ersat al Comune di Castiadas." (835)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione di grave pericolo per la salute dei lavoratori delle Ferrovie meridionali sarde (FMS)." (857)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione Caligaris, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata concessione di permessi ad alcuni dipendenti ARST eletti consiglieri comunali per partecipare alle riunioni del consiglio comunale." (870)

(Risposta scritta in data 25 giugno 2007.)

"Interrogazione Liori - Diana, con richiesta di risposta scritta, sulle recenti nomine di dirigenti tecnici operate dal dirigente dell'Ufficio scolastico regionale. (757)

(Risposta scritta in data 18 luglio 2007.)

"Interrogazione Cassano, con richiesta di risposta scritta, sull'esclusione di alcune categorie di commercianti ambulanti dai benefici della legge regionale n. 9 del 2002." (873)

(Risposta scritta in data 18 luglio 2007.)

"Interrogazione Serra, con richiesta di risposta scritta, sui nuovi assetti provinciali." (566)

(Risposta scritta in data 20 luglio 2007.)

"Interrogazione Capelli, con richiesta di risposta scritta, sui gravi problemi connessi alla soppressione delle comunità montane." (794)

(Risposta scritta in data 20 luglio 2007.)

"Interrogazione Contu - Licandro - Petrini - Pileri - Rassu, con richiesta di risposta scritta, sulla delibera adottata dalla Giunta regionale della Sardegna n. 11/13 del 20 marzo 2007 e sul decreto del Presidente della Regione n. 35 del 26 marzo 2007." (820)

(Risposta scritta in data 20 luglio 2007.)

"Interrogazione Floris Mario - Cherchi Oscar, con richiesta di risposta scritta, sulle elezioni amministrative nel Comune di Portoscuso." (845)

(Risposta scritta in data 20 luglio 2007.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MANCA, Segretario:

"Interrogazione Cassano - Pisano, con richiesta di risposta scritta, sulle direttive e i criteri di attuazione del commercio su aree pubbliche (deliberazione della Giunta regionale n. 15/15 del 19 aprile 2007)." (925)

"Interrogazione Pisu, con richiesta di risposta scritta, sul nuovo assetto organizzativo territoriale della rete elettrica in Sardegna e le conseguenze negative previste per il territorio della Provincia di Oristano." (926)

"Interrogazione Pileri, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disagi, sull'indiscriminato aumento delle tariffe e sui licenziamenti relativi al collegamento marittimo La Maddalena - Palau gestito dalla società Saremar." (927)

"Interrogazione Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sulla carenza di risorse finanziarie a sostegno del piano antincendio." (928)

"Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sul ridimensionamento del presidio antincendi della Guardia forestale a Fenosu." (929)

"Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sulla short list per attività di supporto per la programmazione, l'attuazione, il monitoraggio e la sorveglianza degli accordi di programma quadro." (930)

"Interrogazione Caligaris, con richiesta di risposta scritta, sulla dotazione del sintetizzatore vocale ad una ammalata di SLA a Carbonia." (931)

"Interrogazione Cherchi Oscar - Floris Mario, con richiesta di risposta scritta, sul parco del Monte Arci." (932)

"Interrogazione Cachia, con richiesta di risposta scritta, sulla Valutazione d'impatto ambientale (VIA) della strada Borore-Olbia, relativamente al IV lotto (circonvallazione di Alá-bivio per Padru)." (933)

"Interrogazione Floris Mario - Cherchi Oscar, con richiesta di risposta scritta, sulle somme recuperate dagli enti locali per mancata impegnabilità nel 2006 e sul loro reimpiego nel 2007." (934)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.

MANCA, Segretario:

"Interpellanza Atzeri sull'importazione illegale di animali da macello e la tutela dei prodotti agroalimentari sardi." (257)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

MANCA, Segretario:

"Mozione Capelli - La Spisa - Randazzo Alberto - Artizzu - Vargiu - Ladu - Farigu - Cuccu Franco Ignazio - Milia - Diana - Lombardo - Cherchi Oscar - Gallus - Dedoni - Randazzo Vittorio - Amadu - Pisano - Moro - Sanna Matteo - Contu - Licandro - Cappai - Petrini - Liori - Rassu - Pileri - Sanjust - Murgioni sulle deliberazioni della Giunta regionale n. 36/7 del 5 settembre 2006 di approvazione del Piano paesaggistico regionale, n. 22/3 del 24 maggio 2006 di adozione del Piano paesaggistico regionale e n. 59/36 del 13 dicembre 2005 di approvazione della proposta del Piano paesaggistico regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento." (131)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'elezione di alcuni rappresentanti del Consiglio regionale in diversi comitati ed organismi.

Io propongo di procedere con queste elezioni e rinviare alla seduta pomeridiana la discussione delle mozioni numero 128 e 129.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere La Spisa. Ne ha facoltà.

LA SPISA (F.I.). Presidente, a prescindere dall'ordine degli argomenti formalmente indicati nell'ordine del giorno, questa seduta è stata indicata dal Presidente della Regione, dopo due o tre rinvii, per la discussione delle due mozioni che riguardano la pubblicità istituzionale e la questione del bilancio.

L'opposizione ha rimarcato che la presenza del Presidente della Regione è importante sul piano politico per la discussione appunto delle mozioni. Poichè sembra che il Presidente non sia in sede, riteniamo che si debba sospendere la seduta del Consiglio in questo momento..

PRESIDENTE. Sospendo la seduta e convoco una Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 10, viene ripresa alle ore 11 e 36.)

PRESIDENTE. Colleghi, comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha deciso di aggiornare i lavori del Consiglio, che proseguiranno secondo l'ordine del giorno stabilito, alle ore 16 e 30 del pomeriggio. La seduta è tolta alle ore 11 e 37.



Allegati seduta

Risposta scritta a interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione Cuccu - Cucca - Sabatini sulla "riorganizzazione dei servizi interno all'Assessorato del Lavoro Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale senza il necessario confronto sindacale". (650)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si comunica quanto appresso:

La riorganizzazione oggetto di interrogazione ha comportato sostanzialmente la riduzione del numero di Servizi Interni, attraverso la soppressione del Servizio Politiche per l'Impiego e Sicurezza Sociale, e la riassegnazione delle competenze a suo carico tra gli attuali Servizio Politiche per il Lavoro e le Pari Opportunità (ex Servizio Ammortizzatori Sociali e Incentivi) e Servizio Cooperazione, Sicurezza Sociale, Emigrazione, Immigrazione (ex Servizio Cooperazione, Emigrazione e Immigrazione).

Nella fase di attuazione del circoscritto processo di riorganizzazione, è stata garantita la continuità amministrativa delle competenze esercitate dal soppresso servizio e pertanto la prosecuzione ordinaria delle attività, onde evitare qualsivoglia danno agli Enti Locali beneficiari di trasferimenti da parte dell'Assessorato del Lavoro.

Per quanto attiene l'informazione preventiva alle Organizzazioni Sindacali sulle suddette modifiche, si tiene a precisare che la titolarità formale dei processi di riorganizzazione e competenza dell'Assessorato Affari Generali, Personale e Riforma della Regione, il quale, in seguito alla proposta formulata dall'Assessorato del Lavoro, e prima della presentazione in Giunta Regionale, ha provveduto a dare informazione preventiva prevista ai sensi dell'art. 4 CCRL dei Dirigenti alle organizzazioni sindacali rappresentative della stessa dirigenza (CONFSAL-Sildir, DIRER-Sdirs, CGIL-Fp, CISL-Fp, nota P/23401 del 27.06.2006).

Per quanto riguarda il completamento del processo di riorganizzazione, si comunica che la prima definizione ha riguardato la nomina dei dirigenti dei servizi e dell'Ufficio di staff della Direzione Generale. La fase conclusiva è rappresentata dall'individuazione dei settori di attività in cui si articolano i servizi e la nomina dei relativi responsabili. Le proposte relative sono portate all'attenzione delle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto per l'informazione preventiva prevista dall'art 13 del CCRL del personale.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Marracini sulla situazione delle Ferrovie della Sardegna. (699)

In riferimento all'interrogazione n. 699/A del 29 novembre 2006 - Interrogazione Marracini -desideriamo esprimere il nostro rammarico per il ritardo con cui rispondiamo, evidenziando, però, che tale interrogazione non è mai pervenuta all'Assessorato. In allegato, gli elementi di risposta in merito.

INTERROGAZIONE 699/A (MARRaCINI)

Con riferimento alla questione delle Ferrovie della Sardegna e ai servizi turistici svolti è opportuno focalizzare due macro temi, strettamente connessi l'uno con l'altro, ma caratterizzati da differenti livelli di ordine logica:

  • come invertire la politica di lenta inesorabile agonia che ha caratterizzato l'azione dello Stato, per tramite dei suoi Commissari, degli ultimi dieci anni, complice un totale disinteresse anche della politica regionale;
  • come promuovere in modo professionale e sistematico il prodotto "ferrovia turistica".

La Giunta regionale, consapevole che l'unica azione destinata a far uscire le Ferrovie della Sardegna dalla situazione di inesorabile agonia in cui versa - a cui la finanziaria del Governo Berlusconi, che tagliava i fondi per le Gestioni Governative di circa il 30%, dava un'ulteriore accelerazione, fosse quella di attuare la regionalizzazione, pose la questione al Governo Berlusconi immediatamente e per la prima volta, nel settembre 2004. Il precedente Governo fornì risposta alle richieste regionali solo nel giugno 2005 e, soltanto, alla fine della legislatura, istituì un tavolo tecnico per il passaggio delle due aziende alla Regione Sarda.

Il Presidente della Regione Sardegna e l'Assessore regionale dei Trasporti hanno ripreso la questione della regionalizzazione con il Ministro Bianchi all'indomani dell'insediamento del Governo Prodi. L'iniziativa regionale e l'accordo politico sancito sul tema hanno prodotto, prima il comma 837 dell'articolo 1 della Legge Finanziaria 2007 che prevede il passaggio delle gestioni commissariali di Ferrovie della Sardegna e Ferrovie Meridionali Sarde e poi la redazione delle Norme di attuazione dello Statuto dalla Commissione paritetica Stato-Regione. Queste ultime sono state deliberate dalla Commissione paritetica il 18 giugno 2007, potendo, così, dar corso all'iter di approvazione previsto.

L'ingresso nel capitale regionale delle due Aziende, nel permettere, finalmente, alla Regione Sarda di poter governare pienamente il trasporto pubblico regionale, crea anche le condizioni per la nascita - attraverso l'integrazione tra Ferrovie della Sardegna, Ferrovie Meridionali Sarde con l'Azienda regionale Sarda Trasporti - di una grande azienda pubblica di trasporto collettivo. In questo senso, Ferrovie della Sardegna può trovare una nuova dimensione organizzativa nell'ambito del progetto regionale di investimento e rilancio del trasporto pubblico locale.

Per quanto riguarda più specificatamente la promozione del "prodotto turistico", è necessario, una volta avvenuta la regionalizzazione, innanzitutto, creare una sua separazione - nel governo dei servizi - dall'azienda ferroviaria che gestisce servizi di trasporto pubblico locale ed infrastruttura ferroviaria.

Questo passo è propedeutico per innestare professionalità specifica nella promozione turistica che potrà avvenire anche attraverso l'ingresso di operatori turistici privati, che permetteranno di uscire dalle politiche del "buonavolontarismo" che hanno caratterizzato le attività fin qui svolte.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Cassano sullo stato di crisi della società CONVESA Srl di Chilivani (Ozieri). (724)

In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 206 del 16 gennaio 2007, si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.

INTERROGAZIONE 724/A (CASSANO)

L'Assessorato dei Trasporti, d'intesa con quello dell'Industria, ha seguito passo passo la vicenda CONVESA S.r.l. di Chilivani.

In particolare, all'epoca dei quesiti posti dall'interrogante aveva già richiesto un incontro urgente a Trenitalia per approfondire il quadro della situazione.

L'incontro con l'Amministratore Delegato di Trenitalia - Ing. Vincenzo Soprano - è avvenuto il 16 marzo 2007.

Sull'argomento specifico l'ing. Soprano ha evidenziato che la situazione con la CONVESA era già giunta ad un livello di contenzioso legale in mano ai reciproci legali e che, tentativi di trovare una composizione della vertenza erano già falliti.

L'Assessorato dei Trasporti attiverà, comunque, tutte le iniziative opportune e necessarie affinché il patrimonio di competenze e di professionalità maturate all'interno della CONVESA S.r.l. siano tutelate e capitalizzate e continuino ad avere un significativo sviluppo all'interno del territorio della Sardegna.

Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione Cassano sullo stato di crisi della società CONVESA Srl di Chilivani (Ozieri). (724)

La società CONVESA Srl ha proceduto alla messa in mobilità di 7 lavoratori motivando il licenziamento con la diminuzione delle commesse provenienti da Trenitalia SPA che, nonostante gli impegni assunti anche negli incontri con la RAS, non ha inviato i carri ferroviari per le revisioni e le manutenzioni previste.

Nel contempo la CONVESA Srl ha fatto richiesta di CIGS per crisi aziendale per 12 mesi, presentando un Piano industriale di rilancio delle attività. Detto Piano ha subito forti ritardi causati dalla difficoltà di risolvere il contenzioso con Trenitalia Spa, dalla quale la CONVESA ricendica il rispetto degli impegni assunti.

Per tale motivo, poiché la CIGS è scaduta, inizialmente la società CONVESA ha aperto la procedura per la messa in mobilità di ulteriori 23 lavoratori motivandola con la cessazione di attività, tuttavia, in vista della attuazione del Piano di rilancio delle attività entro il mese di dicembre 2007, e al fine di superare l'attuale stato di crisi senza ricorrere ai licenziamenti, la societò ha fatto domanda per l'ottenimento a favore dei lavoratori del trattamento di CIGS in deroga ai sensi dell'art. 1190 della legge 296/06, il relativo accordo è stato firmato dall'Assessore Regionale del lavoro in data 25 maggio 2007 e prevede la concessione del trattamento di CIGS in deroga dal 1 aprile 2007 sino al 31.12.2007 per un massimo di 23 unità lavorative.

Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione La Spisa sul bando "POR 2000/2006 - Asse II, Misura 2.4, bando pubblico per l'affidamento degli interventi formativi per le attività culturali sviluppate nell'Asse II - Programma Parnaso". (769)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si trasmettono i seguenti elementi di risposta.

Il programma Parnaso si colloca nel più ampio quadro di interventi finalizzati a migliorare lo standard dei servizi offerti da musei e aree archeologiche. L'Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Spettacolo e Sport - responsabile delle misure POR 2.1; 2.2; 2.3 dell'Asse II, ha infatti avviato un insieme di interventi per la qualificazione e il potenziamento dei servizi culturali. Nell'ambito di tale potenziamento, uno degli obiettivi prioritari riguarda la riqualificazione è il trasferimento di competenze specifiche delle risorse umane attraverso azioni formative mirate. La rilevazione del fabbisogno e la definizione dei percorsi formativi sono stati elaborati dall'Assessorato competente, in. rapporto agli interventi strutturali destinati al miglioramento dell'offerta culturale suddetta.

Premesso quanto sopra, le caratteristiche del corso e l'individuazione dei destinatari della formazione rispondono alla definizione di una nuova figura professionale, in grado di offrire un servizio culturale di elevata qualità.

Il programma nel suo complesso prevede azioni di aggiornamento del personale occupato presso i soggetti affidatari dei servizi di gestione dei beni culturali. In una prima fase, in considerazione delle risorse finanziarie disponibili, si è reso necessario contingentare i destinatari finali attraverso una selezione tra gli occupati, ai fini dì una maggiore e tempestiva efficacia dell'intervento. Sono stati pertanto individuati specifici requisiti di accesso chiaramente indicati nel bando di selezione, e richiamati nell'interrogazione.

Il bando cui fa riferimento l'interrogazione in oggetto, pubblicato in data 17.09.2006, è l'avviso che l'agenzia formativa aggiudicataria ha diffuso ai fini della presentazione delle iscrizioni da parte dei candidati interessati. L'agenzia, una volta raccolte le iscrizioni, ha provveduto a predisporre una graduatoria provvisoria composta sulla base delle autocertificazioni presentate dai candidati, e pertanto da verificare mediante reperimento delle certificazioni attestanti l'effettivo possesso dei requisiti dichiarati.

In merito alle considerazioni formulate sulla selezione per l'accesso ai corsi, si precisa che nel periodo 2000-2005, sono stati co-finanziati dalla Regione Sardegna attraverso il POR, diversi interventi formativi nel settore dei beni culturali, alcuni dei quali in favore di coloro che possedevano il solo diploma come titolo di studio e finalizzati all'inserimento professionale. Peraltro, molti degli occupati di lunga data (oltre 15 anni), prima di intraprendere attività lavorativa, hanno potuto frequentare i corsi di formazione nel settore turistico-culturale svolti negli anni '80.

Preme inoltre precisare che il bando, fatto salvo il possesso di diploma di scuola secondaria superiore, richiede genericamente "corsi formativi nel settore dei beni culturali" da intendersi come percorsi formativi, prescindendo quindi dalla durata, gestiti e/o finanziati da istituzioni pubbliche o private riconosciute, purché riconducibili all'area dei beni culturali.

Infine, ribadendo che il bando cui si fa riferimento corrisponde a una fase iniziale di riqualificazione delle risorse umane nell'ambito della gestione dei beni culturali, si precisa che, rispetto agli obiettivi di medio termine, nell'ottica di estendere l'azione formativa a beneficio di tutti gli occupati del settore, l'assessorato competente in materia di beni culturali, ha comunicato di aver attivato le procedure per il reperimento dei fondi necessari al completamento dell'intero programma.

Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione Maninchedda sulla necessità di reintegrare nel posto di lavoro i 34 dipendenti licenziati dalla Cooperativa Sardegna. (784)

In data 18 ottobre 2006 le OO.SS CGIL-CISL-UGL chiesero all'Assessore del lavoro un incontro urgente al fine di concordare soluzioni alternative al licenziamento di 17 lavoratori da parte della Coop della Sardegna.

L'incontro fu tempestivamente fissato per il giorno 27 ottobre e vide la partecipazione delle predette OO.SS dei lavoratori, del rappresentante della Coop della Sardegna, del gruppo PANDA spa (per il quale operava la Coop della Sardegna).della cooperativa ASEP che ha rilevato il ramo d'azienda, del sindaco di Macomer. In quella occasione furono esaminati tutti gli aspetti della vicenda, da quello economico che aveva indotto la Coop della Sardegna al licenziamento dei 17 lavoratori e alla cessione del ramo d'azienda, ai risvolti sociali che tali licenziamenti riflettevano sul territorio, furono individuati anche alcuni rimedi che avrebbero potuto ridurre l'entità dei licenziamenti e fu ipotizzato un eventuale ricorso alla mobilità in deroga per consentire ai lavoratori licenziati un reddito al quale non avrebbero avuto diritto in quanto non poteva essere erogata l'indennità di mobilità prevista dalla legge 223/91.

Su richiesta dei presenti, e al fine di approfondire ogni aspetto della vicenda, i presenti chiesero (e ottennero) un ulteriore incontro che fu convocato per il giorno 29 novembre e vide la partecipazione, oltre che dei soggetti in precedenza ricordati, anche dell' Amministrazione provinciale e della camera di Commercio di Nuoro, dell'INSAR, della stessa RSA CGIL-CISL-UGL.

Anche in questa occasione furono richiamati tutti gli aspetti legati al licenziamento, alle prospettive di riassunzione, agli impegni della società Panda spa per l'apertura di nuovi punti vendita che avrebbe consentito l'assunzione di alcune unità lavorative su queste basi, l'Assessore del lavoro propose l'inserimento dei lavoratori licenziati all'interno dell'accordo istituzionale che aveva riconosciuto lo stato di crisi del territorio della Provincia di Nuoro, consentendo ai medesimi lavoratori la fruizione della indennità di mobilità in deroga. La proposta ottenne il pieno consenso di tutti i presenti, in particolare dalle OO.SS che sottoscrissero il verbale nel quale si dichiarano soddisfatte per l'impegno preso dall'Assessore per l'attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga.

Premesso e ribadito che in entrambi gli incontri non fu minimamente sollevata la questione della illegittimità dei licenziamenti, si sottolinea che l'accordo non è rivolto all'accoglimento di una richiesta di inserimento di lavoratori in lista di mobilità (che compete alla fase amministrativa di una procedura fissata dalla legge 223/91), ma alla ricerca di valide alternative ai licenziamenti (che, purtroppo, non fu possibile trovare) e all'ottenimento di un sostegno economico che consentisse ai lavoratori di affrontare il difficile momento del licenziamento.

Per completezza, si informa che la cooperativa ASEP (che in ottemperanza all'ordinanza del Tribunale di Oristano ha riassunto i lavoratori licenziati dalla Coop della Sardegna) ha aperto una procedura di mobilità per il licenziamento di n. 56 lavoratori operanti nella sede di Macomer (Tossilo).

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Sanjust sulla dismissione, da parte della Maersk skipping company, del traffico commerciale che collega il Porto canale di Cagliari con i paesi dell'estrema Asia. (824)

In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 1874 del 10 aprile 2007 si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.

INTERROGAZIONE 824/A (SANJUST)

Il traffico container nel porto di Cagliari fino al 2001 si è attestato costantemente tra i 20.000 e i 30.000 Teus (1 Teus corrisponde ad un container lungo 6 metri) ed è attribuibile ai collegamenti di linea effettuati dal gruppo Grendi/Tarros con il porto di Genova.

Dal maggio 2003 il terminal container, con l'ingresso del gruppo Contship Italia nella società CICT è diventato pienamente operativo e i volumi di traffico lo testimoniano. Nel 2006 si è registrato un volume di 687.657 teus. Sempre nel 2006 il numero di navi porta container arrivate è stato di poco superiore alle 900 unità.

Come è certamente noto all'Interrogante, le scelte commerciali e logistiche nel mondo del transhipment sono governate da poche multinazionali; tra queste Maersk Line è quella leader. Da questo punto di vista il ruolo degli Enti locali non può che essere quello di contribuire a creare e a mantenere condizioni di alta competitività da un punto di vista infrastrutturale ed organizzativo di Poto Canale. In questo senso, quindi, vanno letti gli interventi che la Regione e l'Autorità Portuale, in questi ultimi due anni, hanno finanziato, permettendo di attuare due importanti interventi strategici per l'adeguamento tecnico funzionale dello scalo, l'escavo dei fondali da -14 a -16 metri e il potenziamento del parco gru del terminal CICT.

Con riferimento alla situazione richiamata dall'lnterrogante relativamente alla decisione annunciata da Maersk di dismissione dei collegamenti di Cagliari, si precisa che la multinazionale in questione ha ufficialmente comunicato ai propri clienti che è stato istituito un servizio feeder con cadenza settimanale su Cagliari che, proveniente dal porto di Algeciras (Spagna), trasporterà la merce in arrivo dal Far East. Tale servizio rimarrà in funzione sino ad Agosto 2007. Per il periodo successivo a tale data, è attualmente in corso di studio da parte della stessa Maersk una soluzione che adotti Genova e non più Algeciras come porto di trasbordo intermedio prima dell'arrivo a Cagliari. Inoltre, da Cagliari verso il Far East è stato istituito un collegamento settimanale con nave madre che, tramite un trasbordo intermedio a Gioia Tauro, garantirà il collegamento con il Far East.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica all'interrogazione Murgioni sul trasferimento della proprietà di beni ERSAT al Comune di Castiadas. (835)

Con riferimento alla nota n 0002127 del 18 04 2007, relativa all'interrogazione indicata in oggetto, si trasmette copia della relazione tecnica contenente elementi di risposta alla stessa, forniti dagli Uffici della Direzione generale degli Enti locali e Finanze

Con l'interrogazione in oggetto, concernente il trasferimento della proprietà di beni dell'ERSAT al Comune di Castiadas, il consigliere regionale Murgioni chiede di interrogare il Presidente della Regione affinché riferisca

  1. su quali siano le motivazioni che ad oggi hanno ritardato la concessione a titolo gratuito dei beni dell'ERSAT ricadenti nel territorio comunale di Castiadas,
  2. se non ritenga che tale ritardo possa costituire di fatto un pregiudizio per l'effettuazione di una compiuta opera di recupero,
  3. se non ritenga di dover intervenire con la necessaria urgenza per accelerare e portare a compimento l'iter di trasferimento dei beni al richiedente Comune di Castiadas

Il Servizio centrale demanio e patrimonio di questa Direzione, ha formalmente investito delle questioni l'ERSAT, il quale ha fornito, con l'allegata nota n. 11662 del 14 maggio 2007, i richiesti chiarimenti che, in sintesi, si riportano

Preliminarmente la citata nota contiene un elenco dettagliato degli atti di comodato, a tempo indeterminato, stipulati tra l'ERSAT ed il Comune di Castiadas nel corso degli anni 1987-1998

Gli atti di comodato elencati, riguardanti parte degli immobili oggetto dell'interrogazione consiliare, vennero stipulati in attesa del trasferimento definitivo ai sensi dell'art. 11 della legge 30 aprile 1976 n. 3861 e con previsione in capo all'ente locale beneficiano di tutti gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria che si fossero resi necessari.

Nella stessa nota si precisa, inoltre, che alcuni degli immobili elencati nell'interrogazione non rientrano tra quelli concessi in comodato al Comune citato e che alcuni di quelli oggetto di concessione in comodato non sono stati adibiti alle finalità per le quali erano stati concessi, nonostante la previsione contenuta nell'art. 11 ultimo comma della legge 386 del 30 aprile 1976.

In relazione, inoltre, alla richiesta del Comune di Castiadas del 1 febbraio 2006 alla Direzione generale dell'ERSAT concernente il trasferimento gratuito di una serie di immobili ivi elencati, il Direttore del Servizio Patrimonio Immobiliare ha riferito che a partire da tale data sono stati avviati specifici incontri con gli uffici dell'amministrazione comunale e successivamente con il commissario straordinario del Comune, per la definizione delle procedure di cessione, per accertare quali beni poter cedere in tempi celeri perché rispondenti a quanto previsto sia dagli atti di comodato che dall'art. 11 della legge 386/76 e cioè utilizzati per fini di pubblico generale interesse.

Nella nota citata, infine, l'ERSAT dichiara, ad oggi, di poter procedere alla cessione dei sotto elencati beni per i quali l'amministrazione comunale, informata al riguardo, e tenuta ad individuare l'ufficiale rogante per la stipulazione dei relativi contratti

  1. palazzo comunale di Olia Speciosa,
  2. circolo sociale Camisa,
  3. scuola materna, elementare e media Olia Speciosa,
  4. ex casa colonica 88, attualmente guardia medica,
  5. area cimiteriale in Castiadas centrale,
  6. campo sportivo San Pietro e rete viaria aziendale e di borgata

ERSAT - ServIzio del Patrimonio Immobiliare

Oggetto interrogazione Murgioni n 835/A, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento della proprietà di beni Ersat al Comune di Castiadas

In riferimento alla Vs. nota n. 21082 del 8 maggio 2007 ed ai colloqui telefonici intercorsi si comunica quanto segue:

nel corso degli anni sono stati stipulati i sotto elencati atti di comodato gratuito, tra l'Ersat ed il Comune di Castiadas, relativi agli immobili richiesti dall'Amministrazione Comunale per esseredestinati ad attività di pubblico generale interesse.

  1. atto rep Ersat n. 3309 del 16.01.1987, registrato a Cagliari il 26.01.1987 al n. 880, atto risolto e sostituito con atto rep. Ersat n. 7480 del 01.08.1991, registrato a Cagliari il 02.08.1991 al n. 4749, immobili oggetto del comodato i locali piano terra uffici Olia Speciosa;
  2. atto rep. Ersat n. 6377 del 06.04.1990, registrato a Cagliari il 24.04.1990 al n. 2369, oggetto del comodato vari immobili ricadenti nelle aziende Annuziata - Castiadas - Orteduso -Sabadi - San Pietro e più precisamente- circoli sociali - scuola materna - scuola elementare -scuola media - delegazione comunale - ufficio postale -ex case coloniche n. 22,84 e 88 - area cimiteriale - locale cappella Camisa - vascone e laghetto per uso irriguo - area per stalla sociale - aree sportive - rete viaria aziendale e di borgata;
  3. atto rep. Ersat n. 6630 del 16.07.1990, registrato a Cagliari il 20.07.1990 al n. 3783, immobile oggetto del comodato la Villa del Direttore con annesso parco,
  4. atto rep. Ersat n. 9778 del 01.06.1994, registrato a Cagliari il 15.06.1994 al n. 3382, immobile oggetto del comodato locale ex Coop Agricola Castiadas in Olia Speciosa,
  5. atto rep. Ersat n. 10899 del 27.09.1995, registrato a Cagliari il 06.10.1995 al n. 5272, immobile oggetto del comodato i locali ex carceri e più precisamente il piano terra e il piano primo dell'ex direzione - locali falegnami e fabbri,
  6. atto rep Ersat n. 11440 del 06.06.1996, registrato a Cagliari il 11.06.1996 al n. 3081, immobile oggetto del comodato il fabbricato ex garitta in località San Pietro,
  7. atto rep. Ersat n. 13408 del 16.11.1998, registrato a Cagliari il 20.11.1998 al n. 6490, immobile oggetto del comodato ì locali ex carceri e più precisamente la caserma Carabinieri e alloggio comandante - fabbricato locale guardie - mulino - scuderia - cortile interno;

gli atti di comodato, a tempo indeterminato, erano stati stipulati in attesa del trasferimento definitivo in proprietà ai sensi dell'art 11 della legge 386/76 e ponevano a carico del beneficiano tutti i lavoro di ordinaria e straordinaria manutenzione che si fossero resi necessari per il buon uso dei beni cedendi,

la legge 386/76, art. 11 ultimo comma, prevede espressamente che i beni oggetto di cessione a titolo gratuito non potranno avere destinazione diversa da quella di pubblico generale interesse o di assistenza o di educazione o di culto,

con riferimento alla interrogazione in oggetto si precisa che alcuni degli immobili citati non rientrano tra quelli in comodato al Comune di Castiadas e che, tra quelli concessi in comodato, alcuni non sono stati adibiti alle finalità per i quali erano stati concessi, infine tra i suddetti immobili non viene riportata la rete viaria ricadente nel Comune;

alla richiesta del 1 febbraio 2006 del Comune di Castiadas, l'Ersat ha avviato una serie di incontri con gli uffici dell'Amministrazione comunale, e successivamente con il Commissario Straordinario del Comune, per la definizione delle procedure di cessione, accertando quali beni potersi cedere in tempi celeri in quanto rispondenti a quanto previsto sia dagli, atti di comodato che dall'art. 11 della legge 386/76 e cioè utilizzati per fini di pubblico generale interesse,

con nota n. 8581/Patr.Imm del 5 aprile 2006 di codesto Servizio, si proponeva un ulteriore incontro con i funzionari incaricati del Comune al fine di predisporre tutta la documentazione necessaria per la stipula degli atti di cessione, ribadendo che andava verificato, immobile per immobile, il rispetto di tutte le condizioni previste negli atti di comodato ed in particolare la loro destinazione a fini di pubblico generale interesse, nonché la regolarità di eventuali accatastamenti e frazionamenti. A tutt'oggi questa Amministrazione è nelle condizioni di procedere alla cessione dei beni sotto elencati

palazzo comunale Olia Speciosa - circolo sociale Camisa - scuola materna, elementare e media Olia Speciosa - ex casa colonica 88 attualmente guardia medica - area cimiteriale in Castiadas centrale - campo sportivo San Pietro e rete viaria aziendale e di borgata

L'Amministrazione comunale, informata al riguardo, perfezionati gli deliberativi di cessione, è tenuta ad individuare l'Ufficiale Rogante l'atto pubblico per il definitivo trasferimento dai beni

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Dedoni sulla situazione di grave pericolo per la salute dei lavoratori delle Ferrovie meridionali sarde (FMS). (857)

In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 2863 del 25 maggio si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.

INTERROGAZIONE 857/A (DEDONI)

Con riferimento alle questioni poste dall'Interrogante, desideriamo, innanzitutto, tranquillizzarlo rispetto alla "situazione di grave pericolo per la salute dei lavoratori delle Ferrovie Meridionali Sarde".

Nel mese di ottobre 2003, su iniziativa delle OO.SS. aziendali, preoccupate per la salute dei lavoratori delle Ferrovie Meridionali Sarde, il Dipartimento di prevenzione dell'Azienda USL n. 7 di Carbonia eseguì una serie di sopralluoghi presso i depositi aziendali per verificare le condizioni degli ambienti di lavoro, alcuni dei quali con coperture in cemento amianto (Eternit), senza peraltro rilevare nessuna situazione di particolare pericolo per la salute dei lavoratori stessi.

Verso la fine del mese di gennaio 2006, la stessa Gestione governativa incaricò una società specializzata, la Sardinia Service Srl con sede a Cagliari, di effettuare un monitoraggio sullo stato di conservazione delle coperture in cemento amianto presso gli edifici aziendali. Il monitoraggio effettuato dalla Sardigna Service - secondo quanto previsto dal D.M. 06/09/94 del Ministero della Sanità, si caratterizzò per una serie di ispezioni delle coperture e di campionamenti sull'aria ambiente in corrispondenza delle postazioni lavorative. Al termine dell'indagine, la società consegnò una relazione tecnica, le cui conclusioni recitavano testualmente "… si può affermare che allo stato attuale per i lavoratori non sussiste alcun rischio di esposizione alle fibre asbestiformi…..omissis".

Inoltre, proprio a fine maggio u.s., le Ferrovie Meridionali Sarde, su richiesta del Dipartimento di Prevenzione SPRESAI della Azienda USL n. 7 di Carbonia, hanno predisposto e consegnato le schede di identificazione e catalogazione degli immobili in cui siano presenti coperture in amianto.

L'azienda è in attesa che l'USL calendarizzi i sopralluoghi per verificare lo stato di conservazione dei manufatti in cemento amianto.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Caligaris sulla mancata concessione di permessi ad alcuni dipendenti ARST eletti consiglieri comunali per partecipare alle riunioni del Consiglio Comunale. (870)

In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 3220 dell'8 giugno 2007 si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.

INTERROGAZIONE 870/A (CALIGARIS)

Con riferimento alla questione posta dall'Interrogante sono destituite di ogni fondamento le segnalazioni circa la mancata concessione, da parte dell'Azienda Regionale Sarda Trasporti, a propri dipendenti eletti come consiglieri comunali per partecipare alle riunioni dei Consigli Comunali.

L'Assessorato dei Trasporti ha richiesto, infatti, informazioni all'Azienda Regionale Sarda Trasporti che, con nota scritta del Direttore Generale, comunica che "dopo le verifiche del caso svolte presso le Agenzie interessate, Lanusei e Nuoro, si precisa che non risulta alcun diniego a permessi a dipendenti eletti consiglieri comunali per partecipare alle riunioni di consiglio comunale…… omissis, non risulta che ai 24 dipendenti aziendali che ricoprono cariche elettive, di cui 7 nell'area di Nuoro e Tortolì-Lanusei, sia stato negato il permesso per lo svolgimento delle mansioni per cui gli stessi sono stati eletti".

Data, tuttavia, la gravità del comportamento paventato da queste "segnalazioni" ricevute dall'Interrogante, preghiamo l'Interrogante stesso, qualora lo ritenesse necessario, a volerci fornire elementi più precisi e circostanziati circa le presunte mancate autorizzazioni.

Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Liori - Diana sulle recenti nomine di dirigenti tecnici operate dal dirigente dell'Ufficio scolastico regionale. (757)

In riferimento all'interrogazione n. 757/A presentata dai Consiglieri Liori e Diana, riguardante le recenti nomine di dirigenti tecnici operate dal dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, si comunica che la Regione Sardegna, pur non avendo competenza alcuna circa l'autonomia ordinamentale della Amministrazione Scolastica, attraverso l'Assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, ha acquisito sull'argomento le sotto indicate informazioni conoscitive

I cinque dirigenti tecnici e il dirigente amministrativo (confermato) sono stati nominati dopo la cessazione di analogo incarico, conferito con la stessa procedura seguita nel caso denunciato dagli interroganti, dallo stesso Direttore Generale Pietrella nel 2003.

L'Ufficio scolastico regionale ottenne negli anni scorsi l'autorizzazione a conferire 4 incarichi temporanei di dirigente tecnico e 4 di dirigente amministrativo.

Dal dicembre 2006, l'URS, essendo in scadenza i precedenti incarichi, è stato autorizzato a conferire solo n. 1 incarico di dirigente amministrativo e n. 4 di dirigente tecnico, in attesa della pubblicazione e dell'espletamento del concorso pubblico nazionale che copriva le deficienze organiche della dirigenza scolastica ministeriale.

Tali nomine sono state preventivamente registrate, come allora, presso la Corte dei Conti.

I dirigenti tecnici hanno assunto effettivo servizio il 1° febbraio 2007 e hanno contestualmente lasciato la direzione delle scuole loro assegnate.

I dirigenti tecnici non rinnovati hanno regolarmente ripreso servizio presso istituzioni scolastiche regionali.

La procedura rientra quindi nella gestione ordinaria di quella amministrazione scolastica ministeriale.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Cassano sull'esclusione di alcune categorie di commercianti ambulanti dai benefici della Legge regionale n. 9 del 2002. (873)

In relazione ai quesiti esposti nell'interrogazione in oggetto, si espone quanto segue:

Le agevolazioni contributive previste dalla Legge regionale n. 9/02, sono rivolte a tutte le imprese del comparto commercio che esercitano o intendono esercitare attività di commercio al dettaglio, in sede fissa o ambulante e all'ingrosso, servizi ausiliari del commercio, somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, commercio elettronico, tabaccai, edicole, farmacie (questi ultimi per le attività non contingente) nonché Centri Commerciali Naturali (artt. 3 e 8 bis della L.R. 9/02).

Il bando sulla Legge regionale n. 9/02, approvato con determinazione del direttore del servizio commercio n. 439 del 05.04.07 e pubblicato sul BURAS n. 11 del 16 aprile 2007, include dunque tutti i beneficiari sopra enunciati ed è altresì rispettoso della disciplina degli aiuti d'importanza minore ("de minimis") di cui al Regolamento della Commissione Europea n. 1998/2006, pubblicato nella GUCE L. 379/5 del 28.12.2006, il quale a partire dal 1 gennaio 2007 ha sostituito integralmente il precedente Regolamento CE n. 69/2001.

Il regime di aiuti "de minimis", si applica agli aiuti concessi alle imprese di qualunque settore ad eccezione di quelli relativi al settore della pesca e dell'acquacoltura, e di quelli relativi alle imprese attive nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli di cui all'Allegato I del trattato istitutivo della CE. Per quanto riguarda invece le imprese attive nel settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli del citato Allegato I del trattato (quali frutta, verdura, carni, etc), questi sono riconosciuti ammissibili ad eccezione dei casi in cui l'importo dell'aiuto è fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate, e quando l'aiuto è subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari.

Ciò posto, ne consegue che le imprese relative possono presentare domanda di partecipazione a contributi che rispettino i criteri stabiliti nel citato regolamento comunitario.

Nel caso relativo al bando oggetto della interrogazione, si rende noto che la scadenza originariamente fissata al 16 maggio è stata prorogata al successivo 10 giugno 2007, consentendo a tutti gli interessati di presentare domanda. Allo stato si è in fase di predisposizione della graduatoria di preistruttoria, di conseguenza non è possibile concedere una proroga ulteriore, né tanto meno è ammissibile che le imprese inserite nella graduatoria del bando 2003 possano, salvo che non abbiano presentato domanda per il nuovo bando, beneficiare in alcun modo dei fondi a disposizione del bando in oggetto. Si sottolinea altresì, che con determinazione n. 641 del 25/05/2007 del Direttore del Servizio Commercio, le imprese commerciali aventi ad oggetto i beni elencati nell'Allegato I del trattato e partecipanti al bando 2003, sono state ammesse a partecipare alla fase istruttoria e la loro collocazione in posizione utile nella graduatoria definitiva dipenderà dall'esito dei ricorsi avverso la graduatoria approvata con Determinazione n. 3980 del 12.12.2006 del Direttore del Servizio Commercio e dalla conseguente disponibilità finanziaria.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica all'interrogazione Serra sui nuovi assetti provinciali. (566)

Con riferimento alla nota n. 5023/Gab del 27.07.2006, relativa all'interrogazione indicata in oggetto, si trasmette copia della relazione tecnica contenente elementi di risposta alla stessa, forniti dagli Uffici della Direzione generale degli Enti locali e Finanze.

L'interrogazione in oggetto riguarda il nuovo assetto delle province sarde approvato dal Consiglio regionale il 31 marzo 1999, nell'ambito del quale 23 comuni sono passati da una provincia istituita con legge dello Stato ad un'altra istituita anch'essa con legge dello Stato.

Considerato che tali comuni ed i loro abitanti si trovano ancora in gravi difficoltà per l'adempimento di importanti funzioni burocratiche e amministrative in relazione ai rapporti che intrattengono con uffici o servizi pubblici su base provinciale, il Consigliere regionale Serra chiede di interrogare l'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica per sapere:

  1. quali iniziative intenda intraprendere per avviare a soluzione questi importanti problemi a distanza di alcuni anni dall'approvazione del nuovo assetto;

2. se non ritenga opportuno attivare un tavolo negoziale con il rappresentante del Governo al fine di garantire un livello di tutela amministrativa e di servizi che rientrino negli standard ordinari degli ambiti territoriali provinciali attualmente definiti.

In relazione alle questioni sollevate si comunica che il Presidente della Regione con nota n. 2185 del 21 febbraio 2005, acquisita informalmente e che si allega, indirizzata all'allora Ministro dell'Interno On. Giuseppe Pisanu e concernente la fissazione delle date delle elezioni comunali e provinciali, richiamava l'attenzione in ordine alla necessità di riordinare con la massima tempestività gli ambiti degli uffici periferici dello Stato e degli enti nazionali ubicati in Sardegna ed organizzati su base provinciale per adeguarne i confini territoriali con quelli del nuovo assetto delle province dell'Isola.

Ciò al fine di evitare l'innescarsi di conflitti positivi o negativi di competenza tra gli uffici dello Stato, della Regione, delle nuove Province e dei Comuni con grave pregiudizio sia per il buon andamento della pubblica amministrazione in senso lato quanto per l'aggravio dei procedimenti per i cittadini e gli amministratori pubblici.

In tale nota, il Presidente auspicava un urgente intervento di carattere legislativo finalizzato a ridelimitare e adeguare alla nuova realtà gli ambiti territoriali degli uffici statali normalmente istituiti su base provinciale (Prefetture, Questure, comandi dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri della Guardia di Finanza etc.) e quelli degli Enti pubblici di rilevanza nazionale.

Il Presidente, inoltre, richiamava l'attenzione, anche alla luce degli adempimenti previsti dall'art. 12 comma 2 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 41 in capo alla Regione, sulla necessità
di avviare un percorso mirato ad adeguare, anche logisticamente, il decentramento statale al
nuovo assetto territoriale provinciale della Sardegna.

Nella stessa nota, infine, proprio per la rilevanza delle questioni trattate manifestava piena disponibilità, anche all'avvio di iniziative congiunte tese al loro approfondimento in un'ottica di fattiva collaborazione.

A seguito di ciò, tuttavia, l'allora Ministro competente, con la nota dell' 11 marzo 2005 (che si allega) si è limitato a rispondere in ordine alla indizione ed alla gestione delle, allora imminenti, elezioni comunali e provinciali.

Si fa presente, infine, che ad oggi l'intervento legislativo auspicato non è stato ancora emanato. Richiesta di ridefinizione degli ambiti territoriali degli uffici di competenza statale, ubicati in Sardegna, a seguito del nuovo assetto provinciale.

Al Ministro dell'Interno On.le Giuseppe Pisanu ROMA

Signor Ministro

come noto, con legge regionale 17 gennaio 2005, n. 2, pubblicata nel BURAS n. 2 del 18 gennaio 2005 "Indizione delle elezioni comunali e provinciali", è stata attribuita al Presidente della Regione la potestà di fissare le date delle prossime elezioni comunali e provinciali nel periodo compreso tra il 1° aprile e il 1° luglio.

In merito, Le comunico che è mio intendimento fissare tali date nei giorni 8 (1° turno) e 22 (2° turno) del prossimo mese di maggio.

Come previsto dalla Legge Regionale predetta, resta ferma, ovviamente, la competenza statale per tutti i restanti adempimenti, compresa la convocazione dei comizi elettorali nelle date predette, in applicazione della vigente normativa statale in materia di elezioni degli enti locali.

Colgo l'occasione per richiamare l'attenzione sul fatto che, conseguentemente all'espletamento delle prossime elezioni provinciali, le nuove quattro Province acquisteranno piena capacità giuridica e l'assetto provinciale, nella nuova configurazione di otto entità, sostituirà integralmente quello preesistente composto dalle quattro Province di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano con le seguenti modifiche dei rispettivi ambiti territoriali.

Il territorio della vecchia Provincia di Cagliari è diviso fra tre nuove Province:

-Medio Campidano (con 28 comuni);

-Carbonia - Iglesias (con 23 comuni);

-Cagliari [con 71 comuni, tredici dei quali (Escalaplano, Escolca, Esterzili, Gergei, Isili, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orioli, Sadali, Serri, Seulo e Villanovatulo) della vecchia Provincia di Nuoro].

Il territorio della vecchia Provincia di Sassari è diviso in due nuove Province:

-Sassari (con 66 comuni);

- Olbia - Tempio [con 25 comuni, due dei quali (Budoni e San Teodoro) anch'essi della vecchia Provincia di Nuoro].

Il territorio della vecchia Provincia di Oristano viene ampliato:

ai 78 comuni già di competenza della Provincia di Cagliari, sono aggiunti altri 10 comuni (Bosa, Flussio, Genoni, Laconi, Magomadas, Modolo, Montresta, Sagama, Suni e Tinnura) della vecchia Provincia di Nuoro.

Il territorio della vecchia Provincia di Nuoro, decurtato dei comuni di cui sopra, è diviso in due nuove Province:

Nuoro (con 52 comuni);

Ogliastra (con 23 comuni).

Tanto premesso, è di tutta evidenza che occorre riordinare con la massima tempestività gli ambiti degli Uffici periferici dello Stato e degli Enti nazionali ubicati in Sardegna ed organizzati su base provinciale per adeguarne i confini territoriali con quelli del nuovo assetto delle Province dell' Isola.

In difetto di tale riordino, si potrebbe innescare, infatti, un processo perverso di conflitti positivi o negativi di competenza fra gli uffici dello Stato, della Regione, delle nuove Province e dei Comuni, con gravissimo pregiudizio non solo per il buon andamento della Pubblica Amministrazione in senso lato, ma soprattutto con aggravio dei procedimenti e degli iter burocratici per i cittadini e gli Amministratori pubblici.

Per scongiurare questo pericolo è auspicabile un urgente intervento di carattere legislativo finalizzato a ridelimitare e adeguare alla nuova realtà gli ambiti territoriali degli Uffici statali normalmente istituiti su base provinciale [Prefetture, Questure, comandi dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, Uffici giudiziari, Uffici e agenzie del Ministero dell'economia e delle finanze, Uffici della Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione (MCTC), del Ministero del lavoro, dei Ministero dei beni culturali, etc], e quelli degli Enti Pubblici di rilevanza nazionale.

Colgo, altresì l'occasione, quale doveroso adempimento previsto dall'art 12, comma 2, della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4 ("La Regione provvede, altresì, a promuovere tutte le opportune iniziative nei confronti dello Stato affinché il decentramento statale tenda a corrispondere agli ambiti territoriali provinciali nel territorio della Regione") per richiamare l'attenzione sulla necessità di avviare un percorso mirato, con ogni consentita urgenza, ad adeguare, anche logisticamente, il decentramento statale al nuovo assetto territoriale provinciale della Sardegna.

Sono certo che i temi sopra esposti sono già in massima evidenza e che agli stessi sarà dedicata tutta l'attenzione che meritano per i chiari motivi ricordati e rimango a disposizione per ogni ulteriore approfondimento che volesse essere avviato, anche congiuntamente, nel quadro di una fattiva collaborazione ed in attesa di conoscere le iniziative e le determinazioni che verranno assunte in merito.

Illustre Presidente

mi riferisco alla Sua cortese lettera del 21 febbraio u.s., con la quale, nel comunicarmi l'intendimento di fissare per l'8 e 9 maggio p.v. la data per 1e elezioni provinciali e comunali, provvedimento poi adottato il 4 marzo successivo, richiama la competenza statale per lo svolgimento di tutti gli adempimenti riguardanti le cennate elezioni, compresa la convocazione dei comizi elettorali.

Al riguardo, nell'assicurare la disponibilità l'Amministrazione dell'Interno, come normalmente avvenuto nelle precedenti consultazioni elettorali, vedo con favore l'iniziativa volta ad individuare, mediante una intesa con il Rappresentante del Governo ed i Prefetti delta Regione, le modalità di gestione delle imminenti elezioni provinciali e comunali. Giuseppe Pisanu.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica all'interrogazione Capelli sui gravi problemi connessi alla soppressione delle Comunità montane. (794)

Con riferimento alla nota n. 0001519 del 23.03.2007, relativa all'interrogazione indicata in oggetto, si trasmette copia della relazione tecnica contenente elementi di risposta alla stessa, forniti dagli Uffici della Direzione generale degli Enti locali e Finanze.

Con l'interrogazione in oggetto, concernente i gravi problemi connessi alla soppressione delle comunità montane, il Consigliere regionale Capelli, chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, per conoscere quali provvedimenti abbiano adottato e/o intendano adottare per accompagnare l'attuazione della riforma delle comunità montane e per garantire al personale dipendente la certezza del lavoro presso gli enti locali territoriali.

Di seguito si richiama brevemente il quadro normativo concernente la riforma delle comunità montane e le misure di sostegno che le medesime norme hanno previsto per il personale dipendente delle comunità stesse.

Con la legge regionale 2 agosto 2005, n. 12, recante "Norme per le unioni di comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l'esercizio di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli comuni" all'art. 111 è stata disposta la soppressione delle comunità montane della Sardegna a decorrere dal novantunesimo giorno successivo alla pubblicazione del Piano di riordino degli ambiti territoriali ottimali di cui all'art. 2 della stessa legge.

Il Piano di riordino citato è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna n. 42 del 23 dicembre 2006 (Supplemento straordinario n. 27).

Conseguentemente il 28 dicembre del 2006 questo Assessorato ha trasmesso a tutti i Presidenti delle Comunità montane la nota n. 34455, con la quale si ricordavano le prescrizioni normative a cui le stesse si dovevano attenere (cfr. nota 1 - comma 2 dell'art. 11 ); nota alla quale le comunità hanno dato riscontro nei termini previsti in legge.

L'articolo 11 della legge citata ha stabilito, inoltre, ai commi 4, 5, e 6 (cfr. nota 1 ) che con decreto il Presidente della Regione provvedere ad assegnare i beni, il personale ed i procedimenti in corso agli enti e, secondo i criteri, indicati nel medesimo articolo.

In particolare, riguardo al personale è necessario ricordare che nelle more applicative del comma 5 del citato art. 11 è intervenuta la L.R. n. 4 del 20062 il cui art. 10, comma 4 dispone che una quota fino ad euro 2.000.000 deve essere ripartita fra i comuni singoli o associati e le province che attuano processi di mobilità volontaria e di riorganizzazione per l'inserimento nelle proprie dotazioni organiche del personale delle comunità montane che cessa per effetto dell'applicazione della L.R. n. 12/2005.

In applicazione di tale norma il Servizio degli enti locali, con nota n. 28891 del 3 novembre 2006, ha chiesto alle comunità montane l'elenco dei dipendenti che a quella data avevano già usufruito della mobilità volontaria ovvero che intendessero usufruirne. La medesima richiesta è stata trasmessa anche ai comuni e alle province.

In seguito, ai fini della programmazione della relativa spesa, con deliberazione della Giunta regionale n. 50/25 del 5 dicembre 2006, rimodulata con deliberazione n. 53/11 del 20 dicembre successivo, è stato definito un primo riparto delle somme destinate per il triennio 2006-2008, in base alle istanze pervenute entro l'esercizio finanziario 2006.

Recentemente, infine, l'art. 10 della legge regionale 29 maggio 2007 n. 2 ha dettato nuove disposizioni per il finanziamento del sistema delle autonomie locali stabilendo di far confluire in un fondo unico i fondi di cui a diverse leggi regionali3. Tale fondo il cui stanziamento è pari a complessivi euro 500.000.000 è ripartito per il 91 per cento a favore dei comuni e per il 9 per cento a favore delle province. La stessa norma ha disposto, inoltre, che sia la Giunta regionale a determinare i criteri di assegnazione delle somme sulla base di una quota pari al 40 per cento in parti uguali ai comuni e alle province ed al 60 per cento su base demografica.

In applicazione di tale norma, con deliberazione n. 24/2 del 28 giugno 2007, la Giunta regionale ha approvato il piano di riparto dello stanziamento di cui sopra in favore dei comuni e delle province. In particolare, nella delibera citata, è precisato che sullo stanziamento previsto di euro 500.000.000, per ciascuno degli anni 2007 e 2008, una quota sino a 2.000.000 è riservata, dal comma 4 dell'art. 10 della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4, alla concessione di contributi ai comuni singoli o associati e alle province che inseriscono nelle proprie piante organiche il personale proveniente dalle cessate comunità montane, per mobilità volontaria e conseguentemente tale importo è stato portato in detrazione dallo stanziamento originario.

Il processo di mobilità volontaria del personale è attualmente ancora in itinere, tuttavia si può ragionevolmente affermare che il personale non ancora trasferito potrà trovare collocazione nei comuni e nelle province nel corso del triennio 2006-2008, ovvero nelle unioni di comuni e nelle nuove comunità montane o nelle altre forme associative che si costituiranno ai sensi della citata legge regionale n. 12/2005.

Nelle more dell'emanazione del decreto di assegnazione dei beni, personale e procedimenti in corso, il Presidente della Regione con decreto n. 35 del 26 marzo 2007, ha nominato i commissari liquidatori delle comunità montane di cui all'art. 11,1* comma della L.R. 2 agosto 2005, n. 12 nelle persone dei rispettivi Presidenti in carica al momento della cessazione.

Quanto sopra evidenzia che il percorso individuato è comunque teso a garantire sedi di lavoro certe per il personale dipendente delle comunità montane soppresse.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica all'interrogazione Contu - Licandro - Petrini - Pileri - Rassu sulla delibera adottata dalla Giunta Regionale della Sardegna n. 11/13 del 20 marzo 2007 e sul decreto del Presidente della Regione n. 35 del 26 marzo 2007. (820)

Con riferimento alla nota n. 0001830 del 5.04.2007, relativa all'interrogazione indicata in oggetto, si trasmette copia della relazione tecnica contenente elementi di risposta alla stessa, forniti dagli Uffici della Direzione generale degli Enti locali e Finanze.

Con l'interrogazione in oggetto, concernente la delibera adottata dalla Giunta regionale n. 11/13 del 20 marzo 2007 avente ad oggetto "L.R. 2 agosto 2005 n. 12, art. 11 - Adempimenti straordinari connessi allo scioglimento delle comunità montane" ed il decreto del Presidente della Regione n. 35 del 26 marzo 2007 avente ad oggetto "L.R. 2 agosto 2005 n. 12, art. 11 -Adempimenti straordinari connessi allo scioglimento delle comunità montane - Nomina commissari straordinari liquidatori" i consiglieri regionali indicati in oggetto chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli Enti Locali per sapere:

  1. se i presidenti in pectore prima della scadenza, prevista dalla legge regionale n. 12 del 2005, art. 11 comma 1 abbiano adempiuto a quanto previsto dall'articolo 11, comma 2, della legge medesima;
  2. le ragioni per le quali la delibera di Giunta è stata adottata in scadenza dei termini determinando un ritardo nell'adozione del decreto dì nomina dei commissari straordinari liquidatori e creando di fatto una "vacatio";
  3. in riferimento a quale norma sia elaborata la proposta di nomina;
  4. se sia congruo e opportuno procedere ad attribuire un incarico a soggetti non legittimati a rappresentare un ente per il quale la stessa legge impone la nomina di commissari ad acta;
  5. se la volontà dell'Esecutivo sia ancora quella di applicare una norma che prevede lo scioglimento delle comunità montane e pertanto dare piena esecuzione alla legge regionale n. 12 del 2005, ovvero quello di adottare, attraverso un atto di imperio, un provvedimento, quello della nomina, destituito di ogni fondamento giuridico;
  6. se alla luce del palese contrasto normativo, sia nella volontà del Presidente della Regione adottare un atto di revoca del decreto sopra richiamato al fine di dare luogo ad una corretta operatività ed efficacia della norma.

Con la legge regionale 2 agosto 2005, n. 12, recante "Norme per le unioni di comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l'esercizio di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli comuni" all'art. 11' è stata disposta la soppressione delle comunità montane della Sardegna a decorrere dal novantunesimo giorno successivo alla pubblicazione del Piano di riordino degli ambiti territoriali ottimali dì cui all'art. 2 della stessa legge.

Il Piano di riordino citato è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna n. 42 del 23 dicembre 2006 (Supplemento straordinario n. 27).

Conseguentemente il 28 dicembre del 2006 questo Assessorato ha trasmesso a tutti i Presidenti delle Comunità montane la nota n. 34455, con la quale si ricordavano le prescrizioni normative a cui le stesse si dovevano attenere (cfr. nota 1 - comma 2 dell'art. 11); nota alla quale i Presidenti delle comunità hanno dato riscontro nei termini di legge, trasmettendo la relativa documentazione.

Non è stato pertanto necessario procedere alla nomina dei commissari ad acta prevista dal successivo 3" comma non sussistendone i presupposti.

La medesima disposizione di legge ha, inoltre, stabilito (commi 4, 5, e 6 (cfr. nota 1) che con proprio decreto, il Presidente delta Regione provvedere ad assegnare i beni, il personale ed i procedimenti in corso agli enti e, secondo i criteri, indicati nel medesimo articolo.

Con la successiva legge regionale 7 ottobre 2005, n. 13, recante norme per lo scioglimento degli organi degli enti locali e nomina dei commissari. Modifica alla legge regionale 2 agosto 2005, n. 12 (Norme per le unioni di comuni e le comunità montane), si è disciplinato lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali nei casi previsti dall'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) nonché in ogni altro caso previsto dalla legislazione statale vigente, fatta eccezione per i casi inerenti motivi di ordine pubblico o conseguenti a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso.

Tali casi concernono le interruzioni anticipate delle consiliature degli enti, i quali per la provvisoria gestione, vengono retti da un commissario straordinario fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge.

E' peraltro evidente la diversità della fattispecie in argomento, poiché si tratta non di commissario straordinario che si sostituisce agli organi di governo dell'ente a seguito dello scioglimento degli stessi organi, ma di soppressione dell'ente ope legis. Ne deriva che la nomina intervenuta con il decreto n. 35 del 26 marzo 2007, dei presidenti in carica al momento della soppressione delle comunità, quali commissari straordinari liquidatori del rispettivo ente per i soli affari correnti e con il divieto di porre in essere qualsiasi ulteriore attività, ha rappresentato la soluzione più idonea per accompagnare l'ente nel processo di liquidazione e di chiusura.

Con la deliberazione della Giunta regionale n. 11/13 del 20 marzo 2007 ed il conseguente decreto presidenziale n. 35 del 26 marzo 2007 di nomina dei commissari straordinari liquidatori, si è provveduto ad adottare un provvedimento straordinario al fine di garantire alle comunità in via di scioglimento la continuità dei rapporti contrattuali, dei rapporti di lavoro con il personale dipendente e dei procedimenti in corso quali appalti, gestioni e più in generale di tutti i procedimenti amministrativi in essere, fino all'emanazione dei decreti di cui all'art. 11 della legge regionale n. 12/2005 con i quali si perfezionerà con il trasferimento delle attività, la liquidazione e la regolazione dei rapporti giuridici.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica all'interrogazione Floris Mario - Cherchi Oscar sulle elezioni amministrative nel Comune di Portoscuso. (845)

Con riferimento alla nota n. 0002433 del 4.5.2007, relativa all'interrogazione indicata in oggetto, si trasmette copia della relazione tecnica contenente elementi di risposta alla stessa, forniti dagli Uffici della Direzione generale degli Enti locali e Finanze. Con l'interrogazione in oggetto, concernente le elezioni amministrative nel Comune di Portoscuso, i consiglieri regionali Mario Floris e Oscar Cherchi chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli Enti Locali per conoscere:

  1. le ragioni per le quali il Comune di Portoscuso è stato inserito fra quelli nei quali si dovranno svolgere le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e l'elezione del sindaco, nonostante il consiglio comunale di Portoscuso sia stato sciolto e sia stato nominato il commissario ben oltre la data del 24 febbraio 2007, data entro la quale rientrano i termini perentori previsti dalla legge elettorale vigente;
  2. se intendano emettere nell'immediatezza i necessari provvedimenti di esclusione del Comune di Portoscuso dal prossimo turno elettorale del 27-28 maggio 2007,

In relazione alle questioni sollevate, premesso che le elezioni nel Comune di Portoscuso si sono regolarmente svolte nei giorni del 27 e 28 maggio del corrente anno, si riepilogano sinteticamente i fatti e si forniscono i seguenti chiarimenti.

Il 23 febbraio 2007 nove componenti il consiglio comunale di Portoscuso, metà più uno dei consiglieri, hanno rassegnato contestualmente e personalmente le dimissioni dalla carica, acquisite al protocollo dell'ente nella medesima data e contemporaneamente comunicate all'amministrazione regionale.

Con delibera n. 8/14 del 28 febbraio 2007 la Giunta regionale ha approvato lo scioglimento del consiglio comunale di Portoscuso e con decreto n. 27 del 5 marzo 2007 il Presidente della Regione ha disposto lo scioglimento del Consiglio nominando il Commissario straordinario nella persona del Dott. Emilio Boi.

Con deliberazione n. 11/12 del 20 marzo 2007, la Giunta regionale ha fissato per il 27 e 28 maggio 2007 la data per lo svolgimento delle consultazioni per l'eiezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali in alcuni comuni della Sardegna, tra i quali anche il Comune di Portoscuso.

Con decreto n. 23565/Area II - CE del 26 marzo 2007 il Prefetto della provincia di Cagliari ha convocato i comizi per l'elezione diretta del sindaco e dei consigli comunali nei comuni indicati nell'allegato alla deliberazione della Giunta regionale sopra citata.

Il Comune citato, quindi, è stato inserito nell'elenco dei comuni interessati all'elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale nel turno amministrativo del 2007 poiché l'evento che ha determinato il rinnovo degli organi di governo (le dimissioni di metà più uno dei consiglieri), si è verificato il 23 febbraio del 2007, antecedentemente, quindi, alla data del 24 febbraio 2007. E' necessario ricordare, infatti, che la legge n. 182 del 1991 recante "Norme per lo svolgimento delle elezioni dei consigli provinciali, comunali e circoscrizionali", agli articoli 1 e 2 rispettivamente stabilisce che "le elezioni dei consigli comunali [...] si svolgono in un turno annuale ordinario da tenersi in una domenica compresa tra il 15 aprile ed iM5 giugno se il mandato scade nel primo semestre dell'anno ovvero nello stesso periodo dell'anno successivo se il mandato scade nel secondo semestre", e che "le elezioni dei consigli comunali [...] che devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza del mandato si svolgono nella stessa giornata domenicale di cui all'articolo 1 se le condizioni che rendono necessario il rinnovo si sono verificate entro il 24 febbraio, ovvero nello stesso periodo di cui all'articolo 1 dell'anno successivo, se le condizioni si sono verificate oltre tale data".

Il termine "condizione" utilizzato dal legislatore non può interpretarsi se non come riferimento al verificarsi dell' "evento". Laddove, viceversa, il legislatore avesse voluto riferirsi all'atto amministrativo conclusivo dell'accertamento della fattispecie, l'avrebbe espressamente previsto.

Ciò posto, per il Comune di Portoscuso rileva la data del 23 febbraio 2007 in cui la metà più une dei consiglieri comunali ha rassegnato contestualmente e personalmente le dimissioni, determinando l'ipotesi dissolutoria dell'organo elettivo ai sensi dell'art. 141 comma 1 lett b) n. 3 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, e non già quella del 5 marzo 2007, data nella quale è stato emanato il decreto del Presidente della Regione di scioglimento del Consiglio comunale di Portoscuso e di nomina del commissario straordinario.

Non è pertanto condivisibile l'affermazione dei consiglieri secondo la quale "il consiglio comunale di Portoscuso sia stato sciolto e sia stato nominato il commissario ben oltre la data del 24 febbraio 2007, data entro la quale rientrano i termini perentori previsti dalla legge elettorale vigente" considerata la chiara lettera della norma sopra riportata che espressamente ricollega gli effetti al verificarsi della situazione fattuale.

La deliberazione della Giunta regionale n. 11/12 del 20 marzo 2007 ed il decreto prefettizio n. 23565/Area II - CE del 26 marzo 2007, più sopra richiamati, nella parte in cui includevano anche il comune di Portoscuso, sono stati oggetto di impugnativa davanti al Tribunale amministrativo regionale per supposta violazione degli articoli 1 e 2 della legge 7 giugno 1991 n. 182 sopra citata.

Il Presidente del Tribunale amministrativo si è pronunciato sul ricorso proposto ed ha emesso, ai sensi dell'art. 21 nono comma della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, il provvedimento cautelare provvisorio n. 207/2007 del 17 maggio 2007 con il quale ha respinto l'istanza cautelare di sospensione dei provvedimenti impugnati. Tale decisione è stata, inoltre, confermata dall'ordinanza n. 220/2007 emessa a seguito dell'udienza in Camera di Consiglio del 24 maggio 2007.

Testo dell'interpellanza, delle interrogazioni e della mozione annunziate in apertura di seduta.

Interpellanza Atzeri sull'importazione illegale di animali da macello e la tutela dei prodotti agroalimentari sardi.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- da tempo denuncia l'intollerabile situazione dell'importazione illegale di animali da macello provenienti da altri paesi: porcetti dall'Olanda, capre e pecore dalla Francia, suini dalla Spagna e agnelli dalla Romania e, più in generale, la necessità che siano compiuti i controlli di legge sul fenomeno, sia a tutela degli operatori sardi, sia a tutela dei consumatori e della complessiva immagine turistica della Regione;

- frequentemente, sulle più diffuse fonti di informazione, sono riportati episodi di tale fenomeno ed in generale sulle contraffazioni dei prodotti alimentari sardi, sulla carenza di controlli sanitari e merceologici, secondo logiche e modalità che fanno adombrare persino inadempienze e connivenze degli uffici di controllo a ciò preposti;

- in tal modo viene arrecato un grave danno economico ai produttori agricoli sardi che svolgono la propria attività con onestà, ingenerando così la sfiducia dei consumatori su tutti i prodotti regionali per la scarsa credibilità dei controlli e delle garanzie sanitarie;

- la Regione spende ingenti somme per la promozione dei prodotti tipici sardi, ma per l'inefficienza dei servizi di prevenzione delle ASL e degli altri organismi competenti, si rischia di gettare al vento questo denaro, o ancor peggio, di fare la pubblicità agli imprenditori più truffaldini;

- appare quanto mai necessario verificare se le carenze dei controlli ASL siano dovute a imperizia del controllore o a mancanza di ruolo tecnico di chi dirige il servizio;

RICORDATO che, il 2 maggio 2006, lo scrivente ha presentato una apposita e dettagliata interpellanza sulla importazione di agnelli rumeni spacciati per sardi segnalando fatti, luoghi, persone e circostanze irregolari, indicando persino il nome della ditta che aveva effettuato il trasporto, in tal modo rischiando una esposizione in prima persona e anche eventuali ritorsioni da parte dei trasgressori, e che tuttavia, forse per distrazione, non ha ricevuto alcuna risposta attendibile e soprattutto nulla si è fatto per contrastare l'inquietante fenomeno;

RILEVATO che, il 5 luglio 2007, il titolare della ditta di trasporto bestiame, già segnalato nella succitata interpellanza, è stato arrestato a seguito di un provvedimento del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) nell'ambito di una indagine su un traffico illecito di suini dalla Spagna, in dispregio alle norme fiscali e sanitarie e che ha visto la denuncia di 49 persone e 14 arresti tra imprenditori, veterinari e trasportatori di bestiame, evasione fiscale per 44 milioni di euro, 250 suini sequestrati e distrutti perché affetti da malattia vescicolare, ed altri 330 perché privi di documentazione sanitaria, con ciò confermando quanto a suo tempo denunciato circa la estensione del fenomeno,

chiede di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) cosa è stato fatto e soprattutto cosa intende fare, per contrastare l'elusione dei controlli sulla normativa vigente in tema di trasporti animali nei macelli coinvolti e ripetutamente segnalati anche dalla stampa, a seguito delle segnalazioni riportate nella interpellanza n. 160 del 2 maggio 2006 e delle ulteriori importazioni di agnelli rumeni avvenute nell'aprile del 2007;

2) se non ritenga opportuno e urgente, viste le ripetute e circostanziate segnalazioni di irregolarità ampiamente riportate dalla stampa, sollecitare più puntuali controlli da parte dei veterinari ASL nei macelli dove più frequentemente avvengono queste importazioni e, quindi, procedere anche all'irrogazione di sanzioni nei casi accertati di condotta illecita;

3) se non ritenga il caso di sollecitare urgentemente l'intervento dell'ufficio UVAC (Ufficio veterinario per gli adempimenti comunitari) di Sassari anche per verificare che i settimanali arrivi dei suini olandesi ai macelli siano regolarmente notificati anche per via telematica con il sistema TRACES/ANIMO;

4) se non sia ormai improcrastinabile, visto il ripetersi di tali episodi soprattutto nei macelli nel territorio della ASL n. 8 di Cagliari, chiedere al Direttore generale di questa ASL la revoca dell'incarico di responsabile di struttura complessa;

5) se, infine, dal combinato disposto degli eventi denunciati negli ultimi anni, non sia configurabile la presenza consolidata di una rete criminale (composta di imprenditori, trasportatori, mercanti di morte, controllori pubblici) che ha evidentemente potuto contare sull'impunità e sul silenzio di chi avrebbe dovuto controllare. (257)

Interrogazione Cassano - Pisano, con richiesta di risposta scritta, sulle direttive e i criteri di attuazione del commercio su aree pubbliche (deliberazione della Giunta regionale n. 15/15 del 19 aprile 2007).

I sottoscritti,

PREMESSO che la Giunta regionale anziché risolvere i problemi dei comparto del commercio, ed in particolare dei commercianti ambulanti, adotta provvedimenti punitivi a discapito di una categoria che merita invece particolare attenzione;

PRESO ATTO che in data 19 aprile 2007, con la deliberazione n. 15/15, senza peraltro aver acquisito il parere della competente Commissione consiliare, la Giunta regionale ha definitivamente approvato le direttive ed i criteri di attuazione del commercio su aree pubbliche;

CONSIDERATO che il provvedimento su citato limita la libertà di diritto al subingresso e alla reintestazione dell'autorizzazione e non stabilisce in modo chiaro ed inequivocabile le regole per la conversione delle autorizzazioni amministrative rilasciate dalle province;

CONSTATATO che non sono stati definiti adeguati criteri per lo svolgimento del commercio su aree pubbliche in forma itinerante (spazi, distanze, durata di sosta, ecc.) ed è stata mantenuta una marcata sperequazione nell'attribuzione dei posteggi in favore di altre categorie,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore del turismo, artigianato e commercio per sapere se:

1) abbiano attentamente valutato i danni conseguenti all'adozione in via definitiva delle direttive e dei criteri di attuazione del commercio su aree pubbliche;

2) non ritengano di dover sospendere immediatamente l'efficacia del provvedimento in oggetto, avviare le dovute concertazioni con le categorie interessate ed acquisire il parere della competente Commissione, come richiesto anche dell'organo del Consiglio regionale. (925)

Interrogazione Pisu, con richiesta di risposta scritta, sul nuovo assetto organizzativo territoriale della rete elettrica in Sardegna e le conseguenze negative previste per il territorio della Provincia di Oristano.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- nel quadro della nuova organizzazione territoriale della rete elettrica nazionale è prevista l'istituzione di dipartimenti territoriali di rete che, confermando sostanzialmente le attuali unità territoriali di rete, assumono tuttavia una connotazione "dipartimentale" configurandosi quale centro di responsabilità per tutte le attività della rete di competenza, anche ai fini dei decreti legislativi n. 626 del 1994 e n. 494 del 1996, secondo articolazioni, attività, e caratteristiche organizzative meglio descritte in un documento nazionale datato 3 maggio 2007 ed intitolato "Divisione infrastrutture e reti: il nuovo assetto organizzativo territoriale della rete elettrica";

- nei giorni scorsi si è conclusa in sede regionale la trattativa fra le organizzazioni sindacali e l'Azienda Enel in relazione a tale riorganizzazione che, a far data dalla privatizzazione dell'Ente elettrico nazionale, costituisce la "quinta" fase di riorganizzazione;

- i risultati organizzativi ottenuti per il livello regionale vengono considerati apprezzabili dalle organizzazioni sindacali esclusivamente per l'ottenimento del mantenimento della Zona di Olbia, precedentemente cancellata nella trattativa a livello nazionale, e per il recupero di ulteriori 4 unità operative rispetto alle 11 previste dall'azienda;

- tali risultati non sono considerati accettabili dalle organizzazioni sindacali per quanto riguarda il territorio della Provincia di Oristano, poiché la struttura organizzativa dell'azienda viene ingiustificatamente ridotta operando una suddivisione non più riferita ai parametri previsti dal documento nazionale, che prevede l'adeguamento della struttura organizzativa agli ambiti territoriali provinciali;

- in particolare, non si è tenuto conto della ripartizione territoriale derivante dalla istituzione delle nuove province: i comuni della Planargia, Bosa - Montresta - Modolo - Magomadas - Tinnura - Suni - Flussio - Sagama, sono mantenuti dalla Provincia di Nuoro nell'Unità periferica di Macomer e il Comune di Laconi, unitamente a quello di Genoni, sono ugualmente mantenuti dalla Provincia di Nuoro nell'Unità periferica di Laconi;

- in occasione della riunione del 19 giugno 2007, la delegazione dei sindacati della categoria dei lavoratori elettrici Cgil - Cisl - Uil di Oristano ha deciso di abbandonare il tavolo di confronto per protesta, a seguito della annunciata inamovibile decisione aziendale di porre in chiusura due unità operative (Ghilarza e Ales) accentrando pertanto il coordinamento di tutte le attività unicamente nel capoluogo di provincia;

- la soppressione di tali strutture, oltre a creare difficoltà di gestione territoriale legate alla qualità del servizio elettrico, riduce il presidio di tali aree, dando un chiaro segnale di disinteresse aziendale nei confronti delle popolazioni e delle istituzioni, in particolare delle aree interne, riproponendo quel disagio sociale già espresso in casi analoghi di riorganizzazioni aziendali (vedi scuole dell'obbligo - Telecom - Poste italiane -Ferrovie ecc.);

- l'ulteriore riduzione delle strutture coordinate in loco e la riduzione degli investimenti manutentivi degli impianti, spesso vetusti, provoca una maggiore frequenza dei "fuori servizio" causati da guasti, con ulteriore danno per le popolazioni e per l'ambiente;

CONSIDERATO che:

- in Enel sarda, nel primo semestre del 2007 gli esodi sono quantificabili nella misura del 10 per cento della forza lavoro presente alla fine del 2006 e l'età media del personale è di circa 50 anni;

- l'assenza di strutture ufficialmente riconosciute esonera di fatto l'Azienda anche dai minimi obblighi di ripristino di personale;

- le precedenti esperienze di riorganizzazione inducono a ritenere che ad una soppressione delle strutture diffuse sul territorio, seppur non comportanti nell'immediato trasferimenti di personale, segue invariabilmente nel tempo l'estinzione naturale per progressivo svuotamento, a causa principalmente dei pensionamenti;

- con una più corretta ripartizione territoriale che tenesse conto dei comuni appartenenti alla provincia di Oristano si creerebbe una diversa allocazione organizzativa, evitando la sottrazione dei necessari parametri a tutto vantaggio di strutture non insistenti nella provincia,

chiede di interrogare l'Assessore dell'industria per conoscere:

1) se sia informato della situazione rappresentata;

2) quali iniziative intenda attuare in merito, ed in particolare se non ritenga di attivare le opportune iniziative perché l'Azienda Enel receda dalla programmata soppressione di alcune strutture ed adotti una formale distribuzione territoriale delle proprie strutture coerente con gli ambiti amministrativi delle province. (926)

Interrogazione Pileri, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disagi, sull'indiscriminato aumento delle tariffe e sui licenziamenti relativi al collegamento marittimo La Maddalena - Palau gestito dalla società Saremar.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- il gruppo Tirrenia gestisce, tramite la Saremar, i collegamenti marittimi tra le isole minori e la Sardegna;

- tra i doveri dello Stato e della Regione rientra quello di garantire agli isolani la continuità territoriale non solo con il continente, ma anche tra le isole minori e la Sardegna;

CONSIDERATO che negli ultimi mesi si sono verificati:

- la diminuzione del numero delle corse con gravi disagi per residenti e non;

- un consistente taglio del personale imbarcato con gravi ripercussioni economiche e sociali per la comunità Maddalenina;

- l'ingiustificato, provocatorio, unilaterale aumento indiscriminato delle tariffe sulle tratte considerate che sta causando forti limitazioni agli scambi economici e sociali tra i residenti nell'arcipelago e i comuni limitrofi;

CONSIDERATO, altresì, che:

- tale aumento di tariffe penalizza non solo i residenti ma anche i passeggeri non residenti che si recano alla Maddalena per lavoro o turismo, (il biglietto andata-ritorno Palau -La Maddalena per un auto e due passeggeri è compreso tra 35 e 45 euro);

- le suddette problematiche, collegate al disimpegno del Governo in merito all'attivazione di concrete iniziative di sostegno economico e di sviluppo e alla mancata previsione nella finanziaria regionale di fondi atti a scongiurare il rischio di grave crisi economica che potrebbe derivare dalla dismissione della base Nato, rischiano di indebolire ulteriormente il sistema economico sociale della Maddalena,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore dei trasporti per conoscere e verificare quali azioni formali intenda intraprendere nei confronti della società Saremar per:

1) ripristinare al più presto i collegamenti e il numero di corse necessarie per garantire un efficiente collegamento tra l'Isola di La Maddalena e Palau;

2) garantire il mantenimento dei posti di lavoro dei marittimi imbarcati nella tratta considerata;

3) verificare e proporre la riduzione delle tariffe di trasporto applicate sia per i residenti che per i non residenti. (927)

Interrogazione Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sulla carenza di risorse finanziarie a sostegno del piano antincendio. (928)

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- nell'adozione del piano antincendio la Regione ha omesso di concertare con le parti sociali e i responsabili del volontariato l'adozione di misure volte a migliorare e potenziare le finalità e gli obiettivi preposti al piano stesso;

- da parte dei volontari dell'antincendio sono emerse proprio in questi giorni delle denunce sullo stato dei servizi, laddove i volontari stessi sono costretti a pagarsi di tasca propria le spese per l'approvvigionamento di carburante per le auto di servizio e, essendo privi di radio trasmittenti, le comunicazioni fra di loro e col centro operativo;

CONSIDERATO che, nonostante lo sforzo degli operatori, sia volontari che del servizio forestale regionale, sono emerse proprio in questi drammatici giorni, caratterizzati da incendi che hanno devastato le campagne sarde, carenze organizzative e sui servizi che necessitano di un intervento immediato per far sì che la macchina regionale per la lotta e la prevenzione degli incendi possa funzionare al meglio delle sue possibilità;

RILEVATO che la campagna di prevenzione degli incendi, che negli anni scorsi aveva dato risultati positivi, fa emergere oggi un dato allarmante riguardo la mancata pulizia del sottobosco, delle sterpaglie, delle banchine delle strade e delle pinete che rappresentano una delle ragioni che maggiormente incidono sul propagarsi delle fiamme,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

1) per quale motivo i volontari del servizio antincendio non siano stati forniti delle radio ricetrasmittenti come da loro richiesto;

2) quali siano le risorse destinate all'approvvigionamento dei mezzi antincendio sia per quanto riguarda i volontari che il corpo forestale regionale;

3) quale sia il livello di coordinamento fra tutte le autorità: Corpo forestale, Ente foreste, vigili del fuoco, barracelli e volontari che agiscono nel settore della prevenzione e della lotta agli incendi;

4) quali siano le ragioni che, in questo primo scorcio di stagione estiva, stanno determinando un allarmante aumento del fenomeno e quali siano gli intendimenti della Giunta regionale per contrastare questo flagello che ogni anno devasta le campagne sarde. (928)

Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sul ridimensionamento del presidio antincendi della Guardia forestale a Fenosu.

I sottoscritti,

PREMESSO che, nelle more del Piano regionale antincendi per 1'anno 2007, al fine di ridurre i costi di gestione dell'apparato regionale per la lotta agli incendi, il presidio della Guardia forestale di stanza presso l'aeroporto di Fenosu, nel Comune di Oristano, è stato pesantemente ridimensionato: a differenza degli anni passati, al presidio non è stato assegnato un Elitanker, ma un piccolo elicottero con una capacità di appena 500 litri;

CONSIDERATO che, nelle giornate di ieri e oggi, in tutta la Sardegna centro-meridionale sono divampati numerosi incendi che hanno causato danni ingenti;

SOTTOLINEATO che, nella giornata di ieri, nelle campagne intorno all'aeroporto di Fenosu si è sviluppato un incendio che ha devastato un'area di ben 500 ettari, con gravissimi danni alle colture e agli allevamenti presenti nell'area e rischi per le abitazioni e per la popolazione;

VALUTATO che, per la sua particolare posizione geografica, il presidio antincendi di Fenosu è in grado di servire gran parte dell'Isola se dotato di mezzi adeguati,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente affinché riferiscano:

1) per quali ragioni si è ritenuto di ridimensionare il presidio antincendi di Fenosu;

2) quali misure la Giunta regionale intende adottare, alla luce dei numerosi e devastanti incendi divampati negli ultimi due giorni, al fine di modificare il Piano regionale antincendi, rivelatosi gravemente inadeguato;

3) quali misure la Giunta regionale intende adottare, anche attraverso il reperimento di nuove risorse, al fine di potenziare il presidio antincendi di Fenosu, dotandolo di mezzi adeguati a servire l'area limitrofa, che si è dimostrata essere a grave rischio, e a coprire con tempi di intervento sufficientemente rapidi almeno l'intera fascia centro-meridionale della Sardegna. (929)

Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sulla short list per attività di supporto per la programmazione, l'attuazione, il monitoraggio e la sorveglianza degli accordi di programma quadro.

I sottoscritti,

PREMESSO che il 29 giugno 2007 è stata resa nota la short list relativa al bando indetto dalla Direzione generale della Presidenza della Regione per attività di supporto per la programmazione, l'attuazione, il monitoraggio e la sorveglianza degli accordi di programma quadro, regolamentata dal Piano operativo dell'Accordo di programma quadro "Azioni di sistema" gestito dal Servizio affari regionali e nazionali della stessa Direzione generale;

CONSIDERATO che i posti di consulenti specialisti di elevata professionalità, richiesti dal Piano operativo di cui sopra, da coprire attingendo dalla short list sono complessivamente 51, di cui 38 posti da consulente senior e 13 da consulente junior;

VERIFICATO che la short list resa nota il 29 giugno u.s. comprende ben 483 esperti, di cui 242 senior e 241 junior;

VALUTATO che una simile sproporzione tra il numero di candidati ammessi alla short list e il numero di posti da coprire non offre sufficienti garanzie relativamente all'adeguatezza dei candidati stessi a ricoprire gli incarichi oggetto della selezione, né sulla reale applicazione di criteri meritocratici;

SOTTOLINEATO che la short list non è articolata per aree di esperienza professionale, come esplicitamente previsto dal bando di selezione;

RAMMENTATO che il Piano operativo, in materia di titoli preferenziali, dà priorità a quelli relativi a esperienze professionali concernenti i principali strumenti normativi e programmatici della politica degli investimenti pubblici (programmazione, monitoraggio, valutazione),

chiedono di interrogare il Presidente della Regione affinché riferisca:

1) se ritiene che l'elevato numero di candidati ammessi alla short listi in rapporto al numero di posti da coprire sia stato determinato da una non puntuale definizione o applicazione dei criteri di selezione;

2) per quale ragione non si è ritenuto di rispettare il dettato del bando di selezione, articolando la short list per aree di esperienza professionale;

3) se sono stati adeguatamente accertati e verificati i titoli preferenziali richiesti dal Piano operativo e se è stata valutata la loro reale attinenza e coerenza con i compiti da assolvere;

4) se i titoli di studio, in particolar modo quelli post-laurea, sono stati valutati nominalmente o in rapporto ai profili professionali richiesti nella selezione;

5) se l'esperienza diretta con la pubblica amministrazione è stata valutata in rapporto al settore di impiego previsto;

6) se ritiene che l'esibizione, da parte dei candidati, di titoli di studio post-laurea generici e la loro appartenenza a un qualsiasi settore della pubblica amministrazione può aver portato a una short list così ampia in rapporto ai posti da coprire. (930)

Interrogazione Caligaris, con richiesta di risposta scritta, sulla dotazione del sintetizzatore vocale ad una ammalata di SLA a Carbonia.

La sottoscritta,

RICHIAMATA l'interrogazione presentata il 24 aprile sull'assistenza domiciliare e sulla dotazione di sintetizzatori vocali e sussidi tecnico-sanitari agli ammalati di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), presentata il 24 aprile 2007, ed ancora in attesa di risposta;

APPRESO che:

- la signora Vincenza Tiddia, domiciliata a Carbonia, ammalata di SLA e tracheotomizzata da quattro anni, non riesce più, per l'aggravarsi della malattia, a comunicare con i familiari e con il personale medico e infermieristico;

- il fratello, Franco Tiddia che l'assiste, si è rivolto ai mass media lanciando un drammatico appello perché la sorella possa ottenere in dotazione un sintetizzatore vocale;

RILEVATO che la famiglia Tiddia non è nelle condizioni economico-finanziarie per poter acquistare l'apparecchiatura;

SOTTOLINEATO che:

- il Servizio sanitario nazionale, secondo gli impegni assunti dal Ministro della salute, deve fornire agli ammalati di SLA che lo richiedono il sintetizzatore vocale;

- alcune ASL della Sardegna si limitano a mettere a disposizione un modesto contributo in denaro per l'acquisto del macchinario;

CONSIDERATO che occorre evitare il ricorso a manifestazioni pubbliche di disagio per esigere il rispetto dei diritti del malato tenendo conto innanzitutto della dignità della persona;

PREOCCUPATA che non si determinino condizioni di disparità di trattamento tra ammalati della stessa patologia,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:

1) se non intenda attuare un immediato intervento nei confronti dell'ASL di Carbonia perché la signora Vincenza Tiddia sia dotata di un sintetizzatore vocale che le consenta di comunicare;

2) lo stato di attuazione in Sardegna dell'impegno assunto dal Ministero di garantire a tutti coloro che lo richiedano il sintetizzatore vocale;

3) quanti siano in Sardegna, secondo i diversi stadi della malattia degenerativa, gli affetti da sclerosi laterale amiotrofica ;

4) se non ritenga opportuno sollecitare i direttori generali delle ASL a fornire agli ammalati di SLA un'ampia e dettagliata informazione sul tipo di assistenza domiciliare indispensabile per la gravità della malattia. (931)

Interrogazione Cherchi Oscar E Floris Mario, con richiesta di risposta scritta, sul parco del Monte Arci.

I sottoscritti,

PREMESSO che fino a un anno fa esisteva e si parlava spesso di un progetto per la realizzazione di un parco naturalistico a Monte Arci, un parco capace di conciliare le esigenze ambientali con i bisogni delle popolazioni della Marmilla e del Campidano oristanese;

CONSIDERATO che la Commissione regionale all'ambiente e l'ex Assessore regionale Tonino Dessì avevano avuto diversi incontri con i sindaci del territorio, garantendo altresì un confronto con le popolazioni locali;

CONSTATATO che il confronto tra le istituzioni e le comunità locali non è mai avvenuto e che sul problema parco Monte Arci è calato un assordante silenzio, tanto che il parco sembra solo una realtà virtuale e che il percorso per la sua creazione risulta di fatto bloccato;

RILEVATO che una gestione condivisa del parco sarebbe essenziale per scongiurare un possibile "saccheggio" e la lenta rovina del patrimonio naturalistico custodito in quest'angolo di Sardegna; un parco sarebbe inoltre una buona occasione per creare nuove opportunità di sviluppo in una zona in cronica crisi come questa dell'interno Sardegna;

PRESO atto che la finanziaria regionale 2007 autorizza per l'anno in corso la spesa di 4 milioni di euro per la realizzazione di parchi, riserve e monumenti naturali regionali, da istituirsi ai sensi della legge regionale n. 31 del 1989,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente:

1) per sapere quale sia lo stato dell'arte sulla creazione del parco del Monte Arci;

2) per capire se effettivamente il governo regionale ha intenzione di concretizzare il progetto, dando seguito alle promesse fatte e creando finalmente un parco che sappia tutelare l'ambiente e al tempo stesso promuovere nuove occasioni di crescita economica e occupazionale, tanto più importante in una zona dell'interno non certo prospera. (932)

Interrogazione Cachia, con richiesta di risposta scritta, sulla Valutazione d'impatto ambientale (VIA) della strada Borore-Olbia, relativamente al IV lotto (circonvallazione di Alá-bivio per Padru).

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- le zone interne dell'Isola non dispongono di viabilità adeguata, deficit che determina una condizione di preoccupante isolamento e rende più difficile, se non impossibile, qualunque prospettiva di sviluppo economico e sociale del territorio;

- tale condizione è particolarmente sofferta nell'area compresa tra Buddusò e Alà, sul versante della Gallura, il cui sviluppo costiero, a tutti noto, rischia di determinare una profonda frattura con le popolazioni delle zone interne ed appare in totale disaccordo col principio di riequilibrio sollecitato dalla politica e dalla programmazione regionale;

. per rimediare in parte a questo insostenibile "gap" è stata progettata, a suo tempo, la strada Borore-Olbia, destinata a servire un vasto territorio con una strada di facile collegamento;

- le zone montane attraversate, fortemente accidentate, hanno richiesto un notevole impegno di progettazione, considerato l'attraversamento di aree boschive e di forti dislivelli;

CONSIDERATO CHE:

- una parte della strada, da Borore ad Alà dei Sardi è stata realizzata e che l'ultimo tratto, da Alà a Buddusò, è ancora in attesa di collaudo;

- il tratto successivo (quarto lotto, circonvallazione di Alà-bivio provinciale di Padru) è già stato finanziato (30 milioni);

- esiste la concreta possibilità (Assessorato dei lavori pubblici) della sistemazione del collegamento dal bivio per Padru alla "131 Dcn", completando provvisoriamente un'opera dalla quale i territori interni interessati trarrebbero indiscussi benefici;

APPRESO CHE:

- il progetto del tratto Alà-bivio Padru è ora sottoposto all'esame di VIA ed esiste (delibera di giunta del giugno 2007) una "opzione zero", cioè l'ipotesi, in caso di giudizio negativo, di non proseguire nella realizzazione dell'opera, che sarebbe ridotta dal tracciato originario (Borore-Olbia) al solo tratto realizzato (Borore-Alà);

- si potrebbe ipotizzare un percorso alternativo, di minore impatto ambientale, ma col rischio di rinviare i lavori nel tempo e mettere a rischio il finanziamento;

PRESO ATTO:

- della preoccupazione manifestata dalle popolazioni interessate, in particolare quelle di Alà e del Goceano, che chiedono con forza di uscire da un secolare isolamento, il cui handicap è facilmente calcolabile;

- dello sforzo intrapreso da tempo dalle amministrazioni locali e da associazioni private per creare un'immagine positiva della zona e favorire flussi di visitatori, dai quali possano avvantaggiarsi scambi culturali e commerciali (si dà merito alla società sportiva Alasport di Alà di aver fatto nascere una delle manifestazioni sportive più autorevoli a livello internazionale nel settore del cross e di grande richiamo);

RICONOSCIUTO l'impegno dell'Assessorato dei lavori pubblici a realizzare l'opera per le finalità suddette, utilizzando, per il collegamento con la "131 Dcn" anche i fondi del Cipe 3,

tutto ciò premesso, chiede d'interrogare l'Assessore della difesa dell'ambiente per sapere se:

1) esista un'ipotesi di percorso alternativo del tratto circonvallazione di Alà-bivio Padru e se tale ipotesi sia nella fase di studio di tracciato o, in caso contrario, se i tempi previsti per farlo siano stati definiti;

2) esista, da parte della Giunta regionale, una reale volontà di realizzare l'opera, la cui importanza è ampiamente motivata e riconosciuta;

3) la legittima preoccupazione della salvaguardia ambientale debba essere comunque coniugata con le aspettative e, soprattutto, le irrinunciabili esigenze della popolazione;

4) i finanziamenti previsti per il lotto circonvallazione Alà-bivio Padru vengano mantenuti e non dirottati verso altre opere pubbliche;

5) le popolazioni interessate siano state o saranno interpellate nell'eventuale definizione del nuovo tracciato. (933)

Interrogazione Floris Mario - Cherchi Oscar, con richiesta di risposta scritta, sulle somme recuperate dagli enti locali per mancata impegnabilità nel 2006 e sul loro reimpiego nel 2007.

I sottoscritti,

PRESO ATTO che la legge regionale 28 dicembre 2006, n. 21 (Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione 2007 e disposizioni per la chiusura dell'esercizio 2006), all'articolo 2, comma 5, espressamente prevede: "Le somme recuperate dagli enti locali per mancata impegnabilità a' termini di legge e le relative residue somme sussistenti in conto residui del bilancio regionale, possono essere utilizzate, entro il 31 dicembre 2007, in gestione diretta dall'Amministrazione regionale per il conseguimento delle finalità per le quali furono agli stessi enti assegnate.";

CONSIDERATO che sono ormai trascorsi sette mesi, oltre la metà dell'anno 2007, quindi un tempo sufficientemente congruo per adottare i provvedimenti necessari conseguenti,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per sapere:

1) quali sono le somme assegnate agli enti locali e non impegnate a' termini di legge al 31 dicembre 2006, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, della legge regionale n. 21 del 2006;

2) quali provvedimenti intenda adottare perché dette somme siano utilizzate entro il 31 dicembre 2007 direttamente dall'Amministrazione regionale per il conseguimento delle finalità per le quali le stesse furono agli stessi enti assegnate. (934)

Mozione Capelli - La Spisa - Randazzo Alberto - Artizzu - Vargiu - Ladu - Farigu - Cuccu Franco Ignazio - Milia - Diana - Lombardo - Cherchi Oscar - Gallus - Dedoni - Randazzo Vittorio - Amadu - Pisano - Moro - Sanna Matteo - Contu - Licandro - Cappai - Petrini - Liori - Rassu - Pileri - Sanjust - Murgioni sulle deliberazioni della Giunta regionale n. 36/7 del 5 settembre 2006 di approvazione del Piano paesaggistico regionale, n. 22/3 del 24 maggio 2006 di adozione del Piano paesaggistico regionale e n. 59/36 del 13 dicembre 2005 di approvazione della proposta del Piano paesaggistico regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTE le deliberazioni della Giunta regionale n. 59/36 del 13 dicembre 2005, n. 22/3 del 24 maggio 2006 e n. 36/7 del 5 settembre 2006 di approvazione della proposta del Piano paesaggistico regionale (PPR), di adozione del Piano e di approvazione definitiva del Piano;

VISTA, in particolare, la deliberazione n. 36/7 del 5 settembre 2006 che approva testualmente come segue il Piano paesaggistico regionale "Primo ambito omogeneo, composto dai seguenti elaborati, depositati agli atti della Direzione generale della Presidenza della Regione:

a) una relazione generale (articolata in relazione introduttiva, relazione del comitato scientifico, relazione tecnica generale, schede e glossario) e relativi allegati, che motiva e sintetizza le scelte operate dal PPR;

b) n. 2 carte in scala 1:200.000, contenenti la perimetrazione degli ambiti di paesaggio costieri e la struttura fisica (Tav. 1.1 e 1.2);

c) n. 1 carta in scala 1:200.000 illustrativa dell'assetto ambientale (Tav. 2);

d) n. 1 carta in scala 1:200.000 illustrativa dell'assetto storico-culturale (Tav. 3);

e) n. 1 carta in scala 1:200.000 illustrativa dell'assetto insediativo (Tav. 4);

f) n. 1 carta in scala 1:200.000 illustrativa delle aree gravate dagli usi civici (Tav. 5);

g) n. 141 carte in scala 1:25.000 illustrative dei territori ricompresi negli ambiti di paesaggio costieri;

h) n. 27 schede illustrative delle caratteristiche territoriali e degli indirizzi progettuali degli ambiti di paesaggio costieri corredate da 27 tavole cartografiche in scala 1:100.000 e dall'atlante dei paesaggi;

i) n. 38 carte in scala 1:50.000 relative alla descrizione del territorio regionale non ricompreso negli ambiti di paesaggio costieri;

l) le norme tecniche di attuazione e relativi allegati.";

RILEVATO che gran parte dei documenti costitutivi del PPR sono indicati in modo generico ("schede") o indeterminato (i "relativi allegati" alla relazione ed alle norme tecniche di attuazione (NTA)), con la conseguenza che non è possibile ricavare quante sono le "schede", né il loro oggetto, né ancora quali e quanti sono gli allegati alla relazione ed alle NTA ed il loro oggetto;

EVIDENZIATO che non è, quindi, possibile ricostruire con esattezza il contenuto del PPR e dei suoi elaborati, stante la mancata puntuale indicazione dei medesimi e stante la mancata pubblicazione integrale del PPR, essendo state pubblicate solo le relative norme tecniche di attuazione;

SEGNALATO, a riprova dell'impossibilità di ricostruire con esattezza il contenuto del PPR e dei suoi allegati, a mero titolo esemplificativo che, alla pagina 172 della relazione tecnica generale, è menzionato un "registro dei beni" (paesaggistici ed identitari) "… allegato al PPR …" nel quale sarebbero inseriti circa 12.000 beni o siti georiferiti, a ciascuno dei quali sarebbe legata una scheda descrittiva e che, tuttavia, tali circa 12.000 pagine, relative ai menzionati 12.000 beni, non risultano da nessuna parte, non essendo né allegate alla delibera e neanche tra i documenti "…depositati agli atti della Direzione generale della Presidenza …", né pubblicate sul sito e, nonostante ciò, sono definite dalla relazione "… allegato al PPR …";

CHIARITO che la precisa identificazione ed identificabilità dei documenti che costituiscono il PPR corrisponde ad una elementare esigenza di certezza del diritto, essendo di tutta evidenza che i documenti che lo compongono devono essere tutti identificati in modo puntuale ed immutabile, non suscettibile di modificazioni incontrollate;

CONSIDERATO che tale assoluta incertezza ed impossibilità di ricostruire il PPR ed il suo contenuto è emersa dalla stessa documentazione depositata dalla Regione Sardegna nei giudizi pendenti nanti il TAR Sardegna avverso il medesimo PPR posto che (a titolo esemplificativo):

- gran parte dei documenti prodotti dalla Regione Sardegna (relazione, relazione del Comitato scientifico, relazione tecnica generale, tavole, carte e schede) non recano nessuna firma né autenticazione;

- le tavole riportanti la scala 1:25.000 (relative agli ambiti costieri) sono ben 218, mentre la deliberazione della Giunta regionale n. 59/36 del 13.12.2005 attesta di averne approvato soltanto 141. Inoltre, nel supporto informatico CD-R depositato in giudizio sempre dalla Regione, sono contenute 217 tavole in scala 1:25.000 relative ai territori costieri;

- le 38 tavole riportanti la scala 1:50.000 benché il loro numero di 38 coincida col numero delle tavole 1:50.000 dichiarate nella deliberazione della Giunta regionale n. 59/36 del 13 dicembre 2005, nel CD-R depositato dalla Regione sono contenute 39 tavole in scala 1:50.000 relative ai territori non costieri;

- sono state inoltre prodotte in cartaceo 29 carte riportanti la scala 1:100.000 che non risultano affatto tra gli elaborati della proposta di PPR che la deliberazione della Giunta regionale n. 59/36 del 13.12.2005 attesta di aver approvato. Peraltro, nel CD-R depositato dalla Regione sono contenute 27 tavole in scala 1:100.000;

- sempre il CD-R depositato dalla Regione contiene, tra l'altro: (a) una cartella denominata "Ambiti costieri 1_100.000" all'interno della quale vi sono n. 27 tavole in scala 1:100.000 del tutto estranee al contenuto dello schema-proposta di PPR approvato con delibera della Giunta regionale n. 59/36 del 13.12.2005, come indicato nel dispositivo della stessa delibera; (b) nella cartella denominata "Territori non costieri 1_50.000" vi sono 39 tavole in scala 1:50.000, mentre la Giunta regionale con la delibera del 13 dicembre 2005 attesta di averne approvato soltanto 38; (c) nella cartella denominata "Ambiti costieri 1_25.000" vi sono 217 tavole in scala 1:25.000, mentre la Giunta regionale con la delibera del 13 dicembre 2005 attesta di averne approvato soltanto 141;

- è stata prodotta una gran mole di tabulati su fogli A3, del tutto privi di firma e di autentica­zione, e perfino di alcuna indicazione di paternità amministrativa, che non risultano approvati con nessuna delle tre deliberazioni della Giunta regionale e che non possono scaturire da alcun verbale né del Comitato di indirizzo e coordinamento, né del comitato scientifico, né del gruppo di lavoro interassessoriale, avendo il Direttore generale della pianificazione urbanistica territoriale e vigilanza edilizia certificato che le sedute di tali comitati e gruppo di lavoro non sono state verbalizzate;

- un altro CD-R depositato dalla Regione contiene, tra l'altro, alcuni documenti ("Glossario", "RELAZIONE_AMBITI") che risultano del tutto estranei al contenuto del PPR adottato con delibera della Giunta regionale n. 22/3 del 24 maggio 2006, come indicato nel dispositivo della stessa deliberazione;

- le tavole riportanti la scala 1:25.000 (relative agli ambiti costieri) sono ben 216 (due in meno di quelle depositate con la delibera della Giunta regionale n. 59/36 del 13 dicembre 2005 e una in meno di quelle depositate con la delibera della Giunta regionale n. 22/3 del 24 maggio 2006), mentre la deliberazione della Giunta regionale n. 36/7 del 5 settembre 2006 attesta di averne approvato soltanto 141; anche nel supporto informatico CD-R depositato dalla Regione risultano 218 tavole in scala 1:25.000 relative ai territori costieri;

- le tavole riportanti la scala 1:50.000 (relative ai territori non costieri) sono soltanto 37, mentre la deliberazione della Giunta regionale 36/7 del 5.9.2006 attesta di averne approvate 38; invece, nel già citato CD-R risultano 39 tavole in scala 1:50.000 relative ai territori non costieri;

- il Direttore generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia ha formalmente certificato in giudizio che le riunioni del comitato d'indirizzo e coordinamento, del comitato scientifico e del gruppo di lavoro interassessoriale non sono state verbalizzate; infine, i "verbali degli incontri tecnici di verifica svolti dall'Ufficio con i comuni" non sono "verbali" e non sono autenticati;

RILEVATO che i documenti, tavole e carte prodotti in giudizio dalla Regione Sardegna non sono solo su supporto cartaceo, ma per la maggior parte su supporto informatico e che sembrerebbe che alcuni file contenuti nei relativi CD-R presentino l'anomalia di risultare "creati" ovvero "salvati" successivamente al 5 settembre 2006, data in cui il PPR è stato approvato definitivamente dalla Giunta regionale, ciò che confermerebbe l'assoluta incertezza in ordine al contenuto effettivo del PPR approvato il 5 settembre 2006 e l'impossibilità di ricostruire con esattezza il contenuto del medesimo Piano e dei suoi elaborati;

CONSIDERATO che, da tutto quanto sopra esposto, risulta che le deliberazioni della Giunta regionale di approvazione della proposta del Piano, di adozione del Piano e di approvazione definitiva del Piano sono palesemente illegittime ed anzi radicalmente nulle per difetto di un loro elemento assolutamente essenziale, e cioè per essere prive con la sola eccezione, delle 6 cartografie in scala 1:200.000 precisamente indicate alle lettere b), c), d) e) ed f) del dispositivo della deliberazione del 5 settembre 2006, dell'elencazione completa, dettagliata e precisa, tale da identificarli in modo assolutamente univoco e da garantirne l'immutabilità ed insostituibilità, dei documenti e cartografie costituenti il Piano paesaggistico regionale rispettivamente con esse proposto, adottato, e definitivamente approvato;

RIBADITO che quelli di cui sopra non sono dei rilievi meramente formali, posto che la precisa identificazione ed identificabilità dei documenti che costituiscono il PPR, i quali contribuiscono a dettare, unitamente alle norme tecniche di attuazione che li richiamano, la disciplina del territorio generale, corrisponde ad una elementare esigenza di certezza del diritto nell'interesse dei cittadini che sottostanno alle prescrizioni del medesimo PPR,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

al rispetto dell'esigenza fondamentale della certezza del diritto e della tutela dei cittadini annullando, in via di autotutela, le deliberazioni della Giunta regionale n. 36/7 del 5 settembre 2006 di approvazione del Piano paesaggistico regionale, n. 22/3 del 24 maggio 2006 di adozione del Piano paesaggistico regionale e n. 59/36 del 13 dicembre 2005 di approvazione della proposta del Piano paesaggistico regionale, non essendo possibile ricostruire il testo del PPR effettivamente approvato dalla Giunta regionale. (131)