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Resoconto della seduta n. 228 del 08/09/2006



Allegati seduta

esto delle interrogazioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulle bonifiche nelle aree minerarie dismesse, sullo sviluppo delle stesse e sul ruolo dell'Igea e del Parco geominerario.

Il sottoscritto,

premesso che:

- il Presidente della Regione sarda Renato Soru, in occasione della visita del Ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, avrebbe dichiarato "Vogliamo far vedere al Ministro una vasta parte della Regione abbandonata dalle attività produttive da oltre 20 anni, dove sono state lasciate devastazioni ambientali e fonti d'inquinamento che ci preoccupano e che dopo decenni vanno risolte";

- la Giunta regionale ha bandito una gara per la riqualificazione e riuso a fini turistici delle aree minerarie dismesse;

- la Regione ha conferito un incarico allo studio Herzog & De Meuron per uno "studio su come articolare l'architettura ed il programma per attività locali e turistiche" nell'area di Monteponi ad Iglesias;

- la Giunta regionale ha chiesto al Governo di conferire al Presidente della Regione poteri straordinari di commissario per l'emergenza ambientale delle aree del Geoparco per accelerarne e razionalizzarne la bonifica ambientale;

- il Presidente si è dichiarato "certo che il Ministero dell'ambiente avrà a disposizione fondi per le bonifiche, per finanziare quelle per i siti d'interesse nazionale e quindi anche per la Sardegna e che la Regione continuerà a fare la sua parte per bonificare quei territori";

- il Presidente avrebbe sottolineato la necessità di far intervenire nelle bonifiche i soggetti che si sono resi responsabili dell'abbandono dei territori su cui si è svolta l'attività mineraria, come ad esempio l'ENI;

- l'Igea, istituita per gestire la realizzazione delle opere di messa in sicurezza degli impianti e di riassetto ambientale, secondo quanto previsto dall'articolo 9 della Legge 30 luglio 1990, n. 221, nelle aree interessate dalle attività minerarie delle società controllate dall'EMSA, non è stata mai messa nelle condizioni di operare con efficienza;

considerato:

- che dal 1997 esiste uno studio di fattibilità economica e tecnica per il recupero del compendio minerario di Monteponi e Masua finalizzato alla realizzazione di nuovi insediamenti produttivi e per attività culturali e sociali, ai sensi della Legge n. 221 del 1990, firmato dall'ing. Luciano Deplano e dall'arch. Felicia Bottino, incaricata dell'organizzazione degli strumenti urbanistici;

- il bando libero Archeologia industriale, misura 2.2, la cui graduatoria è stata pubblicata sul BURAS n. 25 del 21 agosto 2003 (Iglesias risultava tra le prime quattro amministrazioni comunali beneficiate);

- il 2° bando relativo agli itinerari turistici integrati - Archeologia mineraria; il Comune di Iglesias era stato ammesso come unico beneficiario (BURAS n. 12 del 24 aprile 2003) per un importo complessivo di euro 4.218.094,15, relativo alla riqualificazione a fini turistici del compendio minerario di Monteponi;

- che la Regione Sardegna aveva sottoscritto, nell'anno 2003, due convenzioni con le Agenzie sviluppo Italia e Italia navigando;

preso atto:

- della legge regionale 4 dicembre 1998, n. 33, recante "Interventi per la riconversione delle aree minerarie e soppressione dell'Ente minerario sardo";

- dei provvedimenti di istituzione del Parco geominerario;

- del fatto che il 21 dicembre 2006 scadrà la convenzione regionale che riguarda i lavoratori dell'Ati Ifras impegnati nel Parco geominerario e che centinaia di lavoratori saranno considerati in esubero;

- che risultano ancora estremamente confusi i rapporti tra Igea, ATI Ifras, Geoparco, comuni, Provincia, Regione;

verificata la totale assenza di concertazione con le autonomie locali, i sindacati e le associazioni di categoria;

preso atto altresì che il Presidente, con le dichiarazioni citate in premessa e ricordando gli oltre 20 anni di abbandono di ogni strategia di sviluppo del Sulcis-Iglesiente, ha riconosciuto il disastro ambientale ed il fallimento della politica del governo regionale del centro sinistra, guidato anche da Antonello Cabras e da Federico Palomba,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:

1) se non ritenga opportuno convocare una conferenza regionale per le aree minerarie dismesse;

2) se non ritenga necessario proporre un ambito di coordinamento tra le direzioni generali degli Assessorati e Ministeri competenti;

3) se non ritenga opportuno delegare i sindaci dei poteri straordinari per l'emergenza ambientale delle aree del Geoparco e, comunque, come intende coinvolgere le comunità locali;

4) quali misure intende adottare la Giunta per chiedere il risarcimento dei danni ambientali allo Stato;

5) quale è lo stato della procedura relativa alla vendita del compendio di Masua, Monte Agruxau e Ingurtosu;

6) se era a conoscenza dello studio di fattibilità economica e tecnica per il recupero del compendio minerario di Monteponi e Masua del 1997 e cosa intende fare per coordinare quello studio con quelli commissionati attualmente dalla Regione;

7) quali iniziative intende intraprendere la Giunta per consentire all'Igea di svolgere il ruolo assegnato dalla legge regionale n. 33 del 1998. (594)

Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sulla gara d'appalto per uno studio di fattibilità relativamente all'inventario dei beni e delle risorse delle società Fms e FdS e al risanamento aziendale delle due società.

I sottoscritti,

premesso che:

- il 17 agosto u.s. è stato pubblicato sul sito Internet della Regione il bando relativo a una gara d'appalto per l'affidamento dell'elaborazione di uno studio di fattibilità così intitolato: "Valutazione dello stato di conservazione e della consistenza e stima dei valori dei beni e delle risorse relative alle ferrovie in concessione ed al patrimonio delle Aziende già concessionarie, ora gestioni governative: Ferrovie della Sardegna (FdS) e Ferrovie meridionali sarde (Fms). Analisi della situazione economico-finanziaria ed individuazione e definizione 3degli eventuali fabbisogni finanziari necessari ai fini del risanamento tecnico-economico delle attività di trasporto e delle aziende in questione";

- la scadenza dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara è fissata per il 15 settembre p.v.;

- la gara d'appalto riguarda due aziende di fondamentale importanza per il trasporto pubblico locale sardo e pertanto il buon senso suggerisce che non dovrebbe essere soggetta a procedure affrettate o superficiali;

considerato che:

- stando a quanto riferiscono operatori del settore potenzialmente interessati a prendere parte alla gara d'appalto, la Regione non avrebbe provveduto alla pubblicazione dell'avviso di gara sui quotidiani regionali, ma solo su quelli nazionali;

- la pubblicazione dell'avviso di gara è avvenuta in un periodo tradizionalmente dedicato alle ferie estive, durante il quale numerose aziende private interrompono del tutto le loro attività;

- non si può pertanto affermare che la Regione abbia provveduto a dare adeguata pubblicità alla gara d'appalto, in particolare nei confronti delle aziende sarde;

- alla luce di tutto ciò, il termine del 15 settembre p.v. per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara appare eccessivamente breve e potrebbe non consentire la partecipazione di tutte le aziende interessate,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale dei trasporti affinché riferisca se:

1) la Regione ha provveduto, ai sensi della legislazione in vigore e di una corretta prassi che assicuri pari condizioni di accesso a tutte le aziende interessate a partecipare alla gara, a un'adeguata pubblicità dell'avviso di gara;

2) non ritenga opportuno riaprire i termini per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara d'appalto, al fine di consentire alle aziende che fossero venute a conoscenza della sua esistenza con eccessivo ritardo di potervi comunque prendere parte. (595)

Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sul concreto rischio che nel territorio della Sardegna possa propagarsi un'epidemia di tubercolosi.

I sottoscritti,

premesso che, nel mese di agosto, si è verificato nella città di Sassari un focolaio di tubercolosi che ha interessato non meno di undici bambini in età scolare, i quali frequentano le scuole elementari della città;

rammentato che la tubercolosi è una malattia contagiosa che può avere conseguenze assai gravi sull'organismo umano e che necessita di cure lunghe e complesse;

considerato che i flussi migratori incontrollati e i traffici commerciali con i Paesi extra-europei, non soggetti a un'adeguata profilassi né ad alcuna forma di monitoraggio medico, sono veicolo di potenziale contagio non solo per quanto concerne la tubercolosi ma anche relativamente ad altre patologie tenute normalmente sotto stretto controllo sul territorio nazionale, ma che rischiano di incorrere in recrudescenze in seguito all'ingresso nel Paese di persone infette o di animali che possono costituire veicolo di contagio;

valutato che anche nei luoghi in cui la tubercolosi appare sotto controllo, restano possibili casi di recrudescenza, come è già accaduto in Sardegna in tempi relativamente recenti per quanto riguarda la tubercolosi bovina, i cui focolai manifestatisi nell'Isola hanno determinato il blocco temporaneo delle esportazioni con conseguenti, gravi ripercussioni sull'economia regionale;

preso atto che esistono in Sardegna strutture sanitarie incaricate della profilassi contro la tubercolosi, con particolare riferimento ai bambini in età scolare,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale affinché riferisca se le strutture sanitarie di profilassi di cui sopra sono tuttora operative e quali ulteriori misure di profilassi e monitoraggio la Giunta regionale intende adottare al fine di evitare che il focolaio tubercolotico manifestatosi nella città di Sassari possa estendersi all'intero territorio regionale fino ad acquisire carattere epidemico. (596)

Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sul vincolo paesaggistico cui sarebbe stata sottoposta l'area dei Colli di Sant'Avendrace, nella città di Cagliari, e sui rapporti tra la Regione e l'imprenditore edile Gualtiero Cualbu.

I sottoscritti,

premesso che:

- secondo gli organi di informazione, l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport avrebbe firmato un decreto con cui verrebbe sottoposta a vincolo paesaggistico l'area dei Colli di Sant'Avendrace, nella città di Cagliari, comprendente le aree di Tuvixeddu e Tuvumannu;

- sul sito Internet della Regione non si trova alcun riferimento al decreto in questione;

- l'area di Tuvixeddu è oggetto di un'opera di urbanizzazione, principalmente a scopo abitativo, da parte della società Coimpresa, di proprietà dell'imprenditore Gualtiero Cualbu;

- con delibera n. 34/16 del 2 agosto scorso, la Giunta regionale ha nominato 1'ing. Cualbu tra i rappresentanti della Regione nel consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro lirico di Cagliari;

considerato che:

- sempre secondo gli organi di informazione, l'apposizione del vincolo paesaggistico sull'area dei Colli di Sant'Avendrace comporterà la ridefinizione dell'accordo di programma stipulato nel 2000 e avente per oggetto la riqualificazione urbana e ambientale dell'area;

- nelle more di tale ridefinizione, sarebbe possibile il trasferimento in altra zona delle cubature previste nell'area sottoposta a vincolo, a condizione che tale area venga ceduta alla Regione a titolo gratuito;

considerato altresì che:

- l'ing. Cualbu risulta titolare di ingenti interessi immobiliari nelle immediate vicinanze del Teatro lirico, con particolare riferimento alla struttura ricettiva denominata T-Hotel, la quale risulta essere di proprietà della società Minoter, facente capo al gruppo Cualbu;

- l'area compresa tra il Teatro lirico e il T-Hotel ricade all'interno del Piano integrato d'area "Parco della musica", il quale, secondo notizie apparse di recente sulla stampa, prevedrebbe tra l'altro la realizzazione di una passerella pedonale coperta che andrebbe a collegare l'edificio pubblico e quello privato;

verificato che:

- ai sensi dello statuto della Fondazione Teatro lirico, il gruppo Cualbu avrebbe avuto la possibilità di investire risorse proprie a sostegno della Fondazione, in quantità tale da divenirne socio fondatore;

- qualora si fosse verificata tale eventualità, il gruppo avrebbe avuto diritto a esprimere un proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione della Fondazione;

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport al fine di conoscere:

1) il testo integrale del decreto dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport con cui è stato posto il vincolo paesaggistico sull'area dei Colli di Sant'Avendrace;

2) se è già stata individuata l'area in cui saranno trasferite le eventuali cubature che Coimpresa non potrà più realizzare, a causa del sopravvenuto vincolo paesaggistico, nell'area di Tuvixeddu;

3) se tale area si trova al di fuori della fascia costiera vincolata ai sensi del piano paesaggistico regionale;

4) se tale area si trova nelle immediate vicinanze del Teatro lirico, del T-Hotel o dell'area denominata "Parco della musica";

5) sulla base di quali competenze specifiche la Giunta ha deliberato la nomina dell'ing. Cualbu quale rappresentante della Regione nel consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro lirico;

6) se al gruppo Cualbu è stata prospettata la possibilità di divenire socio fondatore della Fondazione;

7) in caso di risposta affermativa al quarto punto, se la Giunta ritiene opportuno revocare la delibera n. 34/16 del 2 agosto scorso, vista la palese situazione di conflitto di interessi in cui si verrebbe a trovare l'ing. Cualbu. (597)

Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sull'accordo stipulato dalle società Sonatrach, Gazprom e Lukoil avente per oggetto i canali di approvvigionamento di metano dei paesi dell'Unione europea e sulle conseguenze che ne deriverebbero per la Sardegna.

.

I sottoscritti,

premesso che:

- nei giorni scorsi è stato stipulato un accordo tra la società algerina Sonatrach e quelle russe Gazprom e Lukoil, riguardante i diversi canali di approvvigionamento di gas metano dell'Unione europea;

- la Sonatrach è azionista di riferimento, con una quota azionaria pari al 36 per cento, della Galsi, società che sta realizzando lo studio di fattibilità per il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa;

- la Regione figura come socio di minoranza di Galsi, con due quote azionarie del 5 per cento ciascuna detenute rispettivamente da Sfirs e Progemisa;

considerato che:

- secondo quanto riferiscono gli organi di informazione, l'accordo tra Sonatrach, Gazprom e Lukoil prevedrebbe investimenti comuni delle tre società in tutti i progetti, attualmente in fase di realizzazione, relativi all'approvvigionamento di metano da parte dei paesi dell'Unione europea;

- se una simile eventualità dovesse verificarsi, Sonatrach, Gazprom e Lukoil si troverebbero a costituire un cartello societario che assumerebbe una posizione di monopolio nel gestire l'approvvigionamento di metano di tutti i paesi dell'Unione europea;

- da ciò deriva che le tre società potrebbero fissare liberamente il prezzo di vendita del metano, dal momento che sul mercato non vi sarebbe un'adeguata concorrenza;

valutato che:

- secondo il Piano energetico ambientale regionale adottato dalla Giunta con delibera n. 34/13 del 2 agosto scorso, il metano dovrebbe diventare negli anni a venire la principale fonte energetica della Sardegna;

- ancora secondo il Piano energetico ambientale regionale, l'unica fonte di approvvigionamento di metano prevista per l'Isola risulta essere il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa, progetto in cui la Regione ha investito ingenti risorse e in cui si riserva di investirne di ancora più ingenti, come disposto con delibera n. 24/15 del 7 giugno scorso;

- secondo indiscrezioni, Sonatrach si sarebbe impegnata a cedere a Gazprom non meno del 25 per cento delle azioni di Galsi da essa detenute;

considerato altresì che:

- affidandosi totalmente al metanodotto Algeria-Sardegna-Europa per il proprio approvvigionamento di metano, la Regione è destinata a finire sottoposta al monopolio Sonatrach-Gazprom-Lukoil, con conseguente probabile incremento del prezzo di mercato con cui il metano sarà distribuito in Sardegna;

- in quanto socio di minoranza di Galsi, la Regione rischia di divenire strumento inconsapevole della creazione di tale regime monopolistico,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione affinché riferisca:

1) se corrispondono a verità le notizie apparse sulla stampa in merito all'accordo stipulato tra le società Sonatrach, Gazprom e Lukoil, per la parte che riguarda direttamente la società Galsi di cui la Regione è socio minoritario;

2) quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di impedire che l'acquisizione di una quota azionaria di Galsi da parte di Gazprom possa contribuire alla creazione di un regime monopolistico da parte delle tre società di cui sopra;

3) quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di differenziare i canali di approvvigionamento di metano della Sardegna, prevedendo l'eventuale ricorso a fonti alternative al gasdotto Algeria-Sardegna-Europa;

4) quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di far valere le ingenti risorse già investite e quelle che saranno investite in futuro nella progettazione e nella realizzazione del gasdotto, se non in termini di un ritorno economico diretto, quantomeno sotto forma di riduzioni tariffarie a vantaggio dell'utenza sarda. (598)

Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione del collegamento settimanale Cagliari-Trapani-Tunisi della compagnia marittima Tirrenia.

Il sottoscritto,

premesso che la condizione dei trasporti marittimi interessante la Sardegna dovrebbe essere seguita con più attenzione e puntualità dall'Amministrazione regionale, poiché da essa dipendono non solo i collegamenti per i passeggeri, ma vieppiù il trasporto merci da e per l'Isola, foriero di potenzialità e sviluppo;

considerato che, ancora una volta, per una mancata tutela dell'Isola e dei suoi interessi a livello europeo da parte dello Stato centrale e per la costante disattenzione del governo regionale, la Sardegna risulta attualmente esclusa dalle cosiddette "autostrade del mare", incentivate dall'Unione europea, che garantirebbero un flusso merci-passeggeri oltre che importanti raccordi intercontinentali fra Europa e Africa;

atteso che bisogna tenere presenti le date del 31 dicembre 2007, momento di scadenza della convenzione con la Tirrenia, e del 1° gennaio 2010, entrata in vigore del libero scambio nell'area del Mediterraneo, per cui necessariamente dovranno essere poste in campo tutte le iniziative più opportune e necessarie al mantenimento e miglioramento delle condizioni di trasporto da e per la Sardegna, così da consentire che l'Isola non debba ulteriormente pagare un prezzo ancora più alto di quello che sta pagando sul mancato sviluppo ed inserimento in una economia di vantaggi;

constatato che alcuni segnali fanno ritenere probabile un trend negativo nei trasporti, infatti di recente si è registrata la cessazione della linea settimanale Cagliari-Trapani-Tunisi operata dalla Tirrenia e per certo considerata attiva sotto l'aspetto economico gestionale,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per conoscere quali siano le iniziative che intendono intraprendere per salvaguardare gli interessi complessivi dei trasporti marittimi da e per la Sardegna, a partire da questo sintomatico fatto della cessazione della richiamata linea Cagliari-Trapani-Tunisi. (599)

Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sullo stato dei lavori di miglioramento e potenziamento del sistema lagunare e relativo sforzo di pesca negli stagni di Cabras.

Il sottoscritto,

premesso che oramai da diversi anni risultano finanziati i lavori di salvaguardia e potenziamento delle valli di pesca nel Comune di Cabras;

atteso che tutta la progettazione inerente i lavori di ripristino dell'adduzione di acqua dolce, nonché gli sbocchi a mare, non hanno trovato definizione, così come non sono stati ancora eseguiti anche i lavori di drenaggio e di pulitura;

considerato che, in più di una circostanza, amministratori regionali e provinciali hanno dato assicurazione in merito ad un sollecito inizio dei lavori, che però a tutt'oggi non risultano essere stati ancora realizzati;

constatato che i predetti lavori possono essere eseguiti nel primo periodo autunnale senza arrecare danno all'attività di pesca;

rilevato altresì che anche il progetto relativo alla realizzazione di un rifornitore di carburante per le imbarcazioni, ubicato in località Scaiu, che consentirebbe di eliminare una condizione indecente di approvvigionamento delle barche che avveniva ed avviene a mezzo di contenitori non idonei e non consentiti dalla vigente normativa, verrebbe bloccato da interferenze di alcuni organi burocratici regionali;

accertato inoltre che anche altre attività, che potrebbero consentire una integrazione al reddito dei pescatori, quali il punto vendita e il ristorante, vengono rallentate nella loro realizzazione da alcuni rappresentanti dell'amministrazione sanitaria, i cui atteggiamenti non risultano essere in sintonia con la promozione e lo sviluppo che la programmazione regionale ha da sempre inteso dare alle attività ittiche dei compendi sardi;

valutata inoltre la mancata iniziativa ed attività dell'Amministrazione regionale in ordine alla promozione di impresa nei confronti degli addetti del comparto ittico, che non deve certamente essere intesa quale sostituto dei pescatori ma limitarsi ad incubatore di impresa senza la sovrapposizione di sovrastrutture, contrariamente appunto a quanto sinora si è registrato nella recente politica gestionale,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se abbiano attivato tutte le opportune iniziative per definire l'ormai annosa situazione di disagio in cui versano i pescatori di Cabras e dei compendi ittici dell'oristanese. (600)

Interrogazione Gallus - Ladu - Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sulla graduatoria relativa al bando regionale per lo sviluppo delle reti di distribuzione del metano.

I sottoscritti,

premesso che a seguito dell'indizione del bando regionale per lo sviluppo delle reti di distribuzione del metano (determinazione del direttore del servizio n. 689 del 22 dicembre 2005) con determinazione n. 302, il 14 giugno scorso, l'Assessorato dell'industria ha approvato la graduatoria dei bacini non risultati idonei al bando, inserendo fra questi anche il bacino n. 12;

rilevato che, nello specifico, per quanto riguarda il bacino n. 12 sono state inoltrate due distinte proposte: la prima presentata dai Comuni di Ghilarza, Bosa, Abbasanta, Aidomaggiore, Ardauli, Norbello, Soddì, Tinnura, Suni, Sagama, Modolo, Magomadas e Flussio; la seconda dai Comuni di Paulilatino, Santulussurgiu, Cuglieri e altri numerosi centri dell'oristanese, entrambe ritenute non idonee;

considerato che non è stato reso noto attraverso quali criteri e motivazioni l'Assessorato abbia escluso entrambe le proposte riferite al bacino n. 12 dai benefici previsti dal bando regionale;

considerato ancora che tale esclusione è destinata a comportare pesantissime ricadute negative per tutta l'economia dei territori e dei centri della Provincia di Oristano ricadenti nel bacino n. 12,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'industria per sapere:

1) quali siano le valutazioni che hanno indotto l'Assessorato competente a rigettare entrambe le proposte presentate dal bacino n. 12;

2) quale delle due proposte abbia costituito l'organismo di bacino in linea con i dettati del bando;

3) se nelle valutazioni dell'Assessorato si sia tenuto conto del fatto che comunque la bocciatura non debba pregiudicare l'operatività del bacino consentendogli di concorrere ai benefici del bando;

chiedono inoltre di sapere, nel caso siano stati già adottati, quali siano i criteri attraverso cui si procederà alla ripartizione degli ulteriori 86 milioni di euro stanziati dal CIPE per lo sviluppo della rete di distribuzione del metano. (601)