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Resoconto della seduta n. 148 del 31/05/2001



Allegati seduta


Risposta scritta a interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente all'interrogazione Frau sulla fuoriuscita di orimulsion da un serbatoio nella termocentrale di Fiumesanto. (103)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si trasmettono gli elementi di risposta disponibili.

La Società Elettrogen s.p.a., nei tempi e nei modi indicati dal D.M. 25.10.1999, n. 471, ha avviato le seguenti procedure:

- in data 11.2.2000 (assunzione al protocollo il 14.2.2000 col numero 3505) ha inoltrato la "notifica" dell'accaduto, come disposto dall'art. 7 del D.M. sopra citato;

- in data 13.2.2000 (assunzione al protocollo il 14.3.2000 con il numero 3753) ha inoltrato la "Comunicazione degli interventi di messa in sicurezza d'emergenza", come disposto dall'articolo 7 del D.M. 25.10.1999 n. 471;

- in data 10.3.2000 (assunzione al protocollo il 14.3.2000 col numero 7286) ha inoltrato il "Piano di caratterizzazione", dal quale risulta che la quantità di carburante sversata nel bacino di contenimento del serbatoio di orimulsion è pari a circa 700 m3.

L'Assessorato della Difesa dell'Ambiente ha convocato, in data 20.12.2000 una conferenza di servizi al fine di acquisire i pareri di tutti gli enti interessati sul suddetto Piano di caratterizzazione, richiedendo che venissero presentate delle integrazioni allo stesso.

Sulla base della documentazione integrativa trasmessa da parte della Elettrogen s.p.a. in data 11.2.2001 e assunta in data 15.1.2001 col n. 702, e di quanto già precedentemente presentato, l'Assessorato ha convocato una conferenza di servizi in data 19.1.2001, in esito alla quale è scaturito parere favorevole al suddetto Piano di caratterizzazione, fatte salve le risultanze delle analisi effettuate dall'ICRAM sulla spiaggia di Fiumesanto.

La società Elettrogen s.p.a., in data 7.3.2001 (assunzione al protocollo l'8.9.2001 col numero 6334) ha tarsmesso il "progetto preliminare", come richiesto dall'art. 10 del D.M. 25.10.1999, n. 471.

Al momento il competente Servizio dell'Assessorato è in attesa di conoscere i risultati degli accertamenti disposti sul progetto preliminare citato.

Risposta scritta dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente all'interrogazione Calledda - Pinna - Sanna Alberto - Marrocu sulla situazione determinatasi negli stagni di Porto Pino dopo la chiusura delle pompe da parte delle Saline di Stato. (177)

Il complesso degli stagni denominato "Compendio ittico di Porto Pino" costituisce il sistema saliniero di proprietà delle saline di Stato e assolve in via prioritaria l'interesse prioritario "salina". Tale interesse è strettamente collegato a quello della pesca, anche alla luce del fatto che la fauna ittica rappresenta un bene pubblico autonomo, mentre l'uso delle acque può essere attribuito a diversi soggetti gestori. Si pone pertanto il problema dello sfruttamento delle risorse ittiche nell'ambito della gestione del sistema idraulico saliniero.

L'atto di concessione di pesca ha lo scopo di rendere compatibili i due aspetti, subordinando peraltro l'attività di pesca alla gestione delle acque per la produzione di sale, come risulta da specifica prescrizione imposta dalle saline contestualmente al nulla osta allo svolgimento dell'attività di pesca.

Tale premessa dà ragione della consistente casistica di situazioni di conflitto tra i due interessi richiamati, stanti gli ostacoli obiettivi che la gestione delle acque pone alle operazioni e all'attività di pesca della Cooperativa S. Giuseppe, concessionaria degli specchi acquei per quest'ultima finalità.

Sotto il profilo giuridico, la posizione delle Saline appare preminente e difficilmente contestabile, non potendosi ragionevolmente ritenere che le misure adottate per l'apertura e chiusura delle bocche di riferimento non rispondano in assoluto ai principi di corretta gestione del bene e possano pertanto essere oggetto di censura.

In tale contesto, non appare praticabile il ricorso a strumenti finanziari d'intervento previsti nella legislazione regionale, come ad esempio il fondo di solidarietà al manifestarsi di eventi calamitosi, non possedendo gli accadimenti conseguenti alle operazioni gestionali delle saline il carattere dell'eccezionalità e imprevedibilità.

Le ripetute raccomandazioni volte a promuovere un saggio impiego delle acque, rispettoso sia degli interessi prioritari della produzione del sale, sia di quelli collegati alla pesca, non hanno portato evidentemente a risultati apprezzabili, imponendo la ricerca di soluzioni atte a superare il conflitto o quantomeno a ricondurlo entro confini di equilibrio, definendo in particolare il passaggio del bene statale alla Regione, che esercita funzione primaria sia in materia di pesca che di saline, tenendo debito conto, in tale trasferimento, la posizione dei dipendenti dell'Azienda di Stato.

Risposta scritta dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente all'interrogazione Fois sui fatti verificatisi recentemente nell'isola dell'Asinara e sui sintomi di degrado del Parco. (235)

Stando a quanto riferito dai competenti uffici del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, dal momento in cui il CFVA presto servizio nell'isola non sono mai state accertate aggressioni da parte di cinghiali ai danni di asini bianchi e, probabilmente, l'asinello di cui trattasi era già morto al momento del parto.

La popolazione di cinghiali presente nell'isola, a quanto emerge dai continui avvistamenti di numerosi branchi e dalle tracce sul terreno, appare decisamente consistente, per mancando dati certi sulla reale entità numerica e sulle potenzialità del territorio di ospitare un così elevato numero di animali.

Va segnalato che nell'isola non è stato attivato un servizio veterinario permanente per gli animali allo stato brado (cavalli, asini, capre) e in diverse occasioni è intervenuto il personale del servizio veterinario dell'Azienda Foreste Demaniali, presente occasionalmente per controlli sul bestiame di allevamento.

Sembrerebbe che, a seguito di richiesta del Comitato di gestione provvisoria del Parco, l'INFS abbia predisposto un piano per l'eradicazione del cinghiale e degli ibridi di suini presenti. Al momento non si hanno notizie circa le date e i tempi di attuazione di tale progetto.

Nell'isola dell'Asinara è comunque presente anche una nutrita popolazione di mufloni ed anche su questa non si dispone di dati certi sull'effettiva consistenza né su eventuali problemi di carattere igienico-sanitario che potrebbero interessare gli animali.

Risposta scritta dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente all'interrogazione Fantola - Cossa - Cassano - Vargiu sull'istituzione delle aziende agro-turisico-venatorie (ATV, L.R. n. 23 del 1998). (312)

Il rilascio delle autorizzazioni per l'istituzione di aziende agri turistico venatorie (ATV) è attualmente in capo all'Assessorato regionale dell'Agricoltura e Riforma Agro Pastorale, al quale compete l'istruttoria e la definizione della pratica, di concerto con l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente, ai sensi dell'articolo 34, comma primo, della legge regionale n. 23 del 1998.

La norma transitoria dell'articolo 96, comma quarto, stabilisce altresì che "l'Amministrazione regionale, anche prima dell'entrata in vigore del piano regionale faunistico-venatorio, può autorizzare con le modalità previste dagli articoli 31 e 34 della presente legge, l'istituzione di aziende agri turistico venatorie. La superficie delle aziende agri turistico venatorie istituite prima dell'entrata in vigore del piano regionale faunistico venatorio non può essere superiore al 5 per cento del territorio agro-silvo-pastorale."

In virtù di tale norma transitoria è stata pertanto predisposta la "Direttiva per la gestione delle aziende agri- turistico- venatorie", una volta acquisito il parere della Commissione consiliare competente, ai sensi del sesto comma dell'articolo 31 della predetta legge regionale 29 luglio 1998, n. 23, che stabilisce per l'appunto che l'Assessore dell'Agricoltura e riforma Agro Pastorale, di concerto con quello della Difesa dell'Ambiente, sentito il parere della Commissione consiliare competente, individua con apposita direttiva i criteri di istituzione, rinnovo, revoca e gestione tecnica delle ATV. La direttiva in questione è stata pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione, parti I e II del 30.7.1999, n. 23.

Sulla base delle disposizioni contenute nella citata direttiva, l'Assessorato dell'Agricoltura e riforma Agro Pastorale ha provveduto all'istruttoria delle domande presentate e, una volta acquisito il concerto dell'Assessorato scrivente, all'emanazione dei provvedimenti relativi all'istituzione delle ATV.

L'istituzione delle ATV è stata temporaneamente sospesa in virtù di quanto disposto dal quinto comma dell'articolo 55 della legge regionale 20.4.2000, n. 4, abrogativo del quarto comma dell'articolo 96 della legge regionale 29.7.1998, n. 23. Poiché, successivamente, l'art. 13 della legge regionale 5.9.2000 n. 17 ha ripristinato il comma appena citato, l'Assessorato dell'agricoltura ha riavviato il rilascio delle autorizzazioni.

Relativamente alle affermazioni contenute nell'interrogazione circa la possibilità che alcune aziende dispongano di una superficie superiore al limite massimo consentito (1200 ha) e che alcuni terreni siano addirittura confinanti, va precisato, per quanto è dato sapere e ferma restando la competenza primaria dell'Assessorato dell'Agricoltura a fornire risposta in merito:

- non risulta che alcuna delle autorizzazioni tra quelle sinora rilasciate a favore di ATV interessi superfici superiori a quella consentita di 1200 ha;

- diverse ATV risultano invero confinanti, ma nulla dispone al riguardo la direttiva, anche se nella bozza di direttiva inviata alla Commissione consiliare competente per il prescritto parere il secondo comma (poi cassato) dell'art. 25 espressamente prevedeva: "fino all'approvazione del piano regionale faunistico-venatorio viene fissato in 500 metri il limite minimo di distanza che deve intercorrere tra le aziende agri-turistico-venatorie e gli ambiti territoriali protetti. La distanza può essere inferiore qualora vi siano confini naturali tali da costituire una effettiva barriera.

Risposta scritta dell'Assessore dell'industria all'interrogazione Calledda sulla vertenza ALCOA Italia di Iglesias. (331)

In riferimento all'interrogazione in oggetto si trasmette la nota n. 1053/Gab. pervenuta a questo Ufficio di Gabinetto in data 30 Aprile 2001 dall'Assessore dell'Industria.

L'Assessore dell'Industria fa presente all'interrogante di aver già provveduto ad incontrare le rappresentanze sindacali unitamente ai massimi vertici dell'Alcoa.

Ovviamente la Regione non ha strumenti per evitare la vendita dell'Alcoa che, come è noto, è un'azienda totalmente privata.

Nel corso dell'incontro è stato ribadito l'auspicio che lo stabilimento dell'Alcoa continui ad operare e che l'eventuale passaggio di proprietà ad altro gruppo non comprometta l'attuale realtà produttiva.

L'Alcoa ha affermato di avere trattative con gruppi sulla cui serietà garantiscono e si è impegnata, in tutti i casi, a tenere informata la Regione sugli sviluppi delle trattative.

Risposta scritta dell'Assessore dell'industria all'interrogazione Vassallo sulle modalità di concessione del credito d'imposta per i consumi dei combustibili per uso industriale. (84)

In allegato alla presente, si trasmette la risposta all'interrogazione Vassallo sulle modalità di concessione del credito d'imposta per i consumi dei combustibili per uso industriale.

Con riferimento all'interrogazione in oggetto si osserva quanto segue:

Il credito d'imposta previsto dall'art. 6 della L. 73/98 è concesso alle imprese che operano in Sardegna sostenendo maggiori costi di produzione come diretta conseguenza della mancata attuazione del programma di metanizzazione della regione stessa.

I criteri individuati dal Ministero dell'Industria per il calcolo dei maggiori oneri conseguenti all'utilizzo degli oli combustibili densi ATZ e BTZ hanno evidenziato che, a parità di potere calorifico, non sussiste un differenziale di costo tra gli stessi combustibili ed il metano.

Per tale motivo il consumo degli stessi oli combustibili ATZ e BTZ densi non comporta un maggior costo per le imprese utilizzatrici e conseguentemente per tali categorie risulta precluso l'accesso al beneficio previsto dalla norma in argomento.

Testo delle interpellanze, interrogazioni e mozione annunziate in apertura di seduta

INTERPELLANZA TUNIS Marco Fabrizio sulla mancata erogazione degli indennizzi dovuti in base alla legge regionale n. 22 del 2000 agli allevatori di S. Giovanni Suergiu.

Il sottoscritto,

premesso che a distanza di circa tre mesi dall'applicazione della legge regionale n. 22 da parte dell'Unione Europea, che prevede tra l'altro l'erogazione a favore degli allevatori sardi di un congruo indennizzo per i capi ovini morti a causa della blue tongue e per conseguente mancato reddito;

rilevato che, diversamente dalla quasi totalità degli allevatori sardi, quelli di S. Giovanni Suergiu non sono stati ancora completamente indennizzati secondo quanto stabilito dalla legge regionale n. 22 del 2000;

denunciato che tale situazione, causata probabilmente dalla scarsa sensibilità comunale, della ASL n. 7 e della Regione potrebbe degenerare e creare il rischio di una turbativa di ordine pubblico in un periodo elettorale estremamente delicato,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e gli Assessori regionali della sanità e dell'agricoltura per sapere se non ritengano urgente e necessario intervenire immediatamente, con idonei provvedimenti tesi ad accelerare l'erogazione da parte degli organi competenti, degli indennizzi dovuti agli allevatori di S. Giovanni Suergiu che in questo momento si sentono bistrattati da parte delle istituzioni locali, provinciali e regionali. (144)

INTERPELLANZASANNA Alberto - CUGINI - MARROCCU - DEMURU, sui gravi danni causati ai vigneti in diverse aree della Sardegna, in particolare nell'Oristanese, dalle gelate dei giorni 14, 15 e 16 aprile 2001.

I sottoscritti,

visti i danni ingentissimi causati dalle impreviste gelate del 14, 15 e 16 aprile 2001 alle colture viticole di diverse aree della Sardegna, in particolare dell'Oristanese, che rischiano di compromettere gravemente il raccolto dell'annata agraria in corso, con serie preoccupazioni per la stessa sopravvivenza degli impianti;

ritenuto opportuno e doveroso che i servizi provinciali dell'agricoltura effettuino le verifiche e gli accertamenti del caso per accertare la reale entità dei danni subiti dalle colture;

viste :

- la Legge n. 185/92 sulle condizioni e le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale che, tra le altre cose, prevede che la Giunta regionale ne richieda al Governo il riconoscimento a seguito dell'accertamento dei danni;

- la legge regionale n. 23/98, articolo 8, che consente alla Regione di intervenire con risorse proprie per risarcire gli agricoltori danneggiati dalle calamità naturali;

- la legge regionale n. 23 del 17 novembre 2000 che prevede la possibilità di intervenire attraverso il rifinanziamento del fondo per le calamità con una semplice delibera della Giunta regionale;

considerata la necessità che l'Assessorato dell'agricoltura emani le direttive di attuazione della legge regionale n. 23/98 da sottoporre all'esame della Commissione regionale dell'agricoltura come condizione perché si possa procedere al risarcimento dei danni,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dell'agricoltura per conoscere quali iniziative intendano mettere in essere per:

- accertare quanto più rapidamente possibile l'entità dei danni subiti dai vigneti attraverso le verifiche dei tecnici dei servizi provinciali dell'agricoltura;

- verificare se ci sono le condizioni e, in tal caso, procedere alla formulazione da parte della Giunta regionale della richiesta al Governo del riconoscimento dello stato di calamità naturale per le zone colpite;

- emanare le direttive di attuazione dell'articolo 8 della legge regionale n. 23/98, condizione indispensabile perché la Giunta regionale possa prevedere le azioni necessarie per il risarcimento dei danni subiti dai viticoltori. (145)

INTERPELLANZA PINNA - CALLEDDA - MARROCU - ORRU' - PACIFICO sulla realizzazione del progetto per la ricostituzione del manto vegetale e del patrimonio boschivo e per la sistemazione idrogeologica delle aree minerarie dismesse ubicate in Comune di Iglesias.

I sottoscritti,

premesso che nelle aree minerarie dismesse della Sardegna, assieme ai gravi danni ambientali derivanti dalla contaminazione da metalli pesanti e dal dissesto morfologico e paesaggistico causati dalla precedente attività estrattiva, sono presenti, anche nelle aree circostanti ai cantieri minerari, preoccupanti fenomeni di dissesto idrogeologico e di desertificazione del territorio generati dalle precedenti attività di disboscamento incontrollato e dal disastroso ripetersi degli incendi estivi che hanno portato alla distruzione del manto vegetale e del patrimonio boschivo;

rilevato che il recupero di tali condizioni ambientali rappresenta il presupposto di base per il riutilizzo del territorio a fini sociali ed economico-produttivi;

considerato che un gruppo di disoccupati del Comune di Iglesias ha costituito nello scorso mese di gennaio un apposito comitato per richiedere alle autorità competenti la realizzazione di uno specifico progetto per la realizzazione di interventi finalizzati alla ricostituzione del manto vegetale e del patrimonio boschivo e alla sistemazione idrogeologica dei terreni ex minerari di proprietà della società IGEA S.p.A. ubicati nello stesso territorio comunale (circa 1.000 ettari sui 1.800 disponibili);

constatato che lo stesso comitato, in data 12 febbraio 2001, ha inviato alle autorità competenti (sindaco del Comune di Iglesias - Assessore regionale dell'industria - Commissario liquidatore dell'EMSA - Presidente dell'IGEA S.p.A. - Assessore regionale dell'ambiente - Presidente dell'Ente Foreste Sardegna ) specifica richiesta per sollecitare l'acquisizione da parte del Comune di Iglesias dei terreni interessati al fine consentire la realizzazione del progetto attraverso il coinvolgimento dell'Ente Foreste Sardegna al quale possono essere affidate in concessione gli stessi terreni;

evidenziato che la proposta del comitato dei disoccupati ha ricevuto un ampio sostegno dei cittadini che in ben 2.500 hanno sottoscritto una specifica petizione popolare a sostegno della realizzazione del progetto;

preso atto che il Consiglio comunale di Iglesias, in data 21 febbraio 2001, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna il sindaco e la Giunta comunale a richiedere con tempestività l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dei terreni sopra richiamati al fine di consentire la realizzazione del progetto proposto dal medesimo comitato dei disoccupati;

constatato che il Sindaco del Comune di Iglesias, in data 21 marzo 2001, ha inviato alle autorità competenti (Commissario liquidatore dell'EMSA - Presidente dell'IGEA - Assessore regionale dell'industria) una nota con la quale, dopo aver comunicato l'avvenuta delibera del Consiglio comunale di accettazione degli immobili proposti dall'EMSA, rappresenta genericamente l'intenzione di acquisire tutto il patrimonio immobiliare, tra cui le aree boschive, senza peraltro evidenziare nessuna specifica e motivata richiesta come era impegnato a fare dal richiamato ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale e come previsto dalle direttive della Giunta regionale;

sottolineato che l'Assessore regionale dell'industria, in data 20 febbraio 2001, nel riscontrare la richiamata richiesta del comitato dei disoccupati, ha informato lo stesso comitato che le aree interessate dal progetto di forestazione sono state escluse dall'elenco dei beni immobili da cedere gratuitamente agli enti locali e che le stesse aree dovranno essere cedute ai privati attraverso l'espletamento di una gara internazionale;

rimarcato che il Commissario liquidatore dell'EMSA, in data 30 marzo 2001, nel riscontrare la richiamata richiesta, se pur generica e priva delle previste motivazioni, del sindaco di Iglesias, ha dato disponibilità allo stesso sindaco per favorire decisioni che tengano conto il più possibile delle esigenze dell'Amministrazione comunale come peraltro sta avvenendo con gli altri comuni interessati;

ricordato che nel rispetto delle richiamate direttive impartite dalla Giunta regionale, l'Ente Minerario Sardo in liquidazione ha già provveduto, con l'assenso della stessa Giunta regionale, a cedere al Comune di Guspini le aree destinabili alla realizzazione di un analogo progetto di forestazione produttiva attraverso il coinvolgimento dell'Ente Foreste Sardegna al quale lo stesso Comune di Guspini ha affidato in concessione trentennale le medesime aree con l'impegno ad assumere 22 disoccupati locali;

considerato che la realizzazione del progetto presentato dal comitato dei disoccupati riveste un grande valore di pubblica utilità in quanto consente di recuperare le condizioni ambientali del territorio creando nel contempo nuova occupazione stabile nel settore della forestazione produttiva del comparto sughericolo;

tenuto conto che il progetto di cui trattasi rappresenta un tassello del piano più generale elaborato dalla Comunità Montana n. 19 e recepito dal Ministero per le Risorse Agricole e Forestali con l'obiettivo di ricostituire il patrimonio sughericolo nazionale come premessa per alimentare, se pure nel lungo periodo, nuovi impianti produttivi legati alla lavorazione e alla trasformazione in loco delle produzioni,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore dell'industria e l'Assessore dell'ambiente per sapere se non ritengano di:

1) impartire direttive all'Ente Minerario Sardo in liquidazione affinché possa provvedere ad inserire tra i beni immobili ex minerari da cedere gratuitamente agli enti locali le aree suscettibili di forestazione produttiva ubicate nel Comune di Iglesias (circa 1.000 ettari sui 1.800 disponibili);

2) promuovere e sollecitare, in analogia a quanto già fatto recentemente per il Comune di Guspini, la cessione gratuita al Comune di Iglesias delle aree ex minerarie di cui al punto precedente perché possa a sua volta affidarle in concessione all'Ente Foreste Sardegna al fine di favorire la realizzazione del progetto di pubblica utilità proposto dal comitato dei disoccupati richiamato nelle premesse;

3) impegnare l'Ente Foreste Sardegna affinché possa provvedere, nell'ambito delle sue competenze e finalità, a predisporre e realizzare il progetto di cui al punto precedente con l'impiego dei disoccupati locali in analogia a quanto già fatto nelle aree minerarie dismesse ubicate nei Comuni di Buggerru, Fluminimaggiore e Guspini. (146)

INTERROGAZIONE ORRU' - CALLEDDA - MARROCU - PUSCEDDU, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura del Centro Unificato Automazione Sede (CUAS) di Cagliari da parte delle Poste Italiane S.p.A..

I sottoscritti,

premesso che l'Azienda Poste Italiane S.p.A. ha espresso la volontà di procedere ad una ulteriore razionalizzazione dei suoi servizi che prevederebbe la chiusura del CUAS (Centro Unificato Automazione Sede) di Cagliari, con il conseguente trasferimento delle sue funzioni in una sede del continente (Roma o Firenze);

considerato che questo atto priverebbe la Sardegna di una struttura produttiva ad alta qualificazione, che per complessità dei processi che vi si svolgono, numero di addetti (110 dipendenti), livello di specializzazione degli stessi e volumi di lavorazioni, può essere considerata tra le più importanti all'interno di un'Azienda impegnata nella diversificazione e nell'ampliamento della gamma di servizi offerti ai cittadini;

rilevato che il CUAS di Cagliari si è caratterizzato in questi anni quale centro di competenza avanzata, che impegna risorse qualificate, difficilmente ricollocabili sul territorio e che potrebbero invece costituire il nucleo attorno al quale far crescere una cultura moderna ed innovativa;

rimarcato come una simile decisione sarebbe chiaramente in contrasto con l'esigenza più volte manifestata dalla direzione della stessa Azienda di rilanciare il servizio attraverso adeguati investimenti, a partire dalla possibile dislocazione di funzioni qualificate e con un alto tasso di innovazione tecnologica, nelle aree deboli del Paese, come la Sardegna;

sottolineato che, se la decisione si confermasse, ci si troverebbe di fronte ad un preoccupante atto unilaterale che potrebbe avere gravi ripercussioni per la nostra Isola,

chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale per conoscere quali iniziative abbia posto o intenda urgentemente porre in essere per impedire la chiusura annunciata del CUAS di Cagliari. (337)

INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sul mancato pagamento delle rette da parte delle Aziende sanitarie locali alle comunità terapeutiche.

Il sottoscritto chiede di interrogare l'Assessore della sanità per sapere:

1) se sia a conoscenza che varie comunità terapeutiche, ed in primis l'"Associazione Primavera" con sede a Santa Maria La Palma (Sassari), che operano in Sardegna nel campo della assistenza ai tossicodipendenti, non ricevono da troppi mesi dalle Aziende sanitarie locali di competenza le somme necessarie al loro funzionamento, nonostante le convenzioni prevedano la liquidazione delle rette entro 90 giorni dalla data di fatturazione;

2) se non sia opportuno pertanto un suo autorevole intervento affinché i direttori generali delle Aziende sanitarie locali inadempienti provvedano con urgenza a liquidare alle comunità terapeutiche quanto dovuto, al fine di scongiurare la chiusura di tali strutture di recupero, che avrebbe un effetto devastante nella nostra Isola. (338)

INTERROGAZIONE IBBA, con richiesta dì risposta scritta, sulla deliberazione della Giunta regionale relativa al riconoscimento, in base alla legge regionale 5 settembre 2000, n. 17, di un contributo di lire 3,8 miliardi al Consorzio Golfo degli Angeli a sostegno delle attività di spettacolo già finanziate dalla Regione in base alla legge regionale 5 dicembre 1973, n. 38.

Il sottoscritto,

premesso che la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari riceve dalla Regione cospicui finanziamenti (oltre 12 miliardi nel 2.000) a sostegno, come prevede la legge regionale n. 38 del 1973, delle attività di pubblico spettacolo in Sardegna, ivi compresa la tradizionale stagione lirica estiva ora chiamata "Festival Internazionale Anfiteatro di Cagliari";

rilevato che il Consorzio Golfo degli Angeli non risulta, in atti ufficiali e nei materiali a stampa di informazione e pubblicitari, coinvolto nella organizzazione della stagione del citato Anfiteatro romano di Cagliari;

constatato che non risulta promossa alcuna campagna pubblicitaria o di promozione della partecipazione di turisti europei, o di altre provenienze, alla stagione di spettacolo in argomento (come invece accade ad esempio per l'Arena di Verona);

premesso, altresì, che il Festival Internazionale dell'Anfiteatro organizzato esclusivamente dalla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari (escludendo pertanto le manifestazioni di spettacolo di particolare successo promosse da altri organismi come la Cedac, Lapola e Grandi Eventi) avrebbe registrato nel borderò una media di 2.500 spettatori a sera (2.312 il 7 luglio; 1.859 l'8 luglio; 3.700 il 15 luglio; 2.726 nelle serate liriche del 25, 27, 29 e 31 luglio; 2.598 il 2 agosto e 2.713 il 10 settembre, per complessivi 24 mila spettatori),

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore del turismo, artigianato e commercio per conoscere:

1) se risponda al vero che l'Assessore del turismo abbia proposto alla Giunta regionale l'assunzione di una deliberazione con la quale si afferma che "il Consorzio Golfo degli Angeli ha profuso ogni energia, in particolare sotto l'aspetto finanziario, per l'organizzazione del "Festival internazionale l'Anfiteatro di Cagliari" e che "il Festival ha visto la partecipazione di 60.000 spettatori e 10.000 turisti";

2) in base a quali criteri possa venire concesso al Consorzio Golfo degli Angeli, per l'organizzazione del suddetto festival, un contributo di lire 3.800.000.000 su una disponibilità finanziaria di 4.500.000.000 di lire per contributi a favore di "Manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico", destinati a tutto il territorio regionale;

3) se non appaia quantomeno incongruo che le ulteriori manifestazioni pubbliche che si svolgono in tutta la Sardegna vedano attribuirsi dall'Assessore del turismo un immotivato giudizio di assoluta irrilevanza sul piano della valutazione ex legge regionale n. 17 del 2000, vista l'irrisorietà della somma residua sulla disponibilità della suddetta legge - un 15% del totale pari a 700 milioni di lire -;

4) se siano stati effettivamente erogati i suddetti contributi a fondo perduto a favore di un organismo che, seppure pubblico, non risulta abbia mai organizzato alcunché, né avrebbe finanziato preventivamente il Festival, tanto che l'operazione assume l'aspetto di un sospetto giroconto;

5) per quale ragione le stesse somme non siano state erogate a favore della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari organizzatrice unica del Festival, seppure già destinataria dei fondi della legge regionale n. 38 del 1973;

6) quali strumenti di calcolo sarebbero stati utilizzati per verificare la presenza dei 10.000 turisti ed a quali nazionalità apparterrebbero;

7) se la Corte dei Conti abbia avanzato rilievi sulla legittimità della spesa in oggetto. (339)

INTERROGAZIONE CAPPAI, con richiesta di risposta scritta, sulle gelate che hanno colpito la Sardegna.

Il sottoscritto,

premesso che le recenti gelate di Pasqua e dei giorni successivi hanno duramente colpito il comparto viticolo della nostra Isola;

considerato che in molti Comuni della Sardegna si stanno registrando danni superiori al sessanta per cento del raccolto,

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere:

1) quale sia il quadro esatto dei danni subiti dai viticoltori sardi;

2) quali iniziative intenda assumere la Giunta regionale di sostegno al comparto. (340)

INTERROGAZIONE CAPPAI, con richiesta di risposta scritta, sulla decisione della Società Poste S.p.A. di chiudere l'impianto CUAS di Cagliari.

Il sottoscritto,

appreso che la Società Poste S.p.A. ha stabilito di chiudere il CUAS di Cagliari nel quale operano 110 lavoratori;

considerato che tale decisione causerà pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali del settore oltre che riflessi sicuramente negativi sugli standard qualitativi nel servizio,

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore del lavoro per conoscere:

1) a quale punto sia giunta la trattativa per il mantenimento e la riqualificazione dell'impianto CUAS;

2) quali iniziative la Giunta regionale intenda porre in essere onde evitare l'ulteriore marginalizzazione della Sardegna che si realizzerà con il Piano di riassetto varato dalla Società Poste. (341)

INTERROGAZIONE SANNA Salvatore, con richiesta di risposta scritta, sul malcontento della popolazione di San Vito per il tracciato della condotta di adduzione idrica.

Il sottoscritto, chiede di interrogare l'Assessore regionale dei lavori pubblici in relazione alla esecuzione dei lavori relativi allo schema idrico Sardegna sud orientale (sistema basso Flumendosa-Picocca) - Opere di approvvigionamento idropotabile. Schema n. 39 PRGA.

In particolare chiede di sapere:

- se l'Assessore sia venuto a conoscenza del grande malcontento e disagio di tanti piccoli proprietari dei terreni di San Vito (in gran parte agrumeti di ottima qualità) interessati dalla realizzazione della condotta prevista dal progetto appaltato che, nella maggior parte dei casi, taglia a metà i suddetti terreni rendendoli, di fatto, inutilizzabili;

- se la stazione appaltante, Ente Autonomo del Flumendosa, abbia tempestivamente segnalato tale inconveniente e abbia proposto soluzioni alternative che riducano al minimo i disagi dei proprietari;

- se vi siano state, al momento della approvazione definitiva del progetto, segnalazioni di Enti preposti che facessero prevedere tali inconvenienti;

- quali determinazioni intenda assumere urgentemente e quali disposizioni intenda impartire all'Ente Autonomo del Flumendosa perché vengano adottate misure adeguate atte a tutelare gli interessi dei proprietari (eventuale spostamento del tracciato), senza compromettere l'esecuzione delle opere previste dal progetto. (342)

INTERROGAZIONE CASSANO, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione venutasi a creare all'interno del Policlinico di Sassari.

Il sottoscritto,

tenuto conto che la Regione sarda deve versare alle casse del Policlinico sassarese la somma di lire 14.000.000.000 (da notizie apparse sulla stampa);

considerato che il nostro territorio sta già pagando per la crisi in atto, come il San Giovanni Battista di Ploaghe, per il mancato accreditamento di risorse ad esso spettanti;

preso atto che è inaccettabile, per il servizio qualificato che il Policlinico sassarese offre alla stragrande maggioranza dei cittadini della provincia, che si debba arrivare a queste conclusioni;

appreso che tra l'Azienda ASL n. 1 ed il Policlinico è stata stipulata di recente apposita convenzione per 45 posti letto e per lungo degenti e riabilitazione, con centro per curare l'Alzheimer e ancora non si è avuta risposta;

visto l'alto grado di professionalità e competenza degli oltre 270 dipendenti che in detta struttura operano per garantire un servizio ai cittadini, dai neonati agli anziani, dalle prestazioni ambulatoriali diagnostiche, cliniche e strumentali, assolutamente irrinunciabili,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

- quali e di chi siano le responsabilità per i ritardi nel pagamento di questi debiti;

- a che data risalga l'ultimo accreditamento e a quale periodo esso si riferisca;

- a quali anni i debiti in oggetto si riferiscano;

- quanto dovrà aspettare il Policlinico sassarese per avere quanto gli spetta;

- quanto tempo dovrà aspettare e quale è la data prevista per il definitivo avvio del reparto di lunga degenza;

- se non ritenga opportuno, per fugare ogni dubbio e chiarire le responsabilità, dare risposte dirette ai cittadini anche a mezzo stampa. (343)

INTERROGAZIONE ONNIS, con richiesta di risposta scritta, sull'opportunità di dichiarare lo stato di calamità per le zone della Sardegna meridionale (Sarrabus, Parteolla e Gerrei) colpite da una gelata che ha danneggiato le colture viticole.

Il sottoscritto, premesso che:

- nella notte tra il 14 ed il 15 aprile una improvvisa gelata si è abbattuta sulle campagne della Sardegna meridionale determinando notevoli danni all'intera produzione agricola;

- il disastroso evento atmosferico ha colpito in modo particolarmente rilevante le colture viticole del Sarrabus, del Parteolla e del Gerrei, tanto da compromettere radicalmente la prossima vendemmia;

- il repentino abbassamento della temperatura ha provocato il rinsecchimento delle colture: la produzione della malvasia e del nuragus, così come del vermentino e dei vini rossi è stata pressoché totalmente danneggiata;

- i danni cagionati dalla gelata si estendono per centinaia di ettari e sono computabili nell'ordine del cento per cento in alcune zone e del settanta per cento in altre;

- gli effetti determinati dalla gelata sono immediatamente percepibili solo se si effettui un sopralluogo nelle campagne investite;

- il danno si riverbererà inevitabilmente anche sulla prossima stagione, posto che i nuovi germogli non potranno conseguire lo sviluppo necessario per una fruttificazione ottimale;

- anche l'attività della cantine sociali non potrà non risentirne;

considerato che:

- le colture interessate rappresentano una indubbia fonte di reddito per un'economia agricola, già di per sé notevolmente precaria;

- gli effetti di tale disastro si sommano alle gravi perdite subite dagli stessi viticoltori in conseguenza della recente siccità. La Sardegna risente, infatti, da tempo di irreparabili danni provocati da una perdurante e gravissima siccità che pregiudica le principali attività economiche, segnatamente l'agricoltura e l'allevamento, e determina disagi e tensioni sociali: la precedente annata è stata oltremodo siccitosa e seguiva altre e precedenti annate scarsamente remunerative;

- i numerosi viticoltori, dopo aver dedicato un anno di lavoro e di fatica per la cura delle loro aziende, si trovano a dover affrontare gli effetti di tale nuova calamità naturale, consumatasi nel breve tasso temporale di una notte;

tanto premesso e considerato chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dell'agricoltura per sapere se non ritengano di assumere, senza indugio, le iniziative di loro competenza al fine di attivare la procedura per la sollecita ad auspicata dichiarazione dello stato di calamità naturale, in modo tale da assicurare ai viticoltori le provvidenze economiche necessarie per fronteggiare la gravissima crisi provocata dalla perdurante siccità. (344)

INTERROGAZIONE PIRISI - SANNA Salvatore - BIANCU - DEMURU - SANNA Gianvalerio, con richiesta di risposta scritta, sulla incoerente integrazione del Complemento di Programmazione trasmesso alla Commissione Europea.

I sottoscritti,

premesso che il Consiglio regionale ha approvato il POR Sardegna in data 31 ottobre 2000 e che il successivo 6 dicembre 2000 è stato approvato il documento contenente il Complemento di Programmazione relativo;

dato atto che in data 22 marzo 2001 la Giunta regionale con deliberazione n. 10/32, avente per oggetto "Complemento di Programmazione del POR Sardegna 2000-2006", ha approvato lo stesso Complemento nel testo depositato agli atti della Segreteria Generale della Presidenza della Giunta;

considerato che nella citata delibera nel premettere che l'atto in questione è stato adottato dal Comitato di Sorveglianza in data 7 dicembre 2000, si evidenzia che la suddetta approvazione ha richiesto, in sede di Comitato di Sorveglianza, alcuni adeguamenti "di carattere redazionale" e di altri aspetti di "carattere informativo";

rilevato che il Consiglio regionale in data 29 marzo 2001, ha approvato la manovra finanziaria per il 2001 contenente svariati aspetti integrativi e modificativi dello stesso Complemento di programmazione;

acquisiti dalla Presidenza della Giunta gli atti richiamati,

chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio al fine di conoscere:

1) come si concilia il fatto che il Complemento di programmazione allegato alla delibera della Giunta 10/32 del 22 marzo 2001, contenga testi approvati in sede di finanziaria in data successiva e cioè il 29 marzo 2001;

2) come si giustifica altresì che tali modifiche possano essere il frutto dell'adozione del Comitato di Sorveglianza, se queste non preesistevano alla data del 7 dicembre 2000 in cui lo stesso Comitato di Sorveglianza ne valutava i contenuti;

3) come si concilia che i contenuti trasposti dalla manovra finanziaria siano tutt'altro che riconducibili ad elementi di carattere redazionale o informativo investendo questi, per merito e contenuto, specifici e circostanziati elementi di programmazione non conosciuti alla data di approvazione del Complemento stesso;

4) come si giustifica, infine, che nel trasferire parte dei contenuti recepiti dalla finanziaria nel Complemento trasmesso alla Comunità Europea, in alcune parti risulta operata una trascrizione testuale dei contenuti di legge approvati, mentre in altri casi si evidenzia una parziale e travisata definizione degli stessi, al punto da modificarne radicalmente il contenuto, la finalità e persino la collocazione fisica. (345)

INTERROGAZIONE SANNA Alberto, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi e sull'inadeguatezza dei provvedimenti della Giunta regionale nell'applicazione della legge regionale n. 18 del 5 settembre 2000 in materia di risarcimento danni agli agricoltori ed agli allevatori colpiti dalla siccità 2000.

Il sottoscritto,

vista la legge regionale n. 18 del 5 settembre 2000, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, che stanzia 250 miliardi per far fronte alle conseguenze della eccezionale siccità dell'anno 2000;

considerato che il provvedimento suddetto è stato definitivamente approvato dalla Commissione Europea in data 2 febbraio 2001 e che da allora è esecutivo;

vista la deliberazione della Giunta regionale adottata in data 8 febbraio 2001 che emana le norme di attuazione relative alla legge regionale n. 18 del 2000;

considerato che la deliberazione suddetta è particolarmente carente in quanto:

- non ricomprende le colture fruttifere e orticole in serra e in pieno campo della provincia di Oristano e di Sassari;

- esclude diversi altri territori della Sardegna dalla possibilità di usufruire dei proventi nonostante i danni subìti dalle colture siano effettivi e accertati;

- esclude, ingiustamente, tutte le aziende sarde ricomprese nei comprensori irrigui gestiti dai Consorzi di bonifica che hanno dovuto ricorrere all'uso dell'acqua dei pozzi in assenza di acqua erogata dai rispettivi consorzi;

considerato, inoltre, del tutto ingiustificati i tre mesi di ritardo che l'Assessorato dell'agricoltura ha accumulato anche rispetto al pagamento dei danni della siccità per le colture invernali;

vista, infine, la grave situazione di crisi del comparto e le difficoltà finanziarie delle aziende agricole e zootecniche,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura per conoscere quali iniziative abbia assunto o intenda assumere per:

- provvedere a liquidare rapidamente i danni delle colture invernali le cui pratiche sono definite da tempo da parte dei servizi ripartimentali dell'agricoltura del territorio;

- modificare la deliberazione della Giunta regionale 8 febbraio 2001 per ricomprendere le zone e le colture estive serricole e in pieno campo colpite dalla siccità, senza discriminazioni territoriali e colturali, includendo anche le aziende agricole che hanno fatto uso di pozzi per mancanza di altri sistemi di approvvigionamento idrico. (346)

INTERROGAZIONE ORRÙ - FALCONI - PINNA - CUGINI, con richiesta di risposta scritta, sulla domanda di autorizzazione per l'apertura di una grande struttura di vendita nel Comune di San Sperate.

I sottoscritti,

premesso che risulta presentata una domanda per l'autorizzazione all'apertura di una grande struttura di vendita nel Comune di San Sperate;

rilevato che, seppure con grave ritardo e ricorrendo ad una procedura commissariale, la Regione sarda ha adottato il 29 dicembre 2000 gli indirizzi e i criteri di programmazione riferiti al settore commerciale relativamente alle medie-grandi strutture di vendita;

constatato che la richiesta, pervenuta al Comune di San Sperate l'8 gennaio 2001 tendente ad ottenere l'autorizzazione all'apertura di una grande struttura di vendita di circa 70.000 mq. che, peraltro, equivale al 70% della superficie di vendita esistente (supermercati più ipermercati) dell'intera provincia, se accolta determinerebbe condizioni di ulteriore concentrazione nell'area programma di Cagliari;

sottolineato che la Conferenza di servizi decide, così come previsto dal comma 3 dell'articolo 9 del D.Lgs 114/98, in base alla conformità dell'insediamento ai criteri di programmazione, stabiliti in questo caso dalla delibera della Giunta regionale n. 55 del 29 dicembre 2000 che, nella fattispecie, fissa rispettivamente:

- per il settore alimentare in 5.000 mq. la nuova superficie autorizzabile per grandi strutture di vendita ed utilizzabile peraltro solo nell'Area programma 6;

- per il settore non alimentare in 10.740 mq. la nuova superficie autorizzabile per tutta la provincia di Cagliari;

considerato che la Regione, tramite il suo rappresentante nella Conferenza di servizi, è tenuta al rispetto dei suoi indirizzi di programmazione che, come risulta evidente, non consentono il rilascio di autorizzazioni per nuove superfici di vendita nell'Area programma 7 per il settore alimentare e limitano, nel settore non alimentare, le nuove superfici ad un massimo di 10.740 mq.;

appreso che nella Conferenza di servizi convocata dal Comune di San Sperate il 15 marzo 2001, il rappresentante della Regione sarda si è riservato di acquisire ulteriori elementi di valutazione pur disponendo di due strumenti normativi di riferimento adottati dalla Giunta regionale, la deliberazione n. 29/19 del 2 luglio 1999 che blocca il rilascio di nuove autorizzazioni per grandi strutture di vendita nonché la deliberazione n. 55/108 del 29 dicembre 2000, precedentemente richiamata;

verificato che l'autorizzazione all'apertura di nuove strutture di vendita viene rilasciata ai sensi dell'articolo 10, D.P.C.M. 6 ottobre 2000, il quale stabilisce, al comma 7, che qualora siano trascorsi 120 giorni dalla convocazione della Conferenza di servizi senza che sia stato espresso diniego, l'autorizzazione è da ritenersi accolta, ipotesi che, nel caso, si verificherebbe il prossimo 13 luglio 2001,

chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore del turismo, artigianato e commercio, per conoscere quali atti abbiano posto o intendano porre in essere per evitare la procedura del "silenzio assenso", prevista dal D.P.C.M. 6 ottobre 2000 su richiamato, che si configurerebbe di fatto come una scelta in totale contrasto con gli indirizzi di programmazione precedentemente fissati dalla Regione sarda. (347)

INTERROGAZIONE SPISSU, con richiesta di risposta scritta, sulla grave difficoltà gestionale del Consorzio per la frutticoltura di Sassari.

Il sottoscritto, premesso che:

- da tempo viene segnalata nel Consorzio provinciale per la frutticoltura di Sassari una situazione gestionale di grande difficoltà con notevole pregiudizio per le attività del Consorzio e una conflittualità non risolta con le organizzazioni sindacali più rappresentative del personale dipendente;

- sono state portate avanti discutibili scelte produttive in terreni inidonei che hanno comportato uno spreco consistente di mezzi, risorse, lavoro assolutamente inutile;

- per poter aggirare le norme sul collocamento in agricoltura, che prevedono la chiamata numerica per la qualifica di operai generici, sono stati svolti corsi di formazione professionale con ammissioni nominative che hanno poi dato luogo alle assunzioni;

- emerge nell'insieme un quadro di dubbia funzionalità e utilità dell'attività dell'ente in relazione alle finalità per le quali è sorto e che i costi complessivi appaiono sproporzionati rispetto ai benefici;

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura:

1) per conoscere quali iniziative intenda assumere per accertare la situazione gestionale, occupativa e funzionale del Consorzio provinciale per la frutticoltura di Sassari;

2) quali azioni intenda assumere per risolvere una lunga vertenza sindacale in atto e per ripristinare corrette relazioni sindacali con le organizzazioni che rappresentano i lavoratori;

3) quali misure intende assumere per accertare la regolarità dello svolgimento di corsi di formazione e qualificazione che si possono prefigurare come iniziative volte all'unico fine di aggirare le norme sul collocamento, procedendo così a chiamate nominative. (348)

INTERROGAZIONE PUSCEDDU - SANNA Salvatore - PIRISI - FALCONI, con richiesta di risposta scritta. sui ritardi del bilancio annuale 2001 e sulla paralisi della spesa regionale.

I sottoscritti,

premesso che a tutt'oggi nessun provvedimento di spesa del bilancio annuale 2001 è stato eseguito;

rilevato che la causa di tali colpevoli ritardi è da addebitarsi alla mancata emanazione, da parte dell'Assessore del bilancio, del decreto di ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base;

ritenuto che la lunga assenza dell'Assessore Pittalis, per impegni non istituzionali, ha di fatto accentuato la lentezza della spesa regionale già fortemente penalizzata dal ricorso al quarto mese di esercizio provvisorio;

verificato che, nonostante l'entrata in vigore del bilancio con la pubblicazione della legge regionale 24 aprile 2001, n. 7, il succitato decreto non è stato ancora trasmesso alla Ragioneria generale né inviato al Consiglio regionale, come previsto dall'articolo 12 bis delle norme in materia di bilancio e contabilità della Regione;

fortemente preoccupati per tale stato di paralisi che impedisce di garantire sia ai creditori che ai beneficiari delle provvidenze regionali il puntuale pagamento dei mandati,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per conoscere:

1) i motivi del ritardo nella predisposizione del decreto previsto dall'articolo 12 bis della legge in materia di contabilità della Regione;

2) quanti decreti siano finora stati rifiutati per questo motivo dalla Ragioneria generale;

3) quali atti intendano porre in essere per consentire il ripristino della regolarità della spesa regionale. (349)

INTERROGAZIONE VARGIU - FANTOLA, con richiesta di risposta scritta, sull'inquinamento da elettrosmog in alcuni siti scolastici del quartiere cagliaritano di Castello.

I sottoscritti,

considerato il crescente allarme della popolazione nei confronti dell'inquinamento ambientale da elettrosmog;

tenuto conto che gli studi scientifici su tale forma di inquinamento sono ancora oggi lontani da risultati definitivi, rendendo in tal modo ancora più diffusa la preoccupazione per la generale tutela del diritto alla salute, in particolare per le fasce della popolazione infantile che parrebbero più esposte al rischio epidemiologico;

appreso che esiste una relazione del 21 luglio 1999 del Servizio P.M.P.-Fisica della ASL n. 8 che informa che nella città di Cagliari, nel quartiere di Castello, le rilevazioni di misura del campo elettromagnetico, eseguite presso la Scuola materna "Umberto e Margherita", pur "inferiori ai limiti di qualità fissati dal decreto", appaiono comunque "non trascurabili" in relazione alle usuali esposizioni nelle residenze,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale della sanità per sapere:

- se esista un monitoraggio costante dei livelli di elettrosmog nel quartiere cagliaritano di Castello ed in particolare nei siti scolastici rilevati nel luglio 1999;

- se i livelli di inquinamento riscontrati siano costantemente al di sotto di quanto previsto dalla vigente normativa;

- se non ritenga opportuno mettere comunque in essere le iniziative necessarie a ridurre la concentrazione delle fonti di inquinamento da elettrosmog in prossimità dei siti scolastici del quartiere di Castello a Cagliari;

- se non ritenga opportuno diffondere un dettagliato chiarimento in proposito, anche a mezzo stampa, al fine di rassicurare le famiglie interessate sull'effettiva sussistenza di un reale rischio sanitario per la popolazione scolastica. (350)

INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta. sulla necessità di chiarezza circa il futuro del servizio di cardiochirurgia a Sassari presso la ASL n. 1.

Il sottoscritto,

premesso che circa un anno fa è stato istituito a Sassari un servizio di cardiochirurgia per volontà della ASL n. 1 e dell'Università di Sassari, che ha operato in regime di precarietà e che ora è stato soppresso a tempo indeterminato;

visto che in detto servizio sono stati eseguiti 117 interventi a favore di cardiopatici;

tenuto conto che tale servizio agevola fortemente i cardiopatici del nord Sardegna altrimenti costretti ai viaggi della speranza con tutti i disagi derivanti;

considerato che:

- la ASL n. 1 di Sassari in data 16 febbraio ha deliberato una richiesta di riconoscimento da parte della Regione del predetto servizio di cardiochirurgia;

- da voci ricorrenti si paventa il pericolo che non venga riconosciuto il servizio di cardiochirurgia a Sassari, ma che si voglia potenziare ulteriormente quello già esistente a Cagliari,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere le determinazioni assunte dalla Regione in relazione alla proposta di riconoscimento di detto servizio a Sassari e quali provvedimenti intendano adottare a sostegno dell'apertura del centro di cardiochirurgia a Sassari, ritenuto un servizio di primaria necessità e importanza per tutto il nord Sardegna. (351)

MOZIONE ORRU' - SCANO - SELIS - BALIA - BIANCU - VASSALLO sulla chiusura del Centro Unificato Automazione Sede (CUAS) di Cagliari da parte delle Poste Italiane S.p.a.

IL CONSIGLIO REGIONALE

premesso che l'Azienda Poste Italiane S.p.a. ha espresso la volontà di procedere ad una ulteriore razionalizzazione dei suoi servizi che prevederebbe la chiusura del CUAS (Centro Unificato Automazione Sede) di Cagliari, con il conseguente trasferimento delle sue funzioni in una sede del continente (Roma o Firenze);

CONSIDERATO che questo atto priverebbe la Sardegna di una struttura produttiva ad alta qualificazione, che, per complessità dei processi che vi si svolgono, numero di addetti (110 dipendenti), livello di specializzazione degli stessi e volumi di lavorazioni, può essere considerato tra i più importanti all'interno di un'Azienda impegnata nella diversificazione e nell'ampliamento della gamma di servizi offerti ai cittadini;

CONSIDERATO, inoltre, che nell'Intesa Stato-Regione, sottoscritta nel mese di maggio del 1999, è previsto un Accordo di Programma tra la R.A.S. e l'Azienda Poste S.p.a., cui peraltro non si è ancora dato seguito, per ampliare e sviluppare la gamma dei servizi sul nostro territorio regionale, e che sarebbe auspicabile che gli interventi significativi di razionalizzazione del servizio discendano da tale strumento organico di programmazione e non il contrario;

RILEVATO che il CUAS di Cagliari si è caratterizzato in questi anni quale centro di competenza avanzata, che impegna risorse qualificate, difficilmente ricollocabili sul territorio e che potrebbero invece costituire il nucleo attorno al quale far crescere una cultura moderna ed innovativa;

RIMARCATO come una simile decisione sarebbe chiaramente in contrasto con l'esigenza, più volte manifestata dalla direzione della stessa Azienda, di rilanciare il servizio, attraverso adeguati investimenti, a partire dalla possibile dislocazione di funzioni qualificate e con un alto tasso di innovazione tecnologico, nelle aree deboli del Paese, come la Sardegna;

SOTTOLINEATO che, se la decisione si confermasse, ci si troverebbe di fronte ad un preoccupante atto unilaterale che potrebbe avere gravi ripercussioni per la nostra Isola;

impegna la Giunta regionale

ad adottare tutte le opportune ed urgenti iniziative tese ad ottenere una moratoria degli interventi annunciati avviando contestualmente tutti gli adempimenti previsti nella intesa Stato-Regione. (40)