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Resoconto della seduta n. 336 del 14/10/1998

CCCXXXVI SEDUTA

Mercoledì 14 ottobre 1998

Presidenza del Presidente SELIS

La seduta è aperta alle ore 17 e 07.

DEMONTIS, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 1° ottobre 1998, che è approvato.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è pervenuta alla Presidenza la seguente proposta di legge:

Dai consiglieri LADU - LOCCI - GRANARA - DEMONTIS - DIANA - GIORDO - OBINO - RANDACCIO - SECCI - USAI Pietro - TUNIS Marco - LA ROSA - TUNIS Gianfranco - BIGGIO - CHERCHI - LOMBARDO: "Modifica dell'articolo 9 della legge regionale 27 agosto 1982, n. 16 (Norme per la concessione di contributi di esercizio e per investimenti alle aziende di trasporto esercenti servizi pubblici di linea a carattere regionale e locale)". (458)

(Pervenuta il 7 ottobre 1998 ed assegnata alla quarta Commissione.)

Risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione LADU sull'INSAR S.p.A.". (894)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione AMADU - CASU - LOCCI sulla revoca della delibera n. 258 del 12 febbraio 1997 sulla costituzione della Agenzia dei servizi infermieristici della Azienda sanitaria locale di Carbonia". (912)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione AMADU sulla necessità di trovare una soluzione occupativa per i 16 giovani laureati che hanno portato a termine il corso di formazione CIFDA per agenti di sviluppo rurale finanziato dall'Unione Europea". (960)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione FRAU sulla chiusura del carcere dell'Asinara e sul personale della stazione navale della Polizia penitenziaria". (961)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione DIANA - BERRIA sulla segnalazione dell'esistenza di numerosi casi di patologia tumorale in aree prossime agli impianti industriali di Ottana". (970)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione AMADU sulla necessità di estendere la possibilità di praticare la pesca a tutte le imbarcazioni ricadenti nel compartimento marittimo di Olbia e operanti la piccola pesca". (975)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione FRAU - MASALA sulla gestione dell'Azienda Foreste Demaniali di Sassari". (1027)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione USAI Edoardo sulla salvaguardia del territorio della Sardegna". (1036)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione MILIA sulla situazione del patrimonio turistico immobiliare dell'ESIT di Tempio Pausania". (1045)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione AMADU sullo stato di pericolosità della strada SS 132 Ozieri-Martis (incrocio SS 597-incrocio strada consorziale Candelas)". (1064)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione FRAU sullo stato di abbandono della strada statale 132 Ozieri-Chiaramonti". (1074)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

"Interrogazione AMADU sulla grave situazione degli organici dell'Ente Poste di Sassari e provincia". (1113)

(Risposta scritta in data 8 ottobre 1998.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DEMONTIS, Segretario:

"Interrogazione LIORI - FRAU, con richiesta di risposta scritta, sui comandi e distacchi nell'Amministrazione regionale". (1118)

"Interrogazione BONESU - SANNA Giacomo - SERRENTI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della Cooperativa Confezioni Corallo di Suni". (1119)

"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sul grave disagio di alcuni ex dipendenti della Sarda Recapiti, attualmente in carico all'Ente Poste nel Nord Italia". (1120)

"Interrogazione GRANARA - PITTALIS - FLORIS - PIRASTU - BERTOLOTTI - BALLETTO - LOMBARDO - BIANCAREDDU - GIORDO - LIPPI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione in cui versano le Ferrovie Meridionali Sarde, azienda di trasporto nel bacino del Sulcis Iglesiente Guspinese". (1121)

"Interrogazione FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla mancanza del depuratore fognario nel Comune di Mores (Sassari)". (1122)

"Interrogazione MANUNZA - AMADU - FANTOLA - MARRACINI, con richiesta di risposta scritta, sulla nomina di personale amministrativo al coordinamento dei servizi infermieristici da parte della ASL n. 7 di Carbonia". (1123)

"Interrogazione LADU, con richiesta di risposta scritta, sulla cessazione dell'attività della cooperativa confezioni Corallo di Suni". (1124)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.

DEMONTIS, Segretario:

"Interpellanza CONCAS - MONTIS sulla grave crisi che sta attraversando l'Azienda FMS gestita dalle FF.SS.". (494)

Discussione generale del testo unificato della proposta di legge Tunis Gianfranco - Marteddu - Loddo - Demontis: "Inquadramento straordinario nel ruolo unico dei dipendenti dell'Amministrazione regionale del personale delle unità sanitarie locali della Sardegna, comandato ai sensi dell'art. 44 del D.P.R. n. 761 del 1979" (27) e dei disegni di legge: "Norme in materia di personale" (249) "Norme varie in materia di personale (438) "Proroga del termine di utilizzabilità delle graduatorie dei concorsi per esami o per titoli ed esami" (440) "Norme sul rapporto di lavoro a tempo parziale, sul comando e sul distacco di personale e sui compensi ai componenti delle Commissioni, dei comitati e dei collegi interni dell'Amministrazione" (442)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del testo unificato della proposta di legge numero 27 e dei disegni di legge numero 249, 438, 440 e 442. Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il consigliere Macciotta, relatore.

MACCIOTTA (Gruppo Misto), relatore. Signor Presidente, colleghi, in concomitanza con la sottoposizione all'esame dell'Aula del provvedimento di riordino del pubblico impiego regionale, in attuazione della legge 421 del 1992, la prima Commissione ha ritenuto necessario affrontare e definire alcune questioni in materia di personale da tempo pendenti, fondendo i vari progetti di legge presentati sull'argomento nel corso della legislatura in un testo unificato, approvato dalla Commissione nella seduta del 4 settembre '98.

Mentre per le motivazioni dei diversi articoli che compongono questo testo si rimanda alle relazioni dei proponenti, resta qui da riferire sugli articoli 5 e 6, che sono stati introdotti dalla Commissione, e sulle più rilevanti modifiche apportate agli altri articoli.

Gli articoli 5 e 6 erano volti a far cessare alcune situazioni anomale, peraltro di portata e natura assai diverse, allo scopo di ricondurre per quanto possibile ad uniformità lo stato giuridico del personale, a vario titolo dipendente dalla Regione e dagli enti, alla vigilia del passaggio a nuovo ordinamento in attuazione della legge numero 421.

Voglio dire subito che, per quanto riguarda l'articolo 5, la Commissione nel proseguo dei suoi lavori ha approntato un emendamento soppressivo dell'articolo, approntando anche, se questo emendamento dovesse essere approvato, la presentazione di un ordine del giorno a proposito di questo problema e di questo argomento.

Con l'articolo 6 si pone invece termine alla situazione anomala, nella quale si sono venuti a trovare i dipendenti dell'azienda Zootecnica di Tanca Reggia, in agro di Abbasanta, all'atto del trasferimento dell'azienda alla Regione, situazione non dissimile da quella degli ex dipendenti dell'Hotel Moderno di Cagliari, alla quale si è posto già rimedio con la legge regionale 26 maggio '98 numero 16.

Passando ora ad illustrare le modifiche agli altri articoli, si fa notare che nell'articolo 2 è stata aggiunta la necessaria definizione delle modalità di inquadramento di coloro che provengono da enti, i consorzi di bonifica, il cui personale ha un ordinamento professionale diverso da quello dei dipendenti regionali.

Nell'articolo 3 è stato invertito lo schema del proponente, prevedendo che ordinariamente il personale sia inquadrato nell'ente di provenienza, e solo a domanda passi all'ente presso cui si trova in posizione di distacco; è stato inoltre stabilita al 1° luglio 1998 la data entro la quale deve essere maturato il requisito per il passaggio.

La medesima data è stata stabilita anche all'articolo 4 per il personale comandato dalle Aziende Sanitarie Locali, è stata invece esclusa l'estensione dell'inquadramento al personale di altre regioni prevista dal disegno di legge numero 438. Con riferimento al medesimo articolo, è stata inoltre aggiornata e rettificata la tabella di corrispondenza delle qualifiche.

Nell'articolo 7 è stato eliminato, rispetto alla stesura contenuta nel disegno di legge numero 442, il meccanismo di incentivi e sanzioni legato alla durata delle procedure concorsuali, di cui è parsa dubbia alla Commissione l'applicabilità ad un organo collegiale.

Si è ritenuto inoltre di dover applicare, anche in questo caso, il principio dell'onnicomprensività...

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Macciotta, è difficile seguire anche per chi vuol seguire, quindi pregherei un attimo di attenzione e comunque di evitare il brusio. Prego.

MACCIOTTA (Gruppo Misto). Si è ritenuto inoltre di dover applicare anche in questo caso il principio dell'onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti dell'amministrazione e degli enti; è stata poi modificata l'entità dell'aumento, di cui alla lettera C) del comma 1, per mantenere un rapporto proporzionale con l'aumento di cui alla lettera A) dello stesso comma.

Infine si è fatto riferimento per l'aggiornamento delle indennità al tasso di inflazione programmato, anziché alla variazione del costo della vita. Resta da segnalare che numerosi articoli dei proponenti non sono stati ripresi nel testo unificato, in quanto già inseriti in altri provvedimenti nel frattempo esitati dalla Commissione, e in qualche caso anche trasformati in legge.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Tunis Marco. Ne ha facoltà. Prego i colleghi che intendono intervenire nel dibattito generale di iscriversi durante il tempo dell'intervento dell'onorevole Tunis.

TUNIS MARCO (F.I.). Signor Presidente, colleghi consiglieri, signor rappresentante della Giunta non competente per materia, in quanto avrei gradito che potesse esser l'Assessore del Personale, che viene dalle retrovie, mi scusi Assessore, mi permetto di fare delle osservazioni su questi provvedimenti che sono stati presentati all'attenzione del Consiglio Regionale, in quanto sono documenti sofferti, documenti che dovevano tener conto di tutte le situazioni particolari che vive la Regione e quindi provvedimenti che avrebbe dovuto risolvere, possibilmente, tutte le problematiche che ha vissuto la Regione e così i loro dipendenti.

Per prima devo rimarcare il fatto, e questo argomento è all'attenzione del Presidente della Commissione e del relatore, avrei gradito che fossero stati esaminati tutti i provvedimenti giacenti in Consiglio Regionale e in Commissione Prima riguardante i problemi del personale della Regione, fra questi ve n'era qualcheduno a firma di Marco Tunis, come primo firmatario, che chiedeva un'attenzione particolare su aspetti di trascuratezza nei confronti di determinate categorie, così come quelli che non hanno potuto usufruire per tempo della mobilità verticale quando si applicava la mobilità verticale, così come quelli che, pur essendo in posizione uguale ad altri, non hanno potuto partecipare a concorsi, soltanto perché per 15 giorni in cui loro erano transitati nei ruoli della Regione non avevano avuto la possibilità di poter partecipare a questi concorsi stessi, tutta una serie di problemi che andavano esaminati globalmente.

Quindi noi ci troviamo una serie di provvedimenti che tengono conto di aspetti particolari, come quello dei comandati e distaccati dalle UU.SS.LL. che hanno lavorato nella Regione, specialmente nelle segreterie politiche della Regione e che poi, anche col tramonto di determinati Assessori, hanno continuato a svolgere il loro lavoro all'interno della Regione stessa.

Certo, la mia non è un'osservazione critica, nel momento in cui un Assessore ritiene di dover usufruire delle capacità e della competenza di personale che proviene da altre amministrazioni sa quello che fa, sa che si avvale della specificità e della professionalità di queste figure, però sa anche che al momento in cui l'Assessore cessa le sue funzioni queste figure stesse, per provvedimenti regionali, dovevano rientrare nei ruoli di provenienza.

Così non è stato, ci sono state delle proroghe, quindi si sono manifestate situazioni di giuste rivendicazioni da parte di questi dipendenti, una volta che hanno esercitato per anni competenze che sono competenze dei dipendenti regionali, viene spontaneo poter richiedere di poter essere inquadrati nel ruolo unico regionale.

Io non ce l'ho con queste figure professionali, perché giustamente hanno portato alla Regione le loro specificità, le loro competenze, le loro capacità, però questo è avvenuto anche per altre categorie ed allora noi abbiamo visto un altro provvedimento che vede il distacco e il comando di quel personale che ha lavorato in agricoltura e quindi nell'ESAF, nell'ERSAT, nei Consorzi di bonifica, trovare una soluzione con un altro provvedimento.

Abbiamo visto un altro provvedimento che riguarda tutti i centri culturali, tutti coloro che hanno svolto la loro attività nei centri culturali transitano da una certa data nei ruoli regionali. Cioè assistiamo ad una serie di provvedimenti che sono volti a riconoscere la specificità di questo lavoro, e quindi come tale doverli inquadrare nello status di dipendenti regionali.

Abbiamo visto delle altre figure, per dire la verità, che magari sono strumento della Regione, come i dipendenti degli IACP, già peraltro riconosciuti dalla legge, che nonostante siano in posizione diversa rispetto a questi amici che si sono trovati a dover essere comandati da altre amministrazioni, peraltro questi dipendenti non hanno avuto il riconoscimento perché qui con un emendamento e per due voti non è passata questa loro aspettativa, questi loro giusti diritti, perché c'è del personale che svolge competenze riconosciute alle Regioni a statuto speciale, e quindi alla Regione Sardegna, che quindi avrebbero meritato di poter essere considerate dipendenti regionali o almeno conservare questo status di "regionale" che, nelle more di una riforma degli enti, gli avrebbe consentito di veder riconosciuta questa loro specificità, questa loro caratteristica.

Abbiamo visto in questi provvedimenti un'altra serie di casistica di personale che, comunque sia, risolve in parte le loro aspettative, però noi specialmente in questi che riguardano l'aspetto di coloro che lavorano nel mondo culturale, quindi archeologico, bibliotecario, in un mondo che è sempre stato al servizio della Regione, ma comunque in forma sussidiaria, indiretta, noi abbiamo visto provvedimenti tesi a sistemare questo personale.

La verità è che altri non sono stati riconosciuti, né quelli che non hanno potuto usufruire di una mobilità, né quelli che in virtù di provvedimenti complicati, come gli appartenenti alla quarta qualifica funzionale, trovandosi ad aver affrontato un concorso e quindi aver dimostrato le loro caratteristiche, si troveranno sempre a essere bloccati nella loro carriera perché nel frattempo, rifacendosi alla normativa nazionale, si deve rivolgere al mondo del collocamento e quindi si troveranno sempre davanti dei colleghi che sono venuti senza aver dimostrato le loro qualità mediante il concorso, ma bensì assunti tramite l'Ufficio di Collocamento.

Noi già nelle sedute precedenti abbiamo cercato di evidenziare questi aspetti diversi, questi aspetti caratteristici. Noi di fronte a questi provvedimenti che sono non uniti da un collante che riguarda tutti i dipendenti della Regione, tutti coloro che hanno svolto un'attività e che sono da considerare benemeriti per il tipo di attività che hanno svolto, se noi esaminiamo questi provvedimenti li vediamo che sono occasionali, che sono mirati e fotografati a determinate categorie, che sono vicini a determinati partiti politici che governano la Regione, che sono vicini alla maggioranza di questo Ulivo, e quindi noi vediamo provvedimenti che sono tipici e riguardano personale che ruota attorno al PPI, ci sono provvedimenti che sono vicini al mondo di Federazione Democratica, ci sono provvedimenti che sono vicini al personale che ruota nel mondo dei Democratici di Sinistra, poi ci sono degli altri provvedimenti anche che riguardano quelli che vivono vicino al mondo dei comunisti.

Signori, a me viene un dubbio, cioè che non ci sia una filosofia che estenda tutti questi provvedimenti ad altre categorie che siano per esempio vicini al mondo dell'opposizione; noi abbiamo presentato dei provvedimenti, ma guarda caso ogni volta che abbiamo presentato anche degli emendamenti sono stati regolarmente bocciati da quest'Aula. Allora ci viene un dubbio, ma questi provvedimenti sono tesi a portare del bene alla Regione, o sono soltanto tesi a soddisfare una particolare categoria che è vicina al potere che governa in questo momento? Il mio intervento non è teso a dover colpire questi lavoratori, questi sono onesti lavoratori che svolgono il loro lavoro, ma ce ne sono degli altri che altrettanto lo svolgono in maniera degna e che però non sono stati presi nella giusta considerazione.

Signori della prima Commissione, il sottoscritto ha presentato dei provvedimenti come primo firmatario perché venissero riconosciuti dei diritti a dei lavoratori della Regione, orbene, io non mi ritrovo in questi provvedimenti queste categorie. Chiedo, di fronte a questa situazione, se esiste una filosofia o una razionalità nel presentarli al Consiglio regionale, o se invece la filosofia che sottintende a questi provvedimenti non sia quella di, di fronte ad otto mesi che mancano alle elezioni, "sistemiamo gli amici che sono vicini e più vicini all'area di maggioranza" invece quelli che magari per una loro logica di appartenenza sono vicini all'opposizione non è giusto prenderli in considerazione.

Come primo intervento voglio manifestare, signori consiglieri, questa difficoltà, nel non ritrovarmi in questi provvedimenti perché ritengo che non riguardano tutta la globalità, ci sono una miriade di provvedimenti che sono stati presentati alla Commissione, ci sono altrettante richieste portate alla conoscenza della Commissione stessa, però ho visto che pervicacemente questi provvedimenti vengono respinti perché bisogna fare il blocco.

Allora mi chiedo: "Ma come è possibile?" Siccome altre categorie svolgono queste competenze con professionalità, con impegno e con capacità, perché non vengono incanalati con un provvedimento separato e costringono me, l'opposizione, tutti quelli che appartengono ad una categoria che non è quella di maggioranza a presentare degli emendamenti per venire presi in considerazione, perché costringete me a doverli presentare con il rischio che poi vengano bocciati perché la maggioranza si blinda e qualsiasi provvedimento adotti deve essere contrario e quindi da bocciare?

Chiedo al signor Assessore, al signor Presidente della Commissione e al relatore se con questi provvedimenti che si stanno presentando in aula, si sta soddisfacendo un'esigenza razionale di tutti i lavoratori della Regione, o non sia quello invece di dover favorire quelli che sono più vicini alle vostre posizioni politiche.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bonesu. Ne ha facoltà.

BONESU (P.S. d'Az.). Presidente, vorrei fare una richiesta sull'ordine dei lavori. In Commissione va affermandosi un po' una scelta di abbandonare gran parte della proposta di legge 429, quindi vi sarebbe la necessità, a questo punto, di una sospensione per consentire alle parti residue della 429 di presentarle come emendamenti al 27, anche per facilitare l'iter della legge e quindi consentire una più rapida approvazione.

Per cui chiedo una sospensione al fine di consentire la presentazione degli emendamenti e gli esami da parte della Commissione.

PRESIDENTE. Onorevole Bonesu, è in grado anche di fare una proposta di tempi?

BONESU (P.S. d'Az.). Io mi rimetto alla richiesta che può essere fatta dal Presidente della Commissione.

PRESIDENTE. Presidente Sanna, che tempi avrete per formulare, definire la proposta e sottoporla all'Aula?

SANNA SALVATORE (Progr. Fed.). Presidente, ritengo che in un paio d'ore noi riusciamo a concludere la...

PRESIDENTE. Intanto chiedo ai colleghi se ci sono altri interventi nel dibattito generale, io non avevo nessuno iscritto per cui ho dato la parola all'onorevole Bonesu e all'onorevole Sanna sull'ordine dei lavori. La proposta che viene formulata è questa: cioè l'esigenza di vedere una compatibilità del testo che stiamo discutendo con la parte del 429, eventualmente di unificarli e reintegrarli. La proposta che viene fatta è di una sospensione di un paio d'ore per procedere a questa unificazione, se non ci sono...

Ha domandato di parlare il consigliere Cugini. Ne ha facoltà.

CUGINI (Progr. Fed.). I colleghi che sono intervenuti hanno argomentato del perché dell'esigenza di ritornare in Commissione. Adesso Bonesu proponeva due ore, siccome il lavoro mi sembra abbastanza complesso e l'esigenza di unificare i due testi, così come diceva il collega Bonesu, penso che possa e debba essere accolta, ma io non gli limiterei il tempo a due ore, direi: "Andate in Commissione", noi ci possiamo trovare senz'altro domani mattina o anche domani nel primo pomeriggio, come riterrà lei, in modo tale che i colleghi possano lavorare tutta la sera e anche più della sera e completare il lavoro.

Per me le due ore mi sembrano sufficienti, sarei dell'opinione di andare a domani mattina, dandogli la possibilità di lavorare liberamente.

PRESIDENTE. La proposta è questa: di interrompere adesso, di lasciare tutto alla sera alla Commissione, di trovarci domani alle dieci con i testi in qualche modo unificati.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Salvatore. Ne ha facoltà.

SANNA SALVATORE (Progr. Fed.). Non ho niente da obiettare per andare a domani, però noi abbiamo questo tipo di esigenza perché naturalmente non si è chiusa la discussione generale sulla proposta di legge 27, quindi questo significa che sostanzialmente ci sono da esaminare ancora gli emendamenti che sono stati depositati e che la Commissione non ha ancora controllato sempre sulla 27, quindi la proposta potrebbe essere questa, è una proposta integrativa rispetto alle cose che sono state già dette: che la Commissione si riunisce subito, adesso, e procede a portare avanti quel tipo di lavoro del quale parlava il collega Bonesu, cioè vedere la possibilità di unificazione, di quanto rimane della 429 per accorparla alla 27 e sulla base di questo poi concludere la discussione generale e vedere quali siano poi complessivamente gli emendamenti che nel frattempo sono arrivati sempre sulla 127 e poi chiudere la discussione generale e poi procedere per mettere un punto fermo, perché altrimenti, il rischio è che poi noi continuiamo all'infinito e poi non si concluda per niente.

PRESIDENTE. Ma, onorevole Sanna, chiudere la discussione generale questa sera?

SANNA SALVATORE (Progr. Fed.). Presidente, per essere chiari: noi in Commissione siamo nelle condizioni, in un certo tempo che possiamo tranquillamente stabilire "entro un'ora", di procedere all'elaborazione dell'unificazione del testo della 429 con la 27, tornare anche in aula e continuare con la discussione generale, per cercare almeno di chiudere la discussione generale entro questa sera; per avere il tempo domani mattina di esaminare gli emendamenti in Commissione e poi andare avanti con il testo.

PRESIDENTE. Se ho capito bene: sono le ore 6 meno 20, noi possiamo rimanere d'accordo che ci vediamo qua alle 19 e completiamo la discussione generale sul testo attuale e sul testo modificato, lasciando poi alla Commissione una parte di tempo per vedere gli emendamenti all'uno e all'altro testo e riprendere il testo unificato. Siamo d'accordo?

Ha domandato di parlare il consigliere Bertolotti. Ne ha facoltà.

BERTOLOTTI (F.I.). Faccio solo notare che i consiglieri che sono presenti in quest'aula hanno avuto modo di conoscere due testi distinti e separati. Adesso si propone di ritornare a un lavoro in Commissione con la formulazione di un nuovo testo.

Io credo, quanto meno, che bisogna dare l'opportunità ai consiglieri che non fanno parte della Commissione di conoscere questo testo e di apportarvi eventualmente le proposte di emendamento che ritengono opportune, perché credo che molti qua abbiano proposte di emendamenti sul testo che si vuole cancellare con questo lavoro di Commissione e, quindi, mi pare che sia un po' troppo stretto il termine, o quanto meno che siano un po' troppo cautelativi del lavoro della Commissione e che vogliono evitare che ci siano ingerenze da parte dei Consiglieri che sono nell'aula.

Quindi, se vogliamo darci dei termini pratici per poter fare queste cose, che la Commissione venga in aula e faccia conoscere il testo definitivo, però, poi che sia il tempo ai consiglieri di poter operare successivamente per poter fare le opportune proposte di emendamento.

PRESIDENTE. Nella proposta dell'onorevole Sanna, se ho capito bene, questo era consentito, perché infatti noi facciamo il dibattito...adesso non avevo altri iscritti a parlare, e quindi poteva considerarsi concluso. Però, siccome c'è questo passaggio, diciamo che lasciamo un'ora e mezzo alla Commissione per unificare i due testi, e che poi ci vediamo qua per due cose: per avere il testo e per vedere se ci sono ulteriori proseguimenti di dibattito generale; poi - (e in questo ha ragione l'onorevole Bertolotti)- diamo il proseguo della serata ai colleghi per presentare gli emendamenti, e diamo il termine per la presentazione degli emendamenti, per esempio che debbano essere presentati entro le ore 9 di domani mattina, in modo tale che alle ore 10 noi iniziamo, e dalle ore 9 alle 10 la Commissione vede gli emendamenti.

Allora, il discorso è questo: ci vediamo qua alle ore 19 e quindici, alle 19 e quindici la Commissione ci presenta i testi unificati, io chiederò se ci sono altri interventi di carattere generale, altrimenti, concludo la discussione generale senza mettere in votazione al passaggio gli articoli. Domani, entro le ore 9 si aggiorna la seduta, si mette in votazione il passaggio agli articoli, si dà la possibilità alla Commissione di vedere gli emendamenti e, diciamo alle ore 9.30 o alle 10.30 la Commissione e l'aula si possono riunire. Si è d'accordo su questo?.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 44, viene ripresa alle ore 19 e 21.)

PRESIDENTE. Avevamo sospeso per consentire alla Commissione un esame ulteriore della proposta di legge 429, per verificare la possibilità di un'integrazione con i testi unificati che stiamo discutendo.

Chiederei alla Commissione, e quindi al Presidente, di informarci sui risultati di questo lavoro.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Salvatore. Ne ha facoltà.

SANNA SALVATORE (Progr. Fed.). Signor Presidente, alla riunione della Commissione hanno partecipato anche i Capigruppo e la decisione che è stata assunta all'unanimità, è la seguente: dare per definito il testo della proposta di legge numero 27, con gli emendamenti che sono stati presentati, con un altro emendamento che è stato predisposto dalla Commissione e che viene presentato adesso (dato che siamo ancora in sede di discussione generale), e continuare, invece, a tenere in piedi la proposta di legge numero 429 come provvedimento a sé stante sul quale, quindi, iniziare tutta la procedura, dalla relazione alla discussione generale e poi all'esame.

Ma, siccome il contenuto della 429 è molto complesso, perché riguarda in modo particolare l'eventuale soppressione dei due ruoli speciali della legge 13 e della legge 4, la Commissione e i Capigruppo presenti a questa discussione ritengono chiedere all'Aula, quando si inizierà la discussione sulla 429, di valutare la possibilità di rinviare in Commissione il provvedimento, perché essa possa ulteriormente approfondirlo e poi ripresentarlo all'Aula.

Concludendo, questa sera siamo pronti a definire in Assemblea il provvedimento PL 27 e tutti i seguenti, come testo unificato.

PRESIDENTE. Quindi, non c'è più - se ho ben capito - l'ipotesi delle integrazioni dei due testi, cosa che suggeriva ai colleghi, in particolare lo dico perché l'aveva proposto l'onorevole Bertolotti, di vedere che cosa succedeva; il testo rimane quello che è, solo con questa aggiunta dell'unificazione. Quindi, non c'è più l'ipotesi di unificazione dei due testi, e allora mi pare che l'ipotesi di andare a domani nella discussione, non ci possa essere. Facciamo la discussione di carattere generale e poi vediamo.

Ha domandato di parlare il consigliere Bertolotti. Ne ha facoltà.

BERTOLOTTI (F.I.). Signor Presidente, sono d'accordo sostanzialmente per concludere la discussione generale, ma visto che molti colleghi si sono assentati perché, probabilmente, pensavano di proseguire domani, io penso che ci si debba fermare alla discussione generale e proseguire poi la discussione sull'articolato della legge - così come eravamo rimasti d'accordo - a partire dalle ore 10 di domani mattina.

PRESIDENTE. Sì, l'ordine è questo: finiamo la discussione generale, io metto in votazione questa sera il passaggio agli articoli e poi riprendiamo l'esame degli articoli domani, alle ore 10.

Avevamo praticamente sviluppato la discussione generale prima, per cui, io non avevo già prima altri interventi. Avevamo lasciato sospesa la discussione generale nel caso che ci fosse l'unificazione dei due testi, cosa che avrebbe potuto richiedere altri interventi. Questo non è avvenuto, quindi, non ci sono altri interventi.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (F.I.). Signor Presidente, proprio per consentire ai molti colleghi assenti, direi di votare il passaggio agli articoli domani mattina, per una questione di correttezza nei confronti degli assenti e per non chiudere ogni possibilità anche di presentazione di eventuali emendamenti. Quindi, mi pare che su questo si possa dichiarare esaurita la discussione generale e riprendere subito con il voto domani mattina.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Zucca. Ne ha facoltà.

ZUCCA (Progr. Fed.). Francamente non accetto questo aspetto del discorso dell'onorevole Pittalis. La correttezza è dei consiglieri che hanno il dovere di venire in Consiglio, non dei consiglieri presenti che devono tenere conto degli assenti. Mi pare che questo sia abbastanza ovvio.

PRESIDENTE. Chiedo alla Commissione se l'ipotesi di rinviare a domani la votazione del passaggio degli articoli può essere accettata.

SANNA SALVATORE (Progr. Fed.). Presidente, io vorrei far presente a tutti i colleghi che il testo della proposta di legge numero 27 sostanzialmente non viene modificato in nulla, perché quell'ipotesi di integrarlo con articoli presi dalla 429 non è più in campo. Quindi, i colleghi che hanno deciso di presentare emendamenti, credo che gli abbiano già presentati - mi pare che siamo arrivati a circa 40 emendamenti - quindi, credo che sostanzialmente gli emendamenti sulla 27 siano stati tutti presentati.

Allora, a questo punto (lo chiedo davvero anche al collega Pittalis) anche per venire incontro al lavoro che la Commissione sta facendo da parecchio tempo - e incomincia ad affiorare anche una certa stanchezza nei colleghi della Commissione - io davvero chiederei di considerare chiusa questa sera la discussione generale sulla 27, di votare il passaggio agli articoli, perché noi domani mattina, alle ore 9, anzi già questa sera, proseguiremo almeno per un'ora con l'esame degli emendamenti e poi domani mattina alle ore 9 riprenderemo per poter essere pronti per le ore 10, quando l'Aula inizierà l'esame degli articoli.

Quindi davvero lo chiederei, perché se avessimo modificato il testo della 27 lo capirei e sarebbe più che legittima la richiesta dei colleghi, ma siccome il testo della 27 non è stato modificato chiederei questa possibilità.

PRESIDENTE. Il Presidente della Commissione ribadisce che il testo è rimasto uguale, quindi, l'ipotesi di dare tempo ai colleghi per vedere il testo unificato è venuta meno e c'è la richiesta di votarlo questa sera, posto che il testo è quello che conoscevamo già da tanto tempo.

Quindi, chiedo al collega Pittalis e agli altri, se siamo d'accordo. Cioè, il Presidente della Commissione dice: "Badate il testo è rimasto uguale, quindi, non ci sono state modifiche, gli emendamenti sono stati presentati (siamo arrivati a 45- 40) votiamo il passaggio agli articoli adesso.

Discussione generale del testo unificato della proposta di legge Tunis Gianfranco - Marteddu - Loddo - Demontis: "Inquadramento straordinario nel ruolo unico dei dipendenti dell'Amministrazione regionale del personale delle unità sanitarie locali della Sardegna, comandato ai sensi dell'art. 44 del D.P.R. n. 761 del 1979" (27) e dei disegni di legge: "Norme in materia di personale" (249) "Norme varie in materia di personale (438) "Proroga del termine di utilizzabilità delle graduatorie dei concorsi per esami o per titoli ed esami" (440) "Norme sul rapporto di lavoro a tempo parziale, sul comando e sul distacco di personale e sui compensi ai componenti delle Commissioni, dei comitati e dei collegi interni dell'Amministrazione" (442)

PRESIDENTE. Allora, mi pare che dagli atteggiamenti c'è un'accoglienza di questa ipotesi.

Se siamo d'accordo, metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Allora rimane fermo il programma che ci siamo dati, sospendiamo adesso, lasciamo lavorare la Commissione, se lo ritiene.

Ci vediamo domani mattina alle ore 10.00. Grazie e buona serata.

La seduta è tolta alle ore 19 e 30.



























Testo dell'interpellanza e delle interrogazioni annunziate in apertura di seduta



Allegati seduta

NTERPELLANZA CONCAS - MONTIS sulla grave crisi che sta attraversando l'Azienda FMS gestita dalle FF.SS..

I sottoscritti,

visto il protrarsi dello sciopero indetto dai lavoratori della F.M. S., per il grave stato di degrado in cui versa l'Azienda Pubblica di Trasporto operante nel Sulcis-Iglesiente:

1) autobus insufficienti allo svolgimento dei servizi;

2) carente organizzazione interna;

2)

2) appurato che lo sciopero non solo crea notevoli disagi per lavoratori e studenti pendolari costretti a stare a casa perché privi di mezzi propri, ma colpisce un territorio fortemente penalizzato per la grave crisi socio economica che attraversa;

2)

2) considerato che il non funzionamento dei mezzi di trasporto viola dei principi costituzionali quali il diritto al lavoro e allo studio;

2)

2) chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dei trasporti per conoscere:

1) in che modo intendano risolvere il problema che impedisce la "mobilità" dei cittadini;

se intendano rivendicare urgentemente il rispetto degli accordi sottoscritti dal Governo nazionale nel trasferimento delle competenze del T.P.L. alla Regione sarda. (494)

INTERROGAZIONE LIORI - FRAU, con richiesta di risposta scritta, sui comandi e distacchi nell'Amministrazione regionale.

I sottoscritti,

preso atto che numerosi dipendenti prestano servizio all'interno dell'Amministrazione regionale in posizione di comando o distacco;

considerato che le carenze di copertura amministrativa in alcuni settori dell'Amministrazione regionale potrebbero trovare soluzione con una distribuzione razionale del personale in ruolo dell'amministrazione stessa (applicando l'istituto della mobilità), oppure attraverso l'assunzione di personale con i sistemi ordinari di reclutamento previsti dalla legge (pubblico concorso o chiamata diretta dall'ufficio di collocamento);

considerato che il personale in posizione di comando o distacco proviene, nella maggioranza dei casi, da altre amministrazioni che soffrono anch'esse di carenza di personale;

osservato che non pare riscontrabile, nei casi di specie, alcun interesse pubblico: piuttosto, detti provvedimenti sembrano determinati da motivazioni clientelari e non da oggettive esigenze dell'amministrazione risolvibili, come si è detto, in altro modo;

considerato che viene proposto, dalla maggioranza al governo della Regione, l'inquadramento nei ruoli regionali di detto personale proveniente da altre amministrazioni;

osservato che attraverso l'inquadramento di cui sopra si coprono numerosi posti in organico e si ledono tanto le aspettative di carriera del personale in ruolo inquadrato nelle qualifiche inferiori quanto il diritto dei numerosi disoccupati in attesa di concorsi pubblici;

tutto ciò premesso chiedono al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore del personale di portare a conoscenza dei sottoscritti l'elenco del personale comandato o distaccato presso l'Amministrazione regionale con i rispettivi incarichi, con indicazione delle date dei provvedimenti di distacco o comando e degli uffici presso i quali prestano servizio e chiedono altresì se non ritengano, in quest'anno che precede le elezioni regionali, di voler interrompere l'utilizzo di questo istituto di sapore clientelare e pre-elettorale. (1118)

INTERROGAZIONE BONESU - SANNA Giacomo - SERRENTI, con richiesta di risposta scritta. sulla situazione della Cooperativa Confezioni Corallo di Suni.

I sottoscritti, premesso che:

- la Cooperativa Confezioni Corallo, finanziata ai sensi della legge regionale n. 28 del 1984, ha iniziato ad operare nel 1993, sotto la pesante tutela del Gruppo Manerbiesi S.r.l., facente capo alla famiglia Soffiantini che, oltre ad essere l'unico committente, ha sempre ostacolato la diversificazione produttiva verso prodotti di maggior valore aggiunto e ha fornito tecnologie obsolete;

- la produzione di beni di manifattura non complessa, quali le gonne, si scontra con una forte concorrenza dei paesi extracomunitari e con le produzioni operate nel Mezzogiorno utilizzando lavoro a basso costo;

- il Gruppo Manerbiesi, per continuare il rapporto, vuole imporre condizioni che porterebbero a salari inferiori di oltre la metà rispetto ai minimi contrattuali e chiede l'immediato pagamento di debiti che la Cooperativa avrebbe nei suoi confronti;

- di fronte a questo ricatto alla Cooperativa non è restato che chiudere lo stabilimento, ponendo tutti i 41 dipendenti in cassa integrazione a zero ore;

- tale fatto, se non interverranno fatti nuovi sotto il profilo della liquidità finanziaria e della diversificazione delle produzioni, porterà al fallimento della Cooperativa, con conseguente perdita definitiva di posti di lavoro in una realtà, quella della Planargia, caratterizzata da grave degrado economico; è necessario quindi che la Regione operi, con tutti i mezzi a sua disposizione, per salvare l'azienda,

chiedono di interrogare gli Assessori regionali dell'industria e del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se:

I. risponda a verità che la Regione debba erogare alla Cooperativa ingenti somme, in particolare per contributi in conto occupazione ai sensi della Legge n. 268 del 1974, e in quali tempi sia previsto il pagamento;

II. non si ritenga di far intervenire le strutture preposte all'assistenza alle imprese per dare alla Cooperativa la necessaria consulenza per la diversificazione produttiva;

III. intendano adottare o proporre misure per evitare che cooperative finanziate dalla Regione siano utilizzate da gruppi industriali privi di scrupoli per appropriarsi dei contributi regionali e abbandonare i lavoratori al loro destino. (1119)

INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta, sul grave disagio di alcuni ex dipendenti della Sarda Recapiti, attualmente in carico all'Ente Poste nel Nord Italia.

Il sottoscritto,

appreso che un gruppo di 27 postini sardi, ex dipendenti della Sarda Recapiti (Send Italia), attualmente operanti nel Nord Italia per conto dell'Ente Poste, da più di tre anni aspettano di potersi riavvicinare alle loro famiglie, cosi come è già avvenuto per altri loro colleghi della Penisola;

tenuto conto che gli uffici postali sardi versano in difficili condizioni con forti carenze nel settore degli addetti ai recapiti (oltre 100 posti) e che questa situazione si manifesta deficitaria in termini di organico, in particolare a Sassari e Provincia, a causa di un'assenza nella programmazione delle assunzioni, come segnalato anche da una circolare emessa dall'Ente Poste nel marzo 1998;

considerato che, nonostante l'interessamento di alcuni parlamentari, le legittime richieste di riavvicinamento dei suddetti postini sono cadute nel dimenticatoio, con grave discriminazione degli stessi rispetto ad altri loro colleghi, sempre ex dipendenti Send Italia, che hanno potuto godere del riavvicinamento a casa, motivato dal ricongiungimento alla famiglia, dopo soli sei mesi;

ritenuto necessario un intervento urgente da parte della Regione, per riuscire a risolvere l'increscioso problema suesposto, con un interessamento diretto presso il Ministro delle Poste considerando anche il fatto che l'Ente poste presenta in Sardegna una carenza che potrebbe essere in parte colmata dal trasferimento dei succitati addetti al recapito,

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:

- se è a conoscenza della discriminazione di cui sono oggetto i 27 postini sardi che operano nel Nord Italia e che vorrebbero da tre anni riavvicinarsi a casa, delle gravi difficoltà economiche che ciò comporta per gli stessi e per le loro famiglie;

- se è a conoscenza della carenza d'organico presente nell'Ente Poste in Sardegna, in particolare di addetti al recapito, con particolare riferimento alla situazione esistente in Sassari e provincia;

- se intende intervenire direttamente e urgentemente presso il Ministro delle Poste al fine di sollecitare il riavvicinamento per i 27 postini sardi che da tre anni aspettano di riunirsi alle loro famiglie, vista la concomitante carenza negli organici sardi dell'Ente Poste. (1120)

INTERROGAZIONE GRANARA - PITTALIS - FLORIS - PIRASTU - BERTOLOTTI - BALLETTO - LOMBARDO - BIANCAREDDU - GIORDO - LIPPI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione in cui versano le Ferrovie Meridionali Sarde, azienda di trasporto nel bacino del Sulcis Iglesiente Guspinese.

I sottoscritti,

verificato che le organizzazioni sindacali della sopracitata azienda di trasporto hanno proclamato uno sciopero generale a tempo indeterminato e che pertanto il loro servizio sarà bloccato creando notevoli disagi all'utenza scolastica e produttiva di tale territorio, già colpito tragicamente da ancor più gravi avvenimenti;

rilevato che tale situazione era stata denunciata già da tempo dai lavoratori, che avevano sollecitato interventi immediati di risanamento finanziario e di rilancio produttivo, mediante l'adeguamento del parco automezzi e del sistema delle linee;

appurato che anche l'utenza di tali servizi ha più volte lamentato le notevoli penalizzazioni alle quali è sottoposta, a causa dell'attuale inaffidabilità del servizio, carente per motivi sopra esposti;

considerato che gli accordi a suo tempo convenuti in merito ad una giusta e obiettiva programmazione produttiva del lavoro, sono stati disattesi dall'attuale dirigenza e dagli enti regionali preposti;

visto che la Legge 422 impone il raggiungimento entro il 1° gennaio 2000 di un indice produttivo dello 0,35 e che oggi le Ferrovie Meridionali Sarde sono assai lontane da tale indice attestatosi allo 0,22 e che la tendenza è ancor più negativa;

tenuto conto che la crisi occupazionale che investe il territorio sarebbe ancor più aggravata dalla perdita di altri posti di lavoro ancor più impegnati in un servizio che dovrebbe rivolgersi verso le fasce sociali più deboli,

chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente per sapere:

I. quali strumenti immediati si intenda porre in essere per attivare in termini affidabili tale servizio, nel rispetto delle competenze assegnate dalla norma alle aziende che operano nei propri bacini di traffico;

II. quali programmi, a sostegno di tale situazione, siano stati individuati dall'attuale dirigenza, con specifico riferimento all'inserimento dei servizi delle Ferrovie Meridionali Sarde nell'ambito del Piano regionale trasporti;

III. quali garanzie si possano dare ai lavoratori e all'utenza per una immediata ripresa del servizio;

IV. se si possano individuare le responsabilità di tale situazione e se non si ravvisino condizioni di incompatibilità negli organi preposti al governo di tale azienda;

V. se, in considerazione dei risultati raggiunti, non sia il caso di ridisegnare un gruppo dirigente al quale partecipi una componente autonoma tecnicamente capace, ma anche rappresentativa degli interessi delle Ferrovie Meridionali Sarde, dei lavoratori occupati e quindi delle popolazioni interessate. (1121)

INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla mancanza del depuratore fognario nel Comune di Mores (Sassari).

Il sottoscritto,

premesso che:

a) con nota n°3375 del 29 ottobre 1980 l'Amministrazione comunale di Mores richiese un finanziamento per la costruzione dell'impianto di depurazione fognaria;

b) in data 29 gennaio 1981, prot. n°371, fu inviato all'Assessorato della difesa dell'ambiente il progetto di massima, diviso in 5 lotti funzionali, comprendenti le effettive esigenze del comune di Mores per il risanamento delle condizioni igienico - sanitarie, per una spesa complessiva pari a lire 2.589.050.500;

c) furono realizzati successivamente il primo e parte del secondo lotto, e poi i lavori furono inspiegabilmente sospesi;

d) nonostante siano trascorsi circa 17 anni dall'inizio dei lavori, a tutt'oggi Mores - con i suoi 2250 abitanti - non ha un depuratore fognario, e pertanto le fogne scaricano a cielo aperto i liquami, inquinando terreni, falde acquifere e quant'altro con gravi danni all'ambiente;

e) buona parte dei liquami - tramite alcuni rigagnoli - vanno a finire sul Rio Mannu, che riversa il tutto nel lago Coghinas, bacino di approvvigionamento idrico di molti comuni, Sassari compresa,

chiede di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

1) se sia a conoscenza che il Comune di Mores non si è ancora dotato di depuratore fognario, nonostante la predisposizione di un progetto di massima, diviso in 5 lotti funzionali, sin dal 1981;

2) per quali motivi i lavori di costruzione di un'opera così importante e necessaria siano stati a suo tempo sospesi, ed alle soglie del terzo millennio il Comune di Mores non disponga del depuratore fognario, tant'è che le acque luride scorrono a cielo aperto arrecando gravi danni all'ambiente ed anche alla salute dei cittadini;

3) che fine abbiano fatto gli 800 milioni concessi dalla Amministrazione regionale per l'acquisto di macchinari ed attrezzature varie,

4) se sia vero che - nonostante la mancanza del depuratore - ai cittadini di Mores viene chiesto il pagamento della tassa per la depurazione delle acque;

5) quali azioni intenda intraprendere, affinché in tempi brevissimi il Comune di Mores possa avere un adeguato depuratore fognario, ridando tranquillità ad una popolazione giustamente preoccupata per i risvolti igienico-sanitari dovuti alla mancanza di tale struttura. (1122)

INTERROGAZIONE MANUNZA - AMADU - FANTOLA - MARRACINI, con richiesta di risposta scritta, sulla nomina di personale amministrativo al coordinamento dei servizi infermieristici da parte della ASL n. 7 di Carbonia.

I sottoscritti,

premesso che la Direzione sanitaria della ASL n. 7 di Carbonia ha deciso di nominare a coordinamento dei servizi del personale ospedaliero dei ruoli sanitari e professionali un collaboratore amministrativo;

tenuto conto del fatto che la ASL n. 7 possiede in organico personale altamente specializzato nell'assistenza infermieristica che risulterebbe più idoneo a espletare la funzione di coordinamento già richiamata in premessa;

considerato che tali motivazioni sono state ripetutamente esposte all'Assessore della sanità sia dal Collegio di Cagliari dell'IPASVI, che raccoglie tutti gli infermieri professionali, che dal sindacato delle professioni infermieristiche NURSIND che, oltre al fatto suddetto, denuncia anche la mancanza di disponibilità da parte della stessa ASL n. 7 a voler coprire tutti i posti vacanti (solo sette su nove) riguardanti la carenza d'organico nella categoria degli infermieri professionali;

rilevato che sempre il sindacato NURSIND ha evidenziato la necessità di coprire anche gli altri due posti disponibili, tenendo conto delle decine di infermieri professionali emigrati che attendono un pubblico bando per riavvicinarsi a casa,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se è a conoscenza delle discutibili decisioni adottate dalla Direzione sanitaria della ASL n. 7 di Carbonia su esposte e se non ritenga necessario un intervento presso la stessa ASL al fine di modificare tali decisioni nel senso di una scelta, fortemente sollecitata anche dall'IPASVI, più idonea al coordinamento dei servizi infermieristici e della proposta di un pubblico concorso per i due posti rimasti disponibili negli organici a favore delle centinaia di disoccupati e di emigrati del settore. (1123)

INTERROGAZIONE LADU, con richiesta di risposta scritta, sulla cessazione dell'attività della cooperativa confezioni Corallo di Suni.

Il sottoscritto, premesso che:

- la crisi dei settori produttivi nel nuorese, già fortemente penalizzato dalla caduta del colosso chimico dell'Enichem di Ottana, sembra proprio inarrestabile e crea nuovi elementi di tensione. E' di qualche giorno fa la notizia relativa alla chiusura dello stabilimento di Suni gestito dalla cooperativa confezioni corallo, costituita sulla base della legge regionale n. 28 composta da sardi e rappresentanti del gruppo Manerbiesi s.r.l., quest'ultimo unico partner - cliente della fabbrica che produce gonne;

- l'attività della cooperativa è cominciata nel 1993 e attualmente lo stabilimento ha raggiunto il ragguardevole traguardo di 41 unità lavorative, tutte della Planargia, che costituiscono una rilevante realtà occupazionale in un momento di grave crisi economico-sociale che investe tutta la regione, ed in modo particolare la provincia di Nuoro;

- l'andamento produttivo dello stabilimento non è mai stato dei migliori sin dai primi anni di attività, anche perché risulta che la presenza del gruppo Manerbiesi, facente capo a Giuseppe Soffiantini, ha sempre incomprensibilmente ostacolato la diversificazione produttiva dei prodotti di maggiore valore aggiunto e, nel contempo, forniva all'impianto di Suni tecnologie inadeguate;

- la situazione ultimamente è peggiorata, anche a seguito della mancata erogazione da parte della Regione sarda del credito previsto, in conto occupazione, dalla legge n. 268 del 1974 per le annualità 1994/95/96/97. Tale credito si aggira intorno agli 800 milioni di lire, che avrebbero rappresentato una significativa e vitale boccata d'ossigeno;

- di fronte a questa situazione, la cooperativa è stata costretta a chiudere lo stabilimento di Suni, collocando i 41 dipendenti in cassa integrazione a zero ore, in seguito, tra l'altro, alla disposizione del partner-cliente gruppo Manerbiesi della revoca totale delle commissioni, finché la cooperativa non avrà reso interamente il debito che la stessa gestione ha creato nel tempo nei confronti dell'azienda del gruppo Soffientini;

- la decisione di chiudere lo stabilimento sta creando gravi ripercussioni di carattere occupazionale e forti preoccupazioni fra le comunità della Planargia, le quali vedono cessare di colpo un'importante attività produttiva che investiva un territorio particolarmente colpito dalla crisi economica,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'industria per sapere:

1) quali sono i provvedimenti che si intendono adottare in merito, per scongiurare la definitiva chiusura dell'azienda;

2) se è vero che la R.A.S. è inadempiente nei confronti della cooperativa confezioni Corallo, ritardando, in modo colpevole, l'erogazione di fondi già previsti per legge;

3) se corrisponde al vero ciò che afferma il signor Soffiantini, in relazione alla mancata attenzione da parte della R.A.S., costringendo, in questo modo, l'imprenditore a rivalersi sugli operai che naturalmente sono i primi a pagarne le spese. (1124)