CCXLII SEDUTA
Mercoledì 14 gennaio 1998
Presidenza del Presidente Selis
La seduta ha inizio alle ore 18 e 10.
CONCAS, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana di giovedì 18 dicembre 1997, che è approvato.
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è pervenuta alla Presidenza la seguente proposta di legge:
dal consigliere Bonesu:
"Assunzione in deroga dei dipendenti dell'Hotel Moderno". (389)
(Pervenuta il 2 gennaio 1998 ed assegnata alla prima Commissione.)
Risposta scritta ad interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
"Interrogazione BONESU sulla necessità di tutela delle peculiari caratteristiche del villaggio di San Salvatore di Sinis". (828)
(Risposta scritta in data 2 gennaio 1998.)
"Interrogazione FRAU sui dipendenti dell'ex I.P.A.B. Casa di riposo di Thiesi". (827)
(Risposta scritta in data 9 gennaio 1998.)
"Interrogazione GHIRRA - SCANO - FOIS Paolo sull'occupazione da parte della Telecom Italia Mobile delle frequenze usate dalle emittenti radio della Sardegna". (860)
(Risposta scritta in data 9 gennaio 1998.)
"Interrogazione BUSONERA - DETTORI Ivana - CUCCA sulla tragica morte del giovane Simone a Cagliari". (869)
(Risposta scritta in data 9 gennaio 1998.)
"Interrogazione LOCCI sulle procedure per la vendita ad opera della Sipas delle aziende Nuova Valriso S.p.A., Nuova Casar S.r.l., Anglona alimentari S.r.l.". (871)
(Risposta scritta in data 9 gennaio 1998.)
Dichiarazioni programmatiche del Presidente della Giunta regionale
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la presentazione delle dichiarazioni programmatiche del Presidente della Giunta regionale. Ha facoltà di parlare il Presidente della Giunta.
PALOMBA (Progr. Fed.), Presidente della Giunta. Signor Presidente, colleghe e colleghi, a poco più di un anno dalla conclusione della legislatura le dichiarazioni programmatiche devono rivestire il carattere della sobrietà, oltre che quello della Concretezza. Altre le hanno precedute, aventi ad oggetto anche argomenti con respiro di legislatura. D'altra parte esse si innestano nel quadro di un lavoro in corso di svolgimento nelle più disparate materie, da quelle di riforma a numerosi settori nei quali si stanno registrando non irrilevanti risultati. Dunque, il testo di queste dichiarazioni, accompagnato dal documento politico e da una più corposa base programmatica, elaborati e sottoscritti dalla coalizione, che sono disponibili, conterrà solo una esposizione di aspetti politici e di priorità operative. L'undicesima legislatura del Consiglio regionale sardo ha coinciso con una fase di particolare difficoltà politica ed economica. Il sistema politico sardo si è trovato ad affrontare una rivoluzione nella transizione dal sistema di elezione proporzionale al bipolarismo, che ha comportato ovunque, e tuttora sta registrando, elementi di tensione, di scomposizione e di nuove aggregazioni che hanno riguardato il livello tanto nazionale quanto regionale e locale. Il 19 dicembre ho rassegnato le dimissioni dicendo che " erano maturate le condizioni per una sintesi politica diversa e più stabile" che comprendesse tutte le forze politiche e le espressioni consiliari che fanno riferimento al centro-sinistra, dalle componenti moderate a Rifondazione Comunista. Quelle condizioni erano favorite dalla chiusura della stagione dei congressi dei partiti, con l'elezione dei gruppi dirigenti che hanno garantito e stanno garantendo una maggiore unità politica; dalla Consapevolezza che la stabilità politica è necessaria per difendere il prestigio delle istituzioni autonomistiche e del più generale sistema politico, sottoposti a pesanti pressioni da parte di forze dotate di potenti mezzi che vorrebbero addirittura contrastare e neutralizzare lo stesso sistema bipolare, attraverso formule ambigue tese a ripristinare un perverso e pernicioso potere di interdizione ormai superato; dalla coscienza che occorre subito lavorare per rafforzare il rapporto di fiducia tra le istituzioni regionali, il sistema delle autonomie, le forze sociali e i cittadini. Una vigorosa e orgogliosa reazione del sistema politico sarà particolarmente utile anche per rilanciare il ruolo dei partiti nella loro insostituibile funzione di concorso nella determinazione della politica. Questo obiettivo è un valore di per se e trascende la diversità dei ruoli di maggioranza e di opposizione. Su queste premesse un ampio schieramento di forze ed espressioni politiche riconducibili al centro-sinistra ha assunto la responsabilità di dare vita, col documento politico del 2 gennaio, alla "ricomposizione ed al rafforzamento del quadro di maggioranza". Questo quadro si è formato in piena autonomia. Le forze politiche hanno spontaneamente e liberamente deciso se partecipare alla coalizione di governo. Dalle firme apposte in calce al documento politico manca quella del PSd'Az., che ha partecipato alle riunioni per la formazione della maggioranza: si è trattato di una scelta che deve essere rispettata, anche se dolorosa, considerato che questo partito storico aveva partecipato a precedenti esperienze di governo anche in questa legislatura. Il dialogo tra le forze politiche della maggioranza e questo Partito è opportuno che continui, perché il Partito Sardo d'Azione, storica forza etnica, si è sempre collocato all'interno dell'area del centro-sinistra e future prospettive devono indurre a trovare quegli elementi di convergenza che certamente sono assai numerosi e tutti qualificanti. Questo nuovo quadro politico si presenta con evidenti elementi di discontinuità e di positività: sono caduti anacronistici veti e pregiudiziali; è riaffermata la pari dignità di tutte le forze politiche; si verifica l'assunzione diretta di una responsabilità di governo da parte di una forza politica radicata nella realtà sarda, quale Rifondazione Comunista, e la concreta rappresentanza in Giunta di Rinnovamento Italiano, forza per la cui contemporanea presenza è meglio garantito l'equilibrio politico; il sorgere nel quadro politico della parte moderata del centro-sinistra di una nuova formazione politica quale quella dei Democratici per la Sardegna; la collaborazione in "condizione paritaria" tra tutte le forze della sinistra democratica e autonomista e quelle di ispirazione cattolica-democratica e liberaldemocratica; la celerità con la quale sono stati affrontati i tempi di risoluzione della crisi, che sono i più ristretti tra quelli in precedenza registrati e che sono stati pienamente rispetteti; la prevalenza e la priorità degli aspetti programmatici sugli altri aspetti di assetto; il determinante rafforzamento della Giunta attraverso una marcata presenza di Assessori politici e più fortemente collegati con le forze politiche di maggioranza, fatto che è espressione di una più piena e forte assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche di maggioranza, che favorisce così una maggiore sintesi delle posizioni anche legittimamente diverse; una rilevante mobilità, insieme ad una parziale continuità nelle rappresentanze in Giunta; l'acquisizione della disponibilità piena a sostenere il governo e ad assumere complessive responsabilità da parte di consiglieri che finora lo hanno sostenuto a titolo personale e ora partecipano organicamente alla maggioranza.
Questi elementi sono immediatamente avvertibili come potenti fattori di quella stabilità politica che è necessaria perché un Governo ed una coalizione possano lavorare per il tempo previsto e possano essere giudicati dagli elettori al termine della legislatura finalmente sulle cose fatte e sui mutamenti prodotti nella società sarda piuttosto che su perniciose immagini di destabilizzazione che rischiano di coinvolgere pericolosamente l'intero sistema dei partiti e le stesse istituzioni autonomistiche. Cosa che finora è potuta avvenire raramente, e ciò è negativo, perché una tale situazione rende difficile, tanto alla maggioranza quanto all'opposizione, misurarsi sui temi concreti della vita delle persone, che sono poi quelli che interessano di più i cittadini e che sono capaci di mobilitare le coscienze, di attivare entusiasmi, di stimolare la partecipazione alla gestione della cosa pubblica, di suscitare sentimenti di appartenenza e non di distanza rispetto all'istituzione.
Il recupero della stabilità consentirà certamente al sistema politico nel suo insieme di riprendere un giusto rapporto con i cittadini e le forze sociali, in un confronto serio e oggettivo che deve essere favorito da una informazione veramente indipendente e pluralista, nel pieno rispetto della libertà di stampa e di critica. Varie ragioni hanno reso difficoltoso un dibattito serio e correttamente informato, al di là e al di sopra di strumentalizzazioni su temi cruciali, quale una rigorosa analisi evolutiva della struttura del nostro tessuto sociale ed economico, in particolare negli anni '90, in un quadro generale di difficoltà che ha colpito economie ben più solide della nostra e in una visione globale che collochi la nostra Regione all'interno di contesti omogenei anche internazionali. Ne emergerebbe anche un quadro obiettivo oltre che dei problemi, anche delle potenzialità, degli sviluppi e anche dei risultati conseguiti dalla nostra economia, grazie alle capacità del mondo del lavoro e dell'impresa che hanno rivelato e stanno rivelando volontà di reazione, fantasia ed efficienza imprenditoriale, capacità di collocarsi nella logica della globalizzazione dei mercati. Ed emergerebbe anche una capacità dell'amministrazione pubblica, pur nelle perduranti carenze dovute alla mancanza della riforma dell'apparato burocratico, di realizzare importanti performances su punti rilevanti quali il lavoro per obiettivi e l'accelerazione della spesa.
Su questi punti non mi soffermo in questa sede perché costituiscono oggetto di un allegato contenente alcuni dati macroeconomici e tendenziali, generali e di settore che sono offerti all'attenzione dei colleghi del Consiglio. Sul piano programmatico si deve rilevare che a questo punto della legislatura vi sono tante cose prossime alla conclusione in corso di avanzato svolgimento. Si tratta di questioni importanti, alcune delle quali vitali per la nostra economia, ma comunque avviate, che andranno seguite, ma sulle quali i processi sono ormai avviati. Di esse si può trovare traccia nel programma allegato.
In questa sede è invece opportuno, in estrema sintesi, indicare pochi punti prioritari sui quali la coalizione spenderà il proprio principale impegno. E' giusto darne specificamente e sinteticamente atto al Consiglio e all'opinione pubblica. Quello che manca al termine della legislatura sarà l'anno del lavoro, delle riforme, dell'ambiente e dei parchi, della cultura e della riapertura di una grande vertenza con lo Stato.
Lavoro: il Governo regionale si impegna ad attribuire eccezionale rilievo al lavoro. Per il 1998 e per gli anni successivi si assume l'impegno a realizzare in Sardegna l'aumento dell'occupazione nella misura media prevista per l'Italia dal Documento di Programmazione Economica e Finanziaria. Si tratta di un obiettivo particolarmente difficile perché questo dato rappresenta la media tra il Centro-Nord e il Sud, e il Mezzogiorno, ove l'aumento è previsto in misura assai inferiore a quella media nazionale. Tuttavia, la particolare mobilitazione di risorse regionali e statali che verrà messa in campo, e la Conferenza regionale, da indire entro due mesi, da realizzare entro due mesi, sulla base di un documento da sottoporre previamente al vaglio del Consiglio, che individuerà un celere percorso organizzativo e normativo, compreso un eventuale assestamento di bilancio, favorirà questo risultato. Esso sarà favorito anche dall'incremento degli appalti di opere pubbliche e dal risveglio dell'imprenditorialità che è prevedibile perché già in atto. In modo particolare, la Conferenza dovrà orientare il lavoro verso le nuove forme di imprenditorialità e dovrà essere strettamente legato allo sviluppo economico, soprattutto del mondo dell'impresa. In tal senso, il lavoro congiunturale, necessario in una certa misura e in fase iniziale per rispondere alla grande domanda di occupazione, non dovrà assorbire risorse in misura tale da impedire gli investimenti produttivi. Una struttura di coordinamento interassessoriale e tecnicoamministrativa di supporto sarà subito istituita presso la Presidenza della Giunta.
Riforme: questo tema dovrà riguardare diversi aspetti. La coalizione lo sottrarrà al principio di maggioranza per ricercare insieme alle opposizioni e a tutte le forze presenti in Consiglio la miglior definizione delle regole, in una logica e in una proiezione di democrazia dell'alternanza.
1. Occorre seguire con straordinaria attenzione il processo di riforma della Costituzione per presidiare i principi di autonomia e di specialità che sono il fondamento della nostra Regione. In questo quadro potrà trovare collocazione la ricostituzione della Commissione speciale.
2. La maggioranza si impegna, nel pieno rispetto delle prerogative consiliari, a ricercare e favorire, insieme a tutte le forze politiche e alla Presidenza, vie celeri per la modifica del Regolamento, che preveda misure indifferibili, tra le quali la riduzione del voto segreto, uno statuto di garanzia delle minoranze e misure per il più snello funzionamento delle Commissioni.
3. Riforma della Regione e del sistema degli Enti strumentali, secondo una cadenza di priorità che dovrebbe vedere definiti nei prossimi mesi le riforme dell'apparato burocratico attraverso l'attuazione della legge 421, la modifica della legge 1 e la riforma dell'EMSa, che occorrerebbe esitare prioritariamente per i lavori dell'aula. Dovrebbero seguire le altre misure in avanzata fase di esame.
4. Attuazione dell'ordinamento unico delle autonomie locali, comprendente dislocazione territori, federazione tra Comuni e allocazione delle competenze secondo un criterio di sussidiarietà.
Ambiente e parchi: dopo i positivi risultati in materia di contrasto agli incendi boschivi e di reti idriche, questa fase finale sarà caratterizzata dall'operatività dei parchi e dalla realizzazione del programma di depurazione. Dovranno diventare effettivamente operanti gli organismi dei parchi di La Maddalena, Asinara, Gennargentu e delle riserve marine. Dovranno essere completate le procedure normative e organizzative per l'istituzione del Parco geominerario della Sardegna, primo al mondo. Dovranno essere subito approvate le leggi istitutive dei parchi regionali, dovrà essere verificato il piano della depurazione e, ove possibile, dovranno essere contierate le relative opere. Sarà approvata la riforma della forestazione.
Cultura: il 1998 sarà l'anno di prima applicazione della legge sulla lingua e sulla cultura sarda. La legge dovrà diventare un potente strumento di sviluppo della coscienza dell'identità collettiva e dei sentimenti di nazionalità sarda. Cospicue risorse finanziarie dovranno trovare allocazione nella manovra finanziaria 1998 per raggiungere questo obiettivo. La scuola sarà punto di riferimento, oltre che dei problemi educativi, anche della formazione professionale.
Vertenza con lo Stato e rapporti con l'Unione Europea: partendo dall'Accordo di programma del 21 aprile 1997, in parte già attuato, occorrerà concludere uno stringente negoziato per acquisire un più alto punto di ricaduta delle nostre aspettative autonomistiche. Prima fra tutte dovrà essere spinta al massimo livello possibile la questione dell'istituzione della zona franca fiscale e produttiva, a parte le zone franche doganali. Per quanto riguarda l'Unione Europea si dovrà negoziare una fase di transizione che non faccia perdere alla Regione le consistenti risorse già attuate sui fondi strutturali, già riservate alla Regione con l'obiettivo 1 sui fondi strutturali. Colleghi del Consiglio, con una volontà costruttiva, in rapporto con le parti sociali, del lavoro, della produzione, della cultura, della chiesa, del volontariato, e con uno stringente vincolo di solidarietà e di collegialità, le forze politiche di maggioranza si sottopongono al vaglio dell'Assemblea rappresentativa del popolo sardo. A nome di queste forze che ringrazio per la fiducia concessa, e ringraziando gli Assessori che insieme a me non potranno proseguire l'esperienza di governo, colleghi ai quali voglio qui riconoscere grande capacità, dedizione e senso dell'istituzione, propongo al Consiglio la nomina dei seguenti Assessori:
On. Tonino Loddo, Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione;
On. Prof. Piersandro Scano, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio;
Avv. Luigi Cogodi, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica;
On. Pasquale Onida, Assessore della difesa dell'ambiente;
On. Ing. Giancarlo Ferrari, Assessore dell'agricoltura e riforma agropastorale;
Prof. Antonello Paba, Assessore del turismo, artigianato e commercio;
On. Pietro Fois, Assessore dei lavori pubblici;
Prof. Mario Pinna, Assessore dell'industria;
On. Prof. Luca Deiana, Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale;
On. Prof. Benedetto Ballero, Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;
On. Paolo Fadda, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
Ing. Gonario Lorrai, Assessore dei trasporti.
PRESIDENTE. Si concludono qui le dichiarazioni programmatiche del Presidente della Giunta. Per decidere il proseguo dei lavori, sospendo per cinque minuti la seduta e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
(La seduta, sospesa alle ore ore 18 e 34, viene ripresa alle ore 18 e 37.)
PRESIDENTE. Brevissimamente comunico all'Assemblea che i lavori riprenderanno domani alle ore 16.
La seduta è tolta alle ore 18 e 38.
Allegati seduta
Risposta scritta ad interrogazioni