CCXCIV SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
GIOVEDI' 11 NOVEMBRE 1993
Presidenza del Presidente FLORIS
INDICE
Mozione Dadea - Ladu Leonardo - Manca - Casu - Cocco - Cuccu - Erittu - Lorelli - Pes - Pubusa - Ruggeri - Sardu - Satta Gabriele - Scano - Serri - Zucca sulle delicate questioni sollevate dalla pubblicazione degli elenchi degli iscritti alla massoneria in Sardegna (152) e Cogodi - Morittu - Murgia - Salis - Urraci sulla libertàdi associazione con metodo democratico; sui diritti di conoscenza da parte dei cittadini degli ambiti di appartenenza dei candidati e dei preposti a funzioni politiche rappresentative; sulle garanzie di imparzialitàe correttezza nell'esercizio delle funzioni pubbliche (154).(Continuazione e fine della discussione congiunta, presentazione e approvazione di oo.dd.gg.):
DADEA ...................................
COGODI .................................
MELONI .................................
TAMPONI ...............................
BAROSCHI.............................
PORCU....................................
CABRAS, Presidente della Giunta
ORTU ......................................
BAGHINO...............................
SCANO ...................................
PAU ........................................
Sull'ordine dei lavori:
COGODI ................................
TAMPONI ..............................
Sull'ordine del giorno:
BAROSCHI
La seduta è aperta alle ore 10 e 04.
PORCU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 3 novembre 1993, che è approvato.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Poiché nessun componente della Giunta regionale è in aula, sospendo la seduta. Ha domandato di parlare l'onorevole Cogodi. Ne ha facoltà.
COGODI (Rinascita e Sardismo). Sì, è gioco forza, è obbligatorio, è necessario sospendere, però io mi appello ancora una volta - ripetendo ancora una protesta che più volte è stata espressa - non più solo alla sua sensibilità ma al suo potere, per garantire che i lavori del Consiglio possano proseguire, per quanto possibile, ordinatamente. Nel frattempo il Presidente della Giunta è pervenuto, si dia inizio e corso regolare ai lavori del Consiglio, possibilmente invitando la Giunta regionale, come prevedono le regole, ad essere presente, salvo casi che siano motivati, perché l'interlocutore del Consiglio è la Giunta regionale. Tutti noi avremmo altre mille cose utili da fare, anche in politica, fuori dal Consiglio regionale, ma se il Consiglio è riunito la Giunta deve essere presente in aula. Queste sono le regole. Se le regole vanno male, propongo che si cambino, e che a turno venga un Assessore e che a turno venga anche un consigliere che valga per tutti gli altri.
PRESIDENTE. Onorevole Cogodi, non è un problema di turno, la Giunta, secondo il nostro Regolamento, deve essere presente, però mi pare che, in questi ultimi tempi, la Giunta sia stata abbastanza puntuale e presente. Io colgo però questa occasione per invitare il Presidente della Giunta affinché ricordi agli Assessori che quando il Consiglio è riunito debbono essere presenti tutti e occupare i banchi della Giunta. Questa è una nostra norma che va rispettata. Comprendiamo che il Presidente ha tanti problemi per cui non possiamo pretendere sempre la sua presenza, ma gli Assessori devono essere presenti.
CABRAS (P.S.I.), Presidente della Giunta. Signor Presidente, chiedo scusa umilmente al Consiglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Tamponi. Ne ha facoltà.
TAMPONI (D.C.). Signor Presidente, siccome sono in fase di predisposizione degli ordini del giorno, volevo chiedere al Consiglio e al Presidente, se è possibile, una sospensione della seduta per mezz'ora.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, sospendo la seduta per trenta minuti.
La seduta, sospesa alle ore 10 e 08, viene ripresa alle ore 13 e 07.
Continuazione e fine della discussione congiunta della mozione Dadea - Ladu Leonardo - Manca - Casu - Cocco - Cuccu - Erittu - Lorelli - Pes - Pubusa - Ruggeri - Sardu - Satta Gabriele - Scano - Serri - Zucca sulle delicate questioni sollevate dalla pubblicazione degli elenchi degli iscritti alla massoneria in Sardegna (152) e Cogodi - Morittu - Murgia - Salis - Urraci sulla libertàdi associazione con metodo democratico; sui diritti di conoscenza da parte dei cittadini degli ambiti di appartenenza dei candidati e dei preposti a funzioni politiche rappresentative; sulle garanzie di imparzialitàe correttezza nell'esercizio delle funzioni pubbliche. (154)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione delle mozioni numero 152 e 154. Sono pervenuti due ordini del giorno. Se ne dia lettura.
MULAS MARIA GIOVANNA, Segretaria:
Ordine del giorno Baroschi - Fadda Paolo - Selis - Pili - Deiana - Cuccu - Onida - Satta sul potenziamento dei servizi del Consiglio.
IL CONSIGLIO REGIONALE
al termine della discussione sulle mozioni nn. 152 e 154,
CONSIDERATO che emerge la necessità e l'urgenza di adottare tutte le misure organizzative necessarie per potenziare i servizi del Consiglio regionale, come già indicato negli ordini del giorno numero 67 e 68, approvati dal Consiglio il 5 giugno 1992
impegna l'Ufficio di Presidenza
a presentare al Consiglio, entro 30 giorni, un progetto di potenziamento dei servizi del Consiglio, che indichi prioritariamente le misure organizzative necessarie e i tempi occorrenti per:
- dotare le Commissioni permanenti di una struttura di segreteria;
- potenziare le attività di:
a) documentazione legislativa e consulenza tecnico-giuridica per la redazione dei progetti di legge d'iniziativa consiliare;
b) monitoraggio della spesa pubblica regionale e analisi dei costi e della fattibilità amministrativa dei progetti di legge;
c) informazione e studio sulla disciplina comunitaria e l'attività della Comunità europea;
d) informazione dei consiglieri sull'attività dell'Esecutivo, a supporto dell'esercizio della funzione ispettiva;
- definire un programma di organizzazione del sistema informativo del Consiglio e di automazione delle attività d'ufficio, individuando la struttura competente per l'attuazione;
- individuare un ufficio competente per il controllo interno di gestione;
- adeguare la dotazione organica del personale consiliare nelle aree di effettiva carenza, previa verifica del permanere delle relative esigenze di personale, e bandendo i concorsi pubblici necessari per rafforzare la dotazione delle figure professionali più qualificate. (1)
Ordine del giorno Dadea - Mannoni - Pusceddu sulla Massoneria.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che con l'approvazione della mozione 117/A approvata dal Consiglio regionale il 5 maggio 93 si impegnava il Presidente della Giunta Regionale:
a) a fare sottoscrivere ai componenti della Giunta regionale una dichiarazione attestante l'iscrizione ad associazioni, che, dichiaratamente o di fatto, svolgano attività di carattere politico, culturale, assistenziale o di promozione economica e attestante, altresì, l'eventuale affiliazione alla Massoneria di qualsiasi osservanza, comprese le logge riservate o coperte;
b) a richiedere analoga dichiarazione ai dirigenti e ai funzionari dell'Amministrazione regionale e agli amministratori, ai dirigenti e ai funzionari degli enti regionali;
c) a chiedere agli organi di direzione della Massoneria di rendere pubblici gli elenchi degli affiliati alle logge sarde;
si invitava il Presidente del Consiglio regionale a richiedere la suddetta dichiarazione ai consiglieri regionali e ai dirigenti e funzionari dell'Assemblea regionale.
PREMESSO che la pubblicazione da parte di organi di stampa regionale di elenchi di "affiliati al Grande Oriente d'Italia" ha suscitato grande attenzione ed interesse nell'opinione pubblica e nella società civile sarda;
RIAFFERMATO che lo spirito della mozione 117/A non era quello di dare un giudizio storico o morale sulla Massoneria ma era quello di dare un reale contributo alla trasparenza che prioritariamente deve caratterizzare ogni comportamento degli eletti alla massima Assemblea democratica del popolo sardo, dei membri della Giunta e degli amministratori, dei dirigenti e funzionari dell'Amministrazione regionale e degli enti regionali così come dei dirigenti e dei funzionari del Consiglio regionale;
RIBADITO che non sono messi in discussione i diritti inviolabili delle persone sanciti dalla Costituzione a uguaglianza di trattamento davanti alla legge;
RIBADITO che si deve riaffermare la ferma condanna delle associazioni segrete intese secondo le indicazioni della legge 17/1982;
RIAFFERMATA la volontà assolutamente non persecutoria e tanto meno non animata da incostituzionali criteri epurativi nei riguardi di quanti singolarmente e legittimamente hanno ritenuto di aderire a tali organizzazioni;
PRESO ATTO delle dichiarazioni rese dal Presidente della Giunta regionale e dal Presidente del Consiglio regionale nell'attuazione del contenuto della mozione n. 117/A;
impegna la Giunta regionale
1) a ribadire immediatamente l'invito agli organi competenti del Grande Oriente d'Italia e delle altre associazioni massoniche o affini a rendere pubblici gli elenchi degli aderenti a qualunque loggia esse appartengano;
2) a richiedere, ove entro 30 giorni non venga data positiva risposta alla precedente richiesta, ai Presidenti dei due rami del Parlamento copia degli elenchi degli appartenenti alla Massoneria in loro possesso;
3) a presentare entro 15 giorni al Consiglio regionale un disegno di legge che disciplini la materia secondo i più recenti orientamenti legislativi tenendo conto dei contenuti della discussione sull'argomento avvenuta nell'Aula con particolare riguardo ad ogni novità che serva a introdurre norme di maggior rigore e trasparenza già dal momento della presentazione delle candidature;
4) a riferire al Consiglio, entro 30 giorni, sullo stato di attuazione della normativa vigente in materia di Uffici e di procedure sulla trasparenza;
DELIBERA
di fissare ai sensi dell'art. 100 del Regolamento interno in 30 giorni dal ricevimento del disegno di legge della Giunta regionale i termini per la conclusione dell'esame da parte della Commissione competente delle proposte legislative presentate sulla materia. (2)
PRESIDENTE. Gli ordini del giorno non possono essere illustrati, chiedo all'onorevole Dadea, firmatario dell'ordine del giorno numero 2, se intende ritirare la mozione numero 152.
DADEA (P.D.S.). Signor Presidente, alla luce del dibattito ampio sviluppatosi in Consiglio regionale e anche delle ampie convergenze che sono maturate e confluite nella stesura dell'ordine del giorno numero 2, il Gruppo consiliare del Partito Democratico della Sinistra ritira la mozione numero 152.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Cogodi se intende mantenere la mozione numero 154.
COGODI (Rinascita e Sardismo). Signor Presidente, per annunciare al Consiglio che il nostro Gruppo mantiene la mozione numero 154, che è stata alla base del dibattito di questi giorni in Aula. Se mi è consentito, vorrei fare una considerazione, che valga anche come dichiarazione di voto, su mozione e ordini del giorno. Chiedo se posso farlo adesso o se devo intervenire successivamente.
PRESIDENTE. Lo farà successivamente, quando passeremo all'esame degli ordini del giorno. Adesso stiamo trattando la sua mozione.
COGODI (Rinascita e Sardismo). Sì, la mozione viene mantenuta e chiedo di fare una rapida dichiarazione di voto, che riguarda complessivamente la mozione, che viene mantenuta, e anche una considerazione che attiene all'ordine del giorno, che noi abbiamo avuto modo di valutare in questo momento. Per quanto ci riguarda l'ordine del giorno ha un senso se il Consiglio regionale vorrà approvare la parte essenziale della mozione che è all'attenzione del Consiglio. Diversamente ci sarebbe da chiederci davvero che cosa ci sia di nuovo, a conclusione di questa tre giorni consiliari, rispetto alla situazione precedente. Il Consiglio regionale aveva già approvato una mozione, che qui viene richiamata. Si chiedono all'incirca le stesse cose. Tutto quanto era annunciato, di novità, di maggior rigore, di precisazione, di distinzione, dal solo ordine del giorno non si evince. Si richiedono all'incirca le stesse cose che erano già contenute nella mozione. E allora, dov'è la novità? Vi può essere una novità invece se si tiene conto che, soprattutto nel corso del dibattito consiliare, si è proposto di introdurre una distinzione rigorosa e fatti produttivi di effetti benefici, quale ad esempio la necessaria individuazione dell'ambito delle responsabilità a partire dalla responsabilità politica, che è la responsabilità prima, in ordine alla quale non basta dire che si presenterà un progetto di legge entro quindici o trenta giorni, bisogna che il Consiglio dica che questo provvedimento lo approverà entro quindici o trenta giorni, cioè in tempo utile, che lo farà, quindi non che lo presenterà, perché di progetti di legge presentati ne abbiamo tanti, ma poi se non vengono istruiti e approvati non servono a nulla. Quindi deve essere detto, come è detto nella mozione, che la legge deve essere approvata entro un dato termine e che questa legge non deve contenere criteri più rigorosi, criteri migliori, più trasparenti, cioè tutte mozioni e categorie labili, aeree, eteree, perché tutti vogliono il meglio. Dobbiamo dire che la legge regionale deve contenere, a pena di ineleggibilità, l'obbligo di chiunque liberamente si candidi, cioè chieda la fiducia popolare, di dichiarare l'ambito di tutte le appartenenze, tutte, non massoneria e affini, anche perché la categoria degli affini in questa materia non si comprende.
(Interruzioni)
Che significa massoneria e affini? Non si capisce cosa sia l'affinità.
Il problema è questo: il Consiglio regionale vuole concludere questa tre giorni impegnata, utile nella chiarezza o nella fumosità? Non è la fumosità del rogo che ancora non si è acceso per bruciare nessuno, però è la fumosità, comunque, della reticenza, della confusione politica, perché un dibattito così divaricato e divaricante sul piano dei principi e delle proposte, come si è avuto per tre giorni, si conclude con l'ordine del giorno unitario della maggioranza e si salva la maggioranza, ma non si salva la chiarezza, non si salvano i principi. L'obiettivo del dibattito non era la maggioranza, era la chiarezza e la produttività della discussione consiliare. Conclusivamente, se il Consiglio, come io ritengo, vorrà approvare l'impianto della mozione, là dove si introduce la distinzione tra responsabilità politica totale, fra il diritto intoccabile del cittadino lavoratore a non essere indagato qualora svolga solo attività professionale, e per converso l'obbligo a dire esattamente chi si è, quando si chiede o si accetta un incarico fiduciario, ancorché di carattere amministrativo - queste sono le tre categorie che noi introduciamo - se questi criteri vengono dal Consiglio accettati con chiarezza, allora meglio si comprende anche il senso dell'ordine del giorno che completa e illumina, e che quindi non deve contrastare lo strumento principale che è la mozione. In questo senso, potremo dare anche una valutazione benevola dell'ordine del giorno, sempre che rimanga una decisione che si fondi sulla chiarezza e sulla novità che la mozione introduce, rispetto alla vaghezza e della precedente mozione e dell'attuale ordine del giorno di maggioranza. Chiediamo conseguentemente la votazione per parti.
PRESIDENTE. Vuole specificare quali divisioni per parti propone?
COGODI (Rinascita e Sardismo). La parte espositiva e, uno per uno, i punti della parte deliberativa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI (P.S.d'Az.). Signor Presidente, per una breve dichiarazione di voto e per chiedere che la mozione venga votata per parti, ma in modo diverso rispetto alla richiesta dell'onorevole Cogodi. Pur condividendo la parte motiva della mozione, pur condividendo le finalità alle quali la mozione si ispira e quindi riaffermando quei principi sui quali ieri mi sono soffermato, qualsiasi nostra decisione non può prescindere dalla riaffermazione dei diritti di libertà garantiti costituzionalmente, dalla riaffermazione del diritto alla certezza del diritto e della legalità e della ricerca e tutela della massima trasparenza. Occorre però fare delle distinzioni allorché, rispetto a questo obiettivo, si perseguono delle procedure e delle decisioni che non sono conformi ai criteri che indicavo.
Ritengo, tornando all'ordine del giorno, che mentre è giusto e doveroso, lecito e accettabile che, anche e soprattutto attraverso una norma di legge venga stabilito, prevedendo anche una sanzione, il principio che coloro che si presentano candidati a delle pubbliche funzioni devono dichiarare la loro appartenenza a qualsiasi tipo di associazione, non posso ovviamente condividere i punti 3) e 4) della mozione, particolarmente il punto 3), là dove, senza che ci sia un riferimento alla legge, o senza che la norma sia regolata, e addirittura violando quelle che sono le norme sul pubblico impiego e le norme dello Statuto dei lavoratori, si introduce un potere discrezionale da parte dell'Assessore o da parte del capo degli uffici, al quale si demanda la possibilità di valutare criticamente, ai fini della permanenza o della rimozione dall'ufficio, l'appartenenza dei dipendenti della pubblica amministrazione ad un'associazione. Io credo che questo sia assolutamente inaccettabile, sia contro la legge, non risponda alle finalità che dicevo prima, e soprattutto si introduca un potere discrezionale di valutazione che può essere assolutamente discriminatorio, pericolosissimo a seconda del Governo che di volta in volta si forma, a seconda dell'Assessore che di volta in volta va a ricoprire un incarico, o del Presidente del Consiglio, della Giunta o dei capi ufficio che vanno a ricoprire un incarico. Questo potere discrezionale di valutazione non è previsto nella Costituzione, non è previsto nelle leggi, non può essere regolato se non attraverso una norma di legge, per cui io credo che il punto 3) debba essere ritirato o se si intende ancora porlo in votazione, lo si metta in votazione per appello nominale, votandolo separatamente rispetto al contesto della mozione.
Eguale considerazione devo fare per quanto riguarda il punto quarto, che non mi sembra accettabile né condivisibile in questa formulazione, perché c'è un problema di modalità di individuazione di colui che deve valutare l'eventuale dichiarazione. Il concetto si presta a diverse interpretazioni e quindi penso che anche questa parte della mozione così com'è non possa ottenere il consenso del Consiglio e certamente non può ottenere il mio consenso. Per queste ragioni relativamente ai punti 3) e 4) io chiedo che si voti per parti.
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, l'onorevole Cogodi ha proposto di votare prima la parte espositiva e poi la parte deliberativa punto per punto: quindi mi pare che lei sia d'accordo su questo.
MELONI (P.S.d'Az.). Mi va benissimo la proposta dell'onorevole Cogodi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Dadea. Ne ha facoltà.
DADEA (P.D.S.). Presidente, per dichiarazione di voto, per dire che il Gruppo del Partito Democratico della Sinistra voterà contro la mozione numero 154, pur condividendone alcuni aspetti, tant'è che un passaggio fondamentale è recepito dall'ordine del giorno numero 2. Siccome reputiamo che l'ordine del giorno numero 2 raccolta tutte le indicazioni positive che sono emerse dall'ampio dibattito che si è sviluppato in Consiglio, noi pensiamo che la votazione dell'ordine del giorno numero 2 sia esaustiva del tutto e quindi, per maggiore chiarezza, pensiamo sia opportuno esprimere il nostro voto contrario alla mozione numero 154.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Tamponi. Ne ha facoltà.
TAMPONI (D.C.). Credo che il collega Cogodi non abbia ragione di dire che il dibattito che si è svolto in Consiglio sulla materia produrrebbe un risultato, per così dire, inefficace. Noi abbiamo tentato di proporre un ordine del giorno unitario in quest'Aula, invitando anche il collega Cogodi a partecipare a questa stesura. L'ordine del giorno al quale faceva riferimento il collega Dadea poc'anzi, il numero 2, di fatto quando dà precise indicazioni alla Giunta, soprattutto al punto 3), con l'impegno a presentare entro quindici giorni un disegno di legge che disciplini la materia secondo i più recenti orientamenti della legislatura, raccoglie anche alcuni contenuti positivi che sono presenti nella mozione dell'onorevole Cogodi e del Gruppo Rinascita e Sardismo. Elementi che vanno certamente integrati con quanto ieri andava proponendo, a nome della Giunta, l'Assessore agli affari generali Collu e con quanto ha detto il Presidente della Giunta nel suo intervento. Ecco perché noi riteniamo più produttivo non votare la mozione del Gruppo Rinascita e Sardismo e impegnarci invece sull'esame dell'ordine del giorno numero 2.
PRESIDENTE. Non pare che ci sia contrasto tra la mozione e l'ordine del giorno.
Metto in votazione la prima parte della mozione 154 dal titolo fino alle parole "tutto ciò premesso". Chi l'approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non l'approva alzi la mano. Chi si astiene.
(Non è approvata)
Metto in votazione il primo punto. Chi l'approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non l'approva alzi la mano. Chi si astiene.
(Non è approvato)
Metto in votazione il secondo punto. Chi l'approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non l'approva alzi la mano. Chi si astiene.
(Non è approvato)
Metto in votazione il terzo punto. Chi l'approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non l'approva alzi la mano. Chi si astiene.
(Non è approvato)
Metto in votazione il quarto punto. Chi l'approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non l'approva alzi la mano. Chi si astiene.
(Non è approvato)
Metto in votazione il quinto punto. Chi l'approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non l'approva alzi la mano. Chi si astiene.
(Non è approvato)
Metto in votazione il sesto punto. Chi l'approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non l'approva alzi la mano. Chi si astiene.
(Non è approvato)
Metto in votazione il settimo punto. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Passiamo ora all'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare l'onorevole Baroschi. Ne ha facoltà.
BAROSCHI (P.S.I.). All'inizio, dopo le parole "impegna l'Ufficio di Presidenza", invece che "a presentare al Consiglio", che è la formula solita, va scritto "ad approvare, informandone il Consiglio, entro 30 giorni", perché sia coerente col nostro Regolamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Cogodi. Ne ha facoltà.
COGODI (Rinascita e Sardismo). Per porre al Presidente e al Consiglio una questione: noi abbiamo affermato inizialmente che non vedevamo contrasto bensì complementarietà fra la mozione numero 154 e l'ordine del giorno numero 2. Adesso è in discussione il numero 1, ma dico una cosa che vale complessivamente. La maggioranza del Consiglio ha ritenuto di respingere punto per punto, a maggioranza, quanto contenuto nella mozione; non vi è certamente contrasto fra quanto affermato nella mozione e quanto nell'ordine del giorno, vi è complementarietà; vi può essere invece contrasto fra il voto espresso dal Consiglio che ha respinto, per partito preso, per non voler ragionare, per non voler riflettere, per non voler specificare, per non voler distinguere, punti della mozione che, nella sostanza, sono invece ripresi nell'ordine del giorno. Può il Consiglio su una stessa questione votare, perché la mozione è uno strumento consiliare, non è che si vota sui nomi di chi la presenta, si vota sul contenuto...
BAGHINO (D.C.). E' una distinzione politica.
COGODI (Rinascita e Sardismo). E' una distinzione politica, io invece sto ponendo una distinzione che è di carattere istituzionale e giuridico. Può il Consiglio votare subito dopo punti di merito che ha appena respinto? Qualcuno dirà: "Per ragioni politiche sì". Badate, qui non si sta facendo politica, si sta facendo tutto il contrario della politica, perché in quest'Aula, in questi giorni, si è detto di volere chiarezza e produttività e di voler fare un passo avanti rispetto alla confusione attuale. Qui, oggi, non si salva solo la Giunta, si salva anche la reticenza, che in quest'Aula si taglia a fette. Essere reticenti per questa Assemblea non è un problema, e se non è un problema essere reticenti, perché mai si dovrebbe chiedere chiarezza, lealtà, correttezza, trasparenza ad ogni altro cittadino della Repubblica e della Sardegna, quando non si è capaci noi di essere chiari e di pretendere chiarezza e di fare delle dichiarazioni che si fanno derivare le giuste conseguenze, quelle che derivano dalle regole che noi stessi ci siamo dati, per tutti noi? Oggi, quindi non si salva solo la Giunta, si salva la Giunta e si salva la reticenza, nella fumisteria che è tipica di questo tipo di politica. Non è vero che si vuole chiarezza; si vuole altro. Si accomodi chi vuole altro; noi non partecipiamo alla votazione di questi ordini del giorno, che non servono a fare nessuna chiarezza, servono solo a confondere le idee, servono solo a creare confusione ulteriore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (M.S.I.-D.N.). Presidente, volevo parlare sull'ordine del giorno numero 2. Parlerò dopo.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno numero 1, con la specificazione dell'onorevole Baroschi, per non entrare in contrasto con il Regolamento del Consiglio, che prevede all'articolo 11 che queste sono competenze dell'Ufficio di Presidenza, e quindi, mantenendo il testo originale si dovrebbe chiarire a che fine l'Ufficio di Presidenza dovrebbe presentare questo progetto al Consiglio.
Ha facoltà di parlare il Presidente della Giunta.
CABRAS (P.S.I.), Presidente della Giunta. Sull'ordine del giorno numero 1, io volevo solamente esprimere la seguente valutazione: poiché tratta materia di esclusiva e autonoma autodisciplina e competenza del Consiglio, la Giunta si rimette totalmente alle valutazioni del Consiglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Ortu. Ne ha facoltà.
ORTU (P.S.d'Az.). Per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno numero 1. Onorevole Presidente, il Gruppo sardista, già lo scorso anno, aveva dato il suo voto positivo per le proposte che con questo ordine del giorno ci vengono ancora riproposte. Noi riconfermiamo e ribadiamo la necessità e l'urgenza che si proceda a un potenziamento del Consiglio, dei servizi, della struttura, perché sia più produttivo di fatti, di leggi, di provvedimenti che vadano nella direzione e nell'interesse del popolo sardo, ma non possiamo non sottolineare il fatto che due ordini del giorno sulla materia e dello stesso tenore e dello stesso avviso, furono approvati dal Consiglio, e noi fummo tra coloro che li approvarono, già nel giugno dello scorso anno. E' trascorso ormai più di un anno, e di tutto questo non se n'è fatto nulla, per cui noi ci asterremo dal votare questo ordine del giorno, sottolineando il fatto che chi doveva provvedere a questi atti non ha provveduto e non riteniamo che quest'ordine del giorno possa oggi mettere in moto una macchina arrugginita che si è fermata per lungo tempo. Per cui siamo d'accordo sugli obiettivi, non d'accordo sulla votazione dell'ordine del giorno che non è che una pura ripetizione, un sollevare polveroni che non servono a nessuno. Servono i fatti, e i fatti, purtroppo, dopo un anno, dobbiamo riscontrare che non sono avvenuti.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo ora all'ordine del giorno numero 2.
Ha domandato di parlare l'onorevole Baghino. Ne ha facoltà.
BAGHINO (D.C.). Signor Presidente, per rispondere alle dichiarazioni del collega Cogodi. Ha ragione, in Aula si è voluto fare una distinzione politica: il Presidente della Giunta, che in questo periodo è molto attento, ha votato a favore per tre punti ed è stato coerente. Io non sto difendendo il comportamento di quest'Aula, il collega Cogodi non se la deve prendere, è stata una distinzione politica, non di sostanza. E' vero che i punti 1), 2) e 3), sono contenuti nella mozione. Si è voluto fare una distinzione politica cui non si è associato il Presidente della Giunta. Ha ragione il collega Cogodi quando dice che nella sostanza i tre punti sono contenuti nell'ordine del giorno numero 2. Io voglio proporre sommessamente proprio in questo spirito di trasparenza e di chiarezza di cui si è parlato nel dibattito, che al punto 1), se i proponenti sono d'accordo, si chiarisce perché il termine "e affini", non agevola la chiarezza che, sono convinto, tutti in questo Consiglio vogliono. O si intende che con il termine affini ci si riferisce all'altra massoneria di "Piazza del Gesù", o questo termine veramente introduce una discrezionalità troppo ampia. Non vuole dire nulla, non contribuisce alla chiarezza, perché significherebbe che alcuni colleghi consiglieri regionali che fanno parte di associazioni cattoliche, dovrebbero anche essi essere sottoposti a questo...
(Interruzione dell'onorevole Serra Pintus)
Non ho capito, ho detto che cosa significherebbe non chiarire.
(Interruzione dell'onorevole Serra Pintus)
Perché non mi lasci parlare? Anch'io sono della Croce rossa e non vorrei...
(Interruzioni)
Signor Presidente, è un appello che faccio ai proponenti, se non si chiarisce che si intende le altre associazioni massoniche, non esiste chiarezza...
LORELLI (P.D.S.). Quelli del cementificio di Scala di Gioca, sono gli altri.
BAGHINO (D.C.). Abbi pazienza, non scherzare su questi argomenti...
(Interruzioni)
Sto cercando di dare un contributo di chiarezza.
(Interruzioni)
Allora stiamo dando ragione al capo dei barbari che ha abbandonato l'aula, da un certo punto di vista, sino al punto 3). Se il termine "affini" non significa altre massonerie, Presidente, io propongo che venga cassato, per amore di chiarezza.
PRESIDENTE. Onorevole Tamponi, lei ha chiesto di parlare. C'è anche un'altra precisazione che credo debba essere data per capire che cosa il Consiglio sta votando. A pagina 2 si dice: ribadito che non sono messi in discussione i diritti inviolabili delle persone sanciti dalla Costituzione a tutela della libertà di pensiero, di associazione e di uguaglianza di trattamento davanti alla legge; ribadito che si deve riaffermare la ferma condanna delle associazioni segrete intese secondo le indicazioni della legge 17/1982". Successivamente si dice: "riaffermata la volontà assolutamente non persecutoria e tanto meno non animata da incostituzionali criteri epurativi nei riguardi di quanti singolarmente e legittimamente hanno ritenuto di aderire a tali organizzazioni". Sembrerebbe che "tali organizzazioni" sia riferito a quelle segrete. Quindi bisognerebbe spostare questa frase o specificare che cosa si intende dire.
Ha domandato di parlare l'onorevole Scano. Ne ha facoltà.
SCANO (P.D.S.). Presidente, ho chiesto la parola proprio per segnalare questo problema e per proporre che il periodo che comincia con la parola "riaffermata" e conclude con le parole "tali organizzazioni" vada anteposto al periodo che dice: "ribadito che non sono messe in discussione" ecc. proprio per evitare che la locuzione "tali organizzazioni" possa essere riferita ad associazioni segrete essendo evidente che l'idea dei proponenti è tutt'altra.
Avendo la parola, colgo l'occasione per fare una considerazione rapidissima; ho sentito parlare in quest'Aula, ritengo strumentalmente, a proposito dell'ordine del giorno, di genericità e di fumisteria. A me pare che si tratti di una conclusione molto chiara e netta della discussione, che conferma spirito e contenuti della mozione numero 117 e fa dei passi avanti sulla strada aperta da quella mozione. Sottolineo l'importanza della determinazione del Consiglio nel rivolgersi solennemente alle associazioni massoniche, nel chiedere la pubblicazione autonoma degli elenchi, il che significa implicitamente che gli elenchi presentati sono, credo sia una consapevolezza diffusa, incompleti e soprattutto l'ordine del giorno decide - e questa mi sembra la cosa di maggiore sostanza - di andare nella direzione di affrontare queste materie per legge, impegnando la Giunta a proporre un disegno di legge sulla materia e fissando i termini per l'esame dei provvedimenti sulla materia che siano in carico alla competente Commissione. Il che significa una cosa molto semplice, che questa Assemblea regionale decide che la battaglia per la trasparenza e contro le associazioni occulte va condotta, ma va condotta rigorosamente in base alle leggi, al diritto, ai principi dello Stato di diritto. In questo senso quindi vengono smentite e dimostrate del tutto vacue quelle affermazioni che hanno addebitato a parte del Consiglio regionale una volontà persecutoria e una condiscendenza verso atteggiamenti di violazione dei principi dello Stato di diritto e dei diritti dei cittadini.
PRESIDENTE. Mi fanno presente che c'è un errore a pagina 2 perché prima si parla di associazioni e poi di organizzazioni.
Ha domandato di parlare l'onorevole Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (M.S.I.-D.N.). Signor Presidente, colleghi, per anticipare, comunque vada l'interessante chiarimento proposto dall'onorevole Baghino circa la parola "affini", per ribadire comunque che essendo chiaramente - sono d'accordo anch'io con quanti l'hanno ribadito poco fa - la presentazione di questo ordine del giorno numero 2 un fatto meramente politico, che cerca di ridare vita e compattezza a una maggioranza e a una Giunta che per noi non esiste più perché vive con la respirazione artificiale; dovrei dire bocca a bocca ma non mi sembra che sia il caso...
(Interruzione dell'onorevole Baghino)
Caro onorevole Baghino, molti nemici molto onore. Comunque stavo dicendo...
(Interruzione dell'onorevole Baghino)
Prego onorevole Baghino, non faccia il camerata anche lei e mi lasci parlare. Presidente, per riaffermare la nostra opposizione politica alla Giunta, che si estrinsecherà con un'astensione su questo ordine del giorno. Noi non siamo contrari alle argomentazioni che vi sono contenute ma non possiamo assolutamente votarlo, perché riteniamo che serva per prolungare la vita di una Giunta che, con tutto il bene personale che vogliamo al signor Presidente e agli Assessori, pochi, per la verità, che lo assistono nella celebrazione di questo rito, mi sembra che non meriti tanta comprensione. Quindi la nostra astensione avrà un significato meramente politico di presa di distanza da una Giunta regionale da cui ci separano troppe cose, caro onorevole Sanna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI (P.S.d'Az.). Presidente, molto brevemente per chiedere ai proponenti un paio di chiarimenti. Prendo atto dell'errore che è stato riscontrato nella parte motiva, laddove il periodo che inizia col termine "ribadito" doveva essere posposto a quello che inizia con le parole "riaffermata la volontà assolutamente non persecutoria". Io avrei necessità di un paio di chiarimenti, uno l'ha chiesto anche l'onorevole Baghino. Direi che va chiarito che cosa si intende veramente per affini, se si intende il Rotary, il Lions club o se si intende anche l'Opus Dei. Cioè io vorrei capire, considerato che l'ordine del giorno precedente si riferiva espressamente oltre che alla Massoneria anche all'Opus Dei, visto che è richiamato nella parte motiva, se quest'ordine del giorno è ancora valido e se, quindi, pur non citando espressamente l'Opus Dei, la richiesta debba essere fatta anche all'Opus Dei.
L'altra domanda e l'altra considerazione che io debbo fare, signor Presidente, riguarda, invece, il termine che si usa laddove si impegna la Giunta a "richiedere immediatamente e solennemente". Io vorrei capire cosa significa impegnare la Giunta a fare una richiesta solenne. Vorrei capire e vorrei che, anche in questo caso, ci fosse un chiarimento del Consiglio. Io posso anche capire che questa richiesta debba essere solenne rivolgendosi a un'associazione privata che ha tutta una ritualità, capisco che debba esserci questa solennità nella richiesta da parte di un'istituzione come la Giunta regionale, però l'uso di questo termine indubbiamente pone dei problemi. Io credo che dovrebbe essere chiarito, perché, diversamente, se la richiesta non venisse fatta osservando un preciso protocollo, si rischierebbe di non rispettare l'ordine del giorno del Consiglio.
PRESIDENTE. Qual è la proposta, onorevole Meloni?
MELONI (P.S.d'Az.). Che vengano chiarite le modalità che darebbero alla richiesta alla Massoneria il carattere della solennità. Io penso che l'uso di questo termine non abbia senso, ma vista la ritualità all'interno della Massoneria si potrebbe anche accettare, purché lo si chiarisca. Quanto all'ordine del giorno, Presidente, mi sembra che a questo punto serva veramente ad accontentare tutti, massoni svegli o in sonno, non massoni, i compagni del P.D.S., che hanno ritirato tutto. A noi credo che non dica niente, ci riserviamo di vedere la proposta che, nei termini indicati, ci verrà presentata dalla Giunta e ci asteniamo perché riteniamo che sia assolutamente superfluo e inutile e non concluda in modo adeguato il dibattito che si è svolto per due giorni in Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Tamponi. Ne ha facoltà.
TAMPONI (D.C.). Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio fare alcune precisazioni di carattere tecnico, ci sono alcuni errori: alla pagina numero 1, alla sesta riga del primo punto si deve leggere logge e non legge; a pagina 2 il periodo che si apre con il termine "ribadito" va posposto a quello che inizia con la parola "riaffermata". Al termine "organizzazioni" si sostituisce il termine "associazioni". Per quanto attiene invece alla parola "affini", forse la frase "associazioni massoniche o affini" non è chiaro, ma gli estensori chiaramente intendono "affini" alla Massoneria, al Grand'Oriente, o quante altre affiliazioni ci siano di diverso nome, che non è dato neanche tutto conoscere oggi. Ma se questo crasse dei problemi non abbiamo difficoltà a dire che si può cancellare la parola "affini".
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Baroschi. Ne ha facoltà.
BAROSCHI (P.S.I.). Signor Presidente, per preannunciare il mio voto favorevole all'ordine del giorno numero 2. Credo però che ci sia da ribadire una conseguenza delle affermazioni qui fatte, laddove dopo il punto che è stato più volte richiamato "riafferma la volontà assolutamente non persecutoria e tanto meno non animata da incostituzionali criteri epurativi" si dice "il Consiglio impegna la Giunta a presentare entro quindici giorni un disegno di legge che disciplini la materia". Io mi chiedo che fine fanno le risposte agli inviti del Presidente della Giunta e del Presidente del Consiglio che sono già pervenute. Io credo che sia giusto, in attesa di una normativa che tutti quanti auspichiamo, che queste risposte non solo non vengano rese pubbliche ma non facciano parte dei fascicoli personali, in considerazione del fatto che, al di là del patto d'onore che qui sottoscriviamo e riaffermiamo votando, a noi succederanno altri Consigli e altri Presidenti, e credo che questa materia sia talmente delicata da non ingenerare equivoci. In assenza di una normativa che noi auspichiamo, credo che quelle risposte debbano trovare allocazione solo ed esclusivamente nella pratica attinente quest'ordine del giorno e non nei fascicoli personali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Pau. Ne ha facoltà.
PAU (Gruppo Laico Federalista). Sull'ordine del giorno. Quando si impegna la Giunta a richiedere ai Presidenti dei due rami del Parlamento copia degli elenchi degli appartenenti alla Massoneria, in loro possesso, si intende di tutta Italia. Vorrei questo chiarimento. Cioè a noi interessa, come Consiglio regionale della Sardegna, conoscere gli elenchi degli iscritti in Sardegna o ci interessano gli elenchi di tutta Italia? Questo voglio sapere. Inoltre, siccome nella mozione numero 117 si parlava anche degli elenchi degli iscritti all'Opus Dei, mi sembra che stiamo tornando indietro rispetto a quella mozione numero 117 ci si riferisca oltre che alle associazioni massoniche anche all'Opus Dei. Quindi adesso non chiediamo più gli elenchi dell'Opus Dei?
PRESIDENTE. No, la numero 117 non parlava di questo. La legga onorevole Pau. A me pare di interpretare che si tratti degli elenchi della Sardegna.
Ha domandato di parlare l'onorevole Scano. Ne ha facoltà.
SCANO (P.D.S.). Pare che sia una prassi di alcune organizzazioni e associazioni di consentire l'iscrizione anche fuori sempre per contribuire alla trasparenza e alla chiarezza. Ma ho chiesto la parola, signor Presidente, per dire che probabilmente è opportuno sostituire la parola "solennemente", con un'espressione più sobria ed efficace. Io propongo che si dica "a ribadire immediatamente e formalmente", invece che solennemente. Non vorrei che il presidente Cabras dovesse indossare lo smoking per chiedere la pubblicazione degli elenchi.
PRESIDENTE. Quindi al primo punto: "A ribadire immediatamente e formalmente l'invito agli organi eccetera". Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova). Chi non lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
In merito a quanto ha osservato l'onorevole Cogodi, che non vedo in Aula, questa Presidenza ritiene che non vi sia alcun contrasto tra quanto già respinto in sede di votazione della mozione numero 154 e quanto invece contenuto nell'ordine del giorno numero 2. Onorevole Dadea, mi pare che la richiesta che ha fatto nel suo intervento di fissazione del termine di trenta giorni sia assorbita dall'ordine del giorno numero 2.
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'onorevole Baroschi. Ne ha facoltà.
BAROSCHI (P.S.I.). Per chiedere, signor Presidente di invertire l'ordine del giorno per affrontare immediatamente la discussione del punto numero 5, il documento numero 51.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il primo punto all'ordine del giorno sarà l'esame del documento numero 51: collegi elettorali uninominali.
I lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 17.
La seduta è tolta alle ore 14 e 07.