CCX SEDUTA
LUNEDI' 1° FEBBRAIO 1993
Presidenza del Presidente FLORIS
Confronto fra consiglieri e Giunta regionale ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento:
COGODI ....................................
CABRAS, Presidente della Giunta
ZUCCA.......................................
SANNA EMANUELE, Assessore della difesa dell'ambiente
PORCU.......................................
MARROSU, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale
USAI SANDRO ........................
MURGIA....................................
PIRARBA, Assessore dell'agricoltura e riforma agro pastorale
CARUSILLO.............................
PULIGHEDDU .........................
MARINI, Assessore del turismo, artigianato e commercio
PAU............................................
BARRANU, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio
URRACI ....................................
CATTE, Assessore dell'industria
LADU LEONARDO.................
USAI EDOARDO ....................
FERRARI ..................................
MORITTU..................................
SANNA ADALBERTO............
DESINI......................................
ORTU.........................................
Congedi ....................................
Disegno di legge (Annunzio di presentazione)
Interpellanze (Annunzio) .........
Interrogazioni (Annunzio)........
Leggi regionali (Annunzio di rinvio)
Proposta di legge (Annunzio dipresentazione)
La seduta è aperta alle ore 17 e 02.
SECHI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 21 gennaio 1993, che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri Erittu, Lorelli, Marteddu, Pes e Serra hanno chiesto di poter usufruire di un giorno di congedo a far data dal 1° febbraio 1993. Se non vi sono opposizioni i congedi si intendono accordati.
Annunzio di rinvio di leggi regionali
PRESIDENTE. Comunico che il Governo, in data 22 gennaio 1993, ha rinviato a nuovo esame di questo Consiglio la legge regionale 22 dicembre 1992: "Norme in favore degli affetti da colite ulcerosa e da morbo di Crohn".
(La legge rinviata è stata trasmessa alla quinta Commissione.)
Annunzio di presentazione di disegno di legge
PRESIDENTE. Annunzio che è stato presentato il seguente disegno di legge:
"Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 1991 e del rendiconto dell'Azienda delle foreste demaniali della Regione per lo stesso anno". (359)
(Pervenuto il 26 gennaio 1993 e assegnato alla seconda Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Annunzio che è stata presentata la seguente proposta di legge:
dal consigliere Giagu:
"Norme in materia di ricettività extra-alberghiera". (358)
(Pervenuta il 21 gennaio 1993 e assegnata alla quarta Commissione.)
Annunzio di interrogazioni
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
SECHI, Segretario:
"Interrogazione Serri - Cocco - Ruggeri, con richiesta di risposta scritta, sul gravissimo ritardo nelle nomine dei docenti nelle scuole provinciali di Cagliari". (475)
"Interrogazione Pau, con richiesta di risposta scritta, sull'impostazione di un nuovo programma di forestazione alla luce del regolamento CEE n. 2080/92". (476)
"Interrogazione Serrenti - Puligheddu - Ortu - Ladu Giorgio - Melis - Meloni - Morittu - Murgia - Planetta - Salis, con richiesta di risposta scritta, sui corsi di riqualificazione per invalidi". (477)
"Interrogazione Sardu - Dadea - Cocco - Satta Gabriele - Zucca, con richiesta di risposta scritta, sugli interventi di edilizia abitativa in Sardegna". (478)
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla presenza di sostanze inquinanti e cancerogene negli uffici dell'area industriale di Porto Torres". (479)
"Interrogazione Cadoni, con richiesta di risposta scritta, sulla concessione dei contributi regionali alla città di Bosa per i danni arrecati dalla alluvione del 1991". (480)
"Interrogazione Usai Edoardo, con richiesta di risposta scritta, sul ventilato finanziamento concesso dal CIS alla società Sardegna Lines per l'acquisto della nave Moby Dream". (481)
"Interrogazione Morittu, con richiesta di risposta scritta, sul problema dell'energia in Sardegna conseguente alla mancanza di metano nell'isola". (482)
"Interrogazione Serrenti, con richiesta di risposta scritta, sulle discriminazioni nei confronti dei portatori sani di talassemia". (483)
"Interrogazione Serrenti - Ortu, con richiesta di risposta scritta, sulla immissione abusiva nel mercato di prodotti tipici dell'artigianato orafo sardo". (484)
"Interrogazione Usai Edoardo sulle retribuzioni dei dipendenti dell'Amministrazione regionale". (485)
"Interrogazione Dadea - Pes - Serri - Erittu sulle dichiarazioni del Ministro della sanità in merito ai ritardi della Regione sarda nelle spendita dei fondi per l'edilizia sanitaria". (486)
"Interrogazione Serrenti, con richiesta di risposta scritta, sulla interruzione dei servizi da parte della SIM a Montevecchio". (487)
"Interrogazione Serra Antonio - Giagu, con richiesta di risposta scritta, sull'attuazione dei progetti speciali (L.R. 4 giugno 1988, n. 11, artt. 92 e 93)". (488)
"Interrogazione Ladu Leonardo, con richiesta di risposta scritta, sulla sospensione dell'assistenza diretta nella USL n. 5 di Ozieri". (489)
"Interrogazione Ladu Leonardo, con richiesta di risposta scritta, sul mancato svolgimento del corso di formazione professionale nella USL n. 5 di Ozieri". (490)
Annunzio di interpellanze
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
SECHI, Segretario:
"Interpellanza Mannoni - Mereu Salvatorangelo - Baroschi - Fadda Antonio sul palese deterioramento, a seguito di significativi fatti di cronaca nera, delle istituzioni etico politiche in Sardegna ed in particolare in Trexenta". (287)
"Interpellanza Pusceddu - Desini - Mereu Orazio - Onnis sulla predisposizione di piani di cessione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica". (288)
"Interpellanza Pusceddu - Desini - Mereu Orazio - Onnis sui danni alluvionali nel Sarrabus". (289)
"Interpellanza Marteddu - Amadu - Corda - Onida - Sechi - Tamponi sul Parco scientifico e tecnologico regionale: Polo nuorese". (290)
"Interpellanza Marteddu sulla situazione dell'azienda Rimisa Spa di Lula". (291)
"Interpellanza Selis sulla sponsorizzazione del Cagliari Calcio da parte dell'Amministrazione regionale e sulle politiche regionali a favore dello sport". (292)
"Interpellanza Cuccu - Sardu - Ruggeri sulla richiesta di porre in lista di mobilità otto lavoratori della Società SSB". (293)
"Interpellanza Pusceddu - Desini - Mereu Orazio - Onnis sulle dichiarazioni rese dal Ministro della sanità relative al rischio di perdita di finanziamenti da parte della Regione autonoma della Sardegna". (294)
"Interpellanza Mannoni - Baroschi - Degortes - Fadda Antonio - Fadda Fausto - Ferrari -Lombardo - Manchinu - Mereu Salvatorangelo - Mulas Maria Giovanna - Pili sulle dichiarazioni rilasciate dal Ministro della sanità relative al mancato utilizzo dei finanziamenti da parte della Regine Sardegna". (295)
"Interpellanza Oppi - Serra Pintus - Sechi - Tidu - Serra Antonio - Sanna Adalberto - Piras - Onida - Amadu - Satta Antonio - Baghino - Corda - Atzeni sulle gravi e devianti affermazioni del Ministro della sanità De Lorenzo sulla presunta responsabilità della Regione per il mancato utilizzo di 344 miliardi destinati all'edilizia sanitaria". (296)
"Interpellanza Dadea - Pes - Serri - Erittu sulle dichiarazioni del Ministro della sanità in merito ai ritardi della Regione sarda nella spendita dei fondi per l'edilizia sanitaria". (297)
Confronto fra consiglieri e Giunta regionale ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il confronto fra consiglieri e Giunta regionale ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento.
Ricordo che in base al terzo comma del predetto articolo, ogni domanda di ciascun consigliere e ogni risposta della Giunta non debbono superare rispettivamente i due minuti; ricordo inoltre che la Conferenza di Capigruppo, nel definire le modalità di svolgimento del confronto, ha stabilito, sempre a norma dell'articolo 121 del Regolamento, che devono essere effettuate complessivamente sedici domande, di cui otto riservate ai Gruppi di maggioranza e otto ai Gruppi dell'opposizione. Per quanto riguarda la maggioranza potranno essere rivolte tre domande dai componenti del Gruppo Democratico Cristiano, due da parte dei componenti del Gruppo Democratico della Sinistra ed una rispettivamente dai componenti dei Gruppi Socialista, Socialdemocratico, e Laico-Federalista. Per l'opposizione potranno rivolgere quattro domande i componenti del Gruppo Sardista e due rispettivamente i componenti del Gruppo del Movimento Sociale e del Gruppo Misto.
Si inizia con un Gruppo dell'opposizione.
E' iscritto a parlare l'onorevole Cogodi. Ne ha facoltà.
COGODI (Gruppo Misto). Pare - ma la notizia non è confermata - che il Consiglio regionale, che pure attende ansioso - anche questo non è confermato - da più di tre anni, non potrà prendere in esame, discutere e approvare i Piani territoriali paesistici e di tutela del sistema costiero, così come prescrive una legge regionale meglio conosciuta come la legge numero 45 dell'89. Voci incontrollabili, diffuse da radio fante e puntualmente raccolte dagli organi di informazione, raccontano che modifiche prossime venture alla legge regionale urbanistica rinvierebbero alla Giunta regionale il potere di decidere sul merito dei Piani territoriali paesistici. In tal caso che cosa la Giunta regionale deciderà, già più o meno si sa, posto che la Giunta ha già deciso e ha anche inviato al Consiglio Piani territoriali, da qualcuno definiti "spaesistici" e per niente rispondenti alle finalità della legge e all'obiettivo principale per cui tanta gente e tanta cultura autonomistica si sono impegnati in questi anni. La domanda è la seguente: la Giunta regionale conferma o smentisce tali voci dal sen fuggite, e se sì, cioè se conferma, perché non ha ancora proposto la norma in modo chiaro e trasparente in alcuna sede formale, né in Giunta, né in Commissione, né in Aula, perché si possa avere la possibilità di valutare questa norma appieno, in tempo utile e nei luoghi dovuti? Fino a prova contraria o a diverso ordinamento autonomistico, il luogo dovuto è e rimane, per l'attività legislativa, il Consiglio regionale della Sardegna. La domanda è rivolta alla Giunta, per cui risponda chi vuole rispondere tra i diversi Assessori competenti in materia di territorio, di ambiente e di paesaggio tra cui è distribuita la materia. Meglio sarebbe se più propriamente alla domanda, posto che la Giunta è presente al completo, potesse rispondere l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere il Presidente della Giunta.
CABRAS (P.S.I.), Presidente della Giunta. E' singolare che il collega Cogodi abbia proprio scelto l'Assessore che in questo momento è l'unico assente per rispondere alla domanda. La Giunta non ha una particolare predisposizione a sintonizzarsi con radio fante, come ha ricordato il collega Cogodi, quindi non ha né in sede formale, né in sede informale, discusso di questa eventualità. Per cui, di fronte a questa domanda, noi possiamo rispondere solo in questo modo: la Giunta ha prima di ogni altro dovere quello di rispettare la legge; la legge 45 prevede che sia il Consiglio ad approvare i Piani, e in assenza di iniziative che in questo momento la Giunta non ha assunto, la Giunta farà rispettare la legge vigente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Zucca. Ne ha facoltà.
ZUCCA (P.D.S.). La domanda è rivolta all'Assessore dell'ambiente. Senza preamboli; dicono i cacciatori sardi che l'Assessore dell'ambiente della Toscana, Regione a Statuto ordinario, nei confronti del Governo si è riservato una totale autonomia di decisione. L'Assessore dell'ambiente della Sardegna, che ha poteri maggiori e competenza primaria in materia di caccia, non ha fatto altrettanto. Dicono gli ambientalisti per contro che l'assessore Sanna, vittima delle pressioni dei cacciatori, ha messo in campo un calendario venatorio che contravviene alle esigenze di salvaguardia dell'ambiente. E' vero che, secondo quanto ci dice Aristotele, anche Solone era riuscito a scontentare tutti con le sue riforme. C'è bisogno di certezza su quello che è stato e soprattutto su quello che sarà.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della difesa dell'ambiente.
SANNA EMANUELE, Assessore della difesa dell'ambiente. L'Assessore dell'ambiente risponde altrettanto sinteticamente, onorevole Zucca, dicendo che la Regione autonoma della Sardegna, è stata, assieme alla Regione Toscana, l'unica Regione italiana che ha disatteso l'ordinanza improvvida, e intollerabile sotto il profilo istituzionale, del Ministro dell'ambiente con la quale è stata sospesa l'attività venatoria in tutte le Regioni italiane, senza tenere conto della multiforme realtà, non solo climatica e geografica, ma anche istituzionale del nostro Paese. Quindi la nostra Regione ha emanato un decreto che ha consentito la ripresa dell'attività venatoria prima che scadesse l'ordinanza del Ministro. La differenza, onorevole Zucca, tra l'Assessore della Sardegna e l'Assessore della Toscana, sta nel fatto che l'Assessore della Sardegna, in virtù di una legge regionale, la numero 32 del 78, è vincolato alle decisioni e alle deliberazioni del Comitato regionale faunistico, quindi noi abbiamo potuto deliberare solo in quella circostanza. Per il resto la caccia è stata una sorta di battesimo del fuoco per il nuovo Assessore che non ha il porto d'armi, non prenderà il porto d'armi, ma non è neanche nemico dei cacciatori, perché il diritto di praticare l'attività venatoria è stabilito dalle leggi dello Stato e della Regione e l'Assessore intende rispettare questo diritto. Ma intende anche rispettare quella norma della nostra legge regionale che recita che la fauna o per meglio dire gli animali che vivono allo stato selvatico nella nostra regione, sono patrimonio non solo dei cacciatori, ma di tutti i cittadini sardi.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (M.S.I.-D.N.). Grazie, Presidente. Le condizioni di vita dei disabili residenti in Sardegna rimangono drammatiche; le barriere architettoniche infatti permangono in tutta la loro difficoltà, per cui è difficoltoso superarle e accedere ai centri in cui si svolge la vita degli altri cittadini; l'inserimento scolastico avviene con grandi difficoltà a causa della mancanza di insegnanti di sostegno. Per i posti di lavoro in Sardegna i disabili non sono per niente contenti di come stanno andando le cose, perché la legge 432 sul collocamento obbligatorio viene praticamente ignorata dalle pubbliche amministrazioni. La questione del funzionamento dei centri di riabilitazione grandi e piccoli è una questione che reclama giustizia perché accanto allo sperpero di miliardi verso grandi centri di riabilitazione che si trasformano spesso in grossi centri di affarismo, si riscontra una perenne difficoltà dei piccoli centri, di quelli gestiti da opere di volontariato che spesso non hanno di che tirare avanti e che verso la Regione vantano enormi crediti. La domanda che rivolgo all'Assessore della sanità però non riguarda queste situazioni, riguarda invece la situazione di un'altra categoria di disabili che è particolarmente esposta, si tratta dei malati di mente. Questo Consiglio regionale ha approvato da pochi mesi una legge di riforma della vecchia legge numero 44, la legge numero 15 del 1992, Assessore della sanità, ora noi non sappiamo che fine abbia fatto l'applicazione di questa legge e chiediamo di saperne di più da parte dell'Assessore. Perché questa legge non decolla? Perché non sono state nominate ancora le Commissioni e quali ostacoli si frappongono? Notiamo anche infine che la posta di bilancio per il pagamento degli arretrati ai malati che ne avevano diritto in base alla legge numero 44, non è per nulla soddisfacente e si creano ulteriori attese e ingiustizie per i prossimi anni.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
MARROSU, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Per quanto riguarda l'applicazione della legge numero 15 che lei ha citato poc'anzi, sono state già insediate le Commissioni e queste Commissioni si metteranno a lavoro prontamente per potere, in tempi si spera celeri, esaminare tutte le pratiche che sino a questo momento sono arrivate alle UU.SS.LL. Per quanto concerne invece i capitoli di bilancio relativi alla spesa, che si riferivano alla vecchia normativa, sono stati messi in bilancio per l'anno in corso circa 30 miliardi a fronte di un totale previsto di 138 miliardi. L'esiguità è stata determinata da una scelta necessitata tenendo anche conto che per quanto riguarda questi disabili si sta provvedendo ad attuare una parte almeno di quella che è tutta la riforma psichiatrica considerando che i disabili di mente, oggi, più che di un sussidio, che sicuramente è giusto e che spetta loro perché è stato previsto dalla legge, sicuramente hanno bisogno, come la stessa associazione ha più volte sottolineato, soprattutto di strutture e di personale adatto all'uopo. Per questo si sta lavorando affinché la riforma psichiatrica venga attuata su tutto il territorio sardo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Sandro Usai. Ne ha facoltà.
USAI SANDRO (D.C.). Io vorrei chiedere all'Assessore dell'ambiente qual è il programma della Giunta in materia di stoccaggio e smaltimento di rifiuti tossici nocivi, posto che non esistono in Sardegna impianti di questo genere e che le piccole e medie aziende, in particolare quelle artigiane, stanno sopportando notevoli costi per smaltire questi rifiuti tossici nocivi che vengono mandati in continente con un aggravio di costi notevole.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della difesa dell'ambiente.
SANNA EMANUELE, Assessore della difesa dell'ambiente. La Regione ha approvato in Giunta lo scorso mese di ottobre il piano di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, dei rifiuti tossici nocivi e dei rifiuti cosiddetti speciali che, come lei sa, poi sono prevalentemente rifiuti che provengono dai presidi sanitari. Io ho trasmesso pochi giorni fa il piano approvato dalla Giunta all'esame della Commissione consiliare, mi auguro che la Commissione competente e poi l'Assemblea possano rapidamente esaminare questo importante strumento di pianificazione dello smaltimento dei rifiuti. Nel frattempo onorevole Usai, come lei sa, sono in fase di realizzazione soprattutto le due piattaforme polifunzionali, una ubicata nell'area industriale di Cagliari e l'altra nell'area del consorzio industriale di Sassari che dovrebbero consentire di smaltire rifiuti tossici e nocivi, quelli che con maggiore attenzione devono essere smaltiti in tutto il territorio della nostra Isola. Debbo anche dire, onorevole Usai, che ci troviamo anche nel frattempo nella paradossale situazione che gran parte dei rifiuti vengono smaltiti in impianti e discariche private e che ci sono difficoltà sulle quali l'Assessore si riserva di fare indagini anche molto accurate per il completamento degli impianti pubblici, arrivando persino alla paradossale situazione per cui mentre non riusciamo a liberarci dei nostri rifiuti, scopriamo che in un impianto ex pubblico dentro l'aeroporto di Elmas, gestito attualmente da una società privata, vengono smaltiti invece i rifiuti ospedalieri della Lombardia.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Murgia. Ne ha facoltà.
MURGIA (P.S.d'Az.). Mi rivolgo all'Assessore dell'agricoltura su un argomento che non so in che misura con l'agricoltura ha a che vedere. Parlo delle vicende del Cagliari Calcio, per gli aspetti che possono interessare l'Assessorato, la Giunta, il Consiglio regionale e direi tutta l'opinione pubblica sarda. Premetto che condivido pienamente l'interpellanza presentata dall'onorevole Selis e che gli argomenti trattati evidentemente meritano un approfondimento in quest'Aula, tenendo conto che sarà difficile quantificare quelle che sono o possono essere le ricadute speriamo positive per i prodotti sardi che vengono propagandati dal Cagliari Calcio attraverso il marchio ieri FOS, oggi Pecorino Sardo. Noi sappiamo che in questi ultimi tempi il Cagliari Calcio ha imposto ai propri collaboratori un silenzio stampa che evidentemente sta pregiudicando l'immagine del Cagliari stesso, ma direi soprattutto sta annullando i benefici che dovrebbero ricadere, attraverso l'immagine del Cagliari, sui prodotti sardi che pubblicizza. Al silenzio a cui sono stati obbligati i collaboratori, alla non concessione di interviste e alla non apparizione nelle televisioni, che in sostanza è il risultato più eclatante, io vorrei aggiungere anche che ogni qualvolta sono state rilasciate interviste al Sant'Elia, non ho visto la scritta Pecorino Sardo né FOS, ma sempre la SIP. Assessore, credo che questa vicenda meriterebbe un pesante intervento della Giunta perché il deterioramento dell'immagine del Cagliari potrebbe sembrare una cosa che riguarda solo una società per azioni, ma è una cosa che ci interessa assai e che ci sta penalizzando tutti quanti.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PIRARBA, Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Appena ho avuto notizia della presentazione dell'interpellanza dell'onorevole Selis, ho provveduto a incontrarmi con il presidente del Cagliari. Io ho presentato il documento, ho espresso le preoccupazioni contenute nel documento stesso considerando mio dovere quello di interpretare in modo autentico le preoccupazioni espresse, e ho concordato con il presidente del Cagliari che, nel corso della settimana che inizia oggi, faremo una verifica di tutti gli aspetti collegati alle domande poste dall'interpellanza. Voglio assicurare al Consiglio regionale che in tempi brevissimi, io spero nel giro di una settimana, sarò in grado di dare le più ampie spiegazioni in ordine a tutte le domande poste. Circa il silenzio stampa al quale è stato fatto riferimento desidero aggiungere che anche questo è stato oggetto del nostro colloquio e che ho sottolineato che un dialogo permanente con la stampa assicura non solo la possibilità di colloquiare, ma anche quella di continuare a edificare attraverso questa attività una migliore illustrazione della Sardegna, dei suoi prodotti e dello stesso Cagliari per il valore che anche come società calcistica il Cagliari ha.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Carusillo. Ne ha facoltà.
CARUSILLO (D.C.). All'Assessore alla sanità in relazione alle direttive CEE, numero 46 e 47, che riguardano la produzione e commercializzazione del latte e dei prodotti a base di latte e che prevedono condizioni che nella quasi totalità dei casi non mi risultano essere presenti in alcuna azienda isolana. Più in particolare faccio riferimento a quelle che sono norme e prescrizioni non derogabili, in particolare quelle relative alla sanità degli animali per i quali è prescritto che appartengano, perché il loro latte possa essere conferito agli opifici di lavorazione e di trasformazione, ad allevamenti ufficialmente indenni da procellosi per gli allevamenti ovi-caprini e da procellosi e tubercolosi per quelli bovini. Chiedo quali iniziative intenda intraprendere per evitare che l'imminente recepimento delle direttive CEE da parte del Governo abbia conseguenze manifestamente disastrose per le aziende agricole isolane, tenendo conto da una parte che nessuna U.S.L. è stata ancora abilitata a dotarsi degli organici veterinari che erano previsti dal lontano primo Piano sanitario regionale, che pure erano organici previsti senza tener conto dei parametri che discendono dalla "obbligatorietà" di questi piani di risanamento che a suo tempo non erano obbligatori e che oggi invece lo sono.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e assistenza sociale.
MARROSU, Assessore dell'igiene e sanità e assistenza sociale. Il problema posto dall'onorevole Carusillo è già oggetto di attenzione da parte dell'Assessorato. Per essere più precisi si sta tracciando un quadro puntuale della presenza di veterinari delle aree 1 e 2, e adesso della terza area come previsto dalla normativa, e dei coadiutori all'interno di tutte le UU.SS.LL, questo al fine di procedere a un rapido risanamento della situazione in quanto esistono UU.SS.LL che hanno, secondo il piano, completato circa al 90 per cento l'organico, mentre esistono UU.SS.LL. fortemente carenti in proposito. Per tale motivo si sta preparando questo piano in modo da portare alla prossima riunione di Giunta la richiesta urgente di raggiungimento dell'organico previsto o almeno di una parte che possa consentire di risanare la situazione.
Per quanto riguarda invece le altre normative concernenti la carica di batteri nel latte, il problema è molto più complesso perché non si limita soltanto al numero e alla quantità di veterinari e coadiutori presenti nel territorio sardo, ma anche, puntualmente, alle localizzazioni precise, per cui questo piano di risanamento deve prevedere un'azione che parta dalle zone più facilmente accessibili per procedere poi in maniera capillare. Mi spiego meglio: esistono delle zone, soprattutto le zone interne, dove c'è un'impossibilità materiale allo stato attuale di effettuare la raccolta del latte e la conservazione del latte con refrigerazione in tempi relativamente brevi, pensiamo al Nuorese con le "pinnette" dove viene conservato il latte; esistono invece delle altre situazioni, che sono quelle della pianura eminentemente, dove ciò è più facile. Quindi, poiché dalla conservazione del latte consegue l'utilizzazione soprattutto per i prodotti caseari con implicazioni riguardanti la nostra economia, soprattutto per l'esportazione, è ovvio che in questa prima fase si deve procedere con un potenziamento, sia di uomini sia di strutture, per quanto riguarda le aziende più facilmente accessibili, prevedendo poi, ovviamente, nel tempo, un piano di aggregazione di diverse piccole industrie in maniera tale da costituire un centro di raccolta il più possibile accessibile.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Puligheddu. Ne ha facoltà.
PULIGHEDDU (P.S.d'Az.). Una domanda all'Assessore del turismo, che indubbiamente essendo da così poco tempo in carica certo non è responsabile di questo fenomeno. Noi sappiamo che abbiamo in questo momento una situazione abbastanza dura in Sardegna, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto occupativo e naturalmente non sempre dipende dalla Regione ma da altri che prendono decisioni fuori dalla Sardegna. La mia domanda si riferisce al fatto che l'ESIT ha ormai da anni metà del Consiglio di amministrazione scaduto. Non ritiene opportuno l'Assessore, dato che questo dipende solo da lei, rimediare a questa situazione nominandone un altro nella pienezza dei suoi poteri perché possa almeno cercare di ridurre al minimo le perdite nel settore turistico proponendo interventi in modo che si risolva almeno in parte in questo settore il problema della disoccupazione?
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.
MARINI, Assessore del turismo, artigianato e commercio. Mi scusi, onorevole Puligheddu, non so se mi sia sfuggita qualche parola, lei faceva riferimento al consiglio di amministrazione dell'ESIT?
PULIGHEDDU (P.S.d'Az.). Sì.
MARINI, Assessore del turismo, artigianato e commercio. Perfetto. Sì, il consiglio di amministrazione dell'ESIT prima ancora che scaduto è dimissionario nella maggioranza dei suoi componenti. Il problema è all'attenzione della Giunta regionale che credo provvederà in tempi brevissimi o a rinnovare il consiglio di amministrazione o, come ritengo più opportuno in questo momento, a nominare un commissario straordinario per una ragione molto semplice: perché la Giunta regionale ha approvato un disegno di legge che è già all'esame del Consiglio regionale che riguarda la nomina degli amministratori straordinari per tutti gli enti come fase preliminare per il riordino degli enti stessi. Sono d'accordo con lei che occorre rimettere ordine anche nella direzione dell'ESIT perché di questo ente, nel pieno delle sue funzioni, abbiamo necessità per affrontare una stagione turistica che, come lei ricordava, si annuncia difficile e noi attraverso il turismo registriamo in Sardegna un valore aggiunto al costo dei fattori di 2.200 miliardi, quindi una quota significativa di reddito e ricchezza a cui non possiamo rinunciare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Pau. Ne ha facoltà.
PAU (Gruppo Laico Federalista). Vorrei rivolgere una domanda al Presidente della Giunta regionale, che naturalmente vedrà chi consultare, riguardo l'istituzione dei corsi universitari e di diploma nella città di Nuoro. Il 14 ottobre 1992 la Regione, rappresentata dall'allora Assessore della pubblica istruzione, firmò un accordo di programma per l'istituzione di questi corsi. Ricordo ancora, Presidente, che il Consiglio regionale della Sardegna ha compreso tra i suoi obiettivi prioritari quello dell'istituzione del terzo polo universitario in Sardegna e quindi il reperimento delle risorse finanziarie senza far venir meno le risorse ordinarie alle due Università di Cagliari e di Sassari. L'obiettivo della Regione era quello di favorire lo sviluppo delle zone interne anche con un intervento nel settore culturale. Una delle clausole dell'accordo di programma prevedeva anche la realizzazione delle strutture per poter svolgere i corsi universitari, quindi la creazione di un campus universitario con una spesa nel triennio di circa 50 miliardi. Visto che nell'attuale triennale che è in discussione, ho visto la somma di appena 6 miliardi in tre anni, vorrei chiedere a lei Presidente come intende la Regione sarda onorare questo impegno.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della programmazione, bilancio e assetto del territorio.
BARRANU, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Vorrei ricordare i dati finanziari, relativi alle risorse complessive che la Regione ha stanziato nel corso degli anni, compreso il programma di questo prossimo triennio, a favore del polo universitario nuorese. Nel bilancio sono ricompresi 4 miliardi e 650 milioni per le attività di gestione; cioè a carico del bilancio regionale vi sono i 750 milioni per corso di laurea, 250 milioni per laurea breve, 500 milioni per la scuola a fini speciali per la pubblica amministrazione, 200 milioni a valere sul fondo generale per scuole speciali di un miliardo di cui 200 vanno a Nuoro, 300 milioni per la scuola per i servizi sociali, più 900 milioni per l'Ailun. Quindi globalmente 4 miliardi e 650 milioni. In più sono stati stanziati 13 miliardi e mezzo a valere sul penultimo programma della legge 268 di cui 3 miliardi non sono stati ancora utilizzati ed è stato richiesto dall'amministrazione provinciale il cambio di destinazione perché possa essere finalizzato ad interventi di diverso tipo rispetto a quelli già deliberati dalla Giunta. Sono stati stanziati questi altri 6 miliardi nel triennio posto che per quanto riguarda il campus universitario non esiste ancora un progetto con una quantificazione finanziaria certa e posto che, ad avviso della Giunta, come si è chiarito anche alcuni giorni fa a Nuoro, alla presenza del Ministro per la Ricerca scientifica, un intervento di questa portata probabilmente dev'essere realizzato con il concorso di risorse, come è anche giusto, regionali e nazionali in particolare di fronte all'affermazione del Ministro per la Ricerca scientifica della disponibilità di un fondo nazionale di 3 mila miliardi per l'edilizia universitaria che risulta disponibile su presentazione di progetti e crediamo che anche il progetto per la realizzazione del campus universitario, sia pure con il concorso delle risorse regionali già stanziate e disponibili, debba rientrare nel programma cui il Ministro ha fatto riferimento nei giorni scorsi durante la sua visita a Nuoro.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Urraci. Ne ha facoltà.
URRACI (Gruppo Misto). La domanda è rivolta all'Assessore dell'industria. Nell'ultimo incontro Giunta-Governo-Sindacati del 21 gennaio, nell'ambito della cosiddetta vertenza Sardegna, tra le varie questioni che sono state rinviate ad altri tavoli che dovrebbero nel frattempo essere predisposti, era stato invece posto come punto fermo dell'incontro che ci sarebbe stata la moratoria sulle iniziative unilaterali che gli enti a partecipazione statale avrebbero assunto in Sardegna, e cioè, principalmente per quanto riguarda l'Enichem, la moratoria sulla cassa integrazione e sulla fermata degli impianti. Nei giorni successivi, e precisamente il 27 gennaio, l'Enichem decideva di aumentare il numero dei cassintegrati fermando gli impianti del cloro nello stabilimento di Macchiareddu e non pagando contestualmente le competenze maturate agli operai. Quale risposta a queste ulteriori inadempienze viene dalla Giunta regionale nei confronti del Governo, posto che stamane all'Assemblea convocata a Macchiareddu dal consiglio di fabbrica e dalle organizzazioni sindacali la Giunta ha brillato per assenza? Ma forse l'Assessore era impegnato per decidere quale risposta dare al tema principale posto dall'ordine del giorno dell'assemblea, e cioè che fine deve fare l'autogestione; autogestione alla quale forze politiche e Giunta regionale - giova ricordarlo - hanno espresso solidarietà e approvazione, scomparendo però nella più totale indifferenza nel momento cruciale delle lotte e delle scelte. Come è possibile continuare a dire che si è d'accordo con l'autogestione della fabbrica se si lasciano poi i lavoratori soli e la Giunta regionale non fa nulla per sostenere nei fatti la scelta che dice di condividere? Cosa intende fare la Giunta regionale concretamente e immediatamente se perdurasse questo atteggiamento dell'Enichem anche nei prossimi giorni, visto che le scorte che finora hanno consentito l'autogestione dello stabilimento sono ormai quasi interamente esaurite?
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'industria.
CATTE, Assessore dell'industria. Come è noto la Giunta ha incontrato il Governo per porre allo stesso non solo le questioni di Macchiareddu, ma le questioni che riguardano l'intera Sardegna, e all'interno di queste rientrava anche Macchiareddu. La Giunta ha chiesto esplicitamente che qualunque processo di reindustrializzazione, come con un brutto termine viene chiamato questo futuro dell'industria, e comunque la sostituzione di attività produttive nuove, e attività produttive che taluno ritiene senza futuro, avvenisse senza che tutta l'attività attualmente in produzione venisse rimossa. Questa è la richiesta che ha fatto il Presidente della Giunta, a nome di tutta la Giunta che era presente peraltro, avendo dal Governo, per quanto riguarda le attività a quel momento in produzione, la risposta di due Ministri. Erano presenti il Ministro dell'industria e il Ministro del tesoro, mancava il Ministro del bilancio. Abbiamo preso atto che il Ministro dell'industria e il Ministro del tesoro hanno affermato che ogni eventuale processo di reindustrializzazione sarebbe avvenuto senza bloccare le attività in corso. Questa è stata la risposta del Governo e questo è quanto la Giunta può riferire. La Giunta peraltro si è incontrata con il Governo a un livello diverso, più tecnico, per proseguire la trattativa scaturita da quell'incontro, martedì della scorsa settimana a Roma, ed ha ribadito questi concetti. Manca però sempre una terza parte; l'onorevole Urraci sa che ormai le partecipazioni statali non sono più tali, ma sono sostanzialmente il Governo. Quanto posso dire e quanto io ho detto. Manca una terza parte che è poi quella che ha le risorse. Aspettiamo la risposta da questa terza parte. Quanto all'assenza della Giunta, onorevole Urraci, mi pare un po' ingenerosa questa accusa. Io, ma non solo io, il Presidente e qualche altro Assessore che per questioni di competenza è più vicino a questi problemi, in due mesi non abbiamo fatto altro occuparci di questa pesantissima crisi, e lei lo sa bene. Quindi è un'accusa che a ben guardare forse non meritiamo. Lei parla di assenza, ma gli Assessori fanno le vertenze industriali, fanno le vertenze del lavoro, ma devono anche fare gli Assessori: assenza non ce n'è mai stata. Certo, tutto non si può affrontare, perché ogni giorno, è facile comprenderlo, i problemi si moltiplicano, però, per quanto è stato possibile, la Giunta non è mai stata assente. E' facile dire: cosa fa la Giunta? Certo la Giunta non si può sostituire al Governo per la chimica; questo è un discorso molto più generale e che varrebbe la pena di affrontare in modo più approfondito di quanto si possa fare oggi. Il problema andrebbe veramente affrontato dal Consiglio regionale e mi auguro che questo avvenga nel più breve tempo possibile. Io non ho risposte se non per dire che la Giunta regionale non si può sostituire al Governo, il Governo deve fare la sua parte e la Giunta chiede, con la massima fermezza e con il peso politico di cui è capace, che il Governo rispetti i suoi impegni.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Leonardo Ladu. Ne ha facoltà.
LADU LEONARDO (P.D.S.). Il quesito è rivolto all'Assessore della sanità. Sul problema che porrò sicuramente, anzi potrei essere smentito, non avrà l'applauso dei presenti ma sono sicuro di avere l'attenzione di molta gente che è lontana da qua, lontana, relativamente. Io ho avuto notizia, non da radio fante, è una notizia forse certa anche se io mi auguro che non sia vera, che i farmacisti in Sardegna hanno intenzione di riprendere una iniziativa di protesta che avevano sospeso alcuni mesi fa, se non ricordo male, a seguito dell'impegno assunto dalla Regione di promuovere una iniziativa perché fossero ad essi erogate regolarmente le spettanze dovute per le prestazioni farmaceutiche. Voglio prima di tutto sapere se anche l'Assessore è al corrente di questo perché la ragione di questa iniziativa annunziata sembra sia quella che le erogazioni vengono fatte con un ritardo di oltre sei mesi e questo, soprattutto per le piccole farmacie rurali, determina conseguenze immaginabili, ma soprattutto voglio porre il quesito perché ritengo opportuno che la Giunta regionale, se le notizie in mio possesso fossero vere, dopo averle verificate, intraprenda le opportune iniziative per convocare le UU.SS.LL. e i rappresentanti dei farmacisti e concordare con essi rapidamente, come ci si era impegnati nel passato, tempi e modalità di rientro rispetto alle erogazioni dovute perché non ci sia il passaggio all'assistenza indiretta che determinerebbe disagio sociale gravissimo e profondissimo nella nostra popolazione. E' una richiesta di informazione rispetto a un problema generale e un suggerimento perché questo disagio sociale sia evitato. Chiedo nel contempo di accertare anche una situazione particolare e specifica in negativo che riguarda la USL n. 5 a cui mi risulta che le spettanze sono erogate con un ritardo di oltre dodici mesi. Questo è già di per sé grave, ma soprattutto è grave che in quella situazione e in quella realtà, caso unico in Sardegna, da tre mesi con le conseguenze facilmente immaginabili, ci sia l'assistenza indiretta con conseguenze per i malati cronici, per i disoccupati e per gli indigenti che credo siano note a tutti. Se la notizia è vera chiedo che si promuova ogni iniziativa perché venga rimossa questa situazione di disagio estremamente grave e preoccupante.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
MARROSU, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Per quanto riguarda la situazione specifica della USL n. 5 abbiamo già chiesto all'amministratore straordinario che ci dia notizia del ritardo anche se dagli atti dell'Assessorato non appare che ci sia un ritardo nell'erogazione di dodici mesi. Dal prospetto presentato dai farmacisti appaiono ritardi nettamente inferiori, ma tuttavia molto consistenti. Fino a questo momento l'amministratore straordinario della USL n. 5 non ha dato risposta. Per quanto riguarda la situazione più generale, esistono in tutta la Sardegna dei ritardi, alcuni quasi di poco conto, circa un mese, altri più consistenti, circa otto mesi. Lei sa bene che per cercare di ovviare a questo inconveniente si è fatta la legge sulla centralizzazione dell'assistenza in maniera tale che tutti percepiscano nello steso modo, cioè che non esistano sperequazioni tra chi riceve puntualmente il pagamento e chi invece rimane sei, sette, otto mesi indietro. Tuttavia i primissimi giorni in cui ho assunto il ruolo di Assessore ho convocato i farmacisti, o per meglio dire sono stata convocata da loro, proprio in merito a questo e con loro ho stabilito verbalmente e civilmente un tentativo d'intesa, prospettando loro un piano di risanamento e dicendo in maniera molto franca e corretta che allo stato attuale non esistevano dei fondi di cassa tali per cui potessero aspettarsi un risanamento rapido. Adesso stiamo chiedendo come sa, onorevole Ladu, l'autorizzazione a contrarre un mutuo proprio per poter procedere non a un ripiano totale, il che sarebbe impossibile allo stato attuale, ma quanto meno all'erogazione di qualche mensilità che consenta per le situazioni più drammatiche ovviamente di poter andare avanti. Poi vedremo insieme di concordare con i farmacisti, in una riunione che abbiamo già fissato, quale potrebbe essere il piano di rientro nel corso del '93.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Edoardo Usai. Ne ha facoltà.
USAI EDOARDO (M.S.I.-D.N.). All'Assessore della Sanità. Assessore, nelle ultime settimane i sardi sono venuti casualmente a conoscenza di due fatti di ordinario spreco, cioè la USL n. 21 di Cagliari - il primo esempio è questo - ha preso in locazione un immobilr a 14 milioni al mese per utilizzarlo, non si capisce bene, se come sede di rappresentanza o centro di prevenzione dei tumori e a distanza di undici mesi questo luogo continuava a rimanere chiuso nonostante l'erogazione di 150 milioni circa di danaro pubblico ai proprietari di questo immobile. Il secondo esempio è quello riportato dai giornali qualche giorno dopo di una serie di danni che sono stati prodotti, sempre dagli uffici della USL n. 21, ad un povero disgraziato che aveva commesso l'imprudenza di dare in locazione un proprio immobile alla USL n. 21. Si parla di centinaia di milioni di danni e di una morosità di oltre un anno e mezzo e via discorrendo. Ora è evidente, Assessore, che queste sono soltanto delle particelle infinitesimali di un iceberg che ha dimensioni più grosse, dimensioni a me sconosciute e sconosciute credo anche a lei. Queste cose, così come altre cose, non possono che appesantire il bilancio disastrato della spesa medica che è divenuto faraonico e spropositato in relazione anche al servizio che viene fornito agli utenti, servizio che definire disastroso è fin troppo ottimistico. Allora fermo restando che io riconosco la sua assoluta mancanza di responsabilità in questa vicenda, anche in considerazione del fatto che solo da due mesi gestisce l'Assessorato della sanità, io le chiedo, nell'ottica del risanamento, della trasparenza, della buona amministrazione, del contenimento della spesa, se non ritenga opportuno per esempio avviare una indagine sull'assenteismo in tutte le strutture mediche ospedaliere pubbliche, per esempio una indagine su tutti gli sprechi e su tute le diseconomie nel campo della sanità, una seria analisi costi-benefici, che serva a far capire a tutti noi sardi perché in Italia e in Sardegna in particolare la sanità costa moltissimo ai cittadini e il servizio che viene erogato e offerto è tra i più scadenti del mondo civile. La ringrazio.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
MARROSU, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. In merito alla storia della villa abbiamo già chiesto notizie e le sarà data risposta scritta in base agli atti che risultano all'Assessorato. Sarebbe tropo lungo definirla adesso e la sua domanda non riguarda solo questo episodio. In generale esistono degli sprechi e credo che il mondo della sanità ne sia pieno come tanti altri settori. La difficoltà è attuare, attraverso quelli che sono i mezzi e gli strumenti legislativi a nostra disposizione, una serie di verifiche e controlli che tra l'altro dovrebbero essere il punto cardine della nuova riforma la quale dice proprio che la Regine ha compiti di vigilanza e di controllo di qualità, il che vuol dire entrare anche nel merito della qualità delle prestazioni erogate. Fermo restando che io sono pienamente d'accordo con lei per quanto riguarda la possibilità di incidere sulla spesa proprio con l'effettuazione di controlli puntuali e precisi, allo stato attuale è stato già chiesto da me al Presidente della Giunta per via informale che cosa si possa fare in maniera tale da disporre di un servizio ispettivo molto preciso e molto capace composto da persone in grado di effettuare questo controllo. Noi disponiamo ora soltanto di materiale cartaceo, cioè possiamo chiedere notizie, richiamare, ma non possiamo fare più di tanto; a meno che non esistano degli atti amministrativi regolari la nostra capacità di intervento è bloccata anche laddove ci accorgiamo che ci sono sprechi evidenti. Io credo che sia un problema soprattutto di attuazione dei controlli. L'Assessorato, così com'è, non è in grado di farlo, non disponiamo né di persone né di mezzi né di una legislazione atta a fare questo. Ripeto, il problema è stato posto all'attenzione del Presidente della Giunta che credo voglia provvedere attraverso un servizio ispettivo idoneo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.
FERRARI (P.S.I.). La domanda è rivolta all'Assessore dell'agricoltura, riguarda il settore del credito agevolato ed è la seguente: beneficiano del credito agevolato di esercizio nel settore lattiero-caseario sia le cooperative che i privati trasformatori. Non ritiene che questo criterio si debba estendere anche al settore vitivinicolo e perciò non le pare opportuno che si adottino gli strumenti per concedere questo beneficio anche agli enopoli privati che oggi soffrono quanto le cooperative della crisi del settore? Mi riferisco ovviamente a quei trasformatori privati che acquistano le uve dai pochi produttori oggi rimasti e che oggi soffrono le gravi conseguenze di questa situazione.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PIRARBA, Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. La risposta è positiva per due motivi: prima di tutto perché considero utile questa estensione; il secondo motivo è dovuto al fatto che siamo in presenza di una modificazione dell'orientamento dell'intervento a sostengo delle aziende nel senso che è in atto uno spostamento dall'intervento in termini di contributo in conto capitale all'intervento in conto interessi. Quindi per questi due motivi congiunti la risposta è positiva. Ritengo che sia mio dovere aggiungere un supplemento di informazione: vogliamo farci carico dell'agricoltura sarda tenendo presente il fatto che l'agricoltura sarda appunto, è sarda e non padana e vogliamo tener conto di questa differenza per poter adeguare anche gli strumenti legislativi che stiamo predisponendo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Morittu. Ne ha facoltà.
MORITTU (P.S.d'Az.). Io, Signor Presidente, debbo dire una parola velocissima su questo sistema di domande e risposte che non consente a chi pone la domanda nemmeno di dichiarare la sua soddisfazione o insoddisfazione. Mi auguro che con la modifica del Regolamento interno anche questa disfunzione venga eliminata. Io vorrei porre una domanda al Presidente della Giunta. Signor Presidente, abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni le proteste degli amministratori degli enti locali che, oltre a chiedere con forza il trasferimento di competenze e di risorse, protestano anche perché gli organici dei comuni e delle province sono mal ridotti. Quindi noi probabilmente, come consiglieri regionali, ci stiamo accingendo con il nuovo bilancio e con la nuova finanziaria a trasferire risorse e competenze agli enti locali ma col rischio che tutto sia inutile per la carenza di operatori in queste realtà. Ora, se io non ricordo male, l'anno scorso, 1992, il presidente Andreotti propose una deroga alla legge...
PRESIDENTE (rivolto a una delegazione del Consiglio di fabbrica dell'Enichem presente tra il pubblico). Scusate, abbiate pazienza, togliete quegli striscioni. Sappiamo tutti perché siete qui, quindi non c'è bisogno di manifestare in questo modo in Consiglio regionale.
(Interruzioni dal pubblico)
PRESIDENTE. Sappiamo benissimo per quale motivo siete qui, quindi non c'è bisogno di fare questa manifestazione.
(Interruzioni dal pubblico)
PRESIDENTE. Sì, ma le istituzioni vanno rispettate anche in questo modo.
Onorevole Morittu, la prego di continuare il suo intervento.
MORITTU (P.S.d'Az.). Dicevo, onorevole Presidente della Giunta che, con una deroga alle norme sui concorsi, il rappresentante del Governo presso la Regione venne autorizzato a promuovere tutti gli atti relativi allo svolgimento di concorsi per andare a coprire i posti vacanti nella pubblica amministrazione dello Stato. Ricordo che allora si fece un gran parlare di questo provvedimento illudendo ancora una volta i giovani che in tempi brevi sarebbero stati collocati presso gli organici vuoti dei comuni e delle province. Ad oggi, signor Presidente, non si sente niente di iniziative rivolte ad applicare questa deroga concessa dal Governo. Qualora ci fosse qualche iniziativa già intrapresa vorremmo sapere come stanno le cose.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere il Presidente della Giunta.
CABRAS (P.S.I.), Presidente della Giunta. Molto brevemente, il consigliere Morittu ha sicuramente sollevato una questione che noi abbiamo anche rappresentato nel recentissimo incontro che si è tenuto la settimana scorsa col Governo, ricordando che la procedura avviata non solo per completare gli organici della pubblica amministrazione centrale, ma anche per quelli relativi agli enti locali, ha avuto un primo adempimento con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in carica che delegava il rappresentante del Governo nella Regione della Sardegna a bandire tutti i concorsi legati alle amministrazioni periferiche dello Stato. Che cosa si è determinato a seguito di questo provvedimento che era una prima risposta a quella procedura che noi avevamo chiesto di avviare? Che le amministrazioni periferiche dello Stato hanno cominciato a resistere a dichiarare quali erano esattamente i posti in organico vacanti, di fatto avviando una sorta di sciopero bianco, se così possiamo chiamarlo, rispetto alle procedure che erano state determinate. Noi abbiamo posto questo problema nella sede del confronto col Governo ma ci siamo permessi di farlo anche nell'incontro con le organizzazioni sindacali perché ci risulta, anche per manifesta ammissione delle stesse organizzazioni sindacali, che anche il sindacato di categoria, in particolare per quanto riguarda la funzione pubblica, non sta svolgendo un ruolo, diciamo così, di aiuto perché questi concorsi si possano realizzare, cioè sta di fatto determinando un qualche intralcio alla procedura. Noi comunque abbiamo ribadito questo fatto e ci attendiamo, in un incontro che si svolgerà nella prossima settimana presso il sottosegretario che ha la delega specifica per la funzione pubblica dell'attuale Governo, il possibile superamento delle difficoltà incontrate fino a questo momento.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Adalberto Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA ADALBERTO (D.C.). E' opinione diffusa che il Consiglio regionale sia scarsamente operativo e produca poco. Ritengo questa un'opinione superficiale e non rispondente al vero, almeno in parte. Infatti, oltre al lavoro appariscente dell'Aula, ci sono i lavori delle Commissioni ed esiste un lavoro meno noto, che è quello delle interrogazioni, delle interpellanze e delle mozioni, con le quali i consiglieri regionali segnalano innumerevoli problemi, piccoli e grandi, e nelle quali peraltro vengono anche dati gli opportuni suggerimenti per i rimedi o per adeguate risposte. Purtroppo con rammarico devo registrare che a questo, che io credo sia un'importante e qualificato lavoro, non viene data risposta alcuna. Da anni interrogazioni, interpellanze e mozioni giacciono inevase. Dai lavori della prima Commissione prende sempre più corpo, mi pare, l'impressione di una sconcertante sensibilità rivolta più alle consulenze, alle convenzioni, alle sponsorizzazioni, le più disparate, qualche volta qualcuna anche di fervida immaginazione, non utilizzando forse le energie e le professionalità e le competenze diffuse all'interno degli stessi Assessorati e all'interno della stessa Regione sarda, mentre si ignorano per contro, e bisognerà parlare anche di questo Presidente (non è questa la domanda), problemi più immediati che con gli strumenti citati noi segnaliamo. Per questo io mi vedo costretto ad usare il question time per avere una risposta, almeno una, su una delle diverse interpellanze presentate. Riguarda un problema che da circa un anno, con alcuni colleghi, avevamo sollevato relativo alla strada statale 128, più conosciuta come dorsale sarda. E' un'arteria tra le più importanti per utenza, forse la terza o la quarta, ma forse la seconda a rischio e costellata di croci. Ogni paese che si innesta su questa benedetta strada, si trova proprio negli svincoli peggiori, o in un dosso o in una curva. Nel piano dei trasporti non è mai entrata, anche se la competenza è dell'Anas. La questione interessa zone interne come il Gerrei, la Trexenta, il Sarcidano, la Barbagia di Seulo e altre zone che non avranno mai sviluppato, né una pallida possibilità di sviluppo, perché nessuno vi ubicherà nessun tipo di iniziativa economica poiché la 128 è una strada francamente impercorribile. Proponevamo anche una richiesta di competenza primaria in materia di trasporti. Giunti a questo punto, Presidente, anche se la questione potrebbe essere di competenza, me ne rendo ben conto, dell'Assessore dei trasporti o dei lavori pubblici, non perché i colleghi non possano rispondere, ma perché ritengo che sia necessario un forte impegno della Giunta, propongo direttamente la domanda al presidente Cabras.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere il Presidente della Giunta.
CABRAS (P.S.I.), Presidente della Giunta. Onorevole Sanna, io non sono in grado di rispondere con puntualità riguardo al problema delle risposte alle interpellanze e alle interrogazioni. Posso soltanto chiederle la cortesia, attraverso la Presidenza della prima Commissione, perché lei a quella Commissione faceva riferimento, di usare gli istituti regolamentari previsti, per chiamare la Giunta in Commissione a rispondere su tutte le interpellanze e le interrogazioni che fossero giacenti o all'ordine del giorno. Mi farò carico di far rispettare questa richiesta. Sul secondo punto, relativo alla strada statale 128, credo ci sia qualche elemento non ancora noto a sufficienza. L'intervento per la strada statale 128, fin dalla programmazione fatta dalle Giunte precedenti a questa, era stato oggetto di attenzione, sicuramente non come uno dei primi interventi prioritari previsti dalla pianificazione regionale, ma in una delibera della Giunta regionale adottata probabilmente nell'arco del '91, non ricordo bene il periodo, fu individuato come uno degli interventi necessari; tanto è vero che a seguito di quella deliberazione la Giunta regionale, e in particolare l'Assessore dei lavori pubblici del tempo ha affidato incarichi per la predisposizione di un progetto di massima per risolvere o avviare a soluzione i problemi che lei ha segnalato relativi a questa arteria. Ovviamente si tratta solo di un primo passo perché dovranno essere stanziate le risorse finanziarie necessarie per attuare gli interventi progettati. Ma non c'è una totale insensibilità al problema, tanto è vero che si è avviata questa fase.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Desini. Ne ha facoltà.
DESINI (P.S.D.I.). La domanda è rivolta all'Assessore della sanità. E' dell'altro ieri la notizia del ricorso delle Regioni alla Corte costituzionale per illegittimità del decreto legislativo 502, del '92, in materia di riforma sanitaria, in quanto lesivo dell'autonomia regionale. In particolare vengono fatte osservazioni su alcuni aspetti fondamentali della riforma, quali i livelli di assistenza, la riduzione del numero delle UU.SS.LL., l'intervento governativo nella scelta degli ospedali da scorporare, convenzioni e determinazione degli indicatori di efficienza e di qualità dei servizi. Assessore della sanità, in una sua recente intervista a un quotidiano locale, alla domanda su che cosa ne pensa della riforma sanitaria, lei ha risposto testualmente: "Certo, una riforma era ormai auspicabile, anche se non so se questa sia la migliore possibile, ma è quella in vigore". Poiché da tale risposta traspare un atteggiamento rinunciatario e fatalistico le chiedo: primo, se la Regione sarda ha sottoscritto il ricorso alla Corte costituzionale; secondo, quali modifiche intende proporre a una ipotesi di riforma che ha sollevato critiche da parte della stragrande maggioranza dei Comuni e del CNEL.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
MARROSU, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Per quanto riguarda i ricorsi presentati da alcune Regioni, esattamente che io conosca, sono soltanto tre allo stato attuale: la Regione Lombardia, la Regione Toscana, la Regione Veneto, i ricorsi riguardano soprattutto delle norme in merito alla sottesa violazione di quella che viene considerata un'autonomia regionale. E' stata da me proposta al Presidente della Giunta l'opportunità di attivare, anche da parte della Regione sarda, una proposta di ricorso alla Corte costituzionale; tuttavia, poiché già la nostra è una Regione a Statuto autonomo speciale, sembrava pleonastico utilizzare questa forma. Per quanto riguarda la mia posizione in merito alla riforma, non è una posizione rinunciataria, è semplicemente realistica. Nel momento in cui abbiamo detto più volte in quest'Aula che ci sono degli sprechi enormi, che la riforma dunque deve essere fatta, io ho detto che forse non è la migliore delle riforme possibili. Però qualunque riforma, anche la migliore, viene sempre gestita da esseri umani, cioè sono gli esseri umani quelli che poi applicano le leggi. Allora esistono delle riforme bellissime e delle leggi bellissime sulla carta, che poi diventano delle cose assolutamente inaccettabili nella pratica, però può capire anche l'opposto. Questa sarà una riforma che, a seconda di come sarà gestita, potrà costituire la salvezza della sanità pubblica, una volta e speriamo per sempre, oppure il suo affossamento. Non dipende certamente da me ma dipende da tutte le persone che potranno cooperare in questa riforma.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Ortu. Ne ha facoltà.
ORTU (P.S.d'Az.). Qualche settimana fa ho ricevuto a casa un lungo elenco di interrogazioni e interpellanze a cui gli Assessori, non da poco tempo, da anni, non danno risposta. Ed è ormai un malcostume tanto diffuso che lo stesso Presidente della Giunta, a richiesta di documentazione presentata da un Capogruppo, non dà risposta, e non solo non dà risposta al Capogruppo, ma non dà risposta neanche al Presidente del Consiglio che lo sollecita a dare risposta. E poi -le riforme non sono mai troppe - con la modifica del Regolamento si istituisce questo nostro rito che pare interessi anche pochi consiglieri regionali se è vero come è vero che oltre la metà dei consiglieri non sono presenti. Bene, io ritengo che sarebbe opportuno convocare d'urgenza la Giunta per il Regolamento e vedere se sopprimere questo rito e invece chiedere con maggior forza che gli Assessori rispondano alle interrogazioni e alle interpellanze che nel tempo i consiglieri regionali loro presentano. Ma non è questo l'oggetto della domanda. Agli operai di Macchiareddu non si dà risposta adeguata, soddisfacente perché i padroni sono oltremare e voi non potete farci nulla, così almeno dite, ma la mia domanda è un'altra e riguarda un settore per il quale la Regione ha competenza primaria ed esclusiva, cioè la pesca. Una volta c'erano i laghi salsi, c'erano i compendi ittici e si pescava tanto da esportare, oggi siamo anche in questo campo dipendenti dall'esterno e importiamo i muggini dalla Spagna e i prodotti ittici da ogni parte del mondo. Lo stagno di Cabras era proprietà di un privato e produceva reddito, poi la Regione l'ha voluto acquistare, e bene ha fatto ad abolire quest'ultimo lembo di feudalesimo in Sardegna, però da quando l'ha acquistato, così come per tutti i beni che la Regione acquista, vedi il Seminario di Cuglieri, vedi Mamuntanas a Sassari, e via dicendo, l'ha abbandonato al suo destino e oggi anche i pescatori chiedono di entrare in cassa integrazione perché c'è il riposo biologico e quella che era una azienda produttiva è diventata una azienda che produce non reddito ma assistenza. Che cosa la Giunta, l'Assessore dell'ambiente intendono fare per rovesciare questa situazione ma non in tempi lunghi, perché di questa questione si era discusso anche tre anni fa quando era Assessore dell'ambiente l'onorevole Casula? Fu discussa una mozione e approvato all'unanimità un ordine del giorno, e dopo di questo non è successo proprio nulla. Continuerà ancora così anche con il governissimo?
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della difesa dell'ambiente.
SANNA EMANUELE, Assessore della difesa dell'ambiente. Io, dato il brevissimo periodo che è intercorso da quando il Consiglio mi ha affidato con la nuova Giunta la responsabilità di dirigere l'Assessorato della difesa dell'ambiente, che ha competenza anche in materia di acquacoltura, laghi salsi e acque interne, dovrei, onorevole Ortu, associarmi alle sue lamentazioni. Condivido gran parte della diagnosi che lei adesso ha riassunto egregiamente, la Sardegna dispone di circa 16 mila ettari di acque interne, forse per questo i sardi non si avventuravano in alto mare per cercare i prodotti ittici, e questa grande e potenziale risorsa purtroppo si è in larga misura trasformata in un dispendio non sempre razionale di danaro pubblico, mentre la produttività dei compendi lagunari e ittici non è assolutamente aumentata, tanto che noi, una Regione che ha sicuramente una vocazione naturale e produttiva per esportare questi prodotti continuiamo purtroppo ad importarli. Tuttavia va anche detto che la nostra Regione autonoma nel corso degli ultimi anni ha programmato e investito grandi risorse finanziare per il risanamento ambientale dei compendi che, come l'onorevole Ortu sa, per diverse ragioni e per diversi fattori si sono notevolmente degradati e inquinati. Il problema che abbiamo adesso davanti, a mio giudizio, non è quello di commissionare altri progetti, altre consulenze e altri studi, o magari anche di progettare altre colate di cemento sugli stagni della Sardegna, il problema che abbiamo davanti è di individuare un modello ottimale di gestione produttiva, imprenditoriale che riporti al centro la funzione dei pescatori ma che faccia un passo avanti rispetto alle tradizionali gestioni. Questo è l'impegno che la nuova Giunta e il nuovo Assessore assumono e sui quali io chiederò a breve scadenza anche una verifica nella Commissione competente e anche in Aula se sarà necessario.
PRESIDENTE. I lavori del Consiglio riprenderanno mercoledì 3 febbraio alle ore 17.
La seduta è tolta alle ore 18 e 24.
Allegati seduta
Testo delle interpellanze e interrogazioni annunziate in apertura di seduta.
Interpellanza Mannoni - Mereu Salvatorangelo - Baroschi - Fadda Antonio sul palese deterioramento, a seguito di significativi fatti di cronaca nera, delle istituzioni etico politiche in Sardegna ed in particolare in Trexenta.
I sottoscritti,
seriamente impressionati e preoccupati dagli straordinari fatti di cronaca nera - gli ultimi verificatisi in Trexenta - ed in particolare dalle loro ovvie ripercussioni etico politiche specie in merito alle considerazioni che possono essere tratte dall'episodio da "giustizieri notturni",
chiedono di interpellare i Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale e l'Assessore regionale della pubblica istruzione per conoscere:
1) quali iniziative abbiano intrapreso o intendano attivare affinché tali atti criminosi non si abbiano più a verificare in totale assenza o ignoranza della consapevolezza, da parte di chi li commette e dell'opinione pubblica in generale, che trattasi di veri e propri attentati ai valori più fermi delle nostre istituzioni e che, pertanto, questi ultimi vadano decisamente riaffermati;
2) se non sia inoltre al riguardo opportuno programmare un'opportuna campagna di sensibilizzazione, condotta anche e soprattutto attraverso le istituzioni scolastiche, tesa a ridare corpo e sostanza ai vitali valori - notoriamente, da qualche tempo sottoposti ad un logoramento e sgretolamento degni di migliori cause e finalità - su cui sono state fondate le nostre Istituzioni più civili e democratiche;
3) se infine non sia il caso di chiedere alle autorità competenti il potenziamento e l'ammodernamento in Trexenta dell'organico delle forze dell'ordine le quali, nonostante il lodevole impegno, si trovano svantaggiate anche in relazione alla loro inconsistenza numerica.
Le richieste formulate vanno doverosamente inquadrate in un contesto economico caratterizzato in genere dal malessere a livello quasi endemico. Prova ne sia che la Trexenta, caratterizzata da un'economia agro-pastorale ai limiti della povertà, è tra le zone più neglette della Sardegna e, per di più, con l'aggravante di concorrere in negativo al primato della disoccupazione. Il maltempo dei giorni scorsi e le sue ghiacciate hanno reso oltremodo precarie queste già disagevoli condizioni di vita. (287)
Interpellanza Pusceddu - Desini - Mereu Orazio - Onnis sulla predisposizione di piani di cessione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
I sottoscritti,
PREMESSO che l'articolo 28 della legge 30 dicembre 1991, n. 412, concernente la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ha demandato, tra l'altro, alle Regioni l'approvazione dei piani di cessione nonché la contestuale adozione di misure di mobilità degli inquilini che non desiderano acquistare gli alloggi posti in vendita;
PREMESSO altresì che la Corte costituzionale ha di recente ribadito la piena potestà regionale in materia di edilizia residenziale pubblica, annullando, con sentenza 486/1992 del 29 dicembre u.s. l'atto di indirizzo e coordinamento sui piani di cessione degli alloggi approvato con D.P.R. 14 febbraio 1992;
CONSIDERATO che dalle vendite di gran parte del patrimonio edilizio degli IACP sarà possibile un reinvestimento dei ricavi in edifici ed arre edificabili, per l'incremento del patrimonio pubblico, mediante nuove costruzioni, recupero e programmi integrati, nonché il reinvestimento in urbanizzazioni socialmente rilevanti;
CONSAPEVOLI dell'alto valore economico e sociale delle suddette alienazioni alle quali risultano interessate decine di migliaia di assegnatari in locazione residenziale in Sardegna,
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dei lavori pubblici affinché riferiscano:
a) sulle eventuali direttive impartite agli IACP della Sardegna per la predisposizione dei piani di cessione degli alloggi;
b) sullo stato di predisposizione dei suddetti piani;
c) sulle direttive impartite per la destinazione dei fondi ricavati dalla alienazione;
d) sulle iniziative eventualmente intraprese per riservare una quota del 30 per cento di contributo per il finanziamento dell'edilizia agevolata ai fini dell'acquisto da parte dei locatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica;
e) sulla opportunità di riservare maggiori agevolazioni ai potenziali acquirenti in modo da incentivare ulteriormente la prevista alienazione degli alloggi. (288)
Interpellanza Pusceddu - Desini - Mereu Orazio - Onnis sui danni alluvionali nel Sarrabus.
I sottoscritti,
PREMESSO che in una vasta area della Sardegna e segnatamene nei comuni di Castiadas, Muravera, San Vito e Villaputzu del Sarrabus, le recenti manifestazioni meteorologiche hanno arrecato gravissimi danni a tutto il tessuto produttivo ed in particolare agli operatori del comparto agrumicolo;
CONSIDERATO che le dimensioni quantitative e qualitative dei danni ai suddetti sono misurabili nel depauperamento delle colture in atto, nella perdita di parte del prodotto e nello scadimento marcato del pregio della parte rimanente;
CONSIDERATO altresì che le conseguenze negative (smottamenti, straripamenti e allagamenti) per le coltura medesime e la popolazione sono legate per lo più alla piena del rio Flumini Durci che raccoglie le acque dalle montagne circostanti;
CONSTATATO, infine, che la presenza di notevoli quantità di detriti che impediscono un agevole defluire delle acque dimostra una assoluta inadeguatezza ed insufficienza della manutenzione dell'alveo;
RILEVATO che i danni derivano dallo stato di abbandono del citato Flumini Durci, il quale necessita di ordinaria manutenzione nonché di opere di salvaguardia e di contenimento a monte dei suoi affluenti,
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore regionale dell'agricoltura e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente affinché:
a) riferiscano quali misure intendano adottare per porre rimedio alle calamità di origine meteorologiche nella zona;
b) se intendano nominare una Commissione di esperti al fine di individuare le soluzioni tecniche più idonee che permettano la raccolta delle acque provenenti dai monti che circondano il Sarrabus;
c) se, ai sensi dell'articolo 9, comma primo, della legge regionale n. 3 del 1989, intendono adottare i provvedimenti intesi a promuovere la dichiarazione di calamità naturale prevista dall'articolo 20 del D.P.R. n. 348 del 1979 e dall'articolo 5 della legge n. 996 del 1976. (289)
Interpellanza Marteddu - Amadu - Corda - Onida - Sechi - Tamponi sul Parco scientifico e tecnologico regionale: Polo nuorese.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
1) le dichiarazioni programmatiche del Presidente della Giunta regionale hanno individuato come obiettivo primario dell'azione di Governo la realizzazione del Parco scientifico e tecnologico regionale;
2) il Consorzio Ventuno ha, tra le varie ipotesi, elaborato un progetto di parco multipolare a coordinamento centralizzato con quattro poli di Sassari, Oristano, Nuoro e la sede di Cagliari come sede primaria del sistema a rete;
3) il Consiglio regionale si appresta, in sede di bilancio, a erogare le congrue risorse finanziarie finalizzate all'avvio dell'importante progetto;
PREMESSO altresì che l'analisi del progetto di parco del Consorzio Ventuno pone in evidenza un tipo di parco con sede scientifica centralizzata a Cagliari e con sedi secondarie destinate unicamente a realizzare specifici progetti di ricerca applicata nelle altre province, e in particolare nel Nuorese,
tutto ciò premesso, i sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per conoscere la valutazione della Giunta regionale sull'ipotesi di parco avanzata dal Consorzio Ventuno, che configurerebbe una struttura fondamentale localizzata a Cagliari, nella quale sarebbero presenti tutte le funzioni integrate tipiche di un Parco scientifico e tecnologico, e un insieme di sedi secondarie (poli) dislocate nel territorio con riferimento a particolari progetti di ricerca applicata. In tal modo sarebbero drasticamente ridimensionati gli effetti diffusivi e indotti che si ascrivono ai Parchi tecnologici intesi come strumenti di intervento primario per la promozione dello sviluppo socioeconomico nell'area in cui vengono localizzati.
I sottoscritti chiedono di interpellare le SS.LL. per esaminare l'opportunità di sospendere, prima dell'approvazione del bilancio, il progetto del Consorzio Ventuno, che si pone come stridente e palese alternativa rispetto agli obiettivi programmatici della Giunta regionale, relativi alle aree interne ed in particolare alla provincia di Nuoro, e contestualmente di riprogettare il Polo nuorese del parco tecnologico della Sardegna come polo integrato in tutte le sue funzioni.
La mera attivazione di uno o alcuni progetti di ricerca applicata previsti dal Consorzio Ventuno per il Nuorese risulta infatti assolutamente incompatibile con la struttura del contesto socioeconomico della provincia, non prevedendo l'autonomia e l'integrazione funzionale del polo e l'inserimento di alcune filiere più strettamente connesse con le caratteristiche locali del territorio, come le filiere informatica e telematica, agro-silvo-zootecnica e quella minerario lapidea.
I sottoscritti, infine, chiedono di sapere se le SS.LL. abbiano valutato la necessità di attribuire ai poli previsti nel territorio (Oristano, Nuoro e Sassari) l'autonomia e la completezza funzionale al fine di attivare nel concreto il riequilibrio economico e sociale delle aree interne e marginali della Sardegna, cogliendo così uno degli obiettivi strategici che stanno alla base degli indirizzi programmatici dell'attuale Giunta regionale. Solo in tal modo potrà essere valorizzata la reale funzione propulsiva e di sviluppo socioeconomico del Parco tecnologico con riferimento al territorio in cui è localizzato, al di là della presenza nel territorio di meri progetti di ricerca applicata che costituiscono solo una delle funzioni del Parco tecnologico, ma non identificano il Parco tecnologico nella sua completezza, indispensabile per una effettiva incidenza del Parco sul territorio ai fini dello sviluppo. (290)
Interpellanza Marteddu sulla situazione dell'azienda Rimisa Spa di Lula.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
1) attraverso il suo bilancio, l'Amministrazione regionale si appresta ad intervenire a sostengo della azienda Rimisa di Lula con congrui finanziamenti;
2) la situazione aziendale, sia nel settore minerario che in quello della lavorazione del granito, va progressivamente precipitando, con gravissima preoccupazione delle organizzazioni sindacali e delle maestranze;
3) la persistente passività dei bilanci dell'azienda, le palesi e ormai accertate responsabilità della dirigenza che non è stata capace di raggiungere gli obiettivi prefissati né per la organizzazione né per la commercializzazione dei prodotti lavorati, potrebbero prefigurare l'avvio della fase finale e di chiusura degli impianti di produzione;
4) tutto ciò contrasta con l'impegno delle maestranze a tener alto il livello produttivo con gli impegni e gli investimenti programmati dall'Emsa per la Rimisa, nella aree da Bitti a Sologo e con gli impegni della Giunta regionale rivolti a rafforzare i settori produttivi;
tutto ciò premesso il sottoscritto interpella l'Assessore regionale dell'industria per conoscere quali iniziative intende assumere al fine di bloccare il processo pericoloso di depotenziamento aziendale della Rimisa; in particolare chiede di sapere se la S.V. non ritenga opportuno promuovere le procedure per l'immediata sostituzione della dirigenza responsabile di questa fase di smobilitazione, come primo passo per rilanciare le attività estrattive e quelle della lavorazione del granito e nella prospettiva, peraltro già nei programmi Emsa, del nuovo e più solido investimento nella zona industriale del Sologo. (291)
Interpellanza Selis sulla sponsorizzazione del Cagliari Calcio da parte dell'Amministrazione regionale e sulle politiche regionali a favore dello sport.
Il sottoscritto,
PREMESSO:
1) che la Regione sostiene il Cagliari Calcio con un ingente contributo che pare ammonti a diversi miliardi, giustificato più che dagli effetti pubblicitari della sponsorizzazione da ciò che il Cagliari Calcio rappresenta nella cultura e nei sentimenti popolari e dell'effetto di emulazione che esercita presso i giovani stimolandoli ad intraprendere l'attività sportiva essenziale per il loro sviluppo;
2) che sarebbe gravissimo se una gestione non troppo attenta potesse distruggere il patrimonio societario e tecnico costruito da una accorta gestione dei soci negli ultimi anni col contributo dei tecnici e degli atleti che con questi hanno collaborato;
3) che si intravedono preoccupanti segni di smobilizzo (vedi sia le cessioni di importanti calciatori, sia le tensioni col direttore tecnico) in un momento positivo dell'andamento della squadra e perciò al riparo, sin ora, dalle tensioni e dalla sfiducia dei tifosi;
4) che questo disegno potrebbe essere il risultato non di una scelta locale ma di interferenze esterne fondate magari sull'acquisizioni di quote azionarie in maniera non palese come da più parti si ipotizza,
chiede alla Giunta regionale di conoscere:
1) l'esatta composizione societaria e di accertare le eventuali trattative di cessione di quote significative delle società e/o di calciatori;
2) l'entità del contributo annuale che la Regione versa al Cagliari Calcio e l'ammontare dei contributi degli ultimi tre anni, nonché l'entità dei contributi versati alle altre società sportive impegnate nelle diverse discipline e i criteri con cui gli stanziamenti vengono ripartiti;
3) se non ritenga opportuno diversificare il contributo versandone parte come sponsorizzazione (per es. 70%-80%) parte (5%-10%) per promuovere una sorta di azionariato popolare, specie tra gli abbonati "veterani" capace di saldare maggiorente gli ambienti sportivi alla società consentendo agli stessi una maggiore conoscenza delle vicende societarie, e il restante (10%-20%) per la promozione e il sostegno dei programmi di promozione e sviluppo del calcio giovanile e di eventuali altre attività sportive e sociali promosse dalla stessa società;
4) se non ritenga utile diversificare il tema pubblicitario (pecorini sardi) a favore sia di una più generale sponsorizzazione della Sardegna, dei suoi prodotti, del suo ambiente, sia di campagne di grande rilievo sociale contro la droga, il fumo, l'alcool, il razzismo, a favore di valori di lealtà e solidarietà che devono essere il fondamento dello sport e di una civile convivenza sociale;
5) se non ritenga di inserire nei contratti di sponsorizzazione che sino ad ora hanno rappresentato parte importante delle entrate delle società, clausole che consentano alla Regione sia di partecipare ai consigli di amministrazione e di verificare i bilanci e la correttezza delle gestioni, non per interferire sulle stesse, ma per garantire che le stesse siano sempre orientate allo sviluppo del Cagliari e non subordinate ad altri interessi personali e particolari di gruppi e persone dell'isola o esterne alla stessa;
6) se non ritenga di promuovere su questi temi un confronto aperto con tutte le componenti interessate al futuro dello sport regionale per trarre suggerimenti e proposte su un migliore utilizzo delle risorse stanziate e più in generale sul miglioramento delle politiche regionali nel settore, anche promuovendo una conferenza regionale dello sport. (292)
Interpellanza Cuccu - Sardu - Ruggeri sulla richiesta di porre in lista di mobilità otto lavoratori della Società SSB.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
1) la Società SSB, produttrice di argille bentonitiche, con sede in Piscinas (CA) e in Oristano, ha recentemente comunicato alle organizzazioni sindacali la propria decisione di mettere in "lista di mobilità" 8 lavoratori dello stabilimento di Piscinas, motivando tale atto con una presunta crisi di mercato nel settore;
2) la decisione, se attuata, recherebbe un colpo gravissimo a una delle poche iniziative industriali presenti nel Basso Sulcis in un contesto di crisi economico-sociale ed occupazionale gravissima quale quello in cui si trova da tempo il Sulcis Iglesiente;
CONSIDERATO che le motivazioni addotte a giustificazione del provvedimento (la crisi del mercato delle bentoniti) non appaiono assolutamente convincenti giacché, per esempio, la Salsarda - società facente capo all'Ente minerario sardo - ha presentato nelle settimane scorse un suo progetto di lavorazione di bentoniti prevedendo un'occupazione di 14 unità lavorative che non si giustificherebbe se davvero si fosse in presenza di una grave crisi di mercato di settore;
ACCERTATO che la Società SSB risulta titolare, nella nostra Regione, di numerose concessioni minerarie nonché di qualche decina di permessi di ricerca,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'industria per sapere se non ritenga di dover convocare urgentemente la proprietà della SSB alla quale chiedere chiarimenti previsti sulla vicenda nonché il ritiro immediato dei provvedimenti annunciati anche utilizzando come eventuale argomento di persuasione la prosecuzione del mantenimento delle concessioni e dei permessi minerari in essere. (293)
Interpellanza Pusceddu - Desini - Mereu Orazio - Onnis sulle dichiarazioni rese dal Ministro della sanità, relative al rischio di perdita di finanziamenti da parte della Regione autonoma della Sardegna.
I sottoscritti,
VISTE le dichiarazioni rese dal Ministro della sanità, on. De Lorenzo, divulgate sia attraverso le interviste rilasciate alla stampa locale che attraverso altri organi di informazione;
RILEVATO che il Ministro ha sostenuto che di 71 progetti, riguardanti strutture ospedaliere, presentati dalla Regione autonoma della Sardegna, il Dicastero da lui presieduto ne ha approvato 55 per un importo totale di 181 miliardi;
CONSTATATO che il Ministro ha comunque paventato il rischio per la RAS di perdita dei finanziamenti, in quanto a seguito dell'istruttoria ministeriale non è stato presentato alcun progetto esecutivo da sottoporre all'esame del CIPE;
RIBADITA la necessità di promuovere una equilibrata distribuzione sul territorio regionale dei servizi e delle strutture sanitarie nell'ambito di un organico quadro programmatico,
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, nonché l'Assessore della sanità affinché:
a) rendano noto se corrisponde a realtà quanto asserito dal ministro De Lorenzo;
b) riferiscano in Consiglio, in caso di risposta affermativa, sui motivi che hanno impedito l'attivazione di sollecite procedure per la velocizzazione della spesa;
c) riferiscano altresì, sullo stato di attuazione del Piano decennale degli investimenti e del relativo programma per il triennio 1988-1990, approvato con deliberazione della Giunta regionale 2/27 del 1990, ex art. 20 della legge finanziaria n. 67 dell'11 marzo 1988;
d) illustrino quali iniziative intendono porre in essere per l'utilizzo delle varie risorse finanziarie in grado di far conseguire l'obiettivo della riqualificazione delle strutture e del completamento della programmata rete di presidi sanitari al fine di superare la squilibrata accessibilità territoriale dei servizi sanitari. (294)
Interpellanza Mannoni - Baroschi - Degortes - Fadda Antonio - Fadda Fausto - Ferrari - Lombardo - Manchinu - Mereu Salvatorangelo - Mulas Maria Giovanna - Pili sulle dichiarazioni rilasciate dal Ministro della sanità relative al mancato utilizzo dei finanziamenti da parte della Regine Sardegna.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
1) il Ministro De Lorenzo ha, sia in un'intervista televisiva, che nella successiva rilasciata al quotidiano "L'Unione Sarda", accusato la Regione sarda di non aver speso una lira dei 344 miliardi assegnatile per strutture ospedaliere, miliardi che addirittura si rischierebbe di perdere per il ritardo nella spesa;
2) essendo l'accusa di straordinaria gravità dinanzi alla carenza di strutture ed alla crisi nel settore dei lavori pubblici,
chiedono di interpellare in proposito l'Assessore della sanità di cui si chiede la risposta con la massima urgenza nella prossima riunione dell'Assemblea regionale. (295)
Interpellanza Oppi - Serra Pintus - Sechi - Tidu - Serra Antonio - Sanna Adalberto - Piras - Onida - Amadu - Satta Antonio - Baghino - Corda - Atzeni sulle gravi e devianti affermazioni del Ministro della sanità De Lorenzo sulla presunta responsabilità della Regione per il mancato utilizzo di 344 miliardi destinati all'edilizia sanitaria.
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e assistenza sociale in merito alle gravi e devianti dichiarazioni rese alla TV e alla stampa dal Ministro della sanità Francesco De Lorenzo, nelle quali afferma la responsabilità della Regione per il mancato utilizzo di 344 miliardi assegnati in base al programma decennale per l'ammodernamento del patrimonio pubblico sanitario. Poiché tali affermazioni non corrispondono alla verità dei fatti gli interpellanti ritengono doveroso innanzitutto precisare quanto segue:
1) la Regione Sardegna fu la prima Regione a rispettare i termini unitamente alla Provincia Autonoma di Bolzano, e a pochissime altre Regioni nel gennaio 1990 con la presentazione del programma pluriennale degli interventi;
2) il Ministero della sanità riaprì i termini di presentazione dei programmi per consentire alla quasi totalità delle altre Regioni di rientrare nei benefici del programma decennale, senza peraltro fissare alcun termine di scadenza;
3) il programma pluriennale di interventi venne approvato dal CIPE con delibera 3 agosto 1990 e pubblicato sulla G.U. n. 201 del 29 agosto 1990, per un importo di L. 344.029 miliardi;
4) nel dicembre del 1990 vennero avviati gli studi di fattibilità trasmessi al Ministero che nel luglio 1991 richiedeva un ridimensionamento del programma stesso;
5) nel settembre 1991 il Ministero emanava un'altra direttiva che consentiva, modificando le due precedenti, di programmare lotti funzionali che implicò il rifacimento integrale degli studi di fattibilità di ben otto ospedali della Regione;
6) nel 1991 il Nucleo di valutazione fu affiancato da parte del Ministero da una struttura esterna chiamata Italsanita' che fu coinvolta nello scandalo delle case per anziani e per le successive vicende giudiziarie venne revocato tale incarico che determinò, comunque, molti mesi di ritardo nell'iter di approvazione dei progetti;
7) nel febbraio 1992 il Ministero trasferiva alle Regioni il compito di redigere due distinte complesse schede per i progetti non ancora esami nati; schede che venero consegnate nel marzo 1992;
8) nel maggio 1992 il Nucleo di valutazione chiedeva un'ulteriore rielaborazione degli studi di fattibilità disponendo che gli anziani non autosufficienti venissero assimilati ai disabili psichici, chiedendo contemporaneamente l'eliminazione degli studi presentati incompatibili con tale ipotesi;
9) da quanto precede appare chiaro che le indicazioni emanate dal Ministero per la predisposizione dei programmi e degli studi di fattibilità non solo non assicuravano la necessaria "linearità" operativa, ma sembrano avere le caratteristiche di un percorso di guerra e per tale ragione circa 30 progetti di massima sono stati approvati solo nel dicembre 1992.
Gli interpellanti, per tutte le ragioni sopra esposte, chiedono che sulle dichiarazioni del Ministro venga aperto un dibattito in Aula alla prossima tornata dei lavori al fine di fare chiarezza sui fatti come sono realmente avvenuti e soprattutto per contrastare le disinvolte affermazioni del ministro De Lorenzo che non potendo distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica dalla sua discutibile proposta di riforma sanitaria, si esercita a scaricare sulle Regioni responsabilità che attengono al suo ministero e agli organi preposti a far avanzare i programmi di risanamento ed ammodernamento delle strutture ospedaliere. (296)
Interpellanza Dadea - Pes - Serri - Erittu sulle dichiarazioni del Ministro della sanità in merito ai ritardi della Regione sarda nella spendita dei fondi per l'edilizia sanitaria.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- in una recente intervista, comparsa su un quotidiano isolano, il Ministro della sanità ha affermato che:
a) dei 344 miliardi stanziati a favore della Sardegna per l'edilizia sanitaria, per il triennio '89-'91 ai sensi della legge n. 67/88, non si sarebbe spesa una lira;
b) dei 55 progetti (edilizia ospedaliera, case per anziani, poliambulatori, ecc.) approvati e finanziati, per un importo di 181 miliardi, non si sarebbe potuto spendere una lira, in quanto non sarebbero stati presentati al CIPE gli elaborati esecutivi;
- sarebbe molto grave se, in un momento in cui il taglio delle risorse dello Stato per la sanità sarda rischia di compromettere la qualità dei servizi erogati e quanto più virulenti si fanno gli attacchi alle conquiste dello stato sociale, non riuscissimo per nostra incapacità a spendere 344 miliardi per la realizzazione di servizi sanitari essenziali;
- sarebbe altrettanto grave se invece si appurasse che a non dire il vero sia stato un Ministro della Repubblica.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti chiedono di interpellare l'Assessore regionale della sanità al fine di conoscere se corrispondano al vero le gravi affermazioni del Ministro della sanità ed eventualmente quali iniziative intenda porre in essere al fine di colmare i ritardi accumulati ed evitare la perdita dei finanziamenti. (297)
Interrogazione Serri - Cocco - Ruggeri, con richiesta di risposta scritta, sul gravissimo ritardo nelle nomine dei docenti nelle scuole provinciali di Cagliari.
I sottoscritti,
APPRESO che a quattro mesi dall'inizio dell'anno scolastico nella scuola media inferiore e negli istituti di istruzione secondaria non sono state ancora completate le nomine dei docenti, determinando un'intollerabile situazione di istruzione negata per gli alunni e di sovraccarico di lavoro per pochi insegnanti presenti, costretti a coprire l'intero orario delle lezioni e qualche volta anche i presidi svolgono il ruolo di supplenti nelle classi senza insegnanti;
SOTTOLINEATO il danno enorme che tale situazione determina nella preparazione scolastica degli alunni, oltre al senso di sfiducia nelle pubbliche istituzioni che in questo modo viene alimentato;
RICORDATO, inoltre, che per quanto riguarda la scuola media inferiore viene leso il diritto costituzionale dell'obbligo scolastico;
SOTTOLINEATO che il ritardo accumulato nelle nomine sarebbe da attribuirsi sia alla caotica situazione organizzativa degli uffici del Provveditorato di Cagliari, sia alla carenza di 60 unità lavorative su un organico complessivo di 168 dipendenti;
TUTTO CIÒ PREMESSO i sottoscritti chiedono di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione per sapere se non ritenga urgente intervenire presso il Ministero competente affinché:
1) si provveda immediatamente alle nomine degli insegnanti in tutte le scuole della Provincia, ricostituendo così una situazione di legalità e di efficienza;
2) si verifichi la grave situazione di carenza nella pianta organica del Provveditorato di Cagliari e si proceda al più presto al suo completamento per evitare il ripetersi di questa intollerabile situazione. (475)
Interrogazione Pau, con richiesta di risposta scritta, sull'impostazione di un nuovo programma di forestazione alla luce del regolamento CEE n. 2080/92.
Il sottoscritto,
PREMESSO:
- che in questi anni è venuta meno una politica di settore nella forestazione produttiva, lasciando il Piano pluriennale regionale del 1980 privo di finanziamenti;
- che l'imboschimento delle superfici agricole riveste particolare importanza per l'utilizzazione dei terreni non produttivi, per ridurre la carenza di risorse silvicole nella Comunità economica europea e soprattutto per la difesa dell'ambiente;
CONSIDERATO:
- che un'adeguata politica di forestazione può rappresentare, in particolare nelle zone interne della Sardegna, un valido ausilio non assistenziale per dare risposte positive all'attuale e all'emergente disoccupazione agricola;
- che la Sardegna attraverso l'attivazione del Regolamento, che prevede un tasso di cofinanzia- mento comunitario pari al 75 per cento, potrebbe usufruire di un consistente flusso finanziario,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se è stata attivata la procedura di cui all'articolo 4 del Regolamento CEE n. 2080/92 che prevede la predisposizione di piani zonali di rimboschimento, ove vengano determinati gli obiettivi, le condizioni relative alla localizzazione e al raggruppamento delle superfici idonee all'imboschimento, alle tecniche silvicole da applicare e infine la selezione delle specie di alberi adeguate alle condizioni locali.
Se non ritengano, inoltre, visto che i progetti dei programmi zonali dovranno essere comunicati entro il 30 luglio 1993, di attivare con la dovuta tempestività un programma di cofinanziamento che potrà portare nell'isola notevoli fonti finanziarie e dare fiato a un bilancio regionale asfittico e benefici effetti alla situazione occupativa dell'intera Sardegna. (476)
Interrogazione Serrenti - Puligheddu - Ortu - Ladu Giorgio - Melis - Meloni - Morittu - Murgia - Planetta - Salis, con richiesta di risposta scritta, sui corsi di riqualificazione per invalidi.
I sottoscritti,
PREMESSO che l'U.P.L.M.O. (Ufficio provinciale lavoro massima occupazione) di Villacidro ha negato l'accesso a un corso di riqualificazione professionale ad un giovane invalido in quanto avendo superato il 18° anno di età non possiede i requisiti richiesti per l'iscrizione;
CONSIDERATO che con la chiusura dei centri A.N.M.I.L. per la riqualificazione si sono volute evitare le "qualificazioni di categoria", garantendo però il diritto alla riqualificazione a tutti coloro che a seguito di infortuni sul lavoro avevano perso il posto e la capacità di continuare nella qualifica le mansioni svolte sino al momento dell'infortunio;
RILEVATO che con D.P.R. del 22 luglio 1975, n. 382, articolo 4, si attribuiva alle Regioni l'attività di rieducazione professionale affinché fosse garantita la continuità delle prestazioni,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale del lavoro per sapere:
1) quali disposizioni abbia emanato l'Assessorato regionale per attivare l'istituzione di corsi di rieducazione professionale per gli invalidi del lavoro;
2) se in mancanza di direttive, non sia il caso di consentire la partecipazione ai corsi professionali agli invalidi del lavoro prescindendo dal requisito dell'età, al fine di consentire a chi ha perduto il posto di lavoro a causa di un infortunio, essendo ancora in età lavorativa, di potersi riqualificare professionalmente. (477)
Interrogazione Sardu - Dadea - Cocco - Satta Gabriele - Zucca, con richiesta di risposta scritta, sugli interventi di edilizia abitativa in Sardegna.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
1) quasi tutti i Comuni della Sardegna non dispongono di aree da destinare all'edilizia residenziale pubblica (Piani di zona), nonostante vi siano numerose richieste di nuove abitazioni;
2) le Cooperative edilizie, gli IACP, le imprese di costruzione sono destinatarie di una consistente quantità di mutui agevolati che consentirebbe la realizzazione di migliaia di case nell'ambito regionale;
3) l'ultimo bando di concorso, VI biennio legge 457 per le Cooperative edilizie, ha assegnato oltre 2.000 mutui ad altrettante famiglie (molte con sentenza di sfratto esecutivo) che vorrebbero realizzare la loro abitazione;
4) i finanziamenti concessi ai soggetti attuatori dell'edilizia convenzionata agevolata e sovvenzionata consentirebbero un investimento complessivo di oltre 800 miliardi che porrebbe un notevole freno alla disoccupazione nel campo edilizio in presenza di una forte crisi del settore;
5) la legge 17 febbraio 1992, n. 179, all'ultimo comma dell'articolo 3 prescrive la perdita dei finanziamenti per i soggetti attuatori che non pervengano all'inizio dei lavori entro dieci mesi dalla pubblicazione della graduatoria definitiva sul Bollettino Ufficiale;
per quanto sopra esposto i sottoscritti consiglieri regionali chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica per sapere:
1) se non intendano procedere a una marcata sensibilizzazione delle Amministrazioni comunali nel cui territorio si dovrebbero realizzare interventi di cui alla premessa;
2) se, anche in considerazione della particolare crisi economico-occupazionale, non ritengano opportuno procedere alla nomina di Commissari ad acta al fine di imporre l'adozione di adeguati strumenti urbanistici necessari per il reperimento delle aree all'interno dei rispettivi Piani regolatori che consenta la realizzazione degli interventi già finanziati. (478)
Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla presenza di sostanze inquinanti e cancerogene negli uffici dell'area industriale di Porto Torres.
Il sottoscritto chiede di interrogare l'Assessore regionale della sanità per conoscere quali provvedimenti abbia adottato o intenda adottare a tutela della salute dei cittadini e in particolare dei lavoratori che operano nella zona industriale di Porto Torres in prossimità della darsena della Marinella.
Infatti risulta che, malgrado i numerosi tentativi finora messi in essere per eliminare i miasmi tossici che emanano nella predetta località, non sono stati conseguiti risultati apprezzabili positivi. Per ovviare a tale situazione, qualche tempo fa, un centinaio di lavoratori hanno inviato alla Magistratura un esposto denunciando la situazione di pericolo ambientale che mette a rischio la loro salute nella zona industriale a causa delle esalazioni maleodoranti che rendono irrespirabile l'aria.
Gli accertamenti effettuati avevano messo in luce una situazione di estremo rischio: furono dichiarati presenti componenti organici aromatici quali il fenolo, etilbenzene, cumene in misura tale da determinare disturbi alle vie respiratorie, nausee e bruciori e lacrimazione degli occhi.
A seguito di tali fenomeni l'Ispettorato del lavoro inviò un diffida disponendo il trasferimento degli uffici dell'area di sviluppo industriale in quanto nell'ambiente in cui essi insistono ed in quelli confinanti (porto industriale) risultano presenti elementi inquinanti di origine petrolchimica, alcuni dei quali sicuramente determinano effetti cancerogeni.
L'interrogante chiede all'Assessore regionale della sanità di disporre, attraverso gli uffici dipendenti, un'indagine urgente che accerti il permanere o meno di tale grave situazione di pericolo e di adottare ogni possibile misura a tutela dei lavoratori operanti nell'area di sviluppo industriale e dei cittadini di Porto Torres in genere, che da una recente indagine risultano colpiti da un aumento dei tumori al polmone, come quelli di Portovesme. (479)
Interrogazione Cadoni, con richiesta di risposta scritta, sulla concessione dei contributi regionali alla città di Bosa per i danni arrecati dalla alluvione del 1991.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- la città di Bosa ha subito nel novembre del 1991 ben quattro nubifragi che hanno provocato l'inondazione della città con conseguenti gravissimi danni;
- tale inondazione, per natura ed estensione, rientra fra le calamità naturali da fronteggiarsi con interventi tecnici urgenti e straordinari previsti dalla legge regionale 21 novembre 1985, n. 28;
- il Comune di Bosa ha dichiarato lo stato di calamità naturale entro i termini di legge,
chiede di interrogare l'Assessore della difesa dell'ambiente per conoscere se l'Assessore abbia disposto il sopralluogo della commissione del servizio della protezione civile e, in caso contrario, quali siano i motivi che hanno impedito ciò, consentendo invece all'Assessore di erogare in brevissimo tempo al Comune di Alghero i contributi previsti dalla legge in parola per una alluvione del mese di ottobre del 1992. (480)
Interrogazione Usai Edoardo, con richiesta di risposta scritta, sul ventilato finanziamento concesso dal CIS alla società Sardegna Lines per l'acquisto della nave Moby Dream.
Il sottoscritto chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere se risponda al vero:
- che il Credito industriale sardo nel recente mese di novembre abbia erogato un mutuo di nove miliardi e seicento milioni di lire a tasso agevolato, sembra al 3,50 per cento, alla Sardegna Lines, la compagnia di bandiera sarda, per l'acquisto della nave "Moby Dream", la prima della società, da destinare ai collegamenti tra la Sardegna ed il continente;
- che il capitale sociale della Sardegna Lines, sia detenuto al 60 per cento dall'armatore Vincenzo Onorato, al 20 per cento dalla Sfirs e sempre al 20 per cento dalla Mobinvest di Napoli, di proprietà dello stesso Onorato;
- che il prezzo della nave sia di sedici miliardi;
- che la stessa nave nel 1987 (anno del suo passaggio dal registro navale di Cipro a quello italiano) sia stata venduta al prezzo di tre miliardi di lire dalla Opah Shiping Company Limited di Cipro alla Navarma di Napoli e, quattro anni dopo, da questa alla Fion, altra società di Onorato, al prezzo di quattro miliardi ed ottocento milioni di lire;
- se la Sfirs abbia concesso o deliberato di concedere alla Sardegna Lines un finanziamento di dieci miliardi e, in caso affermativo, con quale destinazione;
- che la Moby Dream (già denominata, sembra, Viking 6, Sun Express, Sol Olimpia, Geolo, Vickersham, Stena Britannica), sia sta varata ad Amburgo nel 1966 senza avere a tutt'oggi mai subito lavori di ammodernamento,
e per conoscere altresì, in caso affermativo:
- quanto tempo sia durata l'istruttoria relativa al finanziamento in parola da parte del Credito industriale sardo;
- se risponda al vero che nel contratto di mutuo non vi fosse alcun riferimento alla destinazione della nave Moby Dream. (481)
Interrogazione Morittu, con richiesta di risposta scritta, sul problema dell'energia in Sardegna conseguente alla mancanza di metano nell'isola.
Il sottoscritto,
RICORDATO che il Consiglio regionale, con un ordine del giorno conseguente alla discussione di una mozione del Gruppo sardista, aveva dato mandato alla Giunta regionale di impugnare nanti la Corte costituzionale l'aumento delle tariffe elettriche in tutto il territorio nazionale che avrebbero penalizzato ancor più i sardi che non possono disporre della risorsa metano, perché la Sardegna è l'unica Regione priva di tale fonte energetica;
RICORDATO altresì che il Governo romano attraverso una delibera CIP riconosceva il diritto dei sardi ad usufruire delle fonti di energia utilizzabili in Sardegna a prezzi equiparati a quello del gas naturale (metano) utilizzato nel resto del continente;
CONSIDERATO che questo, come tutti gli altri provvedimenti in atto oggi, è ancora una palese dimostrazione del "separatismo" attuato dal Governo romano nei confronti dei sardi;
SOTTOLINEATO ancora che non è credibile nessun serio programma di sviluppo, anche il più attentamente studiato ed elaborato, se in Sardegna non vengono sciolti alcuni nodi prioritari e fra questi certamente il costo dell'energia,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere se nel prossimo incontro col Governo intenda o meno porre come pregiudiziale, così come fatto col blocco dei licenziamenti (che i sardisti sollecitarono quale punto primo per partecipare alle trattative per la formazione dell'attuale Giunta) anche il problema dei costi dell'energia sia per uso industriale sia per uso domestico, equiparandoli al costo del metano presente in tutto il resto del territorio italiano. (482)
Interrogazione Serrenti, con richiesta di risposta scritta, sulle discriminazioni nei confronti dei portatori sani di talassemia.
Il sottoscritto,
PREMESSO che da anni ormai si verificano delle discriminazioni, assurde e totalmente ingiustificate sul piano medico-scientifico, per i portatori sani di talassemia che intendono intraprendere la carriera militare o nelle forze di Polizia;
CONSIDERATO che mentre detti portatori sani sono dal Ministro della difesa considerati abili e arruolati, a tutti gli effetti, per l'espletamento del servizio militare di leva, quando gli stessi si presentano alla visita psico-attitudinale per l'arruolamento in corpi militari o di Polizia sono considerati inabili al servizio in quanto portatori sani di talassemia;
RILEVATO che in Sardegna attualmente 1/5 della popolazione giovanile risulta essere portatrice sana di talassemia e che, in un momento così drammatico per l'occupazione nella nostra terra, di fatto ad essi è negato il diritto di concorrere liberamente per l'assunzione in molte amministrazioni militari e civili (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Polizia penitenziaria, etc.) di fatto oggi unico sbocco occupazionale serio e duraturo,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale della sanità per sapere quali concrete iniziative intendano intraprendere per evitare questa discriminazione genetico-razzista da parte dello Stato italiano nei confronti dei sardi, ben consci del fatto che interi trattati scientifici attestano che i portatori sono persone sane a tutti gli effetti e che l'essere portatore sano non costituisce alcuna patologia medica. C'è da chiedersi come reagirebbero in alta Italia se ai giovani del luogo fosse inibito l'accesso alle forze dell'ordine in quanto biondi e magari con gli occhi azzurri. (483)
Interrogazione Serrenti - Ortu, con richiesta di risposta scritta, sulla immissione abusiva nel mercato di prodotti tipici dell'artigianato orafo sardo.
I sottoscritti,
PREMESSO che il mercato dell'artigianato orafo è stato invaso da prodotti tipici locali lavorati in paesi dell'Oriente e venduti come artigianato sardo;
RILEVATO che detti prodotti, a parità di qualità, hanno costi di lavorazione infinitamente più bassi, per via del minor costo della mano d'opera in Oriente, si rischia seriamente di danneggiare gli artigiani sardi che non riescono a far fronte ad un prodotto così concorrenziale, tanto da mettere in discussione ben duemila posti di lavoro;
CONSIDERATO che ditte di importazione, con sede nel continente, stanno immettendo nel mercato sardo grosse quantità di prodotti lavorati e finiti all'estero ma, di fatto, poi venduti in Sardegna come prodotti locali. Il tutto con grave danno per le 500 aziende sarde del settore, danni che si possono calcolare annualmente in circa 70 miliardi, tra prodotto invenduti e stipendi;
CONSIDERATO altresì che, seppure invocata e pretesa da diversi anni da parte dell'Associazione degli artigiani dell'oro, ad oggi non è stata ancora istituita una legge che riconosca al prodotto sardo il marchio DOC;
CONSIDERATO ancora che la vendita di questi prodotti come artigianato tipico della Sardegna, seppure lavorati altrove, comporta un danno notevole oltre che finanziario anche sotto il profilo del rispetto e della conservazione della tradizione culturale e orafa della nostra Isola,
chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale dell'artigianato per sapere se, alla luce di quanto sopra denunciato, intendano intervenire con la necessaria urgenza per tutelare le aziende sarde sull'orlo di una crisi paralizzante, per via della concorrenza sleale delle ditte importatori del continente. Se non sia inoltre il caso che a difesa dell'artigianato orafo sardo e anche del consumatore venga istituito un marcio DOC, per tutti i prodotti orafi lavorati in Sardegna secondo la migliore tradizione tramandata dalla nostra cultura, costringendo i negozianti ad esporre la merce distinguendola con l'apposito certificato di denominazione che impedisca la vendita dei prodotti abusivi come artigianato locale. (484)
Interrogazione Usai Edoardo sulle retribuzioni dei dipendenti dell'Amministrazione regionale.
Il sottoscritto,
APPRESO dalla stampa:
- che funzionari e sindacalisti dell'amministrazione regionale si sarebbero rifiutati di fornire ai giornalisti che le richiedevano notizie circa le retribuzioni del personale dell'Amministrazione regionale;
- che altresì funzionari di altre amministrazioni pubbliche come le Poste, l'amministrazione comunale, la Sip, hanno invece con dovizia di particolari fornito le informazioni richieste dalla stampa;
CONSTATATO che il rifiuto opposto dal personale regionale si concilia inappuntabilmente con il dovere del segreto d'ufficio, non altrettanto con l'esigenza di trasparenza e di chiarezza che dovrebbero essere proprie dell'amministrazione regionale;
CONVINTO pertanto che il rifiuto, originato forse da eccesso di correttezza burocratica, possa ingenerare nell'opinione pubblica illazioni in ordine alla sussistenza di ingiustificati privilegi a favore dei lavoratori regionali,
chiede di interrogare l'Assessore regionale del personale per conoscere quali siano le retribuzioni attualmente percepite alla mano dai dipendenti regionali per ciascun livello e quali siano gli elementi che compongono la busta paga. (485)
Interrogazione Dadea - Pes - Serri - Erittu sulle dichiarazioni del Ministro della sanità in merito ai ritardi della Regione sarda nelle spendita dei fondi per l'edilizia sanitaria.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- in una recente intervista, comparsa su un quotidiano isolano, il Ministro della sanità ha affermato che:
a) dei 344 miliardi stanziati a favore della Sardegna per l'edilizia sanitaria, per il triennio '89-'91 ai sensi della legge n. 67/88, non si sarebbe spesa una lira;
b) dei 55 progetti (edilizia ospedaliera, case per anziani, poliambulatori, ecc.) approvati e finanziati, per un importo di 181 miliardi, non si sarebbe potuto spendere una lira, in quanto non sarebbero stati presentati al CIPE gli elaborati esecutivi;
- sarebbe molto grave se, in un momento in cui il taglio delle risorse dello Stato per la sanità sarda rischia di compromettere la qualità dei servizi erogati e quanto più virulenti si fanno gli attacchi alle conquiste dello stato sociale, non riuscissimo per nostra incapacità a spendere 344 miliardi per la realizzazione di servizi sanitari essenziali;
- sarebbe altrettanto grave se invece si appurasse che a non dire il vero sia stato un Ministro della Repubblica.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti chiedono di interpellare l'Assessore regionale della sanità al fine di conoscere se corrispondano al vero le gravi affermazioni del Ministro della sanità ed eventualmente quali iniziative intenda porre in essere al fine di colmare i ritardi accumulati ed evitare la perdita dei finanziamenti. (486)
Interrogazione Serrenti, con richiesta di risposta scritta, sulla interruzione dei servizi da parte della SIM a Montevecchio.
Il sottoscritto,
PREMESSO che a seguito della dismissione dell'attività estrattiva a Montevecchio (frazione appartenente ai Comuni di Guspini ed Arbus) la SIM - Società Italiana Miniere - ha manifestato l'intenzione di cessare l'erogazione dell'energia utile al centro abitato per i servizi di energia elettrica, erogazione acqua, fogne, ecc;
RILEVATO che se dovesse verificarsi, sin dal 1° febbraio prossimo, i 400 abitanti della frazione di Montevecchio si troverebbero in una condizione a dir poco allucinante, riscontrabile oggi solo in alcune micro comunità tribali del quarto mondo, senza poter usufruire dei servizi più elementari e con gravi ricadute sotto il profilo sociosanitario e dell'ordine pubblico;
DENUNCIATO che all'atto della richiesta effettuata alla Regione per la dismissione della convenzione mineraria, a suo tempo concessa, la SIM, ha "omesso" di restituire le proprietà immobiliari costruite per l'attività mineraria, costituendo una società immobiliare - tale SNAM - per alienarle a terzi, attraverso una speculazione edilizia poco chiara;
RILEVATO che la stessa SIM nell'alienare tali proprietà si chiama fuori per quanto concerne l'assicurazione dei servizi connessi alle opere di urbanizzazione da essa, come anzidetto, edificate facendo ricadere tali oneri, di fatto, ai Comuni interessati di Guspini ed Arbus, contravvenendo così alle norme in materia di urbanizzazione, le quali norme prevedono che sia il costruttore ad assicurare detti servizi; ricordato come tutto ciò si prefigura nel solito copione di stampo colonialistico, ben tristemente noto in Sardegna, con spregiudicati vertici aziendali che dopo aver depauperato ogni bene nel territorio, levano le tende lasciando il deserto,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:
-se la Giunta intenda aderire alla richiesta fatta dal consiglio comunale di Guspini per un contributo straordinario finalizzato ad assicurare la continuità dei servizi essenziali per la sopravvivenza del centro abitato di Montevecchio;
- se non ritenga di dover respingere la richiesta della dismissione della concessione mineraria, presentata dalla SIM alla Regione, se la stessa non sia accompagnata dalla restituzione di tutte le proprietà immobiliari connesse all'attività mineraria e costruite dalla società durante la concessione;
- se non ritenga, infine, di richiedere l'intervento dell'autorità competente perché costringa la SIM ad assicurare i servizi connessi a tutte le opere di urbanizzazione così come previsto dalla legge. (487)
Interrogazione Serra Antonio - Giagu, con richiesta di risposta scritta, sull'attuazione dei progetti speciali (L.R. 4 giugno 1988, n. 11, artt. 92 e 93).
I sottoscritti,
PRESO ATTO che nella seduta del 2 giugno 1992, con deliberazione n. 17/18, la Giunta regionale ha approvato alcune direttive per la prosecuzione dell'iter procedurale dei progetti speciali di cui all'articolo 92 della legge regionale n. 11/88 e che con successiva deliberazione ha deciso di evitare l'invio al Comitato interassessoriale dei progetti già approvati dalla Commissione competente e definiti di tutti gli adempimenti necessari a rendere il progetto concretamente esecutivo, convenzionabile col soggetto esecutore o affidabile al soggetto attuatore da parte dei rispettivi Assessorati,
chiedono di interrogare gli Assessori regionali degli affari generali, della programmazione, degli enti locali, della difesa dell'ambiente, dell'agricoltura, del turismo, dei lavori pubblici, dell'industria, del lavoro, della pubblica istruzione, della sanità e dei trasporti per conoscere quali iniziative urgenti intendano attuare per sbloccare l'iter dei progetti speciali ancora irretiti nelle procedure burocratiche del Comitato interassessoriale.
E' noto infatti che parecchi progetti, in particolare dell'Azione 4, dopo essere stati istruiti dagli uffici competenti dei rispettivi Assessorati, sono da tempo fermi presso gli uffici del Comitato interassessoriale. Non si capisce bene per quali motivi.
Sarebbe sufficiente infatti che, dopo l'approvazione da parte degli uffici dell'Assessorato competente, evitato, come per i progetti in premessa, un inutile riesame presso il Comitato interassessoriale, si proceda come segue:
1) ciascun Assessorato propone alla Giunta regionale l'approvazione del progetto e degli atti convenzionali coi soggetti esecutori e attuatori;
2) la Giunta regionale esamina e approva gli atti di cui al punto 1);
3) l'Assessorato competente provvede all'emissione dei conseguenti atti di affidamento e di spesa ai soggetti individuati.
E' ora di porre fine alla serie di lacci che non cessano di frenare le iniziative di tanti giovani in cerca di occupazione che attendono sempre con minore entusiasmo le decisioni della RAS. (488)
Interrogazione Ladu Leonardo, con richiesta di risposta scritta, sulla sospensione dell'assistenza diretta nella USL n. 5 di Ozieri.
Il sottoscritto chiede di integrare l'Assessore regionale della sanità per conoscere le ragioni per cui da oltre tre mesi nella USL n. 5 è stata sospesa l'assistenza farmaceutica diretta determinando una incresciosa situazione.
Il sottoscritto chiede inoltre:
- di conoscere per quali ragioni da oltre 12 mesi la stessa USL non paga alle farmacie i rimborsi, rischiando così di compromettere la stessa stabilità delle aziende farmaceutiche;
- che venga accertato per quali ragioni la stessa USL, contravvenendo alle disposizioni della convenzione nazionale, secondo la quale tutte le farmacie devono essere pagate contemporaneamente, ha invece liquidato regolarmente solo due farmacie fra tutte quelle che fanno capo alla stessa USL.
Il sottoscritto chiede infine all'Assessore competente di valutare il grave disagio che tutto ciò determina fra gli utenti in generale, fra gli anziani e i disoccupati in particolare e soprattutto fra gli esenti per patologia. (489)
Interrogazione Ladu Leonardo, con richiesta di risposta scritta, sul mancato svolgimento del corso di formazione professionale nella USL n. 5 di Ozieri.
Il sottoscritto chiede di interrogare l'Assessore regionale della sanità per conoscere le ragioni per cui la USL n. 5 di Ozieri non ha dato inizio allo svolgimento del corso di formazione per 25 infermieri professionali autorizzato e finanziato dalla Regione sarda, con delibera n. 1018 del 26 ottobre 1992.
Il sottoscritto sottolinea come tale decisione determini gravi conseguenze rispetto alla mancata possibilità di acquisizione di specifica professionalità finalizzata a occupazione certa e come con tale atto vengano vanificati i diritti acquisiti dei 25 vincitori della selezione.
Il sottoscritto ritiene pretestuose e infondate le motivazioni della USL, assunte con delibera n. 1196 del 30 novembre 1992, per rinunciare all'organizzazione del corso suddetto ed evidenzia che non si comprendono le ragioni per cui è stata fatta richiesta alla Regione del corso se mancavano le condizioni per l'organizzazione del corso stesso. Ciò induce a pensare che forse solo l'esito della selezione possa essere la causa dell'annullamento del corso.
Il sottoscritto evidenzia, inoltre, che mentre per l'anno 1992/1993 la USL enfatizza le difficoltà organizzative per il regolare svolgimento del corso, nello scorso anno si sono messi a disposizione locali e strutture di Ozieri per lo svolgimento di corsi di altre Unità sanitarie (Macomer).
Il sottoscritto chiede infine che l'Assessore regionale della sanità intervenga per garantire il regolare svolgimento e l'avvio immediato del corso. (490)