Nuova S.S. 130: “Progetto da rivedere”. 

“Il progetto dell’Anas per l’eliminazione degli incroci a raso nel primo tratto della S.S.130 da Cagliari a Decimomannu va rivisto”. Lo chiedono sei consiglieri di maggioranza di Elmas contestando il via libera della Giunta comunale al progetto dell’Azienda nazionale delle strade. Tra loro anche due consiglieri regionali, Maria Laura Orrù (Progressisti) e Walter Piscedda (Pd), che hanno deciso di portare la vicenda in Consiglio regionale: «Chiederemo che del caso si occupi la Commissione Trasporti – ha detto Piscedda in conferenza stampa – la proposta dell’Anas non tiene conto delle esigenze della comunità. Il progetto originario di 170 milioni è stato definanziato per circa 40 milioni di euro. L’ex assessore ai Lavori Pubblici Roberto Frongia aveva promesso una rimodulazione dei finanziamenti. Contiamo adesso nella sensibilità del neo assessore Aldo Salaris. Proveremo a far riaprire la procedura, certo il via libera al progetto della Giunta comunale di Elmas rischia di rendere inutili i nostri sforzi. E’ questo il vero vulnus della vicenda».

Il progetto prevede l’eliminazione degli incroci a raso dal km 3 al km 15,6 della S.S. 130,  un intervento che dovrebbe rendere più sicure le vie d’accesso e di uscita dai comuni di Elmas, Assemini e Decimomannu: «Non è cosi – hanno detto i consiglieri comunali di Elmas Fabiola Nucifora e Giacomo Carta – l’Anas non ha tenuto conto dei flussi di traffico attuali e futuri. Elmas crescerà ancora, se non ci saranno modifiche c’è il rischio concreto di un aumento della circolazione di mezzi privati nelle aree urbane».

Secondo il gruppo dei consiglieri comunali (di cui fanno parte anche Ivan Lai e Sara Piras) Elmas rischierà di perdere uno dei tre accessi al paese: «La strada  del Cimitero sarà percorribile solo in uscita – hanno aggiunto i consiglieri – sarà più difficile arrivare a Cagliari».

«Faremo di tutto per ottenere una modifica del progetto – ha concluso Maria Laura Orrù – quello che si vuole fare non rispetta la volontà delle popolazioni locali. Occorre rivedere la procedura, non è pensabile che oggi si continui a ragionare in questo modo: se passa questo progetto ci sarà un appesantimento della mole di traffico nei centri urbani».

 

 

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