CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 85 – antimeridiana
Martedì 16 settembre 2025
Approvato il Disegno di legge n.130 “Adeguamento della legge regionale n.47/1979 sull’ordinamento della formazione professionale in Sardegna Avviata la discussione generale sulla proposta di legge n. 59 (Deriu e più) sul suicidio medicalmente assistito Cagliari, 16 settembre 2025 – La seduta del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente Piero Comandini. In apertura il presidente ha comunicato che è stato pubblicato il ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Corte su alcunu articoli della legge in materia edilizia e sulla legge quadro sul trasporto di persone mediante autoservizi pubblici. Dopo le formalità di rito, il presidente ha convocato una Conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori il presidente ha annunciato l’inversione dell’ordine del giorno: inserendo come primo punto dell’ordine del giorno il disegno di legge 130 “Adeguamento della legge regionale 1° giugno 1979, n. 47 (Ordinamento della formazione professionale in Sardegna) e successive modifiche e integrazioni ai principi generali contenuti nel Piano nuove competenze – transizioni, approvato con decreto interministeriale del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro dell’economia e delle finanze”, e ha annunciato l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge 68/A (Corrias) “Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali), qualora pervenuto. Il presidente ha dato, quindi, la parola alla relatrice di maggioranza, Lara Serra (M5S), che ha spiegato che “la Commissione ha esaminato il disegno di legge in discussione nella seduta del 9 settembre 2025, nella quale il Direttore generale dell’assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, delegato dall’assessora che non ha potuto essere presente, ha illustrato i contenuti principali del provvedimento. La Commissione ha preso atto del fatto che il testo in oggetto è frutto di un confronto a livello nazionale, in quanto è stato previamente condiviso con il Ministero competente, il quale ha espresso una valutazione favorevole in merito ai contenuti e che risulta necessario per accedere alla prossima rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nella stessa seduta è stata aperta la discussione generale e la Commissione ha approvato a maggioranza, con l’astensione del rappresentante della minoranza, ciascuno degli articoli del disegno di legge e il testo nel suo complesso. Il disegno di legge, quindi, è stato licenziato a maggioranza nella seduta del 9 settembre 2025”. Serra ha spiegato come l’approvazione del disegno di legge modifica la legge 47 del 1979, per armonizzare il sistema sardo con i dettami nazionali ed europei per il sistema formativo regionale, dando, in particolare, è scritto nel testo, priorità alle aree con maggiore disallineamento tra domanda e offerta di competenze (skills mismatch), attraverso la promozione di patti per le competenze. Serra ha spiegato che il testo ha l’obiettivo di adeguare il quadro normativo della Sardegna agli standard e agli indirizzi nazionali ed europei per garantire l’ottenimento dei finanziamento del Pnrr. Il nuovo modello si dovrà basare su un dialogo stretto tra il mondo della formazione e quello delle imprese: un ambizioso processo di ammodernamento, ha spiegato, che dovrà ridurre le rigidità e creare un strumento di sviluppo, una formazione più vicina alle necessità dei lavoratori e delle aziende. Per Serra la politica ha il dovere di adeguare le leggi alle esigenze mondo del lavoro. La consigliera ha anche ricordato il calo degli studenti registrato questo nuovo anno scolastico e ha definito la situazione “una catastrofe”. Per Serra è importante che la scuola, il mondo della formazione, la Regione, i consiglieri di maggioranza e minoranza, lavorino tutti insieme per dare prospettive agli studenti e ai lavoratori sardi. L’Aula ha, quindi, approvato il passaggio agli articoli e, in rapida sequenza, tutti gli articoli della proposta di legge 130. Prima della votazione finale il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, ha annunciato il voto favorevole dei consiglieri del suo gruppo. Truzzu ho apprezzato la relazione della collega Serra, soprattutto, per la volontà di creare un sistema della formazione non autoreferenziale, ma rispondente alle necessità di oggi. Il consigliere ha poi parlato della dispersione scolastica, chiedendo più attenzione, e ha esortato la Commissione a sentire in audizione i soggetti coinvolti. Voto favorevole anche della presidente della II Commissione Camilla Soru (Pd), che ha spiegato al collega Truzzu che non sono state fatte audizioni sul DL130 perché era necessario approvarlo con la massima urgenza per non rischiare di perdere la nona tranche del Pnrr. Soru ha detto di aver apprezzato la volontà della minoranza a dare il proprio contributo per migliorare il sistema della formazione. Gianni Chessa (FI) ha apprezzato la volontà di adeguare la legge sulla formazione, ma ha esortato l’assessora del Lavoro e la maggioranza a predisporre corsi che siano studiati sulle reali esigenze di mercato. Per Francesco Agus (Progressisti) è meritorio che il tema della formazione entri nella discussione del Consiglio regionale. L’auspicio, rivolgendosi all’assessora Desirè Manca, è che oggi si inizi un nuovo percorso per la formazione professionale della Sardegna. Gianluigi Rubiu (FdI) ha annunciato il voto a favore del disegno di legge “che tratta un tema importante”. Sarebbe stato utile avere la possibilità di audire le imprese, ha però sottolineato. Per Rubiu “la disoccupazione in Sardegna è un falso problema”, perché “non abbiamo le professionalità richieste”. Il consigliere ha poi concluso: “Prendiamo questo disegno di legge come punto di partenza per trattare il tema della formazione professionale e della dispersione scolastica”. Giuseppe Dessena (Alleanza Verdi e Sinistra) ha sottolineato che con questo dl sarà reso più efficiente il programma Gol. Il consigliere ha sottolineato è evidente che la norma sulla formazione professionale del 1979 vada aggiornata. Il tema, ha proseguito, è centrale e ha detto di essere convinto che si possa fare un lavoro importante, ma che non sarà breve. E’ quindi intervenuta l’assessora del Lavoro, Desirè Manca, che ha ringraziato la presidente della II commissione, Camilla Soru, per la sua disponibilità e per aver accolto la richiesta di portare il testo in Commissione. L’esponente dell’esecutivo ha affermato che l’assessorato del Lavoro e la II commissione stanno lavorando sulla riforma totale del sistema formativo già da un anno. “La bozza è quasi pronta” e l’assessora conta di poterla portare in Commissione entro il 30 settembre e di portarla all’esame dell’Aula entro il 31 dicembre. Manca ha spiegato che l’80% dei giovani iscritti agli Iefp sono inseriti nel percorso benessere, mentre l’obiettivo della Giunta è di indirizzare i ragazzi verso altri settori per formare professionalità che oggi non ci sono. Ci vuole coraggio, ha detto, perché andranno limitate le domande per il settore benessere. L’assessora ha poi citato la delibera FILO Sardegna, che potrà contare su un finanziamento di 40 milioni e ha l’obiettivo di mettere in contatto le esigenze delle aziende con sistema formativo. Vogliamo un percorso nuovo per la formazione, ha concluso. Il presidente ha messo in votazione il testo, che è stato approvato con 45 favorevoli e 5 astenuti. (Eln) Dopo il voto, Michele Ciusa (M5S) ha chiesto una breve sospensione per una Conferenza dei capigruppo di maggioranza. Il Presidente Comandini ha sospeso i lavori Alla ripresa dei lavori è cominciato l’esame della PL 59/A (Deriu e più) “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019”. Il Presidente ha dato la parola alla relatrice di maggioranza Carla Fundoni che ha detto che si tratta di un provvedimento nel rispetto della vita, una risposta di umanità che offre certezze agli operatori sanitari , un’occasione per migliorare il sistema. Questa PL – ha aggiunto la presidente della Sesta commissione – non crea un nuovo diritto ma è un atto di civiltà, una legge giusta che accompagna senza imporre. Fundoni ha ringraziato il primo firmatario Roberto Deriu e tutti i componenti della commissione Salute: “Abbiamo affrontato il tema con la massima sensibilità, unico obiettivo era quello di creare una legge equilibrata e rispettosa della legge costituzionale. La libertà di poter decidere e scegliere è importante. Solo il malato può decidere se la sua sofferenza è tollerabile. Comprendo la preoccupazione di chi non è d’accordo ma è una risposta di umanità”. Il provvedimento – ha detto Carla Fundoni nella sua relazione – ha lo scopo di garantire la necessaria assistenza sanitaria alle persone che intendono accedere al suicidio medicalmente assistito, conformemente a quanto disposto dalla Corte costituzionale a partire dalla sentenza n. 242 del 2019. La legge agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale, previa valutazione di una commissione multidisciplinare e del parere del comitato etico territorialmente competente. Nell’ambito della competenza delle regioni, dunque, questa proposta di legge mira a definire i ruoli, i tempi e le procedure delineate dalla Corte costituzionale attraverso una sentenza immediatamente esecutiva, ferma restando l’esigenza di una legge nazionale che abbatta le discriminazioni tra malati oggi in atto. In relazione alle competenze regionali in materia la presidente Fundoni ha richiamato la Costituzione che, nel titolo V della parte seconda, contiene disposizioni sulla sanità pubblica: l’articolo 117, comma 2, lettera m), riserva allo Stato la competenza legislativa in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; l’articolo117, comma 3, invece, attribuisce alla competenza concorrente la materia tutela della salute e ricerca scientifica. Se è di competenza statale la determinazione delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e, dunque, l’individuazione dei diritti come quello ad accedere alla verifica delle condizioni per il suicidio medicalmente assistito sancito dalla Corte costituzionale a livello nazionale, le regioni – ha continuato Fundoni – hanno competenza concorrente a tutelare la salute dei cittadini e, pertanto, sulla base dei livelli minimi individuati a livello nazionale, possono intervenire, anche in una logica di cedevolezza invertita, a disciplinare procedure e tempi di applicazione dei diritti già individuati. Proprio i tempi e le procedure rappresentano elementi fondanti affinché il diritto sancito a livello nazionale sia efficacemente fruibile, accedendo, tale diritto, a condizioni di malattia, sofferenza ed estrema urgenza. La stessa Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – ha aggiunto la relatrice riconosce- all’articolo 41, il diritto di ogni persona a che le questioni che la riguardano siano trattate entro un termine ragionevole dalle istituzioni. Carla Fundoni ha poi ricordato che l’esame della proposta di legge è iniziato il 15 maggio 2025 e sono state sentite in audizione diverse categorie di portatori di interesse ed esperti del settore come i rappresentanti dell’Associazione Luca Coscioni, degli Ordini dei Medici, degli Infermieri e degli Psicologi, della Società italiana psichiatria, della Società italiana neurologia, dell’Associazione ProVita e Famiglia, il Coordinatore del Tavolo tecnico delle cure palliative e autorevoli esperti di bioetica. Poi ha illustrato gli articoli più importanti della Legge che consta di nove articoli. La relazione di minoranza è stata illustrata da Corrado Meloni (FdI) che ha ringraziato la presidente Fundoni per come ha gestito i lavori ma ha sottolineato che questa Proposta di legge è solo una perdita di tempo. Il provvedimento, per il relatore di minoranza,. presenta notevoli profili di incostituzionalità ma il voto contrario della minoranza è motivato anche da ragioni di opportunità , dal momento che è attualmente in corso l’iter di discussione del disegno di legge sul fine vita, sul cui testo stanno lavorando le Commissioni riunite Giustizia e Affari sociali del Senato. Il legiferare a livello regionale rischia una eccessiva frammentazione in materia. Dopo aver ricordato che la PL è stata licenziata dalla VI Commissione nella seduta del 10 luglio con il voto non unanime dei consiglieri della maggioranza e il voto contrario dei componenti della minoranza, Corrado Meloni ha aggiunto che questa PL mira a disciplinare, a livello regionale, le procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito, facendo esplicito riferimento alla sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019. La pretesa di tale proposta di legge di dare esecutività a questa sentenza definendo ruoli, tempi e procedure in tema di suicidio confligge manifestamente con le competenze regionali in materia. Difatti, la disciplina del fine vita, incidendo su aspetti fondamentali dell’identità e dell’integrità della persona, concerne l’ordinamento civile, materia di esclusiva competenza dello Stato, ex articolo 117, comma 2, lettera l), della Costituzione. Il suicidio assistito, come atto di disposizione del proprio corpo, necessita pertanto di una normativa uniforme su tutto il territorio nazionale, che solo lo Stato può assicurare. Al termine della relazione di minoranza, sull’ordine dei lavori, è intervenuto Paolo Truzzu che ha chiesto alla Presidenza di sospendere i lavori in attesa della presenza in aula dell’assessore regionale alla sanità Bartolazzi perché senza di lui, vista l’importanza dell’argomento, non si poteva proseguire. Il vicepresidente Giuseppe Frau ha interrotto i lavori e ha convocato una conferenza dei capigruppo. Alla ripresa il Presidente Comandini ha chiuso i lavori e ha convocato il Consiglio regionale alle ore 16 . (R.R.)