Nota stampa della seduta n. 77

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 77 – Pomeridiana
Mercoledì 30 settembre 2020

  • Via libera alla mozione n. 318 sul riconoscimento dell’Unesco del paesaggio culturale della Sardegna e la definizione del suo territorio quale “museo aperto”.
  • Approvata la proroga delle graduatorie scadute o in scadenza collegate alle procedure selettive bandite dalle amministrazioni del sistema Regione.

 La seduta del Consiglio regionale si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Giovanni Antonio Satta (Riformatori). All’ordine del giorno la Mozione 318 (Cossa e più) sul riconoscimento da parte dell’UNESCO del paesaggio culturale della Sardegna e la definizione del suo territorio quale “museo aperto”.

In apertura di seduta sono interventi Eugenio Lai (Leu) e Francesco Agus (capogruppo Progressisti) per chiedere che venissero ricevuti i rappresentanti dei lavoratori Aras, così come era stato deciso dalla Conferenza dei capigruppo. Agus ha chiesto, inoltre, che venisse deciso un metodo in modo da essere equi e coerenti con tutti coloro che chiederanno in futuro di essere ricevuti dai capigruppo del Consiglio regionale. 

La presidenza dell’Aula è stata assunta dal presidente Michele Pais, che ha garantito che sarà programmata l’audizione dei rappresentanti dei lavoratori Aras al termine della seduta di oggi.

Il presidente ha, quindi, aperto la discussione sul primo punto all’ordine del giorno, la Mozione 318, e ha dato la parola al primo firmatario del testo, Michele Cossa (Riformatori).

L’esponente della maggioranza, in apertura, ha voluto ringraziare il Presidente del Consiglio e tutti i capigruppo per aver voluto calendarizzare la discussione sulla mozione e dare il patrocinio all’iniziativa.

Cossa ha sottolineato l’importanza dell’inserimento del patrimonio culturale sardo nelle liste dell’Unesco, “un significato profondo dal punto di vista politico”. “Un progetto importante, non privo di difficoltà per un progetto ambizioso, irto di difficoltà ma non velleitario”. Un tema importante, ha proseguito, che ha visto delinearsi un’ampia maggioranza come avvenuto per il tema dell’insularità. “Non è un caso, perché i legami e le implicazioni tra i due temi sono evidenti: il primo è quello identitario. Il tema del patrimonio sardo nuragico e prenuragico investe direttamente la nostra identità”. Cossa ha poi citato professor Giovanni Lilliu che affermava che “noi sardi siamo aggrappati a quelle rocce come ostriche a uno scoglio”. La civiltà nuragica, ha proseguito, è la nostra cultura, la nostra identità, la nostra unicità.

Il secondo tema è quello economico. Cossa ha ricordato che  la battaglia per l’insularità non è una battaglia per rivendicare elemosine, ma per contribuire alla coesione nazionale, creando le condizioni affinché il deficit del Pil, causato dall’insularità, venga colmato così che anche la Sardegna possa contribuire al benessere della comunità internazionale. E l’attività turistica ne rappresenta un tassello importante. Cossa ha ribadito l’unicità del nostro patrimonio monumentale millenario e la necessità  di mettere in rete tutti i siti disseminati nella Sardegna, a volte abbandonati. Per il primo firmatario è un delitto non valorizzarli e renderli fruibili, così da rendere la Sardegna attrattiva anche per i mesi non legati alla stagione estiva. Per il consigliere dei Riformatori, presidente della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, il tema in discussione si lega a quello dell’insularità ed entrambi hanno l’obiettivo “di rendere la Sardegna autosufficiente dal punto di vista economico”. Cossa ha sottolineato che 174 consigli comunali sardi hanno adottato una mozione analoga a quella in discussione. L’esponente della maggioranza ha anche sottolineato la necessità di far passare le competenze in materia di beni culturali dallo Stato alla Regione e ha annunciato la presentazione di una proposta di legge di modifica statutaria. In conclusione Cossa ha ringraziato il presidente Solinas e la Giunta che hanno garantito il pieno appoggio all’iniziativa, i sindaci e tutti coloro che hanno sostenuto questa iniziativa.

Daniele Cocco (capogruppo di Leu) ha condiviso le parole del collega Cossa e ha sottolineato “di essere uno di quei sindaci che ha riunito il proprio consiglio comunale per replicare la mozione oggi in esame”.

Cocco ha annunciato il parere positivo e ha ringraziato la Giunta e il Presidente del Consiglio regionale che hanno già dato il patrocinio all’iniziativa. Il capogruppo di Leu ha manifestato anche la necessità di poter interloquire in Aula con l’assessore regionale della Sanità sulla situazione emergenziale legata alla diffusione del Covid-19. Servono azioni forti, condivise da tutti.

Il presidente Pais ha spiegato che l’assessore questa settimana non è presente, ma che sarà sua cura convocare la prossima settimana una seduta del Consiglio regionale per discutere il tema della sanità.

Ha quindi preso la parola Michele Ciusa (M5S), il quale ha sottolineato che la civiltà nuragica “merita da parte nostra tutte quelle attenzioni che fino ad ora non le sono state riservate e che l’hanno tenuta nascosta per troppo tempo sia nella storia italiana, sia in quella del mondo”. Ciusa ha poi ricordato l’importanza del sito di Mont’e Prama, in cui sono state scoperte le statue dei giganti, ma che per anni sono state conservate in un magazzino di un museo. Un dato che, secondo Ciusa, evidenzia “come noi non siamo stati in grado di valorizzare la nostra storia, cultura e identità”. Per l’esponente del M5S bisogna battersi anche per cambiare la narrazione storica che non valorizza le nostre origini e che invece meritano pari dignità con le altre civiltà del Mediterraneo. Ciusa si è detto d’accordo con il collega Cossa sulla necessità di mettere in rete tutti i siti culturali sardi per renderli fruibili da tutti.

Roberto Deriu (Pd) in apertura del suo intervento ha citato lo storico e critico d’arte Philippe Daverio, che ha sempre evidenziato l’importanza dell’archeologia. “Questo momento è importante, ci troviamo finalmente uniti a riclassificare il nostro patrimonio, come ha affermato il collega Ciusa, rispetto alla considerazione collettiva. Il consigliere Deriu, assicurando il suo voto favorevole, ha sottolineato l’importanza di un voto unanime per dare maggiore forza a coloro che dovranno rappresentare l’istanza nelle sedi internazionali.

Massimo Zedda (Progressisti) ha sottolineato la bontà dell’iniziativa del promotore della mozione, ossia quello di valorizzare il patrimonio culturale sardo, la cultura nuragica e prenuragica. Per Zedda sarà molto difficile ottenere un riconoscimento così ampio, “ma ci si può provare”. Il consigliere ha ricordato che è sempre stato inserito nelle liste dell’Unesco un sito simbolo di una civiltà e ha suggerito di concentrare la candidatura sul riconoscimento come patrimonio materiale dell’Unesco. L’esponente dell’opposizione ha poi sottolineato la complessità del disciplinare Unesco, che prevede l’utilizzo di risorse economiche importanti, approvazioni di leggi e atti amministrativi a tutela di questi siti. (Eln)

Dopo l’on. Zedda ha preso la parola l’on. Orrù (Progressisti), che ha parlato di “un momento importante in cui sia mette nero su bianco la volontà di investire sul nostro patrimonio archeologico e in modo unanime. Il patrimonio archeologico della Sardegna è sicuramente una enorme ricchezza del Mediterraneo e del mondo, visto che ci sono ancora migliaia di nuraghi da esplorare e c’è la grande ricchezza di Monte Prama, inestimabile forse, ancora tutta da scoprire. Nel 2017 la Giunta Pigliaru ha investito in scavi archeologici 8 milioni di euro. Penso che noi dobbiamo continuare in quella direzione, valorizzando poi i siti in chiave turistica, gestendoli adeguatamente”.

A seguire per il Pd l’on. Salvatore Corrias ha annunciato il voto a favore e ha detto. “E’ una mozione coraggiosa e impegnativa e mi piacerebbe che altrettanto coraggio trovassimo per riconoscere l’unicità del paesaggio dell’Ogliastra, la terra che rappresento”. Per l’oratore Giovanni Lilliu, “che in questi banchi è stato prima di noi e con ben più dignità, ha detto tanto e spiegato tanto a tutti noi sulla nostra storia e sulla nostra identità. Dovremo fare rete e sistema tra i comuni delle zone interne, anche prima che l’Unesco riconosca la nostra richiesta: la Giunta è chiamata a importanti investimenti sulla cultura e sui territori. Dobbiamo vincere l’oscurità della storia e il Recovery fund è la nostra opportunità”.

Dalla maggioranza ha preso la parola l’on. Domenico Gallus (Udc), che ha detto. “La nostra non è storia di vinti e di colonizzatori. Noi abbiamo una storia, la nostra storia, che è fatta soprattutto dalla civiltà nuragica. E abbiamo la nostra nazione che è giunta sino all’autonomia regionale. Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza delle nostre ambizioni, ottenendo al più presto la regionalizzazione della Sovrintendenza e saranno necessarie precise iniziative come la mappatura integrali di tutti i nuraghi dei quali chiediamo il riconoscimento come patrimonio dell’umanità”.

Per la Lega l’on. Sara Canu “con il riconoscimento dell’Unesco la Sardegna avrà il riconoscimento storico che sino a oggi le è stato negato. Il nostro è un museo a cielo aperto ed è arrivato il momento che ci venga riconosciuto e che ce lo riconosciamo da soli”. Anche l’on. Ignazio Manca (Lega) ha detto di condividere “la proposta dei Riformatori. La nostra storia è stata trafugata e occultata dal potere di volta in volta dominante.  Questa mozione ci permette finalmente di voltare pagina e rivendicare la nostra cultura identitaria”.

Sempre dai banchi della maggioranza l’on. Mura (FdI) ha ribadito il consenso alla mozione: “Tutte le forze politiche, non solo il mio partito, hanno detto sì a questa mozione  che mette al centro l’unicità del nostro patrimonio archeologico e dunque culturale. Non possiamo consentire che tutto questo sia abbandonato al degrado e ai rapinatori del territorio che si sono avvicendati in Sardegna”.

Per Forza Italia l’on. Emanuele Cera ha parlato “da sindaco, che ha già approvato l’ordine del giorno. Noi sardi abbiamo migliaia di nuraghi, pozzi sardi e tombe spesso affidati alla sola cura dei Comuni ma questa mozione ci fa fare un salto in avanti e ampliare orizzonte. L’immagine della Sardegna non è solo il pastore e non è solo il mare ma deve essere la complessa unicità del nostro paesaggio”. (C.C)

Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha definito “geniale” l’idea dei Riformatori di presentare all’Aula la mozione per il riconoscimento Unesco ed ha parlato di “patrimonio unico” riferendosi ai beni archeologici e paesaggistici dell’Isola («abbiamo 54 parchi archeologici sul totale degli 81 definiti dall’Istat»).  L’esponente della maggioranza ha ricordato l’approvazione in oltre 150 Comuni della Sardegna del documento all’esame dell’Aula ed ha ricordato l’imprescindibile ruolo della amministrazioni locali per la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici e paesaggistici, lamentando però una scarsa attenzione riservata a Cala Grande nel territorio di Santa Teresa Gallura.

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha preannunciato il voto favorevole del suo gruppo insieme con una richiesta di sospensione dei lavori al termine della votazione della mozione. Sul tema l’esponente della maggioranza ha ricordato finalità e obiettivi contenuti nel documento presentato dai Riformatori, evidenziando che il riconoscimento Unesco del paesaggio culturale della Sardegna dovrà integrarsi con un modello di sviluppo sostenibile e con la conseguente valorizzazione di comparti strategici per l’economia sarda, quali sono l’agricoltura ed il turismo. Il capogruppo ha quindi concluso dichiarando di aggiungere le firme dei consiglieri del Psd’Az alla mozione.

L’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu (Udc), ha ringraziato gli intervenuti nel dibattito ed ha svolto una serie di considerazioni sull’opportunità degli investimenti in Cultura («fanno più Pil di tanti altri stanziamenti ma dobbiamo ricordarlo quando votiamo il bilancio») e sulla non facile percorribilità del percorso tratteggiato nella mozione all’esame dell’Aula. «La Giunta, in ogni caso, non si tira indietro – ha affermato Biancareddu – e la Regione ha sempre sostenuto le attività di ricerca e valorizzazione delle specificità culturali e paesaggistiche dell’Isola». Dopo aver ricordato la valenza di dolmen, domus de janas, nuraghi, tombe dei giganti, l’assessore ha evidenziato il riconoscimento Unesco già ottenuto dal complesso nuragico di Barumini ed ha confermato la realizzazione del piano di gestione del sito, la cui adozione è in corso da parte di tutti gli enti coinvolti nel progetto. «Lavoriamo – ha aggiunto Biancareddu – per inserire insieme con Su Nuraxi anche le Domus de janas decorate ed abbiamo già aderito al sistema museale nazionale».

Nel merito del riconoscimento formale del paesaggio culturale sardo (così come auspicato dalla mozione) il delegato alla Cultura della giunta Solinas, pur definendolo “una straordinaria opportunità” non ha nascosto una serie di adempimenti “abbastanza onerosi” che ne deriverebbero, ad incominciare da quelli attinenti stringenti azioni programmatorie del territorio, nonché quelle rivolte a garantire adeguati stanziamenti insieme ad un puntuale piano di gestione.

«Il riconoscimento Unesco – ha spiegato – non comporta maggiore tutela rispetto alle norme vigenti, né prevede finanziamenti specifici, assicura però visibilità e può essere considerato un punto di partenza per un nuovo modello di sviluppo».

Biancareddu ha concluso annunciando voto favorevole ed il sostegno della Giunta all’iniziativa promossa dal Consiglio regionale.

Michele Cossa (Riformatori) intervenendo in sede di replica ha ringraziato i colleghi per il contributo al dibattito ed ha dichiarato: «Quella che andiamo ad approvare non è la mozione dei Riformatori ma è da considerare patrimonio del Consiglio regionale».

A favore, in sede di dichiarazione di voto, si sono espressi Massimo Zedda, Francesco Agus e Laura Caddeo, per il gruppo dei Progressisti; Giovanni Satta (Psd’Az); Domenico Gallus (Udc), Francesco Mura (FdI) e Michele Ennas (Lega). (A.M.).

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha ringraziato i Riformatori ed il collega Cossa anche per il clima positivo e sereno creatosi in Consiglio regionale, in secondo luogo per il contenuto apprezzabile del provvedimento e infine per aver citato il prof. Giovanni Lilliu che, ha ricordato, è stato consigliere regionale di un gruppo del quale ho fatto parte; sono onorato di averlo seguito, per la profondità della sua cultura e per quanto ha fatto per la Sardegna.

Il consigliere Antonello Peru, sempre dell’Udc, ha auspicato che l’iniziativa del collega Cossa sia la prima che crea una consapevolezza nuova all’interno del Consiglio che vede unite maggioranza ed opposizione, con l’obiettivo di far riconoscere la Sardegna come terra di grande patrimonio, e di dare forma concreta ad un nuovo modello di sviluppo che dà valore ai suoi migliori ingredienti indentitari, ad un turismo che riesce a strutturarsi come industria davvero attrattiva per consentire agli altri popoli di scambiare cultura “alta”, diffondendo in tutto il mondo una immagine della Sardegna che non si esaurisce nei mesi estivi. E quanto abbiamo in qualche modo iniziato a fare con lo stanziamento di 5 milioni di euro nell’ultimo assestamento di bilancio, con la finalità di creare una rete di ospitalità diffusa nei nostri centri storici.

Il consigliere Emanuele Cera, di Forza Italia, ha ribadito il voto favorevole del suo gruppo, chiedendo inoltre di apporre la firma dei componenti del gruppo al documento. Dissento però, ha osservato, da chi ha rilevato che spesso i sardi si piangono addosso; è vero che questo sentimento esiste ma non bisogna dimenticare che l’impegno comune è di ribaltare l’equivalenza “Sardegna uguale mare” e basta, ne esiste un’altra che dalla gastronomia alla cultura al folklore fa della nostra terra una identità unica che nessuno può copiare e della quale dobbiamo andare fieri.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, sull’ordine dei lavori, ha richiamato l’attenzione del Consiglio su un altro argomento all’ordine del giorno, quello delle graduatorie della sanità, che arriva in Aula con il consenso di tutti gruppi in base all’art. 102 del regolamento, un argomento che ha una scadenza e quindi va discusso subito.

Il presidente, ricordando la richiesta di sospensione per un approfondimento formulata in precedenza dal capogruppo del Psd’Az Franco Mula, ha sospeso brevemente la seduta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato la parola al presidente della Regione Christian Solinas.

Solinas ha ringraziato l’Aula per la discussione sul progetto di riconoscimento del paesaggio culturale della Sardegna come patrimonio dell’Unesco, sottolineando che si tratta del punto di contatto fra uomo e natura realizzatosi nell’Isola nei millenni. La Giunta regionale, ha infine comunicato il presidente, ha deliberato il suo patrocinio per sostenere il percorso della candidatura.

L’assemblea ha approvato la mozione all’unanimità con 53 voti.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della Proposta di legge n.210 per la proroga al 30 settembre 2021 delle graduatorie in scadenza nelle aziende sanitarie della Sardegna.

Il presidente ha dato lettura del testo e dei due emendamenti presentati. Il primo, prendendo spunto dalle circostanze eccezionali collegate alla pandemia, proroga al 31 dicembre 2020 le attività programmate nel parco Geominerario della Sardegna. Il secondo proroga al 30 settembre del 2021 tutte le graduatorie scadute o in scadenza collegate alle procedure selettive bandite dalle amministrazioni del sistema Regione.

A seguire il Consiglio ha approvato i tre articoli della legge con i due emendamenti, esprimendo il voto finale all’unanimità, con 53 voti.

Successivamente il presidente ha chiuso la seduta riconvocando il Consiglio per domani alle 10.30. E’stata convocata inoltre la conferenza dei capigruppo nella sala della commissione Bilancio per incontrare una delegazione di lavoratori Aras. (Af)

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