Nota stampa della seduta n. 72

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 72 – antimeridiana

Giovedì 12 giugno 2025

Disegno di legge n.83/A “Riordino e coordinamento della normativa edilizia e urbanistica regionale con le disposizioni urgenti in materia di semplificazione urbanistica ed edilizia di cui al decreto legge n.6 del 29 maggio 2024 convertito in legge con modificazioni il 24 luglio 2024, n.105” – approvati gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22. Il Consiglio riprenderà i lavori alle 16 I lavori sono stati aperti dal vicepresidente del Consiglio Giuseppe Frau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha ripreso la discussione del Disegno di Legge “Salva-Casa” con l’esame dell’articolato. Sull’ordine dei lavori è intervenuto Franco Mula (FdI) che ha stigmatizzato l’assenza di molti consiglieri: «Vedere l’Aula in queste condizioni è oltraggioso – ha detto Mula – chiedo di sospendere la seduta per cinque minuti in modo che ogni gruppo possa richiamare i propri consiglieri». Il vicepresidente Frau ha accolto la richiesta e sospeso la seduta per qualche minuto. Alla ripresa dei lavori ha preso la parola sull’art. 1 “Integrazione all’articolo 2 della legge regionale n.23 del 1985” l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda che ha proposto un emendamento orale per evitare confusioni sui campi di applicazione della norma salvaguardando il principio di autodeterminazione dei comuni. Il relatore di maggioranza Gianluigi Piano (Pd) ha espresso parere favorevole sull’emendamento orale. Il capogruppo del Pd Roberto Deriu ha invece invitato l’assessore Spanedda a una formulazione più esplicita dell’emendamento orale in modo da fugare ogni dubbio sull’interpretazione della norma. Per consentire di riformulare l’emendamento, il vicepresidente Frau ha nuovamente sospeso la seduta per alcuni minuti. Alla ripresa dei lavori è intervenuto ancora il consigliere Mula per ringraziare il relatore della legge Gigi Piano: «Ha svolto un lavoro che è stato apprezzato da tutti. Rimane solo da risolvere la questione dell’agibilità dei locali di 20 metri quadri. Sarebbe un peccato farsi impugnare la legge a causa di questo punto. Vi invito a ripensarci». Antonello Floris (FdI) ha espresso parere positivo sull’emendamento dell’assessore: «C’è bisogno di fare chiarezza sulle norme prevalenti – ha detto Floris – lo stesso principio deve essere applicato quando si confrontano normative regionali e nazionali». Fausto Piga ha espresso l’auspicio di un’approvazione del provvedimento in tempi rapidi: «Abbiamo già perso troppo tempo. Faremo in modo di agevolare la discussione, non è nostra intenzione fare ostruzionismo. Vogliamo però segnalare le criticità. Ci sono alcuni punti che potrebbero spingere il Governo ad impugnarla. Se la legge dovesse essere dichiarata incostituzionale sarebbe un danno enorme per la Sardegna. Il dibattito si è concentrato sui famosi 20 metri quadri. E’ chiaro che una casi piccola non è abitabile. Si tratta però di alloggi temporanei. Nessuno pensa di mandarci a vivere le famiglie. Non intestarditevi su questo punto che rischia di farci impugnare la norma». Maria Laura Orrù (Avs) dopo aver ringraziato la minoranza per la collaborazione in Commissione ha detto: «Il nostro Statuto prevede una competenza primaria in materia urbanistica. Seppur all’interno del salva-Casa ci sono alcune indicazioni sulla prevalenza delle norme in materia economica e sociale. La questione dei 20 metri quadri non è un problema. Non credo sia utile ripetere che su questo punto ci possa essere un’impugnazione da parte del governo. Questa legge ha l’obiettivo del riordino edilizio e tocca solo marginalmente l’urbanistica». L’assessore Francesco Spanedda ha quindi riformulato l’emendamento orale chiarendo che le norme contenute nel disegno di legge prevalgono sugli strumenti urbanistici vigenti. La proposta mira a fare salva l’autodeterminazione degli enti locali». Il presidente ha quindi messo in votazione l’articolo 1. Per dichiarazioni di voto è intervenuto il capogruppo dei progressisti Francesco Agus: «Sulla questione dei 20 metri quadri, quello che potrebbe succedere è una richiesta di chiarimenti da parte del Ministero e, nella peggiore delle ipotesi, l’impugnazione di quel comma. Eviterei di dire che sia a rischio l’intera legge». Messo in votazione l’art. 1 è stato approvato. L’Aula è quindi passata all’esame dell’art.2 “Introduzione della legge n.23 del 1985 di norme in materia di interventi edilizi, stato legittimo dell’immobile, attività edilizia e caratteristiche del titolo abilitativo” al quale sono stati presentati due emendamenti: uno della maggioranza e uno della Giunta. Sull’art.2 ha preso la parola Antonello Floris (FdI): «Il nostro emendamento è rivolto alla tutela del paesaggio. Riteniamo troppo limitativa la non ammissibilità di interventi che comportano la modifica di sagoma. Questa può essere meno impattante rispetto ad altri interventi». Secondo Franco Mula (FdI): «Ci sono alcuni edifici molto brutti che una modifica di sagoma potrebbe invece rendere meno impattanti dal punto di vista paesaggistico. La legge permette di demolire e ricostruire gli immobili ma non di modificarne la sagoma. E’ una contraddizione. Chiediamo per questo di approvare l’emendamento». L’assessore Spanedda ha confermato la disponibilità di inserire questi suggerimenti in successivi provvedimenti legislativi in materia urbanistica. «Ora stiamo discutendo di edilizia». Messo in votazione l’emendamento n.1 (Mula e più) è stato respinto dall’Aula. Approvato invece l’emendamento n.23 della Giunta e il testo dell’articolo 1. L’emendamento n.23 modifica il comma 1 dell’art.2 quinquies. Il periodo “Decorso un anno dall’efficacia del provvedimento, questo decade in caso di mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione” è sostituito dal periodo “Decorso un anno dal rilascio del provvedimento, questo decade in caso di mancato pagamento degli oneri”. L’aula è quindi passata all’esame dell’art.3 “Sostituzione dell’articolo 3-bis della legge regionale n.23 del 1985 in materia di permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici» e dei relativi emendamenti. Sull’emendamento n.2 (Mula e più) è intervenuto Antonello Floris: «Questo emendamento tiene conto dei suggerimenti del mondo elle professioni e del Cal. Riguarda l’efficientamento energetico degli edifici. Gli extraspessori sui muri e le coperture che non devono essere considerati nel calcolo delle volumetrie». Stessa linea seguita da Franco Mula (FdI): «Alcuni nostri emendamenti sono stati accolti dalla maggioranza. Questo però bisogna riconoscerlo. Invece si presentano emendamenti analoghi che sostituiscono i nostri. Non stiamo chiedendo medaglie ma almeno si riconosca il nostro lavoro». Merito che è stato riconosciuto dal relatore di maggioranza Gigi Piano e dall’assessore Spanedda. Quest’ultimo ha spiegato che l’emendamento di sintesi n.35 tiene conto dei suggerimenti dell’opposizione «Non vogliamo mettere nessun cappello sulla legge e riconosciamo il contributo dato dalla minoranza». Messo in votazione l’emendamento 35 (che stabilisce lo scomputo dal calcolo delle volumetrie dei solai intermedi, delle murature esterne e delle coperture (30 cm) finalizzate all’efficientamento energetico degli immobili) è stato approvato. Via libera all’unanimità anche al testo dell’articolo 3. (Psp)   Aperta la discussione sull’articolo 4 (Integrazione all’articolo 3-bis della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici), il relatore della maggioranza, Piano (Pd) ha espresso parere contrario all’emendamento n.3 (Mula e più). La Giunta ha espresso parere conforme rispetto a quello del relatore. Franco Mula (FdI) ha illustrato la proposta modificativa che mira ad eliminare l’ultimo capoverso dell’articolo 4, cioè la seguente disposizione “nonché all’articolo 6 della legge regionale 25 novembre 2004, n. 8 (Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale).” L’emendamento n. 3 non è stato approvato, ed è stato quindi approvato il testo dell’articolo 4. Aperta la discussione sull’articolo 5 (Sostituzione dell’articolo 4 della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di opere eseguite in totale difformità dal permesso di costruire) il relatore si è rimesso all’Aula per la votazione dell’emendamento n. 4 (Mula e più) ed ha espresso parere favorevole per l’emendamento n. 36 presentato dalla Giunta. Conforme il parere della Giunta. Il consigliere Antonello Floris (FdI) ha sintetizzato la proposta modificativa che sposta i parametri sulla totale difformità dal 20 al 30%. A sostegno l’intervento del consigliere Franco Mula (FdI), che ha espresso favore per l’aumento di tali parametri che consentono “di uscire dal decreto Urbani per portare le pratiche all’interno del salva casa che consente ammissibile e sanabile le realizzazioni con al massimo il 20% di difformità”. «Non stiamo regalando volumi – ha insistito il consigliere della minoranza – la legge permetterà infatti  di sanare un abuso, perché in quel lotto c’è capacità volumetrica ma si è costruito in maniera parzialmente difforme dal progetto a suo tempo approvato». Mula ha quindi invitato la Giunta ad accettare l’eliminazione della scadenza del 24 maggio 2024 per sanare con il 20% di difformità. L’assessore dell’Urbanistica, Francesco Spanedda ha precisato che il 60% degli immobili in Sardegna è stato realizzato prima degli anni 80 e  il restante prima degli anni 70%. «Ci sono dei disallineamenti – ha spiegato l’assessore – per i quali consentiamo interventi e la data del 24 maggio 2024 è la stessa che il salva casa prevede per il passaggio delle tolleranze lasche a quelle più restrittive». La consigliera Maria Laura Orrù (AVS), ha dichiarato voto favorevole, precisando che la norma non prevede nuovi volumi ma consente di regolarizzare “qualcosa che è stato realizzato in difformità rispetto ai pareri autorizzativi a suo tempo ottenuti”. L’Aula ha approvato all’unanimità (42 sì su 42 votanti) l’emendamento 36 (Giunta) che aggiunge all’emendamento 4, dopo le parole “oltre il 30%”, le seguenti: “ per i soli fabbricati esistenti alla data del 24 maggio 2024 e del 20% in tutti gli altri casi”. Approvato (41 sì su 41 votanti) quindi l’emendamento 4 che al comma 2 che apporta modifiche all’articolo 4 della L.R. 23/85 nel relativo comma 2 sostituisce le parole “oltre al 20% con le seguenti: “oltre il 30%”. Approvato all’unanimità (42 sì su 42 votanti) anche il testo dell’articolo 5. Aperta la discussione e l’esame dell’articolo 6 (Modifiche ed integrazioni all’articolo 5 della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di variazioni essenziali), il relatore si è rimesso alla volontà dell’Aula per l’emendamento n. 5 (Mula e più)  e ha espresso parere favorevole all’emendamento 37 (Giunta). La Giunta ha espresso parere conforme a quello del relatore. I consiglieri Franco Mula (FdI) e Antonello Floris (Fdi) hanno illustrato la proposta modificativa a loro firma che ha l’obiettivo di elevare la soglia dal 10% al 20% relativa al limite delle variazioni essenziali (distanza da altri fabbricati, dai confini del lotto, distanza dalle strade). «Il salva casa – ha aggiunto Floris – prevede anche la sanatoria in zona vincolata nel caso di parziali difformità, per questo sembra corretto elevare questa soglia, abbiamo edifici del dopoguerra e degli anni ’80 che non avevano vincolo paesaggistico e che rischierebbero di non poter essere sanati». L’assessore Spanedda ha ribadito l’opportunità di inserire “la data spartiacque del 24 maggio 2024” attraverso l’emendamento all’emendamento presentato dalla Giunta. L’Aula ha quindi approvato la proposta dell’esecutivo (n.37) e quella a prima firma del Consigliere Mula (n.5) e quindi il testo dell’articolo 6. Aperta la discussione per l’esame dell’articolo 7 (Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di sanzioni per interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali), il relatore ha invitato al ritiro i presentatori dell’emendamento n. 20 (Mula e più) e la Giunta si è detto concorde. L’Aula ha approvato il testo dell’articolo 7 e non ha approvato l’emendamento n. 20. Approvati senza discussione e senza modifiche l’articolo 8 (Modifiche all’articolo 7 della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di opere eseguite in parziale difformità); l’articolo 9 (Sostituzione dell’articolo 7-bis della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di tolleranze edilizie) e l’articolo 10 (Modifiche all’articolo 7-ter della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di varianti in corso d’opera). Approvato l’articolo 11 (Sostituzione dell’articolo 7-quater della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di agibilità degli immobili) e non approvato, dopo il parere contrario del relatore e della Giunta, l’emendamento n. 6 (Mula e più). I consiglieri di Fdi, Mula e Floris, hanno evidenziato come il dimensionamento dei 28 mq, rispetto ai 20 mq stabiliti dal salva casa varato dal Governo, esponga la norma al rischio impugnativa, definendo “una fesseria” la piccola differenza introdotta dalla legge regionale, per l’agibilità degli immobili. Il relatore Piano (Pd) nel dichiarare il voto favorevole all’articolo ha precisato che seppure la parte del testo che riguarda la modifica delle superfici per l’agibilità, dovesse incorrere nell’impugnativa da parte del Governo, il resto delle disposizioni sarebbe escluso da tale eventualità. Approvato, senza discussione e modifiche l’articolo 12 (Modifiche ed integrazioni all’articolo 10-bis della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di opere soggette a Segnalazione certificata di inizio attività – SCIA), l’Aula ha proceduto con l’esame dell’articolo 13 (Modifiche ed integrazioni all’articolo 11 della legge regionale n. 23 del 1985 in materia di categorie funzionali urbanisticamente rilevanti e destinazione d’uso). Il relatore ha espresso parere favorevole per gli emendamenti della Giunta n. 28 e 27; contrario per gli emendamenti Mula e più (7, 9 e 8); favorevole per gli emendamenti 25 e 26 della Giunta. La Giunta si è detta conforme al parere del relatore. Il consigliere Floris (FdI), ha spiegato che l’emendamento n. 8  introduce un criterio oggettivo per la sanzione pecuniaria. L’aula ha proceduto con l’approvazione dell’emendamento n. 28 (Giunta) che nel comma 1, lettera e) dell’articolo 13 elimina le parole “ e non comporta il pagamento del contributo relativo all’incidenza degli oneri di urbanizzazione né la verifica delle dotazioni di parcheggi”. Approvato l’emendamento 27 (Giunta) che nel comma 1, lettera d, dell’articolo 13 sostituisce le parole “modifiche tipologiche” con le seguenti: “modifica della tipologia edilizia”. Quindi è stato approvato il testo dell’articolo 13. (A.M.) L’emendamento 25 (Giunta) è stato approvato e riguarda “i servizi connessi alla residenza sia realizzati che da realizzare”. Approvato senza emendamenti  l’articolo 13 bis  mentre per l’articolo 14 l’Aula ha detto sì all’emendamento 10 (Mula e più) che prevede che non sia necessaria la comunicazione di avvio lavori per la sistemazione di manufatti temporanei nei cantieri. All’articolo 15 la Giunta ha presentato un emendamento sostitutivo totale, il 30, che è stato approvato. Il testo disciplina l’esercizio del potere sostitutivo in capo alla Regione in caso di inerzia del Comune e recita così: “In tutti i casi di mancato rispetto dei termini per il rilascio del permesso di costruire l’interessato può avanzare istanza alla direzione generale competente in materia urbanistica della Regione per l’intervento sostitutivo”. Approvati gli articoli 16 e 17 senza emendamenti. Sull’articolo 18 l’Aula ha respinto tre emendamenti a firma Mula e più. Via libera anche all’articolo 19, 20 e 21. Sull’articolo 22 via libera all’emendamento 32 (sostitutivo parziale) della Giunta che riguarda “la responsabilità del titolare del titolo abilitativo, del committente, del costruttore, del direttore dei lavori e del progettista”. Dopo l’approvazione dell’articolo 22 il presidente ha sospeso i lavori che riprenderanno  questo pomeriggio alle 16. (C.C.)
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