Versione per la stampa http://www.consregsardegna.it/wp-content/plugins/print-o-matic/css/print-icon-small-black.png

Nota stampa della seduta n. 61 Pomeridiana

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 61 Pomeridiana
Mercoledì 01 luglio 2020

Approvato il passaggio all’esame degli articoli della Pl. 153 “parte seconda2 (interpretazione autentica del Ppr)

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais ed aggiornata alle 15.50.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale della Pl n.153/A (Mula e più) “sulle norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale”.

Prima dell’avvio del dibattito, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere del Pd Giuseppe Meloni ha lamentato il progressivo arretramento della sanità nel territorio, sollecitando l’intervento del Consiglio sulla paventata chiusura del reparto di chirurgia pediatrica dell’ospedale di Olbia.

Eugenio Lai, di Leu, ha sollevato il problema di una mancata risposta ad una sua richiesta di accesso agli atti in relazione alla nomina del sub commissario della Provincia di Nuoro.

Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, ha segnalato la scarsa partecipazione alla seduta.

Sempre per i Progressisti, Massimo Zedda, si è associato al rilievo espresso dal suo capogruppo. Successivamente ha riproposto il tema dei congedi causa Covid perché nella seduta del 16 giugno è stato considerato assente.

Su quest’ultimo punto, il presidente ha ricordato che l’incarico di contingentare le presenze era stato affidato ai capigruppo mentre, dalla settimana prossima, si tonerà al regime ordinario.

Aprendo gli interventi sulla legge 153, il consigliere dei Progressisti Antonio Piu ha messo in evidenza che la proposta della maggioranza non coincide con il comune sentire dei sardi e, quanto alla Sassari – Alghero, è stata oggetto di prese di posizione ed incontri di esponenti della stessa maggioranza finalizzati ad “avocare” alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (come la legge giustamente prevede) la decisione finale sull’opera, prescindendo quindi dalla scelta di seguire la via legislativa e giudiziaria. Quindi, ha osservato Piu, la decisione di intervenire con una interpretazione autentica è sbagliata e strumentale.

Il consigliere del M5S Roberto Li Gioi, dopo aver ricordato alcuni passaggi a suo avviso contraddittori della legge in commissione Urbanistica, ha criticato il tentativo della maggioranza di “bypassare” il Ppr con il pretesto di sbloccare grandi opere viarie come la Sassari-Alghero e la Olbia-Arzachena. Il Piano paesaggistico va cambiato e migliorato, ha sostenuto Li Gioi, ma non violentato e spazzato via come si pretende di fare con una legge ordinaria che, fra l’altro, rischia di far resuscitare progetti speculativi di grande e grave impatto ambientale per la Sardegna.

Per i Progressisti, il consigliere Massimo Zedda ha evidenziato che la Corte Costituzionale ha già stabilito l’impossibilità di cambiare il Ppr attraverso un Piano casa ed inoltre le stesse sentenze della Corte hanno il valore di “cosa giudicata”, dunque certamente non suscettibile di successive interpretazione autentiche. La verità, secondo Zedda, è un’altra, cioè aprire la strada alla speculazione con alcune brecce, infischiandosene delle generazioni future. Se davvero si vuole fare qualcosa di positivo per l’urbanistica in Sardegna, ha concluso il consigliere, bisognerebbe sbloccare le assunzioni negli uffici tecnici dei Comuni, dove sono bloccate da anni decine di migliaia di pratiche.

A nome del Pd il consigliere Valter Piscedda, in apertura, ha rivendicato anche all’opposizione il merito di non aver fatto scadere il Piano casa, auspicando che adesso la maggioranza sia in grado di rispettare la nuova scadenza del 31 dicembre. Non pensiamo che la maggioranza abbia chissà quali interessi inconfessabili: però, ha aggiunto Piscedda, non possiamo credere che l’interpretazione autentica serva sul serio a salvare due importanti opere stradali, altrimenti la stessa strada potrebbe essere percorsa per il porto canale di Cagliari, ma non è così. Il Ppr si può cambiare? Sì, ad avviso di Piscedda; sia per estenderlo alle zone interne, sia perché solo pochi Comuni hanno adeguato i loro piani urbanistici al Ppr, purchè si segua la procedura prevista dalla legge.

Dopo alcune interruzioni, il presidente ha sospeso la seduta per 15 minuti.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere Piscedda ha concluso il suo intervento citando l’esempio di Comuni virtuosi come Sassari, Orosei, Baunei ed Elmas, che hanno adeguato la loro pianificazione al Ppr senza interrompere i loro programmi di sviluppo. (Af)

Secondo Eugenio Lai (LEU) la disattenzione dell’aula semi deserta dimostra ancora una volta che la maggioranza non ha intenzione di confrontarsi su temi cosi specifici. Faremo una opposizione ferrea – ha detto –  su questo provvedimento che ha bisogno di un confronto serrato per evitare di andare verso una soluzione tracciata non si sa da chi. Nella precedente legislatura – ha ricordato Lai – si era aperto un confronto anche al di fuori di questo Palazzo. Ora ci siamo abituati a portare avanti solo “leggine” che certo non sono frutto di  concertazione. Il consigliere di Liberi e Uguali Sardigna ha detto basta  con gli emendamenti specifici e settoriali,   c’è bisogno di una visione generale di Sardegna. Se ragionassimo solo di compimento di strade l’opposizione voterebbe a favore ma non è così.  La maggioranza ragiona secondo logiche vecchie e superate.  Bisogna avere un’idea di Sardegna che ancora non è emersa.  

Per Piero Comandini (PD) la fretta che ha la maggioranza nel voler approvare questo provvedimento è sospetta. Per questo le opposizioni vigileranno  per salvaguardare il territorio. Per Comandini oggi si tratta di un’occasione persa e la maggioranza è responsabile di non aver voluto “alzare l’asticella” e coniugare l’autonomia con il tema delle infrastrutture. “Voi non siete una giunta autonomista – ha detto rivolto all’esecutivo – con la maggioranza siete un gruppo pasticciato che volete discutere di questioni di “ovile””. Questa partenza, in materia urbanistica, ci fa paura . Noi saremo attenti e presenti.

Laura Caddeo (Progressisti) ha detto di essere combattuta perché crede  nella buona fede. Ha quindi difficoltà a pensare che in mala fede si possa decidere su temi fondamentali per il futuro della  nostra Sardegna. La consigliera ha espresso perplessità sulle mancate audizioni in commissione. Non posso pensare – ha aggiunto – che questa legge rappresenti veramente il  grimaldello per aggirare i divieti di cementificazione delle nostre coste.  La bellezza della Sardegna non può subire altre devastazioni.

Per Maria Laura Orrù (Progressisti) la Sardegna  deve essere un grande polmone verde al centro del Mediterraneo. Lo dobbiamo alle generazioni future. Ma questa visione stride fortemente con  la volontà di questa giunta e di questa maggioranza che con l’approvazione di questo  provvedimento  mettono fortemente a rischio le nostre coste. Il Piano paesaggistico regionale, premiato a livello internazionale, è in pericolo . Un Piano prezioso che può essere certo modificato ma guardando al futuro, non tornando al passato e avendo come punto di riferimento la salvaguardia del territorio. La consigliera ha ricordato le  27194 firme raccolte per la salvaguardia delle nostre coste.  “Oggi noi stiamo discutendo di qualcosa di anacronistico e lo facciamo dopo una pandemia che ci ha fatto scoprire la stretta correlazione tra virus e inquinamento. Non possiamo barattare il nostro territorio”.  

Sull’ordine dei lavori sono intervenuti:  Massimo Zedda (Progressisti) che ha fatto notare le numerose assenze dei consiglieri di maggioranza e Eugenio Lai (LEU) che ha chiesto agli uffici di sapere il numero legale dell’assemblea.

“Avete la pretesa di modificare il PPR – ha detto Gian Franco Satta  (Progressisti)  rivolto alla maggioranza –  attraverso un’interpretazione autentica.  Vi state preparando a tornare al  passato volendo intervenire anche nelle aree agricole e nelle aree costiere”.  Il consigliere dei Progressisti ha annunciato battaglia in aula per cercare di bloccare una legge dannosa per la Sardegna di oggi e del futuro.

Diego Loi (Progressisti) ha affermato, prima di tutto, che  l’approccio è sbagliato. Anziché affrontare nel complesso una materia così ampia si sceglie  di  discutere di un provvedimento parziale in cui dietro  la questione delle due arterie viarie c’è ben altro. Siamo tutti convinti – ha aggiunto – sulla necessità di ragionare sul piano paesaggistico, che deve essere rimodernato. Ma la direzione non è questa. Il tema è quello delle due arterie?  Siamo tutti d’accordo ad affrontare questo tema  per dare pari dignità e sviluppo futuro alla  nostra isola.

Giuseppe Meloni (PD) ha detto che vuole capire il tema vero della proposta di legge ma è difficile farlo in un’aula distratta e che non interagisce. Meloni vorrebbe confrontarsi con la maggioranza per sapere  se è necessario veramente intervenire sulle arterie o se c’è altro. Non possiamo approvare un provvedimento di questo genere – ha aggiunto –  a colpi di maggioranza. Per Meloni si vogliono utilizzare delle scorciatoie. Dall’assessore vogliamo sapere quali sono i motivi veri dell’urgenza di questo provvedimento.

Per Daniele Secondo Cocco (LEU) quando si parla di tematiche cosi importanti bisogna partire da criteri di uguaglianza e di perequazione. L’interpretazione autentica non è di competenza del Consiglio regionale. Se dovessimo approvare questa proposta di legge non si farebbe un buon servizio alla popolazione. Questa Proposta di legge su cui non sono stati  sentiti i sindaci, gli enti locali e le persone interessate è un arretramento della democrazia. Per Cocco il  Covid 19 ha creato nuove emergenze e nuove povertà. La gente ha bisogno di risposte,  altro che di interpretazione autentiche.

 Desirè Manca (M5S)   ha parlato di continuo “sotterfugio”  e ha ripercorso il primo anno di questo governo sardo-leghista. Per la capogruppo del Movimento 5 stelle questa Proposta di legge è un “Obbrobrio”, un bieco tentativo, da parte di questa maggioranza, di cementificare le coste sarde. Critiche anche sul metodo usato in commissione dove è stato detto NO anche alla richiesta di audire l’Anci.   Dunque, una maggioranza decisa a cementificare le coste della Sardegna che non si è fermata neanche davanti alle 27.000 mila firme raccolte dai cittadini.  Per la capogruppo è palese che ci sono interessi specifici di questa maggioranza che vuole dare la possibilità di far costruire sulle nostre coste.  Noi – ha concluso Manca –  faremo opposizione fino alla fine.

Gianfranco Ganau (PD) ha detto che si  usa questo PL per inserire strumenti “impropri”.  Si vuole utilizzare questa strada per sanare le opere abusive. Questa norma, se approvata, infatti,   sanerebbe le lottizzazioni abusive in fascia costiera. Ci spaventa  – ha detto Ganau  – il tentativo di voler superare i vincoli anche in maniera retroattiva. Siamo contro le scorciatoie immotivate e ingiustificate che vogliono scardinare il PPr.   Per l’ex Presidente del Consiglio regionale rifiutare le audizioni è stato un grande atto di arroganza istituzionale. (R.R.)

Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha espresso soddisfazione per la legge approvata nella seduta antimeridiana ed ha invece criticato il proseguo dei lavori definendo la proposta di legge sull’interpretazione autentica del Ppr “una legge tutta sbagliata e tutta rifare”. L’esponente della minoranza ha contestato il metodo con il quale la maggioranza ha deciso di condurre in Aula il provvedimento («senza le audizioni e ignorando le migliaia di cittadini che hanno firmato per il Ppr») ed ha parlato di “problema politico”, la superficialità con la quale il centrodestra considera il programma regionale di sviluppo («approvato soltanto grazie alla responsabilità delle opposizioni») e del quale si auspica un aggiornamento alla luce delle epocali novità nel frattempo intervenute. Nella parte finale del suo intervento, il capogruppo dei Progressisti ha attaccato ancora sul provvedimento («è un sotterfugio, un mezzuccio») ed ha concluso con riferimenti polemici “agli interessi”, citati in un video pubblicato su facebook dall’assessore Sanna: «Volete davvero sbloccare due strade a quattro corsie o allentare le maglie della salvaguardia delle coste sarde?».

Il consigliere del Misto, Stefano Tunis, ha quindi chiesto una sospensione dei lavori per la convocazione della conferenza dei capigruppo ed il presidente del Consiglio ha accordato. Alla ripresa il presidente Pais ha concesso la parola all’assessore dell’Urbanistica. (A.M.)

A nome della Giunta l’assessore dell’Urbanistica Quirico Sanna ha affermato che lo spirito della legge è quello di dare risposte alla gente che non vuole ascoltare filosofia ma chiede risposte concrete e lavoro perché l’amore per la nostra terra lo abbiamo tutti nel cuore. In commissione, ha poi ricordato, ci hanno detto che siamo cementificatori ma non è mai stato vero, vogliamo solo dare ai sardi dignità e lavoro, su questo fra di noi non ci sono differenze, ci possono essere idee diverse ma principi ed obiettivi sono gli stessi. Allora, ha detto ancora Sanna, lo sforzo di tutti in buona fede è quello di dare risposte con tutti gli strumenti che la legge consente, consapevoli del fatto che non siamo padroni della verità ma convinti di quello che facciamo per servire il popolo sardo, senza cavalli di Troia ed alla luce del sole. Il Ppr va rivisto ed è vero ma, ha assicurato l’assessore, non vogliamo stravolgerlo perché è uno strumento che serve, fermo restando che il tempo cambia molte cose e in definitiva anche il mondo. Per cui, è stato l’appello finale rivolto al Consiglio, ragioniamo insieme senza pregiudizi ideologici, guardiamo alla concretezza delle cose, pensiamo a creare sviluppo e lavoro, anche con le strade che sono importanti per consentire ai sardi e a tutti di viaggiare in sicurezza. Sanna ha infine ringraziato l’Assemblea per i contributi emersi dal dibattito, ribadendo di essere sempre disponibile non solo a parlare e confrontarsi con tutti, ma anche ad accettare buoni consigli. (Af)

Il consigliere Eugenio Lai (Leu) ha dichiarato voto contrario ed ha attaccato duramente l’intervento dell’assessore: «Non è entrato una volta nel merito della legge, e ha riproposto retorica e demagogia mentre in questo Consiglio serve serietà che si riconquistino ruolo e credibilità».

Contrario anche Alessandro Solinas (M5S): «L’assessore va meglio quando parla in sardo che in video quanto scambia Attila con Attala ma se è vero che dove passava Attila non cresceva più l’erba, dove passa lui crescono case, residence e casotti». No dichiarato anche da Massimo Zedda (Progressisti), che ha lamentato la mancanza “di un intervento nel merito da parte dell’assessore” e anche da Antonio Piu (Progressisti): «L’assessore ha fatto un intervento di retorica ma di sostanza non si è sentito niente». Sulla stessa lunghezza d’onda Maria Laura Orrù (Progressisti) che ha insistito sui mancati chiarimenti offerti dall’assessore: «Perché non ci dice le ragioni per le quali insiste su questa interpretazione autentica del Ppr?».

All’attacco la capogruppo Pentastellata, Desirè Manca: «Se davvero questa legge ha come obiettivo quello di sbloccare le due strade, l’assessore deve spiegarci come due strade possano dare da mangiare ai sardi». Roberto Li Gioi (M5S): «Siamo contro la rivoluzione cementificatrice che ci propone l’assessore che con un colpo di teatro cerca di sorvolare sui nodi posti dal dibattito». Michele Ciusa (M5S): «Voto no e non apprezzo la superficialità con cui agisce la Giunta mentre nessuno della maggioranza ha il coraggio di intervenire a difesa dell’assessore e del provvedimento».

Gianfranco Satta (Progressisti), ha annunciato voto contrario e ha fatto riferimento all’uso del sardo da parte dell’assessore Sanna per affermare: «Serve valorizzare la lingua sarda ma in un anno e mezzo l’assessore Sanna non ha contribuito a mettere in campo politiche per valorizzare la lingua sarda».

Piero Comandini (Pd) ha utilizzato una sottile ironia per dichiarare il voto contrario: «Quelli come l’assessore a Pirri li chiamiamo “artisti” perché sono bravi nel dare la stessa risposta q qualsiasi domanda, così l’assessore ha utilizzato nel suo intervento almeno 32 frasi alle quale si può fare ricorso in qualunque contesto ma da un assessore all’Urbanistica si pretende più dignità e qualcosa di più». Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau (Pd) ha dichiarato: «Votiamo contro perché la proposta di legge è inficiata da due falsi: l’interpretazione autentica e la dichiarata necessità di sbloccare la Sassari – Alghero e la Olbia – Arzachena quando i fatti dimostrano che non è così».

Voto contrario è stato annunciato dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus che ha criticato l’intervento dell’assessore («ci si aspettava qualche risposta e le poche arrivate sono sbagliate»). «Si è parlato di cose che non sono presenti nella proposta di legge – ha concluso Agus – e così sembra che questo provvedimento celi ben altri interessi». Niente sconti neppure dal consigliere Pd, Salvatore Corrias, che ha definito la proposta di legge “una incursione dei pirati dell’ultima ora nella fascia costiera e sui beni identitari”.  Contro Daniele Cocco (Leu): «L’assessore non ha risposto alle nostre domande e non ha chiarito perché vuole questa legge ma deve sapere che non barattiamo la tutela paesaggistica con niente». Walter Piscedda (Pd) ha avanzato una proposta di mediazione («cancellate i commi 1 e 2 se davvero volete il provvedimento per sbloccare le due strade») mentre Laura Caddeo (Progressisti) ha dichiarato il suo voto contrario stigmatizzando la mancata partecipazione al dibattito dei consiglieri della maggioranza («ai sardi avrebbe fatto piacere conoscere le ragioni dei differenti schieramenti»). Anche Diego Loi (Progressisti) ha annunciato il suo no («se gli appelli non sortiranno effetti le parole dell’assessore resteranno uno spot suggestivo senza risposte»), seguito da Giuseppe Meloni (Pd): «L’assessore scelga la lingua che preferisce purché dia le spiegazioni che deve all’Aula del perché di questo provvedimento».

Maria Laura Orrù (Progressisti) intervenendo sull’ordine dei lavori ha annunciato la presentazione di diversi ordini del giorno chiedendo di poterli illustrare immediatamente ma, dopo un breve scambio di vedute sui tempi di illustrazione, il presidente del Consiglio, dichiarato lo scrutinio del passaggio all’esame degli articoli 29 favorevoli, un astenuto e 20 no, constatata la presentazione di oltre mille emendamenti ha comunicato la convocazione della IV commissione alle 21.30 e dell’Aula in seduta notturna alle 23. (A.M.)

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato le decisioni della conferenza dei capigruppo. I lavori del Consiglio riprenderanno domattina (giovedì 2 luglio)  alle 11.00 e proseguiranno nel pomeriggio dalle 15.30 alle 24.00. La programmata riunione della commissione Sanità è stata rinviata a data da destinarsi, mentre la seduta congiunta della seconda e della quinta commissione, prevista per domani, è rinviata a venerdì. (Af)

Condividi: