Nota stampa della seduta n. 180

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 180 – Antimeridiana
Mercoledì 27 ottobre 2021

  1. 284 (Giagoni e più)” Disposizioni di carattere istituzionale finanziario e in materia di sviluppo economico e sociale”: approvati gli articoli 21, 24, 25, 26 e 27

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais e successivamente presieduta dal vice Giovanni Antonio Satta. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con l’art.21 (Modifiche alla legge regionale 31/98 e altre disposizioni in materia di organizzazione e personale del sistema Regione e degli altri organismi operanti nell’ambito regionale) della legge n.284 e gli emendamenti collegati.

Prima dell’avvio della discussione diversi consiglieri regionali hanno preso la parola sull’ordine dei lavori, per segnalare temi legati alla sanità.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha chiesto di incontrare appena possibile il presidente della Regione sulla situazione del servizio sanitario.

Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, ad integrazione di quanto detto da Cocco con riferimento soprattutto a Nuoro, ha comunicato che l’incontro urgente con il presidente della Regione, aperto ai Sindaci, è stato  già predisposto dal presidente della commissione Sanità.

Lo stesso presidente della commissione Mundula (Fdi) ha confermato che la commissione si riunirà il prossimo 3 novembre, in accordo con l’assessore e con la partecipazione di Ats, Anci, Cal e dei direttori dei distretti sul tema della medicina territoriale.

Il consigliere di Udc-Cambiamo Giorgio Oppi si è soffermato sul problema della sclerosi multipla, oggetto di interventi a favore delle strutture di Sassari e Cagliari, osservando però che altrettanta attenzione va assegnata al Brotzu di Cagliari (con 800 pazienti) e Nuoro (con circa 600). Per quanto riguarda le carenze del personale medico, ha concluso, si può attingere sia alle graduatorie aperte che ai concorsi.

Il consigliere della Lega Pierluigi Saiu ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla situazione di  Nuoro, oggi prima emergenza della Sardegna, che al di là delle proposte generiche di impegno necessita di un piano con soluzioni concrete, senza perdite di tempo.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha sostenuto che le dichiarazioni di Oppi dimostrano che siamo di fronte ad una crisi di sistema, perché i problemi di un territorio generano reazioni a catena su altre realtà. Il piano organico non c’è, ha lamentato, e non bastano gli emendamenti, per cui assumeremo a breve scadenza tutte le iniziative opportune per consentire al Consiglio di discutere a tutto campo della sanità.

Per il Pd il consigliere Piero Comandini, dopo essersi dichiarato d’accordo con Saiu per una discussione franca sulle questioni della sanità nuorese, ha evidenziato che i problemi riguardano tutta la Sardegna, è il momento di prendersi responsabilità politiche e devono farlo i partiti di maggioranza che guidano la sanità sarda.

I lavori del Consiglio sono stati poi sospeso dopo le interruzioni seguite all’intervento di Comandini.

Ha riassunto la presidenza dell’Assemblea il presidente Pais.

Elena Fancello del Psd’Az ha sollecitato la convocazione straordinaria del Consiglio ma il presidente l’ha interrotta, sollecitandola a formalizzare la proposta seguendo le procedure regolamentari.

Successivamente è iniziato l’esame dell’art.21 della legge 284 e l’Aula ha approvato il testo.

Per quanto riguarda gli emendamenti sono stati approvati il n.617 che introduce la dicitura “fino all’individuazione del nuovo direttore generale” ed il n. 552 con cui si sopprimono alcune parti della legge regionale 16/2011.-

Successivamente la seduta è stata sospesa.

Alla ripresa dei lavori è iniziato l’esame dell’art.24 (Modifiche alla legge regionale 22/2018 in materia di politica linguistica regionale).

Dopo una breve sospensione ha riassunto la presidenza dell’Assemblea il vice Giovanni Antonio Satta.

Avviando la discussione generale il consigliere del Pd Comandini ha sottolineato che l’articolo parla della legge 22 del 2018, una delle più discusse con l’apporto di tanti uomini di cultura, che ha portato ad un provvedimento condiviso, con riferimento a “quale” debba essere la lingua della Sardegna. Oggi si torna indietro rispetto a questa impostazione, ha protestato Comandini, riproponendo la vecchia divisione fra “lugudorese” e “campi danese”, ed è un errore, che lo stesso Psd’Az non ha mai commesso affermando sempre che la lingua sarda non è divisibile e deve rappresentare tutto il popolo sardo, e nello stesso tempo una offesa al lavoro fatto nella precedente legislatura e nei confronti di quanti pensano che il sardo sia molto di più. Il consigliere ha quindi rivolto un appello al Consiglio a non dividersi su un tema identitario come quello della lingua, cancellando l’articolo.

La seduta è stata quindi brevemente sospesa per consentire ai consiglieri di salutare il collega Massimo Zedda, che ha fatto ritorno in Aula dopo un incidente.

Ha riassunto la presidenza il presidente Pais.

Proseguendo la discussione dell’art.24 Laura Caddeo, dei Progressisti, ha affermato che Comandini ha ragione perché già in sede di discussione generale erano emerse forti perplessità per il mancato rispetto delle indicazioni della commissione competente e dello stesso assessore Biancareddu che si era impegnato allo stralcio di questo articolo. E’evidente che lo stralcio non c’è stato ed è un errore, ha aggiunto la Caddeo, perché sarebbe stato necessario approfondire il tema in commissione assieme agli esperti precedentemente consultati, mentre operare in questo modo non è altro che introdurre una modifica posticcia fatta in fretta dentro una legge di bilancio; chi sta fuori non capisce e riceve un messaggio contraddittorio, per cui occorre che la maggioranza rifletta.

Il presidente si è scusato con la consigliera Elena Fancello, se nei suoi confronti è apparso brusco,  ma mettendo al primo posto il dovere di richiamare tutti al rispetto del regolamento.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, alla luce considerazioni precedenti, ha comunicato l’intenzione della maggioranza di votare un emendamento soppressivo dell’articolo 24, per poi presentare un nuovo disegno di legge organico che consentirà tutti gli approfondimenti che il problema richiede.

Il consigliere del Pd Piero Comandini ha osservato che la semplice soppressione di due commi potrebbe determinare effetti negativi su altre parti del provvedimento, che invece vanno salvati per tutelare l’insegnamento della lingua sarda nelle scuole.

Il capogruppo sardista Franco Mula, definendo comprensibili le preoccupazioni espresse da Comandini, ha proposto il rinvio dell’emendamento a fine seduta, sentendo nel frattempo la struttura tecnica.

Il presidente ha ricordato che al secondo comma dell’art.20, già approvato dal Consiglio, vengono risolte le questioni sollevate, per cui si può procedere.

L’emendamento è stato respinto, determinando la decadenza di altre proposte collegate.

Subito dopo è iniziato l’esame dell’art.25 (Modifiche alla legge regionale n.12 del 2017 in materia di trasporto aereo). La norma è stata modificata dall’approvazione dell’emendamento n.604 che assegna un ruolo alle società di gestione degli aeroporti nelle iniziative di promozione e comunicazione finalizzate alla destagionalizzazione dei flussi turistici.

A seguire è stato approvato il testo.

Subito dopo è iniziato l’esame dell’art.26 (Modifiche alla legge regionale n.22 del 1994 in materia di mutamenti di destinazione degli usi civici).

Il consigliere del Pd Salvatore Corrias ha affermato che si tratta di un provvedimento di non poco conto perché dà seguito, fra l’altro, alla politica positiva dei Comuni che, assegnando in concessione parti del loro territorio all’agenzia Forestas, aprono la strada ad un migliore e più moderno utilizzo dei beni pubblici per realizzare opere ed interventi di interesse generale. L’esponente della minoranza ha dunque fatto riferimento ai contenuti dell’emendamento 138. (Af)

Il capogruppo del Psd’Az, Mula, ha definito l’emendamento 138 “pertinente” ed ha fatto riferimento alle esperienze che sul tema si sono vissute nel Comune di Orosei.

Il consigliere dei Progressisti, Loi, ha richiamato l’attenzione sull’emendamento 390 “perché recepisce previsioni della legge 108 e consente ai Comuni di gestire meglio i trasferimenti di uso civico e delle permute”. Mula (Psd’Az) ha precisato di aver ottenuto anche un conforto da parte degli uffici dell’assessorato competente circa l’opportunità delle modifiche proposte nel 138. Il capogruppo dei Progressiti, Agus, ha posto l’accento sulla recente approvazione in Parlamento delle nuove norme proprio in materia di usi civici e l’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, ha annunciato l’imminente definizione delle nuove linee guida in materia di usi civici, aggiornate con  nuove disposizioni. Il consigliere FdI, Piga, ha raccomandato, con riferimento ai contenuti dell’emendamento 138, la dovuta attenzione, per agevolare il rinnovo delle convenzioni tra i comuni e Forestas per la gestione dei cantieri forestali.

Alessandro Solinas (M5S) evidenziando la centralità degli usi civici per tante comunità della Sardegna e ha dichiarato “la presa d’atto dei chiarimenti forniti dell’assessora e dell’impegno per una nuova normativa”. Il consigliere Loi (Progressisti) ha annunciato il ritiro del 138 e dopo il parere favorevole espresso dall’assessora Murgia, il Consiglio ha approvato l’emendamento 138, presentato dalla minoranza (primo firmatario Ganau, Pd) che cancella dalla legge 12 del 14 marzo 1994, la seguente dicitura “Le amministrazioni comunali sono tenute a reinvestire le cifre trasferite ai sensi del presente comma nel miglioramento dei terreni concessi a questo fine”.

A seguire, via libera al testo dell’articolo 26 (Modifica alla legge regionale n. 12 del 1994 in materia di usi civici) e disco rosso invece all’emendamento 314.

Aperta la discussione sull’articolo 27 (Modifiche alla legge regionale n. 13 del 2010 in materia di pubblicazione di avvisi e disposizioni procedimentali) il relatore di maggioranza, Valerio De Giorgi (Misto), ha espresso parere contrario per tutti gli emendamenti soppressivi e si è rimesso alla volontà dell’Aula per tutte le altre proposte modificative. Conforme a quello del relatore il parere della Giunta e di seguito non sono stati approvati gli emendamenti 35=116=218 e 117. Posto in votazione il testo dell’articolo è stato approvato mentre gli aggiuntivi 398, 399 e 400 non hanno ottenuto il via libera.   

Aperta la discussione sull’articolo 28 (Modifiche alla legge regionale n. 24 del 2020 in materia di riforma del sistema sanitario) il relatore della maggioranza, Valerio De Giorgi (Misto) ha dichiarato parere contrario per tutti gli emendamenti soppressivi e si è rimesso all’Aula per tutti gli altri.

La consigliera 5 Stelle, Desirè Manca, intervenendo nella discussione generale ha incalzato la Giunta e la maggioranza sulla “mancata riforma sanitaria” varata nell’agosto 2020. «Oggi cercate di mettere una pezza – ha tuonato l’esponente del Movimento – ma la verità è che non riuscite a mettere in pratica la vostra riforma». La consigliera ha contestato duramente l’istituenda Ares e la cosiddetta gestione regionale sanitaria liquidatoria “per chiudere le partite della Ats”. «Ancora un altro ente, è la quattordicesima Asl e ancora costi in carico ai cittadini sardi, questa volta per almeno due milioni di euro annui». Dopo aver sommariamente elencato i tanti disagi degli utenti e le grandi difficoltà che la sanità sarda attraversa, l’esponente della minoranza ha replicato all’appello all’unità lanciato dal consigliere della Lega, Saiu, sulla drammatica situazione in cui versa la sanità nel nuorese. «Spetta a voi – ha dichiarato l’onorevole Desirè Manca – trovare le soluzioni, perché da tre anni voi governate la sanità sarda e mai avete ascoltato e vi siete confrontati sulle proposte che abbiamo avanzato per migliorare il sistema e la gestione della sanità in Sardegna».

«Non c’è la quattordicesima azienda sanitaria, non ci sono i due milioni di euro per l’ente liquidatore – ha affermato il leader Udc, Giogio Oppi – esiste l’Ares e deve fare il suo lavoro». L’esponente del centrodestra ha quindi fatto riferimento all’emendamento presentato dalla maggioranza (il 530) che rivisita il testo originario ed in particolare fissa in tre anni la durata della gestione liquidatoria delle partite Ats.

La consigliera del Pd, Rossella Pinna, ha definito l’articolo 28 come “l’articolo dei ripensamenti e dei pentimenti” ed ha criticato duramente la chiusura del dipartimento di psicologia di cure primarie: «Nonostante la delibera del 31 agosto che conferma l’istituzione sperimentale del dipartimento». «Nessuno – ha proseguito l’esponente dei democratici – sembra rendersi conto di quanto la pandemia abbia aperto una voragine nella psiche di molte persone e di quanto sia grande il bisogno di salute mentale». Nella parte finale del suo intervento, la consigliera democrat, ha fatto riferimento alle difficoltà dell’ospedale di San Gavino («temo che vivrà la stessa sorte di quello di Nuoro») ed ha replicato alla maggioranza: «Affermare che lo sfascio è colpa di chi vi ha preceduto al governo, è ingiusto e ingeneroso, perché la verità è che non riusciti ad applicare la riforma che vi siete approvati».

«Nell’agosto del 2020 – ha attaccato il capogruppo Progressisti, Agus – mentre il mondo si preparava ad affrontare la terza ondata Covid, in Sardegna il centrodestra pensava a smontare e rimontare le Asl». «Come già accaduto altre volte – ha insistito l’esponente del centrosinistra – vi siete occupati dei contenitori (le Asl) piuttosto che dei contenuti (la salute e i servizi) e il punto non è aver fatto una riforma brutta ma peggio, non avete fatto nessuna riforma, infatti l’Ats è morta ma le Asl non sono nate». Agus ha concluso auspicando una serie di interventi immediati “perché i pezzi più fragili come la sanità territoriale e gli ospedali dei territori incominciano a cadere in pezzi».

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’intervento del capogruppo Pd, Gianfranco Ganau, che ha ricordato le denunce fatte nel corso della varo della legge 24 “dinanzi a evidenti forzature che hanno poi portato all’impugnativa del Governo”. «Oggi – ha affermato l’esponente della minoranza – provate a mettere rimedio agli errori fatti e ricordo che se si fosse dato attuazione alla rete ospedaliera approvata nella scorsa legislatura nessun ospedale rischierebbe la chiusura». Critiche anche riguardo alla cosiddetta rete territoriale: «Siamo in attesa di conoscere il piano e mi auguro che non sia fondata sulla edilizia sanitaria senza alcuna logica sul funzionamento». Ganau ha concluso contestando l’abolizione delle cure psicologiche primarie. (A.M.)

Maria Laura Orrù, dei Progressisti, ha ripreso le argomentazioni dei colleghi di minoranza, aggiungendo che durante la riforma sanitaria di un anno e mezzo fa era stato fatto un piccolo passo avanti sulle cure primarie le quali, dopo la pandemia, vanno semmai rafforzate e non cancellate come fa la proposta in discussione. Occorre riflettere a fondo su una materia così delicata, ha auspicato, perché alla cure primarie vanno collegate le azioni contro la violenza sulle donne e quelle per alleviare il disagio delle famiglie e dei minori.

Il consigliere della Lega Pierluigi Saiu ha sollecitato l’attenzione dell’Aula perché si parla di sanità, della vera grande emergenza della Sardegna, di una controriforma che supera l’impostazione precedente accentrata sull’Ats che ha messo in ginocchio la sanità nuorese e sarda. Tuttavia, ha proseguito, è indubbio che la prima emergenza è quella di Nuoro, non paragonabile alle altre, e ciò deve essere riconosciuto da tutti; se il Consiglio vuole davvero occuparsi di Sanità ha il dovere di occuparsi di Nuoro e dire cosa vuole fare, recuperando vent’anni di “malasanità”, anziché andare in piazza come fa chi ha avuto gravissime responsabilità, per aver costruito sacche di consenso o messo in piedi “bancomat” elettorali. Ci vuole al più presto un piano di emergenza condiviso, ha detto infine, con obiettivi precisi e scadenze certe, accogliendo tutte le buone idee che potranno essere messe in campo.

Al termine di quest’ultimo intervento il presidente ha sospeso la seduta, riconvocando il Consiglio per le ore 16.00. (Af)

 

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