Nota stampa della seduta n. 167

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 167 – Antimeridiana
Mercoledì 11 agosto 2021

Nota Aula

Seduta n.167 – dell’11 agosto 2021 Antimeridiana

 

Approvato il DL 280/A “Assestamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2021 e del bilancio pluriennale 2021/2023 alle disposizioni del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), e successive modifiche ed integrazioni e disposizioni varie”

 

Cagliari 11 agosto 2021 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. All’ordine del giorno il disegno di legge della Giunta regionale sull’assestamento di bilancio 2021. Dopo le formalità di rito, il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza: il presidente della commissione “Bilancio” Valerio De Giorgi. «Il testo licenziato dalla Commissione è composto di 8 articoli e 13 allegati – ha detto De Giorgi – pur riducendo il disavanzo di amministrazione, non reca nuove autorizzazioni di spesa, né rifinanziamenti, riduzioni o rimodulazioni di precedenti interventi. È unicamente un testo tecnico che rimette a posto le previsioni di entrata e di spesa del bilancio regionale».

Il relatore di maggioranza ha poi proseguito sottolineando alcuni elementi di novità rispetto agli anni scorsi: «Dal punto di visto procedurale – ha affermato De Giorgi –  l’assestamento viene sottoposto all’approvazione legislativa prima che sia terminato il giudizio di parificazione del rendiconto 2020 da parte della Corte dei Conti e approvata la successiva legge da parte del Consiglio. La trasmissione anticipata è stata possibile in virtù del decreto legislativo n. 118 del 2011 il quale, a decorrere dall’anno 2021, dispone che le regioni approvino la legge di assestamento di bilancio anche sulla base delle risultanze del rendiconto dell’esercizio precedente approvate dall’esecutivo, fermo restando l’obbligo di apportare le eventuali variazioni di bilancio che si dovessero rendere necessarie».

De Giorgi ha poi elencato i numeri del provvedimento: «Vengono rideterminati l’ammontare e la copertura finanziaria del disavanzo di amministrazione il quale passa da 534 milioni di euro del 2019 a circa 200 milioni, di cui 12 milioni derivanti da debito autorizzato e non contratto ed euro 188 milioni da costituzione del fondo anticipazioni di liquidità. In dettaglio, la chiusura dell’esercizio 2020 consegna il ripiano totale della quota di disavanzo derivante sia dal riaccertamento straordinario dei residui (euro 130.626.818,06) sia dalle perdite pregresse del sistema sanitario regionale per ammortamenti non sterilizzati (euro 61.069.203,35), nonché l’abbattimento del disavanzo derivante da debito autorizzato e non contratto per euro 135.274.112,92. Il risultato positivo di gestione ha permesso, inoltre, di dare copertura finanziaria per euro 81 milioni al minor gettito IVA 2021, entrata sovrastimata in quanto calcolata sulla base di previsioni ottimistiche sulla ripresa economica».

Il presidente Pais ha quindi dato la parola al consigliere dei Progressisti Massimo Zedda: «Mi sarei aspettato dal relatore di maggioranza almeno un ringraziamento per la disponibilità delle opposizioni che hanno deciso di far approdare questo documento in aula con la procedura d’urgenza – ha detto Zedda – ma ormai siamo alla pre-politica, la politica non esiste più». Secondo il consigliere d’opposizione, il documento in discussione non contiene elementi di interesse: «L’approvazione dell’assestamento di bilancio in anticipo rispetto agli obbligo di legge lascerebbe immaginare una maggiore velocità nella spesa. Non sarà così – ha detto Zedda – la speranza del collega Diego Loi, sindaco di Santulussurgiu, di ricevere le risorse promesse dal presidente Solinas per le popolazioni colpite dagli incendi del Montiferru è svanita. Oggi si vara solo un provvedimento tecnico: verifichiamo semplicemente lo stato dell’arte dei conti pubblici».

Dubbi da parte dell’esponente dei Progressisti anche sulla presentazione del provvedimento omnibus annunciato dalla maggioranza per far fronte alle emergenze: «Aspettiamo il documento ma sappiamo già che non servirà a nulla. Non sono ancora arrivati i fondi per gli incendi di due anni fa. E’ tale la pochezza nell’elaborazione delle leggi che le risorse non possono essere spese. Avviene lo stesso nella sanità, ormai al tracollo. L’emergenza Covid è fuori controllo: sono saltate le verifiche preventive, il sistema dei tracciamenti non funziona, le liste d’attesa si allungano. tra qualche mese il presidente della Regione dirà che per sbloccare le liste d’attesa occorrerà esternalizzare i servizi. La verità è che il sistema pubblico è stato mandato all’aria scientemente».

Critico anche Roberto Li Gioi (M5S): «L’assestamento tecnico è l’ennesimo fallimento della maggioranza. Assistiamo a sedute del Consiglio sospese e rinviate sine die, a trappole e sgambetti nel centrodestra tra la Lega e  Fratelli d’Italia, con questi ultimi decisi a sfruttare il voto segreto per guadagnare consenso – ha affermato Li Gioi – per non parlare della formazione di una nuova coalizione di centro, nata per contrastare l’avanzata numerica del Psd’Az, ormai partito pigliatutto».

Il consigliere dei Cinque Stelle ha poi proseguito con l’elenco delle cose che non vanno: i ritardi nelle nomine nelle agenzie e negli enti regionali, lo stallo nei lavori delle commissioni consiliari, la «pantomima della Commissione Sanità dove un presidente passato per tre partiti non sa ora in quale poltrona sedersi». Per Li Gioi, l’assestamento è un atto dovuto che smaschera definitivamente «la vostra pochezza. Lo stanziamento da 20 milioni per il Montiferru può attendere».

Senza appello anche il giudizio di Alessandro Solinas (M5S): «A causa della vostra litigiosità ci troviamo a votare un provvedimento tecnico mentre ci sarebbero da affrontare numerose emergenze – ha rimarcato Solinas – l’incendio del Montiferru ha causato la distruzione di migliaia di ettari, cancellato aziende e terreni agricoli. La maggioranza che governa la Sardegna aveva preso l’impegno per l’erogazione di ristori immediati a favore di chi ha subito danni. Il presidente della Regione ha fatto una promessa solenne. Questo oggi non accade. Mi aspetto che stasera ci venga proposto un provvedimento ad hoc».

Secondo il consigliere pentastellato ciò che occorre evitare è che dietro alle norme per erogare i ristori si nascondano altre manovre per elargizioni ingiustificate: «Da mesi vi chiediamo di portare in aula un bilancio politico, non lo avete fatto – ha detto Solinas – ieri eravamo nel Montiferru insieme al Ministro Patuanelli ad ascoltare i bisogni delle persone. Voi li state ascoltando o state facendo finta di farlo? Vi invito a dare risposte a quelle popolazioni, finora non lo avete fatto».

Antonio Più (Progressisti) ha invitato la maggioranza ad avviare un confronto serio con l’opposizione: «La discussione di oggi serve per parlare con il presidente e chiedere che a settembre il documento omnibus contenga delle azioni in cui la politica possa avere voce. Spendere da settembre a dicembre sarà molto difficile. I ritardi sono colpa vostra, la causa è la litigiosità della vostra maggioranza. Non siete riusciti a fare sintesi rispetto alle richieste dei comuni e dei cittadini sardi. Se non vi chiarite le idee a settembre non si potrà far nulla. Convocate le opposizioni, c’è bisogno di fare una sintesi e trovare una soluzione unitaria». (Psp)

E’ quindi intervenuta la consigliera del M5S Desirè Manca, che ha espresso il suo disappunto per la poca attenzione manifestata nei confronti degli interventi della minoranza da parte dei consiglieri, da parte della Giunta e, evidenziando, l’assenza del presidente della Regione. “Il presidente avrà altro da fare”, ha detto, aggiungendo che si sta esaminando un mero atto tecnico che non sblocca niente e non cambia la vita dei sardi. “Ma questa è la prassi degli ultimi 2 anni e mezzo di questa maggioranza”. Manca ha ricordato che ci sono settori che attendono risposte: dalla sanità ai trasporti, dalle aziende alle comunità colpite dagli incendi.  La consigliera ha poi accusato la Giunta di fare promesse che poi non mantiene e rivolgendosi alla vice presidente della Regione Alessandra Zedda, le ha ricordato che aveva promesso che nel giro di 10 giorni al massimo sarebbe arrivato un provvedimento di sostegno alle categorie colpite dall’emergenza Covid, che non avevano ricevuto sostegno e, invece, i ristori non sono arrivati. “Continuate a litigare tra di voi per le poltrone”, ha aggiunto, non state lavorando per i sardi. Sugli incendi, Manca ha ricordato i titoli sui giornali dopo le dichiarazioni del Presidente: 20 milioni di euro per i gravissimi danni. Ma oggi la maggioranza, che non ha trovato l’accordo, ha continuato, non ha portato il provvedimento annunciato. Tutto rimandato a settembre, ha detto fortemente critica, dopo le ferie. “Non ve ne frega niente”, ha concluso, “Avete il coraggio di negare 20 milioni di euro a persone che hanno perso tutti. La gente sta morendo di fame”. “Sapete solo promettere”, ha ribadito Manca.

Il vice presidente della commissione Riforme, Diego Loi (Progressisti), ha preso atto della decisione della maggioranza di non portare il provvedimento per il sostegno alle comunità colpite dagli incendi, ma ha anche ricordato che sette giorni fa, nella riunione di Cuglieri, la Regione aveva detto che avrebbe dato una risposta importante subito. Loi ha affermato, come sindaco di uno dei comuni più colpiti dalla devastazione del fuoco, che aveva apprezzato la volontà della Giunta di intervenire subito e si era speso, in prima persona, con la sua comunità affermando che questa volta la Regione sarebbe stata al fianco delle comunità ferite. Loi ha detto di non voler fare polemica e ha chiesto quando la Giunta darà risposte alle comunità colpite dalla calamità. Il consigliere ha anche ribadito che hanno bisogno di interventi e sostegni rapidi. Non è solo una questione materiale, ha continuato, ma un segnale di attenzione e sostegno per chi ha perso tutto o chi ha subito gravi danni. “A chi mi chiederà notizie dirò che oggi non c’è alcun provvedimento e che non so quando arriverà”. E riferendosi a Giunta e maggioranza ha detto “dovrete dirlo voi alle comunità ferite dalla calamità degli incendi che a qualche giorno da ferragosto il Consiglio regionale non sta dando le risposte che aveva promesso”. E ha aggiunto che è una grave sconfitta per le istituzioni.

Giovanni Satta (Psd’Az) ha affermato di sentirsi offeso dagli interventi della collega del Movimento 5 Stelle, e ha ricordato che mentre il Governo pentastellato dava 700 euro alle aziende colpite dal covid, la Regione ne erogava 7mila e altri ne arriveranno.  Satta ha anche evidenziato che dopo l’alluvione di Bitti i fondi promessi sono arrivati ma ancora non sono stati programmati. E si è soffermato proprio su questo punto, affermando che i fondi vanno erogati nel minor tempo possibile, ma è necessaria anche la programmazione da parte dei comuni.  “Questa urgenza di darli oggi non c’è”, ha detto Satta, ricordando che se non viene fatta la programmazione i fondi non possono essere spesi. Il consigliere ha affermato, inoltre, di aver visitato i territori devastati dal fuoco e di avere ben chiara la gravità della situazione, ma ha esortato i colleghi della minoranza a non essere ipocriti.

Giuseppe Meloni (Pd) ha affermato che era chiaro già dalla scorsa settimana che sarebbe andata così e che la maggioranza l’avrebbe dovuto spiegarlo al Presidente per evitare che facesse promesse alle comunità colpite dagli incendi. Il consigliere della minoranza ha poi parlato del testo in esame, evidenziando che si parla di taglio del disavanzo, ma che purtroppo è stato causato dall’emergenza Covid e dall’inefficienza di molti assessorati che non spendono le risorse. Meloni si è soffermato sulla crisi del settore della sanità, in particolare di quella gallurese, affermando che la maggioranza ha il cattivo gusto di affidarsi alla roulette russa anche per i trasporti, il rischio idrogeologico, e la sanità. In particolare ha ricordato che due mesi fa la conferenza dei sindaci della Gallura aveva dichiarato lo stato di emergenza e che l’assessore aveva promesso l’arrivo di otto anestesisti. “Dopo 51 giorni non ne è arrivato neanche uno”, ha detto, sottolineando i gravi problemi dei pronto soccorso e del 118. Una situazione disastrosa, ha detto, anche a causa dell’enorme afflusso turistico. “Stiamo aspettando il morto per intervenire?”, ha chiesto, “Le promesse vanno mantenute perché stiamo parlando della vita delle persone”.

Il presidente Pais ha sospeso la seduta per qualche minuto. Alla ripresa dei lavori Meloni ha affermato che la minoranza è disponibile a collaborare se vede un atteggiamento serio. “Cercate di cambiare nell’interesse vostro e dell’intera Sardegna”, ha concluso.

Per Piero Comandini (Pd) la maggioranza non riesce a fare niente di buono per la Sardegna, nonostante la minoranza cerchi di collaborare. Per il consigliere quello in esame è un assestamento di bilancio non tecnico, ma politico che evidenzia quanto la maggioranza sia distante dai problemi della Sardegna. Comandini si è detto d’accordo con il collega Meloni sulla grave situazione in cui versa il sistema sanitario sardo e con i colleghi che si sono espressi a sostegno delle comunità colpite dagli  incendi. Per Comandini, nonostante gli aiuti arrivati dal governo Draghi, che ha consentito di anticipare l’esame dell’assestamento di bilancio, “siamo all’11 agosto e non sono state rispettate promesse sui ristori”. Portate in aula un provvedimento in un momento in cui non si può fare programmazione, vista anche la chiusura degli uffici della Regione per le prossime settimane annunciata dall’assessora Satta. Puntate, ha proseguito, soltanto ai titoli sui giornali. Comandini ha fortemente criticato la scelta politica di non aver speso nel 2020, l’anno più povero per la Sardegna, oltre 333 milioni di euro che si sarebbero potuti mettere in circolo. Avete deciso di risparmiare, ha continuato, ricordando che le grandi economie quando sono in crisi, fanno debiti e non risparmiano. Per Comandini la maggioranza ha una grande responsabilità: state continuando a deludere le aspettative dei sardi. E, ha aggiunto: “Scommetto che a settembre vi troverete in queste condizioni: avete i soldi e non riuscite a programmare”. Comandini ha ricordato che i sardi si stanno rendendo conto che la fiducia data a questa maggioranza è stata tradita e ha annunciato che la sua sarà una bocciatura politica del provvedimento. 

Michele Ciusa (capogruppo del M5S) ha accusato la maggioranza di non essere stata in grado di formulare una proposta. E ha ricordato che la Sardegna vive uno dei periodi più difficili mai visti, accentuata dalla pandemia, oltre che dalla gravità dei danni causati dagli incendi. “Quello dell’Oristanese – ha detto – ci ha fatto capire quanto sia importante programmare e spendere le risorse”. Le aziende distrutte attendono risposte, ha continuato Ciusa, affermando che speravano di poter approvare oggi il provvedimento sui ristori alle comunità colpite dagli incendi per consentire, così, di velocizzare l’iter dell’erogazione. Per Ciusa un solo giorno di ritardo va a gravare su situazioni già tragiche. Il capogruppo ha ricordato che la maggioranza ha speso tempo per approvare una riforma che non dà risposte ai cittadini e ha chiesto come sia possibile che dall’inizio dell’anno la maggioranza non sia riuscita a proporre una manovra finanziare da esaminare nelle Commissioni. Ciusa ha ribadito che il testo non c’è, come appurato durante la Conferenza dei capigruppo. Il capogruppo ha poi ribadito la grave crisi che vive la sanità sarda, con la carenza di medici che non fa più notizia, e con le liste d’attesa che continuano ad allungarsi. Per il consigliere pentastellato la maggioranza sta tenendo in ostaggio i sardi per i suoi giochi e i sardi non lo dimenticheranno. (eln)

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha affermato di aver deciso di parlare solo dopo aver sentito alcuni interventi dell’opposizione, con toni sprezzanti e improbabili analisi elettorali fatte da partiti che stanno sparendo. Respingiamo queste campagne denigratorie, ha proseguito Mula, e preferiamo concentrarci sul lavoro e sulle risposte che aspettano le nostre comunità, a cominciare da quelle colpite dagli incendi, per continuare con le tante imprese colpite dalla pandemia, che non sono state aiutate in questa fase solo perché alcuni esponenti dell’opposizione hanno rifiutato di seguire questa strada. Dopo un riferimento alla sanità, che secondo Mula risente ancora di una pesante eredità del passato, il capogruppo sardista ha auspicato che anche il Governo centrale sostenga le comunità sarde colpite dagli incendi perché oltre alla solidarietà non si vede molto altro; su questo, casomai, dovrebbero adoperarsi tutti gli esponenti di forze politiche che siedono in Consiglio regionale.

Successivamente ha preso la parola l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino. Anche l’esponente della Giunta ha confessato di esser rimasto a lungo incerto sull’intervento, decidendo alla fine di farlo per una questione di coscienza. Le parole sulle vacanze, ha detto in apertura, le ritengo personalmente offensive perché sono uno che ci mette sempre la faccia e quando sbaglia chiede scusa; respingo radicalmente un dibattito che si piega al qualunquismo e butta fango su tutta la politica. Preferisco sempre, ha chiarito l’esponente della Giunta, un confronto anche duro ma sui contenuti. Sul merito del provvedimento riferito in particolare alla sanità, Fasolino ha sottolineato che è stato azzerato il debito senza tagliare la spesa, anzi incrementandola di 100 milioni l’anno. In generale, ha proseguito, è vero che durante la pandemia alcuni assessorati hanno registrato un rallentamento dell’attività ma, proprio per questo, ora si può lavorare in prospettiva. E’ significativo inoltre, ha aggiunto, che l’assestamento di bilancio sia stato fatto prima della parifica, accogliendo una nostra proposta approvata dalla conferenza della Regioni e poi confermata dal Governo Draghi, se avessimo scelto un’altra tempistica avremmo avuto 150 milioni in meno e, quanto ai ristori, se arrivassero entro 30 giorni sarebbero comunque immediati e certamente più rapidi di quelli del Governo nazionale. In conclusione, l’assessore ha rivolto al Consiglio un appello a ritrovare la buona politica, quella fondata su argomenti che interessano davvero ai sardi.

Subito dopo il presidente ha messo in votazione il passaggio della legge all’esame degli articoli, che il Consiglio ha approvato e, a seguire, è iniziata la discussione dell’art.1.

Il capogruppo di Fdi Francesco Mura, rivolto ai consiglieri del M5S, ha ricordato che i sondaggi parlano chiaro ma ciò non significa privilegiare interessi di partito quanto prendere atto di una tendenza che vede Fdi staccare nettamente il M5S che, in questi anni, è andato al governo con tutti. Mura ha poi rimproverato al collega Diego Loi un atteggiamento incoerente, dovuto probabilmente all’intenzione di consolidare la sua identità politica speculando alle spalle della sua gente ma la verità è un’altra: gli investimenti della Regione per il Montiferru sono stati tempestivi e se non si è potuto stanziare subito i 20 milioni per le necessità più urgenti è stato solo perché la minoranza si è opposta. Torniamo quindi al clima del “giorno dopo” gli incendi, ha esortato Mura, e pensiamo piuttosto a premere sul Governo perché faccia la sua parte, dato che finora ha detto che c’è ma non si vede.

Per il Pd il consigliere Cesare Moriconi ha ripreso il concetto di dare priorità alla buona politica, perché è sbagliato riferirsi ai sondaggi ed accusare la minoranza di aver frenato sui ristori, anche perché c’era una nostra proposta che prevedeva proprio lo “stralcio” della parte riservata agli interventi sul sistema economico. L’assestamento di bilancio, come ogni provvedimento finanziario, è per Moriconi un fatto squisitamente politico ed è corretto che si dovrebbe sempre spendere e riscuotere quanto si ha a disposizione. Di questi temi, ha osservato lpesponente del Pd, avremmo dovuto discutere molto prima, e questa sarebbe stata davvero una scelta di “buona politica”; è auspicabile dunque che si arrivi in Aula con provvedimenti ben definiti, in modo da rendere ancora più efficaci gli interventi a sostegno delle imprese.

Il consigliere Diego Loi, dei Progressisti, ha respinto le accuse che gli sono state rivolte, perché ho sempre parlato con libertà rispettando tutte le opinioni senza mai superare i confini, perciò non capisco gli obiettivi di chi mi rimprovera volontà speculative o strumentalizzazioni politiche. Il vero problema, ha sostenuto, è che i Comuni hanno bisogno di riferimenti istituzionali ed impegni concreti; è vero che il varo di un provvedimento a Ferragosto non avrebbe cambiato niente ma è altrettanto vero che bisogna avere le idee chiare, i Comuni le hanno ma non si può dire altrettanto della Regione.

Rossella Pinna, del Pd, è tornata sulla polemica politica perché, a suo avviso, certe espressioni usate dalla maggioranza nel dibattito non possono certo classificate come “buona politica”, anzi hanno trasformato l’Aula in una “arena” da campagna elettorale. La situazione è drammatica e la Sardegna vive sotto molti aspetti una grande sofferenza, ha ricordato e, di fronte a tutto questo, riferirsi ai sondaggi ed accusare il Sindaco Loi, appare quanto mai fuori luogo.

Desirè Manca, del M5S, dopo aver premesso che sempre più spesso la verità fa fatica a farsi strada nel Consiglio regionale, ha dichiarato che, se dipendesse da lei (e senza alcun egoismo di partito), sarebbe giusto mandare tutti a casa nell’interesse dei sardi, perché la Regione ha un governo che non governa. Mura sbaglia ad attaccare un collega del suo stesso territorio, ha ribattuto, con il quale si può essere in disaccordo ma non è certo uno speculatore. Stilo l’assessore Fasolino e so che è una persona che lavora, ha continuato la Manca, però 2 mesi fa l’assessore Alessandra Zedda aveva fatto promesse sul sostegno alle imprese che poi non sono state mantenute, questa è la verità.

Il consigliere Pierluigi Saiu, della Lega, ha lamentato l’incapacità del Consiglio di impegnarsi in un dibattito “alto”. Molti interventi, ha detto, hanno mortificato la dignità dell’Assemblea privilegiando temi da campagna elettorale, a partire da quelli sulla sanità, come se il centro-sinistra non fosse stato artefice della peggiore riforma della storia dell’autonomia. Ed altri, ha aggiunto riferendosi al M5S, non hanno trovato di meglio che rifugiarsi nella retorica contro le poltrone, restando peraltro ben attaccati alle proprie. Quanto agli aiuti destinati alle aziende, per Saiu è stato colpevole dimenticare che la Sardegna è stata ed è la prima Regione d’Italia ad aver investito di più a favore del mondo produttivi messo in crisi dalla pandemia. Recuperiamo la capacità di lavorare bene, insieme, per il bene della Sardegna, è stato l’appello di Saiu, proprio partendo da quanto abbiamo programmato per il Montiferru, facendo meno polemiche e concentrandoci sui fatti.

Massimo Zedda, esponente dei Progressisti, ha ricordato che “la verità non ha complessi” e, riprendendo il tema della sanità, ha citato le significative esperienze di governo del centro destra per concludere che, pur prendendo le distanze anche dalla riforma fatta a suo tempo dal centro-sinistra, è impossibile nascondere le responsabilità di vent’anni. Detto questo, ha aggiunto, adesso il punto è stabilire se la situazione sia migliorata e se si siano fatti passi in avanti e la risposta è negativa: in sanità le procedure di spesa sono caratterizzate dal massimo ribasso, si stanno aprendo nuovi reparti Covid, non ci sono controlli anti-pandemia per cui fra un po’ richiuderemo tutto, i problemi dei trasporti e dell’agricoltori sono enormi come prima. La maggioranza, ha detto in conclusione, dovrebbe governare senza riferirsi al passato.

Il consigliere del Pd Piero Comandini, dopo aver riconosciuto che procedere a variazioni di spesa in questa parte dell’anno significa poter effettivamente spendere le risorse disponibili, ha rinnovato le sue critiche al provvedimento. Le scelte sul disavanzo, ha commentato, segnano la differenza profonda di visione fra “noi e voi”; noi avremmo preferito destinare i 300 milioni disponibili per fare tante cose, voi avete ripiegato su aggiustamenti tecnici. Avete vinto le elezioni, ha ricordato Comandini, e non avete scuse, dovete governare. Se poi, ha concluso, in qualche parte dell’amministrazione regionale c’è ancora qualcuno che abbiamo nominato noi, peggio per voi che, pur avendo tutti gli strumenti, non l’avete sostituito. (Af)

 Dopo l’intervento dell’on. Comandini l’Aula ha approvato l’articolo 1.

Sull’articolo 2 l’on. Massimo Zedda (Progressisti) ha detto: “La situazione della Sardegna è drammatica perché una volta chiusi gli uffici pubblici e gli esercizi commerciali il nostro sistema produttivo si è fermato. E si è fermato perché è tutto nel terziario e nei servizi. Quindi, o ci si attrezza oggi per correggere questa situazione o noi non ci risolleveremo”.

Approvati gli articoli 2, 3, 4, 5 e 6.

Approvato poi anche l’articolo 6 bis, il 7.

 Approvato il disegno di legge 280 con 28 favorevoli e 15 contrari.

Il presidente Pais ha tolto la seduta e ha comunicato che il Consiglio sarà convocato a domicilio. (C.C.)

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