Nota stampa della seduta n. 164

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 164 – Pomeridiana
Mercoledì 28 luglio 2021

Nota Aula

Seduta n.164 – del 28 luglio 2021 Pomeridiana

 

Discussione della mozione n.465 (Moriconi e più) sulla crisi economica e salvataggio delle imprese.

Discussione della mozione n.229 ( Desirè Manca e più) sula necessità di un sostegno alle famiglie indigenti per il pagamento dei canoni di locazione.

Approvate le mozioni n.493, 494 e 495 in materia di referendum sulla Giustizia

 Cagliari 28 luglio 2021 – L’Aula si è aperta nel pomeriggio con l’illustrazione della mozione 465 (a firma di Moriconi e più) “sulla crisi finanziaria della Sardegna e sulla necessità di un piano di salvataggio delle imprese”.

L’on. Moriconi (Pd) ha detto: «Passiamo da un’emergenza all’altra in quest’Aula ma dopo ogni emergenza è sempre la stessa storia, fatta di promesse spesso disattese, di ordini del giorno e di rabbia. Mai una azione di vero rilancio dell’economia sarda. Sono trascorsi ben tre mesi dalla data di presentazione di questo mozione ed è evidente che la attuale maggioranza non l’abbia ritenuta urgente. In Sardegna il 96 per cento è rappresentato da piccole imprese, che sono poi le più colpite dalla crisi derivante dalla pandemia. Lo dice il rapporto Istat e la lettura di questi dati dice che la Sardegna e la Calabria sono le regioni con maggiore fragilità economica dell’Italia, anche per mancanza di liquidità e difficoltà a pianificare strategie di reazione. Dunque, è estremamente urgente analizzare la crisi e come le imprese sarde stiano reagendo e quali provvedimenti adottare per sostenere le piccole e medie imprese sarde, ormai praticamente tutte a rischio di insolvenza». L’oratore ha concluso: «La Giunta deve prevedere nel piano di salvataggio che proponiamo anche i prestiti di onore verso giovani professionisti e artigiani, al fine di mantenere in esercizio le attività a rischio, garantendo così la coesione sociale».

Per i Progressisti ha preso la parola l’on. Massimo Zedda, che si è ricollegato all’intervento dell’onorevole Moriconi: «Nella misura 8.3 del Psr sono previste una serie di azioni finalizzate alla pulizia dei boschi ma questi 400 progetti attendono da tre anni di essere valutati e finanziati. Quante di queste 400 domande arrivano dal Montiferru? Sarebbe molto interessante scoprirlo e non sapremo mai, se fossero state approvate, quanto parte dei roghi si sarebbe evitata. A nulla serve approvare finanziarie o leggi di stabilità se poi i denari non vengono davvero erogati».

Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, ha ricordato i dati del rapporto Istat 2021 e ha detto: «Noi riproponiamo un metodo di lavoro e cioè ridistribuire le risorse ai settori che ne hanno più bisogno, secondo priorità e analisi. Ed è indecente che in una situazione come questa si proceda ad assegnare i denari con i click day, cioè a chi fa prima con il computer. Al tempo stesso serve un efficientamento del sistema burocratico, perché in una situazione di emergenza non è possibile che si spendano i soldi. Come si può chiedere di prestare una fideiussione a chi chiede i soldi per non chiudere l’attività?».

Ha preso poi la parola l’on. Li Gioi (Cinque stelle) che ha detto: «La mozione dell’onorevole Moriconi dovrebbe essere presa come una stella cometa visto che la Sardegna è agli ultimi posti. I preziosi suggerimenti di questa mozione dovrebbero essere considerati sul serio».

Il presidente Pais ha dato la parola all’assessore Fasolino, con delega alla Programmazione e bilancio. «Questa mozione  è apprezzabile – ha detto Fasolino – noi stiamo lavorando al meglio per l’economia sarda e abbiamo la coscienza a posto nel senso che abbiamo fatto il massimo. Sappiamo che non tutti possono ritenersi soddisfatti e sono io il primo a ritenere che questo click day non vada bene. Prima o poi bisognerà che le imprese che in questi mesi si sono indebitate inizino a restituire i denari. Tutti pensavamo che la pandemia sarebbe finita nel 2020 e invece siamo nel 2021 avanzato e ancora l’economia non si è ripresa. Con i dati dell’Istat dobbiamo dunque capire come affrontare le difficoltà economiche della società sarda. Abbiamo bisogno di miliardi e non possiamo procedere da soli». (C.C)

In sede di replica il consigliere del Pd, Cesare Moriconi ha espresso apprezzamento per la discussione in Consiglio e per  il contributo offerto al dibattito dall’assessore. L’esponente della minoranza ha quindi sintetizzato lo scopo del documento che è quello di rafforzare una serie di soluzioni utili per la ripresa in Sardegna e sostenere unitariamente il confronto con il Governo. «Un piano – ha concluso Moriconi – che deve essere predisposto dalla Giunta regionale e perfezionato nella commissione consiliare con il confronto con il mondo del lavoro e delle imprese».

Il presidente del Consiglio ha quindi accordato, su richiesta del capogruppo Franco Mula (Psd’Az), una breve sospensione dei lavori per la predisposizione di un ordine del giorno condiviso. Alla ripresa, il capogruppo del Partito sardo ha annunciato un accordo perché il documento sia presentato e votato nella prima riunione utile del Consiglio regionale.

La consigliera del Movimento 5 Stelle, Desirè Manca, ha quindi illustrato la mozione n. 229 “sulla necessità di concedere un concreto sostegno al pagamento dei canoni di locazione per le famiglie che, anche a causa dell’emergenza epidemiologica, si trovano in situazione di disagio economico”.

L’esponente della minoranza ha evidenziato in premessa del suo intervento il disagio crescente, anche nella società sarda, a causa del perdurare dell’emergenza pandemica da Covid ed ha quindi esplicitato la richiesta, contenuta nel documento, perché siano garantiti adeguati stanziamenti per fare fronte alle richieste di aiuto per il pagamento dei canoni di affitto da parte delle famiglie in difficoltà. L’onorevole Manca ha rammentato il taglio degli stanziamenti regionali nel triennio 2018-2020 («si è passati dagli 8 milioni e 855 mila euro ai 5 milioni») ed ha ricordato l’approvazione, in sede di conferenza Stato-Regioni, di due schemi di decreto che destinano 210 milioni  e 50 milioni per il 2021 proprio per fare fronte ai sostegni alle famiglie in difficoltà nel pagamento dei canoni di affitto. «Chiediamo risorse adeguate ai bisogni e procedure semplificata nella ripartizione dei fondi – ha concluso Desirè Manca – per fronteggiare una crisi economica  e sociale senza precedenti».

L’assessore dei lavori Pubblici, Aldo Salaris, ha quindi certificato l’impegno della Regione sul fronte degli aiuti,  ricordando lo stanziamento di dieci milioni di euro per il 2021 “proprio per fare fronte alle richieste per il pagamento dei canoni di locazione”. «Ai 10 milioni  della Regione – ha spiegato Salaris – si aggiungono i 5 milioni del fondo nazionale che saranno oggetto di delibera nelle prossime settimane». L’assessore dei Lavori Pubblici ha quindi annunciato la volontà dell’esecutivo di reperire ulteriori 5 milioni di euro per soddisfare il totale delle richieste che, per l’anno in corso, ammontano a 21 milioni di euro.

In sede di replica la consigliera dei 5 Stelle, Desirè Manca, ha espresso soddisfazione per le dichiarazioni dell’assessore ed ha auspicato l’incremento delle dotazioni finanziarie così da soddisfare il totale delle richieste.

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha quindi invitato i presentatori al ritiro del documento o a dichiarare la disponibilità per un ordine del giorno unitario. Invito, quest’ultimo, accolto dalla consigliera Manca: «Accettiamo la proposta per presentare un ordine del giorno da votare nella prossima seduta del Consiglio».

Annunciata la discussione sulle mozioni 493, 494, 495, 496, 497, 498 in materia di referendum sulla giustizia, il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha chiesto una breve sospensione dei lavori ed il presidente l’ha accordata. (A.M.)

Alla ripresa dei lavori il presidente ha annunciato che la discussione riguarderà le mozioni riguardanti i referendum sulla giustizia, dopo che il proponente Dario Giagoni, capogruppo della Lega e primo firmatario, ha accettato che i testi siano dati per illustrati.

Il capo sardista Franco Mula ha osservato che sarebbe importante almeno una esposizione sintetica al Consiglio degli argomenti in discussione.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha messo in luce l’importanza di chiamare i cittadini ad esprimersi su un tema centrale per la società come quello della giustizia. Le iniziative referendarie, ha aggiunto, sono state condivise anche da cittadini e personalità politicamente distanti dalla Lega.

Il capogruppo del M5S Michele Ciusa ha chiesto informazioni sulle procedure di voto suggerendo l’unificazione delle mozioni in modo da consentire un dibattito complessivo.

Prendendo la parola in sede di discussione generale, lo stesso Ciusa ha affermato che il ricorso alla consultazione è legittimo ma tuttavia sono sbagliati sia il contesto che l’opportunità politica, ed inoltre il tema è estraneo all’attività del Consiglio regionale. Sono ben altri, ha concluso, i problemi dei quali ci si deve occupare in Sardegna. Nel merito Ciusa si è soffermato sul quesito riguardante la custodia cautelare, all’interno della quale si vuole eliminare il requisito della reiterazione del reato, e la riforma della legge Severino, con cui si vuole lasciare ai giudici la scelta di disporre la sospensione degli amministratori ritenuti responsabili di reati. Su questi punti, ha concluso, il M5S, è assolutamente contrario.

Il consigliere del Pd Piero Comandini ha detto che spiace intervenire in questo modo su un tema così delicato per il Paese, perché molti temi referendari appartengono a diverse parti politiche, come separazione carriere e responsabilità civile dei giudici, temi che hanno condizionato e a volte compromesso le storie politiche di molti ma, proprio per questo, devono essere affrontati senza strumentalizzazioni politiche. Il momento che ha scelto la Lega per il referendum, ha aggiunto, dimostra chiaramente che il vero intento del partito non è arrivare ad una buona riforma ma fare propaganda, così come è sbagliato mettere in secondo piano i veri problemi della Sardegna che, ancora oggi, non ha una manovra finanziaria.

Il consigliere del M5S Roberto Li Gioi ha constatato (“amaramente”) che se non si fosse verificata la tragedia del Montiferru, le priorità della maggioranza sarebbero state le mozioni sui referendum proposti dalla Lega. Per noi del M5S si tratta di una iniziativa vergognosa, ha proseguito, così come è censurabile la presenza del presidente della Regione, altre volte assente in sedute di grandissima importanza per la Sardegna. Li Gioi ha poi criticato nel merito i quesiti sulla custodia cautelare e la legge Severino, ribadendo il voto contrario del suo gruppo.

Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, ricordando che si tratta di cinque distinte mozioni, ha detto che sarebbe stato necessario un dibattito mirato, per decidere se si può procedere direttamente alla consultazione o se prima si devono raccogliere le firme. Il consigliere ha poi contestato che si discuta dei temi della giustizia, alcuni strettamente tecnici, mentre la Sardegna è ancora alla prese con le emergenze del Montiferru e della pandemia. Nel merito, Zedda ha definito contraddittorie le posizioni di chi da una parte chiede riforme e dall’altra nomina segretario generale un magistrato in servizio fino a poco tempo prima, senza alcuna esperienza nell’amministrazione regionale.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione le mozioni singolarmente per appello nominale, col seguente esito: mozione n.493 (favorevoli 31, contrari 4, astenuti 1).

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha chiesto una breve sospensione dei lavori, che il presidente ha accolto.

Alla ripresa è stata messa in votazione la mozione n.494.

Per dichiarazione di voto, Maria Laura Orrù, dei Progressisti, ha affermato che il problema della giustizia è stata utilizzato dai governi di turno a seconda delle necessità e tuttavia lo strumento referendario non si rivela adatto a temi complessi come quelli giuridici. Nello specifico, ha osservato, le proposte appaiono orientate a mettere “nel mirino” la magistratura, anche perché il quorum certamente non sarà raggiunto.

Successivamente si è proceduto alla votazione della mozione n.494 col seguente esito: favorevoli 31, contrari 4, astenuti. 1l capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha chiesto il voto segreto sulla mozione n.495 che, nello specifico, riguarda l’istituzione del consiglio direttivo della corte di Cassazione e la nuova disciplina dei consigli giudiziari. (Af)

Sono quindi iniziate le operazioni di voto con la chiama de consiglieri.La mozione 495 (Giagoni e più) è stata approvata con 30 voti a favore e 6 contrari: 13 i voti di astensione.

Al termine dello scrutinio il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha proposto di aggiornare i lavori dell’Aula a domani. Richiesta accolta dal Presidente Pais che ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio si riunirà domani mattina alle 10.30. (Psp)

 

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