Nota stampa della seduta n. 157

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 157 – Antimeridiana
Martedì 22 giugno 2021

Question time, interrogazioni a risposta immediata

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais che, in apertura, ha ricordato che quella odierna è la prima dedicata al “question time – domande a risposta immediata”, un modo per valorizzare il ruolo del Consiglio regionale e rendere più diretti i rapporti con la Giunta. Per il Consiglio regionale, ha proseguito Pis, questo strumento è una novità: ogni primo martedì del mese saranno trattati temi importanti e di attualità dei quali è necessaria una conoscenza immediata, sia sulle valutazioni che sulle azioni della Giunta. Le modalità, ha concluso il presidente, sono molto semplici: tre minuti ai consiglieri per illustrare le loro iniziative, cinque per la risposta dell’esecutivo e due minuti la replica; infine, le domande sottoposte alla Giunta sono distribuite paritariamente fra maggioranza ed opposizione.

Prima interrogazione, quella del consigliere di Fdi Fausto Piga, “in merito alle gravi criticità e carenze relative al servizio farmaceutico territoriale ed in particolare sul rischio di chiusura della farmacia territoriale del Poliambulatorio di Senorbì e sulla carenza di farmacisti nel sistema sanitario pubblico a livello regionale”.

Il consigliere ha ringraziato la presidenza del Consiglio per la novità che darà maggiore impulso all’attività del Consiglio. Il servizio farmaceutico territoriale regionale, ha aggiunto anche con riferimento alla situazione di Senorbì, ha ottenuto da febbraio ad oggi una parziale risposta, passando da una apertura quindicinale ad una settimanale, ma restano incertezze sul futuro per dare garanzie ai malati sulla disponibilità di farmaci essenziali. In emergenza, ha concluso, si sono utilizzati specializzandi per far fronte alla mancanza di figure professionali, ma comunque è necessario accelerare i concorsi.

L’assessore della Sanità Mario Nieddu ha risposto che la situazione dei servizi presenta grandi criticità per mancanza di personale, anche se sono stati banditi per tempo molti concorsi alcuni arrivati a compimento ma questo ovviamente non basta. Per Senorbì, ha precisato, si è provveduto alla distribuzione in emergenza con farmacisti provenienti da Cagliari e successivamente alla riorganizzazione delle distribuzione, che sarà migliorata anche dal prossimo insediamento di un vincitore di concorso.

Piga, nel dichiararsi soddisfatto, ha auspicato tempi celeri per l’espletamento dei concorsi.

A seguire l’interrogazione di Desirè Manca, del M5S, in merito alla procedura aperta per l’affidamento della fornitura di dispositivi medici per stomia per pazienti colo-uro-ileostomizzati di ATS Sardegna, dell’AO Brotzu e delle AAOOUU di Cagliari e Sassari per un periodo di quattro anni.

Nel suo intervento, la Manca ha riconosciuto che sulla sanità sarda pesa l’eredità del passato e tuttavia si possono fare molti piccoli passi utili ai cittadini con problemi di salute, come nel caso degli stomizzati sardi, più di 4000 che vivono un grande disagio personale e relazionale e vanno aiutati con dignità aiutandoli a vivere nel miglior modo possibile, distribuendo sacche nella farmacie e soprattutto in tutto il territorio regionale.

L’assessore Nieddu ha replicato che attualmente l’Ats garantisce un sistema di distribuzione trimestrale a domicilio e nelle farmacie, che però è stato oggetto di ripetute segnalazioni da parte dei pazienti e delle loro associazioni, per le modalità, il rispetto della privacy, la frequenza, gli orari ed i punti di consegna. A maggio, inoltre, l’assessorato ha messo a punto un nuovo sistema basato sulle farmacie aperte al pubblico, che dovrà essere perfezionato da un accordo con i titolari e comunque passerà da trimestrale e bimestrale anche in un quadro di razionalizzazione dei costi.

La Manca, insoddisfatta, ha affermato che non si può sentire il discorso di “razionalizzazione dei costi” quando si parla di malati; manca una scelta politica a favore dei malati più deboli come gli stomizzati, che vanno ascoltati quando chiedono di ricevere i supporti a domicilio, non c’è motivo per dire no e basta usare il semplice buon senso.

Successivamente è stata discussa l’interrogazione di Rosella Pinna, del Pd, “sulla necessità di dare attuazione alla vigente Rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna, così come approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 25 ottobre 2017 ed in particolare ai provvedimenti per la parte di cui al paragrafo 10, Ospedali privati, relativi all’Area omogenea del Medio Campidano per riconoscere il centro riabilitativo Santa Maria Assunta di Guspini quale stabilimento complementare alla rete territoriale con funzioni riabilitative e di hospice come previsto nella Tabella 6.2 Articolazione della rete ospedaliera per area omogenea e DEA di riferimento”.

La Pinna, prendendo spunto dall’attuazione della rete ospedaliera approvata nell’ottobre del 2017, ha sottolineato che la struttura di Santa Maria Assunta di Guspini avrebbe potuto svolgere un ruolo nella riabilitazione ed attraverso gli hospice, anche in base all’accordo Stato-Regioni per gli indirizzi organizzativi sul territorio. Il problema, ha concluso, è che Sardegna è al di sotto della copertura territoriali dei servizi e per questo la legge prevede la creazione di strutture miste pubblico-privato.

L’assessore Nieddu ha risposto che, a fronte di una sperimentazione avviata da Ats e Giunta sperimentazione con società consortile per il riavvio attività, sono emersi profili di illegittimità e contenzioso, riferiti soprattutto al fatto che la normativa indica requisiti precisi: vantaggi assistenziali, qualità del servizio e convenienza economica, requisiti che non appaiono corrispondenti alla situazione della struttura, di proprietà privata e molto indebitata. E’vero, però, ha concluso, che occorre avviare un nuovo progetto, anche con una società mista di capitali, per realizzare un nuovo centro per il Sud Sardegna.

La Pinna, non soddisfatta, ha ribattuto che la sua domanda è stata elusa. Il Consiglio, ha lamentato, ha votato rete ospedaliera anche con il contributo di buona parte maggioranza attuale Solinas compreso, e la riabilitazione in Sardegna è un “tallone d’Achille” per bambini e adulti, molti vanno fuori Regione e tutto scaricato sulle famiglie.

Di seguito, l’interrogazione di Elena Fancello, del Psd’Az, “sulle problematiche riguardanti i pazienti dializzati dorgalesi, nuovamente costretti a riprendere i faticosi e dispendiosi viaggi presso il centro dialisi di Siniscola”.

La Fancello ha detto che nel centro dialisi di Dorgali la situazione non è cambiata i pazienti sono costretti a viaggiare, prima a Nuoro ed ora a Siniscola in una struttura che ha molto personale, una parte del quale poteva essere destinata a Dorgali. Inoltre, ha concluso, i reni artificiali sono stati spostati a Nuoro per l’emergenza Covid ma ora devono tornare, anche perché in questa stagione i turisti sono senza servizio, e perciò sarebbe meglio intervenire anche col ricorso a privati.

L’assessore Nieddu, dopo aver messo in luce la situazione critica della dialisi in tutta la Sardegna complicata, che consente a fatica di mantenere le strutture esistenti, ha assicurato che la situazione di Dorgali (chiuso per mancanza personale) potrà tornare alla normalità dopo la redistribuzione del personale resa possibile dal superamento della fase acuta dell’emergenza Covid, e l’espletamento dei concorsi.

La Fancello ha ribadito comunque la sua richiesta di redistribuzione del personale, prelevandolo medici e infermieri da Siniscola.

Sempre a firma Fancello, è stata poi esaminata l’interrogazione “sulle problematiche riguardanti la situazione dell’Ospedale San Francesco di Nuoro nell’emergenza epidemiologica da Covid”

La Fancello ha lamentato che, al S. Francesco di Nuoro, i laboratori privati hanno esaurito il budget per le prestazioni in convenzione, ed ora sostituiscono l’ospedale pubblico nelle prestazioni, per cui è necessario adeguare budget garantendo un servizio essenziale.

Subito dopo è stata la volta del consigliere Emanuele Cera (Forza Italia) “per interventi straordinari e urgenti sul patrimonio regionale immobiliare e sugli stagni e lagune produttive della Provincia di Oristano, a seguito del rinnovo delle concessioni demaniali alle cooperative e ai consorzi di pescatori”.

Cera, premettendo che la sua interrogazione era rivolta anche gli assessori dell’Ambiente e della Programmazione, ha ricordato che il grande patrimonio regionale delle zone umide (anche immobiliare) è stato oggetto di proroga delle concessioni a coop e consorzi, senza però che siano stati effettuati interventi di manutenzione e straordinari post-calamità, che spettano alla Regione proprietaria, ferma purtroppo da decenni per mancanza di risorse.

L’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia ha ricordato che le competenze, a parte gli assessorati regionali, ricadono anche su Enti locali ed Autorità di bacino. Sul patrimonio regionale, ha proseguito, sono stati eseguiti molti interventi, dal recupero ambientale al supporto delle attività produttive, dal dragaggio al controllo degli scarichi, dalla pulizia dei canali al recupero di immobili e fabbricati di servizio. Inoltre, l’amministrazione ha realizzato un censimento accurato che ha dimostrato la necessità di risorse finanziarie e professionali, al momento non disponibili.

Il consigliere Cera, definendo per certi aspetti scontata una risposta parziale, ha messo l’accento sul fatto che l’assessore non ha fatto riferimento ai siti oggetto degli interventi, che a suo avviso certamente non si trovano nell’Oristanese. La situazione generale non consente la piena fruizione del bene, ha detto ancora, e bisogna individuare nuove risorse per evitare altri danni ad attività produttive primarie per economia regionale.

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Giovanni Antonio Satta.

I lavori sono proseguiti con la discussione dell’interrogazione del consigliere Daniele Cocco (Leu) “sulla necessità urgente di chiarire le modalità e i limiti per la coltivazione, trasformazione, commercializzazione ed utilizzo della canapa in Sardegna”.

Quella della canapa, ha dichiarato Cocco, è una filiera da regolamentare per aprire spazio a nuove attività produttive, come già accaduto a livello nazionale sia pure con molti dubbi interpretativi. Si è arrivati fino alla Cassazione senza essere chiarire le questioni più importanti, ha continuato Cocco, senza distinguere fra i vari tipi di cannabis a seconda del principio attivo, lasciando senza tutela settori produttivi che anche in Sardegna si stavano proponendo sul mercato.

L’assessore Gabriella Murga ha riconosciuto che sul problema pesano molti problemi di natura legislativa; la Cassazione nel 2019 ha detto che non ci sono problemi costituzionali sulla coltivazione e commercializzazione della cannabis, purchè le leggi che tracciano confini fra sostanze che hanno effetti psicotropi specifichino percentuali o valori di soglia, fatta eccezione per la canapa destinata al settore delle fibre industriali. La Regione, ha concluso, può aiutare sollecitando parlamento e governo.

Cocco, insoddisfatto, ha precisato che la sua domanda mirava proprio a sapere cosa ha fatto la Giunta ed alla luce della risposta, ha rinnovato la richiesta di intervento sul Governo.

Successivamente è stata esaminata l’interrogazione di Gian Franco Satta, dei Progressisti, “sull’attuazione procedurale e finanziaria a livello generale, per priorità e per misura, evidenziando le risorse finanziarie disponibili, le risorse finanziarie programmate, ovvero le risorse messe a bando e le risorse impegnate per i progetti approvati e i relativi pagamenti erogati e in corso di erogazione, con riferimento all’attuazione della legge regionale 23 dicembre 2019, n. 24 (Norme per l’attivazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni di qualsiasi natura nel settore agricolo”.

Due anni fa, ha ricordato Satta, il Consiglio ha approvato la legge 24/2019 per risolvere i problemi delle pratiche arretrate su premi, contributi ed erogazioni, il piano straordinario è finito a marzo ma dalle agenzie regionali non è arrivata nessuna iniezione liquidità e le aziende sono state costrette a rivolgersi alle banche pagando interessi passivi: lo stesso report finale dice che i risultati molto negativi.

L’assessore Murgia ha ribattuto che l’ultimo report di maggio dice che è stata raggiunta la quota dell’80% dei pagamenti, quindi la situazione non è così negativa, anche se si poteva fare di più ma senza dimenticare che nel frattempo c’è stato il rallentamento causato dal Covid; nel complesso la legge ha comunque migliorato l’attività uffici delle agenzie regionali riducendo le giacenze.

Satta, totalmente insoddisfatto, ha replicato che secondo il rapporto del monitoraggio trasmesso al Consiglio i numeri sono completamente diversi e, nelle misure strutturali, è stato impiegato solo solo il 2% delle risorse; le agenzie regionali non hanno nemmeno un metodo di lavoro comune, la legge è fallita e gli agricoltori non hanno visto nulla.

Subito dopo l’esame dell’interrogazione del consigliere della Lega Dario Giagoni “sulle pericolose condizioni della strada provinciale n. 63 nel tratto Mores-Chilivani” e sulla “Olbia-Palau-S.Teresa”.

Giagoni si è soffermato sulla viabilità provinciale della Sardegna, in condizioni preoccupanti sui livelli di sicurezza; la Regione non ha diretta competenza ma le Province non hanno risorse per gli interventi, determinando danni economici al sistema economico regionale. Sulla Olbia-Palau-S.Teresa preoccupa la tempistica, perché il primo lotto dovrebbe essere appaltato entro l’anno.

L?assessore dei Lavori pubblici Aldo Salaris ha risposto che sulla viabilità provinciale si sta comunqe intervenendo, mentre sulla Olbia-Palau-S.Teresa la progettazione è stata inviata alle amministrazioni locali per un parere e c’è stata anche una conferenza Sindaci con vertici Anas e Regione per un confronto approfondito sulle scelte di una grande opera da 135 milioni: nuovo tracciato o modifica dell’esistente.

Giagoni si è detto soddisfatto.

A seguire l’interrogazione del consigliere Alessandro Solinas, del M5S, “sullo stato di degrado in cui versa il patrimonio di edilizia residenziale pubblica gestito dall’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA) e sui gravi disagi che questo stato sta arrecando agli assegnatari degli alloggi situati nel quartiere di Torangius ad Oristano”.

Area, ha affermato fra l’altro Solinas, dovrebbe occuparsi di edilizia pubblica abitativa anche con soluzioni innovative, invece si registrano degrado, disagi e disservizi ad Oristano e in generale in tutta la Sardegna; manca un osservatorio sulla condizione abitativa e il documento programmatico sull’edilizia sociale.

L’assessore Salaris ha comunicato che al momento non ci sono finanziamenti per nuove opere, Area però si è inserita nel “superbonus” edilizio per riqualificare il patrimonio esistente e, quanto ad Oristano, il completamento è stato deliberato ad aprile per oltre 400.000 euro. Nella assegnazioni, ha concluso, si tiene sempre conto dei criteri del reddito e della composizione dei nuclei familiari. (Af)

Il consigliere del Pd, Valter Piscedda, ha quindi illustrato la mozione n. 478 del 7 giugno 2021, con la quale il gruppo dei democratici chiede lumi sulla presentazione di due emendamenti in sede parlamentare, finalizzati alla realizzazione di un impianto off shore in Sardegna. «Siamo venuti a conoscenza- ha dichiarato l’esponente della minoranza – di due emendamenti al cosiddetto decreto “Fondone” che hanno come obiettivo la costituzione di un polo energetico in Sardegna con il potenziamento della rete elettrica in mare e la realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili in mare con una capacità superiore a 500 megawatt. Vogliamo dunque comprendete quali siano gli intendimenti della Regione e i contenuti del progetto». L’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis, ha confermato la presentazione presso gli uffici dell’ assessorato di un progetto off shore galleggiante con 42 turbine e 500 mega watt di potenza ed ha precisato di aver rivolto al ministero “le perplessità della Regione sarda per il progetto e per l’impatto paesaggistico e ambientale”. «Gli uffici della Regione – ha dichiarato l’assessore in quota FDI – non sono dei passacarte e non sappiamo alcunché dei proponenti l’iniziativa, siamo però a conoscenza che a seguito delle nostre puntualizzazioni critiche, la società ha chiesto al ministero la sospensione della conferenza dei servizi decisoria». L’onorevole Piscedda, in sede di replica, ha quindi escluso una posizione preconcetta, da parte del Pd, contro la realizzazione degli impianti off shore, ed ha invitato l’assessore a riferire maggiori dettagli nella competente commissione consiliare.

Si è quindi passati all’interrogazione n. 926 del 15 marzo 2021, presentata dai consiglieri dei Riformatori e riguardante la dislocazione dei canadair sul territorio regionale. La  capogruppo, Sara Canu, nel suo intervento di illustrazione, ha ribadito la richiesta perché i mezzi aerei siano dislocati nelle aree maggiormente colpite dagli incendi. «In base ai dati del 2020 – ha spiegato l’esponente della maggioranza – la provincia Sud è stata la più colpita, seguita da Oristano e Sassari, e sarebbe dunque opportuno evitare che i canadair siano posizionati soltanto nell’aeroporto di Olbia».

L’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis, ha dapprima affermato che “la flotta aerea dell’anticendio deve essere considerata al servizio dell’intera isola in tutte le situazioni di emergenza” e poi, evidenziando come la competenza della distribuzione dei canadair sia in capo alle preposte strutture ministeriali, ha ricordato che le stesse impongono alla Regione la dislocazione dei canadair nell’aeroporto più vicino alla Penisola”. L’assessore ha quindi evidenziato l’efficacia della risposta dei mezzi aerei nel corso della lotta ai roghi ed ha ricordato come la maggior parte degli elicotteri della forestale siano dislocati tra Oristano e Cagliari, dove è presente anche un elicottero messo a disposizione dall’esercito. In sede di replica la capogruppo dei Riformatori ha però ribadito la sua richiesta perché i mezzi aerei siano posizionati in funzione delle aree a maggior rischio di incendi.

In materia di Trasporti, invece, l’interrogazione n. 1072 del 9 giugno 2021, sottoscritta dal gruppo Pd ed illustrata in Aula dal consigliere Piero Comandini e che riguarda la crisi del porto canale di Cagliari. L’esponente dell’opposizione ha ricordato le difficoltà dei circa duecento lavoratori del porto e ribadito l’urgenza di un rilancio delle attività del transhpment ma soprattutto ha insistito sulla immediata costituzione di un’agenzia ad hoc, sull’esempio di quanto fatto a Taranto per salvaguardare i lavoratori, ed ha ribadito la necessità dell’istituzione della zona economica speciale. L’assessore dei Trasporti, Giorgio Todde, ha riferito di un positivo incontro avuto nella giornata di ieri al Mise e si è detto ottimista sui tempi di costituzione dell’agenzia ed anche per la definizione dell’iter per la realizzazione della Zes. Rassicurazioni in tal senso sono state fornite anche dall’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, che ha annunciato che la giunta regionale, proprio nella serata di oggi, delibererà sugli ultimi chiarimenti richiesti dal ministero per l’introduzione della Zes nel porto canale di Cagliari. Il consigliere Comandini ha quindi preso atto delle dichiarazioni dei due esponenti dell’esecutivo regionale ed ha ribadito l’urgenza degli interventi a favore dei lavoratori e per il rilancio delle attività nel porto.

Il trasporto pubblico locale è stato invece al centro dell’interrogazione n. 1056 del 3 giugno 2021 ed illustrata dal presentatore Antonio Piu del gruppo Progressisti. L’esponente della minoranza ha domandato chiarimenti sulla pianificazione dei servizi del trasporto pubblico ricordando il regime di proroga che riguarda le attività delle 5 aziende pubbliche e delle 51 private che viaggiano in Sardegna. Piu ha auspicato la valorizzazione delle eccellenze rappresentate dalle aziende del trasporto pubblico locale partecipate dagli Enti Locali ed ha ricordato come sia possibile l’affidamento dei servizi per quelle in house. L’assessore dei Trasporti ha dichiarato di condividere le ragioni espresse dal consigliere Piu, sebbene l’invito alla individuazione di più bacini di mobilità non è sembrato trovare accoglimento in Giunta, ed ha rimarcato la necessità di un confronto nei territori che al momento è mancato a causa delle restrizioni da Covid. «Auspico un nuovo inizio nelle politiche del Tpl – ha dichiarato Piu in sede di replica –  e interpreto le sue dichiarazioni come un impegno nei confronti dei nostri territori».

Ha chiamato in causa l’assessore degli Enti Locali, l’interrogazione dei Progressisti, la n. 1067 illustrata in Aula dalla consigliera Maria Laura Orrù e che attiene al Piano casa approvato lo scorso 18 gennaio e che conta 27 articoli su 30 complessivi, impugnati dal Governo alla Corte costituzionale. La Orrù ha denunciato, in particolare, le difficoltà con la quale operano funzionari ed uffici pubblici per l’emanazione, da parte dell’assessore, dell’atto di indirizzo interpretativo delle norme. A giudizio della consigliera dei Progressisti una sentenza della corte costituzionale (178/2018) si è già espressa nel senso dell’impossibilità di derogare con la normativa del Piano casa alle disposizioni del Piano paesaggistico e dunque ne deriverebbe anche l’opportunità di annullare e ritirare l’atto di indirizzo interpretativo delle norme della legge 1|2021. Ipotesi categoricamente esclusa dall’assessore dell’Urbanistica, Quirico Sanna, che nel suo intervento ha definito “cogenti e di immediata applicazione le disposizioni del Piano casa anche in deroga alla disciplina del Ppr”. «Il ricorso alla Consulta – ha concluso l’assessore – non inficia l’applicazione della legge». La consigliera Orrù si è dichiarata insoddisfatta della risposta ed ha ribadito le sue critiche al provvedimento e alle decisioni dell’assessore.

Il presidente ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha ricordato la convocazione dell’Aula nel pomeriggio alle 16.30. (A.M.)

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