Nota stampa della seduta n. 138

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 138 – Antimeridiana 
Giovedì 6 maggio 2021

Dl. 107 (Giunta): discussione articolo 4 e emendamenti

La seduta del Consiglio si è aperta con la prosecuzione dell’esame dell’art 4 “Modifiche all’articolo 12 della legge regionale n. 31 del 1998 (Strutture organizzative)” del DL 107 e dei relativi emendamenti. Il vicepresidente Giovanni Antonio Satta ha dato la parola al primo degli iscritti: il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda che ha ribadito il suo giudizio negativo sull’intero impianto della legge: «Questo articolo non fa che confermare le nostre perplessità – ha detto Zedda – le strutture organizzate divise in dipartimenti avranno il compito di coordinare tutto l’apparato amministrativo. Questa legge è sprovvista inoltre di relazione tecnica-finanziaria con importi per le figure apicali che vanno oltre i limiti massimi previsti dalle norme». Secondo Zedda ci sono altre priorità oggi in Sardegna: «Ieri la ministra Gelmini ha annunciato la decisione del Governo di dare priorità ai fragili per le vaccinazioni. La Sardegna è in ritardo. Mentre fuori si discute di ripartenze noi ci occupiamo di una legge che vuole salvare i nominati. Siamo fuori dalla realtà».

Critico anche Roberto Deriu (Pd): «Crediamo che  questa legge sia una costruzione barocca, un sistema difficile da far funzionare. Avremo tanti direttori generali che si opporranno al coordinamento invocando l’assenza di una struttura gerarchica. Ciò produrrà tanti contenziosi. Le finalità indicate e i mezzi messi in campo non sono tra di loro proporzionali. No so se il relatore voglia ricondurre a razionalità il sistema, mi pare che si proceda per affastellamenti».

Per Desirè Manca (M5S) il Consiglio sta perdendo tempo: «Da 43 giorni discutiamo un obbrobrio di legge, una norma vergognosa pensata per assegnare agli amici oltre 60 poltrone. Vorrei conoscere questi fortunati signori che saranno nominati – ha detto Manca – questa legge è oscena, voi continuate a mandarla avanti nonostante le proteste dei cittadini e dei sindacati. La norma costerà 6 milioni di euro che potrebbero essere destinati ad altro».

Secondo Maria Laura Orrù (Progressisti): «Il sistema organizzativo della Regione ha bisogno di  essere riformato ma non in questo modo – ha detto l’esponente della minoranza – servono scelte capaci di incidere sul futuro dell’Isola. Mi sembra però che questa maggioranza non abbia un’idea di Sardegna. E’ lo stesso che accade sul Recovery Plan: Non avete avuto la capacità di incidere, questo condizionerà le politiche regionali dei prossimi anni».

Eugenio Lai (Leu) ha lamentato una scarsa attenzione dell’Aula per il dibattito in corso: «Lo hanno notato anche fuori dal Palazzo. Nessuno vuole mettere la faccia su questo provvedimento – ha detto Lai – la verità è questa. L’articolo 4 della legge non farà altro che aumentare la lentezza dell’amministrazione regionale. Questo avviene perché mancano i funzionari. Si sospenda la legge e si faccia un ragionamento generale sulla riforma dell’organizzazione della Regione. Se si vogliono coprire gli organici si ricorra alle graduatorie concorsuali».

Roberto Li Gioi ha parlato di finta riforma: «Si continua a perdere tempo – ha detto Li Gioi – si vuole approvare una legge che probabilmente sarà impugnata. Come è avvenuto con la legge sulla posidonia spiaggiata bocciata dalla Corte Costituzionale». Entrando nel merito dell’art.4, il consigliere pentastellato ha detto: «L’expertise di cui parla il relatore diventerà un inexpertise: un biologo assunto per 5 anni potrà diventare un capo dipartimento. Questa riforma causerà solo un appesantimento delle procedure amministrative».

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere Eugenio Lai per chiedere di avere a disposizione gli emendamenti degli emendamenti agli articoli 5 e 6.

Il consigliere Giuseppe Meloni (Pd) ha invece chiesto la presenza in Aula dell’assessore al personale Valeria Satta: «Non è possibile che l’assessore non sia mai presente in aula. Chiedo una sospensione della seduta finché non arriva».

Giovanni Satta (Psd’Az) ha contestato l’ostruzionismo del centrosinistra: «Mi meraviglia sentire alcune argomentazioni da parte di consiglieri che ricoprono o hanno ricoperto ruoli istituzionali. C’è un principio democratico: chi vince le elezioni ha il dovere di governare, l’opposizione fa le sue critiche e avanza le sue osservazioni – ha affermato Satta – oggi assistiamo a un teatrino. Non si entra nel merito della legge. Si continua a discutere di categorie in difficoltà ma la realtà è che la Regione ha fatto uno sforzo importante per venire incontro alle difficoltà dei lavoratori e delle imprese. Uno sforzo nettamente superiore a quello del Governo. Chi critica la Regione si rivolga invece al Governo e ai partiti che di quel governo fanno parte».

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, intervenendo sull’ordine dei lavori, si è associato alla richiesta del consigliere Meloni: «Non è possibile che su un argomento di tale portata non ci sia il contributo dell’assessore competente – ha detto Agus – la presenza dell’assessore è necessaria quando si tratta di questioni di questo tipo».

Rossella Pinna (Pd), rispondendo al collega Giovanni Satta, ha contestato l’utilizzo di alcune parole (“avete rotto le scatole”): «Più che in un assemblea legislativa sembra di essere all’interno di un’aula scolastica, frequentata da studenti indisciplinati – ha detto Pinna – se non si vuole seguire il dibattito ci si può allontanare dall’Aula. Quando parliamo c’è bisogno di silenzio».

Sempre sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Leu Daniele Cocco: «Ha ragione Satta, chi vince le elezioni governa e chi perde ha la libertà di esprimere il suo pensiero – ha detto Cocco – non stiamo perdendo tempo, piuttosto non è possibile proseguire questa discussione senza l’assessore di riferimento».

Salvatore Corrias (Pd) ha difeso l’azione della minoranza: «Non stiamo menando il can per l’aula, vogliamo attenerci a questioni serie e concrete, ciò che voi non state facendo – ha detto Corrias – con questo articolo volete superare l’art 12 della legge 31/98 che stabilisce i criteri organizzativi delle strutture regionali: omogeneità e complementarietà. Altro concetto che vorreste introdurre è quello della razionalizzazione della distribuzione delle competenze per eliminare sovrapposizioni e duplicazioni. Voi state facendo l’esatto contrario». (Psp)

Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni si è soffermato sul testo dell’art.4 in discussione del quale peraltro viene annunciata la modifica sostanziale con un emendamento della maggioranza che, di fatto, svuota di contenuto il dibattito. Quanto all’ostruzionismo, Meloni ha sostenuto che si tratta di una scelta legittima che, a parti invertite, veniva adottata anche dal centro destra nella precedente legislatura in occasione della legge finanziaria. Il consigliere ha poi citato il problema della concessioni demaniali che a suo avviso, per colpa della maggioranza, vivono con grande incertezza il già difficile avvio della stagione turistica.

Per i Progressisti il consigliere Gian Franco Satta ha affermato che l’introduzione “forzata” dei dipartimenti attraverso la modifica della legge 31/98 qualifica i nuovi organismi come sovra-ordinati alle direzioni generali. Ma questo, ha osservato, determinerà una serie di conflitti, a parte le considerazioni sulla costituzionalità della legge, e la grave alterazione delle procedure di accesso alla pubblica amministrazione, che restano regolate dalla “strada maestra” dei concorsi. Tutte buone ragioni, ha concluso, che ci spingono a prevedere che la legge sarà impugnata.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, in apertura, ha espresso solidarietà ai tanti pastori ora sotto processo per le lotte condotte a suo tempo sul prezzo del latte. Rivolgendosi poi al relatore di maggioranza della legge, Cocco ha chiesto che il Consiglio lavori ad oltranza di mattina sul Dl 107 e di pomeriggio su provvedimenti davvero urgenti per la Sardegna. Fra questi, ha specificato Cocco, il Recovery Plan che, al momento, vede la Regione in una posizione assolutamente marginale, la situazione dell’Agenzia Forestas nei Comuni, molti dei quali sono fortemente scoperti, ed il sistema sanitario che evidenza preoccupanti vuoti di organico.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha richiamato l’attenzione della presidenza sulla necessità di orientare il dibattito sulla legge in discussione, anche perché ciò permetterebbe come chiede Cocco di occuparsi proficuamente di altre cose.

Il relatore Stefano Tunis (Misto) ha definito l’atteggiamento dell’opposizione legittimo anche se evidentemente non finalizzato al miglioramento della legge ma solo alla dilatazione dei tempi. Sul merito, ha definito l’art.4 forse il più importante della legge perché sposta il baricentro dell’organizzazione della Regione, operando un cambiamento sostanziale rispetto ad una normativa che ha almeno 20 anni. A questo punto, dando per scontata l’approvazione della legge, secondo Tunis occorre uno sforzo per ridurre i tempi e concentrarsi sulle correzioni che si possono apportare.

Il capogruppo del M5S Michele Ciusa ha definito il dibattito divisivo come il testo della legge, fatto che segna purtroppo una enorme distanza rispetto alla Sardegna “reale” in grande sofferenza. Ciusa ha inoltre preso le distanze dalla proposta di Tunis perché, ha spiegato, non si può trovare un punto di caduta su una legge della quale si respinge radicalmente l’impianto, sia per il contenuto che non migliorerà la macchina amministrativa che per la spesa eccessiva ed ingiustificata di importanti risorse pubbliche.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha ribadito la posizione contraria del suo gruppo su una legge completamente sbagliata e confusa che mira ad organizzare una struttura di controllo sugli assessorati ed inopportuna rispetto alle emergenze quotidiane della Sardegna che richiamano la politica regionale nel suo insieme ad un ruolo concreto ed incisivo. Avremmo preferito discutere della legge di bilancio, ha poi sostenuto Ganau, soprattutto per venire incontro ai tanti che sono rimasti fuori dalle misure di sostegno nazionali e regionali.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha messo in luce che gli stessi colleghi di maggioranza Satta e Mula confermano che l’errore politico è “a monte” e risiede nella scelta di imporre al Consiglio un tema estremamente diviso fra le forze politiche distraendolo da altri problemi molto più urgenti. Lo dimostra, ha ricordato Agus, quanto accaduto nella commissione Sanità dove maggioranza ed opposizione ha trovato un terreno comune nella soluzione di questioni vere che interessano sul serio i cittadini. Tornando sul dl 107 Agus ha criticato gli emendamenti della maggioranza che, nei fatti, riportano in superficie norme dell’art.3 già cancellate col voto della stessa maggioranza.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame degli emendamenti.

Sul primo, il n.213 (uguale al 605,783,883), hanno parlato a favore i consiglieri regionali Massimo Zedda, Francesco Agus, Laura Caddeo, Gianfranco Satta e Maria Laura Orrù (Progressisti), Desirè Manca, Alessandro Solinas e Roberto Li Gioi (M5S), Daniele Cocco ed Eugenio Lai (Leu), Valter Piscedda (Pd). Contrari Franco Mula (Psd’Az) e Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo).

Al voto, l’emendamento 213 è stato respinto con 19 voti favorevoli e 32 contrari. (Af)

Annunciata la votazione dell’emendamento 1211 (Zedda Massimo, Progressisti, e più) che emenda il 1082 (Francesco Mura, FdI) che a sua volta sostituisce totalmente l’articolo 4 del Dl 107, il consigliere dei Progressisti ha replicato alle dichiarazioni rese dal capogruppo Psd’Az, Franco Mula, in ordine alla presunta “esultanza” delle opposizioni per la bocciatura da parte della Corte Costituzionale di parti rilevanti della legge regionale sulla posidonia spiaggiata («autonomia e eliminazione della burocrazia non posso significare fare tutto ciò che si vuole in violazione dei principi del nostro ordinamento»). Concetti ribaditi anche dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, e dalla sua compagna di gruppo Maria Laura Orrù, e dal collega Gianfranco Satta, nel corso dei distinti interventi per dichiarare voto favorevole all’emendamento 1211. L’ostruzionismo prosegue – ha tuonato la consigliera dei 5 Stelle, Desirè Manca – che nel corso delle sue dichiarazioni a favore delle modifiche ha lamentato il fatto che da due anni e mezzo non si discute neppure in commissione della proposta di legge dei Pentastellati in materia di celiachia . Favorevole anche Valter Piscedda (Pd) e Li Gioi (M5S) che ha ricordato al capogruppo Psd’Az “lo spirito collaborativo con il quale si è sempre approcciato ai provvedimenti normativi”. Spirito collaborativo, riconosciuto dallo stesso Mula che ha precisato di essersi riferito alle affermazioni fatte dal capogruppo dei Progressisti, Agus. «L’onorevole Mula ha compreso il contrario di ciò che ho affermato» ha ribattuto l’esponente della minoranza e quindi Diego Loi (Progressisti), Eugenio Lai (Leu), Alessandro Solinas (M5S), Salvatore Corrias (Pd) e Laura Caddeo (Progressisti) hanno ribadito il sì delle minoranze all’emendamento 1211. È dunque intervenuto il relatore della maggioranza, Stefano Tunis (Misto) che ha confermato l’opportunità della discussione e dell’approvazione del provvedimento all’esame dell’Aula, riconfermando centralità per gli istituendi dipartimenti.

Rientrato in Aula, il presidente Pais ha comunicato la partecipazione ai lavori pomeridiani del Consiglio, dell’assessora del Personale e della Riforme, ed ha quindi posto in votazione l’emendamento all’emendamento n. 1211 che non è stato approvato con 30 contrari, 20 favorevoli e una astensione, facendo così decadere gli emendamenti n. 1212 e 1213.

Dunque i lavori si sono conclusi e il presidente del Consiglio ha riconvocato l’Assemblea alle 15.30 in prosecuzione dell’ordine del giorno. (A.M.)

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