Nota stampa della seduta n. 129

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 129 – Antimeridiana 
Martedì 21 aprile 2021

Prosecuzione della discussione sul 261/A “Ulteriori interventi a favore delle attività economiche e dei lavoratori a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19” . Approvato l’art.1

 

Cagliari, 21 aprile 2021 –  La seduta del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le comunicazioni di rito ha avviato l’esame del primo punto all’ordine del giorno: il Dl 107/ A “Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione”. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, il quale ha rilevato le tante assenze in aula: “E’ ridicolo – ha detto – iniziare una seduta del Consiglio con dieci consiglieri, credo sia meglio sospendere per venti minuti”. Il presidente Pais ha sottolineato che il suo atteggiamento, ossia l’apertura della seduta all’orario previsto, nonostante le poche presenze, è volto a dare l’esempio, rilevando le tante assenze nei banchi della maggioranza.

Il Presidente ha quindi dato la parola al consigliere del gruppo Misto, Stefano Tunis, per dichiarazioni di voto sull’articolo 1. Il relatore di maggioranza ha annunciato il voto favorevole suo e dei componenti del gruppo Misto. Tunis ha sottolineato l’importanza della norma in esame, che interviene su un settore delicato come quello dell’organizzazione della burocrazia regionale, e ha invitato tutti colleghi a un dibattito più fruttuoso e maggiormente dedicato al merito, piuttosto che all’analisi sulla tempestività della norma. Il presidente Pais ha sospeso i lavori del Consiglio fino alle 11. (ELN)

Alla ripresa dei lavori, sono proseguite le dichiarazioni di voto sul testo dell’art.1 del Dl n.107 sulla riorganizzazione della presidenza della Regione.

Sull’ordine dei lavori il consigliere della Lega Andrea Piras ha chiesto l’intervento della presidenza per censurare l’intervento del consigliere Zedda offensivo nei confronti del capogruppo della Lega Dario Giagoni. Sono atteggiamenti non nuovi, ha aggiunto, che a nostro giudizio vanno condannati anche sul piano regolamentare.

Il presidente ha stigmatizzato l’episodio e, rivolto al consigliere Zedda, ha raccomandato che non si ripetano episodi del genere, aventi per oggetto la salute e la persona, anche nel contesto di un confronto dialettico e consiliare molto duro. L’argomento, ha suggerito, può essere archiviato con la presentazione di scuse.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato la richiesta di convocazione urgente della commissione Sanità per discutere i temi che riguardano il comparto, richiesta che non ha trovato risposta anche se il problema resta urgente ed impone una risposta nelle prossime ore al di là dei tempi regolamentari di dieci giorni, anche perché i parametri sanitari della Regione sono oggetto in questi giorni di valutazione del Ministero per l’eventuale prosecuzione del regime di “zona rossa”.

Il presidente ha comunicato di aver convocato la commissione per domani pomeriggio alle 15.00.

Successivamente ha interrotto gli interventi dei consiglieri Maria Laura Orrù e Gian Franco Satta, dei Progressisti, e Daniele Cocco di Leu i quali, ottenuta la parola sull’ordine dei lavori, hanno affrontato argomenti estranei all’ordine del giorno.

Sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha proposto che nella seduta della commissione Sanità, siano ascoltati in audizione i responsabili delle asl territoriali.

Proseguendo il dibattito sul voto relativo all’art.1 Desirè Manca, del M5S, ha parlato di situazione paradossale del Consiglio che si trova a discutere un “obbrobrio” di legge che sarebbe stato giusto accantonare, dando la precedenza ad argomenti più urgenti come la sanità. Nel merito, ha aggiunto, il rilancio dell’attività della Regione descritto dall’art.1 fa capire che si ci trova di fronte ad una legge “vergogna” fatta per gli “amici degli amici” ad uso e consumo del presidente della Regione.

Sempre per il M5S il consigliere Roberto Li Gioi ha affermato che la legge è uno spreco enorme di risorse pubbliche e non riqualifica affatto il ruolo della politica come ha sostenuto il relatore di maggioranza; anzi allontanerà ancora di più i cittadini dalla politica con una manovra inaccettabile di accentramento del potere nelle mani del presidente della Regione, delegittimando il ruolo degli assessori.

Ancora per il M5S il consigliere Alessandro Solinas, riprendendo il tema dei toni del dibattito, ha ricordato di aver ricevuto anche minacce fisiche.

Il presidente ha ribadito la sua volontà di censurare con fermezza atteggiamenti come questi, che devono essere segnalati con tempestività.

Solinas ha poi ripreso il suo intervento mettendo in luce lo sforzo anomalo della maggioranza nel voler approvare il disegno di legge.

Il presidente del gruppo M5S Michele Ciusa ha dichiarato che, più di riorganizzazione della Regione si tratta di occupazione della Regione, perché la macchina amministrativa va certamente ripensata ma questo obiettivo non può essere raggiunto da non meglio precisate figure prive di ruoli operativi. La legge, a suo avviso, non è solo sbagliata ma non può essere prioritaria considerati i problemi che, anche per la pandemia, ha di fronte la comunità regionale.

Per i Progressisti, Maria Laura Orrù ha ribadito la critiche del suo gruppo e la richiesta di riportare la legge in commissione perché mette a rischio la tenuta democratica delle istituzioni regionali ed è fortemente divisiva. La Orrù si è poi soffermata sui gravi ritardi nella nomina del dirigente Aspal, che avrebbe consentito un intervento concreto a sostegno di lavoratori e disoccupati, sbloccando i concorsi e lo scorrimento delle graduatorie.

Ancora per i Progressisti, il consigliere Massimo Zedda ha ricordato i recenti articoli del Sole24Ore e le analisi della Banca d’Italia che segnalano il debito pubblico vicinissimo al 160% del Pil, più grande del periodo successivo alla prima guerra mondiale. E’evidente, ha commentato, che le manovre che si stanno facendo stanno peggiorando questa situazione, mentre sulla Sanità il premier Draghi ha riaffermato lo stretto collegamento fra riaperture e alla campagna vaccinale, eppure di fronte a tutto questo la Sardegna fa una legge che “sfonda” i vincoli di finanza pubblica (e per questo verrà certamente impugnata) piuttosto che pensare ai vaccini.

Sempre per i Progressisti Laura Caddeo, rivolta al relatore di maggioranza, ha rinnovato la richiesta di ritiro della legge, un provvedimento immorale per la situazione della Sardegna e per la scelta di risolvere i problemi mortificando il personale della Regione che fa bene il suo dovere; una legge anche irrazionale perché è vero che la macchina non funziona ma il problema va risolto aumentando l’organico e non moltiplicando gli incarichi fiduciari.

Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni, contrario, ha evidenziato il contrasto fra il contenuto della legge e il momento durissimo che vive la Sardegna, dove ci si dovrebbe occupare di Sanità e Lavoro, oggi soprattutto di Air Italy, i cui lavoratori rischiano addirittura di non avere nemmeno la cassa integrazione fino al mese di dicembre.

Sempre per il Pd il consigliere Valter Piscedda ha rinnovato che le critiche ad un provvedimento che ha definito intempestivo, inopportuno e sbagliato nel merito, come pensano tantissimi sardi. La nostra macchina amministrativa, ha riconosciuto, deve essere rinnovata ma per noi il problema riguarda molto “l’autista” e ricordo sul punto che il presidente Solinas, da consigliere, presentò un progetto di riforma che allora diceva cose molto diverse. E comunque, ha concluso, l’attualità dovrebbe spingerci ad individuare ben altre priorità.

Il consigliere Eugenio Lai (Leu), ha dichiarato che nella sostanza il voto negativo del suo gruppo nasce da fatti concreti, come quello che riguarda tanti giovani in graduatoria per un concorso pubblico bandito dall’Aspal con ben 294 figure di funzionari B di categoria B pronti a lavorare. Si tratta, ha continuato, di un concorso che trova copertura finanziaria da fondi nazionali, al quale manca solo il direttore generale per le solite beghe interne alla maggioranza.

Il consigliere Piero Comandini (Pd) ha riconfermato la sua posizione contraria perché la legge non premia qualità, programmazione e funzionalità della Regione, e nemmeno la sua capacità di rispondere alle grandi attese dei sardi su sanità ed economia, con l’unico obiettivo di ricompensare la lealtà alla maggioranza anzi di un uomo solo al comando. In definitiva, ha detto infine, una legge distante da Sardegna e da problemi dei cittadini, il modo peggiore di rappresentare la Sardegna, un po’ come la Superlega che gli sportivi non vogliono.

Il consigliere Diego Loi (Progressisti) ha spiegato che la sua posizione contraria alla legge nasce da motivazioni molto ampie e giustificate di metodo e di merito, che la collocano lontano dall’interesse dei sardi e da ogni ipotesi di miglioramento della macchina amministrativa regionale. Ieri, ha poi ricordato, il Consiglio ha approvato un provvedimento a sostegno delle imprese mentre oggi assistiamo ad una brusca retromarcia sprecando fondi pubblici e dando uno schiaffo ai sardi, convincendoli che fanno bene a non aver fiducia nella politica.

Il consigliere del Pd Salvatore Corrias ha prima rivendicato alla minoranza il “salvataggio” dei fondi Lavoras nella seduta di ieri mentre oggi come opposizione ci sentiamo tutti impegnati ad eliminare l’art.1 che parla di “impulsi politici” all’apparato amministrativo, confondendo i poteri di indirizzo politico e di gestione amministrativa, chiamata ad imparzialità e terzietà. Piuttosto, ha concluso, bisognerebbe preoccuparsi di concorsi pubblici e formazione.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato che il presidente della Regione non ha nemmeno avuto il coraggio di presentare il testo in discussione e non ha mai partecipato alle sedute del Consiglio in cui si è discusso dell’argomento; l’unica firma è nella relazione finanziaria, predisposta ad un anno dal voto in Giunta, dove si parla dei 6 milioni. Su questa singolare istruttoria, ha detto infine, si innestano gli emendamenti di maggioranza, alcuni che fanno perfino lievitare i costi, altri che li riducono. Tutto concorre a lineare un contesto negativo, secondo Agus, che costringe il Consiglio ad occuparsi solo nei ritagli di tempo di lavoro e sanità. (Af)

Dopo l’on. Agus ha preso la parola l’on. Rossella Pinna (Pd), che ha detto: “Speravo in un ravvedimento da parte vostra invece vedo che siete sempre della stessa opinione: produrre poltrone e chiamare direttamente gli amici ad occuparle. Voterò contro l’articolo 1 perché contiene un inganno: il testo non corrisponde al corpo normativo che segue. E voterò contro un disegno di legge non emendabile in nessun modo”.

L’on. Daniele Cocco (LeU) ha detto: “A differenza di altri io invece sono favorevole al fatto che la Regione assuma nuovo personale e insisto con l’assessora Zedda perché scorra la graduatoria di Aspal e assuma chi ha superato i concorsi”.

Sempre per la maggioranza il capogruppo Pd, on. Gianfranco Ganau, ha preso la parola per esprimere contrarietà all’articolato: “E’ una legge che sovrappone una struttura fiduciaria alla dirigenza della Regione ed è un tentativo di aggirare la legge Bassanini. Prevale una logica spartitoria invece di soddisfare il bisogno di rafforzare gli organici, a oggi scoperti per centinaia di unità”.

L’Aula ha approvato l’articolo 1  a voto palese. Il presidente Pais  ha dichiarato decaduti gli emendamenti da 26 a 47.

Sull’emendamento 61 l’on. Massimo Zedda ha detto: “Gli incarichi pubblici si devono svolgere con disciplina e onore. Per questo ho predisposto con l’opposizione un testo sull’anticorruzione e la trasparenza, organismo che non esiste soltanto in Sardegna e in Molise. Sia chiaro: lo abbiamo pensato prima dei fatti di Sardara e oggi vale ancora di più”.

Per l’on. Orrù (Progressisti) “il codice che stiamo presentando contiene importanti norme sulle buone prassi e i buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nell’amministrazione. Sarebbe anche importante scoprire perché alcune delibere sono applicate e altre no”.

Il capogruppo dei progressisti, Francesco Agus, ha detto: “Avete in mente una regione che per funzionare bene deve essere fiduciaria, accentrata e sempre meno legata al Consiglio regionale. Ma ogni giorno che passa aumentano gli argomenti contrari a questa vostra idea. Non guardate nemmeno le mail in arrivo dai ministeri e ci fate fare figuracce come quella che ha fatto il neo assessora Salaris con il sottosegretario Cancelleri”.

Dai banchi di Cinque stelle l’on. Desirè Manca ha ironizzato: “L’importante non è guardare le mail ma scrivere comunicati stampa e non occuparsi dei veri problemi della Sardegna. Il sottosegretario mi ha chiamato sconcertato”.

Favorevole anche il voto dell’onorevole Li Gioi (Cinque stelle): “Se il popolo ha fame, mangi brioche: non si sa se lo dicesse Maria Teresa d’Austria o Maria Antonietta d’Asburgo ma di certo lo dice Cristian da Capoterra. Ci opporremo ai vostri disegni perché sono contro gli interessi dei sardi”.

Per l’on. Solinas (Cinque stelle) “il voto all’emendamento 61 è favorevole, perché vogliamo che riflettiate sul significato di una vera riforma del personale della Sardegna”.

Dai banchi dei Progressisti l’on. Diego Loi: “Sarà interessante vedere quanto tempo è stato dedicato a questo provvedimento e quali saranno i benefici misurabili derivanti da questa legge, che è sbagliata nel momento temporale e nella natura”. L’on. Cocco (LeU) ha ribadito il suo voto a favore, ironicamente, “al contrario del resto dell’opposizione, a condizione che sia abolita la dotazione finanziaria e così il presidente può attingere dalla graduatoria Aspal per comporre i suoi staff fiduciari”.

Per l’on. Laura Caddeo (Progressisti) “il ritiro di questa legge sarebbe un segnale di speranza per i giovani e un segno di rispetto della Costituzione e del principio dei concorsi pubblici”. Per l’on. Lai (LeU) “fuori da qui di questa legge non importa a nessuno, interessa giusto a voi per sistemarvi qualche equilibrio di maggioranza”. Dall’opposizione l’on. Piscedda (Pd) ha detto: “La soluzione non può essere peggiore della situazione attuale e noi tenteremo di non farvi arrecare questo danno alla Sardegna approvando questa legge. Non è un problema di macchina ma di autista: siete voi che non sapete guidare questa macchina e non sapete valorizzare il capitale umano”.

Un giudizio condiviso dall’on. Piero Comandini (Pd): “Voi non avete idea di cosa hanno bisogno i sardi. Avete vinto le elezioni ma ancora non siete al governo. Tutto è commissariato o bocciato dal governo e ora volete dare a un falegname l’incarico di produrre 61 nuove sedie. Saremmo pedanti ma deve rimanere agli atti la nostra totale contrarietà”.

L’emendamento 61 è stato respinto.

Il presidente Pais ha quindi messo in discussione l’art. 2 “Segretario generale della Regione”. Dopo aver acquisito il parere della Commissione e della Giunta sugli emendamenti ha chiuso la seduta e convocato la Conferenza dei Capigruppo.

I lavori del Consiglio riprenderanno nel pomeriggio alle 16.15 (Psp).

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