L’attuazione delle prerogative statutarie, il nuovo rapporto tra Stato e Regione, il pieno riconoscimento del principio di insularità.
Argomenti al centro della seduta mattutina della Commissione Speciale per la legge statutaria e le norma di attuazione dello Statuto che ha sentito in audizione i componenti della Commissione Paritetica Stato-Regione Gian Mario Demuro (presidente), Eugenio Annicchiarico, Gabriele Satta e Tommaso Edoardo Frosini.
La nuova Commissione Paritetica, insediatasi lo scorso mese di luglio, ha già esitato due testi per il trasferimento di competenze alla Regione in materia di vigilanza sulle cooperative e acque pubbliche (escluso il demanio marittimo). Avviato inoltre il percorso per la definizione degli usi civici, materia particolarmente complessa che interessa 340 comuni sardi su 377.
«C’è la volontà di lavorare bene ma per far questo occorre avere un preciso indirizzo politico da Stato e Regione – ha detto il presidente della Commissione paritetica Gian Mario Demuro – attraverso un accordo tra i diversi livelli istituzionali si possono fare molte cose utili».
Il professor Demuro ha indicato il principio di insularità come punto di riferimento su cui imbastire norme che portino alla sua concreta attuazione: «Il riconoscimento in Costituzione della condizione di svantaggio della Sardegna determinata dall’insularità è un’importante risultato al quale però occorre dare attuazione. Abbiamo ora la grande occasione di costruire norme ispirate all’applicazione di questo principio in materie come la continuità territoriale, l’energia, l’istruzione e la cultura».
Demuro ha poi affrontato i temi della riscrittura dello Statuto e della definizione di una nuova legge statutaria: «Di un nuovo Statuto si discute ormai da 25 anni, da quando è stato riformato il Titolo V della Costituzione. La questione riguarda la necessità di rivedere le materie di competenza esclusiva delle regioni speciali. Finora solo la provincia di Bolzano è andata avanti. Serve un dibattito serio per capire quali siano le materie che possono incidere sul futuro della Sardegna. In Trentino si è puntato su paesaggio e ambiente. Lo stesso si può fare in Sardegna. Altra questione, più tecnica, riguarda la potestà regolamentare del Consiglio rispetto a quella della Giunta. Chi la esercita? Su questo punto occorre fare chiarezza».
Sulla statutaria, infine, Demuro ha parlato di “legge importantissima per l’equilibrio della forma di governo e per dare flessibilità a una serie di strumenti che sono ancora molto rigidi. In un ipotetico ordine di priorità, a mio avviso, occorre mettere mano prima alla legge statutaria e poi allo Statuto».
Anche Eugenio Annicchiarico ha sottolineato l’esigenza di un’ampia condivisione su temi che riguardano tutta la Sardegna: «La Commissione è già al lavoro su alcuni temi che vanno affrontati tenendo sempre presente la cornice dell’insularità. Auspichiamo contributi e suggerimenti da parte di tutti».
Sulla necessità di dare piena attuazione al principio di insularità ha insistito anche il professor Tommaso Edoardo Frosini. «L’insularità è il tema strategico su cui puntare. E’ stato inserito in Costituzione tre anni fa ma ancora non ha avuto piena attuazione nonostante l’istituzione di una commissione parlamentare».
Secondo Frosini, compito della Regione è anche quello di “fare leggi che valorizzino il principio. Tutta la legislazione regionale deve tener conto della condizione di svantaggio determinata dall’insularità. La Sardegna deve inoltre impegnarsi , anche con impugnative, a contrastare le leggi statali che non tengano conto di questo principio».
Sulla riscrittura dello Statuto, Frosini si è detto stupito che nell’articolo 1 si parli della Sardegna e delle sua isole: «E’ la Sardegna, prima di tutto a essere un’isola. Questo deve essere chiarito, perché dal suo isolamento deriva una condizione di grande svantaggio. La continuità territoriale è il problema più importante che va colmato. Le difficoltà a raggiungere la Sardegna sono evidenti, una situazione non più tollerabile».
L’impegno della Commissione Paritetica a produrre norme utili è stato assicurato anche dall’avvocato Gabriele Satta: «C’è l’ambizione a puntare su obiettivi di alto profilo. Sono state già individuate alcune materie su cui lavorare in modo condiviso. Il tema della continuità territoriale è di assoluta preminenza. Un argomento di cui si discute da tanto ma sul quale non si riesce a trovare una soluzione. C’è la volontà della Commissione a lavorare su testi che possano, realisticamente, andare in porto».
Il presidente del Consiglio Piero Comandini ha assicurato la piena disponibilità della Commissione Speciale da lui guidata a dare contribuiti, indirizzi e suggerimenti sulle norme di attuazione: «Anche per noi il tema dell’insularità è fondamentale. L’inserimento del principio in Costituzione è stato un risultato importantissimo ma ora occorre dargli piena attuazione. Stiamo lavorando insieme alla Corsica per difendere questo principio anche in Europa che continua ad avere un atteggiamento minimale nei confronti delle isole e delle periferie. La continuità territoriale è l’esempio più lampante. Non tutti i cittadini europei hanno le stesse opportunità. E’ bene impegnarsi per difendere un principio sacrosanto».