RELAZIONE N. 26/XVII

RELAZIONE N. 26/XVII – Giunta regionale – Indirizzi al Co.Ra.N. ai sensi dell’art. 63 della L.R. n. 31/1998. Attuazione della legge regionale 13 ottobre 2022, n. 15, art. 18.

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RELAZIONE N. 25/XVII

RELAZIONE N. 25/XVII – Giunta regionale – Indirizzi al CoRa.N. ex art. 63, comma 1, della legge regionale n. 31/1998. Incentivi componenti Nucleo tecnico e componenti Gruppi di verifica per le autorizzazioni e accreditamenti delle strutture sanitarie e sociosanitarie.

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Composizione OIV


Aggiornamento del 17 gennaio 2025

RELAZIONE N. 24/XVII

RELAZIONE N. 24/XVII – Giunta regionale – Indirizzi al Co.Ra.N. ai sensi dell’art. 63 della L.R. n. 31/1998. Attuazione art. 9. comma 1. della L.R. n. 17/2023.

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MOZIONE N. 31

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 31

(Approvata in Aula il 19/02/2025)

DERIU – CORRIAS – FUNDONI – PIANO – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO sullo stanziamento di maggiori fondi per il finanziamento dell’Einstein Telescope.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il progetto “Einstein Telescope” prevede l’installazione di un telescopio per la realizzazione dell’osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione, uno dei principali progetti di ricerca europei con impatto scientifico di livello mondiale, tanto da essere incluso nella Roadmap di ESFRI 2021 (European Strategy Forum on Research Insfrastructures), l’organismo europeo che indica su quali infrastrutture scientifiche è decisivo investire in Europa;
– il 6 giugno 2023 il Governo ha ufficializzato la candidatura italiana per la realizzazione di questo progetto, proponendo la Sardegna, col sito di Sos Enattos, nel comune di Lula (NU), per ospitare il futuro osservatorio di onde gravitazionali;
– nel sito di Sos Enattos è già attivo dal 2019 il laboratorio SAR-GRAV, finanziato con fondi regionali e con il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), che consiste in un’infrastruttura di ricerca dedicata alla ricerca di base nell’ambito della rivelazione di onde gravitazionali, fisica della gravitazione, geofisica e sue applicazioni, la cui realizzazione e messa in opera ha comprovato la sussistenza delle motivazioni di carattere geologico che rendono l’area di Sos Enattos il luogo ideale per le attività dell’Einstein Telescope (ET), soprattutto per le sue caratteristiche legate al basso silenzio antropico e all’assenza di rumore sismico;
– il sito di Sos Enattos è già attualmente oggetto di studi, ricerche e interventi preparatori e complementari finanziati sia dal Ministero dell’Università e della ricerca (MUR), come il consorzio Einstein telescope infrastructure consortium (ETIC) con 50 milioni di euro del PNRR, sia attraverso i Progetti di rilevante interesse nazionale (PRIN) e altri progetti dedicati, sia dalla Regione, che ha contribuito con il finanziamento di progetti nel settore delle onde gravitazionali e con il collegamento del sito Sos Enattos alla rete nazionale a banda ultralarga GARR, nonché con il finanziamento di assegni e contratti di ricerca, di attività di promozione e divulgazione del progetto e della candidatura, di opere preparatorie e/o complementari;
– il cronoprogramma dell’Einstein Telescope, correntemente in via di aggiornamento, prevede la selezione del sito tra 2025 e 2026, l’inizio degli scavi nel 2027, l’istallazione nei primi anni 2030 e l’operatività dell’infrastruttura oltre il 2036;
– al fine di venire definitivamente individuata da parte dell’organismo europeo ESFRI come sito nel quale verrà realizzato l’Einstein Telescope, la candidatura italiana di Sos Enattos affronta la competizione della candidatura congiunta di Paesi Bassi, Belgio e Germania riuniti nel Gruppo di Cooperazione Territoriale (GECT) “Euroregione Mosa-Reno” (Euregio Meuse-Rhein).

VISTE:
– la legge regionale 7 agosto 2007, n. 7 (Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna);
– la deliberazione della Giunta regionale del 22 giugno 2023, n. 21/76 (Legge regionale 7 agosto 2007, n. 7 (Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna). Programma attività annualità 2023), con la quale la Giunta ha approvato la dotazione finanziaria della legge regionale n. 7 del 2007 per l’annualità 2023 e ha dato mandato all’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio di adottare i provvedimenti necessari alla completa attuazione della deliberazione, che prevede un finanziamento a beneficio dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), in quanto soggetti attuatori del progetto, e di IGEA Spa in quanto gestore degli spazi del sito di Sos Enattos;
– la legge regionale 19 dicembre 2023, n. 17 (Modifiche alla legge regionale n. 1 del 2023, (Legge di stabilità 2023), variazioni di bilancio, riconoscimento di debiti fuori bilancio e passività pregresse e disposizioni varie) che interviene con un ulteriore finanziamento a beneficio dell’Istituto nazionale fisica nucleare (INFN), destinato alla valorizzazione e al potenziamento dell’attrattività scientifica del sito di Sos Enattos;
– la deliberazione della Giunta regionale del 13 novembre 2024, n. 43/72 (Atto di indirizzo per la concessione in uso gratuito in favore dell’I.N.F.N. (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) dei beni ubicati nel territorio di Lula Loc. Sos Enattos di proprietà e in concessione di IGEA S.p.A., Società “in house” della Regione Autonoma della Sardegna), che è intervenuta per prevedere la concessione in uso gratuito in favore dell’INFN dei beni ubicati nel sito Sos Enattos di proprietà e in concessione di IGEA Spa, per favorire la creazione di SAR GRAV 3 ET LAB, un laboratorio multidisciplinare propedeutico alla realizzazione di Einstein Telescope, dove sarà possibile sviluppare, integrare e testare le innovative soluzioni tecniche che saranno progettate ad hoc per ET, proprio nell’ambiente in cui dovranno operare;

RILEVATO che:
– il laboratorio SAR-GRAV, attivo dal 2019, è stato inizialmente finanziato con euro 3.500.000 dalla Regione, sulla base di un accordo siglato tra la stessa Regione, l’Università di Sassari, l’INFN, l’INGV, l’Università di Cagliari e con intervento per adesione di IGEA Spa, società che gestisce la miniera;
– nel dicembre 2022 è stato creato ETIC, consorzio nato e finanziato con euro 50.000.000 derivanti dal PNRR nell’ambito della Missione 4 coordinata dal MUR di cui l’INFN è proponente e capofila, al fine di realizzare attività di preparazione, gli studi di fattibilità, la caratterizzazione del sito di Sos Enattos, e la creazione di una rete di laboratori di ricerca per lo sviluppo delle tecnologie che saranno adottate dal nuovo osservatorio gravitazionale;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 21/76 del 2023 ha previsto un finanziamento di euro 700.000 per le attività di ricerca, preparatorie e complementari riguardanti il sito di Sos Enattos, di cui euro 500.000 destinati all’INFN in quanto soggetto attuatore di progetti di ricerca in corso presso il medesimo sito;
– la legge regionale n. 17 del 2023 ha previsto un ulteriore finanziamento di euro 10.000.000 a favore dell’INFN per lo sviluppo del laboratorio SAR-GRAV, attivo dal 2019 nel sito di Sos Enattos, e delle infrastrutture dedicate ai progetti avviati, tra i quali il Progetto Archimede avviato nel settembre 2021;
– con fondi FSC della programmazione 2014-2020 – Patto per lo Sviluppo della Regione Sardegna sono stati finanziati ulteriori progetti nel sito dedicati alla “Caratterizzazione della miniera di Sos Enattos in Sardegna come sito dell’osservatorio per le onde gravitazionali Einstein Telescope” (Characterization of the Sos Enattos mine in Sardinia as the site for the Einstein Telescope GW observatory), e ulteriori investimenti per i laboratori e i progetti ivi già esistenti che hanno consentito ad esempio, nel settembre 2023, la connessione di SAR-GRAV alla rete nazionale ad altissima capacità GARR, deputata alla fornitura di connettività ad altissime prestazioni a servizio delle infrastrutture della ricerca e della cultura;

APPRESO che:
– come emerge dalle informazioni diffuse dalla scorsa Presidenza della Regione a mezzo stampa, la Regione avrebbe preso l’impegno formale con il Governo di stanziare 350 milioni di euro da aggiungere a un finanziamento statale che si aggirerebbe intorno al miliardo di euro;

CONSIDERATO che:
– il progetto Einstein Telescope si configura come l’installazione di una infrastruttura indispensabile per la ricerca avanzata, con l’ausilio di tecnologie innovative, ed una vera e propria opera di dimensione globale per l’aspetto scientifico e tecnologico, oltreché di rilevanza strategica per l’intera Sardegna e il territorio interessato dall’installazione;
– il progetto Einstein Telescope rappresenta una grande ed evidente opportunità per tutta l’isola, e in particolare per il centro Sardegna, in termini occupazionali, culturali, sociali ed economici, capace, oltretutto, di rinvigorire il tessuto imprenditoriale sardo e di dare lustro alle Università di Sassari e Cagliari entrambe in prima linea per la realizzazione del progetto al fine di condurre la Sardegna all’acme della ricerca nella fisica;
– il solo indotto legato alla realizzazione e alla messa in opera dell’Einstein Telescope è stimato in un potenziale occupazionale di 36.085 unità di forza lavoro (che corrispondono a circa 4.000 persone impiegate full time) ogni anno per i nove anni di costruzione ipotizzati, e nella successiva fase di operatività a regime l’infrastruttura ospiterà stabilmente personale scientifico e tecnico altamente qualificato, che lavorerà nel laboratorio e vivrà in loco, rappresentando un’ulteriore fonte di esternalità positive e di benefici per il territorio e la Sardegna in termini non solo economici, ma anche di produzione e diffusione della conoscenza scientifica e del sapere tecnico nell’Isola;

VALUTATO che:
– per tutti questi motivi, il progetto dell’Einstein Telescope rappresenta un’opportunità unica per la Sardegna in termini non solo di sviluppo e benessere economico, ma anche di produzione e diffusione della conoscenza scientifica e tecnica, e dell’affermazione della Sardegna come centro di avanguardia mondiale della ricerca scientifica nel campo della fisica e nello specifico nella ricerca sulle onde gravitazionali, e polo attrattivo di capitale economico e umano altamente specializzato;
– vista la strategicità di questo progetto e l’altissima competitività della candidatura del sito collocato nell’Euroregione Mosa-Reno che convoglia gli sforzi congiunti di Paesi Bassi, Belgio e Germania, è necessario investire tutto il potenziale economico, politico, umano di cui la nostra Regione dispone al fine di garantire, nel tempo che rimane fino all’assegnazione definitiva dell’Einstein Telescope prevista per il 2025/2026, non solo la prosecuzione delle attività dei laboratori e dei progetti scientifici, ma anche la realizzazione di quelle ulteriori strutture e infrastrutture preparatorie e collaterali indispensabili per accreditare non solo il sito di Sos Enattos, ma anche il territorio intorno ad esso e, per esteso, di tutta la Sardegna come idoneo a ospitare uno dei principali progetti di ricerca europei con impatto scientifico di livello mondiale,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

a individuare nuove e maggiori risorse finanziarie da destinare alla realizzazione di interventi, opere, infrastrutture preparatorie e collaterali e comunque finalizzati a supportare e rendere possibile la costruzione dell’Einstein Telescope nel sito di Sos Enattos in Sardegna.

Cagliari, 15 gennaio 2025

“Sanità”, audizioni ordini professionali e Confindustria sul disegno di legge n.40 della Giunta regionale

La Commissione Sanità ha concluso nel pomeriggio il primo ciclo di audizioni sul Disegno di legge di riordino del sistema sanitario presentato dalla Giunta regionale. Il parlamentino guidato da Carla Fundoni ha sentito in mattinata i rappresentanti degli ordini professionali degli infermieri, dei veterinari e delle ostetriche e, nel pomeriggio, il delegato di Confindustria Sanità.

Dagli ordini professionali è arrivato la richiesta di un potenziamento della sanità territoriale, percorso obbligato per decongestionare gli ospedali e offrire ai pazienti un servizio di alto livello. Per gli infermieri sono intervenuti i presidenti degli ordini di Cagliari, Francesca Cottogno, di Nuoro, Maria Annunziata Carta, di Sassari, Gianluca Chelo, di Oristano, Raffaele Secci e di Carbonia, Ilenia Serventi, che hanno segnalato le gravi carenze di personale negli ospedali e nei presidi territoriali e chiesto un piano straordinario di assunzione per coprire i posti vacanti. Secondo i rappresentanti di categoria, vanno immediatamente inseriti in organico gli infermieri che hanno concluso il corso di laurea lo scorso novembre: «Ma non basta – hanno detto i presidenti degli ordini professionali – in questi ultimi anni la sanità pubblica è diventata poco attrattiva, molti infermieri decidono di trasferirsi nel privato. Per fermare l’esodo servono incentivi economici e prospettive di carriera». Per la categoria, è inoltre urgente puntare sulla diffusione dell’infermiere di famiglia, una figura in grado di svolgere un ruolo fondamentale nella medicina di prossimità. Dai presidenti di Sassari, Cagliari ed Oristano, infine è arrivato l’invito alla Giunta a procedere quanto prima con il commissariamento delle Asl: «Questa riforma è tardiva – ha detto Gianluca Chelo – occorre agire con rapidità». Tra le richieste anche l’istituzione di un Dipartimento delle professioni in seno all’assessorato della Sanità.

Per i veterinari, la Commissione ha sentito i presidenti degli ordini di Sassari, Andrea Sarria, di Cagliari, Giuseppe Argiolas e di Nuoro Annamaria Coccollone e il tesoriere dell’Ordine di Oristano Lorenzo Stevanato che hanno segnalato la necessità di potenziare i servizi veterinari a garanzia non solo del benessere animale ma anche della salute degli uomini. «Medicina animale e umana devono essere viste non più come due unità separate – hanno detto i rappresentanti dei veterinari – è ormai risaputo che il 75% delle malattie dell’uomo è legato a zoonosi, questo dato ci fa capire quanto sia urgente un cambio di prospettiva». I veterinari hanno invocato più risorse per combattere il randagismo, fenomeno ormai fuori controllo in molte zone della Sardegna con costi pesanti per le casse di molti comuni obbligati, per legge, a garantire il ricovero dei cani senza padrone una volta catturati. «Nei soli canili della provincia di Sassari sono ospitati 2.200 cani – ha detto Andrea Sarria – ogni animale costa alle casse pubbliche una media di 2/3 euro al giorno. Per non parlare degli incidenti stradali causati dagli cani vaganti». La loro presenza massiccia nei centri urbani ha riportato d’attualità l’echinococcosi, malattia che fino agli anni 80 infestava le campagne: «Adesso è un problema cittadino che sta diventando drammatico – hanno detto i rappresentanti dei veterinari – un’emergenza che va affrontata al più presto».

Paola Lubinu (Sassari) e Maria Rosaria Lai (Cagliari-Nuoro-Oristano e Sud Sardegna) hanno invece illustrato, a nome degli ordini delle ostetriche, le criticità del settore. In particolare, è stata evidenziata la necessità di potenziare i servizi territoriali: «Oggi si parla tanto di Case della Salute, hanno detto – questi servizi in passato erano svolti egregiamente dai Consultori che davano supporto alle famiglie e facevano prevenzione. La legge prevede un consultorio ogni 20mila abitanti. Purtroppo non è più così».

Nel pomeriggio, la seduta è stata occupata dall’audizione della rappresentante di Confindustria Sanità Maria Immacolata Montixi. «Non entriamo nel merito della riforma e della scelte politiche – ha detto Montixi – auspichiamo una collaborazione sempre più proficua tra sanità pubblica e privati accreditati. Il principio è sempre quello: il privato interviene per assicurare i servizi che il pubblico non riesce a coprire. Servono però più risorse a tutela della salute dei cittadini e della qualità delle prestazioni».

Le audizioni della Commissione proseguiranno la prossima settimana.

II^ commissione, audizioni sul dimensionamento scolastico

La II^ commissione, presieduta da Camilla Soru (Pd), ha svolto una serie di audizioni sul tema del dimensionamento scolastico, le cui linee guida sono state approvate dalla Giunta regionale, lo scorso 30 dicembre con la deliberazione n. 54/4.

Il primo ad intervenire nel parlamentino della Pubblica Istruzione è stato il sindaco di Tortolì, Marcello Ladu, che ha contestato la riorganizzazione dei due istituti comprensivi del Comune di Tortolì, con la creazione di un unico istituto. «Si creerebbe un mostro con oltre 1.300 studenti e 300 docenti – ha dichiarato il primo cittadino – e non saremmo in grado neppure di garantire gli spazi e i servizi adeguati per quel tipo di scuola che diverrebbe la più numerosa dell’intera provincia dell’Ogliastra e anche di Nuoro». Ladu ha proposto, dunque, come soluzione possibile, quella di accorpare le autonomie scolastiche di Tortolì a quella del solo comune di Girasole e di accorpare quelle di Lotzorai e Talana con Baunei. L’ipotesi ha registrato l’apprezzamento del consigliere Corrias (Pd) e della presidente della commissione.

A seguire l’audizione dell’assessora della Pubblica Istruzione, Ilaria Portas, che si è incentrata principalmente sugli ipotizzati contenuti del decreto legge, approvato nella seduta del consiglio dei ministri del 14 gennaio 2025 ma non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e che introduce misure urgenti per la riorganizzazione del sistema scolastico. In particolare, il testo – così è stato affermato – prevede un nuovo e perentorio termine di ulteriori dieci giorni, dalla data di entrata in vigore del decreto, per l’adozione da parte delle Regioni di piani di dimensionamento scolastico che rispettino i contingenti indicati dal ministero con il DM 30/2023. Sarebbero inoltre previste, per le amministrazioni che rispetteranno i contingenti ministeriali, una serie di premialità che riguardano il personale, la nomina di un vicario nella scuola dimensionata e deroghe al numero minimo nella formazione delle classi.

L’assessora ha definito il decreto legge approvato nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri “un ricatto” e pur rimettendosi alla volontà della Giunta, si è mostrata non particolarmente favorevole a modificare il piano di dimensionamento scolastico attenendosi ai contingenti fissati dal ministero per l’individuazione delle autonomie scolastiche in Sardegna.

La Giunta, infatti, ha adottato come criterio quello di procedere con “numeri reali” (alunni iscritti) per gli accorpamenti dei soli istituti comprensivi (istituti dove all’interno coesistono più gradi di istruzione) e cos sono stati deliberati 6 accorpamenti invece dei 9 che ne deriverebbero dalla rigida applicazione delle regole del ministero. Ma di più, qualora si decidesse di dare corso al provvedimento approvato dal Governo lo scorso 14 gennaio, non è scontato – così ha dichiarato l’assessora Portas – che i criteri adottati dalla Giunta (accorpamento dei soli istituti comprensivi) possano essere confermati e dunque si riaprirebbe da capo il tema della programmazione delle rete scolastica in Sardegna.

Considerata la delicatezza degli argomenti la presidente della commissione, Camilla Soru, ha sospeso i lavori per dare corso ad una riunione dei consiglieri di maggioranza con l’assessora ed alla ripresa si è proceduto con l’audizione della rappresentate dell’Anci, Emanuela Pintus. La sindaca di Arborea ha ribadito la contrarietà degli amministratori sardi  rispetto a qualunque ipotesi di accorpamento e di soppressione delle autonomie scolastiche, auspicando una rapida approvazione della legge regionale sulla scuola e l’istruzione e ha sollecitato il coinvolgimento dei parlamentari eletti nell’Isola, perché attraverso opportune proposte emendative al decreto Milleproroghe, la cui discussione è annunciata in Senato, si possano ottenere le necessarie deroghe rispetto alle disposizioni ministeriali che penalizzano l’istruzione e la scuola in Sardegna.

La commissione ha concluso i lavori con l’audizione del presidente e del direttore dell’Ersu di Cagliari (Cosimo Ghiani e Raffaele Sundas) che hanno illustrato la proposta di statuto dell’ente, approvata dal Consiglio di amministrazione. La presidente ha quindi invitato i rappresentati dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario ad integrare il testo con alcune osservazioni formulate dagli uffici, così da poter essere presentato per l’approvazione in Consiglio Regionale.

VI^ commissione: riforma del sistema sanitario regionale, audizione dei presidenti dell’ordine dei medici delle quattro province

La commissione Sanità, presieduta da Carla Fundoni (Pd) ha proseguito i lavori con le audizioni dei presidenti dell’ordine dei medici delle quattro province (Salvatore Lorenzoni, Sassari; Maria Giobbe, Nuoro; Emilio Montaldo, Cagliari; Antonio Luigi Sulis, Oristano)  per il confronto sul disegno di legge di riforma del sistema sanitario regionale, proposto dalla Giunta (Dl. n. 40). L’incontro ha rappresentato un momento di approfondimento sulle criticità del sistema sanitario e sulle possibili soluzioni per garantire maggiore efficienza e qualità dei servizi.

Tra le principali tematiche discusse si evidenziano quelle inerenti la medicina territoriale, verso la quale è emersa una forte preoccupazione per l’insufficienza di medici di base e per la carenza di presidi territoriali, che costringe i cittadini a rivolgersi ai pronto soccorso e alle strutture ospedaliere, sovraccaricandoli (soltanto nel pronto soccorso di Sassari si registrano 180 accessi al giorno). I presidenti degli ordini hanno evidenziato la necessità di potenziare la rete di medicina territoriale e di integrare servizi diagnostici di base. Il riferimento alla telemedicina è stato valutato con una certa freddezza: «La telemedicina non sono le immagini trasmesse via WhatsApp e in Sardegna mancano le connessione adatte, insieme con il personale da impiegare». Forti perplessità sono state rivolte agli istituendi Cau “centri di assistenza e urgenza” («non si comprende con quale personale potranno funzionare, considerato che sono sguarniti persino i pronto soccorso dell’Isola»).

Una particolare sottolineatura è stata quindi rivolta alla carenza di personale e alla formazione, in particolare si è auspicata una attenzione prioritaria per i corsi di medicina generale, indispensabili per la contrattualizzazione e l’entrata in servizio di nuovi medici («la riforma deve partire dalla colonna vertebrale del sistema sanitario: la medicina generale. Se questa non funziona, tutto il sistema rischia di collassare»). Per quanto riguarda la gestione dei concorsi e più in generale quella relativa al reclutamento del personale, le critiche hanno riguardato il ruolo e le funzioni che la proposta legislativa dell’esecutivo riconosce all’Ares. A giudizio dei presidenti degli ordini professionali, le competenze sul personale e le selezioni dovrebbero ritornare in capo alle Asl. Ma non soltanto, anche le gare per le forniture dovrebbero vedere un maggiore protagonismo delle aziende sanitarie (e non dell’Ares) giudicate più adatte ad assicurare presidi e strumentazioni adeguate alle necessità degli operatori.

Sull’opportunità della riforma del sistema sanitario, Lorenzoni, Montaldo e Sulis hanno dunque affermato: «L’emergenza è non far affondare la barca ed è per tale ragione che è fondato il timore che l’introduzione di cambiamenti importanti potrebbe risultare bloccante rispetto alla necessità di mettere in campo azioni concrete e immediate». Più possibilista, invece, la presidente dell’ordine di Nuoro, Maria Giobbe, che ha invitato Giunta e Consiglio “a fare presto” anche in riferimento alla nomina dei commissari nelle Asl della Sardegna.

Sull’omogeneità dei servizi all’interno delle singole province è stato espresso il concetto delle grandezze scalari in fisica: nelle province assistiamo ad un gradiente decrescente man mano che ci si allontana dalla sede delle Università. Mentre per i disequilibri territoriali è stato chiaro il presidente dell’ordine di Oristano: «Il cattivo funzionamento degli ospedali della Sardegna centrale porterà al default anche quelli di Sassari e Cagliari».

Sul delicato tema degli accorpamenti, il presidente di Cagliari ha ricordato la contrarietà del 95% del personale in servizio al Microcitemico, per il previsto  ritorno al Brotzu; mentre la presidente di Nuoro, con riferimento all’ospedale di Sorgono, ha affermato con schiettezza: «Ha senso mantenerlo aperto?».

A conclusione degli interventi dei presidenti dell’ordine dei medici delle quattro province, la commissione – dopo l’audizione dell’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi che ne ha sintetizzato i contenuti – ha espresso parere favorevole all’unanimità (la consigliera Aroni, Udc, non ha partecipato al voto) alle linee di indirizzo (2025-2026) del programma “Ritornare a casa Plus” (deliberazione n. 49/32 del 11.12.2024).

V commissione, approvato all’unanimità il Parere 39

15_01_25 V Commissione Ass Agricoltura

La V commissione (Attività produttive), presieduta da Antonio Solinas (Pd), ha approvato all’unanimità il Parere P/39 “Attuazione della legge regionale 19 dicembre 2023, n. 17, art. 8 “Disposizioni in materia di pesca”, comma 5, e della legge regionale 18 settembre 2024, n. 13, art. 19 “Disposizioni finanziarie in materia di agricoltura, infrastrutture irrigue e pesca”, comma 12, al fine di sostenere l’applicazione in Sardegna della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo (Community-Led Local Development (CLLD)). Direttive di attuazione”.

Il via libera è arrivato dopo l’audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Gianfranco Satta. L’esponente della Giunta ha spiegato che è stata individuata l’Agenzia Laore come soggetto attuatore per l’erogazione dei finanziamenti, 6 milioni di euro, da destinare ai due Gruppi di azione costiera Flag del Nord Ovest Sardegna e Sud Sardegna Occidentale. L’assessore ha spiegato che l’assegnazione delle risorse deve essere effettuata mediate procedure di evidenza pubblica e che ritiene che le risorse debbano essere destinate al raggiungimento degli obiettivi strategici legati a favorire il ricambio generazionale e la diversificazione delle attività, promuovere l’attrattività delle professioni della pesca verso giovani e contrastare l’invecchiamento della forza lavoro e la dispersione delle conoscenze e delle competenze; contribuire alla risoluzione del gravissimo problema dei rifiuti abbandonati e degli attrezzi da pesca perduti; contribuire all’innovazione del settore e al miglioramento delle prestazioni complessive e della competitività delle imprese; stimolare la formazione di partenariati tra ricercatori scientifici e pescatori; sostenere la progettazione, lo sviluppo, il monitoraggio, la valutazione e la gestione dei sistemi per l’assegnazione delle possibilità di pesca. Il presidente Solinas e la Commissione hanno auspicato che venga potenziato l’organico dell’Assessorato, affinché non sia necessario delegare all’Agenzia Laore l’attuazione di questo tipo di interventi. D’accordo l’assessore Satta, che ha evidenziato la grave situazione di carenza di personale in cui si trova l’assessorato da lui guidato.

La commissione ha poi sentito in audizione il presidente del Consorzio di bonifica dell’Oristanese, Carlo Corrias, e il direttore generale, Maurizio Scanu, sugli interventi urgenti e straordinari di bonifica da realizzare al fine di prevenire il rischio di alluvioni nel territorio del Consorzio.

Il Consorzio ha inviato, i primi di dicembre, una lettera, sottoscritta dai 25 sindaci del territorio, alla Presidente della Regione, Alessandra Todde, alla Giunta, chiedendo un contributo straordinario “per realizzare un programma di intervento manutentivo su larga scala delle opere idrauliche presenti nel comprensorio, sia naturali sia artificiali, da concordare con le amministrazioni comunali”.

Corrias ha spiegato che la Regione finora ha sempre coperto due terzi delle spese annue, che ammontano a 3 milioni di euro, lasciando un milione a carico del Consorzio che ha dovuto recuperare i fondi mancanti attraverso i tributi richiesti alle aziende agricole. In particolare ha ricordato che il Consorzio, secondo quanto previsto dalla Legge regionale n. 6 del 2008, ha tra i suoi compiti istituzionali la gestione, la sistemazione della rete scolante al diretto servizio della produzione agricola e la gestione delle opere di bonifica idraulica al servizio del territorio.

“Per realizzare un piano operativo di interventi, assolutamente necessari e urgenti, da effettuare su tutto il territorio consortile il costo è stimato in circa 3 milioni di euro”, ha affermato il presidente Corrias. Per questo motivo i rappresentanti del Consorzio hanno chiesto che venga concesso loro un contributo straordinario di 3 milioni di euro per il piano di interventi urgenti e che la Regione si faccia carico dell’intero ammontare dei costi annui del Consorzio per evitare di gravare sulle aziende agricole.

Il presidente Solinas ha evidenziato, che quello di oggi, è stato un incontro operativo e ha ricordato che il problema arriva da lontano, sottolineando che il Consorzio di Bonifica spesso sostituisce il sistema delle autonomie locali nelle azioni di prevenzione, soprattutto, per il rischio idrogeologico. Da parte della Commissione ci sarà la massima disponibilità a trovare una soluzione ai problemi esposti. Solinas ha anche evidenziato che tutti i territori hanno ottenuto finanziamenti del Governo nazionale sul rischio idrogeologico, ma l’Oristanese e il Terralbese no. “Cercheremo di capire le motivazioni”, ha detto.

Il presidente Solinas ha anche chiesto a che punto fosse la situazione che riguarda il rischio ambientale degli stagni. Corrias ha affermato che il Consorzio ha fatto tutto quello che era stato richiesto, ma che è in attesa di una convocazione da parte dell’assessorato dell’Agricoltura per firmare la convenzione che dia mandato operativo al Consorzio. Anche su questo tema il presidente Solinas ha assicurato un intervento della Commissione per cercare di velocizzare le procedura e capire il motivo del ritardo.

Nel corso della seduta sono intervenuti i consiglieri regionali Emanuele Cera (FdI) e Salvatore Cau (Orizzonte comune).

Riforma sanitaria. In Sesta Commissione le audizioni dei sindacati degli infermieri

Proseguono in Sesta Commissione le audizioni sul Disegno di legge n.40 della Giunta regionale. In mattinata il parlamentino presieduto da Carla Fundoni (Pd) ha sentito i rappresentanti dei sindacati degli infermieri che hanno dato valutazioni diverse sulla proposta di riforma dell’esecutivo.

Contro il progetto di riordino del sistema sanitario si sono espressi i rappresentanti di Cgil, Uil, Nursind e Nursing Up. A favore Confsal e Fials. La segretaria della Cgil, Roberta Gessa, ha ribadito il no “a una riforma che rischia di avere conseguenze deleterie per tutto il sistema”. Secondo la Cgil, è necessario invece intervenire sulle emergenze in atto, a partire dalla carenza di organici che sta condizionando pesantemente la qualità dei servizi: «L’Ocse indica in 9 infermieri ogni 1.000 pazienti il numero ideale per garantire un sistema efficiente – ha sottolineato Gessa – in Sardegna la media è di poco superiore a quattro. E’ evidente che così non si può andare avanti». La segretaria della Cgil ha poi invocato maggiori risorse per il comparto che devono essere però messe a disposizione delle Asl prima del varo dei piani triennali del fabbisogno del personale: «Non è vero che non ci sono risorse. La Regione ha 3 miliardi di residui passivi, possibile che una parte non possa essere riprogrammata per la Sanità?».

Sulla necessità di potenziare gli organici e procedere alle stabilizzazioni degli infermieri precari hanno insistito anche Fabrizio Anedda (Nursind) e Marino Vargiu (Nursing Up). Secondo Anedda, occorre rivedere il sistema di reclutamento che non deve essere riferito alle macro-strutture ma alle singole unità operative. Per Vargiu, è necessario un piano straordinario di assunzioni per far fronte alle gravissime carenze di organici: «Un occhio di riguardo deve essere riservato all’emergenza-urgenza dove gli infermieri e tutto il personale sanitario lavorano in condizioni di stress continuo».

Sulla stessa linea anche Massimo Marceddu (Uil): «Sarebbe un errore tragico pensare di istituire i nuovi Centri di Assistenza e Urgenza (Cau) utilizzando il personale delle Asl. Servono nuovi infermieri da assegnare esclusivamente a quel servizio».

A favore della riforma si sono invece espresse Loredana Scanu (Confsal) e Anna Secci (Fisal) che hanno invitato la Giunta e la Commissione ad andare avanti anche con il commissariamento dei direttori generali delle Asl: «Serve un’inversione di rotta –hanno detto – chi ha lavorato male vada a casa».

Tutte le sigle sindacali hanno concordato sulla necessità di evitare un nuovo accentramento di competenze su Ares e sulla idea di potenziare la medicina territoriale che però deve tener conto della situazione esistente con l’individuazione dei correttivi. Tra questi una novità importante per l’assistenza dei pazienti potrebbe essere rappresentata dall’infermiere di famiglia, una nuova figura in grado di alzare il livello di qualità dei servizi.

Nel corso della seduta, i consiglieri di opposizione Alice Aroni (Misto) e Corrado Meloni (FdI) hanno ribadito il loro disappunto per la decisione della Commissione di procedere con le audizioni su un testo, il D.L. n.40, ormai superato: «La Giunta ha annunciato un maxiemendamento che modifica integralmente il provvedimento – hanno detto i due esponenti della minoranza – non capiamo perché si perda tempo anziché aspettare il testo definitivo su cui discutere». Ai consiglieri ha replicato la presidente della Commissione Carla Fundoni: «Il modo di procedere è quello corretto. La Commissione valuta i documenti depositati. Il nostro è un lavoro di ascolto per individuare le migliori soluzioni da inserire in legge».