Sintesi della seduta n. 57

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA

XVII LEGISLATURA

SINTESI DELLA SEDUTA N. 57

Martedì 8 aprile 2025 – Pomeridiana

Presidenza del Presidente Giampietro Comandini

Inizio: ore 17 e 19

– Congedi.
– Annunzi.
Documenti pervenuti: proposta di legge.
– Discussione congiunta del disegno di legge: “Legge di stabilità regionale 2025” (85/S/A) e del disegno di legge: “Bilancio di previsione 2025-2027” (86/A).
Sono intervenuti i consiglieri Alessandro SOLINAS, relatore di maggioranza, e Giuseppe TALANAS, relatore di minoranza.

Riconvocazione: mercoledì 9 aprile 2025 alle ore 10.

Fine: ore 17 e 48

Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria

Silvia Pintus (am)

Nota stampa della seduta n. 56

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 56 Antimeridiana

Martedì 8 aprile 2025

Approvato con la risoluzione n. 1 il  DOCUMENTO N. 14/XVII/A “Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029; Il Consiglio si riunisce alle 17 La seduta è stata aperta dal presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini. Dopo le formalità di rito, il presidente ha aperto la discussione sul primo punto all’ordine del giorno: l’esame del  Documento N. 14/XVII/A. Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029. Il presidente ha dato subito la parola al relatore di maggioranza, il presidente della III commissione Alessandro Solinas (M5S). Nella sua relazione ha ripercorso le tappe dell’esame del testo in commissione, ricordando che “è stato licenziato dalla Terza Commissione permanente nella seduta del 27 marzo 2025 con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e il voto contrario dei gruppi di opposizione”. “L’esame del documento, unitamente al disegno di legge di stabilità per il 2025 (D.L.n. 85/S) e al disegno di legge relativo al Bilancio di previsione 2025-2027 (D.L. 86), è iniziato nella seduta del 13 marzo 2025 con l’illustrazione da parte dell’Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Nelle successive sedute, tenutesi nelle giornate del 19 e del 20 marzo, la Commissione ha audito quali portatori di interesse i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle categorie produttive, degli enti locali, delle università, del mondo finanziario e creditizio e del terzo settore, i quali hanno rappresentato le rispettive posizioni e istanze. Le Commissioni di merito, cui il documento è stato trasmesso in data 13 marzo 2025, hanno espresso il parere di competenza, richiesto ai sensi dell’articolo 33 bis, comma 1, del Regolamento interno, tra il 18 e il 25 marzo 2025. Nella seduta del 25 marzo 2025 la Commissione ha concluso la discussione generale sul provvedimento, approvato poi, senza modifiche, nella seduta del 27 marzo 2025. Il Programma regionale di sviluppo 2024-2029, che costituisce il documento di programmazione regionale con il quale vengono definite le strategie e le politiche da realizzare nell’arco della XVII legislatura, come illustrato dall’assessore della Programmazione, è suddiviso in quattro parti: Contesto, Ambiti strategici, strategie e obiettivi strategici, Monitoraggio dello stato di attuazione del PRS e dell’efficacia delle politiche, Le risorse finanziarie del programma”. Il testo, ha spiegato Solinas “individua dieci ambiti strategici sui quali la Regione intende intervenire attraverso azioni strutturali e mirate: Sanità e Salute; Politiche sociali; Buon lavoro; Conoscenza e Cultura; Governo del territorio; Ambiente e Paesaggio; Mobilità e Trasporti; Transizione energetica; Sviluppo economico e sociale; Nuovo Sistema Sardegna”. Il relatore ha continuato: “Per ogni ambito strategico di intervento sono state definite strategie e obiettivi strategici. Tra gli obiettivi che la Regione intende raggiungere da qui al 2029 si evidenziano, per importanza e significativo impatto sul tessuto economico e sociale, i seguenti:  Sanità e Salute: rafforzare razione dei medici di base e l’integrazione tra assistenza territoriale e ospedaliera; ridurre le liste d’attesa e riorganizzare il centro unico di prenotazione (CLIP); attivare l’Ospedale dei bambini; attenzione ai lavoratori della sanità; potenziamento dell’accesso alle cure e della prevenzione; Politiche sociali: adozione di un piano straordinario di manutenzione degli edifici Area in uso a persone in condizioni economiche disagiate; rafforzamento del Reddito di inclusione sociale (Reis); psicologo di base e per le scuole; interventi efficaci di prevenzione della violenza sulle donne e presa in carico delle vittime; Buon lavoro: riqualificazione professionale dei soggetti disoccupati; bonus di sostegno al lavoro dignitoso, con premialità previste per le piccole e medie imprese (PMI) che si adoperino nell’offrire lavoro tutelato, adeguatamente retribuito e duraturo; incentivare il rientro dei lavoratori (sardi e non) con alte qualificazioni e specializzazioni e favorire contestualmente lo sviluppo tecnologico, scientifico e culturale della nostra regione (c.d. “rientro dei cervelli”); Conoscenza e Cultura: diritto allo studio, politiche a favore dei disabili, borse di studio e abbattimento del costo degli affitti, dei libri e dei trasporti; sostegno ai settori cinema, teatro, musica e cultura; legge quadro sull’istruzione;  Governo del territorio: aggiornamento del Piano paesaggistico regionale (PPR) con stanziamenti per progetti di sviluppo urbano sostenibile e di rigenerazione urbana e per le aree interne dell’lsola; Ambiente e Paesaggio: efficientamento delle risorse idriche; interventi di mitigazione del rischio idrogeologico; conservazione e tutela degli ecosistemi costieri; realizzazione della nuova scuola forestale a Nuoro; realizzazione della cittadella della Protezione civile; Trasporti e reti tecnologiche: nuova continuità territoriale; aiuti sociali per il trasporto aereo e nuove rotte aeree; realizzazione di nuovi tronchi di rete ferroviaria (Abbasanta – Nuora e Nuora – Olbia); messa in sicurezza e la manutenzione delle strade; Transizione energetica: istituzione dell’Agenzia energetica regionale; incentivi alla produzione di energia rinnovabile e per la realizzazione di comunità energetiche; interventi per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati; Sviluppo economico e sociale sostenibile: interventi per l’attrazione degli investimenti e la competitivita; misure di sostegno per produzioni agricole, alimentari, forestali e la pastorizia; azioni per lo sviluppo industriale, l’economia del mare (pesca, ambiente, portualità, turismo), l’internazionalizzazione, promozione, e valorizzazione dell’immagine della Sardegna; valorizzazione del settore dell’artigianato artistico; e infine,  Nuovo Sistema Sardegna: riforma dello Statuto, revisione della Legge statutaria, della legge elettorale, della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 (Norme sull’organizzazione amministrativa della Regione sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali) e della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell’organizzazione degli uffici della Regione) in materia di organizzazione della Regione; regia unitaria della programmazione per la gestione e l’impiego dei fondi provenienti da diverse fonti di finanziamento”. Nei due allegati, l’Allegato tecnico e l’Allegato indicatori, ha spiegato che sono contenute “rispettivamente, le linee di azione progettuale individuate ai fini dell’attuazione del programma e gli indicatori di output (capacità dei prodotti e dei servizi erogati di essere adeguati alle finalità perseguite) e di outcome (impatto che il programma di spesa, insieme ad altri enti e a fattori esterni, produce sulla collettività e sull’ambiente). l valori degli indicatori sono stati calcolati in ragione della dotazione finanziaria esistente e delle linee progettuali individuate e saranno monitorati e rimodulati in occasione dell’aggiornamento annuale attraverso il Documento di economia e finanza regionale (DEFR). Il PRS non si limita, quindi, a individuare ambiziosi obiettivi di sviluppo in campo economico, sociale e territoriale, ma si propone di attuarli attraverso un processo che, da un lato, prevede l’utilizzo unitario ed efficace di tutte le risorse disponibili, così da facilitare la massima complementarietà tra risorse regionali e statali, fondi strutturali e risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e, dall’altro, un sistema innovativo di misurazione e valutazione dei risultati ottenuti dall’Amministrazione in termini dì prodotti erogati e impatti raggiunti”. Solinas ha poi concluso ricordando che è trascorso un anno e quattro giorni dall’insediamento del Consiglio e della Giunta regionale e “se si ripercorrono i punti che ho elencato nella relazione di maggioranza, si può scorgere l’azione portata avanti da questa Giunta nell’ultimo anno” dalle comunità energetica alle risorse stanziate con la legge per le aree idonee, ma anche, ha continuato la vertenza con lo Stato portata avanti dalla Giunta. “Vista l’importanza e la condivisibilità dei punti e dei traguardi contenuti all’interno di questo Piano regionale di sviluppo, se ne auspica una quanto più celere e condivisa approvazione da parte di quest’Aula”, ha concluso Solinas. Per la relazione di minoranza è intervenuto il vice presidente della III commissione, Giuseppe Talanas (FI), che non ha gradito la retorica e la conclusione del presidente Solinas, recepita come un rimprovero per la minoranza. “Ci soffermiamo – ha detto Talanas – solo un attimo per fare riferimento a quanto emerso sulla stampa in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale del suddetto Piano regionale di sviluppo (PRS) “…un cambiamento epocale rispetto al passato”.  Quindi quello che abbiamo fatto noi non andava bene e va bene quello che state facendo con quattro mesi di ritardo. Molto bene, direbbe un qualsiasi lettore estraneo alla nostra realtà regionale. Ma noi consiglieri regionali, chiamati nell’Aula della massima Assemblea sarda ad esaminare e approvare tale documento, ci rendiamo conto che, dopo più di un anno di “rodaggio”, la maggioranza che governa la Sardegna ha dimostrato di saper produrre solo delle promesse che sono però lontane dal poter essere realizzate concretamente”. Talanas ha poi proseguito: “Entrando nel merito, iniziarne esaminando quella che oggi, come da sempre, è la principale causa di preoccupazione per i cittadini Sardi: la sanità. Nel redigere il presente documento riportiamo alcune delle frasi che emergono in questo periodo anche sulla stampa: “Medici di base, il sistema collassa; bandi deserti e ambulatori vuoti nei paesi; i medici scappano; liste d’attesa infinite; carenza di personale; servizi inadeguati; serve un cambio di rotta”. Non sono, si badi bene, considerazioni della controparte politica, ma affermazioni dei rappresentanti di categoria, operatori quotidianamente impegnati in prima linea nell’erogazione di servizi socio-sanitari e anche tutti i privati cittadini che sperano in una sanità migliore. Il documento in esame quest’oggi presenta un Piano di sviluppo dentro un range temporale di cinque anni, con la consapevolezza che quasi due sono già trascorsi senza che si possa intravedere una, seppur piccola, luce in fondo al tunnel. Negli animi dei cittadini sardi la flebile fiammella di speranza si sta inesorabilmente spegnendo, visto che l’ultima riforma in ambito sanitario, presentata anch’essa come “epocale”, non risolve i veri problemi sopra citati della sanità. Leggiamo nel documento: “sarà favorito il coinvolgimento diretto dei professionisti sanitari nelle decisioni, cliniche ed amministrative, così da aumentare l’efficienza complessiva, superare i limiti burocratici mediante una gestione trasparente, tale da favorire una maggiore condivisione dei problemi e delle soluzioni”. Un auspicio, questo, che è stato ampiamente disatteso malgrado, durante le audizioni nelle varie Commissioni, i portatori di interesse abbiano rilevato lacune dell’ultima riforma. Infatti, si è voluto proseguire con i paraocchi e i paraorecchie.  La quasi certa bolla di incostituzionalità della riforma sanitaria, alla fine produrrà l’ennesima legge annullata. Nel documento leggiamo che “la crisi pandemica avrebbe richiesto piuttosto un rafforzamento delle strutture ospedaliere ed un maggiore coordinamento tra i diversi livelli di assistenza, territoriale e ospedaliera”, ma nella realtà quotidiana non si riesce a stabilizzare operatori sanitari e amministrativi che durante il Covid hanno dedicato anima e corpo all’emergenza”. Talanas poi si sofferma sul punto denominato “II buon lavoro”: “sorprende il dato sul trend di fuga dei laureati e delle nuove generazioni. A subire questo fenomeno sono soprattutto i piccoli centri, in particolar modo quelli delle zone interne. Malgrado ciò, nella tabella tecnico-finanziaria troviamo un miserrimo stanziamento di appena 5 milioni di euro per la “Promozione della vita nei piccoli centri”.  Ci saremmo aspettati – ha continuato – molta più attenzione anche riguardo le politiche culturali e della pubblica istruzione, in particolare sulla difesa delle sedi di istruzione secondaria superiore. Assistiamo inermi alla chiusura di importanti presidi, dai licei agli istituti alberghieri e professionali che sino a ieri costituivano importanti punti di riferimento di diversi centri e territori dell’interno. Nelle tabelle economiche del PRS non troviamo nulla di significativo riguardo a ciò. Così come sono assenti i tanto attesi interventi per i centri storici, che subiscono una decadenza e un abbandono perché non sufficientemente sostenuti da politiche che tornerebbero tanto utili anche in un’ottica di sviluppo dell’industria turistica e dell’accoglienza, oltreché della salvaguardia architettonica di un patrimonio di enorme importanza culturale e identitaria”.  Il relatore si è soffermato anche sull’Einstein Telescope e ha aggiunto: “A riguardo rileviamo inoltre la mancanza di un’ampia visione per dare maggiore impulso a tutto il territorio interessato al progetto scientifico europeo “Einstein Telescope”. Non è una mera critica ma una segnalazione che facciamo alla maggioranza. Data l’universalmente riconosciuta importanza sotto numerosi profili strategici e di sviluppo (non solo di ricerca scientifica, infrastrutturale e in ambito universitario, ma anche turistico ed economici produttivi che interagiscono con l’accoglienza in generale) ci attendevamo un interesse maggiore all’interno del documento dedicando un apposito capitolo a favore delle comunità e degli operatori attivi nel territorio che insiste intorno al sito di Sos Enattos. Ormai l’Einstein – ha detto – sta diventando una certezza”. Sul piano Salva casa ha poi aggiunto: “Siamo in ritardo di almeno un anno sul recepimento del piano “Salva casa” e, come accennato sopra, malgrado nel piano ritroviamo un indirizzo generale sulle politiche di rigenerazione e sviluppo urbano, nel particolare riscontriamo poca attenzione per contrastare il degrado dei centri storici nei paesi.  Così come appare sproporzionata, con un gap troppo grande sempre a svantaggio delle aree periferiche, la programmazione per il sistema trasporti e mobilità. A fronte di uno stanziamento totale di 7 miliardi e 400 milioni per infrastrutture, crediamo che quelli destinate alla percorribilità per migliorare i collegamenti da e per l’interno dell’lsola non siano assolutamente sufficienti. Percepiamo un forte sbilanciamento, l’ennesimo, a favore delle aree metropolitane a discapito di quelle rurali che, se non verranno adottate misure specifiche e finanziariamente più robuste, subiranno sempre più un gap di crescita e si accentuerà quel travaso demografico conosciuto come fenomeno “ciambella” e la conseguente desertificazione del centro Sardegna”. Sulla continuità territoriale ha poi proseguito: “Ci appare inoltre esiguo lo stanziamento di 388 milioni in aumento per il quinquennio 2025-2029 da destinare alla continuità territoriale, non sufficienti comunque ad impostare una seria e più ampia visione di sviluppo dei trasporti aerei per chi volesse raggiungere l’isola durante tutti i 12 mesi dell’anno e non esclusivamente per i 3 o 4 mesi estivi. A fronte di una costante crescita di interesse verso la Sardegna quale destinazione turistica all’interno del bacino del Mediterraneo, non ne potremo mai cogliere appieno le potenzialità e i vantaggi in termini di Pil finché non ragioneremo come centro motore autonomo, così da avere nel futuro una maggiore libertà di manovra per i collegamenti”. Sull’ultimo punto ha aggiunto: “Pertanto riteniamo che il “Nuovo Sistema Sardegna” proposto con il Piano Regionale di Sviluppo 2024-2029, è lacunoso sotto molti aspetti, in particolare in quello determinante dell'”azione”, che trasforma le idee e le proposte in atti reali e quindi, in risultati concreti. Riteniamo ci sia anche una discrasia tra le parti del documento che presentano i vari settori di intervento in termini teorici e le schede tecniche-economiche che dovrebbero poi dare gambe agli interventi. Continueremo perciò a vigilare su entrambe, analizzando le proposte, i progetti e gli indirizzi e verificando poi l’effettiva realizzazione degli stessi, sempre nel solo ed esclusivo interesse dei sardi e della Sardegna”. Per Talanas, comunque, nulla è perduto e c’è ancora la possibilità, con i giusti tempi, di colmare le lacune di questo testo. Il relatore ha sottolineato, in conclusione, che il compito di tutti è quello di governare bene la Sardegna e programmare le risorse per raggiungere obiettivi importanti. E’ quindi intervenuta la consigliera del gruppo Misto, Alice Aroni, che ha criticato l’atteggiamento della Giunta e il documento definito a “spot” e ha auspicato che sia l’occasione per avere un dibattito aperto, con un’attenzione per la minoranza nei confronti della quale finora c’è stato “un atteggiamento antidemocratico”. Per Aroni il testo, arrivato in aula con quattro mesi di ritardo, non presenta idee concrete per realizzare azioni a favore del popolo sardo. La consigliera parla di un testo scarno, che non esprime un’idea di sviluppo ma elementi slegati tra loro frutto dei “desiderata presidenziali”. La parola che dovreste usare, ha detto, è rispetto nei confronti degli stakeholder e dei sindacati. “Siamo noi che resistiamo al vostro comportamento antidemocratico”, ha aggiunto. Aroni ha chiesto a cosa siano destinate le risorse per transizioni energetica e ha chiesto più attenzione per la mobilità e le infrastrutture, sottolineando l’urgenza di intervenire sulla situazione viaria, specialmente nell’area di Cagliari. La consigliera ha evidenziato, infine, la difficoltà di riscontrare in questo teso una coerenza e un disegno strategico complessivo. Per il consigliere di FdI, Fausto Piga “il tempo dello scaricabarile è finito” e ha parlato di una legislatura che deve iniziare a risolvere i problemi della Sardegna. “Oggi continueremo a ripetere le cose che diciamo da quattro mesi perché da quattro mesi voi state facendo sempre gli stessi errori”. Piga ha accusato la maggioranza “di una politica irresponsabile e incosciente”, che ha lasciato per quattro mesi la Sardegna senza un bilancio. “Non succedeva da 12 anni”. Piga ha poi proseguito: “Preciso che l’opposizione non sta facendo ostruzionismo, l’ostruzionismo ve lo state facendo da soli” e ha ricordato che l’opposizione aveva proposto di approvare subito una Finanziaria tecnica, perché erano evidenti le difficoltà all’interno della maggioranza. Piga ha poi spiegato che anche se la Finanziaria sarà approvata ad aprile, prima di giugno non sarà possibile avere una macchina regionale con capacità di spesa. “Un ritardo devastante, mezzo anno se ne è andato e questo ritardo ricadrà sui Comuni e sui  cittadini”. Sul Prs, Piga ha detto che sembra scritto molto velocemente, senza prospettiva di cambiamento, con molta retorica e poca concretezza e ha chiesto chiarezza sui 30 milioni di euro per la gestione del sistema aeroportuale. Alessandro Sorgia (Misto) si è detto profondamente contrario a questo documento. Il consigliere ha definito il Prs un “testo debole, fumoso e privo di quella concretezza che i sardi meritano”, ma anche “un documento astratto lontano dai problemi reali”. I temi  generali sono condivisibili, ha proseguito, ma manca un piano operativo chiaro, mancano cifre e un crono programma. “È un lungo elenco di buone intenzioni”. Critico sulla mancanza di soluzioni per migliorare la situazione in cui versa la sanità sarda: “Nel documento non troviamo un piano straordinario per il personale sanitario, non troviamo strategie per valorizzare la medicina territoriale, non troviamo nemmeno investimenti dettagliati per l’ammodernamento delle strutture”. Critico anche sul tema “Mobilità e trasporti”: “Ci si dimentica che la continuità territoriale sarda è al collasso”, definendo Aeroitalia non all’altezza. Sorgia ha poi parlato della necessità di potenziare i trasporti su rotaie. Sulla transizione energetica, per il consigliere “non si va oltre le buone intenzioni” e ha chiesto “dove siano le garanzie e i paletti per evitare le speculazioni?”. Critico anche sul tema del lavoro: manca un piano contro il precariato, la disoccupazione giovanile, il sostegno ai piccoli imprenditori e al contrasto della dispersione scolastica. Per Sorgia si tratta soltanto di un documento autoreferenziale, non condiviso da nessuno, redatto senza il coinvolgimento delle parti sociali e dei tavoli permanenti. “Siamo in presenza di un’opportunità mancata” e ha invitato la maggioranza a non approvarlo per poterlo migliorare. Per Franco Mula (FdI) sembrano “le dichiarazioni programmatiche bis”. Il consigliere si è soffermato sulla necessità di snellire la burocrazia affinché le leggi approvate dal Consiglio regionale vengano subito applicate. Mula ha anche detto che bisogna avere il coraggio di mettere le persone giuste nei posti giusti e spostare chi non funziona. Sul lavoro ha detto che questa maggioranza non sta creando occupazione stabile. Critico anche sulla riforma sanitaria, che è stata approvata senza risorse. Per Mula manca “il riequilibrio territoriale” e ha annunciato di aver presentato un emendamento a sostegno delle aree in sofferenza come il Nuorese, soprattutto per quanto riguarda l’abbattimento liste d’attesa e la specialistica ambulatoriale. Si è detto deluso anche per la “Salva Casa”. Dai primi approcci in commissione, ha detto, stiamo recependo soltanto una piccola parte il decreto 380 e ha ricordato che si tratta di interventi di piccola entità. “Quale è la vostra idea per salvare le nostre zone interne?”, ha chiesto. Pensavamo che nel Prs ci fosse qualcosa di innovativo, ha detto, ma non c’è nulla di tutto questo, ha concluso. (Eln) Giudizio negativo anche da parte dal capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca : «E’ passato un anno dall’insediamento della Giunta regionale e le risposte ancora tardano ad arrivare. Il documento in discussione dovrebbe disegnare lo sviluppo economico della Sardegna, invece siamo davanti a un testo che si limita a descrivere senza programmare. Manca concretezza. In questo primo anno ci sono state due leggi che ambivano ad avere un ruolo significativo: la legge sulle aree idonee e la riforma sanitaria. Una è stata impugnata, l’altra avrà la stessa sorte». Secondo Ticca, occorre stabilire delle priorità: «La prima cosa da fare era approvare la legge finanziaria, invece si è scelta un’altra strada. Ora che la manovra arriva in Aula leggiamo un testo senza ambizione». Ticca è poi entrato nel merito del Piano regionale di sviluppo: «Si legge che in materia di sanità si vogliono ampliare le funzioni di Ares. Si dice poi che si vuole riorganizzare la rete ospedaliera ma ci sono solo provvedimenti ordinari mentre servirebbe un intervento radicale. I temi vanno affrontati con coraggio, con le risorse adeguate e, se occorre, anche con scelte scomode». Stesso giudizio sugli interventi antispopolamento: «Non bastano gli slogan, servono misure concrete per favorire l’accesso alla casa, gli incentivi per l’imprenditoria giovanile, il potenziamento dei servizi. Non c’è nessuna strategia per trattenere i giovani in Sardegna». Sulle politiche energetiche, Ticca ha ribadito la necessità di ascoltare i territori a partire dall’esame della legge di iniziativa popolare Pratobello 2024. Anche Francesca Masala (FdI) ha espresso preoccupazione per il provvedimento presentato dalla maggioranza: «Nella sua impostazione dovrebbe avere un obiettivo ambizioso, invece è un documento grigio, scollegato dai reali bisogni del territorio e incapace di dare una prospettiva di sviluppo». Secondo Masala, siamo di fronte a un documento “tecnico” e “sterile”: «Manca una bussola, una direzione, manca soprattutto il coraggio». La consigliera di Fratelli d’Italia si è poi soffermata sulle misure in materia di agricoltura: «Un settore strategico viene trattato con sufficienza, si parla di fondi e assegnazioni ma non c’è una strategia, Non basta distribuire risorse, serve una visione generale con una direzione forte da parte della Regione». Stesso discorso per la “cultura del territorio”: «Abbiamo un patrimonio archeologico immenso, ma non c’è nessuna indicazione su come valorizzarlo. Una terra come la nostra con una cultura millenaria meriterebbe un altro trattamento». Masala si è poi soffermata sulle emergenze dalla sanità: «Anche in questo settore manca un piano sanitario per garantire l’accesso alle cure e una più equa distribuzione dei servizi sanitari». Chiusura , infine, dedicata ai trasporti: «Non c’è nessun intervento strutturale per i trasporti marittimi e i collegamenti aerei, tanto meno per garantire la mobilità interna. Il documento è l’emblema di una politica che non sceglie». Per Piero Maieli (Forza Italia): «La legge finanziaria dovrebbe servire a riequilibrare le risorse, invece i territori vengono divisi da chi probabilmente non conosce la realtà sarda. Come è possibile giustificare un taglio di risorse alla Asl di Sassari mentre nessun taglio è previsto per Cagliari? Se questa operazione la si fa in ambito sanitario si rischia di penalizzare i cittadini». Critico anche Stefano Tunis (Sardegna al Centro – Venti/20): «Manca una visione di sistema – ha detto l’esponente della minoranza – ricordo nella mia legislatura che ci trovammo a discutere dell’aeroporto di Alghero quando l’allora assessore Deiana propose la privatizzazione dello scalo. Io mi opposi. Si facevano, nello stesso periodo, offerte al ribasso anche per altri aeroporti sardi come Cagliari. Si capiva che l’obiettivo era mettere le mani su scali più appetibili. Quella scelta non aveva senso se proiettata su Alghero, gli obiettivi erano altri. Porto questo esempio di circa 10 anni fa per evidenziare una strategia che si è sviluppata negli anni. Ora si chiede alla Sardegna di entrare nella partita della privatizzazione dell’aeroporto di Cagliari con 30 milioni di euro. Questa operazione necessità di maggiore trasparenza». Tunis ha poi parlato di un altro punto: «C’è il tema del buon lavoro. Si dice che 5mila giovani lasciano la Sardegna ogni anno. Mi viene male considerare vivace un’economia che sconta sul piano industriale l’alto costo dell’energia e l’assenza del fattore umano. Per non parlare dell’edilizia che attende ancora la conversione del decreto “salva –casa”. Per non parlare del mondo dei servizi che non attraversa certo un momento facile». Gianni Chessa (Forza Italia) ha parlato di un documento con una visione diversa rispetto a quella della minoranza: «Noi lo avremmo scritto in modo diverso – ha detto Chessa – è un testo farraginoso e confuso, disarticolato e disconnesso dalla realtà. Non c’è un’idea della Sardegna. Si dice di voler portare al 12 per cento l’incidenza del settore turistico sul Pil ma poi non c’è una strategia per lo sviluppo delle zone costiere. Manca anche un piano per le zone interne. La nostra Giunta mise 100 milioni di euro per il sostegno alle imprese, voi ne prevedete solo 10». Secondo Chessa nel programma regionale di sviluppo manca una regia per gli investimenti: «C’è bisogno di un quadro chiaro costi-benefici – ha detto – bisogna investire sui collegamenti interni e sulla mobilità esterna». Chessa ha poi rivolto un invito alla maggioranza: «Noi abbiamo buone idee. Se non le si vogliono ascoltare significa che dall’altra parte c’è arroganza. La prima regola della politica è saper ascoltare». Di diverso avviso il consigliere Gianluca Mandas (M5S) secondo cui il Psr conferma  gli impegni assunti dalla maggioranza con gli elettori: «Il documento ci fornisce dati tragici: 8.5o0 sardi lasciano ogni anno la Sardegna, il tasso di povertà è del 12 per cento, il 24, 3 per cento dei ragazzi non termina gli studi, il 55 per cento dei sardi tra i 25 e i 65 anni non ha un titolo di studio. Questa è la fotografia  per la quale nessuno può dare lezioni. Noi non siamo lontani dalla società. vogliamo invertire questa tendenza. Per la prima volta si parla di decarbonizzazione della Sardegna, di potenziamento della sanità territoriale (con la telemedicina e l’intelligenza artificiale), di agenzia per l’energia e piano dei trasporti, di innovazione industriale e altro. E’ tutto scritto nero su bianco». Mandas ha poi ricordato che il documento introduce importanti risorse per l’imprenditoria giovanile e femminile: «La Sardegna ha grossi problemi, dobbiamo impegnarci per cambiare le cose. Siamo la Regione che immette in atmosfera più sostanze nocive in Europa. Abbiamo la responsabilità di intervenire». Il Consigliere della maggioranza ha infine sottolineato gli impegni per la sanità e l’acqua pubblica così come per il diritto alla mobilità: «Stiamo lavorando sulla nuova continuità territoriale, sul riordino edilizio e sulla produzione di energia – ha rimarcato Mandas – non è vero che le leggi approvate non hanno prodotto risultati. Finora non sono stati autorizzati nuovo impianti di produzione da fonti rinnovabili». Per Cristina Usai (Fratelli d’Italia) il documento in discussione: «E’ un libro dei sogni. Si fa un’analisi di 10 ambiti strategici. Si parla, per esempio, di riordino della sanità ma se davvero fosse stato questo l’obiettivo occorreva approvare prima la manovra finanziaria». Secondo Usai, nessuno può contestare i buoni propositi della maggioranza: «Non si capisce però quale sia l’idea della Sardegna. Di concreto si vede ben poco. La manovra finanziaria arriva in aula in notevole ritardo. La cosa che mi lascia più perplessa è la mancanza di interazione nella maggioranza. Sembra quasi che l’Aula sia affetta da un mutismo selettivo. Con il vostro silenzio state mortificando il vostro ruolo». (Psp) Dopo l’on. Usai ha preso poi la parola il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, che ha detto: “Davanti al quarto mese di esercizio provvisorio non basta la bravura dell’assessore Meloni a colmare ritardi che sono dovuti da scelte della maggioranza e della presidente. Compresa la riforma sanitaria, che avete votato soltanto pe tentare di mandare a casa i manager. E presto questa legge sarà dichiarata costituzionalmente illegittima”. L’oratore ha attaccato la Giunta anche sui temi del lavoro, del piano casa e dei trasporti. E sugli oss ha detto: “Contestiamo i cantieri, che stanno provocando l’annullamento delle graduatorie dei concorsi”. Per il consigliere Antonello Peru (Sardegna al centro) “il Programma regionale di sviluppo non centra l’obiettivo dello sviluppo di questo territorio perché un modello standardizzato non è possibile per tutta la Sardegna. Il peccato originale è che avete scritto un bel sogno che non può essere attuato perché le zone interne sono le zone fragili e condannano alla povertà la Sardegna.  C’è un divario infrastrutturale da colmare, una vertenza seria con lo Stato per pareggiare i conti con noi. Altrimenti tra quindici anni non ci sarà più un giovane nelle zone rurali”. Peru ha proseguito rivolto alla Giunta: “Serve coraggio per centrare l’obiettivo”. Dai banchi di FdI l’on. Rubiu ha detto: “Questo Consiglio annoiato e distratto non merita di discutere il Programma regionale di sviluppo. A distanza di un anno non avete centrato, nemmeno parzialmente, un solo obiettivo perché vivete in un mondo parallelo e non conoscete i problemi delle imprese e delle famiglie. I vostri sono slogan e proclami che non porteranno nulla alla Sardegna”. L’on. Truzzu (FdI) ha voluto “tributare un riconoscimento al soldato Mandas, al quale contesto l’enfasi verso i documenti di programmazione e il Prs: si tratta di documenti rispetto ai quali non si può essere contrari ma la realtà è che non si realizzano certo in cinque anni”. L’ex sindaco di Cagliari ha ricordato i provvedimenti legislativi assunti in questo anno di governo e ha aggiunto che “presto li vedremo tutti impugnati, compreso il salva casa che entrerà in Aula dopo la Finanziaria. Davvero mi chiedo se pensate seriamente di fare tutto quello che è scritto in questo programma? Eppure da dicembre cercate di nominare un segretario generale e manco quello riuscite a fare. Non è il sistema che ha attivato gli anticorpi ma siete voi che vi state sabotando”. Ha preso poi la parola la presidente Todde: “Ho assunto questo impegno pensando che la Sardegna abbia bisogno di speranza e non di pessimismo e indolenza. E poi ha bisogno di rispetto, che è il contrario dello sfruttamento che abbiamo subito spesso. Dobbiamo ora convertire le linee programmatiche in azioni concrete a favore dell’intero territorio della nostra isola. Ci siamo prima concentrati sugli obiettivi e poi sul modo di realizzarli”. Per la presidente “in passato si dava poca attenzione o nulla al Programma. Di certo non siamo indifferenti all’urlo di dolore dei sardi e per questo abbiamo adottato la riforma della Sanità i cui effetti si vedranno di certo nei prossimi cinque anni”. Todde ha annunciato un piano regionale dei trasporti  e ha detto: “Se è vero che siamo in ritardo sulla Finanziaria è anche vero che abbiamo fatto due variazioni di bilancio e liberato 800 milioni bloccati”. Per la presidente “c’è un punto sostanziale da ricordare e cioè che le risorse regionali erano bloccate e oggi abbiamo risorse importanti per investimenti pubblici ma il contesto internazionale ci parla di recessione. Dobbiamo usare ogni euro per lo sviluppo dei nostri territori”. Il presidente Comandini ha annunciato che sul Prs è stata presentata la risoluzione 1. Per l’on. Piga (FdI) “non sono in discussione i buoni propositi ma non basta dire che la sanità deve essere migliore né che siete a favore della mobilità dei sardi”. Talanas (Forza Italia) ha annunciato il voto contrario e così Peru: “La presidente Todde non ci ascolta e inizia col diminuire il fondo unico per gli enti locali. Questa è incoerenza e voterò contro”. Per Antonio Spano (Pd) “siamo davanti a un cambiamento radicale e c’è tanta concretezza nel Prs. Invito la Giunta ad andare avanti considerando i cambiamenti di contesto generati dalla guerra commerciale”. Sempre per dichiarazioni di voto l’on. Pizzuto (Sinistra futura) ha detto: “E’ settimane che vi ascoltiamo, anche nell’elaborazione del vostro lutto”. Il voto favorevole di Alleanza Verdi sinistra è stato annunciato da Maria Laura Orrù. (C.C.) Voto contrario è stato annunciato dal consigliere Franco Mula (FdI), che ha invitato la presidente della Giunta a riferire in Aula sul progetto di privatizzazione degli aeroporti e ha auspicato garanzie sul riequilibrio territoriale in materia di sanità. A favore del Prs si è detto il capogruppo di Oc, Sandro Porcu, che ricrodato i titoli delle cronache giornalistica del finale della passata legislatura ha affermato: «Dopo un anno alla guida della Regione non si può chiedere a questa Giunta e all’attuale maggioranza di risolvere tutti i problemi della sanità e della Sardegna». Favorevole anche il presidente della commissione Bilancio, Alessandro Solinas (M5S): «Col Prs vogliamo misurare i traguardi da raggiungere in questa legislatura e lo stanziamento di 30 milioni per le gestioni aeroportuali è una scelta politica consapevole». A favore la dichiarazione di voto di Giuseppino Canu (Sf): «Ho fiducia nella presidente e se il Prs è un libro dei sogni, i sardi hanno ancora in mente il libro della vecchia legislatura e sono terrorizzati che si possa tornare come allora». Contraria la dichiarazione di Stefano Tunis (S 20Venti): «L’intervento della presidente ha ricompattato l’espressione di voto del nostro gruppo e ridato fiato ad alcuni consiglieri della maggioranza che aspettavano l’incoraggiamento alla parola». A favore Valdo Di  Nolfo (UpT) che ha parlato di cambiamento radicale riferendosi alle politiche regionali e introdotto, tra le polemiche dei consiglieri della minoranza, le difficoltà del contesto internazionale quando ha affermato “che i dazi di Trump, sostenuti dalla Meloni, metteranno in ginocchio l’agroalimentare sardo”. Favorevole, il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus: «Il Prs è la mappa del viaggio, il percorso al quale tendere con gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere a inizio legislatura, ma il nostro non sarà un viaggio semplice perché non viviamo nel migliore dei mondi possibili». Contrario, il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu che ha posto l’accento sulla legge della sanità recentemente approvata, definendola “un manifesto della superficialità e una risposta propagandistica davanti ai seri problemi che l’affliggono”. La risoluzione per l’approvazione del Piano regionale di sviluppo ha avuto dunque il via libera con scrutinio nominale: 55 votanti; 34 sì e 21 no. Il presidente Comandini ha quindi dichiarato conclusi i lavori e annunciato la convocazione dell’Aula alle 17, preceduta alle 16.30 dalla riunione della conferenza dei presidenti di gruppo. (A.M.)

Sintesi della seduta n. 56

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA

XVII LEGISLATURA

SINTESI DELLA SEDUTA N. 56

Martedì 8 aprile 2025 – Antimeridiana

Presidenza del Presidente Giampietro Comandini
Indi del Vice Presidente Giuseppe Frau
Indi del Presidente Giampietro Comandini

Inizio: ore 10 e 46

– Congedi.

– Annunzi.
Documenti pervenuti: risposta scritta a interrogazioni, interrogazioni e mozione.

– Discussione del Documento: “Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029” (14/XVII/A) e approvazione della Risoluzione Piano – Ciusa – Orrù – Porcu – Agus – Frau – Pizzuto sul DOC numero 14 concernente “Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029” (1).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, la Presidente della Regione Alessandra TODDE, il relatore di maggiornaza Alessandro SOLINAS, il relatore di minoranza Giuseppe TALANAS, e i consiglieri Alice ARONI, Fausto PIGA, Alessandro SORGIA, Francesco Paolo MULA, Umberto TICCA, Maria Francesca MASALA, Piero MAIELI, Stefano TUNIS, Giovanni CHESSA, Gianluca MANDAS, Cristina USAI, Angelo COCCIU, Antonello PERU, Gianluigi RUBIU, Paolo TRUZZU, Antonio SPANO, Luca PIZZUTO, Maria Laura ORRÙ, Sandro PORCU, Giuseppino CANU, Valdo DI NOLFO, Francesco AGUS.
Risoluzione Piano – Ciusa – Orrù – Porcu – Agus – Frau – Pizzuto (1): approvata con votazione nominale mediante procedimento elettronico.

Riconvocazione: alle ore 17.

Fine: ore 14 e 12

Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria

Silvia Pintus (fm)

“Liberazione 80”, in Consiglio la celebrazione dell’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo

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“Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”. Con queste parole di Antonio Gramsci il presidente del Consiglio regionale della Sardegna ha aperto i lavori delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Liberazione del nazifascismo, organizzati dal Consiglio regionale con la collaborazione dell’Anpi. Il presidente, rivolgendosi a un’aula affollata da ragazze e ragazzi delle scuole della Sardegna, da studiosi, dai rappresentati delle Istituzioni, dell’Anpi, delle Università di Cagliari e Sassari, dell’Anppia, dell’Uaps e dell’associazione Issasco, ha ricordato i tempi difficili che stiamo vivendo con 57 conflitti aperti nel mondo e ha esortato tutti, soprattutto le giovani generazioni, a “non girarsi dall’altra parte” e a “non essere indifferenti” per riaffermare, con sempre maggior vigore, i principi della democrazia, della pace e della libertà. Il presidente ha ricordato alle ragazze e ai ragazzi che si può essere partigiani anche senza essere in guerra, difendendo i più deboli, alimentando i principi di libertà e di pace e non essendo indifferenti alle ingiustizie e ai tentativi di calpestare i diritti conquistati, che vanno difesi e alimentati ogni giorno.
Le nuove generazioni a cui ci rivolgiamo, ha detto il presidente, che sono il motore del futuro, devono prendere coscienza del mondo che li circonda, studiando il passato per interpretare il presente ed elaborare strategie per il domani. Una esortazione, dunque, a vivere in pace, rispettando il prossimo senza fare distinzioni. Perché, ha continuato, la vita è uno dei doni più grandi che abbiamo ricevuto e nessuno ha il diritto di togliercela.
E l’importanza di coltivare la memoria, perché un passato oscuro non possa tornare, è stata sottolineata dai rappresentati regionali e provinciali del Anpi, che hanno evidenziato la necessità che le giovani generazioni promuovano i valori democratici. Un percorso di coscienza e di conoscenza dei valori che i partigiani, di cui circa 4000 sardi, hanno tutelato con il loro sacrificio e la loro vita. I rappresentanti dell’Anpi hanno, poi, ricordato una parte del discorso di Piero Calamandrei, nel 1955, agli studenti di Milano: “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica”.
Il monito alle giovani generazioni, e non solo, è di essere attenti, critici, curiosi e impegnati a coltivare, anche con il voto, lo spirito della Costituzione, affinché non vengano messe a rischio le libertà conquistate. Dopo gli interventi dei docenti universitari e dei rappresentanti delle altre associazioni, hanno preso la parola le studentesse e gli studenti delle scuole sarde. Erano preparati, consapevoli e coscienti dell’importanza del sacrificio dei partigiani. Hanno parlato della necessità di difendere la pace, di tutelare le libertà acquisite, anche grazie alle madri costituenti “che ci hanno portato dal buio alle luce” e di tutelare la dignità umana. Ma non solo. Hanno parlato dell’importanza del coraggio e della Carta costituzionale che vedono come la casa che accoglie tutti, senza differenze. Per i ragazzi e le ragazze quello dei partigiani è un lascito spirituale: “Noi vogliono essere eredi e non nostalgici”, hanno detto. Parole importanti, come ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, che ha ricordato alcuni dei partigiani sardi, tra cui Nino Garau, che è stato anche segretario generale del Consiglio regionale. Il presidente ha concluso, ringraziando tutti gli intervenuti e, in particolare, le studentesse e gli studenti (“perché sono loro il nostro futuro”, ha detto), ribadendo che la memoria va coltivata e raccontata ogni giorno per alimentare la pace.

INTERROGAZIONE N. 177/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 177/A

(Pervenuta risposta scritta in data 18/04/2025)

TRUZZU – PIGA – CERA – FLORIS – MASALA – MELONI Corrado – MULA – RUBIU – USAI, con richiesta di risposta scritta, in merito all’autorizzazione concessa dall’Assessorato degli affari generali, personale e riforma della Regione al dottor M.F., a svolgere il ruolo di direttore “temporaneo” della Fondazione Sardegna Film Commission, ed in merito all’importo dell’emolumento stabilito a favore del medesimo dottor M.F. dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione Sardegna Film Commission.

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La pubblicazione dell’interrogazione è omessa per ragioni di tutela della privacy. I soggetti interessati potranno presentare istanza di accesso civico generalizzato utilizzando la modulistica predisposta e pubblicata al seguente link: Accesso civico a dati e documenti – Consiglio regionale della Sardegna

INTERROGAZIONE N. 176/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 176/A

COCCIU – MAIELI – TALANAS – PIRAS – CHESSA – MARRAS, con richiesta di risposta scritta, in merito alla scadenza di concessione del Servizio idrico integrato ad Abbanoa SpA al 31 dicembre 2025.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– il 22 dicembre 2005 è stata costituita Abbanoa Spa, attualmente composta da 342 comuni, in house providing, e dalla stessa Regione, con un capitale sociale pari a euro 281.275.415;
– con la legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4, (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006) e successive modifiche ed integrazioni, è stata effettuata una riforma per l’organizzazione del servizio idrico integrato, quale servizio pubblico di interesse generale;
– la Regione, con il 70,9 per cento del capitale sociale e come previsto dalla legge regionale 11 dicembre 2017, n. 25 (Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006) e alla legge regionale 25 luglio 2008, n. 10 (Riordino delle funzioni in materia di aree industriali)) dovrà cedere ai Comuni parte delle sue quote e mantenerne massimo il 20 per cento;

PRESO ATTO che:
– con l’articolo 6 della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento) sono stati stanziati 50 milioni di euro per il consolidamento dei debiti del gestore stesso;
– con le deliberazioni della Giunta regionale 10 agosto 2011, n. 33/18 (Iniziative a sostegno del servizio idrico integrato nella Regione Sardegna, di cui alla L.R. n. 12/2011, art. 6. Linee di indirizzo ex art. 8, comma 1, L.R. n. 31/1998) e 7 dicembre 2011 n 49/6 (Interventi a sostegno della Società ABBANOA S.p.A., Gestore del Servizio idrico integrato. Attuazione della L.R. n. 12/2011 art. 6 e della deliberazione della Giunta regionale n. 33/18 del 10 agosto 2011), è stata effettuata la ripartizione dello stanziamento costituendo il fondo regionale di garanzia a favore di Abbanoa Spa, approvato con decisione n. C (2012) 151 def dalla Commissione europea;
– successivamente Abbanoa Spa ha chiesto alla Commissione europea un aiuto, per la sua ristrutturazione in otto anni, approvato con decisione n. C (2013) 4896, del 31 luglio 2013;

CONSIDERATO che:
– a causa della distorsione della concorrenza causata dall’aiuto, lo Stato italiano si è impegnato a ridurre di tre anni la durata della concessione, ossia dal 31 dicembre 2028 al 31 dicembre 2025;
– dopo l’aggiudicazione di Abbanoa Spa di un bando, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per la riqualificazione delle reti idriche lo stato italiano, con la prenotifica del 5 gennaio 2023, ha chiesto di ripristinare la scadenza originaria della concessione al 31 dicembre 2028;
– la scadenza dei lavori previsti, è al 31 dicembre 2026, ossia un anno oltre il limite della concessione;

VISTO che:
– la Direzione generale della concorrenza della Commissione europea con sua comunicazione del 27 marzo 2023, protocollo COMP/E3/MMUVR/GM/RR*pp/comp(2023)3319861 non ha accolto la richiesta di modifica della decisione della Commissione SA.35205 del 31 luglio 2013, riportando la scadenza dell’affidamento del servizio idrico integrato ad Abbanoa Spa, al 31 dicembre 2025;
– un potenziale cambio di concessionario, durante i lavori, potrebbe rallentare o addirittura bloccare l’attuazione del progetto nei tempi previsti,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere:
1) quali siano le azioni intraprese per la ridistribuzione delle quote azionarie ai Comuni soci;
2) a che punto sia l’Ente di governo nell’ambito della Sardegna (EGAS) con la procedura di individuazione del nuovo gestore che, in base agli articoli 16 e 18 della convenzione, deve essere avviata entro diciotto mesi dalla scadenza naturale della stessa;
3) quali azioni si intendano porre in atto per evitare l’applicazione degli articoli 4, 22 e 24 del Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, per la revoca dei fondi non raggiungendo gli obiettivi concordati o la non applicazione della normativa comunitaria, oltre che dell’articolo 4 del Regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2020 relativo a un regime generale di condizionalità per la protezione del bilancio dell’’Unione) per la mancata indizione di una gara d’appalto.

Cagliari, 2 aprile 2025

INTERROGAZIONE N. 175/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 175/A

SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulle iniziative urgenti per fronteggiare la crisi occupazionale e industriale del polo di Portovesme, a seguito dell’annuncio della cassa integrazione per i lavoratori della società Sider Alloys a partire dal 24 marzo 2025.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– lo Statuto speciale per la Sardegna attribuisce alla Regione competenza in materia di industria, energia e lavoro;
– il decreto ministeriale 31 gennaio 2013 ha riconosciuto ufficialmente il Sulcis Iglesiente come area di crisi industriale complessa, avviando uno specifico accordo di programma con il Ministero delle imprese e del made in Italy e la Regione, tuttora in attuazione, ma con esiti parziali e insufficienti;

CONSIDERATO che:
– in data recente, i sindaci del Sulcis Iglesiente hanno diffuso un comunicato unitario in cui denunciano il fallimento delle politiche industriali sul territorio e l’annuncio, da parte della società Sider Alloys, dell’avvio della cassa integrazione per tutti i lavoratori a partire dal 24 marzo 2025;
– il polo industriale di Portovesme rappresenta un asset strategico regionale, comprendente comparti energivori fondamentali come l’alluminio, il piombo e lo zinco, oggi a forte rischio di desertificazione produttiva;
– l’abbandono progressivo da parte di grandi gruppi industriali, le incertezze sugli approvvigionamenti energetici e il mancato completamento di opere infrastrutturali fondamentali (ad esempio metanizzazione, rete ferroviaria, bonifiche) aggravano una crisi sociale e occupazionale senza precedenti;

RILEVATO che:
– la Giunta regionale ha il dovere, anche ai sensi dell’articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 2005, n. 20 (Norme in materia di promozione dell’occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9, in materia di lavoro e servizi all’impiego), di attuare politiche industriali che garantiscano occupazione, innovazione e sostenibilità ambientale;
– l’assenza di una regia politica efficace e di una visione strategica rischia di compromettere ogni residua possibilità di rilancio dell’area,

chiede di interrogare la Presidente della Regione l’Assessore regionale dell’industria per sapere:
1) se siano a conoscenza dell’imminente avvio della cassa integrazione per i lavoratori della società Sider Alloys e delle sue ricadute socio-economiche;
2) se e quando intendano convocare un tavolo istituzionale permanente con il Governo, le aziende e le parti sociali per definire una strategia condivisa per il rilancio del polo industriale di Portovesme;
3) se siano previste iniziative e risorse per interventi di riconversione, reindustrializzazione o riconfigurazione energetica del sito;
4) quali azioni si intendano mettere in campo per attrarre nuovi investimenti industriali sostenibili nell’area, anche attraverso strumenti come la Zona economica speciale (ZES) e i nuovi incentivi per le comunità energetiche industriali;
5) se sia intenzione della Giunta presentare una proposta di legge regionale speciale per il Sulcis Iglesiente, con stanziamenti dedicati, governance multilivello e un cronoprogramma certo, da condividere con il territorio.

Cagliari, 27 marzo 2025

INTERROGAZIONE N. 174/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 174/A

SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità ambientali nella laguna del Calich e ripercussioni sull’economia locale.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– la laguna del Calich, situata ad Alghero, è parte integrante del parco naturale regionale di Porto Conte, classificata come oasi di protezione faunistica e Zona a protezione speciale (ZPS), rappresentando una delle aree umide più rilevanti della Sardegna e dell’intero territorio nazionale, grazie all’eccezionale biodiversità, alla varietà di specie vegetali e animali, e alla presenza di numerosi uccelli acquatici stanziali, nidificanti e svernanti;
– nonostante il pregio ambientale, la laguna è interessata da gravi criticità, quali ipertrofia delle acque, proliferazioni algali e crisi anossiche, mancato ricambio idrico, aumento della percentuale di acqua dolce e reflui urbani riversati, discontinuità della prateria di posidonia oceanica e deterioramento delle difese costiere;
– nonostante l’approvazione di un contratto di laguna promosso dalla Regione e dal Comune di Alghero lo stesso risulti allo stato attuale fermo al palo, senza nessuna reale positiva conseguenza sullo stato di salute della laguna e sulla valorizzazione delle sue potenzialità;
– il piano di riuso delle acque reflue per fini agricoli, gestito dal Consorzio di bonifica della Nurra, nonostante le finalità dichiarate, non ha impedito lo sversamento nella laguna di migliaia di metri cubi di reflui ricchi di nutrienti, causando un incremento artificioso e nocivo delle acque dolci;
– la proliferazione di alghe e mucillagine e i ricorrenti eventi di moria delle specie ittiche testimoniano il grave stato di sofferenza dell’ecosistema, il cui equilibrio è da tempo compromesso, originando il fenomeno della cosiddetta “marea gialla” che interessa il litorale algherese;
– tale fenomeno comporta ripercussioni economiche significative: deturpa le acque marine, scoraggiando i flussi turistici e danneggiando le imprese balneari, mentre la moria dei pesci genera pesanti perdite per il comparto della pesca e i concessionari della peschiera, colpiti da una crisi senza precedenti;
– le cause di tali fenomeni non sono state ancora accertate con precisione, ma si ritiene che l’immissione delle acque del depuratore di Alghero, con conseguente alterazione del rapporto tra acqua dolce e salata, sia un fattore determinante nell’incremento delle proliferazioni algali e nella compromissione dei processi di ossigenazione delle acque;

DATO ATTO che i rischi legati alla continuità delle criticità sopra evidenziate sono molto alti,

chiede di interrogare la Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza delle criticità ambientali e degli effetti socio-economici negativi che potrebbero continuare a colpire la laguna del Calich e, quale conseguenza, compromettere tutto il litorale algherese e l’immagine turistica della Sardegna;
2) se intendano intervenire per rimuovere la situazione di stallo che sta caratterizzando l’attuazione del contratto di laguna del Calich;
3) se intendano dichiarare lo stato di calamità naturale al fine di attivare le procedure di ristoro per le imprese e gli operatori del comparto balneare, turistico e della pesca duramente colpiti;
4) quali azioni concrete e urgenti si intendano adottare per la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema lagunare e marino;
5) se siano previsti interventi strutturali per garantire un corretto ricambio idrico, limitare lo sversamento di reflui e ripristinare l’equilibrio tra le acque dolci e salate della laguna ipotizzando a tal fine l’utilizzo di risorse a suo tempo stanziate, con legge regionale, a favore delle lagune e nel contempo utilizzare la programmazione territoriale del prossimo ciclo 21-27 per adeguati interventi strutturali sulla laguna;
6) in quali tempi si preveda di avviare misure efficaci per contrastare la proliferazione algale e prevenire futuri eventi di moria della fauna ittica, salvaguardando così l’economia locale e l’attrattività turistica del territorio.

Cagliari, 20 marzo 2025

INTERROGAZIONE N. 173/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 173/A

PERU – TUNIS – URPI, con richiesta di risposta scritta, sui disagi procurati alla comunità burcerese dall’applicazione del limite di velocità fissato a 30 chilometri orari nella ex strada statale 125 nel tratto che collega Burcei a Cagliari.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– a seguito di comunicazione datata ottobre 2024, ANAS Spa, società che gestisce le strade statali, comunicava al Comune di Burcei l’apertura di alcuni cantieri, sia pure per brevi tratti, sulla ex statale 125, con la conseguenza che avrebbe temporaneamente ridotto il limite di velocità a 40 chilometri orari fino ad ultimazione degli stessi con ripristino della strada e rifacimento della segnaletica stradale;
– contrariamente a quanto comunicato, l’ANAS disseminava cartellonistica stradale che fissava invece il limite di velocità a 30 chilometri orari, senza aggiungere alcuna spiegazione e, soprattutto, senza definire con certezza i tempi di ripristino della situazione quo ante, che non prevedeva limiti così ristretti seppure già allora troppo stringenti per le necessità contingenti;

CONSIDERATO che:
– la comunità burcerese, composta principalmente da cittadini pendolari, ha più volte denunciato tramite l’amministrazione comunale e il comitato spontaneo costituito all’uopo, attraverso la stampa locale, il peso e l’insostenibilità dei sacrifici che è costretta ad affrontare quotidianamente per raggiungere anche solo i servizi essenziali, che sono per lo più collocati tra Cagliari e l’hinterland e ciò sia con l’uso dei propri mezzi, sia con l’utilizzo di mezzi pubblici;
– tale disagio ha consolidato una situazione di forte isolamento per i cittadini di Burcei che, ogni qual volta hanno la necessità di spostarsi, temono a priori il formarsi di lunghe code tali da far desistere il più possibile dagli spostamenti non strettamente necessari;
– peraltro, come ribadito anche recentemente dagli stessi cittadini, non si comprendono le ragioni di un tale provvedimento, trattandosi di tratto stradale extraurbano dove l’incidenza di incidenti stradali è sempre stata scarsa ma che rischierebbe di aumentare con i sorpassi di chi non vuole stare dietro ad un’andatura troppo lenta;

RILEVATO che da diversi anni si prospetta ai cittadini burceresi la possibilità di costruzione di una nuova strada provinciale in grado di collegare più velocemente il paese di Burcei con i paesi dell’area metropolitana di Cagliari. Tale nuovo collegamento sarebbe certamente risolutivo per i cittadini che avrebbero a disposizione una nuova opzione e arriverebbero a Cagliari in meno tempo rispetto alla ora e mezza di percorrenza attuale,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
1) se sono a conoscenza della situazione di perdurante disagio che investe la comunità burcerese e che costringe i suoi cittadini ad una sorta di isolamento forzato dovuto all’applicazione di un limite di velocità di 30 chilometri orari applicato dall’Anas nell’unica strada extraurbana che consente loro di raggiungere la città di Cagliari, il suo hinterland e con essa i servizi essenziali nonché la sede lavorativa;
2) se sono a conoscenza del fatto che da anni si paventa la possibilità di costruire un nuovo tratto di strada provinciale che, passando per i territori di Sinnai e Maracalagonis, consentirebbe ai cittadini di Burcei di raggiungere in tempi rapidi l’hinterland della città di Cagliari;
3) se, nelle more della realizzazione della tanto agognata nuova strada provinciale, l’Assessore possa farsi portavoce presso ANAS Spa di una problematica così rilevante, al fine di cercare e trovare unitamente ad essa, una soluzione provvisoria che possa prevedere un aumento del limite di velocità ad almeno settanta chilometri orari;
4) se possa verificare presso la Città metropolitana di Cagliari se sono state effettivamente stanziate le somme promesse e necessarie per la realizzazione della nuova arteria, a quanto ammontino e capire quale sia lo stato di progettazione nonché, quali possano essere i tempi per la realizzazione dell’opera, al fine di consentire ai cittadini di Burcei di raggiungere facilmente il cagliaritano ed ai residenti nel capoluogo e zone limitrofe, fruitori del comune montano più vicino a Cagliari, di poterlo raggiungere più facilmente per godere delle sue bellezze creando sviluppo ed occupazione.

Cagliari, 19 marzo 2025