Il Presidente Comandini riceve le campionesse nazionali del “Trofeo Scacchi Scuola 2025”

 

Il Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha ricevuto, questa mattina,  il  team femminile di scacchi della scuola secondaria di primo grado dei Salesiani Don Bosco di Cagliari, vincitore del “Trofeo Scacchi Scuola 2025” nella categoria “Medie Femminile”.

Le sei studentesse Aurora Abel,  Elisa Aprile  Sofia Dafne Onnis ,Emma Balloi ,Elisa TIdu e Ludovica Doro hanno ricevuto dal Presidente il gagliardetto del Consiglio regionale.

“Siamo orgogliosi di voi – ha detto Piero Comandini – avete raggiunto un traguardo prestigioso in una disciplina difficile e impegnativa. Dovete essere fiere di essere nate in Sardegna e di essere isolane”.

Le ragazze hanno raccontato la loro grande passione per gli scacchi, una passione  nata a scuola voluta e supportata dal ministero dell’Istruzione che ha inserito il gioco come attività didattica in tutte le scuole dalla primaria fino alla secondaria di secondo grado.

“Certo le difficoltà sono molte – hanno detto professori e genitori  – soprattutto per le scuole paritarie. Le famiglie devono interamente sobbarcarsi il costo delle trasferte e non sono previsti rimborsi”.

Le campionesse italiane, già campionesse regionali, erano accompagnate dalla vicepreside della scuola Maria Lovato, da professori e dai rappresentanti dei genitori.

Nonostante le difficoltà,  i risultati prestigiosi continuano ad arrivare e il team femminile di scacchi della scuola secondaria di primo grado dei Salesiani Don Bosco di Cagliari, dopo aver conquistato il titolo di campionesse regionali  a Terralba nel mese di Marzo 2025 e, qualche settimana fa,  il titolo di campionesse italiane,  ha contribuito, insieme ad altre squadre sarde. a far arrivare la Sardegna al terzo posto nella classifica  delle regioni.

A Montesilvano dall’11 al 14 maggio, nella  categoria medie femminili, erano iscritte 43 squadre provenienti da tutta Italia. Le atlete della Don Bosco hanno vinto tutte le partite dei sette turni previsti affrontando sette squadre tra cui anche le campionesse uscenti.

 

 

INTERROGAZIONE N. 206/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 206/A

PERU – TUNIS – URPI, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di una immediata riapertura della galleria S’Arexini, lungo la strada statale 125 Var Orientale Sarda nel territorio del Comune di Muravera nel tratto tra Cagliari e Tortolì.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– la galleria S’Axerini, ubicata lungo la strada statale 125 Var Orientale Sarda, tra i km 42,050 e 44,100, nel territorio del Comune di Muravera, era stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni lo scorso 13 gennaio, per una durata di tre mesi, per consentire un intervento da parte dell’Azienda nazionale autonoma delle strade statali (Anas) finalizzato a rinnovare gli impianti di illuminazione e le tecnologie di sicurezza;
– l’intervento, che si sarebbe dovuto concludere alla fine del mese di marzo, come riferito da Anas, si inseriva nel quadro dei lavori di ammodernamento degli impianti tecnologici e di illuminazione della galleria, eseguiti per la manutenzione straordinaria della rete Anas;
– a seguito di tale chiusura il flusso veicolare veniva totalmente convogliato sulla viabilità secondaria e, pertanto, il traffico in direzione Tortolì veniva deviato sulla ex statale 125 verso l’abitato di Muravera per poi immettersi sulla circonvallazione e così pure il flusso veicolare diretto a Cagliari veniva deviato al km 47 sempre verso l’abitato di Muravera sulla ex statale 125, per proseguire lungo la viabilità comunale fino a reimmettersi sulla statale 125 Var allo svincolo all’altezza del km 39,300;

CONSIDERATO che come si può agevolmente intuire, ciò ha comportato enormi disagi non solo sulla viabilità ma anche sull’economia e sulla qualità della vita dei cittadini del Sarrabus, fatto che aggrava ulteriormente una situazione infrastrutturale già critica con ripercussioni particolarmente gravi per il comune di Villaputzu che da tempo combatte con la chiusura anomala del ponte di ferro tra Villaputzu e Muravera e che rende questo territorio vittima di incuria e di mancanza di investimenti nelle varie infrastrutture;

CONSIDERATO altresì che:
– con ordinanza del 17 aprile, non avendo ancora ultimato i lavori, Anas li sospendeva in via temporanea per limitare i disagi alla circolazione durante il periodo festivo tra il ponte di Pasqua e la sagra degli agrumi;
– la riapertura per il breve periodo delle feste si era resa necessaria a seguito di interlocuzioni con la Prefettura di Cagliari, il Comune di Muravera e la Provincia del Sud Sardegna, per venire incontro alle esigenze del territorio e garantire la continuità della circolazione su un’arteria strategica;
– la riapertura del traffico era stata prevista per il 30 maggio ultimo scorso ma si apprende che i termini sono slittati alle prime settimane di giugno;

RITENUTO che:
– seppure, secondo Anas, la chiusura totale è stata indispensabile per garantire la sicurezza di automobilisti e operai, data la lunghezza di oltre un chilometro della galleria, considerata la lungaggine dei lavori, si ritiene sia ora strettamente necessario aprire al traffico almeno un senso di marcia con l’apposizione di un semaforo a ciò preposto;
– la situazione di perdurante disagio che costringe gli automobilisti ad effettuare un percorso alter-nativo che richiede circa dieci minuti in più di percorrenza che peraltro si allungano negli orari di punta, è ormai diventata insostenibile anche in considerazione dell’avvio della stagione estiva che non potrà fare altro che peggiorare le cose;
– che non è dato sapere con assoluta certezza, considerati i precedenti, quando i lavori verranno effettivamente conclusi,

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sape-re:
1) se sono a conoscenza della situazione di perdurante disagio cui sono sottoposti automobilisti e cittadini residenti del Sarrabus da tempo costretti a dirottare verso un percorso alternativo con aggravamento dei tempi di percorrenza dovuti al traffico nei centri urbani in cui devono convogliare necessariamente i mezzi;
2) se l’Assessore, nelle more del completamento dei lavori, possa farsi portavoce presso Anas Spa, della impellente necessità di aprire al traffico un senso di marcia con l’utilizzo all’uopo di un semaforo per consentire lo snellimento del traffico nei centri abitati, ancor più in questo periodo, con l’inizio della stagione estiva in cui la situazione è diventata insostenibile;
3) se lo stesso Assessore possa intervenire a sostegno delle comunità di Villaputzu e Muravera e porre fine alla grave mancanza di interventi infrastrutturali del territorio con particolare riferimento al ponte di ferro tra Villaputzu e Muravera che rappresenta da molto tempo un vero tasto dolente.

Cagliari, 9 giugno 2025

INTERROGAZIONE N. 205/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 205/A

SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulle operazioni di disboscamento alle pendici dell’Oasi del Cervo, nel Comune di Uta, e sulla tutela ambientale dell’area.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:

–    risulterebbero essere stati effettuati degli interventi di massiccio disboscamento in un’area alle pendici dell’Oasi del Cervo e della Luna, nel Comune di Uta, su terreni classificati come industriali, ma di fatto caratterizzati da colture forestali;

–      tali interventi hanno comportato l’abbattimento di migliaia di alberi in un’area particolarmente delicata sotto il profilo ambientale, paesaggistico e idrogeologico, attraversata da un importante reticolo idrografico e prossima al Monte Arcosu;

–      risulterebbe che la Soprintendenza competente abbia espresso parere negativo a un progetto industriale per la realizzazione di un impianto su tale area, evidenziando l’importanza del sistema arboreo esistente per l’equilibrio ambientale e paesaggistico;

–      nonostante il parere contrario della Soprintendenza, sarebbero comunque state effettuate attività di disboscamento, apparentemente in assenza di adeguata cartellonistica che esponga i titoli autorizzativi;

–      il progetto risulterebbe presentato da una società riconducibile a una holding estera, con sede in Canada, ma con possibili interessi locali;

CONSIDERATO che:

–      le aree di pregio ambientale, come quelle limitrofe a riserve naturali, devono essere tutelate con particolare attenzione, anche in relazione al rischio idrogeologico;

–      l’eventuale distruzione di aree boschive e la compromissione del reticolo idrico possono causare gravi danni non solo paesaggistici ma anche alla sicurezza del territorio;

–      la trasparenza amministrativa impone che ogni intervento soggetto a valutazione di impatto ambientale e paesaggistica sia adeguatamente autorizzato e pubblicizzato;

SOTTOLINEATO che è fondamentale garantire la salvaguardia degli equilibri ambientali e prevenire rischi idrogeologici e danni al patrimonio naturalistico,

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:

1)    se siano a conoscenza delle operazioni di disboscamento effettuate nell’area indicata e delle modalità con cui sono state condotte;

2)    se risultino rilasciate autorizzazioni paesaggistiche, ambientali e forestali per tali interventi e, in caso affermativo, da parte di quali enti e con quali prescrizioni;

3)    se siano stati acquisiti i pareri vincolanti delle autorità competenti in materia di tutela paesaggistica e ambientale;

4)    se siano stati valutati gli eventuali impatti idrogeologici derivanti dagli interventi di disboscamento;

5)    quali iniziative si intendano intraprendere, nell’ambito delle rispettive competenze, per verificare la regolarità delle attività, parzialmente ancora in corso e, in caso di irregolarità, per sospendere i lavori e sanzionare eventuali violazioni.

Cagliari, 6 giugno 2025

INTERROGAZIONE N. 204/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 204/A

(Pervenuta risposta in data 24/06/2025)

CERA – TRUZZU – PIGA – MASALA – MULA – FLORIS – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione dell’articolo 22 della legge regionale. n. 1 del 2023 e successive modifiche e integrazioni, relativo alla costituzione della Fondazione Bonifiche sarde.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:

–      l’articolo 22 della legge regionale del 21 febbraio 2023, n. 1 (Legge di stabilità 2023), approvata con il voto favorevole del Consiglio regionale, autorizza la Regione a partecipare alla costituzione della Fondazione Bonifiche sarde in qualità di socio fondatore, insieme agli enti locali territorialmente interessati e a soggetti privati portatori di interesse;

–      la sede della Fondazione è stata individuata nel compendio denominato “Villa del Direttore” ad Arborea, bene regionale da destinare in comodato gratuito per le attività istituzionali della Fondazione;

–      l’iniziativa, promossa in origine dal sottoscritto, ha ottenuto ampio consenso politico e culturale, e mira al recupero, alla valorizzazione e alla divulgazione del prezioso patrimonio storico, documentale e architettonico della Società Bonifiche sarde, nata nel 1918;

RILEVATO che, la norma prevede un contributo iniziale di euro 1.300.000 per l’anno 2023 per il recupero della sede, nonché un contributo annuo di euro 80.000 a decorrere dal 2024 per il funzionamento della Fondazione;

SOTTOLINEATO che nel progetto originario era prevista l’acquisizione e il recupero del compendio denominato “Villa del Direttore” della Società Bonifiche sarde, di proprietà dell’Agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in campo agricolo e per lo sviluppo rurale (LAORE), la quale, oltre ad essere destinata quale sede della Fondazione, sarebbe dovuta diventare uno spazio espositivo attrezzato anche per scopi museali;

APPURATO che a distanza di oltre due anni dall’approvazione della norma, la Regione non ha ancora provveduto a perfezionare l’iter di costituzione della Fondazione;

DATO ATTO che, con la recente legge finanziaria 2025, è stato introdotto un emendamento che modifica significativamente l’impianto originario, determinando un rallentamento ulteriore dell’attuazione e creando incertezza sulle finalità del progetto stesso;

CONSIDERATO che:

–      il progetto della Fondazione Bonifiche sarde rappresenta un’iniziativa strategica per la valorizzazione della memoria storica, dell’identità agricola e sociale della Sardegna e per la promozione culturale e turistica del territorio;

–      i ritardi accumulati e i cambiamenti normativi successivi rischiano di compromettere irrimediabilmente un’operazione di grande valore e fortemente condivisa, oltre a configurare un possibile spreco di risorse già stanziate;

CONSTATATO, non senza un certo disappunto, che la Fondazione Trenino verde storico della Sardegna, autorizzata da una norma più recente (articolo 138 della legge regionale 23 ottobre 2023 n. 9 (Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie)), abbia già visto la sua piena e concreta attuazione, con l’insediamento e l’operatività dei relativi organi, mentre la Fondazione Bonifiche sarde, prevista ben otto mesi prima, con l’articolo 22 della legge regionale n. 1 del 2023 (Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla costituzione, quale socio fondatore, della Fondazione Bonifiche sarde) è ancora ferma al palo, in attesa di essere costituita;

VALUTATA la discrepanza temporale nella realizzazione di due iniziative, entrambe formalmente approvate dal legislatore regionale, la quale appare quantomeno inspiegabile e lascia emergere un evidente squilibrio di attenzione e priorità da parte della Giunta regionale. A fronte di un progetto, quello della Fondazione Bonifiche sarde, che riveste una valenza storica, identitaria e culturale di straordinario rilievo per l’intera Isola, il perdurante immobilismo risulta ingiustificabile e suscita forti perplessità sul reale interesse della Regione a portare avanti un percorso già tracciato dal legislatore con chiarezza e largo consenso;

RITENUTO che l’inerzia e l’immobilismo istituzionale evidenziano una grave sottovalutazione politica e amministrativa da parte della Giunta regionale, dell’intervento in questione, da cui si evince il disinteresse a dare seguito ad un progetto di alto profilo culturale e simbolico,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:

1)    quali siano le cause dei ritardi nella costituzione della Fondazione Bonifiche sarde;

2)    se siano state individuate criticità di carattere tecnico, normativo o amministrativo che abbiano impedito la conclusione dell’iter e, in caso affermativo, quali siano nello specifico;

3)    per quale motivo, anziché dare attuazione alla norma approvata, si sia ritenuto opportuno modificarne l’impianto con la legge finanziaria 2025;

4)    se l’Assessore intenda confermare la volontà della Giunta regionale di costituire la Fondazione secondo i principi ispiratori originari, o se si preveda un cambio di indirizzo politico sul tema;

5)    quali misure concrete intenda adottare l’Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica per dare finalmente corso alla costituzione della Fondazione, garantendo il pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e delle finalità condivise con il territorio e gli enti locali.

Cagliari, 5 giugno 2025

MOZIONE N. 51

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 51

PIZZUTO – CASULA – CANU – ORRÙ – DESSENA – LOI – CIUSA – MANDAS – SERRA – MATTA – LI GIOI – SOLINAS Antonio – PORCU – CAU – COZZOLINO – DERIU – PIANO – FUNDONI – CORRIAS – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Alessandro – SORU – SPANO – AGUS – PINTUS – COCCO – DI NOLFO – FRAU sulla sospensione dei rapporti istituzionali e di cooperazione tra la Regione e lo Stato di Israele in conseguenza delle violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– gli atti più recenti del conflitto in corso tra Israele e il popolo palestinese nella Striscia di Gaza hanno aggravato una situazione umanitaria già drammatica;
– a distanza di mesi dall’inizio dell’escalation successiva agli eventi del 7 ottobre 2023, il numero delle vittime ha superato le 60.000 persone, con oltre 120.000 feriti, migliaia dei quali bambini, secondo i dati diffusi dalle autorità sanitarie locali e da organizzazioni umanitarie;
– secondo le stime più accreditate, i bambini uccisi durante il conflitto sono oltre 15.000, con quasi 1.000 neonati tra le vittime; altri 34.000 minori risultano feriti e circa 20.000 bambini sono ormai orfani;
– diversi episodi hanno documentato l’uccisione deliberata di civili disarmati, tra cui operatori sanitari, giornalisti, personale dell’Organizzazione delle nazioni unite (ONU) e bambini, in violazione del diritto internazionale umanitario e delle Convenzioni di Ginevra;
– le agenzie delle Nazioni unite, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), hanno dichiarato pubblicamente l’imminente rischio di carestia nella Striscia di Gaza, denunciando l’ostruzione sistematica agli aiuti umanitari e il collasso del sistema sanitario;
– già otto mesi fa, quaranta scienziati internazionali avevano denunciato la gravissima emergenza sanitaria in atto nella Striscia di Gaza, chiedendo un intervento urgente da parte della comunità internazionale per fermare l’aggravarsi della situazione;
– la Corte internazionale di giustizia ha avviato un procedimento contro lo Stato di Israele per violazioni della Convenzione sul genocidio del 1948;
– la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto nei confronti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dell’ex Ministro della difesa Yoav Gallant e del leader di Hamas Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri per crimini di guerra e contro l’umanità;
– gli accadimenti più recenti nella striscia di Gaza destano forte preoccupazione vista la grave crisi alimentare voluta dal governo israeliano che impedisce l’accesso di viveri, acqua e medicinali. Tutto ciò fa ritenere da parte dell’ONU che vi possa essere una volontà di spostare geograficamente la popolazione palestinese di fatto cacciandola da Gaza dando il via ad una seconda Nakba oggi inaccettabile;

CONSIDERATO che:
– con mozione approvata in data 24 ottobre 2024, il Consiglio regionale ha ufficialmente riconosciuto lo Stato di Palestina;
– la soluzione “due Popoli – due Stati” è riconosciuta come l’unico scenario possibile per garantire una convivenza pacifica, basata sul reciproco riconoscimento del diritto all’esistenza e all’autodeterminazione;
– lo Stato di Palestina è riconosciuto da 147 dei 193 Stati membri delle Nazioni unite, che rappresentano il 75 per cento della comunità internazionale;
– Il Parlamento europeo ha approvato nel 2014 la risoluzione 2014/2964(RSP) del 17 dicembre 2014 sul riconoscimento dello Stato di Palestina;
– il Parlamento italiano, con la mozione n. 1/00745 del 27 febbraio 2015 approvata a larga maggioranza, ha impegnato il Governo al riconoscimento dello Stato di Palestina;
– il 21 maggio 2025, la Camera dei Deputati ha approvato una mozione che impegna il Governo a promuovere la ricostruzione di Gaza, la fine delle ostilità e un processo di pace fondato sulla coesistenza dei due Stati, entro confini riconosciuti, nonché il cessate il fuoco umanitario immediato, la liberazione degli ostaggi ancora trattenuti da Hamas e la possibilità di fornire aiuti alla popolazione civile;
– la Sardegna, per posizione geografica, storia e tradizione di accoglienza, è naturalmente vocata al dialogo e alla promozione della pace nel Mediterraneo,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a condannare con fermezza le violazioni sistematiche dei diritti umani e del diritto internazionale da parte dello Stato di Israele nei confronti della popolazione civile palestinese, in particolare l’utilizzo di fame, malattie e impedimento agli aiuti umanitari come strumenti di guerra;
2) a interrompere ogni rapporto di cooperazione, scambio o progettazione condivisa tra la Regione (comprese agenzie, enti strumentali, aziende partecipate, istituzioni accademiche e di ricerca) e lo Stato di Israele, fintanto che perdureranno le gravi violazioni accertate dalle istituzioni internazionali;
3) a sostenere attivamente ogni iniziativa internazionale tesa a ottenere il cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza e a promuovere una conferenza di pace nel Mediterraneo, anche candidando la Sardegna come sede ospitante;
4) a impegnare la Regione a ripristinare i fondi dedicati alla cooperazione internazionale e ad istituire una specifica linea di intervento rivolta alla Palestina, con la finalità di realizzare progetti di cooperazione con le realtà umanitarie e civili palestinesi, con particolare attenzione a quelle attive nei settori della salute, dell’istruzione e della tutela dell’infanzia e destinando a tali finalità risorse specifiche di bilancio;
5) a verificare nei bandi e nella stipula di contratti pubblici la presenza di merci o servizi prodotti da aziende coinvolte nella violazione dei diritti umani nei territori occupati da Israele e conseguentemente vietarne l’acquisto.

Cagliari, 4 giugno 2025

MOZIONE N. 50

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 50

AGUS – DERIU – CIUSA – PORCU – PIZZUTO – COCCO – ORRÙ – PINTUS – PIANO – FUNDONI – CORRIAS – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO – MANDAS – SERRA – MATTA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro – CAU – COZZOLINO – CANU – CASULA – DI NOLFO – FRAU – DESSENA – LOI, sulle iniziative della Regione Sardegna in merito al decreto-legge 11 aprile 2025, n. 48, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” (cosiddetto decreto sicurezza): espressione di contrarietà e valutazione dei profili di incostituzionalità.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il 18 settembre 2024 è stato approvato in prima lettura alla Camera dei deputati il disegno di legge n. 1660, recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”;
– la presentazione del disegno di legge ha aperto un acceso dibattito politico sia dentro, soprattutto fuori dalle aule parlamentari, dato che nei trentotto articoli di cui era composto comparivano quattordici nuove fattispecie di reato, oltre a varie circostanze aggravanti, tra cui alcune che hanno sollevato preoccupazione ed obiezioni, anche da parte della Presidenza della Repubblica;
– il decreto-legge “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” approvato il 4 aprile scorso dal Consiglio dei ministri sostituisce e supera il disegno di legge all’esame del Parlamento, ricalcandone integralmente i trentotto articoli, ma recependo i sei rilievi che erano stati mossi dal Quirinale su norme che erano a rischio di incostituzionalità;
– tra il 28 e 29 maggio 2025, con centosessantatré voti favorevoli, novantuno contrari e un astenuto la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura e con voto di fiducia la legge di conversione del decreto-legge sicurezza e il testo approderà il 3 giugno al Senato;

CONSIDERATO che:
– sui testi del disegno di legge prima e del decreto-legge poi si è acceso un dibattito pubblico che ha coinvolto, oltre alle forze politiche, anche le organizzazioni sociali, sindacali e gli enti del terzo settore esprimendo forte preoccupazione per l’iter parlamentare e per l’impianto generale del provvedimento ritenuto fortemente orientato verso una logica repressiva, dal momento che si ricorre in modo esagerato a nuove fattispecie incriminatrici penali e contemporaneamente si rafforzano i poteri coercitivi senza corrispondenti misure di prevenzione, inclusione e promozione sociale;
– l’assetto democratico potrebbe subire ripercussioni in virtù del controllo sulla manifestazione del dissenso e della libera espressione del pensiero;
– il ricorso parlamentare allo strumento del decreto-legge su atti che ineriscono alla libertà personale e alla partecipazione democratica risulta inopportuno e sproporzionato data l’assenza del presupposto di urgenza;

RILEVATO che:
– il decreto-legge dispone il divieto generalizzato di importazione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.), coltivata ai sensi della legge 2 dicembre 2016, n. 242 (Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa), nonché dei prodotti derivati, tra cui estratti, resine e olii, prevedendo per tali attività l’applicazione delle sanzioni stabilite dal decreto del Presidente della Repubblica 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza);
– tale disposizione colpisce un settore produttivo italiano legale e consolidato con un volume economico, occupazionale e socioculturale in Sardegna di notevole spessore, dal momento che impatta su oltre 500 ettari ed è un comparto che dà lavoro diretto e indiretto a più di trecento persone tra agricoltori, cooperative e trasformatori;

CONSIDERATO, inoltre, che:
– il decreto-legge interviene in materia di revoca della cittadinanza: si estende da tre a dieci anni il periodo in cui può essere esercitata nei confronti dello straniero, a decorrere dalla sentenza di condanna per i gravi reati già previsti dall’ordinamento, a condizione che possieda o possa acquisire un’altra cittadinanza;
– piuttosto che affrontare il tema della crisi abitativa si introducono nuove fattispecie di reato che andranno ad aggiungersi a quelle già esistenti in tre articoli del codice penale: l’articolo 633 c.p. che prevede per l’invasione di terreni o edifici la reclusione da uno a tre anni; il recente articolo 633 bis c.p. (norma cosiddetta “anti rave”) volto a punire, con la reclusione da tre a sei anni, chi organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui; l’articolo 634 c.p. che punisce, con la reclusione fino a due anni, il fatto di chi, fuori dai casi indicati negli articoli 633 e 633 bis c.p., turba, con violenza alla persona o con minaccia, l’altrui pacifico possesso di cose immobili;
– si rischia di aggravare, senza risultati sulla sicurezza collettiva, il già precario stato di salute degli istituti penitenziari i cui tassi di sovraffollamento e l’impressionante numero di suicidi tra la popolazione ristretta necessiterebbero invece di essere affrontati in maniera strutturale;

RITENUTO che:
– alla luce del percorso intrapreso nelle Commissioni e nelle aule parlamentari il confronto con il Governo sui contenuti del decreto è stato scarno e non ha tenuto conto delle critiche giuridiche oltre alle ripercussioni in termini economici e di diritti costituzionali anche in ambito regionale;
– risulta essenziale avviare un confronto istituzionale anche con la Regione date le ricadute che gli effetti del decreto avrebbero sulle carceri sarde, sul settore produttivo della canapa nonché sull’esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad esprimere formalmente, in tutte le sedi istituzionali opportune, la contrarietà della Regione Sardegna al decreto-legge n. 48 del 2025, evidenziando le criticità in esso contenute in relazione ai diritti costituzionalmente garantiti e alle competenze regionali;
2) a promuovere, anche in coordinamento con altre regioni, una valutazione approfondita dei profili di possibile incostituzionalità del decreto-legge n. 48 del 2025, valutando l’eventualità di proporre ricorso alla Corte costituzionale, ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione, qualora siano riscontrate violazioni delle competenze regionali o dei diritti fondamentali dei cittadini.

Cagliari, 4 giugno 2025

INTERROGAZIONE N. 203/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 203/A

MELONI Corrado – TRUZZU – PIGA – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI, con richiesta di risposta scritta, in merito alla mancata nomina dei dirigenti dei servizi vacanti presso la Direzione generale della sanità e sullo stato delle procedure di selezione delle quindici unità aggiuntive presso la medesima Direzione previste dalla legge regionale n. 8 del 2025.

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I sottoscritti,

PREMESSO che a seguito delle polemiche scaturite dalla pubblicazione di un articolo su un importante quotidiano isolano sulle presunte posizioni dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale in merito all’accesso alle cure oncologiche innovative, il dottor Armando Bartolazzi ha smentito qualsiasi ipotesi di limite per i pazienti ultraottantenni e ha sostenuto, invece, la necessità di investire sulla prevenzione per tamponare i costi delle cure farmacologiche sostenute dal Servizio sanitario regionale (SSR);

CONSIDERATO che l’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale consta di due Direzioni generali, sanità e assistenza sociale; la Direzione generale della sanità, nello specifico, si articola in sei servizi: servizio sistema informativo, affari legali e istituzionali, servizio programmazione sanitaria ed economico-finanziaria e controllo di gestione, servizio promozione e governo delle reti di cure, servizio promozione della salute e osservatore epidemiologico, servizio sanità pubblica e veterinaria e sicurezza alimentare e servizio qualità dei servizi e governo clinico;

OSSERVATO che:

  • in particolare, risultano vacanti il servizio promozione della salute e osservatorio epidemiologico e il servizio qualità dei servizi e governo clinico;
  • il servizio promozione della salute e osservatorio epidemiologico risulta vacante dal mese di gennaio 2024 ed è retto ad interim dalla dirigente del servizio sanità pubblica e veterinario e sicurezza alimentare, dottoressa Daniela Mulas;
  • tale servizio vacante si occupa della prevenzione umana, pertanto si può comprendere quanto sia importante che venga finalmente nominato un dirigente con le specifiche competenze commisurate alla particolare natura del servizio;
  • a febbraio 2024 è stato pubblicato l’avviso per selezionare il dirigente del servizio promozione della salute e osservatorio epidemiologico ma, nonostante le diverse candidature pervenute, a oltre un anno di distanza la procedura non risulta ancora conclusa;
  • il servizio qualità dei servizi e governo clinico, che gestisce il settore farmaceutico, risulta vacante da oltre un anno e risulta retto ad interim dal dirigente del servizio promozione e governo delle reti di cure, dottor Stefano Piras, il quale regge ad interim anche il servizio sistema informativo, affari legali e istituzionali, con tutte le difficoltà che scaturiscono dalla complessità e dalla rilevanza strategica delle materie dei servizi medesimi;
  • inoltre, anche il servizio programmazione sanitaria ed economico-finanziaria e controllo di gestione risulta vacante dal febbraio 2025 ed è retto dal Direttore generale della sanità, dottor Luciano Oppo;
  • il 60 per cento dei servizi della Direzione generale della sanità dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità risulta, a sedici mesi dalle elezioni, ancora privo dei dirigenti nominati a pieno titolo;

RITENUTO che senza la nomina dei dirigenti nei servizi vacanti della Direzione generale della sanità l’operatività dell’Assessorato risulta fortemente depotenziata, con grave nocumento delle capacità di risposta che gli uffici devono offrire e con conseguenti gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi sanitari garantiti ai cittadini;

EVIDENZIATO che, con la legge regionale 11 marzo 2025, n. 8 (Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo e istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24) è stato previsto all’articolo 14 che “al fine di dare completa attuazione alle funzioni attribuite alla direzione generale dell’Assessorato competente in materia di sanità, a seguito dei processi di riforma del Servizio sanitario regionale (SSR), secondo quanto previsto dal piano integrato di attività e organizzazione, sono assegnate alla Direzione generale della sanità quindici unità di: a) personale delle aziende sanitarie della Regione, trasferito a seguito di procedura di mobilità, distacco, comando ovvero riassegnazione; b) personale appartenente al ruolo unico regionale, assegnato a seguito di procedura di mobilità interna o di scorrimenti di graduatorie vigenti” e, allo stato, non risultano adottati i relativi atti;

APPURATO che, ad oggi, non risulta nemmeno avviata alcuna procedura per selezionare il personale di cui alla legge regionale n. 8 del 2025,

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:

1)    quali siano le ragioni che hanno impedito di procedere alla nomina del dirigente del servizio promozione della salute e osservatorio epidemiologico vacante oramai da oltre un anno e quali siano le motivazioni che impediscono altresì di procedere alla nomina dei dirigenti degli altri Servizi vacanti presso la Direzione generale della sanità e in che modo e tempi si vuole colmare questa lacuna organizzativa;

2)    se le procedure di assegnazione di quindici unità presso la Direzione sanità previste dalla legge regionale n. 8 del 2025 siano state avviate e, nel caso, a che punto siano; in caso contrario, per sapere cosa impedisca l’avvio delle procedure.

Cagliari, 4 giugno 2025

INTERROGAZIONE N. 202/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 202/A

TRUZZU – PIGA – CERA – FLORIS – MASALA – MELONI Corrado – MULA – RUBIU – USAI, con richiesta di risposta scritta, sulla fornitura a noleggio di un dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni e sui relativi risultati ottenuti.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:

–      la Sardegna è ciclicamente colpita da fenomeni siccitosi con importanti ripercussioni sulla vita delle comunità locali e sui settori produttivi dell’agricoltura e del turismo, nonché sull’ecosistema;

–      anche nel corso del 2024 alcune aree della Sardegna hanno vissuto un periodo di grave crisi idrica, in particolare la Baronia e l’Ogliastra;

CONSIDERATO che:

–      la Regione, con la deliberazione della Giunta regionale 25 giugno 2024, n. 19/6 (Situazione di crisi idrica nel sistema Posada. Individuazione delle misure strutturali e non strutturali per la mitigazione degli effetti della grave crisi idrica) ha individuato una serie di misure strutturali e non strutturali per la mitigazione della crisi idrica con riferimento alla Baronia e, in particolare, al sistema Posada che nel corso del 2024 ha vissuto momenti di difficoltà estrema;

–      la deliberazione ha individuato tra gli interventi non strutturali la posa in opera sistemi di presa e restituzione salamonie, allaccio ed opere di trasporto dell’energia elettrica per un impianto dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni, e fornitura a noleggio di un dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni;

–      la medesima deliberazione, nell’allegato B, alla voce “Ricognizione interventi gestionali Sistema Posada”, ha quantificato in 850.000 euro il costo per la “fornitura a noleggio di un dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni” e delegato l’attuazione dell’intervento alla Società Abbanoa Spa;

ACCLARATO che:

  • il 29 giugno 2024 la Società Abbanoa Spa emetteva un avviso esplorativo di mercato per l’espletamento di un servizio di noleggio a caldo di un impianto di dissalazione ad osmosi inversa da installare presso la località di Porto Ottiolu situata nel Comune di Budoni;
  • il 10 luglio 2024 la Società Acciona rispondeva positivamente all’avviso esplorativo, garantendo il rispetto delle condizioni richieste e offrendo il servizio richiesto a fronte di un canone di 800.000 euro per la durata di otto mesi;
  • le piogge hanno permesso di superare temporaneamente la crisi idrica che ha colpito la Sardegna tra il 2024 e il 2025, anche con riferimento alla Baronia e al Sistema Posada, come anche dichiarato dalla stessa Presidente della Regione, aldilà di ogni possibile intervento della Giunta regionale e di azioni di pianificazione e di interventi strutturali;

RILEVATO che, la pianificazione di interventi strutturali e la loro posa in opera costituisce elemento fondamentale per affrontare le prossime crisi idriche, così come risulta importante anche la creazione di impianti di dissalazione, anche mobili, da utilizzare all’occorrenza e a seconda delle realtà geografiche colpite dai fenomeni siccitosi;

EVIDENZIATO che:

  • non si sono più avute notizie circa la realizzazione delle opere relative alla messa in funzione del dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni e ai risultati generati dallo stesso;
  • recenti notizie stampa farebbero intendere che risulterebbe esserci la volontà di utilizzare il dissalatore in questione per sopperire alle esigenze del sistema alberghiero di Budoni per il periodo estivo, mentre per ciò che riguarda il periodo invernale verrebbe utilizzato per gli usi civili,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere:

1)    se siano state realizzate tutte le opere infrastrutturali necessarie a mettere in funzione il dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni, compresi gli allacci alla rete di distribuzione;

2)    se e quando il dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni sia entrato in funzione;

3)    quanti metri cubi di acqua dissalata siano stati prodotti, messi in rete e distribuiti alla cittadinanza o alle imprese dal dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni e a quale costo al metro cubo.

Cagliari, 4 giugno 2025

Insediata la Consulta Ga.I.A. La Garante Puligheddu: “Finalmente  la voce ai ragazzi”

 

“La Sardegna è anche la nostra casa. Questa Consulta era necessaria”. Sono le parole di Sofia, condivise dagli altri 19 ragazze e ragazzi provenienti da tutta l’isola, a rappresentare la contentezza e la voglia di lavorare insieme nella  Consulta Ga.I.A, l’organismo voluto e realizzato dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Puligheddu che si è insediato ufficialmente questa mattina nella sala Transatlantico del Consiglio regionale.

Il progetto sperimentale  è caratterizzato dalla volontà istituzionale di esplorare, di testare e verificare nuove metodi e approcci, fondati sull’ascolto delle persone minori di età, ancora poco utilizzati. L’organismo, fondamentale per la rappresentanza degli interessi delle persone minori di età,  ha l’obiettivo di promuovere la partecipazione di ragazzi e ragazze sotto i 18 anni nei processi decisionali che riguardano le giovani generazioni, in linea con la Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

“Sono felice – ha affermato  la Garante Carla Puligheddu – che, nonostante le difficoltà, la nostra Regione, terza in Italia dopo il Lazio e l’Emilia Romagna ,    abbia istituito questo organismo che darà un enorme  contributo in termini di istanze, opinioni, richieste, partecipazione e visioni”.

I componenti  sono venti  e sono stati  selezionati sulla base delle motivazioni espresse da ciascuno e nel rispetto di una equa rappresentanza territoriale e di genere.  Dieci ragazze e dieci ragazzi dai 12 ai 17 anni che rappresentano l’intera regione. I componenti della Consulta Ga.I.A arrivano da Girasole, Oristano, Carbonia, Sassari, Oliena, Villamassargia, Arzachena, Orosei, Tortolì, Cagliari, Monserrato, Sant’Anna Arresi, Iglesias, Dorgali, Ussana, Villasor e San Gavino.

Le candidature, provenienti da tutte le province e dalle due città metropolitane, sono state complessivamente 55.

“La mia idea – ha sottolineato la Garante –  è di non scartare nessuno in maniera definitiva, al contrario, vi è la volontà di trovare forme parallele di partecipazione con tutti coloro che hanno presentato le domande”.

La prima seduta della Consulta Ga.I.A. si terrà il 17 giugno, all’ordine del giorno i temi della pace, del rispetto e della sopraffazione. Temi impegnativi per i venti “nativi digitali” che da oggi cominciano un nuovo percorso.

“Un’opportunità per questi ragazzi – ha concluso Carla Puligheddu – che spesso non capiscono l’importanza di interagire direttamente e preferiscono utilizzare la tecnologia nonostante non abbiano lo spirito critico necessario per fronteggiarla ma anche una grande occasione per  le Istituzioni e per tutti i cittadini che possono così ascoltare la loro voce, un germoglio per la società”.

 

INTERROGAZIONE N. 201/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 201/A

TALANAS, con richiesta di risposta scritta, sullo stato dei lavori di manutenzione, ripristino danni alluvionali nonché sulle gravi e pericolose condizioni in cui versa la strada statale n. 128 di competenza dell’ANAS Spa, in particolare nel tratto dal Km 100 sino al ponte di Sa Codina, incrocio con la strada statale n. 295, insistente nei territori dei Comuni di Tonara e Sorgono.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:

–      la strada statale n. 128, altrimenti detta “Centrale sarda”, è un’importante strada che serve le zone interne dell’Isola e che sono molti i comuni che dalla stessa vengono attraversati;

–      quotidianamente è soggetta ad un intenso traffico veicolare, percorsa da tanti automobilisti, in particolare perché conduce all’ospedale di Sorgono, fondamentale presidio sanitario per l’intero territorio circostante e non solo;

–      tutta l’area del Mandrolisai servita dalla suddetta arteria negli anni scorsi è stata colpita da ripetute ondate di forte maltempo causando ingenti danni, tra cui frane e smottamenti che ne hanno ridotto in maniera sensibile la percorribilità delle carreggiate e compromesso la sicurezza;

–      il tratto stradale di cui in epigrafe versa in condizioni critiche dovute al cedimento di alcuni tratti della carreggiata, mentre ancora più grave è la situazione in cui si trova il ponte di Sa Codina, chiuso per lavori dei quali non si intravede la conclusione, causando enormi disagi agli automobilisti e cittadini dei comuni di Tonara, Tiana, Ovodda, Teti, Sorgono, Aritzo e Belvì;

–      che alcuni tornanti del tratto stradale in oggetto mancano ancora di barriere di sicurezza e altre risultano oramai rovinate dal trascorrere del tempo e dalle intemperie e posizionate in maniera tale da impedire una buona visuale per gli automobilisti;

–      a distanza di diversi anni dagli accadimenti calamitosi, malgrado numerose sollecitazioni e segnalazioni, nulla è stato fatto per porre rimedio a tale pericolosa situazione,

 

 

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici affinché intervengano presso i competenti uffici ANAS Spa e riferiscano sullo stato dei lavori e sulla tempistica per una urgente chiusura dei lavori messa in sicurezza del tratto stradale di cui in oggetto.

Cagliari, 3 giugno 2025