Calendario settimanale delle commissioni consiliari: convocate la Seconda, la Quarta, la Quinta e la Sesta

Commissioni al lavoro. Sono state convocate la Seconda, la Quarta, la Quinta e la Sesta.

Si comincia stamattina alle 10,30 con le audizioni in Seconda (Istruzione, Lavoro). In audizione l’Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo, sport sulla  Delibera della Giunta regionale del 22 gennaio 2025, n. 4/32 – Programmazione rete scolastica e dell’offerta formativa della regione Sardegna per l’anno scolastico 2025/2026. Modifica della deliberazione della Giunta regionale n. 54/4 del 30 dicembre 2024 di approvazione preliminare del Piano di dimensionamento scolastico 2025/2026 (qualora pervenuta). Sarà audita anche una delegazione di rappresentanti dei Festival sulle problematiche legate al bando L.R. 20 settembre 2006 n. 14 – Grandi manifestazioni consolidate. I lavori proseguiranno con l’audizione dell’ Assessore della Pubblica Istruzione del Comune di Cagliari, del Dirigente Scolastico del 17° Circolo di Cagliari, del Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Via Stoccolma Cagliari, del Dirigente Scolastico Scuola Media Statale Ugo Foscolo di Cagliari sulle criticità degli accorpamenti delle autonomie scolastiche della città metropolitana di Cagliari .

Proseguono in Sesta commissione le audizioni sul Disegno di legge 40 (Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24). Martedì 28 gennaio  alle 10 saranno sentiti in audizione i  Sindaci dei comuni di Olbia, Alghero, San Gavino, Ozieri, La Maddalena. Nel pomeriggio alle 16 saranno sentiti il  Rettore dell’Università degli studi di Sassari, Istituto Zooprofilattico, Coordinatore regionale della rete penitenziaria. I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì 29 gennaio alle  10 con le audizioni di  FIMMG, AIOP, FEDERFARMA, Operatori Regionali per l’accesso all’Industria Farmaceutica e nel pomeriggio dalle 15,30 con le audizioni di ACLI, Associazione Talassemici, Associazione Nefropatici e Trapiantati, Associazione pazienti Sclerosi Multipla. Ancora audizioni sul DL 40 giovedì 30 gennaio. Alle 10 previste le audizioni  dell’associazione  Diabetici, del  Coordinamento dei Comitati Sardi per la sanità pubblica, del Tribunale del Malato.

La Quarta Commissione è convocata, mercoledì 29 gennaio alle ore 16:15. All’ordine del giorno l’audizione dell’Assessore regionale dell’Ambiente e del Direttore esecutivo dell’Agenzia conservatoria delle coste della Sardegna sul programma delle attività previste dell’Agenzia conservatoria delle coste per gli anni 2025 e 2026. Seguirà alle 17:30 l’ Audizione del Presidente della Federazione speleologica sarda sulla situazione della legge regionale n. 4 del 2007 e le relative risorse finanziarie.

La Quinta Commissione è convocata mercoledì 29 gennaio alle 16. In audizione  una rappresentanza di Agci Agrital, dell’Associazione Armatori, della Fedagripesca, della Legacoop Sardegna settore pesca e Acquacoltura; della Flag Sardegna Sud Occidentale, della Flag Nord Sardegna e dell’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, sulle problematiche relative alla Deliberazione N. 51/23 del 18.12.2024 – Attuazione della legge regionale 19 dicembre 2023, n. 17, art. 8 “Disposizioni in materia di pesca”, comma 5, e della legge regionale 18 settembre 2024, n. 13, art. 19 “Disposizioni finanziarie in materia di agricoltura, infrastrutture irrigue e pesca”, comma 12, al fine di sostenere l’applicazione in Sardegna della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo (Community-Led Local Development (CLLD)). Direttive di attuazione. I lavori proseguiranno  giovedì 30 gennaio alle ore 10:30, con l’Audizione di un rappresentante di Faita Sardegna sulla Deliberazione N. 18 del 28.10.2024 Comitato Istituzionale Autorità di Bacino regionale relativo all’ammissibilità di allestimenti mobili di pernottamento in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti in area Hi3 e Hi4.

 

Giorno della Memoria: lunedì in Transatlantico presentazione del Progetto Auschiwitz 2025

 

Lunedì 27 gennaio alle 11, in occasione del giorno della Memoria, nella sala Transatlantico del Consiglio regionale è stata organizzata la presentazione del Progetto Auschiwitz Sardegna 2025 finanziato dall’Unione di Comuni Marghine e gestito dall’Associazione ARCI Sardegna in cooperazione con l’Associazione “Deina”.

Dopo i saluti del Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, interverranno Aldo Dessì, Presidente regionale Arci Sardegna, Franco Uda Vicepresidente Arci Sardegna, Andrea Contu  Presidente Comitato Arci Sud Sardegna.

I lavori saranno chiusi dall’Assessora regionale della Pubblica Istruzione Ilaria Portas.

 

 

Manovra finanziaria, via libera al secondo mese di esercizio provvisorio

Sarà necessario almeno un altro mese di esercizio provvisorio prima dell’approvazione della manovra finanziaria. La Commissione Bilancio del Consiglio regionale, con i soli voti della maggioranza e l’astensione della minoranza (il consigliere Alessandro Sorgia non ha partecipato al voto per ragioni politiche) ha approvato il Disegno di Legge della Giunta che autorizza la proroga della spesa per dodicesimi fino al 28 febbraio. Il provvedimento passerà ora all’attenzione dell’Aula che dovrà necessariamente approvarlo entro il 31 gennaio. «Avremmo voluto approvare la manovra finanziaria entro dicembre ma questo non è stato possibile come avvenuto per ben 8 volte negli ultimi 11 anni – ha detto l’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni – il ritardo è dovuto al fatto che abbiamo dovuto procedere a due variazioni, la prima a luglio e la seconda a novembre. Provvedimenti che hanno tenuto impegnati gli uffici e non ci hanno permesso di poter lavorare alla legge finanziaria. La manovra verrà approvata la prossima settimana in Giunta, l’obiettivo è approvarla definitivamente entro febbraio».

Un obiettivo che la minoranza ritiene però irrealizzabile: «Visti i tempi tecnici pensare a un’approvazione a febbraio mi sembra molto difficile – ha detto il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia Fausto Piga – meglio prevedere da subito una proroga di due mesi. Il discorso sarebbe diverso se la maggioranza presentasse una manovra tecnica. Allora si potrebbe pensare a un’approvazione in tempi rapidi».

Possibilità, quest’ultima esclusa categoricamente dalla maggioranza. Sia il presidente della Commissione Alessandro Solinas (M5S) che il consigliere Antonio Solinas (Pd) hanno chiarito che la manovra sarà a tutti gli effetti di natura politica. «La Commissione procederà secondo quanto previsto dal Regolamento consiliare – ha detto il presidente – sentendo le parti sociali e discutendo le eventuali proposte di modifica». Decisi anche i relatori alla manovra: il presidente della Commissione Alessandro Solinas per la maggioranza, Fausto Piga per l’opposizione.

 

VI^ commissione, parere favorevole alle misure urgenti per l’assistenza primaria

La Sesta commissione, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha espresso parere favorevole all’unanimità (la consigliera dell’Udc, Aroni, non ha partecipato alla votazione) al Dl. n. 66 (Giunta) che modifica la legge regionale n. 5/2023 “disposizioni urgenti in materia di assistenza primaria”.

Il provvedimento, illustrato dall’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, proroga l’impiego dei medici di medicina generale in quiescenza fino al 30 giugno 2025 (la precedente scadenza era fissata al 31 dicembre 2024). Una misura di emergenza (così l’ha definita l’assessore Bartolazzi) in attesa di espletare nuove procedure di assegnazione delle sedi di assistenza primaria e continuità assistenziale e assicurare così l’assistenza di base a molti cittadini sardi a cui non è garantita per la carenza di medici.

A favore dell’iniziativa si sono dichiarati il consigliere dell’opposizione Ticca (Riformatori) e della maggioranza Canu (Sf) e Agus (Progressisti).

VI^ commissione: audizioni Sumai e ordini professionali sulla riforma del sistema sanitario

La Sesta commissione ha proseguito con le audizioni sul Dl. 40 “Disposizioni urgenti in materia di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge 11 settembre 2020, n. 24”.

La prima ad intervenire nel parlamentino della Sanità, presieduto da Carla Fundoni (Pd), è stata la segretaria regionale del Sumai (sindacato unico medicina ambulatoriale), Franca Tegas, che ha insistito sull’urgenza di una riforma della medicina territoriale, definendone l’eventuale realizzazione come “la svolta attesa per la sanità sarda per migliorare lassistenza e per restituire agli ospedali i compiti che gli sono propri”.

Nel condividere le enunciazioni dei principi contenuti nel disegno di legge presentato dalla Giunta regionale, la segretaria dei medici ambulatoriali ha messo in dubbio la consistenza delle risorse economiche e finanziarie, necessarie per dare concretezza alle azioni indicate nel testo del provvedimento (creazioni della rete interaziendale, maggiore sinergia tra le diverse Asl, equa ridistribuzione della risorse umane). La dottoressa Tegas ha inoltre mostrato perplessità sul funzionamento degli istituendi Cau (centri di assistenza urgenza) con riferimento al personale da impiegare («con le attuali carenze negli organici, chi lavorerà nei Cau?») ed ha rimarcato la necessità di prevedere forme di incentivazione per i professionisti della medicina ambulatoriale, soprattutto per quanto attiene il loro impiego nelle cosiddette sedi periferiche, auspicando modifiche sostanziali nella organizzazione degli specialisti.

A seguire l’intervento di Antonio Attanasio in rappresentanza dell’ Ordine dei tecnici sanitari di radiologia che ha identificato alcune necessità chiave per migliorare le condizioni e l’efficienza della professione. Tra i principali bisogni, si sono evidenziati una maggiore valorizzazione delle competenze specifiche dei tecnici sanitari, con un riconoscimento ufficiale e una rappresentanza istituzionale adeguata; l’aggiornamento formativo; il miglioramento delle condizioni lavorative, nonché l’integrazione multidisciplinare.

Il presidente dell’ordine di Sassari, Antonello Solinas, è intervenuto per denunciare l’annunciata chiusura, da parte dell’università di Sassari, del corso di laurea per tecnici di radiologia, con le gravi conseguenze che deriverebbero da una simile decisione.

La presidente dell’ordine degli Psicologi, Angela Quaquero, ha sottolineato la crescente domanda di psicologia che si registra anche in Sardegna e che – a giudizio della professionista – non va ricompresa nel settore della salute mentale. La presidente ha quindi auspicato la creazione di un dipartimento dedicato. Nel corso del suo intervento la dottoressa Quaquero ha fatto riferimento ai contenuti dell’annunciato maxiemendamento della Giunta al Dl 40, provocando le proteste dei consiglieri della minoranza che con la consigliera Aroni (Udc) e il consigliere Corrado Meloni (FdI) hanno ribadito le critiche al metodo con il quale si prosegue nel confronto in commissione: «Non è utile continuare con le audizioni su un testo normativo, il Dl 40, che sarà modificato radicalmente dal maxiemendamento della Giunta, che ormai tutti conoscono, ma che non è mai stato messo nella disponibilità dei consiglieri dell’opposizione». La presidente della commissione, Fundoni, ha confermato la correttezza dei lavori in commissione: «Il confronto è fatto sui documenti che sono nella nostra disponibilità e che sono stati regolarmente trasmessi alla commissione, se altri ce ne saranno, attendiamo che ci vengano consegnati nelle forme stabilite». Il consigliere Peru (Sardegna 20Venti) è intervenuto invece  nel merito delle proposte della presidente dell’ordine degli psicologi: «A Sassari il dipartimento a cui si è riferita la dottoressa Quaquero è stato istituito e attivato insieme ad altri tre, a dimostrazione che la legge 24/2020 prevede già la possibilità di realizzare quanto si propone con il Dl 40, ed è sufficiente soltanto darle attuazione con apposite delibere di Giunta».

Enrico Tinti (presidente dell’ordine di Biologi) ha lamentato l’esclusione della figura del biologo dai Piao aziendali ed ha auspicato l’inserimento dei biologi ambulatoriali nei reparti di diabetologia e oncologia ed anche dei biologi specialisti in scienze dell’alimentazione.

Gino Sedda (presidente dell’ordine fisioterapisti di Cagliari) ha reclamato norme che avvicinino il paziente alle prestazioni del fisioterapista («gli attuali percorsi sanitari rendono complicato l’incontro») e ha affermato che obiettivo dei professionisti è quello di “portare il fisioterapista a casa del paziente”. «Attualmente – ha affermato Sedda – non si trovano professionisti non soltanto nelle zone periferiche ma nell’intera costa Est dell’Isola, da Muravera fino all’Alta Gallura».

Il presidente dell’ordine dei fisioterapisti di Sassari e del Nord Est, Vincenzo Ziulu, è ritornato sui contenuti del Dl 40 definendo “una speranza” il riordino del sistema sanitario della Sardegna. Tra le proposte si evidenziano l’inserimento nel nomenclatore tariffario, di uno specifico codice di valutazione fisioterapico, prescrivibile dal medico di medicina generale, dal pediatra o da qualsiasi specialista del sistema sanitario nazionale.

Comparto Unico di contrattazione Regione-Enti Locali, audizione sindacati in Prima Commissione.

Tutti d’accordo: la proposta di legge n.68 per l’istituzione del Comparto Unico di contrattazione Regione-Enti Locali è un atto di equità sociale che consentirà di arginare la fuga del personale dai comuni e di restituire dignità al loro lavoro.

La Prima Commissione del Consiglio regionale incassa il via libera delle parti sociali sul provvedimento che punta alla parificazione salariale e professionale dei dipendenti degli enti locali con quelli della Regione. Il parlamentino presieduto da Salvatore Corrias (Pd) ha sentito nel pomeriggio i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Fesal e Csa e una delegazione del Comitato per il Comparto Unico. La parola d’ordine è fare presto: i sindacati, pur con qualche distinguo, hanno invocato l’avvio in tempi brevi della riforma che porterà all’istituzione di un’unica area di contrattazione per i dipendenti pubblici. Secondo Cgil, Cisl e Uil l’importante adesso è dare gambe alla proposta di legge che, una volta approvata, potrà essere eventualmente corretta e arricchita.

Diversità di vedute invece sull’opportunità di istituire una nuova agenzia di contrattazione (Arans) in sostituzione del Coran. Secondo alcuni (Cisal e Fesal) non si può mandare all’aria il lavoro fatto finora dal Coran. Per altri (Cgil, Cisle e Uil) si potrebbero tenere in piedi percorsi separati, l’importante però è avviare al più presto la nuova contrattazione.

Qualche dubbio in più da parte di Fesal, sindacato che rappresenta i dipendenti regionali, secondo il quale sarà problematico prevedere un Comparto Unico, tenuto conto che nella Regione Sardegna esistono attualmente quattro ambiti di contrattazione (dipendenti regionali, Corpo Forestale, Agenzie ed Enti e dirigenti). Meglio pensare ad un’unica area all’interno della quale prevedere però contrattazioni separate.

Altro punto critico è quello delle risorse: secondo le prime stime serviranno circa 120 milioni di euro per mandare a regime la riforma. La proposta di legge ne mette a disposizione per il momento solo 42. Su questo punto, secondo i sindacati, occorre intervenire con norme certe per capire come assegnarle ai comuni e distribuirle tra i dipendenti. Altrimenti il rischio è che ogni amministrazione agisca autonomamente.

Soddisfatta per il percorso intrapreso la delegazione del Comitato per il Comparto Unico. «Noi dipendenti degli enti locali svolgiamo le stesse funzioni di quelli regionali. Finalmente si lavora per restituire dignità al nostro lavoro – ha detto la presidente Deborah Golme – ringraziamo la Commissione per il rispetto delle tempistiche. Ora speriamo di vederla approvata al più presto».

Il presidente della Commissione Salvatore Corrias ha assicurato tempi rapidi: «Su questo tema c’è la disponibilità di tutte le forze politiche – ha detto – la ratio della legge è creare un contenitore dentro il quale garantire un processo graduale. Questa è un’operazione di equità sociale che consentirà di arginare la fuga dei dipendenti dai Comuni». Nei prossimi giorni la Commissione sentirà gli assessori del Personale Maria Elena Motzo e del Bilancio Giuseppe Meloni.

(Psp)

Riforma sanità, audizioni dei presidenti delle Conferenze socio-sanitarie in VI Commissione

La Commissione “Sanità” presieduta da Carla Fundoni ha proseguito in mattinata  l’esame del Disegno di Legge n.40 della Giunta sulla riforma del sistema sanitario regionale. Gran parte della seduta è stata dedicata alle audizioni dei presidenti del Conferenze socio-sanitarie con i sindaci di Oristano, Tempio, Lunamatrona, San Gavino, Villacidro, Carbonia, Lanusei, Thiesi e l’amministratore straordinario della provincia di Nuoro. Pur con valutazioni diverse sulla necessità di procedere a una riforma complessiva del sistema o intervenire invece con dei correttivi per risolvere le emergenze e lavorare al miglioramento della qualità delle prestazioni, dai rappresentanti dei territori sono arrivate importanti indicazioni sulle criticità presenti nei presidi sanitari di riferimento e un giudizio negativo sull’operato di Ares: «Un ulteriore accentramento delle competenze su Ares con un ruolo di coordinamento sui direttori generali delle Asl sarebbe deleterio – hanno detto in coro i  presidenti delle Conferenze socio-sanitarie – occorre restituire alla Asl le funzioni in materia di reclutamento del personale e dell’acquisto di beni e servizi. In questi anni è apparso evidente che Ares non riesce a svolgere i propri compiti in tempi ragionevoli. Questo crea grossi problemi alle singole aziende soprattutto sull’assunzione di nuovo personale».

I rappresentanti dei territori hanno evidenziato le principali carenze che stanno influendo sulla qualità delle prestazioni: «Una buona sanità passa dal potenziamento dei servizi territoriali che devono essere complementari a quelli offerti dai grandi ospedali delle città. Per questo serve puntare sulle differenziazione dei servizi in un rapporto di reciproca fiducia tra centro e periferia». Tra gli argomenti più gettonati la carenza di personale nell’assistenza primaria (medici di base) e nei piccoli ospedali. «Servono concorsi ad hoc e, nell’emergenza, ragionare sul reclutamento di medici stranieri – hanno detto ancora i presidenti delle Conferenze socio-sanitarie – un altro aspetto riguarda le scuole di specializzazione che potrebbero essere ospitate in alcune strutture territoriali».

Tra le maggiori criticità anche i trasporti: «Molti cittadini delle aree disagiate hanno difficoltà a muoversi. Percorrere pochi chilometri nelle zone interne non è la stessa cosa che farlo nelle aree metropolitane. Per questo serve maggiore attenzione a quei territori marginali dove la gente, senza un riferimento in loco, decide spesso di rinunciare alle cure».

Successivamente la Commissione ha sentito i rappresentanti di Confapi sul nuovo nomenclatore sanitario delle prestazioni specialistiche fornite dalle strutture private convenzionate. Sono intervenuti Paolo Deriu (titolare dell’Istituto di Radiologia ed Ecografia di Cagliari), Roberto Cogoni (rappresentante dei Laboratori di Analisi) e il cardiologo Fabio Cadeddu. Tutti hanno rivendicato il ruolo svolto delle strutture private per assicurare ai cittadini sardi le prestazioni sanitarie che il sistema pubblico non è in grado di coprire. «Chiediamo che per la definizione del nuovo nomenclatore tariffario sia istituita una commissione paritetica  -hanno detto –  solo così si potrà arrivare a risultati condivisi». Il timore è che il nuovo tariffario introduca ulteriori tagli alla spesa: «Ogni anno subiamo un taglio di circa il 2,5% eppure le liste d’attesa continuano ad allungarsi – hanno detto Deriu, Cogoni e Cadeddu – c’è qualcosa che non va. A rimetterci sono i pazienti, soprattutto i meno abbienti che non possono pagarsi da soli le prestazioni richieste. Servono tariffe eque e sociali».

La seduta della Commissione proseguirà nel pomeriggio con altre audizioni degli ordini professionali sul Disegno di legge n.40.

Commissione Sanità: audizioni di Università, Anci e sindaci sulla riforma del sistema sanitario regionale

La commissione Sanità, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha proseguito con il ciclo di audizioni per l’esame del Dl 40 (Giunta) “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del Sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24”.

Il primo ad intervenire è stato il rettore dell’Università di Cagliari, Francesco Mola, che coadiuvato per alcuni approfondimenti dal direttore dell’Ateneo, Aldo Urru, ha esposto criticità e proposte operative, ad incominciare dall’invito a favorire una migliore collaborazione tra Università e sanità regionale. È stato sottolineato che l’Università di Cagliari non intende competere con le strutture sanitarie esistenti, ma piuttosto contribuire alla formazione di personale sanitario qualificato. Il Rettore ha ribadito che non vi è alcun intento di “cannibalizzare” le strutture ospedaliere, ma di creare sinergie per migliorare i servizi e la formazione. Grande parte dell’intervento del Magnifico si è concentrato proprio sui temi della formazione e dell’accreditamento delle scuole di specializzazione, evidenziando come i requisiti stringenti imposti dal ministero per il mantenimento e l’accreditamento delle scuole di specializzazione, rappresentino crescenti difficoltà in ordine alla mancanza di determinati requisiti nelle strutture di sede, per quanto attiene  specifici volumi di attività o prestazioni specialistiche. L’Aou di Cagliari – è stato spiegato – presenta un numero ridotto di posti letto e di volumi di attività che non permettono una crescita del potenziale formativo e quindi, di conseguenza dell’offerta di professionisti sanitari al servizio sanitario regionale («molte scuole di specializzazione sono in sofferenza e rischiano di non avere l’accreditamento») da qui l’esigenza di accrescere dimensioni e volumi (per poter aumentare studenti e specializzandi) con la proposta della fusione con l’Arnas Brotzu che permetterebbe la riapertura di tutte le scuole di specializzazione e l’aumento dei posti attualmente disponibili.

Sollecitato anche dall’intervento del consigliere Peru (Sardegna 20Venti), il professore Mola ha rimarcato l’inopportunità del perdurare del dualismo medici universitari e non universitari ipotizzando l’accorpamento di alcune strutture in un unico soggetto giuridico per sommare i volumi assistenziali, garantendo al contempo il mantenimento delle direzioni sanitarie esistenti («la competizione tra universitari e ospedalieri deve essere superata e serve bilanciare le direzioni tra ospedalieri e universitari per garantire opportunità di crescita a tutti i professionisti»). Nel rimarcare l’auspicio “per una distribuzione delle risorse in modo equo e strategico”, il rettore, in riferimento al quesito posto dal consigliere Agus (Progressisti) ha sottolineato l’urgenza di incrementare quelle per scienze infermieristiche al fine di soddisfare la  crescente domanda di personale.

A seguire l’audizione della presidente dell’Anci, Daniela Falconi che in apertura del suo intervento ha posto l’accento sulla necessità di un sistema sanitario che tenga conto delle peculiarità della Sardegna, come la vastità del territorio, la fluttuazione della popolazione nei mesi estivi, e la carenza di infrastrutture. L’importanza dell’insularità è stata richiamata come elemento costituzionale da valorizzare nel confronto con lo Stato. Le proposte della responsabile dell’associazione degli Enti Locali hanno riguardato l’auspicata convocazione degli stati generali della Sanità sarda ed il rafforzamento delle conferenze socio sanitarie, insieme con l’introduzione della conferenza regionale della sanità e di otto conferenze territoriali (quante sono le Asl) a cui partecipano i primi cittadini, con il compito, tra gli altri, di approvare i bilanci delle aziende sanitarie e proporre la revoca del direttore generale delle Asl di competenza.

Tra le azioni prioritarie, avanzate per migliorare il sistema della sanità nell’Isola si evidenziano: l’implementazione di un piano straordinario per il reclutamento di medici, infermieri e Oss; la riorganizzazione dei presidi ospedalieri secondo criteri di intensità e complessità delle cure, per evitare la congestione degli ospedali principali;  il rafforzamento dei presidi nelle aree periferiche e loro connessione in una rete sanitaria integrata; l’apertura di nuove basi per l’elisoccorso e l’apertura dei Pronto soccorso nei centri della provincia; l’abbattimento delle liste d’attesa; la riduzione degli sprechi. In conclusione, la presidente Falconi ha ricordato le problematiche della salute mentale, auspicando maggiore attenzione alle politiche di prevenzione sanitaria e rafforzamento dei servizi per le patologie psichiatriche, nonché alla revisione delle norme e delle procedure sulla salute mentale per colmare le attuali carenze. La responsabile Anci ha infine fatto riferimento all’annunciato maxiemendamento della Giunta (a giudizio delle opposizioni rischierebbe di modificare sostanzialmente il testo del Dl 40, vanificando così il confronto in atto)  per preannunciare ulteriori e puntuali osservazioni.

Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha ribadito in premessa un concetto più volte esplicitato da diversi degli intervenuti in commissione, riguardo al pericolo che azioni di profonda riforma del sistema sanitario possano mettere ancor più in difficoltà operatori e strutture e di conseguenza compromettere qualità e intensità delle cure e dell’assistenza per i cittadini. Il sindaco del capoluogo ha quindi incentrato il suo intervento sull’aiuto che le amministrazioni locali possono offrire al sistema regionale per migliorane l’efficienza e l’efficacia, insistendo sull’importanza del prevenire le patologie piuttosto che concentrarsi solo sulla cura. Ha evidenziato, quindi,  il legame tra dispersione scolastica e aumento di problematiche sanitarie e la necessità di un maggiore coinvolgimento degli enti locali per arginare i costi sanitari attraverso opportune e mirate politiche sociali.

Il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, ha lamentato che la fusione tra le aziende sanitarie (Asl e Aou) non ha prodotto gli effetti desiderati, causando squilibri nella città e nel territorio circostante, oltre a un eccessivo carico sulle strutture sassaresi. Il primo cittadino ha inoltre affermato con nettezza l’urgenza di una riorganizzazione edilizia, per ridurre la dispersione dei servizi sanitari, insieme con la realizzazione di un nuovo ospedale a Sassari, per diminuire i costi di gestione e semplificare l’accesso ai servizi. Tra le proposte anche quella di portare l’ospedale Santissima Annunziata all’interno della Asl.

Il commissario del Comune di Nuoro, Giovanni Pirisi ha chiesto maggiore attenzione alla distribuzione delle risorse, criticando il parametro capitario che penalizza i territori con ampie aree rurali. Ha inoltre evidenziato l’opportunità di un miglioramento nella gestione delle risorse umane e dei servizi nei presidi di Nuoro.

Gli amministratori, seppur con differenti sottolineature, nel corso dei rispettivi interventi, hanno fatto riferimento ai conflitti tra università e aziende sanitarie, facendo emergere il bisogno di una maggiore integrazione e dialogo tra i due ambiti, concordando sulla necessità di un piano strategico che tenga conto delle peculiarità dei diversi territori, rafforzi la medicina territoriale e coinvolga maggiormente gli enti locali nella governance sanitaria.

Nel pomeriggio la Commissione ha sentito i sindaci di Lanusei, Isili, Bosa, Ghilarza, Sorgono e Muravera, paesi che ospitano piccoli presidi ospedalieri fondamentali per l’assistenza nelle aree interne.

Tutti i primi cittadini hanno convenuto sulla necessità di potenziare i servizi territoriali a partire dai Pronto Soccorso che oggi funzionano a singhiozzo.

«Il pronto soccorso dell’ospedale di Isili rimane aperto solo per 12 ore al giorno e mai di notte e nei festivi – ha detto il sindaco Luca Pilia – avere un presidio di emergenza-urgenza nelle aree disagiate è fondamentale. Se funzionassero come si deve darebbero un grande supporto agli ospedali delle città». Posizione condivisa dai sindaci di Sorgono, Francesco Zedde, di Bosa, Alfonso Marras e di Ghilarza, Stefano Licheri, per i quali i pronto soccorso dei piccoli ospedali devono stare aperti 24 ore su 24 per poter accogliere anche i codici rossi.

Perché le strutture funzionino serve però nuovo personale: «Oggi non c’è alternativa ai medici a gettone –hanno detto Licheri e Marras – si tratta di un’esternalizzazione dei servizi che la sanità pubblica non riesce a coprire. Come fanno i Comuni con gli incarichi ai progettisti per le opere pubbliche. Se questo non va bene si studi un’alternativa tenendo però presente che la priorità è l’assistenza ai pazienti».

Della necessità di provvedere a nuove assunzioni con una velocizzazione delle procedure concorsuali ha parlato il sindaco di Lanusei Davide Burchi: «Quando si va troppo per le lunghe non si porta a casa il risultato. E’ successo alla Asl 4 con diversi medici che hanno poi optato per altre sedi. Per incentivare il personale ad operare negli ospedali periferici sarebbe utile inoltre estendere i corsi di specializzazione a queste strutture».

Non solo criticità, i primi cittadini hanno evidenziato anche il buon funzionamento di alcuni reparti nei piccoli ospedali: la chirurgia a Isili e Sorgono, la terapia del dolore e la lungodegenza (sempre a Isili) fino all’eccellenza del reparto di oncologia di Muravera: «Io stesso mi curo nel nostro ospedale dopo aver fatto un ciclo di radioterapia al Mater Olbia – ha detto il sindaco Salvatore Piu – il reparto di oncologia segue circa 400 pazienti nel rispetto dei protocolli internazionali. La nuova sanità si costruisce partendo dal territorio».

Le audizioni sulla riforma prevista dal Ddl n.40 proseguiranno nelle giornate di domani e giovedì.

 

Enti locali, in I Commissione l’audizione dell’assessore Francesco Spanedda sul Comparto unico

Potrebbe superare i 120 milioni di euro annui l’onere finanziario a carico della Regione per la realizzazione del comparto unico degli Enti locali. Sarà comunque necessario aspettare la conclusione dei lavori del tavolo tecnico, prevista per marzo, che fornirà dati certi e quindi la possibilità di fare una previsione concreta e dettagliata di quanto dovrà essere la spesa annuale. Sono alcuni dei dati emersi stamattina in I Commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Salvatore Corrias (Pd), che ha sentito in audizione l’assessore regionale degli Enti locali, Francesco Spanedda, sulla proposta di legge 68 (Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali), di cui Corrias è il primo firmatario.

L’esponente dell’Esecutivo ha ricordato che all’assessorato da lui guidato è in carico il coordinamento della cabina di regia, che coinvolge anche gli assessorati degli Affari generali e del Bilancio. Spanedda ha auspicato che prima dell’applicazione dell’articolo 17 (Norme di coordinamento), con il passaggio delle competenze dal Coran (Comitato per la rappresentanza negoziale della Regione) all’Arans (Agenzia per la rappresentanza negoziale della Sardegna), si attenda la conclusione dei lavori del tavolo tecnico, prevista per marzo. L’assessore ha anche chiesto alla Commissione di valutare in che modo specificare meglio l’articolo 13 “Modifiche all’articolo 62 della legge regionale n. 31 del 1998 (Risorse per la contrattazione)”, che recita “Dopo il comma 3 dell’articolo 62 della legge regionale n. 31 del 1998, è inserito il seguente: “3 bis. Gli oneri derivanti dai contratti collettivi del comparto unico di contrattazione applicati negli enti locali restano a carico degli stessi enti locali per la parte corrispondente ai trattamenti e ai miglioramenti retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali del comparto delle funzioni locali.”. Secondo Spanedda il testo presenta delle ambiguità e si rischia che l’onere intero del comparto ricada sulla Regione, eliminando il contributo dello Stato.

Spanedda, confermando la volontà di portare a compimento il percorso avviato, ha ricordato che la maggior parte degli articoli della proposta di legge sono di competenza dell’assessorato degli Affari generali. Nel corso della seduta sono intervenuti i consiglieri Gianni Chessa (FI), Giuseppe Fasolino (Riformatori sardi), Paolo Truzzu (FdI) e Sebastiano Cocco (Uniti per Alessandra Todde), tutti concordi nel valutare in che modo avviare una contrattazione con lo Stato, anche alla luce delle tante partire aperte con il Governo.

Il presidente della commissione, Salvatore Corrias, ha concordato con i colleghi sulla necessità di proseguire le audizioni e di sentire anche l’assessore regionale del Bilancio per capire a che punto siano le vertenze con lo Stato e quali siano le entrate di cui la Regione potrà disporre. Corrias ha anche sottolineato che, per poter procedere con un’istruttoria approfondita delle proposta di legge, sarà necessario avere i dati che arriveranno dal lavoro del tavolo tecnico e avere certezza del numero dei lavoratori interessati dalla norma.  “Quella di oggi – ha spiegato Corrias – è la prima audizione a cui seguiranno quelle dell’assessora regionale degli Enti locali, Mariaelena Motzo, e dell’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Meloni. Sulla proposta di legge in esame c’è stata un’ampia disponibilità da parte di tutti i componenti della commissione per affrontare e risolvere”, ha detto Corrias, “una questione di equità sociale che riguarda tutta la Sardegna”.

I lavori della Commissione proseguiranno domani, 22 gennaio, alle 16, con le audizioni di una delegazione del Comitato per il Comparto Unico di contrattazione Regione-Enti Locali e delle organizzazioni sindacali.