Comparto unico di contrattazione Regione-Enti Locali, concluse le audizioni in Prima Commissione.

La Prima Commissione “Autonomia” ha concluso in mattinata il ciclo di audizioni sulla proposta di legge n.68 per la costituzione del comparto unico di contrattazione Regione-Enti Locali. Nella seduta odierna, il parlamentino guidato da Salvatore Corrias (Pd) ha sentito gli amministratori straordinari delle province di Nuoro, Oristano, Gallura, Ogliastra, Sulcis Iglesiente e Medio Campidano e della Città Metropolitana di Sassari che hanno espresso apprezzamento per il percorso avviato dal Consiglio per arrivare a un obiettivo che la Regione Sardegna rincorre da quasi 20 anni.

«E’ una legge decisiva per dare gambe alle nuove province e consentire alle Città Metropolitane di supportare i piccoli comuni – hanno detto i rappresentanti degli enti intermedi – l’emergenza principale è oggi rappresentata dalla carenza di personale che non consente di svolgere al meglio le funzioni delegate». Gli amministratori hanno manifestato preoccupazione per ciò che potrebbe succedere con l’entrata a regime delle nuove province. I numeri forniti oggi in Commissione fotografano le difficoltà in cui si opera. Le Provincie del Sulcis-Iglesiente e del Medio Campidano su 90 dipendenti previsti in pianta organica ne hanno oggi a disposizione, rispettivamente, 40 e 36. La Provincia Gallura-Nord Est lavora con soli 50 dipendenti su 120 previsti. «Con questi numeri si può fare poco hanno detto gli amministratori straordinari – ben venga la legge sul comparto unico di contrattazione. Può rappresentare la svolta per arginare la fuga dei dipendenti comunali e provinciali verso la Regione. Il problema è solo economico. Chi va via lo fa per avere stipendi più alti. Tra un dipendente della categoria C della Regione e uno degli enti locali c’è una differenza di circa 5.000 euro». I rappresentanti delle province, infine, hanno sollecitato un percorso chiaro soprattutto sul fronte della contrattazione. Da questo punto di vista – hanno detto – la costituzione in tempi rapidi della nuova agenzia Aras rappresente un passaggio fondamentale.

«Le audizioni di questi giorni con le rappresentanze sindacali e territoriali ci hanno dato la consapevolezza che sul tema del Comparto Unico c’è condivisione e disponibilità da parte di tutti – ha detto il presidente della Commissione a margine della seduta di questa mattina – abbiamo raccolto suggerimenti e proposte che ci torneranno utili per superare eventuali criticità. Il Comparto Unico è un obiettivo di legislatura che vogliamo raggiungere con il contributo di tutti».

Per il presidente Corrias, il lavoro di queste settimane è servito a fare chiarezza sul percorso legislativo da seguire. «La presenza degli assessori al Bilancio, Giuseppe Meloni, agli Affari Generali Mariaelena Motzo e agli Enti Locali, Francesco Spanedda, è stata determinante per chiarire alcuni aspetti di natura giuridica ed economica. Il nostro compito adesso sarà quello di avviare un interlocuzione con il Governo nelle sedi opportune per agevolare il percorso legislativo avviato».

Sul versante della dotazione finanziaria, su cui in questi giorni si sono fatte diverse ipotesi, Corrias ha chiarito che gli stanziamenti sono indicati in legge: 12 milioni di euro per il 2025 e altri 30 per il 2026. C’è inoltre la disponibilità della Giunta ad inserire in manovra altri 30 milioni per il 2027. «La nostra proposta ribadisce lo spirito della legge 9 del 2006. La Regione deve garantire la perequazione economica compatibilmente con i propri bilanci. Le risorse ci sono – ha concluso Corrias – la Sardegna avrà a disposizione 100 milioni all’anno dal 2022 per compensare il gap dell’insularità. Altre risorse arriveranno dalla riduzione della quota di compartecipazione della Sardegna alla finanza pubblica».

Comparto Unico di contrattazione Regione-Enti Locali, audizione sindaci dei comuni capoluogo di provincia e delle città metropolitane.

Sono proseguite nel pomeriggio le audizioni della Prima Commissione “Autonomia” sulla proposta di legge per l’istituzione del Comparto Unico di contrattazione Regione-Enti Locali. Il parlamentino guidato da Salvatore Corrias (Pd) ha sentito i sindaci di Cagliari, Massimo Zedda, di Sassari, Giuseppe Mascia, di Oristano, Massimiliano Sanna, di Lanusei, Davide Burchi, di Tortolì, Marcello Ladu, di Iglesias, Mauro Usai, di Carbonia Pietro Morittu e il commissario del comune di Nuoro, Giovanni Carmelo Pirisi. Da tutti è arrivato un giudizio positivo per il percorso intrapreso dalla Commissione con l’invito ad individuare le soluzioni migliori per una proposta di legge condivisa capace di superare le criticità che si incontreranno nell’iter legislativo.

Tutti i sindaci hanno evidenziato le difficoltà in cui si trovano ad operare i Comuni alle prese con una cronica carenza di personale: «Il divario retributivo dei dipendenti comunali rispetto a quelli della Regione e delle agenzie regionali è il principale problema da risolvere – hanno detto – in questi anni sono tantissimi i dipendenti che hanno scelto di lasciare i Comuni per un posto più remunerativo». Alcuni numeri: nel Comune di Oristano lavorano oggi 212 dipendenti (con una pianta organica di 255). Nel 2024 sono andati via in 29: 6 per raggiunti limiti di età e 23 per un impiego nella Regione o nei suoi enti strumentali. Peggio ancora a Carbonia dove la pianta organica è dimezzata: su 270 posti previsti, solo 132 risultano occupati. Inutili finora anche i tentativi di coprire i posti attraverso i concorsi. I nuovi assunti, dopo un breve periodo in servizio, preferiscono trasferirsi altrove lasciando i posti vacanti. «E’ evidente che così non si può più andare avanti – hanno detto in coro i sindaci – c’è bisogno di un intervento normativo ed economico per consentire ai Comuni garantire i servizi e svolgere al meglio le loro funzioni»

Nel corso delle audizioni si è affrontato anche il tema su come incardinare l’iter legislativo. Secondo la stragrande maggioranza dei sindaci la sede più indicata è quella della Conferenza Stato-Regioni anche per evitare conflitti istituzionali che metterebbero a rischio la stessa proposta di legge.

I primi cittadini hanno anche affrontato il tema delle risorse del Fondo Unico. Il sindaco di Cagliari ha avanzato la proposta di creare un fondo speciale per i comuni-capoluogo, senza incidere sulle risorse assegnate ai piccoli comuni, per consentire ai centri più grandi di far fronte a tutte i servizi aggiuntivi frutto delle funzioni delegate da Stato e Regione.

Il sindaco di Iglesias Mauro Usai ha invece segnalato il problema dei minori da inserire in strutture protette e degli anziani non autosufficienti ospiti delle Rsa e Comunità Alloggio. Per far fronte a queste necessità – ha detto Usai – servono risorse specifiche.

Il Commissario del Comune di Nuoro Giovanni Carmelo Pirisi, infine, ha ricordato le difficoltà dei comuni delle aree interne per i quali l’autonomia finanziaria si sta via via riducendo. «I centri di montagna non sono come quelli costieri che possono assicurarsi ogni anno un maggiore gettito fiscale».

Le audizioni della Commissione sulla proposta di legge n.68 si concluderanno domani con gli amministratori straordinari delle province di Nuoro, Oristano, Gallura, Ogliastra, Sulcis Iglesiente, e Medio Campidano e delle Città Metropolitane di Cagliari e Sassari.

VI^ commissione, audizioni sul Dl 40: associazione diabetici; comitati per la sanità pubblica; tribunale del malato; Anmic e provveditore sanità penitenziara

La VI^ commissione, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha concluso il ciclo di audizioni sul disegno di legge n. 40 (Giunta) per la riforma del sistema sanitario regionale.

I primi ad intervenire nel parlamentino della Salute sono stati i rappresentanti dell’associazione diabetici (Baingio Sircana, Luca Porcu, Carlo Cancellieri, Adriana Loche, Gabriele Palitta, Carol Tola), coordinate nella rete sarda diabete, presieduta da Riccardo Trentin che ha posto l’accento  sulle difficoltà che i pazienti incontrano nel sistema sanitario sardo, con particolare attenzione alla gestione della patologia in età pediatrica. Tra i principali punti critici segnalati: la mancata operatività del registro regionale del diabete, sebbene istituito all’unanimità dal precedente Consiglio Regionale, e che consentirebbe una migliore pianificazione delle risorse sanitarie. La carenza di figure professionali essenziali a cui è seguita la richiesta di maggiore integrazione di nutrizionisti, psicologi e specialisti della medicina dello sport per una gestione multidisciplinare del diabete. L’ulteriore sottolineatura ha riguardato la de medicalizzazione della scuola e la stipula di un nuovo protocollo “Sport-Scuola-Salute” (le associazioni hanno chiesto di evitare una gestione esclusivamente sanitaria del diabete nelle scuole, favorendo così l’inclusione degli studenti diabetici). Più investimenti nella prevenzione (si è rimarcata l’importanza di politiche che puntino a prevenire il diabete di tipo 2 attraverso l’educazione alimentare, l’attività fisica e il supporto psicologico).

A seguire l’intervento dei rappresentanti del coordinamento dei comitati sardi per la Sanità pubblica (Alessandro Rosas, Francesco Carta, Gian Franca Salvai, Rosanna Carboni) che hanno evidenziato la crisi del servizio sanitario pubblico, ribadendo la necessità di una riforma che garantisca un accesso equo e diffuso alle cure.

Tra le principali criticità segnalate: carenza di personale sanitario («i medici di base e gli specialisti vanno in pensione senza essere sostituiti, lasciando intere aree della regione senza servizi adeguati»); eccessivo ricorso alla sanità privata (il coordinamento ha espresso preoccupazione per il progressivo indebolimento della sanità pubblica a favore del privato, con un aggravio economico per i cittadini); necessità di riequilibrare la distribuzione delle risorse (è stato denunciato il divario tra le strutture sanitarie delle zone interne e quelle delle grandi città come Cagliari e Sassari); problema delle liste d’attesa («molte prestazioni sanitarie richiedono tempi eccessivamente lunghi, mentre i cittadini sono costretti a spostarsi in altre province per ricevere cure adeguate e tempestive»), rilancio della medicina territoriale (il coordinamento ha sollecitato il potenziamento dei distretti sanitari e un’integrazione efficace tra ospedali e territorio); assunzioni straordinarie di personale sanitario («servono nuovi concorsi pubblici e l’impiego di medici stranieri per fronteggiare la carenza di specialisti, come già avviato, con successo, in altre regioni italiane»).

Il tema delle liste d’attesa è stato rilanciato anche dai rappresentanti del “Tribunale del malato” (Maria Grazie Fichicelli, Luisa Cossu, Francesco Mastinu) che hanno definito le liste d’attesa “insostenibili” (il tempo per visite specialistiche e interventi chirurgici è tra i più lunghi d’Italia, con molti cittadini che rinunciano alle cure per l’impossibilità di sostenere l’attesa o i costi del privato). Ulteriori elementi di criticità hanno riguardato, la carenza dei medici di base (numerosi comuni della Sardegna, soprattutto nelle zone interne, sono privi di un medico di medicina generale ed è stato proposto un sistema di incentivi economici per attrarre professionisti nelle aree svantaggiate); l’assenza di una strategia chiara per la medicina territoriale (non convincono gli istituendi CAU) e l’aumentare del rischio di un progressivo scivolamento verso la sanità privata.

Il presidente dell’Anmic, Fabrizio Rodin, ha rappresentato, invece, le problematiche inerenti il riconoscimento dell’invalidità civile, denunciando un “sistema farraginoso” e non omogeneo tra le diverse Asl: a Cagliari le visite sono sospese; nel Medio Campidano risultano inevase oltre diecimila domande di invalidità e nel Sulcis sono 13mila, mentre a Oristano e Nuoro la situazione risulterebbe sotto controllo. Nella provincia di Sassari si sperimenta invece, con risultati assai poco lusinghieri, il nuovo sistema che a partire dal 2026 porterà gli accertamenti, oggi in capo alle Asl, in capo all’Inps («si annuncia un vero e proprio massacro»).

Ha concluso le audizioni, l’intervento del provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Domenico Arena, che ha definito la sanità penitenziaria “il punto critico del sistema sardo” e il livello delle strutture sanitarie penitenziarie “insoddisfacente”. A giudizio del provveditore serve un sistema integrato di assistenza penitenziaria, insieme con l’introduzione di nuove tecnologie ed una adeguata formazione per gli operatori («la carenza del personale potrebbe essere mitigata con il riconoscimento di incentivi economici e di carriera»).

Comparto unico degli enti locali, in I commissione le audizioni degli assessori al Personale e al Bilancio e di Anci, Asel Sardegna e Aiccre Federazione Sardegna

Nella prossima manovra finanziaria saranno previsti ulteriori 30 milioni di euro, per il 2027, per omogeneizzare il trattamento economico e giuridico dei dipendenti degli enti locali a quello del personale del sistema Regione. Lo ha affermato l’assessore della Programmazione e bilancio, Giuseppe Meloni, sentito in audizione in I Commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Salvatore Corrias (Pd), sulla proposta di legge 68 (Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali). Risorse che evidenziano la volontà di andare avanti nel percorso di costituzione del Comparto unico, consapevoli però che, una volta a regime, le somme da destinare saranno ben maggiori. Sarà necessario, quindi, ha detto Meloni, il coinvolgimento dello Stato per ottenere ulteriori risorse che consentano alla Regione di non dover sacrificare altre politiche importanti. Per Meloni sono tre le strade da percorrere, aprendo un dialogo costruttivo con lo Stato: la vertenza sugli accantonamenti, la quantificazione delle risorse necessarie per ridurre il gap legato all’insularità e la contrattazione del comparto degli enti locali a cui sono state delegate, nel tempo, sempre più funzioni senza prevedere le risorse necessarie. Passi importanti, ha detto, per consentire alla Regione di sostenere questa importante riforma senza difficoltà. La Commissione ha sentito in audizione anche l’assessora regionale degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Mariaelena Motzo, che ha sottolineato come l’istituzione del Comparto unico degli enti locali “sia fondamentale e sia una questione di equità e di giustizia nei confronti del personale che lavora, anche in situazioni di disagio negli enti locali”, dove le risorse umane e le risorse finanziarie sono pochissime”.
Motzo ha però parlato di alcune forti criticità presenti nella proposta di legge dal punto di vista tecnico “che emergono principalmente sul tema della contrattazione”. Per Motzo è importante fare approfondimenti normativi e giuridici e i passi giusti per “evitare che lo Stato ci abbandoni visto che gli enti locali svolgono funzioni delegate dallo Stato e non possiamo assolutamente permetterci che tutta la parte del personale sia a copertura regionale”. Per Motzo oltre al ragionamento sulla questione economica, però, è necessario creare un sistema tale per cui ci sia una sinergia tra Regione Sardegna ed enti locali in termini di gestione e di organizzazione. Una delle maggiori criticità, per Motzo, riguarda la parte della contrattazione. L’assessora ha proposto che, in attesa della costituzione del comparto unico, i componenti che rappresentano gli enti locali possano intervenire soltanto per la contrattazione integrativa di secondo livello, “che facciamo noi all’interno del comparto Regione”. Motzo ha parlato di un provvedimento importantissimo che però ha necessità degli ulteriori approfondimenti per essere attuare.
La commissione ha poi sentito in audizione i rappresentanti di Anci, Asel Sardegna e Aiccre Federazione Sardegna.
Per la presidente dell’Anci, Daniela Falconi, che ha parlato a nome della rete delle associazioni, “il progetto di legge 68 è l’ultimo passo importante nell’attuazione della legge 9 del 2006 che istituisce il Comparto unico, la quale stabilisce materie specifiche per le quali la Regione conferisce e trasferisce funzioni amministrative agli locali”. Per i rappresentanti dei Comuni sarebbe opportuno inserire la discussione in un percorso più completo sull’ordinamento degli enti locali. “La discussione politica e tecnica va dimensionata su tre grandi aspetti: l’ordinamento degli enti locali, i segretari comunali e ovviamente il personale dei Comuni per il superamento delle disuguaglianze tra personale del sistema degli enti”.
Per Falconi è evidente che le competenze dei Comuni della Sardegna devono essere oggetto di una valutazione complessiva sul ruolo della Regione, delle Province, dei Comuni, delle Comunità montane e delle Unioni, nell’ottica di una riorganizzazione dei servizi di gestione associata.
La presidente dell’Anci ha anche sottolineato il problema della mancanza dei segretari comunali, tenendo conto che “il 90% dei piccoli Comuni della Sardegna oggi si trova sprovvisto di segretario comunale”. Falconi ha chiesto di inserire all’articolo 4 le Unioni dei comuni, all’articolo 5, sull’ordinamento dell’Agenzia, ha chiesto più chiarezza sulla sua composizione, sulla nomina e sulla durata dei componenti. Mentre sul funzionamento, al comma 1, Falconi ha proposto che possa avvalersi anche di persone provenienti dai Comuni e che il comitato direttivo dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale sia composto anche da esperti del contratto degli enti locali e del funzionamento dei Comuni. Falconi ha auspicato che venga approvata al più presto la proposta di legge e che l’Agenzia regionale si occupi di un’unica contrattazione per tutto il personale del comparto, dipendenti regionali e dipendenti dei comuni, evidenziando anche i maggiori costi che sostiene chi opera nei piccoli comuni per la mancanza dei servizi del territorio. Falconi ha proposto di prevedere anche il personale delle Province.
Il presidente Corrias ha ringraziato gli assessori e i rappresentanti dei comuni per gli importanti contributi dati alla commissione, utili per poter migliorare il testo in esame. Nel pomeriggio la commissione proseguirà le audizione dei sindaci dei Comuni di Cagliari, Carbonia, Iglesias, Lanusei, Nuoro, Olbia, Oristano, Sanluri, Sassari, Tempio, Tortolì, Villacidro.

Comparto unico degli enti locali, in I commissione le audizioni degli assessori al Personale e al Bilancio e di Anci, Asel Sardegna e Aiccre Federazione Sardegna

Nella prossima manovra finanziaria saranno previsti ulteriori 30 milioni di euro, per il 2027, per omogeneizzare il trattamento economico e giuridico dei dipendenti degli enti locali a quello del personale del sistema Regione. Lo ha affermato l’assessore della Programmazione e bilancio, Giuseppe Meloni, sentito in audizione in I Commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Salvatore Corrias (Pd), sulla proposta di legge 68 (Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali). Risorse che evidenziano la volontà di andare avanti nel percorso di costituzione del Comparto unico, consapevoli però che, una volta a regime, le somme da destinare saranno ben maggiori. Sarà necessario, quindi, ha detto Meloni, il coinvolgimento dello Stato per ottenere ulteriori risorse che consentano alla Regione di non dover sacrificare altre politiche importanti. Per Meloni sono tre le strade da percorrere, aprendo un dialogo costruttivo con lo Stato: la vertenza sugli accantonamenti, la quantificazione delle risorse necessarie per ridurre il gap legato all’insularità e la contrattazione del comparto degli enti locali a cui sono state delegate, nel tempo, sempre più funzioni senza prevedere le risorse necessarie. Passi importanti, ha detto, per consentire alla Regione di sostenere questa importante riforma senza difficoltà. La Commissione ha sentito in audizione anche l’assessora regionale degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Mariaelena Motzo, che ha sottolineato come l’istituzione del Comparto unico degli enti locali “sia fondamentale e sia una questione di equità e di giustizia nei confronti del personale che lavora, anche in situazioni di disagio negli enti locali”, dove le risorse umane e le risorse finanziarie sono pochissime”.

Motzo ha però parlato di alcune forti criticità presenti nella proposta di legge dal punto di vista tecnico “che emergono principalmente sul tema della contrattazione”. Per Motzo è importante fare approfondimenti normativi e giuridici e i passi giusti per “evitare che lo Stato ci abbandoni visto che gli enti locali svolgono funzioni delegate dallo Stato e non possiamo assolutamente permetterci che tutta la parte del personale sia a copertura regionale”. Per Motzo oltre al ragionamento sulla questione economica, però, è necessario creare un sistema tale per cui ci sia una sinergia tra Regione Sardegna ed enti locali in termini di gestione e di organizzazione. Una delle maggiori criticità, per Motzo, riguarda la parte della contrattazione. L’assessora ha proposto che, in attesa della costituzione del comparto unico, i componenti che rappresentano gli enti locali possano intervenire soltanto per la contrattazione integrativa di secondo livello, “che facciamo noi all’interno del comparto Regione”. Motzo ha parlato di un provvedimento importantissimo che però ha necessità degli ulteriori approfondimenti per essere attuare.

La commissione ha poi sentito in audizione i rappresentanti di Anci,  Asel Sardegna e Aiccre Federazione Sardegna.

Per la presidente dell’Anci, Daniela Falconi, che ha parlato a nome della rete delle associazioni, “il progetto di legge 68 è l’ultimo passo importante nell’attuazione della legge 9 del 2006 che istituisce il Comparto unico, la quale stabilisce materie specifiche per le quali la Regione conferisce e trasferisce funzioni amministrative agli locali”. Per i rappresentanti dei Comuni sarebbe opportuno inserire la discussione in un percorso più completo sull’ordinamento degli enti locali. “La discussione politica e tecnica va dimensionata su tre grandi aspetti: l’ordinamento degli enti locali, i segretari comunali e ovviamente il personale dei Comuni per il superamento delle disuguaglianze tra personale del sistema degli enti”.

Per Falconi è evidente che le competenze dei Comuni della Sardegna devono essere oggetto di una valutazione complessiva sul ruolo della Regione, delle Province, dei Comuni, delle Comunità montane e delle Unioni, nell’ottica di una riorganizzazione dei servizi di gestione associata.
La presidente dell’Anci ha anche sottolineato il problema della mancanza dei segretari comunali, tenendo conto che “il 90% dei piccoli Comuni della Sardegna oggi si trova sprovvisto di segretario comunale”. Falconi ha chiesto di inserire all’articolo 4 le Unioni dei comuni, all’articolo 5, sull’ordinamento dell’Agenzia, ha chiesto più chiarezza sulla sua composizione, sulla nomina e sulla durata dei componenti. Mentre sul funzionamento, al comma 1, Falconi ha proposto che possa avvalersi anche di persone provenienti dai Comuni e che il comitato direttivo dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale sia composto anche da esperti del contratto degli enti locali e del funzionamento dei Comuni. Falconi ha auspicato che venga approvata al più presto la proposta di legge e che l’Agenzia regionale si occupi di un’unica contrattazione per tutto il personale del comparto, dipendenti regionali e dipendenti dei comuni, evidenziando anche i maggiori costi che sostiene chi opera nei piccoli comuni per la mancanza dei servizi del territorio. Falconi ha proposto di prevedere anche il personale delle Province.

Il presidente Corrias ha ringraziato gli assessori e i rappresentanti dei comuni per gli importanti contributi dati alla commissione, utili per poter migliorare il testo in esame. Nel pomeriggio la commissione proseguirà le audizione dei sindaci dei Comuni di Cagliari, Carbonia, Iglesias, Lanusei, Nuoro, Olbia, Oristano, Sanluri, Sassari, Tempio, Tortolì, Villacidro.

Nel corso della seduta sono intervenuti i consiglieri Diego Loi (Alleanza Verdi e sinistra), Paola Casula (Sinistra Futura), Paolo Truzzu (FdI), Gianni Chessa (FI), Sebastian Cocco (Uniti per Alessandra Todde).

 

PARERE N. 44/XVII

PARERE N. 44/XVII – Modifica delle Direttive approvate in via definitiva con la deliberazione della Giunta regionale n. 2/34 del 18 gennaio 2024, concernente “Direttive di attuazione per la disciplina delle strutture ricettive extralberghiere di cui all’articolo 13, comma 1, lett. c): “bed and breakfast”, “domos” e “case e appartamenti vacanze”, della legge regionale 28 luglio 2017 n. 16 (Norme in materia di turismo). Direttive ai sensi dell’articolo 24, comma 3, L.R. 28.7.2017, n. 16. Approvazione definitiva”. Modifica dell’art. 16, comma 1 (Norma transitoria per la classificazione delle strutture extra-alberghiere). Approvazione preliminare.

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iter

PARERE N. 43/XVII

PARERE N. 43/XVII – Modifica delle Direttive approvate in via definitiva con la deliberazione della Giunta regionale n. 19/39 del 1° giugno 2023, nel testo modificato in via definitiva con la deliberazione della Giunta regionale n. 28/10 del 31.7.2024, concernente “Legge regionale 28 luglio 2017 n. 16 (Norme in materia di turismo). Direttive di attuazione per la disciplina delle strutture ricettive alberghiere di cui all’articolo 13, comma 1, lett. a): alberghi, alberghi residenziali, condhotel, villaggi albergo, alberghi diffusi e alberghi rurali. Approvazione definitiva”. Modifica dell’art. 16, comma 1 (Norma transitoria per la classificazione delle strutture alberghiere esistenti). Proroga dei termini per la classificazione delle strutture esistenti. Approvazione preliminare.

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iter

Commissioni, convocate la I, la III, la V e la VI

I calendario dell’attività delle commissioni permanenti del Consiglio regionale. Domani, 4 febbraio, alle 11, si riunirà la I commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Salvatore Corrias (Pd). All’ordine del giorno: l’elezione di un Segretario, l’esame della proposta di legge 68 (Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali) con le audizioni degli assessori regionali degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Mariaelena Motzo, e della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Giuseppe Meloni. All’ordine del giorno anche l’esame della proposta di legge 50 (Disposizioni sulla classificazione dei comuni capoluogo di provincia.) e della proposta di legge nazionale 1 (Introduzione dell’elezione diretta del Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale). I lavori proseguiranno alle 16 con le audizioni sulla PL 68. Saranno sentiti i rappresentanti dell’Anci Sardegna, Asel Sardegna, Aiccre Federazione Sardegna, e i sindaci dei Comuni di Cagliari, Carbonia, Iglesias, Lanusei, Nuoro, Olbia, Oristano, Sanluri, Sassari, Tempio, Tortolì, Villacidro.

Sempre domani, 4 febbraio, alle 10, si riunirà la VI commissione (Salute e politiche sociali), presieduta da Carla Fundoni (Pd). All’ordine del giorno: le audizioni sul Disegno di legge n. 40 (Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24). Saranno sentiti i rappresentanti dell’Associazione Diabetici, del Coordinamento dei Comitati Sardi per la sanità pubblica, del Tribunale del Malato, dell’Anmic e il Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria.

Mercoledì, 5 febbraio, alle 11, proseguiranno i lavori della I commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Salvatore Corrias (Pd). All’ordine del giorno: l’elezione di un Segretario e l’esame della proposta di legge 68 (Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali) con le audizioni degli amministratori straordinari delle Province di Nuoro, Oristano, Gallura Nord-Est Sardegna, Ogliastra, Sulcis Iglesiente, Medio Campidano, della Città metropolitana di Cagliari e della Città metropolitana di Sassari.

Giovedì, 6 febbraio, alle 10.30, si riunirà la III commissione (Bilancio e programmazione), presieduta da Alessandro Solinas (M5S) con il seguente ordine del giorno: audizione dell’assessore regionale della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Giuseppe Meloni, sulla vertenza con lo Stato sulle quote di compartecipazione ai tributi erariali indebitamente non versate alla Regione. Il Parlamentino sentirà l’assessore anche sul Parere n. 41 (Programmazione Unitaria 2024-2029. PR Sardegna FESR 2021-2027 PN JTF Italia 2021-2027. Direttive di attuazione per il sostegno alle imprese attraverso Contratti di investimento).

Giovedì, 6 febbraio, alle 16.30, si riunirà la V commissione (Attività produttive), presieduta da Antonio Solinas (Pd). All’ordine del giorno: l’elezione di un Segretario, l’audizione dei Sindaci dei comuni di Ozieri, Macomer e Arborea sulla programmazione delle risorse relative alle manifestazioni fieristiche zootecniche regionali dei rispettivi comuni. Il Parlamentino sentirà in audizione anche l’assessore regionale del turismo, artigianato e commercio, Franco Cuccureddu sui pareri 43 – Modifica delle Direttive approvate in via definitiva con la deliberazione della Giunta regionale n. 19/39 del 1° giugno 2023, concernente “Legge regionale 28 luglio 2017 n. 16 (Norme in materia di turismo). Direttive di attuazione per la disciplina delle strutture ricettive alberghiere di cui all’articolo 13, comma 1, lett. a): alberghi, alberghi residenziali, condhotel, villaggi albergo, alberghi diffusi e alberghi rurali. Approvazione definitiva”. Modifica dell’art. 16, comma 1 (Norma transitoria per la classificazione delle strutture alberghiere esistenti) e P/44 – Modifica delle Direttive approvate in via definitiva con la deliberazione della Giunta regionale n. 2/34 del 18 gennaio 2024, concernente “Direttive di attuazione per la disciplina delle strutture ricettive extralberghiere di cui all’articolo 13, comma 1, lett. c): “bed and breakfast”, “domos” e “case e appartamenti vacanze”, della legge regionale 28 luglio 2017 n. 16 (Norme in materia di turismo). Direttive ai sensi dell’articolo 24, comma 3, L.R. 28.7.2017, n. 16. Approvazione definitiva). Modifica dell’art. 16, comma 1 (Norma transitoria per la classificazione delle strutture alberghiere esistenti).