INTERROGAZIONE N. 120/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 120/A

(Pervenuta risposta scritta in data 14/02/2025)

SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulla deliberazione 30 dicembre 2024, n. 54/8 relativa al nomenclatore e catalogo delle prestazioni specialistiche ambulatoriali erogabili nell’ambito del Servizio sanitario regionale.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– il Consiglio regionale della Sardegna ha, più volte, ribadito l’importanza di una sanità pubblica equa e accessibile, fondata sui principi di trasparenza, partecipazione e rispondenza alle reali necessità della popolazione;
– in data 30 dicembre 2024, la Giunta regionale ha approvato la deliberazione n. 54/8, concernente il nuovo “Nomenclatore e Catalogo delle prestazioni specialistiche ambulatoriali erogabili nell’ambito del Servizio sanitario regionale”;

CONSIDERATO che:
– la deliberazione introduce modifiche rilevanti al sistema delle prestazioni sanitarie, con possibili conseguenze sull’accessibilità, la qualità e la tempestività dei servizi, soprattutto per le fasce di popolazione più vulnerabili come anziani, disabili e pazienti cronici;
– non risulta che il provvedimento sia stato preceduto da un confronto strutturato con rappresentanti di professionisti sanitari, associazioni di pazienti e altri stakeholder, elemento indispensabile per garantire un’analisi bilanciata dei bisogni del territorio;
– emergono dubbi sulla coerenza delle modifiche apportate con le specificità del contesto socio-sanitario sardo, che richiede soluzioni mirate e sostenibili;

RILEVATO che:
– il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione implica che ogni intervento normativo nel settore sanitario sia accompagnato da un’adeguata valutazione preventiva e dal monitoraggio degli impatti economici, sociali e organizzativi;
– è fondamentale garantire la trasparenza nelle scelte della Giunta regionale, assicurando che eventuali criticità siano tempestivamente corrette e che ogni modifica sia comunicata efficacemente ai cittadini,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le motivazioni specifiche alla base della deliberazione n. 54/8 del 2024, e se siano stati condotti studi preliminari o valutazioni di impatto per analizzare le conseguenze delle modifiche introdotte. e se sia stato effettuato un confronto preventivo con i rappresentanti di professionisti sanitari, associazioni dei pazienti e altri portatori di interesse;
2) se sia stata condotta un’analisi di impatto approfondita, con particolare riferimento alle conseguenze sull’accesso alle cure, sulla qualità dei servizi e sulle fasce di popolazione più fragili;
3) quali misure siano previste per monitorare l’efficacia delle modifiche introdotte, includendo criteri di valutazione chiari e trasparenti che consentano un controllo oggettivo dei risultati. e per adeguare il sistema in caso di criticità riscontrate;
4) se siano pianificati tavoli di lavoro o altre iniziative di confronto per raccogliere osservazioni e proposte da parte delle categorie coinvolte;
5) quali azioni si intendano intraprendere per garantire una comunicazione chiara e tempestiva ai cittadini sui cambiamenti apportati, includendo una maggiore sensibilizzazione attraverso canali specifici come incontri pubblici o campagne informative mirate e per facilitare l’accesso ai nuovi servizi.

Cagliari, 20 gennaio 2025

DL40, in VI commissione audizioni dei direttori generali delle Asl di Olbia, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano e Sulcis

E’ una sanità in affanno, ma che sta trovando le strategie e le soluzioni per far fronte alla carenza di organico, ma anche alle necessità di una popolazione che diminuisce, che invecchia e che presenta diverse cronicità. Sono alcuni dei dati emersi nel corso delle audizioni dei direttori generali delle Asl di Gallura, Medio Campidano, Ogliastra, Sulcis e Nuoro in VI commissione (Salute e politiche sociali), presieduta da Carla Fundoni (Pd), sul Dl 40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del Sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24”.

Ed è sulla sanità territoriale che si dovrà lavorare affinché il sistema regga e sia in grado di offrire un’assistenza rispondente alle necessità dei cittadini sardi. Un ruolo importante lo giocheranno le innovazioni tecnologiche con il potenziamento della telemedicina, ma anche con la creazione di una sinergia tra ospedali, tra ospedali e territorio e tra ospedali e Università di Cagliari e Sassari per l’inserimento degli specializzandi. Anche la collaborazione tra Asl e Ares dovrà essere più stretta, come ha sottolineato il direttore generale della Asl 5 di Oristano, Angelo Maria Serusi, che ha affermato come le Asl siano in grado di lavorare autonomamente sul reclutamento e sugli acquisti. Secondo Serusi sulla committenza serve maggiore velocità nelle risposte e maggiore condivisione tra Ares e Aziende. Nell’Oristanese le maggiori criticità riguardano i reparti di Radiologia, Medicina Interna e medicina di base, mentre l’offerta sanitaria dell’ospedale San Martino è aumentata grazie ai reparti di Pneumologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria e di Dermatologia. Buone notizie anche sulle cure oncologiche, Serusi ha parlato di quasi 140 interventi di chirurgia senologica e ha annunciato che a metà febbraio arriverà anche un chirurgo plastico.

Paolo Cannas, direttore generale dell’Asl 3 di Nuoro, ha ribadito che bisogna investire sul territorio con la presa in carico dei pazienti a domicilio, con le case di comunità, con gli ospedali di comunità e con la prevenzione, creando rete tra ospedali. Per Cannas il San Francesco non è in crisi, anche se la carenza di personale sta creando particolari problemi nei reparti di Ortopedia, Neurochirurgia, Emodinamica e radiologia interventistica. Critico sull’applicazione in Sardegna del DM 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, il direttore generale della Asl 2 della Gallura, Marcello Acciaro, che ha sottolineato come il decreto ministeriale sia stato studiato su regioni con una densità abitativa molto più alta e ha ricordato che nell’alta Gallura c’è una densità di 14 persone per chilometro quadrato. I problemi più importanti si hanno nei tre mesi estivi in cui la popolazione aumenta di dieci volte, con un situazione critica del pronto soccorso. Anche le azioni della Asl 2, ha spiegato, sono orientate a potenziare l’assistenza territoriale, con l’apertura di nove case di Comunità, con l’istituzione dell’infermiere di famiglia e con l’obiettivo di arrivare alla consegna domiciliare dei farmaci, in modo da cercare di intercettare la domanda dei pazienti cronici.

Andrea Marras, direttore generale dell’Asl 4 dell’Ogliastra, ha condiviso quanto detto dai colleghi sulle cronicità e sulla bassa densità abitativa. La carenza di personale resta un problema comune, con solo 77 dirigenti medici su un organico previsto di 117. Problemi anche con le guardie mediche, ma non con i medici di base e i pediatri: tutti i residenti in Ogliastra hanno l’assistenza e non sono, infatti presenti le Ascot. Sul reclutamento Marras ha proposto un’unica graduatoria in cui i vincitori scelgano tutte le sedi disponibili pena la decadenza dalla graduatoria. Giuliana Campus (Sulcis), oltre le criticità comuni a tutti, ha parlato del lavoro che stanno portando avanti per la presa in carico dei pazienti oncologici, anche con l’apertura del Cas, che è una struttura operativa aziendale che ha l’obiettivo di orientare e supportare i nuovi pazienti oncologici. Campus ha anche parlato del progetto Carloforte con un’assistenza H24, suddiviso in due turni, con due medici per turno, a cui verrà presto affiancato un infermiere. Un progetto che prevede incentivi per i medici che decidono di prestare servizio a Carloforte. Giorgio Carboni, direttore generale della Asl 6 del Medio Campidano, ha anche annunciato l’apertura di una Rsa a Villacidro con 80 posti letto. Il direttore ha anche spiegato che è stato appena ristrutturato un nuovo reparto di ostetricia e ginecologia e che, da marzo, inizieranno la ristrutturazione del reparto di Medicina. Il trasloco nel nuovo ospedale, ha spiegato, potrebbe essere nel 2026. Tra le criticità segnalate le dimissioni dei pazienti.

La presidente Fundoni ha ringraziato tutti gli intervenuti per il contributo dato, di cui la Commissione terrà conto nella prosecuzione dei suoi lavori.

Nel corso delle audizioni sono intervenuti i consiglieri Roberto Li Gioi (M5S), Giuseppino Canu (Sinistra futura), Gianluigi Rubiu (Alleanza Sardegna-Pli) e Corrado Meloni (FdI).

VI^ commissione: audizioni Arnas Brotzu, Ares, Areus: Aou Cagliari e Aou Sassari sul Dl 40 di riforma del sistema sanitario

La VI^ commissione, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha svolto un altro ciclo di audizioni sul Dl. n. 40 (Giunta) “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del Sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24”.

La prima ad intervenire nel parlamentino della Salute che da settimane si occupa della riforma del sistema sanitario, è stata il direttore generale dell’Arnas Brotzu di Cagliari, Agnese Foddis, che ha illustrato la gestione del principale ospedale dell’Isola e le difficoltà che il sistema incontra a causa delle note debolezze della cosiddetta sanità territoriale.  Ampio spazio è stato dedicato alla problematica della carenza di personale medico e sanitario, con riferimento alle difficoltà nel reclutamento di nuove figure professionali. È emersa dunque la criticità legata alla riorganizzazione della rete sanitaria territoriale (la riduzione dei servizi in determinate aree ha generato un aumento della pressione sulle strutture ospedaliere). Durante la seduta è emerso il problema della governance sanitaria e del rapporto tra programmazione politica e gestione operativa delle strutture. Si è sottolineato che le decisioni devono rispondere in primo luogo alle esigenze dei pazienti e non a logiche esclusivamente amministrative o politiche.

Sull’ipotizzato accorpamento dell’ospedale Microcitemico con il Brotzu, la direttrice non ha espresso contrarietà ma ha rimarcato come all’interno del Microcitemico di Cagliari, siano presenti attività che dovrebbero essere gestite “dal territorio” e dunque che dovrebbero stare all’interno dell’ospedale (esempio: psichiatria infantile e dermatologia pediatrica).

Il direttore dell’Ares (Agenzia regionale della salute), Giuseppe Pintor, in carica dal 1 settembre 2024, ha affermato di non aver riscontrato, nel Dl 40, disposizioni che rafforzino e amplino ruolo e competenze dell’agenzia e sul delicato rapporto tra Ares e Asl, pur riconoscendo qualche difficoltà nella collaborazione, ha ribadito la necessità di un modello di governance sinergico per migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario regionale. Uno dei punti centrali dell’audizione è stato il tema della sanità digitale. Ares è incaricata della gestione dei fondi Pnrr destinati alla digitalizzazione della sanità: il direttore ha evidenziato l’importanza di un coordinamento centralizzato per garantire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal piano nazionale. Un aspetto critico ha riguardato la carenza di personale qualificato, soprattutto in ambito tecnico e ingegneristico. Il direttore ha spiegato come la scarsa disponibilità di professionisti nel mercato del lavoro e la ridotta attrattività del settore pubblico stiano creando difficoltà nel completamento di interventi essenziali.

La direttrice dell’Areus (agenzia regionale per l’emergenza urgenza) Simonetta Bettelini, ha posto l’accento sulla necessità di un potenziamento del servizio di emergenza-urgenza, evidenziando che attualmente vi sono zone della Sardegna, in particolare le aree centrali, dove i tempi di intervento non rispettano gli standard previsti (20 minuti per il pronto intervento). Ha ribadito l’importanza di un incremento delle postazioni avanzate di soccorso (quelle con personale sanitario a bordo, attualmente sono 30, mentre 160 sono quelle con soli volontari) ed ha sottolineato l’impegno per rafforzare i percorsi formativi rivolti ai soccorritori. Infine, è stato affrontato il tema delle convenzioni con gli enti del terzo settore per la gestione delle postazioni del 118, con l’obiettivo di garantire criteri di selezione più chiari e trasparenti, in linea con le normative vigenti.

La direttrice dell’Aou di Cagliari (azienda ospedaliero universitaria) Chiara Seazzu  ha invece posto l’attenzione sulla criticità legata alla carenza di posti letto (420 posti attivi su 440 autorizzati) sottolineando come il numero attuale non sia sufficiente a gestire il flusso di pazienti che quotidianamente affollano i Pronto Soccorso. Insufficiente è stata giudicata anche la dotazione organica.

Il direttore dell’Azienda ospedaliero universitaria (AOU) di Sassari, Antonio Spano (863 posti letto), ha insistito sul problema del sovraffollamento del Pronto Soccorso, che registra oltre 70.000 accessi annui, il numero più alto in tutta la regione. Questo afflusso costante si traduce in un’occupazione dei reparti ben oltre la capacità ordinaria: il numero di barelle nei corridoi è passato da 9.000 a fine 2023 a 12.000 a fine 2024, con un incremento superiore al 30%. Tale situazione è aggravata dall’incremento del 10% degli accessi al Pronto Soccorso registrato tra dicembre 2024 e gennaio 2025.

Il direttore ha sottolineato come l’origine del problema sia spesso la carenza di servizi territoriali, che costringe i pazienti a rivolgersi alle strutture ospedaliere per patologie che potrebbero essere gestite nella rete territoriale. Inoltre, ha posto l’accento sulla necessità di interventi infrastrutturali: molte delle strutture dell’Aou sono datate, alcune risalenti agli anni ’50, e pur essendo stati avviati lavori di ristrutturazione, il percorso è ancora lungo e richiede ulteriori risorse.

Un altro punto cruciale ha riguardato l’organizzazione delle strutture ospedaliere, che si sviluppano su sette plessi distanti tra loro, con un impatto economico rilevante: solo per l’interconnessione tra i vari edifici, il costo annuo supera i 3 milioni di euro.

Per quanto riguarda l’equilibrio tra le strutture universitarie e ospedaliere, il Spano ha affermato che l’attuale organizzazione dell’Aou garantisce una sostanziale parità tra le due componenti.

Vertenza Entrate, audizione dell’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni in Terza Commissione

Un miliardo e 720 milioni di euro. A tanto ammontano i mancati introiti della Regione dalle quote di compartecipazione ai tributi erariali. Risorse che lo Stato si è “dimenticato” di trasferire alla Sardegna a partire dal 2010. Il dato è stato confermato questa mattina dall’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni sentito in audizione dalla Terza Commissione del Consiglio regionale.

«Si tratta di decurtazioni illegittime operate dallo Stato – ha detto Meloni – per questo abbiamo deciso di presentare ricorso al Tribunale Civile di Cagliari contro il Mef e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La speranza è che la questione si risolva prima con un accordo soddisfacente per la Sardegna. Lo Stato finora, pur riconoscendo il debito, ha avanzato una proposta irricevibile». L’ipotesi, prospettata dal ministro Giorgetti, prevede un’intesa per il pagamento alla Regione di 800 milioni di euro spalmati in 10 anni. «E’ meno della metà delle somme dovute – ha detto Meloni – la proposta di un piano decennale non è accettabile. Noi abbiamo chiesto di poter avere almeno un miliardo e 300milioni. Lo Stato non ha accettato e per questo abbiamo presentato ricorso in tribunale».

I mancati introiti coprono un arco di 15 anni (dal 2010 al 2024) con saldi negativi crescenti. Fino al 2019 le decurtazioni erano inferiori ai 100 milioni di euro, poi la crescita esponenziale. Il primo allarme è del 2021 con il prelievo da parte dello Stato di 146 milioni. Cifre lievitate negli anni successivi: 256 milioni nel 2022, 454 nel 2023 e 385 nel 2024. «Si tratta di risorse vitali per il nostro bilancio – ha sottolineato Meloni – senza quei soldi è difficile chiudere una manovra finanziaria. Le somme trattenute dallo Stato sono illegittime. Milioni e milioni di euro contabilizzati nel Capitolo 1200 del bilancio nazionale dove sono registrati crediti d’imposta e agevolazioni fiscali alle imprese che non possono essere trattati alla stessa stregua delle compensazioni previste per i tributi compartecipati». Per questo la Regione andrà avanti nell’azione legale forte delle previsioni dello Statuto in materia fiscale (art.8) che assegnano alla Sardegna una quota fissa del gettito di alcuni tributi erariali.

«Rileviamo inoltre una disparità di trattamento rispetto alle altre Regioni – ha concluso l’assessore – nessun’altra ha subito decurtazioni di questa portata. Chiediamo ai giudici di accertare il nostro diritto a ricevere integralmente le quote di compartecipazione dovute. Ribadisco: il provvedimento inserito nel Capitolo 1200 è illegittimo. La nostra azione mira inoltre a bloccare eventuali ulteriori decurtazioni sulle entrate future».

Nel corso della seduta di questa mattina, il parlamentino guidato da Alessandro Solinas (M5S) ha inoltre espresso parere favorevole, con i voti della maggioranza e l’astensione dell’opposizione, alle direttive di attuazione per i Contratti di Investimento inseriti nella Programmazione Unitaria 2024-2029. Previsti finanziamenti per 81 milioni di euro a favore delle micro, piccole, medie e grandi imprese della Sardegna che operano nei settori industriale, turistico ricettivo, transizione verde, tecnologie digitali e tecnologie “pulite”. Le imprese potranno partecipare ai bandi singolarmente o in forma associata.

PROCEDURA APERTA INFORMATIZZATA, SUDDIVISA IN LOTTI, PER L’AFFIDAMENTO DEL “SERVIZIO DI AGENZIE DI STAMPA” PER UN PERIODO DI TRENTASEI MESI Lotto 1: Servizio di agenzia di stampa per notiziario generale quotidiano in ambito nazionale, Europa ed estero, in lingua italiana