INTERROGAZIONE N. 145/C-1

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 145/C-1

(Discussa in Aula il 24/06/2025 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)

URPI – PERU – TUNIS, in merito all’inclusione del trasporto marittimo nel sistema ETS e i conseguenti impatti sulle imprese e sull’economia della Sardegna.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– l’Emission Trading System (ETS) dell’Unione europea è uno dei principali strumenti adottati per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, in linea con gli obiettivi climatici del Green Deal europeo e dell’Accordo di Parigi;
– dal gennaio 2024, il settore del trasporto marittimo è stato incluso nel sistema ETS, obbligando le compagnie di navigazione a sostenere costi legati alle emissioni generate dai loro mezzi;

CONSIDERATO che:
– per regioni insulari come la Sardegna, il trasporto marittimo rappresenta l’unico mezzo praticabile per il trasferimento di merci e l’approvvigionamento di beni essenziali;
– l’inclusione del trasporto marittimo nel sistema ETS ha comportato incrementi significativi nei costi dei noli marittimi, che cresceranno ulteriormente nei prossimi anni, aggravando le disuguaglianze economiche tra la Sardegna e il resto del territorio nazionale;
– le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazione per gli impatti negativi su filiere produttive e logistiche e sulla competitività delle imprese sarde;

RITENUTO che il principio costituzionale di insularità impone l’adozione di misure per rimuovere gli svantaggi derivanti dalla condizione insulare e che al momento non sembrano esserci interventi concreti per compensare gli effetti dell’ETS sulla Sardegna;

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) se siano a conoscenza dei gravi impatti economici derivanti dall’inclusione del trasporto marittimo nel sistema ETS per le imprese e i cittadini della Sardegna;
2) quali azioni siano state intraprese o si intendano intraprendere per rappresentare le specificità della Sardegna in relazione al sistema ETS, sia presso il Governo che presso le Istituzioni europee;
3) se siano previste iniziative per far valere il principio di insularità e ottenere:
a) deroghe per il trasporto marittimo da e verso le isole;
b) misure compensative per attenuare i costi del sistema ETS a carico delle imprese sarde;
4) se sia stato convocato un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e i rappresentanti delle imprese per definire strategie condivise in merito agli impatti del sistema ETS.

Cagliari, 7 febbraio 2025

INTERROGAZIONE N. 144/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 144/A

(Pervenuta risposta scritta in data 11/07/2025)

URPI – PERU – TUNIS con richiesta di risposta scritta in merito alla necessità di garantire la disponibilità del gas metano nel sud Sardegna in tempi brevi e al mancato rilascio dell’intesa per il terminal del gas naturale liquefatto (GNL) nel porto canale di Cagliari.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– il sud Sardegna è l’area con maggiore necessità di gas metano per cittadini, attività commerciali e produttive, industrie e per il rifornimento delle navi da crociera, con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti. La disponibilità di gas metano deve essere garantita in tempi brevi con progetti già pronti alla realizzazione;
– la società Sardinia del gas naturale liquefatto (LNG), controllata da Vitol, ha presentato nel 2017 un progetto per la realizzazione di un terminal GNL nel porto canale di Cagliari, ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie. L’unico passaggio mancante è l’intesa della Regione, da esprimere con deliberazione di Giunta per il rilascio dell’autorizzazione unica;
– secondo il cronoprogramma allegato al progetto, disponibile sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), le opere potrebbero essere completate entro un anno dall’autorizzazione;
– il porto di Cagliari, individuato come uno dei 14 “Core Ports” italiani, dovrebbe disporre di un punto di rifornimento per il GNL, in conformità con la direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, contribuendo al rilancio del porto, attualmente in forte crisi. Anche le nuove grandi navi da crociera, che utilizzano GNL come carburante, potrebbero rifornirsi direttamente nel porto canale;
– attualmente 17.500 famiglie di Cagliari, pari a circa un quarto dei residenti, utilizzano l’aria propanata come combustibile. Il passaggio al gas metano garantirebbe significativi vantaggi economici e di sicurezza, con un risparmio medio del 25 per cento sui costi energetici;
– l’impianto del terminal GNL è stato progettato con pompe ad alta pressione, consentendo di fornire metano anche al Sulcis e alle industrie come Eurallumina;

CONSIDERATO che:
– secondo notizie di stampa, la Giunta regionale sembrerebbe orientata a escludere il terminal GNL dal piano di metanizzazione della Sardegna, preferendo una soluzione che prevede:
a) ormeggio di una nave galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) a Oristano, che comporterebbe elevati costi operativi e una forte limitazione dell’operatività del porto;
b) costruzione di gasdotti di oltre centottanta km, con impatti ambientali e sociali rilevanti, quali vincoli sulle attività del territorio, zone di rispetto, limitazioni alle coltivazioni e divieti di costruzione;
– tale soluzione alternativa è molto più costosa, con costi stimati quattro volte superiori rispetto alla realizzazione del terminal GNL nel porto canale di Cagliari. Inoltre, il tempo necessario alla realizzazione è di cinque/sei anni, contro un anno del terminal;
– il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha sollecitato tre volte la Regione per il rilascio dell’intesa, l’ultima volta in data 19 giugno 2024, senza ottenere risposta;
– la mancata autorizzazione comporta un danno economico annuo stimato in tre milioni di euro per i cittadini di Cagliari e ulteriori costi maggiori per le industrie, che sono costrette a utilizzare combustibili più inquinanti come distillati pesanti di petrolio con basso tenore di zolfo (BTZ), gasolio e gas di petrolio liquefatto (GPL);
– le industrie del Consorzio industriale provinciale di Cagliari (Cacip), già collegate all’impianto tramite una tubazione esistente che dal porto canale arriva alla zona di Macchiareddu, non possono attualmente utilizzare il metano, aumentando i costi e l’impatto ambientale;
– i costi delle infrastrutture di stoccaggio e trasporto, sostenuti dagli operatori economici, verranno addebitati ai cittadini attraverso la tariffa del gas, con un aumento ingiustificato della spesa pubblica;
– la scelta della Giunta di puntare su una soluzione con navi FSRU e lunghi gasdotti non garantisce una disponibilità di metano in tempi brevi e impone costi enormemente superiori, che graveranno sulla collettività;

RITENUTO che:
– il terminal GNL di Cagliari rappresenta la soluzione più rapida, modulare, sostenibile ed economicamente vantaggiosa per garantire la fornitura di gas metano nel sud Sardegna;
– il ritardo nell’approvazione del progetto penalizza le imprese locali, aumenta i costi energetici per cittadini e aziende e ostacola il rilancio del porto canale di Cagliari, in violazione della direttiva 2014/94/EU;
– la mancata intesa da parte della Regione impedisce l’avvio dei lavori e sta causando gravi danni economici, ambientali e infrastrutturali, con conseguenze dirette sul sistema industriale e commerciale dell’area,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’industria per:
1) sapere se la Giunta regionale sia consapevole dei danni ambientali, economici e infrastrutturali derivanti dalla mancata autorizzazione del terminal GNL di Cagliari e dalla scelta di una soluzione alternativa più impattante e costosa;
2) conoscere le motivazioni per cui si sta optando per un progetto con navi FSRU e lunghi gasdotti, nonostante sia più oneroso, meno sostenibile e con tempi di realizzazione più lunghi rispetto al terminal GNL;
3) verificare se siano state effettuate analisi costi-benefici comparative tra le varie soluzioni, con particolare attenzione all’impatto sulle tariffe del gas per i cittadini e al rapporto costi tempi di realizzazione;
4) chiarire per quale motivo, nonostante il progetto del terminal GNL abbia ricevuto tutti i pareri favorevoli (compresi quelli della Regione e del Comune di Cagliari), l’intesa regionale richiesta dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica non sia ancora stata rilasciata.

Cagliari, 7 febbraio 2025

INTERROGAZIONE N. 143/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 143/A

SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulla pericolosità e le criticità della viabilità lungo la strada statale n. 195 nel tratto compreso tra la rotonda di Frutti d’Oro e la rotonda di Su Loi.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– la strada statale n. 195 sulcitana rappresenta un’arteria viaria fondamentale per il collegamento tra Cagliari e Pula, attraversando territori ad alta densità abitativa;
– a seguito dei lavori effettuati da Anas per la realizzazione dei ponti sul Rio San Girolamo e Rio Masone Ollastu, è stata realizzata una strada provvisoria nel tratto tra la rotonda di Rio San Girolamo e la rotonda di Su Loi, aperta al traffico il 10 ottobre 2024;
– tale strada provvisoria presenta diverse criticità, tra cui un limite di velocità di 30 km/h, assenza di illuminazione e un tracciato caratterizzato da ripetute curve;
– il 7 gennaio 2025, un autotreno procedente in direzione Cagliari si è ribaltato in una curva a gomito lungo il percorso provvisorio, evidenziando la pericolosità della viabilità attuale;
– il traffico pesante continua a transitare sulla vecchia SS n. 195, nonostante l’apertura, avvenuta il 5 settembre 2024, del nuovo tratto a quattro corsie che parte dalla strada provinciale n. 91 ed è diretto fino a Pula;

CONSIDERATO che:
– la presenza di mezzi pesanti lungo il tratto tra la rotonda di Frutti D’Oro e Su Loi aggrava la situazione della viabilità, aumentando i rischi per la sicurezza stradale;
– i residenti delle zone interessate lamentano gravi disagi a causa delle carenze infrastrutturali, della scarsa sicurezza e delle condizioni precarie della viabilità;
– la mancata illuminazione e la segnaletica inadeguata aumentano il pericolo per automobilisti, ciclisti e pedoni;

SOTTOLINEATO che:
– il completamento della nuova SS n. 195 è stato posticipato al 30 giugno 2025 a seguito della proroga concessa all’impresa appaltatrice;
– la viabilità lungo il tratto provvisorio e sulla vecchia SS n. 195 necessita di interventi urgenti per garantire la sicurezza degli utenti della strada,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici, ciascuno per quanto di competenza, per sapere:
1) se siano a conoscenza delle criticità segnalate lungo la SS n. 195, in particolare nel tratto compreso tra la rotonda di Frutti D’Oro e Su Loi;
2) se si intenda intervenire con urgenza per limitare il transito dei mezzi pesanti su tale tratto, deviandoli sulla nuova SS n. 195 a quattro corsie;
3) se siano previsti interventi per migliorare la sicurezza della viabilità provvisoria, inclusa l’installazione di un’adeguata illuminazione e di una segnaletica più chiara e visibile;
4) quali siano le tempistiche effettive per il completamento dei lavori sulla SS n. 195 e se vi siano ulteriori proroghe previste oltre il 30 giugno 2025.

Cagliari, 7 febbraio 2025

MOZIONE N. 35

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 35

(Approvata in Aula il 18/02/2025)

DERIU – CIUSA – ORRÙ – PORCU – AGUS – COCCO – PIZZUTO sulla necessità che la Regione presenti ricorso per conflitto di attribuzione tra enti dinnanzi alla Corte Costituzionale ai sensi dell’articolo 134 della Costituzione e degli articoli dal 39 al 42 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), nella vicenda relativa alla prospettata decadenza della Presidente della Regione conseguente al provvedimento del Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello di Cagliari.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– in data 3 gennaio 2025 è stato notificato al Consiglio regionale il provvedimento del Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello di Cagliari del 20 dicembre 2024, il quale, oltre ad ingiungere nei confronti della Presidente della Regione il pagamento di sanzioni amministrative, dispone la trasmissione degli atti al Presidente del Consiglio regionale per quanto di sua competenza, in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza di Alessandra Todde dalla carica di Presidente della Regione Sardegna;
– il provvedimento del Collegio regionale di garanzia elettorale fonda la prospettata decadenza della Presidente della Regione ipotizzando nei suoi confronti l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 5 comma 3 della legge regionale 27 gennaio 1994, n. 1 (Norme per la disciplina, la trasparenza e il contenimento delle spese per la campagna elettorale nelle elezioni per il Consiglio regionale e abrogazione della legge regionale 16 maggio 1984, n. 32) nella parte in cui richiamando l’articolo 15, comma 7, della legge 10 dicembre 1993, n. 515 (Disciplina delle campagne elettorali per l’elezione alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica) statuisce la decadenza dalla carica del candidato eletto nei casi espressamente previsti nel presente articolo (ossia quelli contemplati dal comma 8: mancato deposito nel termine previsto presso il Collegio della documentazione relativa alle spese sostenute da parte di un candidato,  previa diffida a depositare la dichiarazione entro i successivi quindici giorni; e dal comma 9: superamento dei limiti massimi di spesa consentiti a ciascun candidato per un ammontare pari o superiore al doppio);
– la decadenza della Presidente della Regione per effetto degli articoli 15 e 35 dello Statuto speciale della Sardegna, per come novellati dall’art. 3 della legge costituzionale 31 gennaio 2001, n. 2, determinerebbe per il noto meccanismo ivi disciplinato del simul stabunt simul cadent, l’automatico scioglimento del Consiglio regionale;

CONSIDERATO che:
– la conseguenza abnorme dell’automatico scioglimento del Consiglio regionale rende necessario approfondire il rapporto esistente tra l’assetto delle competenze del Collegio di garanzia elettorale e le prerogative costituzionali degli organi regionali di indirizzo politico (Presidente della Regione e Consiglio regionale);

OSSERVATO che:
– le ipotesi di dissoluzione degli organi regionali di direzione politica sono tassativamente stabilite da norme costituzionali quali gli articoli 15 e 35 dello Statuto speciale della Sardegna (e da norme legislative espressamente facoltizzate da norme costituzionali) e implicando deroghe al principio democratico di sovranità popolare sono di stretta interpretazione, sicché il legislatore non potrebbe legittimamente introdurre ipotesi ulteriori in assenza di esplicita autorizzazione costituzionale;
– la legge regionale n. 1 del 1994, in virtù del canone di interpretazione costituzionalmente conforme deve armonizzarsi col sistema costituzionale e non può interpretarsi come se attribuisse al Collegio di garanzia il potere di azionare il dispositivo del simul stabunt simul cadent, che sta alla base della forma di governo regionale;

RITENUTO che:
– quali ulteriori argomentazioni:
a) per il Presidente vige un sistema di elezione che è diverso da quello dei consiglieri regionali sotto diversi profili: dalle modalità di espressione del voto, alla delimitazione dell’ambito spaziale della candidatura che infatti coincide con l’intero territorio regionale e non con circoscrizioni, cioè con porzioni limitate del territorio regionale;
b) pertanto il Presidente non è consigliere elettivo, cioè un consigliere che tale diventa in virtù dell’elezione consiliare, essendo infatti eletto in capo ad altro organo, e cioè in capo all’organo monocratico denominato «Presidente della Regione»;
c) il Presidente è consigliere di diritto in forza dell’art. 3, comma 3, della legge costituzionale n. 2 del 2001, il quale dispone che «il Presidente della Regione fa parte del Consiglio regionale»;
d) la legge regionale n. 1 del 1994 non può interpretarsi come se si riferisse anche alla odierna figura del Presidente della Regione che è consigliere di diritto, in quanto la disciplina regionale sulla rendicontazione delle spese elettorali, risalente al 1994, fu pensata con riguardo ai consiglieri elettivi, categoria della quale faceva parte anche il Presidente di Regione nella forma di governo a tendenza assembleare vigente allora;
e) la legge regionale n. 1 del 1994 non può ritenersi applicabile al caso del Presidente (nella forma di governo vigente oggi), perlomeno nella parte in cui assegna al Collegio di garanzia elettorale il potere di comminare al Presidente la sanzione della decadenza;

RIBADITO che:
– pertanto il Collegio di garanzia non può accertare, ingiungere, imporre o anche solo proporre la decadenza del Presidente di regione con ciò disponendo indirettamente l’automatica dissoluzione del Consiglio essendo la sua competenza circoscritta alle cause di decadenza che colpiscono i soli consiglieri regionali elettivi, con esclusione del Presidente di Regione/consigliere di diritto;

VALUTATO che:
– sia percorribile, quale possibile rimedio per sanare il vulnus alla posizione e prerogative costituzionali degli organi regionali, il ricorso per conflitto di attribuzioni tra enti ai sensi dell’articolo 134 della Costituzione e degli articoli dal 39 al 42 della legge 11 marzo 1953, n. 87;
– la Regione la cui sfera di competenza costituzionale sia invasa da un atto dello Stato (ritenendo il Collegio di garanzia ascrivibile all’ambito statale) può ricorrere secondo consolidata giurisprudenza costituzionale contro qualsiasi atto (purché diverso da leggi o atti con forza di legge, nei confronti dei quali il rimedio è il giudizio, incidentale o principale, di legittimità costituzionale delle leggi) che sia dotato di efficacia e rilevanza esterna e che, anche se preparatorio o non definitivo, sia comunque diretto ad esprimere in modo chiaro ed inequivoco la pretesa di esercitare una data competenza, il cui svolgimento possa determinare una invasione nella altrui sfera di attribuzioni o, comunque, una menomazione altrettanto attuale delle possibilità di esercizio della medesima;
– il provvedimento del Collegio di garanzia nella misura in cui presuppone il potere (invero inesistente) del medesimo Collegio in ordine alla decadenza del Presidente eletto a suffragio universale e diretto, interferisce indebitamente nella dinamica della forma di governo regionale per come disciplinata da norme costituzionali, integrando così la fattispecie dello “sviamento di potere” o “cattivo esercizio del potere” che per giurisprudenza costituzionale costante é sindacabile nella sede del conflitto di attribuzioni tra Stato e Regione;

EVIDENZIATO che:
– il ricorso, previa deliberazione della Giunta regionale, deve essere presentato a pena di decadenza entro il termine del 4 marzo 2025;
– è necessario che il Consiglio regionale della Sardegna valuti di intervenire a tutela delle prerogative dei consiglieri regionali nel giudizio dinnanzi alla Corte costituzionale che verrà instaurato

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a deliberare tempestivamente la proposizione di un ricorso della Regione dinnanzi alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni tra enti, ai sensi dell’articolo 134 della Costituzione e degli articoli dal 39 al 42 della legge 11 marzo 1953, n. 87, al fine di ottenere una pronuncia a tutela della posizione e delle prerogative costituzionali degli organi regionali di direzione politica;
2) a presentare il suddetto ricorso entro il termine del 4 marzo 2025 previsto a pena di decadenza;
3) a esperire ogni altro rimedio giurisdizionale percorribile al fine di ripristinare la legalità violata;

delibera

di valutare, a tutela delle prerogative dell’organo consiliare, l’intervento nel giudizio dinnanzi alla Corte costituzionale che verrà instaurato e ogni altro rimedio giurisdizionale percorribile al fine di ripristinare la legalità violata.

Cagliari, 14 febbraio 2025

MOZIONE N. 34

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 34

(Discussa in Aula il 25/02/2025 – Approvato Ordine del giorno n. 20 il 25/02/2025)

MULA sulla necessità urgente di conoscere quali misure sono state attivate per arginare l’invasione del granchio blu e sull’uso delle risorse stanziate per il ristoro degli operatori del settore ittico che hanno subito danni economici derivanti dall’invasione pestilenziale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la Regione Sardegna, insieme alle autorità nazionali, ha stanziato fondi per contrastare la proliferazione di questa specie e mitigare i danni arrecati, ma anche per garantire il supporto agli operatori del settore ittico che subiscono le conseguenze di questa invasione;
– tra le azioni messe in atto vi sono interventi di monitoraggio, cattura, ricerca scientifica e misure di ristoro per i professionisti del settore;

CONSIDERATO che:
– non sono stati forniti chiarimenti adeguati su come siano stati effettivamente impiegati i fondi stanziati per il contrasto dell’invasione del granchio blu e sul supporto economico agli operatori del settore;
– gli operatori del settore ittico, che sono stati tra i più colpiti dall’invasione, continuano a sollecitare trasparenza riguardo ai criteri di distribuzione e alla tempestività dei ristori economici;
– è fondamentale che la gestione delle risorse destinate a tale intervento avvenga in modo chiaro e che le realtà locali coinvolte ricevano un immediato e adeguato supporto;

PRESO ATTO che questa specie di granchio originaria dell’Atlantico occidentale, tipica dell’area del Golfo del Messico e della costa orientale degli Stati Uniti, ha colonizzato le acque italiane concentrandosi inizialmente nel delta del Po (Polesine e area ferrarese), nelle lagune e Iungo i tratti costieri dell’alto Adriatico per espandersi poi nelle regioni della Puglia, Toscana, Sicilia e Sardegna;

RILEVATO che nell’isola c’è una presenza massiccia di granchio blu in tutte le lagune regionali e si tratta di una specie fortemente invasiva e aggressiva. Le principali zone interessate sono: il Golfo di Oristano, le foci del Cedrino e del Coghinas, le lagune di Tortolì, San Teodoro, il Calich ad Alghero, Porto Pozzo, Cesaraccio, Pilo, San Giovanni Muravera, Porto Pino, lo stagno di Feraxi, lo stagno di Sa Praia, Io stagno di Santa Gilla. In questi habitat, il crostaceo sta falcidiando vongole, arselle e altri bivalvi;

DATO ATTO che:
– ammonta a dieci milioni di euro l’investimento previsto dal Governo Meloni, attraverso il decreto agricoltura, decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63 (Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale) per finanziare il piano di intervento contro la diffusione del granchio blu in Italia. Tale provvedimento è stato presentato al Ministero dell’agricoltura, il piano mira a contenere e contrastare la proliferazione di questa specie invasiva nel biennio 2025-2026;
– ammonta a cinque milioni di euro (di cui due milioni di euro per l’esercizio 2023 e altri tre milioni per l’esercizio 2024) Io stanziamento che la Regione ha destinato al ristoro delle aziende che hanno subito danni sia materiali che economici e di mancato reddito derivanti dall’invasione del pestilenziale aracnide,

impegna il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente

1) a fornire al Consiglio regionale una relazione dettagliata su come sono stati utilizzati i fondi stanziati per contrastare l’invasione del granchio blu, specificando la ripartizione delle risorse tra le diverse azioni intraprese (monitoraggio, cattura, ricerca, interventi ambientali);
2) a fornire al Consiglio chiarimenti sulla distribuzione dei ristori economici destinati agli operatori del settore ittico, evidenziando i criteri adottati per l’erogazione dei fondi e il numero di beneficiari effettivi;
3) a verificare la tempestività e l’efficacia degli interventi economici per il supporto degli operatori locali;
4) a predisporre un piano di comunicazione trasparente che permetta agli operatori del settore di essere adeguatamente informati sugli sviluppi, le modalità di richiesta dei ristori e sull’efficacia delle azioni in corso per contrastare l’invasione.

Cagliari, 5 febbraio 2025

MOZIONE N. 33

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 33

COCCO – FRAU – DI NOLFO a sostegno del sistema universitario della Sardegna attraverso una ricognizione coordinata delle risorse pubbliche regionali.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il sistema universitario della Sardegna, composto dagli Atenei di Cagliari e Sassari oltre che dalle sedi universitarie diffuse nel territorio, costituisce un presidio di enorme valore culturale e sociale, nonché uno strumento indefettibile per il sostegno per la creazione di un modello basato sull’economia della conoscenza;

CONSIDERATO che, altresì, questo sistema svolge un fondamentale compito costituito dallo svolgimento di attività di ricerca e trasferimento di competenze nei diversi ambiti scientifico disciplinari connessi allo sviluppo della Sardegna anche in collaborazione con le articolazioni organizzative della Regione, tra cui assessorati, agenzie, enti e istituti a vario titolo ricadenti nel sistema di organizzazione della medesima;

ATTESO che la presenza universitaria, con specifico riferimento alla molteplice articolazione dell’offerta formativa costituita da corsi di laurea, master, scuole di specializzazioni, corsi di perfezionamento e altro, ha notevoli ed evidenti implicazioni, ripercussioni e ricadute sull’organizzazione del sistema sanitario regionale;

VISTO anche il ruolo fondamentale che la Regione e le Università svolgono e svolgeranno, unitamente all’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), all’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) e all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), per il coordinamento e la promozione in Sardegna di iniziative a supporto della candidatura del sito minerario di Sos Enattos per ospitare l’Einstein Telescope (ET), futura infrastruttura europea per la ricerca di onde gravitazionali;

APPRESO che lo Stato ha disposto, con la legge di bilancio da ultimo approvata, una riduzione del Fondo di funzionamento ordinario (FFO) a favore delle Università italiane di oltre il 2 per cento, prevedendo una ulteriore riduzione per le Università di Cagliari e Sassari di oltre il 3 per cento. Evidenti gli effetti negativi in ordine non solo alla prosecuzione delle suddette attività di formazione, ricerca e trasferimento di competenze, ma anche alla corresponsione delle retribuzioni dei docenti di ruolo, e ancora di più del personale a tempo determinato, tra cui in specie i ricercatori del Sud;

TEMUTO che i tagli delle risorse e il preesistente sottodimensionamento dei docenti e del personale amministrativo, l’assenza di borse di studio per gli studenti bisognosi e meritevoli faranno sì che il grado complessivo di scolarizzazione della società italiana diminuirà, aumentando la fuga delle risorse migliori verso l’estero;

CONSIDERATO che, tuttavia, la Regione da tempo è presente con un articolato e plurimo sistema di interventi ed azioni pubbliche a sostegno del sistema universitario in tutti gli ambiti di competenza regionali;

RITENUTO che sarebbe opportuno valorizzare e rafforzare le suindicate azioni regionali attraverso un percorso unitario e coerente che presupponga anzitutto la conoscenza di tutte le azioni che la Regione pone in essere a favore del sistema universitario ivi compreso l’aspetto legato alle risorse finanziarie,

impegna il Presidente della Regione

ad avviare un processo di acquisizione, anche attraverso apposita task force inter assessoriale in capo alla Presidenza, di tutte le informazioni relative al suindicato complesso di azioni regionali, con specifico riferimento alle risorse finanziarie impiegate a favore del sistema universitario della Sardegna in tutti gli ambiti connessi alle tematiche di interesse regionale, al fine di eventualmente compensare le minori entrate statali.

Cagliari, 4 febbraio 2025

PROPOSTA DI LEGGE N. 74

AGUS – CAU – CORRIAS – COZZOLINO – DERIU – DESSENA – FUNDONI – LOI – ORRÙ – PIANO – PILURZU – PINTUS – PISCEDDA – PORCU – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro – MATTA – MANDAS – SERRA – Norme per la tutela della salute mentale degli studenti universitari e per il potenziamento dei servizi di supporto psicologico attivati nelle università.

scarica la PROPOSTA DI LEGGE N. 74 [file.pdf] 


iter del progetto di legge

 

Sanità, via libera della VI commissione al Disegno di legge 40

seduta VI Commissione

La VI commissione (Salute e politiche sociali), presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha approvato a maggioranza, con il voto contrario della minoranza, il disegno di legge n. 40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24. Il Parlamentino ha anche nominato relatore di maggioranza Giuseppino Canu (Sinistra futura) e di minoranza Antonello Peru (Sardegna al Centro 20venti). L’opposizione ha chiesto i dieci giorni previsti per la relazione di minoranza, quindi il testo potrà essere esaminato dal Consiglio dall’ultima settimana di febbraio.
“Sono soddisfatta dei lavori svolti dalla Commissione in tutto questo periodo”, lo ha affermato la presidente Fundoni subito dopo il via libera al DL 40. “Ringrazio tutti i colleghi per il contributo dato in commissione e ringrazio tutti gli auditi che si sono presentati in commissione e hanno consentito di svolgere dei “mini Stati generali della sanità”, permettendo ai commissari di avere conoscenza delle criticità e delle problematiche di tutti i territori della Sardegna, rispetto alle quali – ha proseguito la presidente Carla Fundoni – sono sicura ci sarà il contributo di tutta la Commissione per la messa in atto di proposte atte a dare le risposte attese. Adesso ci attendiamo anche un buon lavoro in Aula e di poter offrire un contributo durante i lavori del Consiglio regionale per arrivare a un testo che inizi a dare le risposte attese e che, già dalla fine dei lavori dell’Aula, ci vedrà impegnati ad porre in essere ulteriori azioni per risolvere le problematiche che ci sono state rappresentate”, ha concluso Fundoni. “Altro che riforma funzionale”, ha commentato la vice presidente della Commissione, Alice Aroni (Misto), “la maggioranza dopo dieci mesi di annunci ha varato un DL che contiene solo lo spoils system. L’unica norma relativa ad una novità organizzativa è stata cassata”. Aroni è stata critica anche sulla decisione di non coinvolgere il Cal. “Credo che le riforme non si possano fare a colpi di maggioranza”, ha concluso la vice presidente.