Consultabili le leggi regionali approvate il 19 febbraio 2025

 

E’ possibile consultare su questo sito le seguenti leggi regionali approvate il 19 febbraio 2025:

  • Legge regionale 24 febbraio 2025, n. 4 – Tutela, conservazione e valorizzazione della flora autoctona della Sardegna.
  • Legge regionale 24 febbraio 2025, n. 5 – Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 2 del 2014 in materia di razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione e modifiche alla legge regionale n. 20 del 2023 in materia di cessazione anticipata del personale dei gruppi consiliari.

PROPOSTA DI LEGGE N. 77

DERIU – CIUSA – CAU – PIZZUTO – PERU – AGUS – SORGIA – TICCA – TRUZZU – DI NOLFO – ORRÙ – MULA – COCCIU – Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 2 del 2014 in materia di razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione e modifiche alla legge regionale n. 20 del 2023 in materia di cessazione anticipata del personale dei gruppi consiliari.

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iter del progetto di legge

 

Sintesi della seduta n. 46

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA

XVII LEGISLATURA

SINTESI DELLA SEDUTA N. 46

Mercoledì 19 febbraio 2025 – Pomeridiana

Presidenza del Vice Presidente Aldo Salaris
Indi del Presidente Giampietro Comandini

Inizio: ore 16 e 11

– Congedi.

– Comunicazioni del Presidente.
Correzione errore materiale votazione del testo dell’articolo 9 del Testo Unificato n. 35-43/A (seduta antimeridiana del 19 febbraio 2025).

– Discussione della mozione Mula, sulla necessità urgente di conoscere quali misure sono state attivate per arginare l’invasione del granchio blu e sull’uso delle risorse stanziate per il ristoro degli operatori del settore ittico che hanno subito danni economici derivanti dall’invasione pestilenziale (34).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, l’assessore Gian Franco SATTA e l’assessora Rosanna LACONI, per la Giunta, e i consiglieri Francesco Paolo MULA, Alessandro SORGIA, Gianluigi RUBIU, Antonio SOLINAS, Paolo TRUZZU, Luca PIZZUTO, Giovanni CHESSA.

– Questione sospensiva.
Il consigliere Paolo TRUZZU, ai sensi all’articolo 86 del Regolamento Interno, propone la questione sospensiva sulla mozione numero 34 per il rinvio della discussione ad altra data.
Questione sospensiva: approvata per alzata di mano con esperimento della controprova.

– Discussione della mozione Usai – Truzzu – Cocciu – Mula – Peru – Sorgia – Ticca – Aroni – Cera – Chessa – Fasolino – Floris – Maieli – Marras – Masala – Meloni Corrado – Piga – Piras -Rubiu – Salaris – Schirru – Talanas – Tunis – Urpi, sull’ipotesi di riconoscimento dello status di Città Balneare o Comunità Marina (20).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, i consiglieri Cristina USAI, Alessandro SORGIA, Gianluigi RUBIU, Giovanni CHESSA, Valdo DI NOLFO.

– Questione sospensiva.
Il consigliere Paolo TRUZZU, ai sensi all’articolo 86 del Regolamento Interno, propone la questione sospensiva sulla mozione n. 20 per il rinvio della discussione ad altra data.
Questione sospensiva: approvata per alzata di mano con esperimento della controprova.

– Discussione e approvazione della mozione Deriu – Corrias – Fundoni – Piano – Pilurzu – Piscedda – Solinas Antonio – Soru – Spano, sullo stanziamento di maggiori fondi per il finanziamento dell’Einstein Telescope (31).
Mozione numero 31: approvata per alzata di mano con esperimento della controprova.

– Discussione e approvazione della mozione Matta – Ciusa – Li Gioi – Mandas – Serra – Solinas Alessandro, sulla necessità della gestione e della riscossione della tassa automobilistica da parte della Regione Sardegna (29).
Mozione numero 29: approvata per alzata di mano con esperimento della controprova.

– Discussione, ai sensi dell’articolo 102 del Regolamento Interno, e approvazione della proposta di legge Deriu – Ciusa – Cau – Pizzuto – Peru – Agus – Sorgia – Ticca – Truzzu – Di Nolfo – Orrù – Mula – Cocciu concernente le modifiche e integrazioni alla legge regionale n.2 del 2014 in materia di razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione e modifiche alla legge regionale n.20 del 2023 in materia di cessazione anticipata del personale dei Gruppi consiliari (77).
Passaggio all’esame degli articoli: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 1: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 2: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 3: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 4: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 5: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 6: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Proposta di legge numero 77: approvata con votazione nominale mediante procedimento elettronico.

– Sull’ordine dei lavori.
Sono intervenuti i consiglieri Emanuele MATTA, Francesco Paolo MULA e Antonio SOLINAS.

Riconvocazione: a domicilio.

Fine: ore 18 e 58

(La seduta è rimasta sospesa dalle ore 17 e 20 alle ore 17 e 27; dalle ore 18 e 11 alle ore 18 e 48; dalle ore 18 e 49 alle ore 18 e 50).

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Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria

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Silvia Pintus (BB/gg)

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Nota stampa della seduta n. 46

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 46 Pomeridiana 

mercoledì 19 febbraio 2025

Approvata la proposta di legge n.77 “Razionalizzazione e contenimento della spesa per gli organi statutari della Regione”

Approvate le mozioni n.31 e n.29. Rinviata alla prossima seduta la discussione finale delle mozioni n.34 e n.20

 

Cagliari 19 febbraio 2025 – La seduta  si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Aldo Salaris. Dopo le formalità di rito si è aperta la discussione generale sulla mozione n. 34 (Mula) sulla necessità urgente di conoscere quali misure sono state attivate per arginare l’invasione del granchio blu e sull’uso delle risorse stanziate per il ristoro degli operatori del settore ittico che hanno subito danni economici derivanti dall’invasione pestilenziale. Questa mozione impegna il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente a fornire al Consiglio regionale una relazione dettagliata su come sono stati utilizzati i fondi stanziati per contrastare l’invasione del granchio blu, specificando la ripartizione delle risorse tra le diverse azioni intraprese (monitoraggio, cattura, ricerca, interventi ambientali); a fornire al Consiglio chiarimenti sulla distribuzione dei ristori economici destinati agli operatori del settore ittico, evidenziando i criteri adottati per l’erogazione dei fondi e il numero di beneficiari effettivi; a verificare la tempestività e l’efficacia degli interventi economici per il supporto degli operatori locali e  a predisporre un piano di comunicazione trasparente che permetta agli operatori del settore di essere adeguatamente informati sugli sviluppi, le modalità di richiesta dei ristori e sull’efficacia delle azioni in corso per contrastare l’invasione. Sull’ordine dei lavori è intervenuto Emanuele Matta (M5S) che ha chiarito che ieri durante la lettura del processo verbale ha fatto un errore tecnico che è stato strumentalizzato dall’opposizione. Grazie – ha detto –  perché mi date la possibilità di parlare  di  dislessia. E’ stato un lapsus, mi scuso con i sardi ma ripudio l’ironia spicciola. Io alle battute scelgo le idee. Il vicepresidente Salaris ha sottolineato di aver lasciato  proseguire ma che non era un intervento sull’ordine dei lavori, piuttosto “per fatto personale”. Il consigliere Franco  Mula (FdI)  ha detto di essere colpito dal precedente intervento del collega Matta e ha chiesto scusa da parte dell’intera minoranza per quello che è successo ieri.   Mula ha illustrato la mozione pur sottolineando l’assenza di gran parte dei consiglieri, una “mancanza di rispetto”.  Non ci sono più attenuanti – ha affermato – il problema di questa specie aliena sta creando disastri già dal 2017.  Mentre prima si pensava di poterli utilizzare anche per uso commestibile ora l’Unione europea ha adottato una norma e quindi non potranno  più essere né venduti,  né comprato. Oltre al danno la beffa per i pescatori. Questa invasione ha distrutto tutto,  anche il sistema di pescaggio. Il governo nazionale aveva  stanziato 10 milioni di euro ma  – ha aggiunto Mula – non sappiamo come sono stati utilizzati. Nel 2023, inoltre,  la regione Sardegna aveva stanziato 400.000 euro per studiare l’entità del fenomeno e  5 milioni di euro per dare anche ristoro ai pescatori. Però ad oggi non abbiamo notizie su cosa sia stato fatto. Sembra che questa dotazione finanziaria sia  andata in un assessorato non competente e, quindi, non è stato fatto nulla. La mozione quindi ha un senso ben preciso: dare risposte efficaci al comparto. Questa giunta non può essere più dannosa del “granchio blu”.

Per Alessandro Sorgia (Misto) la questione è di estrema rilevanza. Attualmente il granchio blu sta causando gravissimi danni sia all’ambiente che alle attrezzature di pesca.   Di fronte a questa emergenza la Regione Sardegna ha stanziato dei fondi però è essenziale che le risorse siano utilizzate in maniera efficace. Questa mozione sottolinea la necessità di capire quali misure si stanno portando avanti. Per Sorgia ci deve essere un impegno chiaro sulle misure che devono essere calibrate sui territori, ci deve essere un sistema capillare di monitoraggio, gli indennizzi devono essere erogati in tempi brevi, bisogna puntare sulla ricerca e innovazione. Questa minaccia deve essere trasformata in una reale opportunità economica. Voterò a favore.

Gigi Rubiu (Alleanza Sardegna – PLI) ha detto che  sono 2000 le imprese coinvolte in tutta la  Sardegna per i danni derivanti dall’invasione del granchio blu. E’ fondamentale che il Consiglio regionale sappia quali sono i fondi destinati a questo problema. Dobbiamo creare gruppi di lavoro per fare un censimento effettivo dei territori. IlpProblema è serio, perché questa specie aliena crea anche notevoli danni alle attrezzature. Bisogna agire urgentemente. Dobbiamo capire quali sono le intenzioni della giunta e come intende agire . Questa mozione deve essere condivisa da tutti.

Antonio Solinas (Pd) ha ringraziato il collega  Mula per aver portato in aula questo argomento. Come commissione Agricoltura e pesca – ha specificato –  abbiamo iniziato il monitoraggio per la verifica della situazione ambientale degli stagni della Sardegna. Purtroppo, ci sono marinerie che aspettano da più di 20 anni di avere interventi. Auspico l’approvazione della Proposta di Legge che dovrebbe entrare in aula con il 102 per  utilizzare i Consorzi di bonifica nel  risanamento ambientale delle acque interne. e  ha invitato l’assessore a spendere i fondi che ci sono.

 

Paolo truzzu (FdI) ha specificato che il problema ormai riguarda tutte le zone della Sardegna. Non è una mozione che sta cercando di trovare responsabilità ma cerca di capire cosa si può fare effettivamente per risolvere o mitigare il problema del “granchio blu”. Siamo d’accordo sulla proposta sui Consorzi di bonifica, ma ricordiamoci che sono Consorzi tra agricoltori. Quindi,  se dobbiamo ampliare il loro  raggio di azione dobbiamo supportarli. Esprimo vicinanza e solidarietà al collega Matta. Per il collega in aula – ha aggiunto – non è stato un intervento semplice . So cosa vuol dire essere investito da una “tempesta social”. Lei – ha sostenuto – non deve chiedere scusa a nessuno. Voglio anche ribadire che nessuno dei colleghi che siede in quest’aula ha mai pensato di utilizzare i social per andare contro un collega.

Luca Pizzuto ( Sinistra futura) ha ringraziato Truzzu per le parole sul collega Matta a cui ha espresso la solidarietà sua e del gruppo. Il parassita che può risolvere il problema è l’uomo. Siamo in una situazione paradossale non possiamo mangiarlo però importiamo enormi quantità dalla Tunisia. Sarebbe necessario consentire alla gente di acquistarlo a prezzi moderati.

Per la giunta ha replicato l’assessore regionale al’agricoltura Gian Franco Satta che ha detto che con la legge 17 del 2023 sono state stanziate misure per affrontare la criticità e limitare i danni. Due stanziamenti distinti: il primo da 400.000 euro per le università di Cagliari e di Sassari per l’attività di ricerca e monitoraggio; il secondo  stanziamento di 2 milioni di euro  per il 2023 e 3 milioni per l’anno 2024 a favore degli operatori del settore ittico. In realtà questo capitolo è stato assegnato all’assessorato dell’ambiente che  non ha competenza sui risarcimenti. Dall’aprile 2024 – ha ricordato – abbiamo invece stipulato la convenzione con le università che hanno provveduto alla condivisione di un piano comune per il monitoraggio, cattura e quantificazione del granchio blu. Sono state coinvolte tredici lagune. Al termine del periodo di studio si avrà un’analisi attendibile sul fenomeno.   Il monitoraggio si concluderà ad agosto, dopo che avremo il quadro completo – ha detto Satta –  procederemo con i  ristori. L’entità del fenomeno è enorme, nel  2023 sono stati pescati 13.500 kg, nel 2024 siamo arrivati a 18.000 kg. L’assessore ha chiesto al Consiglio regionale di approvare al più presto la legge sull’ampliamento delle competenze dei Consorzi di bonifica.

 

L’assessore Rosanna Laconi (Ambiente) nella sua replica ha detto che  il problema del granchio  blu si ricollega ai cambiamenti climatici e che deriva da  un comportamento umano errato: il versamento delle acque di scarico delle navi. Dobbiamo fare il monitoraggio, poi quantificheremo il danno, poi provvederemo con i ristori. Questa specie non ha antagonisti l’unica soluzione è consumarlo come alimento  Il granchio blu deve diventare un prodotto commerciale e deve entrare nella nostra alimentazione.

Il presidente Comandini ha dato la parola per la controreplica a Franco Mula (FdI) che ha detto di non essere soddisfatto. I fondi  stanziati dal Consiglio regionale erano per ristorare un “mancato reddito”. Che attinenza ha fare un monitoraggio – ha chiesto – se abbiamo stanziato i fondi per il mancato reddito?. Non ci interessano adesso le valutazioni per il futuro, ci interessa che chi ha avuto un mancato reddito sia risarcito subito. Il comparto ha bisogno di ristori. Le famiglie sul lastrico hanno bisogno di mangiare non di avere ricerche. Sui consorzi di bonifica forse stiamo andando nella stessa direzione

Giovanni Chessa, per dichiarazione di voto, si è soffermato sulle  dichiarazioni dell’assessore Satta. Le università che studiano la biologia marina non sono in Sardegna ma nel resto d’Italia. La cosa più efficiente da fare è cercare i veri esperti se no ci sarebbe un doppio passaggio. La mozione però chiede altro. 

Antonio Solinas (Pd), sull’ordine dei lavori, ha rassicurato tutti:  in questo settore le università sarde hanno grande esperienza. Ha chiesto poi un’interruzione di qualche minuto per conferire con il firmatario della mozione.

Alla ripresa dei lavori Antonio Solinas ha chiesto di rinviare il voto sulla mozione per predisporre un ordine del giorno unitario che sarà presentato nella prossima seduta.

Franco Mula ha confermato  al Presidente Comandini che la mozione non sarebbe stata ritirata  ma nella prossima seduta di martedì ci sarebbe la possibilità di portare un documento unitario per cercare concretamente misure adeguate per i ristori.

Truzzu ha chiesto la sospensiva della mozione. Messa in votazione la sospensione della mozione  è stata sospesa. (R.R)

L’Aula è quindi passata alla discussione della mozione n.20 (Usai e più) “sull’ipotesi di riconoscimento dello status di Città balneare o Comunità Marina”

La prima firmataria Cristina Usai (FdI) ha illustrato le ragioni dell’iniziativa. «In un contesto di cambiamento sempre più rapido, tutte le principali destinazioni balneari lottano per far fronte, da sole, alle crescenti sfide del settore – ha detto Usai – le città balneari rappresentano un’importante risorsa per il turismo nazionale e internazionale. Sono destinazioni privilegiate per milioni di turisti e contribuiscono in modo significativo all’economia locale e nazionale. I loro introiti si basano principalmente sul turismo stagionale. Sono necessarie per questo politiche mirate che considerino la specificità di queste aree e delle sfide connesse alla gestione di flussi turistici così concentrati».

La consigliera di minoranza ha poi ricordato che in Sardegna le città balneari, dove risiedono pochi abitanti, ospitano nella stagione estiva oltre 9milioni di turisti che richiedono servizi ai quali è difficile far fronte a causa delle carenze di personale e di risorse finanziarie. Per far fronte a queste esigenze è stato costituito negli anni scorsi il G20 dei comuni balneari di cui fanno parte Alghero, Arzachena, Bibbona, San Michele al Tagliamento – Bibione, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Chioggia, Comacchio, Grado, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Rosolina, San Vincenzo, Sorrento, Taormina, Viareggio e Vieste. «Questi comuni auspicano una politica attiva da parte del legislatore per supportare il loro operato – ha rimarcato Usai – per migliorare la loro attrattività e risolvere problemi specifici. L’obiettivo è il riconoscimento dello status speciale della città balneare. Ciò consentirebbe di adottare in questi contesti un modello di governance più efficiente ed in grado di rispondere alle specifiche esigenze delle località costiere favorendo al contempo la tutela dell’ambiente e la sostenibilità dello sviluppo turistico».


La mozione impegna la Giunta a:

1) ad effettuare ogni attività che possa agevolare l’iter per l’adozione di un disegno di legge nazionale definibile come “Misure per il riconoscimento, il sostegno e la valorizzazione delle Città Balneari o Comunità Marine” per tutte quelle realtà che, in rapporto al numero di residenti, si contraddistinguono per avere un’elevata presenza turistica stagionale, con l’obiettivo di fornire a tali località gli strumenti per affrontare in modo adeguato le sfide connesse alla pressione turistica, alla tutela ambientale e allo sviluppo economico;

2) a sollecitare le forze politiche rappresentate in Parlamento, affinché, ciascuna per il ruolo che ricopre, si attivi al fine di imprimere un’accelerata all’iter di approvazione della legge che consenta il riconoscimento dello status speciale di Città Balneare o Comunità Marine, come sopra definite

3) ad assicurare che le politiche adottate riflettano le necessità di queste località, considerando la loro capacità ricettiva e la pressione turistica, per mantenere e migliorare un buon bilanciamento tra la loro attrattività e sostenibilità.

 

A favore della mozione si è schierato Alessandro Sorgia (Misto): «Questa iniziativa è fondamentale per valorizzare le città balneari e promuovere uno sviluppo sostenibile – ha detto Sorgia – le sfide sono molteplici: governare i flussi turistici e tutelare l’ambiente. Serve per questo una pianificazione mirata. In Sardegna durante la stagione estiva la popolazione dei comuni costieri si moltiplica. Sono necessarie risorse aggiuntive a favore dei comuni per garantire i servizi e proteggere l’ambiente».

D’accordo anche Gigi Rubiu (Alleanza Sardegna): «Questa mozione ci consente di parlare di politica ad alti livelli – ha detto Rubiu – è giunta l’ora che la Sardegna inizi a ragionare come un unico comune. Se vogliamo far crescere l’Isola dal punto di vista turistico occorre mettere da parte il campanilismo. Le sfide sono tante, c’è bisogno di nuove misure per poter fronteggiare l’enorme flusso di turismo estivo. C’è la necessità di un quadro normativo e di strumenti legislativi specifici. Le città balneari hanno esigenze diverse da quelle non turistiche. Hanno bisogno di strumenti efficaci per governare i flussi dei vacanzieri, combattere l’erosione costiera e garantire la tutela dell’ambiente».

Anche Gianni Chessa (Forza Italia) ha espresso apprezzamento per la mozione: «E’ una questione di interesse generale – ha detto Chessa – il turismo è una fonte di reddito per tutti i sardi, va gestito e non subìto. Nel 2019 l’aeroporto di Cagliari aveva un traffico di 3 milioni di passeggeri, nel 2024 sono 5,5 milioni. Le presenze hanno sfiorato i 21 milioni di persone in Sardegna, eppure ci lamentiamo comunque- A luglio e agosto alcuni comuni subiscono l’assalto dei turisti che mettono in difficoltà il sistema sanitario e della raccolta dei rifiuti. A questi problemi guarda la mozione che stiamo discutendo. Si può fare molto in Conferenza Stato-Regione. Bisogna approfittare del fatto che al Governo ci siamo noi. Serve una legge nazionale. Solo così si può risolvere il problema. Sarebbe opportuno che l’Aula si esprimesse all’unanimità su questo tema».

 

Valdo Di Nolfo (Uniti per la Todde) rivolto alla prima firmataria della mozione ha detto: «Io e la collega Usai sentiamo molto questo problema perché proveniamo da città balneari, io da Alghero, lei di Arzachena – ha detto Di Nolfo – in Sardegna ci sono però altri comuni come Baunei, un piccolo centro che d’estate raggiunge le 350mila presenze. Pensate a cosa significhi avere un sistema fognario per 4mila persone che nella stagione estiva viene utilizzato da migliaia di turisti. Pensate alle carenze di personale e a una raccolta dei rifiuti sottodimensionata. Non è tutto oro quello che luccica. L’over tourism crea grosse difficoltà, alcuni centri stanno diventando una sorta di Disneyland. C’è inoltre un emergenza ambientale che va affrontata. I Comuni hanno necessità di più risorse e di un potenziamento dei servizi. C’è bisogno di una soluzione in tempi rapidi».

Per il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu: «Con la mozione non si chiede di risolvere tutti i problemi delle città balneari. Il documento chiede al Consiglio e alla Regione di dare impulso a una iniziativa a livello nazionale a cui stanno lavorando anche altre regioni. Sarebbe uno stimolo in più nei confronti del Governo. Noi dovremmo essere la Regione-capofila perché siamo la terra con le maggiori opportunità e, allo stesso tempo, le più grandi criticità». Per Truzzu occorre inoltre fare un ragionamento sul demanio marittimo: «La gestione è in capo alla Regione. Gli uffici che se ne occupano hanno poco personale. Le risorse che vengono riscosse vanno allo Stato. E’ assurdo che si lavori per conto terzi in un settore vitale per la nostra economia». Truzzu ha infine chiesto di sospendere il dibattito per sentire il parere dell’assessore al Turismo Franco Cuccureddu oggi assente in Aula.

Messa ai voti la proposta è stata accolta.

Il presidente Comandini ha quindi convocato una conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori l’Aula ha approvato, senza discussione le mozioni n. 31 (Deriu e più) “sullo stanziamento di maggiori fondi per l’Einstein Telescope” e n.29 (Matta e più) “sulla necessità della gestione e della riscossione della tassa automobilistica da parte della Regione Sardegna”.

Con la prima si impegna la Presidente della Regione e la giunta a individuare nuove e maggiori risorse finanziarie da destinare alla realizzazione di interventi, opere, infrastrutture preparatorie e collaterali e comunque finalizzati a supportare e rendere possibile la costruzione dell’Einstein Telescope nel sito di Sos Enattos in Sardegna.

Con la seconda, si chiede alla Giunta di attivarsi per

1) valutare la disponibilità dello Stato a trasferire le competenze per la gestione e la riscossione della tassa automobilistica alla Regione Sardegna

2) esplorare la possibilità di adottare, una volta ottenuta la gestione diretta, criteri regionali per modulare la tassa automobilistica in funzione di obiettivi ambientali, sociali ed economici;

3) informare periodicamente al Consiglio regionale sullo stato delle interlocuzioni con lo Stato e sugli sviluppi relativi al processo di trasferimento delle competenze. (Psp)

 

L’Aula ha poi messo in discussione su proposta dell’on. Deriu (Pd) la PL 77,. che è stata approvata senza interventi con 37 votanti, tutti favorevoli.

La Pl 77 prevede modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 del 2014 intitolata “Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione”.

Il presidente Comandini ha dichiarato conclusa la seduta e comunicato che il Consiglio sarà convocato per martedì 25 alle 10.30. (C.C.)

Nota stampa della seduta n. 45

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 45 Antimeridiana 

mercoledì 19 febbraio 2025

Via libera al Testo Unificato n.35-43 sulla tutela della flora sarda. Cagliari 19 febbraio 2025 – La seduta n. 45 della XVII Legislatura si è aperta sotto la presidenza del presidente Piero Comandini che, dopo le formalità di rito, ha annunciato la ripresa dell’esame del testo unificato N.35-43 “Norme relative alle attività di tutela e valorizzazione della flora autoctona e degli habitat naturali e seminaturali della Sardegna”. Intervenendo sull’ordine dei lavori, il consigliere Mula (As) ha lamentato il mancato rispetto delle risultanze della conferenza dei capigruppo, insieme alla scarsa presenza dei consiglieri in Aula. Il capogruppo M5S, Michele Ciusa, ha invitato il presidente a procedere con i lavori e posta in votazione, al richiesta di sospensione avanzata dall’onorevole Mula, è stata respinta con 18 voti contrari. «Un numero di consiglieri della maggioranza insufficiente a garantire il nuemro legale», hanno sottolineato il capogruppo di FdI, Truzzu e Mula (As), ma il presidente ha concesso la parola al capogruppo Ciusa (M5S) per la discussione dell’articolo 1. Miche Ciusa ha ricordato il ritardo con il quale si introduce una norma per tutelare e valorizzare la flora autoctona sarda. « Sviluppo, tutela e valorizzazione – ha spiegato l’esponente della maggioranza – sono i principi cardine del provvedimento e il nostro territorio primitivo è una ricchezza per l’intera Isola». Ciusa ha insistito sulla lotta alla biopirateria e sulle azioni di contrasto volte ad  impedire, come è avvenuto nel passato, che i brevetti delle semenze finissero nelle mani delle multinazionali per scopi esclusivamente di lucro. Pieno sostegno alla legge è stato dichiarato dal consigliere di Orizzonte Comune, Salvatore Cau, che nell’evidenziare i riflessi positivi che la norma comporterebbe anche per la salvaguardia culturale e identitaria, ha citatola dichiarazione “per la libertà dei semi” dell’attivista e ambientalista indiana, Vandana Shiva, premio Nobel alternativo per la pace nel 1993. La consigliera FdI, Cristina Usai, ha manifestato perplessità su alcune disposizioni, contenute nel testo unificato che, a suo giudizio, potrebbero ledere i diritti della proprietà privata. L’esponente della minoranza ha quindi auspicato l’introduzione di opportuni correttivi, per esplicitare le opportunità di valorizzazione della nostra biodiversità e consentirne lo studio e le attività di ricerca. Il consigliere Mula (As), ha espresso dubbi sull’applicazione delle norme per le attività negli arenili, soprattutto in riferimento alle esigenze legate alla pulizia delle spiagge. L’esponente della minoranza ha quindi ricordato le polemiche sulla non sempre semplice gestione della posidonia durante la stagione turistica e balneare ed ha paventato complicanze anche per ciò che attiene, ipotizzabili difficoltà, nella realizzazione delle opere pubbliche strategiche per il futuro dell’Isola («ricordo a tutti le vicende note del pollo sultano e della gallina prataiola». Il consigliere FdI, Antonello Floris, ha invece invitato la maggioranza ad occuparsi di provvedimenti, a suo giudizio, più urgenti, ad incominciare dall’esame, prima in commissione e quindi in Aula, del cosiddetto decreto “Salva casa”, approvato dalla giunta regionale nella seduta del 18 febbraio. Soddisfazione per l’approdo in Aula del testo unico in materia di biodiversità, è stata invece espressa dal consigliere Valdo Di Nolfo (UpT) che ha evidenziato il ritardo con il quale si procede nel varo di una “norma attesa più di 50 anni”. L’esponente della maggioranza ha ricordato l’impegno a suo tempo profuso sul tema, dalla professoressa algherese Franca Valsecchi, insieme con la strategicità degli istituti di ricerca che insistono nel territorio algherese e nella Nurra, ad incominciare dal Centro di ricerche a Tramariglio e dal centro di conservazione dell’Università di Sassari a Surigheddu. Di Nolfo, replicando anche alle critiche avanzate da alcuni consiglieri dell’opposizione ha escluso intenti vincolistici ma ha ribadito l’efficacia delle norme in approvazione per ciò che attiene la valorizzazione della flora autoctona e di tutte le attività ad essa correlate. Il consigliere Mula (As), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha sollecitato il presidente della commissione Urbanistica, perché proceda con una rapida convocazione, finalizzata all’esame del decreto salva casa. La consigliera dei Cinque Stelle, Lara Serra, ha espresso vivo apprezzamento per la norma in discussione e ne ha auspicato l’approvazione anche “per favorire una nuova cultura della biodiversità”. L’esponente della maggioranza ha quindi fatto riferimento alle caratteristiche “uniche e preziose” dei territori di provenienza ed ha definito il Supramonte “custode di una identità naturale con 130 specie endemiche sulle 340 censite nell’Isola”. Non sono mancati i riferimenti alla pineta del Corrasi  e agli endemismi di Oliena, ad incominciare dalla “lattuga del Montalbo”. Il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, pur condividendo i principi ispiratori del provvedimento ha evidenziato possibili rischi nell’applicazione delle norme, soprattutto per ciò che attiene alcuni usi e consuetudini della tradizione sarda nel mondo delle campagne. L’esponente dell’opposizione ha quindi posto in dubbio le coperture finanziare del testo all’esame dell’Aula, in assenza dell’approvazione del bilancio: «Ricordo che siamo in esercizio provvisorio e dunque senza la manovra, le coperture triennali per il 2027 non ci sono». (A.M.) Chiusa la discussione generale, il Consiglio ha approvato l’art 1 “principi e finalità”. Sull’art. 2 “Definizioni”e i relativi emendamenti, è intervenuto il consigliere di Forza Italia Giuseppe Talanas: «Le leggi una volta approvate producono effetti – ha detto – mi preoccupa quando si va a disciplinare nel dettaglio le attività consentite e quelle vietate. Molte di queste specie sono presenti nei monti del nuorese. Quando sono andato a controllare le tabelle ho verificato che non si capisce quali siano le biodiversità protette, solo uno specialista può capire di cosa si sta parlando. E’ necessario tornare in Commissione per rendere la norma più chiara». Dubbi anche sulle sanzioni: «Può capitare che una persona calpesti una specie protetta mentre passeggia senza rendersene conto – ha detto Talanas – capisco la ratio delle norma che mira a proteggere le biodiversità ma vanno chiariti alcuni aspetti». (Psp) Dopo il consigliere Talanas ha preso la parola l’onorevole Fausto Piga (FdI), che ha detto: “Non metto in dubbio i buoni propositi rispetto a questa norma ma credo che occorra essere prudenti dal punto di vista contabile. Scritta così questa è una norma manifesto e non è questo il modo di legiferare: bisogna mettere in maniera chiara missione e capitolo. Non si può procedere senza copertura finanziaria. In commissione abbiamo lasciato correre ma ora è necessario sollevare la questione, anche perché siamo in esercizio provvisorio”. Il vicepresidente Frau ha dichiarato chiusa la discussione generale sull’articolo 2 e ha messo in votazione l’emendamento 2  a firma Usai (FdI) sulla definizione di “conservazione in situ”, che è stato approvato. Via libera anche al 3 (Usai, FdI) sulla definizione di conservazione ex situ. L’emendamento 4, prima firmataria sempre la consigliera Usai, sulla biopirateria intesa come “asportazione e/o utilizzo indebito di risorsa genetica”  è stato votato con voto elettronico. Constatata la mancanza del numero legale il presidente ha sospeso i lavori, che riprenderanno alle 12. Alla ripresa l’Aula ha votato l’emendamento 4 ma il presidente Comandini ha constatato ancora la mancanza del numero legale e ha riconvocato il Consiglio per le 12.30. Alla ripresa ha preso la parola l’on. Truzzu (FdI), che ha dichiarato: “La minoranza non ha partecipato al voto per motivi politici” L’Aula ha respinto l’emendamento 4 e poi approvato il testo dell’articolo 2 e poi ha votato con voto elettronico l’articolo 3, che è stato approvato. Sull’articolo 4 e in particolare sull’emendamento 5 l’on. Talanas (FI) ha chiesto di “specificare meglio il testo della legge sotto il profilo dei divieti e delle sanzioni”. Favorevole alla proposta Talanas anche il consigliere Di Nolfo (Cinque stelle). Contrario all’emendamento orale del consigliere Di Nolfo il capogruppo del Pd Roberto Deriu. L’emendamento 5 all’articolo 4è stato respinto con voto elettronico mentre il testo dell’articolo 4 è stato approvato. (C.C.) Via libera anche all’art.  5 “Esclusioni”  con voto elettronico (Si  27  No 50) Sull’articolo 6 “Sanzioni e sorveglianza”   sono stati presentati gli emendamenti  6-7-8  su cui è stato chiesto dalla commissione e dalla giunta il ritiro. La  consigliera Cristina Usai (FdI), prima firmatara, li ha ritirati. Sul testo dell’articolo è intervenuto Giuseppe  Talanas (FI)  che ha fatto rilevare alcune criticità come la non previsione, nella sanzione,  di un  tetto massimo. Sarebbe necessario – ha aggiunto –  anche inserire in sostituzione  alla sanzione pecuniaria il ripristino dello stato dei luoghi.  Il suo emendamento orale è stato bocciato. L’articolo 6 ( voto elettronico palese)  è stato approvato.  (sì 27 , no 18) All’articolo 7 “Autorizzazione alla raccolta delle specie vegetali autoctone a protezione totale”  è stato presentato l’emendamento 9 su cui commissione e giunta hanno dato parere contrario. Giuseppe Talanas (FI) ha fatto rilevare alcune criticità sui procedimenti autorizzativi e ha chiesto il voto elettronico. L’emendamento 9 è stato bocciato. L’articolo  7, messo in votazione con sistema elettrocino palese, è stato approvato ( si  27, no 16). All’articolo 8 “Commissione tecnico-scientifica regionale per la protezione della flora autoctona”  sono stati presentati gli emendamenti  11 e 10 su cui la commissione e la giunta hanno dato  parere contrario.  La prima firmataria Cristina Usai ha ritirato l’emendamento 11. Bocciato il 10. Per alzata di mano via libera al testo dell’articolo 8. All’articolo 9 sono stati presentati gli emendamenti 1,  su cui è stato dato parere favorevole,  e 12 e 13 che sono stati rinviati all’aula. L’emendamento 1, sostitutivo totale dell’articolo 9 “Centri di conservazione della biodiversità”,   è stato approvato. L’approvazione di questo emendamento ha fatto decadere  gli emendamenti  12 e 13. Bocciato l’emendamento 14 presentato all’articolo 10.  Sono stati approvati gli articoli:  10 “Piano di censimento, tutela e valorizzazione della flora autoctona della Sardegna”, 11 “Sostegno regionale alla promozione e divulgazione delle conoscenze”, 12 “Collaborazione transfrontaliera e transnazionale”,  13 “Interventi straordinari e urgenti di tutela”, 14 “Disciplina attuativa”. Sull’articolo 15 “Norma finanziaria” sono intervenuti: Fausto Piga (FdI) che  ha proposto un emendamento orale sostitutivo totale per scrivere in maniera chiara  che questa legge non prevede maggiori oneri in bilancio;     Alessandro Solinas  (M5S) che ha detto che  basta il parere dato in III commissione, non c’è bisogno di scrivere altro. Paolo Truzzu (FdI)   ha ribadito che l’emendamento orale presentato da Fausto Piga ha una sua valenza: “Se la legge non ha nuovi oneri – ha chiesto –   che difficoltà c’è a scriverlo?  E’ poi intervenuto Il vicepresidente della giunta Meloni  che ha detto che la norma finanzaria così formulata va bene. Non ci sono oneri, non c’è nessuna variazione di bilancio. E’ opportuno lasciare tutto così. Gli articoli  15 e 16 sono stati approvati. (R.R.) Il presidente Comandini ha quindi dato la parola al consigliere Giuseppe Talanas (Forza Italia) per le dichiarazioni di voto finali «Sono deluso dalla seduta odierna –ha detto l’esponente della minoranza – si è cercato di dare dei piccoli contributi per migliorarla ma sono stati puntualmente respinti. Non avete accettato suggerimenti, evidentemente pensate di essere troppo bravi». Voto contrario ha annunciato il capogruppo di Fratelli d’Italia (Paolo Truzzu): «Il nostro voto contrario non è determinato dal fatto che non condividiamo la finalità della legge ma perché il testo contiene elementi che ci lasciano forti dubbi. Si tratta della prima vera legge che si approva in questa legislatura se si esclude quella sulle aree idonee. Credo che per come è stata scritta creerà più fastidi e difficoltà che opportunità». Di diverso avviso il presidente della Commissione “Governo del territorio” Roberto Li Gioi (M5S): «Questa legge colma un vulnus normativo. Il testo è il frutto del coinvolgimento di tutti i portatori di interesse. Abbiamo sentito specialisti e studiosi – ha detto Li Gioi – le norme consentiranno di tutelare la flora autoctona lasciando alle imprese la possibilità di sviluppare attività economiche sfruttando la materia prima». A favore si è pronunciato il capogruppo di Uniti per la Todde Sebastian Cocco: «Questo strumento normativo per la tutela delle biodiversità era atteso da tempo. La Sardegna si mette al pari di altre regioni che hanno già legiferato in materia – ha detto Cocco – l’intera comunità scientifica ne ha auspicato l’approvazione, non comprendo per questo il voto contrario della minoranza». Sulla stessa linea il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Michele Ciusa: «E’ una legge che non intende bloccare nulla ma favorisce invece l’equilibrio ambientale». La relatrice di maggioranza Maria Laura Orru (Avs) ha ringraziato tutti quelli che hanno lavorato alla stesura della legge: «La tutela della biodiversità è un problema molto sentito, non ce ne rendiamo ancora conto. Con questa legge diamo un piccolo contributo ma molto importante mettendoci in linea con le altre regioni italiane». Voto “convintamente favorevole” ha annunciato anche il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Si colma un vuoto normativo, eravamo una delle poche regioni prive di una normativa compiuta. Eventuali criticità potranno essere corrette in futuro». Messo in votazione, il testo finale della legge è stato approvato con 27 voti a favore e 16 contrari. Il presidente Comandini ha quindi dichiarato chiusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno nel pomeriggio alle 16. (Psp)

Sintesi della seduta n. 45

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA

XVII LEGISLATURA

SINTESI DELLA SEDUTA N. 45

Mercoledì 19 febbraio 2025 – Antimeridiana

Presidenza del Presidente Giampietro Comandini
Indi del Vice Presidente Giuseppe Frau
Indi del Presidente Giampietro Comandini

Inizio: ore 10 e 12

– Congedi.

– Annunzi.
Documenti pervenuti: mozioni.

-Discussione e approvazione del Testo Unificato “Tutela, conservazione e valorizzazione della flora autoctona della Sardegna (35 – 43/A).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, gli assessori Rosanna LACONI e Giuseppe MELONI, per la Giunta, e i consiglieri Michele CIUSA, Salvatore CAU, Cristina USAI, Francesco Paolo MULA, Antonello FLORIS, Valdo DI NOLFO, Lara SERRA, Paolo TRUZZU, Maria Laura ORRÙ, Giuseppe TALANAS, Fausto PIGA, Antonello PERU, Roberto DERIU, Angelo COCCIU, Alessandro SOLINAS, Roberto Franco Michele LI GIOI, Sebastiano COCCO, Francesco AGUS.
Articolo 1: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 2
Emendamento numero 2: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Emendamento numero 3: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 2: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 3: approvato con votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Articolo 4: approvato con votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Articolo 5: approvato con votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Articolo 6: approvato con votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Articolo 7: approvato con votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Articolo 8: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 9
Emendamento numero 1 sostitutivo totale: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 10: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 11: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 12: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 13: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 14: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 15: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 16: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Testo Unificato 35 – 43/A: approvato con votazione nominale mediante procedimento elettronico.

-Sull’ordine dei lavori.
Sono intervenuti, anche in più occasioni, i consiglieri Francesco Paolo MULA, Michele CIUSA, Paolo TRUZZU.

Riconvocazione: ore 16.

Fine: ore 13 e 51

(La seduta è rimasta sospesa dalle ore 11 e 30 alle ore 12 e 00; dalle ore 12 e 03 alle ore 12 e 37).

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Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria

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Silvia Pintus (BB/am)

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MOZIONE N. 38

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 38

TICCA – FASOLINO – SALARIS per la predisposizione, ai sensi dell’articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna, di uno schema di decreto legislativo recante “Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna per la delega delle funzioni in materia di “risorse energetiche”, da sottoporre alla Commissione Paritetica.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– lo Statuto speciale per la Sardegna, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, definisce l’ambito di autonomia della Regione;
– l’articolo 5 dello Statuto prevede che “la Regione ha facoltà di adattare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione ed attuazione” in diverse materie;
– l’articolo 56 stabilisce che “Una Commissione paritetica di quattro membri, nominati dal Governo e dal Consiglio regionale, propone le norme relative al passaggio degli uffici e del personale dallo Stato alla Regione e le norme per l’attuazione degli articoli precedenti”;
– la Regione dispone di un quadro normativo in materia energetica che mira a promuovere lo sviluppo sostenibile, l’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili, in linea con le strategie nazionali e comunitarie;
– il Piano Energetico Ambientale Regionale della Sardegna (PEARS) rappresenta lo strumento fondamentale per la programmazione e la pianificazione della politica energetica e ambientale regionale;
– la Regione esercita competenze in materia di autorizzazione per la costruzione e l’esercizio di opere per il trasporto, la trasformazione e la distribuzione di energia elettrica, come stabilito dalla legge regionale 20 giugno 1989, n. 43 (Norme in materia di opere concernenti linee ed impianti elettrici);
– le competenze in materia di grandi derivazioni a scopo idroelettrico e la concessione del servizio pubblico di distribuzione dell’energia elettrica in altre regioni a statuto speciale sono state trasferite alle amministrazioni locali, mentre in Sardegna rimangono principalmente di competenza statale;
– la gestione delle risorse geotermiche in Sardegna è regolamentata a livello regionale, ma con un quadro normativo distinto rispetto ad altre regioni;
CONSIDERATO che:
– la delega delle funzioni in materia di risorse energetiche alla Regione consentirebbe di:
1) rafforzare l’autonomia regionale, in piena coerenza con i principi dello Statuto speciale e con il principio di sussidiarietà;
2) promuovere una gestione più efficiente e più attenta alle esigenze del territorio;
3) assicurare una maggiore sinergia tra le politiche energetiche e le altre politiche regionali, in particolare quelle relative all’urbanistica, all’ambiente e allo sviluppo economico;
4) migliorare la pianificazione e l’attuazione delle politiche energetiche a livello regionale, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili, anche per scongiurare i rischi derivanti dall’insediamento incontrollato di grandi impianti di produzione di energie rinnovabili nati a scopo prevalentemente speculativo;
– è opportuno avviare un processo di delega alla Regione delle funzioni in materia di energia, in conformità con le disposizioni dello Statuto speciale e della normativa statale vigente, prevedendo un adeguato piano di potenziamento e riorganizzazione degli uffici regionali competenti;
– è fondamentale evitare il rischio di una gestione inefficiente delle risorse energetiche, garantendo competenza manageriale e un sistema politico orientato al valore e non a dinamiche di tipo clientelare,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad attivarsi, ai sensi dell’articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna, affinché sia predisposto uno schema di decreto legislativo recante “Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione per la delega delle funzioni in materia di risorse energetiche”, con particolare riferimento a:
– grandi derivazioni a scopo idroelettrico;
– concessione del servizio pubblico di distribuzione dell’energia elettrica;
– gestione delle risorse geotermiche;
2) a definire, nello schema di decreto legislativo di cui al punto 1, i principi e le modalità di esercizio delle funzioni delegate, garantendo:
– il rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalla legislazione statale in materia di energia;
– la coerenza e l’unitarietà dell’azione di pianificazione energetica a livello regionale;
– l’adeguata dotazione di risorse finanziarie, umane e strumentali per l’esercizio delle funzioni delegate, prevedendo il trasferimento delle necessarie risorse dallo Stato e un apposito stanziamento di fondi nel bilancio regionale;
– la definizione di un sistema di monitoraggio e di controllo sull’esercizio delle funzioni delegate;
– il coinvolgimento degli enti locali, delle università, delle associazioni di categoria e delle comunità locali nella pianificazione e gestione delle politiche energetiche;
3) a sottoporre lo schema di decreto legislativo di cui al punto 1 alla Commissione Paritetica prevista dall’articolo 56 dello Statuto, ai fini della sua approvazione;
4) a riferire periodicamente al Consiglio regionale sull’andamento del processo di delega delle funzioni;
5) a promuovere un’ampia consultazione con le parti interessate durante l’elaborazione dello schema di decreto legislativo, al fine di raccogliere contributi e garantire un’ampia condivisione delle scelte operate.
Cagliari, 27 febbraio 2025

MOZIONE N. 37

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 37

FASOLINO – TICCA – SALARIS, per la predisposizione, ai sensi dell’articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna, di uno schema di decreto legislativo recante “Norme di attuazione dello Statuto speciale per la Sardegna per la delega delle funzioni in materia di beni culturali”, da sottoporre alla Commissione paritetica.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– lo Statuto, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), definisce l’ambito di autonomia della Regione;
– l’articolo 5 dello Statuto prevede che “la Regione ha facoltà di adattare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione ed attuazione” in diverse materie, tra le quali antichità e belle arti;
– l’articolo 56 stabilisce che “una commissione paritetica di quattro membri, nominati dal Governo e dal Consiglio regionale, propone le norme relative al passaggio degli uffici e del personale dallo Stato alla Regione nonché le norme di attuazione del presente statuto”;
– il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), disciplina la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, ivi inclusi i beni archeologici;
– la Regione già detiene la competenza concorrente con lo Stato per la “valorizzazione dei beni culturali” in forza dell’articolo 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione), per il quale le materie dell’articolo 117 della Costituzione si estendono alle Regioni speciali in virtù della “clausola di maggior favore”;
– la Sardegna possiede un patrimonio di beni culturali di inestimabile valore, che include testimonianze storiche e preistoriche uniche al mondo;
– la civiltà nuragica, con i suoi monumenti megalitici (nuraghi, tombe dei giganti, pozzi sacri, villaggi), rappresenta un’eredità culturale di straordinaria importanza, che necessita di una specifica e attenta azione di valorizzazione ed è oggetto di una importante iniziativa per il suo inserimento nella World Heritage List dell’Unesco;
– oltre ai monumenti nuragici, il territorio sardo conserva preziose testimonianze di epoca pre-nuragica (oltre che fenicio-punica, romana, giudicale, e delle epoche successive), che contribuiscono in modo importante a definire l’identità culturale della Sardegna;
– il popolo sardo, quale attore istituzionale della specialità, ha mostrato negli ultimi decenni un crescente interesse verso i beni nuragici quale elemento essenziale della identità sarda;
– ad oggi, le funzioni amministrative in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali, ivi inclusi i beni archeologici, sono ancora esercitate prevalentemente dagli organi periferici dello Stato;

CONSIDERATO che:
– la delega delle funzioni in materia di valorizzazione dei beni culturali alla Regione consentirebbe di:
1) rafforzare l’autonomia regionale, in piena coerenza con i principi dello Statuto e con il principio di sussidiarietà;
2) valorizzare le specificità del patrimonio culturale sardo, con particolare attenzione ai siti preistorici e ai monumenti della civiltà nuragica, favorendo una gestione più attenta alle esigenze di conservazione e alle peculiarità locali;
3) promuovere un’azione di valorizzazione dei beni culturali più integrata con le politiche di sviluppo culturale, turistico ed economico della Regione;
4) favorire una maggiore sinergia tra le politiche di valorizzazione dei beni culturali e le altre politiche regionali, in particolare quelle relative all’urbanistica, all’ambiente, al paesaggio, al turismo e alla cultura;
5) assicurare una più efficace azione di promozione e fruizione del patrimonio culturale sardo, anche attraverso la creazione di percorsi di visita e la promozione di attività di ricerca, studio e divulgazione;
– la definizione delle norme di attuazione relative alla delega delle funzioni in materia di beni culturali con riguardo alla valorizzazione dei monumenti della civiltà nuragica e della fase prenuragica deve avvenire attraverso un percorso di confronto e collaborazione tra lo Stato e la Regione, nel rispetto dei principi di leale collaborazione e di sussidiarietà;
– è opportuno avviare per questi ambiti un processo di delega delle funzioni in materia di valorizzazione dei beni culturali alla Regione, in conformità con le disposizioni dello Statuto e della normativa statale vigente, prevedendo un adeguato piano di potenziamento e riorganizzazione degli uffici regionali competenti,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad attivarsi, ai sensi dell’articolo 56 dello Statuto, affinché sia predisposto uno schema di decreto legislativo recante “Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna per la delega delle funzioni in materia di beni culturali”, con riferimento alla valorizzazione dei monumenti alla civiltà nuragica e al prenuragico;
2) a definire, nello schema di decreto legislativo di cui al punto 1, i principi e le modalità di esercizio delle funzioni delegate, garantendo:
a) il rispetto dei principi stabiliti dalla legislazione statale in materia dei beni culturali, con particolare riferimento al Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42 del 2004) e alle sue successive modifiche e integrazioni;
b) il trasferimento della delega in materia di beni nuragici e prenuragici, così da garantire la coerenza e l’unitarietà dell’azione di valorizzazione dei beni culturali a livello regionale;
c) una specifica attenzione alla tutela, conservazione, valorizzazione e promozione dei monumenti e dei siti archeologici interessati, riconoscendone l’eccezionale valore universale e l’importanza per l’identità culturale della Sardegna;
d) l’adeguata dotazione di risorse finanziarie, umane e strumentali per l’esercizio delle funzioni delegate, prevedendo il trasferimento delle necessarie risorse dallo Stato e un apposito stanziamento di fondi nel bilancio regionale;
e) la definizione di un sistema di monitoraggio e di controllo sull’esercizio delle funzioni delegate;
f) il coinvolgimento degli enti locali, delle università, delle associazioni culturali e delle comunità locali nella valorizzazione dei beni culturali;
3) a sottoporre lo schema di decreto legislativo di cui al punto 1 alla Commissione paritetica prevista dall’articolo 56 dello Statuto, ai fini della sua approvazione;
4) a riferire periodicamente al Consiglio regionale sull’andamento del processo di delega delle funzioni;
5) a promuovere un’ampia consultazione con le parti interessate, inclusi enti locali, università, soprintendenze, associazioni di categoria, organizzazioni culturali e cittadini, durante l’elaborazione dello schema di decreto legislativo, al fine di raccogliere contributi e garantire un’ampia condivisione delle scelte operate.

Cagliari, 14 febbraio 2025