Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029.
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iter
- Pervenuto il 28/01/2025
- Approvato dalla III Commissione permanente il 27/03/2025
- Approvata in Aula Risoluzione n. 1 il 08/04/2025
Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029.
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iter
COCCO – Sardinia family. Interventi di promozione della natalità, del benessere familiare e diffusione delle politiche di conciliazione famiglia-lavoro.
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iter del progetto di legge
Il Consiglio regionale ha proseguito l’esame del Disegno di legge 40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24”. L’Aula ha approvato l’articolo 3, 3 bis, 4 e 4bis. Il Consiglio si riunirà domani, 6 marzo, alle 10.
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 51 pomeridiana
mercoledì 5 marzo 2025
Esame del Disegno di legge 40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24” – approvati gli articoli 3, 3 bis, 4 e 4bis.
Il Consiglio si riunirà domani, 6 marzo, alle 10
La seduta è stata aperta dal presidente Piero Comandini. Dopo le formalità di rito, l’Aula ha proseguito la discussione del disegno di legge n.40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24” con l’esame dell’art. 3 e dei relativi emendamenti.
Acquisito il parere di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente Comandini ha dato la parola alla consigliera Alice Aroni (Misto) che ha espresso un giudizio negativo sull’articolo 3: «Non si tratta di una norma che riduce le competenze di Ares ma crea un’altra centrale di committenza. Per farlo servono risorse che non vengono indicate in legge – ha detto Aroni – l’articolo 3 inoltre non prevede il commissariamento del direttore generale di Ares, nominato dalla Giunta Todde. Sarà l’unico Dg a non essere interessato dallo spoil system. Questo articolo ha la funzione di ricreare Ats, un mostro burocratico cancellato con la precedente riforma».
Ha quindi preso la parola Fausto Piga (FdI): «Mi sarei aspettato oggi di vedere in aula la presidente Todde dopo la figuraccia fatta ieri dalla maggioranza che non ha garantito il numero legale per ben due volte – ha detto Piga – sulla sanità i cittadini non sono soddisfatti, il centrodestra poteva fare di più ma dal Campo Largo ci saremmo aspettati un cambio di rotta. L’unica cosa che avete messo in campo in 12 mesi è il commissariamento dei direttori generali delle Asl. Sorprende che l’Ares, che volete riordinare e riorganizzare, non sarà commissariata. Questo perché avete nominato voi il nuovo direttore. Questo articolo mette in luce le contraddizioni della maggioranza. Non state facendo gli interessi del popolo ma i vostri». Piga ha poi proseguito il suo intervento entrando nel merito della norma: «State rafforzando il ruolo di Ares, questo comporterà dei conflitti con le Asl. Alla fine il risultato sarà il commissariamento dell’assessorato alla Sanità. Dando questi poteri ad Ares si torna indietro di 7-8 anni».
Critico anche Alessandro Sorgia (Misto): «Il nuovo direttore di Ares avrà più potere dell’assessore alla Sanità – ha detto Sorgia – sarebbe utile sapere cosa ne pensa Bartolazzi. L’unica cosa che si vede in questo provvedimento è l’aumento esponenziale delle funzioni di Ares. Più che un’azienda di servizi sarà simile all’Ats, questo peggiorerà la situazione del sistema sanitario». Sorgia ha poi definito il Disegno di legge “inutile e dannoso” entrando nel merito dell’articolo 3: «Si sta creando una nuova centrale di committenza dando ad Ares la gestione dei contratti del personale e funzioni in materia di contabilità. Si tratta però di norme confuse e generiche che occorre spiegare meglio».
Anche Cristina Usai (FdI) ha espresso forti perplessità sull’impianto normativo del provvedimento: «In particolare l’art.3 più che una norma assomiglia a un rebus – ha detto Usai – si interpreta la legge 24 del 2020 con un’altra legge creando ulteriore confusione. Il vero obiettivo è il commissariamento dei direttori generali delle Asl, provvedimento che si poteva fare con un semplice atto assessoriale».
Per Stefano Schirru (Alleanza Sardegna) l’atteggiamento della maggioranza rende chiaro il loro imbarazzo per la “riformina” della Sanità: «Con l’art.3 si cerca di demandare le funzioni di coordinamento all’Ares – ha detto Schirru – abbiamo visto in questi ultimi 5 anni che è cresciuto il peso della burocrazia, questo articolo sembra scritto da un medico e non da un amministrativo. Sarà uno egli elementi su cui far leva per impugnare la legge. Una delle criticità è la gestione dei fondi contrattuali. Anche la creazione di una centrale di committenza toglie funzioni alle singole Asl dotate di personale altamente qualificato per portare avanti queste procedure. Ares non deve occuparsi di questo. Le aziende sanitarie devono essere autonome».
Corrado Meloni (FdI) ha ribadito le critiche espresse negli interventi dei giorni scorsi: «Lo stesso capogruppo del Pd ha definito questo Ddl un provvedimento di ambito ridotto – ha detto Meloni – non produrrà quindi effetti. L’obiettivo vero è il commissariamento dei Dg, questione che ha creato frizioni nella maggioranza. E’ un’occasione sprecata. Si poteva portare in Aula una norma che accogliesse le indicazioni date dai portatori di interesse. Questo non è stato fatto». Meloni ha poi bocciato le previsioni dell’art. 3: «Si vuole potenziare Ares creando un apparato elefantiaco. Sarebbe stato più opportuno invece ridimensionare le competenze di Ares. La cosa più utile da fare è sospendere il provvedimento e pensare ad approvare la finanziaria. Una volta varata la manovra di bilancio si può riprendere con le audizioni per dare risposte concrete ai cittadini che chiedono una sanità migliore».
Contrarietà all’art. 3 è stata espressa anche da Francesca Masala (FdI): «La scelta di rafforzare Ares è sbagliata e dannosa, allontana la sanità dai territori e priva le Asl della loro autonomia gestionale – ha detto Masala – la centralizzazione delle funzioni amministrative non farà altro che appesantire il sistema. La Sardegna ha territori diversi e diverse necessità. Accorpare tutto in una sola struttura significa non voler tener conto di queste diversità. Ciò comporterà forti ritardi nelle risposte. Noi crediamo in un sistema più vicino ai cittadini».
Franco Mula (FdI) ha esordito utilizzando un proverbio in lingua sarda “A paraulas macas origas surdas”. «Significa che davanti a parole stolte si fa finta di non sentire – ha detto Mula – questo dibattito è diventato penoso. L’assessore Bartolazzi ci vuole spiegare qualcosa? La maggioranza ha deciso di non intervenire, ma sarebbe utile capire il perché di certe scelte. Ci sono norme incomprensibili. Non si capisce cosa volete fare se non commissariare le Asl. Ci sta tutto ma non capiamo che riforma volete attuare».
Negativo anche il giudizio di Gigi Rubiu (FdI): «Riformina o leggina: non sappiamo come chiamare questo provvedimento – ha detto Rubiu – stiamo dando un pessimo esempio, quello di chi vuole esercitare il potere senza trovare soluzioni. La legge non nasce da un’analisi seria delle criticità e dalla volontà di migliorare i servizi sanitari ma da una maggioranza che ha solo un obiettivo: sostituire i vertici delle Asl con uomini di fiducia». Rivolto all’assessore Bartolazzi, Rubiu ha poi detto: «Ci sono alcuni medici che stanno salutando i colleghi annunciando la loro nomina a direttore generale delle Asl. Si tratta di persone che hanno già vissuto questa esperienza. Personaggi che hanno già fallito nelle precedenti legislature».
Antonello Peru (Sardegna al Centro Venti/20) ha parlato di legge confezionata dalla Giunta e non dalla maggioranza: «Lo si capisce dal fatto che nessuno dei consiglieri intervenga – ha detto Peru – questa legge non produrrà effetti. L’articolo 3 viene presentato come una proposta che vuole cambiare le cose ma in realtà è una norma priva di sostanza e contenuti. Questo disegno di legge non è una riforma né una riorganizzazione del sistema. In poche parole non affronta le criticità della sanità. L’unica vera riforma è quella della legge 24 del 2024, a questa occorre dare gambe. Questo provvedimento non la sopprime ma adegua qualcosina. L’obiettivo prevalente è quello spartitorio, la distribuzione delle cariche. Ritirate questo testo».
Il capogruppo di Fdi Paolo Truzzu ha espresso apprezzamento per le dichiarazioni del collega Lorenzo Cozzolino (Orizzonte Comune) che ha bocciato la riforma: «Per questo lo ringrazio – ha detto Truzzu – che questa non sia una riforma lo ha detto anche il capogruppo del PD Roberto Deriu. Nonostante sia questo un provvedimento di corto respiro si poteva ragionare insieme su alcuni obiettivi. L’articolo 3 prova ad introdurre qualcosa: c’è il tentativo di riportare qualche attività all’interno delle Asl limitando i poteri di Ares. La cosa che dispiace è che ci si sia limitati agli appalti e ai contratti. Dall’altro lato invece si potenzia Ares a danno dell’assessorato. Uno dei problemi è che l’assessorato, nel corso degli anni, sia stato depauperato di personale e competenze». Secondo Truzzu il comma 2 dell’art.3 presenta inoltre profili di incostituzionalità: «Questo espone la norma a un’impugnazione da parte del Governo. Si dice che Ares deve entrare nella gestione delle singole aziende. Questo non si può fare».
Conclusi gli interventi, il presidente Comandini ha messo in votazione l’emendamento n.38 che è stato respinto. (Psp)
Dopo la votazione dell’emendamento 38 l’on. Tunis (Sardegna 20/20) ha illustrato l’emendamento 414 (uguale al 548) contestando ancora una volta il valore del provvedimento in discussione. “Confidiamo che l’assessorato alla Sanità possa tornare alla normalità”.
Anche l’on. Truzzu (FdI) ha annunciato il voto favorevole all’emendamento e ha aggiunto: “Avete una straordinaria capacità di scrivere norme ai confini della illegittimità costituzionale”. Critica anche Alice Aroni (Udc), che ha parlato delle “riserve dei sindacati su questo testo di legge”. Per Piga (FdI) “nel consiglio regionale non ci sono balconi e non potrete festeggiare come quando avete abolito la povertà. Ci vorranno almeno due anni per vedere a regime questa riforma, dopo che avrete nominato i commissari. E non è detto che questo Consiglio regionale e questa giunta durino due anni. Avete in mano una pistola e non la sapete usare”. A seguire il consigliere Sorgia (Lega).
L’emendamento 414 è stato respinto con voto elettronico.
Sul 447 ha preso la parola l’on. Truzzu che ha detto: “Vorremmo farvi evitare l’ennesima figuraccia, soprattutto all’assessore Bartolazzi. Questo comma è illegittimo”.
No dell’Aula agli emendamenti 447, 448, 549, 415, 416, 422, 434, 543, 544, 545, 546, 547. Sul 550 l’on. Piga ha annunciato il voto favorevole e così anche l’on. Sorgia, che ha chiesto una breve sospensione dei lavori per una riunione di minoranza dopo il voto sull’emendamento 550. Il consigliere Corrado Meloni (FdI) si è rivolto a giunta e maggioranza: “Già non avete idee, se non mettete nemmeno soldi che risultati potranno mai arrivare?”. Col voto elettronico anche l’emendamento 550 è stato respinto e il presidente Comandini ha sospeso i lavori come richiesto dall’opposizione. (c.c.)
Alla ripresa dei lavori non è stato approvato l’emendamento 551 e annunciata la votazione dell’emendamento 553 sono intervenuti per dichiarazione di voto favorevole i consiglieri Truzzu (FdI), Piga (FdI), Piga (Misto-Lega), Talanas (Fi), Meloni (FdI), Rubiu (FdI), Aroni (Misto-Udc), Ticca (Riformatori), Cocciu (Fi), Maieli (Fi), Usai (Fi), Tunis (S 20Venti), Masala (FdI), Floris (FdI), Peru (S20Venti), Urpi (S 20Venti), Sorgia (Misto-Lega), Tunis (S 20Venti). Dopo una breve sospensione dei lavori, l’emendamento non è stato approvato con 32 voti contrari e 21 favorevoli. Non approvato a scrutinio elettronico neanche l’emendamento 555 (32 no e 21 sì) dopo le dichiarazioni di voto favorevoli dei consiglieri Truzzu (FdI), Piga (FdI), Tunis (S 20Venti), Ticca (Riformatori), Talanas (Fi), Meloni (FdI), Rubiu (FdI), Sorgia (Misto-Lega), Usai (FdI), Maieli (Fi), Aroni (Misto-Udc), Floris (FdI), Chessa (Fi). (A.M.)
L’Aula ha esaminato l’emendamento 283 della Giunta, che recita “L’articolo 3 del DL 40/A è sostituito dal seguente: Art. 3 – Istituzione dell’Azienda regionale della salute (ARES). Modifiche e interpretazione autentica dell’articolo 3 della legge regionale n.24 del 2020.
“1. La lettera a) del comma 3 dell’articolo 3 della legge regionale n. 24 del 2020, e successive modifiche e integrazioni, è sostituita dalla seguente: “a) centrale di committenza per l’acquisizione di forniture e servizi per conto delle aziende socio-sanitarie locali, dell’azienda ospedaliera ARNAS “G. Brotzu”, dell’AREUS, delle aziende ospedaliero-universitarie e dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna ai sensi dell’articolo 63 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Codice dei contratti pubblici). Nell’esercizio di tale funzione può avvalersi della centrale regionale di committenza di cui all’articolo 9 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (Legge finanziaria 2007), e successive modifiche ed integrazioni. La stipulazione dei contratti di appalto per la quota di spettanza delle aziende socio-sanitarie locali, dell’azienda ospedaliera ARNAS “G. Brotzu”, dell’AREUS, delle aziende ospedaliero-universitarie e dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna di lavori, servizi e forniture, la gestione e l’esecuzione dei medesimi di qualsiasi importo, compresi quelli in essere, compete alle predette aziende ed enti destinatari dell’appalto, fatta salva la gestione di eventuali contratti relativi a funzioni centralizzate delegate all’ARES oppure ad altro soggetto aggregatore con atto dell’assessorato regionale competente in materia di sanità. Le aziende socio-sanitarie locali, l’azienda ospedaliera ARNAS “G. Brotzu”, l’AREUS, le aziende ospedaliero-universitarie e l’Istituto zooprofilattico della Sardegna acquistano forniture e servizi nei limiti di cui all’articolo 63 comma 2 lettera a) del decreto legislativo n. 36 del 2023 e successive modifiche ed integrazioni, salvo quanto attribuito all’ARES ed inserito nella programmazione ai sensi dell’articolo 37 del decreto legislativo n. 36 del 2023 e successive modifiche ed integrazioni. La competenza in materia di lavori è assegnata alle aziende socio-sanitarie locali, all’azienda ospedaliera ARNAS “G. Brotzu”, all’AREUS, alle aziende ospedaliero-universitarie e all’Istituto zooprofilattico della Sardegna in relazione alla titolarità del patrimonio immobiliare, salvo quanto esplicitamente assegnato all’ARES con deliberazione della Giunta regionale. Con atto dell’assessorato regionale competente in materia di sanità sono definite, in raccordo con l’ARES, le modalità anche di subentro nei contratti in essere in capo all’ARES alle aziende sanitarie della Sardegna destinatarie dell’appalto, i relativi criteri applicativi e gli ambiti di intervento da parte del medesimo assessorato regionale competente in materia di sanità;” 2. La lettera c) del comma 3 dell’articolo 3 della legge regionale n. 24 del 2020 si interpreta nel senso che nella gestione delle competenze economiche del personale delle aziende sanitarie regionali è ricompresa la declinazione dei criteri generali al fine di garantire l’omogeneità delle retribuzioni accessorie, parametrate in base a criteri omogenei di graduazione delle strutture e delle funzioni dirigenziali e degli incarichi funzionali organizzativi e professionali, secondo le direttive dell’Assessorato regionale competente in materia di sanità e sulla base degli atti aziendali delle aziende sanitarie. 3. La lettera e) del comma 3 dell’articolo 3 è sostituita dalla seguente: “e) “gestione del proprio bilancio e omogeneizzazione dei bilanci e della contabilità delle aziende socio-sanitarie locali, dell’azienda ospedaliera ARNAS “G. Brotzu”, dell’AREUS, delle aziende ospedaliero-universitarie e dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna”.
Il testo è stato approvato dall’Aula, dopo la modifica illustrata nell’emendamento orale da Giuseppino Canu (Sinistra Futura), che ha l’obiettivo di far rientrare la fisica medica nell’area sanitaria e che prevede di inserire un articolo 3 bis, che modifica la legge 24 del ‘20 al comma 3 lettera i.
Sull’emendamento orale sono intervenuti Antonello Peru (S20Venti), che ha espresso voto favorevole, come il collega Franco Mula (FdI), che però ha aggiunto che non condivideva niente dell’emendamento 283 e ha chiesto all’assessore di spiegare la ratio dell’emendamento. Favorevole anche il voto di Paolo Truzzu (capogruppo di FdI) e di Fausto Piga (FdI), che ha però ribadito la richiesta all’assessore di illustrare l’emendamento “visto che non è stato fatto in commissione” e che sostituisce totalmente articolo 3.
Il presidente Comandini ha quindi aperto la discussione sull’articolo 4 e sugli emendamenti. Dopo il parere della Commissione e della Giunta, conforme, l’Aula ha approvato gli emendamenti 284 e 285, entrambi della Giunta.
L’emendamento 284 sostituisce l’articolo 4 con il seguente: “L’articolo 4 del DL 40/A, è sostituito dal seguente: “Art. 4. Organi dell’Ares. Soppressione del coordinamento dei direttori generali delle aziende sanitarie del SSR. 1. Il comma 8 dell’articolo 4 della legge regionale n. 24 del 2020 è abrogato”. L’emendamento 285 inserisce l’articolo 4 bis. “Art. 4 bis Modifiche all’articolo 11 della legge regionale n. 24 del 2020. Istituzione del coordinamento dei direttori generali delle aziende del sistema sanitario regionali presso l’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’assistenza sociale.1. All’articolo 11 della legge regionale n. 24 del 2020, dopo il comma 12 è inserito il seguente: “12 bis. Ai fini dell’attuazione delle attività di monitoraggio, nonché al fine di garantire il perseguimento di un’azione omogenea e coordinata tra le aziende di cui all’articolo 2, pressol’assessorato regionale competente in materia di sanità, è istituito il coordinamento dei direttori generali delle aziende medesime di cui all’articolo 2. Il coordinamento dei direttori generali è convocato e presieduto dall’Assessore regionale competente in materia di sanità. L’Assessore regionale competente in materia di sanità, con proprio decreto, d’intesa con il Presidente della Regione disciplina la struttura, il funzionamento e l’organizzazione del coordinamento dei direttori generali, specificandone le funzioni. Ai componenti del coordinamento dei direttori generali non sono corrisposti compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati”.Il presidente Comandini ha sospeso i lavori e ha convocato una Conferenza dei capigruppo. Al rientro in aula, il presidente ha chiuso la seduta e ha convoco il Consiglio per domani, giovedì 6 marzo, alle 10. (eln)
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA
XVII LEGISLATURA
SINTESI DELLA SEDUTA N. 51
Mercoledì 5 marzo 2025
Presidenza del Presidente Giampietro Comandini
Indi del Vice Presidente Giuseppe Frau
Indi del Presidente Giampietro Comandini
Indi del Vice Presidente Giuseppe Frau
Indi del Presidente Giampietro Comandini
Inizio: ore 15 e 40
-Congedi.
-Continuazione della discussione del disegno di legge Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24 (40/A).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, l’assessore Armando BARTOLAZZI, per la Giunta, Giuseppino CANU, relatore di maggioranza, e i consiglieri Alice ARONI, Fausto PIGA, Alessandro SORGIA, Cristina USAI, Stefano SCHIRRU, Corrado MELONI, Maria Francesca MASALA, Francesco Paolo MULA, Gianluigi RUBIU, Antonello PERU, Paolo TRUZZU, Stefano TUNIS, Angelo COCCIU, Giuseppe TALANAS, Umberto TICCA, Piero MAIELI, Antonello FLORIS, Alberto URPI, Giovanni CHESSA, Roberto DERIU.
Articolo 3
Emendamento numero 283 modificato, sostitutivo totale dell’articolo 3: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 4
Emendamento numero 284 sostitutivo totale dell’articolo 4: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova;
Emendamento numero 285: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
-Sull’ordine dei lavori.
È intervenuto il consigliere Stefano TUNIS.
Riconvocazione: alle ore 10 di giovedì 6 marzo 2025.
Fine: ore 19 e 43
(La seduta è rimasta sospesa dalle ore 17 e 18 alle ore 17 e 56; dalle ore 18 e 39 alle ore 18 e 41; dalle ore 19 e 37 alle ore 19 e 42).
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Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria
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Silvia Pintus (am)
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Cagliari, 5 marzo 2025 – In un’aula consiliare in cui i protagonisti sono stati le studentesse e gli studenti delle scuole sarde, i Consigli regionali della Sardegna e della Valle d’Aosta hanno ricordato e reso omaggio, nel 50esimo anniversario della sua scomparsa, a Emilio Lussu, uno dei Padri costituenti, figura di spicco dell’antifascismo italiano, determinante nella nascita dello Statuto della Sardegna e della Valle d’Aosta, ma anche importante uomo politico del XX secolo, che ha dedicato la propria vita all’approfondimento, al confronto e alla mediazione politica.
In apertura del convegno il presidente Piero Comandini, ha letto la lettera inviata al Consiglio regionale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Emilio Lussu fu un appassionato combattente della causa italiana e della battaglia per la democrazia nel nostro Paese. A cinquant’anni dalla sua scomparsa, la Repubblica ne ricorda con rispetto e riconoscenza la figura di patriota.
La partecipazione alla Prima Guerra Mondiale nella Brigata Sassari rappresentò per Lussu una presa di coscienza delle nefaste conseguenze dei conflitti bellici, di cui rese preziosa e forte testimonianza nei suoi scritti. Fermo oppositore di ogni forma di autoritarismo, Deputato del Partito Sardo d’Azione, pagò la sua decisa avversione al fascismo con l’arresto e con il confino, da cui evase per giungere, in esilio, a Parigi, ove fu tra i fondatori, con i fratelli Rosselli, del Movimento “Giustizia e Libertà”. Tornato in Italia, Lussu partecipò attivamente alla Resistenza e offri un significativo contributo al processo di costituzione e consolidamento dell’ordinamento democratico da Ministro dell’Assistenza postbellica, a membro dell’Assemblea Costituente, sino alla sua elezione a Senatore della Repubblica. I suoi numerosi scritti, patrimonio di esperienze per le giovani generazioni, documentano lo straordinario impegno per la rinascita democratica dell’Italia e il profondo attaccamento alla sua terra, la Sardegna che, opportunamente, gli dedica questo Convegno. Ai partecipanti al1’odierna manifestazione rivolgo il saluto più cordiale”.
Ed è proprio alle giovani generazioni che anche il presidente Comandini si è rivolto nel suo intervento, sottolineando l’importanza di vederli oggi seduti nei banchi del Consiglio regionale: “Abbiamo bisogno di voi, del vostro sapere e che siate orgogliosi di essere nati e di vivere nella terra che ha dato i natali a Emilio Lussu”. L’obiettivo principale dell’iniziativa, ha detto, era proprio quello di parlare alle future generazioni “perché siete voi che dovete essere testimoni di giornate come queste”, che dovete “scavare nella storia per cogliere quello che è importante. E noi oggi abbiamo avuto la fortuna di ricordare una persona che ha fatto la storia: Emilio Lussu. L’ha fatta in un grido di libertà, l’ha fatta quando si è ribellato, l’ha fatta scrivendo pagine importanti per il nostro Paese”. Perché “la democrazia non è data per sempre”, va alimentata, va curata e tenuta viva. Il presidente Comandini ha esortato i ragazzi a nutrire un sentimento di fiducia che spinga tutti a partecipare, “perché quello che è più grave per la democrazia è il non partecipare, lasciare che altri occupino gli spazi che invece appartengono, soprattutto, a voi. E voi dovete pretendere di occupare quegli spazi”, ha detto il presidente Comandini, “dovete dire la vostra, dovete ribellarvi quando credete che qualcosa non vada bene e partecipare a creare quel futuro che sarà possibile costruire se ognuno di voi quello spazio non lo lascerà ad altri”. Il presidente Comandini, complimentandosi con i ragazzi per i lavori proposti, che hanno evidenziato il loro forte senso di democrazia, ha voluto esortare tutti, soprattutto i giovanissimi, a proteggere i valori di un’Europa coesa, libera, democratica e senza frontiere. Un’Europa che attraverso i movimenti di giustizia e libertà ha garantito tantissimi anni di pace. “Oggi purtroppo quella pace è messa a rischio e anche il futuro dell’Europa”.
Al convegno hanno partecipato, in collegamento, anche il presidente del Consiglio regionale della Valle D’Aosta, Alberto Bertin, e i componenti dell’Ufficio di presidenza, che hanno voluto intitolare la Sala Commissioni del Consiglio regionale a Emilio Lussu “uno dei padri statutari”. “È un onore per me prendere parte a questo momento di ricordo di una figura di spicco come quella di Emilio Lussu, la cui azione e dedizione per la causa dell’autonomia è andata ben oltre i confini della sua amata Sardegna”, ha detto Bertin. “Se è doveroso che la sua terra gli renda omaggio, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, anche noi oggi siamo qui presenti, seppur a distanza, per saldare, sul piano istituzionale, una sorta di debito di riconoscenza verso questo vostro – come si usa dire dalle nostre parti – enfant du pays che tanto si è speso nel porre le fondamenta dell’ordinamento speciale della Regione autonoma Valle d’Aosta”. Bertin ha poi ricordato che “La Sardegna, un’isola nel Mediterraneo, e la Valle d’Aosta, a suo modo un’isola nelle Alpi, solo apparentemente distanti e diverse, risultano in realtà accomunate da una storia, al contempo, di isolamento geografico e di particolarismo culturale. Una vicinanza e somiglianza sancita, sin dall’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, dalla comune categoria delle Regioni a Statuto speciale che “dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia”. Ed è proprio in relazione alle sue forme e condizioni particolari di autonomia che la Valle è debitrice nei confronti della poliedrica figura di Emilio Lussu”.
Al convegno, organizzato dal Consiglio regionale della Sardegna su proposta dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu, hanno partecipato le ragazze e i ragazzi dell’Istituto comprensivo Santa Caterina – Cima di Cagliari, dei licei classici “Dettori” di Cagliari e “E. Piga” di Villacidro, della scuola secondaria di I grado “Ugo Foscolo” di Cagliari, del liceo scientifico “Pacinotti” di Cagliari e dell’IIS “Atzeni” di Capoterra. Sono intervenuti, oltre alle studentesse e agli studenti, Giuseppe Caboni, presidente dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu, lo storico e giurista Italo Birocchi, Emma Biolchini, direttrice del giornale del Liceo Dettori di Cagliari, Monica Grossi, Soprintendente archivistica della Sardegna, Giovanna Granata, docente di biblioteconomia, Tommaso Lussu, nipote di Emilio Lussu, e Antonio Quartu, sindaco di Armungia.
GIUNTA REGIONALE – Riordino e coordinamento della normativa edilizia e urbanistica regionale con le disposizioni urgenti in materia di semplificazione urbanistica ed edilizia di cui al decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2024, n. 105.
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Materiale allegato al disegno di legge:
iter del progetto di legge
Il giornalista cagliaritano Mario Cabasino è il nuovo presidente del Corecom. Lo ha designato il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, avvalendosi dei poteri sostitutivi previsti dall’articolo 3 della legge regionale n. 11 del 1995.
Gli altri componenti sono Giovanni Coinu, Filippo Petrucci, Rosaria Manconi ed Emanuela Zoncu.
Il Corecom è istituito ai sensi della legge regionale 28 luglio 2008, n. 11 “Istituzione del Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM) della Regione autonoma della Sardegna” . Svolge funzioni di governo e controllo del sistema delle comunicazioni sul territorio della Sardegna occupandosi di cittadini, associazioni e imprese, operatori delle telecomunicazioni e del sistema dei media locali.
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 50 Antimeridiana
martedì 4 marzo 2025
La seduta è stata aperta dal presidente Piero Comandini. Dopo le formalità di rito, l’Aula ha proseguito l’esame del primo punto all’ordine del giorno: il disegno di legge 40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24” con l’esame dell’art. 2 e dei relativi emendamenti.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu che ha chiesto una sospensiva del provvedimento: «Il testo è profondamente cambiato rispetto a quello licenziato dalla Commissione – ha detto Truzzu – sindacati e ordini dei medici non si sono potuti esprimere sulle novità presentate dalla Giunta e chiedono di essere sentiti prima che il Consiglio si pronunci su questa importante riforma. Per questo chiediamo il rinvio del provvedimento in Commissione e l’avvio di un nuovo ciclo di audizioni dei portatori di interesse».
Richiesta di sospensiva sostenuta anche dal consigliere di Sardegna al Centro Venti/20 Antonello Peru: «Alla luce degli emendamenti presentati dalla Giunta è necessario sentire sindacati, ordine dei medici e Anci» e dal consigliere Alessandro Sorgia (Misto): «Parliamo di democrazia rappresentativa ma non applichiamo questo principio. Non stiamo facendo una bella figura».
Viste le richieste della minoranza, il capogruppo del Pd Roberto Deriu ha chiesto e ottenuto una sospensione della seduta di 15 minuti per una riunione dei gruppi di maggioranza.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Comandini ha messo in votazione la richiesta di sospensiva presentata dal capogruppo di FdI Paolo Truzzu che è stata respinta.
L’Aula è quindi passata all’esame dell’art.2 del DdL n.40. Acquisiti i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente Comandini ha dato la parola al consigliere di FdI Fausto Piga: «In questi giorni la stampa ha parlato di settimana decisiva per la sanità sarda – ha detto Piga – sono perplesso: per chi sarebbe decisiva? Per i cittadini? Non credo. Questa riforma non riforma nulla, non entra nel merito della carenze di personale, dell’abbattimento delle liste d’attesa, del miglioramento delle prestazioni, del potenziamento della sanità territoriale. L’unica cosa di cui si occupa sono i commissariamenti. Questo mi sorprende, sarà difficile chiedere poi ai nuovi commissari di migliorare la situazione».
Ha quindi preso la parola la consigliera Alice Aroni (Misto) che ha ribadito il giudizio negativo sulla riforma espresso durante la discussione generale: «La precedente riforma non è stata abolita ci sono solo norme interpretative – ha detto Aroni – secondo chi ha elaborato il testo, serve stabilire, per esempio, se ci sia la necessità di potenziare la sanità territoriale. Stessa cosa per individuare le strutture utili e quelle non utili. Dite con chiarezza quali sono gli ospedali che volete chiudere».
Giudizio negativo anche da Stefano Tunis (Sardegna al Centro Venti/20): «Emerge da questo provvedimento la volontà di un potenziamento della sanità nei territori ma la peculiarità territoriale della Sardegna impone una sensibilità politica per comunicare le scelte che voi non avete. Avete deciso invece di non ascoltare nessuno. Vi state infilando in un fallimento. Il ruolo più difficile spetterà però a chi vi dovrà tutelare».
Per Angelo Cocciu (Forza Italia) «il testo oggi in discussione è stato stravolto dagli emendamenti della Giunta. Modifiche sulle quali non avete ascoltato nessuno. Riflettete su quanto state facendo. Sarebbe opportuno tornare in commissione per sentire i portatori di interesse, soprattutto i medici che sono la parte più importante del sistema. Non capiamo perché vi siate intestarditi. Il vostro principale obiettivo è rimuovere i direttori generali delle Asl».
Anche per Cristina Usai (FdI) la riforma non produrrà effetti utili per il miglioramento del sistema sanitario: «Ci sono buoni propositi che imporrebbero però una fase di ascolto. Il testo licenziato dalla commissione è stato stravolto. Sarebbe opportuno avviare un nuovo ciclo di audizioni ma voi sembrate sordi a questa richiesta. Fermatevi finché siete in tempo».
Sulla stessa linea Corrado Meloni (FdI): «L’art. 2 è una norma di interpretazione autentica, anche l’emendamento sostitutivo della Giunta va in questa direzione. Come opposizione abbiamo cercato di dare un contributo ma non ci avete ascoltato – ha rimarcato Meloni – avete ignorato anche i contributi e i suggerimenti dei portatori d’interesse. La Commissione Sanità ha fatto un lavoro inutile sentendo in audizione per giorni gli operatori della sanità su un testo che si sapeva ormai superato. Il vostro obiettivo è cacciare i Dg della Asl. Questo renderà ancora più difficile la gestione del sistema sanitario»
Per Piero Maieli (Forza Italia): «La legge che è passata in commissione era un’altra cosa. Non dobbiamo prenderci in giro né ignorare chi sta fuori da quest’Aula, medici, infermieri, oss, sindacati. Chi vuole questa legge? Se vogliamo davvero una riforma si riparta dalla commissione con le audizioni su un testo definitivo. Altrimenti fornite i nomi dei nuovi commissari e finiamola qui».
Critico anche Stefano Schirru (Alleanza Sardegna): «Il testo non contiene indicazioni per migliorare la situazione della sanità sarda. Il Consiglio regionale ha legiferato in passato su alcuni provvedimenti, come lo screening prenatale o il registro tumori, ma non sono mai stati attuati. Se ci sono storture si possono correggere ma in questa legge c’è poco. E’ un provvedimento che mira solo allo spoil system. Ai nostri malati non interessa chi andrà a governare le Asl».
Franco Mula (Fdi): «Gli emendamenti presentati dalla Giunta servono solo a cassare i nostri emendamenti. Non si spiegano alcuni passaggi inseriti negli emendamenti della Giunta. Sarebbe meglio chiarirli, sono scritti in modo incomprensibile». (Psp)
Il capogruppo di Sardegna 20Venti, Antonello Peru, ha insistito sulla inutilità del provvedimento all’esame dell’Aula ed ha fatto puntuale riferimento ad alcuni specifici articoli del Dl 40 che, a suo giudizio, confermano appunto l’inutilità delle norme che si vogliono introdurre. L’esponente della minoranza ha citato l’articolo 2 del Dl 40, nelle parti in cui elimina la lettera d) dell’articolo 1 della legge regionale 24 (approvata nella passata legislatura) laddove, con lo scorporo delle 8 Asl dall’allora Ats, realizza il principio dell’avvicinare il territorio e le persone alle prestazioni sanitarie, mentre tale principio, nel testo in discussione, è soltanto enunciato e non contiene le azioni conseguenti per darne attuazione. Stessa cosa per quanto attiene la programmazione strategica riferita all’integrazione delle politiche sanitarie e sociali, e in ambito locale, attraverso i Plus, per affermare: «La Giunta, per effetto di quanto stabilito dall’articolo 32 della legge 24 può fare gli atti conseguenti e dovreste allora spiegarci perché reintroducete nell’articolo 2 del Dl 40 tale prerogativa».
I consiglieri dell’opposizione Rubiu (FdI), Truzzu (FdI), Ticca (Riformatori) e Cera (FdI) hanno quindi rinunciato ai rispettivi interventi in Aula e il presidente di turno dell’Assemblea, Giuseppe Frau (UpT) ha quindi posto voto in votazione l’emendamento 8=134=174=237.
Il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, ha chiesto la votazione con lo scrutinio elettronico.
Non essendo raggiunto il numero legale, i lavori del Consiglio sono stati sospesi per trenta minuti.
Alla ripresa, il capogruppo di FdI, Truzzu, ha comunicato che l’assenza dei consiglieri dei gruppi della minoranza nella precedente votazione è da considerarsi per “motivazioni politiche” ed ha rinnovato la richiesta per la votazione degli emendamenti con scrutinio elettronico.
Non essendo stato raggiunto il numero legale dell’Assemblea (23 presenti) il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha sospeso i lavori per ulteriori 30 minuti e ha convocato la conferenza dei capigruppo. (A.M)
Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha dato la parola all’on. Truzzu (FdI) che ha chiesto una breve sospensione dei lavori per una riunione di minoranza. Alla ripresa il presidente Comandini ha messo in votazione con voto elettronico l’emendamento 8=134=174=237, che è stato respinto.
L’on. Fausto Piga (FdI) ha segnalato l’assenza al momento del voto dell’onorevole Spano (Pd) ma il presidente Comandini ha mostrato l’elenco dei presenti che hanno votato e lo ha messo a disposizione di tutti i consiglieri. “Nessuno sta barando, onorevole Piga. La prego di usare altri termini e non questi che non le si addicono”.
Per l’on. Mula (FdI) “è però chiaro il segnale politico, perché su una legge così importante è impensabile che si possa chiedere all’opposizione di garantire il numero legale”.
A seguire l’Aula ha votato l’emendamento aggiuntivo 402 (uguale al 408) è stato messo in discussione. Per l’on. Tunis (Sardegna 20Venti) “i numeri dicono che questa riforma ha bisogno di un solido appoggio della maggioranza. Senza un vistoso via libera da parte dell’opposizione andremmo ben oltre i tempi per l’approvazione della legge finanziaria”. L’emendamento 402 è stato respinto e così gli emendamenti sino al 529 compreso.
Sull’emendamento 530 l’on. Tunis ha detto: “Abbiamo dato un’accelerata e ci chiedete di astenerci e di girarci dall’altra parte a fronte di una legge che rischia di provocare danni a chi li dovrà subire. Anni fa davanti a una legge regionale che ritenevo inapplicabile mi dimisi dal mio ruolo di direttore generale della Regione. Voglio che l’assessore lo sappia, perché questa legge è anche peggio di quella che non ho voluto applicare”.
L’on. Piga si è chiesto se le assenze in maggioranza “siano indicative di una faida in atto” dentro il Campo largo mentre per il collega Peru (Sardegna al centro) “la maggioranza facendo mancare il numero legale ha preso coscienza della inutilità di questo provvedimento. Farebbe bene l’assessore Bartolazzi a ritirare il provvedimento”.
L’emendamento 530 è stato respinto e così il 531, con voto elettronico richiesto dall’on. Truzzu e così, senza discussione, tutti gli emendamenti sino al 527 compreso.
L’on. Aroni ha illustrato l’emendamento 424, che punta a “conservare tutti i presidi ospedalieri e territoriali”. Per l’on. Gianni Chessa (Forza Italia) “questa norma lascia dubbi e allora vogliamo sapere se secondo voi ci sono ospedali inutili e quali sono. Sappia l’assessore Bartolazzi che se la sua riforma chiuderà presidi non solo i medici e i pazienti scenderanno in piazza. Accogliete questo emendamento, se volete evitare equivoci”. Della stessa opinione anche il consigliere Urpi: “Come si fa a non accogliere questo emendamento? L’emendamento 424 con il voto elettronico è stato respinto.
Voto elettronico anche per il 607 (Ticca e più) che prevede l’inserimento delle farmacie di comunità nella rete territoriale sanitaria: respinto dall’Aula dopo l’invito al ritiro del relatore di maggioranza, l’on. Giuseppe Canu (Sinistra futura), che ha ricordato l’impegno della commissione sullo specifico punto.
L’on. Ticca ha sollecitato il voto favorevole per l’emendamento 608, che ribadisce il concetto espresso dall’emendamento precedente. “Quale collaborazione volete? Non quella dei medici e nemmeno quella di Federfarma”. Respinto il 608.
Approvato invece l’emendamento di Giunta 282, che sostituisce in toto l’articolo 2 del provvedimento in discussione, indicando i principi e le finalità generali della legge, “anche mediante l’introduzione del principio di sussidiarietà orizzontale” coinvolgendo “le organizzazioni dei pazienti e i portatori di interessi diffusi”.
Il presidente Comandini ha dichiarato conclusi i lavori che riprenderanno domani 5 marzo alle 15 e 30 con la prosecuzione della discussione del DL 40. (c.c.)
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA
XVII LEGISLATURA
SINTESI DELLA SEDUTA N. 50
Martedì 4 marzo 2025
Presidenza del Presidente Giampietro Comandini
Indi del Vice Presidente Giuseppe Frau
Indi del Presidente Giampietro Comandini
Inizio: ore 10 e 15
– Congedi.
– Annunzi.
Documenti pervenuti: disegno di legge, proposta di legge, risposta scritta a interrogazioni, interrogazioni, mozioni.
– Comunicazioni del Presidente.
Decadenza dalla carica di Segretario del Consiglio, ai sensi dell’articolo 4, comma 4 del Regolamento Interno, del consigliere Emanuele CERA.
– Questione sospensiva.
Il consigliere Paolo TRUZZU, ai sensi all’articolo 86 del Regolamento Interno, pone la questione sospensiva sul disegno di legge 40/A per il rinvio del provvedimento in Commissione. Intervengono i consiglieri Antonello PERU, Alessandro SORGIA e Roberto Deriu.
Questione sospensiva: non approvata per alzata di mano con esperimento della controprova.
– Continuazione della discussione del disegno di legge Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24 (40/A).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, l’assessore Armando BARTOLAZZI, per la Giunta, Giuseppino CANU, relatore di maggioranza, e i consiglieri Fausto PIGA, Alice ARONI, Stefano TUNIS, Angelo COCCIU, Cristina USAI, Corrado MELONI, Piero MAIELI, Stefano SCHIRRU, Francesco Paolo MULA, Antonello PERU, Paolo TRUZZU, Alessandro SORGIA, Giovanni CHESSA, Alberto URPI, Umberto TICCA.
Articolo 2
Emendamento numero 282, sostitutivo totale dell’articolo 2: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
– Sull’ordine dei lavori.
Sono intervenuti, anche in più occasioni, i consiglieri Roberto DERIU, Paolo TRUZZU, Fausto PIGA, Francesco Paolo MULA, Gianluca MANDAS.
Riconvocazione: mercoledì 5 marzo 2025 alle ore 15 e 30.
Fine: ore 14 e 13
(La seduta è rimasta sospesa dalle ore 10 e 28 alle ore 10 e 49; dalle ore 11 e 52 alle ore 12 e 22; dalle ore 12 e 24 alle ore 12 e 57; dalle ore 12 e 58 alle ore 13 e 06 ).
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Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria
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Silvia Pintus (am)
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