Consiglio regionale: martedì 27 maggio in aula ritorna il Question time

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 27 maggio alle 10,30. All’ordine del giorno il Question time che è stato reintrodotto (l’ultimo era stato fatto nel settembre 2021) per dare risposta immediata alle numerose interrogazioni e interpellanze presentate dai consiglieri. Questa mattina, nella Conferenza dei Capigruppo presieduta da Piero Comandini, è stato deciso che al Question Time sarà dedicata una seduta ogni ultimo martedì del mese. Il Consiglio è stato convocato anche per mercoledì 28 maggio. All’ordine del giorno la mozione n. 24 (Ticca e più) “Sull’autonomia differenziata e l’urgenza di adottare le norme di attuazione dello Statuto finalizzate a rafforzare la competitività della Sardegna”; la n. 32 (Frau e più) sulla necessità urgente di attivare procedure organizzative per il funzionamento e il potenziamento del registro tumori della Regione”; la n. 33 (Cocco e più) “a sostegno del sistema universitario della Sardegna attraverso una ricognizione coordinata delle risorse pubbliche regionali”; la n. 42 (Truzzu e più) sulla necessità urgente di avviare i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza della strada statale 554 e realizzare il “corridoio Golfo degli Angeli”, primo viale di comunicazione integrato e sostenibile, stradale-ferroviario-ciclopedonale”. All’ordine del giorno anche la Proposta di Legge n. 1 /A che prevede una modifica al regolamento interno del Consiglio regionale.

MOZIONE N. 46

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 46

AGUS – PINTUS – DERIU – PIANO – FUNDONI – CORRIAS – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO – PIZZUTO – CANU – CASULA, sulla richiesta di applicazione dell’articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna per la sospensione immediata dell’attività di sfruttamento economico e messa a reddito privato di beni pubblici statali in Sardegna da parte dell’Agenzia del demanio.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

CONSIDERATO che:
– l’Agenzia del demanio ha recentemente pubblicato un bando per la concessione in affitto di trecentottantatré immobili pubblici, tra cui cinque beni situati in Sardegna, destinati a progetti di valorizzazione con investitori privati;
– l’operazione è presentata come strategia di “recupero e rifunzionalizzazione”, ma non prevede alcun coinvolgimento delle istituzioni regionali e mira alla messa a reddito di beni appartenenti allo Stato anche quando non più utilizzati per scopi pubblici;
– tra i beni oggetto della gara compaiono immobili che risultano dismessi da decenni, come l’ex batteria militare di Capo d’Orso a Palau e l’ex intendenza di finanza a Sassari;

RILEVATO che:
– l’articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna, avente valore costituzionale, stabilisce l’obbligo di trasferimento gratuito alla Regione dei beni statali cessati da usi governativi;
– l’applicazione di questo articolo è particolarmente rilevante per la dismissione dei beni del demanio, come quelli militari, poiché prevede che, una volta cessata la loro funzione statale, tali beni debbano essere trasferiti alla Regione. Questo principio è stato confermato dalla Corte costituzionale nella sentenza 8-10 ottobre 1991, n. 383, la quale ha stabilito che i beni immobili connessi a servizi di competenza statale restano allo Stato solo finché dura tale condizione; una volta cessata, la proprietà si trasferisce automaticamente alla Regione;
– la mancata applicazione di tale norma da parte dello Stato costituisce una lesione grave dell’autonomia regionale e ha già generato controversie e richieste ingiustificate, come nel caso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari;
– la valorizzazione economica tramite bando pubblico di beni che avrebbero dovuto già far parte del patrimonio regionale rappresenta un illecito istituzionale e politico;
– l’iniziativa del Demanio rischia di creare un precedente pericoloso, che potrebbe estendersi ad altri beni in Sardegna, tra cui immobili militari dismessi, ex carceri, aree costiere e complessi storici,

impegna la Giunta regionale

1) a chiedere formalmente al Governo e all’Agenzia del demanio la sospensione immediata delle procedure di affidamento e valorizzazione dei beni pubblici situati in Sardegna, fino a che non venga verificata la loro eventuale spettanza alla Regione ai sensi dell’articolo 14 dello Statuto;
2) ad avviare un censimento completo e aggiornato di tutti i beni dello Stato dismessi o in via di dismissione nel territorio regionale, con l’obiettivo di rivendicarne il trasferimento al patrimonio della Regione;
3) ad aprire un tavolo politico-istituzionale con il Governo, con il supporto del Consiglio regionale e delle rappresentanze istituzionali, per definire un piano di attuazione vincolante dell’articolo 14 dello Statuto, che garantisca alla Sardegna il pieno esercizio delle proprie prerogative costituzionali.

Cagliari, 12 maggio 2025

Ordine del giorno n. 46/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

PORCU – CAU – COZZOLINO – CASULA – LOI – DI NOLFO – PIZZUTO – CANU – ORRÙ – SORU – CIUSA – AGUS sulla necessità di un intervento per garantire la prosecuzione delle attività istituzionali della Fondazione Sardegna Isola del Romanico.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– la Sardegna possiede un ricco e diffuso patrimonio di arte romanica, presente in decine di città e paesi del territorio regionale, che rappresenta un’importante risorsa culturale, turistica e identitaria;
– la valorizzazione del patrimonio romanico costituisce una leva fondamentale per promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori, in particolare delle aree interne e meno servite dai grandi flussi turistici;
– nel giugno 2021 è stata costituita la Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”, con l’obiettivo di mettere in rete i comuni sardi in cui sono presenti monumenti di epoca romanica, promuovendo azioni coordinate di tutela, valorizzazione e promozione;
– ad oggi la rete coinvolge quasi novanta comuni della Sardegna, che collaborano attivamente con la Fondazione nella promozione del patrimonio artistico e culturale romanico;
– il lavoro della Fondazione ha già prodotto risultati rilevanti in termini di ricerca, promozione turistica, formazione e sensibilizzazione culturale;

CONSIDERATO che:
– è necessario garantire continuità alle attività istituzionali della Fondazione, affinché il lavoro sinora svolto possa essere consolidato e ulteriormente sviluppato;
– appare opportuno prevedere un intervento finanziario pluriennale volto a sostenere tali attività e a favorire la crescita culturale ed economica del territorio sardo,

impegna la Giunta regionale

1) a disporre un intervento specifico nell’ambito delle disposizioni in materia di turismo, beni culturali e sport, volto a garantire la prosecuzione delle attività istituzionali della Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”, che garantisca per ciascuna delle annualità 2025, 2026 e 2027, uno stanziamento di euro 300.000 in favore della Fondazione “Sardegna Isola del Romanico” per garantire la prosecuzione delle attività istituzionali di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale del romanico in Sardegna;
2) a promuovere, attraverso l’Assessorato competente, ulteriori iniziative di collaborazione istituzionale con la Fondazione al fine di rafforzare la rete dei Comuni aderenti e ampliare il raglio d’azione delle attività di promozione culturale e turistica.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 45/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

CERA – MASALA – RUBIU – MAIELI – PIRAS – MELONI Corrado – USAI – FLORIS – TRUZZU – PERU per la rapida approvazione e la conseguente attuazione della proposta di legge inerente il recupero e la valorizzazione delle città e dei nuclei di fondazione in Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– per città di fondazione si intende un centro urbano costruito ex novo, sulla base di un disegno d’impianto unitario, caratterizzate da un elevato livello di controllo delle fasi progettuali ed esecutive che si riflette sulla morfologia dei nuovi insediamenti, in prevalenza basata su criteri di regolarità e ortogonalità; si tratta di città sorte a causa della necessità scaturenti dalle dinamiche politiche e socioeconomiche emerse all’inizio del secolo scorso;
– le “città nuove”, sorte in Italia nel periodo storico tra le due guerre mondiali, hanno rappresentato e rappresentano tuttora un esempio di urbanistica e stili architettonici che il mondo intero ci invidia. Esse, infatti, hanno avuto il raro merito di saper coniugare tradizione e modernità, sviluppo del territorio e salvaguardia dell’ambiente, in un quadro di organico connubio tra presenza antropica e paesaggio;
– le città di fondazione, oggi come allora, possono considerarsi tra le più significative realizzazioni dell’architettura del novecento. In esse troviamo tutte le declinazioni della ricerca architettonica maturata tra le due guerre mondiali come lo stile novecento, il razionalismo italiano, il futurismo. Ognuna di queste espressioni contribuì a realizzare un sapiente eclettismo dal sapore metafisico che trovò proprio nelle città di fondazione una sintesi unica nel panorama architettonico internazionale, fornendoci un repertorio linguistico capace, ancora oggi, di essere sia testimonianza storica, sia spunto di riflessione per le nuove ricerche architettoniche e per la formazione nelle accademie di architettura;
– nella concezione progettuale delle città di fondazione, ogni edificio fu dimensionato, per forma, contenuto e proporzioni, alla funzione civica che gli era assegnata. Lo stesso genio, la stessa ispirazione, la stessa volontà di intervenire sul territorio, basata su un accorto equilibrio fra lucida espressività del volume architettonico e forza simbolica della decorazione, ha trovato espressione in varie parti d’Italia e anche in Sardegna;

DATO ATTO che:
– il primo presupposto della conservazione del patrimonio storico-artistico presente nei nuclei e nelle città di fondazione della Sardegna è la sua conoscenza: solo in questo modo, è possibile recuperare le testimonianze di una delle più pregevoli stagioni dell’architettura e dell’urbanistica e, nello stesso tempo, mantenere l’identità culturale del territorio regionale;
– in data 28 gennaio 2025 è stata depositata una proposta di legge che ha l’ambizione di promuovere il recupero e la valorizzazione delle città e dei nuclei di fondazione, presenti in Sardegna, concepiti con un progetto unitario tra gli anni venti e quaranta del ventesimo secolo, ancorché realizzati in epoca successiva. In particolare, questa proposta di legge, composta da otto articoli, prevede lo stanziamento di risorse finanziarie per il recupero, la salvaguardia e il restauro dei beni architettonici delle città e dei nuclei di fondazione, nonché del patrimonio edilizio esistente. A ciò si accompagna un riconoscimento per i progetti di sviluppo locale che contribuiscono al rilancio turistico, produttivo ed economico delle aree interessate nonché interventi finanziari per la realizzazione di spazi e servizi idonei allo svolgimento di attività culturali e ricreative nel territorio delle città di fondazione, oltreché la realizzazione di eventi che permettano la conoscenza della storia delle medesime e del territorio circostante;

CONSIDERATO che le città e i nuclei di fondazione, il cui patrimonio è dichiarato di preminente interesse regionale, sono state individuate come segue:
– Provincia di Oristano: Comune di Arborea e le frazioni di Centro I e Centro II Sassu, Luri, S’Ungroni, Pompongias, Torrevecchia e Linnas, Tanca Marchesa in Comune di Terralba e Centro III in comune di Marrubiu;
– Provincia del Sulcis-lglesiente: Comune di Carbonia e la frazione di Cortoghiana;
– Città metropolitana di Sassari: le frazioni di Pedina, Tramariglio, Villaggio Calik, Campo Giavesu, nel Comune di Alghero;

RILEVATO che la proposta di legge in oggetto non è stata ancora incardinata nel percorso istruttorio di rito, all’interno della competente Commissione permanente in materia di beni culturali;

RITENUTO che la valorizzazione dei nuclei e delle città di fondazione, presenti in Sardegna, possa essere annoverata tra gli interventi maggiormente qualificanti nell’ambito della più ampia strategia regionale di promozione territoriale e di sviluppo dell’intera Isola;

impegna il Consiglio regionale

1) attraverso i propri organi interni e l’indispensabile lavoro istruttorio preventivo, ad opera della Seconda Commissione permanente, competente per materia, ad istruire e portare in Aula, con la necessaria solerzia, il testo di legge proposto, al fine della sua discussione e conseguente approvazione finale, prevedendo una adeguata dotazione finanziaria, per il triennio 2025-2027, destinata al recupero ed alla valorizzazione delle città e dei nuclei di fondazione in Sardegna;
2) nella prima variazione utile del bilancio di previsione 2025/2027, nelle more della definitiva approvazione della legge in argomento, a reperire le risorse, quantificate in euro 150 mila per ciascuno degli enti locali coinvolti, al fine di dare avvio ai primi interventi in coerenza con le finalità di valorizzazione esposte in narrativa;

impegna inoltre la Giunta regionale

1) una volta concluso l’iter di approvazione del testo di legge, ad opera del Consiglio regionale, a dar seguito alle disposizioni ivi contenute, mediante l’adozione degli atti di propria competenza per la definizione dei vari interventi, sulla base delle proposte formulate dai comuni interessati d’intesa con le soprintendenze territorialmente competenti.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 44/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

PIANO – DERIU – CORRIAS – FUNDONI – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO – ORRÙ – DESSENA – CASULA – PIZZUTO – CANU – LOI – CIUSA – MATTA – SERRA – MANDAS – LI GIOI – SOLINAS Alessandro – PORCU – CAU – COZZOLINO – AGUS – PINTUS sulla necessità di attivare interventi per l’utilizzo di acque reflue in agricoltura.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– la Sardegna sta affrontando una grave crisi idrica che mette a rischio le attività agricole e la sostenibilità economica del comparto primario regionale;
– i cambiamenti climatici in atto stanno determinando una progressiva riduzione delle precipitazioni e un aumento dei periodi di siccità, con conseguente diminuzione della disponibilità di risorse idriche per l’irrigazione;
– il settore agricolo rappresenta uno dei principali utilizzatori di acqua e necessita di soluzioni alternative e sostenibili per garantire l’approvvigionamento idrico;

RILEVATO che:
– il riutilizzo delle acque reflue urbane depurate in agricoltura costituisce una strategia efficace per la gestione sostenibile delle risorse idriche, in linea con i principi dell’economia circolare;
– il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio 12 giugno 2003, n. 185 (Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo 26, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152) e il più recente Regolamento UE 2020/741 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 maggio 2020, recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua, disciplinano il riutilizzo delle acque reflue trattate, stabilendo i requisiti minimi di qualità;
– il Piano di tutela delle acque della Regione individua il riutilizzo delle acque reflue come misura prioritaria per la riduzione del deficit idrico;
– l’articolo 26 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) promuove il risparmio idrico e riconosce nel riutilizzo delle acque reflue una delle azioni prioritarie per la tutela quantitativa della risorsa idrica;

CONSIDERATO che:
– in Sardegna, l’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna (ADIS), istituita ai sensi dell’articolo 12 della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici) quale direzione generale della Presidenza della Giunta, è l’organismo deputato alla pianificazione e gestione delle risorse idriche regionali;
– i consorzi di bonifica della Sardegna dispongono delle infrastrutture e delle competenze necessarie per la distribuzione delle acque nei comprensori irrigui;
– esiste un significativo potenziale di acque reflue depurate che potrebbero essere trattate fino a raggiungere gli standard qualitativi richiesti per l’uso irriguo;
– il riutilizzo di tali acque consentirebbe di ridurre il prelievo dai bacini idrici convenzionali, migliorando la resilienza del sistema idrico regionale;
– l’implementazione di progetti di riutilizzo delle acque reflue in agricoltura necessita di un coordinamento efficace tra gli enti di depurazione, l’ADIS e i consorzi di bonifica;

RILEVATO che:
– numerose esperienze internazionali e nazionali dimostrano la validità tecnica adeguamento ed economica del riutilizzo delle acque reflue in agricoltura;
– gli impianti di affinamento terziario delle acque reflue già esistenti in alcune aree della Sardegna potrebbero essere potenziati ed estesi ad altri territori;
– l’adeguamento e l’ottimizzazione degli impianti di depurazione esistenti, finalizzati al riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, potrebbe beneficiare di finanziamenti europei nell’ambito dei fondi strutturali,

impegna la Giunta regionale affinché

1) sia predisposto da ADIS, in collaborazione con i consorzi di bonifica, un piano regionale per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, individuando gli impianti di depurazione da adeguare prioritariamente e i comprensori irrigui che potrebbero beneficiare di tale risorsa;
2) siano stanziati appositi finanziamenti per l’adeguamento degli impianti di depurazione finalizzati al raggiungimento degli standard qualitativi richiesti per l’utilizzo delle acque reflue in agricoltura;
3) siano attivati protocolli d’intesa tra gli enti gestori degli impianti di depurazione, I’ADIS e i consorzi di bonifica per definire le modalità di immissione delle acque reflue trattate nei circuiti irrigui;
4) siano avviate campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte agli agricoltori sui benefici e le modalità di utilizzo delle acque reflue trattate.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 43/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

TRUZZU – AGUS – CIUSA – COCCIU – COCCO – DERIU – ORRÙ – PERU – PIZZUTO – PORCU – SORGIA – TICCA relativo alla vertenza Ballao – Flumendosa.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– gli ecosistemi fluviali hanno da sempre rappresentato una fondamentale ricchezza per le società umane: dal grande fiume di portata continentale al più modesto deflusso, ogni corso d’acqua è depositario di un patrimonio materiale e simbolico attraverso cui è possibile accedere alle dinamiche che nel corso del tempo hanno regolato la relazione fra gruppi umani e paesaggi d’acqua;
– la materialità e l’immaterialità culturale dei paesaggi fluviali sta diventando protagonista attiva nei processi di riqualificazione e tutela ambientale, con la conseguente attenzione delle istituzioni verso le linee di deflusso delle acque superficiali, sollecitata da una maggiore consapevolezza sociale della necessità di un più attento recupero dell’interfaccia terra-acqua;
– l’ampio successo e i risultati ottenuti dagli interventi di riqualificazione dei paesaggi fluviali mostra il potenziale ruolo strategico svolto dai corsi d’acqua, quali corridoi multifunzionali in grado di veicolare i valori patrimoniali connessi agli assetti territoriali disposti lungo gli argini;

RILEVATO che:
– alla fine degli anni quaranta nel territorio di Villagrande Strisaili, era stata realizzata la diga di Bau Muggeris, della capienza di 61 milioni di metri cubi, destinata alla produzione di energia elettrica e al soddisfacimento di fabbisogni civici e agricoli dell’Ogliastra;
– alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso, risalgono invece le opere destinate a soddisfare il fabbisogno idrico per l’agricoltura del Campidano, della Trexenta, Marmilla, Parteolla e per i fabbisogni civili della città di Cagliari, degli altri centri della Città Metropolitana e, successivamente, per quelli industriali di Macchiareddu e Sarroch;
– il poderoso sbarramento di Nuraxi Arrubiu, tra Orroli ed Escalaplano, ha generato un invaso della capacità di 317 milioni di metri cubi, collegato al Bacino artificiale “Mulargia”, tra i Comuni di Goni e Siurgus Donigala, con una capacità superiore ai 300 milioni di metri cubi, destinato a soddisfare usi civili, agricoli e industriali;
– la programmazione e realizzazione delle opere ha consentito il miglioramento della qualità della vita di tantissimi sardi, che ne hanno tratto enorme giovamento, in particolare nel settore agricolo e zootecnico;
– i meriti delle opere e infrastrutture idrauliche per la rinascita economica dell’Isola sono pertanto innegabili, le acque del Flumendosa soddisfano le esigenze civili di seicento mila sardi e quelle agricole di 40.000 ettari di territorio;

CONSIDERATO che:
– la sottrazione eccessiva della risorsa idrica del Flumendosa ha causato l’alterazione dell’equilibrio ecologico del territorio dei comuni del Sarrabus, senza che fossero tenute nella dovuta considerazione le numerose preoccupazioni e segnalazioni di allarme;
– negli anni ottanta i danni alla pesca si palesarono in maniera irreversibile: oltre alla scomparsa delle varie specie autoctone del Flumendosa (trota, alosa, spinarello, cozza di fiume), si verificò il fenomeno della mancata risalita dei muggini e la riduzione impressionante dell’anguilla, la cui attività di pesca, per millenni, aveva garantito un’importante risorsa per le popolazioni rivierasche, in particolare per il Comune di Ballao;
– la drastica diminuzione dell’apporto di acqua dolce ha provocato inoltre l’intrusione salina dal mare fino ai fertili terreni del delta: centinaia di ettari nella piana del Sarrabus sono andati perduti ed è stata compromessa la pregiata coltivazione degli agrumi;
– innegabili sono pertanto le conseguenze negative provocate all’economia, alle tradizioni, alla vita delle popolazioni rivierasche che risiedono a valle delle dighe, da imputare anche alla mancata osservanza di alcune norme di legge, che impongono il rispetto del Deflusso Vitale Minimo (DVM), quale strumento teso a garantire un’adeguata tutela delle acque dei fiumi e degli ecosistemi ad esse collegati;
– il paesaggio fluviale del Flumendosa ha subito da lungo tempo e subisce ancor oggi, l’impatto negativo derivante dalla costruzione delle dighe a monte del territorio del Sarrabus, che oltre ad aver causato profonde alterazioni degli assetti rivieraschi, hanno determinato gravi danni alla qualità ecologica del sistema fluviale e pregiudizi alle diverse attività produttive presenti nel territorio a valle;

RILEVATO che occorre rimediare ai gravissimi danni subiti dalle comunità del Sarrabus e in particolare dal Comune di Ballao, programmando una diversa gestione della risorsa idrica, che sia sostenibile per l’ambiente, l’economia e la società,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad adottare ogni atto affinché venga istituita una Commissione paritetica (con i comuni rivieraschi del Flumendosa appartenenti al territorio del Sarrabus), con la finalità di valutare gli eventuali danni e quantificare gli indennizzi spettanti agli stessi comuni rivieraschi.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 42/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

SORGIA – SCHIRRU – ARONI – PERU – MULA – FUNDONI – AGUS – LOI – PILURZU – PISCEDDA – MELONI Corrado – USAI – MAIELI – COCCIU – TICCA – FASOLINO – SALARIS – TRUZZU, per la richiesta di modifica del bando INPS “Home Care Premium 2025-2028” e il reintegro dei servizi socioassistenziali esclusi.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025) e del Disegno di legge n. 86/A (Bilancio di previsione 2025-2027),

PREMESSO che:
– il progetto “Home Care Premium” (HCP), promosso e gestito dall’INPS – Direzione centrale credito, welfare e strutture sociali – rappresenta da anni uno strumento fondamentale per la presa in carico domiciliare di soggetti fragili e non autosufficienti, figli o coniugi di dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
– in data 21 marzo 2025 è stato pubblicato il bando di concorso per il progetto HCP 2025, con validità dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2028, che delinea le nuove modalità di accesso e tipologie di prestazioni erogabili;
– tale bando, pur confermando la struttura duale tra prestazioni prevalenti (erogazioni economiche dirette a supporto del beneficiario) e prestazioni integrative (servizi forniti tramite gli ambiti territoriali sociali), ha escluso una serie di servizi socioassistenziali precedentemente previsti, tra cui:
– supporto ai caregiver familiari (formazione, sollievo e supporto psicologico),
– servizi di trasporto sociale,
– prestazioni professionali domiciliari di natura educativa e relazionale,
– supporti tecnologici per l’autonomia personale;

CONSIDERATO che:
– tali modifiche riducono sensibilmente l’efficacia del progetto nella presa in carico multidimensionale della persona fragile, rischiando di compromettere la qualità della vita dei beneficiari e di sovraccaricare il sistema pubblico territoriale dei servizi sociali;
– tale scelta ha generato un diffuso allarme tra cittadini, enti gestori e organizzazioni del terzo settore, come testimoniato da alcune petizioni online promosse per chiedere il reintegro dei servizi socioassistenziali, che hanno raccolto in breve tempo centinaia di adesioni in Sardegna e nel resto del paese;
– l’Associazione nazionale Comuni d’Italia (ANCI) Sardegna ha sollecitato l’approvazione di un documento unitario volto a impegnare formalmente la Presidente della Regione affinché si occupi di trattare nelle sedi istituzionali competenti le problematiche inerenti il bando INPS HCP 2025;
– l’attuale assetto del bando HCP 2025 rischia di lasciare migliaia di famiglie sarde senza un supporto adeguato, in un contesto regionale in cui l’invecchiamento demografico e la carenza di servizi pubblici domiciliari già costituiscono una criticità strutturale;

RITENUTO che:
– sia urgente che la Regione si faccia portavoce istituzionale delle istanze delle famiglie coinvolte, sollecitando l’INPS a rivedere il contenuto del bando e ad assicurare una maggiore equità territoriale nella distribuzione delle risorse e nella qualità dei servizi;
– sia opportuno prevedere anche forme di compensazione regionale in caso di mancata revisione del bando nazionale, per non lasciare scoperti i bisogni assistenziali più urgenti,

impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità
e dell’assistenza sociale

1) a sollecitare formalmente l’INPS affinché proceda, in tempi rapidi, alla modifica del bando “Home Care Premium 2025”, reintegrando le prestazioni socioassistenziali escluse, sulla base delle esigenze espresse dai territori;
2) a portare la questione all’attenzione della Conferenza delle regioni e province autonome, al fine di elaborare una posizione unitaria e rafforzare il peso politico della richiesta nei confronti del Governo e dell’INPS centrale;
3) a valutare l’adozione di interventi integrativi regionali, in collaborazione con gli ambiti PLUS, per sostenere i beneficiari HCP che, a causa delle modifiche introdotte, si vedranno privati di importanti servizi assistenziali;
4) a riferire in Consiglio regionale in merito agli sviluppi della vicenda e alle eventuali azioni intraprese.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 41/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

TICCA – AGUS – DERIU – PORCU – TRUZZU – ORRÙ – COCCIU – PERU – CIUSA – CASULA – SORGIA sull’inquadramento degli autisti del servizio di emergenza e urgenza del 118 nell’area professionale degli assistenti (ex categoria C).

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025) e del Disegno di legge n. 86/A (Bilancio di previsione 2025-2027),

PREMESSO che all’interno dell’Azienda regionale emergenza urgenza Sardegna (AREUS) gli operatori tecnici specializzati con mansioni di autista di ambulanza (o autista soccorritore) risultano inquadrati in diverse aree con differente trattamento economico, nonostante svolgano le stesse attività;

CONSIDERATO che la mansione lavorativa degli operatori non si limita solamente alla conduzione del mezzo di soccorso, ma bensì, come riconosciuto da più parti, l’autista è parte attiva dell’équipe e ordinariamente interagisce con medici e infermieri, configurando una collaborazione con effettivo collegamento funzionale nelle attività sul paziente;

RILEVATO che nel mese di ottobre 2024 il Giudice del Lavoro del Tribunale di Potenza ha accolto il ricorso di un autista e confermato l’espletamento delle mansioni superiori della categoria C, con conseguente adeguamento dello stipendio e riconoscimento delle differenze retributive degli ultimi quindici anni;

TENUTO CONTO inoltre che in altre regioni alcune aziende sanitarie hanno bandito i concorsi per l’assunzione di operatori tecnici specializzati senior-autisti di ambulanza con funzione di soccorritore prevedendo l’inquadramento degli stessi nella categoria C;

RICORDATO che gli autisti di ambulanza del servizio di emergenza urgenza che prestano attività presso l’Azienda AREUS, oltre all’esperienza acquisita negli anni, hanno svolto vari corsi di formazione all’interno del Servizio sanitario regionale (SSR);

EVIDENZIATO che l’articolo 21, comma 2, del CCNL relativo al personale del comparto sanità, triennio 2019-2021, dispone che ove le aziende e gli enti, nell’ambito di propri piani triennali dei fabbisogni, rilevino la necessità di copertura di specifici profili, al fine di tener conto dell’esperienza e professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’azienda o ente di appartenenza, in fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale e, comunque, entro il termine del 30 giugno 2025, previo confronto ai sensi dell’articolo 6, comma 3, lettera n) (Confronto), possono attivare la progressione tra le aree con procedure valutative cui sono ammessi i dipendenti in servizio:
– in possesso del titolo di studio richiesto per l’area immediatamente superiore ed almeno 5 anni di esperienza professionale maturata nel profilo professionale di appartenenza;
– in alternativa il possesso del titolo di studio relativo all’area cui il dipendente è inquadrato ed almeno 10 anni di esperienza professionale maturata nel profilo professionale di appartenenza,

impegna la Giunta regionale

1) ad avviare tutte le attività propedeutiche all’applicazione del nuovo ordinamento professionale e conseguente inquadramento degli autisti del servizio di emergenza e urgenza 118 nell’area professionale degli assistenti (ex categoria C).

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 40/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

TICCA – DERIU – PORCU – TRUZZU – COCCO – PERU – CIUSA – AGUS – SORGIA sulla necessità di reperire ulteriori risorse da destinare a contributi per la gestione delle scuole dell’infanzia non statali paritarie presenti nella Regione.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025) e del Disegno di legge n. 86/A (Bilancio di previsione 2025-2027),

PREMESSO che le scuole paritarie sono istituti scolastici la cui gestione è affidata a soggetti diversi da quelli statali, che si impegnano a contribuire alla realizzazione della finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola e ottengono il riconoscimento della parità scolastica con gli istituti statali;

CONSIDERATO che le scuole paritarie si inseriscono nel sistema nazionale di istruzione e rilasciano titoli di studio aventi lo stesso valore legale dei titoli rilasciati dalle scuole statali;

EVIDENZIATO che la Regione, in considerazione del grave indice di carenza di strutture pubbliche adeguate, al fine di garantire ed estendere l’esercizio del diritto allo studio eroga ogni anno contributi alle scuole materne per la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché il riattamento eventuale degli immobili, sentito il parere delle amministrazioni comunali sedi della scuola, gli arredamenti e le attrezzature d’uso e le spese di gestione e oneri per il personale, esclusi quelli relativi alle scuole materne statali;

RILEVATO che in Sardegna sono presenti circa duecento scuole dell’infanzia non statali paritarie, che, fornendo un servizio fondamentale di sostegno alla genitorialità, sopperiscono all’insufficiente offerta del sistema pubblico;

VALUTATO che l’implementazione dello stanziamento destinato dalla Regione agli istituti presenti sul territorio sardo permette sicuramente di contrastare il fenomeno della denatalità e dello spopolamento delle zone interne e favorisce la conciliazione dei tempi di lavoro e cura della famiglia,

impegna la Giunta regionale

1) a reperire ulteriori risorse da destinare a contributi per la gestione delle scuole dell’infanzia non statali paritarie presenti in Sardegna e prevedere inoltre il finanziamento di interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, per arredi ed attrezzature, al fine di potenziare qualitativamente l’offerta del sistema educativo per la prima infanzia.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025