Il giornalista cagliaritano Mario Cabasino è il nuovo presidente del Corecom. Lo ha designato il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, avvalendosi dei poteri sostitutivi previsti dall’articolo 3 della legge regionale n. 11 del 1995.
Gli altri componenti sono Giovanni Coinu, Filippo Petrucci, Rosaria Manconi ed Emanuela Zoncu.
Il Corecom è istituito ai sensi della legge regionale 28 luglio 2008, n. 11 “Istituzione del Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM) della Regione autonoma della Sardegna” . Svolge funzioni di governo e controllo del sistema delle comunicazioni sul territorio della Sardegna occupandosi di cittadini, associazioni e imprese, operatori delle telecomunicazioni e del sistema dei media locali.
Nota stampa della seduta n. 50
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 50 Antimeridiana
martedì 4 marzo 2025
La seduta è stata aperta dal presidente Piero Comandini. Dopo le formalità di rito, l’Aula ha proseguito l’esame del primo punto all’ordine del giorno: il disegno di legge 40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24” con l’esame dell’art. 2 e dei relativi emendamenti.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu che ha chiesto una sospensiva del provvedimento: «Il testo è profondamente cambiato rispetto a quello licenziato dalla Commissione – ha detto Truzzu – sindacati e ordini dei medici non si sono potuti esprimere sulle novità presentate dalla Giunta e chiedono di essere sentiti prima che il Consiglio si pronunci su questa importante riforma. Per questo chiediamo il rinvio del provvedimento in Commissione e l’avvio di un nuovo ciclo di audizioni dei portatori di interesse».
Richiesta di sospensiva sostenuta anche dal consigliere di Sardegna al Centro Venti/20 Antonello Peru: «Alla luce degli emendamenti presentati dalla Giunta è necessario sentire sindacati, ordine dei medici e Anci» e dal consigliere Alessandro Sorgia (Misto): «Parliamo di democrazia rappresentativa ma non applichiamo questo principio. Non stiamo facendo una bella figura».
Viste le richieste della minoranza, il capogruppo del Pd Roberto Deriu ha chiesto e ottenuto una sospensione della seduta di 15 minuti per una riunione dei gruppi di maggioranza.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Comandini ha messo in votazione la richiesta di sospensiva presentata dal capogruppo di FdI Paolo Truzzu che è stata respinta.
L’Aula è quindi passata all’esame dell’art.2 del DdL n.40. Acquisiti i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente Comandini ha dato la parola al consigliere di FdI Fausto Piga: «In questi giorni la stampa ha parlato di settimana decisiva per la sanità sarda – ha detto Piga – sono perplesso: per chi sarebbe decisiva? Per i cittadini? Non credo. Questa riforma non riforma nulla, non entra nel merito della carenze di personale, dell’abbattimento delle liste d’attesa, del miglioramento delle prestazioni, del potenziamento della sanità territoriale. L’unica cosa di cui si occupa sono i commissariamenti. Questo mi sorprende, sarà difficile chiedere poi ai nuovi commissari di migliorare la situazione».
Ha quindi preso la parola la consigliera Alice Aroni (Misto) che ha ribadito il giudizio negativo sulla riforma espresso durante la discussione generale: «La precedente riforma non è stata abolita ci sono solo norme interpretative – ha detto Aroni – secondo chi ha elaborato il testo, serve stabilire, per esempio, se ci sia la necessità di potenziare la sanità territoriale. Stessa cosa per individuare le strutture utili e quelle non utili. Dite con chiarezza quali sono gli ospedali che volete chiudere».
Giudizio negativo anche da Stefano Tunis (Sardegna al Centro Venti/20): «Emerge da questo provvedimento la volontà di un potenziamento della sanità nei territori ma la peculiarità territoriale della Sardegna impone una sensibilità politica per comunicare le scelte che voi non avete. Avete deciso invece di non ascoltare nessuno. Vi state infilando in un fallimento. Il ruolo più difficile spetterà però a chi vi dovrà tutelare».
Per Angelo Cocciu (Forza Italia) «il testo oggi in discussione è stato stravolto dagli emendamenti della Giunta. Modifiche sulle quali non avete ascoltato nessuno. Riflettete su quanto state facendo. Sarebbe opportuno tornare in commissione per sentire i portatori di interesse, soprattutto i medici che sono la parte più importante del sistema. Non capiamo perché vi siate intestarditi. Il vostro principale obiettivo è rimuovere i direttori generali delle Asl».
Anche per Cristina Usai (FdI) la riforma non produrrà effetti utili per il miglioramento del sistema sanitario: «Ci sono buoni propositi che imporrebbero però una fase di ascolto. Il testo licenziato dalla commissione è stato stravolto. Sarebbe opportuno avviare un nuovo ciclo di audizioni ma voi sembrate sordi a questa richiesta. Fermatevi finché siete in tempo».
Sulla stessa linea Corrado Meloni (FdI): «L’art. 2 è una norma di interpretazione autentica, anche l’emendamento sostitutivo della Giunta va in questa direzione. Come opposizione abbiamo cercato di dare un contributo ma non ci avete ascoltato – ha rimarcato Meloni – avete ignorato anche i contributi e i suggerimenti dei portatori d’interesse. La Commissione Sanità ha fatto un lavoro inutile sentendo in audizione per giorni gli operatori della sanità su un testo che si sapeva ormai superato. Il vostro obiettivo è cacciare i Dg della Asl. Questo renderà ancora più difficile la gestione del sistema sanitario»
Per Piero Maieli (Forza Italia): «La legge che è passata in commissione era un’altra cosa. Non dobbiamo prenderci in giro né ignorare chi sta fuori da quest’Aula, medici, infermieri, oss, sindacati. Chi vuole questa legge? Se vogliamo davvero una riforma si riparta dalla commissione con le audizioni su un testo definitivo. Altrimenti fornite i nomi dei nuovi commissari e finiamola qui».
Critico anche Stefano Schirru (Alleanza Sardegna): «Il testo non contiene indicazioni per migliorare la situazione della sanità sarda. Il Consiglio regionale ha legiferato in passato su alcuni provvedimenti, come lo screening prenatale o il registro tumori, ma non sono mai stati attuati. Se ci sono storture si possono correggere ma in questa legge c’è poco. E’ un provvedimento che mira solo allo spoil system. Ai nostri malati non interessa chi andrà a governare le Asl».
Franco Mula (Fdi): «Gli emendamenti presentati dalla Giunta servono solo a cassare i nostri emendamenti. Non si spiegano alcuni passaggi inseriti negli emendamenti della Giunta. Sarebbe meglio chiarirli, sono scritti in modo incomprensibile». (Psp)
Il capogruppo di Sardegna 20Venti, Antonello Peru, ha insistito sulla inutilità del provvedimento all’esame dell’Aula ed ha fatto puntuale riferimento ad alcuni specifici articoli del Dl 40 che, a suo giudizio, confermano appunto l’inutilità delle norme che si vogliono introdurre. L’esponente della minoranza ha citato l’articolo 2 del Dl 40, nelle parti in cui elimina la lettera d) dell’articolo 1 della legge regionale 24 (approvata nella passata legislatura) laddove, con lo scorporo delle 8 Asl dall’allora Ats, realizza il principio dell’avvicinare il territorio e le persone alle prestazioni sanitarie, mentre tale principio, nel testo in discussione, è soltanto enunciato e non contiene le azioni conseguenti per darne attuazione. Stessa cosa per quanto attiene la programmazione strategica riferita all’integrazione delle politiche sanitarie e sociali, e in ambito locale, attraverso i Plus, per affermare: «La Giunta, per effetto di quanto stabilito dall’articolo 32 della legge 24 può fare gli atti conseguenti e dovreste allora spiegarci perché reintroducete nell’articolo 2 del Dl 40 tale prerogativa».
I consiglieri dell’opposizione Rubiu (FdI), Truzzu (FdI), Ticca (Riformatori) e Cera (FdI) hanno quindi rinunciato ai rispettivi interventi in Aula e il presidente di turno dell’Assemblea, Giuseppe Frau (UpT) ha quindi posto voto in votazione l’emendamento 8=134=174=237.
Il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, ha chiesto la votazione con lo scrutinio elettronico.
Non essendo raggiunto il numero legale, i lavori del Consiglio sono stati sospesi per trenta minuti.
Alla ripresa, il capogruppo di FdI, Truzzu, ha comunicato che l’assenza dei consiglieri dei gruppi della minoranza nella precedente votazione è da considerarsi per “motivazioni politiche” ed ha rinnovato la richiesta per la votazione degli emendamenti con scrutinio elettronico.
Non essendo stato raggiunto il numero legale dell’Assemblea (23 presenti) il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha sospeso i lavori per ulteriori 30 minuti e ha convocato la conferenza dei capigruppo. (A.M)
Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha dato la parola all’on. Truzzu (FdI) che ha chiesto una breve sospensione dei lavori per una riunione di minoranza. Alla ripresa il presidente Comandini ha messo in votazione con voto elettronico l’emendamento 8=134=174=237, che è stato respinto.
L’on. Fausto Piga (FdI) ha segnalato l’assenza al momento del voto dell’onorevole Spano (Pd) ma il presidente Comandini ha mostrato l’elenco dei presenti che hanno votato e lo ha messo a disposizione di tutti i consiglieri. “Nessuno sta barando, onorevole Piga. La prego di usare altri termini e non questi che non le si addicono”.
Per l’on. Mula (FdI) “è però chiaro il segnale politico, perché su una legge così importante è impensabile che si possa chiedere all’opposizione di garantire il numero legale”.
A seguire l’Aula ha votato l’emendamento aggiuntivo 402 (uguale al 408) è stato messo in discussione. Per l’on. Tunis (Sardegna 20Venti) “i numeri dicono che questa riforma ha bisogno di un solido appoggio della maggioranza. Senza un vistoso via libera da parte dell’opposizione andremmo ben oltre i tempi per l’approvazione della legge finanziaria”. L’emendamento 402 è stato respinto e così gli emendamenti sino al 529 compreso.
Sull’emendamento 530 l’on. Tunis ha detto: “Abbiamo dato un’accelerata e ci chiedete di astenerci e di girarci dall’altra parte a fronte di una legge che rischia di provocare danni a chi li dovrà subire. Anni fa davanti a una legge regionale che ritenevo inapplicabile mi dimisi dal mio ruolo di direttore generale della Regione. Voglio che l’assessore lo sappia, perché questa legge è anche peggio di quella che non ho voluto applicare”.
L’on. Piga si è chiesto se le assenze in maggioranza “siano indicative di una faida in atto” dentro il Campo largo mentre per il collega Peru (Sardegna al centro) “la maggioranza facendo mancare il numero legale ha preso coscienza della inutilità di questo provvedimento. Farebbe bene l’assessore Bartolazzi a ritirare il provvedimento”.
L’emendamento 530 è stato respinto e così il 531, con voto elettronico richiesto dall’on. Truzzu e così, senza discussione, tutti gli emendamenti sino al 527 compreso.
L’on. Aroni ha illustrato l’emendamento 424, che punta a “conservare tutti i presidi ospedalieri e territoriali”. Per l’on. Gianni Chessa (Forza Italia) “questa norma lascia dubbi e allora vogliamo sapere se secondo voi ci sono ospedali inutili e quali sono. Sappia l’assessore Bartolazzi che se la sua riforma chiuderà presidi non solo i medici e i pazienti scenderanno in piazza. Accogliete questo emendamento, se volete evitare equivoci”. Della stessa opinione anche il consigliere Urpi: “Come si fa a non accogliere questo emendamento? L’emendamento 424 con il voto elettronico è stato respinto.
Voto elettronico anche per il 607 (Ticca e più) che prevede l’inserimento delle farmacie di comunità nella rete territoriale sanitaria: respinto dall’Aula dopo l’invito al ritiro del relatore di maggioranza, l’on. Giuseppe Canu (Sinistra futura), che ha ricordato l’impegno della commissione sullo specifico punto.
L’on. Ticca ha sollecitato il voto favorevole per l’emendamento 608, che ribadisce il concetto espresso dall’emendamento precedente. “Quale collaborazione volete? Non quella dei medici e nemmeno quella di Federfarma”. Respinto il 608.
Approvato invece l’emendamento di Giunta 282, che sostituisce in toto l’articolo 2 del provvedimento in discussione, indicando i principi e le finalità generali della legge, “anche mediante l’introduzione del principio di sussidiarietà orizzontale” coinvolgendo “le organizzazioni dei pazienti e i portatori di interessi diffusi”.
Il presidente Comandini ha dichiarato conclusi i lavori che riprenderanno domani 5 marzo alle 15 e 30 con la prosecuzione della discussione del DL 40. (c.c.)
Sintesi della seduta n. 50
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA
XVII LEGISLATURA
SINTESI DELLA SEDUTA N. 50
Martedì 4 marzo 2025
Presidenza del Presidente Giampietro Comandini
Indi del Vice Presidente Giuseppe Frau
Indi del Presidente Giampietro Comandini
Inizio: ore 10 e 15
– Congedi.
– Annunzi.
Documenti pervenuti: disegno di legge, proposta di legge, risposta scritta a interrogazioni, interrogazioni, mozioni.
– Comunicazioni del Presidente.
Decadenza dalla carica di Segretario del Consiglio, ai sensi dell’articolo 4, comma 4 del Regolamento Interno, del consigliere Emanuele CERA.
– Questione sospensiva.
Il consigliere Paolo TRUZZU, ai sensi all’articolo 86 del Regolamento Interno, pone la questione sospensiva sul disegno di legge 40/A per il rinvio del provvedimento in Commissione. Intervengono i consiglieri Antonello PERU, Alessandro SORGIA e Roberto Deriu.
Questione sospensiva: non approvata per alzata di mano con esperimento della controprova.
– Continuazione della discussione del disegno di legge Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24 (40/A).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, l’assessore Armando BARTOLAZZI, per la Giunta, Giuseppino CANU, relatore di maggioranza, e i consiglieri Fausto PIGA, Alice ARONI, Stefano TUNIS, Angelo COCCIU, Cristina USAI, Corrado MELONI, Piero MAIELI, Stefano SCHIRRU, Francesco Paolo MULA, Antonello PERU, Paolo TRUZZU, Alessandro SORGIA, Giovanni CHESSA, Alberto URPI, Umberto TICCA.
Articolo 2
Emendamento numero 282, sostitutivo totale dell’articolo 2: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
– Sull’ordine dei lavori.
Sono intervenuti, anche in più occasioni, i consiglieri Roberto DERIU, Paolo TRUZZU, Fausto PIGA, Francesco Paolo MULA, Gianluca MANDAS.
Riconvocazione: mercoledì 5 marzo 2025 alle ore 15 e 30.
Fine: ore 14 e 13
(La seduta è rimasta sospesa dalle ore 10 e 28 alle ore 10 e 49; dalle ore 11 e 52 alle ore 12 e 22; dalle ore 12 e 24 alle ore 12 e 57; dalle ore 12 e 58 alle ore 13 e 06 ).
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Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria
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Silvia Pintus (am)
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CORECOM Sardegna: pubblicato il decreto sulla nomina dei componenti
È stato pubblicato sul sito, sezione Bandi e concorsi, il Decreto n. 9/2025 del Presidente del Consiglio regionale della Sardegna recante la nomina dei componenti del Comitato regionale per le comunicazioni della Regione autonoma della Sardegna.
L’efficacia del decreto decorrerà dalla data della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).
50 anni scomparsa Lussu, convegno in Consiglio. La Valle D’Aosta intitola la sala delle commissioni al politico sardo.
Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta intitolerà la sala delle commissioni consiliari a Emilio Lussu. La cerimonia si svolgerà in collegamento con l’aula consiliare del Consiglio regionale della Sardegna domani, mercoledì 5 marzo alle 10,30, durante il Convegno su Emilio Lussu organizzato in occasione del 50esimo anniversario della sua scomparsa.
Il convegno è organizzato dal Consiglio regionale della Sardegna su richiesta dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu.
I lavori del Convegno su Emilio Lussu, dopo i saluti del Presidente Comandini e il collegamento con il Consiglio regionale della Valle D’Aosta, saranno aperti da Giuseppe Caboni, presidente dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu. Le relazioni saranno svolte dallo storico e giurista Italo Birocchi, da Emma Biolchini, Direttrice del giornale Liceo Dettori di Cagliari, da Monica Grossi, Soprintendente archivistica della Sardegna e da Giovanna Granata, docente di biblioteconomia.
Saranno letti in aula, dagli studenti dell’istituto Comprensivo Santa Caterina – Cima di Cagliari alcuni stralci tratti da “Un anno sull’Altipiano”.
La scelta di dedicare proprio la Sala Commissioni dell’Assemblea della Valle D’Aosta a Emilio Lussu, figura di spicco dell’antifascismo italiano e importante uomo politico del XX secolo, rappresenta un riconoscimento all’intera vita di Lussu dedicata sempre all’approfondimento, il confronto e la mediazione politica.
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50 anni scomparsa Emilio Lussu, domani convegno in Consiglio. La Valle D’Aosta intitola al politico sardo la sala delle commissioni. Diretta alle 10,30
Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta intitolerà la sala delle commissioni consiliari a Emilio Lussu. La cerimonia si svolgerà in collegamento con l’aula consiliare del Consiglio regionale della Sardegna domani, mercoledì 5 marzo alle 10,30, durante il Convegno su Emilio Lussu organizzato in occasione del 50esimo anniversario della sua scomparsa.
Il Convegno è organizzato dal Consiglio regionale della Sardegna su proposta dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu.
I lavori del Convegno su Emilio Lussu, dopo i saluti del Presidente Comandini e il collegamento con il Consiglio regionale della Valle D’Aosta, saranno aperti da Giuseppe Caboni, presidente dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu. Le relazioni saranno svolte dallo storico e giurista Italo Birocchi, da Emma Biolchini, Direttrice del giornale Liceo Dettori di Cagliari, da Monica Grossi, Soprintendente archivistica della Sardegna e da Giovanna Granata, docente di biblioteconomia.
La scelta di dedicare proprio la Sala Commissioni dell’Assemblea della Valle D’Aosta a Emilio Lussu, figura di spicco dell’antifascismo italiano e importante uomo politico del XX secolo, rappresenta un riconoscimento all’intera vita di Lussu dedicata sempre all’approfondimento, il confronto e la mediazione politica.
SI INVITA UN GIORNALISTA DELLA TESTATA A PARTECIPARE AL CONVEGNO
MOZIONE N. 40
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 40
(Approvata in Aula il 18/06/2025)
SCHIRRU – MULA – CERA – SORGIA – RUBIU – TRUZZU – PIRAS – ARONI – PERU – USAI – MAIELI – TICCA – TUNIS – PIGA in merito alla necessità di far fronte alle gravi disparità di trattamento tra professionisti sanitari che accedono all’istituto delle prestazioni aggiuntive.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– le prestazioni aggiuntive sono attività integrative rispetto all’attività istituzionale ordinaria, richieste dall’Azienda ai propri dipendenti allo scopo di ridurre le liste di attesa, per far fronte a un temporaneo aumento dell’attività o in presenza di carenza di organico;
– l’istituto delle prestazioni aggiuntive viene applicato in modo disomogeneo a livello nazionale, regionale e persino all’interno dei servizi delle singole aziende; in particolare alcune aziende sanitarie sarde richiamando l’articolo 1, comma 3, della legge. 8 gennaio 2002, n. 1 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge. 12 novembre 2001, n. 402, recante disposizioni urgenti in materia di personale sanitario) limitano l’accesso alle prestazioni aggiuntive agli infermieri e ai tecnici sanitari di radiologia medica dipendenti della stessa amministrazione e in possesso dei requisiti specifici, determinando così gravi disparità di trattamento tra i professionisti sanitari;
– l’articolo 1 comma 219 della Legge 30 dicembre 2023, n. 213 (Legge di bilancio 2024 e pluriennale per il triennio 2024-2026), ha stabilito che per far fronte alla carenza di personale sanitario, nonché ridurre le liste di attesa e il ricorso alle esternalizzazioni, venga estesa l’applicazione della disciplina prevista dall’articolo 11 del decreto legge 30 marzo 2023 n. 34 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026) convertito nella legge 26 maggio 2023, n. 56 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, recante misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali) relativa alle prestazioni aggiuntive, a tutte le prestazioni svolte, ai sensi dell’articolo 7, comma 1, lettera d) del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021 dell’Area sanità, dal personale sanitario, nonché a tutto il personale sanitario operante nelle Aziende ed Enti del Comparto sanità;
– il comma 220 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026) ha stanziato, a livello nazionale, la somma di euro 80.000.000 e, nello specifico, per la Regione Sardegna, come riportato nell’allegato III della legge n. 213 del 2023 la somma di euro 2.176.000 per le prestazioni aggiuntive del personale sanitario del comparto sanità. Al predetto finanziamento accedono tutte le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, in deroga alle disposizioni legislative che stabiliscono per le autonomie speciali il concorso regionale e provinciale al finanziamento sanitario corrente;
– l’articolo 4, comma 11, del decreto 27 dicembre 2024, n. 202 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi) così detto “decreto mille proroghe” (la legge di conversione, approvata il 19 febbraio è in attesa di pubblicazione) prevede che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano nell’anno 2025, in aggiunta a quanto previsto dall’articolo 1, comma 220, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, possono incrementare, a valere sul livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l’anno 2025, la spesa per prestazioni aggiuntive del personale sanitario del comparto sanità dipendenti dei medesimi enti e aziende nel limite degli importi lordi indicati, per ciascuna regione e provincia autonoma, nella tabella 1 allegata al medesimo decreto, pari complessivamente a euro 41.615.000 per il personale sanitario del comparto sanità, e nello specifico, per la Regione Sardegna, la somma di euro 1.136.524,52;
– il contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) del Comparto sanità stipulato il 2 novembre 2022 prevede, all’articolo 7, comma 1, lettera d) che le Regioni, nella forma di partecipazione sindacale del confronto regionale, possano emanare linee generali di indirizzo in materia di prestazioni aggiuntive del personale, ferma rimanendo l’autonomia contrattuale delle Aziende ed Enti del servizio sanitario regionale, nel rispetto dell’articolo 40 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche);
– alcune regioni hanno già dato applicazione all’articolo 7 dettando linee di indirizzo che disciplinano in maniera omogenea l’istituto delle prestazioni aggiuntive, estendendolo a tutti i profili professionali del ruolo sanitario;
RILEVATO che:
– la carenza di personale sanitario, associata all’aumento delle liste d’attesa e alla crescente insoddisfazione del personale stesso, rappresenta una criticità significativa per il Servizio sanitario nazionale in generale e per quello regionale sardo, in particolare;
– se non adeguatamente affrontata, tale criticità rischia di compromettere irrimediabilmente l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA);
– l’estensione delle prestazioni aggiuntive a tutte le figure professionali e non più ai soli infermieri e tecnici di radiologia medica, come avviene in alcune aziende del sistema sanitario regionale (SSR), oltre a rappresentare un dovuto riconoscimento per l’importante contributo del personale sanitario, consentirebbe di incrementare la capacità di risposta ai bisogni di salute della popolazione, evitando l’esternalizzazione dei servizi e gratificando tutto il personale;
– è pertanto assolutamente necessario adeguare l’istituto delle prestazioni aggiuntive alle disposizioni previste a livello nazionale dalla legge n. 213 del 2023,
impegna l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale
ad avvalersi della facoltà di cui all’articolo 7 del CCNL 2 novembre 2022 e, per l’effetto, avviare il confronto con le organizzazioni sindacali regionali del comparto Sanità, per la definizione di linee generali di indirizzo che consentano l’accesso alle prestazioni aggiuntive a tutti i profili professionali del ruolo sanitario operanti nelle aziende sanitarie sarde. Tale misura contribuirà alla riduzione delle liste d’attesa e garantirà l’erogazione dei LEA, riconoscendo e valorizzando l’apporto di tutte le figure professionali coinvolte nel sistema sanitario regionale.
Cagliari, 25 febbraio 2025
MOZIONE N. 39
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 39
AGUS sulla salvaguardia dell’operatività delle cure oncologiche nella regione nelle more dell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione delle sale operatorie dell’Ospedale oncologico “A. Businco”.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– l’Ospedale oncologico “A. Businco” di Cagliari rappresenta un punto di riferimento regionale per la cura delle patologie oncologiche, offrendo servizi essenziali nell’ambito della chirurgia toracica, ginecologica e senologica;
– le sale operatorie attualmente in uso, risalenti agli anni settanta, necessitano di urgenti interventi di ammodernamento per garantire standard adeguati di sicurezza, efficienza e qualità delle cure;
– a tal fine sono stati destinati nove milioni di euro di fondi PNRR per la ristrutturazione di due sale operatorie al momento esistenti;
– nel mese di ottobre 2024 tale progetto è stato al centro di una seduta della Sesta Commissione nella quale hanno partecipato in audizione i vertici aziendali e una delegazione di medici e infermieri. In quell’occasione, per la prima volta, è stato annunciato il piano relativo ai trasferimenti delle strutture durante il periodo della durata dei lavori, stimata in due anni, sottolineando la necessità di far partire gli stessi entro il 2024 al fine di non perdere le risorse stanziate;
– in data 19 dicembre 2024 l’azienda Arnas Brotzu ha comunicato all’impresa vincitrice dell’appalto relativo al Servizio di valutazione di vulnerabilità sismica e della progettazione di fattibilità tecnica ed economica, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione del Corpo staccato del Polo oncologico (P.O.) San Michele e del corpo F del P.O. Oncologico A. Businco di Cagliari, la risoluzione del contratto d’appalto visti i ritardi che avrebbero potuto concretizzare l’impossibilità di terminare i lavori entro i tempi previsti dal PNRR.
VERIFICATO che:
– ad oggi non è stata definita né una data di inizio dei lavori, né una stima certa della loro durata;
– il piano attuale prevede il trasferimento temporaneo delle attività chirurgiche di ginecologia oncologica presso l’Ospedale San Michele di Cagliari, con l’obiettivo di mantenere invariato il numero di interventi programmati;
– è, comunque, iniziato il trasloco con la relativa riorganizzazione interna, compreso il trasferimento della Direzione medica di presidio;
– è previsto il trasferimento definitivo della chirurgia toracica ed endoscopica, degenze comprese, utilizzando il personale ad oggi operante nella suddetta chirurgia per l’attivazione di una corsia multispecialistica dove verranno assegnati posti letto anche alla chirurgia della tiroide, maxillo facciale e di quella generale ad indirizzo oncologico;
CONSIDERATO che:
– tale trasferimento è ancora oggetto di concertazioni in corso col personale sanitario;
– attualmente gli interventi programmati presso l’Ospedale San Michele di Cagliari mostrano criticità con la quotidiana attività di emergenza che satura tutti gli slot dei blocchi operatori;
– nelle sedute del mese di ottobre 2024 della Sesta Commissione, è stato comunicato che le date previste per l’avvio dei lavori di ristrutturazione erano da considerarsi perentorie entro la fine del 2024, al fine di garantire l’accesso alle risorse del PNRR;
– tuttavia, tale tempistica risulta ad oggi superata;
RILEVATO che:
– il 22 gennaio 2025, al termine di una riunione tenutasi presso l’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale alla presenza dei vertici aziendali dell’Arnas, di una rappresentanza di medici dell’Ospedale oncologico “A. Businco” e di diverse associazioni, era stata accolta la proposta di installare delle sale operatorie modulari prefabbricate all’esterno della struttura, al fine di non pregiudicare l’attività chirurgica prevista in quelle oggetto dei lavori di ristrutturazione;
– tale proposta non ha avuto seguito e, ad oggi, non si conoscono né l’iter di acquisto né gli eventuali tempi di installazione e collaudo dei moduli provvisori;
– non si conosce ancora il cronoprogramma dell’insieme dei lavori di ammodernamento;
CONSIDERATO che la chirurgia senologica, già caratterizzata da liste d’attesa molto lunghe, rischia di essere ulteriormente penalizzata dalla riorganizzazione, vista la diminuzione delle sedute operatorie e dal numero esiguo di chirurghi senologi i quali dovrebbero coprire i turni di guardia ventiquattro ore su ventiquattro prima condivisi con i chirurghi toracici;
APPRESO che:
– il trasferimento della chirurgia toracica e di quella ginecologica oncologica avverrebbe in un contesto, quello dell’Ospedale San Michele di Cagliari, già saturo dal momento che la sala per la chirurgia toracica sarebbe la stessa delle emergenze;
– l’unica sala operatoria che rimarrà attiva durante i lavori ha già mostrato criticità strutturali, logistiche e organizzative che hanno, in alcuni casi, pregiudicato l’operatività delle prestazioni chirurgiche programmate,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a sospendere qualsiasi azione di trasferimento delle attività chirurgiche e dei reparti coinvolti presso l’Ospedale San Michele di Cagliari, compresi i traslochi già avviati, fino a quando non sarà definito un piano condiviso con il personale sanitario e le associazioni dei pazienti, che garantisca il mantenimento della piena operatività dell’Ospedale “A Businco” durante tutta la durata dei lavori.
Cagliari, 25 febbraio 2025
INTERROGAZIONE N. 161/A
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 161/A
(Pervenuta risposta scritta in data 03/04/2025 e in data 03/04/2025)
MAIELI, con richiesta di risposta scritta, in merito alla gestione del randagismo in Sardegna.
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Il sottoscritto,
PREMESSO che:
– la legge 14 agosto 1991, n. 281 è la legge quadro nazionale in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo;
– in attuazione dei principi della legge n. 281 del 1991, la Regione ha promulgato la legge regionale 18 maggio 1994, n. 21 (Norme per la protezione degli animali e istituzione dell’anagrafe canina), modificata con la legge regionale 1° agosto 1996, n. 35;
– il decreto del Presidente della Giunta regionale 4 marzo 1999, n. 1 (Regolamento di attuazione della legge 14 agosto 1991, n. 281 e della legge regionale 18 maggio 1994, n. 21 e della legge regionale 1° agosto 1996, n. 35 sulla prevenzione del randagismo) è il regolamento di attuazione delle leggi sopra citate;
PRESO ATTO che:
– per aumentare l’efficacia e l’efficienza delle azioni di lotta al randagismo con la deliberazione n. 17/39 del 27 aprile 2010 (L.R. n. 21/1994 e s.m.i. Direttive in materia di lotta al randagismo e protezione degli animali d’affezione) sono state emanate le prime direttive in materia di lotta al randagismo e protezione degli animali d’affezione, dando il ruolo, come indicato nell’articolo 3, di programmazione, coordinamento e controllo delle aziende sanitarie locali (ASL) e degli enti locali;
– per rafforzare il coordinamento e le sinergie fra componenti veterinarie, pubbliche e private, istituzioni a livello locale e organizzazioni della società civile attive nel settore, con decreto dell’Assessorato dell’Igiene e Sanità n. 18 del 7 aprile 2016 è stato costituito un Tavolo tecnico;
– a seguito di impugnativa davanti alla Corte Costituzionale sono stati ampliati i soggetti ammessi alla presentazione della domanda di contributo rispetto a quanto originariamente previsto dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 6/22 (Contributi per l’assistenza veterinaria e la sterilizzazione dei gatti appartenenti alle colonie feline censite nel territorio regionale. Stanziamento risorse euro 100.000. Legge di stabilità 2019. Bilancio regionale 2019) e n. 6/26 (Definizione dei criteri e modalità per l’erogazione dei contributi finalizzati all’attuazione di un piano straordinario di sterilizzazioni dei cani padronali. Stanziamento risorse euro 300.000. Legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48. Bilancio regionale 2019) del 5 febbraio 2019;
CONSIDERATO che:
– l’accordo sancito in sede di Conferenza Unificata il 24 gennaio 2013 (Rep. Atti n. 5/CU), recepito dalla Regione con la deliberazione n. 16/15 del 28 marzo 2017 (Recepimento dell’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in materia di identificazione e registrazione degli animali di affezione), delinea precisi obblighi e responsabilità in capo ai comuni in materia di prevenzione del randagismo;
– a distanza di molti anni dall’entrata in vigore della legge nazionale i principi ispiratori non hanno trovato sufficiente attuazione e che negli ultimi anni il fenomeno del randagismo e delle colonie feline si è, invece, ulteriormente aggravato, come precisato nelle deliberazioni della Giunta regionale per il riparto dei fondi, di ogni singolo anno, dall’Assessore di turno;
– per ridurre tale fenomeno la stessa Asl n. 8 ha realizzato, nel 2020 e tramite fondi regionali, una moderna sala operatoria, anche per la sterilizzazione dei randagi in generale senza che, ad oggi, sia mai stata resa operativa e funzionale per lo scopo cui è stata realizzata;
– con varie deliberazioni regionali, sono stati concessi diversi supporti finanziari, per l’assistenza veterinaria e la sterilizzazione dei gatti appartenenti alle colonie feline censite e per la sterilizzazione di cani e la lotta al randagismo nel territorio regionale;
VISTO che:
– annualmente, salvo casi rari, vengono definiti dalla Giunta regionale le modalità e i criteri di erogazione del contributo stanziato, previo avviso pubblico “a sportello”, su domanda delle associazioni interessate, in base all’ordine cronologico di presentazione delle stesse, fino all’esaurimento delle risorse disponibili, ordinariamente con un contributo massimo di euro 5.000 per ogni associazione;
– i comuni, tramite le associazioni o i cittadini volontari, devono censire e gestire le colonie feline e impedire un incremento numerico dei felini, concordando con i Servizi veterinari appositi piani di sterilizzazione, che in base all’articolo 14 della legge regionale n. 21 del 1994, emanata in attuazione dell’articolo 2, comma 8, della legge n. 281 del 1991, prevede che i gatti che vivono liberi devono essere sterilizzati dall’Autorità sanitaria locale di competenza e reimmessi nel gruppo da cui provengono;
– ogni ASL, in base all’articolo 7 dell’allegato alla deliberazione della Giunta regionale n. 17/39 del 27 aprile 2010 deve predisporre annualmente i piani di sterilizzazione, anche tramite apposite convenzioni con istituzioni pubbliche (Università) o strutture private, come anche previsto dall’articolo 13 del decreto del Presidente della Giunta regionale 4 marzo 1999, n. 1 e che i programmi operativi debbano essere basati su una stima del bisogno e completi di appositi piani di spesa;
– come indicato all’articolo14.2 della deliberazione della Giunta regionale n. 17/39, i finanziamenti vengono attribuiti in funzione dell’efficacia e dell’efficienza delle attività poste in essere, come risultante dalla rendicontazione annuale presentata entro il 31 marzo e sulla base delle priorità annualmente assegnate dalla Regione;
– con la deliberazione della Giunta regionale n. 34/9 del 3 luglio 2018 (Modifica art. 4 e Allegati n. 9, 10,11 Direttive in materia di lotta al randagismo e protezione degli animali di affezione approvate con D.G.R. N. 17/39 del 27 aprile 2010) la stessa Giunta delibera di dare mandato al Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Assessorato dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale di revisionare le normative in tema di randagismo e la predisposizione degli atti di indirizzo specifico da parte della direzione generale medesima,
chiede di interrogare il Presidente della Regione l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se vi siano state ulteriori riunioni del Tavolo tecnico, per affrontare l’argomento;
2) come vengono effettuate le valutazioni ed attribuzioni finanziarie assegnate alle ASL per la realizzazione del progetto, se la stessa ASL non presenta un censimento aggiornato delle colonie feline, presenti sul proprio territorio;
3) come mai la sala operatoria della ASL n. 8, nonostante sia stata realizzata da anni, alla data odierna non è ancora operativa;
4) se le normative in essere siano mai state aggiornate, come richiesto dalla stessa Giunta;
5) come la Regione abbia assunto il suo ruolo di programmazione, coordinamento e controllo delle ASL e degli enti locali nelle attività di lotta al randagismo.
Cagliari, 26 febbraio 2025
INTERROGAZIONE N. 160/A
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 160/A
(Pervenuta risposta scritta in data 03/04/2025)
TRUZZU – PIGA – CERA – FLORIS – MASALA – MELONI CORRADO – MULA – RUBIU – USAI, con richiesta di risposta scritta, in merito alle criticità legate agli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti urbani in località Tossilo – Macomer. Nuova linea di termovalorizzatore.
***************
I sottoscritti,
PREMESSO che nel 2015, il Consorzio Industriale di Macomer, proprietario degli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti, gestiti dalla società Tossilo Spa, è stato autorizzato alla modifica sostanziale dell’impianto di incenerimento di rifiuti urbani in località Tossilo, per la realizzazione di una nova linea di termovalorizzazione da 27,92 Megawatt termico (Mwt);
CONSIDERATO che:
– con nota n. 937 del 30 dicembre 2024 il Consorzio Industriale di Macomer, ha comunicato all’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, la ripresa delle attività del nuovo impianto del termovalorizzatore presso lo stabilimento di Tossilo – Macomer;
– in data14 gennaio 2025 la Provincia di Nuoro, Settore Ambiente e Territorio, nell’adottare la determinazione n. 43/25 “Autorizzazione Integrata Ambientale n. 1289 del 29 luglio 2015, rilasciata al Consorzio Industriale di Macomer, proprietario degli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti urbani in località Tossilo, Macomer. Nuova linea di termovalorizzazione da 29,972 Mwt. Verifica art. 237 octies, comma 7, del decreto legislativo 03 marzo 2006 n. 152 (Norme in materia ambientale) ai fini del collaudo tecnico amministrativo”, stabilisce numerose prescrizioni “prima dell’avvio delle operazioni di messa in esercizio con combustibile rifiuto”;
– con nota n. 44 del 17 gennaio 2025 la zona industriale di interesse regionale (Z.I.R.) di Macomer, in liquidazione, ha comunicato che il conferimento dei rifiuti urbani presso l’impianto del nuovo impianto del termovalorizzatore di Tossilo – Macomer, potrà avvenire con decorrenza 30 gennaio 2025;
– con nota n. 13/25 del 24 gennaio 2025 la Tossilo Spa, società emanazione del Consorzio industriale in liquidazione, che gestisce la piattaforma dei rifiuti di Tossilo, ha comunicato ai Comuni utenti delle Provincie di Nuoro e Ogliastra, all’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, alla Provincia di Nuoro, alla Provincia di Sassari e al Consorzio Z.I.R. di Macomer, che con decorrenza dal 30 gennaio 2025, sarebbe stato riattivato il servizio di conferimento dei rifiuti urbani presso l’impianto di nuovo termovalorizzatore inviando, contestualmente, la “procedura di accesso allo stabilimento” ed il “documento unico di valutazione rischi da interferenza”;
DATO ATTO che:
– con nota del 29 gennaio 2025, il Dirigente del settore tecnico – Servizio ambiente del Comune di Macomer, facendo seguito al sopralluogo avvenuto in data 28 gennaio 25, presso lo stabilimento di Tossilo, nel rappresentare che nella fase di avvio l’impianto di termovalorizzazione potrà gestire un quantitativo di rifiuti limitato, a causa della presenza di soli due serbatoi di alimentazione dell’impianto antincendio, a fronte di tre previsti, chiede all’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente “se il conferimento dei rifiuti urbani indifferenziati presso l’impianto di Tossilo sia obbligatorio per la totalità dei rifiuti prodotti o se lo stesso possa essere differito al fine di evitare eventuali disservizi causati sa un sovra conferimento di rifiuti nell’impianto”;
– con nota n. 3164 del 31 gennaio 2025, l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione, nel riscontare la nota del 29 gennaio 2025 del Comune di Macomer, evidenzia che “il conferimento dovrà avvenire per l’intera volumetria corrispondente alla produzione d rifiuti indifferenziati del territorio interessato”;
ACCERTATO che, il 2 febbraio 2025, nonostante le criticità rilevate dalla Provincia di Nuoro, nel rilasciare l’autorizzazione sub condizione, l’impianto in questione è stato avviato;
VISTA la nota n. 2926 del 4 febbraio 2025 della Provincia di Nuoro, di riscontro alle comunicazioni del Consorzio Industriale di Macomer relative alla messa in esercizio dell’impianto del termovalorizzatore, con la quale vengono rimarcate le prescrizioni già contenute nella determinazione n. 43/25, e precisamente:
1) individuazione del gestore: la documentazione non fornisce prove del possesso dei requisiti richiesti dalla normativa per la gestione dell’impianto;
2) organigramma della fase di collaudo: l’organigramma fornito non è codificato e non chiarisce i ruoli specifici dei vari soggetti coinvolti;
3) formazione del personale: mancano attestati di formazione per alcuni operatori e il numero di tecnici abilitati è insufficiente per garantire il corretto funzionamento dell’impianto;
4) nomina del responsabile tecnico: sono stati forniti due nominativi (Ing. Massimo Medde e Ing. Matteo Gometz) senza chiarire come le loro competenze coesistano;
5) analisi ambientali: le analisi richieste per le acque sotterranee e le ricadute al suolo non sono state eseguite negli ultimi due anni come previsto dalle prescrizioni;
6) aggiornamento planimetria area stoccaggio rifiuti: La planimetria è stata aggiornata, ma è necessaria una verifica dettagliata da parte di ARPAS;
7) autorizzazione allo scarico in fognatura: il documento fornito è scaduto e non è stato rinnovato; quindi, non è valido per l’attuale fase di avviamento;
8) certificato di ultimazione lavori: la documentazione trasmessa è parziale e non dimostra la piena ultimazione delle opere prima dell’avvio dell’impianto;
9) sistema di Gestione Ambientale (SGA): il sistema fornito non è aggiornato e presenta discrepanze con i documenti allegati;
10) SCIA Antincendio: la pratica è stata trasmessa in ritardo e il Comune di Macomer ha dichiarato irricevibile la richiesta iniziale;
11) manuale di Gestione (SME): è stato fornito, ma necessita di ulteriori verifiche e di un parere da parte dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna (ARPAS);
12) collegamento SME al sistema informativo regionale: Il collegamento non è stato completato a causa di problemi tecnici con il sistema della Regione;
13) ripristino della stazione meteo: la centralina non è ancora operativa; il ripristino è programmato entro marzo;
14) certificazione dell’efficienza energetica: sono stati forniti più documenti con valori discordanti per il coefficiente di efficienza energetica;
15) gestione dei rifiuti prodotti dall’impianto: i contratti con gli impianti destinatari non sono stati ancora stipulati, rendendo incerta la destinazione finale di alcuni rifiuti pericolosi;
16) conformità della gestione rifiuti al piano di monitoraggio e controllo (PMC): mancano informazioni chiare sulla destinazione finale dei rifiuti;
17) ripristino delle aree deteriorate: sono stati effettuati interventi di manutenzione, ma è necessaria una verifica sul rispetto delle prescrizioni;
18) relazione sulla campagna di monitoraggio del 2020: è stata fornita, ma necessita di una valutazione dettagliata con ARPAS;
19) obbligo di relazione di riferimento ambientale: è stata trasmessa una relazione, ma occorre una verifica per garantire la conformità alle normative più recenti;
20) aggiornamento sito web: il sito del Consorzio è aggiornato, ma è richiesta una verifica della completezza delle informazioni disponibili per la popolazione;
APPRESO che nei giorni scorsi i militari del Comando Carabinieri per la tutela ambientale e transizione ecologica (NOE) abbiano effettuato un sopralluogo negli impianti di Tossilo;
RITENUTO che tale situazione di non regolarità tecnico-amministrativa possa rappresentare un grave pericolo per l’incolumità pubblica e per la salvaguardia dell’ambiente dei luoghi, una volta ripresa l’attività del termovalorizzatore;
EVIDENZIATO che nella procedura di autorizzazione alla messa in funzione del termovalorizzatore parrebbe che l’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente abbia avvallato tale situazione di potenziale grave pericolo;
ACCLARATA la quanto mai necessaria risoluzione della situazione, rappresentando la regolare messa in funzione dell’impianto di incenerimento di rifiuti urbani in località Tossilo, per la realizzazione di una nova linea di termovalorizzazione da 27,92 Mwt, al momento non più rimandabile,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione creatasi relativamente alla regolare messa in funzione dell’impianto di incenerimento di rifiuti urbani in località Tossilo, per la realizzazione di una nuova linea di termovalorizzazione da 27,92 Mwt;
2) quali siano le azioni che intendano porre in essere affinché la situazione di potenziale grave pericolo, deteriorata dall’avvio dell’impianto di incenerimento di rifiuti urbani in località Tossilo, per la realizzazione della una nuova linea di termovalorizzazione da 27,92 Mwt, venga scongiurata.
Cagliari, 25 febbraio 2025