Sintesi della seduta n. 91

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA

XVII LEGISLATURA

SINTESI DELLA SEDUTA N. 91

Martedì 7 Ottobre 2025 – Antimeridiana

Presidenza del Presidente Giampietro Comandini
Indi del Vice Presidente Aldo Salaris
Indi del Presidente Giampietro Comandini

Inizio: ore 10 e 44

-Congedi.

-Annunzi.
Documenti pervenuti: proposta di legge, risposta scritta a interrogazioni, interrogazioni e mozioni.

-Discussione della proposta di legge: “Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali” (68/A).
Sono intervenuti i relatori Salvatore CORRIAS e Angelo COCCIU e i consiglieri Fausto PIGA, Alessandro SORGIA, Giovanni CHESSA, Francesco AGUS, Antonello FLORIS, Alberto URPI, Emanuele CERA, Giuseppe FASOLINO, Francesco Paolo MULA, Salvatore CAU, Cristina USAI, Maria Francesca MASALA, Maria Laura ORRĂ™, Gianluigi RUBIU, Gianluca MANDAS, Paola CASULA, Gianluigi PIANO, Sandro PORCU e Antonio SOLINAS.

Riconvocazione: alle ore 16.

Fine: ore 13 e 44

(La seduta è rimasta sospesa dalle ore 13 e 36 alle ore 13 e 43)

Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria

 

Referendario consiliare: S. Pintus
Funzionario consiliare: B.Balzano
Documentarista consiliare: G.Giagoni

 

Nota stampa della seduta n. 91

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 91 – Antimeridiana

Martedì 7 ottobre 2025

Pl n. 68 (Corrias e piĂą) “Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali”: discussione generale Il Consiglio si riunisce alle 16 La seduta è stata aperta dal presidente Piero Comandini che, dopo le formalitĂ  di rito, ha messo in discussione la proposta di legge n.68 “Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali” dando la parola al relatore di maggioranza Salvatore Corrias, presidente della Commissione “Autonomia e Riforme”. Il relatore, dopo aver illustrato per sommi capi il provvedimento, ha ricordato la lunga gestazione necessaria per dargli una fisionomia. «Sono state sentite le parti sociali, gli amministratori delle province, i rappresentanti dei comuni. Tutto questo ha portato a questa proposta di legge, entrata in commissione a gennaio e approvata lo scorso settembre». Corrias ha poi ripercorso i vari interventi legislativi in materia: «L’argomento è all’attenzione del Consiglio ormai da quasi 20 anni, dopo l’approvazione della legge 9 del 2006 che poggiava su norme statutarie e costituzionali che assegnano alla Regione  competenza primaria sull’ordinamento degli enti locali. Ora si tratta di definire processi e risorse per l’attuazione del Comparto Unico. La ragione di questa legge sta nell’istituzione di una agenzia per la rappresentanza negoziale dove saranno rpresenti gli enti locali. Tutto dovrĂ  avvenire su piĂą tornate contrattuali e con gradualitĂ . Crediamo che la Sardegna ne abbia davvero bisogno. Oltre 4.000 dipendenti, negli ultimi anni, hanno lasciato i Comuni per altri impieghi. Questo dimostra che c’è bisogno di questa legge in modo da scongiurare la fuga dalle amministrazioni comunali. Non vogliamo che i Comuni diventino case vuote. Questa legge serve anche per evitare lo spopolamento dei piccoli centri. Auspico che possa disegnare uno scenario nuovo». Ha quindi perso la parola il relatore di minoranza Angelo Cocciu (Forza Italia) che ha sottolineato, in apertura, l’importanza del provvedimento per dare risposte ai dipendenti degli enti locali. «Questa legge ha il massimo sostegno di tutta la minoranza. E’ un atto dovuto nei confronti del personale dei comuni e delle province che meritano un trattamento diverso. Questo non comporterĂ  nessuno svantaggio per i dipendenti regionali». Cocciu ha ricordato l’iter della proposta di legge in Commissione: «Come minoranza  abbiamo chiesto qualcosa in piĂą: un confronto con i Ministeri competenti che purtroppo non c’è stato. Speriamo che la legge sia ben costruita e non abbia nessun tipo di problema. Se ci saranno difficoltĂ  sono sicuro che saranno superate nel confronto con il Governo. Mi auguro che la legge venga approvata in tempi rapidi. Ciò che serve sono le risorse. Cominciamo da ora a mettere da parte i denari necessari. Siamo una delle poche regioni d’Italia che non hanno ancora attuato il Comparto Unico». Per Fausto Piga (FdI) la questione del Comparto Unico va affrontata una volta per tutte. «L’ultima volta che se n’è parlato è stato un anno fa. In quell’occasione discutemmo tre mozioni chiudendo con un ordine del giorno unitario approvato all’unanimitĂ  con il quale si impegnava la Giunta a predisporre tutte le azioni per l’attuazione del Comparto Unico. A distanza di un anno siamo tornati al punto di partenza. Non voglio dire che non si sia fatto nulla ma il tempo poteva essere utilizzato meglio in modo da fare chiarezza sul punto focale: le coperture finanziarie. Maggioranza e opposizione sono d’accordo sulla proposta di legge, ora bisogna lavorare insieme per dare gambe al provvedimento». Piga ha quindi auspicato una discussione e rivolto un invito all’Aula: «Ancora non si sa quando potrĂ  essere attuato il Comparto Unico. L’esperienza ci dice che non sarĂ  semplice. Però ci sono altre esempi positivi come quella di Forestas che ci confortano. In questa legge c’è solo l’istituzione dell’Aran, il Comparto Unico deve essere invece costruito. Serviranno 80/90 milioni di euro. A oggi non sappiamo dove andarli a prendere. E’ bene che si cominci ad affrontare il tema. L’altra questione sono i tempi: occorre stilare un cronoprogramma con una tabella delle scadenze. Ogni anno i dipendenti devono conoscere quali sono gli obiettivi da raggiungere». D’accordo con il provvedimento anche Alessandro Sorgia (Misto): «E’ un passo importante per l’attuazione della legge 9 del 2006 e dell’art.44 dello Statuto. E’ doveroso riconoscere un’eguale retribuzione ai dipendenti pubblici. Questa legge però non realizza il Comparto Unico nĂ© l’equiparazione delle retribuzioni. Non creiamo illusioni e false aspettative tra i dipendenti degli enti locali». Secondo Sorgia nella legge è mancato il confronto con i ministeri competenti e un passaggio nella Conferenza Stato-Regione. Altra criticitĂ  è rappresentata dalla copertura finanziaria: «Sono state stanziati 30 milioni per il 2026 che però non coprono il fabbisogno. Serve un accordo per un cofinanziamento statale con una previsione almeno decennale. E’ impensabile far fronte ai costi con il solo bilancio della Regione. Se non si apre il confronto con lo Stato si rischia che la legge venga impugnata. Serve inoltre una clausola di salvaguardia per evitare che i dipendenti perdano le dovute tutele». Positivo anche il giudizio di Gianni Chessa (Forza Italia): «Ho votato a favore in Commissione, il Comparto Unico è un obiettivo da raggiungere. Sarebbe però interessante sapere dall’assessore al bilancio se è stata trovata la copertura finanziaria e se è scongiurato il rischio impugnazione». Chessa ha poi insistito sulla disparitĂ  di trattamento tra dipendenti della Regione e degli enti locali: «I sindacati sono pronti a difendere i diritti degli impiegati pubblici che hanno salari sotto la soglia della povertĂ ? Il Comparto Unico non può essere una sfida tra dipendenti regionali e dipendenti di comuni e province. La legge è necessaria se vogliamo fermare la fuga del personale dei Comuni. La politica però deve ragionare sulle disparitĂ  di trattamento tra dipendenti. Basta vedere cosa è successo con il nuovo contratto dei dirigenti regionali che si sono messi in tasca 50/60mila euro netti, mentre un impiegato comunale si deve accontentare di 1.300 al mese». Per Francesco Agus (Progressisti), nella discussione della legge, è fondamentale capire cosa si vuole fare. «In primo luogo non si sta costituendo il Comparto Unico perchĂ© è giĂ  stato costituito nel 2006 – ha precisato il capogruppo dei Progressisti – sono passati 20 anni ma non dobbiamo stupirci. Nella nostra regione alcune questioni vanno avanti con maggiore lentezza rispetto ad altre regioni italiane. L’unico modo per mangiare un elefante è farlo un pezzo alla volta, altrimenti si rischia di rimandare la questione. La strada non finisce con questa legge ma è un passo per riprendere il cammino e riavviare una macchina ferma da due decenni». Agus ha poi ricordato l’iter della legge: «Se oggi siamo qui a discutere di questo tema è perchĂ© nella scorsa legislatura la minoranza ha avuto il coraggio di rispolverare dai cassetti una proposta che è tornata di attualitĂ  e ha mobilitato i dipendenti comunali e le amministrazioni civiche. Migliaia di lavoratori hanno chiesto di discutere la questione. Per questo non bisogna banalizzare: non si tratta di un semplice aumento in busta paga ma di discutere il ruolo dell’amministrazione regionale nel futuro. Se si vuole cambiarlo non si può prescindere da un adeguato trattamento economico per i dipendenti. Questo sarĂ  utile per garantire servizi efficienti ai cittadini. Per dare alla Regione il compito di regolare i servizi e non di erogarli. Tutto questo non sarĂ  possibile se permane la disparitĂ  di trattamento. Se non si risolve continuerĂ  la fuga dei dipendenti dai comuni». Infine un messaggio ai dipendenti della Regione: «Non devono spaventarsi: con l’allargamento del Comparto Unico ci saranno piĂą garanzie per tutti. Il rischio altrimenti, per la presenza di veti incrociati, è che si blocchino anche i contratti regionali. Ecco perchĂ© giudico strategica questa discussione». (Psp) Per Antonello Floris (FdI) la PL in discussione è una questione di giustizia sociale. I dipendenti degli enti locali fino ad ora sono stati l’ultima ruota del carro dal punto di vista economico eppure   hanno il contatto diretto con il contribuente. Questo ha comportato un  fuggi fuggi generale dal loro posto di lavoro.  Floris ha ricordato che la Legge non ha una copertura  finanziaria adeguata ma i soldi, grazie alla volontĂ  politica,  si troveranno.  PerchĂ© il fine della Proposta di Legge è superare le  disuguaglianze ed evitare lo spopolamento nei territori. .Antonello Floris ha annunciato il voto favorevole. Alberto Urpi  (Sardegna al centro 20 venti)  ha ricordato che il Comparto unico  è giĂ  stato istituito 20 anni fa .  Questo è un piccolo passo importante per andare “verso” l’attuazione del Comparto unico.  Sono stati 20 anni di parole e le cause dei ritardi sono dell’intera classe politica. Nella scorsa legislatura,  nel 2023 – ha detto Urpi –  si è istituita la cabina di regia e furono stanziati  52 milioni di euro. Questa linea è stata seguita anche in questa legislatura con questa  PL 68 che saluta favorevolmente.  Per Urpi non c’è  nessuna contrapposizione nel  “rapporto tra dipendenti enti locali e Regione” .  L’obiettivo è quello di vedere soddisfatti gli utenti, le imprese dei comuni, gli studenti delle scuole, i cittadini del territorio che godono dei servizi dei comuni.  Una Regione che funziona, è quella dove funzionano gli enti locali. Il vicepresidente Aldo Salaris ha dato la parola a Emanuele Cera (FdI) secondo il quale questa riforma è giusta, necessaria, equilibrata e profondamente attesa. E’ una scelta politica che tocca principi di eguaglianza che sana una frattura tra lavoratori. Oggi esiste diseguaglianza evidente e inaccettabile.  Le funzioni delegate che la Regione assegna agli enti locali sono sempre maggiori. Ma a paritĂ  di lavoro non ci possono essere condizioni diverse perchĂ© questo produce l’esodo dei lavoratori.   Con l’attuazione del  Comparto Unico  garantiremo pari trattamento economico e previdenziale. Non è però  solo un tema di giustizia salariale ma è una forma di sviluppo perchĂ© consente anche di programmare in maniera unitaria la formazione, gli aggiornamenti del personale  di tutti gli enti.  La pubblica amministrazione diventerĂ  piĂą competente.   La Sardegna non può piĂą permettersi di avere una pubblica amministrazione a doppia velocitĂ .  Naturalmente la PL 68 presenta alcune criticitĂ  che grazie al dibattito in aula e la presentazione degli emendamenti saranno modificate. Per Giuseppe Fasolino  (Riformatori sardi) questo provvedimento è di un’importanza unica. In questi anni abbiamo assistito allo  svuotamento dei comuni. La domanda è:  perchĂ© i nostri comuni si stanno spopolando e ancora,   come aumentare l’economia dei nostri comuni? Oggi  abbiamo una grande opportunitĂ , portare avanti questa proposta di legge. Non si  tratta solo di aumentare lo stipendio dei dipendenti comunali ma  è una questione che tratta alcune problematiche importantissime come quella di arginare lo spopolamento.   Davanti a questi argomenti non ci sono appartenenze politiche. Questo provvedimento  è una tappa obbligatoria per arrivare al comparto unico. La strada è ancora lunga per questo non dobbiamo far calare la tensione. E’ un momento positivo perchĂ© la politica è compatta  su  questo nobile provvedimento. Franco Mula (FdI) ha detto di essere a favore anche se questa Proposta di legge è da migliorare e da perfezionare ma lo si farĂ   con la presentazione degli emendamenti . Serve per arginare la “fuga dagli enti locali” e dallo spopolamento. Il comparto regionale  – ha aggiunto – si deve tranquillizzare stiamo cercando di portare un po’ di giustizia sociale. Il personale degli enti locali va mantenuto e motivato sta subendo un trattamento ingiusto con stipendi da fame. La legge va migliorata ed è necessario trovare le risorse. Per Salvatore Cau (Orizzonte Comune) è  un provvedimento che crea giustizia sociale e arginerĂ  lo spopolamento. Serve rivoluzione profonda, silenziosa che crei giustizia sociale. Cau ha posto l’accento sulla certezza delle risorse.  Come affronteremo  – ha detto – la spesa di 100 milioni l’anno necessari? Domande scomode che dobbiamo affrontare in quest’aula.  L’obiettivo è equitĂ  ed equilibrio per tutti i lavoratori. Dopo 20 anni di attesa questa è una pagina di buona politica. Cristina Usai (FdI) ha detto che si tratta di un passo importante , una riforma attesa che può dare certezze. Le criticitĂ  ci sono ma possono essere sanate nell’ottica della salvaguardia e tutela dei  comuni.  Per Usai è necessario votare una riforma che semplifichi davvero e attraverso gli emendamenti  costruire una proposta di legge operativa e utile. Francesca Masala  (FdI) ha detto di sostenere con convinzione questa PL  che si augura sia approvata all’unanimitĂ . E’ una riforma strutturale ,  compiuta attuazione di un percorso lungo 19 anni.  Per Masala è un atto di giustizia sociale per oltre 11.000 dipendenti, è un riconoscimento del valore dei dipendenti degli enti locali i cui organici nel futuro saranno piĂą  forti,  stabili e motivati.  Approvare   questa legge – ha sottolineato –  non è solo dare attuazione a una norma ma dare dignitĂ  al settore pubblico. Il tempo delle ingiustizie è finito. La strada è ancora lunga. Per Maria  Laura Orrù   (Alleanza Verdi  Sinistra) questa Proposta di Legge è un passo avanti determinante.  Dopo 19 anni finalmente si comincia a dare  attuazione al Comparto unico. Si tratta di un’operazione di giustizia sociale e di  soccorso ai comuni.  Dal 2021 le dimissioni volontarie dal personale dei comuni sono aumentate drasticamente.  Spesso i sindaci si trovano nelle condizioni di sostituire gli uffici. Dobbiamo fare di tutto per frenare un esodo che compromette la possibilitĂ  di fornire servizi ai cittadini. Per questo dobbiamo intervenire con urgenza.  Il virtuosismo dei nostri comuni è messa a dura prova.  Le risorse per gli enti locali sono sempre in calo: nel 2025 per i comuni sono stati stanziati  430 milioni in meno  e   460 nel prossimo triennio. (R.R.) Luigi Rubiu (FdI), non ha nascosto la soddisfazione per la discussione di un provvedimento “atteso da 19 anni” ma ha evidenziato come nel testo all’esame dell’Aula “siano presenti ambiguitĂ , ombre e rischi che potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi”. In particolare, l’esponente della minoranza, ha posto l’accento sulle risorse non sufficienti previste come stanziamenti (12 milioni per il 2025 e 30 milioni per il 2026) ed ha domandato alla Giunta se le ulteriori risorse necessarie per realizzare l’attuazione del comparto unico, saranno indicate nella prossima legge di bilancio. «Non possiamo creare illusioni – ha concluso Rubiu – e senza una norma transitoria chiara e coperture certe, i tavoli contrattuali rischierebbero lo stop». Di tutt’altro tenore l’intervento del consigliere dei 5 Stelle, Gianluca Mandas, che ha parlato di “entusiasmo” nella partecipazione alla discussione per il varo di una norma che non soltanto era attesa da quasi vent’anni ma che, quando approvata rappresenterĂ  lo strumento per concreto per ridare fiato e gambe “alle politiche territoriali”. L’esponente della maggioranza ha quantificato in circa 100 milioni di euro, le risorse necessarie per realizzare il comparto unico, ma ha rassicurato sull’impegno e l’azione per far sì che finalmente si realizzi la riforma che equipara le retribuzioni dei dipendenti della pubblica amministrazione e che dunque consentirĂ  di garantire ai cittadini servizi efficienti anche nei piĂą piccoli comuni dell’Isola. Paola Casula (SF), ha annunciato il pieno sostegno al provvedimento “perchĂ© oggi non si approva solo una legge ma con il nostro sì restituiamo dignitĂ  e futuro a migliaia di lavoratori che tengono in piedi le nostre comunitĂ : cioè a tutti coloro che lavorano negli enti locali”. L’esponente della maggioranza, pur riconoscendo le qualitĂ  tecniche delle norme, ha voluto enfatizzare la portata politica dell’iniziativa legislativa: l’obiettivo del comparto unico non è solo aumento degli stipendi dei dipendenti degli Enti Locali ma varare lo strumento strategico che rafforza tutta la pubblica amministrazione in Sardegna. La consigliera della sinistra ha ricordato come nel corso degli ultimi quattro lustri sia lo Stato che la Regione abbiano trasferito alle amministrazioni locali, compiti e funzioni, senza accompagnarle dai necessari trasferimenti di risorse finanziarie e tantomeno umane. «Così – ha affermato Casula – le disparitĂ  tra l’amministrazione regionale e gli Enti locali si sono ampliate e con questa norma diamo il via ad un solo sistema di regole contrattuali, ad una sola amministrazione pubblica regionale, unite in un unico patto per lo sviluppo della Sardegna». L’avvio del percorso per dare attuazione al comparto unico, è stato salutato con soddisfazione anche dal consigliere del Pd, Luigi Piano che ha parlato “di trasformazione epocale per la pubblica amministrazione”.  «Riaffermiamo un principio di equitĂ  – ha spiegato l’esponente della maggioranza – stesso lavoro, stesso contratto, stessi diritti». Piano ha anche posto l’accento sui positivi effetti che il comprato unico avrebbe anche in chiave di lotta allo spopolamento: non solo fermiamo la migrazione dei lavoratori verso il sistema regione ma siamo sicuri che una retribuzione piĂą equa e rispettosa delle professionalitĂ  consentirĂ  a tanti giovani di scegliere di restare al lavoro nel proprio paese. «L’impegno finanziario è importante – ha concluso – i ma il vero costo sarebbe rappresentato dal non fare la riforma che garantisce piĂą servizi ai cittadini». Anche Sandro Porcu (OC), ha espresso piena soddisfazione per la Pl 68: è punto di partenza, oggi non si fa il comparto unico ma si inizia a dargli attuazione a 19 anni dall’approvazione della legge del 2006. «Non devono esserci trionfalismi – ha spiegato l’esponente della maggioranza – ma non si può neppure sminuire la portata del provvedimento». Il capogruppo di Orizzonte Comune ha quindi evidenziato come nel corso degli anni si sia assistito ad un aggravio di funzioni e compiti in capo agli Enti Locali, senza che siano stati riconosciuti diritti e una corrispondente retribuzione ai dipendi: con questa norma colmiamo il ritardo normativo e istituzionale e restituiamo dignitĂ  al personale degli enti locali.  «E’ un atto di giustizia sociale – ha concluso Porcu – che rafforza i territori e contrasta lo spopolamento». Di “giornata importante” ha parlato Antonio Solinas (Pd), che ha ricordato come il provvedimento in discussione dia attuazione alla “scelta intelligente fatta nel 2006 dalla Giunta Soru”. Nel merito del provvedimento, a giudizio dell’esponente della maggioranza, l’istituzione dell’agenzia Aran cancella “ogni dubbio sull’attuazione del comparto unico”. Sulle risorse finanziaria (10 milioni nel 2024,  12 nel 2025,  30 per il  2026 e 30 per il 2027) Solinas ha invitato l’esecutivo proseguire con tutti gli stanziamenti necessari per dare piena e completa attuazione alla riforma. In conclusione del suo intervento, il consigliere del Pd, ha quindi invitato l’assessore degli Enti Locali ad emanare una circolare urgente per meglio chiarire ad alcune amministrazione comunali che “le risorse riferite all’annualitĂ  2024 non devono essere iscritte alla voce produttivitĂ  dei dipendenti ma indirizzate in linea con la norma in discussione”. Dopo una breve sospensione dei lavori per dar luogo alla riunione della capigruppo, il presidente Comandini ha ricordato che il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti al testo è fissato prima della votazione del passaggio all’esame degli articoli che sarĂ  preceduta dall’intervento in Aula della Giunta e di altri sei oratori. I lavori sono stati dichiarata conclusi. Il Consiglio è convocato alle 16. (A.M.)  

INTERROGAZIONE N. 297/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 297/A

INTERROGAZIONE TICCA, con richiesta di risposta scritta, sulla salvaguardia della collocazione della Struttura di neuropsichiatria infantile nel Dipartimento di salute mentale e Dipendenze dell’Azienda sanitaria locale (ASL) n. 8 di Cagliari.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che il Dipartimento di salute mentale e dipendenze di Cagliari è attualmente articolato nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC), nei Centri di salute mentale (CSM) territoriali, nei Servizi per le dipendenze (SERD), nelle neuropsichiatrie territoriali (UONPIA) con sede principale in via Romagna a Cagliari e nella struttura Ospedaliera della clinica di neuropsichiatria del Microcitemico, configurando un modello integrato che corrisponde a quello diffuso a livello nazionale;

CONSIDERATO che la collocazione di tutta la neuropsichiatria infantile – territoriale e ospedaliera – all’interno del Dipartimento di salute mentale e dipendenze (DSM-D) risponde all’esigenza di garantire la continuitĂ  assistenziale lungo l’arco della vita, la multidisciplinarietĂ  e l’integrazione tra servizi rivolti ad adulti e minori;

APPRESA la ventilata ipotesi di scorporo della Struttura ospedaliera della Clinica di neuropsichiatria infantile, attualmente collocata nei locali del Microcitemico e inserita nel DSM-D della ASL n. 8 di Cagliari, con il suo trasferimento al Dipartimento materno-infantile dell’Azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione (ARNAS) Brotzu;

RITENUTO che lo spostamento della struttura al Dipartimento materno-infantile rischierebbe di produr-re una frammentazione nell’assistenza e di indebolire la rete integrata dei servizi di salute mentale, con ricadute negative sull’efficacia dei percorsi terapeutici;

RICORDATO che la neuropsichiatria infantile, in Sardegna, già oggi si trova a fronteggiare carenze di organico, tempi d’attesa insostenibili e un aumento rilevante della domanda (disturbi dello spettro autistico, disturbi del comportamento, ideazione suicidaria, disturbi alimentari, depressione e ansia in età evolutiva), aggravata dagli effetti della pandemia;

EVIDENZIATO che le associazioni dei familiari e degli utenti hanno manifestato con forza la contrarietĂ  a tale ipotesi, denunciando il rischio di uno “spezzatino” organizzativo che allontanerebbe i minori dal percorso integrato con i servizi territoriali e ospedalieri;

TENUTO CONTO che lo stesso personale sanitario ha espresso allarme per una scelta che appare dettata da logiche burocratiche e non da una valutazione del reale fabbisogno clinico e organizzativo;

RICORDATO che a livello nazionale e internazionale, il Piano d’azione nazionale per la salute mentale (PANSM) e le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanitĂ  (OMS) raccomandano un approccio unitario, multidisciplinare e integrato, evitando soluzioni organizzative che isolino i servizi per minori dal resto della rete;

RILEVATO che, lo scorporo rischierebbe di accentuare una visione ospedalocentrica e frammentata di questo particolare servizio, sottraendo i minori e le loro famiglie a un percorso di cura globale, che oggi vede la neuropsichiatria infantile integrata con i CSM, l’UONPIA e i SERD;

CONSTATATO che il trasferimento, oltre a creare un “vulnus” organizzativo, potrebbe aggravare ulteriormente le disuguaglianze nell’accesso alle cure, in un settore giĂ  fortemente sottofinanziato;

RIBADITO che la Regione ha il compito di garantire la coerenza del sistema sanitario con i principi di equitĂ  e universalitĂ , adottando scelte organizzative che rispondano ai bisogni delle persone, non a criteri di convenienza amministrativa,

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanitĂ  e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza dell’ipotesi di scorporo della Struttura ospedaliera della Clinica di neuropsichiatria infantile dal DSM-D della ASL n. 8 e del suo trasferimento al Dipartimento materno – infantile dell’ARNAS Brotzu;
2) se abbiano valutato l’impatto di tale scelta sulla qualità e continuità dell’assistenza ai minori e alle loro famiglie, in un momento in cui cresce la domanda di cure neuropsichiatriche in età evolutiva;
3) se non ritengano, al contrario, necessario e urgente intervenire per potenziare la neuropsichiatria infantile, mantenendola all’interno del Dipartimento di salute mentale e dipendenze, incrementando personale e risorse, rafforzando i servizi territoriali e i collegamenti con la rete scolastica e sociale, identificando locali più idonei alle necessità di cura, superando l’attuale collocazione al quarto piano del Presidio ospedaliero Microcitemico, non adeguata per tipologia e tempi di accesso;
4) quali iniziative urgenti intendano assumere per dare risposta alla crescente domanda di salute mentale in etĂ  evolutiva in Sardegna, in linea con le raccomandazioni nazionali e internazionali e per garantire ai bambini e agli adolescenti, insieme alle loro famiglie, il diritto a cure appropriate, tempestive e integrate.

Cagliari, 6 ottobre 2025

INTERROGAZIONE N. 296/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 296/A

INTERROGAZIONE CHESSA – MAIELI, con richiesta di risposta scritta, in merito alla proroga dei termini di scadenza della gara regionale per il servizio di assistenza tecnica specialistica per la comunicazione multimediale per possibili irregolaritĂ  e violazioni del principio di imparzialitĂ .

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– con determinazione della Presidenza della Regione – Ufficio di Gabinetto della Presidenza, Servizio comunicazione istituzionale, è stata bandita una procedura aperta ai sensi dell’articolo 71 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici), per l’affidamento del servizio di assistenza tecnica specialistica per la comunicazione multimediale, finalizzato all’attuazione del Piano di comunicazione istituzionale 2025 – 2027 (CUP E71J25000100002, CIG B834EE9867), per un importo a base d’appalto di euro 9.120.000 (IVA esclusa);
– il termine originario per la presentazione delle offerte era fissato al 21 ottobre 2025 ore 13.00;
– in data 3 ottobre 2025, sul portale Sardegna CAT, è comparsa la comunicazione ufficiale di pro-roga della scadenza al 4 novembre 2025 ore 13.00, motivata dal fatto che “per venire incontro alle esigenze rappresentate da taluni operatori economici la stazione appaltante ha ritenuto di pro-rogare di due settimane i termini di scadenza”;

CONSIDERATO che:
– una proroga motivata con un generico riferimento alle “esigenze rappresentate da taluni operatori economici” appare gravemente lesiva del principio di imparzialitĂ  e di par condicio tra gli operatori di mercato, poichĂ© lascia intendere che la stazione appaltante abbia interloquito informalmente con soggetti interessati alla gara;
– tale comportamento rischia di configurare un illegittimo condizionamento della procedura di gara e una possibile violazione della normativa sugli appalti pubblici, che impone trasparenza, non discriminazione e paritĂ  di trattamento;
– il rinvio dei termini, se non giustificato da esigenze oggettive e documentate, mina la credibilitĂ  e la correttezza dell’azione amministrativa regionale, soprattutto in una procedura di rilevante valore economico e di grande impatto istituzionale, quale il Piano di comunicazione della Regione,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione per sapere:
1) se sia a conoscenza della motivazione addotta per la proroga dei termini della gara in oggetto;
2) se ritenga legittimo che la stazione appaltante dichiari di essere intervenuta “per venire incontro alle esigenze rappresentate da taluni operatori economici”, con ciò ammettendo un’interlocuzione che rischia di configurare una violazione del principio di imparzialitĂ  e di paritĂ  di trattamento;

3) quali azioni urgenti intenda intraprendere per verificare la regolaritĂ  della procedura e per garantire che non vi siano stati contatti impropri con soggetti interessati alla gara;
4) se non ritenga opportuno disporre l’immediata sospensione della gara e l’attivazione di un’istruttoria interna o, se del caso, il coinvolgimento delle competenti autoritĂ  di vigilanza e controllo;
5) come intenda assicurare, per il futuro, che simili episodi non compromettano la correttezza e la trasparenza delle procedure di gara regionali.

Cagliari, 6 ottobre 2025

INTERROGAZIONE N. 295/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 295/A

INTERROGAZIONE SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sull’accesso omogeneo in Sardegna al farmaco tirzepatide (Mounjaro) per pazienti con diabete mellito di tipo due aventi diritto alla rimborsabilitĂ  del Servizio sanitario nazionale (SSN).

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Il sottoscritto,
PREMESSO che:
– il medicinale Mounjaro (tirzepatide) è autorizzato dall’Agenzia europea dei medicinali per il tratta-mento del diabete mellito di tipo due, con profilo beneficio/rischio favorevole;
– dal 23 febbraio 2025 Mounjaro è stato ammesso alla rimborsabilitĂ  in classe A dal SSN, con ag-giornamento della nota 100 dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) e prescrizione informatizzata attivata sul sistema tessera sanitaria (TS);
– le evidenze cliniche mostrano riduzioni significative di HbA1c e peso corporeo e, nello studio SURPASS-CVOT, non-inferioritĂ  sui MACE-3 rispetto a dulaglutide; sono inoltre documentati segnali favorevoli su parametri renali in analisi dedicate;
– in Sardegna, con deliberazione della Giunta 24 luglio 2025, n. 39/75 (Rinnovo Accordo con Federfarma Sardegna per la distribuzione di medicinali del PHT ai sensi dell’articolo 8 della legge 16 novembre 2001, n. 405, di dispositivi per diabetici e per la prosecuzione di altre forme di collaborazione con le farmacie convenzionate), è stato rinnovato l’accordo con Federfarma Sardegna per la distribuzione tramite DPC dei medicinali del PHT e dei dispositivi per diabetici, quadro che rileva ai fini di una erogazione omogenea dei farmaci sul territorio attraverso le farmacie convenzionate;
– a livello europeo e nazionale sono state segnalate criticitĂ  di disponibilitĂ  per la classe dei GLP-1 e allerte contro l’acquisto di prodotti illegali online, con possibili ricadute sull’accesso regolare alle terapie;

CONSIDERATO che:
– l’accesso tempestivo e continuativo ai farmaci rimborsati per il diabete è essenziale per garantire l’efficacia terapeutica e prevenire complicanze;
– eventuali difformitĂ  organizzative tra aziende sanitarie (Aziende sanitarie locali – ASL e Azienda ospedaliera universitaria – AOU) o ritardi nell’attivazione dei canali distributivi (DPC/farmacia territoriale) possono determinare disagi e interruzioni terapeutiche per i pazienti giĂ  in possesso di piano terapeutico valido;
– è compito della Regione assicurare uniformitĂ  di trattamento e paritĂ  di accesso ai cittadini aventi diritto su tutto il territorio regionale;

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanitĂ  e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se la Regione abbia integralmente recepito l’ammissione alla rimborsabilitĂ  di Mounjaro (tirzepatide) e attivato in tutte le aziende sanitarie (ASL/AOU) i percorsi prescrittivi e distributivi (inclusa la prescrizione informatizzata su sistema TS ai sensi della Nota 100), assicurando accesso uniforme ai pazienti con piano terapeutico valido;
2) quale sia, alla data odierna, la modalitĂ  di erogazione adottata in Sardegna (farmacie convenzio-nate in DPC e/o farmacie territoriali ospedaliere), e se sussistano differenze tra aziende sanitarie che possano limitare l’accesso ai pazienti seguiti presso strutture diverse dalla propria azienda sanitaria locale (ASL) di residenza;
3) se siano stati rilevati casi di carenza o discontinuitĂ  di fornitura del medicinale sul territorio regio-nale, con quali motivazioni (es. approvvigionamenti, logistica, picchi di domanda) e con quali tempi di risoluzione; e quali misure di contingency siano state attivate (prioritizzazione pazienti diabetici, gestione scorte, sostituzioni terapeutiche condivise con i centri prescrittori);
4) se l’Assessorato abbia predisposto, in raccordo con Federfarma Sardegna e con le direzioni farmaceutiche territoriali, linee operative vincolanti per:
a) l’ordinabilitĂ  del farmaco tramite DPC nelle farmacie convenzionate di tutte le ASL;
b) la presa in carico interaziendale dei pazienti seguiti in AOU, Azienda ospedaliera di rilievo na-zionale e di alta specializzazione (ARNAS), centri specialistici diversi dalla ASL di domicilio;
c) la tempestiva comunicazione a pazienti e medici delle eventuali carenze e delle procedure alternative;
5) se si intenda attivare un monitoraggio regionale mensile dei tempi di erogazione (prescrizione – consegna), delle giacenze e delle richieste inevase per tirzepatide, con pubblicazione di un cruscotto trasparente e coinvolgimento delle societĂ  scientifiche diabetologiche/endocrinologiche;
6) se sia prevista una misura straordinaria di tutela (es. rimborso o compensazione) per i pazienti aventi diritto alla rimborsabilitĂ  che, in assenza di canali attivi o per carenza locale, abbiano sostenuto spese proprie per garantire la continuitĂ  terapeutica nel periodo di attivazione/assestamento del servizio;
7) entro quali tempi l’Assessorato prevede di uniformare completamente procedure e canali su tutto il territorio regionale e di garantire il pieno allineamento alle disposizioni AIFA/SSN per Mounjaro (tirzepatide).

Cagliari, 3 ottobre 2025

Calendario lavori del Consiglio regionale e delle Commissioni

Comincerà domani, martedì 7 ottobre, in Consiglio regionale l’esame della Proposta di legge n. 68 “Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali”.
Settimana di lavoro anche per le commissioni.
Giovedì 9 ottobre alle 9.30 si riunirĂ  la commissione speciale sulla legge statutaria e sulle norme di attuazione dello Statuto. In programma l’audizione degli ex presidenti della Regione Antonello Cabras, Christian Solinas, Renato Soru e Angelo Roich. I lavori proseguiranno nel pomeriggio alle 16 con l’audizione della Commissione paritetica sulle materie e i settori che necessitano dell’adozione di norme di attuazione dello Statuto speciale.
Sempre giovedì, alle 10.30, è prevista la seduta della (Commissione “Lavoro, cultura e Formazione professionale”* per l’esame delle proposte di legge n.10 e 128 “Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attivitĂ  espletate per conto dei committenti privati e di contrasto all’evasione fiscale”. In programma una serie di audizioni.