INTERROGAZIONE N. 202/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 202/A

TRUZZU – PIGA – CERA – FLORIS – MASALA – MELONI Corrado – MULA – RUBIU – USAI, con richiesta di risposta scritta, sulla fornitura a noleggio di un dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni e sui relativi risultati ottenuti.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:

–      la Sardegna è ciclicamente colpita da fenomeni siccitosi con importanti ripercussioni sulla vita delle comunità locali e sui settori produttivi dell’agricoltura e del turismo, nonché sull’ecosistema;

–      anche nel corso del 2024 alcune aree della Sardegna hanno vissuto un periodo di grave crisi idrica, in particolare la Baronia e l’Ogliastra;

CONSIDERATO che:

–      la Regione, con la deliberazione della Giunta regionale 25 giugno 2024, n. 19/6 (Situazione di crisi idrica nel sistema Posada. Individuazione delle misure strutturali e non strutturali per la mitigazione degli effetti della grave crisi idrica) ha individuato una serie di misure strutturali e non strutturali per la mitigazione della crisi idrica con riferimento alla Baronia e, in particolare, al sistema Posada che nel corso del 2024 ha vissuto momenti di difficoltà estrema;

–      la deliberazione ha individuato tra gli interventi non strutturali la posa in opera sistemi di presa e restituzione salamonie, allaccio ed opere di trasporto dell’energia elettrica per un impianto dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni, e fornitura a noleggio di un dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni;

–      la medesima deliberazione, nell’allegato B, alla voce “Ricognizione interventi gestionali Sistema Posada”, ha quantificato in 850.000 euro il costo per la “fornitura a noleggio di un dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni” e delegato l’attuazione dell’intervento alla Società Abbanoa Spa;

ACCLARATO che:

  • il 29 giugno 2024 la Società Abbanoa Spa emetteva un avviso esplorativo di mercato per l’espletamento di un servizio di noleggio a caldo di un impianto di dissalazione ad osmosi inversa da installare presso la località di Porto Ottiolu situata nel Comune di Budoni;
  • il 10 luglio 2024 la Società Acciona rispondeva positivamente all’avviso esplorativo, garantendo il rispetto delle condizioni richieste e offrendo il servizio richiesto a fronte di un canone di 800.000 euro per la durata di otto mesi;
  • le piogge hanno permesso di superare temporaneamente la crisi idrica che ha colpito la Sardegna tra il 2024 e il 2025, anche con riferimento alla Baronia e al Sistema Posada, come anche dichiarato dalla stessa Presidente della Regione, aldilà di ogni possibile intervento della Giunta regionale e di azioni di pianificazione e di interventi strutturali;

RILEVATO che, la pianificazione di interventi strutturali e la loro posa in opera costituisce elemento fondamentale per affrontare le prossime crisi idriche, così come risulta importante anche la creazione di impianti di dissalazione, anche mobili, da utilizzare all’occorrenza e a seconda delle realtà geografiche colpite dai fenomeni siccitosi;

EVIDENZIATO che:

  • non si sono più avute notizie circa la realizzazione delle opere relative alla messa in funzione del dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni e ai risultati generati dallo stesso;
  • recenti notizie stampa farebbero intendere che risulterebbe esserci la volontà di utilizzare il dissalatore in questione per sopperire alle esigenze del sistema alberghiero di Budoni per il periodo estivo, mentre per ciò che riguarda il periodo invernale verrebbe utilizzato per gli usi civili,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere:

1)    se siano state realizzate tutte le opere infrastrutturali necessarie a mettere in funzione il dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni, compresi gli allacci alla rete di distribuzione;

2)    se e quando il dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni sia entrato in funzione;

3)    quanti metri cubi di acqua dissalata siano stati prodotti, messi in rete e distribuiti alla cittadinanza o alle imprese dal dissalatore a servizio della frazione di Ottiolu del Comune di Budoni e a quale costo al metro cubo.

Cagliari, 4 giugno 2025

Insediata la Consulta Ga.I.A. La Garante Puligheddu: “Finalmente  la voce ai ragazzi”

 

“La Sardegna è anche la nostra casa. Questa Consulta era necessaria”. Sono le parole di Sofia, condivise dagli altri 19 ragazze e ragazzi provenienti da tutta l’isola, a rappresentare la contentezza e la voglia di lavorare insieme nella  Consulta Ga.I.A, l’organismo voluto e realizzato dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Puligheddu che si è insediato ufficialmente questa mattina nella sala Transatlantico del Consiglio regionale.

Il progetto sperimentale  è caratterizzato dalla volontà istituzionale di esplorare, di testare e verificare nuove metodi e approcci, fondati sull’ascolto delle persone minori di età, ancora poco utilizzati. L’organismo, fondamentale per la rappresentanza degli interessi delle persone minori di età,  ha l’obiettivo di promuovere la partecipazione di ragazzi e ragazze sotto i 18 anni nei processi decisionali che riguardano le giovani generazioni, in linea con la Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

“Sono felice – ha affermato  la Garante Carla Puligheddu – che, nonostante le difficoltà, la nostra Regione, terza in Italia dopo il Lazio e l’Emilia Romagna ,    abbia istituito questo organismo che darà un enorme  contributo in termini di istanze, opinioni, richieste, partecipazione e visioni”.

I componenti  sono venti  e sono stati  selezionati sulla base delle motivazioni espresse da ciascuno e nel rispetto di una equa rappresentanza territoriale e di genere.  Dieci ragazze e dieci ragazzi dai 12 ai 17 anni che rappresentano l’intera regione. I componenti della Consulta Ga.I.A arrivano da Girasole, Oristano, Carbonia, Sassari, Oliena, Villamassargia, Arzachena, Orosei, Tortolì, Cagliari, Monserrato, Sant’Anna Arresi, Iglesias, Dorgali, Ussana, Villasor e San Gavino.

Le candidature, provenienti da tutte le province e dalle due città metropolitane, sono state complessivamente 55.

“La mia idea – ha sottolineato la Garante –  è di non scartare nessuno in maniera definitiva, al contrario, vi è la volontà di trovare forme parallele di partecipazione con tutti coloro che hanno presentato le domande”.

La prima seduta della Consulta Ga.I.A. si terrà il 17 giugno, all’ordine del giorno i temi della pace, del rispetto e della sopraffazione. Temi impegnativi per i venti “nativi digitali” che da oggi cominciano un nuovo percorso.

“Un’opportunità per questi ragazzi – ha concluso Carla Puligheddu – che spesso non capiscono l’importanza di interagire direttamente e preferiscono utilizzare la tecnologia nonostante non abbiano lo spirito critico necessario per fronteggiarla ma anche una grande occasione per  le Istituzioni e per tutti i cittadini che possono così ascoltare la loro voce, un germoglio per la società”.

 

INTERROGAZIONE N. 201/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 201/A

TALANAS, con richiesta di risposta scritta, sullo stato dei lavori di manutenzione, ripristino danni alluvionali nonché sulle gravi e pericolose condizioni in cui versa la strada statale n. 128 di competenza dell’ANAS Spa, in particolare nel tratto dal Km 100 sino al ponte di Sa Codina, incrocio con la strada statale n. 295, insistente nei territori dei Comuni di Tonara e Sorgono.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:

–      la strada statale n. 128, altrimenti detta “Centrale sarda”, è un’importante strada che serve le zone interne dell’Isola e che sono molti i comuni che dalla stessa vengono attraversati;

–      quotidianamente è soggetta ad un intenso traffico veicolare, percorsa da tanti automobilisti, in particolare perché conduce all’ospedale di Sorgono, fondamentale presidio sanitario per l’intero territorio circostante e non solo;

–      tutta l’area del Mandrolisai servita dalla suddetta arteria negli anni scorsi è stata colpita da ripetute ondate di forte maltempo causando ingenti danni, tra cui frane e smottamenti che ne hanno ridotto in maniera sensibile la percorribilità delle carreggiate e compromesso la sicurezza;

–      il tratto stradale di cui in epigrafe versa in condizioni critiche dovute al cedimento di alcuni tratti della carreggiata, mentre ancora più grave è la situazione in cui si trova il ponte di Sa Codina, chiuso per lavori dei quali non si intravede la conclusione, causando enormi disagi agli automobilisti e cittadini dei comuni di Tonara, Tiana, Ovodda, Teti, Sorgono, Aritzo e Belvì;

–      che alcuni tornanti del tratto stradale in oggetto mancano ancora di barriere di sicurezza e altre risultano oramai rovinate dal trascorrere del tempo e dalle intemperie e posizionate in maniera tale da impedire una buona visuale per gli automobilisti;

–      a distanza di diversi anni dagli accadimenti calamitosi, malgrado numerose sollecitazioni e segnalazioni, nulla è stato fatto per porre rimedio a tale pericolosa situazione,

 

 

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici affinché intervengano presso i competenti uffici ANAS Spa e riferiscano sullo stato dei lavori e sulla tempistica per una urgente chiusura dei lavori messa in sicurezza del tratto stradale di cui in oggetto.

Cagliari, 3 giugno 2025

MOZIONE N. 49

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 49

PIZZUTO – CASULA – CANU per la tutela del decoro urbano e la regolamentazione degli interventi tecnologici nei centri storici della Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il comunicato dell’Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS) n. 24 del 25 giugno 1991 riconosceva già allora l’incompatibilità tra la posa di cassette per contatori (E.S.A.F., E.N.E.L., S.I.P.) e la necessità di tutelare il patrimonio architettonico e culturale dei centri storici sardi;
– in tale comunicato si invitavano i sindaci a sospendere il rilascio di autorizzazioni per simili installazioni prospicienti la pubblica via, a imporre la rimozione di quelle abusive, nonché ad applicare le sanzioni previste dalla legge regionale 11 ottobre 1985, n. 23 (Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative);

CONSIDERATO che:
– a distanza di oltre trent’anni, le prescrizioni del comunicato del 1991 risultano ampiamente disattese in molti contesti urbani della Sardegna, dove si continuano a realizzare interventi invasivi e non coordinati, in assenza di una reale pianificazione estetica e funzionale;
– il recente appello-denuncia relativo ai lavori di posa della fibra ottica a Luras, in altri centri della Gallura e della Sardegna documenta con lucidità il degrado urbano e culturale prodotto da opere eseguite senza progetto visibile, senza controllo effettivo e in palese contrasto con il contesto architettonico e paesaggistico;
– tali interventi, realizzati da imprese prive di adeguata qualificazione o subappaltate a cascata, compromettono pavimentazioni storiche, facciate secolari e persino aree archeologicamente sensibili, spesso senza che venga garantita la presenza reale ed efficace di figure di tutela come l’archeologo;

RITENUTO che:
– le infrastrutture tecnologiche, pur necessarie allo sviluppo, non devono essere realizzate a scapito dell’identità storica e architettonica dei nostri centri urbani;
– è dovere dell’Amministrazione regionale intervenire per regolare con fermezza le modalità di posa di impianti e reti nei contesti storici, ristabilendo criteri estetici, archeologici, e progettuali vincolanti;
– è urgente creare un sistema di vigilanza e qualificazione professionale per le imprese che intervengono nei centri storici, vincolandone l’attività al rispetto di norme specifiche e al controllo degli enti pubblici,

impegna il Presidente della Regione

1) a dare piena e immediata attuazione al comunicato dell’Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica del 25 giugno 1991, assicurando il rispetto del divieto di installazione di cassette di derivazione sulle facciate nei centri storici e predisponendo controlli attivi sulla rimozione di quelle già installate in violazione;
2) a emanare linee guida regionali vincolanti per la realizzazione di infrastrutture tecnologiche nei centri storici, stabilendo:
a) l’obbligo di progetti preventivi integrati e visibili;
b) la presenza obbligatoria di personale tecnico qualificato e di archeologi in caso di scavi in aree sensibili;
c) criteri estetici per la collocazione degli impianti.

Cagliari, 4 giugno 2025

Legge scuola, proseguono le audizioni in commissione Seconda

Psicologi, insegnanti, neuropsichiatri e operatori culturali hanno sfilato questo pomeriggio in commissione Seconda, sotto la presidenza di Camilla Soru (Pd) per dare il loro contributo nel dibattito per la legge quadro sulla scuola sarda. Tullio Garau, presidente dell’Ordine degli psicologi, ha evidenziato la necessità di “un collegamento stabile con il mondo della scuola, per affrontare una serie di problemi tra cui la dispersione scolastica”. Per la vicepresidente Maria Mameli “i ragazzi nelle scuole considerano ormai la figura dello psicologo come un operatore del loro benessere, per migliorare le proprie capacità e darsi nuove possibilità”.

In commissione hanno preso la parola anche due medici, Marinella Carta (Brotzu) e Silvia Paba (Asl Cagliari) che hanno toccato il tema del riconoscimento dei pazienti disabili gravi in età infantile e della complessità di costruire una rete sociale, comprensiva della scuola, intorno al paziente e alla sua famiglia”. I medici hanno segnalato il lungo lasso di tempo che a volte intercorre tra la diagnosi e la concessione dei benefici della legge 104.

A seguire l’Associazione Sardegna verso l’Unesco rappresentata da Pierpaolo Vargiu e Gianfranco Cocco, che ha portato nella scuola il tema della civiltà dei sardi e della loro storia. “In giro nel mondo nessuno conosce la Sardegna”, ha detto Vargiu, “e dunque nessuno conosce la nostra civiltà. Eppure quando i sardi costruivano edifici da dieci piani nelle più avanzate civiltà dell’Italia le persone vivevano nelle capanne di fango”. Ancora: “Nella scuola si insegna la civiltà nuragica se c’è qualche insegnante volenteroso”. Da qui la consegna alla  commissione della pdl 391, presentata nella passata legislatura e mai approvata, “perché se ne facciano carico la commissione e il Consiglio regionale portando l’insegnamento della cultura sarda nelle materie scolastiche”. Un bisogno avvertito, secondo Cocco, “perché secondo i dati che stiamo raccogliendo i meno giovani si rammaricano di non aver avuto la possibilità di conoscere a fondo la storia del nostro popolo”.

Per ultime Ornella Demuru e Alessandra Boi (Precari sardi in cattedra) hanno portato all’esame della commissione il modello scolastico del Trentino – Alto Adige, che incentiva tra l’altro gli insegnanti che scelgono sedi disagiate.

I lavori proseguiranno domattina dalle 10.30 con le audizioni delle associazioni di genitori.

DISEGNO DI LEGGE N. 102

GIUNTA REGIONALE – Attuazione dell’articolo 11, comma 4, della legge 15 gennaio 1992, n. 21 (Legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea) e successive modifiche e integrazioni. Modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2005, n. 21 (Disciplina e organizzazione del trasporto pubblico locale in Sardegna).

scarica il DISEGNO DI LEGGE N. 102 [file.pdf] 

Materiale allegato al disegno di legge:


iter del progetto di legge

Proposta di legge-quadro sull’istruzione, proseguono le audizioni in II commissione

La II commissione (Istruzione, cultura, lavoro e formazione professionale), presieduta da Camilla (Pd), ha proseguito le audizioni sulla predisposizione di una proposta di legge-quadro regionale in materia di istruzione.

Scuole paritarie
I rappresentanti delle scuole paritarie di Fidae Sardegna, Federazione opere educative e Fism hanno apprezzato l’iniziativa legislativa e hanno illustrato le maggiori problematiche riscontrate dalle scuole paritarie, che, come hanno sottolineato, sono scuole pubbliche non statali, che svolgono un ruolo importante all’interno del sistema educativo, contribuendo alla sopravvivenza del sistema scolastico pubblico. In molti piccoli centri, hanno sottolineato, sono l’unico accesso all’istruzione e sono fondamentali per il contrasto allo spopolamento. Tra le maggiori criticità evidenziate alla Commissione: il sottofinanziamento, le problematiche legate al sostegno degli alunni con disabilità, i cui costi sono spesso coperti direttamente dalla scuola per garantire la tutela dei più fragili, ma anche l’accesso ai finanziamenti regionali per il rinnovamento delle strutture scolastiche e l’assenza delle scuole paritarie dai tavoli di concertazione e quindi dai processi decisionali. I rappresentanti di Fidae Sardegna, Federazione opere educative e Fism hanno confermato la massima disponibilità a collaborare e a rispondere a qualsiasi convocazione per contribuire attivamente al dibattito legislativo. L’obiettivo, hanno detto, dopo la legge 62 del 2000, è arrivare a una vera parità in cui alle famiglie sia realmente garantita la libertà di scelta educativa, che ancora non tutti hanno a causa dei costi aggiuntivi da sostenere.
Comitato Educatori, educatrici e pedagogiste e pedagogisti
La Commissione ha, poi, sentito i rappresentanti del Comitato diritti Educatori e educatrici professionali e pedagogisti della Sardegna, i quali hanno sottolineato la necessità di una prevenzione educativa all’interno delle scuole, a partire dalla scuola dell’infanzia. I recenti fatti di cronaca, le baby gang, il bullismo, il cyber bullismo, hanno detto, parlano di un’emergenza educativa che è necessario affrontare: bisogna intervenire subito, ognuno con la propria competenza. Per questo motivo, hanno proseguito, è necessario prevedere in tutte le scuole le figure dell’educatore e del pedagogista che portino avanti, di concerto con i docenti, un lavoro sulla consapevolezza educativa per aiutare i ragazzi e le ragazze a superare le proprie fragilità, a migliorare le loro relazioni e a capire in che modo possono contribuire al miglioramento della società, contrastando anche l’abbandono scolastico. Una sfida importante, hanno detto, un investimento sul sociale che nei Paesi del Nord Europa ha già portato i suoi risultati. La Regione Calabria, ha spiegato Roberta Colizzi, pedagogista, ha appena approvato una legge per l’introduzione degli educatori e dei pedagogisti nelle scuole. Secondo Andrea Selis, educatore socio pedagogico, bisogna inserire in modo stabile le due figure e non lavorare soltanto sui progetti perché non danno continuità.
Educazione digitale
La Commissione ha, poi, sentito Gavino Puggioni, fondatore di Logout Livenow, agenzia che si occupa di educazione digitale e digital detox, che ha parlato della necessità di introdurre l’educazione digitale nelle scuole “per migliorare la vita dei ragazzi tramite un utilizzo più consapevole e responsabile della tecnologia che valorizzi i lati positivi e limiti quelli negativi”. L’intervento riguarderebbe quattro punti fondamentali: “l’educazione digitale come asse trasversale nel percorso scolastico, la formazione di chi educa (insegnanti e famiglie), l’istituzione di patti educativi digitali e creare le linee guida regionali per l’uso consapevole dell’intelligenza artificiale nelle scuole (già fatto dalla Regione Friuli Venezia Giulia)”. Secondo i dati dell’Istituto superiore della Sanità, riferiti alla fascia di età 11-17 anni, forniti da Puggioni alla Commissione, in Italia “circa 99mila ragazzi tra gli 11 e i 13 anni hanno mostrato comportamenti a rischio di dipendenza dai social media, oltre 478mila adolescenti, pari al 12% della popolazione 11-17 anni, risultano a rischio per disturbo da gioco su internet, con picchi significativi nelle Isole (18%), 65mila casi registrati di ritiro sociale (Hikikomori), con una percentuale dell’8,7% nella fascia 11-13 nelle Isole”. Ma non solo. Citando una ricerca dell’Università Bicocca di Milano, Puggioni ha evidenziato che l’uso precoce dei social media è collegato a un peggioramento del rendimento scolastico, soprattutto in italiano e matematica. Oltre al Friuli Venezia Giulia, anche l’Emilia Romagna e le Marche stanno puntando sull’educazione digitale, riconoscendo, hanno detto, la centralità del tema e le sue implicazioni sulla salute delle ragazze e dei ragazzi.
La presidente Soru e la Commissione hanno ascoltato con grande attenzione i contributi forniti dagli auditi, che saranno utili per la redazione della proposta di legge-quadro.
Il Parlamentino ha sentito in audizione anche il rappresentante del sindacato Anief, che fornirà a breve le proprie proposte alla Commissione.
Durante la seduta sono intervenuti la vice presidente Maria Francesca Masala (FdI) e Gianluca Mandas (M5S).
Le audizioni proseguiranno alle 15,30.