INTERROGAZIONE N. 213/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 213/A

INTERROGAZIONE SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sui disagi nella prescrizione e nella distribuzione dei sensori glicemici Simplera ai pazienti diabetici assistiti dalla ASL n. 8 di Cagliari.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– i sensori glicemici Simplera, di ultima generazione, sono parte integrante dei sistemi ibridi a circuito chiuso per il trattamento del diabete mellito (cosiddetti “pancreas artificiali”), e rappresentano un importante avanzamento tecnologico nella gestione della malattia;
– la Regione ha autorizzato, con apposite determine, l’utilizzo di tali sensori, anche in sostituzione dei precedenti modelli considerati superati dal punto di vista tecnologico;
– una successiva nota della Direzione generale della centrale regionale di committenza, pur ribadendo che non è compito della struttura interferire nelle scelte prescrittive del medico, ha invitato a un’attenta valutazione clinica in caso di sostituzioni anticipate;

CONSIDERATO che:
– sulla base di quanto appreso da numerose testimonianze di pazienti, sembrerebbe che solo l’Azienda sanitaria locale (ASL) n. 8 di Cagliari stia applicando un’interpretazione restrittiva di tale nota, negando l’erogazione dei sensori Simplera, anche quando prescritti secondo quanto previsto dalle determine regionali;
– questa prassi starebbe causando notevoli disagi ai pazienti, rimbalzati tra ambulatori e uffici senza ottenere il materiale necessario, con il rischio concreto di un’interruzione della terapia;
– si registrano inoltre ripercussioni negative sul lavoro dei diabetologi, costretti a impiegare tempo e risorse per motivare prescrizioni clinicamente giustificate, sottraendo tempo all’attività assistenziale;
– si tratta, a quanto consta allo scrivente, di un’anomalia limitata al solo ambito della ASL n. 8,

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza delle problematiche descritte, relative alla prescrizione e fornitura dei sensori glicemici Simplera ai pazienti assistiti dalla ASL n. 8 di Cagliari;
2) se ritengano corretta l’interpretazione restrittiva adottata, per quanto è dato sapere, esclusivamente dalla ASL n. 8;
3) se intendano fornire indicazioni chiare e univoche a tutte le ASL per garantire una gestione omogenea e rispettosa della normativa vigente sull’intero territorio regionale;
4) quali misure urgenti intendano adottare per assicurare la continuità terapeutica ai pazienti diabetici e tutelare l’autonomia prescrittiva dei medici specialisti.

Cagliari, 18 giugno 2025

INTERROGAZIONE N. 212/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 212/A

INTERROGAZIONE CERA – TRUZZU – PIGA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, in merito allo smantellamento della sanità oristanese alla luce delle recenti decisioni di trasferimento e reimpiego presso altre ASL Sardegna di professionisti medici e dirigenti sanitari precedentemente operanti nella ASL n. 5 di Oristano.

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I sottoscritti,

PREMESSO che, attraverso alcuni organi di stampa online, in data 16 giugno 2025, è stata diffusa l’allarmante notizia relativa al trasferimento di dirigenti e medici dall’Azienda sanitaria locale (ASL) n. 5 di Oristano verso altre aziende sanitarie della Sardegna;

RILEVATO che tali trasferimenti riguarderebbero figure professionali di rilievo, già operanti nei presidi ospedalieri della Provincia, che in molti casi rappresentano punti di riferimento insostituibili per il regolare funzionamento dei reparti e la continuità dei servizi sanitari essenziali;

CONSIDERATO che:
– si registra da tempo una grave carenza di personale sanitario negli ospedali di Oristano, Bosa e Ghilarza, tale da compromettere la piena operatività di numerose unità operative complesse e semplici;
– il progressivo svuotamento delle competenze e delle professionalità attraverso il trasferimento di personale esperto non trova alcuna giustificazione logica o organizzativa, anzi rischia di aggravare una già fragile tenuta del sistema sanitario provinciale;

OSSERVATO che la comunità locale manifesta crescente preoccupazione e allarme per la tenuta del diritto alla salute, messo a repentaglio da decisioni che appaiono unilaterali, opache e prive di una strategia territoriale coerente;

EVIDENZIATO che:
– non risulta alcun piano organico regionale di valorizzazione e potenziamento dei presidi ospedalieri della provincia di Oristano, né tantomeno è stata fornita adeguata informazione istituzionale in merito ai criteri con cui vengono disposte le rimozioni o assegnazioni del personale dirigente e medico;
– tali scelte organizzative, anziché rafforzare i presidi periferici, ne compromettono la capacità di risposta, rischiando di rendere non più garantiti livelli essenziali di assistenza (LEA) a una popolazione già penalizzata da isolamento geografico e carenze infrastrutturali;

RITENUTO che la gravità dell’impatto delle recenti decisioni sulla tutela del diritto alla salute dei citta-dini oristanesi necessiti una valida spiegazione,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le motivazioni che hanno portato al trasferimento o al reimpiego presso altre ASL della Sardegna di professionisti medici e dirigenti sanitari operanti nella ASL n. 5 di Oristano;
2) se e in che modo sia stato valutato l’impatto di tali decisioni sull’equilibrio operativo e funzionale delle strutture sanitarie oristanesi;
3) quali azioni urgenti la Regione intenda adottare per fermare il depotenziamento dei presidi ospedalieri della provincia di Oristano e ristabilire condizioni di stabilità e operatività nei servizi sanitari locali;
4) se sia intenzione della Regione assumere iniziative concrete di potenziamento della sanità oristanese, attraverso un piano straordinario di reclutamento e valorizzazione del personale e l’adozione di un piano territoriale sanitario condiviso con gli enti locali e la cittadinanza.

Cagliari, 18 giugno 2025

INTERROGAZIONE N. 211/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 211/A

INTERROGAZIONE SALARIS – TICCA – FASOLINO con richiesta di risposta scritta, sul Piano regionale antincendio per l’anno 2025.

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I sottoscritti,

PREMESSO che il Piano regionale antincendio (PRAI) rappresenta il “provvedimento fondamentale per la lotta al fuoco. Un intervento strategico che punta su azioni tempestive per la tutela del territorio e sul massimo coinvolgimento di tutte le componenti operative”, come dichiarato dalla Giunta regionale in occasione dell’approvazione dell’aggiornamento per l’anno 2025;

CONSIDERATO che la stessa Giunta regionale ha nell’occasione dichiarato di avere a disposizione una flotta aerea completa e operativa fin dall’inizio della campagna antincendio, così da garantire interventi tempestivi e più efficaci, riducendo i danni al territorio, con la partecipazione di tutte le componenti operative, tra cui il Corpo forestale e di vigilanza ambientale (CFVA), i vigili del fuoco (VVF), l’Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente della Sardegna (FoReSTAS), la protezione civile, le organizzazioni di volontariato, le compagnie barracellari e le amministrazioni locali;

CONSTATATO che nella scorsa settimana si sono verificati diversi incendi a Sedilo, Dualchi, Noragugume, Guasila, Bonorva, Mores, Segariu e in diversi altri comuni, e che sono andati in fumo centinaia di ettari di terreni e pascoli, oltre a centinaia di rotoballe e decine di animali, con le fiamme che hanno lambito case ed aziende agricole;

TENUTO CONTO che domenica è stata una giornata drammatica per l’intera Isola, dove si sono registrati venti roghi divampati in poche ore che hanno richiesto un impegno straordinario da parte degli operatori a terra e delle sale operative ripartimentali che hanno lavorato ininterrottamente anche durante tutta la notte per garantire il coordinamento di barracelli, volontari e operai dell’Agenzia FoReSTAS dislocati lungo i perimetri degli incendi;

APPURATO che, proprio in occasione della gestione e dello spegnimento degli ultimi incendi, sono emerse diverse criticità nel sistema regionale appena approntato;

RILEVATO, innanzitutto, il mancato coinvolgimento degli operatori agricoli che, attraverso la loro profonda conoscenza del territorio, rappresenterebbero una risorsa preziosa nella prevenzione e gestione degli incendi se fossero dotati di strumenti e dispositivi adeguati da utilizzare in caso di emergenza;

APPRESO che hanno partecipato alle operazioni di spegnimento gli elicotteri regionali e due canadair, uno di questi ultimi decollato dall’aeroporto di Roma Ciampino e giunto, quindi, con inevitabile ritardo;

VALUTATO che le forze operanti a terra (FoReSTAS, CFVA, protezione civile, barracelli, vigili del fuoco) hanno dimostrato di essere tutte strettamente vincolate dalla lunghezza delle manichette antincendio, che variano tra i cinquanta e i duecento metri e, di conseguenza, in presenza di fronti di fuoco estesi, con una copertura troppo limitata;

RILEVATO, inoltre, che molte vedette, anche nelle zone con maggiore superficie boscata, risultano ancora non presidiate, determinando una situazione di arretramento nel sistema di prevenzione degli incendi che, ad oggi, non dispone di mezzi alternativi e funzionanti di telerilevamento,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione sopra esposta;
2) se non ritengano indispensabile:
a) dotare gli operatori a terra di strumenti idonei a intervenire più efficacemente in aree non accessibili ai mezzi;
b) prevedere un rinnovamento del personale impegnato, considerata l’età media del personale di FoReSTAS e della protezione civile;
c) individuare una base per i canadair anche al centro della Sardegna, così da ridurre i tempi di intervento ed evitare gravi danni a persone, cose, animali e vegetazione.

Cagliari, 17 giugno 2025

Consiglio: approvato il programma Corecom 2025. Via libera alle mozioni 32 (registro tumori) e 40 (disparità di trattamento tra professionisti sanitari)

Il Consiglio regionale ha approvato (26 sì, 1 astenuto), la minoranza non ha partecipato al voto per questioni politiche,  il programma delle attività del Corecom per l’anno 2025.  La somma prevista da destinare all’attività dell’ organo di consulenza, supporto, garanzia e gestione della Regione  per l’elaborazione e l’attuazione delle politiche regionali nel settore delle comunicazioni  è di 296.000 euro. Via libera all’unanimità anche alla mozione 32 (Frau e più)  sulla necessità urgente di attivare procedure organizzative per il funzionamento e il potenziamento del registro tumori della Regione e alla mozione 40 (Schirru e più) sulla necessità di far fronte alle gravi disparità di trattamento tra professionisti sanitari che accedono all’istituto delle prestazioni aggiuntive. Il Consiglio è stato convocato a domicilio.

Sintesi della seduta n. 74

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA

XVII LEGISLATURA

SINTESI DELLA SEDUTA N. 74

Mercoledì 18 giugno 2025

Presidenza del Vice Presidente Giuseppe Frau

Inizio: ore 10 e 57 

– Congedi.

– Annunzi.
Documenti pervenuti: disegno di legge, proposte di legge, risposta scritta a interrogazioni, interrogazione.

– Discussione e approvazione del Documento: “Programma delle attività del CORECOM per l’anno 2025” (17/XVII/A).
Sono intervenuti i consiglieri Salvatore CORRIAS.
DOC 17/XVII/A: approvato con votazione nominale mediante procedimento elettronico.

– Discussione e approvazione della mozione Frau – Cocco – Di Nolfo sulla necessità urgente di attivare procedure organizzative per il funzionamento e il potenziamento del registro tumori della Regione (32).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, l’assessore Armando BARTOLAZZI, per la Giunta, e i consiglieri Valdo DI NOLFO, Giuseppino CANU, Lorenzo COZZOLINO, Gianluca MANDAS, Diego LOI, Giovanni CHESSA, Piero MAIELI, Sandro PORCU, Carla FUNDONI, Angelo COCCIU, Michele CIUSA, Stefano TUNIS, Francesco AGUS, Paolo TRUZZU, Francesco Paolo MULA, Fausto PIGA.
Mozione numero 32 modificata: approvata con votazione nominale mediante procedimento elettronico.

– Discussione e approvazione della mozione Schirru – Mula – Cera – Sorgia – Rubiu – Truzzu – Piras – Aroni – Peru – Usai – Maieli – Ticca – Tunis – Piga in merito alla necessità di far fronte alle gravi disparità di trattamento tra professionisti sanitari che accedono all’istituto delle prestazioni aggiuntive (40).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, l’assessore Armando BARTOLAZZI, per la Giunta, e i consiglieri Stefano SCHIRRU, Alessandro SORGIA, Francesco AGUS, Carla FUNDONI.
Mozione numero 40: approvata per alzata di mano con esperimento della controprova.

– Questione sospensiva.
È intervenuto il consigliere Sebastiano COCCO.

– Sull’ordine dei lavori.
È intervenuto il consigliere Paolo TRUZZU.

Riconvocazione: a domicilio.
Fine: ore 12 e 49
(La seduta è rimasta sospesa dalle ore 11 e 02 alle ore 11 e 24).

Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria

 

Silvia Pintus – BB (am)

 

Fine vita, Fundoni (Pd): “Entro l’estate la Sardegna avrà la sua legge”

“Abbiamo esaurito le audizioni e da domani la commissione inizierà la discussione generale. Ritengo che prima della pausa estiva la Sardegna avrà la sua legge sul fine vita e sarà un provvedimento equilibrato, che terrà conto di tutte le posizioni emerse nel corso di questi lavori preparatori”. Lo ha detto Carla Fundoni, medico e presidente della commissione Sanità al termine della seduta pomeridiana, dove è stato audito il professor Giuseppe Castello, medico e docente di bioetica della Pontificia facoltà della Sardegna. Per Castello, che in premessa ha voluto “sgomberare il campo dall’idea di una visione laica contrapposta a una visione confessionale”, la questione di fondo è rappresentata dall’impostazione che si dà al fine vita e a una legge che lo regolamenti. “Ci sono visioni utilitaristiche e anche personalistiche, che considerano la libertà del singolo il valore assoluto. Io aderisco a una concezione che mette insieme il bene della vita accanto a quello della libertà perché ritengo sia questa la posizione di un Paese democratico, che non si arroga mai il diritto alla morte e per questo non prevede la pena di morte. Peraltro, se il corpo è mio perché oltre ad avere il diritto di morire non dovrei avere il diritto di disporne, vendendo ad esempio un rene? ”.

Il docente che ha definito la sentenza della Corte costituzionale 242 sul fine vita “un segno di imborghesimento”, ha ribadito che “siamo davanti a persone con grandi sofferenze ma è importante accertare se chi chiede di essere aiutato a suicidarsi lo stia facendo a causa della malattia e non per altre questioni del suo vissuto. E soprattutto è necessario garantire davvero a tutti quelli che soffrono, compresi i bambini, le cure palliative che a oggi invece non sempre sono accessibili a tutti in tutta l’Isola”.

La commissione Sanità è convocata per domani alle 15.30 per la discussione generale e il passaggio agli articoli. Poi il voto sul testo, che potrà approdare in Aula nelle prossime settimane.

PARERE N. 67/XVII

PARERE N. 67/XVII – Disposizioni attuative per la concessione di contributi in conto interessi e in conto capitale relativi alle operazioni di credito agevolato di cui all’art. 37 della legge 25 luglio 1952. n. 949, per la concessione di contributi in conto canoni su operazioni di locazione finanziaria di cui all’art. 23, comma 1. della legge 21 maggio 1981. n. 240. Approvazione preliminare.

scarica il PARERE N. 67/XVII [file.pdf] 


iter

PARERE N. 65/XVII

PARERE N. 65/XVII – Protezione civile. Integrazione alla deliberazione della Giunta regionale n. 47/48 del 29.12.2023. Contributi per i danni al patrimonio pubblico derivanti dagli incendi del luglio-agosto 2023. Ammissibilità al finanziamento anche delle opere di riduzione del rischio residuo.

scarica il PARERE N. 65/XVII [file.pdf] 


iter

Legge sul fine vita, audizioni in Sesta commissione

La VI^ commissione, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha svolto, come da programma, due audizioni sulla cosiddetta legge su fine vita (Pl. 59 – Deriu e più “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019”).

Il primo ad intervenire nel parlamentino della Salute è stato Antonio Brandi dell’associazione “ProVita e Famiglia” che ha espresso netta contrarietà ad una norma che – a suo giudizio – elimina i sofferenti invece delle sofferenze.

Brandi ha chiesto piena attuazione della legge n.38 del 2021 che riconosce il diritto dei cittadini ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, con l’obiettivo di garantire una migliore qualità della vita e una gestione efficace del dolore per i malati in fase avanzata di malattia, sia di natura oncologica che non oncologica. La contrarietà alla proposta di legge, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari della maggioranza al governo della Regione, è stata argomentata nel merito e nella sostanza e non sono mancate alcune sottolineature provocatorie: «Uno Stato che spende 30 miliardi di euro in armamenti, dovrebbe sapere che un quarto di tali importi si potrebbero garantire cure efficaci a tutti i malati». Brandi ha inoltre invitato i commissari a valutare ciò che accade in quegli Stati (13 su 194 nel Mondo) che hanno introdotto il suicidio assistito («in Olanda un suicidio assistito su 5 si pratica senza consenso») ed ha escluso che la sentenza della Corte costituzionale richiamata nella proposta di legge crei un vuoto normativo: «Il vuoto normativo va riempito con la vita e non con la morte».

Contraria alla proposta di legge anche l’esperta di Bioetica dell’Università del Messico, Giulia Bovassi, secondo la quale la materia è di esclusiva competenza dello Stato ed ha ribadito che la sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019 non stabilisce il diritto alla morte ma che semmai circoscrive le condizioni essenziali nelle quali si ravvisa l’eccezione rispetto alle norme vigenti. A giudizio della professoressa Bovassi la proposta consiliare tende invece ad estendere il concetto, consentendo alla Regione di garantire la necessaria assistenza a tutte le persone che intendono accedere al suicidio medicalmente assistito. L’esperta di bioetica ha inoltre offerto un serie di spunti alla riflessione, ad incominciare dalle condizioni nelle quali si esprime la volontà dell’individuo («l’agire libero in molti casi può essere indirizzato contro se stessi e lo Stato combatte le droghe e i suicidi») e soprattutto alle conseguenze che tale norma potrebbe avere in termini di abusi e pressione sociale sul malato. Non sono mancati i riferimenti a quanto accede nei Paesi che hanno legiferato in materia («si pratica l’eutanasia sui minori, aumentano i casi per i malati psichiatrici e oncologici, di recente si è avuto il caso di una doppia eutanasia moglie-partner») per ribadire che ciò che è più urgente è garantire la piene applicazione della legge sulle cure palliative: «Il problema è l’abbandono terapeutico e non l’accanimento ed ogni paziente può sottrarsi alla terapia ma non alla cura, intesa come prendersi cura di una persona».

La commissione concluderà questa sera il ciclo delle audizioni.