Ordine del giorno n. 44/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

PIANO – DERIU – CORRIAS – FUNDONI – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO – ORRÙ – DESSENA – CASULA – PIZZUTO – CANU – LOI – CIUSA – MATTA – SERRA – MANDAS – LI GIOI – SOLINAS Alessandro – PORCU – CAU – COZZOLINO – AGUS – PINTUS sulla necessità di attivare interventi per l’utilizzo di acque reflue in agricoltura.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– la Sardegna sta affrontando una grave crisi idrica che mette a rischio le attività agricole e la sostenibilità economica del comparto primario regionale;
– i cambiamenti climatici in atto stanno determinando una progressiva riduzione delle precipitazioni e un aumento dei periodi di siccità, con conseguente diminuzione della disponibilità di risorse idriche per l’irrigazione;
– il settore agricolo rappresenta uno dei principali utilizzatori di acqua e necessita di soluzioni alternative e sostenibili per garantire l’approvvigionamento idrico;

RILEVATO che:
– il riutilizzo delle acque reflue urbane depurate in agricoltura costituisce una strategia efficace per la gestione sostenibile delle risorse idriche, in linea con i principi dell’economia circolare;
– il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio 12 giugno 2003, n. 185 (Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo 26, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152) e il più recente Regolamento UE 2020/741 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 maggio 2020, recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua, disciplinano il riutilizzo delle acque reflue trattate, stabilendo i requisiti minimi di qualità;
– il Piano di tutela delle acque della Regione individua il riutilizzo delle acque reflue come misura prioritaria per la riduzione del deficit idrico;
– l’articolo 26 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) promuove il risparmio idrico e riconosce nel riutilizzo delle acque reflue una delle azioni prioritarie per la tutela quantitativa della risorsa idrica;

CONSIDERATO che:
– in Sardegna, l’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna (ADIS), istituita ai sensi dell’articolo 12 della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici) quale direzione generale della Presidenza della Giunta, è l’organismo deputato alla pianificazione e gestione delle risorse idriche regionali;
– i consorzi di bonifica della Sardegna dispongono delle infrastrutture e delle competenze necessarie per la distribuzione delle acque nei comprensori irrigui;
– esiste un significativo potenziale di acque reflue depurate che potrebbero essere trattate fino a raggiungere gli standard qualitativi richiesti per l’uso irriguo;
– il riutilizzo di tali acque consentirebbe di ridurre il prelievo dai bacini idrici convenzionali, migliorando la resilienza del sistema idrico regionale;
– l’implementazione di progetti di riutilizzo delle acque reflue in agricoltura necessita di un coordinamento efficace tra gli enti di depurazione, l’ADIS e i consorzi di bonifica;

RILEVATO che:
– numerose esperienze internazionali e nazionali dimostrano la validità tecnica adeguamento ed economica del riutilizzo delle acque reflue in agricoltura;
– gli impianti di affinamento terziario delle acque reflue già esistenti in alcune aree della Sardegna potrebbero essere potenziati ed estesi ad altri territori;
– l’adeguamento e l’ottimizzazione degli impianti di depurazione esistenti, finalizzati al riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, potrebbe beneficiare di finanziamenti europei nell’ambito dei fondi strutturali,

impegna la Giunta regionale affinché

1) sia predisposto da ADIS, in collaborazione con i consorzi di bonifica, un piano regionale per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, individuando gli impianti di depurazione da adeguare prioritariamente e i comprensori irrigui che potrebbero beneficiare di tale risorsa;
2) siano stanziati appositi finanziamenti per l’adeguamento degli impianti di depurazione finalizzati al raggiungimento degli standard qualitativi richiesti per l’utilizzo delle acque reflue in agricoltura;
3) siano attivati protocolli d’intesa tra gli enti gestori degli impianti di depurazione, I’ADIS e i consorzi di bonifica per definire le modalità di immissione delle acque reflue trattate nei circuiti irrigui;
4) siano avviate campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte agli agricoltori sui benefici e le modalità di utilizzo delle acque reflue trattate.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 43/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

TRUZZU – AGUS – CIUSA – COCCIU – COCCO – DERIU – ORRÙ – PERU – PIZZUTO – PORCU – SORGIA – TICCA relativo alla vertenza Ballao – Flumendosa.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– gli ecosistemi fluviali hanno da sempre rappresentato una fondamentale ricchezza per le società umane: dal grande fiume di portata continentale al più modesto deflusso, ogni corso d’acqua è depositario di un patrimonio materiale e simbolico attraverso cui è possibile accedere alle dinamiche che nel corso del tempo hanno regolato la relazione fra gruppi umani e paesaggi d’acqua;
– la materialità e l’immaterialità culturale dei paesaggi fluviali sta diventando protagonista attiva nei processi di riqualificazione e tutela ambientale, con la conseguente attenzione delle istituzioni verso le linee di deflusso delle acque superficiali, sollecitata da una maggiore consapevolezza sociale della necessità di un più attento recupero dell’interfaccia terra-acqua;
– l’ampio successo e i risultati ottenuti dagli interventi di riqualificazione dei paesaggi fluviali mostra il potenziale ruolo strategico svolto dai corsi d’acqua, quali corridoi multifunzionali in grado di veicolare i valori patrimoniali connessi agli assetti territoriali disposti lungo gli argini;

RILEVATO che:
– alla fine degli anni quaranta nel territorio di Villagrande Strisaili, era stata realizzata la diga di Bau Muggeris, della capienza di 61 milioni di metri cubi, destinata alla produzione di energia elettrica e al soddisfacimento di fabbisogni civici e agricoli dell’Ogliastra;
– alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso, risalgono invece le opere destinate a soddisfare il fabbisogno idrico per l’agricoltura del Campidano, della Trexenta, Marmilla, Parteolla e per i fabbisogni civili della città di Cagliari, degli altri centri della Città Metropolitana e, successivamente, per quelli industriali di Macchiareddu e Sarroch;
– il poderoso sbarramento di Nuraxi Arrubiu, tra Orroli ed Escalaplano, ha generato un invaso della capacità di 317 milioni di metri cubi, collegato al Bacino artificiale “Mulargia”, tra i Comuni di Goni e Siurgus Donigala, con una capacità superiore ai 300 milioni di metri cubi, destinato a soddisfare usi civili, agricoli e industriali;
– la programmazione e realizzazione delle opere ha consentito il miglioramento della qualità della vita di tantissimi sardi, che ne hanno tratto enorme giovamento, in particolare nel settore agricolo e zootecnico;
– i meriti delle opere e infrastrutture idrauliche per la rinascita economica dell’Isola sono pertanto innegabili, le acque del Flumendosa soddisfano le esigenze civili di seicento mila sardi e quelle agricole di 40.000 ettari di territorio;

CONSIDERATO che:
– la sottrazione eccessiva della risorsa idrica del Flumendosa ha causato l’alterazione dell’equilibrio ecologico del territorio dei comuni del Sarrabus, senza che fossero tenute nella dovuta considerazione le numerose preoccupazioni e segnalazioni di allarme;
– negli anni ottanta i danni alla pesca si palesarono in maniera irreversibile: oltre alla scomparsa delle varie specie autoctone del Flumendosa (trota, alosa, spinarello, cozza di fiume), si verificò il fenomeno della mancata risalita dei muggini e la riduzione impressionante dell’anguilla, la cui attività di pesca, per millenni, aveva garantito un’importante risorsa per le popolazioni rivierasche, in particolare per il Comune di Ballao;
– la drastica diminuzione dell’apporto di acqua dolce ha provocato inoltre l’intrusione salina dal mare fino ai fertili terreni del delta: centinaia di ettari nella piana del Sarrabus sono andati perduti ed è stata compromessa la pregiata coltivazione degli agrumi;
– innegabili sono pertanto le conseguenze negative provocate all’economia, alle tradizioni, alla vita delle popolazioni rivierasche che risiedono a valle delle dighe, da imputare anche alla mancata osservanza di alcune norme di legge, che impongono il rispetto del Deflusso Vitale Minimo (DVM), quale strumento teso a garantire un’adeguata tutela delle acque dei fiumi e degli ecosistemi ad esse collegati;
– il paesaggio fluviale del Flumendosa ha subito da lungo tempo e subisce ancor oggi, l’impatto negativo derivante dalla costruzione delle dighe a monte del territorio del Sarrabus, che oltre ad aver causato profonde alterazioni degli assetti rivieraschi, hanno determinato gravi danni alla qualità ecologica del sistema fluviale e pregiudizi alle diverse attività produttive presenti nel territorio a valle;

RILEVATO che occorre rimediare ai gravissimi danni subiti dalle comunità del Sarrabus e in particolare dal Comune di Ballao, programmando una diversa gestione della risorsa idrica, che sia sostenibile per l’ambiente, l’economia e la società,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad adottare ogni atto affinché venga istituita una Commissione paritetica (con i comuni rivieraschi del Flumendosa appartenenti al territorio del Sarrabus), con la finalità di valutare gli eventuali danni e quantificare gli indennizzi spettanti agli stessi comuni rivieraschi.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 42/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

SORGIA – SCHIRRU – ARONI – PERU – MULA – FUNDONI – AGUS – LOI – PILURZU – PISCEDDA – MELONI Corrado – USAI – MAIELI – COCCIU – TICCA – FASOLINO – SALARIS – TRUZZU, per la richiesta di modifica del bando INPS “Home Care Premium 2025-2028” e il reintegro dei servizi socioassistenziali esclusi.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025) e del Disegno di legge n. 86/A (Bilancio di previsione 2025-2027),

PREMESSO che:
– il progetto “Home Care Premium” (HCP), promosso e gestito dall’INPS – Direzione centrale credito, welfare e strutture sociali – rappresenta da anni uno strumento fondamentale per la presa in carico domiciliare di soggetti fragili e non autosufficienti, figli o coniugi di dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
– in data 21 marzo 2025 è stato pubblicato il bando di concorso per il progetto HCP 2025, con validità dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2028, che delinea le nuove modalità di accesso e tipologie di prestazioni erogabili;
– tale bando, pur confermando la struttura duale tra prestazioni prevalenti (erogazioni economiche dirette a supporto del beneficiario) e prestazioni integrative (servizi forniti tramite gli ambiti territoriali sociali), ha escluso una serie di servizi socioassistenziali precedentemente previsti, tra cui:
– supporto ai caregiver familiari (formazione, sollievo e supporto psicologico),
– servizi di trasporto sociale,
– prestazioni professionali domiciliari di natura educativa e relazionale,
– supporti tecnologici per l’autonomia personale;

CONSIDERATO che:
– tali modifiche riducono sensibilmente l’efficacia del progetto nella presa in carico multidimensionale della persona fragile, rischiando di compromettere la qualità della vita dei beneficiari e di sovraccaricare il sistema pubblico territoriale dei servizi sociali;
– tale scelta ha generato un diffuso allarme tra cittadini, enti gestori e organizzazioni del terzo settore, come testimoniato da alcune petizioni online promosse per chiedere il reintegro dei servizi socioassistenziali, che hanno raccolto in breve tempo centinaia di adesioni in Sardegna e nel resto del paese;
– l’Associazione nazionale Comuni d’Italia (ANCI) Sardegna ha sollecitato l’approvazione di un documento unitario volto a impegnare formalmente la Presidente della Regione affinché si occupi di trattare nelle sedi istituzionali competenti le problematiche inerenti il bando INPS HCP 2025;
– l’attuale assetto del bando HCP 2025 rischia di lasciare migliaia di famiglie sarde senza un supporto adeguato, in un contesto regionale in cui l’invecchiamento demografico e la carenza di servizi pubblici domiciliari già costituiscono una criticità strutturale;

RITENUTO che:
– sia urgente che la Regione si faccia portavoce istituzionale delle istanze delle famiglie coinvolte, sollecitando l’INPS a rivedere il contenuto del bando e ad assicurare una maggiore equità territoriale nella distribuzione delle risorse e nella qualità dei servizi;
– sia opportuno prevedere anche forme di compensazione regionale in caso di mancata revisione del bando nazionale, per non lasciare scoperti i bisogni assistenziali più urgenti,

impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità
e dell’assistenza sociale

1) a sollecitare formalmente l’INPS affinché proceda, in tempi rapidi, alla modifica del bando “Home Care Premium 2025”, reintegrando le prestazioni socioassistenziali escluse, sulla base delle esigenze espresse dai territori;
2) a portare la questione all’attenzione della Conferenza delle regioni e province autonome, al fine di elaborare una posizione unitaria e rafforzare il peso politico della richiesta nei confronti del Governo e dell’INPS centrale;
3) a valutare l’adozione di interventi integrativi regionali, in collaborazione con gli ambiti PLUS, per sostenere i beneficiari HCP che, a causa delle modifiche introdotte, si vedranno privati di importanti servizi assistenziali;
4) a riferire in Consiglio regionale in merito agli sviluppi della vicenda e alle eventuali azioni intraprese.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 41/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

TICCA – AGUS – DERIU – PORCU – TRUZZU – ORRÙ – COCCIU – PERU – CIUSA – CASULA – SORGIA sull’inquadramento degli autisti del servizio di emergenza e urgenza del 118 nell’area professionale degli assistenti (ex categoria C).

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025) e del Disegno di legge n. 86/A (Bilancio di previsione 2025-2027),

PREMESSO che all’interno dell’Azienda regionale emergenza urgenza Sardegna (AREUS) gli operatori tecnici specializzati con mansioni di autista di ambulanza (o autista soccorritore) risultano inquadrati in diverse aree con differente trattamento economico, nonostante svolgano le stesse attività;

CONSIDERATO che la mansione lavorativa degli operatori non si limita solamente alla conduzione del mezzo di soccorso, ma bensì, come riconosciuto da più parti, l’autista è parte attiva dell’équipe e ordinariamente interagisce con medici e infermieri, configurando una collaborazione con effettivo collegamento funzionale nelle attività sul paziente;

RILEVATO che nel mese di ottobre 2024 il Giudice del Lavoro del Tribunale di Potenza ha accolto il ricorso di un autista e confermato l’espletamento delle mansioni superiori della categoria C, con conseguente adeguamento dello stipendio e riconoscimento delle differenze retributive degli ultimi quindici anni;

TENUTO CONTO inoltre che in altre regioni alcune aziende sanitarie hanno bandito i concorsi per l’assunzione di operatori tecnici specializzati senior-autisti di ambulanza con funzione di soccorritore prevedendo l’inquadramento degli stessi nella categoria C;

RICORDATO che gli autisti di ambulanza del servizio di emergenza urgenza che prestano attività presso l’Azienda AREUS, oltre all’esperienza acquisita negli anni, hanno svolto vari corsi di formazione all’interno del Servizio sanitario regionale (SSR);

EVIDENZIATO che l’articolo 21, comma 2, del CCNL relativo al personale del comparto sanità, triennio 2019-2021, dispone che ove le aziende e gli enti, nell’ambito di propri piani triennali dei fabbisogni, rilevino la necessità di copertura di specifici profili, al fine di tener conto dell’esperienza e professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’azienda o ente di appartenenza, in fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale e, comunque, entro il termine del 30 giugno 2025, previo confronto ai sensi dell’articolo 6, comma 3, lettera n) (Confronto), possono attivare la progressione tra le aree con procedure valutative cui sono ammessi i dipendenti in servizio:
– in possesso del titolo di studio richiesto per l’area immediatamente superiore ed almeno 5 anni di esperienza professionale maturata nel profilo professionale di appartenenza;
– in alternativa il possesso del titolo di studio relativo all’area cui il dipendente è inquadrato ed almeno 10 anni di esperienza professionale maturata nel profilo professionale di appartenenza,

impegna la Giunta regionale

1) ad avviare tutte le attività propedeutiche all’applicazione del nuovo ordinamento professionale e conseguente inquadramento degli autisti del servizio di emergenza e urgenza 118 nell’area professionale degli assistenti (ex categoria C).

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 40/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

TICCA – DERIU – PORCU – TRUZZU – COCCO – PERU – CIUSA – AGUS – SORGIA sulla necessità di reperire ulteriori risorse da destinare a contributi per la gestione delle scuole dell’infanzia non statali paritarie presenti nella Regione.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025) e del Disegno di legge n. 86/A (Bilancio di previsione 2025-2027),

PREMESSO che le scuole paritarie sono istituti scolastici la cui gestione è affidata a soggetti diversi da quelli statali, che si impegnano a contribuire alla realizzazione della finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola e ottengono il riconoscimento della parità scolastica con gli istituti statali;

CONSIDERATO che le scuole paritarie si inseriscono nel sistema nazionale di istruzione e rilasciano titoli di studio aventi lo stesso valore legale dei titoli rilasciati dalle scuole statali;

EVIDENZIATO che la Regione, in considerazione del grave indice di carenza di strutture pubbliche adeguate, al fine di garantire ed estendere l’esercizio del diritto allo studio eroga ogni anno contributi alle scuole materne per la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché il riattamento eventuale degli immobili, sentito il parere delle amministrazioni comunali sedi della scuola, gli arredamenti e le attrezzature d’uso e le spese di gestione e oneri per il personale, esclusi quelli relativi alle scuole materne statali;

RILEVATO che in Sardegna sono presenti circa duecento scuole dell’infanzia non statali paritarie, che, fornendo un servizio fondamentale di sostegno alla genitorialità, sopperiscono all’insufficiente offerta del sistema pubblico;

VALUTATO che l’implementazione dello stanziamento destinato dalla Regione agli istituti presenti sul territorio sardo permette sicuramente di contrastare il fenomeno della denatalità e dello spopolamento delle zone interne e favorisce la conciliazione dei tempi di lavoro e cura della famiglia,

impegna la Giunta regionale

1) a reperire ulteriori risorse da destinare a contributi per la gestione delle scuole dell’infanzia non statali paritarie presenti in Sardegna e prevedere inoltre il finanziamento di interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, per arredi ed attrezzature, al fine di potenziare qualitativamente l’offerta del sistema educativo per la prima infanzia.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 39/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

FUNDONI – FRAU – PILURZU – AGUS – COZZOLINO – CANU – LOI – SERRA – ARONI – MELONI – PIRAS – TICCA – PERU – SCHIRRU – URPI sulla necessità di promuovere ogni procedimento per il ristoro forfettario delle spese sostenute dagli specializzandi delle Facoltà di Medicina degli Atenei di Cagliari e Sassari, per i periodi di formazione svolti presso le strutture sanitarie della Regione ubicate fuori dai Comuni di Cagliari e Sassari e presso le strutture sanitarie ubicate fuori dalla Regione, nonché garantire l’accesso alle mense ospedaliere ai medici in formazione specialistica che prestano attività esclusiva, secondo le stesse modalità e alle stesse condizioni previste per il personale strutturato delle aziende sanitarie e ospedaliere della Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– con l’articolo 6, comma 28, della legge regionale 22 novembre 2021, n. 17 (Disposizioni di carattere istituzionale-finanziario e in materia di sviluppo economico e sociale), sono state introdotte misure di sostegno finanziario per il triennio 2022-2024, a titolo di ristoro forfettario delle spese sostenute dagli specializzandi delle Facoltà di Medicina degli Atenei di Cagliari e Sassari, per i periodi di formazione svolti presso le strutture sanitarie della Regione ubicate fuori dai Comuni di Cagliari e Sassari;
– con tale norma si è data una risposta concreta all’assistenza ospedaliera delle strutture periferiche nelle aree interne della Sardegna, spesso caratterizzate da carenze di organico, isolamento e minore attrattività;
– l’istituzione di un fondo pluriennale di ristoro forfettario per le spese sostenute dagli specializzandi che svolgono periodi formativi presso le strutture sanitarie della Regione ubicate fuori dai Comuni di Cagliari e Sassari e presso le strutture sanitarie ubicate fuori dalla Regione, risponde a esigenze concrete, oggi non più eludibili, che riguardano in particolare la qualità della formazione specialistica, la valorizzazione, il rafforzamento della sanità territoriale e l’equità delle opportunità formative rispetto ad altre regioni;

PREMESSO inoltre che attualmente, in Sardegna, vi sono disparità e limitazioni all’accesso degli specializzandi alle mense ospedaliere;

ATTESO che:
– garantire agli specializzandi la possibilità di formarsi anche in questi contesti, grazie a un sostegno economico adeguato, significa attivare un circolo virtuoso: portare giovani professionisti dove ce n’è più bisogno, ridurre la solitudine dei presidi territoriali, e nel tempo, incentivare la permanenza stabile dei medici nelle zone meno centrali;
– offrire a tutti gli specializzandi sardi, indipendentemente dalla loro condizione economica, l’opportunità concreta di confrontarsi con i massimi livelli di eccellenza clinica significa investire sul futuro della nostra sanità pubblica;
– un investimento di questo tipo genera ritorni in termini di qualità assistenziale, riduzione della mobilità passiva e prestigio scientifico regionale; la formazione specialistica dei medici rappresenta un pilastro fondamentale per garantire alla Sardegna un sistema sanitario moderno, resiliente e competitivo;
– lo scambio professionale e culturale che avviene quando giovani medici si confrontano con realtà ospedaliere e sanitarie differenti, sia all’interno del territorio nazionale che a livello internazionale, è un fattore di crescita non solo individuale ma anche collettiva;
– tali esperienze favoriscono la circolazione delle buone pratiche, l’assimilazione di modelli organizzativi diversi, l’adozione di tecnologie innovative e una maggiore capacità di lettura e risposta ai bisogni complessi dei pazienti;

CONSIDERATO che:
– l’apertura internazionale è un tratto distintivo della medicina contemporanea: la pandemia di covid-19 ha dimostrato in modo drammatico quanto la globalizzazione sanitaria imponga ai professionisti una capacità di adattamento a standard, protocolli e sfide condivise a livello globale;
– favorire l’esperienza formativa all’estero consente ai nostri medici in formazione di acquisire maggiore dimestichezza con le lingue straniere, oggi indispensabile anche nella pratica clinica quotidiana, maggiore capacità di interazione interdisciplinare, strumenti per affrontare sfide emergenti, come le epidemie globali, l’invecchiamento demografico e l’integrazione tra sanità e innovazione tecnologica;

CONSIDERATO inoltre che:
– è volontà del Consiglio regionale promuovere l’equità territoriale anche in ambito formativo e garantire pari opportunità di accesso e permanenza nei percorsi di specializzazione medica;
– è necessario garantire condizioni di equità e sostenibilità professionale a tutti i medici che operano nel sistema sanitario pubblico;
– l’accesso alla mensa rappresenta un diritto basilare e uno strumento concreto per migliorare le condizioni di lavoro e il benessere psico-fisico dei medici in formazione;
– tali misure rappresentano un investimento strategico per la sanità pubblica sarda e per il benessere delle future generazioni,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a sostenere, con misure concrete e lungimiranti, il percorso formativo dei medici specializzandi degli Atenei di Cagliari e Sassari, in coerenza con gli obiettivi strategici della Regione in materia di sanità pubblica, formazione specialistica e tenuta del sistema sanitario regionale nel medio-lungo periodo;
2) ad attivarsi affinché, a partire dall’anno 2025, sia istituito un fondo pluriennale per il ristoro forfettario delle spese sostenute dagli specializzandi delle Facoltà di Medicina degli Atenei di Cagliari e Sassari, per i periodi di formazione svolti presso strutture sanitarie ubicate fuori dai Comuni di Cagliari e Sassari e al di fuori della Regione;
3) a finanziare, a valere sul fondo sanitario regionale, uno stanziamento progressivo pari a 1.000.000 euro per l’anno 2025, 1.500.000 euro per il 2026 e 2.000.000 euro per l’anno 2027, con l’obiettivo di costruire un impianto stabile, programmabile e sostenibile;
4) a garantire l’accesso dei medici in formazione specialistica delle Facoltà di Medicina di Cagliari e Sassari alle mense delle aziende ospedaliere e sanitarie in cui prestano attività esclusiva, alle stesse condizioni del personale strutturato;
5) a prevedere e assicurare la copertura finanziaria, a valere sul fondo sanitario regionale, per garantire l’accesso alle mense ospedaliere ai medici in formazione specialistica delle Facoltà di Medicina degli Atenei di Cagliari e di Sassari, secondo le stesse modalità e alle stesse condizioni previste per il personale strutturato delle aziende sanitarie e ospedaliere della Regione;
6) a definire con successivo provvedimento le modalità di accesso e assegnazione delle risorse, nel rispetto dei principi di trasparenza, merito, coerenza con i percorsi formativi e valutazione oggettiva delle spese sostenute.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 38/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

FUNDONI – FRAU – PILURZU – AGUS – COZZOLINO – CANU – SERRA – LOI – ARONI – MELONI – PIRAS – TICCA – PERU – SCHIRRU – URPI sulla necessità di assicurare agli atleti, in particolare ai minori e ai disabili che non trovano disponibilità per le visite medico sportive nella sanità pubblica, l’accesso alle visite medico sportive di idoneità alla pratica sportiva agonistica e non agonistica attraverso le strutture accreditate e convenzionate per la medicina dello sport della Sardegna, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA).

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che la tutela sanitaria delle attività sportive si esplica nella valutazione clinico-funzionale, comprensiva di visita e accertamenti diagnostici e strumentali, finalizzata alla prevenzione dei rischi sanitari, in particolare cardiovascolari, e riveste una fondamentale valenza di sanità pubblica, in particolare per la popolazione giovanile;

VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421), come modificato dal decreto legislativo 
28 luglio 2000, n. 254 (Disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 19 giugno 1999, 
n. 229, per il potenziamento delle strutture per l’attività libero-professionale dei dirigenti sanitari), che assegna al dipartimento di prevenzione delle aziende sanitarie locali le funzioni di tutela sanitaria delle attività sportive;

VISTI i decreti del Ministro della sanità 18 febbraio 1982 (Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica) e 4 marzo 1993 (Determinazione dei protocolli per la concessione dell’idoneità alla pratica sportiva agonistica alle persone handicappate), nonché il decreto del Ministero della salute 
8 agosto 2014 (Approvazione delle linee guida in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica), che disciplinano rispettivamente la certificazione per l’attività sportiva agonistica, per soggetti con disabilità e per l’attività sportiva non agonistica;

CONSIDERATO che la circolare del Ministro della sanità 18 marzo 1996, 500.4/MSP/CP/643 (Linee guida per un’organizzazione omogenea della certificazione di idoneità alla attività sportiva agonistica) affida alle Regioni la definizione delle tariffe e delle modalità organizzative per le certificazioni di idoneità alla pratica sportiva;

CONSTATATO che solo il 59,46 per cento delle certificazioni LEA è attualmente erogato gratuitamente, con forti disparità tra aziende sanitarie locali e territori;

SOTTOLINEATO che si ritiene prioritario il potenziamento della medicina dello sport pubblica al fine di favorire l’accesso all’attività sportiva da parte degli atleti minorenni e disabili della Sardegna,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a garantire il pieno e uniforme accesso alle certificazioni di idoneità alla pratica sportiva, con particolare riguardo ai soggetti minorenni e a quelli con disabilità, attraverso il potenziamento dei servizi pubblici e l’incremento della quota di prestazioni gratuite ricomprese nei LEA;
2) a predisporre, di concerto con le aziende sanitarie locali, un piano attuativo triennale per l’erogazione dei servizi oggetto di finanziamento, con specifica attenzione alla presa in carico degli atleti minorenni e disabili;
3) a favorire la diffusione di informazioni chiare ed efficaci rivolte ai cittadini e alle famiglie, sull’accessibilità e gratuità delle certificazioni di idoneità sportiva comprese nei LEA;
4) a potenziare le risorse umane e strutturali della medicina dello sport pubblica, promuovendo il reclutamento di specialisti e l’informatizzazione delle procedure, anche mediante l’integrazione con il Sistema informativo sanitario regionale (SISAR);
5) a valutare che, qualora vi siano la possibilità e volontà di prevedere forme di compartecipazione alla spesa anche a favore degli atleti maggiorenni, analogamente a quanto già avvenuto in passato con la legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna), i beneficiari siano le medesime strutture accreditate;
6) a valutare, nell’ambito del prossimo aggiornamento normativo regionale, la possibilità di estendere il supporto regionale per la certificazione di idoneità anche ad altre categorie fragili e marginalizzate;
e, in particolare,
7) a reperire, nel prossimo provvedimento normativo, a valere sul fondo sanitario regionale, le risorse necessarie, stimate in euro 1.000.000 per le annualità 2025, 2026, 2027 a favore delle strutture accreditate e convenzionate per la medicina dello sport della Regione, a copertura completa delle prestazioni LEA a favore di atleti minorenni e disabili della Regione;
8) a valutare la possibilità di prevedere, analogamente a quanto già avvenuto in passato attraverso i finanziamenti della legge regionale n. 17 del 1999, forme di compartecipazione alla spesa anche a favore degli atleti maggiorenni attraverso le medesime strutture accreditate.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 37/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

PORCU – CAU – COZZOLINO – CASULA – LOI – CANU – PIZZUTO – ORRÙ sulla necessità di un intervento per garantire la prosecuzione delle attività istituzionali della Fondazione Sardegna Isola del Romanico.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– la Sardegna possiede un ricco e diffuso patrimonio di arte romanica, presente in decine di città e paesi del territorio regionale, che rappresenta un’importante risorsa culturale, turistica e identitaria;
– la valorizzazione del patrimonio romanico costituisce una leva fondamentale per promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori, in particolare delle aree interne e meno servite dai grandi flussi turistici;
– nel giugno 2021 è stata costituita la Fondazione Sardegna Isola del Romanico, con l’obiettivo di mettere in rete i comuni sardi in cui sono presenti monumenti di epoca romanica, promuovendo azioni coordinate di tutela, valorizzazione e promozione;
– ad oggi la rete coinvolge quasi novanta comuni della Sardegna, che collaborano attivamente con la Fondazione nella promozione del patrimonio artistico e culturale romanico;
– il lavoro della Fondazione ha già prodotto risultati rilevanti in termini di ricerca, promozione turistica, formazione e sensibilizzazione culturale;

CONSIDERATO che:
– è necessario garantire continuità alle attività istituzionali della Fondazione, affinché il lavoro sinora svolto possa essere consolidato e ulteriormente sviluppato;
– appare opportuno prevedere un intervento finanziario pluriennale volto a sostenere tali attività e a favorire la crescita culturale ed economica del territorio sardo,

impegna la Giunta regionale

1) a disporre un intervento specifico nell’ambito delle disposizioni in materia di turismo, beni culturali e sport, volto a garantire la prosecuzione delle attività istituzionali della Fondazione Sardegna Isola del Romanico; che garantisca per ciascuna delle annualità 2025, 2026 e 2027, uno stanziamento di euro 300.000 in favore della Fondazione Sardegna Isola del Romanico per garantire la prosecuzione delle attività istituzionali di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale del romanico in Sardegna;
2) promuovere, attraverso l’Assessorato competente, ulteriori iniziative di collaborazione istituzionale con la Fondazione al fine di rafforzare la rete dei comuni aderenti e ampliare il raggio d’azione delle attività di promozione culturale e turistica.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 36/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

AGUS – PINTUS – ORRÙ – LOI – CANU – FUNDONI – CIUSA – FRAU – COZZOLINO sulla necessità di dare piena attuazione alle procedure di stabilizzazione del personale del comparto sanitario e sociosanitario assunto durante l’emergenza covid-19 e di contrastare il ricorso al precariato nel sistema sanitario regionale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– in data 2 aprile 2025, le Commissioni permanenti Seconda e Sesta hanno approvato una risoluzione con la quale si impartiscono nuovi indirizzi per lo scorrimento delle graduatorie relative alle procedure di stabilizzazione del personale del comparto sanità assunto durante l’emergenza covid-19 e si dispone l’avvio di una ricognizione dei soggetti in possesso dei requisiti, anche se non più in servizio;
– la risoluzione richiama le modifiche normative introdotte con il decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 (Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi), convertito con modificazioni dalla legge 24 febbraio 2023, n. 14, come successivamente modificato dal decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202 (Disposizioni urgenti in materia di termini normativi) convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15, che proroga al 31 dicembre 2025 il termine per la maturazione dei requisiti e amplia la platea dei soggetti stabilizzabili;
– la stessa risoluzione invita a garantire criteri di priorità e trasparenza nell’utilizzo delle graduatorie in corso di validità, a tutela delle professionalità maturate all’interno del Sistema sanitario regionale (SSR);

CONSIDERATO che:
– il ricorso sistematico a contratti precari, anche nella fase post-emergenziale, ha determinato una condizione di incertezza occupazionale per centinaia di lavoratori del comparto sanitario e sociosanitario, i quali hanno assicurato la continuità dei servizi essenziali durante la fase pandemica;
– la coesistenza, in alcune aziende sanitarie, di graduatorie concorsuali ordinarie e di stabilizzazione impone la necessità di chiarezza nelle priorità di utilizzo delle stesse, al fine di prevenire il contenzioso e garantire la coerenza con il quadro normativo vigente;

RITENUTO che:
– sia doveroso, al termine della ricognizione in corso, recuperare tutte le risorse necessarie per dare attuazione alle stabilizzazioni previste dalla normativa nazionale e regionale, chiudendo la lunga stagione del precariato nel sistema sanitario regionale;
– occorra contrastare ogni nuova forma di lavoro precario nelle aziende sanitarie e riaffermare il principio costituzionale dell’accesso al pubblico impiego tramite concorso,

impegna la Giunta regionale

1) a prevedere, già nel prossimo assestamento di bilancio, lo stanziamento delle risorse necessarie per l’attuazione delle stabilizzazioni del personale del comparto sanitario e sociosanitario individuato a seguito della ricognizione disposta dalla risoluzione approvata in data 2 aprile 2025, al fine di garantire occupazione stabile e la piena valorizzazione delle professionalità acquisite durante l’emergenza pandemica;
2) a vigilare affinché, nelle aziende del SSR, non si faccia ricorso a nuove forme di precariato e si torni a privilegiare, quale regola ordinaria di accesso al lavoro pubblico, lo strumento del concorso pubblico, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità ed efficienza.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 35/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

AGUS – PINTUS – ORRÙ – LOI – CANU – FUNDONI – CIUSA – FRAU – COZZOLINO sulla necessità di consolidare il processo di perequazione dei fondi contrattuali delle aziende sanitarie regionali, snellire le procedure e dare tempi certi in attuazione dell’articolo 5 della legge regionale 21 febbraio 2023, n. 1 (Legge di stabilità 2023), e successive modifiche ed integrazioni.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– l’articolo 5 della legge regionale n. 1 del 2023 ha previsto la possibilità, per le aziende del Servizio sanitario regionale, di rideterminare i fondi contrattuali delle aree del comparto e della dirigenza al fine di perequare i livelli medi pro capite, previa autorizzazione della Giunta regionale;
– per tali finalità, il finanziamento ordinario è stato incrementato di euro 10.000.000 annui a decorrere dal 2023 e, successivamente, di ulteriori euro 15.000.000 a partire dal 2024;

CONSIDERATO che:
– le risorse stanziate devono essere oggetto di una distribuzione equa e rispondente alle effettive necessità delle singole aziende sanitarie, distinte tra comparto e dirigenza medica;
– risulta necessario verificare che lo stanziamento complessivo assegnato sia coerente con le esigenze perequative effettivamente rilevate dalle aziende,

impegna la Giunta regionale

1) a quantificare, al termine delle procedure interne di ricognizione da parte delle aziende sanitarie, le necessità perequative di ciascuna azienda, distinte tra personale del comparto e dirigenza medica;
2) a proporre, qualora necessario, un adeguamento dello stanziamento complessivo finora assegnato, sia in aumento che in diminuzione, sulla base delle risultanze della ricognizione effettuata.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025