Monumenti Aperti 2025, sabato e domenica il Consiglio regionale sarà aperto al pubblico

Il Consiglio regionale aderirà anche quest’anno alla manifestazione “Monumenti aperti”. Tra le novità previste la possibilità di ammirare una selezione di otto figurini, realizzati nel 1933 dall’artista sassarese Mario Sironi. Il Palazzo di via Roma sarà aperto al pubblico sabato, 17 maggio dalle 16 alle 19, e domenica, 18 maggio dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 19. L’inizio dell’ultima visita di sabato sera sarà alle 18.30, domenica mattina alle 12.30 e domenica sera alle 18.

Sarà possibile visitare, sotto la guida degli studenti della scuola Chatterbox, l’ingresso di via Roma, dove è presente la statua “Il Legislatore” dell’artista Pinuccio Sciola e dove verrà proiettato il video “La Casa dei Sardi-Viaggio nel palazzo del Consiglio regionale”. Il percorso porterà, poi, al sesto piano nei locali della Presidenza, dove si potranno ammirare numerose opere d’arte, realizzate da artisti sardi, la galleria dei ritratti degli ex Presidenti dell’Assemblea legislativa, l’ufficio del Presidente, la sala utilizzata per le visite ufficiali e quella utilizzata per le riunioni dei Capigruppo. In quest’ultima sala saranno esposti i figurini realizzati da Mario Sironi, che hanno temporaneamente sostituito il quadro dell’artista Maria Lai, intitolato “Il gregge”, esposto a New York, nella mostra “Maria Lai. A Journey to America”, sino al 28 luglio. La visita si concluderà, poi, al quinto piano nell’Aula del Consiglio regionale.

Quest’anno è stato previsto anche un evento musicale a chiusura della manifestazione: alle 18,30 di domenica, nell’aula consiliare, si esibiranno gli allievi del Conservatorio “Pierluigi da Palestrina”, nell’ambito dell’iniziativa “Monumenti in musica”. Il concerto sarà aperto al pubblico e chi volesse assistere soltanto all’esibizione musicale potrà accedere dall’ingresso di via Cavour.

Riaperti i termini per l’acquisizione delle candidature per l’elezione delle componenti la Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne di cui alla legge regionale 13 giugno 1989, n. 39

Si comunica che sono riaperti i termini per l’acquisizione delle candidature per l’elezione delle componenti la Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne di cui alla legge regionale 13 giugno 1989, n. 39.

Ai sensi dell’articolo 3 della citata legge n. 39 del 1989, la Commissione deve essere composta da venti donne elette fra coloro che abbiano maturato riconosciute esperienze di carattere scientifico, culturale, professionale, economico e politico sulla condizione femminile nei suoi vari aspetti, previa ampia consultazione delle organizzazioni femminili.

A tal fine si invitano tutte le associazioni ed organizzazioni interessate a diffondere il presente avviso alle proprie aderenti che intendano far parte della Commissione e che siano in possesso dei requisiti richiesti e/o che comunque abbiano un interesse personale per le tematiche della Commissione, le quali potranno presentare la candidatura mediante trasmissione del curriculum vitae in formato europeo datato, sottoscritto e con autorizzazione espressa al trattamento dei dati personali, all’indirizzo di posta elettronica certificata (consiglioregionale@pec.crsardegna.it), oppure all’indirizzo di posta ordinaria (Consiglio regionale della Sardegna – Servizio Assemblea – Via Roma n. 25 – 09125 Cagliari) entro il termine del 21 maggio 2025.

SI PRECISA CHE LA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA NON È VINCOLANTE AI FINI DELLA ELEZIONE

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Rinnovo componenti della Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne – consultazione delle organizzazioni ed associazioni femminili della Sardegna

Manifestazioni religiose e storico-culturali, proposta di legge dei Riformatori in Consiglio regionale

Colmare un vuoto normativo a tutela delle manifestazioni più autentiche della cultura religiosa e popolare della Sardegna. E’ l’obiettivo della proposta di legge presentata in Consiglio regionale dai Riformatori in risposta al Decreto firmato il 13 marzo scorso dal Ministro dello Sport Andrea Abodi che introduce norme rigide per le manifestazioni e corse a cavallo:caschetti e giubbini per i cavalieri, transenne lungo i percorsi, fondo della pista con caratteristiche particolari oltre a una serie di controlli affidati a un organismo tecnico. Una serie di disposizioni che, di fatto, impedirebbero lo svolgimento di eventi storici come l’Ardia di Sedilo e tante altre manifestazioni equestri legate alla tradizione sarda.
«Il nostro obiettivo è mettere ordine nella materia – spiega il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca – la proposta nasce da una stretta collaborazione con le comunità interessate che meglio di tutti conoscono le realtà locali e i contesti dove si svolgono le manifestazioni».
La proposta di legge, composta da 6 articoli, ha come obiettivo primario la valorizzazione delle tradizioni locali con il riconoscimento del valore storico, religioso e culturale insito nelle manifestazioni come l’Ardia di Sedilo.
«Si tratta di eventi che fanno parte del patrimonio immateriale della comunità sarda – afferma il primo firmatario della proposta di legge Aldo Salaris – il decreto firmato dal ministro mette in discussione e rischia di alterare tradizioni che si tramandano da secoli. Le manifestazioni storiche, religiose e culturali radicate nella nostra Isola non possono essere assimilate ad aventi sportivi e di spettacolo. La proposta di legge vuole affermare questo principio. Le tradizioni sarde non si toccano».
Alla presentazione della proposta di legge sono intervenuti anche i sindaci di Sedilo e Cossoine Salvatore Pes e Sabrina Sassu.
«Il decreto contiene numerose contraddizioni – ha detto Sassu – disposizioni che mettono in grande difficoltà chi deve organizzare gli eventi. Per questo servono norme chiare e misure adeguate. In Sardegna è presente un solo tecnico competente per la preparazione dei fondi delle piste equestri. Si fanno le norme ma poi non ci sono le risorse per metterle in pratica».
Categorica la posizione del sindaco di Sedilo Salvatore Pes: «Ieri, alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, c’è stato un duro scontro con i vertici della Prefettura di Oristano – ha detto Pes – vorrebbero imporci delle regole che stravolgono una tradizione secolare. Questo è inaccettabile».
Il primo cittadino respinge al mittente la richiesta di applicare all’Ardia di Sedilo l’art. 68 del Tulps, il testo unico delle leggi della pubblica sicurezza. «Gli articoli da applicare sono invece il 25 e il 26 che riguardano le processioni e le manifestazioni religiose: l’Ardia non si può paragonare a un evento sportivo o a un concerto, la manifestazione è autoregolamentata dai sedilesi che ne conoscono tutti gli aspetti. Se venissero applicate le norme previste dal decreto Abodi (transenne, fondo sabbioso etc.) sarebbe messa a rischio l’incolumità di cavalli e cavalieri». Per questo, l’amministrazione comunale si opporrà con tutte le forze al tentativo di omologare una manifestazione unica nel suo genere alle corse equestri che si svolgono in tutta Italia: «Difenderemo fino all’ultimo la nostra identità, non ci faremo sottomettere. Mi auguro che questa proposta di legge venga discussa in tempi rapidi e che raccolga l’unanimità del Consiglio regionale – conclude il sindaco di Sedilo – in gioco c’è un pezzo importante delle nostre tradizioni che rappresentano la vera anima del popolo sardo».

Edilizia e urbanistica, approvato in IV Commissione l’articolato del Disegno di legge n. 83

La IV commissione (Governo del territorio), presieduta da Roberto Li Gioi (M5S), ha approvato, a maggioranza, l’articolato del Disegno di legge n. 83 (Riordino e coordinamento della normativa edilizia e urbanistica regionale con le disposizioni urgenti in materia di semplificazione urbanistica ed edilizia di cui al decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2024, n. 105). La votazione finale è stata sospesa in attesa del parere del Cal. “Sono molto soddisfatto – ha affermato il presidente Li Gioi – dell’approvazione del provvedimento in commissione. Un risultato a cui siamo arrivati grazie al grande lavoro fatto dall’Assessorato regionale dell’Urbanistica, degli Uffici del Consiglio regionale, dei consiglieri della maggioranza e della minoranza, dei quali sono state accolte alcune proposte”.

“Abbiamo votato contro – ha affermato il vice presidente della IV commissione, Franco Mula (FdI) – perché di tutte le osservazioni presentate dalla minoranza e proposte nel corso delle audizioni poco è stato accolto e, anzi, in alcuni passaggi il disegno di legge è più restrittivo del Testo unico in materia edilizia (380 del 2001, aggiornato dalla legge n. 105 del 2024). Ci siamo riservati di presentare gli emendamenti, chiederemo i dieci giorni per la relazione di minoranza  e in aula daremo battaglia”.

Consiglio regionale: martedì 27 maggio in aula ritorna il Question time

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 27 maggio alle 10,30. All’ordine del giorno il Question time che è stato reintrodotto (l’ultimo era stato fatto nel settembre 2021) per dare risposta immediata alle numerose interrogazioni e interpellanze presentate dai consiglieri. Questa mattina, nella Conferenza dei Capigruppo presieduta da Piero Comandini, è stato deciso che al Question Time sarà dedicata una seduta ogni ultimo martedì del mese. Il Consiglio è stato convocato anche per mercoledì 28 maggio. All’ordine del giorno la mozione n. 24 (Ticca e più) “Sull’autonomia differenziata e l’urgenza di adottare le norme di attuazione dello Statuto finalizzate a rafforzare la competitività della Sardegna”; la n. 32 (Frau e più) sulla necessità urgente di attivare procedure organizzative per il funzionamento e il potenziamento del registro tumori della Regione”; la n. 33 (Cocco e più) “a sostegno del sistema universitario della Sardegna attraverso una ricognizione coordinata delle risorse pubbliche regionali”; la n. 42 (Truzzu e più) sulla necessità urgente di avviare i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza della strada statale 554 e realizzare il “corridoio Golfo degli Angeli”, primo viale di comunicazione integrato e sostenibile, stradale-ferroviario-ciclopedonale”. All’ordine del giorno anche la Proposta di Legge n. 1 /A che prevede una modifica al regolamento interno del Consiglio regionale.

MOZIONE N. 46

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 46

AGUS – PINTUS – DERIU – PIANO – FUNDONI – CORRIAS – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO – PIZZUTO – CANU – CASULA, sulla richiesta di applicazione dell’articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna per la sospensione immediata dell’attività di sfruttamento economico e messa a reddito privato di beni pubblici statali in Sardegna da parte dell’Agenzia del demanio.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

CONSIDERATO che:
– l’Agenzia del demanio ha recentemente pubblicato un bando per la concessione in affitto di trecentottantatré immobili pubblici, tra cui cinque beni situati in Sardegna, destinati a progetti di valorizzazione con investitori privati;
– l’operazione è presentata come strategia di “recupero e rifunzionalizzazione”, ma non prevede alcun coinvolgimento delle istituzioni regionali e mira alla messa a reddito di beni appartenenti allo Stato anche quando non più utilizzati per scopi pubblici;
– tra i beni oggetto della gara compaiono immobili che risultano dismessi da decenni, come l’ex batteria militare di Capo d’Orso a Palau e l’ex intendenza di finanza a Sassari;

RILEVATO che:
– l’articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna, avente valore costituzionale, stabilisce l’obbligo di trasferimento gratuito alla Regione dei beni statali cessati da usi governativi;
– l’applicazione di questo articolo è particolarmente rilevante per la dismissione dei beni del demanio, come quelli militari, poiché prevede che, una volta cessata la loro funzione statale, tali beni debbano essere trasferiti alla Regione. Questo principio è stato confermato dalla Corte costituzionale nella sentenza 8-10 ottobre 1991, n. 383, la quale ha stabilito che i beni immobili connessi a servizi di competenza statale restano allo Stato solo finché dura tale condizione; una volta cessata, la proprietà si trasferisce automaticamente alla Regione;
– la mancata applicazione di tale norma da parte dello Stato costituisce una lesione grave dell’autonomia regionale e ha già generato controversie e richieste ingiustificate, come nel caso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari;
– la valorizzazione economica tramite bando pubblico di beni che avrebbero dovuto già far parte del patrimonio regionale rappresenta un illecito istituzionale e politico;
– l’iniziativa del Demanio rischia di creare un precedente pericoloso, che potrebbe estendersi ad altri beni in Sardegna, tra cui immobili militari dismessi, ex carceri, aree costiere e complessi storici,

impegna la Giunta regionale

1) a chiedere formalmente al Governo e all’Agenzia del demanio la sospensione immediata delle procedure di affidamento e valorizzazione dei beni pubblici situati in Sardegna, fino a che non venga verificata la loro eventuale spettanza alla Regione ai sensi dell’articolo 14 dello Statuto;
2) ad avviare un censimento completo e aggiornato di tutti i beni dello Stato dismessi o in via di dismissione nel territorio regionale, con l’obiettivo di rivendicarne il trasferimento al patrimonio della Regione;
3) ad aprire un tavolo politico-istituzionale con il Governo, con il supporto del Consiglio regionale e delle rappresentanze istituzionali, per definire un piano di attuazione vincolante dell’articolo 14 dello Statuto, che garantisca alla Sardegna il pieno esercizio delle proprie prerogative costituzionali.

Cagliari, 12 maggio 2025

Ordine del giorno n. 46/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

PORCU – CAU – COZZOLINO – CASULA – LOI – DI NOLFO – PIZZUTO – CANU – ORRÙ – SORU – CIUSA – AGUS sulla necessità di un intervento per garantire la prosecuzione delle attività istituzionali della Fondazione Sardegna Isola del Romanico.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– la Sardegna possiede un ricco e diffuso patrimonio di arte romanica, presente in decine di città e paesi del territorio regionale, che rappresenta un’importante risorsa culturale, turistica e identitaria;
– la valorizzazione del patrimonio romanico costituisce una leva fondamentale per promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori, in particolare delle aree interne e meno servite dai grandi flussi turistici;
– nel giugno 2021 è stata costituita la Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”, con l’obiettivo di mettere in rete i comuni sardi in cui sono presenti monumenti di epoca romanica, promuovendo azioni coordinate di tutela, valorizzazione e promozione;
– ad oggi la rete coinvolge quasi novanta comuni della Sardegna, che collaborano attivamente con la Fondazione nella promozione del patrimonio artistico e culturale romanico;
– il lavoro della Fondazione ha già prodotto risultati rilevanti in termini di ricerca, promozione turistica, formazione e sensibilizzazione culturale;

CONSIDERATO che:
– è necessario garantire continuità alle attività istituzionali della Fondazione, affinché il lavoro sinora svolto possa essere consolidato e ulteriormente sviluppato;
– appare opportuno prevedere un intervento finanziario pluriennale volto a sostenere tali attività e a favorire la crescita culturale ed economica del territorio sardo,

impegna la Giunta regionale

1) a disporre un intervento specifico nell’ambito delle disposizioni in materia di turismo, beni culturali e sport, volto a garantire la prosecuzione delle attività istituzionali della Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”, che garantisca per ciascuna delle annualità 2025, 2026 e 2027, uno stanziamento di euro 300.000 in favore della Fondazione “Sardegna Isola del Romanico” per garantire la prosecuzione delle attività istituzionali di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale del romanico in Sardegna;
2) a promuovere, attraverso l’Assessorato competente, ulteriori iniziative di collaborazione istituzionale con la Fondazione al fine di rafforzare la rete dei Comuni aderenti e ampliare il raglio d’azione delle attività di promozione culturale e turistica.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025

Ordine del giorno n. 45/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

CERA – MASALA – RUBIU – MAIELI – PIRAS – MELONI Corrado – USAI – FLORIS – TRUZZU – PERU per la rapida approvazione e la conseguente attuazione della proposta di legge inerente il recupero e la valorizzazione delle città e dei nuclei di fondazione in Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del Disegno di legge n. 85/S/A (Legge di stabilità 2025),

PREMESSO che:
– per città di fondazione si intende un centro urbano costruito ex novo, sulla base di un disegno d’impianto unitario, caratterizzate da un elevato livello di controllo delle fasi progettuali ed esecutive che si riflette sulla morfologia dei nuovi insediamenti, in prevalenza basata su criteri di regolarità e ortogonalità; si tratta di città sorte a causa della necessità scaturenti dalle dinamiche politiche e socioeconomiche emerse all’inizio del secolo scorso;
– le “città nuove”, sorte in Italia nel periodo storico tra le due guerre mondiali, hanno rappresentato e rappresentano tuttora un esempio di urbanistica e stili architettonici che il mondo intero ci invidia. Esse, infatti, hanno avuto il raro merito di saper coniugare tradizione e modernità, sviluppo del territorio e salvaguardia dell’ambiente, in un quadro di organico connubio tra presenza antropica e paesaggio;
– le città di fondazione, oggi come allora, possono considerarsi tra le più significative realizzazioni dell’architettura del novecento. In esse troviamo tutte le declinazioni della ricerca architettonica maturata tra le due guerre mondiali come lo stile novecento, il razionalismo italiano, il futurismo. Ognuna di queste espressioni contribuì a realizzare un sapiente eclettismo dal sapore metafisico che trovò proprio nelle città di fondazione una sintesi unica nel panorama architettonico internazionale, fornendoci un repertorio linguistico capace, ancora oggi, di essere sia testimonianza storica, sia spunto di riflessione per le nuove ricerche architettoniche e per la formazione nelle accademie di architettura;
– nella concezione progettuale delle città di fondazione, ogni edificio fu dimensionato, per forma, contenuto e proporzioni, alla funzione civica che gli era assegnata. Lo stesso genio, la stessa ispirazione, la stessa volontà di intervenire sul territorio, basata su un accorto equilibrio fra lucida espressività del volume architettonico e forza simbolica della decorazione, ha trovato espressione in varie parti d’Italia e anche in Sardegna;

DATO ATTO che:
– il primo presupposto della conservazione del patrimonio storico-artistico presente nei nuclei e nelle città di fondazione della Sardegna è la sua conoscenza: solo in questo modo, è possibile recuperare le testimonianze di una delle più pregevoli stagioni dell’architettura e dell’urbanistica e, nello stesso tempo, mantenere l’identità culturale del territorio regionale;
– in data 28 gennaio 2025 è stata depositata una proposta di legge che ha l’ambizione di promuovere il recupero e la valorizzazione delle città e dei nuclei di fondazione, presenti in Sardegna, concepiti con un progetto unitario tra gli anni venti e quaranta del ventesimo secolo, ancorché realizzati in epoca successiva. In particolare, questa proposta di legge, composta da otto articoli, prevede lo stanziamento di risorse finanziarie per il recupero, la salvaguardia e il restauro dei beni architettonici delle città e dei nuclei di fondazione, nonché del patrimonio edilizio esistente. A ciò si accompagna un riconoscimento per i progetti di sviluppo locale che contribuiscono al rilancio turistico, produttivo ed economico delle aree interessate nonché interventi finanziari per la realizzazione di spazi e servizi idonei allo svolgimento di attività culturali e ricreative nel territorio delle città di fondazione, oltreché la realizzazione di eventi che permettano la conoscenza della storia delle medesime e del territorio circostante;

CONSIDERATO che le città e i nuclei di fondazione, il cui patrimonio è dichiarato di preminente interesse regionale, sono state individuate come segue:
– Provincia di Oristano: Comune di Arborea e le frazioni di Centro I e Centro II Sassu, Luri, S’Ungroni, Pompongias, Torrevecchia e Linnas, Tanca Marchesa in Comune di Terralba e Centro III in comune di Marrubiu;
– Provincia del Sulcis-lglesiente: Comune di Carbonia e la frazione di Cortoghiana;
– Città metropolitana di Sassari: le frazioni di Pedina, Tramariglio, Villaggio Calik, Campo Giavesu, nel Comune di Alghero;

RILEVATO che la proposta di legge in oggetto non è stata ancora incardinata nel percorso istruttorio di rito, all’interno della competente Commissione permanente in materia di beni culturali;

RITENUTO che la valorizzazione dei nuclei e delle città di fondazione, presenti in Sardegna, possa essere annoverata tra gli interventi maggiormente qualificanti nell’ambito della più ampia strategia regionale di promozione territoriale e di sviluppo dell’intera Isola;

impegna il Consiglio regionale

1) attraverso i propri organi interni e l’indispensabile lavoro istruttorio preventivo, ad opera della Seconda Commissione permanente, competente per materia, ad istruire e portare in Aula, con la necessaria solerzia, il testo di legge proposto, al fine della sua discussione e conseguente approvazione finale, prevedendo una adeguata dotazione finanziaria, per il triennio 2025-2027, destinata al recupero ed alla valorizzazione delle città e dei nuclei di fondazione in Sardegna;
2) nella prima variazione utile del bilancio di previsione 2025/2027, nelle more della definitiva approvazione della legge in argomento, a reperire le risorse, quantificate in euro 150 mila per ciascuno degli enti locali coinvolti, al fine di dare avvio ai primi interventi in coerenza con le finalità di valorizzazione esposte in narrativa;

impegna inoltre la Giunta regionale

1) una volta concluso l’iter di approvazione del testo di legge, ad opera del Consiglio regionale, a dar seguito alle disposizioni ivi contenute, mediante l’adozione degli atti di propria competenza per la definizione dei vari interventi, sulla base delle proposte formulate dai comuni interessati d’intesa con le soprintendenze territorialmente competenti.

Cagliari, 17 aprile 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2025