INTERROGAZIONE N. 243/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 243/A

INTERROGAZIONE SORGIA, con richiesta di risposta scritta, in merito agli interventi di taglio boschivo nella località Serra Taccori (Uta) e alle possibili violazioni delle normative ambientali.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– nel territorio del Comune di Uta, in località Serra Taccori, lungo la pedemontana per Carbonia, è in corso un ampio intervento di taglio a raso di un bosco di eucaliptus, presumibilmente per la produzione di cippato destinato a biomassa;
– nell’area interessata ricade un progetto proposto dalla società Diomede per la realizzazione di un impianto di produzione di energia fotovoltaica, ad oggi bocciato ma oggetto di ricorso pendente al Tribunale Amministrativo Regionale;

CONSIDERATO che:
– l’area in questione risulterebbe classificata a rischio idraulico secondo il piano di assetto idrogeologico (PAI), condizione che dovrebbe escludere o comunque limitare fortemente operazioni di taglio a raso;
– risulta certificata la presenza stabile del cervo sardo e dell’occhione, entrambe legate agli habitat boschivi e protette da normative nazionali ed europee;
– il taglio è avvenuto nel pieno periodo di fioritura e nidificazione, contravvenendo potenzialmente alle normative di riferimento sugli impollinatori e alle linee guida per la loro tutela e alle leggi che vietano il taglio di vegetazione arborea nel periodo di nidificazione dell’avifauna selvatica, nonché alle buone pratiche forestali stabilite dai regolamenti regionali e nazionali;

RILEVATO che:
– secondo testimonianze locali, tale intervento di taglio boschivo, sebbene formalmente autorizzato come intervento periodico (quinquennale), appare tempisticamente sospetto, in quanto effettuato in un periodo inusuale (luglio) e in prossimità della possibile sentenza del TAR che potrebbe sbloccare il progetto della Diomede;
– si teme che l’operazione sia finalizzata a preparare il terreno per l’installazione dell’impianto foto-voltaico, aggirando i vincoli ambientali grazie all’assenza della vegetazione boschiva;

TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO,

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza dell’intervento di taglio a raso in località Serra Taccori (Uta) e se sia stato autorizzato dalle strutture competenti in conformità ai vincoli ambientali, paesaggistici e idrogeologici vigenti;
2) se sia stata effettuata la necessaria valutazione di incidenza ambientale (VINCA) o altre forme di monitoraggio previste per aree sensibili e per habitat di specie protette;
3) se siano state effettuate verifiche relative all’eventuale danno arrecato agli habitat del cervo sardo, dell’occhione e agli impollinatori;
4) se sia stato rispettato il divieto di taglio nei periodi di nidificazione e se vi sia stata un’autorizza-zione in deroga, e da quale ente eventualmente concessa;
5) se siano in corso ulteriori attività o richieste da parte della società Diomede o di altri operatori per lo sfruttamento dell’area a fini industriali, agricoli o energetici;
6) quali misure urgenti si intendano adottare per verificare la regolarità degli interventi e, in caso di irregolarità, per sospenderli e sanzionare i responsabili.

Cagliari, 18 luglio 2025

INTERROGAZIONE N. 242/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 242/A

INTERROGAZIONE CERA – TRUZZU – PIGA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sul mancato trasferimento del compendio immobiliare della borgata di Marceddì, a favore del Comune di Terralba, in attuazione dell’articolo 3, comma 2, della legge regionale n. 35 del 1995 tuttora vigente.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– nel 2016 lo Stato ha trasferito alla Regione il compendio immobiliare esistente nella borgata marina di Marceddì, ricadente nel territorio del Comune di Terralba (OR);
– l’articolo 3, comma 2, della legge regionale 5 dicembre 1995, n. 35 (Alienazione dei beni patrimoniali), e successive modifiche ed integrazioni, consente, nello spirito di sussidiarietà e decentramento, con finalità di valorizzazione del patrimonio pubblico, che la Regione, previa deliberazione da parte della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale competente in materia demanio e patrimonio, autorizzi il trasferimento dei beni immobili regionali a favore degli enti lo-cali territorialmente interessati, al prezzo simbolico di un euro;
– la legge regionale 23 ottobre 2023, n. 9 (Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie), e successive modifiche ed integrazioni, all’articolo 133, rubricato “Valorizzazione degli immobili della borgata di pescatori di Marceddì”, ha inoltre stabilito che:
“Al fine del riordino e della valorizzazione degli immobili della borgata dei pescatori di Marceddì, oggetto a partire dagli anni 1950-1970 di edilizia spontanea su aree demaniali successivamente trasferite in proprietà alla Regione e devolute al suo patrimonio, la Regione predispone e propone al Comune di Terralba, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un Programma integrato di riordino urbano di cui all’articolo 40 della legge regionale 23 aprile 2015, n. 8 (Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio). A seguito dell’approvazione dello stesso, l’Assessorato regionale competente in materia di patrimonio procede, nel rispetto della normativa vigente, all’avvio delle procedure di regolarizzazione dell’assetto occupativo degli immobili.”;
– in data 6 maggio 2024, il Comune di Terralba ha formalmente richiesto alla Regione, con nota a firma del Sindaco, il trasferimento del compendio immobiliare della borgata di Marceddì, a favore dell’ente locale territorialmente coinvolto, in applicazione delle disposizioni contenute nell’articolo 3, comma 2, della legge regionale. n. 35 del 1995, per un importo simbolico di un euro, finalizzato alla riqualificazione e valorizzazione dell’intera area;

SOTTOLINEATO che la borgata di Marceddì rappresenta per la comunità di Terralba un bene identitario e di elevatissima rilevanza economico-sociale, essendo da sempre il fulcro delle attività di pesca che nel tempo hanno caratterizzato l’economia locale;

CONSIDERATO che l’area di Marceddì è già stata oggetto, in passato, di importanti interventi di riqualificazione e infrastrutturazione ad opera della Regione e dello stesso comune (infrastrutture primarie, illuminazione pubblica, ponte-peschiera, porticciolo, riqualificazione della Torre, realizzazione del Museo del Mare, riqualificazione ambientale della laguna, percorsi naturalistici) e che è stata successivamente collocata al centro di importanti progettualità per la programmazione dello sviluppo territoriale, in cui si prevede la rimozione dell’amianto dagli immobili esistenti, la creazione di un albergo diffuso, la realizzazione di sedi istituzionali decentrate del comune, il tutto nell’ambito di una più ampia strategia di valorizzazione integrata delle zone umide e dei beni culturali e paesaggistici ivi presenti;

CONSTATATO che, ad oggi, nonostante le disposizioni normative adottate, gli impegni politici assunti e le interlocuzioni intercorse, non si ha notizia di alcuna concreta attivazione da parte della Regione per predisporre il previsto programma integrato di riordino urbano né di atti volti al trasferimento degli immobili al Comune di Terralba;

RITENUTO che, non sussistano valide ragioni in grado di giustificare i ritardi accumulati nel trasferimento degli immobili della borgata di pescatori di Marceddì a favore del Comune di Terralba (OR), in attuazione dell’articolo 3, comma 2, della legge regionale n. 35 del 1995, concernente l’alienazione dei beni patrimoniali regionali, con finalità di valorizzazione degli stessi, tenuto conto della volontà, formalmente espressa dalla Giunta comunale di Terralba (vedi delibera n. 4 del 12 gennaio 2024), di voler perfezionare l’acquisizione dalla Regione del compendio immobiliare in questione, così come previsto dalla vigente normativa,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:
1) quali siano le ragioni che, ad oggi, hanno impedito il perfezionamento del trasferimento del compendio immobiliare della borgata di Marceddì a favore del Comune di Terralba, così come previsto dall’articolo 3, comma 2 della legge regionale n. 35/1995 e sollecitato formalmente dal Sindaco di Terralba;
2) se siano state avviate, e in caso affermativo con quali esiti, le procedure per la predisposizione del programma integrato di riordino urbano delle aree in argomento, ai sensi dell’articolo 133 della su richiamata legge regionale n. 9 del 2023;
3) quali azioni urgenti intenda porre in essere la Giunta regionale al fine di sbloccare l’iter in questione e giungere, in tempi certi e definiti, alla conclusione dell’annoso procedimento di trasferimento, che rappresenta un passaggio essenziale per la valorizzazione della borgata di Marceddì e lo sviluppo integrato dell’intero territorio comunale di Terralba.

Cagliari, 17 luglio 2025

Ordine del giorno n. 48/XVII


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

DERIU – AGUS – ORRÙ – PIZZUTO – COCCO – PORCU – CIUSA – LI GIOI sul rinnovo dei componenti della Commissione paritetica Stato-Regione di cui all’articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del DOC n. 24/XVII sul rinnovo dei componenti di espressione regionale della Commissione paritetica Stato-Regione di cui all’articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna,

VISTA la deliberazione della Giunta regionale 18 giugno 2025, n. 32/44 (Articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna. Commissione paritetica Stato-Regione Sardegna. Rinnovo dei componenti di espressione regionale), nella quale è confermata la designazione, come primo componente della Commissione paritetica Stato Regione di cui all’articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna, del dott. Eugenio Annicchiarico, Segretario generale della Regione, già designato con la deliberazione della Giunta regionale 9 gennaio 2025 n. 1/4 e viene proposta la designazione, come secondo componente di espressione regionale della Commissione paritetica Stato-Regione di cui all’articolo 56 dello Statuto speciale, il prof. Gianmario Demuro, professore ordinario di diritto costituzionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Cagliari;

CONSIDERATO che su tale decisione deve esprimere il suo parere il Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 56, primo comma, dello Statuto,

esprime parere favorevole

sulla conferma della nomina come primo componente del dott. Eugenio Annicchiarico e sulla nomina come secondo componente del prof. Gianmario Demuro, quali componenti di espressione regionale della Commissione paritetica Stato-Regione di cui all’articolo 56 dello Statuto.

Cagliari, 8 luglio 2025


Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta antimeridiana dell’8 luglio 2025

PL N. 3 STAT

DERIU – CORRIAS – FUNDONI – PIANO – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO – Modifiche alla legge statutaria 12 novembre 2013, n. 1 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna), mirante al rafforzamento del principio della parità di genere.

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iter del progetto di legge


Strage di via D’Amelio, il Consiglio regionale ricorda Emanuela Loi, agente di Polizia caduta il 19 luglio 1992

Emanuela Loi

Cagliari, 19 luglio 2025 – A 33 anni di distanza dalla strage di via D’Amelio a Palermo, il Consiglio regionale della Sardegna ricorda Emanuela Loi, la poliziotta di Sestu che il 19 luglio del 1992, a soli 24 anni, morì insieme al giudice antimafia Paolo Borsellino e ad altri quattro colleghi della scorta: Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.

 

P/61, la commissione Salute ha espresso il parere, a maggioranza, con raccomandazioni

Cagliari, 15 luglio 2025 – La commissione Salute, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha espresso, a maggioranza, il parere P/61 (Programmazione regionale e aggiornamento dei parametri per il rilascio del parere di compatibilità e la verifica di funzionalità delle strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale. Approvazione preliminare), formulando alla Giunta regionale alcune raccomandazioni. La decisione è arrivata dopo aver sentito in audizione l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, e il dirigente dell’assessorato, Stefano Piras, e dopo che la presidente ha accordato una breve sospensione dei lavori per consentire una riunione di maggioranza.
La delibera, oggetto del parere, riguarda la modifica i parametri di riferimento per la determinazione del fabbisogno territoriale inerente al parere di compatibilità propedeutico al rilascio dell’autorizzazione a realizzare strutture sanitarie che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ma anche i parametri per la verifica della funzionalità, rispetto alla programmazione regionale, propedeutica all’accreditamento istituzionale delle strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, rispetto a quanto precedentemente stabilito con Delibera di Giunta regionale n. 26/21 del 25 luglio 2023.
L’obiettivo, hanno spiegato l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, e del dirigente dell’assessorato, Stefano Piras, è di ampliare il panorama delle strutture sanitarie che potrebbero essere autorizzare a erogare prestazioni anche in solvenza e offrire una maggiore copertura territoriale e una riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni richieste dai pazienti. Tra gli obiettivi fondamentali, hanno detto, c’è quello di potenziare l’offerta sanitaria nelle aree più scoperte, come il centro Sardegna, garantendo un maggior numero di accreditamenti.
Piras, che ha spiegato che per definire i numeri proposti in delibera, sono stati analizzati i flussi di prestazioni erogate nel 2024 dalle singole Asl, il dato della rinuncia alle cure (14,4% nel 2024 in Sardegna) e la mobilità.
La delibera, poi, prevede di scorporare dai quattro macroaggregati (diagnostica di laboratorio, diagnostica per immagini, fisiocinesiterapia, specialistica ambulatoriale), sui quali vengono stabiliti i parametri, le prestazioni salvavita relative alla dialisi e alla terapia iperbarica, le prestazioni funzionali alla prevenzione dei tumori, le risonanze magnetiche del cuore e le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA). Proprio la Pma, ha spiegato Piras, rappresenta per il 2023 il primo motivo di mobilità in uscita in Sardegna. Per queste prestazioni salvavita vengono specifici volumi accreditabili e autorizzabili che non vengono inseriti in quelli previsti nelle macroaree. Piras ha anche spiegato che nella delibera è stata stabilita una deroga per le 50 Case di comunità, finanziate con il Pnrr, che dovranno essere messe in esercizio entro il primo trimestre del 2026 ha spiegato che dovranno necessariamente essere accreditate. Nel corso della seduta hanno espresso posizioni critiche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, e il consigliere di Sinistra Futura, Giuseppino Canu. Sono interventi anche i consiglieri Stefano Tunis (Sardegna20Venti) e Alessandro Pilurzu (PD).

Comandini esprime forte contrarietà per la modifica del Quadro Finanziario Pluriennale presentato dalla presidente della Commissione Europea

Cagliari, 17 luglio 2025 – “Il Quadro finanziario pluriennale (QFP) post 2027 che definisce le priorità di investimento dell’Unione europea rischia di marginalizzare la Sardegna, dal processo di programmazione e dalla governance dei Fondi europei. Si tenta infatti, attraverso una proposta che tra l’altro riduce fortemente la dotazione finanziaria, di rivoluzionare i principi cardine dell’UE, primo fra tutti quello della coesione territoriale “.

E’ fortemente critico il Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini che definisce questo documento “involutivo”, “accentratore” e “contraddittorio”.

“Occorre ricordare, anche in sede di definizione delle linee guida degli investimenti per i prossimi anni, che l’Europa è un’unione di popoli e territori ognuno con le proprie peculiarità anche all’interno di uno stesso Stato”.

Il Presidente Comandini ritiene fortemente negativa sia la creazione di una dotazione unica e non più differenziata tra PAC, politiche di coesione e fondi strutturali che l’ipotesi di centralizzazione della gestione delle risorse europee, che sarà conferita a ciascuno stato membro, che poi potrà, con ampi margini di flessibilità e in assenza di strumenti di partecipazione delle regioni, assegnarli direttamente ai territori.

“Si tratta – ha affermato il Presidente dell’Assemblea – di una forte involuzione, soprattutto in una politica agricola comune (PAC) di primaria importanza per la Sardegna, nella quale non vi è la certezza delle risorse assegnate alle regioni che oltretutto rischiano di essere totalmente estromesse dalle strategie territoriali di utilizzo di tali fondi.

Per Comandini questa proposta, depotenziando i singoli territori, tradisce il principio di sussidiarietà sul quale si fondano le politiche dell’Unione europea e crea un’Europa fragile, poco coesa e mina profondamente il sistema di governance dell’Unione stessa.

MOZIONE N. 60

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 60

SORGIA – SCHIRRU – TRUZZU – CERA – RUBIU – COCCIU – MARRAS – TALANAS – PIRAS – CHESSA – TICCA – SALARIS – MULA – TUNIS – DERIU, per la richiesta urgente di intervento presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) per garantire la continuità operativa degli educatori socio-pedagogici nel progetto Home care premium (HCP).

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il progetto Home care premium (HCP) dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) rappresenta un servizio essenziale di assistenza domiciliare per famiglie con soggetti minori e adulti non autosufficienti;
– recentemente, gli educatori socio-pedagogici sono stati improvvisamente esclusi dal sistema INPS perché non ancora iscritti al nuovo albo professionale, istituito con la legge 15 aprile 2024, n. 55 (Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali), attualmente in una fase transitoria;

CONSIDERATO che:
– il decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202 (Disposizioni urgenti in materia di termini normativi), convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15, c.d. decreto milleproroghe, prevede espressamente che, in via transitoria, gli educatori socio-pedagogici possano continuare a svolgere regolarmente la propria professione in attesa della pubblicazione definitiva degli elenchi degli iscritti all’albo;
– questa esclusione, effettuata senza tener conto delle norme vigenti, ha interrotto bruscamente la continuità educativa e relazionale, causando grave pregiudizio agli utenti fragili, tra cui minori con disturbi dello spettro autistico;
– tale situazione arreca danni non soltanto agli utenti e alle famiglie beneficiarie dei servizi, ma anche agli educatori stessi, privati improvvisamente della possibilità di esercitare la propria attività lavorativa;

RITENUTO che sia urgente e necessario intervenire per garantire la continuità dei servizi socio-educativi previsti dal progetto HCP, tutelando il diritto delle famiglie a scegliere liberamente il proprio educatore di riferimento,

impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale

1) a sollecitare formalmente l’INPS affinché sospenda immediatamente il provvedimento di esclusione degli educatori socio-pedagogici dal sistema HCP, garantendo il pieno rispetto della normativa vigente e della fase transitoria prevista dalla legge;
2) ad attivarsi presso il Ministero competente affinché vengano chiariti i termini della fase transitoria e tutelati i diritti degli educatori socio-pedagogici;
3) ad adottare eventuali misure integrative e compensative regionali per garantire la continuità dei servizi socio-educativi e la tutela degli utenti fragili coinvolti;
4) a riferire con urgenza in Consiglio regionale sulle azioni intraprese e sui risultati ottenuti.

Cagliari, 17 luglio 2025

MOZIONE N. 59

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 59

TRUZZU – PIGA – CERA – FLORIS – MASALA – MELONI Corrado – MULA – RUBIU – USAI, sulla necessità urgente di prevedere, in occasione della sessione d’esami relativa al IV anno IeFP per il conseguimento dei titoli di tecnico del benessere indirizzo estetica e tecnico del benessere indirizzo acconciatura, la possibilità per i diplomandi di sostenere anche l’esame di abilitazione all’esercizio delle rispettive professioni.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– i percorsi di quarto anno, così come gli altri percorsi della filiera Istruzione e formazione professionale (IeFP), sono attuati in sistema duale;
– il sistema duale costituisce un modello formativo integrato, finalizzato ad incidere sugli elevati tassi di dispersione scolastica e disoccupazione giovanile attraverso la creazione di un rapporto organico e continuativo tra il sistema dell’istruzione, quello della formazione professionale ed il mercato del lavoro, che consenta l’acquisizione di competenze spendibili e la riduzione dei tempi del passaggio tra scuola ed esperienza professionale;

CONSTATATO che:
– le Giunte regionali succedutesi a partire dal 2014 hanno costruito il sistema duale sardo attraverso i seguenti passaggi principali:
1) nel settennio 2014-2020, con il rafforzamento degli interventi avviati nella precedente programmazione per il contrasto alla dispersione scolastica e per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e il soddisfacimento del diritto/dovere all’istruzione e formazione previsto dalla normativa vigente e, allo stesso tempo, con la sperimentazione del sistema duale, per favorire l’inserimento dei discenti nel mondo del lavoro;
2) nell’anno 2018, sulla base di quanto disposto dalla deliberazione della Giunta regionale del 5 settembre 2018, n. 44/15 (Sistema regionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) di cui al Capo III del D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226: programmazione dell’offerta formativa aa.ss. 2018/2019 e 2019/2020, compresa l’offerta sussidiaria di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61), in attuazione del nuovo quadro normativo definito dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61 (Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107), e dettagliato nell’Accordo siglato dall’Ufficio scolastico regionale e dalla Regione nel rispetto di quanto stabilito nell’Intesa in Conferenza permanente Stato-Regioni del 24 settembre 2015, nonché nel Protocollo di intesa tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la Regione del 13 gennaio 2016, è stata avviata in Sardegna la sperimentazione del sistema duale con la pubblicazione di due avvisi, uno per il conseguimento della qualifica professionale di operatore e l’altro per il conseguimento del diploma professionale di tecnico;
3) a partire dal 2019, in coerenza e continuità con il percorso avviato nel 2018 per la costruzione del “Sistema regionale IeFP”, sono stati pubblicati con costanza (prima annualmente poi a cadenza biennale) ulteriori avvisi per il finanziamento dei percorsi triennali IeFP;
4) nel 2020, per rinforzare l’azione di contrasto alla dispersione scolastica e per favorire l’inserimento lavorativo attraverso il reinserimento in percorsi formativi, tramite il programma Garanzia Giovani II Fase – Scheda 2 B, è stato pubblicato anche l’avviso pubblico per la costituzione dell’offerta formativa dedicata a destinatari di età compresa tra 15 e 18 anni che hanno aderito al programma Garanzia Giovani in Sardegna per il conseguimento della qualifica professionale di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 (Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’articolo 2, della l. 28 marzo 2003, n. 53) e sperimentazione del sistema duale “Formazione mirata all’inserimento lavorativo. Reinserimento di giovani 15 – 18enni in percorsi formativi”;

APPURATO che il sistema duale ha un ruolo chiave anche nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e la scelta fatta dalla programmazione regionale di prediligere il sistema duale nei percorsi di IeFP si conferma come una scelta di importanza strategica per contrastare la dispersione scolastica e per offrire maggiori garanzie per una più facile transizione dei giovani dal contesto formativo al contesto lavorativo e che, a conclusione della fase sperimentale, il sistema duale può ormai considerarsi una modalità consolidata per la realizzazione dell’offerta di IeFP;

CONSIDERATO che:
– tramite i percorsi IeFP IV anno in sistema duale, volti al conseguimento del diploma professionale di cui all’articolo 17, comma 1, lettera b), del decreto legislativo n. 226 del 2005, la Regione promuove il completamento dell’offerta formativa nella prospettiva dei livelli essenziali previsti dal medesimo decreto legislativo, per consentire ai soggetti in possesso di una qualifica professionale di livello 3 in base al Quadro europeo delle qualifiche (EQF), ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 226 del 2005, di acquisire il diploma professionale quadriennale di tecnico (livello 4 EQF);
– nell’ambito della complessa offerta di percorsi IeFP, la figura del tecnico che acquisisce il relativo diploma al termine del IV anno, costituisce la naturale evoluzione, per tipologia e ampiezza di conoscenza, finalizzazione delle abilità cognitive e pratiche, livello di responsabilità e autonomia nell’espletamento delle varie attività, presenza di ulteriori specializzazioni, nonché, più in generale, per le modalità di comportamento nel contesto lavorativo e per l’impiego di tecniche di autoapprendimento e di autocorrezione, rispetto a quella dell’operatore che consegue la qualifica al termine del percorso formativo, di norma triennale (così come definito anche nell’ultimo avviso pubblico per la presentazione di progetti del IV anno sistema duale);
– i giovani che acquisiscono il diploma di tecnico dei trattamenti estetici e tecnico dell’acconciatura passando per i tre anni di formazione IeFP (per il conseguimento della qualifica di operatore del benessere indirizzo estetica e operatore del benessere indirizzo acconciatura) hanno un bagaglio di ben 3.960 di ore di formazione;

VERIFICATO che:
– nonostante il carattere specializzante di fatto e il consistente numero di ore di formazione che gli allievi del sistema duale IeFP svolgono per poter conseguire i diplomi tecnici in ambito estetico e dell’acconciatura, per effetto delle leggi vigenti che regolano l’esercizio della professione dell’estetista (legge 4 gennaio 1990, n. 1, (Disciplina dell’attività di estetista)) e dell’acconciatore (legge 17 agosto 2005, n. 174, (Disciplina dell’attività di acconciatore)), gli stessi non hanno valenza abilitante all’esercizio delle relative professioni in proprio;
– la circostanza di cui al precedente paragrafo costringe i diplomati tecnici che intendono mettersi in proprio a sostenere un ulteriore esame detto, appunto, esame di abilitazione, previa frequenza di un ulteriore corso di formazione a pagamento che contempla materie che, per durata e programmi, sono del tutto sovrapponibili alle stesse previste dalla struttura didattica del IV anno IeFP (senza contare che le stesse materie vengono svolte anche nel precedente triennio IeFP);
– la maggior parte delle regioni italiane, a titolo d’esempio la Lombardia, nelle more di auspicabili iniziative legislative nazionali che doverosamente rendano specializzanti, ovvero abilitanti, i diplomi tecnici IeFP per estetiste e acconciatori e modifichino contemporaneamente le leggi di settore, hanno adottato atti che prevedono la possibilità per i diplomandi di sostenere a titolo volontario, durante la sessione d’esami per il conseguimento del diploma tecnico, un ulteriore esame teorico-pratico, di fronte ad una diversa commissione, al superamento del quale viene rilasciato anche l’attestato di specializzazione con valenza abilitante, necessario per esercitare la professione in proprio;
– le lodevoli iniziative di cui sopra, adottate dalla maggior parte delle regioni italiane, hanno creato e creano concrete e inammissibili disparità a danno dei giovani che conseguono i diplomi tecnici IeFP di estetica e acconciatura in Sardegna, disparità che si riverberano negativamente rispetto alla spendibilità dei titoli nel mercato del lavoro nonché sul diritto alla libera circolazione dei lavoratori (almeno nel territorio nazionale), per quella parte che contempla la pari valenza di titoli conseguiti nell’ambito di uguali sistemi formativi;

RITENUTO che la situazione rappresentata:
– costituisca un “assurdo normativo e burocratico” che svilisce la valenza formativa e professionalizzante del IV anno IeFP per estetica e acconciatura con il risultato che la maggior parte di coloro che portano a compimento i percorsi triennali IeFP, anziché continuare gli studi e consolidare la propria formazione culturale e tecnico-professionale, li interrompono anzitempo;
– obblighi, viceversa, i giovani sardi che hanno creduto nell’importanza di continuare gli studi e nella valenza del IV anno IeFP e che intendono mettersi in proprio dopo il diploma tecnico, a sostenere indebiti costi di tempo e denaro che potrebbero, invece, essere investiti nella creazione della propria impresa;

ACCLARATO che:
– in data 27 gennaio 2025 è stata presentata sul tema un’interrogazione all’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale;
– in data 6 marzo l’Assessore regionale, rispondendo all’interrogazione, ha riconosciuto l’esistenza della problematica e la possibilità di addivenire a una soluzione, attraverso una delibera di Giunta regionale che possa consentire ai diplomandi del IV anno IeFP di estetica e acconciatura della Sardegna di ottenere, nella stessa sessione d’esami, anche l’attestato di specializzazione con valenza abilitante per esercitare la professione in proprio;
– subito dopo l’estate inizierà un nuovo ciclo scolastico,

impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale

ad assumere entro settembre 2025 tutti gli atti necessari che consentano anche ai futuri diplomandi del IV anno IeFP estetica e acconciatura della Sardegna di poter sostenere, nella stessa sessione d’esame di diploma, con diversa commissione, anche le prove per ottenere l’attestato di specializzazione con valenza abilitante per esercitare la professione in proprio.

Cagliari,14 luglio 2025