INTERROGAZIONE N. 254/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 254/A

INTERROGAZIONE RUBIU – TRUZZU – PIGA – MELONI Corrado – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – USAI, con richiesta di risposta scritta, in merito alla grave situazione dell’ortopedia e chirurgia ortopedica nei presìdi ospedalieri di Iglesias e Carbonia.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– la chirurgia ortopedica nel territorio del Sulcis Iglesiente è attualmente affidata al presidio ospedaliero CTO di Iglesias e al presidio ospedaliero Sirai di Carbonia, i quali dovrebbero garantire un servizio continuo e sicuro per un bacino d’utenza già fortemente penalizzato da carenze croniche in ambito sanitario;
– da comunicazioni ufficiali pervenute in data 17 luglio 2025 dalla Direzione dell’unità operativa di ortopedia e traumatologia del presidio ospedaliero Sirai, si apprende che l’organico ortopedico aziendale è ridotto a sole quattro unità operative, numero assolutamente insufficiente a garantire la copertura ordinaria e straordinaria delle attività nei due presidi ospedalieri;
– pur essendo stato stipulato un accordo con l’Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione (ARNAS) G. Brotzu di Cagliari per la prestazione temporanea di personale medico ortopedico, tale supporto si rivela insufficiente e inadeguato dal punto di vista organizzativo e quantitativo, in quanto le disponibilità risultano insufficienti come monte ore complessivo e vengono comunicate solo settimanalmente, rendendo impossibile una pianificazione stabile e funzionale dei turni;
– è emersa una proposta interna di riorganizzazione estiva che prevede il blocco delle sedute chirurgiche presso il presidio ospedaliero CTO di Iglesias e un accorpamento dell’attività ortopedica presso il presidio ospedaliero Sirai di Carbonia;
– risulta inadeguata e pericolosa la sola sospensione dell’attività ambulatoriale presso il presidio ospedaliero CTO di Iglesias al fine di “trasferire” personale al presidio ospedaliero di Carbonia, in quanto a Iglesias si garantiscono attualmente oltre trenta visite ambulatoriali giornaliere, oltre ai consulti ortopedici del pronto soccorso, che non possono in alcun modo essere sacrificati;

CONSIDERATO che:
– la situazione descritta rappresenta un grave pregiudizio al diritto alla salute dei cittadini del Sulcis Iglesiente, che rischiano di rimanere privi di un adeguato servizio di ortopedia e chirurgia traumatologica sia in urgenza che in elezione;
– il diritto alle ferie del personale medico e paramedico è un diritto fondamentale, tutelato dalla normativa nazionale e dai contratti collettivi di lavoro, e deve essere garantito in modo equo, programmato e rispettoso della dignità lavorativa;
– le emergenze derivanti da una cattiva organizzazione delle strutture sanitarie e da una cronica carenza di personale non possono in alcun modo giustificare la negazione di tale diritto, né tantomeno determinare un sovraccarico per pochi operatori, con gravi rischi per la loro salute e per la sicurezza delle cure fornite ai pazienti;
– la responsabilità della Regione è quella di garantire il funzionamento regolare dei presìdi ospedalieri e la continuità dell’assistenza sanitaria, anche nei periodi estivi, prevedendo con largo anticipo piani di emergenza e di rafforzamento del personale;
– non si può accettare che la programmazione delle ferie e la carenza cronica di risorse umane portino alla paralisi di interi reparti, specie in territori periferici già duramente colpiti da carenze strutturali e servizi sanitari ridotti;

TENUTO CONTO che:
– i presidi ospedalieri di I livello, con bacino di utenza compreso tra i centocinquantamila e i trecentomila abitanti, sono strutture sede di Dipartimento di emergenza accettazione (DEA) di I livello, dotate delle seguenti specialità: medicina interna, chirurgia generale, anestesia-rianimazione, ortopedia e traumatologia, ostetricia e ginecologia (se prevista per numero di parti/anno in numero di mille unità con scarto del 25 per cento), pediatria, cardiologia con Unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC), neurologia, psichiatria, oncologia, oculistica, otorinolaringoiatria, urologia, con servizio medico di guardia attiva e/o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono;
– devono essere presenti o disponibili in rete ventiquattro ore su ventiquattro i servizi di radiologia almeno con tomografia assiale computerizzata (TAC) ed ecografia, laboratorio, servizio immuno-trasfusionale. Per le patologie complesse (quali traumi, patologie cardiovascolari e stroke) devono essere previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli concordati di trasferimento dei pazienti presso i centri DEA di II Livello;
– devono essere dotati, inoltre, di letti per osservazione breve intensiva e di letti per la terapia su-bintensiva (anche a carattere multidisciplinare);

ATTESO che attualmente il presidio ospedaliero Sirai, in virtù dell’inquadramento come DEA di I livello, pur dovendo rispettare tutti requisiti di cui sopra, risulta invece deficitario su molteplici punti,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali iniziative urgenti intendano adottare per garantire il pieno funzionamento delle attività orto-pediche nei presidi di Iglesias e Carbonia, sia in ambito chirurgico che ambulatoriale;
2) se non ritengano inaccettabile e irresponsabile l’interruzione della chirurgia ortopedica nel mese di agosto, a fronte di una popolazione che necessita di risposte immediate e di prossimità;
3) se non si ritenga illogico e irrazionale parlare di servizio di “emergenza/urgenza” se lo stesso viene svolto unicamente nella fascia oraria dalle 8:00 alle 16:00;
4) se sia previsto un piano straordinario per il reclutamento urgente di personale medico ortopedico, per garantire la copertura minima dei turni, salvaguardando il diritto alle ferie ma senza compromettere i servizi essenziali;
5) quali interventi strutturali siano in corso o programmati per ripristinare la piena rispondenza del presidio ospedaliero Sirai di Carbonia ai requisiti previsti per un DEA di I livello;
6) se non si ritenga opportuno istituire un tavolo tecnico straordinario con l’Azienda socio-sanitaria locale (ASL) competente, i sindaci del territorio e i rappresentanti istituzionali locali per definire una riorganizzazione strutturale e non emergenziale del servizio di ortopedia nel Sulcis Iglesiente.

Cagliari, 23 luglio 2025

INTERROGAZIONE N. 253/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 253/A

INTERROGAZIONE USAI – TRUZZU – PIGA – CERA – FLORIS – MASALA – MELONI Corrado – MULA – RUBIU, con richiesta di risposta scritta, in merito alle gravi interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile nel Nord Sardegna.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– a partire dai primi giorni del mese di luglio si stanno registrando gravi disservizi nell’erogazione dell’acqua potabile in una vasta area del Nord Sardegna, con particolare riferimento ai Comuni di Sassari, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Badesi, Aglientu e ad altri centri della Gallura;
– in più occasioni, le utenze sono state avvisate delle interruzioni idriche con scarso preavviso, rendendo impossibile ogni forma di pianificazione da parte di cittadini, amministrazioni comunali e operatori economici, soprattutto nel settore turistico;
– tali interruzioni stanno provocando forti disagi ai residenti e ai turisti, con proteste crescenti nei confronti degli operatori di Abbanoa Spa, pur in assenza di responsabilità diretta e criticità rilevanti per le strutture turistiche e ricettive, alcune delle quali sono state costrette a interrompere l’attività;
– secondo quanto riferito da Abbanoa, la causa dei disservizi risiede nella mancata erogazione idrica da parte dell’Ente acque della Sardegna (Enas) dal bacino del Coghinas, a causa di interventi in corso sul punto di presa dell’invaso;
– il protocollo di emergenza, che prevedeva l’alimentazione del potabilizzatore di Truncu Reale tramite l’invaso del Cuga, non ha garantito la continuità del servizio come auspicato;
– a peggiorare la situazione contribuiscono i lavori programmati da Enas sulla rete di Pedra Majore, in piena stagione turistica, senza considerare l’aumento dei consumi dovuto alla presenza massiccia di turisti nel territorio;

CONSIDERATO che:
– le amministrazioni comunali locali hanno manifestato impotenza e frustrazione di fronte alla gestione centralizzata del servizio idrico e alla mancata condivisione delle decisioni operative;
– gli amministratori locali e i gestori di strutture turistiche sono diventati bersaglio di contestazioni, pur non avendo alcuna responsabilità diretta nella gestione della crisi idrica;
– il perdurare delle interruzioni rischia di causare gravi danni economici al comparto turistico, compromettendo l’immagine della Sardegna come destinazione turistica affidabile e ben organizzata, in un momento cruciale della stagione estiva;

TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
1) se la Regione sia stata preventivamente informata da Enas e Abbanoa Spa circa i lavori programmati e i conseguenti disservizi nell’erogazione dell’acqua potabile;
2) quali iniziative urgenti e straordinarie si intendano adottare per garantire la continuità del servizio idrico nei territori attualmente colpiti dai disservizi;
3) se sia stato attivato o si intenda attivare un coordinamento operativo straordinario tra Enas, Abbanoa, le amministrazioni comunali interessate e la Protezione civile regionale, al fine di mitigare i disagi alla popolazione;
4) se si intenda rivedere e aggiornare i protocolli di emergenza, alla luce dell’inefficacia dell’alimentazione alternativa da Cuga;
5) quali misure si intendano adottare per evitare il ripetersi di simili disservizi, in particolare durante la stagione estiva, periodo strategico per l’economia sarda;
6) se la Regione stia valutando l’adozione di forme di indennizzo o ristoro a favore delle attività economiche danneggiate dalle interruzioni prolungate del servizio idrico.

Cagliari, 23 luglio 2025

INTERROGAZIONE N. 252/C-5

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 252/C-5

(Pervenuta risposta scritta in data 29/07/2025)

INTERROGAZIONE TUNIS – PERU – URPI, sull’avviso pubblico “Sardegna – Sostegno Lavoro Regione Sardegna (SO.LA.RE.) – annualità 2025”, destinato a sostenere le imprese e gli addetti della filiera turistica per le assunzioni di giovani under 35 e disoccupati over 35.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– che con deliberazione di Giunta regionale 4 aprile 2025, n. 17/12, avente ad oggetto gli indirizzi per l’avvio delle procedure per la pubblicazione dell’Avviso “SO.LA.RE. Sardegna – Sostegno Lavoro Regione Sardegna”. Intervento pluriennale, annualità 2025, venivano previste due linee di finanziamento per le grandi imprese e per le micro-piccole medie imprese;
– che con determinazione n. 3151 della Direzione generale dell’Assessorato del lavoro veniva approvato l’avviso “SO.LA.RE. Sardegna Sostegno Lavoro Regione Sardegna” – Annualità 2025, con l’obiettivo specifico di migliorare l’accesso all’occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, in particolare i giovani e ciò, in continuità con la medesima misura della precedente annualità;
– che tale avviso, arrivato in evidente ritardo rispetto alle esigenze delle imprese del turismo (è stato pubblicato solo in data 26 giugno ultimo scorso prevedendo peraltro il click day per l’invio delle istanze unicamente il 17 e 18 luglio e, comunque, in piena stagione turistica), ha presentato fin da subito oggettive criticità rispetto al bando precedente, criticità che hanno indotto le associazioni di categoria più rappresentative a richiedere un incontro immediato con l’Assessorato e con l’Assessora Manca per addivenire ad una soluzione proficua per tutti;
– nel merito si apprende che le criticità riguarderebbero tanti aspetti, a partire dai ritardi nei pagamenti delle annualità precedenti, fino all’esclusione dei mesi di luglio e agosto dai periodi incentivati, non tenendo conto dell’intero costo tabellare ma della sola retribuzione esclusi i ratei di tredicesima, quattordicesima e trattamento di fine rapporto (TFR), condizione fortemente penalizzante per le piccole imprese rispetto al passato;

RILEVATO che:
– come ampiamente evidenziato dagli organi di stampa, Federalberghi e Fipe, rappresentative di oltre l’85 per cento delle imprese del comparto turistico e della ristorazione, avrebbero immediatamente chiesto di confrontarsi sulle incongruenze dell’avviso chiedendo un rinvio dello stesso, ma che seppure in un primo momento l’Assessora Manca abbia mostrato disponibilità allo stesso rinvio, ufficialmente poi lo slittamento sia stato ridotto a pochi giorni creando ancor più malcontento nel settore;

RILEVATO, inoltre, che:
– si sarebbe creata una rottura istituzionale con le associazioni più rappresentative del settore turistico quali Federalberghi e Fipe, in particolare per i “modi di dire” della stessa Assessora, la quale avrebbe anche commentato “qui siete a casa mia”;

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere:
1) quali siano le motivazioni per le quali l’avviso di cui sopra risulta palesemente penalizzante soprattutto per le piccole medie imprese del settore turistico rispetto all’avviso relativo all’annualità 2024, seppure si tratti di un avviso emanato dichiaratamente in continuità con la medesima misura della precedente annualità, laddove esclude i mesi di luglio e di agosto dai periodi incentivati, non tenendo conto dell’intero costo tabellare ma della sola retribuzione esclusi i ratei di tredicesima, quattordicesima e TFR.

Cagliari, 22 luglio 2025

Manovra finanziaria, in Terza Commissione l’assestamento di bilancio 2025-2027

Con l’illustrazione del disegno di legge della Giunta regionale da parte dell’assessore alla Programmazione Giuseppe Meloni, è iniziato questa mattina in Terza Commissione l’esame dell’assestamento di bilancio 2025-2027. Una partita da circa 800 milioni di euro, gran parte dei quali (440 milioni) serviranno per far fronte agli accantonamenti e alla copertura dei debiti fuori bilancio e degli equilibri finanziari. 300 milioni saranno invece destinati ai capitoli di spesa dei vari assessorati mentre per i restanti 60 milioni gli impegni di spesa saranno definiti dopo l’esame del provvedimento da parte delle commissioni consiliari. «L’auspicio è che il disegno di legge sia approvato prima della pausa estiva – ha detto l’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni – questo consentirebbe di proseguire il percorso di riallineamento dei conti pubblici e di evitare il ricorso a tre mesi di esercizio provvisorio come lo scorso anno. Un passo importante lo abbiamo fatto con il rendiconto su cui la Corte dei Conti si è espressa in termini positivi. Occorre proseguire su questa strada».

Tempistica sulla quale non concorda l’opposizione: «Vista la situazione attuale mi sembra difficile che l’assestamento possa essere approvato entro Ferragosto – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Fausto Piga – sarebbe utile che la maggioranza convocasse prima i capigruppo. Noi ci prenderemo tutto il tempo per l’esame del provvedimento e per le nostre relazioni».

L’assessore Meloni è poi entrato nel dettaglio del provvedimento confermando l’impegno di 8,8 milioni di euro per contrastare la diffusione della dermatite nodulare bovina e ristorare gli allevatori.

Tra i provvedimenti più significativi, 42,6 milioni di euro per il fondo sanitario regionale, 37 milioni per l’incremento del fondo per la viabilità locale, 20 milioni per le sofferenze finanziarie degli enti locali, 50 milioni di euro per gli investimenti selezionati dal centro di programmazione regionale (con un tetto del 30% per le grandi imprese), 16 milioni ad Enas per i maggiori costi energetici determinati dalla crisi idrica.

Confermati anche i 3 milioni di euro aggiuntivi per la cura della fibromialgia, 5 milioni per l’abbattimento dei costi di funzionamento dei Consorzi di bonifica, 8 milioni per i ristori agli agricoltori della Nurra per i danni della siccità, 12 milioni per i compendi ittici, 3,2 milioni per la manutenzione straordinaria della rete idrica, 7,5 milioni per il completamento delle opere nella diga del Coghinas, 17 milioni ai Comuni per il sostegno al fondo per le locazioni, 10 milioni per la digitalizzazione degli archivi comunali, 8,5 milioni per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti nell’ex impianti di compostaggio di Mores, 8 milioni per il rilancio dell’area industriale di Villacidro.

Nel settore dell’istruzione, 2,8 milioni di euro andranno ad incrementare il fondo per l’abbattimento delle rette di frequenza degli asili, circa 4 milioni per le borse di studio, 2 milioni per l’edilizia scolastica.

5 milioni andranno allo scorrimento della graduatoria per la concessione di contributi alle attività commerciali, 4,3 per le manifestazioni turistiche di interesse regionale, 3 milioni per l’organizzazione di eventi a Capodanno.

L’assestamento di bilancio sarà ora trasmesso alle commissioni permanenti per il parere di competenza: «La prossima settimana inizierà discussione generale del disegno di legge – ha detto il presidente della Terza Commissione Alessandro Solinas – in quella sede approfondiremo nel dettaglio le osservazioni presentate dalle varie commissioni. L’obiettivo è trasmettere all’Aula il miglior testo possibile nel più breve tempo possibile».

La Terza Commissione, in mattinata, ha approvato, con i soli voti della maggioranza, il disegno di legge sul rendiconto generale e il rendiconto consolidato della Regione per l’esercizio finanziario 2024.

INTERROGAZIONE N. 251/C-1

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 251/C-1

(Pervenuta risposta scritta in data 29/07/2025) (Discussa in Aula il 29/07/2025 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)

INTERROGAZIONE CANU – CASULA – PIZZUTO, sull’inaccessibilità delle spiagge per le persone con disabilità lungo le coste della Sardegna.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– l’accesso alle spiagge per le persone con disabilità è un diritto fondamentale tutelato dalla legislazione nazionale ed europea in materia di integrazione sociale, parità di trattamento ed eliminazione delle barriere architettoniche;
– in molte località costiere della Sardegna sono stati segnalati gravi disagi da parte di cittadini e turisti con disabilità motoria, a causa dell’assenza di percorsi accessibili o del fatto che le passerelle in legno non raggiungono mai effettivamente l’arenile o la battigia, rendendo impossibile l’accesso al mare;

EVIDENZIATO, inoltre, che questa situazione persiste, nonostante le numerose segnalazioni negli ultimi due anni;

RILEVATO che le spiagge libere devono essere accessibili a tutti e che la legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), all’articolo 23, comma 3, prevede che anche gli stabilimenti balneari debbano garantire un minimo di servi-zi per le persone con disabilità;

CONSIDERATO che:
– la Regione, in quanto ente autonomo, ha la responsabilità di garantire il rispetto, da parte dei comuni, della normativa sull’accessibilità alle spiagge, promuovendo e vigilando l’attuazione di misure adeguate;
– tali carenze, in considerazione dell’eliminazione delle barriere architettoniche richiamato dalla legge 30 marzo 1971, n. 118 (Conversione in legge del decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5, e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili), rappresentano una rilevante discriminazione nei confronti delle persone con disabilità e un danno d’immagine per la Sardegna;

chiedono di interrogare, l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e l’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio per sapere:
1) se siano a conoscenza delle segnalazioni di inaccessibilità alle spiagge per le persone con disabilità lungo le coste della Sardegna, in particolare della mancata estensione delle passerelle fino alla battigia;

2) quali misure i suddetti Assessorati abbiano adottato o intendano adottare, per garantire l’accesso alle spiagge anche ai cittadini in condizioni di disabilità.

Cagliari, 22 luglio 2025

INTERROGAZIONE N. 250/C-6

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 250/C-6

( Pervenuta risposta scritta in data 29/07/2025) (Discussa in Aula il 29/07/2025 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)

INTERROGAZIONE CANU – CASULA – PIZZUTO, sull’applicazione della deliberazione 12 giugno 2024, n.16/21 che disciplina il finanziamento regionale delle borse integrative in favore dei medici iscritti al corso triennale di formazione specifica in medicina generale per l’anno 2024, ai sensi della legge regionale n. 6 del 2020, come modificata dalla legge regionale n. 9 del 2023.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– la formazione specifica in medicina generale è un percorso triennale fondamentale per acquisire il titolo di medico di medicina generale;
– tradizionalmente, i medici in formazione di medicina generale percepivano una borsa di studio di importo ritenuto da tempo inadeguato (pari a circa 800 euro mensili) rispetto a tutte le altre specialità gestite a livello universitario;

EVIDENZIATO, inoltre, che esiste una normativa regionale che stabilisce il principio di equiparazione economica tra le borse di studio dei medici in formazione in medicina generale e quelle dei medici specializzandi;

RILEVATO che, nei fatti, tale norma sembrerebbe essere applicata soltanto ai medici iscritti al primo anno del triennio formativo;

CONSIDERATO che:
– ai medici già in formazione al secondo e terzo anno continua a essere corrisposta la vecchia borsa di studio, senza l’adeguamento previsto dalla normativa regionale;
– ciò sta generando forte malcontento, disparità di trattamento e possibili profili di illegittimità nell’applicazione della norma,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) i motivi ostativi dell’applicazione della normativa sull’equiparazione delle borse di studio a tutti gli anni del corso di formazione in medicina generale;
2) se l’Assessorato intenda intervenire tempestivamente per porre soluzioni a questa disparità e garantire l’adeguamento dell’importo anche ai medici del secondo e terzo anno;
3) quali siano, eventualmente, i tempi e le modalità previste per garantire a tutti i corsisti il medesimo trattamento economico come previsto dalla normativa vigente.

Cagliari, 22 luglio 2025

INTERROGAZIONE N. 249/C-6

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 249/C-6

(Pervenuta risposta scritta in data 29/07/2025) (Discussa in Aula il 29/07/2025 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)

INTERROGAZIONE CANU – CASULA – PIZZUTO, sulle visite oncologiche in intramoenia fin dalla presa in carico come prima visita.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– sono molteplici le segnalazioni relative al fatto che presso le strutture sanitarie regionali le visite specialistiche per pazienti oncologici, comprese quelle per la presa in carico, verrebbero effettuate quasi esclusivamente in regime di attività libero-professionale intramuraria (intramoenia);
– questa prassi, laddove confermata, rappresenterebbe un grave ostacolo all’accesso equo e gratuito alle cure, discriminando in particolare i pazienti in condizioni di fragilità economica e sociale, e rischiando di ritardare diagnosi e trattamenti tempestivi che permetterebbero di avere una prognosi delle patologie oncologiche;

EVIDENZIATO inoltre che:
– l’articolo 1 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del servizio sanitario nazionale), istitutiva del servizio sanitario nazionale (SSN), stabilisce che la tutela della salute è garantita a tutti i cittadini, come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e che le prestazioni devono essere erogate secondo i principi di universalità, uguaglianza ed equità;
– il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 (Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502), che definisce i nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA), include tra le presta-zioni garantite dal SSN, in forma gratuita o con partecipazione alla spesa, le attività di diagnosi, cura e follow-up per le patologie oncologiche, fin dalla fase di sospetto diagnostico;

RILEVATO che l’eccessivo ricorso all’intramoenia in ambito oncologico, soprattutto per la presa in carico, può configurarsi come una grave mancanza del rispetto dei LEA, rischiando di trasformare un diritto universale in un servizio a pagamento;

CONSIDERATO che:
– la mancanza di disponibilità in regime istituzionale (agenda piena, liste d’attesa troppo lunghe, carenza di personale) non può giustificare la sostituzione sistematica con prestazioni a pagamento in intramoenia;
– che l’attività libero professionale intramuraria (ALPI) non può comportare un incremento delle liste d’attesa delle attività istituzionali e il volume delle prestazioni in intramoenia non può essere superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali;
– la Regione ha la responsabilità di garantire il rispetto dei LEA su tutto il territorio regionale, assicurando che i pazienti oncologici abbiano accesso tempestivo, gratuito e appropriato alla prima diagnosi e alle cure successive,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per conoscere:
1) il volume delle visite in prestazione libero professionale in campo oncologico;
2) in quali strutture regionali siano attualmente effettuate visite esclusivamente o prevalentemente in regime di intramoenia, anche per la presa in carico;
3) quali azioni urgenti l’Assessorato intenda intraprendere per ripristinare il pieno rispetto del diritto alla salute sancito dalla legge n. 833 del 1978 e del diritto all’accesso gratuito alle prestazioni previste nei LEA, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017;
4) se siano in corso attività di monitoraggio sulle liste d’attesa nei percorsi oncologici e sulle modalità di erogazione delle visite specialistiche;
5) se non ritenga necessario predisporre delle misure urgenti per potenziare i servizi oncologici e limitare il ricorso improprio all’intramoenia, soprattutto per prestazioni che devono essere garantite a tutti i cittadini in modo uniforme e gratuito, in particolare per le suddette patologie.

Cagliari, 22 luglio 2025

INTERROGAZIONE N. 248/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 248/A

MELONI Corrado – TRUZZU – PIGA – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI, con richiesta di risposta scritta, in merito alla mancata partecipazione della Regione alla ripartizione delle “piccole quantità” di storni e fringuelli cacciabili in deroga nel 2025 di cui al Piano di riparto concordato in Conferenza Stato-Regioni.

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I sottoscritti,

PREMESSO che con sentenza 31 gennaio 2024, n. 982, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello proposto dalla Regione Liguria, con il supporto di Federcaccia, dell’Associazione dei migratoristi italiani per la conservazione dell’ambiente naturale (ANUU), dell’Associazione nazionale libera caccia (ANLC), dell’Unione nazionale enalcaccia pesca e tiro (ENALCACCIA), accertando l’illegittimità del rifiuto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) di determinare le cosiddette “piccole quantità” di cui all’articolo 19-bis, comma 3, della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), al fine dell’attivazione delle deroghe ai sensi dell’articolo 9, comma 1, lettera c), della direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici;

CONSIDERATO che l’intenzione di attivazione del regime di deroga che abbia ad oggetto specie migratrici deve essere presentata all’ISPRA entro il mese di aprile di ogni anno, come previsto dall’arti-colo 19 bis, comma 3, della legge n. 157 del 1992 e che undici regioni, sulla scorta della sentenza del Consiglio di Stato, hanno richiesto le deroghe di cui sopra;

EVIDENZIATO che il Piano di riparto concordato in Conferenza Stato-Regioni, in data 12 giugno 2025, ha previsto che si potranno abbattere in deroga 230.242 storni e 581.302 fringuelli;

ACCLARATO che la Regione ha ignorato la possibilità di partecipare al piano di riparto delle “piccole quantità” di storni e fringuelli cacciabili in deroga nel 2025;

RITENUTO che tale possibilità avrebbe, da un lato, consentito al mondo venatorio di recuperare due specie cacciabili e, dall’altro, permesso di limitare gli ingenti danni alle colture agricole arrecati dai passeriformi, come segnalato da diverse associazioni di categoria,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) per quale motivo la Regione, diversamente da altre regioni interessate dalle medesime problematiche, non abbia avanzato alcuna richiesta di attivazione della caccia in deroga alle specie migratrici storno e fringuello, vista la possibilità introdotta dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 982 del 2024;

2) se intendano adoperarsi per applicare il regime di deroga alle specie storno e fringuello, presentando la richiesta all’ISPRA per l’anno prossimo.

Cagliari, 22 luglio 2025

II^ commissione, una proposta di legge per gli interpreti Lis

23_07_25 II Commissione

23_07_25 II Commissione

Una proposta di legge che integri la legge regionale n. 20/2022 (riguarda la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde, sordo-cieche e con disabilità uditive) recependo di fatto i contenuti del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2 dicembre 2024, nella parte riguardante le disposizioni per la formazione professionale e il riconoscimento della professione di interprete della lingua dei segni italiana (LIS). E’ l’impegno assunto dalla commissione Cultura, presieduta da Camilla Soru (Pd), a conclusione dell’audizione di Maria Paola Casula, presidente regionale dell’associazione nazionale interpreti lingua dei segni italiana (ANIOS) che dal 1987 opera per garantirne la professionalità.

Nel corso del suo intervento la presidente Casula ha evidenziato, tra le altre cose, come la norma regionale si renda necessaria per “eliminare difetti di forma e sostanza” nella pubblicazione dei bandi pubblici (come ad esempio l’avviso ALISEI 2023-2024 e quello rivolto alle emittenti televisive locali ai sensi della legge regionale 3/2015) così da garantire l’impiego di interpreti LIS, riconosciuti sulla base dei requisiti e delle disposizioni contenute nel Dpcm del dicembre 2024.