Attività ridotta in Consiglio regionale

09/03/2020

“Nessun allarme ma la situazione sanitaria  richiede la massima cautela. Dobbiamo essere noi a dare l’esempio e a creare quelle condizioni di sicurezza per evitare l’ulteriore diffondersi del virus”.

Il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha deciso, sentiti i capigruppo e i questori, di limitare al massimo l’attività nel Palazzo del Consiglio regionale per adempiere alle disposizioni ministeriali e regionali sulle misure da adottare per arginare il Coronavirus.

Da domani sono state annullate tutte le sedute delle commissioni consiliari , ad eccezione di quelle urgenti che, comunque, dovranno svolgersi nella massima sicurezza e senza persone estranee. Inoltre, l’accesso nel Palazzo sarà vietato ai visitatori.

“La nostra attività istituzionale – ha detto il Presidente Pais – subirà un rallentamento, ma non si fermerà. Saranno vietate riunioni e assembramenti. Nel caso di sedute urgenti saranno rispettate tutte le misure di sicurezza. E’ importante attenersi scrupolosamente ai divieti, agli obblighi e alle regole contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio de ministri. Sono fiducioso – ha continuato Pais – che questo periodo di emergenza sanitaria sarà molto limitato ma chiedo a tutti i sardi, soprattutto ai giovani, di avere comportamenti responsabili e di attenersi scrupolosamente alle prescrizioni. Solo così potremo vincere tutti insieme questa battaglia sanitaria e ritornare al più presto alla vita normale ”.

INTERROGAZIONE N. 216/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 216/A

INTERROGAZIONE CERA – TRUZZU – PIGA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, in merito all’incomprensibile ritardo nel rilascio dell’Intesa regionale per il progetto inerente alla realizzazione di un impianto GNL (gas naturale liquefatto), nel porto di Oristano-Santa Giusta (Società IVI Petrolifera Spa).

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– in data 19 aprile 2019 è stata rilasciata l’ordinanza di non opposizione – (NOF) – n. 5622, relativa al progetto di impianto GNL (gas naturale liquefatto), proposto dalla Società IVI Petrolifera Spa;
– in data 12 agosto 2021 è stato emesso dal Ministero della transizione ecologica (MITE attuale Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)), il decreto ministeriale n. 355 del 2021 di valutazione di impatto ambientale (VIA), con esito positivo, subordinato al rispetto di prescrizioni tecnico-ambientali, per il su menzionato progetto, con validità fino al 12 agosto 2026;
– in data 2 settembre 2021 la Società IVI Petrolifera Spa ha presentato l’istanza per l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio di un impianto di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione di GNL nel porto industriale di Oristano-Santa Giusta, comprensivo di un deposito costiero della capaci-tà complessiva pari a 9000 metri cubi;
– in data 10 marzo 2022 il Ministero della transizione ecologica, recependo i pareri favorevoli di vari enti (Capitaneria di Porto, Comune, Vigili del fuoco, Dogane), ha sancito il superamento delle ve-rifiche ambientali e tecniche e dichiarato, pertanto, concluso con esito positivo il procedimento autorizzativo, richiedendo formalmente alla Regione il rilascio dell’Intesa, mediante deliberazione della Giunta regionale, come previsto dall’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 16 dicem-bre 2016, n. 257 (Disciplina di attuazione della direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternati-vi);

RILEVATO che nonostante la positiva conclusione del procedimento statale, la Regione, ad oggi, non ha ancora provveduto al rilascio della suddetta Intesa;

CONSIDERATO che il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), evidenziando il superamento dei termini previsti per legge e l’urgenza di concludere il procedimento in questione, ha inviato alla Regione ben tre solleciti formali per il rilascio dell’Intesa nelle seguenti date:
1 18 aprile 2023: primo sollecito (nota n. 0061604), evidenziando il superamento dei termini;
2 4 agosto 2023: secondo sollecito (nota n. 128317), ribadendo l’urgenza;
3 19 giugno 2024: terzo sollecito (nota n. 0113439), sottolineando ulteriormente il tempo trascorso;

EVIDENZIATO che, a causa del persistente mancato raggiungimento dell’Intesa con la Regione, in data 2 dicembre 2024, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha rimesso gli atti alla Presidenza del Consiglio dei ministri, come previsto dall’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo n. 257 del 2016.

OSSERVATO che:
– il ritardo accumulato, di oltre due anni, dalla chiusura del procedimento da parte dello Stato, nel rilascio dell’Intesa ad opera della Regione, sta compromettendo il completamento del progetto entro i termini previsti e pregiudica, perciò, la realizzazione di un’infrastruttura strategica per l’approvvigionamento energetico e la decarbonizzazione dell’Isola, così come peraltro evidenziato anche in recenti articoli di stampa, che riportano la conferma del Consiglio di Stato, riguardo l’impianto di Oristano quale parte fondamentale delle infrastrutture per la metanizzazione della Sardegna;
– il rinvio del procedimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri comporta un’ulteriore e inutile dilazione dei tempi e un possibile danno economico, oltre che di immagine, per l’intero sistema regionale;

RITENUTO che la mancata espressione dell’Intesa da parte della Regione, a fronte di una procedura statale conclusa positivamente e di ripetuti solleciti ministeriali, richiede chiarimenti urgenti e precisi,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’industria e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se la Giunta regionale intenda formalizzare tale Intesa e quali valutazioni politiche, tecniche o ambientali siano state effettuate a supporto della mancata deliberazione;
2) quali siano, pertanto, le specifiche ragioni che hanno impedito e continuano a impedire il rilascio dell’Intesa regionale per il progetto di impianto GNL (gas naturale liquefatto), nel porto industriale di Oristano-Santa Giusta, nonostante la positiva conclusione del procedimento statale e i numerosi solleciti ministeriali a tele riguardo pervenuti;
3) quali azioni concrete ed urgenti la Giunta regionale intenda assumere, al fine di superare l’attuale fase di stallo e portare a definitiva conclusione, senza ulteriori ritardi, la procedura in oggetto, evitando ulteriori e dannose esitazioni rispetto alla realizzazione di una infrastruttura di tale portata e rilevanza strategica;
4) cosa la Giunta regionale intenda fare al fine di evitare che la questione venga definitivamente sottratta alla competenza regionale e demandata alla Presidenza del Consiglio dei ministri e come si intenda, perciò, evitare che tale rimessione possa ulteriormente prolungare l’iter autorizzativo di cui trattasi.

Cagliari, 20 giugno 2025

INTERROGAZIONE N. 215/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 215/A

INTERROGAZIONE PIGA – TRUZZU – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sulle gravi criticità nella gestione dell’organizzazione sanitaria all’interno dei penitenziari regionali, con particolare riguardo all’Istituto penitenziario di Uta (CA).

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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– il diritto fondamentale alla salute di tutti i cittadini, anche se detenuti in istituti di pena, deve essere garantito, così come previsto dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali, unitamente alla necessaria sicurezza del personale sanitario e penitenziario a ciò preposto. La Regione non può sottrarsi dal contribuire attivamente alla costante tutela di tali fondamentali diritti;
– il passaggio dal Dicastero della Giustizia al Sistema sanitario nazionale delle competenze in materia di sanità carceraria, avvenuto in modo piuttosto disordinato nel 2008, ha provocato una frammentazione tra i servizi che le diverse regioni sono attualmente in grado di erogare ai detenuti ed ha reso piuttosto complicata la situazione nei penitenziari della Sardegna;
– a seguito della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, avvenuto nel 2015, è emerso anche il complesso problema dei soggetti affetti da patologie psichiatriche, di cui la polizia penitenzia-ria ed il personale sanitario interno alle carceri della Sardegna si sono dovuti far carico, pur in carenza della necessaria formazione specifica, con frequenti e considerevoli casi di crisi e di aggressioni, dovute proprio a tali fragilità psichiche presenti in tanti detenuti;
– malgrado l’encomiabile impegno quotidiano delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria e del personale sanitario presenti nei penitenziari, diventa sempre più difficile garantire il diritto costituzionale alla salute dei detenuti nelle carceri isolane, e a Uta in particolare, dove la carenza di personale incide pesantemente sui servizi di sicurezza e di assistenza sanitaria;
– negli istituti penitenziari isolani, diminuisce progressivamente il numero di medici che curano i de-tenuti e capita, talvolta, che il medico di base o lo specialista che va in pensione non venga sostituito o che i bandi indetti dalle Aziende sanitarie locali (ASL) vadano deserti, oppure che si debba aspettare molto tempo prima che arrivi la nuova nomina e questo si traduce inevitabilmente in ulteriori forti disagi per i detenuti;

RILEVATO, in particolare, che:
– all’interno dell’ospedale Santissima Trinità in Cagliari è stato realizzato un reparto che potrebbe essere adibito specificatamente a reparto detentivo e, se fosse consegnato, consentirebbe l’impiego di un numero di agenti di polizia penitenziaria certamente inferiore rispetto a quello attualmente impiegato, evitando così di sottrarre personale di sicurezza dalle attività di presidio necessarie all’interno del carcere medesimo. Tuttavia, è doveroso evidenziare che l’annuncio dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale regionale, fatto a mezzo stampa in data 25 febbraio 2025, in cui si dava notizia della nascita, tanto attesa, di un reparto dedicato ai soli detenuti presso il Santissima Trinità di Cagliari, è rimasto a tutt’oggi un mero annuncio, in quanto il reparto non è ancora operativo, acuendo le problematiche di gestione e sicurezza;
– i sindacati di polizia penitenziaria, a più riprese, hanno denunciato l’inaccettabile situazione del carcere di Uta, evidenziando il numero esiguo di agenti a disposizione, la carenza di personale medico e paramedico e la conseguente impossibilità di gestire in sicurezza i detenuti, soprattutto quelli con problematiche psichiatriche. Il sindacato evidenzia inoltre che la carenza di personale di polizia penitenziaria rende critica l’attività di scorta per le visite mediche esterne, con oltre quaranta detenuti ricoverati in luoghi di cura esterni da inizio anno, che hanno richiesto l’impiego di circa duemilaetrecento unità della Polizia penitenziaria, un dispendio di risorse umane insostenibile per la struttura;

OSSERVATO, pertanto, che la situazione si presenta particolarmente critica con riguardo all’Istituto penitenziario di Uta (CA);

CONSIDERATO che le previsioni stabilite dalla Giunta regionale dei servizi sanitari in ambito penitenziario della Sardegna, risultano datate e non appaiono più adeguate ai tempi ed alle mutate situazioni del contesto attuale, dovute ad una grave carenza strutturale di personale sanitario e di polizia penitenziaria, con conseguenti rischi sia per la salute dei detenuti che per la sicurezza del personale medesimo,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione unitamente all’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quando e con quali risorse sarà finalmente reso operativo il reparto detentivo presso l’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, già realizzato e più volte annunciato ma, ancora inutilizzato, il quale appare indispensabile per rispondere alle impellenti necessità operative e di sicurezza penitenzia-ria;
2) se sia intendimento della Giunta regionale provvedere, in tempi rapidi, all’adozione di una delibera che consenta di aggiornare con urgenza le previsioni, piuttosto datate, dei servizi sanitari in ambito penitenziario vigenti in Sardegna, al fine di individuare una strategia di intervento più adeguata ai tempi e alle situazioni attuali, tenendo conto delle mutate esigenze del sistema penitenziario regionale;
3) quali iniziative di reclutamento e incentivazione del personale sanitario e penitenziario si intenda-no attivare per garantire la funzionalità minima del sistema e ridurre il sovraccarico su agenti e medici e se la Regione intenda adottare azioni urgenti per migliorare la struttura e le attrezzature mediche all’interno del carcere di Uta (CA);
4) quando sarà nominato il coordinatore regionale della medicina penitenziaria e attivata la struttura di coordinamento annunciata dall’Assessorato regionale quale strumento fondamentale per un monitoraggio costante ed efficace del sistema sanitario penitenziario regionale;
5) se la Giunta regionale non ritenga opportuno, a fronte delle gravi carenze strutturali e gestionali, valutare la restituzione della competenza legislativa e organizzativa della sanità penitenziaria allo Stato, riconoscendo l’incapacità di gestire autonomamente una situazione di tale gravità e complessità e riportando in capo al legislatore nazionale la responsabilità esclusiva in materia.
Cagliari, 20 giugno 2025

INTERROGAZIONE N. 214/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 214/A

INTERROGAZIONE SORGIA, con richiesta di risposta scritta, in merito alla difesa delle competenze regionali in materia di pianificazione energetica e rischio commissariamento ai sensi dell’articolo 13 del decreto-legge n. 73 del 2025.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– la Regione, in virtù del proprio Statuto speciale, gode di particolari competenze legislative e amministrative in materia di tutela del territorio, ambiente e pianificazione energetica;
– il decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73 (Misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all’Unione europea in materia di infrastrutture e trasporti) attualmente in fase di esame parlamentare, all’articolo 13 introduce modifiche sostanziali alla disciplina sulle energie rinnovabili prevista dal decreto legislativo 25 novembre 2024, n. 190 (Disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in attuazione dell’articolo 26, commi 4 e 5, lettera b) e d), della legge 5 agosto 2022, n. 118), Testo unico Fer;
– in particolare, l’articolo 13 stabilisce che le aree di accelerazione per l’installazione di impianti da fonti di energia rinnovabile siano automaticamente individuate nelle aree già definite come idonee ex lege, rendendole definitive e vincolanti per i piani regionali;
– il medesimo articolo prevede il commissariamento delle Regioni che non si dovessero adeguare entro il 31 agosto 2025 alla redazione dei relativi piani di individuazione delle zone di accelerazione;
– è previsto, inoltre, che le valutazioni ambientali strategiche (VAS) siano sottoposte a una procedura centralizzata e con termini procedimentali dimezzati, riducendo ulteriormente gli spazi di autonomia regionale in materia di valutazione ambientale e territoriale;
– tale impostazione potrebbe compromettere la capacità della Regione di pianificare in modo autonomo e sostenibile l’uso del proprio territorio, esponendo l’Isola a una pressione speculativa sul fronte delle grandi installazioni di impianti da fonti rinnovabili;

CONSIDERATO che:
– la Sardegna ha già manifestato in passato una posizione critica verso processi di pianificazione centralizzata che ignorano le peculiarità territoriali, ambientali e sociali della Regione;
– l’identificazione di “aree idonee” senza un adeguato coinvolgimento degli enti locali rischia di aumentare il conflitto sociale e di compromettere la sostenibilità delle politiche energetiche;
– la previsione di commissariamento statale appare in contrasto con il principio di autonomia riconosciuto alla Regione dallo Statuto speciale e dalla Costituzione,

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza delle disposizioni contenute nell’articolo 13 del decreto-legge n. 73 del 2025 e degli effetti che esse comportano sulla pianificazione energetica regionale;
2) quali iniziative abbiano intrapreso o intendano intraprendere per tutelare le competenze regionali in materia di pianificazione territoriale ed energetica, anche in sede di conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Parlamento e il Governo;
3) se ritengano opportuno promuovere un’azione di contrasto politico e istituzionale, eventualmente anche mediante il ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione;
4) quali misure intendano adottare per garantire che i processi di pianificazione energetica rispettino i principi di sostenibilità ambientale e di coinvolgimento delle comunità locali;
5) se non ritengano necessario promuovere con urgenza un aggiornamento della normativa regionale in materia di localizzazione degli impianti da fonti rinnovabili, in modo da salvaguardare il territorio sardo da possibili speculazioni.

Cagliari, 20 giugno 2025

Question time: martedì 24 giugno seduta del Consiglio

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 24 giugno alle 10,30. All’ordine del giorno il Question time, la discussione di interrogazioni e interpellanze a risposta immediata calendarizzata ogni ultimo martedì del mese.  All’ordine del giorno l’ interrogazione n. 144 sulla necessità di garantire la disponibilità del gas metano nel Sud Sardegna in tempi brevi e al mancato rilascio dell’intesa per il terminal del gas naturale liquefatto (GNL) nel porto canale di Cagliari, presentata dai consiglieri Urpi, Peru e Tunis e indirizzata all’Assessore regionale dell’industria; l’interrogazione n. 145 sull’inclusione del trasporto marittimo nel sistema ETS e i conseguenti impatti sulle imprese e sull’economia della Sardegna, presentata dai consiglieri  Urpi, Peru e Tunis e indirizzata all’assessore regionale dei Trasporti e l’interrogazione 192 sul rilancio del Centro trapianti della Sardegna e sulla riorganizzazione della terapia intensiva post-operatoria dell’Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione (AR-NAS) G. Brotzu, presentata dai consiglieri  Agus e Pintus e indirizzata all’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale.

Nota stampa della seduta n. 74

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 74 – antimeridiana

Mercoledì 18 giugno 2025

Il Consiglio approva il programma del Corecom 2025. Via libera alle mozioni n.32 (Frau e più) “sul funzionamento e potenziamento del registro tumori” e n.40 (Schirru e più) “sulle disparità di trattamento tra professionisti sanitari che accedono all’istituto delle prestazioni aggiuntive”.   Cagliari 18 giugno 2025 – La seduta n. 74 della XVII^ legislatura è stata aperta dal vice presidente del Consiglio Giuseppe Frau (UpT) che, dopo le formalità di rito, ha annunciato la discussione del documento n. 17 “Programma attività Corecom 2025”. Il Consigliere Corrias (Pd) ha dichiarato di dare per acquisita la relazione e di rimettersi ad essa per procedere con la votazione. Il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha invitato a verificare, prima della votazione,  se le presenze in Aula dei consiglieri della maggioranza siano sufficienti per garantire il numero legale. Il presidente dell’Assemblea ha dunque sospeso i lavori e convocato la conferenza dei capigruppo. Dopo una sospensione di circa 20 minuti, alla ripresa, il consigliere Truzzu ha chiesto la votazione con scrutinio elettronico e l’Aula ha approvato il programma del Corecom 2025 con 26 voti favorevoli e un astenuto ed il capogruppo FdI, Truzzu, ha spiegato che la mancata partecipazione al voto dei consiglieri delle opposizioni era giustificata da motivazioni politiche. Il presidente dell’Aula ha quindi informato che la conferenza dei capigruppo ha deciso di rinviare in commissione la mozione n. 24 (Ticca e più) e ad altra riunione del consiglio la mozione n. 42 (Truzzu e più). Aperta la discussione sulla mozione n. 32 (Frau e più), il consigliere del gruppo “Uniti per Todde”, Valdo di Nolfo ne ha illustrato il testo ed esplicitato obiettivi e finalità. Il documento – ha spiegato – ha l’obiettivo di dare attuazione, a dieci anni dalla sua istituzione per legge, al registro dei tumori in Sardegna. «Uno strumento essenziale – ha dichiarato il consigliere – per combattere le malattie oncologiche che nell’Isola sono causa di una mortalità con indici più elevati rispetto alla media italiana». Di Nolfo ha ripreso alcuni passaggi del testo all’attenzione del Consiglio per evidenziare la drammaticità della situazione  per ribadire l’urgenza di conoscere i numeri oggettivi di un fenomeno che fa della Sardegna una terra ad alto rischio anche per ciò che riguarda l’eventuale correlazione tra insorgere dei tumori e l’inquinamento. La mozione impegna la Giunta: “1) a completare il percorso istitutivo del RTRS assicurandone la piena operatività e ottimizzando il flusso informativo anche in funzione del corretto e completo trasferimento dei dati regionali al database nazionale; 2) ad impartire gli indirizzi ed eventualmente ad adottare tutti gli atti necessari alla creazione di un comitato scientifico RTRS, che svolga funzioni di indirizzo, di controllo degli standard e dei sistemi e metodi utilizzati, di valutazione della qualità e dell’uniformità nella raccolta e gestione dei dati”. A sostegno della mozione l’intervento di Giuseppino Canu che ha annunciato la sottoscrizione del documento anche da parte del gruppo Sardegna Futura. Lorenzo Cozzolino (Oc), ha ricordato la sua battaglia politica per il registro tumori (dal 2012) ma soprattutto per l’introduzione di un osservatorio speciale contro le criticità oncologica. «La Regione – ha affermato il consigliere della maggioranza – ha l’occasione per promuovere un’iniziativa che potrebbe rappresentare un modello virtuoso anche al livello nazionale». Gianluca Mandas (M5S), ha annunciato al sottoscrizione del documento ed ha insistito sul concetto di “coraggio” riferendosi all’indagare le correlazioni tra l’incidenza dei tumori in certe aree e la presenza di insediamenti industriali. L’esponente della maggioranza ha quindi proposto nel dispositivo della mozione di una dicitura che impegni l’esecutivo regionale a favorire la formulazione di un referto annuale con l’incidenza dei tumori nelle diverse aree. A sostegno dell’iniziativa anche il gruppo Avs che con il consigliere Diego Loi ha annunciato la sottoscrizione della mozione. Dai banchi dell’opposizione, Gianni Chessa (Fi) ha salutato con favore l’iniziativa ed ha però posto l’accento sulla prevenzione. Facendo riferimento a quello che ha definito “un caso familiare” ha inoltre denunciato come una serie di interventi chirurgici programmati all’ospedale oncologico di Cagliari in questi ultimi giorni, siano stati rinviati per l’avvio dei lavori nelle sale operatorie. A sostegno anche Piero Maieli (Fi) che ha ricordato le mancate bonifiche nell’area industriale di Porto Torres, riferendosi alla forte incidenza dei tumori in quel territorio. Il capogruppo di Orizzonte Comune, Sandro Porcu, ha annunciato la sottoscrizione del documento anche da parte del suo gruppo. La presidente della commissione Salute, Carla Fundoni (Pd), ha annunciato la firma dei consiglieri del gruppo e confermato piano pieno sostegno alla mozione. L’esponente della maggioranza ha evidenziato il ritardo con il quale si procede per la piena operatività del registro tumori e ne ha definito l’efficacia “una battaglia di civiltà”. «Conoscere per pervenire – ha concluso Fundoni – non è uno slogan ma una precisa responsabilità politica e scientifica». Il capogruppo di Fi, Angelo Cocciu, ha chiesto la votazione per scrutinio elettronico. L’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, in apertura del suo intervento ha ricordato il suo impegno a livello governativo per l’introduzione, con legge del Parlamento italiano, del registro tumori: E’ uno strumento essenziale per una corretta programmazione sanitaria e per efficaci campagne di prevenzione e screening, consente studi epidemiologici su fattori ambientali, sull’inquinamento, sui fattori di rischio». L’assessore ha quindi spiegato per quali cause non sia ancora operativo il registro tumori in Sardegna, ponendo l’accento sulla mancanza di “referti istologici precisi e puntuali”. «Alcuni referti diagnostici – ha proseguito Bartolazzi – non sono in rete e per alcune aree della Sardegna non hanno i codici alfanumerici che identificano le migliaia di tumori censiti». «La sfida della Sardegna – ha aggiunto – è quella di uniformare i linguaggi delle anatomie patologiche e inserire i codici alfanumerici». L’ulteriore impegno dell’assessore ha riguardato la necessità di colmare i dati mancati a partire dal 2015 («è possibile farlo facendo ricorso ai registri di mortalità e ai codici di esenzione»). «Lavoro – ha concluso l’assessore – per realizzare cambiamenti strutturali nella sanità sarda e penso che, in tempi medi, riusciremo a realizzare un vero registro tumori in Sardegna». In sede di replica, Valdo Di Nolfo (UpT), ha ripreso i concetti conclusivi dell’intervento dell’assessore ed ha indicato nel registro tumori “una sfida di legislatura”. Il capo gruppo M5S, Ciusa, ha avuto rassicurazioni sull’inserimento nel dispositivo della mozione della proposta avanzata dal suo collega di gruppo e di partito, Mandas, mente il consigliere di Sardegna 20Venti, Tunis, ha annunciato voto favorevole alla mozione rimarcando però la necessità di atti e provvedimenti conseguenti al fine di garantirne l’efficacia. Voto favorevole annunciato anche dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha invitato l’assessore alla formulazione di un crono programma delle attività necessarie a far funzionare il registro tumori nell’Isola («siamo tre legislature che votiamo in Aula documenti per auspicarne l’operatività»). Voto a favore è stato annunciato da FdI con il capogruppo Truzzu («mi aspetto, che dopo l’approvazione della mozione, seguano delibere e atti per far funzionare il registro tumori in Sardegna») ed i consiglieri Mula e Piga. Quest’ultimo ha proposto l’inserimento in mozione della opportunità che l’assessore “riferisca in commissione, entro 90 giorni dall’approvazione del documento, sulle azioni intraprese per garantire il funzionamento del registro tumori”. La mozione, con le integrazioni dei consiglieri Mandas (M5S) e Piga (FdI), è stata approvata con 48 voti favorevoli su 48 votanti. (A.M.) Sulla mozione 33 a sostegno del sistema universitario della Sardegna (Cocco, Frau, Di Nolfo) il primo firmatario on. Sebastian Cocco ha chiesto il rinvio ad altra seduta. A seguire la mozione 40 (primo firmatario Schirru) sulle gravi disparità di trattamento tra professionisti sanitari che accedono alle prestazioni aggiuntive. L’on. Schirru (Alleanza Sardegna) si è rivolto all’assessore Bartolazzi e ha detto: “Si tratta di attività sanitarie integrative per fare fronte alle liste d’attesa al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza. Ma il problema è che l’accesso alle prestazioni aggiuntive è circoscritto a infermieri e tecnici di radiologia ma tutta una serie di figure essenziali sanitarie, tecniche e non solo, sono invece escluse. Alcune Regioni hanno destinato risorse per estendere le prestazioni aggiuntive di questi professionisti e noi chiediamo che altrettanto faccia la Regione Sardegna, d’intesa con le organizzazioni sindacali, in modo da ridurre le liste d’attesa e ridurre anche il ricorso a strutture non pubbliche”. Per Alessandro Sorgia (Lega Sardegna) “è ingiusta l’esclusione di fisioterapisti, ostetriche e personale tecnico dei lavoratori ed è un’esclusione ingiusta che ci porta a ricorrere a costose esternalizzazioni. Eppure lo Stato consente di estendere le prestazioni aggiuntive a tutto il personale del comparto e per questo anche la Sardegna ha risorse stanziate per il 2024 e 2025”. Consenso anche dai banchi della maggioranza. L’on. Francesco Agus (Progressisti) ha detto: “Favorevole a questa mozione, le risorse ci sono per abbattere le liste d’attesa ma poi non vengono spese, come è avvenuto in questi anni. E la causa è anche nel fatto che i medici non lavorano da soli ma hanno bisogno di personale che, se non è pagato, non accetta giustamente di lavorare di più. Certo, non è soltanto questa la causa delle liste d’attesa”. Della stessa opinione Carla Fundoni, Pd e presidente della commissione Sanità : “Voterò convintamente a favore della proposta dei colleghi e sollecito l’assessore per arrivare a una prestazione economica e tassazione uniforme in tutte le aziende sanitarie, a cominciare dai lavoratori dell’elisoccorso che mi risulta subiscano una disparità immotivata di trattamento”. Per l’assessore Bartolazzi “la proposta dell’on. Schirru merita di essere accolta per sanare le disparità, verificherò che queste prestazioni aggiuntive siano effettivamente eseguite e per garantire i livelli essenziali di assistenza, visto che si tratta di soldi pubblici”. Per replica l’on. Schirru ha detto che “è giusto vigilare sulla spesa corretta dei soldi pubblici, sempre e non solo in prestazione aggiuntiva”. La mozione 40 è stata approvata e, a seguire, il presidente del Consiglio ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. (C.C.)

RELAZIONE N. 36/XVII

RELAZIONE N. 36/XVII – Giunta regionale – Relazione informativa al Consiglio regionale, ai sensi dell’art. 9, comma 1, della legge regionale 30 giugno 2010, n. 13 (Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione autonoma della Sardegna e modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 12), e monitoraggio delle direttive europee emanate nell’anno 2024.

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