CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 382
MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sul piano di vaccinazione anti Covid-19 in Regione Sardegna.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– il 17 novembre 2020, con nota n. 1833 il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 ha formalmente comunicato l’inizio della pianificazione della campagna di vaccinazione che interesserà , durante l’anno 2021, circa il 90 per cento della popolazione italiana;
– la nota precisava che la campagna di vaccinazione si sarebbe articolata in 2 fasi:
1. la prima dedicata agli operatori degli ospedali di tutte le categorie, agli operatori sanitari e socio-sanitari del territorio, ed agli operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani,
2. la seconda dedicata a tutte le altre categorie di popolazione;
– inoltre, secondo quanto disposto dal commissario straordinario entro il 23 novembre le regioni dovevano provvedere a comunicare “per ogni provincia, il numero e la denominazione dei presidi ospedalieri all’interno dei quali si ritiene utile che il vaccino venga consegnato e somministrato; tale presidio ospedaliero dovrà essere in condizione di vaccinare almeno 2.000 persone” o “più persone ma con multipli di 1.000 in 15 giorni”.
– per ogni presidio ospedaliero così individuato le Regioni dovevano comunicare “il numero di personale operante al suo interno, a qualunque titolo; il numero di personale sanitario e sociosanitario operante nel territorio, che potrà raggiungere il presidio ospedaliero in non più di 30-60 minuti; la disponibilità al loro interno di congelatori” con caratteristiche tali da consentire la conservazione del siero ed il “relativo volume di spazio disponibile”;
– difatti, le caratteristiche di consegna del primo vaccino prevedono, per garantire la sua integrità , che questo sia consegnato esclusivamente dal fornitore direttamente ad ogni punto di somministrazione (in apposite borse di conservazione contenenti, al massimo, 5 scatole da 975 dosi ciascuna);
le caratteristiche di conservazione di queste prime dosi di vaccino, prevedono che lo stesso possa essere mantenuto per 15 giorni dalla consegna nelle borse di conservazione del fornitore e 6 mesi, qualora si disponga di celle frigorifere a temperatura -75°C-E-15°C”;
– difatti, in considerazione della necessità di avere garanzia di una corretta conservazione delle dosi di vaccino presso i punti di somministrazione del territorio, il 18 novembre 2020 la Direzione generale dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, con nota protocollo n. 26630, ha richiesto alle singole aziende del SSR informazioni utili alla stesura di un piano di fattibilità su scala regionale;
– la Direzione Ares conseguentemente alle risposte pervenute dalle singole aziende del Servizio sanitario regionale, con la deliberazione del commissario straordinario n. 111 del 4 dicembre 2020 ha provveduto ad autorizzare l’acquisto, a mezzo procedura negoziata sul MEPA, di ultracongelatori da minimo 370 litri da destinare alle strutture territoriali ai fini della idonea conservazione delle dosi di vaccino.
CONSIDERATO che:
– il 17 dicembre 2020 in sede di Conferenza Stato regioni sono state esposte le linee guida del piano per la vaccinazione anti Covid elaborato da Governo, Iss, Aifa ed Agenas;
– il piano ha chiarito i tanti passaggi e le diverse azioni necessarie all’attuazione di un piano di vaccinazione così complesso e riguardante a regime l’intera popolazione residente nel Paese:
1. valori, principi e categorie prioritarie;
2. logistica, approvvigionamento, stoccaggio e trasporto;
3. punti vaccinali, organizzazione delle sedute vaccinali e figure coinvolte;
4. sistema informativo;
5. vaccinovigilianza e sorveglianza immunologica;
6. comunicazione;
7. valutazione di impatto epidemiologico e modelli di valutazione economica;
– al fine di sfruttare l’effetto protettivo diretto dei vaccini, sono state identificate le categorie da vaccinare in via prioritaria nelle fasi iniziali considerando che l’obiettivo è quello di garantire il vaccino al 90 per cento della popolazione entro il 2021 (l’Italia ha opzionato 202 mln di dosi da vari produttori): operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale dei presidi residenziali per anziani, persone di età avanzata;
– per ogni punto di somministrazione si prevede la presenza di un’equipe composta da 1 medico e 4 infermieri; mentre per la somministrazione domiciliare si prevede 1 medico e 1 infermiere;
– i punti di somministrazione dovranno essere attivi sette giorni su sette mentre per la somministrazione di vaccini a domicilio si prevede per le equipe impegnate un lavoro di 5 giorni settimanali;
– sul piano organizzativo, a livello territoriale devono essere stabilite la localizzazione fisica dei siti, il coordinamento operativo degli addetti, nonché il controllo sull’esecuzione delle attività , oltre alla identificazione dei referenti che risponderanno direttamente alla struttura di coordinamento nazionale e si interfacceranno con gli attori del territorio, quali i dipartimenti di prevenzione, per garantire l’implementazione dei piani regionali di vaccinazione e il loro raccordo con il piano nazionale di vaccinazione;
– il piano di fattibilità o piano di vaccinazione regionale è quindi necessario per individuare in ogni area idonee strutture capaci di rispettare i vincoli legati alle caratteristiche di consegna, di conservazione e di somministrazione;
– per quanto riguarda i vaccini, destinati invece a tutte le altre categorie di cittadini, saranno previste modalità differenti di somministrazione, in linea con la ordinaria gestione vaccinale, attraverso una campagna su larga scala (es drive-through) a partire dalle persone con un elevato livello di fragilità .
DATO ATTO che:
– in Sardegna, nonostante siano state inviate da parte delle strutture territoriali sanitarie alla direzione sanitaria regionale le relazioni di dettaglio sui termini, sulle modalità operative e sulla articolazione del piano di fattibilità per la fase 1 della campagna di vaccinazione, al fine di consentire alla stessa di predisporre un piano di fattibilità a livello regionale necessario ad affrontare sia la fase 1 che la fase 2 del piano di vaccinazione nazionale, non risulta essere stato predisposto un vero e proprio piano di vaccinazione a livello regionale;
– i dati allarmanti pubblicati sul sito del commissario straordinario per l’emergenza Covid di questi giorni ci dicono che in Sardegna si procede a somministrare le dosi già consegnate ai punti di vaccinazione individuati nel nostro territorio con grave e insensata lentezza;
– in assenza di un piano di vaccinazione definito a livello regionale applicabile in tutte le strutture territoriali individuate quali di punti di vaccinazione ancora non risulta trasparente e chiara la struttura di governance dell’attività stessa e se quindi il piano di vaccinazione verrà gestito, in tutti i suoi aspetti (pianificazione, organizzazione ed esecuzione) dall’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale tramite la Direzione ARES;
– non si ha certezza della avvenuta individuazione delle equipe composte ciascuna da 1 medico e 4 infermieri per ogni punto di somministrazione in sede e delle equipe per la somministrazione domiciliare;
– in quattro giorni in Sardegna sono stati vaccinati soltanto 965 sanitari, ovvero è stato utilizzato il 7,5 per cento delle fiale disponibili;
– inoltre, occorre chiarire se il sistema informativo sanitario regionale e l’applicativo AVacS (anagrafe vaccinale informatizzata regionale) siano in grado di garantire la gestione di un numero di dati notevolmente superiore rispetto a quello previsto in caso di pianificazione ordinaria giacché, come previsto dal piano di vaccinazione nazionale, dobbiamo poter gestire con velocità prenotazioni, registrazioni, recali, e adeguare l’anagrafe delle vaccinazioni alle tempistiche dettate dall’emergenza;
EVIDENZIATO che tutti i punti sopra evidenziati necessitano di un riscontro fattivo da parte della Giunta regionale,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
a voler prendere in carico a livello regionale la campagna di vaccinazione con la dovuta e necessaria chiarezza, trasparenza e celerità imposta dalla insostenibile situazione emergenziale e richiesta dai cittadini sardi che si trovano a doversi confrontare quotidianamente con inaccettabili dubbi e incertezze su cosa accadrà nei mesi futuri di questo 2021.
Cagliari, 7 gennaio 2021