CCCXLIII Seduta
Mercoledì 20 giungo 2007
Presidenza del Presidente SPISSU
indi
del Vicepresidente RASSU
indi
del Presidente SPISSU
INDICE
La seduta è aperta alle ore 11 e 20.
MANCA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana di venerdì 18 maggio 2007 (336), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Renato Lai e Pietro Pittalis hanno chiesto congedo per la seduta del 20 giugno 2007.
Poiché non vi sono opposizioni i congedi si intendono accordati.
Comunico che con deliberazione numero 122 del 6 giugno 2007, l'Ufficio di Presidenza, ai sensi dell'articolo 4, quarto comma, del vigente Regolamento interno del Consiglio, ha dichiarato decaduto dalla carica di consigliere segretario l'onorevole Salvatore Serra.
Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, numero 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 19, 20, 27 e 30 marzo 2007; 4, 19, 24 e 27 aprile 2007; 4 e 9 maggio 2007.
Risposta scritta ad interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
"Interrogazione Sanna Matteo in merito al tragico incidente stradale sulla strada provinciale Tempio-Palau, e sulla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini". (119)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Sanna Matteo sul paventato blocco dei finanziamenti per la costruzione della strada statale n. 125 (Olbia-Palau)". (167)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Sanna Matteo sulla tragedia accaduta nella Olbia-Sassari e sulla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini". (191)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Cassano sull'assenza dell'Assessore regionale dell'igiene, sanità e assistenza sociale ad un incontro tecnico sull'epidemia di blue tongue in Sardegna". (296)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Frau riguardo ai controlli sul latte per l'infanzia". (393)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Sanjust sull'accordo per l'individuazione dei requisiti per l'attribuzione dell'indennità all'incentivo all'esodo dei dipendenti delle aziende di trasporto pubblico". (587)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Diana - Liori sulla gara d'appalto per uno studio di fattibilità relativamente all'inventario dei beni e delle risorse delle società Fms e FdS e al risanamento aziendale delle due società". (595)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Dedoni sulla soppressione del collegamento settimanale Cagliari-Trapani-Tunisi della compagnia marittima Tirrenia". (599)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Cherchi Oscar sulla soppressione della fermata del treno nella stazione di Marrubiu". (629)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Amadu sulla necessità di ripristinare i contributi economici giornalieri per le spese di soggiorno agli invalidi per servizio aventi diritto alle cure climatiche e termali". (635)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Dedoni sul persistere della crisi degli allevamenti suinicoli per l'aggravamento della condizione economica degli allevatori non ancora indennizzati". (659)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Sanna Matteo sulla riduzione delle corse nella tratta marina per La Maddalena". (661)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Cassano sulla soppressione, da parte delle Ferrovie della Sardegna, delle corse domenicali nella tratta Alghero-Olmedo-Sassari". (666)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Scarpa sulla grave discriminazione effettuata dalla Giunta regionale nei confronti delle associazioni di consolidata attività nel settore delle bande musicali, dei gruppi strumentali di musica sarda, dei cori polifonici e dei gruppi folkloristici, operata mediante la distribuzione "a pioggia" delle risorse". (693)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Caligaris sulla decisione dell'Enel Spa di trasferire l'archivio storico della Sardegna a Napoli". (703)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Pisano sul grave stato di insufficiente tutela della salute delle persone e di protezione della vita dei cani randagi derivante dall'esiguità dei contributi a favore dei comuni della Sardegna per la lotta al randagismo". (728)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Dedoni - Vargiu - Cassano - Pisano sull'ammissione della società Airecovery ai partenariati della progettazione integrata POR Sardegna 2000-2006". (740)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Lanzi sulla non sovrapponibilità terapeutica di alcuni farmaci". (807)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Caligaris - Ibba sulla grave situazione dei 90 dipendenti della cooperativa AG 82 di Quartu Sant'Elena da tre mesi senza stipendio". (834)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Liori - Diana sulle recenti deliberazioni del direttore generale dell'Azienda sanitaria locale n. 8 relative al Dipartimento di prevenzione". (838)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Vargiu - La Spisa - Artizzu - Cappai - Ladu sulla destinazione dei locali del padiglione e dell'ex Ospedale psichiatrico di Cagliari". (841)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Cuccu Giuseppe - Cocco sui livelli di garanzia sanitaria assicurati al paziente ricoverato nei Centri di salute mentale aperti ventiquattro ore su ventiquattro". (846)
(Risposta scritta in data 11 giugno 2007.)
"Interrogazione Capelli sulla paventata destinazione del nuovo edificio della scuola elementare di Sorgono agli uffici comunali". (644)
(Risposta scritta in data 14 giugno 2007.)
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Scarpa: "Disposizioni a favore delle popolazioni interessate da fenomeni di inquinamento conseguente ad attività industriali". (287)
(Pervenuta il 16 maggio 2007 e assegnata alla quinta Commissione.)
Cuccu Giuseppe - Cocco - Biancu - Cachia - Cucca - Giagu - Manca -Meloni - Sabatini - Sanna Francesco - Sanna Simonetta - Uggias: "Norme in materia di valorizzazione dei centri di aggregazione giovanile e riconoscimento della funzione sociale ed educativa svolta dagli oratori". (288)
(Pervenuta il 17 maggio 2007 e assegnata alla settima Commissione.)
Scarpa: "Politiche regionali in materia energetica". (289)
(Pervenuta il 21 maggio 2007 e assegnata alla sesta Commissione.)
PRESIDENTE. Comunico al Consiglio che è pervenuta una petizione a firma Annarella Casu, concernente "Norme per l'istituzione di centri antiviolenza o case rifugio per donne maltrattate nella regione Sardegna". (7/XIII)
Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo a detta petizione è a disposizione dei consiglieri presso la settima Commissione.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze.
Per prima viene svolta l'interpellanza numero 220/A.
(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:
Interpellanza Ladu - Gallus - Murgioni sulla delega agli enti locali in materia di Siti di interesse comunitario (SIC).
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- in questi giorni nell'Isola si sta sviluppando un intenso dibattito in merito a quali tipi di attività economico-produttive e sociali sia possibile svolgere all'interno dei Siti di interesse comunitario (SIC);
- questo stato di indeterminatezza sta creando notevole preoccupazione, sia per i comuni interessati che per i privati, in quanto potrebbero essere pregiudicate importanti iniziative di carattere economico;
- la Regione non può consentire il perdurare di questa confusione e indeterminatezza, lasciando in capo ai comuni una enorme responsabilità senza nessuna tutela;
ATTESO che:
- con propria deliberazione il soppresso Comitato nazionale per le aree protette nazionali aveva incluso nella classificazione di tali aree anche quelle di interesse comunitario e specificatamente SIC, Zone di protezione speciale (ZPS) e Zone speciali di conservazione (ZSC);
- per effetto di tale decisione veniva estesa a queste aree la tutela prevista dalle norme della Legge 6 dicembre 1991, n. 394, compresi il divieto di svolgere attività venatorie, di allevamento e produttive;
RILEVATO che:
- il Governo della Repubblica, nel marzo del 2005, aveva rimosso tale deliberazione con una apposito decreto del Ministro dell'ambiente Matteoli che consentiva l'attività della caccia e dell'allevamento;
- contro il decreto del Ministro dell'ambiente è stato presentato un ricorso da parte di un'associazione di ambientalisti denominata AVAS (Associazione verdi ambiente e società) al competente TAR del Lazio che, nell'accogliere il ricorso, sospendeva gli effetti del decreto ministeriale e ripristinava la situazione di divieto per caccia, allevamento e attività produttive;
- tale sentenza del TAR è stata in seguito confermata dal Consiglio di Stato;
CONSIDERATO che:
- in Sardegna la Regione ha delegato ai comuni le funzioni amministrative relative alle aree protette che ricadono negli stessi territori;
- l'Amministrazione regionale, nel conferire tale potere delegato, ha omesso di specificare se in tali aree SIC sia possibile o meno svolgere l'esercizio venatorio e le attività produttive e di allevamento;
- a causa di questa vacanza legislativa si sta creando nei comuni interessati, che nel proprio territorio hanno le aree di interesse comunitario, una situazione di difficile interpretazione che ha determinato gravi tensioni sociali tutt'ora in essere,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se, alla luce di quanto sopra e per evitare possibili equivoci sull'applicabilità alle varie attività economiche e sociali dei limiti e dei vincoli previsti dalla normativa nazionale sulle aree protette e in particolare sulla possibilità di valorizzazione economica, turistica e sociale nelle aree di interesse comunitario, non ritengano necessario che la Giunta regionale affermi con atti ufficiali, possibilmente mediante la presentazione di un disegno di legge, che i vincoli relativi allo svolgimento della attività venatoria, produttiva e di allevamento non gravino sui Siti di interesse comunitario presenti in Sardegna. (220).)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Ladu per illustrare la sua interpellanza.
LADU (Fortza Paris). Siccome, Presidente, vedo che l'aula è ancora semivuota, chiediamo dieci minuti.
PRESIDENTE. Onorevole Ladu, io direi di procedere, nel senso che abbiamo aspettato ben 25 minuti che l'aula si riempisse. Secondo me, i colleghi arrivano se sentono che il lavoro è in corso.
LADU (Fortza Paris). Sì, iniziamo anche se l'aula è come è. Signor Presidente, Assessori, colleghi, l'interpellanza che abbiamo presentato con i colleghi Gallus e Murgioni, riguarda la delega agli enti locali in materia di SIC, ZPS e ZSC e quindi riguarda anche il livello vincolistico che comportano tali aree. Oggi si sta sviluppando in tutto il territorio della Sardegna un dibattito su queste aree, anche perché comprendono estensioni vaste del nostro territorio che interessano il nord, il centro e il sud della Sardegna. Quindi, vista anche la grande estensione dei territori interessati, si sta discutendo su quali tipi di attività economiche, produttive e sociali è possibile svolgere all'interno di questi SIC. Va sottolineato che oggi in Sardegna sono state perimetrate 22 aree SIC e devo dire che, soprattutto dopo gli ultimi atti deliberativi della Giunta regionale, quasi tutte queste aree sono diventate zone ZPS per un'estensione di oltre 300 mila ettari del territorio della Sardegna. Quindi, stiamo parlando di una situazione che coinvolge gran parte del territorio della Sardegna, e però oggi c'è uno stato di indeterminatezza che preoccupa sia i Comuni che i privati direttamente interessati. Pertanto, la Regione deve porre la parola fine a questa situazione di confusione e di indeterminazione, Assessore, lasciando in capo ai Comuni enormi responsabilità senza nessuna tutela. Questo è il vero problema e questo da quando il Comitato nazionale per le aree protette aveva incluso nella classificazione, tra le aree protette, le aree SIC, le ZPS e le ZSC. Devo dire che tale deliberazione è stata recepita dall'ex ministro dell'ambiente Edo Ronchi e pertanto questo ha cambiato la situazione per quanto riguarda queste aree e per effetto di tale decisione veniva estesa a queste aree la tutela prevista dalle norme della 394/91 che è la legge regionale sui parchi, ed è questo il vero nodo che questo Consiglio regionale deve sciogliere, la Giunta regionale deve sciogliere perché ad oggi mi pare che l'argomento non sia assolutamente chiaro. E quindi all'interno della 394 e quindi delle aree SIC sono previsti vincoli relativi all'attività venatoria, all'attività di allevamento e alle attività produttive. Devo dire che nel 2005 il governo della Repubblica aveva rimosso tale deliberazione del comitato nazionale per le aree protette e infatti il governo di centrodestra con un decreto del Ministro dell'ambiente Matteoli nel marzo del 2005 ha tentato di porre riparo a questa delicatissima situazione ed emanò un decreto presentato dallo stesso Ministro, e questo decreto è stato impugnato dalla, ma sta già segnando la freccia Presidente...
PRESIDENTE. Cinque minuti onorevole...
LADU (Fortza Paris). Ho l'impressione che tutte le volte...
PRESIDENTE. No, è sempre la stessa regola per le interpellanze.
LADU (Fortza Paris). No, è venti minuti la presentazione.
PRESIDENTE. No, quella è la mozione onorevole Ladu. Questa è un'interpellanza e come tale va trattata. Cinque minuti, non è una regola che mi sono inventato adesso per lei onorevole Ladu.
LADU (Fortza Paris). No, allora mi lasci un po'... perché io avevo fatto i conti per venti minuti altrimenti non riesco a illustrare la relazione. E' per dire che il decreto del ministro Matteoli era stato impugnato dal Tar del Lazio da una associazione ambientalista, verde, e ha accolto il Tar del Lazio questo ricorso, il quale ricorso poi è stato anche confermato dal Consiglio di Stato.
PRESIDENTE. Prego.
LADU (Fortza Paris). No, ho finito e quindi anche le altre sentenze della Corte costituzionale ribadiscono anche successivamente e antecedentemente anche la piena potestà dello Stato in materia di ambiente soprattutto per quanto riguarda la caccia relativamente agli standard minimi e uniformi di tutela stessa. Ecco, oggi la situazione è questa, non ci sono stati altri provvedimenti, noi vorremmo che questo governo della Regione stabilisca una volta per tutte quali sono i vincoli che gravano su queste aree e noi riteniamo anche che sia assolutamente indispensabile che venga predisposto dalla Giunta regionale oppure dal governo nazionale un disegno di legge che chiarisca una volta per tutte il livello vincolistico che grava su queste aree. C'è tutta una situazione che riguarda i diversi atti deliberativi che riguardano le varie fasi della sperimentazione di queste SIC e ZPS, pertanto oggi questo Consiglio regionale e in modo particolare la Giunta è chiamata a dare una risposta definitiva ai sindaci, a quelli che sono direttamente interessati in questa particolare fase per quanto riguarda la gestione di queste aree. Grazie.
PRESIDENTE. Assessore Morittu, le ricordo che ha cinque minuti di tempo per il suo intervento e poi l'interpellante può replicare per non più di tre minuti.
Ha facoltà di rispondere l'Assessore della difesa dell'ambiente.
MORITTU, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente.Grazie signor Presidente, onorevoli consiglieri regionali. Ma, intanto vorrei rassicurare gli interpellanti, in particolare l'onorevole Ladu circa l'impatto non negativo che le aree indicate come aree SIC hanno avuto ad oggi sul territorio regionale. Voglio ricordare all'onorevole Ladu e agli interpellanti che le aree SIC sono state inizialmente individuate o meglio proposte già nel lontano 1998 e poi confermate con una delibera di Giunta del 2002, e le aree SIC in Sardegna sono 92 per complessivi 426.251 ettari.
Ad oggi non mi pare, siamo nel 2007, che ci sia stata, come dire, la messa in sicurezza nel senso dei vincoli dentro queste aree. Si è cacciato in tutte queste aree così com'è sempre accaduto prima, si sono svolte le attività produttive, agricole e anche di altra natura così come prima, diversamente da, come dire, dalle indicazioni un po' non condivise fatte in anni passati, l'attuale Giunta regionale ha proceduto ad emanare dei bandi per la redazione dei piani di gestione delle aree SIC e per la valorizzazione delle aree SIC con interventi che a breve troveranno risposta in una delibera di Giunta regionale a seguito dell'approvazione dei piani di gestione delle aree SIC con interventi di valorizzazione di queste aree e anche con interventi di valorizzazione delle attività produttive insistenti in queste aree. Sono stati emanati tre bandi, il 15/A, B e C, il 15/A prevedeva il finanziamento per i piani di gestione delle aree SIC, dei 92 SIC in Sardegna istituiti, circa 80 hanno partecipato al bando e stanno redigendo i relativi piani di gestione, di questi 80 circa una cinquantina sono in fase di avanzata istruttoria e quindi di approvazione da parte della Giunta regionale, piani di gestione che prevedono regole di tutela, non vincoli, non vincoli indifferenziati come la 394, la 394 abbiamo chiarito più volte, ma ultimamente ha chiarito anche una norma contenuta nella finanziaria dello Stato e una proposta di decreto in fase di approvazione da parte della conferenza Stato-Regione, e che chiarisce in maniera definitiva che la 394 cioè la legge istitutiva dei parchi nazionali niente ha a che fare né con le aree SIC né con le aree ZPS. E allora i piani di gestione che cosa sono? Sono lo strumento che regola le attività in quei territori, chi è che fa i piani di gestione, chi è che li propone? Li propone le associazioni degli enti locali i cui territori afferiscono a quelle autonomie. La Regione regola semplicemente sulla base di norme generali per altro contenute negli strumenti di pianificazione generale, regola i piani di gestione in un rapporto che è un rapporto di confronto e non un rapporto conflittuale. Poi vi sono anche dei problemi in alcuni territori e noi con questi territori stiamo interloquendo con, come dire, con un confronto assolutamente civile, con un confronto informativo reciproco e che sta dando mi pare i suoi frutti anche in aree particolarmente difficili, diciamo così, ad accettare un ragionamento regolatore delle attività umane in quei territori. Abbiamo ben spiegato, mi pare che si stia arrivando a una condivisione più generale che la regolazione delle attività è, come dire, un valore per quei territori, accresce cioè il valore ambientale di quei territori e accresce soprattutto il valore delle attività economiche di quei territori. I numeri mi pare che stiano a dimostrare che vi è, come dire, una condivisione, una partecipazione a questo processo regolatore che guarda al valore ambientale come a un valore fondamentale per lo sviluppo di questa nostra Isola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Ladu per dichiarare se è soddisfatto.
LADU (Fortza Paris). Come era previsto, non sono assolutamente soddisfatto della risposta che ha dato l'Assessore, conoscevo già qual è il suo orientamento, e devo dire anche che lui non dice nulla di nuovo. Noi stiamo chiedendo che, da parte della Giunta regionale, ci siano atti concreti, cioè si metta per iscritto e si dica chiaramente ai comuni qual è il livello vincolistico che grava su queste aree. Noi diciamo che, secondo le ultime disposizioni, sia il TAR del Lazio sia il Consiglio di Stato e anche le determinazioni della Corte costituzionale dicono che queste aree sono equiparate alle aree protette. L'Assessore dice di no. Ma allora perché non si fa una norma chiara e precisa da parte della Regione, se non lo vuole fare direttamente il Governo nazionale, dove si dica di preciso qual è il livello vincolistico. Allora, a noi pare invece che questa Regione non voglia dire la verità ai cittadini, non si capisce perché non si riesca a produrre un atto che dica chiaramente qual è la situazione in queste aree, anche perché, lo diceva anche l'Assessore, queste aree oggi rappresentano una vasta parte del territorio della Sardegna, più di 420 mila ettari di terreno, complessivamente, 300 mila ettari, quasi, interessati alle zone ZPS. Pertanto, non sono assolutamente soddisfatto della risposta e rassicurazione che ha dato l'Assessore, perché non dice nulla di nuovo, ma che soprattutto io mi pongo anche nelle condizioni di un sindaco o di comune che deve dire ai cittadini amministrati quali sono le attività economiche e può dire che possono essere fatte in quel territorio. Pertanto, vista la totale insoddisfazione nella risposta dell'Assessore, noi annunciamo che trasformeremo l'interpellanza in mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ladu.
Per seconda viene svolta l'interpellanza numero 246/A, presentata dagli onorevoli Vargiu, La Spisa, Randazzo, Artizzu, Ladu sulla gara pubblica per l'informatizzazione della sanità sarda.
(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:
Interpellanza Vargiu - La Spisa - Randazzo Alberto - Artizzu - Ladu sulla gara pubblica per l'informatizzazione della sanità sarda.
I sottoscritti,
CONSIDERATO che:
- il Programma regionale di sviluppo (PRS) 2007-2009, approvato in Commissione in data 17 aprile 2007, per quanto attiene al settore della sanità, individua tra i suoi obiettivi primari quelli legati all'informatizzazione e cita i traguardi già raggiunti con la messa in rete dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta (sistema MEDIR) e con il sistema Rete di telapatologia oncologica (telemedicina specializzata);
- lo stesso PRS indica per la sanità l'obiettivo strategico del "sistema dei sistemi", rappresentato dal Sistema informativo sanitario integrato regionale (SISAR), anche attraverso la realizzazione del Centro servizi per la sanità (CRESSAN) che dovrà gestire il SISAR;
- la Regione Sardegna ha affidato il progetto MEDIR e quello RTP attraverso gare pubbliche la cui procedura di aggiudicazione, in entrambi i casi, ha determinato l'esclusione della ditta Engineering sanità enti locali Spa, per eccesso di ribasso;
- contro la aggiudicazione di entrambe tali gare, la ditta Engineering sanità enti locali Spa ha proposto ricorso al TAR Sardegna;
- risulterebbe che in entrambi i casi, l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale abbia richiesto azione di tutela legale a difesa delle scelte della commissione aggiudicatrice della gara;
- risulterebbe che soltanto in uno dei due casi, e più precisamente per la gara RTP, la Regione ha deciso di costituirsi al TAR, in difesa del deliberato della commissione di gara;
- risulterebbe che, per entrambe le gare, il TAR preliminarmente abbia deciso di non concedere la sospensiva richiesta dall'azienda esclusa e, successivamente, abbia deliberato nel merito rigettando entrambi i ricorsi;
- risulterebbe che per quanto attiene alla gara MEDIR, anche il Consiglio di Stato abbia rigettato la reiterata istanza di sospensione della ditta Engineering enti locali sanità Spa, mentre, per quanto attiene alla gara RTP, il Consiglio di Stato avrebbe accolto la richiesta di sospensiva, per carenza di motivazioni nell'esclusione da parte della commissione di gara che si sarebbe successivamente riunita per sanare tale vizio procedurale;
- nel frattempo è stata costituita anche la commissione giudicatrice della gara SISAR, che prevede l'affidamento di interventi di informatizzazione sanitaria per 20 milioni di euro (più IVA);
- le commissioni di gara di MEDIR e RTP vennero presiedute dall'allora Direttore generale dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, dottor Mariano Girau, che venne rimosso dall'incarico nel mese di febbraio 2007, pochi giorni prima della costituzione della commissione per la gara SISAR;
- subito dopo la sua rimozione dall'incarico, in data 18 febbraio 2007, il dottor Girau rilasciò un'intervista alla stampa, in cui lamentò "l'estromissione dalle questioni legate all'informatizzazione della sanità sarda" e la sostanziale "sconfessione dell'operato delle commissioni" da lui presiedute;
- nella stessa intervista il dottor Girau affermò di avere "in diverse occasioni rappresentato problemi di legittimità" e "di avere colto una certa insofferenza ai controlli di legittimità interni" e affermò inoltre di essere stato licenziato anche "perché non condizionabile";
- nella stessa intervista il dottor Girau affermò che se non fosse stato rimosso dal suo incarico "quasi certamente avrebbe presieduto anche la commissione per il SISAR";
- in data 14 aprile 2007, sul quotidiano L'Unione sarda è comparso un articolo dal titolo "Lo strano caso dell'informatizzazione della sanità sarda" che segnala l'anomalia della successiva dimissione di ben due segretari della commissione aggiudicatrice dell'appalto;
- nello stesso articolo vengono riportate voci di corridoio che adombrerebbero la possibilità che a qualcuno sia già noto anticipatamente il nome dell'azienda vincitrice dell'appalto,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quale sia il motivo per cui la Regione Sardegna, diversamente da quanto avrebbe richiesto l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ha ritenuto di non costituirsi in giudizio davanti al TAR, in difesa dell'operato della commissione aggiudicatrice presieduta dal dottor Girau, in occasione del ricorso presentato dalla ditta Engineering sanità enti locali Spa, per la gara MEDIR;
2) se vi siano stati interventi di autorità istituzionali nel corso delle procedure delle diverse gare e, in particolare, se risulti che mai siano state esercitate eventuali pressioni inappropriate sull'apparato amministrativo dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e se esistano eventuali documenti, relazioni, atti scritti interni all'Assessorato, relativi ai rapporti intercorsi tra la struttura e la dirigenza politica dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale nel corso delle procedure delle gare in esame;
3) se sia a conoscenza dei motivi che hanno indotto i segretari della commissione SISAR, Carlo Sanna e Giangiacomo Serra a rassegnare le loro dimissioni dall'incarico;
4) se esista qualche correlazione tra il ruolo svolto dall'ex Direttore generale dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale dottor Mariano Girau, nella sua qualità di presidente delle commissioni di gara MEDIR e RTP, ed il suo allontanamento dalla Direzione generale dell'Assessorato, immediatamente prima che fosse disposta la scelta del presidente della commissione di gara SISAR. (264). )
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Vargiu per illustrare la sua interpellanza.
Ricordo anche a lei che avete cinque minuti a disposizione per l'illustrazione dell'interpellanza.
VARGIU (Riformatori Sardi). Sì, grazie, Presidente. L'interpellanza in oggetto, Presidente e Assessore della sanità, cade dal punto di vista formale appena dopo la discussione che il Consiglio ha riservato al caso della pubblicità istituzionale della Saatchi, e sostanzialmente tratteggia una vicenda che, pur con poste economiche differenti, ha aspetti inquietanti per le analogie che ci sono con la vicenda della Saatchi. Stiamo parlando della gara d'appalto per 23 milioni di euro, come direbbe il presidente Soru "non noccioline", che riguarda l'informatizzazione della sanità sarda. Una gara d'appalto importante, di cui sono importanti gli effetti e sulla quale pesano, purtroppo, ombre che sono fastidiose ed inquietanti. Le ombre quali sono? Le solite, colleghi del centrosinistra, di cui dovreste un attimo prendere atto e tentare di darci delle risposte su aspetti di questo genere, cioè che la gara ha un vincitore annunciato. L'Unione Sarda del 14 aprile 2007 da voce a quello che molti altri hanno detto in circostanze comunque pubbliche, e cioè fra i corridori dell'Assessorato regionale della sanità c'è chi scommette da tempo sul successo della engineering, e devo dire che l'ulteriore elemento di inquietitudine, che per chiunque ha rispetto della garanzia del diritto emerge, è l'intervista con cui il dottor Mariano Girau, già direttore generale dell'Assessorato della sanità, ha salutato il suo incarico e, in data 18 febbraio 2007, il direttore generale che voi avevate chiamato dalla pensione, cioè non uno che con lo spoil system avete mandato via, ma uno che avete chiamato in quanto persona di vostra fiducia, dichiara che si sente preso in giro dopo un paio d'anni di ingerenza, tentativi sistematici di estromissione, e dice che avrebbe potuto presiedere la Commissione di gara, che appunto assegnerà l'appalto, e dice ancora che alla Dirindin aveva posto solo una condizione, cioè che ognuno non dovesse oltrepassare i propri confini: "Lei quello politico e io quello amministrativo", e si sente licenziato perché non condizionabile. Il licenziamento avviene pochi giorni prima della nomina del Presidente della Commissione di gara, che sarebbe dovuto essere, secondo logica, lo stesso Girau. Per cui, chiediamo all'assessore Dirindin nella risposta all'interpellanza che intanto ci lumeggi sull'esito della gara, perché visto che le buste sono state aperte in data 14 di aprile sarebbe legittimo conoscere, a due mesi di distanza dall'apertura delle buste, le determinazioni della Commissione sull'esito della gara. Poi chiederemo anche di capire se è vero che ci siano stati dei contrasti specificamente sulla gara dell'informatizzazione sanitaria col direttore generale, che, ricordiamolo colleghi, ogni volta che voi sostenete il ragionamento sui costi della politica, è un direttore sanitario che sta a casa sino ad agosto, percependo lo stipendio della Regione senza fare niente, perché la Regione, che lo aveva chiamato con incarico fiduciario, dallo stesso incarico fiduciario l'ha rimosso, non avendo evidentemente più fiducia, sulla base forse delle dichiarazioni che lo stesso Girau ha rilasciato, cioè quelle relative alle intromissioni sull'attività amministrativa dello stesso Girau. Quindi, direi delle cose gravissime. Ecco, le chiederemo di sapere, Assessore, se è vero che esiste una corrispondenza specifica interna all'Assessorato sulla gara dell'informatizzazione sanitaria, che reca la firma del dottor Girau, nella quale il dottor Girau lamenta questa intromissione. Le chiederemo, Assessore, di rispondere, per cortesia, con la stessa pacatezza di toni che abbiamo usato, perché abbiamo visto sui giornali l'episodio di ieri, personalmente, come tutti i sardi, sono nipote e pronipote di pastori, e quindi sono abituato a trattare con pastori, ma cerco sempre, anche con i pastori, di avere il massimo garbo e la massima educazione, anche con lei tratto col massimo garbo e con la massima educazione, spero di essere ricambiato con moneta analoga.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
DIRINDIN, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie, Presidente e onorevoli consiglieri. Con riguardo all'interpellanza di cui ci occupiamo, rispondo ai quattro punti che sono stati richiesti come approfondimento. Innanzitutto, con riguardo al motivo di non costituzione da parte della Regione di giudizio davanti al TAR, questo faccio presente che è comunque un comportamento che sovente la stazione appaltante prende in considerazione, che è quello di rimanere estranea e di rimettersi in maniera neutrale alle decisioni degli organi preposti tra gli aggiudicatari e gli esclusi. In questo caso, abbiamo ritenuto di poter adottare questo comportamento. Il secondo, rispetto ad eventuali rapporti intercorsi tra la struttura e la dirigenza politica dell'Assessorato, con riguardo a queste questioni che attengono tutte all'informatizzazione del sistema sanitario. Preciso che la struttura, gli uffici dell'Assessorato, hanno sempre lavorato in maniera assolutamente autonoma e indipendente, salvo gli indirizzi politici che sono stati dati attraverso delibere di Giunta, con riguardo a questi contratti, questi appalti che sono stati fatti per mettere il sistema sanitario in condizione di innovarsi anche dal punto di vista dell'informatizzazione. Non c'è mai stata nessuna ingerenza né in passato né ora, e qualunque affermazione diversa va documentata, perché altrimenti si rischia di dare credito semplicemente a semplici dichiarazioni fatte da persone o forse riportate anche da persone che non sono in grado di testimoniare quanto viene riportato.
Con riguardo al fatto che alcuni membri della Commissione del SISAR si siano dimessi dall'incarico riguarda i segretari della Commissione; siccome è stato fatto esplicito riferimento a due persone rispondo con riguardo a queste due persone. Il dottor Carlo Sanna, che è un funzionario della Presidenza della Giunta, era stato nominato il 13 di marzo ed ha comunicato il 21 marzo che per ragioni personali non era disponibile ad accettare l'incarico; ragioni personali che, ovviamente, non abbiamo voluto entrare nel merito, approfondire, non abbiamo potuto fare altro che prenderne atto. E' stato successivamente nominato il dottor Giangiacomo Serra, funzionario dell'Assessorato alla sanità, il quale ha partecipato alla prima riunione della Commissione di gara e, in occasione della conclusione della prima seduta di gara, apprendeva in maniera del tutto casuale di trovarsi in una posizione di eventuale potenziale conflitto di interessi con una società partecipante, con un raggruppamento di impresa partecipante alla gara; per questo ha consegnato subito una lettera di dimissioni ed è stato sostituito da un altro funzionario, un funzionario dell'Assessorato alla difesa all'ambiente, con esperienza nelle gare di informatizzazione. Quindi non c'è nessuna dietrologia da fare, non c'è nessun sospetto. Si tratta di normali e qualche volta certamente creano qualche ostacolo nella rapidità con la quale possono essere svolte le attività, ma si tratta di normali situazioni che si vengono a verificare in presenza di Commissioni di gara che possono presentare alcuni inconvenienti come questi.
Con riguardo poi alla eventuale correlazione fra il ruolo svolto dall'ex direttore generale dell'Assessorato alla sanità e la sua eventuale presidenza nelle Commissioni di gara e soprattutto nella Commissione di gara SISAR, che in quel periodo si andava costituendo, ritengo che queste affermazioni che sono tratte da un giornale forse non siano degne di essere prese in considerazione in un'Aula come questa e mi sorprende che una persona abbia potuto dichiarare riguardo alla risoluzione di un contratto che questo poteva essere collegato ad una presunta intenzione da parte dell'amministrazione a non procedere in alcune attività che avrebbero dovuto essere fatte. Se c'è una coincidenza temporale, anche molto vaga, in questo ovviamente nulla ha a che vedere con la decisione di questa amministrazione, semmai ha a che vedere con le esigenze di accelerare un processo…
PRESIDENTE. Sì, prego Assessore, concluda.
DIRINDIN, Assessore tecnicodell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. ...di accelerare un processo di adempimenti collegati alla legge e al Piano sanitario che stentava ad andare avanti e rispetto al quale abbiamo ritenuto di doverci dotare di alte professionalità.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Ha facoltà di parlare il consigliere Vargiu per dichiarare se è soddisfatto.
VARGIU (Riformatori Sardi). Beh, Presidente, non sono insoddisfatto, sono costernato! Nel senso che l'Assessore non ha risposto ad un'interpellanza, l'Assessore ha parlato d'altro. L'Assessore dice che non c'è mai stata ingerenza… Assessore, il dottor Girau non era uno che avete trovato lì, è un tecnico di vostra fiducia, che voi avete chiamato alla direzione generale dell'Assessorato alla sanità! Quindi non è uno che rilascia dichiarazioni qualsiasi ai giornali. E' un vostro tecnico di fiducia, ancora oggi pagato dall'amministrazione che voi governate, nonostante non faccia niente, sia casa, quindi un ragionamento e una riflessione sui costi della politica che sarebbe utile fare, il quale dichiara che a domanda: "Perché è stato licenziato?" risponde: "Perché non condizionabile"! Cosa significa? Ma lei l'ha querelato? Io credo che il buon nome dell'amministrazione se viene infangato da dichiarazioni di un funzionario che oggi è ancora pagato dall'amministrazione, con la convinzione da parte dell'amministrazione che si tratti di fango gettato, quindi di considerazioni, come ha detto lei, che non meritano neanche di essere riprese in un'aula consiliare, beh, se fosse così per il buon nome dell'amministrazione, non per il buon nome di suo o per quello della Giunta, per il buon nome della Regione Sardegna dovrebbe essere querelato! Quando dichiara: "In diverse occasioni ho rappresentato problemi di legittimità su alcuni provvedimenti, cogliendo insofferenza ai controlli di legittimità interni". Beh, non stiamo parlando di un pericoloso eversore del centrodestra che si era infiltrato nella vostra amministrazione, lo ripeto. Stiamo parlando di un funzionario ripreso dalla pensione e nominato direttore generale dell'Assessorato alla sanità in quanto godeva della vostra fiducia, ha goduto della vostra fiducia! Gli atti interni, che lei nega esistere, esistono eccome, perché sono citati dal funzionario nell'intervista. Se non esistono lei lo quereli! L'amministrazione lo quereli! Perché, perché queste parole non rimbalzino nelle aule consiliari, è indispensabile che sia eliminato il fango che viene schizzato sull'amministrazione, e l'amministrazione non è solo l'Assessore, è l'intero Consiglio, quindi l'amministrazione si deve adoperare perché questo non succeda.
Anche noi trasformeremo in mozione quest'interpellanza.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Vargiu.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 120.
(Si riporta di seguito il testo della mozione:
Mozione La Spisa - Ladu - Farigu - Artizzu - Vargiu - Contu - Diana - Cuccu Franco Ignazio - Sanjust - Cherchi Oscar - Capelli - Lombardo - Murgioni - Gallus sull'attuazione della legge regionale n. 10 del 2005 relativa al trasferimento del personale ex ESAF.
IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che la legge regionale 12 luglio 2005, n. 10, disciplina le "norme di trasferimento del personale dei soggetti gestori dei servizi idrici regionali al servizio idrico integrato";
PRESO ATTO che:
- la citata legge regionale n. 10 del 2005 prevede agli articoli 2 e 3 le norme di salvaguardia degli istituti normativi ed economici a favore del personale trasferito dall'Ente sardo acquedotti e fognature all'ESAF Spa e, successivamente, alla società Abbanoa Spa;
- nel verbale di accordo del 12 dicembre 2005, firmato dall'Assessore regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione, dall'Assessore dei lavori pubblici, dall'Amministratore unico di ESAF Spa e dalle organizzazioni sindacali, le parti si impegnavano a definire in tempi brevissimi, e prima della fusione dei gestori, un'intesa complessiva e di dettaglio nel rispetto della legge regionale n. 10 del 2005;
SOTTOLINEATO che:
- la società Abbanoa il 9 gennaio 2007 ha interrotto le trattative con le organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi dell'articolo 60 della legge regionale n. 31 del 1998, finalizzate alla salvaguardia degli istituti normativi ed economici previsti dal contratto collettivo regionale;
- in attuazione della predetta legge regionale n. 10 del 2005 e del predetto verbale di accordo del 12 dicembre 2005, la Giunta regionale non ha rispettato gli impegni assunti anche in relazione al diritto di opzione (articolo 2, comma 3), in quanto la delibera della stessa Giunta regionale (marzo 2006) ignora la norma che prevede l'individuazione dei posti disponibili non solo all'interno dell'Amministrazione regionale, ma anche quelli degli enti di cui alla legge regionale n. 31 del 1998, nonché dell'ARPAS e dell'Ente foreste della Sardegna evidenziando altresì che non operano, ai fini della definizione delle domande, le limitazioni di cui all'articolo 15 della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (finanziaria 2005);
- in merito al fondo integrativo pensioni (FIP) ai dipendenti dell'ex ESAF è assicurata la continuità del trattamento, trasferendo la gestione dal fondo, dalla data di soppressione dell'Ente, al FITQ costituito presso l'Amministrazione regionale; l'articolo 2, comma 6, prevede inoltre che la gestione liquidatoria dell'ESAF trasferisca al FITQ le quote rivalutate dei contributi a carico del dipendente e dell'Ente nonché le risorse necessarie per corrispondere i trattamenti integrativi in atto alla data del 29 luglio 2005; a tale proposito risulterebbe che queste somme, pari a quasi 18 milioni di euro, non siano state ancora versate;
- la gestione della società Abbanoa continua ad accumulare un disavanzo economico costante pari a quasi 150 milioni di euro, minando la credibilità della stessa società, mettendo in ginocchio imprese d'appalto, fornitori e prestatori di servizi i quali vantano crediti per fatture emesse anche 8 mesi fa;
- in data 26 gennaio 2007 (Prot. n. 1557/07) veniva comunicato alle organizzazioni sindacali che a far data dal 1° gennaio 2007 cessavano tutte le "agibilità" proprie del CCRL non più applicate; tale decisione di fatto ha tolto la possibilità ai rappresentanti dei lavoratori di esercitare le proprie funzioni a tutela dei lavoratori,
impegna la Giunta regionale
a riferire in Consiglio sui seguenti punti:
a) ripristino delle corrette relazioni sindacali, con l'immediato avvio della procedura di elezione della RSU;
b) definizione dell'accordo quadro a salvaguardia degli istituti normativi ed economici previsti dal CCRL (articolo 2, comma 2);
c) individuazione dei criteri di valutazione per l'esercizio del diritto di opzione e ricognizione dei posti disponibili nei ruoli dell'Amministrazione regionale e/o degli enti strumentali (articolo 2, comma 3);
d) conservazione per legge del trattamento previdenziale integrativo, mediante trasferimento della relativa gestione al FITQ (articolo 2, comma 6) e sull'effettivo trasferimento dei contributi dal FIP al FITQ, pari a circa euro 18.000.000;
e) verifica dei versamenti di quanto dovuto in merito agli istituti previdenziali pensionistici ed integrativi;
f) chiarimenti su quale sia la reale situazione economica della società Abbanoa anche in relazione alle ricadute su tutto l'indotto e sui cittadini-utenti. (120).)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.
Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.
LA SPISA (F.I.). Dunque, questa mozione riguarda un problema che credo debba essere affrontato con molta attenzione nonostante l'approvazione di una legge in merito abbia costituito un obbligo da parte dell'amministrazione di agire, ma in presenza di un trasferimento di funzioni e di un trasferimento di personale ad un nuovo soggetto che gestisce attualmente il servizio idrico integrato in maniera unitaria, tendenzialmente unitaria per tutta la Sardegna, tutto questo insieme di vicende ha portato forse a porre questo problema non più sotto i riflettori dell'attenzione di tutti, ma semplicemente lo ha relegato come un problema interno ad un nuovo soggetto che amministrativamente non ha più a che fare con la Regione Sardegna.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RASSU
(Segue LA SPISA.) Ma non è così. Il problema di fondo che noi dobbiamo affrontare, e su cui io ritengo utile venga sollecitata l'attenzione della Giunta regionale, è quello della valorizzazione del personale, della promozione cioè di un modo efficiente di utilizzare la collaborazione dei dipendenti della Regione o di enti strumentali, nella prospettiva della massima collaborazione al nuovo soggetto e alle nuove sfide che questo nuovo soggetto aziendale - parlo di Abbanoa - deve affrontare, sta affrontando con enormi difficoltà.
Nel corpo della mozione noi facciamo riferimento anche ai problemi che la gestione della società Abbanoa incontra continuando ad accumulare un disavanzo economico costante che mina la credibilità della stessa società, che mette in ginocchio imprese d'appalto, fornitori, prestatori di servizi, tutti coloro che vantano crediti e che con difficoltà riescono a vedere i loro crediti soddisfatti, con un servizio che perennemente, quotidianamente, fornisce ai cittadini non soltanto l'acqua ma disservizi, bollette sbagliate, tariffazioni sbagliate, livelli tariffari non più corrispondenti alla realtà, tutti problemi che evidentemente sono anche comprensibili nella fase di avvio di un soggetto nuovo. Nessuno pretende che non accada nulla quando si fondono diversi soggetti gestori dei servizi idrici sul territorio regionale in un unico gestore del servizio idrico integrato, nessuno pretende che questa nuova modalità di gestione del servizio avvenga senza problemi, ma che questi problemi, oltre ai condizionamenti oggettivi del nuovo fatto, della nuova situazione che si deve affrontare, sono aggravati da una condizione del personale che sembra fuori controllo dalla società, fuori controllo da parte della società stessa e fuori controllo anche da parte dalla Regione che ha fatto una legge, che ha disciplinato il trasferimento del proprio personale, o meglio, del personale di un suo ente ausiliario, un ente strumentale, e che lo ha fatto attraverso questa legge volendo garantire ai dipendenti trasferiti un sistema di norme di salvaguardia degli istituti normativi ed economici a favore del personale, prendendo impegni precisi, ed è su questi impegni che questa mozione pone l'attenzione chiedendo alla Giunta innanzitutto una risposta, ma soprattutto chiedendo alla Giunta di non dimenticarsi che la legge approvata deve essere anche attuata. Quali sono questi problemi? I problemi che noi abbiamo rilevato alla data in cui abbiamo presentato la mozione, cioè ai primi giorni di aprile di quest'anno, attengono innanzitutto a un fatto successo nei primi giorni dell'anno, quando vennero interrotte le trattative con le organizzazioni sindacali rappresentative, ai sensi della legge numero 31 del '98, rappresentative degli interessi dei lavoratori del comparto regionale e che erano finalizzate proprio alla salvaguardia di quegli istituti normativi ed economici che erano previsti proprio nel contratto e anche garantiti nella stessa legge numero 10. Quel giorno, i primi giorni di gennaio, le trattative si interrompono, successivamente la società comunica alle organizzazioni sindacali che a far data proprio dal 1 gennaio 2007 cessavano tutte le agibilità proprie del contratto collettivo regionale di lavoro non più applicate, e questo fatto, questa decisione ha tolto la possibilità ai rappresentanti dei lavoratori, dei dipendenti dell'ESAF, di esercitare le proprie funzioni a tutela dei lavoratori. Nel frattempo, al momento in cui è stata presentata la mozione, non erano state ripristinate corrette relazioni sindacali con tutto il personale, non era stato dato avvio alla procedura di elezione delle RSU, non so se qualcosa sia cambiato in questi ultimi giorni, so che ci sono dei contatti e dei rapporti tra l'azienda e le rappresentative sindacali, ma le rappresentanze sindacali considerano, di fatto, questo è un problema che va affrontato, considerano di fatto i dipendenti provenienti dall'ESAF come una categoria che ancora è a metà del guado, non è nel nuovo e non è più nel vecchio. Di fatto queste persone sono senza tutela. Ecco, l'amministrazione regionale non può abbandonare dei propri lavoratori in questo modo, non può abbandonare dei lavoratori che dovrebbero collaborare con la nuova sfida che deve affrontare quest'azienda, non può abbandonare soprattutto quando con una legge ha garantito il rispetto dei loro diritti. Su alcune questioni la legge finanziaria è intervenuta, parlo delle questioni relative al trattamento previdenziale integrativo, ma su altre credo che ancora si debba fare molto ed è importante che lo si faccia al più presto. Non ci risulta che la Giunta regionale abbia rispettato gli impegni assunti in relazione al diritto di opzione, quando in Commissione si affrontò questo problema ricordo che l'Assessore al personale rispose che ancora si era in attesa di una ricognizione dei posti disponibili nelle piante organiche della Regione o degli enti indicati dalla stessa legge; l'ARPAS, l'ente foreste o altri eventuali enti che possono accogliere personale proveniente dall'attuale ABBANOA e che sia ex dipendente ESAF. Siamo quindi interessati a capire che cos'è successo nel frattempo, giunge qualche notizia che qualche opzione sia stata esercitata; con quale criterio? Vorremmo sapere anche questo. Vorremmo sapere soprattutto in che tempi, con quali dimensioni, per quante persone sarà possibile esercitare questa opzione e con quali criteri si stabilirà chi può avere il soddisfacimento di questo diritto e chi no. Ecco, tutto questo insieme di questioni credo davvero meritino la massima attenzione. Da parte del Consiglio, che attraverso questa mozione ha la possibilità di parlare in quest'aula di questo problema, e da parte della Giunta regionale che deve dare risposte più precise, più puntuali, non lasciando passare tempo inutilmente e favorendo in questo modo l'aggravarsi della condizione della gestione di ABBANOA che si trova già con problemi di disavanzo finanziario grave, con problemi di personale che ha ormai provenienze diverse, che ha trattamenti di origine molto diversi tra loro, che crea una condizione quindi di competizione o comunque di disagio fra i lavoratori che provengono da situazioni diverse e che hanno ancora trattamenti diversi, derivanti dai diritti acquisiti e riconosciuti e che però in una situazione problematica sul piano aziendale e finanziario e della gestione del servizio reale, come è quella oggi di ABBANOA, rischiano di essere ancora di più aggravati. Chiediamo che la Giunta regionale intervenga, che attraverso questa mozione dia delle risposte precise, e che si possa dare da parte di questo Consiglio regionale un atto di indirizzo forte perché i problemi vengano risolti a vantaggi e a favore dei lavoratori che onestamente e responsabilmente chiedono soltanto di poter lavorare vedendo riconosciuta la propria professionalità; non chiedono privilegi, chiedono di poter lavorare tranquillamente, serenamente e responsabilmente.
PRESIDENTE. Grazie onorevole La Spisa. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (R.C.). Intanto consentitemi Presidente, onorevoli Assessori e onorevoli colleghi, di ringraziare l'onorevole La Spisa che ha presentato questa mozione. Devo dire che colui ho condiviso in questi anni molte delle battaglie che si sono sviluppate, sempre in termini costruttivi e positivi, per contribuire alla migliore organizzazione di un settore dell'amministrazione, quello della gestione della risorsa idrica, tra i più delicati in assoluto. Basti a tutti noi ricordare i dati che sono stati recentemente diffusi dalla Coldiretti, che mette la Sardegna insieme alla Calabria tra le Regioni a rischio di desertificazione più elevata. Basti pensare quanta fatica è costata a tutti nella precedente legislatura e nell'altra ancora intervenire, anche attraverso la figura del Commissario straordinario, il Commissario governativo per l'emergenza idrica, per garantire ai sardi l'accumulo e l'erogazione conseguente di risorsa idrica appena indispensabile per lo svolgimento di una normale vita civile e per il sostegno alle attività produttive, sia a quelle agricole che quelle industriali. In una Regione che fonda peraltro una buona parte delle proprie prospettive di sviluppo sulla cura dell'ambiente e anche sulla possibilità di accoglienza, di ospitalità e quindi sull'attività turistica, pensare alla risorsa idrica in termini di risorsa indispensabile per lo svolgimento dell'attività economica è assolutamente necessario e obbligatorio. Allora come, da che cosa partiamo, lo diceva prima anche l'onorevole La Spisa, noi partiamo da un processo, diciamo per certi versi anche originale, per certi versi anche sperimentale, nel quale siamo passati da una gestione pubblica di un certo tipo, molto frammentaria e anche molto, diciamo, disordinata, e anche molto costosa, ad una gestione di diverso tipo. Io non ho un amore particolare verso la forma che è stata individuata per il soggetto che deve gestire in house il sistema dell'idropotabile, la società per azioni, per quanto in capo sempre a soggetti pubblici. Avrei preferito, lo dico, e rimane per noi di Rifondazione Comunista, una battaglia e una battaglia di prospettiva che intendiamo svolgere e sviluppare a tutti i livelli della responsabilità pubblica, sia a quello comunitario che quello nazionale. Per questo stiamo raccogliendo le firme per una modifica di tipo legislativo, che vada verso quella direzione. Noi pensiamo che il soggetto che deve governare il sistema idrico regionale, sia quello multi settoriale, che quello dell'idropotabile, debba essere uno, debba essere la Regione nelle sue massime responsabilità e debba operare attraverso strutture che sono interne all'amministrazione regionale, e quindi ad enti pubblici che sono così configurati, non a società per azioni, che possono per la loro stessa natura finire sul mercato. Anche in ragione di situazioni critiche. E pensiamo quindi, che tutto quel percorso che è stato fatto di privatizzazione della condizione del lavoratore dipendente, sono colleghi, li chiamo così perché io ho quella provenienza, che hanno fatto un concorso pubblico, che sono stati assunti dentro un ente pubblico e che oggi sono collocati, con un contratto molto diverso per altro, anche sotto alcuni profili di natura economica e previdenziale, meno appaganti di quello che avevano, sono collocati all'interno della società Abbanoa. Tra l'altro, devo dire, questo, approfitto della presenza dell'assessore Dadea e dell'assessore Mannoni per dire che si mettano d'accordo. C'è nella 10, è stata ripetuta nella legge che ha istituito il multi settoriale la possibilità di opzione per molti lavoratori provenienti dall'ex ESAF e che hanno anche qualificazioni tecniche e amministrative utili per l'amministrazione regionale per il sistema pubblico, e questa opzione, se fosse accolta, perché è stata presentata, credo che siano 400 circa le domande, in una misura congrua aiuterebbe anche a risolvere alcuni problemi operativi e organizzativi, a chiudere positivamente alcune vertenze che sono rimaste aperte all'interno di Abbanoa, e quindi invito l'assessore Mannoni, l'abbiamo sentito in Commissione quarta, presso la sede di Abbanoa a Nuoro, si è reso, diciamo, ha dichiarato la sua disponibilità in questo senso, l'assessore Dadea, di considerare questi aspetti, almeno per un numero che sia significativo, che risolva alcune tensioni, alcuni problemi che si vanno a registrare.
La seconda cosa, bisogna che il consiglio di amministrazione di Abbanoa costruisca relazioni con il sistema sindacale un pochino più, diciamo, organiche, più strutturate, più direi permanenti e più consistenti. Questo per chiudere definitivamente ancora alcune vertenze che sono rimaste in campo, mi viene in mente quella dei lavoratori che intervengono sulle arterie, che hanno occupato di recente anche la sede di Cagliari di Abbanoa; ma anche perché si determini un codice di relazione di comportamento su tutte le vicende, che devono essere comunque ancora vagliate dallo stesso consiglio di amministrazione, per cui anziché andare ad un conflitto, si vada, invece, ad un componimento, anche concordato, di tutte le ragioni in questione, che riguardano l'applicazione del contratto collettivo di lavoro e che riguardano anche l'attività sindacale interna. Io lo devo dire, perché mi corre l'obbligo, ho un carissimo amico, che ha fatto con me tanto sindacato all'interno della CGIL, la fatta lì presso l'ESAF e poi la continuata in Abbanoa, che viene emarginato dall'attività di servizio, perché è un aderente alla CGIL, e perché svolge l'attività sindacale. Io credo che questo sia gravissimo, che non possa essere consentito, che non ci possa essere dirigente che lo possa fare, io credo che l'assessore Mannoni e l'assessore Dadea debbano richiamare il consiglio di amministrazione ad un rispetto più rigoroso di questi aspetti, perché se no non si va avanti nella relazione con i lavoratori, e non si produce quel sentimento, che invece, devo dire, per qualche verso insomma vada a riscontrare. Mi è capitato di dirlo già nel corso dell'audizione che abbiamo fatto con l'Assessore a Nuoro, noi registriamo rispetto all'inizio un notevole passo avanti, Abbanoa e il suo consiglio di amministrazione ha migliorato molto l'atteggiamento iniziale, però deve fare di più, ha risolto alcune questioni che erano sospese di precariato, l'ha fatto positivamente l'ha fatto in modo diciamo costante, permanente, facendo delle graduatorie, recuperando anche sul piano della trasparenza. Quindi sta lavorando in una situazione di grande difficoltà, deve fare poco poco di più, io credo che questa discussione possa servire per aiutarci tutti in quella direzione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Marracini. Ne ha facoltà.
MARRACINI (Gruppo Misto). Allora ho sbagliato io scusa… un'inversione di schede, chiedo scusa. Nel mio posto c'è l'oonorevole Giagu, che mi onora, no anzi è un piacere… dunque, credo, io parto dalle ultime parole dell'amico e collega onorevole Uras, che sicuramente in maniera eccessivamente generosa, ma è un periodo che ha questo spirito di bontà sicuramente di carattere ecumenico e cristiano, e assolve in qualche modo una situazione in Abbanoa che oserei dire disastrosa. Un consiglio di amministrazione che è composto da nove membri, dico nove, nei tempi passati ricorda il vecchio ETFAS, ve lo ricordate, che era di 12 o 15, questa è un'impalcatura di nove ogni consigliere di amministrazione fa tra l'altro gestione del territorio, cioè non fa consigliere di amministrazione non fa l'approvazione del bilancio, fa il gestore territoriale; a tal punto che più di una volta io ho voluto dire che questo affidamento in house a parere mio diventa illegittimo, in quanto è un affidamento non ad un gestore unico, ma è un affidamento a nove gestori, che sono coordinati e amministrati ognuno da un consigliere di amministrazione. Poiché la logica che ha determinato l'affidamento in house era la logica, rispetto alla quale l'azienda doveva avere un unico know out e un unico bussines core, nel momento in cui ci sono invece nove consigli di amministrazione, 9 consiglieri di amministrazione che vanno gestione autonoma, dico autonoma al punto che se in un territorio la depurazione si può fare per esempio con l'iperclorito nell'altro si può fare col pergamanato, quindi stiamo parlando di cose completamente opposte. Questa è una gestione che non può essere considerata unica, quindi non può essere considerato un affidamento in house. Quindi io credo che farebbe bene l'Assessore a far bandire una gara internazionale in merito al problema secondo cui l'affidamento in house in questione diventa un affidamento illegittimo.
Detto questo, c'è da dire anche che il problema di Abbanoa è un problema drammatico, in quanto si sovrappone al problema dell'autorità d'ambito; cioè le due cose assieme costano oggi alla collettività sarda 1 milioni di euro all'anno, a fronte di 200 milioni, o poco più, che costavano i vecchi gestori all'anno alla Regione autonoma della Sardegna. Ditemi voi se poi gli utenti, i cittadini sardi, non si devono arrabbiare se hanno una bolletta che arriva nelle loro case, che è il triplo di quella che era quando c'erano i vecchi gestori. Perché il problema non è che l'acqua è diventata più buona, non è che l'acqua è diventata più pura o più chiara, o più trasparente, il problema è solo questo, che dobbiamo tenere in piedi un'impalcatura gestionale di questa dimensione.
Allora, io lo dissi anche al Governatore che tanto è abile nel tagliare enti, consigli di amministrazione, e così è stato abile ad invece a costruire questo Consiglio d'amministrazione così articolato, maggioranza e opposizione; tra l'altro, ripeto, ricorda i vecchi consigli di amministrazione dell'Etfas, quando c'erano le correnti anche democristiane che si dovevano riequilibrare all'interno del quadro del consiglio d'amministrazione. Allora, o si fa una politica di risparmio, e questo è anche un tema molto attuale, sui costi della politica. Una politica di risparmio tout court, per cui si accetta che i consorzi industriali vengano aboliti e si va in capo alle province, per esempio. Ma non è che in un settore andiamo in una certa direzione e nell'altro andiamo in un'altra. Quindi, amico Uras, io sono contento di questa bontà e di questa umanità rispetta ad Abbanoa, di cui tra l'altro ho nel cuore e rimane per me un argomento importante e sul quale mi sento di poter intervenire, però cerchiamo di prendere il toro per le corna. Cioè, ci sono situazioni all'interno di Abbanoa dove c'è gente che magari non si voleva mandare via, parlo magari di vecchi amministratori delegati, che hanno ricevuto una stanza per 120.000 euro all'anno, soltanto perché magari è stato commissario e non si voleva cacciare via perché fa pena. Cioè, ma stiamo scherzando veramente? Cioè, arriviamo ai paradossi rispetto all'attuale gestione della politica, che sono di difficile comprensione per la gente comune, per chi poi riceve la bolletta e si trova a pagare, che cosa? Un'acqua che è uguale a quella di prima, quando va bene; e si trova a pagare magari una situazione rispetto alla quale non siamo e non riusciamo ad intervenire. Noi su questo veramente non ci stiamo.
PRESIDENTE. Colleghi prego! Grazie.
MARRACINI (Gruppo Misto). Noi su questo non ci stiamo, e diciamo che questo è il paradosso della politica di rigore, che questa Giunta dice, dico, dice di voler attuare. Allora, o in quest'Aula si prende atto che il sistema del servizio idrico integrato in Sardegna è tutto da rifare, ma tutto da rifare, e con coraggio anche al di là delle pressioni dei partiti, Assessore, che so che ci sono state in occasione dell'ultima finanziaria, si va a fare un intervento determinato, per trovare nuovamente il bandolo della matassa e riavvolgere una matassa che ormai sta diventando pericolosissima, nonostante i lavoratori ex-Esaf, i nuovi dirigenti di Abbanoa, stiano producendo il massimo per cercare di evitare un tracollo che noi non riusciamo ad arginare. Perché è facile poi scaricare o sul Direttore generale o sul sindacalista di turno le responsabilità di una situazione di grande precarietà, e magari tagliare sul personale, caro compagno Uras, perché questa è la fine della festa, che alla fine si potrà trovare una situazione dove per riuscire a far quadrare i conti si taglia sul personale. Eh, allora, o si è compagni sino in fondo, oppure facciamo tutti, come diceva ieri il presidente Soru, facciamo tutti i gatti grigi. Ma, se abbiamo il dovere di attendere con rigore quello che noi ci auspicavamo, cioè una riforma del servizio idrico, ma una riforma vera, non soltanto una riverniciatura dell'ex Flumendosa. Eh, perché io capisco che fosse importante riverniciare il Flumendosa e mi può anche stare bene, ma non è che facciamo una casa nuova ai lavoratori di dell'ex Flumendosa e gli diamo anche un nome nuovo, e poi invece ad Abbanoa gli ex-dipendenti Esaf li mettiamo nelle grotte o li spostiamo a lavorare dentro i tuguri. Non va bene! Il multisettoriale deve essere un presupposto rispetto al quale poi costruire anche un discorso successivo. Cioè, il problema qual è? Vogliamo tagliare il costo dell'acqua grezza? Crolla l'IRIS. Eh, beh, è chiaro perché quelli si reggono sul costo dell'acqua grezza, se noi tagliamo il costo dell'acqua grezza non paghiamo più i dipendenti dell'ex Flumendosa. Allora, il costo dell'acqua grezza rimane inalterato, abbiamo messo dentro una valanga di gente, tra Govossai, comune di Cagliari, comune di Sassari, questi non è che possiamo mandarli a casa. Aumentiamo il prezzo dell'acqua, e paga chi? L'elettore! Allora noi tra due anni andiamo a chiedere all'elettore scusa, perché l'abbiamo fatto pagare per tenere in piedi una mega impalcatura che veramente è difficile a chiunque, anche a quelli più democristiani come me, riuscirà a capire come si può accettare. Su questo, Assessore, Presidente, commissario e tutto quello che si può dire, bisogna che interveniamo, ma con coraggio, fregandocene di tutto e di tutti, perché lo stiamo facendo nell'interesse generale…
PRESIDENTE. Concluda!
MARRACINI (Gruppo Misto). …e il beneficio si avrà anche politico, a dispetto di tutte le questioni di partito, che io stesso ovviamente devo cercare di tutelare, ma rispetto alle quali sto cercando di educare anche i miei amici che fanno parte dei consigli di amministrazione, di quant'altro sta sull'acqua, per cercare di fargli capire che tanto poi alla fine anche loro avranno un tozzo di pane per mangiare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA (Progetto Sardegna). Grazie. Ma, devo dire che questa mozione, oltre che avere appunto il merito di costringere il Consiglio ad affrontare un tema così importante, mi dà anche l'opportunità, quasi di sottolineare quella che noi riteniamo debba essere la funzione propria anche delle Commissioni consiliari. Le Commissioni consiliari devono sì, come abbiamo scritto nella legge statutaria, approvare le leggi o istruire le leggi che poi approverà l'Aula, però le Commissioni consiliari hanno anche la funzione fondamentale di valutare quello che viene definito l'impatto delle politiche pubbliche. E devo dire che la quarta Commissione, che ha una competenza specifica in materia proprio idrica, si è preoccupata nel corso di queste settimane di affrontare, in maniera forse anche un po' più approfondita, la questione che oggi viene sollevata dalla mozione. L'obiettivo che ci siamo posti è proprio quello di valutare lo stato di attuazione di alcune importanti leggi, penso in modo particolare alla 19 del 2006, quella importantissima legge con la quale abbiamo disciplinato il multisettore idrico, penso in qualche modo, beh, abbiamo pensato anche indirettamente alla "10" del 2005 di cui si è fatta menzione oggi, ma penso ancora alla "29" del 1998 e penso alla "36" del 1994, alla legge nazionale. Non a caso, infatti, alcune settimane fa abbiamo tenuto un'audizione con i vertici dell'Ente acqua Sardegna, l'EAS, la settimana scorsa abbiamo avuto in audizione il consiglio di amministrazione di Abbanoa, domani l'assessore Mannoni, in quarta Commissione, ci presenterà lo stato di attuazione della spesa dei fondi POR relativi all'asse I, per il sessennio 2000-2006 e la settimana prossima avremo in audizione i rappresentanti dell'autorità d'ambito. Questo perché? Perché crediamo che sia importante che il tema dell'idrico, nel suo complesso, venga prima di tutto conosciuto. Mi dispiace, ma per esempio anche l'ultimo intervento fatto dal collega Marracini mi sembra che probabilmente avrebbe bisogno di una conoscenza anche più puntuale, per esempio, dei dati che ci sono stati offerti proprio la settimana scorsa dal consiglio di amministrazione di Abbanoa, ma penso che l'Assessore avrà modo anche lui di parlarne, ma per dire che dalla legge Galli in poi il problema del ciclo integrato dell'acqua, partendo dal presupposto sottolineato dal collega Uras che l'acqua è un bene pubblico, un bene, devo dire, anche limitato, un bene rispetto al quale occorre la responsabilità di tutti quanti noi. Bene, credo che sia molto importante che il Consiglio, in questo caso, casomai anche la Commissione competente, debba avere una ricognizione, ma anche una cognizione esatta del ciclo integrato, sia dal punto di vista delle politiche, sia dal punto di vista delle risorse, sia dal punto di vista delle azioni. Certo che noi abbiamo già avuto modo di cogliere problemi, di cogliere tutta una serie di elementi rispetto al quale è necessario poi intervenire in maniera, debbo dire, sinergica.
Per quanto riguarda il tema oggetto anche della mozione, mi sembra - e qua concordo con l'affermazione fatta da Luciano Uras - che rispetto al personale il quadro che c'è stato delineato è il quadro di una società che responsabilmente sta tentando di applicare anche la legge 10, cioè di garantire non solo la omogenizzazione di una condizione di partenza molto diversa - sapete perfettamente che Abbanoa nasce dall'incontro di soggetti pubblico e privati di provenienza diversa, con tipologie contrattuali diverse, questo spiega tutti i problemi che abbiamo affrontato anche lo scorso anno con i sindacati - e la prospettiva verso la quale la nuova società si muove, sembra una prospettiva che va nel senso: a) della stabilizzazione; b) di una organizzazione del lavoro che tenga conto effettivamente della mission e delle funzioni della società. Per esempio, l'altro giorno, c'è stato detto che esiste ancora uno squilibrio tra le tre tipologie, cioè tra i dirigenti, tra gli amministrativi e tra coloro che, di fatto, poi lavorano per i vari servizi propri di questa società. Per cui, crediamo che probabilmente l'organizzazione del lavoro sarà uno degli obiettivi fondamentali, una delle preoccupazioni, una di quelle frontiere dove aspetti organizzativi e aspetti giuridico-economici dovranno trovare, in qualche modo, una sintesi. Per esempio, dal conto economico che c'è stato presentato 2005-2006, non viene fuori una condizione disastrosa della società, c'è una perdita di esercizio che si attesta intorno ai 10 milioni. C'è un altro problema, il problema cioè di carattere organizzativo commerciale, come riuscire cioè a far si che ci sia un bilanciamento tra le entrate che si muovono nell'ambito dei 90-150 giorni - uscite, meglio - e le entrate che invece tengono conto, e voi sapete perfettamente, della difficoltà legata al sistema della bollettazione, per tutta una serie di problemi anche che abbiamo visto esistere e che rappresentano senz'altro una preoccupazione.
Un terzo aspetto che, per esempio, è stato messo in evidenza dall'audizione che abbiamo avuto l'altro giorno, riguarda la necessità di una politica molto seria degli investimenti. Voi sapete perfettamente che esiste una quota di perdite fisiche, oltre che di perdite amministrative, notevolissima, proprio perché l'acqua è un bene limitato, ma l'acqua ha anche dei costi. Da questo punto di vista entrare nella cultura della gestione anche del sistema idrico significa fare anche dei passi notevoli in avanti, si è detto che il problema degli investimenti è un problema importante che rappresenta dei costi per un verso, ma rappresenta altresì dei forti risparmi. Cioè, dalla audizione che noi abbiamo avuto l'altro giorno, abbiamo avuto l'impressione che non siamo in presenza di un processo che non è in qualche modo governato, accompagnato, certo, si è affrontata anche le queste relativa ai costi delle tariffe, e questo rappresenta una preoccupazione, ma rappresenta se volete anche una responsabilità. Io credo che la mozione che oggi noi discutiamo è una mozione seria, nel senso che costringe tutti quanti noi a riflettere su un impegno che abbiamo assunto cioè, della serie, è nato il soggetto nuovo che gestisce il sistema idrico relativamente alla captazione, alla distribuzione e alla abduzione dell'acqua. Sappiamo perfettamente che questo sistema ha bisogno soprattutto, oltre che dei dirigenti, degli operai, cioè di coloro che in qualche modo garantiscono il processo stesso, credo che il rapporto che alla fine di questa attività della Commissione che anche noi stileremo, sarà uno strumento importante che si unisce a tutti gli input che vengono dalla discussione in questo momento in Aula, che ci consentiranno di far sì che la gestione dell'acqua rappresenti un passo in avanti, perché stiamo parlando, alla fine, dei diritti di chi lavora ma soprattutto anche dei diritti dei cittadini.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.
LADU (Fortza Paris). Questa mozione tenta di approfondire e mettere a fuoco alcuni problemi importanti che riguardano il servizio idrico integrato in Sardegna. Devo dire che l'applicazione della legge Galli in questa Regione è arrivata un po' in ritardo, però si basava su due pilastri fondamentali: uno è quello relativo all'ambito unico regionale, ritengo che questa sia una cosa giusta perché praticamente l'obiettivo era allora quello di semplificare un po' l'avvio del servizio idrico integrato in Sardegna; e poi un secondo passaggio importante riguardava la gestione. C'è stato un lungo dibattito che andava ad analizzare le convenienze che ci potevano essere, sia per fare la gara internazionale, che per l'affidamento in house, e praticamente la Giunta, il Governo della Regione ha optato per l'affidamento in house. Credo che questa sia stata una giusta decisione perché il rischio era che con l'indizione di una gara internazionale, potevano arrivare soggetti in Sardegna, non solo italiani, ma anche stranieri, che avrebbero potuto gestire il servizio idrico integrato. Quindi, l'idea di andare all'affidamento in house, secondo me, era un'idea giusta anche perché in questo modo allora si volevano valorizzare le professionalità acquisite in quel campo dall'ESAF soprattutto ma devo dire anche l'EAF e anche tutti gli altri gestori che gestivano il servizio idrico in Sardegna. Quindi c'è stata tutta una fase ampia di discussione che ha portato a questa determinazione. L'affidamento in house e ambito unico per quanto riguarda il servizio idrico integrato. Ecco, mi pare che i problemi invece sono nati dopo, Assessore, perché se da una parte a parer mio abbiamo due punti fondamentali che secondo me sono ancora validi, tutto quello che è venuto dopo è sicuramente una cosa che ci fa riflettere, che ci preoccupa anche e non soltanto perché praticamente la legge regionale numero 10 del 2005 non è stata in qualche modo attuata nel senso che il trasferimento del personale dal servizio idrico regionale a quello integrato non è stato completato, quindi praticamente ancora oggi ci sono problemi per quanto riguarda questo personale, ci sono i semestrali, i novantini, cioè c'è tutta una situazione che non è stata ancora definita, ci sono problemi, così come voglio dire per quanto riguarda il personale assunto già invece dall'ESAF e anche lì praticamente ci sono stati degli accordi tra Assessorati competenti e sindacati nella fine del dicembre del 2005, praticamente questi accordi non sono stati mai rispettati, era prevista anche un'opzione da parte dei dipendenti dell'ESAF che volessero andare in altri enti regionali e questo non ha avuto mai seguito. Credo che sarebbe stata una cosa importante anche perché ci sono delle figure professionali che avrebbero potuto scegliere altre amministrazioni regionali che avrebbero facilitato i compiti sia del personale dell'ente soppresso ma anche degli enti dove dovevano poi eventualmente andare. Quindi io credo che questo discorso dell'opzione andava applicato ed è stato un errore non averlo fatto fino adesso. Quindi non si capisce anche perché sono state interrotte le trattative sindacali per definire gli accordi previsti dalla legge regionale 10 del 2005, quindi c'è tutta una situazione in atto, Assessore, che va ripresa in mano, va trovata una definizione perché gli accordi e soprattutto le leggi che sono state approvate da questo governo regionale vanno applicate per intero. Quindi è un trattamento sicuramente quello che è stato riservato al personale ex ESAF non giusto, non corretto e anche perché se vogliamo è stato mi pare adesso accennato da qualchedun altro, altri enti regionali non hanno avuto le stesse vicissitudini dell'ESAF. E' stato ricordato l'EAF ad esempio che ha avuto un trattamento privilegiato nei confronti dell'ex ESAF e tanti altri enti regionali che non hanno avuto gli stessi problemi. Quindi, quell'ente, quello storico della gestione dell'acqua in Sardegna che era l'ESAF, praticamente è quello che ha avuto più problemi di tutti e io mi auguro che questi vengano risolti. Ma, quello che invece volevo sottolineare stamattina, a parte questo discorso del personale che dovrebbe essere scontato che si debba risolvere nel più breve tempo possibile, io invece, Assessore, mi pongo i problemi per quanto riguarda la nuova gestione, ma non perché io sto mettendo in discussione l'affidamento in house, io sono preoccupato per quello che sta succedendo all'interno di Abbanoa, perché voglio dire si sono formati dei piccoli ministeri in quest'ente, c'è un consiglio di amministrazione che è ipertrofico, ci sono troppe persone, troppe risorse che vengono spese per tenere in piedi questo consiglio di amministrazione, la nascita di questo consiglio di amministrazione e l'ho già detto, è dubbia perché non è pensabile che tutti i Presidenti dei consigli di amministrazione degli enti disciolti poi alla fine ce li ritroviamo in Abbanoa, quindi questo discorso, Assessore, va chiarito, va formato un consiglio di amministrazione snello, agile, che causi, che determini una gestione anche economicamente più vantaggiosa, ma soprattutto più efficace. Allora, a fronte di questa sorta di ministero che si è creato dove praticamente ognuno si occupa della sua zona o della sua Provincia, ma questo non ha senso veramente, se noi abbiamo creato l'ambito unico regionale per centralizzare, per semplificare, per creare una gestione diversa, si sta andando verso forme di gestione che non sono previste nelle decisioni e negli atti che sono stati assunti da questo Consiglio regionale. Allora, Assessore, è impensabile che agli utenti stiano arrivando disservizi, perché questa è la realtà, ma soprattutto stanno arrivando bollette che sono astronomiche, che sono incredibili. Oggi noi vediamo che c'è una situazione di disagio in vasti strati sociali della popolazione e queste bollette dell'acqua arrivano come autentiche mazzate ai cittadini. Allora, non c'è nessuna giustificazione perché ci siano questi aumenti così forti, la gente molte volte è disperata, non riesce a pagare queste bollette, allora io dico questo: "Ma davvero non si può far nulla per fare in modo che queste bollette siano più ragionevoli?". Io credo che alla fine la gestione del servizio idrico integrato era previsto che determinasse un aumento delle bollette, questo lo sapevamo benissimo, ma non un aumento così forte, perché tutte le volte che si organizza su vasta scala c'è una semplificazione ma veramente c'è anche un aumento delle spese e dei costi e devo dire che questo noi l'avevamo previsto, ma certamente non era stato previsto un aumento così forte delle bollette dell'acqua e soprattutto un disservizio così forte. Allora, se la situazione è questa, evidentemente all'interno dell'organo gestore che è Abbanoa, qualcosa non funziona, va rivisto ad iniziare dal consiglio di amministrazione perché non è pensabile che questo consiglio di amministrazione sia pagato in questo modo e che ci siano tante persone che probabilmente invece di facilitare il lavoro lo stanno complicando, pertanto va rimessa mano immediatamente a questa situazione. La gente non ne può più e sta andando anche a discapito di tante persone che hanno dato e che hanno svolto un ruolo importante nel passato nella gestione di questi enti mentre noi oggi stiamo mettendo all'angolo e stiamo emarginando il personale che fino adesso ha garantito questo servizio importante e poi invece si stanno creando delle situazioni di privilegio che sono sinceramente inaccettabili in questo...
PRESIDENTE. Concluda onorevole...
LADU (Fortza Paris). Perché oggi come oggi questa gestione da parte di Abbanoa è una gestione che va assolutamente rivista sia per gli alti costi che sta determinando, ma soprattutto per l'inefficienza che sta dimostrando. Grazie.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei lavori pubblici.
MANNONI, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Onorevoli consiglieri, signori della Giunta il discorso è molto complesso, la mozione ci impegna in un ragionamento abbastanza lungo. Partirò con alcuni dati, vorrei che si prestasse attenzione, una recente statistica pubblicata dall'Istat sulla fornitura dell'acqua in Italia, Regione per Regione, dà atto di un miglioramento forte per quanto riguarda la Sardegna, un miglioramento nell'efficienza del servizio nel periodo 2001-2006. Parto da questi dati perché da qui dobbiamo partire per un ragionamento molto più complesso. La Sardegna nel 2001 aveva una irregolarità nell'erogazione dell'acqua pari al 42,8 per cento, nel 2006 questa irregolarità è scesa al 27 per cento. Per quanto riguarda l'utilizzo dell'acqua del rubinetto è scesa al 27 per cento nella distribuzione dell'acqua, il servizio è sceso...
(Interruzione del consigliere Ladu)
Io sto leggendo i dati che da l'ISTAT al 2006. Siccome lei ha parlato di gravissime irregolarità nella distribuzione, questi sono dati ufficiali. Do altri dati, ma non me ne sto facendo vanto come fatto di questa Giunta, questa Giunta ha tre anni di lavoro, ha fatto tanto, è un lavoro che viene anche da lontano, non lo nego, quindi do dei dati coi quali dobbiamo confrontarci. Per quanto riguarda l'utilizzo dell'acqua del rubinetto, la Sardegna è l'ultima delle regioni, l'ultima delle regioni che consuma l'acqua del rubinetto per uso potabile; siamo passati dal 74 per cento dei cittadini sardi che non bevevano l'acqua del rubinetto al 62 per cento, quindi c'è un miglioramento netto del 12 per cento. Cioè, c'è stato, in questi anni, per un'azione forte di investimenti e di razionalizzazione del sistema, un miglioramento del servizio. Ora, in questo sistema si inserisce evidentemente la nuova società Abbanoa, nata, come voi sapete, per un principio di ordinamento comunitario, che ci imponeva di fare una scelta strategica, di campo, fare o l'appalto esperto, e andare fuori dall'Italia, o perlomeno privatizzare l'acqua in senso completo, ovvero gestirla attraverso una forma di house, e quindi di capitale pubblico. Abbiamo scelto il controllo pubblico e quindi, questo voi lo sapete, oggi Abbanoa è per la quasi totalità una società in mano ai comuni, in parte ancora della Regione, che apre un percorso di uscita quinquennale. Detto questo, devo dire subito, per smentire e per chiarire forse una parte della mozione, quando leggo che la gestione della società Abbanoa continua ad accumulare un disavanzo economico pari a quasi 150 milioni di euro, mi pare che sia un dato allarmante, ma un dato non veritiero, è un dato che se fosse vero avrebbe portato già i libri di Abbanoa in tribunale. Dai dati del 2005 e del 2006, il conto economico porta un disavanzo economico dal 2005 di 7 milioni di euro e un disavanzo economico del 2006 di 10 milioni di euro, quindi ben al di sotto della cifra che qui viene riportata. Un disavanzo, ovviamente, condizionato positivamente dall'aiuto che la Regione ha dato ad Abbanoa in questi anni, perché Abbanoa non è stata lasciata sola, ci sono stati interventi di sostegno diretti e indiretti, che l'anno scorso hanno portato un aiuto della Regione di circa 40 milioni di euro nel 2005,e nel 2006 di 20, un sostegno che accompagna la fase di avvio del nuovo sistema. Ciò di cui soffre Abbanoa è obiettivamente di una "inefficienza nel sistema commerciale" per cui c'è una grave sfasatura e disallineamento tra ciò che sono gli incassi e ciò che sono i pagamenti. E' una società in crisi di liquidità, cui fa fronte attraverso il credito, e che comunque riesce ad adempiere agli obblighi contrattuali, a pagare le imprese, qualche volta con qualche ritardo, ma che tiene comunque … il servizio. Ecco, se c'è una cosa che noi diciamo che, tra le tante, Abbanoa deve migliorare, è proprio questo sistema della bollettazione, per la quale Abbanoa sta investendo molto, in una piattaforma informatica nuova, che deve riportare tutto il sistema a un controllo efficiente, quindi a un rapporto commerciale con l'utenza trimestrale, che è dato a garanzia degli incassi della società Abbanoa, ma soprattutto a garanzia del cittadino che, correntemente, è al corrente, scusi il ripetere del termine, del suo consumo idrico e quindi del suo debito. C'è quindi uno sforzo da fare molto nell'attività commerciale, e qualcuno, qui, ha detto: "Abbanoa non ha iniziato bene nella sua attività", quando, vi ricorderete, sembra quasi che ci fosse una regia in questa vicenda. Una volta insediatasi, Abbanoa partì direttamente con la richiesta di documenti catastali a tutta la Sardegna: è stato francamente un infortunio. Poteva essere fatto con tempi successivi, con molta più cautela e attenzione. Devo dirlo con molta franchezza, fu fatto perché probabilmente la dirigenza commerciale di Abbanoa non era in quel momento in grado, all'altezza del compito che svolgeva. Lo dico con molta franchezza. Perché l'errore grosso di Abbanoa, in quel momento, fu di dare un incarico, di incaricare un dirigente che proveniva dal Comune di Cagliari, che nel Comune di Cagliari non era dirigente, che ha avuto l'incarico di dirigere guardate che cosa? Una società commerciale che gestisce un territorio vasto come la Sardegna, che ha clienti per circa 725 mila utenze, e che ha creato un rapporto conflittuale col cittadino sardo, di cui giornali si sono fatti testimoni. Quindi, un approccio burocratico, quasi, della società di gestione col cittadino. Ecco, questa persona, oggi, ha un ruolo diverso. In Abbanoa c'è stata già una ristrutturazione: lo stesso direttore generale si fa carico direttamente dell'attività di bollettazione, la segue e la cura direttamente, mentre l'attività commerciale è stata divisa in tre sotto funzioni. Questo perché il cuore forte di una società di questo tipo non è soltanto produrre l'acqua e depurare gli impianti, ma soprattutto fornire ai cittadini un servizio e farlo pagare nei tempi migliori consentiti. Quindi, una partenza non facile, ma che oggi, attraverso un'attività organizzativa, un miglioramento organizzativo si sta risolvendo. Io credo che un percorso di efficienza, di efficentamento di una società di così vaste proporzioni che, come vi dicevo prima, gestisce 800 mila utenze, ma che ha una diffusione sul territorio notevolissima, basta pensare, leggo i dati sugli impianti che…
PRESIDENTE. Scusi, Assessore, un attimo. Colleghi, vi prego, c'è un brusio, sinceramente, che disturba moltissimo, vi prego di prestare attenzione.
Grazie, prego, Assessore.
MANNONI, Assessore tecnicodei lavori pubblici. Sì, grazie. Leggo i dati degli impianti Abbanoa, che sono un dato abbastanza importante. Scusate, li vado a cercare. Sono dati che sono significativi, per comprendere la complessità. Abbanoa ha 35 potabilizzatori, 320 … idrici depuratori, 350 depuratori, 400 sollevamenti fognari, ha 5 mila chilometri di rete di trasporto, e 8 mila e 500 chilometri di reti di distribuzione urbana. Ecco, a fronte di questo sistema, Abbanoa si è dotata di una nuova organizzazione, un'organizzazione sul territorio, basata sui distretti, come si diceva prima, su articolazioni tecniche, 8 distretti territoriali, 5 sedi operative, 34 aree di gestione e 103 unità aggregate, 340 sono i comuni inserviti. Ora, quando si parla di distretti territoriali, l'onorevole Marracini e altri hanno citato, forse più Marracini degli altri, si è soffermato su una sorta di lottizzazione territoriale della società, cioè ci sarebbe, in qualche modo, una volontà da parte, pletorico, e su questo concordo, del Consiglio di amministrazione di dividersi il territorio e, in qualche modo, di governarselo. Sappiate che su questo la Giunta regionale, il Presidente, l'Assessore che vi parla, in numerosi incontri, in numerosi colloqui, ha fortemente osteggiato questo tipo di assetto, che era stato, tra l'altro, guardate, formalmente adottato dalla prima Abbanoa. Perché, Abbanoa, guardate, ha due storie: una prima storia, e poi, dopo l'assemblea dei soci, una seconda storia. Ecco…
PRESIDENTE. Prego, Assessore, concluda.
MANNONI, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Continua ancora un po'.
Le famose deleghe territoriali di cui si parlava prima oggi non esistono più, quindi nessun consigliere di amministrazione è titolare, è titolato per gestirsi un territorio. Quindi, su questo, onorevole Marracini, vorrei dirle che, se qualche consigliere agisce in tal modo, agisce al di fuori di qualsiasi norma regolamentare di Abbanoa che ha ripartito i distretti territoriali solo a livello tecnico. Se poi ci sono degenerazioni, queste verranno eliminate. Darò subito due informazioni sulla composizione del consiglio di amministrazione. Già la legislazione nazionale riduce notevolmente, drasticamente, con la legge Lanzillotta, appunto, il numero dei consiglieri di amministrazione delle società partecipate dagli enti locali. Noi siamo azionisti di Abbanoa, non siamo i proprietari di Abbanoa. Vorrei ricordare che Abbanoa è in mano ai Comuni, però come Regione e come socio ci faremo portatori di una proposta che riduca radicalmente, già dalla prossima assemblea, il numero degli amministratori portandoli addirittura a 3 possibilmente, quindi una riduzione drastica e questo per dare anche al cittadino un'idea che, appunto, i costi della politica non devono incidere sui costi della bolletta. E questo è fondamentale. Quindi questo sarà fatto, sarà fatto al più breve in modo proprio da dimostrare ai sardi che una organizzazione deve essere meno costosa possibile.
Devo dire che sul piano dell'organizzazione Abbanoa sta facendo tantissimo anche per ridurre i costi interni e sta facendo tantissimo - poi lascio la parola al collega Dadea - per risolvere i problemi occupativi fortissimi che ha ereditato del sistema generale. Vi darò solo alcuni dati in materia di personale e in materia di sistemazioni. Allora, la forza lavoro stabilizzata al 31 dicembre 2006, vuol dire i precari stabilizzati al 2006, è stata di 120 unità: 7 ex SIPAS, 54 ex novantini (questo nome bruttissimo, che dà l'idea di coloro che avevano contratti per 90 giorni ripetuti), 20 del caricamento dati, 39 con contratti di inserimento del Comune di Cagliari. 120 stabilizzazioni al 2006 e nel 2007 sono previste altre 360 stabilizzazioni e sono le gestioni in economia dei Comuni 70, 20 dal Consorzio di bonifica della Sardegna centrale, altri 72 ex novantini, 37 contratti di inserimento del Comune di Cagliari, i 120 esuberi dall'impresa d'appalto che salvammo due anni fa e tuttora sono in servizio attraverso l'aiuto finanziario della Regione, 41 ex convenzionati, in tutto 480 unità. Ora, tutto si può dire a questa società, ma certo non sta creando disoccupazione, sta semmai stabilizzando personale che è stato sempre precario e in condizioni di gravi difficoltà.
Dico ancora due cose velocemente, per poi lasciare la parola al collega Dadea, sulla trattativa sindacale e sul personale ex ESAF in Abbanoa. Ecco, questa trattativa sindacale si è svolta ininterrottamente fino al 2007 e si è conclusa attraverso l'applicazione del contratto ---, ma su questo lascerei la parola al collega Dadea. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.
Ha quasi 7 minuti per rispondere.
DADEA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Sì, grazie Presidente. Penso che l'intervento dell'assessore Mannoni, che è stato estremamente puntuale e dettagliato su tutte le questioni inerenti Abbanoa, mi consenta di fare soltanto alcune puntualizzazioni che riguardano più strettamente le questioni del personale. Però mi sia consentito preliminarmente fare un'osservazione, che è essenzialmente questa: io penso che questo Consiglio regionale debba essere in qualche modo non dico soddisfatto e contento della legge regionale numero 10 che ha approvato, perché è stata una legge che ha affrontato in maniera estremamente innovativa una questione particolarmente complessa, che era quella del passaggio del personale di un ente regionale che, appunto, veniva trasferito ad una società di natura privatistica sia pure completamente in mano pubblica. E questo passaggio è avvenuto attraverso la salvaguardia di tutti i diritti sia economici, sia giuridici e previdenziali e tutti gli elementi di salvaguardia che erano contenuti all'interno della legge numero 10 hanno consentito sino adesso e hanno permesso al personale dell'ex ESAF, passato all'ESAF Spa prima e poi ad Abbanoa, di mantenere tutte quelle prerogative e tutti quei vantaggi derivanti dallo status di dipendenti regionali e che continuano a mantenere all'interno di Abbanoa. Devo dire che l'azione della Giunta regionale si è sviluppata in tutti questi anni con una funzione di garanzia nei confronti di questo personale, che non è stato assolutamente abbandonato in questa nuova esperienza, in questa nuova vicenda che si è aperta all'interno di Abbanoa. La Giunta ha svolto, attraverso l'assessore Mannoni e anche attraverso l'Assessore al personale, questa funzione di garanzia che è stata estremamente utile per il personale in questa fase, ma devo dire anche che l'azione della Giunta si è esplicata anche accompagnando e favorendo questo passaggio nella maniera più indolore e soprattutto nel cercare di salvaguardare queste prerogative e questi diritti fondamentali per i lavoratori. Come diceva l'assessore Mannoni si è svolta una trattativa in tutto questo periodo con Abbanoa e questa trattativa è avvenuta, ripeto, salvaguardando tutti questi aspetti e questi diritti che sono fondamentali per i lavoratori. Una questione importante che è stata sollevata e che riguardava sia una parte, un contenuto della legge numero 10 che riguardava la possibilità, anche se non veniva indicata come possibilità di opzione da parte del personale, di opzione del personale ex ESAF che poteva rimanere in seno all'amministrazione regionale. La Giunta regionale ha cercato con una prima delibera, quella del 28 marzo del 2006, di dare una risposta a queste richieste di opzione; hanno interessato un numero particolarmente limitato di dipendenti dell'ex ESAF e questo cercando di salvaguardare il criterio che avremmo cercato di utilizzare quelle competenze e quelle professionalità che fossero utili all'interno dell'amministrazione regionale. Si è trattato però di una parte molto limitata di personale. Noi pensiamo che si possa dare una risposta positiva attraverso i contenuti della legge istitutiva dell'ERIS prima e dell'ENAS dopo, che come voi sapete contiene la possibilità di opzione da parte del personale dell'ex ESAF. C'è soltanto un piccolo problema: che noi non abbiamo ancora potuto esercitare e quindi poter soddisfare questa esigenza di opzione per il semplice motivo che mancano ancora le piante organiche che sono in via di definizione da parte di ENAS e che quindi in mancanza della definizione di piante organiche è particolarmente difficile poter stabilire quanto personale dell'ex ESAF possa passare, appunto, all'interno di ENAS. Così come ci troviamo in una qualche difficoltà perché l'altra possibilità di opzione era costituita dal fatto che il personale ex ESAF poteva andare anche all'interno di ARPAS e proprio in questi giorni si sta completando la definizione della pianta organica di ARPAS, e quindi anche sulla base di quella pianta organica si potrà decidere se ci sono parti di personale dell'ex ENAS che possano, appunto, transitare presso ARPAS. Quindi, ci troviamo ad un passaggio delicato, ma anche decisivo: definizione delle piante organiche e possibilità, appunto, di praticare l'opzione.
Mi pare che queste siano le questioni più rilevanti con cui siamo chiamati a misurarci. C'è un'altra questione a cui ha fatto riferimento l'onorevole La Spisa e che riguardava le questioni legate al trattamento previdenziale integrativo. Questo è un problema molto grosso, molto rilevante a cui la Giunta e il Consiglio hanno cercato di dare una prima risposta attraverso i contenuti della legge finanziaria, la legge numero 2 del 2007, che all'articolo 6 ha cercato di fare chiarezza sulle prestazioni da corrispondere e sui contributi da versare da parte dei dipendenti e dal datore di lavoro. E questa è una prima risposta che consentirà di dare una risposta più complessiva alla questione del trattamento previdenziale integrativo.
PRESIDENTE. Grazie, assessore Dadea. Ha domandato di replicare il consigliere La Spisa. Ne ha facoltà.
LA SPISA (F.I.). Io vorrei, nella replica finale, innanzitutto ringraziare i colleghi di opposizione, ma anche di maggioranza che hanno colto l'intenzione di questa mozione e che credo possa portarci anche a concludere questa discussione con un pronunciamento del Consiglio che può essere anche ricondotto a un ordine del giorno che sostituisca la mozione stessa. L'intento della mozione era quello di suscitare un problema e di fare in modo che si affrontasse la questione in quest'Aula. Devo dire e precisare, quindi, che la mozione non era indirizzata ad affrontare tutti i problemi di ABBANOA o la questione ABBANOA nel suo complesso, sono lieto comunque del fatto che si sia parlato anche di questi problemi, che i colleghi ne abbiano parlato e che la Giunta abbia fatto anche alcune considerazioni di cui naturalmente teniamo conto. Però preciso; lo scopo della mozione era innanzitutto quello di cogliere un problema, perché i problemi complessi di ABBANOA, poi, non discuto sulla questione del disavanzo, posso casomai chiosare in questo modo, che forse il disavanzo ufficiale è questo, però risulta poi che vi sia un numero credo consistente anche di creditori di ABBANOA che sta sostanzialmente facendo da finanziatore di un ente pubblico, privati che essendo creditori e non avendo pagati i loro crediti, soddisfatti i loro crediti, stanno, di fatto, finanziando ABBANOA, è questo non è giusto ed è anche dannoso nei confronti di numerose imprese. E' una cosa grave che le segnalo Assessore; faccia qualche cosa, perché alcune imprese sono veramente in seria difficoltà. Detto questo e detto quindi che le questioni complessive di ABBANOA potrebbero essere affrontate in un'altra circostanza, vorrei sottolineare la questione del personale che è un pezzo importante però della soluzione di ABBANOA. Se c'è disavanzo, c'è probabilmente anche perché la situazione del personale non è in ordine e perché magari potrebbe essere anche alleggerito il peso finanziario di un numero di dipendenti che, invece, utilizzati dall'amministrazione potrebbero, di fatto, consentire, alleggerire di un peso notevole la stessa società. Ai dipendenti ex ESAF bisogna consentire di avere un punto di riferimento. Assessore Dadea, lei ha detto che la legge numero 10 è stata importante perché ha disciplinato un trasferimento che era complesso. Sappiamo bene quanto era complesso nella stessa proposta originaria che è stata modificata credo grazie a un dibattito forte e serio in questo Consiglio regionale. Sono state individuate delle soluzioni nella legge, ma poi la legge va attuata. Io segnalo ancora che l'accordo quadro non è stato fatto e questo è importante, così come la questione del trattamento previdenziale è stata si inserita in legge finanziaria, ma ci risulta che vi siano dei problemi attuativi. Ecco, voi volete risanare il bilancio sulla pelle dei lavoratori, questo non fa parte della tradizione della sinistra, l'onorevole Uras si sta rivoltando, tra poco va in escandescenza, e non è pensabile che un articolo della legge finanziaria che prevede un trasferimento dei fondi relativi al trattamento previdenziale non venga attuato perché mancano le risorse; questo è veramente impensabile, non è in questo modo che si risanano i bilanci della Regione. Quindi la legge finanziaria va attuata e va attuata la legge numero 10. Quindi: accordo quadro, ripristino di relazioni sindacali corrette, i dipendenti di ABBANOA non hanno più i sindacati del comparto regionale che li difendono e non hanno ancora un sindacato aziendale o comunque un sindacato di settore che, di fatto, li abbia accolti considerando tutto il carico di diritti acquisiti che a questo personale spetta. Sappiamo bene anche quale è la cultura sindacale da settore a settore, è anche possibile che un sindacato del settore diciamo privatistico, possa considerare i diritti acquisiti come dei privilegi, e questo non è giusto. Chi si può fare, che si deve far garante dei diritti dei lavoratori regionali? Degli ex dipendenti regionali? La Giunta regionale! La Regione! Il Consiglio regionale! Per questo credo che si debba, prendendo atto di questo dibattito, prendendo atto delle vostre dichiarazioni, concludere il confronto e la stessa discussione con un ordine del giorno che impegni la Giunta, però, a riprendere una trattativa separata, apposita, specifica con i dipendenti dell'ex ESAF, che se è vero che lei, Assessore, non li ha abbandonati, non li vuole abbandonare, deve dare a loro un'attenzione particolare.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPISSU
(Segue LA SPISA.) Ha fatto la legge finanziaria oltre a fare l'Assessore al personale, faccia anche questo che è una competenza propria dell'Assessore al personale, d'altra parte non è più Assessore del bilancio, quindi dovrebbe essere molto alleviato nel carico delle sue responsabilità. Io chiedo formalmente che ci sia al più presto un incontro con i rappresentanti di questi lavoratori, se non c'è più una rappresentanza sindacale ufficiale si trovi una forma ufficiosa di confronto, ma si riprenda questo confronto. L'accordo quadro, l'attuazione della legge finanziaria, il ripristino dell'azione sindacale lo abbiamo detto e poi c'è un'altra questione; il diritto di opzione se è condizionato alla ricognizione delle piante organiche degli enti che dovrebbero accogliere questi lavoratori, questo diritto di opzione deve essere attuato e disciplinato con criteri oggettivi, non possiamo accettare, questo Consiglio non può accettare che l'opzione venga esercitata con il criterio della foglia di carciofo. Tre dipendenti oggi, 10 dipendenti domani,15 dopodomani; sulla base di quali criteri? Dove vanno? Chi viene trasferito? Chi non viene trasferito? Perché? Perché qualcuno viene trasferito e qualcun altro non viene trasferito? Occorrono criteri oggettivi, occorre che al più presto la ricognizione arrivi a una conclusione. Se ARPAS è già in dirittura d'arrivo, si facciano pressioni sugli altri enti perché facciano al più presto, ma in ogni caso si stabiliscano da subito i criteri oggettivi perché altrimenti si va incontro all'arbitrio. Credo che questo non sarebbe il rispetto della legge che tutti riteniamo sia un fatto importante per questi lavoratori. Chiedo Presidente, quindi, 10 minuti di sospensione, perché con i Capigruppo o con i colleghi che vogliano affrontare questo problema si possa vedere il testo di un ordine del giorno che permetta di essere approvato previo ritiro della mozione.
PRESIDENTE. Va bene, facciamo 10 minuti di pausa per consentire la presentazione di un eventuale ordine del giorno. 10 minuti di sospensione.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 16, viene ripresa alle ore 13 e 55.)
PRESIDENTE. Prego i colleghi di riprendere posto. E' stato presentato un ordine del giorno a firma degli onorevoli La Spisa, Uras, Marracini Ladu, Vargiu, Artizzu, Farigu, Marrocu, Biancu, Porcu, Masia, Atzeri, Alberto Randazzo, Lanzi, Salis. Quindi è un ordine del giorno unitario, che conclude la discussione sulla mozione.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno:
Ordine Del Giorno La Spisa - Uras - Marracini - Ladu - Vargiu - Artizzu - Farigu - Marrocu - Biancu - Porcu - Masia - Atzeri - Randazzo Alberto - Lanzi - Salis - Sanjust sull'attuazione della legge regionale n. 10 del 2005 relativa al trasferimento del personale ex ESAF.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PRESO ATTO della mozione n. 120 concernente il trasferimento del personale ex ESAF, al termine della discussione in Aula sulla medesima,
impegna la Giunta regionale
a) a favorire corrette relazioni sindacali all'interno di Abbanoa Spa, anche con specifico riferimento ai diritti acquisiti derivanti dagli istituti normativi ed economici riconosciuti al personale trasferito dall'ESAF;
b) a favorire la definizione dell'accordo quadro a salvaguardia degli istituti normativi ed economici previsti dal CCRL (art. 2, comma 2);
c) ad individuare criteri oggettivi di valutazione per l'esercizio di opzione, definendo al più presto la ricognizione dei posti disponibili nei ruoli dell'Amministrazione regionale degli enti e delle agenzie e conseguentemente operando per l'accoglimento delle opzioni già formulate dal personale ex ESAF, avuto riguardo alle dotazioni organiche delle strutture regionali di destinazione;
d) ad informare il Consiglio regionale sull'attuazione delle leggi di riforma del sistema idrico regionale ed in particolare sulla legge regionale 12 luglio 2005, n. 10 e sull'articolo 6, comma 9, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), entro sessanta giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno e comunque entro i termini stabiliti dalle legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19,
auspica inoltre
che il numero dei componenti del Consiglio d'amministrazione di Abbanoa Spa sia ridotto secondo quanto previsto dalle recenti normative in materia di società partecipate dagli enti locali.)
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione l'ordine del giorno.
Ha domandato di parlare il consigliere Cassano. Ne ha facoltà.
CASSANO (Riformatori Sardi). Voto elettronico palese.
PRESIDENTE. L'onorevole Cassano chiede il voto elettronico palese, chi sostiene la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere Vargiu)
Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.
SANJUST (F.I.). Semplicemente per chiedere di apporre anche la mia firma.
PRESIDENTE. Sì. Insomma, si intende che se è firmato dai Capigruppo…
SANJUST (F.I.). Non ci sono solo Capigruppo!
PRESIDENTE. Sì lei ha ragione, ci sono i Capigruppo più qualche consigliere che è all'interno del Gruppo Misto, è una componente del Gruppo Misto, quindi, comunque va bene, onorevole Sanjust.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale con procedimento elettronico dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Francesco Sanna ha votato a favore, i consiglieri Sabatini e Biancu si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Atzeri - Balia - Barracciu - Bruno - Caligaris - Calledda - Capelli - Cappai - Cassano - Cerina - Cherchi Oscar - Cherchi Silvio - Cocco - Contu - Corda - Corrias - Cucca - Cuccu Franco Ignazio - Cuccu Giuseppe - Cugini - Davoli - Dedoni - Diana - Fadda - Farigu - Floris Mario - Floris Vincenzo - Gessa - Giagu - Ibba - La Spisa - Ladu - Lai Silvio - Lanzi - Licandro - Licheri - Liori - Lombardo - Manca - Marracini - Marrocu - Masia - Mattana - Meloni - Moro - Murgioni - Orrù - Pacifico - Petrini - Pileri - Pinna - Pirisi - Pisano - Pisu - Porcu - Randazzo Alberto - Randazzo Vittorio - Rassu - Salis - Sanjust - Sanna Alberto - Sanna Francesco - Sanna Franco - Sanna Matteo - Sanna Simonetta - Scarpa - Secci - Serra - Uggias - Uras - Vargiu.
Si sono astenuti: il Presidente Spissu - Biancu - Sabatini.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 76
votanti 73
astenuti 3
maggioranza 37
favorevoli 73
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Caligaris. Ne ha facoltà.
CALIGARIS (Gruppo Misto). Grazie Presidente semplicemente per richiamare la sua attenzione, Presidente, su una questione che è rimasta ancora irrisolta, che è quella, mi permetto di ricordarlo, del garante delle persone private della libertà. Abbiamo iniziato il dibattito in Aula, Presidente, si è già espressa anche la Giunta. Io le sarei veramente grata se questo argomento trovasse una soluzione e venisse messo al più presto all'ordine del giorno. La prego di esprimere questa richiesta in modo, e lo faccio in modo molto accorato, nella prossima riunione della Conferenza dei Capigruppo, perché si risolva questo nodo. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Caligaris, va bene. La seduta è tolta, il Consiglio verrà convocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 14.
Allegati seduta
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Sanna Matteo in merito al tragico incidente sulla strada provinciale Tempio-Palau e sulla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini. (119)
In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, si comunica che l'argomento trattato non è di competenza di questo Assessorato.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Sanna Matteo sul pavimentato blocco dei finanziamenti per la costruzione della strada statale n. 125 (Olbia-Palau). (167)
In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, si comunica che l'argomento trattato non è di competenza di questo Assessorato.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Sanna Matteo sulla tragedia accaduta nella Olbia-Sassari e sulla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini. (191)
In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, si comunica che l'argomento trattato non è di competenza di questo Assessorato.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Cassano sull'assenza dell'Assessore regionale dell'Igiene, Sanità e assistenza sociale ad un incontro tecnico sull'epidemia blue tongue in Sardegna. (296)
In riferimento alla interrogazione in oggetto, si forniscono gli elementi utili alla risposta.
Le notizie apparse sulla stampa e nelle televisioni locali, relative alla presunta assenza dell'Assessore regionale dell'Igiene e Sanità ad un incontro tecnico sulla Blue Tongue con il Ministero della Salute indetto dagli ordini professionali dei medici veterinari, contengono notevoli imprecisioni.
La riunione convocata dall'ordine dei veterinari della Provincia di Sassari sulla movimentazione degli animali sensibili alla Blue Tongue con i rappresentanti del Ministero della Salute alle ore 10,00 del 29.07.2005 era venuta a porsi come secondaria rispetto a quella convocata da questo Assessorato per discutere della normativa vigente relativa alle restrizioni alla movimentazione di animali sensibili alla Blue Tongue, riunione tecnica convocata con il Ministero della Salute nello stesso giorno alle ore 12,00 presso la sede dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna (note n. 1409/Gab del 26.07.2005 e n. 1410/Gab del 26.07.2005).
A questa riunione hanno partecipato l'Assessorato dell'Igiene e Sanità, l'Assessorato dell'Agricoltura, il Ministero della Salute, i componenti del tavolo Tecnico per la Blue Tongue e le associazioni di categoria, con la presenza di:
- Romano Marabelli, direttore generale del Ministero della Salute,
- Ugo Santucci, dirigente del Ministero della Salute,
- Antonio Pili, segretario particolare dell'assessore dell' Igiene e Sanità,
- Pietro Tandeddu, capo di gabinetto dell'assessore dell'Agricoltura,
- Donatella Campus, direttore del servizio Prevenzione dell'Assessorato Igiene e Sanità,
- Aldo Marongiu, vice direttore dell'lst Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna,
- Salvatore Farina, funzionano dell'Assessorato Igiene e Sanità,
- Marco Pittau, componente del Tavolo tecnico Blue Tongue,
- Costantino Palmas, componente del Tavolo tecnico Blue Tongue,
- Aldo Mattia, rappresentante della Coldiretti, « Antonio Fiori, rappresentante della CIA,
- Antonangelo Piras, rappresentante della Confagricoltura.
Pertanto per sopraggiunti impegni istituzionali non si è potuto presenziare alla riunione, ma l'Assessore era comunque rappresentato nella figura del segretario particolare, dott Antonio Pili.
Per quanto riguarda i provvedimenti che questo Assessorato ha posto in essere per debellare l'epidemia Blue Tongue si elenca una sintesi delle misure adottate a partire dal 2007.
Il Ministero della Salute e l'Assessorato Igiene e Sanità hanno avviato una campagna vaccinale contro la Blue Tongue. Le Associazioni di categoria informate in merito, hanno partecipato ad alcune riunioni che si sono tenute sull'argomento a Roma ed a Cagliari, e collaborano con l'Assessorato per il Piano di comunicazione rivolto agli allevatori ed ai consumatori.
Il Ministero della Salute e la Regione Sardegna hanno ritenuto fondamentale, nella strategia di lotta alla Blue tongue, la profilassi sanitaria finalizzata al controllo dell'insetto vettore secondo le modalità previste nel "Piano di profilassi diretta" divulgato agli allevatori dai Servizi veterinari e dall'assistenza tecnica dell'ERSAT e dell'ARA.
Il Ministero della Salute, dopo ampie consultazioni con i servizi veterinari delle Regioni, gli Istituti Zooprofilattici ed il Centro di Referenza per le malattie esotiche, ha commissionato la produzione del vaccino contro il sierotipo BTV1 all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise che sarà somministrato nell'arco di almeno due mesi.
La presenza ed il ruolo del sierotipo BTV1 nella recente epidemia sono stati confermati negli atti ufficiali sopra esposti ed in centinaia di referti diagnostici eseguiti su campioni provenienti dai focolai di malattia.
Il vaccino per il sierotipo BTV1, destinato alla campagna vaccinale, e sottoposto ai controlli in Sardegna ai sensi del D L vo n° 116 del 27-01-1992 e della Circolare del Ministero della Salute n. 14 del 25-09-1996. I protocolli accurati e differenziati sono eseguiti presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, l'Istituto Zootecnico Caseario della Sardegna e presso una decina di allevamenti commerciali delle specie ovina, caprina e bovina.
Ovviamente la sperimentazione è finalizzata ad assicurare i requisiti fondamentali di un vaccino innocuità, efficacia e purezza.
La strategia vaccinale, concordata con il Ministero della Salute sulla base dell'esperienza di questi ultimi anni, prevede la somministrazione del vaccino monovalente per il sierotipo BTV1 agli animali delle specie ovina e caprina in buone condizione fisica nei mesi di marzo ed aprile. In una fase successiva sarà effettuata la vaccinazione per i sierotipi BTV2 e BTV4 con il vaccino bivalente spento esclusivamente sulla rimonta ovina e caprina (animali di età inferiore ad un anno), come è avvenuto con successo nel corso del precedente anno.
I Servizi veterinari hanno svolto la campagna vaccinale secondo i propri compiti istituzionali con i veterinari dipendenti, a supporto di tale personale l'Assessorato dell'Igiene e della Sanità si è assicurato la disponibilità dell'Assessorato dell'Agricoltura per favorire la collaborazione dei veterinari che operano nell'assistenza tecnica in agricoltura.
Inoltre, qualora sarà necessario, si prevede di incaricare veterinari liberi professionisti per l'esecuzione della campagna vaccinale.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Frau riguardo ai controlli sul latte per l'infanzia. (393)
Si forniscono gli elementi utili alla risposta alla interrogazione in oggetto.
L'informativa della Regione Marche riguardante la contaminazione, di alcune confezioni di latte liquido destinato all'infanzia, con isopropylthioxanthone (LTX) sostanza chimica usata per fissare l'inchiostro nelle confezioni tetrapak, ha comportato l'attivazione del sistema di allerta previsto per gli alimenti destinati al consumo umano con puntuale informativa a tutte le Regioni, compresa la Sardegna, delle liste di commercializzazione e dei codici dei lotti da ritirare dai commercio.
Dalla Regione Lombardia sono pervenute numerose comunicazioni riguardanti lotti di latte liquido non conformi prodotti dalle ditte Nestlè e Milupa, pertanto per poter individuare l'informativa a cui fa riferimento l'interrogante, sono necessari i codici di identificazione dei prodotti che soli possono permettere la precisa individuazione dell'oggetto della presente interrogazione.
Per quanto riguarda gli adempimenti posti in essere dalla Regione Sardegna si fa presente che la nostra Regione all'arrivo delle segnalazioni di non conformità rispetta le procedure disciplinate dal Provvedimento 15 Dicembre 2005 che individua le figure del SSN responsabili della gestione delle informazioni e i compiti che questi devono svolgere. In specifico l'Assessorato igiene e Sanità, in base alle zone interessate dalla distribuzione del prodotto non conforme, trasmette tutte le informazioni ricevute alle Aziende Sanitarie Locali invitando i Servizi Medici e/o Veterinari del Dipartimento di Prevenzione a prendere gli opportuni provvedimenti. Inoltre coordina tutte le operazioni successive e tiene i rapporti con le Autorità competenti.
In merito alle iniziative per favorire e sostenere l'allattamento al seno, l'Assessorato Igiene e Sanità coerentemente con quanto previsto dal Piano Sanitario Nazionale e, dal Piano Sanitario Regionale ha attivato un progetto per la riqualificazione delle attività sanitarie per la tutela materno infantile nelle Aziende USL della Sardegna dove uno degli obiettivi specifici interessa la promozione dell'allattamento al seno.
In particolare si intende istituire un Osservatorio Regionale dedicato al coordinamento ed alla promozione dell'allattamento al seno nei punti nascita e nel territorio delle aziende USL della Sardegna composto da varie professionalità e con le seguenti finalità:
1. Delineare un programma regionale dedicato alla promozione dell'allattamento al seno,
2. Individuare una rete di referenti nelle varie aziende sanitarie della Sardegna,
3. Conoscere e monitorare lo stato dell'arte nei punti nascita e nel territorio,
4. Sostenere e coordinare le diverse iniziative, evitando dispersioni o sovrapposizioni,
5. Migliorare e uniformare gli standard assistenziali,
6. Definire specifiche raccomandazioni regionali come riferimento per le pratiche nei servizi sanitari e nella comunità,
7. Predisporre programmi formativi regionali,
8. Aiutare gli ospedali per l'applicazione delle dieci norme specifiche sull'allattamento al seno individuate dalla dichiarazione congiunta OMS/UNICEF e il riconoscimento Baby Friendly Hospital il cui obiettivo è quello di assicurare che tutti gli Ospedali accolgano nel miglior modo possibile i neonati che divengano centri di sostegno per l'allattamento al seno,
9. Armonizzare e condividere materiali ed iniziative dedicate alla educazione sanitaria nei servizi, nel territorio e nella scuola.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Sanjust sull'accordo per l'individuazione dei requisiti per l'attribuzione dell'indennità all'incentivo all'esodo dei dipendenti delle aziende di trasporto. (587)
In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 5691/gab. del 4 settembre 2006 si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.
INTERROGAZIONE 587/A (SANJUST)
Come ha ricordato correttamente l'Interrogante l'art. 40 della L.R. 21/95 prevede "…..omissis… sono definiti attraverso uno specifico accordo, ...omissis..., tra l'Assessorato regionale dei trasporti, le aziende ...omissis... e le organizzazioni sindacali dei lavoratori".
Non corrisponde, invece, al vero che il 16 maggio 2006. sia stato siglato un accordo tra l'Assessorato regionale dei trasporti, le aziende di trasporto pubblico (Azienda Regionale Sarda Trasporti, ATP di Sassari, ATP di Nuoro e ASPO di Olbia) e i sindacati dei lavoratori sui requisiti per l'attribuzione delle indennità all'incentivo all'esodo.
Il 16 maggio 2006 è stato siglato un verbale di incontro fra la sola Azienda Regionale Sarda Trasporti e i sindacati. Doveva, ancora, valutarsi la situazione complessiva, tenendo conto anche delle altre aziende sarde di trasporto pubblico locale, rientranti nella previsione dell'art. 40 della citata legge.
In data 3 agosto 2006 si è tenuta la prima riunione tra l'Assessore regionale dei trasporti, tutte le aziende interessate e le organizzazioni sindacali per l'individuazione dei criteri applicativi. La proposta sul tavolo si articola sostanzialmente su due punti:
1. un incentivo all'esodo pari a tre mensilità di retribuzione lorda per il personale che maturerà entro il 31.12.2007, il requisito della pensione di anzianità e che alla data del 31.12.2006 non abbia maturato il requisito della pensione di vecchiaia
2. un accompagnamento alla pensione pari al 90% della retribuzione per un massimo di 60 mensilità per il personale che non raggiunge i requisiti minimi della pensione di anzianità entro il 31.12.2007.
Nell'occasione si è potuto registrare un possibile immediato accordo sul criterio sub. 1, mentre per quanto riguarda il criterio sub. 2 l'Assessorato regionale ha manifestato la sua contrarietà per le seguenti ragioni:
- lo strumento ipotizzato ha la natura di un "pre-pensionamento" e non di un incentivo all'esodo che è quello previsto dal legislatore proprio all'art. 40 della legge citata;
- una inevitabile considerazione di equilibri di carattere generale con riguardo a quanto è stato fatto in altri settori dell'economia per altri lavoratori sardi che hanno usufruito di incentivi all'esodo;
- le ragionevoli considerazioni e riflessioni che scaturiscono da una proposta che prevede l'erogazione dello stipendio per non lavorare;
- l'inevitabile impatto e riferimento che un siffatto criterio potrebbe aver con riguardo alla regionalizzazione di Ferrovie della Sardegna e di Ferrovie Meridionali Sarde, di aziende, cioè, che coinvolgono oltre 1.700 lavoratori sardi.
L'8 gennaio 2007, l'Assessore regionale dei Trasporti ha nuovamente convocato le aziende interessate e le OO.SS.
In quella occasione si è preso atto dei contenuti della Legge Finanziaria nazionale e della necessità, pertanto, di valutare nuove proposte coerenti con l'imminente regionalizzazione di Ferrovie Meridionali Sarde e Ferrovie della Sardegna e gli obiettivi posti dall'art. 40 della Legge 21/05.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Diana - Liori sulla gara d'appalto per uno studio di fattibilità relativamente all'inventario dei beni e delle risorse delle società Fms e Fds e al risanamento aziendale delle due società. (595)
In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 5782/gab dell'8 settembre 2006 si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.
INTERROGAZIONE 595/A (DIANA-LIORI)
L'ingresso nel "capitale" regionale delle Aziende in gestione commissariale governativa è un passo indispensabile per dare concreta attuazione ad un sistema di trasporto in una ottica sistemica ed integrata, così come delineato dal legislatore sardo nelle Legge di riforma del trasporto pubblico locale. L'urgenza della presa in carico di tali Aziende da parte della Regione sarda è resa ancor più impellente dalle scadenze imposte dal legislatore nazionale circa il passaggio al sistema di affidamento dei servizi di trasporto tramite gara, previsto nel D.Lgs. n. 422/97 e successive modifiche ed integrazioni e ripreso nella Legge regionale n. 21/2005.
Il subentro della Regione nell'esercizio delle funzioni e compiti di programmazione e amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale in concessione a Trenitalia Spa e dei servizi eserciti dalle Ferrovie della Sardegna e dalle Ferrovie Meridionali Sarde è subordinato, così come previsto all'art. 42 della L.R. n. 21/2005, all'approvazione delle norme di attuazione dello Statuto, alla stipula ed attuazione dell'accordo di programma quadro sulla fase di studi di fattibilità e alla stipula di ulteriore accordo di programma tra Regione e Ministero dei Trasporti.
L'Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo della Repubblica e la Giunta della Regione Autonoma della Sardegna del 21 aprile 1999 e dal conseguente APQ Mobilità del 18 marzo 2004 prevedeva risorse per la realizzazione di uno studio di fattibilità finalizzato alla definizione dei finanziamenti diretti al risanamento economico e all'ammodernamento tecnico delle Aziende in gestione commissariale governativa.
Nei primi giorni del mese di agosto 2006, la Regione ha completato le attività necessarie all'acquisizione dello studio di fattibilità con la predisposizione del bando di gara, del disciplinare di gara e del capitolato speciale d'appalto, nonché di tutta una serie di attività ad esso correlate tra le quali la firma di un Protocollo d'Intesa tra Regione Autonoma della Sardegna, Ferrovie della Sardegna e Ferrovie Meridionali Sarde, necessario per favorire le successive attività dell'aggiudicatario.
La successiva fase di pubblicazione del bando è avvenuta nel massimo rispetto della normativa vigente. Ai sensi dell'art. 66, 7° comma del D.Lgs. n. 163/2006 si è provveduto alla pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale (G.U.R.I. Parte II n. 189 del 16.08.2006) nonché sul B.U.R.A.S (Parte Terza n. 24 dell'8/08/2006). E successivamente (in data 17.08.2006) alla pubblicazione su due quotidiani nazionali: La Repubblica e Il Corriere della Sera e su tre quotidiani regionali: L'Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Giornale di Sardegna, come attestano - per questi ultimi - i documenti allegati. Peraltro, per un disguido causato dalla concessionaria per le pubblicazioni relativamente ad altra gara regionale, il bando in questione è stato ripubblicato su La Nuova Sardegna domenica 3 settembre u.s..
Il termine del 15 settembre previsto per la presentazione delle offerte è assolutamente coerente sia con i termini di legge (l'art. 124, comma 6 del D.Lgs. 163/2006 prevede che "nelle procedure aperte, il termine per la ricezione delle offerte decorrente dalla pubblicazione del bando nella Gazzetta Ufficiale non possa essere inferiore a quindici giorni"), sia anche in relazione alla possibilità di porre in essere le attività necessarie per la presentazione delle offerte.
Il tutto, se necessario, dimostrato dal fatto che sono pervenute cinque offerte e che, all'interno della struttura operativa proposta dai partecipanti, sono presentì diversi professionisti sardi.
Verso la fine di settembre 2006, si è concretizzato l'accordo politico tra Stato e Regione che ha portato, da un lato, a mettere come prima attività nell'agenda della Commissione Paritetica Stato-Regione la redazione delle norme di attuazione dello Statuto Sardo, e, dall'altro, la redazione del comma 837 della Legge Finanziaria Nazionale 2007, che ha sancito la regionalizzazione di Ferrovie Meridionali Sarde e Ferrovie della Sardegna.
Per queste ragioni, l'Assessorato dei Trasporti ha ritenuto di sospendere la gara in data 5 ottobre 2006, in attesa di verificare la sussistenza dell'interesse pubblico ad appaltare la redazione dello studio di fattibilità.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Dedoni sulla soppressione del collegamento settimanale Cagliari-Trapani-Tunisi della compagnia marittima Tirrenia. (599)
In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 5810/Gab. dell'11 settembre 2006 si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.
INTERROGAZIONE 599/A (DEDONI).
La sospensione del collegamento marittimo Cagliari-Tunisi (via Trapani) è stato causato dalla bassissima domanda passeggeri e dalla quasi totale assenza di traffico merci serviti. La serie storica dei dati di traffico registrati su questa tratta, relativa al periodo Gennaio 2000 - Settembre 2003 (Fonte: Capitaneria di porto di Cagliari), mette in evidenza quanto appena affermato.
Partenze: Cagliari Tunisi | ||||
Periodo | Passeggeri | Auto | Mezzi Commerciali | Tonnellate Merci |
2000 | 1981 | 665 | 28 | 188 |
2001 | 1770 | 630 | 13 | 47 |
2002 | 2116 | 799 | 7 | 33 |
Gennaio-Settembre '03 | 1871 | 572 | 12 | 37 |
Arrivi: Tunisi - Cagliari | ||||
Passeggeri | Auto | Mezzi Commerciali | Tonnellate Merci | |
1565 | 667 | 9 | 50 | |
1369 | 582 | 11 | 124 | |
1542 | 547 | 2 | 12 | |
1467 | 480 | 0 | 0 |
Se si calcola la media su 52 collegamenti annuali (il collegamento veniva effettuato con frequenza Settimanale), il traffico medio risultava essere:
Partenze: Cagliari Tunisi. Traffico medio per singolo viaggio | ||||
Periodo | Passeggeri | Auto | Mezzi Commerciali | Tonnellate Merci |
2000 | 38 | 13 | 1 | 4 |
2001 | 34 | 12 | 0,3 | 1 |
2002 | 41 | 15 | 0,13 | 1 |
Gennaio-Settembre '03 | 36 | 11 | 0,2 | 1 |
Arrivi: Tunisi Cagliari. Traffico medio per singolo viaggio | ||||
Periodo | Passeggeri | Auto | Mezzi Commerciali | Tonnellate Merci |
2000 | 30 | 13 | 0,2 | 1 |
2001 | 26 | 11 | 0,2 | 2 |
2002 | 30 | 11 | 0,04 | 0,23 |
Gennaio-Settembre '03 | 28 | 9 | 0 | 0 |
Con tali volumi di traffico è impensabile che l'armatore potesse mantenere la linea in esercizio se non a fronte di elevate compensazioni pubbliche a copertura dei costi sostenuti, che comunque non potevano coprire la tratta Trapani - Tunisi essendo questa, una tratta internazionale in cui Tirrenia operava in libero cabotaggio.
Piuttosto, si può affermare che la chiusura della tratta Trapani - Tunisi abbia prodotto un effetto positivo sulla riorganizzazione dell'orario di partenza della linea Cagliari - Trapani, collegamento ben più importante per gli interessi dell'Isola, soprattutto per la domanda di trasporto delle merci.
Quando era ancora in vigore il collegamento con la Tunisia, la partenza da Cagliari avveniva la domenica sera, giorno poco ideale per la domanda di trasporto merci in quanto costringeva molte aziende a dover predisporre le spedizioni entro il sabato. Allo stato attuale la partenza per Trapani avviene il lunedì sera e ciò crea maggiori ed evidenti vantaggi logistici alle aziende che, con questo orario, possono preparare la spedizione in giornata.
Infine, la convenzione dello Stato con la Tirrenia scade il 31.12.2008. Il governo nazionale ha deciso, con l'ultima legge finanziaria, di prorogare fino a tutto il 2012 detta convenzione ed è in attesa del parere della Commissione Europea.
Come è noto la Regione Sardegna si oppone al rinnovo della Convenzione e considera essenziale garantire la continuità territoriale da e per la Sardegna, attraverso un bando di gara internazionale.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Cherchi Oscar sulla soppressione della fermata del treno nella stazione di Marrubiu. (629)
In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 6309/gab del 28/9/2006, si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.
In riferimento all'interrogazione in oggetto, si comunica che, così come concordato nel corso degli incontri con gli amministratori locali interessati, la fermata dei treno nella stazione di Marrubiu è stata ripristinata.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Amadu sulla necessità di ripristinare i contributi economici giornalieri per le spese di soggiorno agli invalidi per servizio aventi diritto alle cure climatiche e termali. (635)
Si forniscono gli elementi utili alla risposta all'interrogazione in oggetto
Secondo la vigente normativa statale e il DPCM 29.11.2001 "Definizione dei livelli essenziali di assistenza", alle categorie degli invalidi per servizio sono garantite con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale le prestazioni sanitarie specifiche, preventive, ortopediche e protesiche con esclusione di quelle prestazioni che non possono configurarsi come prestazioni sanitarie.
Pertanto le spese di soggiorno per cure termali non trovano copertura da parte del Fondo Sanitario Nazionale in nessuna norma.
Peraltro anche la D.G.R n°43/9 del 20.12.2002 relativa alle disposizioni regionali attuative del DPCM 29.12.2002, nonché le disposizioni regionali attuative del DPCM 29.11.2001, non hanno previsto relativamente alle cure climatiche e termali i contributi economici o prestazioni aggiuntive rispetto a quelle previste dalla normativa nazionale sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
La Regione Sardegna con precedente deliberazione n° 55/62 del 29.12.2002 aveva previsto l'erogazione di contributi economici per spese di viaggio e di soggiorno connesse alle cure climatiche e termali a favore degli invalidi per causa di guerra e di servizio per il triennio 2001-2003, assimilando tali spese alle prestazioni sanitarie. Le stesse infatti, per il predetto triennio, trovavano copertura finanziaria nella quota del Fondo Sanitario - Parte Corrente - (fondo indistinto) e, pertanto dal 01.01.2004 la Regione Sardegna ha cessato di erogare qualsiasi tipo di contributo economico alle categorie suddette.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Dedoni sul persistere della crisi degli allevamenti suinicolo per l'aggravamento della condizione economica degli allevatori non ancora indennizzati. (659)
Si forniscono gli elementi utili alla risposta alla interrogazione in oggetto.
La situazione lamentata dall'interrogante relativa agli indennizzi per la peste suina è da considerarsi totalmente superata in quanto tutti gli allevatori aventi diritto sono stati indennizzati ai sensi della L. 218/88. Sono state anche risolte le controversie col Ministero della Salute riguardanti le attribuzioni delle corrispondenti quote del FSN.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Sanna Matteo sulla riduzione delle corse nella tratta marina per La Maddalena. (661)
In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 7070/gab. del 24/10/2006 si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.
INTERROGAZIONE 661/A (Sanna Matteo) sulla riduzione delle corse nella tratta marina per La Maddalena.
La rimodulazione degli assetti dei collegamenti serviti dalle società del gruppo Tirrenia si è resa necessaria in seguito al taglio dei finanziamenti statali previsti dalla Legge Finanziaria nazionale per l'anno 2006 e al contemporaneo aumento dei costi di esercizio imputabile principalmente al caro carburante.
La riduzione delle 7 corse operata dalla compagnia Saremar sul collegamento Palau - La Maddalena ha causato la cancellazione delle prime tre corse del mattino nella fascia oraria tra le 5.00 e le 7.30 e delle ultime 4 della sera nella fascia tra le 20.00 e le 24.00.
Contrariamente a quanto si premette nell'interrogazione, questo nuovo assetto non ha provocato né la riduzione del livello di offerta nè la riduzione degli equipaggi.
Per quanto riguarda l'offerta di trasporto le corse cancellate dalla compagnia Saremar sono state immediatamente ripristinate con un collegamento aggiuntivo A/R della compagnia Delcomar nella fascia tra le ore 5.00 e le 5.45 del mattino, e da 7 collegamenti A/R della compagnia privata Enermar di cui, 3 nella fascia oraria tra le 5.45 e le 7.30 e 4 nella fascia tra le 20.00 e le 24.00.
L'attuale assetto dei collegamenti garantisce 58 corse giorno da ciascuno dei due porti collegati. Nella fascia notturna tra le ore 0.00 e le 05.45 le corse sono effettuate ad ogni ora dalla compagnia Delcomar, sovvenzionata dalla Regione. Nella fascia diurna tra le 05.45 e le 20.00 le corse sono garantite dalla Saremar, sovvenzionata dallo Stato, e dalla Enermar che opera senza sovvenzione in regime privato. L'intertempo minimimo tra due corse consecutive è di 15 minuti nelle ore di punta e di 30 minuti nelle ore di morbida. Nella fascia oraria 20.00-24.00, coperta dalla sola Enermar, l'intertempo è di 1 ora.
Nel periodo estivo si registra un ulteriore incremento dei collegamenti con l'inserimento di 4 collegamenti in fascia serale da parte della compagnia Enermar.
Si può quindi concludere che la Regione ha contribuito a ripristinare il precedente numero di corse autorizzando la compagnia Delcomar ad effettuare un collegamento aggiuntivo A/R. Non sono state necessarie ulteriori autorizzazioni in quanto l'operatore privato Enermar ha provveduto al ripristino dei restanti collegamenti.
Proprio in questi mesi la Commissione Paritetica per l'Attuazione dello Statuto Sardo sta lavorando all'elaborazione del testo del regolamento attuativo che prevede di assegnare alla Regione Autonoma della Sardegna la competenza di quei collegamenti, trattandosi di servizi di Trasporto Pubblico Locale. Obiettivo della Regione Sarda è quello di garantire i collegamenti menzionati attraverso un bando di gara internazionale, così come previsto dalla normativa comunitaria in materia.
Tab. 1 - Quadro Orario linea La Maddalena - Palau
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Cassano sulla soppressione, da parte delle Ferrovie della Sardegna, delle corse domenicali nella tratta Alghero-Olmedo-Sassari. (666)
In riferimento alla nota di codesta Presidenza, Prot. n. 7075/gab del 24 ottobre 2006, si forniscono, in allegato, gli elementi di risposta in merito all'interrogazione di cui all'oggetto.
INTERROGAZIONE 666/A (CASSANO)
Siamo certi che l'Interrogante ha una conoscenza approfondita della situazione complessiva in cui versa la Gestione Governativa Ferrovie della Sardegna. Ciò nonostante riteniamo utile riassumerla qui di seguito:
- La finanziaria del passato Governo ha tagliato i fondi per le Gestioni Governative - tra cui Ferrovie della Sardegna è la più grande - di circa il 30% (Ferrovie della Sardegna riceveva un contributo dallo Stato di circa 60 milioni di Euro - anno 2005 - che nel 2006 sarà di 42 milioni di Euro circa.
- Circa 18 anni fa è stato deciso - a Roma - il blocco del turnover delle Gestioni Governative;
- il D.Lgs 422/97 ha previsto il trasferimento delle Gestioni Governative alle Regioni già nel 1997 e, da allora, non risulta sia stato fatto alcunché di concreto da parte della Regione, perché ciò avvenisse;
· è di tutta evidenza quali siano stati gli effetti su queste aziende delle decisioni nel tempo assunte o non assunte dal Ministero a Roma - stante il totale disinteresse dell'amministrazione regionale a subentrare allo Stato nel governo delle stesse.
Questa amministrazione, consapevole da una lato della situazione complessiva delle Gestione Governative e, dall'altro, della necessità che il passaggio delle Gestioni alla Regione avvenisse in tempi stretti per poter attuare concretamente la riforma del Trasporto Pubblico Locale, aveva immediatamente posto la questione del trasferimento delle Gestioni Governative al precedente Governo, per la prima volta, nel settembre 2004. Il precedente Governo ha fornito risposta alle richieste regionali solo nel giugno 2005 e, soltanto, alla fine della legislatura, ha istituito un tavolo tecnico per il passaggio delle due aziende alla Regione Sarda. Il Presidente e l'Assessore dei Trasporti hanno nuovamente posto la questione della regionalizzazione delle Gestioni Governative al Ministro Bianchi, nell'incontro del 10 giugno 2006, nel quadro delle criticità del sistema dei trasporti sardi. Come conseguenza di ciò, è stato avviato un confronto con il Ministero dei Trasporti che ha portato alla redazione del comma 837 della Legge Nazionale Finanziaria 2007 e a porre come prima attività nell'agenda della Commissione Paritetica Stato/Regione la redazione delle norme di attuazione dello Statuto Sardo, attività che si è sostanzialmente conclusa con la fine di aprile u.s..
Il passaggio di queste aziende alla Regione crea le condizioni per il loro governo nell'ambito del progetto regionale di rilancio del trasporto pubblico locale, potendo così anche rispondere - con piena assunzione di responsabilità - ai legittimi quesiti posti dal territorio, dai suoi abitanti e dai lavoratori di queste aziende.
In questo contesto generale, si collocano le azioni e le decisioni intraprese dall'Azienda di intervenire - stante l'attuale riduzione delle risorse economiche e l contestuale impossibilità ad assumere - sull'offerta attuale di servizi ferroviari e su gomma, andando ad incidere su servizi con bassa frequentazione e/o adottando la tipologia di servizio più economicamente conveniente in relazione alla domanda di trasporto.
E' il caso della soppressione delle corse domenicali sul collegamento ferroviario Alghero-Olmedo-Sassari.
Innanzitutto vogliamo tranquillizzare l'Interrogante il "provvedimento" non "punisce ulteriormente un territorio…. Omissis" in quanto sono stati soppressi i collegamenti domenicali ferroviari e sostituiti con analoghi - pari orario e frequenze - su autobus fino al 28 febbraio p.v.. Dal 1 marzo p.v. verranno nuovamente svolti i servizi domenicali ferroviari. Pertanto, la mobilità sul territorio è garantita.
Volendo, poi, comprendere la logica della sostituzione di corse ferroviarie con autobus - tenendo conto del contesto generale d'azienda già ricordato - riportiamo quanto evidenziato da Ferrovie della Sardegna.
- Far viaggiare un treno sulla direttrice Alghero-Sassari significa impegnare 37 persone con i relativi costi, far viaggiare - a parità di servizio offerto in termini di numero di corse ed orari - un autobus significa impegnare 4 autisti con i relativi costi
- Il traffico su quella direttrice è evidenziato nella tabella successiva, dove sono riportati i seguenti dati:
1) Dato medio dei viaggiatori nel mese (somma di tutti i passeggeri di tutte le corse di tutti i giorni rapportato al numero dei giorni)
2) Dato medio dei viaggiatori nel mese escluse le domeniche (somma di tutti i passeggeri di tutte le corse dal lunedì al sabato rapportato al numero dei giorni del mese al netto delle domeniche)
3) Dato medio dei viaggiatori nelle domeniche del mese (somma di tutti i passeggeri di tutte le corse domenicali rapportato al numero delle domeniche)
4) Rapporto in percentuale tra i viaggiatori medi dal lunedì al sabato e quelli medi della domenica
Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio 2005 2005 2005 2006 2006 | |
Media Viaggiatori nel mese (comprese le domeniche)
Media Viaggiatori nel mese (escluse le domeniche) Media Viaggiatori le domeniche | 917 865 674 751 813 1.052 975 751 837 904 217 156 151 166 258 |
Rapporto % Viaggiatori domeniche su Lun-Sab | 20,6% 16,0% 20,1% 19,8% 28,5% |
Detto quanto precedente sul tema dei collegamenti domenicali, desideriamo, inoltre, fornire all'Interrogante qualche informazione sui "proclami populistici della Giunta regionale che...omissis....di aver previsto la spendita di 30 milioni di euro....omissis...progetto che, probabilmente, non sarà mai realizzato in quanto neanche un euro risulta stanziato"'.
Ora, al di là che sarebbe interessante sapere su quali basi si fonda il calcolo delle probabilità a cui l'Interrogante si ispira per giungere alle sue conclusioni, possiamo anche qui tranquillizzarlo: ben più di un euro è stato già stanziato sul progetto come riassunto nella tabella seguente:
Riferimento | Importo in Euro |
Delibera CIPE 35/05 | 1.428.658 |
Rendicontazione PON Trasporti Misura 2.3 | 7.182.000 |
Risorse disponibili da destinarsi Rendicontazione PON Trasporti Misura 6.1 b | 16.100.000 |
In neretto corsivo le risorse già stanziate e finanziate. Per le restanti - già individuate ed assegnate - mancano alcuni passi formali perché - per correttezza di informazione - si possa affermare che siano anche finanziate.
Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Scarpa sulla grave discriminazione effettuata dalla Giunta regionale nei confronti delle associazioni di consolidata attività nel settore delle bande musicali, dei gruppi strumentali di musica sarda, dei cori polifonici e dei gruppi folkloristici, operata mediante la distribuzione "a pioggia" delle risorse. (693)
Con riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto si fa presente quanto segue
la contestata deliberazione della Giunta regionale n. 45/27 del 7 novembre 2006 è stata parzialmente modificata con deliberazione della Giunta regionale n. 50/44 del 5 dicembre 2006 a seguito anche delle osservazioni dell'Ottava Commissione Consiliare. Si precisa inoltre che la deliberazione della Giunta regionale n. 50/44 è stata adottata nel rispetto dei criteri di concessione dei contributi già determinati dalla Giunta regionale con deliberazione n. 14/22 del 13 maggio 2003, citata nell'interrogazione oggetto della presente risposta.
Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Caligaris sulla decisione dell'Enel Spa di trasferire l'archivio storico della Sardegna a Napoli. (703)
In riferimento all'interrogazione n. 703/A presentata dall'On. Caligaris riguardante la notizia della decisione dell'Enel Spa di trasferire a Napoli l'archivio storico "A. Omodeo" - diffusa dai mass media agli inizi del mese di dicembre 2006 - si comunica che questo Assessorato ha stabilito un immediato contatto con la Soprintendenza Archivistica per la Sardegna al fine di acquisire ogni indispensabile e puntuale elemento conoscitivo.
La citata Soprintendenza, infatti, con provvedimento del 14 aprile 1997, riconoscendo che la documentazione archivistica in argomento costituisce "fondamentale testimonianza per la storia dell'industrializzazione della Sardegna e delle modificazioni geografico-sociali intervenute nel territorio regionale a seguito della costruzione di imponenti strutture quali le dighe del Tirso e del Flumendosa", ne ha dichiarato il notevole interesse storico. Per effetto di tale provvedimento ogni trasferimento dell'archivio ad altra sede è subordinato ai positivo assenso da parte della stessa Soprintendenza.
Si è appreso, quindi, che l'Enel in attuazione di un generale progetto di accorpamento nel capoluogo campano dei propri archivi storici compartimentali (progetto che ha conseguito il benestare da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come da nota del 3 marzo 2006 della direzione generale degli archivi alla precitata Soprintendenza) stava preparando la documentazione destinata a lasciare la Sardegna e che il trasferimento sarebbe dovuto avvenire entro il 18 dicembre 2006.
Il tempestivo intervento del Presidente della Regione e dell'Assessore ad interim della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport presso il competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali e presso l'Enel, ha sortito l'immediata sospensione delle operazioni di trasferimento della documentazione.
Di seguito, i ripetuti contatti dell'Assessorato con l'Enel e con la Soprintendenza Archivistica per la Sardegna sono stati orientati a stabilire le necessarie intese per l'acquisizione digitale dell'archivio stesso da parte della Regione, al fine di poterne assicurare la fruizione attraverso il sito istituzionale web in cui è in fase di realizzazione la Digital Library.
Nello stesso tempo l'Assessorato della Pubblica istruzione ha concordato una proficua collaborazione con l'Assessorato degli Affari generali, titolare del progetto SICPAC, che prevede tra le sue azioni anche la digitalizzazione di documenti di pregio ed il loro inserimento nella Digital Library.
Il protocollo d'intesa - sottoscritto i! 21 marzo 2007 dall' Assessore della Pubblica istruzione e dall'Assessore degli Affari generali, dal Rappresentante Corporate Social Responsability dell'Enel e dal Soprintendente archivistico per la Sardegna - ha dato avvio all'intervento di digitalizzazione (al momento in avanzato stato di esecuzione) impedendo con ciò che l'archivio storico in argomento lasci definitivamente l'Isola.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Pisano sul grave stato di insufficiente tutela della salute delle persone e di protezione della vita dei cani randagi derivante dall'esiguità dei contributi a favore dei comuni della Sardegna per la lotta al randagismo. (728)
In riferimento alla interrogazione in oggetto si forniscono gli elementi utili alla risposta
Questo Assessorato, consapevole che il problema del randagismo canino rappresenta una criticità nell'applicazione della L R 21/94 sulla protezione degli animali d'affezione e istituzione dell'anagrafe canina, sta approfondendo la materia ed ha elaborato un disegno di legge finalizzato a trovare soluzioni strutturali all'annoso problema del randagismo Tale proposta contiene una sene di soluzioni in linea con i più recenti orientamenti nazionali e sarà a breve, oggetto di confronto e discussione con le associazioni animaliste
Con gli attuali strumenti normativi sono stati comunque adottati i seguenti provvedimenti
- Istituzione della banca dati regionale dell'anagrafe canina che sarà operativa a breve (fino ad oggi questo strumento non era disponibile, pur essendo indispensabile),
- Impegno di 257 000,00 euro del bilancio 2006, in favore delle AA SS LL, destinati al potenziamento delle attività di sterilizzazione, identificazione degli animali e tutte le altre attività correlate,
- Ripartizione ai comuni che ne hanno fatto richiesta di 600 000,00 euro per la gestione dei canili, introducendo fra i criteri di ripartizione quello del numero dei cani ricoverati, in modo da proporzionare le risorse in funzione del numero di animali effettivamente ospitati, questo criterio non era mai stato considerato in passato, quando le risorse venivano ripartite considerando esclusivamente il criterio demografico,
- Impegno di ulteriori 130.000,00 euro specificamente per le attività di sterilizzazione
L'Assessorato Igiene e Sanità ha inoltre promosso la realizzazione di un accordo operativo tra la facoltà di medicina veterinaria e la ASL n. 2 di Olbia, finalizzato alle attività di sterilizzazione e terapia dei cani randagi ricoverati nei canili sanitari e rifugio, tale accordo, in fase di attuazione sperimentale, potrà in futuro essere esteso anche ad altre AA.SS .LL.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Dedoni - Vargiu - Cassano - Pisano sull'ammissione della società Airecovery ai partenariati della progettazione integrata POR Sardegna 2000-2006. (740)
In risposta all'interrogazione in oggetto si forniscono gli elementi utili alla risposta
L'Azienda U S L n 3 comunica di non possedere elementi sufficienti per poter stabilire eventuali rischi igienico-sanitari derivanti dalla realizzazione nell'area industriale di Ottana di una struttura per la demolizione, il recupero e il condizionamento di aeromobili
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Lanzi sulla non sovrapponibilità terapeutica di alcuni farmaci. (807)
Si forniscono gli elementi utili all'interrogazione in oggetto
Occorre premettere che gli elenchi dei farmaci equivalenti sono previsti da specifiche norme nazionali (L. 405/2001 art. 7, L. 178/2002 e D.M 27 Settembre 2002). Gli elenchi sono predisposti dall'Agenzia Italiana del Farmaco e con cadenza mensile (il giorno 15 di ciascun mese) sono aggiornati e pubblicati sul sito AIFA "www.aqenziafarmaco.it"
Tali norme non lasciano alla regione margine di discrezionalità nella regolamentazione della materia. Infatti, gli elenchi ministeriali sono ripartiti per farmaco, per nome commerciale e per forma farmaceutica riportando il prezzo massimo di rimborso di ciascuna forma e dosaggio farmaceutico. A puro titolo esemplificativo si richiama il principio attivo lansoprazolo di cui si riportano le relative pagine dell'elenco ministeriale (allegato 1) che riportano il prezzo massimo di rimborso per tutte le forme e dosaggi farmaceutici comprese le specialità medicinali contenenti il farmaco lansoprazolo con "nome di marca" che nella generalità dei casi costa più del medicinale equivalente-generico e la cui differenza di prezzo e a carico dell'assistito. Pertanto in coincidenza con gli aggiornamenti degli elenchi ministeriali le regioni adottano un provvedimento di semplice recepimento in toto degli elenchi ministeriali concedendo agli operatori del settore, mediamente, circa due giorni per l' aggiornamento delle banche dati informatizzate.
Per quanto attiene alla sovrapponibilità tra i medicinali equivalenti - generici - e quelli brevettati occorre evidenziare che diverse pubblicazioni del Ministero della Salute, opuscoli informativi e comunicati stampa dell'AIFA hanno tranquillizzato l'opinione pubblica e gli operatori circa l' equivalenza con i medicinali "di marca". Si segnala al riguardo anche l'ultimo comunicato stampa sulla materia (n. 54 del 15 marzo 2007) con cui l'AIFA tranquillizza sull'equivalenza tra il medicinale "formeterolo" generico e quello di marca. Si comunica inoltre che nel sito www.aqenziafarmaco.it e stato inserito recentemente uno specifico link riservato proprio ai "medicinali equivalenti" attraverso il quale l'AIFA ha avviato una straordinaria campagna nazionale di informazione sui farmaci equivalenti e sul loro corretto uso. Una campagna di informazione con la quale si perseguono tre macro obiettivi:
1. Correggere la percezione dell'equivalente quale farmaco "minore" utile a curare patologie non specifiche e dotato di efficacia inferiore rispetto ai farmaci "di marca", sottolineandone la bioequivalenza rispetto alla corrispondente specialità medicinale ed il suo valore aggiunto quale generatore di risorse che consentano un maggiore accesso ai farmaci innovativi,
2. Informare i cittadini sul ruolo di garante svolto dall'AIFA sulla qualità e sicurezza dei farmaci equivalenti, cosi come di tutti i medicinali immessi in commercio nel nostro Paese, e sull'attività di controllo che esercita durante l'intero ciclo di vita del farmaco, dalla produzione alla distribuzione, alle fasi di post- marketing,
3. Favorire il corretto uso del farmaco al fine di migliorare l'appropriatezza delle prescrizioni e dei consumi, e di contenere la spesa farmaceutica liberando risorse preziose per favorire l'accesso ai farmaci innovativi ed ai farmaci orfani per le malattie rare
Per quanto attiene gli altri specifici quesiti posti dell'interrogante si evidenzia quanto segue
La delibera della Giunta Regionale 8/12 del 28 Febbraio 2007 che sta trovando concreta applicazione nelle ASL della Regione Sardegna, ha introdotto limiti alla rimborsabilità con oneri a carico del Servizio Sanitario Regionale dei farmaci appartenenti alla categoria terapeutica degli inibitori della pompa protonica e costituisce una integrazione della precedente delibera del 2 Agosto 2006 relativa a indirizzi alle ASL per la prescrizione nell'ambito dei farmaci inibitori della pompa protonica, del lansoprazolo, che a parità di efficacia terapeutica, costa circa la meta rispetto agli altri inibitori della pompa protonica. La deliberazione in questione lascia al medico prescrittore la facoltà di avvalersi delle deroghe nei casi di "controindicazioni cliniche e nei casi di intolleranza o allergia agli eccipienti" con possibilità pertanto di assicurare l'assistenza farmacologica gratuita tenendo conto delle specificità di ciascun caso. Si deve aggiungere al riguardo che la Commissione per il Prontuario Terapeutico Regionale istituita con Decreto Assessorile n° 2 del 9.3.2006 ha condotto una approfondita analisi delle schede tecniche degli inibitori di pompa confrontando anche gli eccipienti presenti in ciascuna formulazione. Da tale analisi è scaturita una casistica dettagliata delle deroghe ammesse, coerente con le schede tecniche dei farmaci, che sarà portata a conoscenza di tutti i prescrittori come ulteriore strumento di supporto per valutare la specificità di ciascun caso ed assicurare la terapia necessaria.
Si evidenzia che il quadro normativo che ha portato alla adozione della Deliberazione in questione è ampiamente esplicitato nelle premesse alla deliberazione stessa dove si legge che la deliberazione e stata adottata nell'ambito del Programma regionale di contenimento della spesa farmaceutica previsto dalla L. 296/06 ed ha evitato di applicare tickets generalizzati a tutti i cittadini. Tale Programma ha già ottenuto il parere favorevole del Ministero della Salute e del Ministero dell'Economia, ed ha consentito l'accesso della regione Sardegna a finanziamenti statali pari a 27,4 milioni di euro.
Risulta inoltre attivata a tutti i livelli interessati l'informazione sui farmaci equivalenti e sul loro relativo costo. Al riguardo anche il Portale Sardegna Salute ha riservato uno spazio di approfondimento riservato all'informazione medico scientifica indipendente sui medicinali equivalenti. Infine, con la delibera della Giunta Regionale 54/9 del 28.12.2006 è stato aggiornato il prontuario terapeutico regionale che ha espressamente vincolato le ASL ad acquistare nell'ambito della categoria terapeutica degli inibitori di pompa protonica il lansoprazolo per uso orale per l'impiego in ospedale e nelle altre strutture assistenziali pubbliche.
La prescrizione dei farmaci equivalenti - generici risulta quindi potenziata in tutte le Aziende Sanitarie della Sardegna ed a tutti i livelli, compresi quelli della distribuzione del primo ciclo di terapia a seguito di dimissione da ricovero ospedaliero o di visita specialistica.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Caligaris - Ibba sulla grave situazione dei 90 dipendenti della cooperativa AG 82 di Quartu Sant'Elena da tre mesi senza stipendio. (834)
In risposta all'interrogazione in oggetto si forniscono gli elementi utili alla risposta
Il sistema integrato dei servizi alla persona, come delineato dalla LR 23 dicembre 2005, n. 23, e finanziato con le risorse degli enti locali, delle Province, delle Aziende sanitarie locali, della Regione, dello Stato, della Comunità europea e con la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi.
Il nuovo quadro normativo, confermando quanto già contenuto nella abrogata LR 4/88, attribuisce ai Comuni la piena e completa titolarità delle funzioni sociali, con la responsabilità di programmare gli interventi e le azioni in relazione alle priorità e alle situazioni di bisogno rilevate in sede locale
La Regione assicura il sostegno del sistema integrato dei servizi attraverso il fondo per le politiche sociali, come previsto all'art. 26 della LR 23/2005, trasferendo le risorse, in parte in relazione ai criteri stabiliti dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 20/2 del 18 maggio 2006, in parte con gli automatismi previsti dalla LR 1 giugno 1993, n. 25, in parte con risorse a destinazione vincolata in favore di particolari categorie di cittadini e in parte, eccezionalmente, come finanziamenti straordinari previsti dall'art. 11 della LR 26 febbraio 1999, n. 8.
Nel 2006 sono state trasferite al Comune di Quartu S Elena dal fondo per le politiche sociali le seguenti risorse economiche:
€ 2.415.549,84 quota indistinta trasferita dall'Assessorato degli Enti Locali come parte del fondo della di cui alla LR 25/93 destinata ai servizi sociali
€ 627.160,20 quota indistinta di cui alla LR 23/05 destinata ai servizi sociali
€ 760.677,51 quota destinata ai servizi sociali da gestire in forma associata
€1.648.930,00 trasferimenti in favore di particolari categorie di cittadini (talassemici, nefr€ opatia, trasporto disabili ecc )
641.890,00 trasferimenti per piani personalizzati in favore di persone con handicap grave
(L. 162/98)
€ 395.458,00 finanziamento straordinario per il pagamento di rette di ricovero presso
Residenze Sanitarie Assistenziali (53 utenti)
L'importo complessivo sopra dettagliato, ammontante ad € 6.489.665,55 per l'anno 2006 è stato interamente liquidato in favore del Comune di Quartu S. Elena.
Sono in fase di erogazione ulteriori risorse, quantificate in € 384.052,86, finalizzate alla realizzazione di progetti riguardanti la salute mentale riferiti al territorio del distretto sanitario di Quartu S. Elena.
Nell'utilizzo dell'importo complessivo, già erogato, di € 6.489.665,55 il Comune dispone di € 3.042.710,04 quale quota indistinta (LR 25/93 e LR 23/05) di cui gode la massima autonomia nella programmazione e nella scelta delle priorità nell'ambito dei servizi sociali e con la quale può far fronte agli obblighi contrattuali assunti. L'Assessorato sebbene si impegni ad assicurare la massima tempestività nel trasferimento delle risorse agli Enti Locali e garantire il supporto alla realizzazione degli interventi e a conoscenza delle difficoltà che devono affrontare tutti i Comuni nella fase di avvio della riforma per il verificarsi, talvolta, di ritardi o disguidi che potranno essere superati facendo leva sullo spinto di leale collaborazione tra le istituzioni e ai quali l'Amministrazione regionale sta riservando la massima attenzione.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Liori - Diana sulle recenti deliberazioni del direttore generale dell'Azienda sanitaria locale n. 8 relative al Dipartimento di prevenzione. (838)
In riscontro all'interrogazione in oggetto si trasmette in allegato, quale elemento utile alla risposta, la nota n. 29116 del 25.05.2007 predisposta dalla Direzione generale dell'azienda USL n.8 di Cagliari
In riferimento all'interrogazione in oggetto si fa presente quanto segue:
A supporto della presunta illegittimità l'interrogazione cita l'art. 17 bis del D. Lgs 502/92 "che impone la nomina a dirigente medico con incarico di direzione di una delle strutture complesse aggregate al dipartimento.
Il citato art. 17 bis del 502/92 andrebbe letto in combinato disposto con l'art 7 quater "sull' organizzazione del Dipartimento di Prevenzione. Infatti al comma 1, secondo capoverso si legge che il direttore del dipartimento e scelto dal direttore generale tra i dirigenti con almeno cinque anni di anzianità di funzione.
Questa impostazione del 502/92 è stata pienamente confermata dal D. Lgs 229/99 a sottolineare che la ratio del combinato disposto tra i diversi articoli del 502/92 sull' argomento mira a trattare in maniera separata e precipua il Dipartimento di Prevenzione rispetto alla parte rimanente dell'organizzazione per la quale si definisce la scelta del dipartimento come modello ordinario di gestione operativa (e per la quale va seguito il criterio che impone la nomina a dirigente medico con incarico di direzione di una delle strutture complesse aggregate al dipartimento).
Del resto il D. Lgs 229/99 oltre al dipartimento di prevenzione opera un altra importante eccezione i distretti sociosanitari che sono anch'essi trattati in maniera specifica e precipua rispetto alla parte rimanente dell'organizzazione.
Sugli assetti organizzativi possiamo ulteriormente affermare che la differenza di organizzazione tra modello ordinano di gestione e l'organizzazione a sè stante e precipua del Dipartimento di Prevenzione è confermata anche dal Piano Sanitario dei Servizi Sanitari 2006-2008. In esso è infatti previsto che "entro 90 giorni dall'entrata in vigore del Piano la Regione predispone le direttive per l'istituzione del Dipartimento di Prevenzione che indicano compiti e funzioni dei servizi ed il modello organizzativo di riferimento. In coerenza con quanto previsto dal D. Lgv 229/99 le attività del Dipartimento sono integrate con quelle delle altre strutture della ASL in particolare del Distretto".
Non andrebbe dimenticato inoltre che alla data odierna le ASL sarde non sono ancora dotate del cosiddetto Atto Aziendale, atto principe per la definizione di un'organizzazione definita e stabile. La lettura dell'arti. 9 della LR 10/2006, citato anche nell'interrogazione, chiarisce come la "lettera f" del comma 4 dell'art. 9 sia subordinata al precedente "comma 3" cioè proprio alla definizione dell'Atto Aziendale.
L'Atto Aziendale dev'essere predisposto dall'Azienda nel rispetto delle linee guida emanate dalla Regione le quali devono ispirarsi proprio al dettato dei commi 3 e 4 dell'art.9.
In assenza di linee guida e quindi di atto aziendale il meccanismo di selezione individuato nell'art 9 della LR 10/2006 non potrebbe in ogni caso trovare utile e immediata applicazione.
Anche la nomina del Responsabile dello staff del Dipartimento di Prevenzione è stata fatta seguendo questa impostazione generale, tramite Delibera (N° 247 del 28 febbraio 2007) e nelle more dell'atto aziendale che verrà predisposto come già espresso dopo l'emanazione delle linee guida regionali.
Nella speranza di aver risposto in maniera esaustiva restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Vargiu - La Spisa - Artizzu - Cappai - Ladu sulla destinazione dei locali del padiglione e dell'ex Ospedale psichiatrico di Cagliari. (841)
In risposta all'interrogazione in oggetto si forniscono gli elementi utili alla risposta.
- E' attualmente in corso di realizzazione nella città di Cagliari un Piano straordinario di interventi per la riqualificazione dell'assistenza sanitaria nei grandi centri urbani, finanziato con i fondi previsti dall'art. 71 della Legge 448/98.
- Il predetto Piano, approvato con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 38/27 del 13.11.2001 e successivamente modificato con Deliberazione della stessa Giunta n. 10/18 del 8.4.2002, prevede, tra l'altro, un intervento, da realizzare nell'area dell'ex Ospedale Psichiatrico di Cagliari con la ristrutturazione di alcuni padiglioni dell' ex Ospedale, volto a concentrare nella medesima area una pluralità di servizi sanitari territoriali, ed, in particolare, i servizi per le Tossicodipendenze, Veterinario, Materno-infantile, Psicosociale, Igiene pubblica, Sicurezza sul lavoro, il Centro di prevenzione oncologica, il Centro operativo ADI, la sede del Distretto ed il Poliambulatorio.
- La ASL n. 8 ha comunicato che, ottimizzando l'uso degli spazi a disposizione, sarebbe possibile inserire nell'area suddetta, oltre a tutti i servizi citati, anche la sede di un Centro di Salute Mentale, con operatività 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, e la sede del Dipartimento di Salute Mentale.
- Questo Assessorato, valutando che la modifica del programma originario è conforme agli indirizzi contenuti nel Piano Regionale dei Servizi Sanitari 2006/2008 ed è altresì coerente con le linee generali del progetto di riorganizzazione e di riqualificazione dell'assistenza sanitaria territoriale del centro urbano di Cagliari e del hinterland, ha informato il Ministero dell'intenzione di apportare una parziale modifica al programma originario.
- Ulteriori notizie circa la realizzazione dell'intervento potranno essere acquisite dall'Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici, titolare delle procedure di attuazione degli interventi di edilizia sanitaria.
Si precisa che non esiste un impedimento legislativo a istituire servizi del Dipartimento di salute mentale all'interno di un "ex residuo manicomiale" purché le strutture siano coerenti con quanto previsto dal Progetto Obiettivo Nazionale "Tutela della salute mentale 1998/2000" approvato con DPR 10/11/1999 e soddisfino i requisiti minimi strutturali e organizzativi, indicati dal DPR 14/1/1997.
La norma del 1994 che dettava le condizioni di tale superamento (art. 3, comma 5 legge 724/94) è stata successivamente modificata, per fissare norme sanzionatone per le inadempienze e soprattutto per delineare strumenti programmatori e finanziari, per favorire la chiusura dei residui manicomiali e lo sviluppo del DSM. Le modifiche sono state apportate dalla Legge 382 del 1996, art. 1, comma 2-bis; Legge 662/1996, art. 1, comma 21; legge 449 del 1997, art 32, comma 6. L'ultima modifica è stata apportata dalla Legge finanziaria 2001 (L 388/2000, art. 98, comma 3) e non contiene più la previsione di non utilizzare i residui manicomiali per creare servizi di salute mentale.
Va inoltre rilevato che, in gran parte delle regioni, nell'ambito del processo di riconversione degli ex OP sono state attivate, all'interno degli stessi, diverse strutture residenziali e/o ambulatoriali per la salute mentale, nella logica della riqualificazione degli spazi dei vecchi comprensori manicomiali e della loro destinazione ad usi sanitari, sociali ed educativi.
La previsione di dotare di posti letto i CSM aperti sulle 24 ore, è coerente con le indicazioni del Piano regionale dei servizi sanitari 2006.2008, approvato dal consiglio regionale il 19 Gennaio 2007. Il Piano, prevede, infatti, nelle more della predisposizione del Progetto strategico salute mentale, che le Aziende ASL si attivino, già dal primo anno dì validità del medesimo, per la realizzazione dell'obiettivo minimo di apertura dei CSM per almeno 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, e per l'apertura sperimentale del CSM sulle 24 ore in almeno tre aree pilota.
Non è previsto che nel CSM siano effettuati TSO che dovranno attuarsi invece come previsto dalle normative nei SPDC Ospedalieri. L'intervento extraospedaliero viene riservato alle situazioni nelle quali non sono presenti i tre criteri necessari per l'effettuazione del trattamento ospedaliero, ma lo stato clinico richiede interventi urgenti. In questi casi, può essere praticato nel luogo dove il paziente in quel momento si trova. In ogni caso deve essere garantito il rispetto della sicurezza e della dignità della persona.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Cuccu Giuseppe - Cocco sui livelli di garanzia sanitaria assicurati al paziente ricoverato nei Centri di salute mentale aperti ventiquattro ore su ventiquattro. (846)
In risposta all' interrogazione in oggetto si forniscono gli elementi utili alla risposta
Si premette che la Regione Sardegna con la emanazione del Piano regionale dei servizi sanitari 2006-2008 approvato dal consiglio regionale il 19 Gennaio 2007 ha inteso promuovere nell'ambito della salute mentale la complessiva riorganizzazione dei servizi.
Nelle more della predisposizione del Progetto strategico salute mentale il Piano sanitario regionale prevede che le Aziende ASL si attivino già dal primo anno per la realizzazione dell'obiettivo minimo di apertura dei CSM per almeno 12 ore al giorno 7 giorni su 7 e che la Regione individui almeno 3 aree pilota nelle quali sperimentare l'apertura sulle 24 ore.
Considerato l'impatto che la nuova programmazione sulla salute mentale ha sull'organizzazione ed operatività dei servizi di salute mentale questo Assessorato ha provveduto ad elaborare delle Linee di indirizzo per l'organizzazione dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) con l'intento di individuare le azioni utili a trasferire nella pratica operativa dei servizi le disposizioni del Piano regionale dei servizi sanitari. Il processo di elaborazione delle linee guida ha coinvolto i diversi soggetti istituzionali e non interessati alla riqualificazione dei servizi e degli interventi.
Allo scopo di recepire ulteriori osservazioni proposte e suggerimenti il documento elaborato è stato avviato alla consultazione delle Direzioni Generali delle ASL e della Commissione Salute Mentale organismo consultivo istituito presso questo Assessorato che include i responsabili dei Dipartimenti di salute mentale le rappresentanze delle associazioni dei familiari delle Cliniche universitarie di Sassari e Cagliari e dell'ANCI. Le stesure successive del documento hanno tenuto conto delle osservazioni di merito. Si precisa comunque che a tuttora le Linee di indirizzo per l'organizzazione del DSM costituiscono un documento di lavoro interno non ancora proposto alla Giunta Regionale.
I contenuti del documento recepiscono la necessita che il Centro di Salute Mentale (CSM) assuma la funzione di riferimento e coordinamento dell'intervento e del programma terapeutico individuale capace di integrare funzioni e risorse anche di diversa provenienza. Si prevede che il CSM debba garantire il sostegno alla vita quotidiana e la continuità della presa in carico promuovendo azioni territoriali idonee a rispondere alle necessita terapeutiche individuali al fine di evitare il ricorso a ricoveri dettati dalla carenza di appropriate alternative. Si prevedono inoltre gli interventi utili a garantire che le situazioni di crisi siano gestite con immediatezza garantendo la flessibilità nel contesto e nelle azioni atte a fronteggiarle. Si prevede ancora che i CSM debbano essere collocati in sedi facilmente accessibili con spazi articolati e dedicati a diverse funzioni e che prevedano una dotazione di posti letto territoriali dimensionata al bisogno e comunque non superiore ai 4 posti.
Relativamente al trattamento sanitario obbligatorio (TSO) la bozza di linee di indirizzo delinea un modello operativo per la sua corretta attivazione ed esecuzione su tutto il territorio regionale in relazione alle normative che lo disciplinano.
Venendo infine ai quesiti specifici posti dagli interrogandi si comunica quanto segue:
- i posti letto attivati nei CSM 24 ore sono destinati alle situazioni e condizioni cliniche e ambientali che per tipologia e gravita non richiedono i supporti sanitari specifici propri dell'Ospedale Generale ma che possono essere gestite in maniera adeguata in un contesto professionalmente qualificato
- non è previsto che nel CSM siano effettuati TSO i TSO dovranno essere attuati come disposto dalle normative nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura ospedalieri
- L attivazione di un CSM presso l'ASL 8 di Cagliari negli spazi in precedenza occupati dall'Ospedale Psichiatrico risponde alla necessita di innovazione e riqualificazione degli interventi per la promozione e tutela della salute mentale secondo quanto previsto dalle disposizioni regionali in materia ed in linea con le norme nazionali.
Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Capelli sulla paventata destinazione del nuovo edificio della scuola elementare di Sorgono agli uffici comunali. (644)
In risposta all'interrogazione n. 644/A presentata dal Consigliere Capelli sulla possibile destinazione del nuovo edificio della scuola elementare di Sorgono agli uffici comunali, l'Assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport richiama il disposto della L.R. 12/6/2006, n. 9 art. 73 comma 5 lett. d) che attribuisce ai Comuni la competenza sul "Piano di utilizzazione degli edifici scolastici sedi degli Istituti del primo ciclo dell'istruzione (scuola dell'infanzia, primaria e media secondaria di 1° grado) ricadenti nei loro territori e di uso delle relative attrezzature".
Ai sensi della su richiamata norma il Comune ha quindi facoltà, nell'ambito della propria autonomia decisionale e gestionale, di operare anche nell'ottica del contenimento delle spese, le scelte ritenute più opportune ai fini di una razionale utilizzo degli edifici scolastici di propria competenza.
Per quanto riguarda la scuola elementare situata nel Corso IV Novembre, le relative classi sono state accorpate presso i locali della scuola media in Viale Stazione. Tuttavia, secondo le assicurazioni verbali fornite agli Uffici dell'Assessorato dal Sindaco del Comune, non viene meno la destinazione d'uso scolastico dell'edificio di Corso Umberto, i cui locali attualmente vengono utilizzati come archivio dei documenti delle istituzioni scolastiche e che tra breve saranno utilizzati per svolgere attività culturali e extrascolastiche.
L'accorpamento delle due scuole in un unico edificio deciso dall'Amministrazione comunale, consente all'Ente di realizzare le economie di bilancio rese necessarie dalle difficoltà finanziarie in cui si trovano ad operare i tanti piccoli comuni delle ozne interne e montane dell'isola.
Qualora il trend della popolazione scolastica del Comune di Sorgono dovesse registrare segnali di crescita tali da richiedere l'utilizzo di un numero maggiore di aule e, quindi, di locali scolastici più ampi, l'Assessore della Pubblica Istruzione, pur nel rispetto dell'autonomia dell'Ente locale, si adopererà affinchè le due scuole, sia quella elementare che quella media, trovino come in passato adeguata sistemazione negli edifici di Corso IV Novembre e di Viale Stazione.