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Resoconto della seduta n. 199 del 23/01/2002

CXCIX SEDUTA

(POMERIDIANA)

Mercoledì, 23 gennaio 2002

Presidenza del Vicepresidente CARLONI

La seduta è aperta alle ore 16 e 46.

ORtu, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 16 gennaio 2002, che è approvato.

PRESIDENTE. Constatato l'esiguo numero di consiglieri presenti, sospendo la seduta per trenta minuti. I lavori riprenderanno alle ore 17 e 15.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 47, viene ripresa alle ore 17 e 16.)

Continuazione della discussione generale e rinvio in Commissione del disegno di legge: "Interventi integrativi in materia di istruzione scolastica, cultura, informazione e sport" (144/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione generale del disegno di legge numero 144. E' iscritto a parlare il consigliere Scano. Ne ha facoltà.

SCANO (D.S.). Signor Presidente, io non avevo previsto di intervenire nella discussione sul disegno di legge numero 144/A, però l'idea di parlare per primo nella seduta pomeridiana mi ha motivato, perché c'è un'atmosfera più attenta, intimistica, c'è poca gente, si può anche lavorare meglio.

Allora parlerò per un paio di minuti, e faccio una premessa: io non voglio fare del moralismo né dell'agitazione generica, però questo articolato che è arrivato in Aula offre lo spunto per fare una riflessione sul tipo di leggi che stiamo facendo, sul tipo di norme che questo Consiglio rischia di produrre. Ai colleghi della maggioranza e dell'opposizione voglio dire che questa legge, già bruttina e peggiorata dagli emendamenti, costituisce un modo di legiferare e di amministrare francamente ingiustificabile. Intendiamoci, io comprendo la dinamica da cui nascono provvedimenti di questo genere, ci sono anche delle ragioni oggettive; penso, per esempio, alle norme di proroga contenute nel primo articolo, alle norme tecnico-amministrative contenute nella prima parte della legge. Ci sono anche delle proposte di finanziamento che hanno una loro motivazione; alcune di esse, peraltro, sono ripetitive di provvedimenti che di anno in anno vengono assunti, magari modificando l'entità dello stanziamento. Ci sono anche delle proposte assolutamente condivisibili e positive, quindi non voglio fare di ogni erba un fascio, però la legge, nel suo insieme, costituisce un discostamento serio da un modello di legislazione che dovrebbe ispirarsi al principio, all'indirizzo di fare delle norme generali, cioè di legiferare per leggi generali, universali e astratte - si diceva un tempo, adesso non si usa più dirlo - e anche di amministrare per programmi, qualora le leggi ci siano. Invece questa legge, per il suo carattere, non dico tanto per i contenuti, è un esempio della peggior specie del legiferare. E debbo dire che il fatto che sia stata licenziata all'unanimità in Commissione per me non costituisce una giustificazione, costituisce invece un'aggravante, cioè mi preoccupo di più, non di meno.

Faccio alcune brevissime considerazioni per motivare questa preoccupazione, questo allarme che sto esprimendo. La prima: questo è un disegno di legge nato come collegato alla legge finanziaria. A parte il fatto - l'abbiamo detto in passato - che quando si presentano diciotto o venti disegni di legge collegati alla finanziaria si sfiora la comicità, non è nemmeno materia per una battaglia politica seria, si rileva che è una cosa risibile e ciccia.

Adesso, amici cari, siamo in sessione di bilancio del bilancio successivo, ed allora la seconda considerazione è questa: quante leggi "finanziarie" facciamo in un anno, dichiarate o non dichiarate? Questo modo, lo diceva mi sembra Cogodi stamattina, e ha ragione...

COGODI (R.C.). Era ora!

SCANO (D.S.). Quando hai ragione io ti dico che hai ragione. Molte volte ti dico che hai torto e anche tu dici a me che ho torto. In questo caso siamo d'accordo.

Badate che fare due, tre o quattro leggi all'anno che hanno contenuto finanziario significa frammentare la gestione finanziaria in un modo che poi non ha più né capo né coda. Non si capisce più nulla, non dico dal lato della programmazione, che è una parola troppo grossa, ma nemmeno dal lato del semplice ordine contabile.

E poi - questa è la terza osservazione - venendo alla cultura: è da anni che ci diciamo che bisogna mettere ordine nella legislazione in materia di cultura, il che vuol dire affrontare questa tematica complicata con uno sforzo di organicità, con uno sforzo di sistematicità, di serietà. Invece noi continuiamo a procedere per provvedimenti così particolari, così specifici, così individualizzati qualche volta, che non consentono un minimo di programmazione.

La quarta osservazione riguarda il fatto che ove le norme ci siano, e spesso ci sono, ancorché imperfette, bisognerebbe procedere per programmi. Io non mi scandalizzo perché si propone, in una legge di questo genere, di erogare un contributo di 100 milioni al comune "x", ma fatelo attraverso i programmi! Che bisogno c'è di procedere in questo modo? Badate, negli anni scorsi si è cercato, con molti problemi e con contraddizioni, di provare a procedere per leggi generali e per programmi. I colleghi che vengono dalla passata legislatura sanno che ci sono state cataste di emendamenti e talvolta di articoli di legge che in Consiglio sono caduti perché la Giunta (adesso non mi interessa di che colore fosse la Giunta, chi fosse il Presidente, chi fossero gli Assessori e chi fosse l'Assessore del bilancio) diceva: "Non è possibile procedere in questo modo". Stiamo tornando indietro!

Ripeto, problemi ce n'erano anche in quelle fasi, perché è sempre difficile governare questi aspetti e perché - come dire? - la debolezza della carne non è una prerogativa di uno schieramento politico; la carne è debole a destra, al centro e a sinistra, però c'è stato uno sforzo. Qui siamo in piena regressione. Mi rivolgo adesso a persone della maggioranza che so aver ragionato in passato su questi punti: ma, insomma, state abbandonando anche lo sforzo di procedere per leggi generali e di amministrare in base a programmi. Ove noi, in Commissione, in Aula, fossimo d'accordo con voi sbaglieremmo.

Si dice: è una legge omnibus. E' una legge arlecchino, piena di pacchi e pacchettini! Ripeto, ci sono anche cose buone, non voglio fare di ogni erba un fascio. Ci sono norme, quelle del primo articolo, del secondo e del terzo, che servono per una gestione ordinaria, per non perdere fondi, per accelerare, per impedire degli inconvenienti, e anche per quanto riguarda gli stanziamenti ce ne sono di ottimi, alcuni sono necessari, però io dico: facciamo uno sforzo per selezionare ciò che effettivamente è indispensabile e ciò che non lo è; ciò che è buono e ciò che non lo è.

Ho voluto prendere la parola semplicemente per dire questo: il Consiglio regionale - se riesce ad andare avanti, perché ho l'impressione che ci sia anche una certa precarietà nel numero legale, e così via - dovrebbe avere la capacità di selezionare, di scegliere tra le norme proposte in questo articolato e negli emendamenti ciò che è utile approvare e ciò che è meglio invece lasciar cadere. Ci sono norme sostenibili che vanno sostenute e ci sono norme non sostenibili che non vanno sostenute. Se la legge dovesse uscire così com'è, francamente, che volete che vi dica? Cadono le braccia! Proviamo a fare una riflessione, nei termini in cui questo è possibile, per recuperare, per fare norme generali e per rimettere al centro dello sforzo nell'amministrare la logica del procedere per programmi. Se ciò non fosse possibile voi, amici della maggioranza, del centrodestra e della Giunta vi assumete una responsabilità molto grave. Credo che noi dovremmo avere la capacità, l'energia per contrastare, trovando anche tra le legittime esigenze particolari, delle posizioni ragionevoli. Io non credo che i 100 milioni per il mio comune, i 50 milioni per la mia associazione, possano equilibrare i danni che vengono provocati da un modo pessimo di legiferare e di amministrare. Non ne vale la spesa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

MASALA (A.N.), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Signor Presidente, senza entrare nel merito del provvedimento, così come ha fatto l'onorevole Scano, vorrei fare qualche osservazione preliminare, essendo ancora in corso la discussione generale, quindi in tempo utile per poterlo fare, in relazione alla copertura finanziaria. Poiché la legge utilizza per il 2001 risorse finanziarie che erano previste in leggi collegate alla finanziaria 2001, la Commissione, a suo tempo, aveva legittimamente consentito l'utilizzazione di queste risorse perché nel corso dell'anno le risorse già previste per una specifica esigenza di un disegno di legge collegato possono essere utilizzate per altre esigenze. Quando invece si supera l'anno e si va all'anno successivo, in questo caso al 2002, quelle risorse non possono essere destinate per finalità diverse da quelle alle quali erano destinate nei disegni di legge collegati, in quanto possono essere recuperate come residui soltanto nella misura in cui vengono conservate con riferimento ai disegni di legge collegati, mentre invece se venissero utilizzate, come si vuole proporre con il disegno di legge in discussione, per altre finalità, prima di poter essere utilizzate andrebbero addirittura in economia. Per cui, poiché esistono questi problemi, chiedo all'Aula di valutare favorevolmente la proposta che sto per avanzare, cioè che l'esame di questo disegno di legge venga sospeso e sia autorizzata la convocazione della Commissione competente per materia, magari per domani mattina alle ore 9, cioè prima dell'inizio dei lavori dell'Aula. Io mi faccio garante di assistere, sotto il profilo tecnico, la Commissione medesima, per risolvere nei limiti del possibile favorevolmente le richieste che sono state avanzate nel corso della discussione generale, senza entrare assolutamente nel merito del provvedimento, ma esclusivamente con riferimento all'aspetto finanziario del problema.

PRESIDENTE. Sostanzialmente l'assessore Masala ha proposto la sospensione sino a domani dell'esame del disegno di legge numero 144/A. Ha domandato di parlare il consigliere Ortu. Ne ha facoltà.

ORTU (R.C.). Noi siamo favorevoli alla sospensione, però, sinceramente, riteniamo, vista la portata del provvedimento, visto il numero altissimo di emendamenti presentati e considerato il loro contenuto, che questo provvedimento non possa essere recuperato in un'ora di discussione in Commissione. Serietà vuole che o si discute alla luce del sole, e quindi si scoprono le carte e vediamo quali cose sono realmente contenute in questo disegno di legge, o si fa una sospensione che consenta un esame davvero serio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugini. Ne ha facoltà.

CUGINI (D.S.). Credo che l'assessore Masala abbia avanzato la proposta di sospensione perché convinto delle argomentazioni che sono state portate in Aula sull'esigenza che parti della legge vengano confermate e altre invece vengano estrapolate, senza entrare nel merito, perché nel merito sono entrati puntualmente i colleghi, seppure facendo un discorso generale.

Noi concordiamo sul rinvio del disegno di legge alla Commissione, però, trattandosi di un argomento complesso, non tanto per la quantità delle risorse finanziarie stanziate, quanto per la qualità del provvedimento, e prendendo atto della preoccupazione che l'assessore Masala ha manifestato sull'uso immediato delle risorse, non riteniamo che si debbano proporre tempi molto stretti, nel senso che siamo disponibili ad andare a domani per l'esame di cui ha parlato l'assessore Masala, però se c'è bisogno di altro tempo, essendo già previste nei prossimi altre riunioni del Consiglio, non è detto che il disegno di legge debba per forza tornare in Aula domani, mentre è giusto e saggio riproporne l'esame in Commissione. Se nel frattempo si trova il punto di incontro per rispondere a diverse perplessità che sono state manifestate, possiamo proseguire la discussione anche domani in Aula, ma io non porrei un vincolo, mi affiderei di più al confronto di merito e alla valutazione conseguente, perché è meglio che il frutto giunga in Aula maturo anziché acerbo, in quanto se dovesse essere riproposto acerbo, non sarà apprezzato da tutti.

Quindi diamo la nostra disponibilità al rinvio in Commissione, però senza nessun vincolo dettato dalla fretta. Prendiamoci il tempo necessario per migliorare il testo di legge, e se lo si potrà discutere in Aula domani benissimo, se no benissimo ugualmente.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Onida. Ne ha facoltà.

ONIDA (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Sulla proposta dell'assessore Masala nulla quaestio, se non che, probabilmente con più saggezza, non l'Assessore, ma anche lui, diciamo la struttura che si occupa dei problemi tecnici inerenti al bilancio avrebbe dovuto porre il problema prima di stasera.

Nel merito, mi pareva di essere stato chiaro nell'intervento da me svolto questa mattina: io non porto, da ex Assessore, responsabilità politica per quanto riguarda questa legge, che pure ho proposto e che è il frutto di una decisione unanime della maggioranza, la quale ha chiesto che tutti i punti contenuti in questa legge venissero stralciati dai capitoli della legge finanziaria riguardanti la cultura. E di questo portano responsabilità anche il centrosinistra e l'opposizione.

COGODI (R.C.). Non tutti!

ONIDA (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Ad ogni modo non ho bisogno di uscire alla luce del sole, perché non ho nessuna luce da cercare per dare spiegazioni su questa legge. Non dobbiamo uscire alla luce del sole, perché più trasparenti di così, intorno a un testo che è soltanto il frutto di bisogni sommati, non potremmo essere. Si è detto che non sono questi il metodo e la tecnica che occorre seguire, e sono d'accordo, ma le esigenze, il bisogno di dare risposte rimane oggi come a dicembre del 2000, perché questa porta come data, come dies a quo, il ragionamento sulle questioni che riguardavano la finanziaria e il bilancio del 2001, ma questo lo sapevate tutti, e l'anno è passato con confronti continui in Commissione che hanno riguardato queste questioni.

Quindi io non accetto da nessuno lezioni di trasparenza su queste questioni e non me ne preoccupo assolutamente sul piano personale; non sul piano personale in generale, perché questo non conta nulla, ma sul piano delle responsabilità politiche che potevo portare quando ho accettato di addivenire a una sintesi come questa. Rimangono vive le esigenze, chi non le vuole mantenere se ne assuma la responsabilità. Io sono dell'avviso che domani mattina, anche in un confronto di un'ora, probabilmente la metà degli articoli potranno essere tolti da questo provvedimento, ma come si fa a non tenere le norme che riguardano l'università? Come si fa a non tenere le norme che riguardano il Consorzio per la Pubblica lettura "Sebastiano Satta" e le fondazioni? Piccole cose, direte voi. Come si fa a non tenere le norme che riguardano i rapporti tra gli enti locali e i destinatari che sono in difficoltà?

SECCI (Popolari-P.S.). Pasquale, bastava mettere solo quelle cose, forse non staremmo a discuterne in questo modo.

ONIDA (P.P.S.-C.D.U.). No, Eliseo, non è così, perché io credo che dentro questa legge omnibus - chiamatela come vi pare - nessuno stia nascondendo niente. Vi faccio soltanto notare l'ironia con la quale l'Università Cattolica di Milano (e potete cassare, se vi pare, anche la norma che la riguarda) ha fatto gli auguri alla Regione, utilizzando due righe dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni: "Ditemi voi, se lo sapete, qual è questa buona nuova che aspettate da un par mio". Questo perché da un anno e mezzo si sta discutendo la questione dei rapporti della Sardegna con l'Università cattolica.

Quindi possiamo, se questo è un elemento che dà fastidio, che inquina, che può sembrare legato alle posizioni personali dell'assessore di allora o del consigliere di oggi, assolutamente eliminare la norma che riguarda l'Università Cattolica, ma con il richiamo di una bella e semplice espressione manzoniana uomini e istituzioni ridono di noi, e noi ci facciamo ridere dietro, perché non siamo capaci di cogliere la positività e le cose importanti che qualche volta possono essere racchiuse anche in provvedimenti che dal punto di vista del metodo e della tecnica possono apparire, come in questo caso, di pochissimo valore. Però non occorre cercare la luce del sole per leggere all'interno di questo provvedimento, caro collega Ortu. A me personalmente dispiace che si siano dette certe cose, anche perché di questo argomento e di questa materia ne stiamo discutendo con molta franchezza da un anno e mezzo.

PRESIDENTE. Quindi, onorevole Onida, è d'accordo anche lei sulla richiesta di sospensiva?

ONIDA (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Ho detto di sì.

PRESIDENTE. E' bene essere chiari. E' inutile intervenire se non si conclude sul punto.

CUGINI (D.S.). Ha detto che questo è un matrimonio che non s'ha da fare.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

SECCI (Popolari-P.S.). Presidente, siamo sempre in fase di discussione generale? Come funziona sul piano regolamentare? La Giunta ha fatto una proposta e in quanti parlano, in diciotto? Uno a favore e uno contro, non diciotto, Presidente, se no interveniamo tutti!

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Il Presidente della Commissione dovrà pur dire come la pensa!

SECCI (Popolari-P.S.). Per carità di Dio, non è in discussione, però parla uno solo, onorevole Capelli, non diciotto!

PRESIDENTE. Semplifichiamo, effettivamente. C'è qualcuno che si esprime contro la sospensiva?

CUGINI (D.S.). Io ho già parlato a favore, qualcuno parli contro.

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Posso, Presidente?

PRESIDENTE. Prego.

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Io parlerò contro la proposta Cugini, nel senso che...

CUGINI (D.S.). Io non ho fatto nessuna proposta, vediamo di non anticipare Carnevale!

PRESIDENTE. Per cortesia, non creiamo confusione, non giova a nessuno. Onorevole Secci, non complichi le cose anche lei!

SECCI (Popolari-P.S.). Il mio è solo un richiamo all'aspetto formale, Presidente, non sono io che sto complicando le cose, mi creda.

PRESIDENTE. L'Assessore ha ritenuto di avanzare una richiesta di sospensiva. L'onorevole Cugini ha articolato la possibilità di fare una sospensione mi sembra in modo abbastanza sensato. Stiamo discutendo se rinviare l'esame del disegno di legge a domani mattina senza nessun vincolo, nel frattempo la Commissione competente per materia lo riesamina.

CUGINI (D.S.). L'ha proposto Masala, e io mi sono espresso a favore.

PRESIDENTE. La proposta è dell'assessore Masala e lei l'ha specificata. Il Regolamento consente a un componente per Gruppo di esprimersi.

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U.). Io parlo a favore di Barranu e contro Cugini comunque.

CUGINI (D.S.). Uno per Gruppo, però, non due per Gruppo.

PRESIDENTE. Ho detto uno per Gruppo.

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Presidente, io non intendo parlare a nome del Gruppo, ma come Presidente di Commissione. Devo esprimere il mio parere come Presidente della Commissione di merito.

PRESIDENTE. Non è previsto il parere della Commissione sulla questione sospensiva, quindi deve parlare a questo punto l'onorevole Pittalis, che l'ha chiesto.

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Io intendo parlare contro.

PRESIDENTE. Su questa proposta può parlare un consigliere per Gruppo, ci sarà anche un Gruppo che si esprimerà contro, per il momento il suo Capogruppo si è espresso a favore, se poi lei voterà contro è un altro discorso. Prego, onorevole Pittalis.

PITTALIS (F.I.-Sardegna). Signor Presidente, io penso che le considerazioni che sono state svolte…

PRESIDENTE. Onorevole Corda, onorevole Marrocu, onorevole Pirisi, così non va bene, stiamo parlando di una questione delicata, prestate attenzione anche in questi casi. Stiamo prendendo una decisione che riguarda ore di lavoro, quindi prestare cinque minuti di attenzione non costa niente e mi sembra anche un dovere, altrimenti sospendo la seduta. Prego, onorevole Pittalis.

PITTALIS (F.I.-Sardegna). Le considerazioni che ha svolto nel suo intervento l'onorevole Piersandro Scano sicuramente non possono che essere condivise e hanno colto veramente nel segno.

Io voglio ricordare, perché una qualche responsabilità il Consiglio nel suo complesso ce l'ha, quando dai banchi della Giunta si diceva: "La Giunta ha la competenza di formulare i programmi e quant'altro, al Consiglio spetta invece un ruolo molto più nobile, che è quello di legiferare e dare indirizzi". Mi auguro che si ristabilisca questa regola e che essa possa, d'ora in avanti, accompagnare il lavoro di questo Consiglio.

Effettivamente sulla proposta che è stata formulata non possiamo che essere d'accordo, se però manteniamo ben chiaro un obiettivo, che penso sia comune, quello cioè di dare risposte urgenti in riferimento alle parti del provvedimento per le quali non solo erano stati assunti degli impegni da parte del centrodestra, ma nel corso dell'esame della finanziaria erano stati approvati degli ordini del giorno contenenti raccomandazioni alla Giunta su questo argomento. A dire il vero questo provvedimento, che nasce come collegato alla finanziaria ed è stato proposto da chi vi parla di concerto con l'assessore Onida, aveva un'altra natura e un'altra struttura; nel corso dei lavori si è arricchito del lavoro che ha fatto la Commissione. Ritengo che sugli aspetti che sono stati evidenziati si possa fare un'ulteriore riflessione e dunque, se il tempo indicato da qualcuno è sufficiente (a mio avviso il lavoro da fare è abbastanza complesso e realisticamente forse un'ora non basterà), col contributo dell'Assessore della pubblica istruzione e dell'Assessore della programmazione, dei funzionari dei due Assessorati e del Presidente della Commissione, una delegazione della Commissione, in cui sia rappresentata l'opposizione, oltre che la maggioranza, può, nella nottata, mettere mani al provvedimento. Credo si possa fare un buon lavoro, in modo da portare in Aula, domani mattina, un testo organico, depurato di quelle parti che effettivamente possono essere ricomprese in programmi e non in un disegno di legge. Il disegno di legge 144/A potrà così essere esitato nella giornata di domani.

Se c'è la volontà ritengo che questo si possa fare. Presidente della Commissione, chiedo scusa, se no non ci comprendiamo, anche questa è una proposta di integrazione delle proposte che sono state già fatte. In alternativa propongo, siccome il Consiglio si deve riunire per Statuto il 1° febbraio, di prenderci una settimana di tempo, con un accordo che può scaturire da una Conferenza dei Capigruppo, e di portare il disegno di legge all'esame dell'Aula il 1° febbraio e non oltre, perché vi sono impegni che non possono assolutamente essere ancora disattesi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fadda. Ne ha facoltà.

FADDA (Popolari-P.S.). Seguendo l'invito e l'appello del Presidente del Consiglio, rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cogodi. Ne ha facoltà.

COGODI (R.C.). Seguendo l'invito e l'appello del Presidente del Consiglio non rinuncio, perché è evidente che si sta profilando un rinvio di questa legge per dichiarazione convergente di diverse parti politiche, non solo dell'opposizione ma anche della maggioranza. Però va detto che il rinvio in sé e per sé può non essere risolutivo del problema che è davanti a noi e che va risolto. Sì, lo so, si rinvierà di un'ora, di una settimana, di un mese, di un anno e mezzo, ma tanto tornerà indietro un altro pasticcio, perché proprio quelli che dovrebbero lavorare paiono i meno interessati alla risoluzione del problema!

Si è detto fin da stamani, dalle prime battute, che questo disegno di legge ha avuto il consenso unanime della Commissione. Già quando i testi di legge ricevono l'unanimità nelle Commissioni, considerato che non vi sono rappresentati tutti i Gruppi (infatti il nostro Gruppo nella Commissione ottava non c'è), c'è sempre qualcosa che di sicuro non va bene. In Commissione le posizioni dovrebbero essere maggiormente articolate per essere poi portate in Aula in modo aperto, invece, poiché sono sette od otto i consiglieri che spesso fanno numero in Commissione, e in genere vi è un equilibrio al ribasso, l'unanimità non è convergenza di convinzioni politiche, ma è un pasticcio, un minestrone in cui ognuno ci mette il suo legume, o la sua fava, che è pur esso un legume.

Allora quello che noi vogliamo dire è questo: si utilizzi il tempo che è necessario. Collega Onida, lei ha ragione di lamentarsi, di elevare una protesta anche a voce alta e alterata, perché da un anno e mezzo lei proponeva questo disegno di legge, come collegato alla finanziaria presentata l'altro anno. Chi gliel'ha bloccato? La sua maggioranza! Ma le maggioranze non servono più a nulla? Se non servono più a nulla, per favore ritiratevi, si ritiri anche la Giunta però, perché la maggioranza non serve solo ad eleggere una Giunta per poi scomparire. Si assuma la sua responsabilità. Chi gliel'ha accantonato? La maggioranza! Chi gliel'ha massacrato inizialmente in Commissione? Innanzitutto la maggioranza, perché, badate, nella proposta iniziale c'erano alcuni istituti che ora gridano vendetta per il fatto di essere stati cancellati in sede di Commissione. Come si può cancellare la norma che stabilisce un incremento di 2 miliardi per contrastare l'abbandono e la dispersione scolastica? Come potete parlare di cultura, la cultura di chi? Voi molte volte per cultura intendete i pasticci e anche qualche imbroglio che in sub specie di cultura si può fare. Come si possono togliere i fondi per contrastare il primato nazionale della dispersione scolastica che appartiene a questa regione? E infatti il fondo contro la dispersione scolastica fu introdotto da questo Consiglio nel '98, con l'approvazione della legge numero 37, la legge per il lavoro, cioè il piano straordinario per il lavoro, collegando produzione, lavoro, cultura e sostegno alla scolarità. Chi esce dalla scuola, soprattutto chi esce dalla scuola media, per qualsiasi ragione, esce in parte dalla società, e voi in Commissione cancellate il sostegno alla scuola e le iniziative per contrastare la dispersione scolastica, togliete il sostegno alle famiglie e i sussidi didattici nelle scuole!

Come potete? Collega Murgia, stamattina hai detto che "la cultura è la base del progresso e della civiltà", e ti hanno anche ascoltato, l'hanno riportato anche le televisioni, ma spiegaglielo che la cultura non può essere base del progresso, dell'economia e della civiltà se voi togliete i fondi destinati a sostenere la scolarità.

MURGIA (A.N.). Hai ragione!

COGODI (R.C.). Allora si vada in Commissione o dove si vuole, però si valuti ancora quali sono gli interventi migliori, di qualità, quelli socialmente utili che si possono fare con questi fondi, e quindi si modifichi nel merito il provvedimento. E se si riesce a far questo nei tempi più brevi possibili si torni in Aula per fare una legge, non dico la più seria, ma orientata verso la serietà.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare metto in votazione la proposta dell'Assessore della programmazione. Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Signor Presidente, in quest'aula, a mio avviso, ci sono i primi barlumi che segnalano la fine della giostra, perché qua si consente di parlare di tutto, anche di ciò di cui non si è a conoscenza, esercitando comunque un diritto democratico, che è quello di dire ognuno la propria opinione, ma senza mai entrare nel merito delle questioni costruttivamente. Si possono discutere gli argomenti, si può non condividere ciò che viene detto, ma non si può parlare di tutto un po' senza mai entrare nel cuore dei problemi. In quest'aula le varie occasioni di discussione sono appunto utilizzate per parlare di cose che niente hanno a che vedere con gli argomenti in esame.

Dell'edilizia scolastica abbiamo già parlato prima, onorevole Cogodi, abbiamo già detto come la pensiamo, ma io continuerò ugualmente a non interromperla e a sentirla; non ad ascoltarla, ma almeno a sentirla, io sì.

COGODI (R.C.). Ci sono 200 miliardi in meno nella finanziaria!

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U.Sardi). E difenderemo lo stanziamento dei 400 miliardi, nel caso fosse necessario, anche nel bilancio 2002. Lo abbiamo già detto, ma forse lei non lo ha ricordato.

COGODI (R.C.). E' necessario dirlo perché la Giunta li ha tolti!

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U.Sardi). Purtroppo, però, abbiamo un Regolamento che rompe i ritmi del Consiglio e delle Commissioni, che consente di iniziare una discussione su un determinato argomento e poi di parlare d'altro, che non consente una programmazione seria dei lavori. Io non so cosa faremo domani, difficilmente qualcuno di noi sa che cosa dovrà fare domani, di che cosa dovrà parlare, perché è possibile cambiare tutto in qualunque momento. Questo avviene sia per i lavori in Aula, sia per i lavori in Commissione, con uno spettacolo, a mio avviso, indecoroso e del quale io comunque sono uno degli attori e non mi tiro indietro, però permettetemi almeno di rigettare i principi che ci portano a fare queste tristi rappresentazioni.

E' stata richiesta la sospensiva del disegno di legge 144/A. Io condivido quanto detto dall'onorevole Onida, cioè che determinate osservazioni sulla struttura di questo disegno di legge e sulla copertura finanziaria chi di dovere avrebbe potuto farle prima, fin dal momento in cui esso è stato inserito all'ordine del giorno. Evidentemente si vuole buttare via con l'acqua sporca anche il bambino, perché è indubbio, e ogni consigliere che ha presentato emendamenti in Commissione se ne faccia carico, che questo disegno di legge è stato inquinato dall'inserimento di alcune cose, ma si grida allo scandalo per un disegno di legge omnibus, mentre gran parte dei presenti in aula dimentica, per esempio, la legge 10 novembre 1995, numero 28, concernente "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 aprile 1995, n. 6", seconda modifica alla legge finanziaria di quell'anno. Se volete vi faccio perdere tempo leggendo l'elenco delle cose che avete fatto voi in materia di pubblica istruzione, di manifestazioni di grande interesse turistico o di consorzi fidi. C'è un po' di tutto insomma, abbiamo avuto buoni maestri e siamo riusciti a fare un provvedimento di quel genere anche noi. Possiamo anche tornare al 1993, insomma decidete voi dove andare a ripescare progetti di legge fotocopia di questo.

Io difendo in ogni caso l'operato della Commissione e di tutti i commissari che hanno esitato all'unanimità questo disegno di legge e hanno potuto lavorare molto spesso, devo dire, grazie al contributo serio della minoranza, che ha consentito il regolare svolgimento dei lavori.

Perché se leggete gli articoli 1, 2 e 3, con i quali si cerca di porre rimedio alle carenze di leggi del '95, del '97 e del '98, tutte leggi precedenti che male hanno gestito questi fondi, vi rendete conto che questo disegno di legge cerca di dare delle risposte in quella direzione. Lasciamo perdere gli "inquinamenti" di cui si è parlato, vi prego di "non buttare via il bambino con l'acqua sporca" e di dare risposte a quegli enti culturali e sportivi a cui questo disegno di legge si riferisce.

Onorevole Secci, mi dispiace farglielo notare, lei dice: "Dobbiamo fare delle norme di settore, non stabilire singoli contributi ad attività", ma proprio lei ha proposto di incrementare il fondo per le sponsorizzazioni sportive!

SECCI (Popolari-P.S.). Per lo sport in Sardegna!

CAPELLI (P.P.S.-C.D.U.Sardi). Ma quale sport? Quella è bottega sullo sport! Mi scusi, ma lo sport non c'entra proprio nulla.

Comunque il mio parere è che se la norma finanziaria dev'essere rivista, rimandiamo pure il disegno di legge in Commissione, ma entriamo nel merito dell'argomento immediatamente, perché è vero che siamo in ritardo con questo progetto di legge, ma non aggiungiamo ritardi a ritardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Ortu. Ne ha facoltà.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. E' una dichiarazione di voto sulla richiesta di sospensiva. Che cosa volete che vi dica? Si sono espressi i Capigruppo.

ORTU (R.C.). L'onorevole Capelli ha parlato per dichiarazione di voto, non capisco perché ci debbano essere problemi per gli altri. Presidente, quando può mi dia la parola.

PRESIDENTE. Ce l'ha e la prego di usarla. Prego i colleghi di consentire lo svolgimento dell'intervento del consigliere Ortu. In questo modo si continua a perdere tempo e non si fa l'interesse di nessuno.

ORTU (R.C.). Signor Presidente, noi abbiamo già detto con grande chiarezza che siamo pronti a discutere il testo presentato in Aula. Abbiamo presentato le nostre proposte di modifica e non abbiamo alcuna difficoltà a iniziare la discussione. Tra l'altro non vogliamo che qualcuno dica che è nostra intenzione ritardare l'approvazione del disegno di legge in esame, che riteniamo anche noi urgente, e il cui ritardo è da addebitare alla maggioranza che l'ha presentato un anno e mezzo fa ed è riuscita a portarlo solo oggi in Aula.

Quindi sia chiaro che per quanto ci riguarda siamo pronti a discuterlo nel merito. E nel merito vorrei dire all'onorevole Capelli - e lui lo sa benissimo, tant'è che noi abbiamo presentato degli emendamenti al riguardo - che il testo proposto all'Aula non contiene l'articolo 5, "Spese per la diffusione di sussidi didattici nelle scuole", e l'articolo 6, "Intervento della Regione contro l'abbandono e la dispersione scolastica", che sono stati soppressi dalla Commissione ottava, di cui lui è Presidente.

PRESIDENTE. Mi scusi un attimo, non va bene così. Onorevole Secci, assessore Masala, sta diventando una bolgia, non è corretto procedere in questo modo. Prego, consigliere Ortu.

ORTU (R.C.). E via dicendo. Noi siamo pronti a discutere nel merito di queste questioni, per essere chiari. Tra l'altro, rispetto alla proposta iniziale, abbiamo considerato un pasticcio il testo stato esitato dalla Commissione. Quindi, avendo giudicato carente il testo iniziale, a maggior ragione diamo un giudizio negativo sul testo approvato dalla Commissione, chiunque l'abbia fatto.

PRESIDENTE. Quindi come si pronuncia sulla richiesta di sospensione?

COGODI (R.C.). Siamo a favore della sospensione, se serve per fare le cose meglio, altrimenti andiamo avanti.

PRESIDENTE. Non c'è dubbio, il fine della sospensione è questo.

Ha domandato di parlare la consigliera Sanna Nivoli. Ne ha facoltà.

SANNA NIVOLI (A.N.). Presidente, probabilmente mi sono distratta, d'altra parte questo brusio continua a distrarmi e io non riesco a raccapezzarmi in ciò che sta succedendo. Domando scusa al centrosinistra che chiede sempre tanta attenzione al centrodestra quando parla qualcuno di loro...

PRESIDENTE. Onorevole Lai, onorevole Marrocu, ciò che ho detto prima vale per tutti.

SANNA NIVOLI (A.N.). A parte i divertissement che ogni tanto ci permettiamo, siccome mi sono distratta, e chiedo scusa di questo, vorrei che lei, Presidente, accompagnandomi per mano, mi riconducesse nel merito della procedura. Vorrei sapere se siamo nell'ambito della discussione generale del provvedimento, oppure se siamo nell'ambito... Scusate un attimo…

PRESIDENTE. Sospenderò la seduta per consentire a tutti di chiarirsi le idee, se, come pare evidente, non bastano né i miei interventi, né quelli dei colleghi. Prego, continui.

SANNA NIVOLI (A.N.). La ringrazio. Vorrei sapere se siamo nell'ambito dell'articolo 86 del Regolamento che tratta la questione pregiudiziale e quella sospensiva e che, come tutti sappiamo, perché frequentiamo quest'aula da diversi mesi, obbliga l'Aula a seguire una determinata procedura in questi casi.

La procedura non è una questione di forma, ma è un sistema che ci permette di comunicare tra noi senza fare confusioni, e la procedura in questo caso prevede che parlino un consigliere a favore e uno contro, dopodiché l'Aula, che è sovrana, decide.

Quindi io chiedo a lei, Presidente, in quale situazione ci troviamo, se cioè siamo nell'ambito della discussione generale o della questione sospensiva, cosicché io mi possa orientare per una eventuale votazione.

PRESIDENTE. Se i colleghi vogliono prestare un attimo di attenzione, provo a spiegare come stanno le cose, visto che è da trent'anni che mi occupo di procedura.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Cogodi, posso?

COGODI (R.C.). Chieda a Noemi.

PRESIDENTE. Chiedo a voi se posso in questo istante interpretare il Regolamento, oppure no. Vediamo un po' se ci riesco. Me lo consentite? Posso andare avanti?

La discussione generale era terminata e si doveva procedere alla votazione del passaggio all'esame degli articoli. La Giunta ha però rappresentato l'opportunità di sospendere l'esame del disegno di legge 144/A e di rinviarlo in Commissione per valutare le osservazioni che erano state fatte in Aula.

E' stata quindi posta una questione sospensiva e l'articolo 86 del Regolamento, richiamato dalla collega, prevede che in questo caso possa parlare un consigliere per Gruppo. Qualcuno lo ha fatto in modo secco, qualcun altro articolando la propria opinione, qualcun altro ancora dilatando i tempi. Sostanzialmente, però, la discussione verte sulla richiesta di sospensione dell'esame del disegno di legge 144/A e di rinvio dello stesso in Commissione. Questo è l'oggetto del contendere.

Tutti i Capigruppo si sono espressi e a questo punto l'Aula, per alzata di mano, deve pronunciarsi a favore o contro la richiesta di sospensiva proposta dall'assessore Masala.

Siccome siamo in fase di votazione e un articolo del Regolamento prevede che su ogni votazione possano essere fatte dichiarazioni di voto, ogni consigliere ha diritto di dichiarare il suo voto. Sono iscritti a parlare per dichiarazione di voto i consiglieri Cugini e Fadda. Ha facoltà di parlare il consigliere Cugini.

CUGINI (D.S.). Signor Presidente, io avevo già dichiarato di accogliere la proposta dell'assessore Masala. Però, in fase di dichiarazioni di voto, sono stati introdotti altri argomenti.

Penso che noi dobbiamo serenamente accogliere la proposta dell'assessore Masala e procedere al riesame del testo, senza anticipare nulla di quello che i colleghi della Commissione potranno fare, sentiti gli interventi che si sono svolti in Aula. Nel confermare il voto favorevole alla richiesta di sospensiva, voglio dire che può essere che nel passato recente e nel passato remoto l'Aula abbia licenziato provvedimenti discutibili, anzi posso affermare che questo si è senz'altro verificato, però prendiamo come esempio, onorevole Capelli, non i provvedimenti negativi, ma quelli positivi, con uno spirito di partecipazione alla rielaborazione del testo in esame che ci permetta di cogliere il meglio che è emerso dal dibattito assembleare.

Confermo, quindi, la totale disponibilità ad accogliere la proposta dell'Assessore, senza introdurre elementi polemici, perché la discussione si è svolta trattando anche il merito dell'argomento. Penso che chi ha espresso un'opinione diversa dalla mia e dalla tua, avesse titolo per farlo. Si è chiusa quella fase, procediamo a quella successiva, quindi aggiorniamo senz'altro i lavori a domani mattina.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fadda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FADDA (Popolari-P.S.). Signor Presidente, noi non possiamo che accogliere - parlo anche a nome dei miei colleghi di Gruppo - la proposta che è stata avanzata dall'assessore Masala. Credo che questa proposta sia la dimostrazione dell'incapacità di questa Giunta regionale e di questa maggioranza di governare la nostra regione.

Stamattina abbiamo fatto una Conferenza dei Capigruppo, che cosa è mancato alla Giunta regionale per proporre in quella sede il rinvio in Commissione del testo di legge in esame? Credo che gli Uffici stiano esaminando gli emendamenti presentati dalla Giunta regionale, e secondo il mio parere alcuni di essi non sono ricevibili. E quando la Giunta regionale propone al Consiglio degli emendamenti che non sono ricevibili, si ha la dimostrazione della sua totale incapacità di governare la regione.

Per quanto riguarda l'intervento fatto dal collega Onida, io riconosco che egli ha preso atto dell'incapacità della maggioranza di affrontare i problemi della Sardegna, però lo invito, perché credo che sia corretto, a chiedere al Presidente dell'ottava Commissione chi ha garantito fino adesso il numero legale in Commissione.

(Interruzioni)

Il collega Onida ha fatto delle affermazioni nei confronti del centrosinistra e mi sembra giusto che restino agli atti tutte le considerazioni che si ritiene debbano essere messe in evidenza.

ONIDA (P.P.S.-C.D.U. Sardi). Ho detto che il contenuto di questo testo di legge è il frutto, anche in maniera paritaria rispetto al centrodestra, del lavoro del centrosinistra, e non del lavoro della Giunta.

PRESIDENTE. Onorevole Onida, non sono previste interruzioni. Se vuole parlare faccia anche lei una dichiarazione di voto.

ONIDA (P.P.S.-C.D.U. Sardi). La Giunta ha proposto un'altra cosa, ma è rispettosa delle decisioni del Consiglio.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Fadda.

FADDA (Popolari-P.S.). Io ringrazio il collega Onida, però mi permetta di dire, anche per quanto noi abbiamo sperimentato in questi giorni, che la maggioranza - se esiste una maggioranza, come è esistita in alcuni momenti - ha respinto gli emendamenti presentati dal centrosinistra.

Allora, esiste una maggioranza? La maggioranza, al di là del voto unanime ottenuto in Commissione, ha inviato all'Aula questo testo di legge, per cui, nel dichiararmi d'accordo sul fatto che la Commissione lo riesamini, anche da un punto di vista finanziario, faccio una raccomandazione all'Assessore della programmazione: io non so per quale motivo sono stati scippati i 200 miliardi destinati agli enti locali per l'edilizia scolastica (un intervento voluto anche dal centrosinistra), che insieme ai 600 miliardi che il Governo nazionale aveva proposto dovevano servire per dare una risposta ai drammi che tantissime amministrazioni provinciali e comunali stanno vivendo, però mi auguro che da qui a domani lei possa dichiarare, in aula, che si impegna a rimettere quei 200 miliardi nella prossima legge finanziaria. Guardate, ciascuno di noi subisce pressioni da parte di singole associazioni...

PRESIDENTE. Onorevole Fadda, dichiari il suo voto.

FADDA (Popolari-P.S.). Credo, Presidente, che abbia scomputato i minuti che mi ha fatto perdere il collega Onida, in ogni caso sto per concludere il mio intervento.

Ciascuno di noi, dicevo, subisce pressioni per presentare emendamenti e capita, per esempio, che un ex Assessore della pubblica istruzione, non avendo risolto, nei due anni o nell'anno e mezzo in cui è stato in carica, un problema con l'Università Cattolica riproponga la questione in Consiglio regionale attraverso un emendamento alla legge finanziaria. Si possono pure presentare emendamenti riguardanti alcune squadre di calcio o associazioni vicine o lontane, ma questo - l'ha detto il collega Pier Sandro Scano - non è un modo serio di legiferare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (F.I.-Sardegna). Presidente, io intervengo, se mi consente, per dissentire dall'interpretazione che lei ha dato, che però rispetto, doverosamente, perché se la ratio di far parlare, su questioni di questa natura, un consigliere a favore e uno contro, è quella di non consentire né discussione generale, né dibattito, men che meno, deduzione logica, si possono fare dichiarazioni di voto.

Lo dico perché non mi pare che siano sorti contrasti particolari su una questione che vede pressoché tutti concordi nel riportare questo disegno di legge in Commissione, e quindi direi che si possa passare all'esame del successivo argomento all'ordine del giorno, che è un provvedimento concernente l'agricoltura. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione la richiesta di sospensiva. Chi l'approva alzi la mano.

(E' approvata)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Dobbiamo ora passare all'esame del successivo argomento all'ordine del giorno, cioè del disegno di legge numero 148/A, il quale non può essere discusso perché è assente l'Assessore competente per materia. Il successivo punto riguarda la richiesta di istituzione di una Commissione d'inchiesta sul porto canale.

Ha domandato di parlare il consigliere Corona. Ne ha facoltà.

Corona (F.I.-Sardegna). Stamattina, in Conferenza dei Capigruppo, è stato chiesto di far slittare la discussione del disegno di legge 148/A perché gli Assessori competenti sarebbero stati assenti. Si tratta di un disegno di legge presentato dall'Assessore della programmazione di concerto con l'Assessore dell'agricoltura, e siccome l'Assessore della programmazione, l'onorevole Masala, è presente, chiedo che si proceda alla discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugini. Ne ha facoltà.

CUGINI (D.S.). Il relatore di questa legge è il collega Ortu, il quale questa mattina non ha svolto la relazione perché riteneva, così come concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo, che si sarebbe trattato questo argomento alla presenza degli Assessori dell'agricoltura e della programmazione. La presenza dell'Assessore dell'agricoltura è stata ritenuta fondamentale, perché, pur se il disegno di legge è stato licenziato con voto unanime dalla Commissione, si vuole procedere comunque a un approfondimento in Aula che si ritiene - e noi concordiamo - debba essere fatto in presenza appunto dell'Assessore dell'agricoltura, l'onorevole Contu, per evitare che si introducano, lo abbiamo detto questa mattina e lo confermiamo questa sera, elementi aggiuntivi o sostituivi che possono creare magari la non linearità del testo del disegno di legge.

Quindi confermando, Presidente, l'urgenza della trattazione di questo argomento, riteniamo che, domani mattina, alla presenza dell'Assessore dell'agricoltura, si potrà procedere all'esame del disegno di legge 148/A, sul quale noi faremo un ragionamento di merito con l'intento di procedere quanto prima alla sua approvazione.

Il collega Corona ha ripreso la parola poco fa, ma l'intesa che si era raggiunta stamattina, Presidente - poi lei potrà senz'altro consultare i dirigenti degli Uffici per averne conferma - è questa che le sto dicendo io. Penso che sia più utile confermarlo anche questo pomeriggio. Se, però, si vuole passare all'esame di altri argomenti all'ordine del giorno, noi non facciamo questioni di procedura, ossia non chiederemo la votazione sull'inversione dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. A questo punto mi sembra opportuno e doveroso sospendere i lavori per cinque minuti e convocare la Conferenza dei Capigruppo per decidere in merito.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 24, viene ripresa alle ore 18 e 46.)

PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo ha ritenuto opportuno, anche in assenza del competente Assessore dell'agricoltura, di non procedere all'esame del disegno di legge numero 148/A, mentre ha confermato la convocazione dell'ottava Commissione per domani mattina alle ore 9. I lavori del Consiglio, con lo stesso ordine del giorno, inizieranno alle ore 10 e 30.

La seduta è tolta alle ore 18 e 47.