LVI Seduta
Mercoledì, 31 maggio 2000
(POMERIDIANA)
Presidenza del Presidente Serrenti
La seduta è aperta alle ore 16 e 44.
MANCA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta di mercoledì 5 aprile 2000 (51), che è approvato.
PRESIDENTE. Poiché è riunita la terza Commissione, con deroga consentita dal Presidente del Consiglio, sospendo la seduta sino alle ore 17 e 30.
(La seduta, sospesa alle ore16 e 44, viene ripresa alle ore17 e 55).
Elezione di un componente del Comitato circoscrizionale di controllo (CO.CI.CO.) di Lanusei
PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Giunta ha fatto pervenire al Consiglio il decreto recante la pronunzia di nullità della designazione, quale componente del CO.CI.CO. di Lanusei - ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera e), della legge regionale numero 38 del 1994, come modificata dalla legge regionale numero 4 del 1995 - di Rosario Dei perché non in possesso dei requisiti prescritti.
Ricordo che la lettera e) dell'articolo 4 della legge regionale numero 38 citata riguarda i componenti da eleggere tra magistrati e avvocati dello Stato in quiescenza, professori di ruolo di Università in materie giuridiche e amministrative, funzionari statali, regionali o degli enti locali in quiescenza con qualifica non inferiore a dirigente e in possesso di diploma di laurea in materie giuridiche o economiche.
Ricordo ancora che la legge numero 38 del 1994 prevede che risulterà eletto chi avrà ottenuto il voto di due terzi dei componenti dell'Assemblea, cioè 54 voti. Qualora nessuno ottenga la prescritta maggioranza, la votazione è ripetuta a distanza di non più di 24 ore e risulterà eletto colui che abbia ottenuto la maggioranza assoluta, cioè la metà più uno dei voti.
Prima votazione segreta per schedePRESIDENTE. Indico, quindi, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della citata legge regionale e secondo le modalità di cui all'articolo 8, comma 2, della medesima legge la votazione a scrutinio segreto.
Invito i consiglieri Segretari a procedere alla chiama.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per l'elezione di un componente del CO.CI.CO. di Lanusei in sostituzione di Rosario DEI:
presenti 66
astenuti 66
maggioranza 54
(Si sono astenuti: il Presidente SERRENTI e i consiglieri AMADU - BALIA - BIANCAREDDU - CAPELLI - CAPPAI - CARLONI - CASSANO - COGODI - CONTU - CORDA - CORONA - COSSA - CUGINI - DEIANA - DEMONTIS - DEMURU - DETTORI Bruno - DETTORI Ivana - DORE - FADDA - FANTOLA - FEDERICI - FRAU - GIAGU - GRANARA - IBBA - LA SPISA - LAI - LICANDRO - LODDO - LOMBARDO - MANCA - MARROCU - MASALA - MASIA - MILIA - MURGIA - NUVOLI - ONNIS - OPPI - ORTU - PIANA - PILI - PILO - PINNA - PIRASTU - PIRISI - PITTALIS - PUSCEDDU - RANDAZZO - RASSU - SANNA Alberto - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Salvatore - SCANO - SCARPA - SELIS - SPISSU - TUNIS Gianfranco - TUNIS Marco - USAI - VASSALLO.)
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PRESIDENTE. Poiché non è stata raggiunta la prescritta maggioranza è necessario procedere alla seconda votazione.
Seconda votazione segreta per schede
PRESIDENTE. Indico la seconda votazione. Invito i consiglieri Segretari a procedere alla chiama.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione.
presenti 67
votanti 62
astenuti 5
maggioranza 32
schede bianche 3
Hanno ottenuto voti: Franco CORDA, 59.
Viene proclamato eletto: Franco CORDA, nato a Nuoro l'1 gennaio 1934, già componente del CO.CI.CO. di Lanusei nella passata legislatura per la medesima categoria.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: AMADU - BALIA - BIANCAREDDU - CALLEDDA - CAPELLI - CAPPAI - CARLONI - CASSANO - COGODI - CONTU - CORDA - CORONA - COSSA - CUGINI - DEIANA - DEMONTIS - DEMURU - DETTORI Bruno - DETTORI Ivana - DORE - FANTOLA - FEDERICI - FLORIS Mario - FRAU - IBBA - LA SPISA - LAI - LICANDRO - LODDO - LOMBARDO - MANCA - MARROCU - MASALA - MASIA - MILIA - MORITTU - MURGIA - NUVOLI - ONNIS - OPPI - ORRU' - ORTU - PACIFICO - PIANA - PILO -PIRASTU - PIRISI - PITTALIS - PUSCEDDU - RANDAZZO - RASSU - SANNA Alberto - SANNA Emanuele - SANNA Giacomo - SANNA Salvatore - SCANO - SCARPA - SPISSU - TUNIS Gianfranco - TUNIS Marco - USAI - VASSALLO.
Si sono astenuti: il Presidente SERRENTI e i consiglieri FADDA - GIAGU - SANNA Gian Valerio - SELIS.)
Elezione del Vicepresidente del Comitato circoscrizionale di controllo (CO.CI.CO.) di Lanusei
PRESIDENTE. Il Consiglio regionale deve procedere, ai sensi della legge regionale 13 dicembre 1994, numero 38, modificata dalla legge regionale 14 gennaio 1995 numero 4, all'elezione del Vicepresidente del Comitato circoscrizionale di controllo di Lanusei, in sostituzione di Rosario Dei. Ricordo che il Vicepresidente viene eletto tra i componenti del Comitato di controllo, che sono: Giampiero Muceli, Calogero Russo, Luigi Burchi, Ennio Mascia, Giuseppe Quartu, FrancoCorda e Franco Galdieri. Risulterà eletto Vicepresidente chi ha ottenuto il maggior numero di voti.
Votazione a scrutinio segreto per schede
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione del Vicepresidente del Comitato circoscrizionale di controllo di Lanusei. Invito i segretari a procedere alla chiama.
(Segue la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 52
astenuti 5
maggioranza 29
schede bianche 3
schede nulle 1
Hanno ottenuto voti: Luigi BURCHI, 48.
Viene proclamato eletto: Luigi BURCHI.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: AMADU - BALIA - BIANCAREDDU - CALLEDDA - CAPELLI - CAPPAI - CARLONI - CASSANO - CONTU - CORDA - CORONA - COSSA - CUGINI - DEIANA - DEMURU - DETTORI Bruno - DETTORI Ivana - FALCONI - FLORIS Mario - FRAU - GRANARA - IBBA - LAI - LICANDRO - LIORI - LODDO - LOMBARDO - MANCA - MARROCU - MASALA - MASIA - MILIA - MORITTU - MURGIA - NUVOLI - ONIDA - ONNIS - OPPI - ORRU' - ORTU - PIANA - PIRISI - RASSU - SANNA Alberto - SANNA Giacomo - SANNA Salvatore - SCANO - SCARPA - TUNIS Gianfranco - TUNIS Marco - USAI - VASSALLO.
Si sono astenuti: il Presidente SERRENTI e i consiglieri FADDA - GIAGU - SANNA Gian Valerio - SELIS.)
PRESIDENTE. Il punto 4 dell'ordine del giorno prevede l'elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto superiore regionale etnografico con sede a Nuoro, in sostituzione di Giuseppe Chines, dimissionario.
Sull'ordine del giornoPRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Usai. Ne ha facoltà.
USAI (A.N.). Per chiedere alla cortesia del Presidente e dei colleghi di soprassedere su questa nomina, perché esistono problemi all'interno della maggioranza su questa elezione. Quindi, abbiate pazienza, vi chiediamo scusa e chiediamo la sospensione di questa nomina.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugini. Ne ha facoltà.
Cugini (D.S.-F.D.). Noi, "noi" sta per centro-sinistra chiaramente, abbiamo presentato una mozione, discussa questa mattina, che nella premessa richiamava l'esigenza di procedere alle nomine nei CO.CI.CO. e negli enti. Su quella mozione si è sviluppato un dibattito che ha impegnato tutta la mattinata, e abbiamo concluso la discussione con un voto, perché la maggioranza, attraverso gli interventi, ma soprattutto attraverso la posizione che hanno espresso i colleghi Capigruppo della maggioranza, ha rifiutato un possibile accordo, un'intesa sull'argomento.
Un'intesa che noi abbiamo ricercato sino a rasentare l'esposizione al ridicolo, come ho detto questa mattina, ma il ridicolo è stato confermato quando abbiamo votato ed è stata respinta la nostra mozione. E la mozione è stata respinta dopo che diversi colleghi della maggioranza, cito fra tutti perché mi piace citarlo, ed anche per riconoscergli una funzione che ha svolto, il collega Felicetto Contu, il quale questa mattina ha concordato sul dispositivo finale della nostra mozione, e ha dichiarato che apprezzava quella nostra indicazione di lavoro. Però, nonostante questa dichiarazione, poi ha votato contro la mozione.
La mozione è stata respinta, forse più avanti troveremo un punto d'incontro sui contenuti che la mozione proponeva, però adesso emerge un dato, che io desidero richiamare, che ha proposto alla nostra attenzione il collega Usai, Capogruppo di Alleanza Nazionale, il quale ha detto che la maggioranza non è pronta per eleggere il rappresentante che si è dimesso o che è stato fatto dimettere, o che non era disponibile ad essere eletto, comunque che non conferma il voto del Consiglio. La maggioranza non è in grado di sostituire questo signore; quindi, la maggioranza chiede di rinviare queste elezioni perché non è pronta ad avanzare proposte.
Questa mattina ha votato contro il nostro ordine del giorno e questa sera chiede all'opposizione di tenere un atteggiamento positivo, di comprensione delle loro difficoltà; e noi comprendiamo queste difficoltà, ma la maggioranza riconosca almeno di avere una posizione schizofrenica, dato che la mattina dice una cosa e la sera ne fa un'altra!
Collega Contu, mi appello al suo senso di responsabilità. Ci suggerisca una posizione che ci permetta di superare la difficoltà nella quale voi siete adesso, e noi, confermando quell'atteggiamento di responsabilità che abbiamo richiamato, seguiremo la sua indicazione, perché le voglio riconoscere, nonostante la contraddizione tra l'espressione del suo pensiero e il voto, una funzione comunque positiva di comprensione della nostra indicazione.
La maggioranza non è in grado di avanzare proposte per sostituire i componenti degli enti, prendiamo atto che è così. Presidente Serrenti (chiedo scusa per averla chiamata Presidente), invertiamo pure l'ordine del giorno, passiamo agli altri punti, sapendo che l'argomento rimane all'ordine del giorno della prossima seduta, e che non viene esaurito oggi perché i colleghi della maggioranza non sono in grado di avanzare proposte che noi avremmo potuto anche votare, perché non è questo il problema. Quindi, lo dico anche per noi del centro-sinistra, la nostra mozione da quel punto di vista era inefficace perché la maggioranza non ha trovato un punto d'incontro, e quindi, anche se avessero votato a favore della nostra mozione, sarebbe stato un voto inutile e contraddittorio perché a distanza di qualche ora non si poteva attuare quello che noi avevamo proposto.
Vedo che il collega Contu si sta preparando per intervenire, ma vorrei che su questo punto non si aprisse una lunga discussione, perché abbiamo concordato questa mattina di procedere all'esame dei provvedimenti votati nelle commissioni all'unanimità. Ma ci preme segnalare che non verranno esaminati quei punti dell'ordine del giorno sui quali voi non avete trovato un accordo in ordine alla scelta dei vostri parenti per la composizione dei consigli di amministrazione.
Però, sono convinto che magari, con un approfondimento ulteriore, troverete al vostro interno una convergenza, non salda chiaramente, ma clientelare, che vi permetterà di risolvere le questioni ancora aperte.
Ma deve essere chiaro a tutti, e soprattutto ai colleghi che questa mattina sono intervenuti lamentando la nostra iniziativa, promossa attraverso la mozione preceduta dalla conferenza stampa, lamentando la strumentalità della stessa, che quello che noi abbiamo denunciato in questi giorni è la sacrosanta verità. Viene confermato il vostro modo di fare, la vostra irresponsabilità nella gestione della cosa pubblica, al punto che ci chiedete di non procedere alla votazione perché non vi siete messi d'accordo sulle indicazioni da dare.
Però, mancano 4 anni, troverete un punto d'incontro in questi 4 anni e riuscirete senz'altro ad affrontare e risolvere il problema del governo degli enti.
Dico questo al collega Cappai che, questa mattina, nel suo intervento ha lamentato un presunto attacco nei sui confronti da parte dei colleghi che hanno tenuto la conferenza stampa. Io devo registrare, invece, un attacco diretto da parte vostra nei confronti del Consiglio regionale, che non è in grado di affrontare gli argomenti all'ordine del giorno perché voi non avete proposte da avanzare, perché non avete ancora raggiunto al vostro interno l'intesa sufficiente per fare le nomine.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Cugini, e sottolineo onorevole e non le chiedo scusa per questo.
CUGINI (D.S.-F.D.). Quel titolo deriva da un'elezione.
PRESIDENTE. Anche quello del Presidente e io sono anche il suo Presidente, con piacere debbo dire.
CUGINI (D.S.-F.D.). Quello di Presidente deriva dalla elezione in Aula e io le darò questo titolo quando si saranno raggiunte le condizioni per farlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biggio. Ne ha facoltà.
BIGGIO (A.N.). Grazie Presidente e colleghi onorevoli, la reprimenda dell'onorevole Cugini per un verso può essere corretta, ma non è corretto il ragionamento attraverso il quale è pervenuto alle conclusioni. Quindi, occorre forse precisare meglio l'excursus attraverso il quale, comunque, la maggioranza è arrivata a una conclusione, che non è quella denunciata dall'onorevole Cugini.
La maggioranza ha respinto la mozione, certo, ma non si è pronunciata contro alcuni contenuti della stessa; però, recependo la proposta di legge degli onorevoli Sanna Giacomo e Manca, cioè di chi invece di parlare ha lavorato, coerentemente ha concordato perché si accordi un percorso d'urgenza, preferenziale al provvedimento e, se è possibile, sia esitato in Aula oggi stesso. Questo per porre fine ai dubbi e alle preoccupazioni sulle conseguenze drammatiche per l'economia sarda, e quant'altro, denunciate dall'opposizione.
Quindi, ben vengano stimoli e sollecitazioni da parte dell'opposizione, però siamo corretti e diciamo le cose esattamente come si sono svolte. Indubbiamente, da un certo punto di vista, la mozione non è stata accettata, ma, coerentemente, abbiamo cercato di concludere in un senso ben preciso, che non è quello denunciato dal collega Cugini per motivare il suo intervento. E il suo atteggiamento non credo sia particolarmente corretto..
Presidente. Ha domandato di parlare il consigliere Contu. Ne ha facoltà.
CONTU (C.C.D.). Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, in questo clima non dovrebbe essere difficile fare della polemica, ma io non la farò. Infatti, contrariamente a qualche mio collega, io sono rispettoso del Regolamento. Il Regolamento dice che non si deve discutere di argomenti che non sono all'ordine del giorno.
Ora, mi rendo conto che per amore di polemica il collega Cugini ha voluto trattare nuovamente l'argomento mozione, ma esso ormai è superato con un voto di questa Assemblea, che è sovrana, e quando l'Assemblea ha deciso, ha deciso, nel bene o nel male ma ha deciso, e su quell'argomento si stende un velo - io non dico pietoso - ma comunque un velo.
Torno invece sull'argomento che è in discussione; è vero, la maggioranza (io faccio parte della maggioranza), ha chiesto di poter sospendere una elezione per una nomina sulla quale trova difficoltà. Francamente, è prassi costante che quando qualche Gruppo politico incontra difficoltà nel fare una designazione, gli altri Gruppi consentano un certo respiro. Allora, se vogliamo continuare con questa prassi di rispetto reciproco, credo che la proposta più consona sia quella di chiedere un'inversione dell'ordine del giorno che chiunque di noi può chiedere.
Invece di chiedere alla opposizione di darci la possibilità, il tempo per poter decidere meglio su questa designazione, avremmo potuto chiedere benissimo l'inversione dell'ordine del giorno. Avremmo potuto chiedere che prima si esaminassero i disegni di legge importanti inseriti nell'ordine del giorno e, nel frattempo, si sarebbe dato tempo ai Gruppi di trovare quell'accordo necessario per fare le designazioni.
Quindi, io chiedo formalmente l'inversione dell'ordine del giorno, così che prima vengano discussi i disegni di legge e dopo, , se ci sarà il tempo, si procederà con le nomine. O, se si vuole,si può accogliere la proposta dell'onorevole Cugini di rinviare l'argomento alla prossima tornata ponendolo al primo punto all'ordine del giorno. Questa proposta ci trova ancora più favorevoli, ma se questo non fosse possibile, vuole dire che esamineremo questo argomento a conclusione dei nostri lavori. Altre volte abbiamo spostato qualche nomina, non succede nulla, perché non si tratta, mi pare, di organismi quali i CO.CI.CO., in fondo. Si dia tempo, lo si è sempre fatto.
Voi stessi riconoscete che questa designazione spetta alla maggioranza; ci può essere un po' di travaglio interno, non sono cose belle ma sono cose normali, mi pare che siano cose che sono avvenute anche altre volte, e quindi credo che non si debba drammatizzare più di tanto.
In tutti i casi, io formalmente chiedo che si discutano prima i disegni di legge e dopo, se ci sarà tempo, se lo potremo fare, passeremo agli altri punti all'ordine del giorno, oppure si rinvierà alla prossima tornata. Io anzi sono favorevole alla proposta Cugini che si potrebbe mettere tutta questa serie di nomine come primo punto della futura tornata in Consiglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare sull'ordine del giorno il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Presidente della Giunta. Posto che anch'io ho partecipato alla Conferenza dei Capigruppo ma, non avendo avuto modo di seguire l'intervento dell'onorevole Cugini, non comprendo bene come si sono rappresentati i problemi, vorrei chiedere alla cortesia dei colleghi Capigruppo e al Presidente del Consiglio, una breve sospensione dei lavori e una Conferenza dei Capigruppo per verificare, come si collocano allo stato attuale dei lavori del Consiglio, le decisioni che abbiamo assunto
CUGINI (D.S.-F.D.). Presidente Floris, lei era presente alla Conferenza, a differenza del collega Contu.
PRESIDENTE. Onorevole Cugini, abbia pazienza. Onorevole Fadda, vuole svolgere il suo intervento adesso o dopo la Conferenza dei Presidenti di Gruppo?
COGODI (R.C.). Abbiamo chiesto la sospensione; non l'avete voluta dare.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Onorevole Cugini, non possiamo lavorare così, abbia pazienza, le do dopo la parola.
CUGINI (D.S.-F.D.). Non è che non possiamo lavorare così, non dobbiamo!
PRESIDENTE. Onorevole Cugini, le do volentieri la parola, ma dopo l'onorevole Fadda.
CUGINI (D.S.-F.D.). Io non voglio la parola; dico solo che devono stare attenti a quello che dicono; tutto qui.
PRESIDENTE. Allora lasci parlare chi sta parlando.
COGODI (R.C.). Non possono negare la sospensione e poi chiedere la sospensione.
FADDA (Popolari-P.S.). L'onorevole Serrenti aveva già indetto la votazione e invitato i segretari a procedere alla chiama. Una volta indetta la votazione non si può aprire un dibattito. Quindi, io invito il Presidente del Consiglio a dare seguito alla sua decisione. Non è pensabile che poi si rincorrano le persone per chiedere se qualcuno intenda intervenire o meno, altrimenti ripeto le cose che il Presidente del Consiglio ha dichiarato a qualche esponente della Giunta, e anche a qualche consigliere di maggioranza. Il rispetto del Regolamento ci deve essere. Si voti. E poisi vedrà.
Vorrei ricordare al Presidente della Giunta che tante volte, anche dai banchi del Consiglio, prima che diventasse Presidente, lui si è dichiarato contro un uso eccessivo della Conferenza dei Capigruppo; e adesso, in ogni occasione, è il Presidente della Giunta che chiede che si riunisca la Conferenza dei Capigruppo. Invito quindi il Presidente del Consiglio a procedere con la votazione, altrimenti confermerà di essere un Presidente di parte e continueremo a chiamarlo onorevole Serrenti.
PRESIDENTE. Onorevole Fadda, io ho indetto la votazione perché nessuno mi aveva chiesto di non trattare questi punti all'ordine del giorno; è arrivata - e lei ha ragione - dopo che io avevo indetto la votazione, una richiesta di sospensione perché una parte politica o la maggioranza che dir si voglia non era pronta.
Mi è parso di capire, se non sono incorso in errore (e se sono incorso in errore ne chiedo scusa), che l'onorevole Cugini, nel suo intervento, consentisse che la maggioranza si organizzasse per votare in un altro momento questo punto all'ordine del giorno; ma se così non è, io pongo in votazione la richiesta di inversione dell'ordine del giorno, così come richiesto dall'onorevole Contu.
Io credo comunque che la richiesta del Presidente della Giunta, di una breve Conferenza dei Capigruppo, sia legittima e necessaria, direi, per superare questo momento di "impasse" che si è creato. La facciamo subito, poi procediamo alla votazione.
COGODI (R.C.). Dopo il voto.
PRESIDENTE. Onorevole Cogodi, stia tranquillo che votiamo. Non è questo il problema.
Presidente Floris, l'Onorevole Cogodi propone di fare la Conferenza subito dopo la votazione di questo punto all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Presidente della Giunta. Io ho chiesto la convocazione della Conferenza dei Capigruppo; se non viene accettata questa richiesta, chiedo di sospendere per cinque minuti i lavori del Consiglio prima della votazione.
COGODI (R.C.). Si sospende dopo la votazione.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Presidente della Giunta. No, prima della votazione.
COGODI (R.C.). E perché?
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Presidente della Giunta. Perché è nel mio diritto, chiedere di sospendere brevemente i lavori del Consiglio.
PRESIDENTE. La chiama non è iniziata. Chiedo all'Aula se è d'accordo per questa ospensione di cinque minuti.
Ha domandato di parlare il consigliere Cugini. Ne ha facoltà.
CUGINI (D.S.-F.D.). Io non sono mai stato contrario alle sospensioni richieste per trovare punti d'incontro, ma il Presidente Floris comprenderà il perché mi esprimo contro. Io non vorrei infatti che venisse attribuita al centro-sinistra la responsabilità di quello che sta sfacendo il centro-destra.
Il Presidente Floris, chiedendo la sospensione, cerca di trovare una soluzione. Io lo capisco. Capisco il perché dell'iniziativa, però sinceramente, e il Presidente comprenderà, noi non possiamo essere d'accordo, non perché non si può sospendere l'attività del Consiglio per cinque minuti, non è questo il problema, ma per rispondere ad un comportamento che i colleghi della maggioranza hanno tenuto questa mattina, , quando noi abbiamo proposto una certa procedura su un tema estremamente delicato. E'vero che nella Conferenza dei Capigruppo la questione ha poi trovato una composizione, ma anche in quella sede (lo dico per tutti noi), la maggioranza era presente con pochissimi rappresentanti. Non è possibile che ci siano due verità: una a fini propagandistici e l'altra per l'attività del Consiglio.
Quindi, Presidente Floris, mi esprimo contro la sospensione, pur comprendendo che se arriviamo a votare la maggioranza ha comunque i voti per sospendere, ma mi esprimo contro non perché non si possa sospendere per cinque minuti la seduta, ma per stabilire un principio e una regola che è quella, spesso non scritta, del buon senso.
Se questa mattina si fosse utilizzato il buon senso, avremmo risolto un mare di problemi, anche quelli che vengono qui richiamati.
Nel mio intervento io avevo proposto un'ipotesi di soluzione, il collega Biggio, Luigi, ha risposto polemicamente come se io avessi dato un'indicazione contraria allo svolgimento dei lavori, mentre avevo detto che si poteva trattare l'argomento in un altro momento. Invece qui si vuole solo fare polemica.
Allora io parlo contro la sospensione, pur comprendendo che la richiesta del Presidente Floris, di sospendere cinque minuti, serve per trovare una linea comune da parte della maggioranza per affrontare questo problema.
Ma, la linea corretta, collega Serrenti, è quella di procedere alla chiama e alla votazione, come è stato detto. Lo dico anche per Floris, questo. Noi non votiamo nessuno, noi non partecipiamo al voto per evitare che si determini nell'Aula una possibile differenza tra l'indicazione della maggioranza e l'espressione del voto. In alternativa - lo dico al presidente Floris - alla sospensione, io propongo di procedere alla votazione e dichiaro che per quanto ci riguarda non partecipiamo al voto per evitare possibili inquinamenti del voto stesso in presenza del non accordo, all'interno della maggioranza, sull'indicazione da dare per la composizione di quel consiglio di amministrazione.
Penso che anche questa posizione esprima un senso di responsabilità, che attiene al rispetto del Regolamento e permette di risolvere un problema di natura procedurale che è stato erroneamente richiamato questa sera.
Anche in questo caso evitiamo di azzuffarci Troviamo una soluzione che esprima un senso di responsabilità collettiva: noi ci asterremo dal voto, voi, non avendo raggiunto un accordo, farete la stessa cosa. Successivamente acconsentiremo tutti alla richiesta di inversione dell'ordine del giorno per procedere sugli altri punti.
Presidente Floris, la nostra non è una contrapposizione di natura politica o formale, il nostro intento è quello di applicare il Regolamento che disciplina i nostri lavori.
PRESIDENTE. Onorevole Cugini, io procedo senz'altro alla votazione, però, ho il dovere di dire che potrebbe essere eletto qualcuno che magari per vari motivi sarà costretto a dimettersi.
CUGINI (D.S.-F.D.). Noi non votiamo, così non si dimetterà nessuno.
PRESIDENTE. L' opposizione ha prospettato la necessità di far pervenire al Presidente i nomi di chi deve essere votato per valutarne, almeno per quanto è possibile, l'eleggibilità.
Io non ho ricevuto nessun nome, questo significa che potremmo eleggere una persona che magari non ha i requisiti. Io questo lo faccio presente.
Ha domandato di parlare il consigliere Cogodi. Ne ha facoltà.
COGODI (R.C.). Vorrei dire poche cose per un chiarimento, anche se credo che chi è qui dentro abbia le idee chiare, a parte forse qualche elemento di confusione sugli obiettivi che intende raggiungere. Noi non possiamo dare l'impressione, errata, che in questo Consiglio regionale si discuta a vuoto per lungo tempo, per ore, mentre leggi importanti attendono di essere esaminate e approvate. Per altro, leggi esitate con tanta difficoltà, ma pressoché all'unanimità, nelle Commissioni consiliari, dopo molte ore e molte giornate, e qualche mezza nottata, di fatica. Quelle leggi attendono di essere discusse e possibilmente approvate, mentre qui si discute d'altro. Ma, "l'altro" non è una scaramuccia procedimentale; deve essere chiaro che "l'altro" è una questione di sostanza politica.
Noi abbiamo discusso questa mattina una mozione che poneva un problema grande quanto è grande la Regione (se grande vuole essere), cioè abbiamo posto il problema della legalità, del rispetto delle regole, delle leggi e degli obblighi che ricadono su chiunque abbia la rappresentanza politica e istituzionale e quote di potere pubblico, elementi comunque differenziati tra loro. Vi è infatti il potere del Consiglio regionale in quanto organo legislativo, di controllo e di indirizzo della Giunta, il potere della Giunta in quanto organo che ha la responsabilità di governo e il potere della Presidenza del Consiglio in quanto organo di regolazione e di impulso dell'attività del Consiglio regionale..
Qui c'è una confusione totale che permane e che fa danno! Fa danno all'istituzione autonomistica, a noi stessi, non al Governo di Roma. Questo è autolesionismo!
Noi stamani abbiamo discusso a lungo, ma abbiamo dovuto presentare una mozione con venti e più firme e chiedere la convocazione straordinaria del Consiglio per dire che non si possono tenere, neppure per un attimo di più, pezzi di amministrazione pubblica senza controllo di legittimità. Perché non c'è autonomia alcuna e non c'è istituzione democratica alcuna senza il controllo di legittimità. Ma voi avete voluto Respingere quella mozione. Avete proceduto ad alcune nomine in modo stentato, per completare alcuni di quegli organi; vi abbiamo chiesto stamani di sospendere per alcune ore il voto sulla mozione per agevolare la soluzione di un problema, non di parte, ma della Regione e avete negato anche la sospensione. Adesso chiedete voi una sospensione. Per che cosa? Perché non siete in grado di fare una nomina alla quale siete stati obbligati! Siamo obbligati, perché se voi, noi, il Consiglio regionale non indica il completamento di un consiglio di amministrazione, qual è quello dell'Istituto etnografico, anche le nomine già fatte, alle quali abbiamo concorso indicando nostri rappresentanti, anche noi rappresentiamo una parte di popolo in questa Regione, cadono nel nulla.
Voi non indicate i nominativi di vostra competenza e impedite il funzionamento democratico di questo così come di altri istituti, enti, organismi di amministrazione, di governo e di rappresentanza in questa Regione. Non ne avete diritto! Se non siete d'accordo, mettetevi d'accordo. Se non vi mettete d'accordo ve ne andate, ma non è possibile continuare così.
Io ho parlato questa mattina di arroganza; questa non è più neppure arroganza, questa è totale mancanza di riguardo nei confronti delle regole e delle istituzioni. Nel frattempo, voi usate in modo abusivo il potere di commissariare gli enti; quindi, i nostri rappresentanti non possono esercitare la loro funzione perché voi non nominate i vostri, e nel frattempo vi prendete tutto con i commissari.
Abbiamo eletto quattro mesi fa il consiglio di amministrazione dell'ARST; è stato insediato l'altro ieri o ieri, dopo quattro mesi; e, nel frattempo, voi Giunta e voi maggioranza avete nominato due volte i commissari. Avete commissariato per due volte un ente per il quale il Consiglio regionale aveva già eletto il consiglio di amministrazione e anche il presidente quattro mesi fa. Voi tenete la Regione commissariata. I commissari sono vostri fiduciari perché li nominate voi, e state espropriando e colpendo così il potere di rappresentanza democratica in questa Regione autonoma! Questo è il punto di merito che io voglio richiamare.
Qui non si tratta di schermaglie procedurali, non avete i voti. - Contu, il Regolamento lo conosci bene e non ti devi appellare al Regolamento quando fa comodo perché il Regolamento prevede una maggioranza di due terzi, che non avete. Ecco perché state cincischiando, chiedendo conferenze e sospensioni, perché state cercando i voti e i vostri colleghi che non ci sono, per raggiungere i due terzi. E allora, se non raggiungete la maggioranza dei due terzi, lei, Presidente, non può bloccare la votazione in attesa che loro li cerchino.
PRESIDENTE. Onorevole Cogodi, la prego, ha esaurito il suo tempo . Non la sto bloccando, stia sereno, la richiamo al tempo.
COGODI (R.C.). Ho finito. Se è chiaro tutto questo, voglio ancora ribadire che noi oggi non stiamo perdendo tempo.
CORDA (A.N.). No, stiamo producendo!
COGODI (R.C.). Sì, stiamo producendo.
CORDA (A.N.). Gazzosa!
FADDA (Popolari-P.S.). Grazie a voi!
COGODI (R.C.). Bada, Cesare Corda, se tu e la tua ascendenza di destra fascista ritienete che la rappresentanza democratica e la difesa dei diritti di rappresentanza sia gazzosa, hai sbagliato il luogo dove sedere.
PRESIDENTE. Onorevole Cogodi, non risponda all'onorevole Corda, la prego.
COGODI (R.C.). Ma, Presidente, le sembra una cosa assennata, che un collega, seppure di destra e seppure Cesare Corda, interrompa un consigliere che interviene in quest'Aula dicendo che si sta producendo gazzosa? Ma, scusi, le sembra un linguaggio consono a questa Assemblea?
PRESIDENTE. L'ho richiamata onorevole Cogodi.
COGODI (R.C.). Lei, Presidente, mi invita a terminare l'intervento e lo termino, però badi, di questo passo non è che facciamo grandi progressi. Non ci siamo lasciati intimidire, non ci intimidiamo e non ci intimidirete. Voi dovete adempiere agli obblighi di legge.
PRESIDENTE. La prego, però, concluda!
COGODI (R.C.). Ho concluso. Dovete completare le nomine , perché dovete rendere possibile la vita democratica in questa Regione e in tutte le sue espressioni democratiche. Se non siete in grado di nominare, date forfait, altri nomineranno, però non pretendete di comandare da soli, espropriando anche gli altri dei loro diritti.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Cogodi. Ha domandato di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Presidente della Giunta Regionale. Signor Presidente, avendo io partecipato questa mattina alla Conferenza dei Capigruppo, avevo chiesto la cortesia ai colleghi di fare una breve Conferenza per vedere se le cose che erano state dette in Aula corrispondevano alle decisioni assunte.
E` vero che la Conferenza dei Capigruppo si è svolta con pochi Capigruppo, ma io ero presente a nome della Giunta e ricordo quali decisioni sono state assunte, e volevo quindi ricordare anche ai colleghi che cosa esattamente avevamo deciso, non in questa Aula, ma in sede di Conferenza.
Non ero presente nel momento in cui il Presidente del Consiglio avrebbe indetto la votazione; per cui, dando per scontato che bisognava procedere alla votazione, mi sono permesso di chiedere cinque minuti di sospensione al Consiglio per consentire di effettuare la votazione. La maggioranza è in condizioni di votare, lo è certamente, aveva necessità di consultarsi un attimino per procedere a questa votazione.
Non sono stati concessi, non si sono voluti concedere, questi cinque minuti, sono d'accordo sul fatto che i cinque minuti non debbano essere concessi né oggi né mai più, perché questo Consiglio sta perdendo il suo tempo per una nomina dell'ISRE, inutilmente, nel trattare problemi cioè che niente hanno a che fare con le leggi importanti di cui si stava parlando.
Invito allora il Presidente a procedere alla votazione e a non concedere più nessuna interruzione dei lavori del Consiglio, da qualunque parte politica pervenga la richiesta. Se si vuole strumentalizzare infatti, si strumentalizza sempre. Quindi, da oggi in poi il Consiglio quando è chiamato a discutere dei problemi, non fa le vacanze che sono sempre state chieste da chiunque. E non si sono negati mai, negli anni, cinque minuti di sospensione necessari per concorrere alla scelta di un nome per una elezione voluta da una parte politica che non accettava l'inversione dell'ordine del giorno.
COGODI (R.C.). Voi stamattina avete rifiutato di accogliere un'analoga richiesta!
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Presidente della Giunta. Quindi, procediamo pure alla votazione, però rivolgo una sollecitazione a che questa diventi una prassi vera e propria del Consiglio, e non si consenta più di interrompere i lavori una volta che questi sono iniziati.
CUGINI (D.S.-F.D.). Ma questo è un ordine, non è una richiesta!
PRESIDENTE. Chiedo scusa, colleghi, a mio avviso stiamo perdendo ulteriormente molto tempo. Io adesso indico la votazione per eleggere il rappresentante dell'IRSE.
C'è una richiesta 'di inversione dell'ordine del giorno e voglio ricordare che è necessaria per la sua approvazione una maggioranza dei due terzi, se naturalmente non si trova un diverso accordo. Io opterei per una breve sospensione subito dopo la votazione. Infatti è vero che in seno alla Conferenza dei Capigruppo possono essere trovati accordi, ma questi sono tali solo se anche l'Aula li considera validi. In mancanza di accordo io devo proseguire l'esame dell'ordine del giorno e quindi porre in votazione i diversi punti.
Votazione a scrutinio segreto per schede
PRESIDENTE. Indico la votazione per l'elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto Superiore Regionale Etnografico con sede in Nuoro, in sostituzione di Giuseppe Chines, eletto il 29 febbraio ultimo scorso, che ha dichiarato di non accettare l'incarico.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale numero 20 del 1995, i componenti devono essere prescelti tra i cittadini che siano in possesso di specifici requisiti di comprovata professionalità ed esperienza coerenti rispetto alle funzioni da svolgere. Ciascun consigliere vota un nome, e risulterà eletto colui che avrà ottenuto il maggior numero di voti.
Prego i consiglieri Segretari di procedere alla chiama.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Comunico l'esito della votazione per l'elezione di un componente del consiglio di amminsitrazione dell'ISRE.
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
Hanno ottenuto voti: Giuseppe CHINES, 32; Matteo MARTEDDU, 30; Bachisio PORRU, 1.
Viene proclamato eletto: Giuseppe CHINES.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: AMADU - BALIA - BIANCAREDDU - BIGGIO - CALLEDDA - CAPELLI - CAPPAI - CARLONI - CASSANO - COGODI - CONTU - CORDA - CORONA - CUGINI - DEIANA - DEMONTIS - DEMURU - DETTORI Bruno - DETTORI Ivana - DORE - FADDA - FALCONI - FANTOLA - FLORIS Mario - FRAU - GIAGU - LA SPISA - LAI - LICANDRO - LODDO - LOMBARDO - MARROCU - MASALA - MASIA - MILIA - MURGIA - NUVOLI - ONNIS - OPPI - ORRU' - ORTU - PACIFICO - PIANA - PILI - PILO - PINNA - PIRASTU - PIRISI - PITTALIS - PUSCEDDU - RASSU - SANNA Alberto - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Salvatore - SCANO - SCARPA - SELIS - SPISSU - TUNIS Marco - USAI - VASSALLO.
Si è astenuto: il Presidente SERRENTI.)
COGODI (R.C.). Non può dichiararlo eletto!
FADDA (Popolari-P.S). È Marteddu l'eletto, l'altro è dimissionario.
PRESIDENTE. Onorevole Cogodi, io non posso entrare nelle merito delle scelte che vengono effettuate. Io proclamo eletto colui che ha riportato più voti.
FADDA (Popolari-P.S.).Non si può giocare con le istituzioni così!
COGODI (R.C.). Se ha cambiato idea ritiri le dimissioni!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Spissu. Ne ha facoltà.
SPISSU (D.S.-F.D.). Presidente, io credo che la elezione appena conclusasi con la proclamazione di Giuseppe Chines, eletto nel consiglio di amministrazione dell'Istituto superiore regionale etnografico di Nuoro, non sia valida, nel senso che Chines, secondo me, è ineleggibile, perché noi siamo stati chiamati ad eleggere in sostituzione del dimissionario Chines un componente del consiglio di amministrazione dell'Istituto superiore regionale etnografico.
Quindi io credo che in quanto ineleggibile debba essere dichiarato eletto Matteo Marteddu che ha preso i voti che lei ha dichiarato.
Chines credo che debba essere dichiarato ineleggibile.
PRESIDENTE. Onorevole Spissu, lei sa che il Consiglio è sovrano, peraltro si è espresso attraverso il voto segreto e nessuno sa chi ha votato Chines. Per quanto mi riguarda potrebbe averlo votato anche lei.
FAD DA (Popolari-P.S.).E' sovrano, ma non per le porcherie!
PRESIDENTE. Il Consiglio è sovrano e ha diritto anche di respingere le dimissioni. Io devo prendere atto della volontà del Consiglio, non posso fare di più. Ha domandato di parlare il consigliere Fadda. Ne ha facoltà.
FADDA (Popolari-P.S.). Non è il primo caso, colleghi, che capita in questa legislatura che persone che sono state nominate negli enti, di propria volontà o su richiesta della stessa maggioranza che le ha elette, si siano dimesse. Si sta giocando con le istituzioni, stiamo ridicolizzando le istituzioni! Io chiedo perciò che quanto dichiarato dal collega, onorevole Spissu, venga recepito dall'Aula.
Signor Presidente, noi stiamo votando per la sostituzione di Giuseppe Chines, non possiamo rivotare Giuseppe Chines. Sarebbe bastato che cinque minuti fa ritirasse le dimissioni e niente sarebbe successo, ma non possiamo giocare con le istituzioni.
Poiché anche con il Co.Ci.Co. è successa la stessa identica cosa, e al momento gli atti degli enti locali, degli enti strumentali non sono sottoposti al controllo di legittimità per la leggerezza di questa maggioranza, Per quanto ci riguarda, come Gruppo dei Popolari, noi non intendiamo proseguire i lavori se non si risolve questo problema, , perché è impossibile fare diversamente. E` impossibile che questa maggioranza continui giocare con le istituzioni!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cogodi. Ne ha facoltà.
COGODI (R.C.). Io vorrei dire subito che il nostro obiettivo deve essere quello di proseguire, possibilmente utilmente e produttivamente, i lavori del Consiglio, per discutere e approvare tutti i provvedimenti che il Consiglio regionale può discutere ed approvare utilmente. Nel frattempo, però, già l'ha detto il collega Fadda, e voglio pensare che lo dicano tutti i consiglieri regionali, non è possibile non rimuovere questo ulteriore insulto, si dice alle istituzioni, ma ad una parte di gente che è qui delle istituzioni non gliene importa molto, ma io dico che dovete rimuovere l'insulto all'intelligenza che avete poc'anzi perpetrato.
Non è necessario sfoderare tanti argomenti logici, giuridici per dire che avete fatto una cosa indecorosa, indegna! Qualcuno di voi diceva prima, mi pare fosse "Giulio" Cesare Corda che qui si fa gazzosa. Ma quale gazzosa, qui si fa danno, qui state facendo danno, signori cari, non usiamo il titolo di onorevole dato a tavolino, l'onore ognuno se lo conquisti sul campo.
Signori che siete qui, ho detto signori in senso generico, voi non potete continuare ad insultare oltre che le istituzioni, l'intelligenza, il senso comune. Voi da mesi e mesi state bloccando le nomine negli enti di governo della Regione, state bloccando le rappresentanze democratiche, state facendo ostruzionismo nei confronti della democrazia autonomistica, caro Presidente della Giunta regionale.
Come può, lei che si appella ai valori dell'autonomia e ci richiama, io credo in buonafede, a questi valori forti, seri, degni, responsabili rappresentare consimile maggioranza? Si può continuare a stracciare, insultare, impedire che funzionino le leggi della Regione autonoma, della nostra Regione? ? Voi non avete compiuto solo una azione penosa oggi, ancora una volta voi avete compiuto una azione penosa e dolosa. Voi con dolo, cioè con la volontà consapevole, preordinata al fine di bloccare il funzionamento delle istituzioni avete ritenuto di rieleggere una persona che, nell'ordine del giorno del Consiglio, figura da sostituire. Come si può?
Voi non potete bloccare le istituzioni. Presidente Floris, lei non può rappresentare una maggioranza che blocca le istituzioni. Io credo che stasera si debbano approvare almeno le leggi sulle quali abbiamo concordato in tal senso , ma credo anche che il Presidente della Giunta debba rassegnare le sue dimissioni. Dico "debba" per una questione elementare di dignità, poi rifaccia maggioranze, componga nuovi equilibri politici, ma non si può continuare così perché noi non ci potremmo più stare. La gente seria, onesta, chiunque, in questa nostra Regione può presentarsi in questo Palazzo e protestare rumorosamente, e cacciarvi via, perché ci sono regole e leggi che voi non potete stracciare.
C'è lo Statuto di autonomia, che lei, signor Presidente del Consiglio, la chiamo Presidente perché comunque siano andate le cose, comunque vadano ed andranno le cose, lei è il Presidente di questo Consiglio (degno Consiglio, degno Presidente ci sarebbe da dire).
PRESIDENTE. La devo richiamare al tempo, onorevole Cogodi, abbia pazienza.
COGODI (R.C.). Certo, mi richiami al tempo, ho finito. Mi pare di avere espresso chiaramente il mio pensiero. Lei è Presidente di questa Assemblea, mi appello a lei, quindi, alla funzione che ella rappresenta ed esprime; tuteli per quanto è capace, per quanto può, per quanto sa, questa Assemblea, dichiari almeno nulla quella votazione, , e inviti a rivotare in modo serio, perché non si può andare avanti così.
L'articolo 50 dello Statuto non è un articolo di Rifondazione comunista, del centro-sinistra, di parte di noi. L'articolo 50 dello Statuto è di tutti, e l'articolo 50 dello Statuto dice che il Consiglio regionale può essere sciolto quando versa in condizioni di grave violazione di legge, e voi versate in condizione di grave violazione di legge da mesi, in modo doloso, e stasera ne avete dato la riprova, la più lampante, la più evidente. Se c'era un dubbio lo avete cancellato; voi non avete più diritto di rappresentare le istituzioni autonomistiche.
Allora, raccolga questo appello, signor Presidente. Rifletta un attimo; chiami Ciampi, chiami Amato, chiami Kofi Annan, se è ancora Presidente dell'O.N.U., se è in buone relazioni chiami il Padre Eterno, però non si può andare avanti così, qui.
Rimane da fare una considerazione abbastanza amara, spiacevole; dobbiamo trovare un modo per superare questo momento, come dire, penoso, grave, gravissimo per l'Assemblea legislativa. Un modo è quello che lei potrà immaginare, potrà pensare, se vorrà tutelare la dignità di questo Consiglio; ovviamente l'altro, che poi è il primo modo, è che il Presidente della Giunta regionale, per la dignità della funzione che ricopre, rassegni le dimissioni e costringa tutti, ci costringa tutti a riconsiderare alcuni valori, alcuni metodi, alcuni contenuti che sono poi quelli veri dell'autonomia, quelli veri della politica, quelli veri dell'intelligenza.
PRESIDENTE. Onorevole Cogodi, io colgo il suo invito e, prima di continuare la discussione su questo argomento, convoco una brevissima Conferenza dei Capigruppo.
SANNA GIAN VALERIO (Popolari-P.S.). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Le do la parola dopo, onorevole Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (Popolari-P.S.). Sì, ma io ho chiesto la parola perché devo fare una dichiarazione.
PRESIDENTE. Un collega ha chiesto una breve sospensione, a me pare opportuna, quindi credo che se parlerà tra dieci minuti non succederà nulla. Alla ripresa del dibattito darò la parola lei, onorevole Gian Valerio Sanna.
Sospendo brevemente la seduta.
CUGINI (D.S.-F.D.). Noi non partecipiamo.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 59, viene ripresa alle ore 20 e 15.)
Sull'ordine dei lavoriPRESIDENTE. Riprendiamo i lavori del Consiglio. Io ho approfittato della interruzione per sentire anche gli uffici in merito alla questione posta dell'onorevole Cogodi, dall'onorevole Fadda ed anche da qualche altro collega, mi pare l'onorevole Giacomo Spissu, sull'inefficacia di queste votazioni. Gli uffici hanno confermato la correttezza della mia posizione; per moltissime ragioni non è possibile non considerare valida quella votazione. Prima di tutto perché le cause di incompatibilità e di ineleggibilità sono stabilite dalla legge, e noi non possiamo non osservare le legge; perché la votazione è avvenuta in modo regolare; perché il Consiglio, nella sua sovranità, può anche indicare per la seconda volta, ed anche per la terza se vuole, la stessa persona, fatto salvo poi il diritto di quella persona di non accettare. Pertanto, per ciò che riguarda le questioni di tipo formale, le questioni della politica sono altre, queste attengono al rapporto tra opposizione e maggioranza, ma dal punto di vista formale quella elezione è assolutamente regolare.
Comunico anche all'Aula che noi continueremo a lavorare fino alle ore 20 e 45, così ha stabilito la Conferenza dei Capigruppo, dopodiché aggiorneremo i lavori a domani.
Vorrei ricordare, prima di dare la parola ai colleghi che l'hanno chiesta, che su questo argomento delle votazioni non possiamo dibattere, perché il Consiglio per Regolamento non può discutere sui voti che ha espresso. Pertanto invito i colleghi che devono intervenire, non sapendo le ragioni del loro intervento,a non riaprire una discussione sul voto appena espresso. I dubbi posti sulle questioni formali sono stati sciolti dal parere autorevole degli uffici. Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (Popolari-P.S.). Signor Presidente, io, come lei sa, non partecipo attivamente alle diatribe metodologiche, però mi consentirà di chiedere se, almeno nelle pieghe nel Regolamento, è consentita ancora la facoltà di parola, perché eliminando parti su parti del Regolamento medesimo qui alla fine non si potrà più dire niente. Io non voglio parlare dei voti, parlo del metodo, che è cosa diversa dal voto. E mi attengo sostanzialmente, con molta serenità, a quello che lei ha detto, onorevole Presidente.
Lei, giustificando la richiesta o di sospensione dei lavori o di Conferenza dei Capigruppo avanzata dal Presidente Floris, ci ha detto, tra l'altro che, poiché abbiamo un dimissionario che dobbiamo surrogare, avremmo dovuto valutare l'adeguatezza dei nomi, e quindi lei si è fatto interprete della esigenza di operare un controllo preventivo. In effetti ha detto in quest'Aula, mi sembra che ci siano testimoni di questo, che non erano pervenute alla Presidenza indicazioni di nominativi su cui operare alcun controllo in ordine al possesso dei requisiti prescritti dalla legge. Questa sua affermazione porterebbe a sostenere, esattamente, , l'attendibilità delle conclusioni cui è pervenuto l'onorevole Spissu. Poi gli Uffici diano l'interpretazione che vogliono, ma rimane agli atti che in quest'Aula i discorsi, i comportamenti, i metodi si modificano secondo come tira il vento; secondo le circostanze e le presenze rimane agli atti che la linea di conduzione dell'Aula non è imparziale, perché non è dettata da un documento guida, ma è dettata dagli umori che governano la maggioranza. Lo dico per registrare un fatto, che non ho notato solo io, l'hanno notato in tanti e rimane agli atti. Poi lei può dire quello che vuole sull'interpretazione del voto, ma avete votato consapevolmente una persona dimissionaria.
Voglio dire un'altra cosa, ci tengo a dirlo molto serenamente, senza polemica.
USAI (A.N.). Voi avete votato Palomba sei volte.
COGODI (R.C.). Rispondi di quello che fai tu, non di quello che ha fatto Palomba.
PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di lasciar parlare l'onorevole Gian Valerio Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (Popolari-P.S.). Di fatto l'interpretazione che danno gli Uffici, quella che in quest'Aula comunque viene accreditata, dimostrerebbe che la votazione è regolare e la dobbiamo subire, con tutte le conseguenze che ne derivano. E quali sono le conseguenze? Perché una parola chiara, comprensibile, alla gente che sta fuori dal Palazzo bisogna pur dirla.
Questo Consiglio regionale da quando si è insediato ha prodotto quattro o cinque leggi, compresa la legge finanziaria. Una domanda che lei dovrebbe porsi, signor Presidente, è quanto costa ai cittadini un Consiglio regionale che finora ha prodotto questo. E non è vero che sono le articolazioni del Consiglio che dilatano i tempi, quei famosi cinque minuti che l'onorevole Floris vorrebbe negare al lavoro di mediazione che l'opposizione sta portando avanti nelle Commissioni e che hanno consentito di avere un lungo elenco di norme e di leggi pronte per essere discusse in quest'Aula.
E' quest'Aula che non funziona, è l'incapacità di rendersi conto che a causa di queste nomine, e con le modalità con le quali voi le state gestendo, sono state esitate quattro leggi in quasi un anno di legislatura. Questo è il dato, e badate che il nostro livello di autonomia si misura su quello che noi dimostriamo qui dentro alle persone che ci ascoltano. L'autonomia reale, onorevole Floris, non è quella che lei, può esibire a Roma, l'autonomia reale è quella che noi stiamo vivendo in questo momento, secondo me, tragico e buio; un momento nel quale il Consiglio, la maggioranza di questo Consiglio regionale decide autonomamente di andare in corto circuito perché non conosce la strada, la via d'uscita verso la quale incanalare le proprie energie.
Questo è uno dei casi nei quali chi si è assunto la responsabilità di governare la Sardegna dovrebbe essere guidato da una riflessione non solo politica, ma anche morale. .
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dore. Ne ha facoltà.
DORE (I DEMOCRATICI). Ovviamente devo parlare sull'ordine dei lavori, come si usa dire, ed è perfettamente pertinente. Qui siamo in presenza di una totale, permanente violazione dei principi più elementari, per cui la richiesta dell'onorevole Cogodi, che invita tutti coloro che ne hanno facoltà a rimettere gli atti al Governo per l'attivazione della procedura di scioglimento del Consiglio non è poi così campata in aria, anzi mi sembra perfettamente pertinente. Infatti, nel momento in cui un'Assemblea vive, cammina, opera in costante dispregio delle più elementari regole, evidentemente la conseguenza dovrebbe essere il suo scioglimento.
Stamattina io ho lamentato il fatto che fossero iscritte all'ordine del giorno interpellanze presentate successivamente a una nostra interpellanza datata il mese di agosto. Lei, Presidente, ha indicato una disposizione del Regolamento che io, per scrupolo,ho verificato. La disposizione del Regolamento, articolo 109, in materia dice che le interpellanze sono svolte entro trenta giorni dalla loro presentazione (figuriamoci, questa è stata presentata nove mesi fa!) nelle sedute dell'Assemblea ad esse dedicate (che nessuno aveva avuto il buongusto di fissare), nel rispetto dell'ordine cronologico di presentazione e nel numero stabilito dal Presidente del Consiglio, eccetera., sentita la Conferenza dei Capigruppo. Però si dice "nel rispetto dell'ordine cronologico di presentazione". Quindi il dovere del Presidente è quello di inserirle, in ordine cronologico, nell'ordine del giorno. E con questo credo di non avere altro da aggiungere su questo punto.
Veniamo al secondo punto, cioè il fatto al quale abbiamo dolorosamente dovuto assistere stasera. In questo caso non solo si è arrivati al ridicolo e al grottesco, ma si è coartata la volontà di una persona. Una persona, eletta dal Consiglio a suo tempo, ci ha fatto sapere che non vuole questo incarico. Ebbene, nonostante questa manifestazione di volontà, la si rivota. Praticamente, si sta violando un principio costituzionale secondo il quale nessuno può essere obbligato a fare qualcosa contro la sua volontà.. Questo è ciò che è successo poco fa.
Ora io mi domando se veramente, premesso che non esiste evidentemente il senso del ridicolo e del grottesco, si debba arrivare a costringere una persona a fare quello che non vuol fare. Questo è pazzesco, è una scelta a causa della quale io credo che, probabilmente, faremo ridere ancora una volta tutta Italia, naturalmente faranno ridere coloro che l'hanno fatta, non quelli che si sono opposti. E con questo credo di non avere altro da aggiungere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugini. Ne ha facoltà.
Mi scusi onorevole Cugini. Onorevole Corda, se lei domanda di parlare la iscrivo a parlare.
CUGINI (D.S.-F.D.). Presidente Serrenti, lei sa l'affetto che mi lega al collega Corda, per cui gli do la precedenza nell'intervento.
CORDA (A.N.). Io la ringrazio due volte, onorevole Cugini: una prima volta perché mi ha ceduto la parola e la seconda perché ha dichiarato di avere affetto per me.
PRESIDENTE. Onorevole Corda avrebbe dovuto aspettare che io le dessi la parola. Comunque, ha facoltà di parlare.
CORDA (A.N.). Io ho parlato quando si è acceso il microfono..
PRESIDENTE. Prego, onorevole Corda, proceda nel suo intervento. L'onorevole Cugini anche se qualche volta cerca di esercitare questa funzione, per il momento non è ancora Presidente del Consiglio.
CORDA (A.N.). Signor Presidente, abbiamo trascorso la mattinata e stiamo finendo di trascorrere questa giornata, a disquisire di regole procedurali, di Regolamento, un Regolamento che poi viene continuamente disatteso per cui non so più, veramente, a che cosa possa servire. E tutto per parlare del nulla, per argomentare di cose di una assoluta inutilità, e cioè se quella persona sia o meno eleggibile, e se possa essere rieleggibile una volta dimessasi, e via discorrendo. Ci sono le leggi, noi siamo tenuti a leggerle, a conoscerle, a chiedere consigli e a osservarle.
Il Presidente del Consiglio ha stabilito, perché si è informato, che non c'è nessuna norma che preveda la ineleggibilità per colui che si è dimesso. Credo quindi che il Presidente del Consiglio avrebbe il dovere di continuare a seguire l'ordine del giorno dei lavori, perché abbiamo altri provvedimenti da esaminare che riguardano persone, e parlo dei precari, che in alcuni casi aspettano da vent'anni che venga fatta giustizia. Aspettano da vent'anni una legge che tuteli i loro sacrosanti diritti. Non è possibile prendere in giro questa gente parlando per un giorno intero del nulla, non è assolutamente possibile.
Avete negato cinque minuti di interruzione perché ritenevate che concedere cinque minuti per consentire alla maggioranza di trovare un accordo fossero cinque minuti persi, deleteri per la vita della Regione, e avete perso due ore in sproloqui inutili, questa è la verità!
FADDA (Popolari-P.S.). Sproloqui ne fai tu!
CORDA (A.N.). Ed allora, Presidente, la prego, la inviterei al rispetto rigoroso del Regolamento. Si è detto che era stata indetta la votazione e quindi si doveva votare; se era iniziata effettivamente la procedura di votazione, allora non si poteva concedere la parola a nessuno, e invece loro hanno parlato per due ore. Allora io mi domando se quest'Aula è guidata da un Regolamento che ha valore, oppure no. Perché se in quest'Aula c'è un Regolamento che ha valore, io la prego Presidente di farlo rispettare, di fare in modo che chi interviene si attenga all'ordine del giorno e di non accettare che si discuta sul Codice Civile, su norme che nulla hanno a che fare con l'ordine del giorno.
L'ordine del giorno prevede che si discuta il provvedimento sul precariato, e io credo che queste persone, della cui pazienza abbiamo abusato, abbiano il diritto sacrosanto di vederci discutere di cose utili, non delle solite quisquilie, e con battibecchi inutili tra maggioranza ed opposizione. Trovate argomenti che siano argomenti validi, che interessino la gente. Qui ci sono 250 persone che aspettano di sapere che destino avranno; allora per favore che il Consiglio lavori per dare risposte a questa gente.
PIRISI (D.S.-F.D.). Sono di più, non è informato!
FADDA (Popolari-P.S.). E' per colpa vostra se perdura la loro situazione di precariato, perché in Commissione non avete votato la legge!
PRESIDENTE. Onorevole Corda io applico il Regolamento. Il Regolamento consente di intervenire per non più di cinque minuti sull'ordine del giorno. Io do la parola ai consiglieri che chiedono di intervenire, pregandoli di parlare sull'ordine del giorno e per non più di cinque minuti.
Ha domandato di parlare il consigliere Dettori Bruno. Ne ha facoltà.
DETTORI BRUNO (I DEMOCRATICI). Grazie, signor Presidente, sarò brevissimo. Io ho una preoccupazione, l'avevo già manifestata in Conferenza dei Capigruppo e continuo a manifestarla anche in quest'Aula. Cioè io mi chiedo, Signor Presidente, per quanto tempo lei può tollerare ancora che quest'Aula venga chiamata a votare delle persone che poi si dimettono. Io mi rivolgo a lei, perché credo che sia questo il problema.
PRESIDENTE. Onorevole Dettori, la prego, non torni su questo argomento.
DETTORI BRUNO (I DEMOCRATICI). Io dico questo, signor Presidente per richiamare il fatto che questi atteggiamenti inducono quest'Aula alla demotivazione e al disimpegno; sono atteggiamenti che contribuiscono alla delegittimazione, sempre più preoccupante, di questo Consiglio.
Io non sono disponibile, ma non voglio dirlo in maniera enfatica perché credo che con me concordino altri colleghi, a trascorrere serate o giornate senza una guida, senza un indirizzo, senza che si lavori veramente sul merito dei problemi. Gli avvenimenti di oggi ritengo siano stati veramente una forzatura; una forzatura che non fa onore a nessuno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugini. Ne ha facoltà.
CUGINI (D.S.-F.D.). Io ho dato la precedenza al collega Corda perché non dubitavo che avrebbe svolto un intervento a sostegno della minoranza; gli argomenti che ha portato in discussione confermano la sua linearità nella posizione politica che esprime. In effetti che cosa ha detto il collega Corda? Il collega Corda ha detto che è iscritto all'ordine del giorno un argomento importante, quello della legge sul personale, legge rinviata dal Governo e licenziata dalla prima Commissione, sull'inquadramento del personale cosiddetto precario. Il collega Corda, giustamente, devo riconoscerlo, ha detto che questo è l'argomento principale della discussione odierna, è questa l'urgenza. Io concordo, perché questo argomento è urgente ed è all'ordine del giorno, tant'è che la Commissione prima ha licenziato quel provvedimento all'unanimità…
CORDA (A.N.). Anche la Terza.
CUGINI (D.S.-F.D.). Ed anche la terza. Voglio solo ricordare che in Prima commissione i ritardi nell'esame di quel provvedimento, che Corda giustamente ha richiamato, erano dovuti solo ed esclusivamente al fatto che il Presidente di quella Commissione, l'onorevole Nuvoli, si è contrapposto alla proposta della Giunta presentata attraverso l'assessore Masala. E tutto questo ha impedito lo svolgimento rapido dell'iter della legge. Quindi noi accogliamo l'intervento del collega Corda contro la maggioranza, perché in effetti risponde ad una verità.
Ma non è su questo che volevo parlare, pur ringraziando il collega Corda perché interviene opportunamente, al momento giusto, dando sempre delle indicazioni che aiutano la discussione, ed io lo apprezzo anche per questo.
Invece intendo trattare l'altro argomento. Qui siamo in presenza di una situazione che vorremmo, e noi l'abbiamo detto stamattina, evitare del tutto. Noi l'abbiamo trattata questa mattina al primo e al secondo capoverso della nostra mozione . Come si può votare, anzi rivotare, un componente di consigli di amministrazione che si dimette? E voi ci avete risposto stamattina, e il consigliere Cappai si è anche offeso che non risponde a verità quello che noi diciamo e che la vostra non è stata una scelta, ma semplicemente il fatto è accaduto
Stasera invece si è ripetuto quel comportamento, e ha ragione Corda, che ha impedito di trattare l'altro argomento; inoltre vi siete riuniti come Capigruppo della maggioranza, noi non abbiamo partecipato a questa riunione, e avete stabilito che l'argomento dei precari stasera non si tratta, contrariamente a quello che avevamo richiesto nella Conferenza dei Capigruppo di stamattina, e cioè di andare ad esaurimento dell'ordine del giorno Invece il Presidente Serrenti ha comunicato che alle nove meno un quarto dobbiamo concludere i lavori.
Quindi l'onorevole Corda, anche su questo, è stato illuminante, voi dovete ringraziarlo, perché anche quando non vorrebbe dice la verità, e ha dato una indicazione sulle scelte che voi avete fatto e che creano questa situazione.
Presidente Serrenti, in altri momenti, con colleghi della maggioranza, abbiamo trattato questi aspetti del funzionamento del Consiglio, ma non solo del funzionamento del Consiglio, perché è improprio trattare questo argomento in questo modo; abbiamo trattato l'argomento della responsabilità politica sugli atti che noi tutti assumiamo in Sardegna.
Abbiamo anche detto che occorre dare all'esterno dei segnali, e questo è il problema, dai quali emerga chiarezza nei comportamenti. Rieleggere una persona che ha dato le dimissioni non è un fatto positivo, lo sappiamo tutti. Così come non è positivo proporre agli elettori persone che sono conosciute in Sardegna per avere commesso dei reati;, questi fatti imporrebbero, se presi in considerazione, una riflessione tendente ad evitare che noi tutti, al di dà della parte politica che compie tali operazioni, ci esponiamo a situazioni fortemente criticabili.
Però ho capito che da parte vostra, e mi dispiace perché ho molto amici nel centro-destra, c'è una certa superficialità nel trattare le questioni.
Ora ho capito che rieleggere quelli che si sono dimessi, impedire il funzionamento degli enti, candidare persone che sono state condannate diverse volte dal Tribunale per atti contro questo Consiglio, contro questi consiglieri, come il giornalista Liori che avete candidato in Ogliastra, confermano una linea della illegalità. E voi un atto lo fate seguire all'altro, e questo comportamento che avete stasera segue quello dei giorni passati, e io sono solidale con quelli della vostra parte che si sono pronunciati contro quell'azzardo e quell'abuso e contro quella provocazione. Però vedo che, dalla mattina alla sera, dal giorno prima al giorno dopo, cambiate posizione e confermate una linea che da noi non può essere apprezzata.
Ora, avete deciso che alle nove meno un quarto chiudiamo i lavori, ma chiudiamo segnando un'altra di quelle giornate non positive del Consiglio. Lo dico, questo, anche per i colleghi che su questi temi, non in sede pubblica, ma in sede privata, hanno convenuto su queste considerazioni; e mi rivolgo nuovamente all'amico Cesare per dire che io capisco la "rabbia"con cui si interviene, ma invito anche a cercare di capire la nostra posizione. Stamattina siamo stati messi in minoranza perché volevamo evitare fatti come quelli che voi avete messo in essere stasera, e che confermano, ripeto, una linea di tendenza, che ha trovato il punto più alto con la candidatura di Liori in Ogliastra, e il punto più basso oggi con il vostro comportamento.
CORDA (A.N.). Presidente, ma qui il tempo è illimitato?
PRESIDENTE. L'onorevole Cugini ha parlato meno di cinque minuti.
Ha domandato di parlare il consigliere Usai. Ne ha facoltà.
USAI (A.N.). Signor Presidente e colleghi, io devo dire la verità, eviterei, sin quando è possibile, che l'Aula del Consiglio diventi, non l'Aula dove si fanno le leggi, dove si parla di politica, ma una palestra oratoria. . Tutta la giornata di oggi, o molta parte della giornata odierna, è stata impegnata in nobili ed importanti esercizi oratori che hanno gratificato coloro i quali sono intervenuti, però in sostanza, per dire le cose con il loro nome e cognome, non hanno prodotto granché.
Ora, caro amico mio, Renato Cugini, io non credo che la responsabilità di questo stia in capo al Presidente del Consiglio, e non credo neppure obiettivamente che l'esercizio oratorio sfoggiato questa mattina, che è durato tre ore, sia da addebitare a quei poveri disgraziati della maggioranza che invece sono intervenuti in due o tre.
Veniamo al caso Chines, e dico una battuta soltanto, parlo sull'ordine dei lavori e dirò perché, Presidente. Siamo tutti quanti persone ormai anziane, capelli bianchi, maggiorenni e vaccinati; non è pensabile che si faccia una gazzarra (lo dico in modo affettuoso) perché un signore, che ha manifestato la volontà di dimettersi, viene poi rieletto.
Dicevo prima, scherzando, all'onorevole Cogodi: il nostro stimato collega, ex collega, l'onorevole Palomba, certo non era il signor Chines Giuseppe, però l'onorevole Palomba è stato votato sei volte, veniva rieletto dopo ogni sua dimissione. Il nostro amico, Presidente Palomba, avrebbe dovuto fare i primi quattro o cinque mesi di legislatura e poi, essendosi dimesso, non essere rieletto. Io ricordo invece "pifferi e tamburi" per sottolineare la seconda, la terza, la quarta e la quinta elezione dell'onorevole Palomba.
CUGINI (D.S.-F.D.). Palomba però il Presidente lo voleva fare, Chines no.
USAI (A.N.). Questo bisognerebbe chiederlo a Chines. Per tornare alla mia richiesta d'intervento sull'ordine della lavori; ho visto un'apertura importante da parte del Capogruppo dei Democratici di Sinistra. Il Capogruppo dei Democratici di Sinistra sostiene - ed io condivido la sua opinione - che esistono all'ordine del giorno una serie di leggi, compresa quella sui precari, e quella che prevede interventi volti ad assicurare la continuità territoriale con le isole minori della Sardegna.
Se esiste la volontà di portare a buon fine questa interlocuzione perché - affidandoci al buon senso, alla volontà politica anche dell'opposizione - non facciamo un'inversione dell'ordine del giorno…
CUGINI (D.S.-F.D.). Ma se non l'avete neanche proposto!
USAI (A.N.). La sto proponendo io, adesso.; e l'avremmo proposta prima se avessimo avuto la possibilità di parlare. Io chiedo ai colleghi della opposizione e anche della maggioranza di voler accedere alla richiesta di una inversione dell'ordine del giorno, perché si discuta delle leggi rinviate e dei provvedimenti da approvare. In questo modo l'onorevole Gian Valerio Sanna sarà contento e soddisfatto perché non saranno più quattro le leggi approvate ma, se approviamo queste, può darsi che diventino otto. Quindi, in un paio d'ore, riusciremo a fare quello che non siamo riusciti a fare in un paio di mesi.
PRESIDENTE. Onorevole Usai, se ho ben capito, lei ha proposto una inversione dell'ordine del giorno. Hanno domandato di parlare, sempre sull'ordine del giorno, l'onorevole Oppi e l'onorevole Pirisi; esauriamo questa fase (ricordando che ogni intervento può durare cinque minuti a testa e vi prego di stare sulle questioni che attengono l'ordine del giorno), dopo porrò in votazione la richiesta di inversione dell'ordine del giorno.
Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (C.C.D.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Un Assessore, generalmente, ha scarsissime possibilità, a meno che non si tratti della sua materia, di poter intervenire. Io ho l'esigenza di intervenire, nella mia qualità di consigliere regionale, per ribadire, come ho avuto modo di dire sin dal primo giorno che sono rientrato in Consiglio regionale, di essermi trovato a disagio per la limitata funzionalità del Consiglio stesso.
Noi divaghiamo troppo, convochiamo riunioni di Capigruppo in numero ormai eccessivo, poi si rientra in aula e si fa tutto e il contrario di tutto. L'ordine del giorno sistematicamente non viene rispettato.; Io normalmente sono presente, sto seduto, per mia libera scelta, nei banchi dei consiglieri; mi sono assentato una sola volta perché ho sostituito il Presidente alla Conferenza Stato-Regione, e mi è dispiaciuto essere mancato perché, non conoscendo nello specifico un ordine del giorno che viene sistematicamente stravolto, proprio quel giorno avrei dovuto rispondere ad un'interpellanza.
Io sostengo che abbiamo l'esigenza di sapere di che cosa dobbiamo parlare, che cosa dobbiamo fare, che cosa decidono i Capigruppo ed ottemperare a quelle decisioni in modo serio. Lo spettacolo che stiamo dando è, a dir poco, indecoroso, un po' da parte di tutti, forse con maggior responsabilità da parte di taluni rispetto ad altri, ma certamente è uno spettacolo indecoroso.
Gian Mario Selis, per come lo conosco, se ha mosso delle osservazioni in merito all'interpellanza cui dovevo rispondere io, certamente le ha mosse in termini generali, non perché io fossi assente. E ripeto che mi è dispiaciuto non essere stato presente perché, proprio in merito ai riferimenti puntuali contenuti in questa interpellanza ( tentativi costanti da parte dei consiglieri, fatti in quest'aula, che non hanno sortito nessun risultato), avrei dimostrato di chi è la responsabilità e perché alcune cose non si possono fare. Mi riferisco a De Lorenzo.
Perché sto dicendo questo? Perché ho l'esigenza di essere informato tempestivamente. Un'interpellanza denuncia fatti molto significativi ma, di cui però si ritengono responsabili i consigli comunali e non chi non è riuscito, nel tempo, a porre rimedio ad un metodo che si conosceva da tempo e che è puntualmente riscontrabile attraverso quello che gli stessi hanno scritto.
Il mio intervento ha soltanto un significato: l'esigenza della certezza. Se dobbiamo discutere determinati problemi, li discutiamo; abbiamo un ordine del giorno discusso dai Capigruppo, che sia quello, che non si cambi ogni cinque minuti, e che ci si attenga scrupolosamente ai tempi , che si eviti di fare interventi per suscitare le reazioni della platea, come si è fatto anche stasera, chiunque li faccia.
Le responsabilità qui sono di tutti, di taluni di più rispetto ad altri; probabilmente riusciremo tutti a fare compiutamente il nostro dovere. Forse aumenteremo la produttività. Non credo che ci voglia molto se, una volta stabilito, si va avanti e si esaurisce quest'ordine del giorno, che noto essere il medesimo da alcuni mesi e di cui non si discute niente.
Il mio invito è, innanzitutto, di essere messo anch'io nelle condizioni di poter rispondere ad un'interpellanza, sapendo che si discute di quell'interpellanza, senza invertire l'ordine del giorno, senza dilungarsi su altri problemi e senza convocare Conferenze dei Capigruppo che modificano sostanzialmente e costantemente l'ordine del giorno.
Detto questo, sto invitando anche il Presidente ad essere rispettoso di tutto il Consiglio, anche di coloro i quali, come me, consigliere regionale eletto, quindi nominato assessore da consigliere, hanno il diritto di conoscere tempi e modi per potersi eventualmente preparare e rispondere compiutamente. Non intendiamo infatti essere oggetto, certamente in buona fede, di attacchi da parte di chi, giustamente, esige che siamo presenti quando dobbiamo dare risposte ad argomenti specifici.
PRESIDENTE. Onorevole Oppi, le faccio osservare che l'ordine del giorno non è stato modificato e che stiamo proseguendo nell'esame degli argomenti come stabilito.
Stamattina lei sarebbe dovuto essere in Aula, forse c'è stato un malinteso e non ha potuto esserci (capiamo tutti che gli assessori sono molto impegnati), tuttavia rivolgo a tutti gli Assessori l'invito a presentarsi in Aula quando devono rispondere ad interrogazioni ed interpellanze, sono pervenute infatti molte lamentele sulla mancata tempestività delle risposte.
Ha domandato di parlare il consigliere Pirisi. Ne ha facoltà.
PIRISI (D.S.-F.D.). Confesso di prendere la parola con un certo disagio, come altri colleghi, anche perché, come è stato ricordato, qui c'è una platea composta per lo più da lavoratori a tempo determinato che aspettano, non da oggi, ma da mesi, che venga varata la legge che li riguarda.
Oggi abbiamo sentito degli interventi che sono suonati come degli atti di accusa quasi delle reprimende, nei confronti della minoranza che si attarderebbe a perdere tempo e a fare ostruzionismo in quest'Aula. E' stato richiamato stamattina l'alto numero dei disoccupati, 300 mila;e tanti colleghi della maggioranza hanno detto che noi staremmo facendo ostruzionismo.
Credo che sia evidente, e lampante agli occhi di tutti quanti noi, che la rielezione del signor Giuseppe Chines - io non lo conosco, ma dev'essere una persona di grande livello se è stata rivotata dopo che si è dimessa, - sia una perdita di tempo reale ed oggettiva dovuta alle beghe interne alla maggioranza che, non essendo riuscita a proporre un altro nome, ha dovuto ripiegare all'ultimo momento, rischiando anche di diventare minoranza in quest'Aula, su questa specifica elezione, facendo di fatto perdere tempo prezioso.
Quando si parla di lavori, signor Presidente, non si intende solo quello che viene fatto in quest'Aula; io voglio ricordare i lavori delle commissioni. E cari colleghi, nello specifico della legge che riguarda le norme in materia di personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, conosciamo bene qual è stato l'iter delprovvedimento.
Devo dire che il Presidente Nuvoli è stato più volte lasciato solo, o al massimo con la presenza di uno o due consiglieri della maggioranza, è stata la nostra presenza, costante e compatta, a consentire che questa proposta venisse esitata dalla Commissione; ma il ritardo va imputato comunque al contrasto presente all'interno della maggioranza di governo.
Altro che ostruzionismo da parte nostra! Per non parlare poi delle problematiche legate alla legge sulle province, rinviata dal Governo.
PRESIDENTE. Onorevole Pirisi, si attenga all'ordine del giorno.
PIRISI (D.S.-F.D.). Mi sto attenendo assolutamente a ciò di cui stiamo parlando e che riguarda la perdita di tempo che qualcuno avrebbe imposto ad altri. Non si può assolutamente fare della demagogia spicciola quando si stanno violando tutte le regole democratiche, anche quelle del buon senso; credo che la responsabilità di questo spettacolo debba essere attribuita a chi di dovere. Dire "Tutti responsabili, nessun responsabile" è un gioco che non funziona e non va bene!
Noi stiamo perdendo tantissimo tempo, signor Presidente del Consiglio e signor Presidente della Giunta, per i contrasti asperrimi che riguardano soprattutto questioni nobili, scelte di fondo per la nostra Regione quali le nomine negli enti e la lottizzazione degli enti. Ricordo, pur non essendo stato consigliere nella passata legislatura, che critiche su questo argomento erano state rivolte ad ogni piè sospinto. Noi oggi, colleghi della maggioranza, stiamo dimostrando senso di grande responsabilità ma, se avessimo dovuto seguire l'esempio che tante volte avete dato voi, avremmo dovuto abbandonare commissioni, aula e quant'altro per dimostrare che, anche sotto il profilo numerico, voi non state governando questa Regione e questo Consiglio.
Credo sia doveroso e giusto che si programmino i lavori. Però, Presidente, io ho tra le mani il carico di lavoro delle diverse commissioni, se ci dovessimo attenere al programma predisposto dalla Presidenza del Consiglio, nel giro di pochissimo tempo esiteremmo tutti gli argomenti assegnati, perché si tratta di tre disegni di legge e di due proposte di legge. . Quindi, noi siamo disponibili ad accettare la sfida della maggiore produttività, ma dipende da voi il fatto che non stiamo riuscendo a fare ciò che i cittadini sardi si aspettano da parte di tutti noi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Selis. Ne ha facoltà.
SELIS (Popolari-P.S.). Signor Presidente, da parte nostra credo che sia legittima la preoccupazione dimostrata in quest'Aula da tutti i colleghi che hanno parlato, con toni diversi e accorati, certamente - lo dico ai colleghi della maggioranza - non per perdere tempo, ma anzi, per offrire una collaborazione concreta ai lavori di quest'Aula, collaborazione che è stata rigettata.
La nostra preoccupazione sullo stato di incertezza dei lavori di quest'Aula è profonda e, a mio avviso, sarebbe bene che la Presidenza del Consiglio, la Giunta e tutti noi trovassimo il momento per una riflessione, formale o informale, su come sta procedendo la legislatura, sulla funzionalità del Consiglio, sui rapporti maggioranza-opposizione, sull'attività delle Commissioni il cui carente funzionamento sta bloccando l'attività legislativa.
Vi invitiamo quindi ad una riflessione ma ognuno si assuma la propria responsabilità, e non diteci che abbiamo fatto un intervento in più per perdere tempo. Non abbiamo interesse a perdere tempo; siete testimoni che spesso garantiamo noi la maggioranza in Commissione; siete testimoni dell'atteggiamento che abbiamo avuto durante il bilancio; siete testimoni che avremmo noi, per esempio, potuto chiedere di discutere la proposta di legge sul Consiglio regionale dell'economia e del lavoro (CREL),e invece abbiamo aspettato che arrivasse la proposta della Giunta. Abbiamo presentato un paio di mesi fa il testo unico sugli incentivi e stiamo sollecitando il provvedimento della Giunta per confrontare i testi e procedere. Siete testimoni dell'attività che abbiamo svolto in Prima commissione, sulle province e sul problema del personale; siete testimoni di quello che stiamo ripetendo in quest'Aula; e cioè che noi vogliamo caratterizzare la nostra opposizione in positivo, vogliamo essere un'opposizione che non ha solo il compito di opporsi a qualcosa, ma anche di proporre, di essere corresponsabile, per la parte che le compete, del destino di questa Istituzione e di questa Regione. Questo nostro intento è rispecchiato da quanto vi abbiamo detto stamani, quando vi abbiamo segnalato che secondo noi il ritardato insediamento del CO.RE.CO. e dei CO.CI.CO. avrebbero determinato situazioni delicate per la Giunta, per il Consiglio e per tutti noi; E che occorreva trovare il modo di affrontarle insieme. Questo è forse un atteggiamento posto in essere per dilazionare le cose? Stamattina ho detto a proposito delle interpellanze - lo dico all'amico Oppi e a tutti - che io capisco benissimo che gli Assessori possano avere impegni anche all'ultimo momento. Occorre quindi informarli tempestivamente delle determinazioni della Conferenza di Capigruppo in merito alle interpellanze e gli Assessori informino a loro volta su eventuali altri impegni così che noi si possa sostituire le interpellanze da discutere. Magari se ne inseriscono un maggior numero nell'ordine del giorno.
Vi pare questo un atteggiamento disfattista, oppure è la dimostrazione dello sforzo che l'opposizione sta compiendo per trovare il modo di legittimare il fatto di essere, con ruoli diversi, classe dirigente che ha sulle spalle il destino di questa Regione e di questa terra.
Ecco perché siamo profondamente preoccupati per come stanno andando i lavori, per la disfunzionalità di quest'Aula, per l'assenza di una maggioranza in Commissione, per la bassa produttività del Consiglio e per le mancate elezioni, che ci sono ancora oggi dei comitati. Non completare la composizione di questi organi significa creare una paralisi in istituti che hanno comunque una loro funzionalità; se non l'hanno facciamo una legge di abrogazione ed abroghiamoli, diversamente diteci quando volete procedere .
Sappiamo benissimo che Chines l'avete riproposto perché non eravate pronti, l'avete dichiarato; io vi chiedo se vogliamo posporre questo argomento all'ordine del giorno senza votare inversioni.
La mia proposta è di iniziare la seduta di domani mattina con l'esame della legge rinviata CCCXIV/A, del disegno di legge numero 63/A, delle leggi rinviate CCCXIII/B, CCCXV/A e della proposta di legge numero 82.
COGODI (R.C.). Anche la legge sui Comitati, come abbiamo concordato.
SELIS (Popolari-P.S.). Naturalmente anche la legge sui Comitati di controllo, così come abbiamo concordato. Pregherei inoltre l'assessore Milia di riferire all'Aula, possibilmente con una relazione scritta, sugli effetti che sta producendo, su molti degli atti degli enti locali, il ritardato insediamento dei Comitati di controllo
E' questa una nostra esigenza, ma ribadiamo anche su questo la disponibilità a risolvere insieme le questioni, per dare certezza di diritto agli amministratori locali, alle imprese e ai cittadini.
Questo mi sembra un modo serio di fare opposizione che ci auguriamo venga apprezzato, contrariamente a quanto è accaduto stamattina, così da consentirci di procedere un po' più speditamente.
PRESIDENTE. Ha domandato da parlare il consigliere Usai. Ne ha facoltà.
USAI (A.N.). Io ben volentieri, cogliendo anche la disponibilità degli amici dell'opposizione, ritiro la mia proposta di inversione dell'ordine del giorno. Concordo con la proposta del collega Selis di esaminare nella seduta di domani mattina le leggi relative al personale, e all'istituzione delle province, e gli altri provvedimenti pronti. Valuteremo poi, nel corso della mattinata, se è il caso e se c'è il tempo, di procedere alle nomine.
Pertanto, ritiro la mia proposta accedendo di buon grado a quanto detto dal collega Selis.
PRESIDENTE. Onorevole Usai, la questione non si pone in termini così semplici. Un ordine del giorno può essere invertito se l'Aula decide in tal senso, ma io ricordo che nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi avremmo potuto affrontare questi problemi, e invece non se n'è potuto discutere.
USAI (A.N.). Presidente, mi ha tradito la mia professione di avvocato, perché quando interviene un accordo fra le parti il giudice normalmente non può far altro che prenderne atto. Le chiedo scusa e chiedo scusa all'Aula.
Chiedo quindi alla Presidenza di valutare se e come sia possibile accogliere le richieste formulate da me e dal collega Selis. PRESIDENTE. L'accordo fra le parti sarà valido solo dopo che il Consiglio si sarà espresso in merito.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
PITTALIS (F.I.-Sardegna), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Noi abbiamo apprezzato l'intervento dell'onorevole Selis che mirava anche a ripristinare una dialettica tra le forze politiche all'interno del Consiglio. L'abbiamo apprezzato soprattutto perché sono all'ordine del giorno importanti provvedimenti. Mi pare che possa costituire oggetto di approvazione la stessa proposta dell'onorevole Selis, che è articolata e prevede il rinvio a domani mattina della discussione sulla legge sul personale e le altre leggi a seguire, secondo l'ordine del giorno.
Mi pare che vi sia un accordo sostanziale, ma se questo deve essere poi formalizzato, si sottoponga alla votazione detta ultima proposta.
PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni la proposta dell'onorevole Selis, accettata dalla Giunta, si intende accolta. I lavori del Consiglio riprenderanno quindi domani mattina alle ore 10.
La seduta è tolta alle ore 21 e 10.