Data: 22/05/2012 – Presidenza del Consiglio regionale
La volontà popolare deve essere rispettata. Gli amministratori degli enti intermedi dell’Ogliastra chiedono però un maggiore coinvolgimento per contribuire ai processi di riforma, ribadiscono il loro No al commissariamento delle province e sono favorevoli alla proroga degli enti intermedi fino alla scadenza naturale del mandato in attesa di una riforma generale della materia.
E’ questo in sintesi il parere degli amministratori degli enti locali dell’Ogliastra che sono stati ricevuti questa mattina dalla Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo e dai capigruppo.
Erano presenti all’incontro: il presidente della provincia dell’Ogliastra Bruno Pilia, il presidente del Consiglio provinciale Bruno Chilotti, il vicepresidente Pier Santino Piras, gli assessori ai lavori pubblici Angelo Luciano Mereu e all’ambiente Roberto Cabiddu e i consiglieri provinciali Luca Demurtas, Valerio Murgia, Ignazio Marci e Giuseppe Mesina. Della delegazione hanno fatto parte anche i sindaci di Lanusei (Virginia Lai), di Perdasdefogu (Walter Vittorio Mura), di Ilbono (Andrea Piroddi), di Elini (Stefano Stochino), di Tertenia (Luciano Loddo), di Gairo (Roberto Marceddu) di Ulassai (Franco Cugusi), di Baunei (Salvatore Corrias), di Seui (Giampaolo Desogus), di Ussassai (Basilio Deplano).
Il presidente della provincia dell’Ogliastra Bruno Pilia, nel suo intervento, ha sottolineando l’importanza degli enti intermedi nell’architettura istituzionale della Sardegna. Il risultato del referendum – ha aggiunto – rischia di mettere in discussione la stessa specialità dell’Isola. Il presidente Pilia ha detto di essere contrario al commissariamento delle province. Magari, sempre nel pieno rispetto della volontà popolare, si potrebbero prorogare gli enti intermedi fino alla scadenza naturale del mandato in attesa di una riforma generale in materia.
Per Stefano Stochino, sindaco di Elini, non si possono eliminare le province solo facendo riferimento ai numeri. E’ necessario valutare storia, valori e identità. I risultati del referendum in Ogliastra – ha sottolineato – non hanno delineato una chiara volontà popolare di cancellazione degli enti intermedi. Anzi, il nostro territorio ha la necessità di avere un ente intermedio che faccia da ponte con le istituzioni regionali. Il primo cittadino di Elini ha auspicato l’istituzione di un tavolo comune per disegnare il quadro normativo che ormai non esiste più. “Chiediamo al Consiglio regionale e alla Regione – ha concluso – di interloquire con noi in questa delicata fase che ci coinvolge in prima persona”.
Un sempre maggiore coinvolgimento degli enti locali nelle varie fasi di decisione della nuova architettura istituzionale è stata chiesta anche dal sindaco di Gairo Roberto Marceddu. “Solo con una stretta interrelazione tra il Consiglio, la Regione e gli enti intermedi riusciremo a uscire da questo pasticcio normativo”. Per Marceddu un commissariamento delle Province sarebbe una scelta scellerata, illegittima e inopportuna. La Provincia dell’Ogliastra – ha proseguito – rivendica la possibilità di avere un ente intermedio che rappresenti le necessità del territorio. Per questo servirebbe una proroga degli enti per avere la possibilità di dialogare e per avere l’opportunità di essere coinvolti nella definizione di una riforma seria. Perché oggi le province sono “scatole vuote” – ha ammesso – noi vogliamo un’evoluzione positiva dell’ente intermedio. Per questo gli amministratori locali sono al servizio del Consiglio per dare il loro contributo.
Ha espresso angoscia per la situazione ma anche ottimismo per la capacità del Consiglio regionale di portare a termine una riforma sugli enti locali il sindaco di Ussassai Basilio Deplano. “L’Ogliastra – ha detto – vuole conservare la sua identità, ha bisogno di punti di riferimento certi. Insomma, è necessario mettere in campo azioni legislative importanti che diano alla Sardegna la possibilità di crescere e che abbiano a cuore il riequilibrio dei territori.
Il sindaco di Lanusei Virginia Lai ha espresso un cauto ottimismo e ha riconosciuto che il Consiglio regionale sta mettendo in atto le azioni necessarie per risolvere la difficile situazione che si è creata dopo il voto referendario. (R.R.)