Manovra 2026-2028, concluso il ciclo di audizioni in Terza Commissione

La Terza Commissione, presieduta da Alessandro Solinas (M5S), ha concluso il ciclo di audizioni sulla Manovra finanziaria 2026-2028. La seduta pomeridiana è stata dedicata principalmente all’ascolto dei rappresentanti del sistema degli Enti Locali, anche se i primi a intervenire nel Parlamentino del Bilancio sono stati i portavoce dei centri riabilitativi della Sardegna che, in sintesi, hanno auspicato un incremento degli stanziamenti finalizzati all’aggiornamento del contributo per il trasporto dei pazienti disabili, il cui importo (20,56 euro per paziente) è bloccato dal 2013, nonostante la legge che lo stabilisce preveda l’adeguamento all’indice Istat. Salvatore Pani (Acris), Gianluca Carbone (Anffas) e Mauro Rea (Crs) hanno quindi ipotizzato uno stanziamento aggiuntivo di circa 3.300.000 euro, che porterebbe il totale complessivo a circa 10.000.000 di euro.

La presidente dell’Anci, Daniela Falconi, ha aperto la sessione riservata agli Enti Locali dando lettura degli articoli 5 e 114 della Costituzione, per ricordare che la Repubblica si articola in Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, ed evidenziare come lo svolgimento “delle audizioni del sistema degli Enti Locali in coda al calendario degli interventi” rappresenti motivo di amarezza per i rappresentanti dei territori e delle amministrazioni.

La presidente Anci ha quindi ricordato la crescente mole e qualità dei servizi che i Comuni svolgono per conto della Regione e dello Stato («dagli interventi per limitare i danni della fauna selvatica, alla gestione degli aiuti diretti ai passeggeri per il trasporto aereo, ai risarcimenti per i danni alluvionali, per citare i più recenti»), senza che a questi adempimenti corrisponda un incremento delle risorse. «Aumentano compiti e funzioni per le amministrazioni comunali – ha insistito Falconi – crescono i costi per il sociale ma non solo non si incrementa il Fondo unico, ma si continuano a confondere gli stanziamenti per gli investimenti con quelli disponibili per le spese correnti che garantiscono l’erogazione dei servizi indispensabili per i cittadini».

Il “grido d’allarme dei Comuni” – ha precisato la presidente Anci – troverà formalizzazione in un ordine del giorno che è in corso di approvazione in tutti i Consigli comunali, per richiedere l’intervento del Consiglio regionale, considerato che il Fondo unico è fermo dal 2007, se si esclude un’integrazione effettuata nel 2023.

Tra le proposte dell’associazione degli enti locali, quella di attivare l’Osservatorio sulla finanza locale, così da garantire automatismi negli stanziamenti a favore dei Comuni «ed evitare di presentarci con il cappello in mano a ogni discussione della Manovra finanziaria».

L’Anci ha espresso inoltre un giudizio positivo sul recente accordo con lo Stato sulla “vertenza entrate”, con l’auspicio che le risorse che saranno disponibili nel 2026 «possano dare respiro alle iniziative attese».

Concordi con quanto affermato dalla presidente Falconi si sono dichiarati anche Stefano Soro (Asel) e Andrea Soddu (Ali). Il primo ha posto l’accento «sulla necessità di ulteriori azioni sull’insularità, a iniziare da trasporti e spopolamento», e ha ribadito l’urgenza della definizione del comparto unico degli Enti Locali «per poter garantire efficienza e servizi alle nostre comunità».

Sui positivi esiti della vertenza entrate ha insistito Andrea Soddu, che ha proposto l’immediato avvio di un percorso di confronto «su entrate e spese» tra Regione ed Enti Locali, ribadendo la necessità di un aumento delle risorse del Fondo unico.

Il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda, ha salutato con favore «il tentativo di approvare la Manovra senza il ricorso all’esercizio provvisorio», ma ha anche invitato la Regione «a sollecitare gli uffici di competenza perché le risorse stanziate in favore degli Enti Locali siano trasferite celermente, così da ridurre il rischio di una diminuzione della capacità di spesa». Zedda ha quindi ricordato il generale incremento dei costi a carico delle amministrazioni locali per garantire servizi e funzioni, a fronte di stanziamenti sostanzialmente bloccati nel Fondo unico.

Il presidente della Provincia del Sulcis-Iglesiente, Mauro Usai, dopo alcune considerazioni generali sulle risorse, ha incentrato il suo intervento sulla richiesta di sostegni da parte della Regione per il rafforzamento dell’Università decentrata, in accordo con l’Ateneo di Cagliari. Usai ha illustrato le enormi opportunità, economiche e strategiche, offerte dalla valorizzazione – attraverso la formazione e la conoscenza – dell’immenso patrimonio rappresentato dai giacimenti di “materie prime critiche” presenti nel Sulcis.

Orientato maggiormente alle questioni pratiche l’intervento del presidente della Provincia di Oristano, Paolo Pireddu, che, nell’auspicare un «incremento strutturale del Fondo unico» insieme alla «sterilizzazione delle parti di competenza del contributo alla finanza pubblica» (la quota di risorse che gli enti locali accantonano per aiutare lo Stato a raggiungere gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici), ha richiesto sostegni per la realizzazione del campus universitario e per le manutenzioni delle strade provinciali, il cui progetto ammonta complessivamente a circa 50 milioni di euro.

Marco Murgia, delegato dal sindaco Mascia a rappresentare la Città metropolitana di Sassari, ha rafforzato la richiesta di interventi in materia di contributo alla finanza pubblica (l’amministrazione del Sassarese dovrebbe restituire allo Stato 35 milioni in dieci anni) per fronteggiare quello che, a tutti gli effetti, può essere definito «un penalizzante squilibrio finanziario dell’appena istituito ente». Insieme all’incremento del Fondo unico, Murgia ha avanzato la richiesta di uno stanziamento di circa un milione di euro per assunzioni di personale e investimenti – con il sistema sperimentato nella scorsa manovra per la quantificazione delle risorse destinate alle manutenzioni stradali – finalizzati all’ammodernamento degli edifici scolastici.

In rappresentanza della Provincia della Gallura è intervenuto in videocollegamento il responsabile del servizio finanziario, Roberto Meloni, che ha ripreso il tema del contributo alla finanza pubblica per esplicitare l’impossibilità dell’ente intermedio di far fronte al debito con lo Stato, quantificato in 20 milioni di euro, a fronte di entrate del titolo primo che ammontano a 17 milioni. Da qui l’ulteriore richiesta di interventi da parte della Regione, insieme all’appello – condiviso da tutti gli amministratori provinciali – affinché «ora che sono state ricostituite le Province, si garantiscano le risorse per il loro funzionamento».

Condividi: