“In tutti i settori della manovra finanziaria c’è una cooperativa, tenetelo presente”. E’ iniziata così l’audizione di Giovanni Angelo Loi, presidente di Agc, in commissione Bilancio, presieduta da Alessandro Solinas, in occasione dell’esame della manovra finanziaria. Loi ha ricordato che “per il 90 per cento l’assistenza sociosanitaria dei nostri genitori, degli anziani passa per le coop. Chiediamo di non essere dimenticati”. Poi il numero uno di Agc ha denunciato la mancanza di una continuità territoriale per le merci, “di una politica di incentivo energetico per le piccole imprese, del turismo e non solo” e di risorse della Regione, non di fondi Ue, per la pesca e l’agricoltura”.
A seguire il leader di Legacoop, Claudio Atzori, che si è detto “soddisfatto per l’esito della trattativa con lo Stato sulle entrate: si tratta di risorse che serviranno a tappare qualche buco”. Atzori ha sollecitato altri “5 milioni di euro l’anno per il sistema 118, perché non bastano quelli stanziati nel 2019 se vogliamo che i lavoratori, che sono professionisti, siano pagati il giusto. E invece, stanno sparendo i soccorritori e di questo passo le coop si fermeranno e di seguito si fermerà anche tutta la sanità sarda”. Atzori ha poi puntato l’indice sulla forza della cooperazione: “In Sardegna un euro puntato su questo sistema ne produce 22 ma serve una misura per aggregare le imprese di tutti i settori e renderle più forti. Noi non siamo per le grandi coop ma per le coop che stanno in piedi”.
Per Confcoop la presidente Maria Grazia Patrizi: ha sollecitato misure decise a sostegno del lavoro “per frenare la fuga dei giovani sardi”.
Le audizioni del mondo del credito sono iniziate con l’intervento di Mauro Maschio, direttore generale del Banco di Sardegna, che ha elogiato il provvedimento e ha detto: “E’ una manovra quasi obbligata ma ci sono le condizioni per rilanciare attività imprenditoriali come le start up che non possono essere sostenute soltanto dalle banche”.
Per il presidente di Sfirs, Riccardo Barbieri, “la società finanziaria regionale deve scrivere una nuova pagina, occupandosi di dare risorse complementari a chi sta sul mercato. La finanza pubblica può assumere una parte di rischio per sostenere le imprese”. Nell’ottica di un nuovo ruolo Sfirs aprirà anche a Sassari e si doterà di nuove procedure digitali: “Vogliamo essere generatori di finanza di impatto, perché i risultati dell’apporto pubblico siano visibili all’inizio del processo”.
Il numero uno di Banca di Cagliari, Aldo Pavan ha presentato il nuovo corso dell’istituto della città metropolitana, che conta ormai 3 mila soci e una nuova agenzia a Quartu. Per Pavan è necessario “un modello economico green che contrasti lo spopolamento dei piccoli comuni sardi con provvedimenti a favore dell’incremento della natalità”. Luca Peterle, imprenditore alla guida di Banca di Arborea, il secondo soggetto del credito cooperativo sardo, ha suggerito alla commissione di guardare oltre il mare, “come al Trentino Alto Adige e al Friuli, dove il turismo e l’agroalimentare si stanno dimostrando capace di generare economia sana e solida”.
Dall’Osservatorio di consorzi fidi, con Elisabetta Loi e Roberta Angius, un appello alle banche “a fare sistema per colmare il divario con le imprese, spesso sottocapitalizzate e contabilmente opache”. Il mondo dei consorzi fidi vanta 50 milioni di euro erogati al sistema “con tassi di default molto bassi”.
Per il commercio Paolo Manca (Federalberghi) ha chiesto “più attenzione alle dinamiche del turismo. La Sardegna ha mille alberghi ma la grandissima parte ha più di 20 anni e sono necessarie misure di sostegno pubbliche per l’adeguamento se non vogliamo che a breve quegli alberghi vadano fuori mercato”. Sotto il profilo dei soldi pubblici investiti per la promozione Manca ha detto: “Qualche milione di euro è una goccia se pensiamo che il Trentino spende 80 milioni l’anno per la promozione”.
A seguire Salvatore Brichetto (Confcommercio) ha chiesto “il rifinanziamento del bando Filiera corta e politiche anti spopolamento anche per i Comuni tra 5 e 10 mila abitanti” mentre Roberto Bolognese (Confesercenti) ha chiesto provocatoriamente alla maggioranza: “Il centrosinistra ce l’ha con i commercianti? Lo dico perché non vedo misure a nostro sostegno eppure su 100 occupati sardi oltre 18 lavorano nel commercio e il 27 per cento del mondo delle imprese è nel commercio. Nel frattempo ogni giorno 4 imprese commerciali sarde chiudono”.
Di risorse idriche e dell’importanza del riuso in agricoltura ha parlato Mauro Musio, vicedirettore di Confservizi citando il caso di Abbanoa ma anche quello, più specifico, di Serramanna dove c’è un impianto fermo con 6,5 milioni di metri cubi non utilizzati”.
Confindustria ha preso la parola con il direttore Andrea Porcu: “Manca una visione di lungo periodo per l’industria in questa manovra”, ha detto, segnalando tra l’altro “la drammatica situazione del trasporto merci via mare”.
Apprezzamenti alla Giunta “per il lavoro svolto sulla vertenza entrate” sono stati rivolti da Valeria Fadda, vice presidente di Confapi, che ha sollecitato “un capitolo per l’internazionalizzazione delle imprese e il potenziamento dei fondi di garanzia per l’accesso al credito”. Per Susanna Pisano, rappresentante di Confprofessioni, “il nostro settore vale 30 mila liberi professionisti sardi ma non è mai ascoltato abbastanza. Non possiamo permettere che la Sardegna perda un patrimonio di conoscenza come il nostro”.
Le audizioni proseguiranno domani alle 10.