INTERROGAZIONE N. 360/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 360/A

INTERROGAZIONE CERA – TRUZZU – PIGA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di riconoscere adeguato sostegno finanziario al piano straordinario di pulizia dei canali, avviato dal Consorzio di bonifica dell’oristanese e sulla contestuale necessità di una programmazione strutturale degli interventi di prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico in tutta la Sardegna a fronte dei cambiamenti meteoclimatici in atto.

***************

I sottoscritti,

PREMESSO che:
– negli ultimi anni, l’intero territorio della Sardegna è stato interessato da fenomeni alluvionali ed eventi meteoclimatici sempre più intensi e frequenti, con precipitazioni concentrate in brevi lassi di tempo – vere e proprie “bombe d’acqua” – alternati a periodi di prolungata siccità, con conseguenze pesanti sul piano idraulico, idrogeologico, agricolo e produttivo;
– le cronache regionali e i provvedimenti della stessa Regione documentano una ricorrenza crescente di stati di emergenza e calamità naturali, con attribuzione di risorse straordinarie a diversi comuni per fronteggiare frane, smottamenti, allagamenti ed esondazioni, nonché per il ripristino urgente di infrastrutture, viabilità, edifici pubblici e privati;
– in occasione degli eventi alluvionali che, negli ultimi anni, hanno investito varie aree dell’Isola (in particolare i più recenti episodi di fine 2024 e del 2025), sono stati quantificati danni complessivi per svariate decine di milioni di euro, tra patrimonio pubblico, infrastrutture strategiche (strade, reti idriche, energetiche, fognarie), patrimonio privato e attività produttive, agricolo-pastorali in primis;
– a tali cifre vanno aggiunti i costi indiretti legati all’interruzione delle attività economiche, ai disagi per la popolazione, alla chiusura di scuole e strutture pubbliche, nonché gli oneri amministrativi e gestionali connessi alla dichiarazione dello stato di emergenza, all’istruttoria delle domande di contributo, alla liquidazione degli indennizzi e alla gestione delle opere in somma urgenza;

OSSERVATO che:
– sul versante agricolo, la Regione è più volte intervenuta tramite bandi e misure specifiche per il ristoro dei danni alle produzioni e alle strutture aziendali causati dalle piogge alluvionali e dagli eventi calamitosi, confermando, di fatto, la particolare vulnerabilità del comparto agricolo sardo rispetto agli effetti del cambiamento climatico;
– è ormai esperienza consolidata che il costo degli interventi di ripristino e di indennizzo, a valle degli eventi calamitosi, risulta spesso superiore, nel medio periodo, a quello che sarebbe necessario per una politica organica di prevenzione e manutenzione programmata del territorio, dei corsi d’acqua, dei canali e del reticolo minore di scolo;

SOTTOLINEATO che
– in tale quadro generale di crescente rischio idraulico e idrogeologico, l’adozione di misure di prevenzione strutturale, in particolare la manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali e dei sistemi di drenaggio, deve essere considerata una priorità strategica, non soltanto ambientale ma anche economica e sociale per l’intera Sardegna;
– all’interno di questo contesto regionale, la provincia di Oristano e l’oristanese si collocano tra i territori più esposti, sia per caratteristiche geomorfologiche e idrografiche, sia per l’ampiezza delle superfici agricole e per la presenza di un reticolo esteso di canali e opere di bonifica;
– negli ultimi anni, il territorio e le campagne della Provincia di Oristano e dell’oristanese sono stati colpiti da ripetuti episodi di allagamento ed esondazione, con danni significativi a colture, aziende agricole, infrastrutture rurali e insediamenti abitativi, confermando la fragilità idraulica dell’area;

DATO ATTO che:
– il Consorzio di bonifica dell’oristanese, alla luce di tale scenario, ha avviato un importante intervento di pulizia straordinaria e di manutenzione lungo circa duemila chilometri di canali, con lo scopo di garantire il massimo deflusso delle acque meteoriche, ridurre il rischio di esondazione, migliorare la capacità di smaltimento delle ondate di piena e mettere in sicurezza il tessuto agricolo e produttivo del territorio, anticipando gli effetti dei fenomeni meteorologici estremi;
– stante l’estensione, la complessità e la rilevanza di tale intervento, allo stesso può certamente essere assegnato un valore più generale, per assurgere a divenire un esempio di buona pratica preventiva, pienamente coerente con gli indirizzi più avanzati in materia di gestione del rischio idrogeologico in tutta l’Isola;
– in conseguenza del gravoso impegno finanziario, a carico del bilancio del Consorzio di bonifica dell’oristanese, il quale da solo non può reggere un onere di tale entità senza un sostegno strutturale, da parte dell’Amministrazione regionale, risulta sia stato formalmente richiesto alla Regione uno specifico e adeguato stanziamento di risorse per finanziare le attività di manutenzione preventiva e straordinaria dei canali e che tale istanza sia rimasta, ad oggi, priva di riscontro concreto sia in termini di finanziamenti che di atti deliberativi;

CONSIDERATO che:
– la manutenzione preventiva del reticolo idraulico (canali principali, secondari, fossi di guardia, collettori e scolmatori) è una componente imprescindibile della strategia di adattamento ai cambiamenti climatici e rappresenta uno degli strumenti più efficaci per ridurre l’impatto delle alluvioni e dei fenomeni meteo estremi;
– ogni euro investito in prevenzione consente di evitare costi molto più elevati per interventi di ripristino post evento e per gli indennizzi a famiglie, imprese e agricoltori, con un evidente vantaggio per la finanza pubblica regionale e per la tutela dell’economia dei territori;
– l’oristanese, per la sua conformazione pianeggiante e per l’ampio sviluppo del sistema dei canali di bonifica, necessita di una cura costante, pena il rapido degrado delle opere e il conseguente aumento del rischio di allagamenti, anche a seguito di eventi piovosi che in passato sarebbero stati considerati “ordinari”;
– gli interventi messi in campo dal Consorzio di bonifica dell’oristanese, proprio perché mirati alla riduzione del rischio e alla messa in sicurezza preventiva, dovrebbero essere riconosciuti come interesse generale regionale e, di conseguenza, sostenuti con risorse certe, adeguate e tempestive;
– la mancata o ritardata risposta alle richieste del Consorzio rischia di indebolire la capacità operativa dell’Ente, frenando interventi che il territorio percepisce come indispensabili per evitare nuove emergenze;

RIMARCATO che:
– la Regione, in numerose occasioni recenti, è dovuta intervenire, anche su impulso della protezione civile e a seguito di dichiarazioni di emergenza, con stanziamenti significativi per fronteggiare gli effetti di eventi alluvionali, destinando risorse sia agli enti locali che agli operatori economici e agricoli colpiti;
– tali stanziamenti, sebbene necessari e doverosi, intervengono tuttavia a posteriori, quando i danni sono già avvenuti, le infrastrutture compromesse, le produzioni agricole perdute e le famiglie costrette a far fronte a gravi disagi;

VALUTATO che:
– il settore agricolo in Sardegna occupa una posizione di assoluta rilevanza strategica ed è strettamente collegato con le questioni che riguardano i consorzi di bonifica, la gestione delle risorse idriche e la mitigazione del rischio territoriale;
– la gestione del rischio idrogeologico e del rischio alluvionale non può pertanto essere affrontata solo in chiave di strategia ambientale e di gestione emergenziale, ma richiede programmazione, continuità di risorse e un forte coordinamento tra Assessorati regionali dell’ambiente e dell’agricoltura, con i consorzi di bonifica, i comuni, le province e le Autorità di bacino;
– sia assolutamente indispensabile che, accanto agli interventi di emergenza e ripristino, la Regione costruisca e finanzi un quadro organico di azioni preventive, in cui la manutenzione strutturata dei canali consortili, come quella in corso nell’oristanese, rappresenti uno degli assi portanti su cui pianificare il governo e la messa in sicurezza del territorio;
– il lavoro svolto dal Consorzio di bonifica dell’oristanese, in termini di pianificazione degli interventi, organizzazione dei cantieri, impiego di maestranze e mezzi, costituisce un patrimonio di competenze che merita di essere valorizzato e sostenuto, anche come modello replicabile nelle altre aree dell’Isola;

RILEVATO che:
– il permanere, nell’attuale fase politica, di una situazione di interim alla guida dell’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale rischia di indebolire la capacità della Regione di seguire con la necessaria continuità e competenza le questioni legate alla manutenzione delle infrastrutture irrigue e di bonifica, alla gestione delle calamità in agricoltura, alla programmazione delle risorse a favore dei consorzi e del mondo agricolo;
– la delicatezza dei temi connessi alla tutela del territorio rurale, alla sicurezza idraulica delle campagne e alla continuità produttiva delle aziende agricole impone la presenza di un assessore politico pienamente operativo, con adeguata esperienza e conoscenza diretta delle problematiche del settore;
– in questo contesto, il territorio oristanese, per storia, vocazione agricola e frequenza degli eventi alluvionali recenti, esprime una sensibilità particolare e una conoscenza concreta delle criticità e delle soluzioni possibili, elementi che dovrebbero essere tenuti nella massima considerazione al momento della scelta del nuovo titolare dell’Assessorato;

RITENUTO che:
– sia ormai indifferibile che la Regione riconosca formalmente la centralità delle politiche di prevenzione rispetto al solo intervento ex post, sostenendo in modo chiaro e strutturale l’azione dei Consorzi di bonifica nella manutenzione dei canali e assicurando risposte tempestive alle richieste avanzate dagli enti che operano in prima linea sul territorio;
– l’intervento straordinario di pulizia dei duemila chilometri di canali, messo in atto dal Consorzio di bonifica dell’oristanese, debba considerarsi un investimento strategico per la sicurezza dell’intera area, e non un semplice costo da scaricare sul solo bilancio consortile, e debba quindi trovare idonea copertura nel bilancio regionale attraverso specifici capitoli e misure,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione anche in qualità di Assessore regionale dell’agri-coltura e riforma agro-pastorale ad interim nonché l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se non si ritenga opportuno e necessario predisporre un piano regionale pluriennale di manutenzione preventiva dell’intero reticolo idraulico e dei canali consortili di tutta l’Isola, con risorse stabili e programmabili nel tempo, che superi la logica emergenziale e consenta di ridurre progressivamente i danni e i costi legati alle alluvioni;
2) se la Giunta regionale intenda o meno procedere allo stanziamento di risorse, adeguate e dedicate, a favore del Consorzio di bonifica dell’oristanese, per consentire il pieno finanziamento dell’intervento straordinario di pulizia e manutenzione dei duemila chilometri di canali, riconoscendone il ruolo decisivo nella prevenzione del rischio alluvionale;
3) per quali ragioni, a oggi, non sia ancora stata data risposta formale alla richiesta presentata dal Consorzio di bonifica dell’oristanese in merito al fabbisogno finanziario per la manutenzione straordinaria di cui trattasi e se la Giunta regionale intenda porre rimedio a tale ritardo mediante l’adozione di specifici atti deliberativi e di finanziamento;
4) se la Giunta regionale non ritenga opportuno valorizzare l’esperienza maturata dal Consorzio di bonifica dell’oristanese nella pianificazione e nell’attuazione di interventi preventivi, assumendola come buona pratica da estendere e replicare anche in altri comprensori della Sardegna, eventualmente promuovendo sinergie e coordinamenti tra Consorzi;
5) quali siano i tempi che la Presidenza della Regione prevede per la nomina di un nuovo Assessore regionale all’agricoltura e riforma agro-pastorale e se non si ritenga di individuare una figura con specifiche competenze nel settore, sensibile alle problematiche del rischio idraulico e idro-geologico nelle campagne, preferibilmente, espressione di territori a spiccata vocazione agricola come la Provincia di Oristano;
6) se la Giunta regionale non reputi necessario inserire, nei prossimi strumenti di programmazione finanziaria (legge di bilancio, assestamenti, leggi di settore), un capitolo strutturale destinato a finanziare interventi di manutenzione preventiva e straordinaria del reticolo idraulico regionale, con particolare attenzione ai comprensori consortili più esposti, tra cui quello oristanese.

Cagliari, 9 dicembre 2025

Condividi: