CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 345/A
INTERROGAZIONE COCCIU – MAIELI – PIRAS, con richiesta di risposta scritta, in merito ai ritardi nelle procedure sanitarie relative ai focolai di artrite-encefalite caprina (CAE/CAEV) e conseguente blocco degli indennizzi alle aziende zootecniche.
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Il sottoscritto,
PREMESSO che l’artrite-encefalite caprina (CAE/CAEV) è una patologia virale ad alta diffusività , inserita nell’elenco delle malattie rilevanti ai fini sanitari e soggetta a notificazione obbligatoria ai sensi del Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, relativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale («normativa in materia di sanità animale») e che la sua gestione prevede protocolli stringenti, fino all’abbattimento dei capi infetti e dei capi ad alto rischio;
VISTO che i focolai di CAE/CAEV comportano danni produttivi immediati e rilevantissimi, includendo perdita del patrimonio zootecnico, azzeramento della produzione lattiera e carnica, costi di smaltimento e sanificazione, con conseguente blocco dell’attività per periodi prolungati;
CONSIDERATO che la normativa regionale prevede indennizzi per le aziende colpite da epizoozie, attraverso stanziamenti periodici attivati dall’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, ma che tali indennizzi possono essere erogati soltanto dopo la formale validazione sanitaria dei focolai da parte dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale;
SOTTOLINEATO che l’intervento sanitario, pur necessario e imprescindibile, diventa nei fatti l’elemento che determina l’avvio, o il blocco, dell’intero procedimento amministrativo e che eventuali ritardi nella certificazione sanitaria impediscono l’attivazione degli indennizzi e aggravano la crisi economica delle imprese coinvolte;
RITENUTO che la CAE/CAEV, essendo una patologia a elevata prevalenza nell’area mediterranea e già oggetto di diversi focolai anche in Sardegna negli ultimi anni, richiede un sistema di risposta istituzionale particolarmente rapido e coordinato, valorizzando la collaborazione tra Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali (ASL) e dall’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale:
ACCERTATO che l’assenza, in Sardegna, di un protocollo interassessorile con termini certi per la certificazione dei focolai di CAE/CAEV crea un potenziale “collo di bottiglia sanitario-amministrativo” che rischia di bloccare per mesi le aziende colpite, già duramente provate dalla perdita totale o parziale della mandria;
RILEVATO che la ripresa dell’attività zootecnica, dopo un evento di CAE/CAEV, richiede investimenti immediati e consistenti per la ricostituzione della mandria, non sostenibili senza un supporto economico tempestivo da parte dell’amministrazione regionale,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali siano i tempi medi attuali con cui l’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale certifica ufficialmente i focolai di CAE/CAEV e se tali tempistiche siano ritenute compatibili con la continuità economica delle aziende zootecniche coinvolte;
2. se non si ritenga necessario istituire un protocollo operativo inter-assessoriale, tra Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, con tempi massimi vincolanti per la validazione sanitaria, in modo da garantire l’erogazione degli indennizzi entro modalità certe e non rimesse a prassi variabili;
3. se non si ritenga opportuno attivare una task force permanente, composta da tecnici veterinari delle ASL, funzionari dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e dell’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, per la gestione rapida dei focolai di CAE/CAEV e delle relative procedure compensative;
4. quali iniziative urgenti si intendano adottare per evitare che il procedimento di certificazione sanitaria diventi il principale ostacolo all’erogazione tempestiva degli indennizzi, specialmente nei casi di abbattimenti estesi o cessazione totale dell’attività produttiva;
5. se intenda far aggiornare o integrare la normativa regionale, affinché la validazione sanitaria necessaria per gli indennizzi possa avvenire in tempi congrui, definiti e non dilazionabili, come già avviene in altre regioni nei casi di epizoozie ad alto impatto economico.
Cagliari, 25 novembre 2025