MOZIONE N. 85

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 85

CAU – PORCU – COZZOLINO, sulle azioni per la gestione ed il contrasto della Vespa velutina (calabrone asiatico a zampe gialle).

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la Vespa velutina nigrithorax è una specie esotica invasiva di origine asiatica, inserita nell’elenco unionale ai sensi del Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive, responsabile di gravi impatti su apicoltura, biodiversità e servizi ecosistemici;
– in Italia, la gestione della specie è regolata dal piano nazionale di controllo e contenimento predisposto dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e approvato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE);
– l’espansione della Vespa velutina in nuove aree della Sardegna costituisce un rischio concreto per la sopravvivenza degli apiari, la produzione di miele e la conservazione degli insetti impollinatori autoctoni;
– la recente individuazione del primo focolaio di Vespa velutina nel Comune di Ilbono, prontamente neutralizzato, conferma la necessità di adottare un piano regionale strutturato, basato su evidenze scientifiche, tecnologie innovative e principi di gestione adattiva, per prevenire l’insediamento e la diffusione della specie sul territorio sardo;
– è necessario, in linea con le indicazioni del piano nazionale per la gestione del calabrone asiatico a zampe gialle (ISPRA – MASE, 2022), un insieme coordinato di azioni prioritarie da attuare a livello regionale;
– è necessario ed urgente adottare un approccio strutturato e condiviso di collaborazione tra istituzioni e operatori del settore per contrastare efficacemente la diffusione della Vespa velutina in Sardegna;

CONSIDERATO che:
– il contenimento efficace della specie si fonda sui principi di rilevamento precoce e risposta rapida e di difesa integrata, dettati dalla Direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi, recepita in Italia con il decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 (Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi), con priorità alla prevenzione, al monitoraggio e all’intervento precoce;
– è essenziale sviluppare una rete di collaborazione scientifica con università e centri di ricerca per migliorare la conoscenza della biologia e della fenologia della specie, ottimizzare la collocazione delle trappole e testare nuove tecniche di contenimento;
– è necessario garantire standard di sicurezza operativa elevati per il personale addetto alla neutralizzazione dei nidi, mediante l’uso di dispositivi di protezione individuale avanzati (DPI) e protocolli di sicurezza certificati;
– è necessario proteggere il patrimonio apistico sardo, la biodiversità e la salute pubblica;

RITENUTO OPPORTUNO:
– formalizzare un piano regionale strutturato, con obiettivi misurabili, risorse dedicate, indicatori di efficacia e tempi di attuazione definiti (Service level agreements (SLA));
– promuovere un approccio scientifico e innovativo che unisca monitoraggio tecnologico, citizen science controllata, formazione specialistica e interoperabilità dei dati ambientali,

impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente

1) a formalizzare, con l’adozione di una deliberazione della Giunta regionale, il piano regionale per la gestione della Vespa velutina, in coerenza con il piano nazionale MASE – ISPRA;
2) a definire obiettivi, strumenti, responsabilità e risorse economiche;
3) a nominare un referente tecnico regionale per il coordinamento operativo, il raccordo con ISPRA e il tavolo tecnico nazionale;
4) a costituire una rete di monitoraggio regionale, coinvolgendo l’Università degli studi di Sassari, l’Agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in campo agricolo e per lo sviluppo rurale (LAORE Sardegna), l’Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente della Sardegna (FoReSTAS), il Corpo forestale di vigilanza ambientale (CFVA), i barracelli, la protezione civile, le associazioni apistiche ed altri eventuali stakeholders;
5) ad adottare un protocollo regionale di trappolaggio selettivo, con distribuzione di trappole attrattive in punti strategici (apiari, porti, mercati florovivaistici, aree urbane), con esche stagionali differenziate e valutazione degli impatti non-target e soglie di sospensione automatica (stop-rule) in caso di eccessiva cattura di impollinatori, con previsione di incentivi per i collaboratori al monitoraggio;
6) a implementare un sistema digitale di raccolta e validazione delle segnalazioni, accessibile tramite applicazione e piattaforma web, con flusso di validazione multilivello (cittadino – esperto – laboratorio), anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale per una prima valutazione delle segnalazioni;
7) a istituire squadre operative regionali specializzate, dotate di:
a) droni termici per il rilevamento dei nidi;
b) sistemi di radiotracking per il tracciamento delle vespe fondatrici;
c) DPI avanzati e dispositivi di sicurezza per lavori in quota;
d) prodotti insetticidi autorizzati (ad esempio permetrina);
8) ad adottare protocolli uniformi di intervento per la neutralizzazione dei nidi, con priorità ai nidi primari in primavera e tempi massimi di risposta di quarantotto ore in aree ad alta densità apistica;
9) a collaborare con le amministrazioni comunali per il rapido accesso alle aree private o pubbliche dove vengono segnalati i nidi;
10) ad attivare un programma di formazione certificata rivolto a:
a) apicoltori (riconoscimento della specie e tecniche di segnalazione);
b) tecnici e operatori (metodi di intervento e sicurezza);
c) amministratori locali (procedure di emergenza e coordinamento);
11) a sviluppare campagne di informazione e citizen science controllata, con apposita pagina web istituzionale, modulistica, contatti utili, mappe interattive e materiale divulgativo (brochure, spot radio, social media);
12) a sostenere progetti di ricerca e innovazione in collaborazione con l’Università degli studi di Sassari e centri di ricerca per:
a) lo studio della biologia e della distribuzione della specie;
b) lo sviluppo di nuovi metodi di tracciamento e contenimento;
c) l’analisi dell’impatto sull’apicoltura e sugli ecosistemi sardi;
13) a realizzare una banca dati regionale georeferenziata, pubblica, contenente avvistamenti, interventi effettuati e nidi neutralizzati;
14) a partecipare attivamente al tavolo tecnico nazionale ISPRA – MASE sulle specie aliene invasive;
15) a promuovere accordi di collaborazione con altre regioni (Toscana, Liguria, Piemonte) per la condivisione di protocolli operativi, banche dati e formazione congiunta.

Cagliari, 21 novembre 2025

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