CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 331/A
INTERROGAZIONE MAIELI – COCCIU – CHESSA – MARRAS – PIRAS, con richiesta di risposta scritta, in merito all’etica ed al fallimento delle misure di abbattimento delle liste di attesa con interventi diretti.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– è stato reso pubblico un post che descrive come un’Assessora abbia contattato direttamente la direzione sanitaria per sollecitare un intervento odontoiatrico, garantendo un trattamento “privilegiato”;
– la persona in questione si è spesso professata in passato contro le pratiche di favoritismo, parlando di trasparenza e uguaglianza;
VISTI:
– il programma mirato per l’abbattimento delle liste d’attesa 2025, approvato con deliberazione della Giunta regionale 10 settembre 2025, n. 47/7 (Programma di abbattimento liste d’attesa 2025. Legge regionale 8.5.2025, n. 12, art. 2, comma 1), che stanzia cinque milioni di euro per acquista-re prestazioni da privati accreditati;
– il fatto che, secondo tale piano, il 70 per cento dei fondi (3,5 milioni di euro) sarà assegnato a prestazioni ambulatoriali e il 30 per cento (1,5 milioni di euro) a ricoveri ospedalieri;
– la deliberazione della Giunta regionale 7 agosto 2025, n. 42/75 (Programma regionale di sviluppo 2024-2029. Istituzione dell’Unità di progetto per l’abbattimento delle liste d’attesa);
CONSIDERATO che:
– non risulta evidente, malgrado gli stanziamenti, che vi sia una discesa reale e uniforme dei tempi d’attesa per tutti i cittadini ed infatti le risorse sembrano indirizzate non a “beneficio collettivo”, ma a “intervento chirurgico” su agende specifiche;
– il monitoraggio previsto non appare ancora sufficiente a garantire trasparenza e valutazione scrupolosa dei risultati;
– il nostro ordinamento disciplina e punisce con estrema chiarezza le condotte che, anche solo potenzialmente, alterano l’imparzialità della pubblica amministrazione;
SOTTOLINEATO che:
– il comportamento di chi opera per conoscenza diretta vanifica non pochi discorsi pubblici sulla giustizia sociale e sull’equità nell’accesso alle cure;
– eticamente risulta problematico che un rappresentante politico come un assessore regionale agisca in modo così personalistico, contraddicendo in pratica le sue stesse battaglie precedenti;
RITENUTO che:
– tale modus operandi, se non denunciato e corretto, può instaurare un pericoloso precedente, dove la “corsia privilegiata” diventa “servizio extra”, riservato a chi ha la giusta rete di relazioni;
– che i fondi pubblici destinati all’abbattimento delle liste d’attesa debbano produrre risultati reali e misurabili, non essere gestiti in modo che assomigli a un “fondo per raccomandati”;
EVIDENZIATO che:
– il Piano regionale di governo delle liste d’attesa (PRGLA) e le deliberazioni correlate stabiliscono una governance formalmente trasparente, ma che i fatti percepiti, come nel caso denunciato, smentiscono l’efficacia etica di tali meccanismi;
– i cittadini hanno il diritto di sapere se i soldi stanziati, 5 milioni di euro per il 2025, siano effettivamente usati per dare risposte concrete a tutti o solo a pochi selezionati tramite “interessamento politico”;
– quando il cittadino ottiene in un giorno ciò che altri attendono da anni solo perché qualcuno interviene “di persona”, il problema non è solo amministrativo, ma profondamente etico e istituzionale,
ACCLARATO che:
– il diritto alla salute, come previsto dall’articolo 32 della Costituzione, sebbene molti sembrino dimenticarsi della sua esistenza, esige che l’accesso alle prestazioni sanitarie non sia subordinato a rapporti personali né all’influenza politica, ma a criteri oggettivi e trasparenti;
– il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165), estende l’obbligo di imparzialità e correttezza anche agli amministratori, i quali devono evitare qualsiasi comportamento che possa generare favoritismi, anche solo apparenti;
RILEVATO che la mancata traduzione concreta del piano di abbattimento, nonostante le risorse e le modalità personalistiche segnalate minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se ritengano conforme al dovere etico che un Assessore agisca con solleciti politici per casi individuali, in contraddizione con l’equità e la trasparenza;
2) quali dati aggiornati siano disponibili circa l’efficacia reale del programma da 5 milioni di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa ed in particolare quanti pazienti hanno ricevuto prestazioni grazie ai fondi, con quali tempi, e con quale distribuzione territoriale;
3) se vi siano verifiche, ossia audit interni o esterni, su come le risorse siano state effettivamente usate, ossia se l’acquisto da privati corrisponda a una reale riduzione dei tempi d’attesa struttura-li e non solo a soluzioni “spot” per casi specifici;
4) se la Regione intenda rafforzare o modificare il meccanismo di controllo dell’unità di progetto/lista d’attesa per garantire che siano esclusi favoritismi e che le risorse vengano gestite con piena trasparenza e responsabilità ;
5) se la Giunta regionale, alla luce di quanto emerso, ritenga opportuno promuovere un codice etico per i rappresentanti politici che intervengono su pratiche sanitarie, affinché il diritto alla salute non diventi privilegio di pochi;
6) se il Commissario della Azienda ospedaliero universitaria (AOU) di Sassari ritenga conforme ai principi di equità e trasparenza che un intervento esterno, ancorché istituzionale, consenta ciò che il normale percorso Centro unico di prenotazioni (CUP) non assicura ai cittadini, e quali iniziative intenda adottare affinché simili discrepanze non si ripetano;
7) se tali utilità prodotte a beneficio dei cittadini richiedenti non si configurino scorretti ed alteranti il corretto rapporto che deve esistere tra politica ed i cittadini;
8) se ritengano che tale fattispecie non corra il rischio di essere configurata come pressione mora-le, consumata da pubblico ufficiale, con conseguente discredito per l’immagine e l’autorevolezza dell’intero governo regionale.
Cagliari, 18 novembre 2025